Aperitivo di lavoro
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Giocata di Corporazione, Giocata di Lavoro
Giocata dal 13/04/2021 18:07 al 14/04/2021 01:31 nella chat "Centro di Kagegakure"
Ha appena finito di allenarsi, giusto il tempo di una doccia veloce ed il cambio abiti prima di ritrovarsi con Nobu sulla strada che la porterà nel quartiere centrale di Kagegaklure. Scandaglia i locali sul suo cellulare, scorre alla ricerca di qualcosa che possa fare al caso loro, soprattutto visto ciò di cui andranno a parlare. Ha voglia di bere ma dubita di riuscirci facilmente quindi tanto vale buttarsi sul buon cibo. Si legge un po’ le recensioni mentre cammina, il cellulare tra le sue mani mentre, lo sguardo rosso puntato sullo schermo mentre cammina lentamente al fianco di Nobu, lascia che sia lui a guidarla, sperando di venir avvisata in caso di lampioni o persone in rotta di collisione <trovato!> il moderno “eureka!”. Gli occhi si alzano sul ragazzo mentre i capelli rosa portati in una lunga treccia poggiata sulla spalla destra si muovono convulsamente a quel suo gesto <il giglio rosso> dichiara semplicemente. Il nome non la convince troppo ma a giudicare dalle recensioni si mangia bene e ad un prezzo onesto, aperitivi abbandonati e altro che non ha letto. Subito tornerebbe ad osservare il telefono per inviare per messaggio l’indirizzo ad Ekko <ci troviamo direttamente lì> A questo punto eccola digitare il numero telefonico del locale e prendere l’iniziativa. Il tacco basso di quello stivaletto in pelle nera rimbomba sull’asfalto scandendo musicalmente la sua andatura che appare estremamente a tempo, quasi avesse un metronomo in testa. Squilla intanto la cornetta. L’ombrello passa sotto al gomito del braccio destro e sopra alla spalla corrispondente, permettendole così di coprirsi dalla pioggia, nero anche lui. Il resto del suo abbigliamento è come al solito molto formale. Una minigonna nera, a tubino a fasciarle i fianchi e la vita, lì poco sopra all’ombelico si intravede un maglioncino color panna con scollo a barca che va ad infilati morbidamente svanendo alla vista altrui. Tronchetto fino alla caviglia e un paio di velate calze collant nere . Solo il lucidalabbra e un filo di mascara su quel volto. Sulla spalla sinistra pendola una piccola borsetta della dimensione perfetta per le chiavi di casa ed il cellulare, unici oggetti che si porta sempre dietro. Dallo scollo del maglioncino invece non sono si intravede parte della nuda spalla destra ma soprattutto l’inizio di una catenella argentata che converge proprio verso il suo petto, restringendosi tra i seni, quello che potrebbe essere il ciondolo pare quindi essere gelosamente custodito lontano dallo sguardo altrui ed è della chiave di casa di Fuji che si tratta. Libera ma poi a ben vedere non così tanto. Velocemente parla con chiunque le abbia risposto dall’altro lato del telefono e prenota un posto per tre, arrivo previsto qualche minuto. Infatti è proprio così, arriva dopo aver messo giù quella telefonata ed arresta il suo passo <beh eccoci> solo così andrebbe a guardarsi intorno alla ricerca di Ekko La segue, si erano messi d’accordo prima con Saigo, durante la fine della seduta tattica tenuta oggi come allenamento nella loro divisione, avvenuta durante tutta la mattina mentre il pomeriggio per lui è stato dedicato, come al solito, come piace a lui, all’allenamento fisico, assassinio, combattimento. La pioggia stava scendendo ininterrottamente con qualche fulmine che illumina la volta celeste. Tira un vento comunque moderato, niente di eccessivo grazie al cielo con Nobu che, come ogni giorno dopo l’allenamento, prima di andare a casa di fa una bella doccia bollente e, con ancora i capelli bagnati esce fuori. Siccome dovevano andare fuori non si riveste con la divisa, qualcosa di diverso, insolito dato che anche nel tragitto da casa fino alla sede, beh, andava in qualità di Shinsengumi e non come un civile. Veste in maniera atipica, come al solito, con proprio il terzo che dovrebbe essere con loro questa sera che lo chiama quasi il guru della moda. I capelli neri sono ancora umidi, con a pioggia che gli cade