stoooop attendere fato - ve se ama <3
Oh che belle le notti prima dell'estate, ove i cuori iniziano a scaldarsi, i giovani scoprono i primi amori, le prime passioni, com'è bello legarsi ad una persona prima che questa ti leghi nel proprio scantinato.. ma questa è una storia per un altro giorno, quest'oggi si festeggia l'AMMMMORE! Beh almeno uno dei due ne è consapevole - si sa che le donzelle fin dalla giovane età abbiano un cervello nettamente superiore ( ma qui il master è di parte ) e di come Yasuhiko non sia altro che l'ennesimo giovincello inconsapevole che la propria amica di vecchissima data non sia altro che innamorata di lui. Clichè che si ripete nella normale vita di chissà quanti giovani in queste notti a Kagegakure love-town! Ma veniamo a noi, il giovane non fa altro che venire puntellato da quel che è l'aggeggio tenuto dalla nostra signorina, piccola dolce rossa tifo per te , mentre il disegno prenderà pian piano forma. La casa ? Beh, si trova a Kusa - che anche oggi odieremo - la casa della Kokketsu in questione.. si da il caso che le luci accese ovviamente rifletteranno verso fuori il loro calore - ma dovreste rimanere relativamente protetti, dopo tutto siamo al centro d'un clan, sappiamo tutti come questi vengano protetti, sebbene di questi tempi la bambagia e la relativa scomparsa di colui che è stato nominato come IL serial killer abbia lasciato che le vedette siano andate a bere, sul posto di lavoro, rilassandosi e chiacchierando, inconsapevoli di ciò che può accadere in una notte del genere. Passi infatti soffiano sullo sterrato, zoppica un essere fino alla porta di quella casetta che vede accesa, la prima che ha trovato per sua fortuna..sale quei piccoli gradini classici di ogni casa, probabilmente in legno , per stendere la mano destra sul campanello di casa più e più volte, smollando il proprio di peso sullo stesso per rendere quel rumore fastidiosissimo.. attende quella figura, il respiro pesante e lentamente una pozza di sangue andrà a formarsi sulla veranda, li proprio su quell'eventuale tappeto che invita a pulirsi le scarpe prima di varcare la soglia di una qualsiasi casa di questo mondo. Chi sarà mai? [stessi turni - no time]
Arriccia vistosamente il naso quando lei è in prossimità del collo, quella zona gli provoca più dolore rispetto alla schiena, ma non emette un fiato, fa appello a tutte le sue forze per non far fuoriuscire un singolo lamento. Sente le sue parole e quindi non fa altro che aggiungere, anche se ha la voce un po' spezzata, ogni tanto si interrompe dal parlare quando il dolore aumenta <Beh, se non provi potresti rimpiangerlo per sempre, alla fine puoi vederla come una missione, se non tenti di portarla a termine non farai mai dei progressi, anche sapendo di poter fallire nel tentativo> Ma è proprio quando emette quest'ultima parola che, infine, un rantolo dolorante lo accoglie, qualcosa che non riesce a trattenere, ma nuovamente si sforza di restare in silenzio, così da provare a non darle anche preoccupazioni in merito alle proprie condizioni di salute. Quando lei torna a parlare, ascolta la sua replica e quindi va ad aggiungere <Non ti preoccupare, ti conosco da abbastanza tempo da sapere che non ti tatueresti addosso qualcosa di qualcuno che conosci da un paio di giorni, nemmeno tu sei così scema> Ridacchia appena, in maniera molto sommessa, prendendola bonariamente in giro <Quanto a me> Lascia la frase in sospeso, sta per riprendere a parlare, quando il campanello di casa Kokketsu comincia a suonare all'impazzata, senza fermarsi <Ma che diavolo è? Stavi aspettando qualcuno?> Le chiede, quando l'insistenza si fa ancora più molesta, va ad aggiungere <Dovremmo andare a vedere chi è?