Denuncia Dyacon (Denunzia querela)
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Giocata del 03/05/2021 dalle 18:57 alle 23:52 nella chat "Bazaar"
Oggi c'è una missione da compiere, una pericolosissima missione: fare una deposizione ad un pericolosissimo criminale cattivo. Dyacon. E sopratutto in divisa da anbu, una cosa che in passato faceva fatica a credere che fosse possibile un tale evento o pratica. Ad ogni modo Mekura o meglio Ippai, è in tenuta marziale: Maschera del serpente bianco in faccia con una linea rossa sottile al livello degli occhi, Gacco senza maniche con le spalle scoperte a mostrare il simbolo degli anbu, Pantaloni blu scuri tattici, stivali lunghi neri, guanti ninja, protezioni per gambe e braccia. Ninjato sulla schiena, elemento piuttosto inutile considerando le sue competenze. Ma fa parte della divisa e va mantenuta. Al livello dei fianchi sulla schiena porterebbe una tasca porta oggetti con all'interno un rotolo piccolo, materiali per la scrittura, un paio di oggetti da equipaggiamento basilare, rocchetto di Nylon, tonici chakra e non E legato alla gamba destra un cosciale con all'interno 4 kunai. allunga il passo verso l'ultimo punto in cui Dycon è stato notato. Una notifica di comparizione poteva consegnarla direttamente verso la sua abitazione, ma in questo caso voleva andare di persona a parlare con questo individuo. Non tanto per la possibilità che non collabori, ma più che altro per rispetto per il giovane. Quindi eccola, in versione stalker verso la sua "preda". Una cartella nera tra le dita e lo sguardo puntato dietro la schiena del giovane. Si avvicinerebbe e prendendo un lungo respiro si palesa <cittadino Dyacon Sabaku?> chiede, retorica aspettando che questo si giri [ch off] Il bazaar di Suna: luogo creato dall'unione di molti mercanti che espongono e vendono la loro merce ai cittadini della sabbia in particolare, oltre che agli avventori degli altri distretti che si son spinti fin qui per la fama del posto. < Si possono trovare anche gli oggetti più particolari, ma quanto chiasso... > Espressione di disappunto prende vita sul volto incarnato del Sabaku, infastidito dalle grida e dalle urla dei vari commercianti che pur di racimolare qualche ryo, son disposti a rifilare le peggio ciofeghe spacciandole come chissà quale oggetto dalle proprietà guaritive. Chiamasi truffa. Tuttavia, lui non si trova nell'emporio per fare acquisti, ma solo perchè da lì, può ammirare il vespro che si staglia immenso sopra di lui. L'unione tra le ultime luci del giorno e le prime ombre della notte si fondono in un'unica cosa e il risultato è un quadro astratto di una bellezza unica. < ..... > Cammina con nonchalance e con il naso all'insu, reclinando di poco la testa all'indietro. Sommerso nei suoi pensieri, le parole di Mekura, o Ippai che dir si voglia, lo prendono in contropiede. < Uhm? > Aggrotta la fronte, ruotando capo, busto e bacino in direzione dell'Anbu. < Che cosa? > Inarca il sopracciglio mancino, stupito dal fato di ritrovarsi un'esponente di quella corporazione davanti ai suoi occhi. < Cosa vuole un Anbu da me? > Chiede, utilizzando un tono di voce quieto, pacato, accennando un sorriso alla volta di quella maschera indossata dalla donna. Agli occhi di lei, si presenta come un ragazza dal fisico slanciato, definito, alto circa 180cm. Capigliatura folta lasciata alla mercé delle condizioni climatiche dove alcune ciocche ribelli gli scivolano lungo la guancia destra, fino al mento. Tronco che indossa una maglietta nera, anonima, su cui si adagia una felpa bianca a collo alto con chiusura verticale a zip. La particolarità di questi indumenti? Non hanno la manica dritta. Infatti il braccio è nudo da spalla a polso, mettendo in mostra una muscolatura non eccessiva, ma ottimamente allenata. Pantaloni neri tenuti stretti in vita grazie ad una cordicella rosso fuoco e i calzari caratteristici degli shinobi ai piedi. Dietro di sè, svetta la presenza della giara color ocra che si pone in diagonale rispetto a lui, contenente la sabbia sacra dell'ex paese del vento ancora dormiente. < Se mi volete