Piazza di Oto - Sognando una Band
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Giocata del 17/05/2021 dalle 16:04 alle 19:51 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
Giornata soleggiata in quel del distretto del suono, caratterizzata da un clima abbastanza mite, tipicamente primaverile. Benché il meteo sia favorevole all'esterno, la narrazione descrive un ambiente al chiuso: infatti, siamo alla volta di un Grosso Negozio Di Articoli Musicali, presso il quale, al suo interno, il Bronzo della Nuvola trova la propria ubicazione nella trama, comparendo così sulla scena di questa nuova puntata. Statuario, quella propria mastodontica apparenza risulta vestita con abiti di stampo quotidiano, ovvero un completo scuro che si compone di una giacchetta leggera, lasciata aperta sul davanti, ed un paio di pantaloni semplici, entrambi i capi neri; quel vestiario prosegue con al tronco una camicia bianca, dallo stie abbastanza comune, la quale va a spezzare la monocromia del vestiario, assieme alle scarpe a collo alto, modello del tipo Air Max, caratterizzate da una tinta chiara con rifiniture dorate e rosse sui lati, calzando ai suoi piedi con un bel 48 come misura della pianta. A seguire, alla fronte si stringe una tradizionale fascia di stoffa, così da andare a raccogliere i lunghi dreadlocks bruni fino alle spalle; tale accessorio viene ad essere sovrastato dal paio di occhialoni monolente, i quali giacciono appoggiati su quest'ultima proprio in corrispondenza della corteccia prefrontale del cranio. Alla vita, una tasca porta oggetti mantiene al suo interno un set di fumogeni, una bomba flash ed i tonici di recupero chakra e vigore. Alle mani, un paio di guanti a mezzo dito modello vintage, tipicamente da shinobi, rinforzati da due placche di acciaio sui dorsi. Dal collo, rimpiattato dall'indumento superiore, un laccettino scende giù fino a lasciare penzolare il pendente dei cacciatori di taglie, una testa di lupo completamente nera incastrata in un tondo. Chakra ancora non impastato, mani nelle tasche e portamento comodo, tenendosi in assetto di quiete. {Chakra off}{Occhiali monolente}{Guanti ninja mani}{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)} Approfittando della bella giornata si trova in una delle piazze del quartiere di Oto, più precisamente si è trovato un angolino sgombro, su una panchina, sulla quale si trova seduto, comodamente, con una chitarra adagiata sulle gambe, accavallate, la destra sopra la sinistra. La cintura che gli avvolge il collo, adagiandosi sulla spalla omonima all'arto inferiore sopraelevato rispetto al suolo ed è sempre la mano che si trova da quella parte del corpo che comincia a pizzicare le corde, saggiando i suoni che vengono emessi, per assicurarsi che sia accordata. In bocca stringe un plettro e la mano sinistra si muove in modo da poter riproporre la scala musicale man mano che le falangi dell'altro arto si muovono. I capelli scuri nascondono in parte il viso, avendo il capo chinato ad osservare le corde, specie quando si ritrova ad agire sui piroli, così da tendere o allentare quel tanto che basta così che il suono risulti pulito e piacevole all'udito, se non fosse che proprio nello stringere una corda questa non fa altro che spezzarsi, cosa che gli fa emettere un sospiro di sconforto <Dicevo io che era già troppo bello che ci fosse il sole, non poteva andare tutto bene> Scuote anche il capo e quindi solleva la testa <E andiamo a cambiarti, va> Motivo per il quale non fa altro che alzarsi per mettersi in moto <Mi pare fosse di là> E così va ad incamminarsi per una strada, rigettando la chitarra così che stia appoggiata sulla schiena, con il manico rivolto verso il basso. Indossa degli abiti molto semplici, dei pantaloni neri, degli stivali ninja del medesimo colore e una maglietta a mezze maniche sui toni del viola. I capelli ora si mostrano con un ciuffo che oscura quasi del tutto l'occhio destro e coprono in parte una cicatrice sul naso, che lo taglia in orizzontale E' una montagna, il nostro combattente di arti marziali, che si eleva dal suolo per oltre un metro e novanta di altezza. Statuario, imponente, un vero colosso, definito da due spalle belle larghe, a prima occhiata pure piuttosto massicce, di quelle che se ti arrivano addosso le senti, come se andassi a sbattere contro un pilastro di cemento armato. Quella corporatura, benché sia molto atletica e rifinita, rimane abbastanza compatta e vigorosa, prestante, scendendo dai deltoidi che si espandono in due grossi pettorali, delle vere e proprie portaerei, andando ad appoggiarsi sopra un tronco michelangiolesco, nei quali si possono distinguere tutti i segmenti di quegli addominali, come fossero scolpiti nel granito. La parte superiore trova il suo basamento su di un apparato muscolare inferiore altrettanto consistente, con due cosce gagliardi, belle toniche e sode, le quali, anche se fasciate dagli abiti, si può ben distinguere la loro allenata costituzione, così come per i glutei, di invidiabile sodezza. Le braccia, accomodate lungo i fianchi, sono due spranghe di marmo, nerborute, in quell'erculeo ritratto che esprime chiaramente il profilo dell'originario della nuvola. S'aggira tra i reparti, esplorando un po' i vari prodotti messi in esposizioni, tutta oggettistica per la musica ed i musicisti, dai semplici accessori a veri e propri strumenti musicali. Svetta tra gli scaffali, superando pure qualche pila intermedia, con quei suoi lunghi treccioni bruni che scendono lateralmente e dietro la nuca; la pelle bronzea, quell'incarnato che lo fa risaltare maggiormente dalla massa, così come i connotati marcati, duri, dandogli qualche anno in più di quanti veramente se ne porta sulle spalle. Un piercing al labbro inferiore sinistro, due orecchini