> Lascia a lei la scelta, essendo casa sua e non propria, rigettando lo sguardo su di lei. Delle altre parole che gli vengono riversate nelle orecchie si rende conto, ma almeno per il momento non pronuncia alcunché al riguardo, in attesa della decisione di Shizuka [Casa Kokketsu] Una missione? Forse ma non vale la pena perdere sedici anni di rapporto solo per avere qualcosa di più. Tanto in un modo o nell'altro se rimane in silenzio lui resterà dove sta e non cambierebbe nulla, sarebbe sempre lo stesso Hiko. Quel rantolo di dolore viene sentito, anche se lui cerca di renderlo il meno percepibile possibile. Senza dir nulla cercherebbe di muoversi più rapidamente su quel tratto, come per terminare il fastidio il prima possibile. Tuttavia poi lui decide di prenderla in giro e di contro lei sembra metterci più violenza nel penetrare la pelle: << Scemo sarai tu Bakiko! Sei nelle mie grinfie non ti conviene prendermi in giro! >> Questo piccolo moto di vendetta dura ben poco anche perchè lui inizia quasi a risponderle prima che il campanello suoni in maniera insistente, cosa del tutto non programmata. La macchinetta viene spenta e appoggiata al tavolo: << Secondo te stavo aspettando qualcuno? Ti avevo detto che Yuki e Riuky non erano a casa! >> Detto questo in maniera molto pacata andrebbe a recuperare la posizione eretta, andando a comporre il sigillo Ovino davanti al petto in modo da aiutarsi nel ricongiungere il potere del corpo e della mente così da riuscire a far scorrere il chakra all'interno del proprio corpo. Due fiammelle verrebbero idealmente ricomposte una a livello della pancia e l'altra a livello della mente facendole muovere lentamente verso il cuore in modo da poterle far fondere l'una all'altra e quindi lasciar scorrere quel fluido energetico proprio all'interno del proprio corpo. Se vi fosse riuscita poi si sarebbe mossa in direzione dell'ingresso e in particolare della porta. << Tu stai li Hiko se no roviniamo il lavoro! >> Si approccerebbe quindi all'uscio per poi cercare di sbirciare dallo spioncino chi fosse alla porta e associando la voce agli occhi: << Chi c'è li fuori? Non è l'ora per gli scherzi di cattivo gusto! >> Non apre la porta, non ne ha la minima intenzione al momento, mettere se stessa e Yasuhiko in pericolo è proprio l'ultima cosa che ha intenzione di fare.Come era la prima lezione che si da ai bambini? Ah si, non aprire la porta agli sconosciuti - giusto insegnamento pur di evitare d'aver problemi, ma ricordiamoci che siamo nel mondo ninja, e che una semplice porta impedirebbe l'accesso probabilmente solo a deshi e cani non in possesso di pollici opponibili per girare serratura e maniglia a seguito, un lavoraccio. Comunque sia, dalla piccola fessura Shizuka stessa, padrona di casa che si fa coraggio per andare a vedere chi sia, potrà vedere una zazzera di capelli biondi arruffati, un viso basso, semi oscuro per via della posizione, macchiato di evidente sangue dalla fronte . Rivoli che scivolano verso il basso, verso il mento , che si inerpicano sul petto aperto fino al centro dello stesso - sembra grave, ma un medico vedrebbe che si tratti di tagli abbastanza superficiali, eppure è stremato da chissà cosa , spaventato perfino "vi prego, qualcuno ha provato ad uccidermi.. " la stessa mano che andrà a premere sulla maniglia stessa, con tale forza da scardinare la parte iniziale della stessa e del ferro che terrebbe chiusa la porta. Nemmeno Shizuka potrà opporsi a tale forza, senza nemmeno il chakra impastato non è altro che una mera ragazzina di quartiere, vedendosi entrare in casa un completo sconosciuto semi svenuto . Lo stesso che si premurerà di conficcare a forza la stessa porta nel suo posto, per celarsi di nuovo all'esterno, chiudendo ormai l'oscurità fuori e poter vedere in faccia chi sia la padrona di casa in questione "perdonami.. non voglio morire" il suo sangue è normalissimo, rosso come deve essere, gli occhi son d'un azzurro splendido, seppur affaticati e annebbiati dal dolore che prova. La sua schiena che batte contro la porta, la mano destra che finisce alla testa sporcandosi a sua volta "dove.. dove sono" che situazione eh? Ma almeno Shizuka in primis avrà una visione paradisiaca dello stesso, senza maglia e con uno strano gilet addosso, a mostrar la muscolatura scolpita ma giovane, di chi ha appena diciotto anni più o meno. [ https://i.pinimg.com/originals/00/13/3d/00133db6992a2f474b95cf385cdf2c8c.jpg ]