nella Vostra organizzazione, sappiate che non fa per me... > Troppa tattica. Attende comunque un responso dalla ragazza, standosene in eretta postura difronte a lei. [Chakra OFF] Rimane senza dire nulla, o fare nessuna mossa strana quando questo nega la sua partecipazione a diventare un anbu, cosa della quale non si parlerà in tale sede. <comprensibile> afferma monotono dietro la mascera e il distorsore vocale, avvicinando la cartella nera aprendogliela in modo tale che questo possa leggere. <siete stato denunciato per aver aggredito un civile in data xx/xx/xx, sono qui per notificarvi la copia della denuncia e per fare delle domande sulla vicenda> rigira la cartella, prende la penna sul lato e la impugna continuando a tenere lo sguardo fisso su Dyacon: il corpo si muove ma la testa rimane ferma a guardarlo...un poco inquietante. <tengo a precisare che una deposizione sulla vicenda è un metodo di tutela sia vostro, sia dell'aggredito in questione. Vi chiedo gentilmente di rispondere in modo completo alle domande che vi porrò adesso, non sono qui per porre giudizio ma solo per riferire i fatti, è disposto a collaborare?> chiede la donna rimanendo sempre ferma a fissarlo, fortunatamente c'è la maschera a coprire la faccia perché altrimenti la donna avrebbe le labbra arricciate e uno sguardo "materno" nel senso che sta per rimproverare un figlio..bhe nel senso legislativo della storia ovviamente....cattivo Daycon. [ch off] Le braccia s'intersecano davanti al petto, poco sopra la bocca dello stomaco, mentre il peso corporeo vien spostato da una gamba all'altra con far nervoso. Anche i muscoli facciali s'irrigidiscono, ma il sorriso irriverente e caratteristico della sua sfrontatezza non accenna minimamente a scomparire. Tratto che ormai è insito in lui. < ..... > Resta in silenzio, posando le due ametiste sulla maschera di Ippai, soffermandosi sulle fessure degli occhi. Vuole scoprire chi si nasconde dietro quel travestimento, scorgere anche il minimo movimento, ma senza successo. Poi, la curiosità lascia spazio alle domande. Gli Anbu sono le truppe d'elité di Kagegakure, perchè mai dovrebbero volere qualcosa da lui? Forse riguardo la telefonata di Saemon che ha origliato poco prima di catturarlo? Difficile. Quelle info deve ancora renderle di dominio pubblico e non le ha confidate a nessuno. < Una denuncia? > Sfarfalla gli occhi, incredulo da quanto le orecchie percepiscono. < Io non ho affatto aggredito un cittadino... > Sbuffa, contrariato nell'esser accusato di qualcosa che non ha fatto. Almeno crede. Quando gli viene detta la data, aggrotta la fronte, dubbioso al riguardo. Piano piano i ricordi vengono riesumati da un cassetto impolverato, lasciato in disparte, quasi dimenticato. Così come l'evento che custodisce: la rabbia nei confronti di Sango. La mano destra s'allunga in direzione dell'avviso, facendo scivolare lo sguardo sulle parole riportate al suo interno. < Sì, sono disposto a collaborare... > Anche perchè è obbligato a farlo ma soprattutto, non vuole far passare un concetto che non gli appartiene: aggressore di poveri cittadini. < Forza, faccia pure le sue domande, sono pronto. > Oltre che a fornire risposte, a sapere che tipo di storia si è inventata la rossa. Conoscendola, sicuramente ha rigirato la frittata o ha messo in piedi chissà quale tipo di storia per farla sembrare una vittima innocente. < Attendo di sapere con ansia cos'ha dichiarato l'aggredita. Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, sorridendo di gusto. [Chakra OFF] Appena questo decide di collaborare, il suo tono rimane fermo, neutro ma comunque calmo, cercando di presentarsi in modo professionale ma non intimidatorio: l'applicazione della legge tutela le parti in causa, in particolare perché il soggetto non sembra ricordare di aver attaccato nessuno. Inizierebbe a scrivere nel rapporto l'analisi ed è l'unico momento in cui abbasserebbe il capo per guardare dove scrive citando inoltre nello scritto che seppure avesse detto che non ricordava nessun assalto, ha usato il termine femminile, ergo deve essersi ricordato di chi stanno parlando loro due. <grazie per la collaborazione:lei conosce la cittadina Sango Ishiba?