in testa appunto, un dettaglio abbastanza ignorato da parte di Nobu, quell’acqua non pura che in realtà non gli da neanche così tanto fastidio, soprattutto con tutti i pensieri che gli frullano in testa. Veste un cappotto color cammello di lana pettinata, senza bottoni, lungo fino a metà coscia. I baveri sono corti ma sono alzati e, non avendo bottoni, è aperto, lasciando visibile il vestiario sottostante. Ha una maglietta marrone, semplice, collo rotondo, monotinta e senza stampe. Calza slim fit, mettendo in risalto le leggere curve di quell’abbozzo di pettorale e soprattutto risalta la figura allungata de busto di Nobu. A coprire le gambe un paio di jeans denim chiaro, ginocchia strappate con ai piedi un paio di anfibi neri slacciati, con la linguetta piegata all’infuori su se stessa. Fa strano vedere come si veste bene eppure quanta poca cura si prende di se stesso, a partire da quei capelli lasciati selvaggi a bagnarsi. Essendo così vicino a Saigo, questa può sentire di nuovo quel profumo che usa sempre, dietro la piega della mascella e proveniente dalle croci sui polsi, Sauvage per intenderci. Allunga la destra nella tasca, guardando il telefono con tutti quei messaggi, a doppia cifra alla quale dovrebbe rispondere da parte della tipa che si era fatto quella sera con Ekko e con la quale si sta frequentando, la sta usando per capire cosa gli ha detto Nene. Ogni tanto allunga il braccio sinistro per spostare Saigo, tirandola più o meno a se se dovesse entrare in rotta di collisione con lampioni e panchine a bordo strada mentre fa da navigatrice. Quando arrivano all’indirizzo corretto guarda il locale e guarda intorno alla ricerca dell’altro fratello nero, non trovandolo però. Alza gli occhi di nuovo al cielo per un attimo, a guardare tra le fila della traiettoria di quelle gocce d’acqua che scendono, per poi abbassarsi a vedere Saigo. < Ho tempo per una sigaretta? > le chiede, ne vuole una, forse ne ha bisogno. Avvisato Da Saigo, appena dopo essere uscito dalla doccia post allenamento, ha preso dei vestiti puliti, facendo rotta per il centro di Kagegakure, Pantaloni semplici, di un blu jeansato, e maglia a maniche lunghe, monotinta, di colore bianco. Scarpe ginniche bianche, anche e non è una buona idea con quel meteo, dato che piove; infatti, ha pure un giubbotto blu un po' più gommato, impermeabile quindi, con tanto di cappuccio sulla testa per ripararsi dalle intemperie. Niente coprifronte con sé, come accessori ha solo il pendaglio dei Cacciatori di Taglie, la borsa portaoggetti sul fianco sinistro, con dentro i due tonici, la bomba flash, ed il set di fumogeni. Guanti ninja alle mani, a completare l'inventario. Chakra non impastato, camminando a velocità normodotata, sebbene superiore alle doti dei comuni umani. Risponde al messaggio di Saigo, frattanto che visualizza la posizione del posto. Non dovrebbe trovarsi troppo lontano. Ad ogni modo, Gli servirà almeno un po' di tempo, per arrivare, che il teletrasporto non gliel'hanno insegnato. < Che tempo di ... > borbotta, non deve piacergli molto la pioggia, per quanto si stia vedendo di stramacchio con una amese. Che ironia, la vita. Sospiro lungo. Già. L'amese. < Maledizione... Se riesco a finire presto qui.... > ci vado a farle un'imboscata, a Sango. Si stanno stuzzicando, provocando da tutto il giorno. Ha fatto allenamento con Saisashi, per scaricarsi un po': ma c'ha ancora più adrenalina in corpo, che del resto, ha trovato un altro Full Tai, che combatte praticamente come lui; un'estasi. Ed in questa stupenda orgia di sensazioni strabilianti, di piaceri indicibili sia legati alla sfera ninja, che lavorativa, che sentimentale, il ragazzone se ne va bel bello, tra le vie del centro città, in quell'uggioso vespro, fischiettando nella pioggia. Sta contento, insomma. Si sporge dunque verso l’ingresso del locale, sospinge appena la porta così da far apparire il suo visino. Vestita così spera di poter passare quantomeno per maggiorenne ma non è del tutto sicura, non che reputi la questione un vero e proprio problema. La mano sinistra si alza lasciando che il numero tre venga composto dalle dita. L’ombrello ora occupa