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con Furaya, Tachiko

12:03 Furaya:
 Comincia una giornata come tante altre in quel di Kagegakure. Le enormi mura continuano a difendere con ostinatezza il villaggio centrale suddiviso in distretti. Dall'alto del monte dei volti, hanno scelto come ipotetico luogo di fermo proprio la testona della Judai Hokage. Avverte un innaturale senso di disagio provenire da questo ammasso di roccia nella quale hanno disegnato proprio la sua faccia. Fino ad un decennio prima del congelamento, ambiva sicuramente a diventare Hokage, ma col senno di poi ancora fa fatica ad immaginarsi su quel monte assieme ad altre leggende passate. E lei si reputa una leggenda? Sarebbe potuto diventarlo se non fosse stata sconfitta nella battaglia ai Monti ardenti: la sua più grande sconfitta, la sua enorme perdita. Gli occhi glaciali scandagliano la visuale e l'orizzonte che dall'alto è possibile scorgere, storcendo appena le labbra. Arresta il proprio cammino in quel punto, lasciando che anche Tachiko possa seguirla o proseguire altrove qualora intenda farlo. Accanto a sé, il nono e l'undicesimo. Se per il primo prova ammirazione e un senso di fiducia senza confini, dall'altro c'è la totale sfiducia e l'irriconoscenza. Non dovrebbe esserci un successore indegno. E' una rabbia che cresce e che lei tenta di sopire gettandoci un piccolo secchio d'acqua alla volta, come se ciò bastasse a metterla a tacere. Per il momento, sembra funzionare, ma arriverà il momento in cui tutto finirà con l'esplodere con grande stile, adottando le metodiche d'un terrorista di loro conoscenza. Gli abiti che la donna indossa son tipicamente femminili ed anche alla moda, considerando dove li abbia comprati. Si tratta d'una gonna nera e grigia, a scacchi, alquanto corta ma con un lieve spacco sulla coscia destra la quale è circondata da una tasca porta kunai e shuriken. Sul gluteo sinistro, invece, ha una tasca porta oggetti con decisamente poca roba: qualche tonico coagulante e di recupero chakra per aiutare se stessa ed il Senjuu che solitamente gira soltanto con delle carte bomba. Prevenire è meglio che curare, tenendo in considerazione il fatto che è solito farsi male pur d'avere ragione e uscirne vincitore, a differenza sua che adotta tattiche volte a non farsi colpire, ma ferire lei per prima. Il di lei busto è invece coperto da una camicia, perlopiù un top in cotone, dalla scollatura rettangolare che fa risaltare le curve del busto data l'aderenza oltre al seno per via della visione che ne dà. Stringe attorno allo stomaco e ai fianchi, lasciando scoperto giusto un lembo di pelle attorno alla vita opportunamente nascosto da una cintura in cuoio. Ai suoi lati, infatti, pendono una frusta dal lato destro ed una katana dal lato sinistro. Sia mai che giri disarmata. Il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha è posto attorno alla di lei gola, mai lontana e mai separata da qualcosa di materiale che reputa al contempo tanto importante. I lunghi capelli ondulati scivolano sulle spalle e sul petto della donna. I piedi cercano una salda aderenza con la superficie sottostante. S'è limitata infatti ad indossare degli anfibi neri ben allacciati che ne sfiorano il ginocchio, lasciando dunque scoperte soltanto le cosce, e dalla suola non troppo alta per prevenire cadute accidentali. Glissa in direzione della cugina di sottecchi. <C'è qualche novità?> Giusto per parlare, per iniziare una parvenza di discussione. [ Chakra ON ]

12:18 Tachiko:
  [In testa a Fru] Il monte dei Volti. Quella riproduzione è sempre stata di cattivo gusto per la Nara, o almeno è così che ha pensato da quando hanno fondato quella fortezza. Si guarda intorno la donna come se dovesse apparire qualcuno da un momento all’altro. Gli occhi rossi come il sangue brillano di quella luce malsana che ha sempre descritto bene la condizione mentale della donna. Come la cugina anche lei ha una mise piuttosto casual. Un vestito lungo e morbido di colore pastello azzurro che scende fino alle caviglia in una gonna comoda, un paio di ballerine con sotto delle calze per proteggersi dal freddo di colore nero. Occhiali bordati di rosso per permetterle una vista migliore di quella che ormai si ritrova. I capelli lilla sono lasciati liberi di scendere dietro la schiena superando i glutei di una spanna. Non ha armi con se, se non quel coltellaccio da cucina che ha nascosto in una fondina all’altezza della coscia. Cammina lenta sopra la testa di Furaya, con lo sguardo fisso sul panorama sottostante. Quando lei si ferma ecco che cercherebbe di affiancarla prima di provare a sedersi sulla nuda roccia. Sente il freddo sulla pelle, oltre