chakra attivo per la piccola Shizuka [ricordati di inserire i tag appositi]
Inevitabilmente quando lei preme maggiormente sulla sua pelle un rantolo fuoriesce dalle labbra, ma a parte quello non commenta altro, fosse anche solo per non dargliela vinta, ma si sforza con tutto se stesso di non andare oltre, stringe i denti, digrignandoli, arriccia il naso, vistosamente e stringe le palpebre con forza, fin quando lei non spegne la macchinetta, cosa che gli fa emettere un sospiro di sollievo, prolungato <Eh non lo so, magari avevi ordinato qualcos'altro da mangiare e non me ne ero accorto> La butta lì così, ma quando sente le parole della ragazza e la vede comporre il sigillo per il richiamo del chakra di sicuro l'ultima cosa che ha intenzione di fare è stare lì seduto <Non dire scemenze, il tatuaggio lo possiamo sempre sistemare in un altro momento, se si dovesse rovinare> Proverebbe quindi ad alzarsi e nel mentre tenterebbe di concentrarsi quel tanto che basta per provare a far confluire l'energia fisica e quella mentale all'altezza dello stomaco. Per aiutarsi nel tentativo andrebbe ad immaginare un fiume di colore scuro che da ogni singola cellula si irradia in direzione dello stomaco, mentre un fiume di colore chiaro, dalla mente, confluisce a sua volta verso l'addome. Se vi fosse riuscito andrebbe a formare il sigillo della capra con entrambe le mani, provando ad essere il più preciso possibile nel compiere quel gesto e, se tutto fosse andare a buon fine, il chakra andrebbe ad impastarsi, con una colorazione intermedia rispetto ai due estremi. Gli occhi sono fissi sulla porta, tanto da poter vedere la scena che si para innanzi a lui, Shizuka che si approccia alla porta e qualcuno che, in un modo o nell'altro, riesce a spalancare l'uscio e ad infilarsi dentro casa. Ascolta quello che dice, ma istantaneamente proverebbe ad avvicinarsi alla rossa, tentando di frapporsi fra lei e il ragazzo <Un moribondo con abbastanza forza da scardinare una porta? Sparisci> Il tono non è dei più amichevoli, mentre lo sguardo cerca di capire se l'entità di quelle ferite siano effettivamente gravi e dalla copiosa fuoriuscita si sangue o meno, non si concentrerebbe solo sulla sua testa, ma anche sul resto del suo corpo, alla ricerca di eventuali altri tagli {Tentativo di impasto chakra} [Casa Kokketsu] Nessuno le risponde da dietro la porta ma in compenso quel figuro imbrattato di sangue rosso entra scassinando praticamente la porta senza fatica, supplicando ancora di aiutarlo. Gli occhi blu della ragazza si poggiano su quel corpo, i capelli imbrattati di sangue, quest'ultimo che cremisi ricade sul viso e poi sul petto. Un poco conosce l'anatomia umana, dati gli studi fatti per il lavoro da tatuatrice e può immaginare che quella quantità di sangue disperso non sia sufficiente per dissanguare il presente. Tuttavia viene colpita in particolare da quegli occhi azzurri veramente intensi e dall'aspetto del ragazzo che non sembra di annoverare tra i vicini di casa. Tuttavia la visuale le viene un poco occupata dal corpo di Yasuhiko che si frappone fra lei e il ragazzo biondo come a volerla in qualche modo proteggere da un possibile attacco. << Sei a Kokukage, distretto di Kusa. Non morirai se starai li esattamente dove sei senza fare niente di strano. >> Le mani rapidamente andrebbero a recuperare il cellulare dalla tasca dei pantaloni andando a ricercare il numero dello shinsengumi incontrato pochi giorni prima. << Adesso chiamo la Shinsengumi e ci penseranno loro a proteggerti. Non ti muovere! >> Lei sembra molto decisa nei toni, mentre il chakra scorre in maniera placida nel proprio corpo. << Tu chi sei? Come ti chiami? >> La rossa ancora cerca quel numero nella rubrica telefonica, mentre lascia che sia l'amico a figurare come il minaccioso dei due e fare la parte del