tutta la visuale di chiunque stia alle spalle e anche tutto il passaggio. Attende solo di ricevere un cenno d’assenso e poi richiude la porta davanti a lei. Osserva Nobu qualche istante prima di annuire. Inizia a trovare fastidioso quel profumo, non perché non stuzzichi i suoi senti ma proprio per l’opposto. Lui è da considerarsi proprietà privata, che odio le relazioni, dover far attenzione a queste cose e limitare la propria libertà <fai pure>. Infondo lui le ha fatto da cane guida quasi tutto il tragitto quindi perché non dovrebbe concedere una sigaretta? Soprattutto considerando che non le importa molto di cosa combini con i suoi polmoni, non è affar suo, anzi forse dovrebbe iniziare a fumare anche lei, magari così creperà prima. Si perde un istante mentre i suoi occhi vagano in giro <comunque sì Fuji è proprio un coglione>. Non è facile capire di cosa stia parlando, nemmeno per Nobu, si riaggancia al loro ultimo discorso a quelle ultime parole prima di separarsi. Haru invece è tutta una storia diversa. No basta paragonarli, basta pensare ad entrambi ed entrare in crisi è lì per lavoro adesso. Suona il telefono in risposta a quel suo messaggio, osserva l’anteprima e poi con estrema tranquillità lo ripone all’interno della borsetta <sta arrivando comunque> avvisa così il collega A quel fai pure si concede appunto quella sigaretta mente il meteo sembra graziarlo proprio in tempo, con l’acqua che smette di scendere evitando che gli bagni il tabacco, rendendolo impossibile da fumare. Abbassa il capo in un cenno di ringraziamento, tirando fuori dalla tasca destra del pantalone in jeans una sigaretta con appunto l’accendino. Si sposta al lato dell’ingresso, appoggiandosi con la schiena al muro. Alza la gamba sinistra, facendo aderire la suola dell’anfibio contro la parete verticale, flettendo il ginocchio. Abbassa la testa di nuovo ma sta volta con il filtro della sigaretta mantenuto all’interno delle labbra marroni, in direzione dell’accendino che si è spostato nella mano sinistra mentre la gemella e opposta si mette a modo di scudo dal vento. Aziona quel meccanismo semplice con la fiamma che viene alimentata grazie alla scintilla della pietra focaia e dall’emissione del gas. Infiamma la fine della sigaretta, riportando tutto in ordine con quell’arnese in tasca con la sinistra, mentre la destra allontana quel suo vizio e dipendenza dalle proprie labbra con la destra, sbuffando fuori il fumo prima di azionare la ball di lampone come sempre con quel [click]. < Non lo metto in dubbio. Anche Nene… > si limita a dire riportandosi la sigaretta alle labbra prima di piegare il capo verso destra, proprio per far cenno con il capo a Saigo di entrare dentro, annuendo in seguito a quel messaggio riguardante l’arrivo imminente di Ekko, sempre in ritardo per quanto riguarda andare in giro per locali, dannato armadio, si vede che è rimasto incastrato in qualche vialetto con quelle spalle grosse come un cazzo di gundam che si ritrova! Alza gli occhi di ghiaccio al cielo, a vedere quello stesso colore farsi più scuro, quelle tonalità giallastre e rosse mischiarsi a quelle fredde dell’astro celeste. Il sole ormai si poteva solo capire che stava tramontando proprio da quelle sfumature, nascosto dietro quei grattacieli e palazzoni vari mentre le nuvole, cariche ancora di pioggia, sembrano di un altro colore, un misto tra quel blu scuro come la notte e grigio, come il suo umore in questi giorni dopo tutto. Si perde in quel dettaglio, fumandosi la sigaretta in santa pace, annegando i suoi pensieri nelle pozzanghere che si sono venute a creare sull’asfalto, perdendosi totalmente nell’astrattismo dei dettagli più minuziosi e ignorabili del cielo. I passi del Colosso sono accompagnati dal suono tipo 'ciak ciak' del suolo bagnato sotto le scarpe. < Mh-Mh-Mh... > mormorio, a ritmo, come a star sbiasciando il suono di qualche canzone, che gli rimbomba nella testa, e perciò sfiata via dalle labbra, in quell'atteggiamento abbastanza pimpante. Il Gundam Nigga della foglia sbucherà dall'angolo della traversa che affaccia sul viale dove i due lo stanno attendendo. Mano mano che avanza, occhieggia il