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{ C'è lava per te ~ Yoton }

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Giocata di Clan

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con Furaya, Nori

Brilla alto il sole pomeridiano che man mano volge al tramonto. La signorina Nori viene convocata, tramite missiva ufficiale, da parte del Clan Yoton. Le viene chiesto di presentarsi in data odierna nel quartiere adibito a dojo del clan, in modo che possa aver un incontro diretto col capo clan o con chiunque possa farne le veci. E' solitamente nota che una convocazione del genere possa essere attribuita all'eventuale sviluppo dell'innata, il che rende l'invito molto importante. Il dojo è abbastanza ampio, ma per il momento non è importante quanto bello o fantasioso sia, poiché attendiamo l'arrivo della fanciulla nel luogo apposito. Basti sapere che l'ingresso è adornato da una struttura cremisi a forma di doppia T. Al centro esatto della struttura orizzontale superiore, splende il kanji in nero che rappresenta il simbolo del clan Yoton, un clan al quale Nori è legata fin dalla nascita e nel quale or s'appresta ad avanzare per la prima volta in quanto membro effettivo. Una strada lastricata in mattonelle bianche attraversa e divide a metà un piccolo parchetto composto da cespugli fioriti e alberi ben tenuti. A circa una decina di metri, v'è l'ingresso vero e proprio del dojo, un edificio piuttosto semplice dalle tonalità del cremisi e dell'arancio, tipiche per un'innata che adotta di fatto la lava come arma di distruzione di massa. Alla fin dei conti, non resta che avanzare e andare in contro al proprio destino. Al momento, non pare esservi nessuno nei dintorni, almeno per quanto riguarda l'esterno. [ Ingresso in clan per Nori || Chiusa ]

19:09 Nori:
 Leggero il sorriso disegnato sulle labbra, sbocciato nell'ammirar il simbolo del Clan al quale, la sua famiglia, ha donato con devozione i propri servigi, onorandolo quanto il Villaggio nel quale è nata. Fierezza s'avverte nell'atteggiamento, un'espressione disegnata sul viso giovanile che mai altri occhi hanno potuto scrutare al di fuori del distretto; Ammirazione, appartenenza che riscalda il cuore e l'anima, la sua gente, ragione di vita a dettar ogni passo compiuto, le azioni da li in poi effettuate, le parole, d'ora in poi, pronunciate. Varca la soglia, meravigliosa è la vegetazione stagionale, eppure, non vi si sofferma, preferisce proseguire, macinando con voracità i metri a dividerla dal Destino che l'abbraccia. Delicata, posata, lontana dalla frenesia della farfalla in volo, ma così maledettamente similare alle nuvole sospinte dal vento. Baciata dalla fioca luce Lunare è l'epidermide pallida, tanto da parer un fantasma, inumana, creatura non appartenente alla Terra, ipotesi avvalorata dalla lunga e setosa chioma bianca che si distende a cascata fin alle caviglie; viso angelico, dai tratti fini, freschi, dove in alcune zone son stati dipinti dei piccoli cerchi cremisi che spezzano il chiarore con crudeltà, certamente meno invasivi dell'azzuro cielo presente negli occhi, ma non così acceso, oh, ma la sfumatura assunta in una giornata apatica, dove non promette pioggia ma neanche il sole, come quando, la volta ed il mare, decidono di incontrarsi all'alba, prima dello spuntar del sole. Minuta la corporatura, esile, formosa, avvolta in un chimono dal tessuto apparentemente costoso, le bordature richiamano il rosso acceso dei simboli e la gonna presenta due spacchi laterali che scoprirebbero le cosce ad ogni falcata. Assenti i calzari, tuttavia, le caviglie son adornate da cordicelle, non vi è un reale senso, semplicemente le piacciono poichè in tinta con il restante abbigliamento. Non vi sono armi, perchè dovrebbe portarle con se? [Chkr Off]

