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Sabbia e Fuoco nell’Acqua

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con Dyacon, Nori

19:32 Dyacon:
 Il crepuscolo è ormai arrivato, colorando il cielo di un arancio vivo e astratto, come in un quadro, figlio dell'incontrarsi tra le ultime luci della giornata e le ombre che piano piano allungano le proprie mani sul villaggio. Il sole è pronto ad abdicare a favore della sorella luna, regina incontrastata della notte e dell'oscurità. Nella parte più ad Est di Kagegakure, precisamente nel distretto dell'acqua, c'è il rispettivo mercato del paese appena citato. Proprio qui il Sabaku si è spinto, volenteroso di vedere con i propri occhi le formidabili armi di cui gli artigiani ed i fabbri del posto sono particolarmente rinomati. Fama che, forse, supera anche quella di Fuji, conterraneo di cui ha sentito solo parlare ma non ha conosciuto di persona. < ..... > Assorto nei propri pensieri, passeggia con calma tra le vie popolate di quell'emporio, senza alcuna meta apparente da raggiungere. Occhi color ametista incastonati in quell'incarnato albino che si muovono a destra e a manca, osservando con attenzione la merce esposta sulle varie bancarelle che gli sfilano di lato. Nell'avanzare fa attenzione a non urtare nessun cittadino che affolla le arterie stradali del luogo di commercio, evitando così futili discussioni. Ad uno sguardo esterno si presenta come un ragazzo/uomo dal fisico slanciato, alto quasi 185cm, dalla pelle chiarissima. Morto e non se n'è accorto? Probabile. Folta capigliatura corvina lasciata alla mercé delle condizioni atmosferiche, dove alcune ciocche ribelli gli scivolano lungo la guancia destra, fino al mento, occultando anche l'occhio della zona nominata. Maglietta nera su cui è indossata una felpa bianca a collo alto con chiusura verticale a zip, a coprire il busto. Entrambi gli indumenti menzionati hanno una caratteristica: mancano della manica destra. Infatti l'arto superiore dritto è completamente nudo da spalla a polso, mettendo in mostra una muscolatura non eccessiva, ma dannatamente definita. Ad altezza bicipite spicca il coprifronte di Suna, simbolo della sua appartenenza alla famiglia degli Shinobi. Ai piedi le classiche calzature da ninja aperte sulle punte e alte fino alle caviglie dove, tramite un elastico, si stringono i pantaloni color pece con dei ghirigori dorati che s'inerpicano fino in vita. Qui, vi è una vistosa fascia color rosso fuoco che gli aderisce da fianco a fianco, utile per tenere stretta alla schiena la giara ocra che svetta dietro di lui. Reliquia che si colloca in posizione diagonale, obliqua, facendo capolino da sopra la spalla mancina e oltre il braccio destro. Mani infilate nelle tasche dei calzoni, mentre l'attenzione è rivolta davanti a sè. Passo cadenzato e tratti somatici quieti, pacati, senza nessuna espressione particolare stampata in volto. [Chakra OFF]

20:03 Nori:
 Ed è proprio quando il sole inizia a calare che la serenità torna ad albergare nel proprio animo. Lei, figlia dell'oscurià, del crepuscolo e del tramonto, mai potrà incontrare il maledetto Astro diurno che le brucia la retina neanche fosse immersa nella lava d'un vulcano attivo. Flemmatico è l'intercedere della ragazza tra le vie di Kiri, il suo amato Villaggio ridotto in un inutile distretto che soffoca, sopprime, la vera natura insita nel sangue pulsato dai cuori fieri dei discendenti. Le origini vanno osannate, portate in auge con orgoglio come il vessillo di libertà sventolato dai pirati nell'oceano <Ve lo avevo detto che sarebbe stato meglio per la sua spalla> sorride dolcemente uscendo da una bottega d'erboristeria, accanto al penultimo negozio antecedente al passaggio del Genin di Suna. Difficile che non possa vederla, riconoscerla, insomma, è così tanto particolare da poter risaltare anche tra la folla del centro pubblico di una metropoli. Diversa dall'ultima volta, i lineamenti sembrano distesi, rilassati, come chi, finalmente, si sente a casa, in famiglia <La applici un paio di volte al giorno e tornerà a macinare le erbe ad occhi chiusi. Niente sforzi, mh?> ammicca ridendo in modo cristallino. Vento ad accarezzarle i capelli, fa ondeggiare persino gli abiti ricreando movenze molto simili al ciliegio in fiore che alla minima brezza cosparge l'etere di petali. Delicata, posata, lontana dalla frenesia della farfalla in volo, ma così maledettamente similare alle nuvole sospinte dal vento. Baciata dalla fioca luce Lunare è l'epidermide pallida, tanto da parer un fantasma, inumana, creatura non appartenente alla Terra, ipotesi avvalorata dalla lunga e setosa chioma bianca che si distende a cascata fin alle caviglie; viso angelico, dai tratti fini, freschi, dove in alcune zone son stati dipinti dei piccoli cerchi cremisi che spezzano il chiarore con crudeltà, certamente meno invasivi dell'azzuro cielo presente negli occhi, ma non così acceso, oh, ma la sfumatura assunta in una giornata apatica, dove non promette pioggia ma neanche il sole, come quando, la volta ed il mare, decidono di incontrarsi all'alba, prima dello spuntar del sole. Minuta la corporatura, esile, formosa, avvolta in un chimono dal tessuto apparentemente costoso, le bordature richiamano il rosso acceso dei simboli e la gonna presenta due spacchi laterali che scoprirebbero le cosce ad ogni falcata. Assenti i calzari, tuttavia, le caviglie son adornate da cordicelle, non vi è un reale senso, semplicemente le piacciono poichè in tinta con il restante abbigliamento. Non vi sono armi, perchè dovrebbe portarle con se? In fin dei conti, non avverte minacce imminenti. E' il suo rifugio quello. [Chkr Off]