cellulare, per controllare la posizione, assicurandosi che la direzione fosse giusta: ed a rassicurarlo, sarà anche la sagoma di Nobu, la prima a comparire, poco dopo scorgendo anche quella di Saigo con lui. < Ehi, Bro! > verso il Fratello di Colore, salutandolo per primo. < Come mai da queste parti? > sorpreso di vederlo, non gli era stato accennato che sarebbe stato presente anche lui. Non che se ne dispiaccia, anzi: ha l'occasione di ringraziarlo di persona per quei consigli che ha ricevuto. < Grazie ancora per le dritte dell'altra volta! > pollice in su, ed in effetti starebbe già vedendo di seguirle, infatti l'abbinamento che ha scelto, più o meno rispecchia i canoni che lo Hyuga gli ha dato. < Ragazza Ananas. > in direzione di Saigo, naturalmente squadrandola dall'alto in basso, considerata la mole imponente che lo contraddistingue; benché comunque, la Manami sia abbastanza alta per gli standard delle ragazze, almeno quelle che ha visto. < Vi ho fatto aspettare molto? > placido, l'aspetto è compassato, seppure si possa intuire che stia su di una cresta d'onda di positività, pur nonostante il timbro baritonale, marcato, che echeggia chiaro e vivido quando scandisce le parole. < Su coraggio, entriamo o dovrete insegnarmi la tecnica della trasformazione in un pesce. AH-AH-AH! > risatone, scrollata di spalle umoristica. Sì, è di buon umore.
[chakra off] Smette di piovere, finalmente le goccioline lasciano stare il suo ombrello scuro. Un passo verso l’esterno del passaggio, di quel marciapiede occupato da lei e Nobu. Mentre nel silenzio lascia il collegata alla sua sigaretta lei si dedica invece alla chiusura. La punta in metallo dell’ombrello che viene quindi rivolta in avanti, mentre da le spalle all’ingresso del locale. Il manico retto nella destra mentre l’estremità opposta è parallela al terreno per ora, allunga la mano sinistra e il busto in avanti coì da piegarsi un pochino e raggiungere senza troppi problemi il gancio, quel semplice sistema di leve che permette l’apertura dei raggi metallici. Una semplice pressione con il pollice ed ecco che può far scorrere il meccanismo lungo il tubo centrale di metallo freddo. Mentre si avvicina al manico la punta viene rivolta gradualmente verso il terreno così da aiutarsi con quel movimento per far scolare l’acqua in eccesso <ti aspetto> replica ostinandosi quindi a non entrare. Non che abbia qualche motivazione altruistica, dubita semplicemente dio poter sembrare sicuramente maggiorenne senza la sua compagnia, ha sempre quel volto delicato e da bambolina che se da un lato le torna molto utile a lavoro quando si tratta di bere di sfroso le rema contro, la presenza di un bel caffè latte adulto al suo fianco potrebbe sopperire al suo aspetto indifeso e delicato. Si volta a quella frase con il mento che sfiora la treccia rosa, capelli legati proprio a causa della giornata di allenamento, le piacerebbe averli corti così per potersi lavare e non temere di ammalarsi per essere uscita senza perdere eoni nell’asciugarli ma l’apparenza è tutto. Quella lunga chioma color fragole le apre molte porte. Gli occhi rossi si posano su Nobu, dovrebbe chiedere? Oppure dovrebbe schierarsi subito dal lato di Nene? Non lo sa nemmeno lei. Sono alleate giusto? Però è tanto che non si sentono. Non ha idea di come dovrebbe agire ed è per questo che ricorre a tutte le parti studiate negli anni. Non le è facile decifrare il rapporto con la Doku o quello che ha adesso con Nobu, infondo si è fidata abbastanza da dargli in parte accesso ai suoi piani <che è successo?