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con Sango, Shiroyuki

16:01 Sango:
 Oh perchè sei qui Sango? A fissar muta e immobile una porta chiusa, e tale dovrebbe rimanere qui per te, chiusa, lasciandoti fuori ove hai deciso d'essere , consapevole di ciò che potevi arrecare a quei due che ancora forse t'attendono. Infima e perfida , lo è , senza alcun dubbio per chi l'ha conosciuta, eppure capace anche di lenire un anima soave come quella del puro bianco che sa vivere li dentro. Con quale coraggio osa anche solo presentarsi li dopo mesi di completa assenza? Si, ha visto l'altro da lontano nei loro turni di lavoro negli stessi archivi, eppur ne è sempre rifuggita cercando di spostarsi continuamente e isolandosi in quel mutismo pregno di parole e pensieri volti a lui, a loro, a ciò che è stato e a quelle ultime parole confessate con tale rabbia da non saper nemmeno il perchè averle dette. Vi è ovviamente della verità a impregnarle, ma quella mancanza di tatto verso colui che l'ha davvero conosciuta e amata, perchè provare a distruggerla in quel modo? Per farsi odiare, comprensibile dalla propria mente, eppure ancora giace immobile, li ove la pioggia ancora risuona sul proprio corpo, impregnando la camicia bianca e la gonna nera , ma soprattutto quei capelli che scivolano sul proprio corpo. Lacrime che scendono, piove, e la malinconia adesso non è altro che una degna compagnia. Paura? Si. Ne ha eccome, per la paura di vedersi sbattere quella porta in faccia come giusto che sia, eppure se non lei, dovrebbe esser forse l'altro a fare quel passo verso di lei? No, ovviamente, consapevole anche di questo. Ma la consapevolezza non la rende meno peggiore, anzi, aggrava solo quella posizione in cui s'è andata a nascondere e sotterrare con la propria volontà. Sospira nella frescura di quella notte di pre estate, ove il caldo viene lavato via dalla brezza serale che impregna i polmoni. Non è poi così tardi da sapere l'altro dormire , la mezzanotte è scattata, il rintocco risuona di una campana lontana, e la luna ci cela dietro le nubi. Rimembra ogni dettaglio di Shiroyuki, ogni mossa,ogni suo fare, quando restava sveglio fino a tardi ad attenderla - sempre che abbia mantenuto quelle sue piccole manie di controllo, anche verso quella che volente o nolente è loro figlia. Ma che madre è, l'ha lasciata da sola, abbandonata alle cure di un altro pur non prendersi le responsabilità del proprio gesto, lasciando che infine non divenga altro che una nuova orfana di cui solo loro sanno la verità sul suo passato. I piedi nudi scivolano su quelle piastrelle, fortuna che abbia richiamato il chakra per arrivare li, e abbia utilizzato il chakra sotto le piante pur di evitar di sporcarsi o scivolare, e avanza infine, la decisione è presa eppure non v'è nulla nel viso se non quella maschera di insensibilità che vuole portarsi addosso, mostrarsi forte ma non ignara, non potrebbe farlo con lui. La mano infine che si solleva, il pugno che batte poche volte sulla porta, e il silenzio che ricala nella notte li fuori. Provocante, vorrebbe davvero esserlo, eppure non v'è nulla se non la naturalezza con la quale è giunta li. Una decisione colta nel pensiero creato, come vuole apparire , forse per spostar anche l'attenzione ad altro che non sia solo la propria essenza. Che ignobile pure a muoversi in quel modo, nell'oscurità, e attende, silente, il nervosismo che si inebria sotto la pelle, dovrebbe scappare, adesso.

16:02 Shiroyuki:
 La pioggia cade incessante, il rumore delle gocce cadono sulle finestre chiuse. E' tardi, veramente tardi. Il bianco però, con i capelli argentati lunghissimi che cadono e circondano la sua figura per terra, si trova al tavolo del salone. Sedutoo comodoamente e con quella sigaretta tra le dita, accesa. Sta leggendo delle vecchie pergamene, forse lavoro inoltrato, forse sono gli straordinari per permettere di continuare a dare un'educazione alla bambina ed avere quella casa. Prenderebbe un pennello ed andrebbe a scrivere su un foglio la sua traduzione, provando in questo modo a fare un lavoro alla sua altezza. Addosso ha uno yukata blu scuro, aperto sul petto visto il calore dell'abitazione. Una cinta di stoffa a tenerlo chiuso comunque all'altezza della vita. Sul naso ha un paio di occhiali senza stecche per non affaticare troppo la vista sopra quelle scritte vecchie e rovinate. Si morde il labbro inferiore prima di fare un respiro profondo e fumare da quella sua sigaretta, arrivata ormai a metà. L'udito sente bussare ed ecco che alzerebbe lo sguardo verso la porta d'entrata. Gli occhi azzurri come un cielo estivo andrebbero ad osservare l'orologio sul muro. Inarca un sopracciglio prima di alzarsi in piedi poggiando una mano sul tavolo basso. alzerebbe le braccia per sgranchirsele in un verso di piacere subito dopo ed inizierebbe a cammianre proprio verso quella porta. Non ha lo spioncino ed è per questo che prende ed apre la porta con lo sguardo basso < Che succ-> ma si ferma quando nota la figura di Sango. Osserva il suo fare, il suo essere completamente fradicia dalla testa ai piedi. Rimane un attimo inebetito dalla presenza di lei, da quando non la vedeva così da vicino, da quando è sparita dalla sua vita? <Sango.> direbbe solamente prima di guardare verso l'alto, verso quel cielo coperto da nuvole che vanno a piangere lacrime dolorose. < Non stare lì fuori che piove, ti prenderai un malanno.> e proverebbe ad avvicinare una mano erso di lei, verso un suo braccio, delicatamente per provarla a fare entrare all'interno dell'abitazione. Se ci fosse riuscito l'accompagnerebbe verso la fonte del calore della casa, poggiando un cuscino per terra. < Siedi qui, vado a prendere dei vestiti asciutti ed un asciugamano> Perchè? Perchè non la odia dopo tutto quel tempo, dopo tutto quello che è successo? Dopo tutto quello che gli è stato detto?. Il ragazzo proverebbe a vedere uno yukata anche per lei ed un asciugamano < Mettiti questo.> direbbe lui porgendoglielo e girandosi in modo da darle la privacy che meriterebbe < Quando hai fatto ti asciugo i capelli e mi dici cosa è successo.> direbbe solamente rimanendo comunque in piedi davanti a lei,di spalle, aspettando una parola da parte sua, una sua reazione, un qualcosa, visto che adesso pare preoccupato per la situazione della rossa.