> fa la prima domanda, di base iniziando a mettere per scritto i soggetti della vicenda <può confermare che l'accaduto sia avvenuto in tale data precedentemente citata in loco "bosco dei ciliegi"? e che ha verbalmente e fisicamente aggredito la signorina Sango, ferendola nel processo senza che vi sia una risposta eguale e contraria da parte della vittima?> ergo, lei si è difesa o ti ha trattato come un Johnny Deep qualunque? <vi sono testimoni riguardo all'accaduto?> chiede questa rimanendo ferma a guardarlo facendosi mentalmente delle idee di cosa possa essere successo al riguardo. [ch off] < Ehhhh... > Sospira rumorosamente, mentre la mano destra si toglie da quell'intreccio che la vedeva unita al braccio sinistro davanti al petto. Le dita si dipanano e poi, successivamente, vengon fatte passare tra la folta capigliatura corvina, provando a rassettare le ciocche ribelli ricadutegli davanti i tratti somatici. Gesto invano. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, sorridendo alla prima domanda a cui viene sottoposto. < Conosco Sango? > Ripete, ampliando quel ghigno irriverente stampato in viso. Alla fine i nodi vengono al pettine e i dubbi mutano in certezze. Si tratta di ciò che è accaduto ormai più di un mese fa al bosco dei ciliegi. < Sì, confermo tutto quello che hai detto... > Se l'altra mantiene un aspetto professionale, dandogli del Lei, lui continua a prendersi confidenze anche quando non dovrebbe. < Anche se vorrei precisare che non sono un pazzo che un giorno, prende e decide di attaccare una determinata persona. Ogni azione porta ad una reazione... > Soprattutto se l'altra gli aveva fatto capire che c'era molto di più di una semplice amicizia tra loro. < Testimoni? > Le dita della mano destra massaggiano il mento glabro, pensando se ci fosse qualche testimone. < Eccome se c'erano. Uno in particolare. Un cioccolatino... > Tradotto: uomo di colore. < Se non sbaglio si dovrebbe chiamare Ekko, o Ecco. Insomma qualcosa del genere... > Generalità che gli ha rivelato Furaya nel loro ultimo incontro avvenuto proprio nell'abitazione del Sabaku. L'ha fatto sfogare, aiutandolo a mettere a fuoco i vari problemi di una relazione con l'Ishiba. < Mi sembra tutto assurdo che questo stia accadendo... > Scuote il capo, poggiando le mani sui fianchi del bacino, permettendo ai gomiti di aprirsi oltre i rispettivi lati. Pervaso da un leggero nervosismo, fa dei piccoli passi in tondo, dando per un breve lasso di tempo le spalle ad Ippai, prima di tornare a squadrarla da capo a piedi. Non ci crede che sia tutto reale. [Chakra OFF] COnosce la donna ed a quanto pare dalle sue reazioni sia stato un evento scatenato da una reazione emotiva. "non sono un pazzo" scrive "non prende e decide di attaccare una determinata persona" scrive. <quindi lei afferma di aver compiuto un ragionamento lucido nel aver attaccato la vittima?> perché è questo quello che sta venendo fuori: Dyacon non ha conofermato o smentito di aver attaccato Sango ma è chiaro che sia accaduto l'atto. Intanto, viene fuori anche il nome di un testimone e lei scrive. <Ekko...o Ecco> ripete pensierosa. <capisco, può darmi una descrizione più dettagliata del testimone?> domanda la donna anche se sa perfettamente come è strutturato Ekko, probabilmente più di Dyacon. <...> riguardo alla assurdità, non sta a lei decidere: quando è Ippai deve essere quanto più distante possibile, se fosse Mekura probabilmente avrebbe reagito in altri modi. <non sono qui per dare giudizi, sono qui per ascoltare e fare domande: perché ha attaccato la vittima?> chiede la donna piegando leggermente la testa mentre continua a scrivere <è stato provocato verbalmente?> domanda incalzando un po' di più <questo...testimone ha partecipato in qualche modo dalla parte della vittima o si è astenuto dalla situazione?