> domanda con il tono abbastanza distaccato come a voler sottolineare che non se la prenderà se deciderà di non risponderle, in quel caso immagina dovrà parlare con la diretta interessata. La voce di Ekko lo introduce in quella scena che stava iniziando ad assumere i contorni di un drama adolescenziale. Si volterebbe ad osservarlo, oggi è completamente vestito e niente se lo ricordava più carino. Fissa con attenzione quel volto come a volerlo ricondurre al corpo che aveva visto quella sera a casa sua, siamo sicuri sia lui? Eppure li saluta, parla tranquillamente con loro due. Ci mette un po’ a ricollegare i vari punti nel foglio bianco dei suoi ricordi per poi limitarsi a sorridere gentilmente <Saigo> replica semplicemente il suo nome < nemmeno somiglio all’ananas> già insomma lei ha un bel fisico e i capelli rosa mica è rotonda con la chioma verde. Sì ha rimosso il dettaglio del suo costume improvvisato quella sera <ad ogni modo se vuoi iniziamo ad entrare noi due, in attesa che Nobu finisca> attenderebbe quindi un cenno da parte di quel ragazzo, assenso o dissenso. Se dovesse concordare si limiterebbe a muoversi verso la porta di ingresso, depositando l’ombrello nel suo posto dedicato per poi farsi condurre al tavolo Più che vederlo arrivare, Ekko, lo sente con la sua molte e la foga per raggiungerli in tempo. Non ci pensa al fatto che effettivamente lì in mezzo tra i tre è l’unico maggiorenne della compagnia, passandosi tutti un anno con l’estremità massima due anni tra Nobu e Saigo appunto, se voglio bene fatti loro no? Chi è lui per dire di no o fare la spia, quando non è in divisa. < Eccoti, che significa come mai da queste parti? Lavoro letteralmente qua dietro, Saigo è la mia collega, inoltre penso che il motivo per la quale ti ha chiamato oggi sia in seguito al mio consiglio. > fa spallucce per poi abbassare quello sguardo su di lui e su quel vestiario quando comincia a ringraziarlo per i consigli di moda. <Non male, decisamente meglio. Ma le tonalità di blue devono essere le stesse, non puoi metterne insieme tre diverse. Prossima volta prova ad accostare colori che fanno contrasto. Direi colori autunnali che stanno bene con la tua carnagione e capelli. > lo redarguisce di nuovo come un insegnante farebbe con il suo allievo, consigli e critiche costruttive appunto per instradarlo ancora meglio verso una vita di fashion e comunque migliore delle tute da allenamento o felpe generiche. Da quelle parole però capisce che l’appuntamento speciale non era con Saigo, anche perché gli aveva parlato di una ragazza un po' tradizionalista, aggettivo che non affibbierebbe alla Manami per quel poco che la conosce. Si volta poi verso proprio questa con quei capelli color biondo fragola che sono raccolti in quella coda di cavallo, probabilmente per l’allenamento che anche lei ha dovuto sostenere nella seconda metà della giornata in sede centrale. Pondera se dirglielo o meno, ma ci sta anche Ekko lì che ne è già al corrente e inoltre potrebbe essere il caso di dirglielo visto che fa parte della sua stessa squadra. < Diciamo che Nene ha deciso di prendere una strada lontana dalla mia quando le ho mostrato il mio interesse per sapere di più di lei, visto che parlando con Fuji lui, a quanto pare, conosceva di più di me la mia … ex ormai. > fa spallucce, proferar quelle parole gli lascia un amaro in bocca che non vorrebbe provare. Le aveva risposto che non valeva niente ormai per lui e se ne stava cercando di convincere, eppure l’ossessione è difficile da sconfiggere. Afferra la sigaretta, con metà ancora rimanente ma la spinge via in una pozzanghera a qualche metro di fronte a lui, dopo aver preso un ultimo tiro. < No, entriamo, ho finito.> e infine espelle quel fumo un po' dalle narici e il resto dal lato sinistro delle labbra. Infila le mani in tasca, spostando i lembi del cappotto lasciato aperto, dentro a quelle dei jeans per poi spingersi con i reni lontano da quel muretto, girarsi sui tacchi e aprire la porta, entrando per primo. E' arrivato lui, ed ha portato il bel tempo. No, vabbè, non esageriamo: ma è smesso di piovere, almeno. < Ninjutsu evitato. > ironico, della serie 'Challenge Avoided' facendo quindi per scoprirsi il capo dal cappuccio del giubbotto, dal quale fuoriescono quei dreadlocks bruni, lunghi fino alle spalle. Essendo uscito dalla doccia non da troppo, ha ancora addosso l'odore del bagno schiuma al pino e the verde. Fronte scoperta, non avendo fasce allacciate, occhi blu densi, luminosi, ad accendere lo sguardo dentro i connotati giovanili, ma maturi, essendo piuttosto spessi e marcati, in quell'incarnato bronzeo scuro di quella pelle. Due orecchini squadrati su entrambi i lobi, un piercing ad anello sul labbro inferiore di quella bocca carnosa