cattivo, quando in realtà è il più gracilino. [Chakra on 25/25]Anche Yasuhito decide, saggiamente , di impastare il proprio chakra perfettamente, sentirai anche tu l'energia dentro il tuo corpo. La situazione è stramba, uno sconosciuto è appena entrato nella casa, ha distrutto parzialmente la porta d'entrata, e se l'è richiusa dietro le spalle con forza . Non bada all'altro ragazzo, si guarda intorno per vedere le eventuali vie di fuga, finestre che siano ovviamente "poteva essere il serial killer" un borbottio finale, un lamento mentre stringe anche il petto aperto, la ferita che ancora non si rimargina, macchiando inevitabilmente a terra. "scusate, ma non voglio morire" chi vorrebbe morire d'altronde? La paranoia si infila dentro lo sguardo del giovane "ho bisogno di bende, acqua.. Kokukage?" difatti non esiste nemmeno una Kokukage come villaggio , questo è il nome del kage di oto. Ma il ragazzo poco se ne frega adesso che è al sicuro, o quasi, mentre inizia a dettare ciò che gli serve come la lista della spesa. Un passo che tremola, il chakra che si spegne, la forza che viene meno allo stesso.. lo sguardo che si spegne lentamente e il corpo che s'accascia violento li, sul pavimento, davanti la porta. Immobile e bianco come un cencio, avete un nuovo arrivato, qualcuno che potreste salvare o lasciarlo li, perfino trascinarlo fuori dalla casa nelle mani di qualcun altro. A voi la scelta! Ah ps: la shinsengumi non ha alcun numero da chiamare per le emergenze , piuttosto se uscirete di casa potrete aver modo senza dubbio di trovare un membro degli anbu, più che la shinsengumi stessa - ma anche quelli controllano tranquillamente il villaggio sorridendo ai passanti, che tutto fili liscio insomma![end][continuate pure se volete, se avete dubbi e domande sul png scrivetemi in pvt su discord e anche per organizzarci se voleste portare avanti lo spunto]
Sente la replica da parte di Shizuka prima, dello sconosciuto poi, ma questo non fa altro che collassare a terra, stravolto da quelle ferite e quindi andrebbe a digrignare i denti <Ci mancava pure questo> Proverebbe quindi ad avvicinarsi, cautamente, provando a tastarne il polso, cercando di capire se vi sia ancora vita in lui o meno, proverebbe a mettere a tacere il cuore che gli martella rapidamente nel petto ora che quella scena ha trovato il suo culmine e, se fosse in grado di sentire che vi è ancora traccia di vita in lui, il passo successivo sarebbe quello di scattare fuori di casa, per la vietta lì davanti, cominciando a chiamare a gran voce <Abbiamo un ferito, non sappiamo chi sia, è svenuto e sostiene di essere stato attaccato e che non vuole morire, dateci una mano!> E dunque non farebbe altro che spostare il proprio sguardo verso l'interno, per assicurarsi che quello non si riprenda di colpo e provi qualche scherzetto <Shizu, prendi delle bende se ne hai, questo lo rifiliamo agli Anbu, alla Shinsengumi o a chiunque altro se lo venga a raccattare, non siamo sicuramente in grado di curarlo o almeno, io non ne sono in grado> Glielo dice piuttosto chiaramente <E non mi piace nemmeno che sia finito proprio in casa tua, sarà un bel guaio sotto ogni punto di vista> Sospira e, se qualcuno di una qualunque squadra sopra citata si palesasse non farebbe altro che provare ad attirare la sua attenzione, indicandogli il corpo esanime che giace a terra, togliendosi di mezzo in modo da non intralciare le operazioni in alcun modo possibile, così che queste possano procedere nella loro interezza senza una persona in più a far solo confusione [Chakra 25/25} [Casa Kokketsu] Lo sconosciuto sconvolto e debilitato dalle ferite non fa altro che svenire sulla porta di casa, lasciandoli li entrambi confusi e agitati molto probabilmente. Lui sembra meno calmo di lei e scatta abbastanza rapidamente alla ricerca di coloro che dovrebbero occuparsi di salvare le persone. Lei dal canto suo si alza, scatta in cucina dove per fortuna tengono sempre una cassetta del pronto soccorso per le emergenze. Dentro