La struttura interna del dojo è particolare, tendente all'antico e ai colori più caratteristici dell'innata. La porta d'ingresso è la classica in carta di riso a scorrimento, la quale può essere appunto spostata verso la propria sinistra per permettere d'entrare nella struttura. Una volta al suo interno, la pavimentazione è d'un beige chiaro, mentre s'alternano sulle pareti il cremisi del fuoco ed il bianco delle porte a scorrimento che dividono l'area d'allenamento da quella degli uffici o delle sale da ritrovo. La zona dall'allenamento, alla quale ha fatto accesso Nori, è invece abbastanza ampia ed occupa gran parte del dojo in sé. Al centro del suddetto, v'è quella che somiglia ad una vasca piena di cenere nerastra e grigia, usata e bruciata, senza dubbio. Il motivo è facilmente intuibile, trattandosi d'un clan che usufruisce della lava, la quale brucia ogni cosa che incontra prima di solidificarsi e risultare inutilizzabile. Una lanterna illumina la zona che viene occupata sia da Nori che dall'uomo che la sta aspettando. Si tratta d'un ragazzo dal metro e ottantasette circa, all'incirca sulla trentina per quanto riguarda l'età (zozza, lo so che stavi pensando già a male). Siede s'un trono, vestito soltanto d'un paio di jeans aderenti alle lunghe e muscolose inferior leve, che culminano in un paio d'anfibi slacciati. La schiena è poggiata sol per la parte superiore contro il trono alle sue spalle, risultando essere piuttosto stravaccato che seduto come si deve, mostrando una sicurezza di sé che farebbe invidia a chiunque fosse anche solo un po' timido. Il fisico che vien mostrato, poiché privo di qualunque indumento nella zona superiore del corpo, è ben allenato, dalla muscolatura definita, facendo risaltare le spalle e i bicipiti, oltre alla tartaruga addominale che, per quanto visibile, non è sicuramente definita come un body builder. E' soltanto ben allenato e senz'alcun dubbio tonico. I capelli corvini son del tutto scompigliati, con un ciuffo che pende dal lato sinistro del volto, occultando appena l'occhio mancino le cui iridi brillano d'un'ambra piuttosto acceso. Vistose cicatrici sono disseminate per l'intero addome e schiena del ragazzo, per non parlare delle braccia e del labbro inferiore, la quale lo rende molto più accattivante. Il suddetto trono - anch'esso d'un bordeaux - è posto alla sinistra dell'ingresso, alla sinistra stessa della vasca di cenere che Nori potrà avere appena mette piede dentro il dojo. <Benvenuta, Nori-san.> L'accoglie con un sorrisetto, mentre nella dritta stringe una spada di pregiata fattura che poggia al suolo, usandola al pari d'un sostegno, nonostante sia seduto. La gamba manca è sollevata, piegata, e la caviglia poggia sul ginocchio opposto. <E' il momento di far sul serio, non trovi?> E solo allora, poggiando il piede precedentemente sollevato al suolo, s'ergerebbe nella sua statura, compiendo appena un passo in direzione della Shizuko, tornando silente e scrutando l'altrui figura dalla testa ai piedi come se ciò servisse a comprendere qualcosa in più su di lei. [ Dojo: https://i.pinimg.com/564x/01/2f/7e/012f7e595954ccae5442df7bc9bafceb.jpg ][ Ingresso in clan per Nori || Chiusa ]