ai lobi di entrambe le orecchie, descrivono il suo aspetto facciale, racchiuso in un'espressione solitamente compassata, placida. Gli occhi sono blu, molto densi. Si direzionano verso l'ingresso, dove un tizio con la chitarra si sta proprio affacciando in quel momento: Yasuhiko. {Chakra Off}{Stessi Tag} Prosegue la sua passeggiata, osservando uno ad uno i vari negozi, fin quando non incappa in quello che stava cercando, l'insegna non lascia dubbi in merito e quindi si ferma lì davanti, gli occhi istantaneamente si fermano ad osservare la vetrina, ricadendo quindi su una chitarra in particolare <Prima o poi> E' l'unico commento che elargisce, prima di farsi forza e aprire la porta, quel tanto che basta per poter sgusciare all'interno, richiudendosi quindi l'uscio alle spalle. Ancora una volta si muovono le pupille alla ricerca di un commesso o del proprietario, chiunque gli capiti a tiro, facendo anche una panoramica degli eventuali avventori, con vivida curiosità, specialmente quando incappa in un ragazzo che sembra un armadio a due ante, in netta contrapposizione con se stesso, che nonostante l'altezza tutto sembra fuorché un marcantonio, difatti la sua corporatura è longilinea e non risalta chissà quale particolare muscolatura, probabilmente quella necessaria a far sì che possa stare in piedi, camminare e poco oltre. Non si dilunga tuttavia troppo a lungo in quell'occhiata perché incappa in un commesso libero e di conseguenza è proprio verso di lui che andrebbe a riporre la propria attenzione in questo momento <Buongiorno, avrei bisogno di una corda heavy G, in bronzo di fosforo, se possibile> Sorride all'uomo, muovendo la chitarra, lasciando che il laccio scivoli lungo la spalla mostrando il manico e corpo, così che anche visivamente sia chiaro di cui ha bisogno. Attende placidamente che il ragazzo prenda in consegna la sua richiesta e ritorni con ciò di cui ha bisogno, riprendendo a osservare il circondario, senza nessun tipo di fretta, tanto che la testa ruota lentamente e pigramente Lieve e lento battito di ciglia, rinfrescando quelle orbite leggermente più cupe, data la pigmentazione degli incavi oculari, lasciando riverberare le iridi dell'intenso bagliore cobalto, dentro cui viene messo a fuoco Yasuhiko, e l'oggetto che quest'ultimo porta con sé sulle spalle. Il bianco, sembra trasmettere un leggero senso di familiarità, ma solo ed unicamente per il fatto che, giungendo al negozio di musica non troppo tempo prima, può averlo scorto sulla panchina dove stava seduto quello stesso giovane, adesso spostatosi nello stesso luogo a causa della necessità di cambiare quella corda. Dunque, anche se non lo conosce, l'ha notato precedentemente, proprio in considerazione della sua particolare presenza accompagnata dalla chitarra. Una serie di sguardi tra sé ed il viso pallido, nulla di particolare, un incrocio fortuito che dura qualche frangente, giacché il Kuwabara si troverà a tiro uno dei commessi in viaggio per lo store, preso dalle sue faccende. Si approssima per quelle zone, orbitando non troppo distante dall'Otino e l'addetto alle vendite che quest'ultimo ha richiamato, riuscendo perciò ad intercettare la richiesta dell'altro giovane, così come a scrutare lo stesso oggetto messo in evidenza dal musicista. Mani nelle tasche, espressione sempre molto pacata, flemmatico, benché l'apparenza spontaneamente lo faccia configurare come duro, marmoreo, in quella monumentale prestanza che lo contraddistingue. < T'ha abbandonato, alla fine. > un cenno del capo, ad indicare la corda rotta, dopo che la propria voce, baritonale, greve, ma comunque chiara, ben udibile, riecheggi in direzione dell'appartenente al distretto del suono. < M'è capitato prima, passando, di ascoltare che qualcuno stava provando
un accordo, e si sentiva che c'era qualche corda che stava cedendo... > pronuncia con fare sereno, amichevole nei confronti dell'altro, adesso divenuto suoi interlocutore. < C'ha qualche anno, vè? > riferito all'oggetto in questione, esaminandolo maggiormente, ora che si trova poco più vicino ad esso ed al suo proprietario. {Chakra Off}{Stessi Tag} Una volta che il commesso si è allontanato ecco che nuovamente fa scivolare lo sguardo attorno a sé, se non fosse che una voce attira la sua attenzione, quindi rapidi gli occhi scattano ad intercettare il ragazzo statuario di poco prima, ora nei suoi pressi, ritrovandosi ad annuire <Puoi dirlo, mi ero riuscito a ricavare quello spazio, ero pronto a lasciarmi andare alla ricerca di un po' di ispirazione, ma direi che è tutto da rimandare, fortunatamente niente di grave che non si possa riparare in quattro e quattr'otto> Si tende il lato destro della bocca, ma è ciò che ne segue che attira in particolare la sua attenzione <Hai un buon orecchio, non è da tutti riconoscere una corda che si sta per spezzare solo dal suono, specie in una pizza con rumori vari ed eventuali, anche tu chitarrista?