20:26 Dyacon:
 Il satellite terrestre si è ormai impossessato della scena, stagliandosi per un quarto nel cielo stellato dove alcune nubi passeggere si rendono visibili, transitando da est verso ovest. Stessa traiettoria in cui soffia il vento che s'insinua tra la folta capigliatura corvina, smuovendone le ciocche scivolategli lungo la guancia destra. < Uh? > Si gode quella brezza frizzatina, fresca, tipica della stagione primaverile, fin quando l'attenzione non coglie la figura di Nori uscire da un negozio posto frontalmente rispetto al Sabaku. < Guarda guarda chi si rivede... > Mormora a fil di labbra, arcuando gli angoli della bocca verso l'alto nell'abbozzare un sorriso. Non può fare a meno di sentire quella sorta di consiglio dato ad un secondo interlocutore, immaginando come la padrona dello Yoton sia anche un medico. < Stasera cosa pensi della luna? > Alza leggermente i decibel per far in modo che la frase giunga alle orecchie della ragazza. Chiara, nitida, squillante. Impossibile da non sentire. < ..... > Si ferma, restando perfettamente in eretta postura nel mezzo della via trafficata, tanto che i vari avventori del luogo gli sfilano accanto. Le due ametiste incastonate in quell'incarnato albino, quasi soprannaturale, fissano la struttura fisica della cittadina di Kiri. Non ne ricorda il nome, tuttavia la particolarità del loro primo incontro gli è rimasta impressa. Difficile da dimenticare. < Stasera si vede solo uno spicchio... > Gli occhi s'alzano verso il manto scuro, alludendo chiaramente alla luna sopra di loro. < Sono curioso di sapere cosa ne pensi. Che significato ha? > Domanda con le mani inserite nelle tasche dei pantaloni senza scomporsi più di tanto, e un'espressione facciale quieta, pacata, deformata solo da quel ghigno divertito che lo accompagna sempre, anche al bagno(?). < Sai... > Sguardo che ridiscende verso il viso della donna, fissandola con intensità. < Tutti ti facevo, tranne che un medico. > Schietto e diretto, come sempre. Lato caratteriale difficile da smussare, da tenere a bada. Ormai a 27 anni è difficile cambiare. [Chakra OFF]