21:31 Nori:
 Incredibile come potrebbe mimetizzarsi dinanzi le porte in carta, tuttavia, ironia della sorte è il richiamo alla cultura giapponese antica del dojo, esattamente quanto Lei nelle vesti e modi che da sempre la caratterizzano. Mai abbandonare le origini, il passato può solo insegnare a costruire un futuro migliore senza però dimenticar il nostro punto di partenza, là dove, lo sguardo, punterà sempre per potersi sincerare dei passi compiuti con rispetto e devozione alla patria d'appartenenza. Proseguono le falcate lungo la sala, delicati i piedini nudi che lasciano trillar le cordicelle cremisi nel mentre, le cosce, vengono scoperte ad ogni falcata utilizzata per raggiungere l'involucro ricolmo di cenere. L'osserva, la ciotola si specchia nei cristalli dell'iride, così chiare da nascondere in parte la stretta pupilla <Uhm?> non sobbalza, ha captato la presenza altrui, ma l'ha volutamente ignorata <La ringrazio, Signore> lo fronteggia senza passar oltre, anzi, si prende tutto il tempo di riunir le mani scomparse all'interno delle larghe maniche del chimono, un chino a riversar la lunga chioma albina dinanzi al viso pallido, e, una volta rialzatasi, aggiunge un liee sorriso cordiale <Certamente> annuisce senza comprendere a pieno il significato di quanto esposto dal Maestro, tuttavia, intuisce ciò nel quale si catapulteranno, per questo motivo, avvicinando le gambe tra loro, le palpebre celano le ghiacciaie per raccogliere concentrazione. Rallenta il respiro, controlla il battito cardiaco, raggiunge l'equilibrio tra corpo e mente affinchè il potere celato all'interno d'ogni ninjia possa finalmente convogliarsi al centro del petto e riscaldar lo spirito. Oh, goduriosa la contrapposizione con la freschezza, il sapore dell'estete che incontra l'arrogante inverno, Yin e Yang fusi, mescolati, potenziati proprio per le diversità caratterizzanti che regolano l'universo. Il sole e la Luna sovrapposti, ecco cos'è il chakra, la perfetta eclissi di noi stessi. Dovrebbe affluire negli tsubo l'energia, irrorandoli come acqua tra i campi per dissetare le piante, e le dita, meticolose ed eleganti, formulano il simbolo della Capra. <Sono pronta...> flebile, la voce, risale la gola dopo un sospiro esalato dalle labbra semi schiuse. Da qui in avanti, fato, sarai tu a dovermi guidare. [Tenta richiamo Chakra]

L'albina comprende che è il momento di darsi da fare, d'iniziare un nuovo percorso. Ciò che le occorre fare, prima di tutto, è effettivamente condurre le mani al centro del petto per ricreare il sigillo caprino. Le due energie dapprima immaginate verrebbero poi unite, formando di fatto un corretto richiamo del Chakra, così come ci si aspetterebbe da un Genin. L'uomo la scruta dall'alto, data la differenza d'altezza, trascinandosi dietro l'arma che poc'anzi utilizzava per sostenersi in quella posizione sbracata, ma assurdamente comoda: una classica posizione per chi sta al comando. Un guizzo della lingua fa sì che quest'ultima sbuchi dalle labbra socchiuse, passeggiando alacremente lungo quello inferiore, venendo ritratta soltanto in un secondo momento. Sta ovviamente saggiando la figura che ha di fronte, portando la testolina dalla zazzera corvina a piegarsi verso una spalla. <Come ben saprai, la nostra innata può raggiungere vette di calore piuttosto elevate. In quanto membro del clan, è giunto il momento di risvegliare questo potere.> Asserisce, schiarendosi appena la voce e divenendo d'un tratto più serio di poc'anzi, sicché or non sembrava affatto un capo clan, bensì soltanto qualcuno che ama divertirsi e prendere in giro il prossimo, valutando il suo atteggiamento. <Dopo tutti questi, credo che tu non sia neanche interessata a starmi a sentire riguardo la storia, i fasti del nostro clan, la grandiosità del nostro distretto o del Villaggio della Nebbia ch'eravamo una volta.> E fa roteare gli occhi verso l'alto, agitando appena la spada da un lato, impugnata nella destrorsa mano, ma anche la mancina or si solleva gesticolando nell'etere come se, appunto, sottolineasse quanto in realtà non gli importi di tutto questo. <La storia la scriviamo noi ed è quella che ti deve interessare più d'ogni altra cosa. Porta onore al clan e non ti getterò nel vulcano più vicino. Porta onore al distretto ed eviterò di farti imprigionare.> Ti ricorda qualcosa? Un sorrisetto sinistro, di quelli dai quali faresti bene a diffidare, si palesa sul viso del ragazzo, il quale s'assesta di fronte alla fanciulla, mantenendosi ad una distanza non inferiore ai due metri. Indica con un cenno del capo la vasca di cenere ardente che viene usata notoriamente per allenarsi. [ Ingresso in clan per Nori || Chiusa ]