> insomma vuole capire di più la faccenda. [ch off] < Lucidità. Parola che porta con sè un senso di chiarezza, di consapevolezza nei gesti e nelle parole. > Sentenzia, snocciolando il significato di quel singolo vocabolo, rimanendo perfettamente frontale rispetto all'Anbu che gli ha portato l'avviso di denuncia. < Quando l'ho attaccata non ero completamente lucido, diciamo che la rabbia ha preso il sopravvento... > Tono di voce quieto, alterato di poco dal nervosismo figlio nel ricordare ciò che è successo. Ritrovanrsi davanti l'immagine della rossa che baciava Ekko lo ha fatto letteralmente tiltare, tanto che la vena gli si è chiusa in modo netto. < Descrizione più accurata del testimone... > Annuisce con un paio di cenni del capo, riprendendo a verbiare poco dopo < Maschio, di colore, con dei capelli strani... > I cosiddetti dreadlock di cui non conosce il termine. < Muscolatura slanciata e voluminosa. > Non si sbilancia sulla natura del suo stile di combattimento, ma è inequivocabile che fosse un taijutser. < Penso che sia facile per voi trovarlo. Non ci sono molti personaggi con queste caratteristiche a Kagegakure. > E se ci sono, lui non li ha visti. < Perchè l'ho attaccata? > Si prende un attimo di pausa, gonfiando la cassa toracica e poi svuotare i polmoni in un'istante. < Come ti sentiresti se ti trovi bene con una persona tanto da idealizzarla come possibile figura da avere accanto, soprattutto se quest'ultima contraccambia il tutto... > Assottiglia lo sguardo sulla maschera della ragazza, volenteroso di carpire qualche emozione nella stessa. < ...e poi la trovi a baciarsi con un terzo individuo? Come ti comporteresti? Cosa avresti fatto? Girarsi di spalle e fare finta di niente? Non siamo macchine, anche se per voi Anbu è difficile da capire tale concetto. > Sentenzia, consapevole dell'addestramento a cui sono sottoposti i membri di tale organizzazione. Sono allenati a non provare nessun'emozione. < Ekko dopo esser rimasto in disparte, è intervenuto solo all'ultimo. > Non scende nei dettagli, altrimenti si da la zappa sui piedi da solo. [Chakra OFF] Quindi la sua è una azione passionale. Scrive. non chiede oltre per quanto riguarda Ekko. Ma effettivamente cosa avrebbe fatto? bhe lei non avrebbe fatto quelloc he ha fatto Dyacon e probabilmente sarebbe finita che avrebbe sbagliato perché doveva reagire, che non dimostrava abbastanza amore. La sua mano si ferma per un momento, la penna non si muove, non scrive più. Ci rimane così per un paio di secondi abbondanti prima di ricominciare a scrivere. Non parla, per rispetto ad entrambi. <sembri conoscere bene gli anbu> commenta la donna staccandosi per qualche secondo da questa situazione. Una stupida lite tra innamorati tossici. <come è intervenuto il testimone?> domanda la donna verso Dyacon. Ormai le domande sono concluse e una volta ricevuta quella risposta la donna solleva la testa dallo scritto un'ultima volta. <...vuole aggiungere altro da inserire nel verbale?> chiede l'anbu con un tono pacato. <se no, il resoconto è chiaro: hai attaccato Sango Ishiba con motivazioni passionali e personali> sospira <la condanna sono i servizi socialmente utili al quartiere notturno, il numero minimo verrà sancito dal tribunale e da chi si assicurerà che il lavoro venga svolto> E con questo c'è poco altro da dire. Rimarrebbe in silenzio per un po' a guardarlo piegando la testa di lato. <vuole fare dimostranza per la condanna?> chiede la donna alla fine senza muoversi. [ch off] Il chiasso ed il vociare del luogo si fa sempre più flebile, causa l'avvento della notte e, di conseguenza, il minor afflusso di clienti. Il sole ha ormai abdicato in favore della sorella luna che, in tutto il suo splendore, regna incontrastata sulla notte e sull'oscurità. Anche l'aria, fino a poco fa quasi inesistente, manifesta la sua presenza, insinuandosi tra la sua folta capigliatura oltre a soffiare con delicatezza i granelli di sabbia che danno vita a quell'enorme distesa intorno a loro. < Solo per sentito dire. > Non li conosce così a fondo. Si rifà solo ai discorsi che la stessa Furaya gli ha fatto qualche giorno addietro. < Ekko è intervenuto nel disfare una lancia di sabbia che avevo lanciato contro l'Ishiba. > Oltre ad averla immobilizzata nella sua gabbia di sabbia, aveva anche