16:02 Sango:
 Attende, il silenzio accompagnato solo dall'acqua che non smette di scorrere , eppure sentirà i deboli passi ovattati di qualcuno, quell'aprire la porta e alla soglia trovarsi l'uomo. Decisamente più alto di lei, per cui deve sollevar il viso per poterlo davvero osservare - in quella sua candida bellezza, l'ha conservata ancora, e lo ricordava in quel modo. Perfetto e sempre elegante, eppure lei non pare altro che un pulcino mezzo annegato sotto il torrente di una pioggia che inizia a farsi tempesta. Il vento si solleva, così come i fulmini che brillano nel cielo, per poi giunger lo stesso suono. Un brivido, un tremore, uno sguardo alle proprie spalle per quei rumori che la turbano . Un lento deglutire per tornar a lui, per non perdersi alcun particolare del suo aspetto < Shiro > ripete quel nome, chissà se l'altro l'avrà chiamata qualche volta? Se avrà osato pronunciar il suo nome, oppure come lei ha cercato di non pensarvi, di non pronunciarlo, di non delinearlo nemmeno nella propria mente . La mano non avrà problemi a toccare un suo braccio , per poi entrare nel caldo di quella casa. Il naso che si storce lievemente al sapore acre di quel fumo che impregna la stanza, a quel caldo focolare che scoppietta nel fondo, niente di ciò che rimembra è cambiato. Tutto perfettamente identico a prima, perfettamente in ordine, se non per quelle pergamene su quel basso tavolo. I piedi nudi andranno a sorpassar l'ingresso, sgocciolando su tutto il pavimento come una piccola cascata vivente , per recarsi d'innanzi quel focolare eppur senza sedervi, solo per osservar il fare dell'altro - di come si preoccupi, di come recuperi uno Yukata anche per lei. La soffice stoffa che stringe con le mani umide, prima di collocarla su quel cuscino e cominciare a toglier gli abiti fradici. Gonna e camicia, ma la pelle rimane umida e fredda, gelida al tatto.. avrà bisogno di tempo per recuperar una normale temperatura. Quello Yukata verrà indossato, elegante scivola la stoffa carezzando la pelle, dona dei lievi brividi di piacere, per esser poi stretto alla vita con quella cintura, eppure il nodo sarà blando, molto lento, per donar comodità, per scivolar la stoffa lievemente sulle spalle ma senza aprirsi. Tace incredibilmente, forse perdutasi nei meandri della propria mente oppure nella consapevolezza che non dovrebbe esser li, non quella notte. Sottile il polso si snuda dalla manica destra, la stessa mano che lieve andrebbe ad indugiar per qualche attimo a mezz'aria, prima di provare a posarsi sulla sua spalla < puoi girarti > un tocco che ha ricercato, eppure meschina nel donarlo quando egli dona solo le spalle.. il corpo che indugia ancora in piedi , prima di chinarsi verso quel cuscino e infine sedervisi su < piove > semplice risposta che dona, in attesa di avere quell'asciugamano per tamponare i capelli, da li ancora delle gocce bagnano il corpo < spero di non averti disturbato > bassa quella voce si mantiene amichevole, prova ad esserlo, così come lo sarebbe un amica. E lei sarebbe mai stata davvero sua amica? Sarebbe potuta esserlo?

16:03 Shiroyuki:
 Il caldo del focolare si espande per tutta casa, una casa ordinata è vero, visto la fissa del padrone di casa. Il ragazzo rimarrebbe con le spalle alla rossa, attendendo in silenzio. Lei lo ha chiamato con il suo nome e quasi un brivido dietro la sua schiena, quasi un'emozione sopita trovata nei meandri del cuore e dell'anima. Sente quel suo tocco e si girerebbe lentamente. La osserverebbe con quello yukata morbido sulle sue forme. Annuirebbe, beh, almeno meglio di quei abiti bagnati. < Vado a metterli ad asciugare..> direbbe poi cercando di prendere quegli indumenti e portarli dove tiene gli altri panni. Sente le parole della Ishiba e farebbe un mezzo sorriso < Si, l'ho notato.> andando anche ad ascoltare alcuni fulmini abbastanza vicini. Tornerebbe con calma nel salone, guardandola. Un cenno di diniego con la testa inarcando un sopracciglio < ti ho mai dato sentore che potessi disturbarmi?> direbbe lui con voce bassa vista l'ora. Andrebbe quindi a prendere un secondo cuscino per metterlo davanti alla donna e mettersi in ginocchio sopra di esso < dai a me.> proverebbe a dire cercando di prendere quell'asciugamano e provando quindi ad asciugare la lunga chioma di fuoco della donna, delicatamnete, attentamente. Rimarrebbe per qualche secondo in silenzio, concentrato in quello che sta facendo, una sorta di coccola se così vogliamo dire. Respiro profondo che è come aria calda visto la vicinanza con Sango. < Come mai da queste parti?> chiederebbe infine. Non l'aveva più vista, se non di sfuggita, una piccola fiamma di candela in mezzo a tanti libri ed archivi, nessun messaggio, nessun contatto, niente di niente. Rimarrebbe comunque in silenzio cercando di sentire le parole di lei mentre continuerebbe ad asciugare quei capelli se avesse avuto la possibilità. Gli occhi azzurri che sono fissi sul suo volto mentre lo fa, in modo affettuoso si potrebbe dire, muove le dita tra la stoffa del panno ed il crine infuocato di lei prima di sfiorarla come se stesse facendo una carezza, volontaria? Involontaria? Non credo che faccia differenza ormai.

16:39 Sango:
 Pare che voglia muoversi, rimanere sempre in movimento pur di non rimanere qualche attimo fermo con lei - una lieve sensazione, e come dargli torto dopotutto s'è presentata ancora alla sua porta nel cuore della notte. Oh, quella notte, ne sente lontani i rimbombi , forse perfino più vicini di prima, per ignorarli, per provarci almeno. < non mi piacciono molto i tuoni > confessa lievemente, pur di non lasciar morire quella vacua sensazione di calore, di un sottile sorriso che impregna le labbra dell'altro. Ne osserva i movimenti, i passi delicati nel pavimento in legno della notte, le labbra muoversi per donar lei quelle parole < pensavo che alla fine avresti iniziato ad odiarmi, prima o poi > sollevata che non sia così, gelosa del suo essere che un tempo le apparteneva. Che non la odi dunque, che possa rimanere li ancora e ancora per questo tempo . Le mani passano delicate l'asciugamano tra le sue mani, che sia lui adesso a strizzar delicato quei capelli che lenti andranno a perder peso e acqua. Le gocce che vengon raccolte, i movimenti che son precisi dovuti alla concentrazione - non le rimane dunque che affondar il proprio sguardo nel suo viso, più basso ancora visto che s'è seduta comodamente su quel cuscino morbido, in attesa che possa trovar qualcosa da dire. Non qualcosa di stupido, nemmeno qualcosa per riempire solo il silenzio, ma qualcosa per lui. Il processo mentale che viene interrotto, cosa le ha detto? Ah si , perchè è li < stavo parlando a Oto con un ragazzo > candida la voce scivola verso di lui, in un vago senso di dolcezza e di vecchio, qualcosa che le verrebbe naturale - così come egli possa quasi sorriderle durante l'operazione, donarle qualche piccola carezza che si costringe ad essere volontaria nella propria mente < pioveva anche la questa notte.. ricordi? A Oto non pioveva quasi mai > ovvio, avevano avuto i loro acquazzoni,le loro tempeste, ma non come quelle che caratterizzano in pieno il paese della pioggia. < sai, ho preso casa anche io qui vicino > non è troppo lontana dunque, qualche isolato di distanza facile da raggiungere < e mi son chiesta se anche tu ricordi il suono della pioggia > no, non intende quella li, quella letterale che adesso ticchetta sopra la casupola - ma quella dell'animo, quell'antico sentore di casa, la loro casa. Nessuno potrebbe davvero comprenderla più di lui, più di un altro Amese come lei - ed egli ha avuto modo di conoscerla, di scoprire cosa cela, di scoprire come sia terribile in realtà < Motoko?> lo sguardo che s'allontana, breve verso la porta probabilmente chiusa della ragazza - no, della figlia, è sua figlia dopotutto, e che madre orribile che è stata. L'ha abbandonata, di nuovo, al suo destino.