22:08 Nori:
 Flemmatico è il ritrarsi della palpebra che ridona finalmente la visuale alla ragazza. Sta volta, però, l'attenzione vien proiettata sull'uomo, adesso, intento a girarle attorno come un'avvoltoio dinanzi ad una carcassa. No, mai le chiare scenderanno sul torso nudo, neanche sulla spada da egli brandita, bensì, desidera catturare le iridi avverse per arpionarle a se nonostante la noia disegnata sull'espressione del Maestro. Silenziosa, discreta, come l'acqua di un fiumiciattolo passante per la foresta, nascosto tral a fitta boscaglia e l'ombra di alcuni alberi, perchè, in fondo, un ninjia deve passare inosservato per poter risultare letale, giusto? <Non è corretto, Maestro> arrestare il pensiero, senza affermarlo con educazione, equivale ad uccidere un pezzo di noi stessi <io sono molto interessata alla storia del nostro Villaggio> non Distretto, è un'abominio etichettare Kiri con quel vocabolo subdolo, nauseante. Dermetinazione si disegna sul viso, rende la bellezza dei tratti più dura, spigolosa, esaltata dal pallore Lunare dell'epidermide ed i simboli cremisi pitturati su gote e fronte <il passato...è un'insegnamento, l'impronta delle fondamenta di un futuro grandioso> dita ripiegate all'interno dei palmi, vengono strette così forti da poter quasi bucarle con le unghie per la pressione esercitata, rafforzata inoltre dal Chakra che irrora gli tsubo dell'intero, minuto, corpo <Porterò onore al Clan...e con fierezza, rimarrò fedele al nostro Villaggio, sperando di poterci nuovamente, un giorno, chiamare "La nebbia insanguinata"> le sue intenzioni son chiare, limpide, non nasconde quanto, la situazione attuale a Kagegakure, le risulta stretta e nauseante <Aiutare a riportare in auge ciò che la guerra ha soffocato e distrutto> rotea il busto e, assieme ad esso, il bacino per donar lo slancio necessario a spostarsi dinanzi l'enorme ciotola colma di cenere <Le fenici non muoiono mai completamente..> metafora utilizzata in contemporanea ai ghiacciai scivolati sulla polvere. Sarà mai il momento di poter chiedere delle leggende che circondano Kiri? [Chkr On]