il tessuto, mentre si sistemerebbe meglio con le gambe piegate una sopra l’altra in una posizione laterale più che frontale. Lentamente, le dita della mano destra andrebbero a segnare dei cerchi sul terreno, sentendo il ruvido sotto i polpastrelli. Rimane in silenzio, non ha parlato moltissimo, stranamente. Pensieri che la tormentano, ricordi che la tengono incatenata ad un passato ormai abbandonato. La mano sinistra andrebbe verso il prosperoso petto, sfiorando il punto in cui si trova il Kanji di Pena, quella sorta di contratto coercitivo per farla lavorare come una schiava, se non anche peggio. Dopo qualche minuto ecco che farebbe di nuovo scendere la sinistra lungo il corpo prima di umettarsi le labbra. Sente la domanda di Fru, e non può fare a meno di sospirare prima di richiamare a se le sinapsi per poter dare una risposta sufficientemente logica e con un senso. < Tachiko ha trovato un assassino, ma non è quello che uccide gli shinobi> spiega poi prima di pensare a quel momento, il momento dove poteva pungere con tranquillità. Un cenno di diniego con la testa ed un brivido lungo la colonna vertebrale < Ma Tachiko non ha trovato niente altro.> si morde il labbro inferiore prima di fare un sussurro < Tachiko ha cercato anche delle informazioni sull’Aka…Aka…> non si ricorda benissimo quel nome, maledetta mente contorta < Akaqualcosa… è un vecchio gruppo, Icchan voleva informazioni.> spiega infine prima di fare un respiro profondo e tornare a disegnare cerchi per terra < uff…voglio mochi.> direbbe poi in quel flusso di coscienza prima di lasciare che il silenzio ancora una volta accerchi le due < Tu? Hai notizie per Tachiko?> chiede infine non guardandola, osservando verso il punto dove dovrebbe essere la sua casa, Senshi, e tutto il quartiere dei Clan del settore Konoha, attendendo una risposta. [Coltellaccio da cucina]

12:49 Furaya:
 Dal canto proprio, resta in piedi. Permette alla pioggia d'investirla completamente, incurante del fatto che rischi di prendersi un malanno. E' sopravvissuta a molto peggio. Le gocce d'acqua piovana scivolano sul viso della donna, coi capelli che s'appiccicano fastidiosi contro il collo e le stesse spalle su cui poggiano. Inclina il capo da un lato, socchiude le palpebre. Ci sono importanti novità delle quali deve parlare proprio con Tachiko, sicura del fatto che quest'ultima possa anche solo capirla e supportarla. Strano ma vero, al momento le interessa davvero questo: che la sua famiglia le stia vicino, sempre. <Uh?> Gira rapidamente la testa in sua direzione nel sentirla parlare d'un papabile assassino che, tuttavia, non è quello che tutti s'aspettavano di catturare. <Al momento, i giornali non sembrano passare nessuna notizia nuova inerente all'assassino. Che si sia fermato per far placare la situazione?> Specialmente se hanno preso qualcuno che lo emulava soltanto, vuol dire che il suo lavoro lo sta comunque facendo svolgere ad altri, ammesso prendano di mira le stesse persone che avrebbe voluto eliminare lui. Le sue restano ovviamente soltanto delle supposizioni, considerando come non vi sia certezza assoluta tanto meno delle risposte valide sul caso. Lei che se n'è sempre disinteressata, facendo parte di quella fetta di società, la minoranza, che vorrebbe lasciare quel posto per qualcosa di migliore, qualcosa che al momento non esiste affatto. <Aka?> In un primo momento, non riesce a capire a cosa vada riferendosi, poiché è complicato riuscire a trovare immediatamente una risposta o una correlazione senza aver altro per le mani. E' l'assonanza con vecchio gruppo che le fa spalancare per un attimo gli occhi, aggrottando la fronte. <Akatsuki?> Sbatacchia le palpebre in evidente stato confusionale, cercando una risposta che possa essere soddisfacente, assieme a qualche domanda che possa rivelarsi al contempo fondamentale per comprendere meglio il discorso che stanno affrontando. <Per quale motivo questa persona vorrebbe delle informazioni su un gruppo scomparso da anni?> Non se ne sentono notizie ormai da qualche tempo, più d'un decennio, prima ancora che scoppiasse la guerra che tutti conoscono, nonché quella di Kiri. Quindi, si tratta d'un argomento che non veniva tirato fuori da fin troppo tempo. Se non parliamo di Sango che comunque ne indossava la cappa nell'ultimo periodo, a conti fatti, dell'Akatsuki non si sa alcunché. E' come se non fosse esistita, un gruppo leggendario sparito da chissà quanto tempo e senz'alcuna motivazione lasciata dietro le loro spalle. <Mi spieghi chi sarebbe questo Icchan?