21:19 Nori:
 <Mi faccia sapere, ci tengo molto> l'ultimo congedo alla padrona della bottega, nonchè la donna che la creebbe in giovane età data la perdita prematura della madre, non tutti ahimè son fortunati. Niente storie epiche a riguardo, le malattie, anche in questo mondo, esistono. Sospira soddisfatta, ma prima che i piedi nudi possano procedere con l'avanzata, vien bloccata da una voce familiare che la spinge a scattar il capo in direzione del Ninjia <Sabaku> perchè si, ancor continua a desiderare il distacco verbale per la scarsa conoscenza di un palese estraneo <Come mai da queste parti? E' stato incuriosito dal nostro meraviglioso Villaggio?> fiera, orgogliosa, una caratteristica che sin dal primo incotro è spiccata oltre alla particolarità estetica antica. Storce il caso, arricciandolo durante il volgersi alla di Lei persona con verbo diretto, ma, in fin dei conti, potrebbe anche perdonarlo. Non tutti conocono l'educazione <uhm...> mugugnio meditabondo coadiuviato allo sguardo scivolato sulla Luna. E' misteriosa questa sera, ottenebrata dalle nuvole oscure nel mentre, il Sole, ha deciso di nasconderne l'intera facciata <E' timida, non crede?> leggero il sorriso sbocciato con il ritorno dell'attenzione verso il ragazzo. Oh, non serve gridare. Lentamente, cerca di avvicinarsi per affiancarlo allungando la mancina nascosta nella larga manica per invitarlo, tacitamente, a passeggiare insieme a lei lungo la via <inoltre il cielo è sporco...triste non trova?> schiocca la lingua contro il palato per il leggero disappunto. Infine, ride, mostrando dissenso all'ultima affermazione proferita <mi piacerebbe davvero... tuttavia, ho una parziale, inesperta, dote di informazioni riguardo le erbe anti-infiammatorie> snocciola con naturalezza, senza mancar di accennare un saluto a molta della gente che si dirige alle proprie abitazioni o sosta nei chioschi all'aperto <devo dir grazie a chi mi ha cresciuta. E' divertente nonostante l'argomento dei veleni mi appassiona maggiormente. Lei ha degli hobby o preferisce far castelli di sabbia in spiaggia? Sa..in memoria dei vecchi tempi> pungente, scaglia una battuta per le origini avverse. Adora punzecchiare.

21:45 Dyacon:
 La mano destra fuoriesce dalla rispettiva tasca dei pantaloni, dipanando successivamente le dita per farle passare tra la folta capigliatura corvina nel tentativo di dare una sistemata alle ciocche ribelli ricadutegli lungo la guancia destra. < Allora ti ricordi di me... > Constata nel sentire il proprio cognome venir pronunciato. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, ampliando quel sorriso irriverente stampato in volto. < Sono venuto per lo stesso motivo che ti ha portato a girovagare per Suna... > Sa benissimo quant'è patriottica e nazionalista l'altra, per questo decide di accettare quella sfida non scritta, eterea, sul villaggio più bello. < Devo dire che questo mercato non è niente male... > Allarga le braccia oltre i rispettivi fianchi, includendo in quel gesto tutta la moltitudine di bancarelle che popolano l'emporio. < Ma niente è come il nostro bazaar... > Ecco la contro stilettata. Subdolo, strisciante, rispondendo pan per focaccia al gioco instaurato dall'altra. < Non sono stato al centro di Kiri. Solo dopo averlo visto potrò dare un giudizio finale... > In realtà, nella propria testa, ha già decretato un verdetto finale, ma lo tiene per sè. Vuole farle credere che Kiri può avere una piccola possibilità con Suna in quanto a bellezza. < Mi stai dando del Voi o del Lei? in ogni caso sentiti libera di darmi del tu. > Anche perchè lui quella libertà se l'è presa durante il loro primo incontro. < Perchè lo utilizzi? Per creare distanza tra te ed il tuo interlocutore? Oppure per semplice rispetto? > Domanda incuriosito di quel suo comportamento, affiancandola subito dopo aver ricevuto quel tacito invito a passeggiare con lei. < Timida eh... > Rialza lo sguardo verso il cielo scuro, poco stellato, dove dei banchi di nubi oscurano il satellite terrestre per eccellenza. < Magari vuole starsene semplicemente sulle sue... > Altra faccia della medaglia. Altro lato di cui tener conto. < Erbe anti-infiammatorie? Alquanto interessante come argomento... > Ammette dopo aver riportato l'attenzione su di lei, ruotando appena la testa in sua direzione. < Shahahahaha... > Ride di gusto quando l'altra gli fa quella battuta, neanche tanto velata, sui castelli di sabbia. < Dei castelli sai qual'è zona che m'interessa di più? > Oltre la camera da letto, ovvio. < Le segrete... > Sussurra a fil di labbra, prima di controbattere a quell'offesa. < Tu invece? Hai finito di riempire i bicchieri d'acqua e tirarci delle palline all'interno per vincere un pesce rosso? > Anche a lui piace molto punzecchiare. La Shizuko ha trovato pane per i suoi denti. [Chakra OFF]