L'uomo stanzia ancor frontale alla donzella, dalla quale ascolta le parole che vengono sciorinate in merito alla storia del clan e al suo interesse in merito. Una mano vola sul fianco, poggiandosi leggiadra, mentre la gemella sorregge la spada di pregiata fattura. <Non basta essere interessata alla storia per portare onore al nostro clan. Dovrai lavorare sodo, ma son frasi fatte, parole che qualunque Sensei potrebbe dirti soltanto per invogliarti, sfruttando il vantaggio dato dal nome o dall'esperienza.> Bofonchia ancora in sua direzione, mantenendo un tono sì pacato, ma al contempo scocciato, come se avesse pronunciato proprio quelle frasi abbastanza volte da averne fatto un dialogo preimpostato. <Chiunque altro sarebbe senza dubbio soddisfatto di ciò che hai pronunciato davanti a me> Pronuncia ancora, abbassando gli occhi ambrati e gelidi al tempo stesso sul volto dell'albina, aspettandone una qualunque reazione. <ma personalmente m'interessa vedere i risultati.> Non vuole soltanto parole, insomma, vuole anche delle dimostrazioni, dei fatti, affinché riesca in ciò che ha promesso e che non sia soltanto aria data alla bocca. Compie un altro piccolo passo, portando il capo a piegarsi da un lato, di nuovo, facendosi meditabondo ed interrogativo nell'espressione facciale che le viene rivolta. <Per attivare la nostra innata, piccola fenice> Sorrisetto sghembo e soprannome estrapolato dalle di lei precedenti parole. <devi unire il chakra elementale del Fuoco e quello della Terra. Probabilmente ne avrai risvegliato soltanto uno adesso, ma nel tuo sangue deve scorrervi per forza, altrimenti non sarai in grado d'attivare alcunché.> E si stringe nelle spalle, portando la punta della spada a colpire la pavimentazione lignea, scalfendola appena, con qualche scheggia di legno che si solleva, ondeggiando nell'aere, ricadendo poco distante da sé. <Non hai bisogno di sigillo alcuno, ma unisci i due elementi e conduci il chakra generato, lo Yoton, nelle tue ghiandole salivari.> A parole, sembra essere tutto abbastanza semplice; l'eventuale problema potrebbe avvenire nella parte pratica, ma tutto sta nelle mani e nell'utilizzo del Chakra da parte della Shizuko. Eventuali domande, dubbi o informazioni relative all'innata le verranno comunque fornite in seguito, ma adesso è bene che si concentri esclusivamente sull'attivazione, sulla prima volta in assoluto. [ Ingresso in clan per Nori || Chiusa ][ Inserisci i tag relativi all'attivazione dell'innata, consuma 1pt chakra ]

16:23 Nori:
 Annuisce silenziosa, a cosa servono le parole dinanzi a chi, proprio di queste ultime, pare non farsene nulla. Seppur lievemente accennato, permangono sollevati gli angoli delle labbra nel mentre, all'interno degli tsubo, avverte scorrere l'energia del chakra pronto ad irrorar ogni singola parte del proprio, minuto, corpo, ed è una sensazione meravigliosa <Si, Maestro..> sibila a denti stretti, conscia di dover dimostrare con i fatti ciò in cui più crede, le ragioni che la spingono a voler riportare in auge il Vessillo orgoglioso di Kiri sprofondata sotto la parziale dittatura di Kagegakure. Adesso, però, è il momento di dover applicare conoscenze parziali all'insegnamento donatole in questo meriggio uggioso, vuole risultati, Signore? Accontentato. Un solo passo vien smosso, con eleganza, verso il recipiente colmo di cenere, e quel nomignolo affibiatole, le fa nascere un brivido pronto a percorrerle l'intera spinta dorsale. La fenice, che animale meraviglioso. Inspira profondamente facendo penetrare l'aria all'interno dei polmoni, le palpebre celano sotto la loro tenda i cristalli per far si che, la concentrazione, torni a piene redini nel controllare la mente e la muscolatura rafforzati dall'energia insita nel baricentro del petto. Inclina la nuca indietro, il visetto pallido vien rivolto al soffitto qualche minuto di troppo. Avanti, fuoco, tu che con la tua potenza prostri intere vallate ai tuoi piedi, che macchi con la furigine l'ossigeno rendendolo marcio, vieni invocato da una semplice Genin desiderosa di poter domare quanto meno un quarto della tua possenza. Unisciti alla Terra, il Ventre nel quale la vita germoglia e convogliati nelle mie ghiandole. Dita ancor riunite con il sigillo della Capra, non che serva probabilmente a qualcosa, eppure rimangono li, dinanzi al petto formoso scoperto dalla scollatura vertiginosa, e se solo fosse riuscita a mescolare due degli elementi più potenti esistenti in natura, assaporerebbe il calore nella propria bocca prima di cercar di lasciarlo fuoriuscire mirando esattamente al centro della ciotola. Si spera non risulti solo uno sputo scortese, cosa accadrà da li in poi? Scoprimolo. [Chakra On] [Tenta Arte della Fusione I]