> Non ha ancora capito e in nessun modo potrebbe arrivare alla soluzione che si tratti di Ichirou Hyuuga. Anche togliendo il suffisso chan, resterebbe Ic e ciò continua a non bastare affinché possa trovare una risposta da sola. Il di lei tono è ovviamente tra i più pacati, trattandosi della cugina, porgendole quella domanda con assoluta tranquillità e priva di chissà quale insistenza. Le risposte le ottiene, presto o tardi. L'importante è proprio questo. <Dopo li andiamo a prendere, ti va? Ne prendiamo anche qualcuno per Keiga e passiamo dal bosco oscuro a trovarla.> Propone alla di lei volta, finendo sicuramente col prenderne di diverso tipo sia per loro due che per Keiga, Mattyse e Senshi. Lo dà piuttosto per scontato. Inspira profondamente quando le domande se sia lei ad avere notizie per la cugina. E chiude gli occhi. <Devo aggiornarti su quel che è successo tra Mattyse, me e Saisashi, ma c'è qualcosa di ben più importante che devo dirti assolutamente. Mi prometti che resterai al mio fianco a prescindere da tutto?> Vuole una garanzia, una sicurezza, nonostante già ce l'abbia, trattandosi di Tachiko appunto. Però, sentirselo dire, che nonostante tutto andrà bene e continueranno ad essere una famiglia, beh è diverso in questi casi. [ Chakra ON ]

13:07 Tachiko:
  [In testa a Fru] Sente quella domanda mentre nota quelle gocce scurire la pietra del volto. Il rumore cresce di intensità mentre il vestito si aderisce appesantito sul corpo della donna, mostrandone più accentuate le forme. Non parla subito, ci riflette prima di fare un respiro profondo. Neanche lei sembra interessarsi al meteo, cosa del tutto normale per la folle Nara. Un cenno di diniego con la testa andando a far scomparire le labbra all’interno della bocca per qualche secondo < Tachiko non pensa> direbbe solamente andando ad abbassare il capo ad osservare il proprio indice destro che va a spargere una goccia sul terreno prima di fare un respiro profondo < Se questa persona è come Tachiko, allora non può fermarsi.> direbbe lei, è sempre stato di conoscenza comune che i migliori profiler di serial killer…sono proprio i serial killer. Tachiko dal canto suo non ha una pulsione per il tipo di vittima, lei ucciderebbe indiscriminatamente, ma sa che vuol dire quando quell’esigenza, quel bisogno estremo, prende il controllo e muove il tuo corpo < Tachiko ha due pensieri> addirittura due? Qui ci stiamo evolvendo < Se questa persona è come Tachiko, allora ucciderà presto, magari in modi più sanguinosi> in effetti più si aspetta, più la compulsione diventa distruttiva e caotica, sebbene il metodo potrebbe diventare più raffinato < se invece è un assassino per vendetta…> alza la spalla, come per dire che non lo sa con certezza < potrebbe sparire per mesi prima di trovare la prossima vittima.> conclude con le sue spiegazioni prima di fare un respiro profondo. Fru parla di quel gruppo leggendario e lei annuirebbe decisa < Akatsuki…si!> direbbe solamente prima di mordersi il labbro inferiore < Icchan la cerca…Tachiko non sa perché…ma crede che è importante per lui, e quindi lo aiuta.> come se fosse la cosa più normale del mondo. Quando lei chiede di lui ecco che apparirebbe un sorriso sul viso della donna, un sorriso imbarazzato, con un lieve rossore sulle guance < Icchan…è Icchan!> direbbe come se fosse la cosa più logica del mondo < Ichirou…uno Hyuuga!> spiega andando ad indicarsi un occhio con la mano destra < ha gli occhi color perla!> un mezzo sorriso verso la cugina prima di fare un sospiretto < viene spesso a casa di Tachiko e le sta vicino…> un sussurro, quasi si vergognasse di quella situazione, una vergogna dolce e tenera se non si conoscesse il lato omicida della donna < Icchan è uno dei pochi che non vorrei uccidere…> ecco appunto < l’altra volta… Ha abbracciato Tachiko ed hanno camminato fino a casa.> direbbe prima di stringersi nelle spalle. Lei parla di mochi e gli occhi rossi si illuminano < Si! Mochi per tutti!> direbbe poi alzando le braccia facendo danzare qualche goccia per via del movimento. Alzerebbe lo sguardo verso il cielo sorridendo ad occhi chiusi, sentendo la carezza del meteo sulla sua pelle mentre i capelli comincerebbero ad attaccarsi sul viso e sulla schiena per via dell’acqua <mh? > direbbe prima di sentire quella domanda. Inarcherebbe un sopracciglio poi preoccupata < Tachiko ha fatto qualcosa di male?> direbbe infine verso di lei < Perché Fu-chan ha dei dubbi?> direbbe poi smettendo di fare cerchi per terra andando a donare tutta la concentrazione possibile alla cugina < no.> direbbe solamente < Tachiko non promette perché non ce ne è bisogno> direbbe mordendosi il labbro inferiore < Ti ricordi quando Tachiko ha detto che avrebbe dato la vita per te?> un attimo di pausa prima di socchiudere lo sguardo < Tachiko non è cambiata..> un mezzo sorriso prima di guardarla e chinare la testa di lato come un cucciolo < sei la famiglia di Tachiko, e la famiglia non si abbandona.> conclude infine, lapidaria in quel discorso, non accettando altro che quello come regola di vita. Rimarrebbe in silenzio quindi attendendo che sia lei a prendere l’iniziativa su quei due discorsi, in modo da informare la cugina. [coltellaccio da cucina]