> Chiede, con curiosità in sua direzione, se non fosse che proprio ora che se lo ritrova così vicino può notare quel pendente al collo altrui, qualcosa che fissa senza mezze misure per qualche momento <Oh abbiamo qualcosa in comune> Elargisce con facilità, senza farne un mistero, prima di riportare gli occhi in direzione di quelli altrui <Direi che ha fatto il suo tempo ormai> Si può infatti notare come vi siano evidenti segni di usura un po' in ogni dove <Ma la chitarra dei miei sogni è ancora fuori dalla mia portata, mi toccherà lavorare ancora un po' per mettere da parte tutti i Ryo di cui ho bisogno> Sospira a lungo, ma non sembra che la cosa lo abbatta per davvero, sembra un po' più scena che altro. Dà ad Ekko tutto il tempo di osservare lo strumento e solo dopo diversi istanti farebbe in modo che quest'ultimo torni ad adagiarsi sulla schiena, lasciandolo in una posizione più comoda che al contempo gli lasci le mani libere, che vanno istantaneamente ad infilarsi all'interno delle tasche dei pantaloni, mentre pollice e indice della mancina cominciano a giocherellare con il plettro, facendolo roteare, come mero passatempo durante l'attesa sia della risposta altrui che del ritorno del commesso Visuale che rimane orientata verso il chitarrista, abbassando appena il mento per via della disparità di altezza che intercorre tra di sé e l'altra immagine, stimata su di una decina di centimetri su per giù. Il Maschio Angioino della nuvola staziona al proprio posto, a circa un paio di passi di distanza dal viso pallido, scostato in direzione di uno scaffale espositivo dove ci sono articoli per l'acustica, come delle varie tipologie di headphones, casse, microfoni, e tanto altro. Annuisce alla risposta di Yasuhiko, spostando quindi le pupille verso l'oggettistica a disposizione, in una blanda osservazione, puramente esplorativa. < Ma sì, infatti. > conviene con quell'affermazione, sul fatto che si trattasse di un problema da poco, perciò facilmente risolvibile. < Mah, giusto un po' intuito, dai. Niente di che. > con fare di leggerezza, scrollando le spalle con aria indolente, restando pure un poco umile. < Guarda, ma nemmeno poi tanto, tutto sommato. Ho suonicchiato giusto un po', quello sì, però più per provare, per piacere personale, soprattutto quando ce n'è stata la possibilità, più che altro, che non ho avuto grandi occasioni di poter avere degli strumenti tutti miei. > dato che è vissuto in un contesto povero, e non sempre gli è stato possibile avere la fortuna di maneggiare qualche strumento musicale. < Però ne ascolto tanta, molto spesso, per non dire quasi sempre. Mi piace la musica in generale, e nello specifico mi diverto a comporre testi. > ammette, in modo molto pacato. < Direi di sì! > sul fatto di avere qualcosa in comune, ovvero la passione per quella materia, la musica. < Eh, ti capisco. Ci vogliono sempre i soldi. > asserisce, in modo accondiscendente, alla realista considerazione dell'interlocutore. < Comunque, t'ho sentito strimpellare, non male devo dire. Che genere ti piace? Hai qualche preferenza in particolare? > domanda successivamente, volgendosi ora completamente e con il prospetto frontale all'insegna di Yasuhiko. Chakra Off}{Stessi Tag} Prosegue lo scambio di battute, al quale non si sottrae, motivo per il quale man mano che le repliche giungono alle sue orecchie va a rispondere a propria volta, così da portare avanti discorsi vari ed eventuali <Mi spiace per la mancanza di possibilità di suonare, trovo che sia davvero molto rilassante e che faccia passare il tempo, tuttavia se ascolti una caterva di musica e ti piace scrivere testi> Si interrompe per qualche istante, come se gli fosse venuta un'idea, infatti poi non fa altro che esclamare <Dovremmo metterci in società> Indicando entrambi, con l'indice della mano destra che oscilla tra il suo interlocutore e se stesso, rapidamente, più volte <Io suono e scrivo musiche, se tu scrivi testi o sei un paroliere o se tanto mi dà tanto sai cantare, altrimenti perché essere qui?> Si amplia il sorriso sulla labbra, mostrando l'arcata superiore dei denti, per quanto poi ridacchi ad alcune parole che gli vengono rivolte <Oh sì, la musica sicuramente ci accomuna, ma io mi riferivo al lavoro> Annuisce, come a voler sottolineare la cosa, anche se abbassa per qualche momento il tono di voce, così che rimanga tra loro quell'unica frase, prima di ripresentare il tono normale quando si torna all'argomento cardine <Uno in particolare no, come te mi piace la musica a tutto campo, ma ultimamente mi sto dando al rock e al metal, per provare qualcosa di differente e ampliare gli orizzonti, hanno un sacco di riff che non sono niente male, forse un po' difficili da usare in altri contesti, ma come accordi non sono poi così difficili e quindi sto provando a darmi da fare> Riprende fiato e quindi prosegue <Solo che come hai potuto notare questi incidenti di corde che si spezzano mi capitano un po' spesso, non avendo un maestro, ma essendo un'autodidatta, con questi generi non sono ancora ben abituato ad accordare in maniera corretta, quindi capita che lo faccia troppo e addio alle corde> Ridacchia qualche istante, senza farsi problemi a mostrare le proprie mancanze Resta composto nel proprio portamento, statuario in quella postura, inevitabilmente contraddistinta dalla mole titanica del proprio aspetto, sostenuto dalla complessione aitante e vigorosa. Benché troneggi in maniera spontanea, il suo atteggiamento rimane pressoché compassato, lasciando attorno a sé che aleggi un'atmosfera piuttosto calma, semplice, la quale, anche se imperiosa, non restituisca sensazioni di tracotanza, né di presunzione; bensì, è molto dimesso, quasi andasse a mitigare il proprio profilo attraverso quell'attitudine abbastanza tranquilla. < Sì, è vero. Sono proprio d'accordo con te. > sulla questione evidenziata dall'interlocutore, circa la natura rilassante della pratica di suonare. < Ma poi ti permette di avere del tempo per te, di ritagliarti un angolo di ispirazione, come hai detto proprio poco prima, quando stavi cercando di farlo sulla panchina. > facendo riferimento effettivamente alle parole usate dal chitarrista nel loro esordio di scambio di battute. < Comunque sia, grazie. > per aver palesato, anche se magari solo per educazione, il fatto di essere dispiaciuto per quanto riferitogli poc'anzi sul suo trascorso umile e poco abbiente. < Che ci vogliamo fa. A volte va così. > piuttosto rassegnato, accettando inevitabilmente quello che la vita gli ha riservato fino a quel momento. < Ah. > sull'idea e proposta di mettersi in società, sembra un attimo sorpreso, ma