17:07 Shiroyuki:
 Le mani si muovono lente su ogni centimetro di quella capigliatura, raccogliendo gocce anche sulle dita oltre che sul panno. Sente le sue parole ed annuisce lentamente prima di mostrare un leggero sorriso < lo so, infatti era sempre più nervosa durante i giorni di tempesta…> direbbe lui con un sussurro mentre raggiunge di nuovo le punte di quei capelli rossi < E ti ricordi cosa facevo per farti stare tranquilla? Ti versavo un bicchiere di sakè di quello buono..> e poi glielo faceva bere dalle proprie labbra in un bacio alcolico, ma quello è un altro discorso. Si ferma a quelle parole, inarcando un sopracciglio < mh? Odiarti?> direbbe solamente prima di abbassare il capo andando a sentire quel calore che inizia ad emanare la ragazza vicino al focale. Fa diversi un respiro profondo, poi un altro < a rigor di logica dovrei odiarti.> direbbe lui riflettendoci < ma non posso, non ci riesco> mostrando un lieve sorriso. Shiro santo subito < hai fatto quello che hai fatto ritenendo che fosse giusto per te.> continua a dire < perché dovrei giudicarti in base a questo?> domanda infine tornando ad asciugarle i capelli, cercando di carezzarle la guancia con il pollice mentre scende < Un ragazzo?> chiede lui cercando di invogliarla a raccontare mentre finirebbe una ciocca per passare all’altra, delicato, affettuoso nei suoi movimenti nei confronti della Ishiba < Ricordo si, Oto aveva qualche pioggiarella…ma non era niente al confronto> direbbe lui annuendo lentamente muovendo il collo e stirando la schiena prima di tornare ad asciugarla < ah si? Oh beh, mi fa piacere, è un bel quartiere, si sta bene> direbbe lui mostrando un mezzo sorriso. Si ferma di nuovo quando sente quella sua domanda implicita. Abbassa il capo andando ad annuire lentamente < si, me la ricordo, mi viene in mente tutti i giorni> direbbe in un sussurro andando a muovere di nuovo le mani sperando di fare in fretta prima di farle prendere un raffreddore < Me la ricordo e mi manca.> conclude prima di annuire < Motoko sta bene, ora dorme> direbbe senza problemi prima di fare un sorriso < ha preso la sua prima “A” in tecniche di dissimulazione, è davvero brava. > conclude in parte fiero della sua figlia adottiva.

17:28 Sango:
 Lo sguardo che muta lievemente, la sorpresa che viene tenuta nel proprio mutismo, eppur lo sguardo s'accende lievemente. La conosce davvero bene, in quelle piccole abitudini che in pochi conoscono, lo stesso vale per i tuoni. < era un buon sakè, anche se mi manca poter bere quello che avevo assaggiato a kiri > non la patria dello stesso, ma ricorda ancora la storia della piccola fatina di carta che lo insegnò ad un uomo. Rimembra anche i dettagli più intimi, e sa che anche lui vi stia pensando, non hanno motivo per dirlo ad alta voce quando la mente è sullo stesso identico pensiero. Il caldo che lambisce la pelle, ne asciuga i residui di acqua donandole brividi di caldo, piacevoli, le labbra stesse che divengono meno violacee e più rosse . Lo stesso viso che prende colore lentamente, d'un rosso lieve li sulle gote , mentre ascolta quelle parole e i capelli continuano ad esser strizzati, ormai poco vi ci vorrà per liberarli < dovresti > un dolce ammonimento, com'è strano esser tornata li, senza un vero valido motivo. Lo ha voluto, lo ha sentito dentro di se, il bisogno di potergli ancora parlare, poterlo ancora ascoltare , vedere, in quella piccola casa che per un brevissimo periodo è stata la loro casa. < sei sempre stato troppo accondiscendente con me, e dolce > scuote lievemente il capo, ma s'abbandona alle lieve carezze, delicate - non v'è malizia alcuna in quei momenti, avrebbe distrutto il loro incontro se solo vi fosse < si, un giovane uomo di oto.. non ho potuto pensare al periodo in cui passammo i nostri giorni in quella terra > erano insieme, sempre, vicini e assurdamente felici al centro del nulla . Lui che sembrava ancora un ragazzino, d'una bellezza appena sbocciata da un candido ciglio, ed il suo viso tremendamente simile a quello di Ren. Adesso lo può vedere dopo dieci lunghi anni, più alto, ancor più uomo, sempre delicato e ancor più raffinato, in quella che pare poter esser qualcuno che non v'è più.. che non v'è più ma che potrebbe tornare. Un mugugno lieve senza staccarsi da quel tocco, la ciocca libera ormai non è altro che umida, così come il resto dei capelli . < è vicino ai nostri clan > inconsapevole di come egli alla fine non sia altro che un ufficiale Seiun all'interno della propria nuova famiglia, non perfetta ovviamente, ma almeno una possibile protezione . Ascolta come per egli quella pioggia non sia mai finita, nemmeno adesso quando sono ancor più lontani dalla loro vera radice < manca anche a me > il potersi sentire davvero a casa, le manca immensamente, eppur non v'è tristezza nella voce, nel viso, si forza a non lasciar trapassare alcun sentimento negativo dalle stesse < sai, volevo chiederle se volesse imparare anche lei l'arte della carta > consapevole di come ella non sia davvero loro figlia, che non possegga eventuali geni Seiun nei suoi occhi < e se volesse venire da me ogni tanto, per qualche giorno intendo .. così che possiamo stare insieme > avanza quella specie di proposta, non sapendo realmente come l'altro andrà a reagire < te ne sei occupato tu per dieci anni, e ancora continui a farlo nonostante io sia qui > come far notare ciò che egli già sa, consapevole anche che possa non darle la colpa, ma quella grava sulle proprie spalle < che genere di madre è quella che abbandona sua figlia?> nemmeno se ne sente vicina, come fosse un estranea, cresciuta lontana da lei - come può sentirsi madre quando ancora a Oto le veniva difficile pure pronunciare quella parola?