22:24 Nori:
 Annuisce per donar una risposta tacita all'affermazione avversa nel mentre, sul volto pallido, sboccia un leggero sorriso cordiale, forse anche di circostanza <ricordo sempre i nomi della gente che incontro...insomma, dimenticarsene soprattuto dopo così poco tempo, significherebbe che di quella persona non è rimasto niente> arriccia il naso <è brutto, non crede?> ed ecco che l'attenzione vien fatta scivolare nuovamente sulle ametiste, come se volesse richiamarle all'ordine poichè, durante un discorso, esige tale contatto per rispetto reciproco, seppur ovviamente non lo pretende per l'intera durata della conversazione. Prosegue la passeggiata, eleganti le movenze, sembra quasi danzare ed i piedi, nudi, non rilasciano alcun rumore ogni qual volta il plantare adesisce alle mattonelle sottostante. Un fantasma è un'apparizione, e, esattamente come loro, vive della Luce Lunare affinchè, le chiare, non vengano stuprate dall'odioso Sole che riesce a rinsecchire il più bello tra i fiori <Ovviamente...> commenta sulle bellezze del mercato, tuttavia, non risulta essere una nota dolente il paragone con ciò che Suna offre <non li ho mai visti, un giorno mi piacerebbe visitare questi bazaar...in fasce orarie dove non vi è molto caldo> l'essere albina ha delle pecche poichè, per quanto si può apparire particolari ed unici, questa caratteristica la costringe a proteggersi continuamente da una salute poco cagionevole, specie se esposta a fonti troppo forti come l'Astro nascente <Si, conoscere in parte certe tipologie di erbe, in missioni che portano lontano dai centri abitati, sicuramente possono tornare utili e far la differenza tra la vita e la morte, non crede?> ma sarà la domanda esplicita a trascinarla in un silenzio assordante. Perchè vuoi tener lontane le persone, Nori? Verso il suolo vien proiettato lo sguardo, le mani si congiungono per scomparire all'interno delle larghe maniche, ed il seno prospero, in questo semplice gesto, andrebbe ad accentuarsi nella scollatura innocente del chimono pregiato <Per rispetto, inoltre, non conoscendola per me è inevitabile darle del Lei...> spiega con pachatezza, senza astio o acidità <Tuttavia, se preferisce cosi...> sospira, facendo sgattaiolare tacitamente l'aria attraverso le narici <vorrà dire che ti darò del tu...> è evidente il disagio che questo le comporta, un piccolo sforzo per evitare nuove, premature, discussioni <le Segrete?> inarca un sopracciglio, incuriosita <Perchè le segrete?> sfarfallano le ciglia, eh no, la malizia non le appartiene per niente. Schiocca la lingua contro il palato, trattiene una risata mordendosi l'interno delle guance, preferendo dimostrare comunque l'orgoglio per il proprio Villaggio <l'acqua è vita, Sabaku...la sabbia, invece, scivola via dalle dita, lasciandoti con il palmo completamente vuoto> però sarebbe bello vincere un pesce rosso. Si, il pensiero sulla bestiola permane per un bel po di tempo, prima di rallentare il respiro. Controlla il battito cardiaco, raggiunge l'equilibrio tra corpo e mente affinchè il potere celato all'interno d'ogni ninjia possa finalmente convogliarsi al centro del petto e riscaldar lo spirito. Oh, goduriosa la contrapposizione con la freschezza, il sapore dell'estete che incontra l'arrogante inverno, Yin e Yang fusi, mescolati, potenziati proprio per le diversità caratterizzanti che regolano l'universo. Il sole e la Luna sovrapposti, ecco cos'è il chakra, la perfetta eclissi di noi stessi. Dovrebbe affluire negli tsubo l'energia, irrorandoli come acqua tra i campi per dissetare le piante, e le dita, meticolose ed eleganti, formulano il simbolo della Capra ovviamente invisibile dati i lembi di tessuto <Comuuunque> riprende facendo letteralmente la gnorri <se serve una guida per il centro del nostro Distretto, sarò felice di propormi al tuo servizio> [Chakr On]