anche interessato. < Eh, pure non sarebbe male come idea. Mi piacerebbe avere un gruppo, fare qualche serata nei locali. > portando la mano destra al mento, grattandoselo con fare meditabondo. < Non è una brutta idea. Ci sta. > aggiunge successivamente alle pronunciazioni di Yasuhiko. < Ho capito! > alla risposta che gli ha dato sul genere. < Vabbè però dai, si può sperimentare comunque. Alla fine, non essendo influenzati da etichette precise, possiamo fare un po' quello che ci pare. > mischiare generi, esplorare gli orizzonti sonori, tutte cose che possono produrre delle novità, belle o brutte che siano. < Ma fin quando son le corde a rompersi, si può risolvere! > ridacchiando flebilmente, a quella problematica da poco. < Comunque dai, mi hai gasato, io ci sto. > sembrando piuttosto in hype. < Io sono Ekko Makihara. Faccio lo shinobi, principalmente, sto registrato al distretto della foglia. > si presenta. < Anche se per arrotondare sono affiliato pure ai CdT, i cacciatori di Taglie. > prosegue, senza remore nel dichiararsi. Zittisce, dunque, lasciando possibilità e modo all'altro di potersi esprimere di rimando. {Chakra Off}{Stessi Tag} Non manca di prestare attenzione a ciò che gli viene detto, gli occhi restano fissi in quelli del suo interlocutore, senza alcun problema, potrebbe risultare persino fastidioso, per qualcuno, ma è semplicemente il suo modo di fare, tanto che poi va ad aggiungere <Non ci possiamo fare poi molto, ma si può sempre cercare di fare di meglio, non bisogna mica accontentarsi di ciò che si ha, altrimenti non si migliora mai, no?> Parla con semplicità, il tono anche è di quelli leggeri, per quanto gli argomenti siano forse più pesanti di quello che traspaia, ma non sembra porsene un grande cruccio, per poi proseguire sulle note dell'entusiasmo altrui <Da paura!> Esclama in un primo momento, quando sente della disponibilità altrui <E' proprio questo quello che intendevo, ci vediamo, sperimentiamo, proviamo, se poi ci scappa che ci fanno suonare da qualche parte tanto meglio, ci manca solo qualcuno che suoni una batteria, certo la chitarra può accompagnare, ma qualcuno che tiene il ritmo e scalda con un po' di rullante è tutta un'altra storia, non c'è paragone> Ridacchia per qualche istante <Forse ho anche una mezza idea, sempre che sia d'accordo a provare, farebbe un gran figurone se si applicasse> Annuisce in rapida successione, come a voler rimarcare quelle parole e quando la conferma altrui si fa ancora più incisiva, la mano destra, istintivamente, si solleva, a cercare il cinque da parte di Ekko, come a voler sancire una sorta di patto in maniera piuttosto informale, tipica di chi è cresciuto per strada e non ha chissà quale protocollo a cui affidarsi <Molto lieto, Ekko, io sono Yasuhiko Kuwabara e come dicevo abbiamo in comune, oltre alla musica, essere shinobi, per quanto io sia, indovina un po', del Suono, per un chitarrista sembra quasi scontato da dire> Il tono che si riempie di ilarità, proseguendo in seguito la frase <E sono affiliato a mia volta ai cacciatori di taglie anche se è da qualche tempo che pare non ci sia poi molto lavoro in tal senso> Si stringe appena nelle spalle, che poi vengono sollevate, con fare dubbioso, prima di lasciarle ricadere al loro posto Non sembra infastidirsi troppo delle occhiate altrui, come se fosse abituato ad essere osservato, nel bene o nel male. Consapevole di cos'è, com'è, attirare gli sguardi, che siano essi discriminatori, o semplicemente curiosi, non costituisce problema per il Colosso della Nuvola. < Bravo. Hai detto proprio bene, Broh. > convenendo in tutto e per tutto a quanto asserito dal chitarrista, circa il fatto di migliorare, di non accontentarsi. < Son d'accordo. > deciso, chiudendo così quella parentesi, passando perciò ai restanti discorsi in ballo. < Spettacolo. > la mano sinistra che ciondola a mezz'altezza, oscillando su e giù, con il pugno chiuso, tenendo unicamente pollice ed indice distesi, in quella sorta di mimica che simula un telefono, esprimendosi con quella gestualità piuttosto smart, contemporanea e attinente alla cultura del genere rap. < Yo. > cenno d'assenso del capo, confermando il tutto. < Allora stiamo proprio in sintonia. Stessa acustica. Medesima vibrazione. Uguale lunghezza d'onda. > ritrovandosi piacevolmente con lo spirito di intraprendenza musicale di Yasuhiko, il quale sembra proprio conciliare nell'attitudine alla materia musicale come il Titano delle terre del fulmine. < Vero. Un batterista, e magari se c'è un basso. Può uscirci pure un vocalist, anche, specie se dobbiamo provare qualche genere ibrido. > che lui comunque ha i toni molto grevi di voce, molto baritonali, più da seconda voce, da accompagnamento ritmato, almeno per un genere che vuole essere ibrido e quindi avere due tipologie di sonorità di canto. < Ah davvero? Beh se c'hai già in testa qualcuno, stiamo di lusso! > vedendo che la cosa pare prendere già piede, sembra convincersi, oltre che il tutto contribuisce a far salire l'entusiasmo. Andrà a ricambiare il gesto di Yasuhiko, per potergli battere il cinque, una sorta di Pubblicità della Ringo, il bianco che incontra il nero, anche se il verso pare più il ritornello dell'inno bianconero. < AH-AH! Effettivamente... Ma vabbè, io sto assegnato al rione della foglia, anche se non provengo da lì. Sono originario di Kumo, poi mi trasferii a Konoha per breve tempo, prima che successe tutto il casino... > delle guerre e devastazioni varie. < E non ci sta il distretto della Nuvola, perciò mi hanno segnato là. Anche se sto nei quartieri bassi, quelli che stanno tra le sezioni di Kiri e Konoha proprio. > in pratica, dal ghetto. < Ah davvero? Pure tu stai nei Cacciatori di Taglie?! > sorpreso. < Che figata, allora ci dovevamo incontrare per