Giocata dal 18/04/2021 20:29 al 19/04/2021 04:12 nella chat "Quartiere Povero"
[Zonzo] V'è già luna altisonante nello scuro empireo del loco, lì, dove tempo orsono, il biondo fu colui che scoprì il cadavere del pover'uomo del konibini, portando alla luce l'ennesimo omicidio perpetrato dalle mani di quello che pareva essere la figura dell'assassino di Kagegakure, ma che recentemente invece s'è scoperto essere solo un ciarlatano senza un soldo che ne emulava le movenze e le dinamiche, così da farne perdere le tracce. Il cielo pare scuro ed ammantato dall'abbraccio della silente Nyx, senza brezze di vento e senza la presenza in altezza di quei nuvoloni grigi e minacciosi, che a dire il vero accompagnavano il biondo kokketsu un pò quasi ovunque ultimamente. Ma ora come ora, per quale motivo ci troviamo qui? Molto semplice, basta avanzare un pò con lo sguardo per focalizzarci sulla figura del nostro eroe della shinsengumi. Appare come una figura malandata, sfatta nel vestiario e disordinata nell'espressione corporea, mentre quel suo classico modo di fare e di camminare da militare scompare sotto i colpi pesanti dell'alcol in circolo. <Gh...ya> parole scomposte, monosillabe, gutturali e quasi alle volte mute se non salvate da un filo di voce usato più per ruttare che per dire qualcosa di sensato; La giacca blu è indossata sfatta solo da un braccio, quello destro, pendendo sporca e maltrattata dall'altra spalla, con il lembo della manica gemella che a tratti tocca il suolo sporco dei bassi fondi, soprattutto in quei momenti in cui il camminare eretto del giovane appare essere abbastanza difficoltoso. La camicia è per metà dentro i pantaloni e per metà fuori dagli stessi, sporca di polvere e di qualche sorta di liquido, che dall'odore e dal colore parrebbe essere quasi sicuramente alcol, lo stesso che mantiene in una bottiglia bianca e trasparente nella prima citata mano, quasi finita al dire il vero, pronosticando in parte l'essere ubriaco del kokketsu. I pantaloni appaiono sporchi ed in parte rotti all'altezza delle caviglie, con buchi di chissà quale entità e motivo, forse per evidenti tragitti tortuosi acquisiti dallo shinsengumi non in servizio in questi giorni, e che a quanto pare ha scelto di affogare i problemi di cuore nel fratello alcol. Cammina con andatura lenta e scombinata, s'appoggia per il più delle volte con la mano libera dalla bottiglia (la sinistra) ad un muro che gli scorre proprio al lato, apparendo alla vista quasi a strusciarsi su quest'ultimo, alternando qualche passo ad un momento di stasi rotto dalla bevuta di qualche sorso di alcol, riprendendo questa ritmica routine ogni volta, verso una metà davvero ben poco definita. Il palo avuto dalla bella Nana lo ha quasi distrutto, il suo primo amore, il primo rifiuto, la prima volta che si è sentito spezzare il cuore da qualcuna, poverino, ed ora è lì a vagabondare ubriaco tra i bassi fondi del villaggio, che pena. [Chakra Off] Notti limpide quella che sta rischiarando nel cielo della metropoli delle ombre, in quel novilunio che rende il buio soltanto una coperta scura, tappezzata dalla miriade di puntini sbrilluccicanti che compongono il firmamento delle stelle. S'aggira per il quartiere povero, venendo da uno dei tanti konbini, a seguito d'una spesa essenziale quanto necessaria, essendo stato parecchio assente da casa, nelle recenti notti, trascorse presso altri lidi, più caldi ed accoglienti, quanto focosi e pulsanti di vibrazioni accese e travolgenti. E' vestito comodo, per non dire praticamente in pigiama, o meglio, quello che lui usa per andare a dormire, eccezion fatta per la giacchetta sportiva e leggera, di stagione, dai colori verdognoli; sotto di questa, una maglietta monotinta dalle cromature sul fucsia, a mezze maniche, andando a coprirne il tronco; alle gambe, un paio di pantaloni lunghi e comodi, tipo cargo, sulle tonalità dell'olivastro, vanno a concludere nella calzatura di un paio di scarpe da ginnastica rossicce sul collo e bianche sui bordi e sulla suola. Fascia chiara in testa unicamente per evitare che i riccioloni compatti gli finiscano davanti alla faccia, tenendo perciò i capelli dell'acconciatura rasta sciolti, liberi, coi dreadlocks che gli ricadono lateralmente e dietro la nuca, arrivando a toccare le spalle e le scapole in lunghezza. Nella mano sinistra, sorregge la busta con la spesa, qualche birra, cibo precotto, già pronto, un po' di pane, affettati sottovuoto, per lunga conservazione. Nella mano destra, il telefono tra le dita, al quale sta dando un'occhiata, oltre che a digitare qualche messaggio. < Mh... > sospiro lungo quello che si perde nell'atmosfera, abbracciato dalla brezza primaverile, la quale lo porta via, verso l'ignoto. Avanza lungo il marciapiede, nella solita calca caratterizzata dai ritardatari che finiscono di fare la spesa, coloro che rientrano dalla giornata di lavoro, qualche appostamento meno amichevole di gruppetti di teppistelli nei vicoli del ghetto, così come gli ubriaconi che ragliano e mendicano qualche spicciolo per comprare ancora da bere e finire di rovinare la loro vita già disastrata; tra questi, un biondo sciagurato s'è unito alla categoria, afflitto dal mal d'amore che tante vittime miete con la sua affilata lama, stupenda quanto letale. Ancora, però, il Bronzo della Nuvola non s'è accorto del Kokketsu, per lui uno dei tanti arrabattati di quel contesto degradato ed ai margini della società. {Chakra off} [Zonzo] Non paiono essere tante le persone in quella zona, molto probabilmente per via dell'orario serale che non accompagna una buona nomea in un luogo dove tutti soffrono fame e povertà, e le stesse storie su rapine ed aggressioni varie appaiono essere molteplici se guardiamo alla totalità dei bassi fondi, zona abbastanza dimentica dai Kami. Si trova ancora a camminare lì, trascinandosi, strisciando al muro, un corpo che per via dell'alcol in circolo tende a non avere neppure più le forze per reggere quella carica alcolica, tanto da apparire a tratti quasi in balia di se stesso, debole agli occhi delle anime che potrebbero guardarlo in questa serata così diversa per lui, ma dove il destino ha voluto ficcare una figura assai nota al nostro eroe. <mh?!> prende fiato, alzando il gomito destro sino a portare ancora una volta il collo di quella bottiglia a riversarsi col suo liquido nella di lui bocca, la quale riuscirebbe a contenere e deglutire la maggior parte di quel contenuto, lasciando che la restante parte invece si lasci cadere giù dalle labbra ed a scorrergli sui vestiti. <Chi cazz> attimo di pausa <Hick!