dovrebbe trovarvi delle bende e non solo, probabilmente con buona fortuna un tonico curativo. Utile avere i genitori ninja vero? La ragazza si avvicina a quel corpo pallido e svenuto senza problemi, le mani andrebbero in maniera abbastanza tranquilla a tamponare le ferite sul corpo del malcapitato ragazzo. La mente si è distratta, lo osserva, sembra anche un bel tipo, però non rispecchia i criteri dell'assassino. Non stava puntando a ninja anziani? Lui non è sicuramente anziano. Ne avevano parlato giusto nel pomeriggio con Ekko ed ora se solo lui fosse stato li avrebbe probabilmente gestito la situazione meglio di quanto loro due stavano facendo. Proverebbe a far ingoiare forzatamente il otnico curativo al ragazzo così da quanto meno fargli riprendere un colorito decente se non propro farlo rinvenire, quantomeno a stabilizzarlo. Parla poco e agisce molto lasciando che sia il compagno di sventure a occuparsi di trovare un anbu o un membro della shinsengumi. << Non preoccuparti biondo non morirai oggi. >> Senza pensarci troppo si inginocchierebbe accanto a lui, sorreggendogli il capo con le mani e poggiandolo appena sulle proprie cosce, in attesa dei rinforzi. La porta è rimasta spalancata sulla notte dove la luna le sorride ne lsuo quarto crescente. Lascia a lei il compito di occuparsi del ragazzo, mentre dal canto proprio non fa altro che attendere l'arrivo dei rinforzi e solo una volta arrivati andrebbe ad indicare il corpo esanime a terra o forse ripresosi qualora il tonico avesse fatto a sufficienza il proprio effetto. Se qualcuno gli chiedesse cos'è successo andrebbe semplicemente a ripetere tutta la sequenza, per filo e per segno, senza scordare alcun particolare, ci proverebbe quanto meno, anche ripetendo le parole che il ragazzo ha pronunciato, tentando di essere più dettagliato possibile, mostrandosi il più cooperativo possibile così che chi di dovere abbia tutta le informazioni del caso, per quanto poche, ma comunque non lesinerebbe per quello che è in grado di ricordare e raccontare. Esaurita eventualmente la curiosità e ricerca di informazioni altrui non farebbe altro che starsene lì fuori, senza intralciare le operazioni dei soccorsi, lasciando solo che lo sguardo resti principalmente in direzione di Shizuka, come ad assicurarsi che stia bene, mentalmente più che fisicamente visto che nessuno dei due è stato minimamente sfiorato, ma finché il corpo del ragazzo non sarà stato portato via non si intromette in quelle operazioni, restandosene in disparte, ma pur sempre vigile su ogni possibile accadimento, tanto che proverebbe anche a cercare eventuali tracce di sangue, se vi fossero, per capire da dove queste provengano e dove eventualmente conducano e, se fosse in grado effettivamente di trovare qualche traccia, proverebbe anche a far presente a chi di dovere quella scia, così che abbiano un'ulteriore pista da seguire [Casa Kokketsu] A quanto sembra i soccorsi arrivano non molto dopo, ma poi è una continua formalità. Il ragazzo le viene portato via da sopra le gambe da un paio di Anbu e probabilmente condotto in ospedale. Come fa l'amico cerca di ripetere ogni minimo dettaglio di quanto accaduto, compresa la forza della disperazione del biondo e lo sguardo confuso e affaticato. Le parole da lui pronunciate riguardo all'assassino. Sa che sono gli Anbu a occuparsi della faccenda e da buona cittadina, da buona ninja vuole assolutamente collaborare nel risolvere la situazione nel migliore dei modi. Le mani di lei sono ancora coperte di sangue, un misto fra quello del Kuwabara e quello del ragazzo biondo che non ha nemmeno fatto in tempo a rivelare il proprio nome. Le procedure richiedono tempo purtroppo e probabilmente verranno riascoltati riguardo ai fatti nei giorni successivi proprio dagli anbu. Dopo un tempo infinito pare essere ritornata la calma nella casa Kokketsu a parte per il fatto che la porta sia mezza scardinata e che il pianerottolo sia ricoperto dal sangue di uno sconosciuto. Lo