16:25 Nori:
 [Chakra On] [Tenta Arte della Fusione I] [24/25]

Nori s'adopera affinché abbia ben in mente la visione di due sfere di Chakra: una rappresenta il Fuoco che tutt'arde e l'altra la Terra dalla quale tutto nasce. Un circolo vizioso che, una volta unito, non darebbe altro se non alla vita il Chakra Yoton, la lava. Seppur ne avverta il sapore sulla lingua, ella n'è ovviamente immune. Non viene danneggiata in alcun modo dal proprio potere, altrimenti di tale non si potrebbe affatto parlare. Il Sensei continua ad osservarla, aspettando che faccia con comodo, che la utilizzi pure se vuole. Ed è esattamente ciò che la nostra Nori andrebbe a fare, generando uno sputo, dunque di piccole dimensioni, che però risulterebbe essere poco più largo, raggiungendo un buon cinque centimetri. Si tratta pur sempre d'una Yoton alle prime armi, quindi il controllo della sua innata è primordiale: dovrà senz'alcun dubbio allenarsi. Ciò che viene eruttato, giusto perché stiamo parlando di lava, è un getto bollente di lava dalla larghezza, come detto, di cinque centimetri, quindi comunque minore di quello a cui potrebbe arrivare. La lunghezza del getto non supera i dieci centimetri. Viene gettato nella vasca di cenere dove tutti vanno ad allenarsi onde evitare che il dojo venga rimesso a nuovo ogni giorno, trattandosi d'una innata piuttosto particolare. <Per fortuna, non sei inutile come credevo. Forse, riuscirai davvero ad ottenere quello a cui aneli.> Professa in sua direzione, lasciandosi scappare una piccola risata. Lo sguardo raggelante si mantiene sul volto della fanciulla. <Sei immune al tuo stesso potere e puoi anche ricoprirti di lava se lo volessi, generando un'armatura sui tuoi arti. Ti limita i movimenti e la composizione dei sigilli, ma ti difende dagli assalti nemici.> Questo in base a come voglia decidere di combattere ovviamente, ma sta nell'indole dell'albina decidere come comportarsi. <Se non hai altre domande, puoi tornare qui nel momento in cui vorrai allenarti.> Ammesso non trovi un luogo altrettanto appropriato. <Ma se hai qualcosa da chiedermi, fallo adesso che ne hai l'occasione.> E tamburella di nuovo con la punta della spada sulla pavimentazione, in attesa appunto ch'ella possa porgli i quesiti che ha in testa, ammesso appunto ne abbia. [ Ingresso in clan per Nori || Chiusa ]