> rumore strano dalla bocca, un singhiozzo tipico di chi dell'alcol ha fatto la sua casa in queste ore o in questi giorni, un singhiozzo che avrebbe l'odore letteralmente dell'etanolo, che nel manifestarsi alla presenza di tutti, farebbe sobbalzare all'indietro il corpo inarcato in avanti del nostro eroe biondo, in una comica scena di un'ubriacone in balia dei suoi stessi singhiozzi. <tuoglit> subito dopo <Hick> continua, guardando avanti, senza pensarci, impegnato solo a camminare verso chissà dove con quella bottiglia di Vodka liscia tra le mani <duall pal-> ancora <Hick> invitando la figura alta e statuaria proprio lì vicina a spostarsi. Quello che il biondo pare non sapere o aver capito, però, è che quella figura che gli sta per camminare accanto, in effetti, è proprio quella di Ekko, che, nella sua altezza, potrebbe a quella distanza avvedersi del corpo in quelle condizioni del nostro giovane eroe, che ad un'andatura decisamente più lenta continua a trascinarsi a quel muro bevendo e ruttando, vittima dell'amore. <Fuoiorza> ancora <Hick> continua <Nuon ho mic-> ancora <Hick> continua ancora <tuotti i giurn> infine <Hick> cercando di passare avanti, anche questa volta. Blocca lo schermo del cellulare, andando poi a rinfilarselo nella tasca della giacchetta verdina. Si muove, mobilitando un passo flemmatico, deciso, calcando il suolo attraverso lunghe falcate, grazie alle proprie slanciate leve, gagliarde ed allenate, le quali lo sollevano in verticale, lasciandolo svettare per oltre il metro e novanta di statura. Ampie le spalle, letteralmente due bastioni, che si prolungano nei torrioni composti da braccia robuste e nerborute, accomodate lungo i fianchi, dando a quel profilo una sensazione d'atletismo, oltre che di prestanza. Il busto è vigoroso, largo, pronunciato, con due pettorali aitanti, arcigni, affinandosi nel tronco d'un addome roccioso, scavato da solchi rilevanti e solidi, definiti, nel quale si può distinguere ogni fibra muscolare in un'anatomica illustrazione d'erculea potenza. Questo infatti è quello che può trovare Kamichi sul suo cammino: una vera e propria catena montuosa, come se il monte dei volti di pietra si fosse spostato, avesse messo giù due gambe e se ne stesse andando in giro per il ghetto. I tratti del viso sono maturi, per via di quella marcata natura che ne dipinge i connotati, benché l'anagrafica non gli adduca più di quasi diciotto estati, ancora non trascorse. L'incarnato caratteristico dai golosi colori del cacao, costituisce un ulteriore elemento di spicco, assieme all'acconciatura peculiare di quei lunghi treccioni bruni, nodosi serpenti che sinuosamente ondeggiano a contorno del proprio capo; quest'ultimo, per l'appunto si gira, andando a puntare le iridi blu, con aria scura, torva, assumendo l'apparenza da duro, necessaria per vivere da quelle parti, dov'è molto possibile che scoppino risse, dove o colpisci o vieni colpito. < Che hai detto, Broh. > la voce, baritonale, si fa ancora più greve aggressiva quasi. Qualche frangente, per rendersi conto chi sia lo sventurato malandato ad essere incappato in lui, presumibilmente immaginando di voler attaccare briga a causa del suo stato di ubriachezza molesta. < Il biondo?! > al Kokketsu, parecchio stranito dal trovarlo in quelle condizioni. Non è sicuro, infatti; l'ha visto in divisa, l'ha visto in borghese, ma in quello stato malandato, se l'era perso. Cinquanta sfumature di Kamichi. < Che diamine hai combinato? > sembra più divertito adesso, dopo che avrà fatto quella scoperta. [Zonzo] Che lo si voglia ammettere oppure no, il giovane ragazzo dai biondi capelli è lì per un motivo solo: l'amore lo ha toccato e distrutto nello stesso momento, nello stesso giorno, nel frangente in cui malevolo gli ha lasciato guardare il sorriso di quella ragazzina. Il nerissimo parrebbe essersi accorto di lui, di quel suo essere trasandato, sfatto, ubriaco, puzzolente, e chi più ne ha più ne metta, un mix atipico di aggettivi che ora come ora sono del tutto calzanti al kokketsu. <HO DieTTo...> si ferma un secondo, alza il capo mentre fino ad ora parlava letteralmente all'addome del trecciato, portando gli occhi quasi verticali all'empireo oscuro sopra le loro teste, tale da osservare Ekko in quella sera così particolare <Hick> prende fiato, balzando all'indietro per ritornare in posizione quasi come una molla <Chi sei tu?> continua iniziando a strizzare gli occhi, socchiudendoli, quasi come se volesse mettere a fuoco qualcosa con degli occhi che ora vedono tutto in maniera molto strano <Ekko?> continua, quasi subito <Hick> prende fiato <Noooon m'uinteress> come al solito <Hick> prende fiato <Nuon ho combin> ancora <Hick> seguendo <Proupriooo niiient> ancora una volta <Hick> come un vero ubriacone, a stento riesce a scandire le parole, mentre da fermo, persino lo stare eretto ed immobile appare essergli difficoltoso, mostrandosi al nerissimo in un moto quasi circolare con quel suo busto, a tratti sembra anche che stia lì lì per cadere. <Luasciamiii in pac> ancora una volta, singhiozzante <Hick> per continuare <Nuon puoi aiuta> ancora <hick> segue <rmi, suolo la sua fauccc> ancora fermandosi, riempendo la bocca con ancora quella vodka liscia, un piccolo ma gonfio sorso, in velocità da buttar giù nella capa di morte <faccia può saulvarmi> lasciando ad ekko un messaggio ben preciso a dire il vero: Sembra essere triste e depresso, stanco ed ubriaco senz'altro, e tra le varie parole dette, sembra non aver voglia di essere aiutato da nessuno se non dal viso di questa persona misteriosa. <ma lei> prende fiato <Nuoooon mi vuol> prende fiato ancora <Hick> continuando <Vuoglio morir> ancora <Hick> seguendo [Glu glu glu] bevendo ancora da quella bottiglia di vetro trasparente, riportante sul davanti la figura di un orso bianco immerso in uno scenario ghiacciato. La busta della spesa nella mano sinistra, che penzola alla volta della coscia, lateralmente, lungo il profilo, comunque piuttosto distante dal terreno, data l'altezza slanciata delle gambe del ragazzone dei quartieri poveri. < So' Io. So' Ekko. > cit. ndr. < Ci stai dando dentro, vedo, eh? > riguardo alla vodka. Non sembra essere preoccupato, né tantomeno tediato dalla scena. < Bisognerebbe farle in compagnia