forza! > afferma, scoprendo quelle connessioni. {Chakra Off}{Stessi Tag} Permane con il sorriso divertito sulle labbra man mano che sente le parole altrui, ne osserva i gesti, ne ascolta il modo di parlare e non lo interrompe, lasciandolo continuare e solo quando il gesto d'intesa viene ricambiato riprende parola, così da poter portare aventi quella discussione creativa <Un basso ci starebbe troppo, ma ho sempre la stessa persona in mente, sempre la stessa che potrebbe suonare la batteria è una mia amica d'infanzia, probabilmente dovrò pregarla per giorni e probabilmente finirà che non la convincerò lo stesso, sapessi che testa dura che ha> Solleva anche gli occhi verso il cielo, prima di riportarli nuovamente a contatto con quelli del proprio interlocutore <Ma tentar non nuoce, specie perché adesso siamo già in due e quindi magari potrebbe essere interessata, altrimenti faremo in qualche altro modo, le strade verso il successo sono infinite, noi in qualche modo imboccheremo la nostra> Si proietta già verso un futuro senza alcuna certezza, complice l'entusiasmo del momento che lo avvolge, per quanto poi si ritrova a sgranare gli occhi, nel sentire della provenienza altrui, colto visibilmente alla sprovvista <Sul serio? Sei uno dei sopravvissuti della Nuvola?> Ed è con vivida curiosità che continua ad osservarlo <Ho solo sentito parlare di Kumo, mai vista di persona, in effetti più che la vecchia Oto e Kusa non ho mai visto niente, se escludiamo ovviamente questo posto> Riferendosi alla totalità di Kagegakure pur senza nominarla direttamente, ma quando sente la provenienza precisa dell'ubicazione altrui, schiocca le dita, come se avesse avuto un'altra idea <Allora dovremmo proprio iniziare la nostra avventura musicale da lì, dal quartiere povero, possiamo unire l'utile al dilettevole, noi magari troviamo qualcuno che ci fa esibire e al tempo stesso possiamo portare un po' di svago a chi non se la passa un granché, che te ne pare? E poi magari tu hai più contatti di me per questo genere di cose, io mi sono trasferito solo di recente e non conosco quasi nessuno> Si stringe appena nelle spalle, ma dura ben poco quel gesto, perché si ritrova a ridere <Una figata sicuro, però te lo dico, se ci capiterà di lavorare insieme dovremo far suonare anche in quel contesto le nostre corde all'unisono, non possiamo fallire> Mostrando un sorrisone che scopre l'arcata superiore dei denti, del tutto Si sfrega le mani tra loro, in un gesto più di entusiasmo che altro, mentre il viso è galvanizzato, maggiormente carico per quella bella prospettiva che gli si presenta davanti, tramite il chitarrista, affiancato a quest'ultimo ed il desiderio, un po' onirico, di quella possibilità di avere una band con cui vivere qualche avventura nell'ambito musicale. < Ah ottimo! > sul fatto che questa persona in questione sia una sua amica di infanzia, quindi qualcuno che l'altro conosce bene. < Vabbè dai sono sicuro che riuscirai a convincerla in qualche modo. Se serve una mano, basta chiedere! > ridacchiando, bonariamente ed in modo goliardico. < Possiamo vedere magari di incontrarci una prima volta, tutti assieme, e passare un pomeriggio, o serata che sia, tutti assieme, a provare qualcosa magari, improvvisare, o una cover, chessò! Vediamo quello che viene. > la butta lì, un invito a vedersi tutti e tre, a fare qualcosa di attinente al piccolo progetto messo in cantiere. < Ci mangiamo e beviamo qualcosina magari insieme, pure. > che condividere un pasto è sempre un ottimo modo per socializzare. < Sì assolutamente. Ne veniamo fuori sicuramente in qualche maniera! Senz'altro! > annuisce, a rafforzare quelle parole in risposta all'Otino. < Eh sì. A quanto pare, uno dei pochissimi. > grattandosi la nuca, con aria un po' costernata. < E' stato un caso, alla fine. La fortuna nella sfortuna, possiamo dire. > la mette così, senza entrare nei particolari, ma riconoscendo che, ad ogni modo, essere un sopravvissuto, non tanto nello specifico, quanto più in generale, è aver avuto una certa dose di buona sorte rispetto a chi, magari e purtroppo, non ce l'ha fatta. < Ah quindi pure tu stavi a Kusa. Vabbè immagino perché ti ci sia trasferito. > dati i vari problemi che ci son stati nel passato, alcune migrazioni sembrano più che comprensibili, specie se non si proviene da radici di carattere militaresco. < No ma nemmeno io. Ricordo poco e niente, so andato via che ero piccolino. Poi non stavo nemmeno a Kumo proprio, ma in un villaggio vicino. > è pure della periferia: un nigga di quartiere in tutto e per tutto. < Eh perché no! Ci starebbe un sacco. > su dove cominciare la loro avventura. < Sì! Poi vediamo come va. Se inizia a prendere piede la cosa, ci capiterà di spostarci, tra il quartiere di Kusa, quello del centro città, o magari quello dello spettacolo. Però so che fanno ogni tanto serate pure alla Piccola Oasi. Insomma, se ci entrano robe, ce ne abbiamo di posti dove esibirci! > tantissime occasioni all'orizzonte. < Eh, allora vedremo di fare qualche allenamento, così magari ci organizziamo. Di recente vengo fuori da una missione ninja di livello C... è andata una vera schifezza... siamo andati tutti per cavoli nostri, disorganizzatissimi... > gli racconta, con aria tra il divertito e l'imbarazzato. {Chakra Off}{Stessi Tag} Annuisce alla proposta altrui, sembra coglierla davvero di buon grado, tanto che va a metterci del proprio, nel mezzo <Ci becchiamo di sicuro, mi piace anche l'idea di mangiare qualcosa insieme, mi pare un ottimo piano, così ci conosciamo tutti un po' meglio, vediamo cosa si può fare, buttiamo giù due idee, ci rilassiamo un po', ci godiamo la giornata> Fa un elenco, alla ben e meglio di quello che si potrebbe fare, confermando e ampliando quanto già detto <Sì, mi piace proprio questo modo di fare sciallo> E si può ben capire che anche lui sia di indole piuttosto tranquilla, tipica di chi affronta tutto senza farsi grandi crucci di sorta, ma quando il discorso verte sul passato del ragazzo inclina leggermente la testa verso sinistra, come a volerlo guardare sotto una prospettiva diverso, ma è solo un battito di ciglia quello che passa, prima di tornare con il capo ben eretto <Beh dai, ogni tanto un po' di fortuna ci vuole anche, già non è stato il massimo, però guarda il lato positivo della cosa: sei qui e hai tutto da guadagnare!