17:45 Shiroyuki:
 Annuisce lentamente prima di sorridere < si, concordo, davvero un buon sakè> direbbe solamente prima di fare un respiro profondo e finire quei capelli, poggiando l’asciugamano di lato e reggendo la sua struttura con entrambe le braccia ritte dietro la schiena < Mamma ce ne comprava sempre tre bottiglie dicendo “Dicono che stasera pioverà”> una piccola risata prima di grattarsi la nuca. < Mi manca quella megera…> ovviamente scherzando come era solito fare con quella donna. Rimane in silenzio quando lei parla un cenno di diniego prima di guardarla < no, sono stato quello che meritavi in quel momento, altrimenti non ti saresti innamorata di me no?> direbbe lui mostrando un leggero sorriso < hai vissuto nel sangue, hai visto solo rosso fino alla fine> facendo un sospiro nostalgico < io sono stato il bianco in quella vita macchiata di rosso> conclude prima di abbassare il capo < come faccio a non essere dolce con te, sei l’unica con cui mi sento di poterlo fare.> direbbe infine facendo un mezzo sorriso. < Già…ai nostri clan…> ripeterebbe lui quasi con un tono più pensieroso del normale. Ancora ripensa a quell’infido bastardo, mica se l’è dimenticato… un cenno di diniego come a scacciare via quei pensieri malevoli prima di tornare verso di lei < mh?> poi realizza quella sua richiesta prima di socchiudere lo sguardo annuendo < potrebbe essere un idea molto buona Sacchan…> direbbe lui con fare tranquillo andando ad osservare il soffitto < Credo che Motoko amerà la cosa> direbbe lui facendo un sospiro di sollievo a sapere che la figlia sarà anche con la madre per qualche giorno di tanto in tanto, vedere un punto di vista diverso, fare esperienze diverse, può farle solo che bene < E continuerò a farlo Sango. E’ anche mia figlia dopotutto.> direbbe lui con una voce un pochino più atona, come era solito dieci anni prima < Non ti dare colpe, ora sei qui, e stai provando ad entrare nella sua vita, è già tanto> la giustificherebbe prima di abbassare il capo e guardarla ancora in quello yukata che comunque la renderebbe bella agli occhi azzurri del ragazzo < non l’hai abbandonata, lei in cuor suo lo sa> cerca di alleggerire il cuore della rossa con quelle parole < ed io le ho sempre detto che hai un sempre un piano, che se non venivi era per una motivazione valida> un mezzo sorriso verso di lei < neanche lei ti odia> conclude poi facendola comunque riscaldare, non invaderebbe il suo spazio vitale, anche se vorrebbe, rimarrebbe in quella posizione a pochi centimetri dalla sua gamba, più rilassato nella muscolatura allenata, più sereno sotto un certo punto di vista.

18:16 Sango:
 Sfiorano la madre, colei che se ne è andata dieci anni prima, e chissà quale sia il dolore sordo dell'altro - eppure ne nota la differenza, non prova odio o rancore, voglia di vendetta, non s'è lasciato trascinare verso l'oscurità in attesa di prender per se ciò che gli è stato tolto.. non è come lei. Le labbra che tremano lievemente, come se stesse per parlare, ma tace, lo preferisce adesso per non insozzar di inutili parole quella notte . < anche questo è vero > può davvero dire di averlo amato, di aver sentito quel sentimento tingersi di purezza per una volta prima che tutto sparisse. Ne prova terrore adesso, sente il corpo che lievemente si irrigidisce al sol pensiero, che se dovesse tornare ad amare - lui o chissà chi altro - finirà come l'ultima volta. Dimenticandosi del proprio sogno, dimenticandosi di tutto quanto, pur di viver felice per un breve lasso di tempo e veder di nuovo crollare tutto quanto. Per rimanere di nuovo senza nulla, mentre ancora è alla ricerca di quei cocchi per poter guarire, ma chissà se mai vi riuscirà < Shiro > sussurra quel nome sospirando , aria calda con cui andrà a soffiare sul suo viso, malinconica . Non si concede ancora quella possibilità, non conosce altro modo che amare senza distruggersi se non quel violento istinto che ha provato con un altro Seiun. Davvero ha uno spiccato ascendente verso quel clan. Il cambiamento ti intonazione la porta l'attenzione su qualcosa che pare aver ignorato, il clan, suo padre ancora vivo pronto forse ancora ad ucciderlo, ma dopotutto questo tempo, dopo tutte quelle guerre e un nuovo villaggio, davvero può esser tanto stolto da provarci ancora? < cosa non va?> sa che vi è qualcosa che non va, lo legge dentro quegli occhi, lo vede nel nervosismo delle spalle, in quella loro rigidità. Propone dunque, cosa poter fare per quella piccola ragazza, per colei che un giorno mangiò davvero la madre naturale pur di sopravvivere.. < spero che per lei sia la stessa cosa > il poterla riavere, conoscerla , sapere come abbia trascorso tutto quel tempo , come possa adesso stare e come la odi alla fine. < perchè sei pronto a giustificarmi? Lo sappiamo entrambi quanto sia egoista, e che anche lei in cuor suo dovrebbe odiarmi > non si arrabbia, vi è solo comprensione per quella dolce ragazzina, abbandonata di nuovo da un ignobile madre < e sei carino a difendermi in questo modo con lei, ma credo che un giorno comprenderà da se la realtà delle cose > permane seduta in quella posizione, i capelli ormai umidi pronti ad esser asciugati dal calore stesso < come stai?> un lieve sussurro, basso e delicato,la destra si solleverebbe per donargli una possibile carezza su quel viso, dalla tempia fino alla mandibola. Il calore che s'espande, rimembra quel viso eppure le sembra talmente nuovo da esser qualcun altro, qualcuno di differente a chi ha conosciuto, e che magari non sia davvero così. Vorrebbe riaverlo nella propria vita? sebbene una parte di se lo voglia con estremo desiderio, un'altra parte di se è ancora spaventata.. sia dal possibile dolore che ne verrebbe, sia dalla paura di ripetersi di nuovo. E finirebbe solo per far ancora del male a quel cuore che ancora pare attenderla, e s'odia al sol pensiero di poterlo fare ancora. Stringe lieve quei denti sul labbro inferiore, che siano dannati i kami per tutto ciò che è divenuta!