sguardo blu non fa altro che posarsi su quello nero dell'altro ora che il trambusto sembra essere passato. << Come stai Hiko? >> Lei ancora non ha nemmeno pensato di lavarsi le mani, non le da fastidio il sangue, è abituata a riempirsi di sangue quando prova a risvegliare la sua innata. Lei sembra un poco intontita ma probabilmente è anche la stanchezza. << Domani mi toccherà chiamare un fabbro per sistemare la porta porca vacca! >> Gonfia un poco le guance pensando al da farsi ora, per cercare di tornare a una sorta di tranquillità che non c'è più. E dire che quasi quasi le stava dicendo se gli piacesse qualcuno o meno. Solo una volta che gli Anbu si allontanano e torna a regnare la calma andrebbe quindi ad avvicinarsi a Shizuka, osservandola dalla testa ai piedi, prima di fissare i propri occhi su quelli di lei. Alla domanda che gli viene rivolta, va a sospirare <Spaventato> Le dice, in un primo momento, per poi proseguire <Non tanto per te, ma quando ho visto quel tipo che sfondava la porta e che ti si parava davanti chiudendosi l'uscio alle spalle ho davvero avuto paura che potesse farti del male, non credo sarei mai riuscito a perdonarmelo> Proverebbe ad avvicinarsi a lei, tentando di posarle una mano sulla testa, in maniera affettuosa <Tu? Come stai?> Le chiede e, se fosse riuscito ad appoggiare il palmo su di lei, cercherebbe di farle scivolare le dita tra i capelli, dietro la testa, fino alla nuca, come ad esprimere vicinanza e conforto. Solo dopo quel gesto andrebbe ad osservare il sangue a terra, la porta sfasciata e gli arti di lei sporchi di linfa vitale <Sei stata brava> Riferendosi all'idea della cassetta medica, del tonico e delle bende, il sorriso che si apre appena, prima di sospirare <Vuoi andarti a lavare? Ci penso io a ripulire tutto quanto, gli stracci so dove sono e per la porta, purtroppo, mi sa che ce la dobbiamo tenere così, possiamo piazzare qualcosa di pesante davanti alla porta, magari riusciamo a dormire, non dico tranquilli, ma senza la preoccupazione che qualcun altro possa entrare, che ne pensi? Poi sveglia presto e chiediamo ad un fabbro di venire il prima possibile> Attende quindi un responso, prima di fare alcunché, cercandone insistentemente lo sguardo [Casa Kokketsu] Lui non le ha mai detto bugie e anche adesso non prova nemmeno a nascondere quel sentimento di paura che lo pervade, più per lei che per se stesso. Gli spiega un poco come l'ha vista lui, un tipo ferito, nervoso, potenzialmente pericoloso che le si para davanti. << Dei due sei tu quello più fragile Hiko. >> La mano di lui si poggia sulla testolina rossa, scivola dietro ad essa scivolando fra quel manto cremisi. << Tu puoi difendermi da lontano. Non provare mai più a farmi da scudo. >> Le braccia esili andrebbero ad allungarsi cingendo completamente il busto di lui. << Se ti avesse fatto del male penso che mi si sarebbe attivato il sangue nero dalla rabbia. Dovremmo provarla come strategia >> La testa che era andata inevitabilmente ad appoggiarsi al corpo di lui verrebbe scostata indietro, andando a ricercare un contatto visivo diretto, sul viso un sorriso abbastanza disteso. << Dovremmo provarla come tattica sai? Fai finta di essere la mia principessa in pericolo e io vengo a salvarti. >> Ci scherza sopra, lascia che quell'ironia riempia l'aria, il proprio animo e magari anche quello dell'altro. Si prende quei complimenti e quelle attenzioni come se in qualche modo l'aiutassero a calmarsi. << D'accordo vado a lavarmi ma tu non spostare le cose da solo! Rischi di farti male! Faccio veloce e poi sarà meglio andare a dormire. >> Forse è fin troppo tranquilla, fin troppo calma per la situazione appena vissuta ma in parte la gestione delle emergenze è un punto fondamentale di quel libro in preparazione alle selezioni peri medici ninja. Si allontana dal corpo dell'amico per andare a recuperare il materiale per i tatuaggi, porta tutto in camera proprio dove andrebbe a recuperare una felpa over size di colore grigio