17:08 Nori:
 Catramoso è il sapore della saliva incandescente, si plasma per unir terra e fuoco generando la lava che distrugge qualsiasi bestia o oggetto incotri il suo percorso. Dovrebbe provar dolore, eppure, nessun danno viene accusato all'interno della cavità orale, sputandone il composto d'una dimensione spropositata - dati i suoi standar - all'interno della ciotola. Cremisi acceso, affascinante tanto da osservarla con stupore, ammirazione, fierezza per se stessa ed i genitori che, sicuramente, la stanno guardando dall'aldilà. Chiare fisse sull'offensiva, lentamente, solidificata, s'amplia il sorriso sulle labbra, tanto da svelar l'arcada dentale dove i canini svettano a tal punto da sfiorar l'inferiore <Non sono inutile, maestro...come dicevamo precedentemente, le mie non saranno solo parole, ma azioni che renderanno lei, il nosto clan ed il nostro villaggio, sempre più fieri della nuova generazione dei Ninjia di Kiri> flemmatico è il ruotar del cranio in sua direzione, nel mentre, spostando il peso in avanti ed indietro, inizierebbe ad oscillare esattamente come farebbe una ragazzina adolescente seppur, la pubertà, l'abbia abbandonata da un bel po. Sospira, pensierosa, meditabonda sulle domande che potrebbe effettivamente rivolgere all'altro e sfruttare quindi le ultime battute finali per ampliare le proprie conoscenze <Sarei davvero curiosa d'imparare ad utilizzare questa innata come protezione durante un combattimento...non vi sono altri luoghi apparte questo capaci di potermi addestrare con completezza> ne è fermamente convinta, indi per cui, sicuramente, eccetto il Destino e le sue pieghe inaspettate ovviamente. Dopo alcuni secondi passati in silenzio, l'attenzione andrebbe a scivolare sulla spada ghermita dall'uomo, schiocca la lingua contro il palato <Sa...quando ero piccola mi hanno raccontato la leggenda dei sette ninjia, la loro potenza insitava in armi come quella> indica la lama con un cenno del mento <Che sia una favola per bambini o la verità non potro forse mai saperlo...ma mi sono sempre stati d'ispirazione> stringe le spalle, malinconica <sa...fantasticavo sempre che, un giorno, avrei ritrovato i Sette spadaccini per poter essere addestrata da loro> arriccia il nasino, confidenziale, come chi, di per se, sta semplicemente esponendo la propria gratitudine attraverso un'episodio del passato <Sarebbe stato bello se fosse stato vero, ma...come ha detto lei, il presente è ciò che conta, giusto?> [Chkr On - 24/15]

Il capo clan si stringe di nuovo nelle spalle. Le permette d'esprimersi come meglio preferisca, soffermandosi sul viso dell'altra e seguendone man mano le parole sciorinate da quelle labbra chiare. <Ottimo, Nori.> E compie qualche altro passo attorno alla di lei figura, mantenendo la schiena ben ritta e la fascia addominale in tensione. <Potrai sfruttare questo dojo o il campo d'addestramento adiacente all'accademia del distretto.> Per eventuale potersi allenarsi, tornando al discorso dell'innata da lei appena risvegliata. Arresta il proprio incedere, è costretto a farlo nel momento in cui la ragazza annuncia quella che per lei non è altro che una leggenda. Era molto piccola quando avvenne la battaglia di Kiri, laddove i Sette spadaccini della nebbia vennero sgominati dall'Alleanza Konoha - Kusa e sparirono senza lasciar traccia alcuna né delle spade né dei loro ricordi. <Ciò che posso dirti è che dovrai farcela con le tue sole forze, che sia o meno una leggenda come dici. Nulla ti verrà regalato, niente ti verrà donato come se ti spettasse. Il futuro dipende dalle tue azioni.> Enigmatico, non fa altro che girare attorno alla domanda della fanciulla, quasi come se desiderasse non rispondere affatto, risultando fuorviante. I di lui occhi ambrati giacciono immobili, austeri per un momento, sulla figura minuta di Nori. <Scopri da te dove finisce la leggenda e dove comincia la realtà.> Si tratta di parole che lei deve in qualche modo decifrare e, per farlo, deve correlarsi alla frase precedente del capo clan. Questi, dopo essersi così pronunciato, non farebbe altro che prendere tutt'altra direzione, dandole le spalle e avviandosi verso l'uscita laterale della struttura. Non la saluta, tutt'al più l'abbandona lì coi suoi dubbi e i suoi perché. Non son molte le risposte che può darle sicché si tratta d'un capo clan e non d'un Kage del distretto, i quali è ben noto che abbiano informazioni maggiori su taluni argomenti. Va da sé, quanto meno, che sia riuscita ad ottenere lo Yoton quest'oggi e che potrà iniziare il suo nuovo percorso con una marcia in più. [ Ambient END ]

Nori viene convocata dall'avvenente capo clan, iniziandola all'innata. Ne vien fuori una richiesta particolare dalla fanciulla, la quale ottiene soltanto una risposta enigmatica.

No exp, il clan è il premio!
Sfrutta bene quest'innata, mi raccomando y.y ♥