queste cose, altrimenti finisce così, però, piuttosto tristemente. In caciara è più divertente. > unica osservazione in merito alla circostanza in cui ha trovato l'altro, solitario, scombussolato. < Faccia? Che faccia? > aggrotta le fini sopracciglia scure, su quel cipiglio colorato, mimando una nota di perplessità. < Lei? > sfarfallio di palpebre. < Aaaaaah, ora capisco. C'entra una ragazza. > sembra che il quadro diventi più chiaro. Proprio in quel momento, durante i dialoghi melodrammatici del povero cuore affranto, delle vibrazioni nella tasca destra lo inducono a recuperare nuovamente il telefono. Sblocco, combinazione segreta, visualizzazione notifiche. < Oh. > novità da ninjagram. < Senti qua, la Ishiba s'è fatta il profilo, quindi. > arguisce, vedendo la notizia virtuale. < Potrebbe almeno rispondere però... Che miseria. > abbastanza contrariato, almeno finché, proprio subito dopo, esce fuori anche il primo post. < WOOHOOOHOOOW!! > esclamazione super stravolta, in chiave entusiasta ed eccitata. < Che gran pezzo di strafiga, santa nuvola tuonante!! > faccione da troll, bavetta alla bocca, corporatura tutta irrigidita per la tensione. < E proprio uno schianto, per tutti i Kami... Arrrrwww stasera so come passare la nottata! Ghghgh! AH-AH-AH. > esclama, tutto infuocato intorno, nemmeno avesse rilasciato l'ottava porta del chakra. Suono di avviso che arriva pure il messaggio. < Ooohw my dear... > vedendo che, alla fine, quel messaggio atteso, è arrivato. Digita la risposta, con una velocità allucintante, gli occhi a cuoricino e connotati che esprimono tutta la propria gioventù con quell'espressione da ragazzo esagitato. < Uh? > adocchia Kamichi in maniera più orsa, attonito. < Coraggio, o' biondo, non c'è ragione di affliggerti così. > gli fa cenno di muoversi. < Dai. Andiamo. Smetti di bere camminiamo un po'. Ti faccio vomitare in un vicolo e mi spieghi che t'è successo. > spirito del buon samaritano, ma solo perché Sango gli ha parecchio acceso la serata. {Chakra Off} [Zonzo] volto lo sguardo attonito ancora a distinguere bene la figura della montagna di muscoli che gli si è posta davanti, diversa dalla ragazzina col sorrisetto diabolico che l'ultima sera lo ha paccato di brutto, in quel palo dritto per dritto alla merce del nostro kokketsu, che sembra averla presa davvero male. Cerca, o almeno sembra, di ascoltare le parole del roccioso ninja dei bassi fondi, cercando a sua volta di rispondere in maniera più tranquilla, lasciando da parte per qualche secondo quella sua disperazione, alla fin fine sappiamo quanto il biondino sia facilmente distraibile in queste cose. <Nessuna compagnia Ekko> prende fiato <hick> continua però a singhiozzare, mentre stretta pare essere la vodka nella di lui mano destra, forte di aver trovato a quella sua spirale di solitudine una soluzione, che prende il nome di alcol. <Servirebbero solo quei suoi occhi per farmi stare meglio> continua <Hick> ritornando a dondolare sotto il peso costante di quell'alcol in circolo nel di lui organismo, che, vista la sua appartenenza ai kokketsu, verrebbe trasportato ed assorbito in maniera molto più veloce del normale, permettendogli a sua volta di bere e star molto di più del normale, figuratevi la prima volta come questa, se non ci scappa il coma etilico è culo qui. <L... l'ishiba?> prende fiato <Hick> continua <Ma tu cuosa cazz> ancora <Hick> singhiozzando <ci trovi in quella lì, ekk> non termina il nome, che cerca di riportare la bottiglia alla bocca, con quel collo sbavato e sporco, che però, questa volta, non lascia scorrere fuori nessun tipo di alcol o liquido vario, presentandosi alla di lui vista come vuota. <Kami cani> se la prene con le divinità <è finita pure questa qui, che palle> quando si tratta di dare la colpa agli altri o di imprecare da ubriaco non sembra biascicare o singhiozzare, che abilità innata unica quella del kokketsu. <Al diavolo> gettando la bottiglia al suolo, con garbo, anche perchè forza non ne ha lui ora come ora, quindi difficile sarebbe farla rompere vista anche l'altezza e lo spesso della bottiglia. <Dove stiamo> prende fiato <Hick> continua <Andando Ekko> chiede, spaesato, seguendo il nerissimo, che dice di volerlo fare vomitare, anche se il giovane non pare averne voglia ora. Tranne se il nerissimo non stia per tirargli un pugno devastante alla bocca dello stomaco, lì potrebbe davvero essere d'aiuto. Aggrotta le sopracciglia, appiattendo la bocca, in una mimica meditabonda, ed anche un po' scettica. < Cavolo. Ti sei proprio bruciato male, eh? > constatando, sia per come si è ridotto il Kokketsu, sia da quello che dice, malgrado vittima di quella sbronza, che il suo delirio e desiderio di ebrezza provenga da una sbandata terribile, per qualcuna, ancora ignota personalità nel racconto. < Eh > riguardo alla Ishiba, annuendo, in modo molto preso. < Cosa ci trovo? Semplice... > sembra serio all'improvviso, per poi diventare improvvisamente comico nel piglio, con faccia da pazzo maniaco. < Il mio Nero-Coda! Che si rifugia nelle sue caverne! > lingua da fuori, capelli che sventolano tutt'intorno, mani a mezz'aria che si aprono e chiudono. < BWAH-AH-AH-AH-AH! > insomma, se non si fosse capito, è abbastanza preso bene, ed in quella forma piuttosto primordiale. < E poi, scusa eh, ma vuoi mettere? C'ha quelle bombe... così grandi.. e sono morbidi... sembra di toccare delle nuvole... > umettandosi le labbra, mentre articola con le dita dei gesti che sembrano richiamare quel fare di strofinamento. < Uh-Uh-Uh... Con quei suoi capelli rossi mi accende come un fuoco... Guardami, sono nero perché brucio come una roccia lavica per il desiderio che esplode!! WAAAAAAAAAAAAH!! > schiamazzi esilaranti, quelli che esclama con testosterone e procacità. < Uh? > quando quello ha finito pure l'altra bottiglia. < Però, reggi bene, per essere un secco c**o bianco. > deve constatare che, effettivamente, a stare ancora in piedi, è qualcosa di sorprendente. < A farti ripigliare. > girandosi e cominciando a camminare. Valuta le sue condizioni, per capire, effettivamente, se debba tirargli un bel montante allo stomaco, per fargli buttar fuori l'eccesso di etanolo. < Perché non provi a spiegarmi cos'è accaduto, neh? > domanda, cercando quindi di capire che capitò al biondo paladino, frattanto che continua a muoversi lungo le vie dei quartieri poveri. {chakra off} [Zonzo] L'amico, il fratello nerissimo dalle lunghe trecce, una persona che più di tutte le altre lo hanno portato a crescere in quelle sue condizioni di giovane tribale proveniente da chissà dove, rendendolo così consapevole di realtà e mentalità ben diverse dalla sua, tale da farlo crescere sotto più punti di vista. <Non sono io ad essere bruciato> il sangue kokketsu sembra iniziare a fare effetto, quel circolo accelerato, la produzione massimizzata e quel metabolismo così rapido sono il segreto del perchè non è in coma etilico, come detto da Rasetsu, i kokketsu non sono affetti da quei danni che invece ferirebbero persone normali, come l'alcol o il fumo ad esempio, o almeno, queste sono le convinzioni del biondo eroe della shinsengumi. <Ma... il nero coda?