18:34 Shiroyuki:
 Rimane in silenzio sorridendo quando lei gli da ragione su quello. Si morde il labbro inferiore ripensando ai momenti passati alla magione Ishiba, a quel periodo in cui viveva con lei, con tutti che lo fissavano perché identico a Ren, suo fratello. Sente il proprio nome chiamato come un soffio, aria calda che gli sferza il viso < Sango> direbbe solamente lui chinando la testa di lato e facendo sobbalzare i lunghi capelli argentati che toccano terra, bagnandosi un poco di quelle gocce che la donna ha portato dentro casa. Un cenno di diniego a quella domanda prima di trattenere il fiato per qualche secondo < nulla> direbbe solamente prima di abbassare il capo verso di lei < Piccoli pensieri, nulla più> e cercherebbe di glissare la nata gelosia verso quel maledetto, quel dannato che ha osato mettere le mani su quel corpo. Si morde l’interno della guancia riflettendoci prima di annuire lentamente < è così.> direbbe lui sicuro, in fondo ci vive assieme. < Non vede l’ora, te lo garantisco> conclude con un piccolo sorriso prima di inarcare un sopracciglioì< perché devi sempre essere odiata? Perché non puoi per una volta pensare che ci sono almeno due persone che ti amano per quello che sei> seppure in modo differente bisogna dire < saranno passati dieci anni, ma sei cocciuta peggio di un toro> direbbe lui quasi canzonandola < ammetto che è un lato di te che adoro> direbbe lui ridacchiando e nascondendo gli occhi dietro il palmo della mano destra < ma così è sbagliato> concluderebbe prima di tornare a guardarla ed annuire leggermente < quando si farà una idea sua, starà a noi accettarla, qualsiasi sia.> direbbe lui con una risposta matura alla donna prima di alzare una spalla < ma fino a quel momento godiamoci la piccola Motoko> direbbe il padre cercando di rimettersi ritto con la schiena in modo da non aver bisogno più delle braccia per reggere l’equilibrio della struttura ossea < Io?> direbbe solamente prima di alzare entrambe le spalle < piuttosto bene credo, niente alti né bassi> direbbe solamente prima di abbassare la testa e guardare verso il tatami < tu come stai piuttosto?> direbbe verso di lei. Non è passato in sordina l’apparizione della rossa a tarda notte dopo tutto quel tempo ad evitarlo. Gli occhi azzurri incorniciati in un riquadro argentato e bianco la guardano, la scrutano, brillano in un certo senso nel vederla di nuovo a casa. < c’è qualcosa che posso fare per te?> chiede infine con tono gentile prima di mordersi il labbro inferiore.

18:57 Sango:
 Due sussurri, due singoli nomi ad esser pronunciati in quella dolce lieta notte che si condisce di calore, ignorando ciò che avviene fuori, per rinchiudersi li dentro e tornar ad esser poco più spensierata, come in pochi l'hanno mai vista. Completamente rilassata, a proprio agio, senza nulla a preoccuparla, tantomeno lui. Si fida ancora, sa che non le farebbe del male intenzionalmente, sa che può abbassare quelle difese per mostrarsi nella propria fragilità , e anche nel proprio esserne ancora innamorata dopo tutto quel tempo. Quando può esser luce come lui, non può nascondersi. l'opposto di Akendo, sa che egli non sia altro che l'altra faccia della medaglia e lei stessa sempre nel mezzo, non sapendo bene dove cadere, da che parte andare se non dalla propria parte.. avanti. A quel suo scaldarsi non può che ridacchiare, per quel sentirla comunque difendere < perchè continuano ad odiarmi Shiro? Perchè desidero che mi odino, che mi temano, che possano starmi lontano > l'unico modo per non soffrir non è rifugiarsi nella solitudine? E quella stessa a cui s'è appigliata per molto tempo < non voglio che mi odiate anche voi due > candidamente pronuncia quelle singole poche parole, che posson sembrar semplici e prive di significato, eppure nelle stesse vi sarà qualcosa di più. Ha sempre voluto esser odiata, ma mai amata ancora e ancora, nonostante il proprio fare, nonostante il proprio di egoismo - e chi meglio di loro due posson farlo? Akendo ormai è morto, e non le resta che quel guscio vuoto ancora da proteggere prima che il rinnegan torni a fare la sua comparsa , ma altro non resterà che per quell'antico amore malato per lui da sotterrare insieme al suo corpo. < non sono cambiata poi molto > ammette anche lei < eppure tu sei cresciuto così tanto.. sarei dovuta esserci io con voi, a proteggervi > e invece non è riuscita nemmeno a morire, oh che fato infausto, nemmeno la morte è arrivata e ha dovuto affrontare di nuovo quell'orribile vita, quell'orribile passato per sentirsi ancora e ancora schiacciata da un peso enorme. Motoko avrà modo di dir ciò che desidera, di negarle la vista se vuole, in qualsiasi modo l'avrebbe assecondata come ogni madre < non è più così piccola , ha già vent'anni > lo sguardo che s'affila di una sorta di malizia < a quell'età avevo il ragazzo, chissà che anche lei non ne abbia uno.. spero che sia di Ame > una speranza che di traverso scivola anche per se. Lei stessa dovrebbe restare li, con il suo villaggio, il suo popolo, cercando un compagno tra di loro così come spera per la figlia. Un piccolo pensiero che cerca di soffocare tra le parole successive < non lo so. Non sono più a pezzi come quando sono rinata > non si sbriciola, non sta annegando, e lui stesso dovrebbe vederla più sana specialmente dal lato mentale. Non crolla, si lascia andare a qualche risata perfino < ho pure imparato ad utilizzare le armi, seppur non abbia ancora trovato un vero spadaccino a cui chieder insegnamenti > sa che la via della spada è differente da quella del mero ninja, piccole nozioni di Akendo, eppure vorrebbe davvero provare a comprender di più come sia quel mondo nuovo, come possa portarle un pò di vita < Shiro > seria infine, lo sguardo che si ritrova a cercar quello della contro parte < se ..se io non avessi più questo corpo, queste sembianze.. se fossi diversa, continueresti ad amarmi?> che richiesta stramba, eppure il significato reale è ancora nascosto. no, non può confessare prima di aver avuto una sua risposta, positiva o negativa non importa, ma deve prima sapere. Freme, il corpo che si agita al pensier di ciò che vuole provare a fare, l'eccitazione che torna a violarle la mente e lo sguardo e lui stesso potrà ritrovare una specie di fiamma - simile a quella del proprio sogno ormai decaduto, eppure ancora più oscuro, proibita.