22:58 Dyacon:
 Alla prima affermazione di Nori, sbianca ancora di più - qualora possibile - perchè involontariamente l'ha tanato. Beccato alla grande. Deglutisce appena, cercando di mantenere comunque un'espressione seria, dove quel sorriso irriverente la fa da padrona. Tuttavia, il simbolo ineccepibile che ne tradisce lo stato emotivo imbarazzato, è proprio la fase di deglutizione. Il corpo, anche se la bocca non parla, dice tantissime cose. Alcune si possono mascherare - dopo tanto allenamento - altre no. Come ad esempio dei tic nervosi o dei gesti che si fanno solo ed esclusivamente in determinate situazioni. < Hai perfettamente ragione... > Con nonchalance da vendere. < Allora la domanda nasce spontanea... > Prendendo un attimo di pausa e contraccambiare quello sguardo di sfida, immergendo le due ametiste negli occhi di Nori. < Che cosa ti è rimasto di me? > Chiede incuriosito, alternando i passi in modo cadenzato, accompagnato nella passeggiata da un fruscio flebile, debole, figlio dello strusciare della sabbia contro le pareti in terracotta della giara. < Quando vorrai tornare a Suna, basta che me lo dici. Ti accompagnerò io al bazaar... > Si offre come cicerone della Shizuko, oltre che accompagnarla di persona in un posto non proprio cristallino. Raggiri e truffe sono all'ordine del giorno. < Le erbe come i ninjutsu medici. Fanno decisamente la differenza in battaglia. > Si trova sulla stessa linea d'onda dell'altra riguardo all'efficacia di avere dei medici in un ipotetico team. < Lo immaginavo... > Che quel modo di parlare era per dare rispetto. < Mi dispiace Shizuko... > Scuote leggermente il capo, tornando ad osservare davanti a sè. < Sono vissuto abbastanza per capire che il rispetto viene dato con i fatti. A parole son tutti bravi, tutti buoni e cortesi, poi appena volti loro le spalle, ecco arrivare insulti e giudizi errati pieni d'invidia. > Frase esternata con un velo di nervosismo. < Com'era quel detto? > La guarda con un punto interrogativo gigante sulla testa. < L'abito non fa il monaco. > Più o meno era così. < Non sono d'accordo. > La metafora utilizzata da Nori per descrivere la sabbia non lo aggrada. < L'elemento di cui sono il custode scandisce il tempo. Segna il passare dei minuti e dei secondi. Tu che importanza dai allo scorrere del tempo, Shizuko? > Impiccione e curioso, vuole saperne di più sul modo di ragionare della sua interlocutrice. < Sai anche essere cordiale... > Ironizza su quell'invito ad essere sua guida nel distretto di Kiri. < Accetto volentieri. > E così continua ad affiancarla nella notte ormai scesa, seguendola fin dove lei deciderà. [Chakra OFF]

20:28 Nori:
 L'avverte il nervosismo palpabile di Dyacon, l'osserva intralice nel mentre, le labbra, cercano di trattenere il sorrisetto soddisfatto che vorrebbe sbocciar sino a ricreare le fossette sulle gote. Eppure tutto tace. Hai detto che sono i fatti a contar più delle parole, giusto? S'amplia la falcata per poter interrompere il passo avverso e, con una rotazione completa del corpo, cercherebbe di fronteggiarlo ad una vicinanza superflua. Se ci fosse riuscita, quasi andrebbero a sfiorarsi, ed il profumo d'estate s'accentua, così come con il sopperir dell'altezza alla nuca inclinata, i cristalli dovrebbero specchiarsi nell'ametista sino a leggergli l'animo <cosa mi è rimasto di lei...> sussura flebile, delicata, nel mentre, la mancina, cerca di adagiar il suo palmo sul petto avverso coaduviandolo al ginocchio flesso ed intrufolato da le cosce dell'uomo. Sensuale, improvvisamente accattivante, irresistibilmente aggraziata ed invadente <La caparbietà di chi non si lascia trasportare dal vento> prosegue riversando il peso sulle punte dei piedini, i talloni abbandona il suolo, un voler sollevare la figura minuta e sfiorar con il naso la punta della Sabbia <di chi desidera scrivere il proprio destino spezzando i fili tessuti dalle creature leggendarie> avanti, Dyacon...non ti resta che indietreggiare e, costringendoti per vie secondarie, il chakra inizierebbe ad aumentare il suo afflusso negli tsubo. Calore e freschezza, il seno prospero semi pressato contro il tuo corpo, il fantasma raro quasi tra le tue braccia. Scappa con discrezione. Un'ordine, uno soltanto, piccolo sforzo nel rilasciare l'energia attraverso le piante per poter modellare il terreno. Cerca di creare un piccolo gradino proprio alle spalle altrui con il chiaro desiderio di farlo inciampare a cascare come un salame. Adorabile, non è vero? <L'umano è peccatore. Non se lo dimentichi> che sia in piedi o improvolato, abbandona la presa per proseguire la passeggiata come nulla fosse <Sa-ba-ku> sillaba canticchiando <Non è la sabbia a scandire il tempo. Ma la clessidra...ne ho viste alcune fatte anche con il sale> precisa, con arroganza <il Tempo è relativo...ma ci ricorda quanto siamo insignificanti su questo pianeta> e no, non ringrazierà per l'offerta da cicerone. [Chkr On] [Tenta utilizzo Doton]