> prende fiato <Hai un qualche animale particolare? E quella lì vive nelle grotte?> è proprio scemo questo, figuratevi con la botta dell'alcol, lui che alla fine dei conti non sa nulla di questo mondo, prima volta innamorato e prima volta col cuore rotto, mentre ekko... bhe, sembra essere davvero un piccolo appassionato. <Anche io immaginavo portasse con se delle carte-bombe> quelle che ha visto pure al mercato dell'acqua la scorsa volta, erroneamente scambiandole con le bocce della cartacea ninja di ame <Io non avrei mai il coraggio di toccare una bomba> continua <Hick> avrà anche il sistema circolatorio velocizzato e tutto, ma quella sbronza mica può sparire così <... ho come l'impressione che ti piaccia l'idea di essere sommerso da questa... lava?> continua, prendendo fiato, cercando di rimettersi in sesto <Ma penso sia sto cazzo di sangue nero bro, se mangio ho sempre fame, se bevo ho sempre sete, metabolismo del cazzo> ma ekko lo sa che il suo little bro biondo è mezzo immortale? Forse non glielo ha mai detto davvero, strano, a dirla tutta, tende molte volte a farlo vedere alle persone, un pò perchè è pur sempre kamichi, un pò per strani eventi collegati. <Cosa c'è da spiegare, così> prende fiato <Hick> continua <Potrai prendermi in giro? Io non sono bravo come te con le donne> lo ammette, dopo ogni singolo discorso fatto sulle patatine di kagegakure, e vedendolo persino all'opera, deve ammetterlo, ekko è sicuramente di altro livello. Un altro che non arriva alla metafora del nero-coda. La cosa lo fa sempre divertire. < Certo. Un esemplare unico di serpente nero delle foreste kumesi. > sghignazza. < Eh già. Oltre ad essere appassionata di storia, è anche archeologa. Non lo sapevi? > riguardo a Sango. < Infatti andiamo d'accordo. Mi sono sempre interessato di Speleologia. Mi piace scendere in profondità, nelle caverne, per goderne della bellezza di ogni anfratto, ricco di emozioni. > poetico. Visionario. < Eh? > sulle carte bomba. < AH-AH-AH! > ride, divertito parecchio. < Oh, certo. Quando esce tutta dal vulcano, l'eruzione è uno spettacolo. > la conversazione sta diventando parecchio strana. Ancora una notifica, facendogli vibrare il cellulare. Recupera il telefono. Due messaggi. < Mh... > gli viene difficile restare impassibile, al primo. < Stasera hai proprio deciso di farmi uscire il Sango... > battutone. Che comico. Ride molto meno quando vede l'altro text, che è una pic. < WUOOOOOOOOOHHHHH > sbiancato, faccia stralunata, stordita, per la sorpresa, l'esaltazione emotiva. < Questo è giocare sporco... Maledetta...!!! > battiti di ciglia, ancora incredulo da quello che vede. A volte i cellulari sanno essere degli aggeggi davvero malefici. Scrive la risposta al messaggio, quasi c'ha gli occhi fuori dalle orbite. < Mi farà uscire fuori di testa. > cenno di diniego, parecchio su di giri. Cerca di prestare attenzione al disgraziato, che se il Bronzo della Nuvola c'ha dall'altro lato una calda signora matura che lo sta praticamente tormentando e violentando per telefono, il biondo paladino patisce una penuria di affetto dovuto alla batosta rimediata. < Sangue nero? > si acciglia. < Ho visto una tizia che aveva il sangue nero. > ora che ricorda. < Una giovincella, bianca, capelli biondi, piccoletta. Non male, anche se non credo sia il mio tipo, a dirla tutta. > meditabondo. < Era al centro commerciale, è svenuta improvvisamente, sanguinando come una fontana dal naso. > sfarfallio di ciglia. < Che strana. > Tornando quindi su Kamichi. < Mi sembra un bel problema. Sei andato a farti vedere in ospedale? > riguardo al suo metabolismo, che parrebbe insolitamente accelerato. < Nah, non ti prendo in giro. Su queste cose, siamo tutti nella stessa barca. > scrolla le spalle. < Non ti credere, anche io ho avuto i miei insuccessi. > con fare molto sciolto. < Bisogna però non farsi abbattere. Il mondo delle donne è duro, difficile. Spesso, è più facile affrontare un Kami, che una femmina. Credi a me! > sghignazzando. < Che tipo è questa che ti ha portato a stare così? > lo invita ad aprirsi, mentre ancora una notifica, lo costringe a prendersi un momento di distrazione. Almeno, però, Kamichi sembra risparmiarsi qualche manata, dato che il suo sangue sembrerebbe condurlo ad uno stato di semi-lucidità. {Chakra off} [Zonzo] Il cioccolatoso ninja statuario sembra come al solito vedere di buon occhio il nostro eroe biondo, tanto, da spiegargli in modo molto ingenuo quelle sue fantasie su pitoni, serpenti e caverne ancestrali. <Non mi avevi mai detto di questa tua passione per gli animali e per i serpenti> continua, rapido, abbastanza veloce <buon per te bro, sono contento che tu abbia una passione di questo tipo> lui ci crede eh, ricordiamo che a stento conosce il modus operandi di come si fa un bambino, figuriamoci a capire questi doppi sensi così arguti, andiamo, deve ancora crescere il nostro piccolo bimbetto. <T...tizia?