20:05 Shiroyuki:
 Fa un respiro profondo sentendo quelle parole che ormai ha ascoltato tante volte, annuisce prima di sorridere verso la rossa, gli occhi azzurri che si chiudono, nascondendosi per qualche secondo alla vista della rossa prima di riapparire in tutta la loro lucentezza < non ti odieremo Sacchan, puoi starne certa> direbbe provando quindi a prendere le mani di lei, stringendole tra le proprie in modo delicato, riscaldandole se potesse < mai.> e terrebbe quelle mani ferme prima di abbandonarle nel caso in cui lei le rivolesse. China la testa di lato prima di guardare lei e poi se stesso < Non sono poi cresciuto poi così tanto> direbbe lui quasi scherzando prima di umettarsi le labbra < non puoi proteggerci per sempre, prima o poi anche noi abbiamo capito come proteggerci da soli, ed è arrivato il nostro momento di poter stare al tuo fianco non trovi?> domanda infine verso di lei prima di mostrare un altro leggero sorriso. Sgrana gli occhi quando si parla di fidanzati < nego, è ancora piccola> lapidario nel suo dire < e non sa molto del mondo esterno, è troppo ingenua> insomma, protettivo come lo è stato in quei dieci anni per così dire. Si umetta le labbra cercando di trovare di nuovo la calma di prima < sono contento che tu sia andata avanti> un sussurro il suo andando a chinare la testa di lato < purtroppo non ne conosco nessuno che può far al caso tuo…> direbbe abbassando il viso ad osservar di nuovo il tatami. Lo rialzerebbe solamente quando sentirebbe il suo nome < si?> direbbe solamente prima di inarcare un sopracciglio. Ci pensa, ci riflette, qualche secondo di silenzio < Ho amato una tua copia, senza saperlo> ricordando quando lei era sull’isola delle tigri < e quando sei tornata, seppur diversa, ho amato anche te.> un attimo di pausa cercando di avvicinarsi a lei sporgendosi con il busto < se so che sei tu, ti amerei comunque…> e detto questo proverebbe a darle un bacio, premendo le proprie labbra su quelle di lei, stringendola a se potesse, con una presa salda ma delicata, decisa ma piena di sentimento, prima di sentire ancora una volta quel suo sapore, quel suo profumo misto al bagnato della pioggia, quella sua sensazione di unirsi anche solo grazie a quelle labbra che si scontrano, si toccano, si bagnano tra di loro.

20:34 Sango:
 Davvero non lo faranno? < non promettere qualcosa che può cambiare > di promesse non ne ha mai volute, ne desiderate, pur di non aver nulla a cui appigliarsi e illudersi. Le mani toccano le sue, entrambe mani delicate, raffinate, per la loro vita e le loro abilità che si discostano dall'uso manuale.. eppure adesso porta diverse ferite alle stesse, piccoli tagli di quegli allenamenti che porta ancora avanti , le mani più ruvide e non più delicate come un tempo - non se ne lamenta, non se quelle son già sporche di una sangue che non può toglier via, cosa è dunque qualche ferita? No, non le abbandona, non le lascia, preferisce tenerle piuttosto sulle proprie gambe e continuare a carezzarle con dolcezza < la strada che sto prendendo è.. > com'è Sango? Confessa, sii decisa nel dirlo, guardarlo dritto negli occhi e sputa la tua verità finalmente senza nasconderti dietro indovinelli e sillogismi vari ed inutili < più oscura della precedente > non v'è alcun obiettivo più grande, non v'è Ame, v'è solo il proprio egoismo. Uno spasmo involontario, stringe di nuovo quelle mani con più forza prima d'allentare la presa < e voi non dovete esserne invischiati > chissà se il governo sapesse delle proprie intenzioni cosa farebbe, forse la bloccerebbe sul nascere per non tornare ad avere la forza d'un tempo, per evitar che ritornino le singole figure di un tempo che possano modificare quel mondo a proprio piacere < è grande abbastanza > rimbecca l'altro, come se potesse davvero dire qualcosa, eppur le pare strano che ancora la sua piccola non abbia nemmeno dato un bacio..se non di più, sarebbe la normalità delle cose , sono animali dopotutto < ecco perchè credo che venire con me le farà bene. Potrà vedere il mondo come lo vedo io > si, forse troppo impulsiva ma crede davvero nell'insegnamento della vita e del mondo come qualcosa da dover sostenere, non potrà per sempre appoggiarsi a loro per qualsiasi cosa, dovrà crescer e imparare a viver da sola. Lascia che tutto il resto divenga solo un contorno lontano, che non abbia importanza, per porre quella domanda fondamentale . Ne sente le parole, con una certa paura nello stomaco che s'attorciglia, che stringe e spezza il respiro, ipnotizzata nel vederlo venire avanti. Il respiro che ferma il suo proseguo, il cuore che prende a batter come un uccellino, veloce rimbomba anche nelle orecchie, prima di sentir di nuovo quel calore sulle proprie labbra. Sfugge un gemito e le mani salgono verso quel viso, quelle spalle, con estrema dolcezza per risentirne l'odore, il sapore della pelle, delle labbra dopo tanto tempo ancora . Com'è facile cadere preda di nuovo di quei sentimenti, come se nulla fosse accaduto e tutto rimanga immutato nel tempo - quale eresia, sa benissimo che tutto è cambiato, ma ignorarlo viene così semplice < se > un sospiro, un distacco lieve da quelle labbra per poterlo guardare negli occhi ancora < il mio cammino fosse tanto orribile quanto oscuro, quanto innaturale, ti prego di continuare a farlo > una piccola preghiera per suggellare il tutto con un altro delicato bacio - sa che dovrà confessarlo, lo vuole fare dopotutto < io.. ho conosciuto qualcuno tanto tempo fa, un custode di una tecnica antica.. non ne avevo mai sentito parlare prima, non ne sento parlare ancora adesso, ma la desidero > conclude ancora, senza spostarsi o allontanarsi ancora.

21:09 Shiroyuki:
 Sentirebbe quelle parole e farebbe un leggero sorriso < infatti prometto solo cose che intendo mantenere.> direbbe di risposta alla donna prima di ascoltare la sua spiegazione. < Più oscura…quanto?> chiederebbe poi a lei prima di notare la presa allentarsi. La lascerebbe fare prima di guardare il suo viso, fissandolo con i suoi occhi azzurri. Si parla di Motoko ed inarca un sopracciglio < la madre sei tu…> direbbe lui dandole tutte le libertà che merita con la figlia. Si morde il labbro inferiore < solo…cerca di essere…procedurale.> le chiede solamente prima di mordersi il labbro inferiore. Il bacio arriva, e si sente, si sente il sentimento espandersi in entrambi i corpi. Il viso del bianco si arrosserebbe in quel momento di pura emozione mentre il cuore inizierebbe a battere a ritmi variabili, come se non sapesse veramente cosa fare. La mente si libera mentre la mano sinistra andrebbe al fianco di lei, tenendola per lo yukata mentre proverebbe a morderle il labbro inferiore in una sorta di gemito caldo e basso. Il bacio si ferma quando lei inizia a parlare, a raccontare. <Continuerò a farlo. Ma non sparire di nuovo> direbbe solamente provando a scendere dopo quel bacio fino al suo collo iniziando a baciare ogni lembo della sua pelle. < che…tecnica?> chiederebbe mentre proverebbe ancora a stuzzicarle il collo e l’orecchio, provando quindi a farla cedere in quella lussuria in cui lui stesso ha deciso di cedere dopo averle detto di amarla ancora, ed ancora, ed ancora.< Sango…Ti amo ancora…ti amerò ancora..> le sussurrerebbe prima di socchiudere lo sguardo e godersi quel sapore e quel profumo che tanto gli erano mancati < torna da me…> chiederebbe verso di lei come se fosse una evocazione, come se stesse di nuovo creando un patto con una creatura ultraterrena, la sua Sacchan, la sua donna di tempo addietro.