21:34 Dyacon:
 Alla fine ha trovato chi gli fa da cicerone in quel distretto poco conosciuto, non familiare, continuando ad avanzare lungo la via principale del mercato dell'acqua. Attorno a lui si genera il classico chiacchiericcio di un bazaar, dove i clienti contrattano con i venditori. < ..... > Blocca di colpo il passo a causa del fare della Shizuko, tant'è che la fronte si aggrotta e l'espressione facciale muta, mostrando un punto di domanda. L'osserva dall'alto verso il basso, contraccambiando e sostenendo lo sguardo della ragazza. Le ametiste scure e profonde non indietreggiano, anzi, non si lasciano leggere ed attraversare con tanta facilità. L'anima resta protetta. Per entrare in lui ci vuole ben altro. < Mi stai dando di nuovo del lei... > Non la capisce, soprattutto dopo aver concordato un linguaggio più intimo, più amichevole. La lascia fare, dandole modo di poggiare la mano contro il suo petto e agevolare quell'intrufulamento della gamba della genin tra i suoi arti inferiori. E' vicina, dannatamente vicina. Solo la differenza d'altezza che intercorre tra i due non porta a come ovvia conseguenza un bacio. < Quindi le tue parole... > Sussurra con tono di voce caldo, quieto, estraniandosi quasi da tutto quel via vai del luogo. < ...devo prenderle come un complimento. > Constata senza arretrare d'un passo, socchiudendo appena le palpebre ed arricciare il naso quando lei, con il suo alzari sulle punte, crea un contatto. L'istinto sarebbe quello di cingerle il fianco destro, farle bruciare quell'esigua distanza e baciarla. Tuttavia non lo fa. Ha già troppi pensieri per la testa tra Keiga e Sango. Ci manca solo Nori e ha fatto l'amplein. Rimane imperturbabile, come una statua di ghiaccio, abbozzando un sorriso su quei lineamenti dall'incarnato albino. < Tsk. > Schiocca la lingua sul palato. Altezzoso e borioso. < Gli uomini di Suna sono attraenti. lo so. > La stuzzica, ampliando quel ghigno subito dopo. < Tu sei, peccatrice, Nori? > Chiede, mentre nel suo raggio rientra il tronchetto di terra posto alle sue spalle. Lo percepisce in modo chiaro, netto, ma non dice nulla. < La clessidra senza sabbia sarebbe nulla. Un involucro vuoto, inutile. > Semplice contenitore impossibilitato a svolgere il compito per cui viene comprato: scandire il tempo. < Per questo bisogna viverlo sempre appieno. > Senza rimpianti, possibilmente. < Ehi Nori che fai? Prendi ti avvicini e poi te ne vai? > Mai giocare con un Sunese, ha il fuoco dentro(?). [Chakra OFF]

22:26 Nori:
 Non era esattamente ciò che si aspettava. L'ametista, cosi come il cristallo, sembra non voler donare più di quanto decretato, lei farà esattamente lo stesso, per questo risulta vitreo, insapore nonostante le movenze forzatamente provocanti che incontrano un'ostacolo fin troppo difficoltoso da superare. Il rifiuto di ricevere attenzioni non gradite, spece da un'estraneo. Ecco che al di sotto della pittura cremidi, il bianco pallido dell'epidermide divampa a tradimento, bloccato il respiro, contratta la mascella tanto da lasciar trapelare il nervoso scatenato dal seducente Sunese tanto richiesto. Se ne frega della 'fatica' di quel Doton alle sue spalle, interrompe di netto ogni contatto neanche fosse una secchiata d'acqua gelita dopo aver oltrepassato una stanza con temperature elevate <Semplicemente ascolto l'interlocutore> l'inverno tornato a dividerli, una voragine lontana, l'odio nel non comprendere come facciano alcune femmine a vendere il corpo come fosse una caramella mostrata nella vetrina di un negozio <e sentiamo, di me cosa ti è rimasto, Sabaku> ripende il gergo confidenziale, probabilmente prima le sembrava un'ottima idea, o forse, ha visto troppi film d'epoca dove certamente il rimorchio era molto più romantico e seducente <Frena> fulmina il ragazzo con un'occhiata il tralice <non ti trovo affatto attraente, o meglio, sarai anche belloccio, ma questo non significa che mi basti per invaghirmi di una persona> categorica, non accetta lo scherzo di buon grado <volevo farti cadere, ma non ci sono riuscita, tutto qua> schiocca la lingua contro il palato, rallentando il passo solo per permettere a Dyacon di fiancheggiarla nuovamente <no, non sono una peccatrice Lussuriosa, se è quello a cui ti riferisci. Tuttavia, credo di essere fin troppo superba> l'autocritica non gli manca <il tempo va vissuto a pieno in ogni sua sfaccettatura hai ragione, non torna mai indietro, per questo ho sempre paura di non riuscir a realizzare i miei desideri com'è accaduto ai miei...> mancina scattata dinanzi la bocca, l'indice si posa sull'arco di cupido e le palpebre vengono spalancate impercettibilmente. Le è sfuggito fin troppo. <Non me ne vado!> tenta di cabiar semplicemente discorso <hai fame?> [Chkr On]