> sente la spiegazione di quest'ultima, quel sangue, quelle movenze, quelle gesta... non c'è ombra di dubbio, quella ragazza è la sua piccola kokketsu, la donna dei mille dolori. <Hai...hai conosciuto la bellissima Nana> prende fiato, abbassa lo sguardo chinando il capo, si lascia andare forse in un piccolo momento di contemplazione, lui che è sempre stato solare e gioioso di mostrare la testa alta. <è lei Ekko> ancora <Hick> singhiozza ubriaco <Qualche giorno fa l'ho incontrata per strada> prende fiato <Quel sorriso, quegli occhi> continua <E non so per quale motivo non riuscivo a togliere lo sguardo da quelle sue gambe> continua, rapido, spiega con gli occhi a cuoricino quasi, è innamorato ragazzi, della ragazza più sbagliata che possa esserci a kagegakure, ma è andata così. <L'ho invitata a bere qualcosa, come hai fatto tu con quella lì> riferendosi alla ishiba <E stavamo là insieme, sembrava andare bene> continua, rapido <Ma dallo sguardo sembrava pensare ad altro, ad altri ragazzi nel locale> era palese che la giovane bionda stesse cercando altri manzi <So che ha la passione per i manzi, o così ha detto> lui crede si tratti di carne, e non di quel tipo che intendeva a sua volta la kokketsu 15 enne. <Va tutto bene, credo sia relativo alla produzione di sangue che abbiamo, è decisamente più accelerata del normale, quindi credo sia tutto okay> o almeno quel maledetto di rasetsu gli ha sempre detto che è tutto normale come fenomeno. <Alla fine, le ho chiesto se potessi accompagnarla a casa> prende fiato <Mi ha guardato, e mi ha detto con una freddezza glaciale che preferiva fare da sola> scuote di netto la testa poi, come quando ci si ricorda di qualcosa <Le ho anche offerto di bere dal mio succo, ed ha rifiutato anche quel tipo di contatto> riferendosi alla bevanda, e non al doppio senso annesso, come l'ultima volta. <Sono disperato> prende fiato <Hick> continua <Voglio morire bro> in vino veritas, no? Ridacchia buffamente riguardo la passione sugli animali ed i serpenti. < Eh. Pensa che i capelli così me li ricordano. Non ti sembrano tanti serpentoni neri? > riferito ai treccioni. < Son cose che uno tiene per sé, dai. Ognuno di noi ha le proprie passioni segrete. > mettendola sotto quell'aspetto, sempre in maniera bonaria. < Era nana, sì, te l'ho detto che è piccoletta. > rimane un attonito attonito, in quel misunderstanding che spesso gli capita di avere anche col suo nome, 'ecco' e non 'Ekko'. < Aaaaah... > quando lo sente specificare, capisce il qui pro quo. < Ma tu dici che si chiama Nana la tipa. > sembra capire. E' distratto. inevitabilmente distratto. Quella corrispondenza focosa tramite messaggio è un vero e proprio attentato. < Beh, conoscere adesso... L'ho soccorsa perché s'è sentita poco bene all'improvviso. Che sia per sto fatto del sangue nero? > chissà. Ascolta comunque il Kokketsu che racconta, senza disturbarlo. < Eh. > quando sente che ha la passione per i 'manzi'. Lui capisce. < Gli animali, vero? > domanda, appositamente dubbioso, per cercare di rendersi conto se il Biondo Eroe s'è persa pure questa cosa. < Ho capito. > insomma, Nana non ci sta, ed il ragazzo sembra veramente col cuore a pezzi. < Non ti preoccupare, mio solare ed eroico amico. > annuisce varie volte. < Credo che questa Nana non ti abbia visto per quello che sei. Un Eroe forte e fiero. > lo incoraggia. < Devi insistere. Non devi mollare. Devi diventare come gli animali che le piacciono tanto, i manzi. > gli dà quel suggerimento. Altre vibrazioni nel frattempo. < Scusa un attimo... > prende il cellulare. Legge. Dolore. Dolore indicibile. Comincia a sentire un certo patimento all'altezza dell'inguine, andandosi a portare proprio la mano sinistra - che comunque regge il sacchetto della spesa-, a tastarsi il pantalone, che è visibilmente tirato. < Che ba*****a... > leggendo quelle nuove righe. Impropero che si condisce di stimolo, di fermento, mentre fa parecchio fatica a restare calmo, composto. Il respiro è molto più ampio, ed anche abbastanza irregolare, dovuto alle palpitazioni del cuore che incalzano, a causa di quei messaggi di testo che si sta scambiando a distanza con la Ishiba. Lo sta provocando e torturando, come il mito delle sirene che ammaliano col loro canto i marinai. Continua a rispondere, non la lascia sola, nel silenzio, letteralmente impossibilitato ad ignorarla. Povero Kamichi, al quale cerca disperatamente di dare attenzione, un po' per controllarsi, un po' perché comunque vorrebbe veramente preoccuparsi di lui e del suo problema: ma quando sei praticamente violentato via telefonino, da una che ti manda pure certe pic, la difficoltà a resistere ad un livello tale di distrazione è over nine thousand. Lascia partire un'altra risposta, restando un po' inebriato dalla stessa immagine che ha raccontato. < Mh. > un attimo di smarrimento. < Sì, dicevo. Dunque. > torna verso Kamichi. < Te la devi prendere con la forza. La devi conquistare. Certe donne hanno bisogno di vedersi sbattuta contro la mazza. > che razza di consigli. < Tu segui l'ideale della giustizia, no? E allora pensala così. Come se fosse la giustizia da raggiungere ad ogni costo. Non ti puoi fermare. Non ti puoi fare scrupoli! La pace deve trionfare! Devi sconfiggere questo dolore, e raggiungere la pace dei sensi! UAHAHAHAHAH! > ma sì, trasformiamo Kamichi in uno psicopatico stupratore, oltre che un fanatico invasato. {Chakra off} [Zonzo] Ascolta le parole del bronzo uomo dalle mani enormi, lui che come al solito, da manuale quasi, sembra sempre avere la risposta pronta per confortare il nostro piccolo ed ingenuo Kamichi. <In effetti ha senso, deve essere lunghissimo questo serpente per essere come le tue trecce> probabilmente non gli farebbe piacere vederlo, ma come suo solito, spontaneo ed ingenuo, dice sempre quello che pensa agli amici. <Si, il nome della mia bellissima dea...> porta gli occhi verso lo scuro empireo, resta lì imbambolato con la bocca aperta per qualche istante, chissà a pensare a cosa, forse, alle gambe di lei, o forse, agli occhi di quella piccola peste. <Ne dubito Ekko, se non ci ammazza qualcuno a noi del sangue nero, difficilmente abbiamo problemi fisici> come disse il rosso, sono soggetti a terzi, ma il loro corpo e le loro cellule sono letteralmente immortali. <Tu dici Ekko?> chiede <Pensi davvero che io possa riprendermi quella ragazza?> al giovane, nerissimo e broissimo combattente dei bassi fondi, che lo esorta ed invita a provare senza darsi per vinto. <Hai ragione bro> scuote la testa, destra e sinistra, più volte, rapidamente, prima di ritornare a guardare il trecciato <Non posso lasciarla andare via così, devo riuscire a conquistare la mia musa> l'ha presa proprio male sta cotta, o forse, è imbastardito dai film e dalle fiction ninja che guarda alla tv, resta comunque decisamente esagerato tutto questo sentimento. <Riuscirò ad entrare dentro di lei> continua, prende fiato, inconsapevole del doppio senso usato, del tutto palese data la sua ingenuità in materia <Quindi dici di essere più duro?> continua <Cosa mi consigli di fare tu? Cosa dovrei fare per conquistarla?> chiede al cioccolatino di tartufo, passandogli la parola.fermi tutti.