22:00 Sango:
 Come può dire che vuol fare ciò che madre natura non vuole fare, che sia innaturale, immorale perfino.. < voglio distruggere il normale cerchio della vita > nascita, crescita, morte infine, eppure ancora non sa se riuscir a confessar tutto d'un fiato sia un bene per l'altro, vuole parlare piano, esser lenta nello spiegare, per poterglielo fare comprendere con la dovuta calma. La figlia è sua, la madre è lei, e vorrebbe davvero che divenga la sua copia sputata? No di certo < starò attenta ad insegnarle come vanno le cose.. protezioni ne esistono a quanto ho scoperto di questi tempi > ovvio che parli dal lato intimo, ma forse quello è un argomento da non toccare in quel momento - saranno sole quando parleranno di tutto ciò , di ciò che comporti e tutto quanto. < ci proverò > cos'ha appena finito di dire? ah si, protezioni, insomma, lei è arrivata giò al succo della questione di un uomo e una donna, difficile che sia lei ad insegnar cosa sia l'amore. Si scambiano quel bacio, timido invero, dolce e innocente quasi da parte propria, eppure quando comincerà con quel proprio dire, sarà l'altro a prender iniziativa. Sente i denti sfiorarle il collo,così come le labbra .. in brividi evidenti che accompagnano le sue richieste < .. la tecnica dell'immortalità > quella che le donerebbe una vita eterna e continua, di corpo in corpo, sgusciando dal proprio corpo per giungere in un altro e vestire nuovi panni, si, ma con la propria memoria, la propria essenza , quella non si perderebbe < Shiro > un sussurro mentre prova a non cedere, a trattenersi, seppur pare che gli stia facilitando il lavoro scostando il collo quanto basta per dargli via libera. Le iridi che si nascondono dietro a palpebre tremanti, mani che stringono quel suo Yukata e se ne regge in piedi per pura fortuna . Come può continuare ad amarla con quell'ardore non se lo saprà mai spiegare, nonostante le parole orribili, i gesti di egoismo, egli è ancora li per lei. < Shiro.. voglio riportare indietro i morti > oh com'è romantica lei, la propria risposta al quel suo amore, ma che sappia dunque fino a cosa vuole spingersi, fino a dove vuole intervenire nel ciclo naturale, ovvio - non sa nulla ancora su come fare, su come invertire il processo,sempre che ve ne sia davvero una possibilità di farla - ma la speranza permane, accende quel suo essere come una torcia < io.. non lo so > presa in contro piede, di tornare di nuovo li, come fosse normale, come potesse davvero riabituarsi a tutto quello. Non può dire di si e poi tirarsi indietro, l'ha già fatto per quel matrimonio che non v'è stato, rifarlo sarebbe solo un grosso errore per entrambi < sono confusa > si, nel mezzo s'è messo a quanto pare anche un moro, non lo ama, forse non lo farà mai, eppur quella relazione fatta di nulla pare ancora attrarla - per non perdere nulla di se stessa. Geme lievemente stringendo le sue vesti, avvicinandosi, poggiando la fronte alla sua spalla pur di non farsi vedere in viso < perdonami Shiro > per quella non risposta, per le mille che non ha dato, per esser li in quella notte a imporre la propria presenza. Che orribile donna.

18:56 Shiroyuki:
 Le parole della ragazza arrivano forti e chiare alle orecchie del bianco che non fa altro che sbattere un paio di volte le palpebre < distruggere?> direbbe solamente. Cosa avrà in mente ora la ragazza dalla chioma di fenice? Cosa vorrà mai fare? Questi pensieri rodono la mente del puro cercando quindi di mantenere quella sua solita calma. Si morde il labbro inferiore cercando di fare diversi respiri profondi < Cosa vuoi ottenere?> direbbe solamente prima di fare un lungo sospiro. Inarca un sopracciglio andando a muovere lo sguardo verso di lei < ecco, di questo parlavo> riguardo la figlia adottiva. Non parla subito. Rimane fermo quando lei risponde alla sua domanda. Ecco che muoverebbe la mano verso i propri capelli, ravvivandoli con un leggero tocco, facendoli danzare sotto quelle dita esperte di un uomo che ha imparato l’etichetta del sangue nobile. < Immortalità> direbbe solamente prima di fare uno sbuffo ed un piccolo sorriso < Prima desideravi essere morta… > inizierebbe a dire con tranquillità, senza astio nella sua voce, anzi, una nota di dolcezza si può sentire < Ora invece vuoi vivere per sempre.> direbbe solamente prima di umettarsi le labbra < a volte non capisco.> concluderebbe alzando una spalla < ma se è questo il tuo obbiettivo, se vuoi davvero ottenere quella tecnica, cercherò di aiutarti come posso> concluderebbe prima di farle un leggero sorriso. Si fermerebbe quando sente quel suo dire sull’essere confusa. La mano che andrebbe a muoversi lentamente, provando a sfiorare le sue labbra con il pollice, scivolando sulla pelle. Rimarrebbe in silenzio mangiandosi le proprie, facendole scomparire dentro la sua bocca prima di annuire < capisco.> direbbe solamente staccandosi un attimo da lei, o almeno provandoci < Sai cosa porta l’amore?> chiederebbe scontatamente cercando di calmare i bollenti spiriti che si stavano riaccendendo < il rispetto.> conclude infine < non posso forzarti a fare cose premendo sulla corda della tentazione, non se sei confusa.> direbbe prima di cercare di ritirarsi per darle il suo giusto spazio < Vieni, lasciati riscaldare dal fuoco…> direbbe solamente cercando quindi di alzare un pochino la temperatura per non vederla tremare < se vuoi stasera puoi stare qui. Puoi dormire nel mio futon> concluderebbe guardandola intensamente con i suoi occhi celesti.