scuro, che solitamente utilizza per dormire. Poi si dirige verso il bagno anche con un paio di mutandine di ricambio. Si spoglia e si fa una doccia nel modo più rapido che conosce, senza nemmeno curarsi di asciugare quei lunghi capelli rossi. Esce dal bagno a piedi nudi con i capelli ancora fradici e solo quella felpa a coprirla e le mutandine. Fortunatamente la felpa è così lunga da arrivare a metà delle cosce della Kokketsu. Se lui non avesse ancora finito di pulire davanti casa andrebbe a raggiungerlo in modo da aiutarlo con lo spostamento dei mobili. Sorride nel sentirla parlare, mettendosi a ridere qualche istante più tardi <Un giorno lo proveremo, mi metterò anche a chiedere aiuto, se serve, almeno interpreto la principessa fino in fondo, potrei persino abituarmici, ma se mi dai del gracilino e del finto duro ancora una volta, ti aggiusto io, ti faccio passare la voglia!> Esclama, ma ora che la tensione è scesa e che lei ha buttato di mezzo quell'ilarità si scioglie a propria volta, ritrovando un po' di tranquillità perduta fino a qualche attimo prima <Non ti preoccupare, per i mobili ho bisogno di una mano, sono una principessa, posso pulire, ma i carichi pesanti.. brrr> Rabbrividisce, fin troppo vistosamente per essere preso sul serio e una volta che lei si allontana, per andarsi a lavare, dal canto proprio non fa altro che dirigersi verso il mobiletto del bagno nel quale vengono tenuti gli stracci, prendendoli tutti, nel dubbio. In un secchio ci butta dell'acqua e qualche prodotto per le pulizie, così da fare una bella schiuma e a secchio completo tornerebbe a dirigersi verso l'ingresso, inzuppando uno straccio con la soluzione acquosa, per poi inginocchiarsi e cominciare a strofinare le superfici, quando lo straccio si comincia ad asciugare o è troppo impregnato lo andrebbe a strizzare del tutto, per poi ribagnarlo e tornare a pulire. Ci mette il tempo che ci vuole, per assicurarsi che ogni singola macchia rossa sia sparita e poi utilizza uno straccio asciutto e pulito per asciugare le superfici, così che il pavimento non risulti scivoloso per quando dovranno spostare i mobili. Solo dopo aver terminato andrebbe a sollevare la voce, per farsi sentire <La principessa ha finito!> Restando in attesa di Shizuka e della sua comparsa per l'ultima parte del lavoro prima del meritato riposo [Casa Kokketsu] In realtà stava gia andando da lui per dare una mano ma a quanto pare non è stata abbastanza veloce per poter dare una mano anche con le pulizie. Fortunatamente lui l'ho presa bene, le risponde a tono prima che sparisca per lavarsi e fa anche la scena della principessa indifesa, nonostante si senta un poco risentito sul fatto che lei lo consideri più fragile di quanto non sia. << Più che principessa mi sembri un'ottima lava pavimenti! >> Il tono è ironico anche se non è mirato a offendere o deridere. << Grazie. Mi aiuti a spostarci qualcosa davanti? La cassapanca può andare? >> A questa proposta la rossa andrebbe autonomamente a lavorare su quel mobile in modo da spostarlo proprio davanti all'ingresso forzando in parte quella porta a restare appoggiata allo stipite. Lo sguardo blu tuttavia non sembra convinto per niente e una mano viene portata sotto il mento. << Ci mettiamo sopra anche il pouf! >> Decisa come non mai va a recuperare pure quello dalla sala, in modo da metterlo sopra la cassapanca e completare l'opera di bloccaggio. << Dormi con me? Ci chiudiamo in camera così dovremmo essere ancora più sicuri. Ti va? >> E dire che aveva passato praticamente tutto il giorno per avere una scusa per non dormirci assieme e ora come se nulla fosse si era ritrovata a pronunciare quella frase in un modo così semplice da risultare disarmante. La mano destra ora pulita dal sangue gli verrebbe porta, quasi come a invitarlo a prenderla per seguirla in cameretta. Se la ride alla replica altrui, tanto da aggiungere <Sono un'ottima ragazza di casa, tzé> Dandosi anche un tono, mentre pronuncia quelle parole, con gli occhi