22:53 Dyacon:
 Reclina di poco il capo verso dritta, avvicinando di fatto l'orecchio alla spalla rispettiva. E' palesemente divertito dal fare della ragazza, cosa che si può constatare da quel sorriso irriverente stampato sul volto. < ..... > La osserva in silenzio, mentre la brezza serale, tipicamente primaverile, s'insinua tra la folta capigliatura corvina, muovendo qualche ciocca ribelle scivolatagli lungo la guancia destra, fin quasi al mento. < Hai la pelle chiara... > Albina, proprio come lui. < Quel rossore non so se è figlio dell'imbarazzo o di un nervosismo scaturito dall'aver fallito in qualcosa. > Non entra nello specifico, conscio che l'altra capirà a cosa si sta riferendo. Il rialzo in terra escogitato per farlo caracollare a gambe all'aria, non ha sortito l'effetto tanto desiderato. < Cosa mi è rimasto di te, Nori? > Se l'altra continua a chiamarlo utilizzando il cognome, lui insiste con il nome di battesimo. lei si allontana, mette delle distanze. Lui le frantuma, riavvicinandola a sè senza mezze misure. < Sarei superficiale a dire la bellezza... > Troppo scontato. < L'eleganza. Sì, se devo trovare qualcosa che abbia spiccato di te nel nostro primo incontro, è proprio questa. > Il modo con cui gli ha parlato, con cui ha posto quelle domande criptiche. < Oh... > Colpito da quella fiamma d'ira. Non si scompone più di tanto, anzi, gli piace. < Non mi trovi affatto attraente o sono belloccio? Perchè sai, è una contraddizione nella stessa frase... > Dannatamente superbo e altezzoso. Se poi ci aggiungiamo anche quel ghigno che gli solca i tratti somatici, ecco che prende le fattezze del perfetto stronzo. Quello che ti manda fuori di testa solo a vederlo. < Può non bastarti a farti invaghire. Ma è comunque un primo passo... > Ha deciso di farla incazzare del tutto? Molto probabile. Quando trova terreno fertile è difficile che molli l'osso. < Lussuria, avidità, accidia. Si può peccare in molti modi... > Come la stessa superbia chiamata in causa dalla Shizuko. < Non per forza sotto le coperte. Quello semmai è punto in più... > Ovviamente in positivo e mai in negativo per lui. < ..... > L'affianca di nuovo nel camminare, puntando lo sguardo e l'attenzione davanti a sè, ascoltando quello che la YotonGirl ha da dire. < Cosa volevano realizzare i tuoi? > Non può tirare il sasso e poi ritrarre la mano. Ha acceso la sua curiosità e adesso vuole sapere. < Sì, ho fame. Dove mi porti a mangiare? Sappi che sono esigente... > Gli strizza l'occhio sinistro - unico visibile - in modo ammiccante. Fastidiosissimo(?). [Chakra OFF]