23:55 Furaya:
 Divarica le inferior leve così d'aver un equilibrio stabile sulla sommità del capo. Incurante ancor del tempaccio che imperversa, bagnandola completamente, non fa altro che rimirar con attenzione quel panorama che ha di fronte. Un panorama dal quale pretende di scappare al più presto. <In quanto Anbu, dovresti saperne più di me di quel che sta succedendo e del profilo del serial killer.> Se non lo hanno ancora stabilito, allora forse c'è un problema di fondo. Sono molte le considerazioni che potrebbero fare in merito, oltre alla necessità d'uccidere soltanto i ninja. <Con una taglia sulla testa, sarebbe più facile braccarlo. Non l'avete ancora fatto?> Propone in sua direzione, inarcando un sopracciglio con far dubbioso. Gli occhi calano appena in sua direzione, schiudendo le rosee labbra dalle quali pronuncia ancor quanto segue. <Comprendo che non si conosca né il volto né il nome di questo fantomatico assassino, tuttavia una taglia invoglierebbe la gente comune e i ninja rimasti a fare del loro meglio per braccare chiunque sembri sospetto.> E ci rimugina per un attimo sopra dal momento che potrebbe giungere a qualche altra soluzione. D'altronde, faceva parte degli Anbu a sua volta, quindi in queste faccende c'è quasi sempre stata invischiata e ha sicuramente un'esperienza maggiore rispetto a Tachiko, senza togliere nulla a quest'ultima. Cerca di mettere in campo quelle ch'erano le sue competenze, tutto qui. <Vi ritrovereste sicuramente con molteplici sospettati, ma meglio che non averne, no? La percentuale che tra di loro vi sia il vero serial killer aumenterà notevolmente.> Possono soltanto sperare che sia la cosa migliore da fare in questo momento. Inoltre, le sovviene anche qualche altro parere che immantinente rivolgerebbe alla cugina. <Potreste anche pensare di fare da esca. Vi fingete una delle vittime che, in base al suo profilo, è solito attaccare.> Solleva una mano ad altezza del volto, scompiglia appena quei capelli ormai umidicci e appiccicati al corpo, mentre una goccia d'acqua piovana scende dabbasso e ne percorre lo zigomo, la guancia, soffermandosi sul mento dal quale poi si getta nel vuoto. <Se devi essere la loro schiava, fingi d'aiutarli come si deve. E da dentro, trova un modo per risolvere il tuo problema. Non trovi?> E' lo stesso metodo che sta adottando la Judai in questo momento. Finge d'esser un buon cittadino, cerca d'aiutare fin dove possibile e nel frattempo, sotto mentite spoglie, prova a sovvertire tutto quello che loro hanno creato: dall'interno. Non le sembra niente d'impossibile, bisogna soltanto sapersi giostrare il tutto. <Ichirou? Lo conosco. Gli costruii le prime protesi.> Che dovrebbero per l'appunto essere anche quelle che lui porta indosso, giacché dovrebbe aver bisogno d'un fabbro specializzato affinché possa averne delle nuove, più potenti. <Mi chiedo per quale motivo sia tanto interessato ad un gruppo così antico.> Borbotta senz'alzare troppo la voce. Durante tutto il discorso, ovviamente, il di lei tono non s'alza più del necessario, approfittando del rumore della pioggia per nascondere eventuale vociare. Un piccolo sorriso traspare sul di lei volto, rivolgendolo ovviamente alla cugina che le sta di fianco. <Ti piace, mh? Abbiamo tanto di cui parlare, soprattutto d'amori e relazioni! E mi servirebbe anche per sfogarmi un po'.> Sospira, scuotendo piano la testolina, poiché c'è effettivamente molto di cui discutere, molto di cui le due devono aggiornarsi dopo tutto questo tempo passato. Nel frattempo, le sovviene anche un altro ricordo. <Quindi> Sbatte le palpebre rapidamente un paio di volte. <è Ichirou a cui lasci Senshi.> Ora c'è finalmente arrivata e riesce ad unire i puntini sulle i, ma aveva giustamente bisogno di parlarne con Tachiko, altrimenti non avrebbe mai potuto capire. A proposito delle rassicurazioni della Nara, lei si prende ovviamente il suo tempo prima d'iniziare a parlare. Se ne vergogna, non può farne a meno. Anzi, vorrebbe tutt'al più sprofondare. Non avrebbe mai potuto permettersi qualcosa di tanto sconsiderato. <Guardami.> Si girerebbe in sua direzione a gambe ancor divaricate per mantener l'equilibrio e la colonna vertebrale ben diritta. Solleverebbe ambedue le braccia verso l'alto, componendo l'ormai famoso - per i membri del loro clan - sigillo del ratto. Vorrebbe convogliare, quanto meno ci proverebbe, un determinato quantitativo di Chakra che discenderebbe dal centro del petto, irrorandone i muscoli ed ogni parte del corpo, ma concentrandosi principalmente lungo le inferior leve. Quivi, non arresterebbe in alcun modo l'avanzare, poiché si getterebbe subito dopo fuori dagli tsubo delle piante dei piedi, non ottenendo tuttavia alcun effetto sperato. L'ombra non s'ispessisce, non cambia tonalità. Resta assolutamente normale. Si morde il labbro inferiore, senza proferire parola alcuna, lasciando alla cugina l'ardua sentenza definitiva. [ Tentativo fallimentare dell'attivazione dell'Hijutsu Nara ][ Chakra ON ]