chiusi, spingendo il mento verso l'alto e il capo verso il lato sinistro, facendo anche sventolare la frangia per la velocità del gesto. Tuttavia quando torna a guardarla, probabilmente solo ora realizza in che modo è vestita la rossa, ancora con i capelli bagnati e inevitabilmente finisce per deglutire a vuoto e quando gli parla gli ci vuole un momento per rispondere <Ah, la cassapanca, sì, ottimo, direi che va bene, certo, come no> Annuisce anche più volte, finendo quindi per aiutarla a spostare quell'oggetto, adagiando anche la porta per bene, prima di spingere fino alla fine, così che si possa se non altro chiudere, per quanto precariamente. All'idea del pouf le fa spazio, così che possa andare a piazzare anche quello sopra e quindi andrebbe ad aggiungere <Oh sì, così potrebbe andare, speriamo che nessun altro decida di sfondare tutto quanto> Tuttavia alla proposta altrui questa volta è il suo viso a tingersi di rosso, ora che sono rimasti da soli <Va bene, andiamo> E come la mano gli viene tesa, andrebbe ad allungare la propria, così da prendere quella di lei, stringendola quando basta perché non gli sfugga, ma senza serrare la presa per farle del male, non essendo quella la sua intenzione. Una volta sancito quel contatto non farebbe altro che cominciare quindi a camminare in direzione della camera di lei, ma solo a quel punto si rende conto di non avere la maglietta, complice il trambusto capitato, le pulizie e tutto il resto sembra essersene completamente dimenticato, tanto che si guarda anche attorno, come se fosse alla ricerca di qualcosa che possa coprirlo, ma non sembra esserci un granché nei paraggi, essendoci solo le scale e dei corridoi <Eh va beh, pazienza> Dice tra sé e sé, a mezza voce. Una volta in camera di Shizuka andrebbe quindi a sedersi sul letto, attenderebbe che lei chiuda a chiave la porta e poi si andrebbe ad infilare sotto le coperte, in attesa di prendere sonno, una cosa che, con tutta probabilità, gli richiederà parecchio, ma davvero parecchio tempo [Uscita] [Casa Kokketsu] Lui si atteggia pure a perfetta cenerentola cosa che la fa inevitabilmente ridere di gusto. Tuttavia a questo giro pare lui quello che si stupisce di qualcosa; in effetti se non fosse stata particolarmente stanca e provata dal trambusto non avrebbe mai fatto l'errore di presentarsi davanti all'amico coperta con poco o nulla. Ma questo è un problema che avrebbe poi affrontato la mattina dopo. Lui invece si ritrova a fronteggiarlo ora, diventando molto ripetitivo e assertivo senza riuscire bene a distogliere lo sguardo da quel faccino assonnato. Insieme spostano i mobili e una volta ottenuto il risultato sperato la proposta velatamente indecente viena fatta dalla Kokketsu che non si avvede esattamente di quanto provocatoria possa essere, tant'è che si stupisce non poco del rossore che scorge sul viso di lui. Però lui afferra la mano femminile che a contrario di quella maschile non si fa problemi a strigersi in maniera anche decisa attorno all'altra, come a fargli intendere che non ha più intenzione alcuna di mollarla. Lei non ha nemmeno dato peso al fatto che se lo sta trascinando a letto, senza maglietta, lei senza pantaloni e si stanno chiudendo a chiave. Effettivamente domani mattina la scena potrà essere decisamente più imbarazzante di quanto non lo sia a notte fonda, complice il buio che aiuta a calmare i bollenti spiriti che in parte si sono risvegliati. Lui non ha assolutamente modo di sedersi sul letto perchè lei non gli molla la mano per mezzo secondo, andando a chiudere la porta e poi infilandosi sotto le coperte senza mai lasciare andare quell'arto. << Lato destro per te, come sempre principessa! >> Lo canzona un pochino ma il tono è decisamente più dolce e stanco di quanto non volesse risultare. A contrario del Kuwabara la nostra piccola rossa non farà troppa fatica ad addormentarsi, in parte esausta per la giornata e decisamente più rilassata ora che lo ha così vicino da poterlo tenere per mano. [// END]