Kamichi 1d10 per livello sbronza. da 1 a 6 si sta riprendendo, da 6 a 8 è cionco, da 8 a 10 sta vaneggiando
Kamichi tira un D10 e fa 1
§saranno i discorsi, sarà il quartiere, sarà che l’orario è tardo, che il mestiere più anziano del mondo è sempre alla caccia di carne fresca per fare due quattrini e per combattere la noia, la fine del mese, il desiderio di avere clientela decente e non i soliti ugly bastard o i vecchi con kink strani. Possiamo parlarne, l’orario è congruo, i bimbi sono già a dormire anche in quel quartiere dove si fa fatica a tirare avanti. Qualcuno dice che non ci sono più le classi sociali, che non ci sta distinzione… eppure com’è che abbiamo ancora un quartiere povero? Forse è proprio questo il posto giusto per loro, le prostitute da strada di basso rango, quelle che il quartiere notturno rigetta, non accogliendole in quei locali e case di piacere. La luce delle luminarie salta appena appena, giusto un attimo. Le luci del cielo e di quei astri luminosi vengono oscurate dalla passeggera nuvola che copre la luna, donando ai due un momento di buio totale. Il vento si alza da un vicolo mentre un profumo dolce raggiunge le narici dei due, trasportato appunto da quella brezza notturna. Se lo seguissero con lo sguardo potrebbero vedere benissimo una silhouette femminile, coperta dalle tenebre. La voce delicata esce da quella gola, divertita al sentire i discorsi dei due ragazzi che stavano affrontando: uno troppo giovane per essere di età adulta, l’altro troppo ingenuo e immaturo per essere considerato adulto appunto. < Vorrei sentire io come sareste duri… > bisbiglia in quelle ombre mentre appunto il diradarsi di quella nuvola vi fa intravedere degli spiragli: gambe lunghe, curve mozzafiato e capelli lunghi che sembrano biondi da come riflettono appunto quella luce refrattaria. Un vestito rosa le cinge le figure mentre vi chiama al suo cospetto, speranzosa di trovare due nuovi clienti per stasera. [immagine oscurata della lavoratrice: https://www.animeclick.it/immagini/personaggio/Lucy_Heartfilia/gallery_original/Lucy_Heartfilia-5a5d32b56000d.jpg ]
Ridacchia, in maniera sbracata, portando le mani ai fianchi. < AH-AH-AH! LO PUOI BEN DIRE! > lunghissimo, il serpente. < Pensa! L'ho chiamato 'Il Nero-Coda!' Il demone serpente!
UAH-AH-AH! > spiega quel riferimento, naturalmente in maniera del tutto random, tra quello che non capisce, lui che ci scherza su, facendo diventare quel dialogo una serie di scambi cabarettistici e no-sense. < Certo che puoi. > riguardo il fatto che possa riconquistarla. Quando usa quell'accostamento di parole, 'entrare dentro di lei', rimane strabiliato ed esilarato al tempo stesso. < UOOOOOOOH! Così si fa! Bravo, Kamichi! Falle sentire la presenza della giustizia! OUUUUUUUUAAAAAAAH! > sbracciando nel vuoto, con delle mosse da Marzialista, per gasare di più il biondissimo. < Sì esatto. > annuisce. < Guarda, ho un'idea. Un piano infallibile. Come quello dell'asta che mi dicesti. > annuisce. < Possiamo fare che io mi travesto da Manigoldo. Non ci vuole poi molto, sono un Nigga, dopotutto. > glielo sta proponendo davvero. < Trovo Nana, la catturo, tipo rapimento. Però finto. Ma lei deve credere che sia così. > gli spiega tutte le fasi di quel brillante piano balordo. < Però poi arrivi tu, il trionfante paladino della Shinsengumi, nella tua divisa scintillante, con la tua eroica prestanza. > prosegue. < Per salvare la povera donzella. Allora facciamo finta di combattere, io mi faccio battere, e lei allora vedrà che sei un figo cosmico. > non ci si può credere che gliel'abbia proposto sul serio. < Naturalmente, sarà solo una burla. Però questo non glielo diciamo. E tu potrai farle vedere che sei disposto a lottare come un manzo, per lei. > conclude quindi quella sua becera idea. Nel mentre, l'ultima pic che gli invia Sango, è la goccia che fa traboccare il vaso. < No.. Adesso basta. > terribilmente serio. E' arrivato al limite della sopportazione. Abbandona il sacchetto della spesa per terra, che emette un tonfo metallico date le lattine di birra all'interno, oltre al rumore di bustine di plastica. C'ha il fuoco negli occhi, e il Nigga-Tail nei calzoni. Proprio in quel momento, fa la sua apparizione la MISTERIOSA DONNA DA VESTITO ROSA. Una stragnocca da urlo. < GYAAAHH AAAAH AAAHHHH! > hanno deciso di farlo impazzire. Non è il tipo che sanguina dal naso ma di quelli che si pompa, a manetta. Le mani che si portano al petto, CERCANDO DI COMPORRE il SIGILLO COMPLETO DELLA CAPRA. Non gli serve, o forse sì, in quel momento particolare di distrazione, dovuta all'adrenalina, al testosterone, agli ormoni in visibilio. Nella sua mente, deve mettere a fuoco le due energie, quella psichica e quella corporea: cerca di immaginarle come due corpi, uno bianco ed uno nero, due forme antropomorfe, scintillanti, una dal riverbero rosso, l'altro dall'alone perlaceo. Sono lui e Sango, fantasiosamente, nella sua mente, quelle due energie, che si incontrano, che si abbracciano, che si congiungono, in una sintonia perfetta, una comunione estasiata, proprio come quella che vorrebbe in questo momento con la Ishiba. Ma anche con la nuova giunta, non gli farebbe poi così schifo. Comunque... in tale chiave allegorica, cerca di impastare il proprio chakra, unendo quelle sagome fantasmatiche, idealizzate per il procedimento di fusione di quelle proprie energie, in una spirale di nudità di corpi, avvolti nell'ascetica elevazione mistica a cui si appella, per prendere padronanza delle proprie capacità ninja, le quali si valorizzano e racchiudono nella bocca dello stomaco, la loro cappella. {tentativo Chakra=> On} [Zonzo] Ascolta le parole del tartufone dei bassi fondi, questa volta, davvero, geniale nella conformazione del piano che ha ideato, assolutamente fantastico, una mente brillante al servizio dell'amore e della passione che quest'ultimo scaturisce in ogni ragazzo, ed in persone come il nostro biondo eroe, perdutamente innamorato della bionda kokketsu. <... Sei un fottuto genio Ekko> prende fiato <Vedermi salvarla da un tipo alto due metri per due sicuramente le farà credere che io sia in grado di proteggerla> ma effettivamente potrebbe eh, solo che non è poi così bravo a farlo capire, tutto qui. <Dobbiamo solo organizzare il giorno e l'ora, devo darle una sorta di appuntamento, non possiamo sbagliare> prende fiato, respira, è abbastanza euforico, laddove non solo il nerissimo gli ha dato una speranza, ma persino una soluzione, e sicuramente la piccola ragazzina difficilmente potrà scappare dalle grinfie del bronzo, vista la di lui prestanza fisica. <Potrebbe persino essere qualcosa di buono per la shinsengumi, pensaci> che idea sopraffina quella del nerissimo, una bomba si potrebbe quasi dire, come quelle di cui parlava riferito a sango. <Ma> continua, muovendo le narici in modo sussultorio, in un moto su e giù che ne richiamerebbe con l'udito quasi uno [Sniff-Sniff], segno che il kokketsu sta iniziando a percepire un qualche odore dolciastro nei toni, un sapore al palato quasi di vaniglia, psicologicamente parlando l'odore preferito degli uomini, e come tale, persino il biondo innamorato non potrebbe esimersi dal voltare lo sguardo in direzione di questo così dolce e forte odore, quasi un richiamo sirenico d'un suo viaggio odisseico. <Lo senti anche tu, ci sono pasticcerie in questa zona, bro> prende fiato <Hick> singhiozza, ancora con qualche accenno alcolico di quella mezza vodka <Sembra provenire da...