23:13 Nori:
 Ondeggiano i fianchi, sensualità innata che mai ricade sulla malizia, sembra semplicemente danzare, ed il chimono, così come la chioma albina sospinta dal vento, aumentano l'incanto illuminato dalla Luna ormai alta <Imbarazzo credo> non ha bisogno di mentire, non rientra nella sua indole, negare l'evidenza è fin troppo degradante per l'orgoglio della Yoton <e l'aver fallito la missione. Non sono pratica nelle tecniche di seduzioni fisiche, le trovo aberranti, triste, scontate quanto gli abiti durante i saldi> arriccia il naso ritrovandoselo, dopo, nuovamente si troppo vicino. Eppure, il rossore sembra scomparire, lasciando spazio al pallore di regnar nuovamente sovrano. Ascolta il suo dire, ma non si scompone, anzi, il mento vien innalzato nel mentre, le mani, compaiono nelle larghe maniche opposte, rendendola come impenetrabile. Una bambola di porcellana senza emozioni <Ti ringrazio> sibila a denti stretti, ma sembra volerle davvero far perdere la pazienza <trovo che anche il sole sia bello, eppure, evito di avvicinarmici perchè non sopporto le conseguenze che ha su di me> bruciore, cecità, non è facile esser così delicati <Trovo bello anche un fiore, ma non mi porta a coglierlo. L'attrazione supera l'estetica poichè è fatale. Un desiderio così acceso da non riuscire a reprimerlo> leggero il sorriso, Lei lo associa all'amore, che maledetta sognatrice <è una questione mentale> tronca quindi la spiegazione e, con un lungo silenzio, sembra voler glissare anche la domanda diretta sui suoi genitori <Sabaku..> scivolano le chiare per cercar l'ametista, ha il sapore malinconico, rattristito nonostante l'espressione non dica nulla <non servono primi passi per far nulla..> lascia intendere che se quello è il suo intento, rifiuterà sino alla morte <Far parte di una collezione inutile non ne vedo il senso> ovviamente non sa dell'intrallazzo che Dyacon ha con Sango e...e...lo scriba non se lo ricorda, tuttavia, presuppone che gli uomini siano fondamentalmente tutti uguali, partoriti con lo stampo <Piantala> mi sa che inizi a farla seriamente arrabbiare. Sei sicuro di voler continuare?

23:45 Dyacon:
 Le dita della mano destra si dipanano e poi, con eleganza, vengon fatte passare tra la folta capigliatura corvina nel tentativo di rassettare le ciocche ribelli ricadutegli davanti al volto. Gesto invano. Totalmente. < Trovi aberranti le tecniche di seduzione, però, al contempo, ne hai messa in pratica una pochi istanti fa... > Sfarfalla un paio di volte le palpebre, sia per irrorare le due ametiste, sia perchè non ha ben capito e inteso il significato di quella frase. La trova come una contraddizione. L'ennesima. < Se vuoi posso fare da cavia e dirti se migliori o meno. > La farebbe restare allo stesso livello per diverso tempo solo per il gusto personale di avere una bella ragazza che si prodiga in tutti i modi per sedurlo. Non male come idea. < Prendila in considerazione come offerta. > Che maledetto. Si prende poi un attimo di pausa, lasciando scivolare le mani nelle rispettive tasche dei pantaloni, scomparendo dalla vista di Nori. Passo cadenzato, accompagnato sempre e comunque da quel lieve fruscio dato dall'impattare della sabbia contro le pareti interne della giara in terracotta. < Tutte queste metafore per dire cosa alla fine? > Non ha bene inteso. < Che gli uomini sono tutti uguali? Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, infastidito dal fatto d'esser messo in un gruppo di persone. D'esser considerato come uno qualunque. Come un uomo normale. Orgoglio che non glielo permette. < Non fare di tutta l'erba un fascio. > Piccolo ammonimento, ma senza esagerare nel tono della voce. Resta quieto, calmo, prima di ruotare il capo verso di lei e fissarla in volto. < Sono orgoglioso del mio clan... > Ovvero il Sabaku. < Ma ho un nome. Dyacon. Imprimitelo nella testa... > Il mento s'alza e si allunga di poco verso il capo della manipolatrice dello Yoton, indicandolo. < Alla fine, in una collezione, c'è sempre il pezzo preferito. Quello che si ama di più. > E' umano preferire qualcuno tra tutte le altre storie, passate e presenti che siano. Alla fine una sola figura emerge e verso la stessa si decide di portare l'attenzione. < Piantarla? Non ho fatto nulla... > In realtà sa benissimo di averla provocata in più occasioni, però fa il finto gnorry. Non gliela da vinta e, soprattutto, perchè perdere l'occasione d'infastidirla ancora di più, mascherando il tutto con falsa ingenuità? < Forza, ti seguo... > E così, se l'altra glielo permetterebbe, la prenderebbe sotto braccio, facendo passare l'arto superiore destro tra fianco e gomito mancino della donna. La serata è lunga, la passerà in compagnia della genin, parlando del più e del meno davanti ad un ottimo e lauto pasto. [X]

Dyacon incontra Nori al mercato dell’acqua. I due, memori del loro primo incontro, decidono di fare una passeggiata insieme, dove la Shizuko si offre da cicerone. Tra finte trappole, atteggiamenti superbì significati nascosti tra le parole, i due finiscono la serata a cena. Si spera senza lancio di piatti e/o testate annesse(?)