00:19 Tachiko:
  [Testa di furaya] L’ex Hokage comincia a fare quelle riflessioni legittime e giuste. La donna le ascolta con fare tranquillo, quasi stesse pensando ad altro. Si morderebbe il labbro inferiore prima di socchiudere gli occhi. Un cenno di diniego con la testa facendo volteggiare i pesanti capelli bagnati del colore delle Oleacee. Un respiro profondo, gonfiando il petto, prima di andare a prendere fiato < Tachiko non ha voce in capitolo.> direbbe solamente prima di sbuffare annoiata andando a sdraiarsi per terra a quattro di kunai < Tachiko deve solo eseguire gli ordini…> almeno è questo quello che un superiore le ha detto tempo fa < Tachiko è una pedina sacrificabile> concluderebbe prima di socchiudere gli occhi. Un lampo poi, nella sua testa. Riapre velocemente le sanguigne andando a rimettersi eretta con la schiena < però, Tachiko può fare da esca, quello si! E poi potrebbe pungere quando meno se lo aspetta!> si, l’idea le piace, ed anche tanto a dirla tutta. <Fu-chan è sempre un genio!> direbbe poi andando a ridacchiare prima di segnarsi mentalmente la cosa per poterla proporle a Boryoku. Sbatte un paio di volte le palpebre andando a guardare la donna < oh, lo conosci? E’ stato tanto gentile con Tachiko!> direbbe solamente prima di alzare le spalle < Tachiko non sa, ma se è quello che vuole, tachiko aiuta volentieri!> direbbe solamente prima di sorridere deliziata dal pensiero di poter dare una mano allo Hyuuga. Quando lei fa quella supposizione la ragazza andrebbe a strabuzzare gli occhi dietro gli occhiali ormai pieni di perle d’acqua < Piace a Tachiko?> direbbe solamente prima di arrossire < Ma…Ma…> un tic della testa prima di ridacchiare ed abbassare la testa < Forse si, forse no> si morde il labbro inferiore prima di sorridere, un sorriso interessato all’idea < Anche se dovrebbe trovare una donna sana e non Tachiko> direbbe conoscendo bene il suo stato mentale. Un sussulto quando lei parla di quel discorso che fecero tempo addietro. Si volterebbe verso la cugina prima di annuire ferma e decisa < Si! Tachiko si fida di Icchan! Tachiko è sicura che la proteggerebbe come farei io!> convinta di quelle parole sopra ogni cosa. Lei quindi la intima a guardarla. Osserva quel sigillo e si metterebbe con le ginocchia piegate e le mani sopra di esse. Seguirebbe immaginando quel flusso di chakra scendere verso la sua ombra. Inarca un sopracciglio notando come essa sia rimasta la stessa di prima. Attenderebbe qualche altro secondo immobile come una statua di sale. Niente. Tirerebbe su dal naso andando a storcere la bocca < La tua ombra non si muove come quella di Tachiko> andrebbe ad osservare lei < Eppure lo sapevi fare.> quindi cerca di fare un rapido giro di pensieri alzando lentamente la testa verso di lei < Non puoi più?> direbbe prima di guardarla. Si preoccuperebbe alzandosi velocemente in piedi < no! Magari ti sei dimenticata come si fa! Guarda!> non vuole credere che la donna che le ha insegnato la tecnica basilare del loro clan ora ne sia sprovvista. Andrebbe a sistemare le mani a formare il sigillo del ratto ed ecco che proverebbe a concentrarsi ma…lei non ha richiamato il chakra come la cugina. Sbufferebbe andando a picchiettarsi leggermente la testa < Tachiko è scema> direbbe poi ridacchiando < ma da domani Tachiko ti allena e ti fa tornare l’ombra! Sisi!> direbbe tutta convinta. Non sembra demoralizzata ora, non sembra neanche arrabbiata con la cugina, anzi, è già pronta ad aiutarla, per spalleggiarla, per supportarla. [Chakra off perché scema]

22:53 Furaya:
 Le mostra la sua attuale incapacità d'utilizzo dell'innata Nara. Neanche al suo peggior nemico augurerebbe qualcosa di tanto terribile come l'impossibilità d'usare qualcosa d'ereditario e che i ninja del suo clan reputavano sacro. <Si aspettano che tu assecondi ogni loro fine. Per questa ragione, ti dico che potresti comportarti in questo modo, esattamente come vogliono loro. Lascia che credano che tu stia collaborando davvero, mettendo in atto qualcosa che ti darebbe visione.> Le proposte gliele ha fatte prima, quindi deve soltanto metterle in partica ammesso voglia tenere in considerazione quel che le ha detto. Non deve in alcun modo sentirsi obbligata. <Io nel frattempo sto lavorando ad una possibilità di rimozione di quel marchio.> Sta indagando a tal proposito per assicurarsi una qualche chance di vittoria contro quel Consiglio che vorrebbe la cugina sotto scacco. Non può permetterglielo e non intende fargliela passare liscia fintantoché ci sarà lei. Per quanto riguarda invece il discorso inerente ad Ichirou, si limita ad annuir appena con il capo, smuovendo la matassa di capelli rosei che scendono lungo la sua schiena. <Sì, l'ho conosciuto un po' di tempo fa.> Svela che, appunto, conosce bene il ragazzo del quale stanno parlando. <Venne rapito da alcuni mukenin, i quali ambivano a conoscere i segreti del villaggio. Dal momento che non volle loro dir nulla, gli vennero amputati due arti: un braccio e una gamba.> Questo è quanto lo Hyuuga le ha raccontato una volta riportato a Konoha, trovato di fronte ai portoni del villaggio inzaccherato di sangue dalla testa ai piedi e portato d'urgenza all'ospedale. Abbassa lo sguardo verso la cugina, alla quale s'avvicinerebbe d'un altro passo. <Tesoro, sei normale e sana come tutte le altre persone. Non devi sentirti inferiore rispetto a qualcun altro. Non osarlo pensare mai. Se sarà destino, voi due passerete la vita assieme. Devi soltanto smettere di credere poco in te stessa. Hai tanti valori, tante possibilità di vivere serenamente la tua vita.> Mormora ancor in sua direzione, usufruendo d'un tono tipico della paternale in un certo modo, ma comunque cercando di farle capire che non bisogna buttarsi giù: tutt'altro. Deve iniziare a credere in se stessa come mai ha fatto prima d'ora. Scuote il capo poi quando Tachiko cerca di farle capire come attivare l'innata, sollevando le sopracciglia con sorpresa. <Me lo ricordo fin troppo bene come si fa, ricorda ch'ero il capoclan.> Sia mai che venga meno ai propri oneri. <Reputo soltanto che sia successo qualcosa. Non si tratta d'un blocco delle mie capacità, altrimenti me ne sarei resa conto e non riuscirei ad usare nient'altro.> Al contrario, è riuscita a sviluppare almeno due elementi sui cinque ch'era in grado d'usare precedentemente. Vorrebbe avere un parere anche da parte sua, dalla persona della quale più si fida in assoluto. [ Chakra ON ]

23:10 Tachiko:
  [Testa Furaya] Gli occhi rosso sangue si volterebbero verso di lei andando ad osservarla, ascoltando ogni suo singolo discorso riguardo quel gruppo che non sente più suo se non per quel che ricorda dieci anni prima. Annuisce lentamente andando a fare un respiro profondo. Si umetta le labbra continuando a fare quei cerchi per terra, sulla testa di Fru per dirla tutta. Non parla se non alla fine di tutto il discorso. < Tachiko deve fare la brava quindi> direbbe solamente come se fosse un suo modo di riflettere < Tachiko ci proverà.> direbbe mostrando un sorrisone verso la cugina. Quando parla del marchio, la mano sinistra si muoverebbe verso il petto, sentendo quel rilievo sulla pelle < Fu-chan ha scoperto qualcosina? > chiede quasi speranzosa in una notizia positiva < Tachiko odia essere controllata..> in effetti non era così prima, prima le veniva lasciato ampio margine, l’importante era portare il lavoro fatto e compiuto, e Furaya non si è mai lamentata di questi risultati, se non per quella volta che qualcuno ha dato fuoco ad un vecchio edificio. Si morde il labbro inferiore ripensando a quella sconfitta, a quell’umiliazione. Un cenno di diniego facendo danzare i capelli lilla appesantiti dalla pioggia. < Si! Tachiko ha incontrato icchan in ospedale! Quando ancora non aveva ne gamba e ne braccio!> spiega infine sorridendo al ricordo di quei momenti sul tetto a giocare e parlare di vita e di morte. < Se non sono già morti, Tachiko troverà chi gli ha fatto questo, e si pentiranno quando Tachiko li pungerà!> direbbe andando a spingere l’indice sul terreno come se stesse conficcando quell’estremità nella carne di quei maledetti. Un cenno di diniego con la testa prima di guardare la cugina < Grazie Fu-chan> direbbe solamente < Ma tachiko sa bene che ha qualcosa che non va, su questo non ci sono dubbi.> si morderebbe l’interno della guancia < ma Tachiko ha fatto di tutto in questi dieci anni per non fare del male a nessuno, difficilmente, ma ha fatto di tutto!> spiega, per il bene della figlia sua e di Furaya, per il bene di quel piccolo fagottino che si trova dentro casa sua in questo preciso istante. <mhhhhhh> farebbe poi riflettendo a quelle ultime parole. Ecco che muoverebbe la mano a far schioccare le dita, tirando fuori quella sua logica contorta < Magari ti sei salvata così!