> non riesce neppure a terminare la frase, sia perchè il compare attiva e richiama a se l'energia naturale del chakra, trasformando quel suo corpo in puro spirito da stallone nero, sia alla visione di quella seducente donna, gambe da paura, corpo, curve, un mix diabolico per qualsiasi uomo, per qualsiasi ragazzo, kamichi incluso. <Pensi sia una buona idea bro?> domanda, stando coraggiosamente dietro la figura della statua nerissima del compare, tanto, da quasi essere difficile alla vista nel suo metro e 75. <E se lo venisse a sapere Nana? Non posso tradire la mia piccola dea così> l'ha già specificato più volte, persino con la stessa, è innamorato perso, del tutto, tanto da girovagare di notte ubriaco millantando di uccidersi per un suo rifiuto, quella piccola dea dai denti aguzzi, kokketsu come lui, bionda come lui, e così dannatamente attraente per i di lui occhi.Partiamo con ordine prima di raccontare i fatti della nostre aitante comparsa. Partiamo proprio da Ekko che inscena un piano che sembra uscito chiaramente da un film di Bolliwood, di quei remake turchi palesemente copiati e fatti pure male, quei film peggio dei cine panettoni che, conoscendo poi il soggetto, sta pure infinocchiando Kamichi che, si sa, non è esattamente il megachad che si può trovare in giro in diverse foto per il web, anzi… ha un po' il fare da bonaccione, da ingenuotto e, perché no, pure da cuck. Già cuck perché per quanto è arrapato Ekko è capace di farsi Nana davanti al Kokketsu e fargli credere che fa parte della messa in scena, con il biondo che difficilmente questo tessitore di trame, reputa in grado di rendersene conto per quanto visto fin ora, semplicemente perché gli manca quella malizia sporca e oscura che una persona mediamente ha. Il richiamo del chakra del taijutser sembra procedere bene fino a quando si concentra, tuttavia, nonostante una descrizione impeccabile, è proprio la natura dei pensieri che lo deviano dalla strada della disciplina che è richiesta per il chakra, anche perché non è comunque uno di quei ninja che eseguono quel mestiere da anni, parliamo pur sempre di un Genin e, tutto il discorso per l’intera serata a sfondo erotico, quella tensione che ora può sentire alla vista di quella bella biondona e il pensiero di correre da Sango per fare le peggio zozzerie, gli causano uno scompenso di concentrazione in maniera tale che il chakra non venga impastato, quasi rifiutandosi di attivarsi grazie a un pensiero così disgustosamente sbagliato rispetto a un energia che distingue i ninja dalle persone comuni. Sentirà quindi un torpore iniziale nella bocca dello stomaco ma questo non si propagherà per tutto il corpo. Kamichi invece… beh, sente anche lui l’ormone impazzare, il suo sangue nero pare rispondere all’amico nero che ha di fianco e quasi entrare in risonanza. Meno male che questo sangue non stia pompando in una direzione particolare piuttosto che un'altra! Ecco che questa ragazza si fa avanti alla volta dei due. Non è altissima in generale, tuttavia è alta per una donna, raggiungendo il metro e settantasette centimetri. Più si avvicina e più potete inebriarvi del suo odore così dolce e sensuale, ipnotico proprio. Apre quelle braccia con la destra che va ad avvolgersi attorno al basso ventre di Ekko per cercare di parlargli la natica destra, mentre la sinistra alla volta delle spalle di Kamichi, cercando di stringergli appena il deltoide in un brevissimo massaggio di incitamento. < Tranquillo, Lucy non ne parla con nessuno. So essere molto.. discreta > gli risponde proprio al biondino mentre può sentire una stretta più forte qualora lo avesse afferrato, così come Ekko. Quella nuvola si dirada solo in un secondo momento, troppo tardi per permettervi di rendervene conto. La luce della luna torna a picchiettare su quei vicoli poveri con le luminarie che tornano in funzione. Miraggio di donna splendida che si tramuta in un incubo con quelle gambette con le calze a rete ma con i peli ben visibili, figura che passa da clessidra a pera cotta, capelli si biondi e lunghi ma sul viso è presente una barba rasata e pungente con un makeup a nascondere i tratti da uomo. Vi prova a stringere e se non vi siete accorti di nulla da nessun dettaglio prima, quando era ancora coperta, ecco che potete sentire una forza ben superiore a quella di una fringuella o di una persona normale, chiaramente allenata e con un trascorso ben noto. < Andiamo allora? > Chiede a tutti e due, accontentandosi nel caso uno fuggisse, di uno solo per stanotte. [Reale donna: https://lthumb.lisimg.com/581/16966581.jpg?width=411&sharpen=true ]
Benché le legittime illazioni della narrazione scavino troppo a fondo nella morale e psiche dei nostri eroi, per il momento quel copione uscito dalla mente di un ubriaco De Laurentiis resterà il progetto da portare a termine per risollevare il nostro giovane paladino biondo dal baratro della sua depressione. Il chakra non viene impastato, complice e colpevole tutte quelle maledettissime distrazioni che lo hanno praticamente distorto. Quell'enorme esplosione di concentrazione, il calore che avverte, si defilerà rapidamente, deflagrando in un roboante PETO, che rituona nell'aria. < *PROOOOOOOOT* > un tuono, nel cielo sereno della notte, un'improvvisa avvisaglia di tempesta. < Ugh... > espressione tra lo stordito, l'avvilito, e lo stremato. < Mi sa che ho sfornato il fratello marrone nelle mutande... > purtroppo, quando ci si sforza troppo, può succedere. Ad alleviare quella bad impression, sarebbe il profumo inebriante e sensuale dell'onirica adescatrice della notte ivi pervenuta. Almeno, finché quel miraggio non scompare: ma è troppo tardi. < Ouch..! > la stretta da scaricatore di porto, di braccia non proprio auspicabili ad una dolce signorina, lo svegliando da quell'incredibile sogno, tra deliri per la sua farfallina focosa che aspetta nel letto di potersi posare sul grande ramo dell'albero dell'more, e l'idea di un'avventura nel vicolo come poteva essere stata quella con la Inuzuka molto tempo prima. < Questo... non è... proprio... come mi aspettassi... che fosse... > un po' strozzato dalla stretta, il timore comincia a farsi largo. < Ehi.. ma non sarà che... > magari, per l'altro che è ingenuo e troppo innocente per sapere gli orrori che si possono nascondere in quei vicoli, lui, che per dieci anni c'ha vissuto, capace che un'idea se la sia fatta. < NUOOOOOO...