> Esclama, con convinzione, di chi ci crede davvero in quello che dice, salvo poi non approfondire il discorso, senza calcare la mano in tal senso, passando a raccontare di più di sé <Sì, da quello che ho capito Oto era pericolosa in quel periodo e avendo me piccolo i miei hanno preferito trasferirsi in un posto che ritenevano più tranquillo, loro non sono dei ninja e così ce ne siamo andati e siamo poi tornati qui quando fuori da queste mura la situazione non era più sopportabile> Ma non sembra dar troppo peso all'argomento, come se andasse bene così quello che è successo, senza farne drammi di alcun tipo, anche se quando poi ascolta tutta quella serie di possibilità non fa che mostrarsi stupito, soprattutto con l'espressione del volto, quasi con la bocca aperta <Ma questa è una grandissima figata, non avevo nemmeno idea che ci fosse così tanta scelta, una scalata più lunga del previsto, ma poco male, vorrà dire che ci terrà impegnati per parecchio> Se la ride, divertito, per poi proseguire, indicandolo con l'indice della destra, esterrefatto <Tu hai partecipato ad una missione di livello C?> Colto visibilmente di sorpresa <Però, anche se è andata male, sai il fatto tuo, eravate un team appena composto?> Chiede, curioso, per capire la motivazione dietro al fallimento Ricambia il cenno d'assenso verso l'assegnato al distretto di Oto, convenendo con lui sulla prima parte di discorso. < Perfetto broh! Sì sì, infatti sarebbe un'ottima occasione per conoscersi un po' meglio, fare due chiacchiere, ridere e scherzare, parlare di musica e altro! > riguardo alla faccenda dell'appuntamento che si sono ripromessi. < Grande, allora a postissimo. > che si beccheranno, sembra ormai assicurato. < Ti lascio il mio numero ed il mio contatto ninjagram, se ce l'hai. > tirando fuori il telefono cellulare dalla tasca, sbloccandolo e facendo quindi per dettare il proprio recapito così come il profilo social. < Così ci teniamo aggiornati, e ci possiamo sentire. Ma pure a caso, eh, ci si trova e ci si fa bevuta, una passeggiata, una serata tranquilla. > accondiscendendo le parole altrui. < Esatto Broh, sciallo proprio. > sul modo di fare, che vede proprio d'essere il più leggero, leggerissimo. cit. < Ma sì, infatti. Se non ero qui, era tutto un altro discorso. > riguardo al passato, la chiude in quella maniera molto noncurante la parentesi un po' più mesta, preferendo non ammorbare il nuovo conosciuto con cose troppo personali e magari pesanti, visto e considerato l'atmosfera serena e scorrevole che li sta intrattenendo. < Eh purtroppo ci so stati un po' di casini a livello mondiale... Alla fine tutto il mondo è Paese, come si suol dire. > riguardo a quelle brutte faccende del trascorso. < Ma vabbè, ora stiamo qua, e finché va, noi andiamo. Anche perché, non è che c'abbiamo grossa alternativa. Là fuori il mondo è sottosopra. > afferma, in base alle conoscenze che lui ha dell'esterno, allo stato attuale. Torna perciò all'argomento del progetto, delle possibilità future. < Eh sì fra. Sta il quartiere dello spettacolo a Konoha che secondo me è tra i massimi palcoscenici a cui possiamo puntare di arrivare. Poi, il centro è grande, ma anche il quartiere a Kusa sta pieno di posti e locali dove ci si può arrivare ad esibire. > lo ragguaglia un po'. < Se ci impegniamo, è capace pure che riusciamo a sfondare. > sarebbe una bella speranza, quella di fare successo e carriera. Riguardo alla missione, conferma. < Sì broh. Stavo persino con due Chunin. > spiega. < Eh sì eravamo un team appena composto. Sarà per questo che non abbiamo team workato a dovere. Diciamo che c'è andata bene che c'erano i due chunin, anche se m'hanno menato più loro che i presunti nemici. > ridacchiando. < Non s'è capito niente... Ma forse perché non avevamo le stesse modalità di agire. > ipotizza, faccia un po' dubbiosa ad ogni modo, meditabondo, lasciando comunque aperto il discorso ad eventuali curiosità. {Chakra Off}{Stessi Tag} Nuove proposte che giungono alle sue orecchie e quindi va ad annuire, visibilmente coinvolto <Ottimo, da paura!> Esclama ancora una volta, andando ad estrarre il cellulare dalla tasca posteriore dei pantaloni, lo sblocca e si mette a digitare prima il numero di Ekko e poi il suo profilo ninjagram <E così siamo a cavallo, che mi fa piacere beccare qualcuno che è sciallo potente e che conosce questo posto meglio di me, così mi fai pure da guida che male non fa> Se la ridacchia divertito, decisamente in sintonia con il modo di fare altrui ed è proprio per questo motivo che tralascia gli argomenti più pressanti, più cupi, senza ritornarci sopra, chiudendo in questo modo la parentesi e non riaprendola più, ritornando nuovamente sulla musica <Ottimo, questo è davvero ottimo, chissà, magari fra qualche anno avremo una stuolo di fan adoranti che invocano il nostro nome, sarebbe una figata senza senso, il palco, le luci, la gente urlante, un bello scenario va, quasi quasi appendo il coprifronte al chiodo> Si mette a ridere, scherzando sull'argomento in maniera piuttosto serena, senza problemi, ma quando le chiacchiere si spostano sulla missione altrui di nuovo sgrana gli occhi <Sei così forte da affrontare delle missioni con dei chunin, pazzesco> Non sembra credere alle proprie orecchie, visibilmente spiazzato da quanto gli sta venendo detto, tanto che ci mette un momento a riprendere il filo del discorso <Probabile che sia quello il motivo, magari avete stili differenti e con la poca pratica e affiatamento non vi siete capiti, ma che dovevate fare? Lo posso sapere o è un segreto?