> direbbe poi andando a guardarla < Tachiko pensa che il chakra ti abbia protetta!> come se il chakra avesse una mente propria < Ti voleva troppo bene e quindi ora non c’è più!> annuisce come se fosse la verità assoluta < Anche Tachiko darebbe la vita per salvare Fu-chan!> concluderebbe prima di fare un respiro profondo andando ad avvicinarsi a lei < Ma Fu-chan è fortissima, Tachiko è sicura che tornerà a saper muovere le ombre!> mostrando un leggero sorriso prima di abbracciarla all’improvviso stringendola forte a se, se furaya non si fosse spostata prima ovviamente < E nel frattempo, ci penserà l’ombra di Tachiko a proteggerla!> direbbe infine provando a carezzarle la schiena come se stesse calmando una sorella più piccola. [Chakra on]

23:47 Furaya:
 Per fortuna, la cugina riesce a capire dove la Nara voglia andare a parare. C'è voluto sicuramente un po', ma finalmente viene ottenuto l'effetto sperato. <Grazie.> Si sente in dovere di ringraziarla dopo averla assecondata sino a questo momento, chinando addirittura il capo i sua direzione. <Sto ancora indagando. Saprò dirti a breve.> Mormora a proposito del sigillo che l'è stato impresso, proprio per ovviare alla problematica riguardante l'essere controllata. L'argomento cardine della loro discussione si sposta nuovamente alla volta di Ichirou, lasciando che Tachiko possa parlarne ancora. <Non so dirti se quella gente sia ancora viva, ma spero per loro che non siano.> Anche perché in nessun modo potrebbe augurare loro una fine tanto dolorosa. E' conscia di ciò di cui la cugina sia capace. Mostra un piccolo sorriso di riconoscimento, restando in piedi ad appena mezzo metro di distanza da lei. Gli occhi glissano alla volta dell'orizzonte. Ne ammira, per quanto possibile, i vari edifici illuminati. <So bene che ti sei trattenuta, me l'hai ricordato. Tuttavia, è difficile per gli altri comprendere i tuoi atteggiamenti, questo lo sapevi benissimo.> Non è un'accusa nei suoi confronti, anzi allungherebbe la mandritta in direzione del capo altrui, laddove andrebbe a posare delicatamente il palmo a mo' di buffetto. Ne scompiglia appena qualche ciocca. <Non c'ero più io a difenderti, altrimenti tutto questo non sarebbe accaduto.> Non glielo avrebbe sicuramente permesso, ponendosi in prima linea per proteggere quei pochi pezzi della sua famiglia che sono rimasti. L'opinione altrui è che sia riuscita a proteggersi perdendo la possibilità d'usare la Kagemane. <E' un pensiero al quale ero arrivata anch'io. Credo che il consumo di Chakra abbia tolto anche parte del mio potere, restando intrappolata in quel cristallo. Non ci sono molte altre spiegazioni in merito purtroppo.> Resta un disonore grandissimo per qualcuno ch'era riuscito ad ottenere anche il ruolo di capo clan. Era diventata una delle migliori nell'utilizzo dell'innata, pertanto perderla del tutto diventa veramente un problema. Per fortuna, a distoglierla dai propri pensieri, ci pensa Tachiko la quale le s'avvicina, abbracciandola. Non potrebbe in alcun modo chiedere di meglio in questo momento. A sua volta, non farebbe altro che tendere le braccia, allargarle verso l'esterno, in modo che possa poi chiuderle dietro la sua schiena e stringerla a sua volta a sé. <Grazie ancora.> Le sussurra contro la spalla, piegando appena la testolina per poggiarcisi contro. Si difenderanno sempre a vicenda, costi quel che costi, proprio come due sorelle piuttosto che due cugine. E sorride, tranquilla. [ Chakra ON ]

00:11 Tachiko:
  [Testa Furaya] Fa un respiro profondo la Nara quando la cugina parla di indagini. Annuisce lentamente, si fida di lei, ma l’idea di essere controllata h24 le sta veramente stretta. Si morde il labbro inferiore andando a fare un piccolo ghignetto al suo dire < Tachiko spera di no!> direbbe prima di muovere le spalle in quella risata folle che si porta dietro da tanti anni. Annuisce lentamente prima di guardare furaya e sentire il suo dire < Solo Fu-chan capisce bene Tachiko!> come a darle un ruolo importantissimo nella propria vita. Un cenno di diniego con la testa cercando di tranquillizzarla < Furaya ha fatto quello che ha fatto per proteggerci tutti, non c’era una scelta migliore da fare.> direbbe poi verso di lei mostrandole un dolcissimo sorriso. Ecco che lei le da ragione e la ragazza andrebbe ad esultare con fare allegro < Si! Tachiko è un genio! Si!> non avendo capito tutta la discussione della donna, ma ahimè, che ci possiamo fare? L’abbraccio avviene e la Nara ancora tiene l’ex Hokage tra le braccia stringendola forte. < Non ringraziare Tachiko!