modellato l'elemento granuloso nel ricreare l'arma bianca in tutti i dettagli. < Inserire altro nel verbale? > Sfarfalla le ciglia per irrorare le due ametiste incastonate in quell'incarnato albino. < Sì. Salutatemi Sango qualora la incontraste... > Gli strizza l'occhio sinistro - unico visibile - con un'espressione da faccia da schiaffi non indifferente. < Ehi ehi, aspetta. > Aggrotta la fronte, non avendo ben inteso in cosa consiste la sua punizione. < Servizi socialmente utili al quartiere notturno? > Tra tutti i quartieri, proprio quello? < E in cosa consistono questi servizi? Potresti essere più dettagliata... > Richiesta semplice, atta a diradare le nubi di dubbi che hanno preso corpo nella propria testa. < Comunque no... > Scuote leggermente il capo, rinforzando il concetto. < Nessuna rimostranza. Oltre al danno... > Sentimentale. < ...anche la beffa della denuncia. Tsk! Quella donna è veramente senza limiti. > Ma tanto Kagegakure è piccola, prima o poi i Kami li faranno incontrare no? [Chakra OFF] Questo sarebbe un grosso aggravante e c'era il rischio concreto che Sango, se non si fosse difesa, si sarebbe fatta molto male. <sarebbe una aggravente se questo Ekko non fosse intervenuto> commenta la donna andando ad aprire di nuovo la cartella e sollevarla in modo che l'inclinazione impedisse al sunese di leggere cosa stava scrivendo sopra. Il fatto è sciverebbe il dettaglio sopra, poi ci tirerebbe una lunga riga. <non credo che sia necessario scriverlo nel verbale> commenta la donna senza dire nulla di più riguardo a Sango <il servizio di supporto alle lavoratrici notturne purtroppo non è più disponibile> il tono è così piatto che non si capisce se è una battuta oppure qualcosa di reale. <devi solo ripulire le strade del quartiere> solo...è il quartiere notturno ci sarà lo schifo da tirare su e pulire. <come ho detto, non sono qui per esprimere giudizi> commenta la donna seriamente <posso solo ringraziarvi ancora per la collaborazione> insomma, non gli viene da augurargli una buona serata, non lo sarebbe dal suo punto di vista. <...> vorrebbe dire altro ma il suo lavoro è compiuto, può lasciarlo andare, non c'è altro da dire, non per Ippai almeno, per Mekura forse. In ogni caso eccola li in viaggio verso il quartiere generale con la "Missione completata" [€nd] < Forse si sarebbe fatta male, ma ho avuto sempre la lucidità utile a non ucciderla. > Non era quello il suo intento. Non lo è mai stato, nonostante la rabbia aveva preso il sopravvento tanto da offuscargli la ragione. < La lancia di sabbia sarebbe stata scagliata senza toccare nessun organo vitale. > L'Ishiba era tenuta ferma e bloccata nella sua gabbia di sabbia e l'arma bianca ricreata con quell'elemento, aveva come ordine di penetrarla ad altezza spalla. Niente di irrimediabile. < Uhmpf... > Sbuffa, dispiaciuto che il lavoro più fico sia stato già assegnato. < Le fortune sempre agli altri... > Sbotta in una battuta infantile, prima di far cadere la testa verso il batto, tanto da portare il mento a toccare il torace. Affranto. < Ripulire le strade del quartiere? Lavoro che, se fatto, durerà pochi minuti prima che qualcun altro sporchi di nuovo tutto quanto... > Qualche drogato, qualche tossico, qualche ubriaco. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Tuttavia, riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno in quella punizione. Stando nel quartiere notturno, potrà tenere sott'occhio gli scagnozzi tolti alla Yakuza e assoldati sotto il suo comando. Invece di passare una volta a settimana a riscuotere l'incasso, potrà farlo di sera in sera. < A presto allora. > Da quello che ha capito sarà la stessa Ippai a fare da supervisore alla sua punizione. < Sapete sicuramente dove trovarmi per iniziare... > Segue la sua dipartita con gli occhi color ametista, almeno fin quando la struttura fisica dell'Anbu non viene inghiottita dall'oscurità, sparendo dalla sua vista. < Ci mancava solo questa... > Sbuffa, immaginando come il Kazekage apprenderà la notizia. Assorto nei suoi pensieri prende la strada del ritorno. Obiettivo? La magione dei Sabaku. [X]