> Gli chiede ancora una volta, fissandolo e per Ekko non sarà difficile capire come il ragazzo mostri una forte curiosità verso tutto quello che ignora Mantiene il cellulare tra le dita finché sarà necessario per Yasuhiko, dandogli perciò il tempo ed il modo di potersi segnare i propri contatti sia dei profili pubblici social, che quello personale con il recapito telefonico. < Pazzesco. > accodandosi a quelle interiezioni dialogiche. < Esattamente, broh. > rimettendo perciò a posto il telefonino nella tasca corrispondente, ovvero quella destra. < Ma tranquillissimo. Ci mancherebbe altro. Lo faccio con piacere. > facendo riferimento al fatto di portarselo in giro per la città, mostrandosi ben disposto e soprattutto disponibile. < Wa, sarebbe il massimo... Serate, concerti, file di fans, ragazze che urlano e ci lanciano la biancheria intima. bwah-ah-ah! > ridacchiandosela di tutto gusto. < Ma serio Broh. Sarebbe seriamente da fare. > a chi va più di fare il ninja, ormai. E' roba vecchia e sorpassata. Una bella carriera nel nuovo mondo, nella nuova dimensione, e si sta da King. < No vabbè ora così forte non esageriamo... Ci so stati assegnati, non so dirti come hanno stabilito queste cose. Alla fine poi era una ronda, eh. Niente di che. > mettendo subito in chiaro che non sta lì a vantarsi, anzi, sembrando anche piuttosto modesto. < No nessun segreto. > un cenno di diniego, andando apertamente a discorrere del fatto con il nuovo amico. < Stavamo assegnati ad una ronda nel bosco oscuro. Quello che sta tra il rione di Oto e quello di Konoha, per intenderci. > lo conoscerà, l'altro, la replica della foresta della morte di un tempo. Quante ne hanno passate, sotto altri nomi, e vesti. < Comunque stavamo io, questi due Chunin, ed un'altra ninja femmina. Na caspita di gnocca. Che te lo dico a fare. N'altro po' ho passato l'intera missione a guardarmi lei che altro! AH-AH! > e ride, bonariamente. < Comunque, andiamo a cominciare il giro, che sta tipa fi*a con il cane, sentono un odore, e iniziano a correre a caso nel fitto della boscaglia, pigliandosi già le prime cazziate dai chunin. > prosegue, con qualche vena di sarcasmo qui e là. < Anche perché, attirato da qualcosa, il cane della tizia fa scattare una trappola, e lei e uno dei due superiori finiscono in una rete tipo da bracconieri. > breve pausa. < Poi però non ho capito che caspita è successo, ma da che stavamo nella boscaglia, siamo finiti su di un terreno montuoso, come se fosse cambiata la dimensione. > così gli è sembrato l'innata otsutsuki, una roba che ancora non si spiega. < Alché so uscite fuori tre tipe, ma erano gnocce broh, tre belle giovincelle! > sembra tutto preso mentre racconta quella storia. < E quello che abbiamo diciamo nominato capo squadra, senza se e senza ma, ha iniziato a menare jutsu come se non ci fosse un domani, assieme a quell'altro chunin suo compare. Contro ste povere tipe che se spuntate dal nulla. > prosegue. < Senza fa una domanda, senza interrogare, senza informarsi se fossero capitate là come noi, senza aspettare di capire qualcosa. Niente. Zero. Senza sapere né leggere né scrivere, via, dritto per dritto. > e fa anche gesti on le mani di chi va avanti ad oltranza. < Allora io mi so messo in mezzo, per cercare perlomeno di capire chi fossero, da dove venissero, cosa facessero là, ma non c'è stato tempo né di dialogare, né di scoprire di più, che mi sono trovato pure io rivoltato come un calzino dai miei stessi capi di missione. > sospirando, scrollando le spalle. < E questo è. L'altra tipa, la bonazza che stava con noi, non ha mosso un dito. E io so andato all'ospedale. Però tutto sommato m'è andata bene, potevo finire peggio. AH-AH > prendendola con filosofia. {Chakra Off}{Stessi Tag} Quando sente conferma da parte altrui, non fa altro che aggiungere <Grande, grazie!> Entusiasta di avere qualcuno che gli possa far conoscere meglio determinati luoghi, ma non si perde oltre in chiacchiere, anche perché arriva la spiegazione di ciò che è accaduto durante la missione e quindi resta zitto, non interrompe nemmeno per un istante ciò che gli viene detto, anche se quando l'altro parla di ragazze è evidente che la cosa lo interessi particolarmente, dal sorrisetto malizioso che compare sulle labbra, per quanto siano solo brevi attimi quelli, perché si assottigliano le palpebre man mano che sente ciò che gli viene detto e il volto assume via via tratti sempre più perplessi, di chi è chiaro che non stia capendo come si sia potuto arrivare ad una simile conclusione, quindi quando la spiegazione termina andrebbe ad esordire con un <Aspetta, aspetta> Le sopracciglia che si aggrottano <Mi stai dicendo che siete andati, che una ragazza è partita in quarta da sola, facendo scattare una trappola, che vi siete trovati in un territorio completamente diverso da quello in cui eravate e che i chunin senza fare manco una domanda sono partiti in quarta senza manco una domanda e che hanno bersagliato anche te perché eri di mezzo tra voi e loro? Con l'altra che non ha fatto niente dopo aver fatto scattare la trappola?