> direbbe lei in un sussurro al suo orecchio < Andrà tutto bene! > continuerebbe a dire cercando di consolarla ancora. Proverebbe a staccarsi ora portando le braccia alle sue spalle provando quindi a guardarla negli occhi < Ma tu non buttarti giù va bene? Tachiko altrimenti è triste! > come se fosse una promessa da mantenere a tutti i costi. Rimarrebbe in silenzio qualche secondo stringendo le dita sulle spalle senza farle male ma facendole sentire la presenza della cugina, per farle capire che rimarrà sempre accanto a lei. < ma…> e si blocca un attimo, come se un’idea fosse partita come un fulmine < I mochi?> chiederebbe verso di lei chinando la testa di lato < Si sta facendo tardi e la bancarella poi chiude!> cambiando completamente discorso, ma sappiamo bene che Tachiko è anche questo, illogica e caos all’interno di un corpo allenato per uccidere, niente di peggiore insomma. [Chakra On]

00:56 Furaya:
 Le labbra s'arcuano ancora, mostrando un sorrisetto gentile che s'allarga maggiormente. <Adesso, non sei più da sola. Anche Matt, Keiga e Senshi ti capiscono.> Non c'è più soltanto la Judai a darle manforte. Può contare s'un numero maggiore d'amici e compagni che potranno supportarla. <Continuerò ad avere sempre da ridire a proposito di quel che avrei potuto fare dieci anni fa, ma ormai è tardi per parlarne.> Non serve a niente continuare a discuter di qualcosa del genere, anche se tutto sommato le fa piacere sapere che qualcuno che crede in lei c'è ancora. La maggior parte della gente in quel villaggio ripudia coloro che un decennio prima hanno osato perdere la battaglia. Li capisce poiché è naturale che sia nato dell'astio, dell'odio. Purtroppo, hanno lasciato cadere i villaggi che avevano giurato di difendere. Al contempo, però, è un discorso ampio che avevano già avuto modo d'affrontare e dunque preferisce lasciar cadere il discorso anziché proseguire. Perderebbe tempo e sudore. E comprende anche le risposte che Tachiko le darebbe, per le quali non potrebbe mai dirle grazie abbastanza. <...> La lascia stringere, sentendosi irrimediabilmente più vicina alla cugina in maniera ovviamente piacevole. Lei si stacca subito dopo, poggiando le mani sulle spalle della fanciulla dal crine rosato, i cui occhi chiari restano focalizzati sulla figura davanti a sé. <Non lo farò, promesso.> E solleva la mandritta la quale viene portata ad altezza del cuore, laddove stringe le dita a formare un pugno e ve lo poggia con austera sincerità. <Uh?> L'espressione altrui muta immediatamente, mentre le sopracciglia della donna s'alzano verso l'alto in un moto di sorpresa nel sentir la domanda inerente ai mochi. <Oh! I mochi! Andiamo, allora.> E' il momento d'avviarsi verso la bancarella e dunque di scendere dai monti. Per farlo, però, distende l'arto mancino e le porge la mano. Vuole che gliela stringa, che continuino a camminare l'una di fianco all'altra, nella mano, senz'abbandonarsi mai: come una famiglia. [ EXIT ]

01:05 Tachiko:
  [Testa Furaya] Annuisce ferma e convinta quando la donna andrebbe a contare anche loro come amici e compagni fidati < Si! Tutti insieme!> direbbe solamente prima di fare un bel sorrisone. Si volterebbe verso la città, ormai colpita da quell’arancione del tramonto e gonfierebbe le guance nel rifletterci <Ti dai troppe colpe fu-chan> direbbe prima di umettarsi le labbra < secondo me devi essere contenta che siamo riusciti a rialzarci, abbiamo avuto degli esempi a cui appoggiarci…Tachiko ha avuto te tutto il tempo> concluderebbe prima di fare un bel sorrisone. Quando lei promette ecco che la donna non fa altro che annuire < l’hai detto, ora non puoi rimangiartelo!> come se fosse una promessa fatta tra due bambine, perché alla fine, sono cresciute insieme, in modo differente è vero, ma sempre insieme. <si! I Mochi! Tanti!> direbbe andando ad allargare le braccia facendo sobbalzare il petto per andare a mostrare quanti ne vuole. La cugina inizierebbe a muoversi porgendole la mano, e lei non rifiuta, anzi, saltellerebbe vicino a lei prendendo delicatamente l’estremità tenendola tra le dita. Camminerebbero così le due, fino a scendere dal volto della stessa Hokage, come una famiglia, mai unita quanto in quel momento. La ragazza si girerebbe di tanto in tanto per sorridere alla cugina mentre camminerebbero per le vie del settore di Konoha, cercando quella bancarella ed andando a festeggiare a casa insieme a tutti gli altri. [Exit]

Guardano dall'alto il panorama e nel frattempo s'aggiornano a proposito del marchio con il kanji pena che Tachiko ha sul petto, dell'incapacità da parte di Furaya d'usare l'innata Nara e vengono dati diversi consigli alla prima sul suo impiego da Anbu.