> espressione agghiacciata. < Kamichi! Ricordi quelle Kunoichi che ti dissi fare magie? Beh! Lei è una di quelle!! > rievoca all'altro quegli elementi del loro discorso. < E' un allenamento! Devi essere pronto per la tua nana! > che sia un diminutivo, oppure un richiamo vero e proprio, resterà un mistero. Nel mentre, CERCA DI SOTTRARSI ALLA PRESA, utilizzando TUTTA LA propria FORZA, con un fendente del braccio rivolto sul lato dell'arto superiore che lo sta avvolgendo, PER TENTARE DI DISTRICARSI dal grip rivale. La forza della disperazione, dell'orrore e del panico, che subentra nel freddo monito che ora gli gela il sangue, in quel brutto sogno di una notte senza luna. [chakra off][interazione 1/4][tentativo spezza-presa 2/4] [Zonzo] Il destino, ahimè avverso, sembra essersi burlato della condizione emotiva e fisica del nostro eroe della shinsengumi, lui che a quanto pare è davvero innamorato di quella poco di buono di Nana, e che in questo momento sta vivendo questa super avventura terrificante in un cielo che si mischia in giochi di vedo e non vedo. Ascolta in primis le parole del giovane stallone nerissimo, quelle che sembrano essere di conforto, o almeno, a quanto pare, simili a delle parole da vero amico, da bro come dice il ragazzo from the ghetto. <Bro ma davvero?> in direzione del tartufone <Ma non dicesti che tu e nobu dovevate mostrarmi come si fa? Mi dicesti tu di questa cosa, sembravi abituato a farlo> e dunque un cliente sicuramente da fidelizzare lui, mica come il povero kamichi. Si volta poi, in direzione della donna, o meglio, dell'uomo che si è avvicinato ai nostri due ragazzi, una figura più alta di quella di kamichi, e sicuramente meno alta della statuaria e nera di Ekko, che ricordiamo essere un piccolo caterpillar con le gambe. Oscena, macabra e terribile sarebbero solo alcuni degli aggettivi che il nostro biondo eroe potrebbe utilizzare per descrivere quella visione, la stessa che in questo caso cerca d'avvicinarsi ancora di più verso le carni del kokketsu, sino a spingersi, infine, a stringerlo in una presa mortifera di stampo diverso. Ingenuo, non stupido, una cosa da tenere a mente quando si parla di queste cose, in quanto, seppur le parole del Taijutser lo sviano, dovrebbe essere in grado di capire che di una donna talmente brutta non c'è sicuramente qualcosa di buono da prendere. CERCHEREBBE quindi di svincolarsi dalla suddetta presa della donna, previo un lungo passo indietro, quasi considerabile come un balzo verso tergo. Difatti si potrebbero vedere ambo le leve flettersi in leggerezza a puntare entrambe le ginocchia ritte alla donna, la quale dovrebbe ,da quanto sembra, stringere la presa al deltoide del nostro giovane eroe della shinsengumi, che, sii voglia forte della paura del momento, dell'amore e della fedeltà assoluta nei confronti di quella sua piccola dea diabolica, cerca in cuor suo di fare o dire qualcosa al riguardo. Se la genuflessione rapida delle leve avvenisse, ed il corpo in toto in discensione repentina portasse al molleggiare di quest'ultimo in posizione quasi di guardia, lo stesso, coadiuvato dalla trazione e dalla tensione rocciosa dei muscoli intercostali ed addominali, farebbe per attuare una rapida ma precisa spinta col braccio sinistro in direzione dell'avambraccio della pseudo donna comparsa in questa notte, volendole ledere, o con più precisione, volendole spingere il suddetto arto verso l'esterno lato mancino del nostro eroe, tale da permettere al di lui corpo di evadere da quella presa a tradimento ai danni del suo corpo. Difatti, contraendo e spingendo con foga quei muscoli addominali per permettere al corpo tutto di giovare di una solidità maggiore, andrebbe a rilasciare quella genuflessione delle leve per rilasciare, in questo caso, la rapida energia accumulata da usare proprio tramite il mezzo materiale della sua mano mancina, tanto, da rilasciare quella posizione piegata per riportarsi eretto, generando, qualora riuscisse, una reazione uguale e quasi in simbiosi del braccio del lato in questione, che, se coadiuvato come da volere di quell'energia trasportata dalle gambe e passata tra il corpo, farebbe per spingere col dorso della mano del diavolo verso la zona dell'avambraccio di lei, in una zona non tanto definita tra il polso ed il gomito, avendo purtroppo poco spazio di manovra a disposizione. Se dovesse essere riuscito in ciò, e se dunque eretto e con qualche istante libero per liberarsi da quelle grinfie al di lui deltoide sinistro, cercherebbe con effimera velocità di scatenare quelle ultime gocce di energia rimaste per muovere qualche passo verso tergo, tale da riuscire quanto meno a guadagnare il massimo dei metri e dello spazio possibile da quella donna così orribile e pelosa, volendo, in cuor suo almeno, preservare la sua giovane innocenza per una persona più speciale, quale nana ad esempio, e forse anche questo potrebbe essere in questo caso usato come forza per riuscire nei suoi scopi, l'amore ragazzi. [Chakra Off] [2/4 tentativo Fuga con spinta del braccio][2/4 arretramento] tira un D10 e fa 3
Kamichi tira un D10 e fa 10
Probabilmente, vedendolo più grosso, l'orrore della notte si concentra più su di lui. Non riesce a spezzare la presa, mentre invece, il biondino parrebbe sgusciare bene. < Maledetto scorfano!! Pussa viaaaa! > cercando di dimenarsi, ma quell'incubo lo trascina via. < Noooo noooo nooooo > mentre lo shinsengumi è già lontano. < non dimenticarmiiiii kamichi..... > mentre svanisce nel baratro del più oscuro dei deliri. < gyaaaaaaa ahhhhhh ahhhh ahh > e niente, voleva la rossa, ed invece si becca il malsano ed ingrato destino. proverà a scappare il prima possibile, ma il tormento quella serataccia se lo porterà dentro. (//end) La notte è ormai la padrona indiscussa di questo momento, lei che dolce culla gli animi affranti delle persone che in essa cercano conforto, ammantati dall'abbraccio della misteriosa Nyx sempre vigile nella vita dei nostri eroi. Il destino avverso, padron caos parrebbe essere quasi il nome in voto, in esso che mancino di tiro lancia una flebile nota di speranza al giovane kamichi, lasciando che nel baratro oscuro della morte imperitura, ci cada di tonfo la figura bronzea dell'ekko nazionale, lasciando il loco tra le grinfie di quella persona così assurdamente forte e così assurdamente brutta, catturando in trappola colui che sempre gli è stato accanto in questi momenti, Makihara, pace all'anima sua. <No bro, Scappa, SCAPPA!> pare che quelle movenze, forse per fortuna o forse per bravura, lo abbiano portato a svincolarsi prima da quella brutta copia di un gabinetto, forse la statura bassa del nostro eroe, o forse ancora l'essere mancina della donna, nessuno può dirlo con certezza, se non il fato che ha visto come vincitore in uscita, senza gloria alcuna, il kamichi kokketsu. <Torno a prenderti bro, te lo prometto, tieni duro bro, TIENI DURO, MI RACCOMANDO!> come al solito il biondo non si tira indietro da congetture e doppi sensi vari ed eventuali, lui che ingenuo sembra aver capito che quello sia solo un povero allenamento per uno come ekko <Sono sicuro che tu puoi farcela, sei allenato, chissà quante magie ti farà vedere quella lì> oh, è stato lui a dirgli che quelle sono a tutti gli effetti magie, mica lui, dunque per ora penserà che il giovane sia stato preso si da uno scorfano, ma che tutto sommato, sta assistendo a pratiche ninja di grande fattura. <...> Resta infine silente, allontanandosi dal loco, lui che, come tale, parrebbe essere non preoccupato dell'amico, dal quale tornerà all'indomani per il recupero della salm... del corpo. [End]