> Sgrana un attimo gli occhi, visibilmente confuso <Certo che adesso capisco perché mi dici che è stato un fallimento su tutta la linea, di certo non è quella che si può definire una missione ben organizzata, questo è poco ma sicuro> Sospira, scuotendo appena la testa <Ma che è successo poi? Queste tre ragazze che son comparse dal nulla sono morte? Sono sparite? E come siete ritornati qui? E comunque meno male che sei ancora tutto intero, io l'ho detto che sei forte, sei sopravvissuto a due chunin, mica cosa da tutti> Ridacchia <Spero comunque possa andare meglio la prossima volta, magari con un piano precedente, giusto da capire se attaccare o parlare, così non ti trovi in mezzo di nuovo per sbaglio> Annuisce ancora un paio di volte, per poi spostare lo sguardo solo quando dietro al Konohano d'adozione compare il commesso con le corde che aveva chiesto Un cenno di rassicurazione verso Yasuhiko, al suo ringraziamento riguardo alla possibilità di farlo girare un po' per la città. <E di che broh, non lo dire nemmeno. > senza problemi, molto tranquillamente. < Sì esatto. > sul fatto che la ragazza sia partita in quarta da sola, abbia fatto scattare la trappola, quel cambio di territorio, l'attacco diretto e senza scrupoli da parte dei superiori di grado, più la grandissima utilità che ha avuto la Inuzuka in tutto ciò. < Precisamente. > conferma. < E' andata proprio così. > sottolineando che tutto il discorso che ha ricapitolato, è stato proprio quello che è avvenuto nella realtà. < Hai capito tutto. > non c'è trucco e non c'è inganno. La storia è stata questa, ed è andata a finire così. Che ci creda o meno, è la realtà dei fatti. < Ma pensa che poi io ero partito pure ben disposto. Cioè, sto chunin gli ho suggerito io di prendere il comando, sembravamo più o meno tutti d'accordo, all'inizio. Poi, quando è iniziata tutta la vicenda, si so mischiate le carte, e non se n'è capito niente. > trovando la cosa più che altro divertente. < Mah, io una ho provato difenderla, però non è andata proprio come sperassi. Comunque sono stato colpito nel mentre cercavo perlomeno di evitare che venisse stempiata da quelle tecniche usate, perciò mi so trovato di mezzo. Ma te lo giuro, volevo solamente usare le maniere buone, prima di passare eventualmente alle cattive. Anche perché erano tre ragazzine, porca miseria. > questo il suo punto di vista. < Ho capito che siamo ninja e tutto, e non dobbiamo farci impressionare, ma cavolo, attaccare così a muzzo, mi fa pensare che non si è in grado di essere in controllo della situazione. Specialmente da due chunin, diciamo che non me lo aspettavo. Poi, per carità, potranno avere da ridire tutto quello che vogliono che ho rischiato, ed ho messo a repentaglio la missione... ma diavolo, era una ronda o un plotone di esecuzione?? > questo è quello che non capisce di tutta la vicenda. < Comunque credo che le abbiano arrestate. Non so con quale accusa, dal momento che non ci hanno nemmeno attaccato. Boh. Non ti so dire, io so finito in ospedale. > questo è quanto. < Ci so venuti a recuperare dei rinforzi. Almeno, questo è quello che mi sembra mi abbiano riportato i soccorritori che mi hanno trascinato in ospedale. > ridacchia pure lui. < Effettivamente, ho fatto la missione contro i chunin, più che contro quelle tre tipe, che non so manco se fossero delle ninja o meno. > guardandola a quella prospettiva, potrebbe configurarsi la cosa. < Ah la prossima volta, mi faccio i fatti miei, e bona lì. A far del bene ci si finisce sempre per andare per sotto! > molto sarcastico, oltre che scettico. < Comunque non mi dire niente, ma ora devo andare! Ci sentiamo allora, Yasuhiko! > e così facendo, un gesto di saluto verso l'altro, aspettando le sue eventuali risposte, per poi congedarsi e fare rotta altrove, fuori dal negozio.{/END} {Chakra Off}{Stessi Tag} Nuovamente si zittisce quando sente ancora ciò che gli viene detto, così lascia che siano le parole del Gigante della Nuvola a riempire l'aria attorno a loro, non si perde nemmeno una di quelle cose che gli vengono raccontate e resta comunque visibilmente perplesso, tanto che una mano si solleva e va a grattare la propria nuca, in un misto di incomprensione verso tutta la faccenda, tanto che quando l'altro termina il racconto va ad elargire <Non so, non mi sembra una gran strategia o magari si sono dimenticati di dirvi che se fosse successo qualcosa del genere l'obiettivo era attaccare, non so, magari avevano altre informazioni che non hanno condiviso per errore, forse la ronda era finalizzata a questo?> Domanda, ma con fare retorico, senza aspettarsi davvero una risposta, mentre cerca di trovare una possibile soluzione logica a quello che è accaduto, ma subito dopo si stringe nelle spalle, non sapendone assolutamente niente di quella storia per dire o fare qualcosa che sia di più di illazioni basate sul niente <Boh, magari poi ti daranno qualche spiegazione che ti farà capire che cosa è successo e perché è successo, anche perché altrimenti tutto ciò non sembrerebbe avere molto senso e non posso credere che dei chunin portino avanti dei compiti senza avere un quadro della situazione chiaro, poi magari sbaglio eh? Però insomma, sarebbe molto strano se così non fosse> Tuttavia quando viene raggiunto il momento del commiato non fa altro che sollevare la mano in sua direzione <Bella, Ekko, ci becchiamo, buona serata!> Esclama in sua direzione e quindi andrebbe a spostare lo sguardo verso il commesso <Ma si figuri, non c'è problema, nel frattempo ho chiacchierato un po', non mi è sembrato nemmeno di aspettare troppo> Ridacchia per qualche istante <Quanto le devo?> E quando gli viene enunciata la cifra andrebbe a recuperare dall'ultima tasca che non ha ancora esplorato un portafoglio, dal quale estrae la cifra adeguata, porgendola al ragazzo, prendendo di seguito le corde <Non si preoccupai, faccio da me, grazie mille di tutto e arrivederci!> Esclama verso di lui, per poi voltarsi. Andrebbe quindi a prendere la porta e, vista la pioggia che ha cominciato a scrosciare, andrebbe a prendere a correre in direzione di casa propria, il più in fretta possibile [Uscita]