18:57 Sango:
 Distruggere, ricreare, trasformarsi, rinascere, sembra esser il cerchio del proprio esistere, eppure la morte non pare esserci mai stata.. un pensiero che la afflitta e che ora diviene benzina per il proprio fuoco interiore < voglio che Ren torni a vivere > confessa come se fosse la cosa più semplice e naturale del mondo. Vuole riportarlo indietro, per se, per adempiere al proprio compito sebbene in modo completamente differente adesso.. ne osserva quei capelli di neve che scivolano sottili come pioggia, e in quel movimento ne vedrebbe la braccia sode e muscolose, forse con qualche fortuna lo sguardo incederebbe sul suo collo. Un momento di distrazione e poi riprendersi da quella bellezza, perfino dai polsi che la intrigano - sottili e armoniosi in quei movimenti < la morte mi ha rifiutata tante volte > pare quasi arrabbiata con la stessa, come esser arrabbiati con una persona vera e propria < adesso voglio rifiutarla io > non l'avrebbe avuta, avrebbe scelto lei quando morire, se morire infine. Avrebbe giocato con la stessa, padrona della morte.. un sogno piccolo per se.. e forse non solo < non la desidereresti?> chiede il serpente alla sua giovane vittima, offrendo la propria mela della conoscenza in un certo senso, allunga adesso la mano verso di lui senza toccarlo davvero. Il bacio che termina la sua corsa, muore in quel suo sentirsi così confusa adesso, su cosa fare, cosa dovrebbe provare .. non è esattamente la più saggia a prender le proprie scelte, altri avrebbero agito meglio di lei senza alcun dubbio. Lo sente allontanarsi quel che basta per darle un brivido, un vago senso d'abbandono a impregnar il petto, di viscere che si contraggono e si attorcigliano per spezzarle il respiro < non mi forzeresti a far nulla che non desideri fare in questo momento > confessa, limpida come una pozza d'acqua per lui che può leggerla come un libro < non posso illuderti > scivola quello sguardo sul fuoco, i brividi che smetton lentamente d'esistere , avvicinandosi lievemente a lui solo per provar a poggiare il proprio capo sul suo petto < si > questo glielo concede, se lo concede, un po di quel calore lo desidera davvero , potersi liberare di quelle mura, distruggerle e tornare un poco ad amare con lo spirito più che del corpo stesso, ma sa di doverglielo dire, di dover confessare come non sia che una poco di buono alla fine, e immensamente crudele per lui < Shiro.. io..in questo periodo..ho visto altri uomini > non ha bisogno di aggiungere nulla, vorrebbe solo non dover esser tanto crudele ma la sincerità, quella l'ha sempre avuta solo con lui.

18:58 Shiroyuki:
 Rimane in silenzio prima di fare un respiro profondo, la guarda, la fissa con quegli occhi di colore del cielo estivo prima di muovere la mano verso la sua guancia, carezzandola < capisco…> lo accetta, come ogni decisione da parte della donna, conoscendola < ed allora ci riuscirai.> convinto della determinazione della rossa le mostrerebbe un sorriso gentile prima di sentire quella domanda, quella tentazione. Si morde il labbro inferiore prima di fare un cenno di diniego con la testa < no.> direbbe solamente < non la desidero. La mia vita è questa, basta ed avanza, non so se avrei le forze per viverne altre> direbbe in modo in parte scherzoso < mi limiterò a vivere a pieno quella che ho.> direbbe solamente prima di ripensare a sua madre, a tutti quelli che ha perso e che non rivedrà se non raggiungendo il Nirvana < desidererei fare tante cose con te adesso, ma non sarebbe giusto, né per te, né per me> direbbe sincero nel parlare < ti amo ancora Sango, più di ogni altra cosa, e saperti non più mia non farebbe altro che farmi male.> concluderebbe prima di fare un lungo sospiro < non ce la faccio ad essere distaccato, è più forte di me.> ma la lascia comunque appoggiare la testa al petto. Andrebbe a muovere la mano provando ad accarezzarle i capelli ormai asciutti prima di sentire quella confessione. La mano si ferma per qualche frazione di secondo, un fremito, prima di tornare a muoversi delicatamente sul crine di lei < ne avevo il timore.> direbbe lui sussurrandolo prima di mostrare un leggero ed amaro sorriso, un mezzo sorriso < ma capisco.> direbbe solamente < alla fine non sei più mia, hai la libertà di frequentare chi vuoi.> certo, saperlo fa un certo effetto al ragazzo che comunque si è un pochino irrigidito < …sono scelte alla fine> direbbe quasi giustificandola e facendole capire come lui invece non ha frequentato nessun’altra ed, anzi, le ha sempre rifiutate sotto quel punto di vista, puro fino alla fine se vogliamo dire così. Farebbe un respiro profondo cercando di continuare a carezzarle il capo prima di mordersi il labbro superiore < Devi sentirti in pace tu con te stessa..> direbbe infine provando, in un moto di dolcezza, a poggiare le proprie labbra sul capo di lei, lasciandole un leggero bacio affettuoso e docile.

19:19 Sango:
 < capisco > no che non capisce, come può lasciarsi andare come nulla fosse alla mera vita in quel modo, senza cercare od odiare la morte, non v'è un senso grigio unico per lei in quel suo pensiero, ma non dirà nulla accettando il suo di volere < forse un giorno sarò io dunque ad assistere alla tua morte > se entrambi riusciranno in ciò che desiderano, allora le loro strade son già segnate da una divisione futura, ma ancora tanto tempo avrebbero d'innanzi a loro , se solo sceglieranno entrambi la stessa strada potranno finir quella vita e ricominciarne un'altra, separati dalla natura. Sospira poggiando quel capo li suo suo petto, li ove sente il battito di lui, ne ascolta la vita librarsi nel calore della notte < non voglio farti del male > eppure le riesce tremendamente bene farlo, come affonda il coltello nella piaga, perfino quando sente i brividi nei capelli salirle nel capo, nella schiena stessa < non esserlo > sopporterebbe la distanza? No, l'avrebbe desiderato perfino in quelle dolci carezze, perfino confessandogli ciò che ha fatto, come il corpo e la carne siano deboli, ma lo spirito, il cuore, quello rimane celato.. anzi, non ha più nulla di tutto ciò da donare a qualcuno , tutto ciò che aveva l'ha dato, non ci sono più cocchi a potersi staccare .. sente quel suo rendersi rigido, e solo per quello che andrebbe a far scivolare delicate le proprie dita dietro di lui, dietro la sua schiena, li per toccarlo con dolcezza e tentare quell'abbraccio < non sono in pace > quando lo è mai stata se non poche e rarissime volte. Le labbra che scivolerebbero su quel collo, su quelle spalle, per finire sulla sua mascella. Bassa dal suo lato, poggia quelle sue labbra sul suo viso, sul suo mento, sulla sua gola con dolcezza estrema < non lo sono per nulla > ripete, spingendosi poco più in alto, dolce la ricerca delle sue labbra, di un focolare che brucerebbe oppure rimarrà mite? Poco sa di ciò che potrà accadere, eppure non si tratta di mera carne, di quella che carne chiama carne , questa volta vi sarà quel senso d'amore intenso che le brucia sotto le vene, nella pelle, dolce il richiamo della sirena per desiderarlo.. ma questa notte il teatro chiuderà presto, per lasciarli da soli, a richiamarsi , ad amarsi.. forse. [end]

Sango corre a casa di Shiroyuki durante una tempesta - parlano e si confessano..



Shiroyuki non merita Sango ç.ç