e pronunciata. Per il resto, è la montagna di sempre, sul cui volto non è ancora scolpita la sagoma di un hokage. < Direi che è un bene. > verso Saigo, quando gli ripete il nome, aggiungendo quella postilla, sul fatto che lei non somigli proprio ad un ananas. Se lei lo trova meno carino della prima volta, l'opinione del Nerone Nazionale non sembra cambiata nei confronti di quell'altra, trovando sempre decisamente gradevole, nonché apprezzabili, quel visino dolcino, il fisico affatto niente male, e quei capelli rosa, che un po' gli rievocano la ex decima. Sfarfallio di ciglia, a scacciar via proprio quella strana sovrapposizione, incamerando una buona dose d'aria. < Oh. > alle spiegazioni di Nobu, con espressione più comprensiva, ed anche grata verso il Choco-Brother. < Grazie per la considerazione, allora. > porgendo la mano destra verso la Kunoichi, sia come saluto, che presentazione più completa, dato che quella volta alla festa, si sono solamente mezzo-incrociati, prima che gli tirasse un clamoroso palo in favore del giocattolaio col pigiama. Quella ferita c'è ancora: nascosta sotto tutta la montagna di muscoli, indifferenza, e pelle nera, il piccolo cuoricino del Taijutser, una lagrimuccia ogni tanto la versa ancora a causa della Manami. Però, adesso, è abbastanza in attivo, per non lasciarsi demoralizzare dal drama. < Hai ragione. Pioveva, e sono uscito col primo giaccone che ho trovato. > ammette, quasi imbarazzato: non c'ha fatto caso, o forse non ce l'ha proprio un capo del genere. < Tutto segnato! > come ad aver preso nota dei suggerimenti di moda: lo tiene in considerazione il parare del possessore del Byakugan, del quale sembra sempre essere stato un ammiratore, in fatto di guardaroba. Quando Nobu poi parla di Nene, si azzittisce profondamente. Gli ha accennato quella storia, ma lui s'era rifiutato di sapere di più, aiutando in maniera diversa il sunese. Perciò, sempre con una certa maniera, non si intromette, mostrando tutta la discrezione del caso. L'educazione non gli manca, quando serve mostrarla. Solamente, annuisce quando Ryuuzaki decide che è tempo di entrare, e lo fa, andando per primo. < Dopo di lei, Signorina. > con fare bonario, scherzoso, nei confronti della Attrice, eleggendosi perciò a chiudifila. Attenderà che tutti siano avanzati, per poter procedere assieme a loro dentro il locale.
{Chakra Off} Allunga la mano destra verso Ekko, stringendola a sua volta delicatamente, sempre a voler sottolineare quanto sia indifesa, debole, per nulla pericolosi. Che tutti la sottovalutino, continua a credere sia la sua unica vera arma, essere appena meglio di come in realtà lascia credere. Si volta verso Nobu quindi a quelle parole su Nene. Tace appena cercando di comprendere il loro profondo significato, ma ecco che nel discorso entra anche Fuji. Fortuna che ha dichiarato di non volersi far osare <Fuji non conosce sé stesso> ammette con una scrollata di spalle <dovrebbe starsene zitto> sospira appena. Non c’è odio nelle sue parole, quanto più rassegnazione. Un tempo pensava di conoscerlo, s’illudeva di poter comprendere i suoi pensieri ma da quando hanno litigato questa sensazione le sfugge dalle dita istante dopo istante, non riesce più a leggere dietro a quegli atteggiamenti. Prima la vuole e poi scappa, prima quasi la perseguita poi si limita a pulirle casa senza farsi mai vedere, non ci parla da giorni pur ritrovandoselo accanto nel letto ogni notte, ormai ci sta perdendo le speranze. Non che voglia più soffrire a causa sua, attenderà solo che si riprenda e se ciò non dovesse accadere. Beh ci penserà in quel caso a come leccarsi le ferite. L’ultima bomba sganciata è il nominare Nene ex. Quindi ora può guardarlo? Le è permesso? O forse dovrebbe smettere persino di parlarci solo perché si sono lasciati? Gli amici forse farebbero così ma loro due infondo sono solo semplici alleate <almeno ora posso dirti che hai un buon odore> parla a vanvera. Le è uscito senza nemmeno rendersene conto e la reazione è come al solito fingere che non sia successo nulla, voltandosi ed entrando nel locale, non dopo aver risposto con un inchino scherzoso ad Ekko. Qui andrebbe ad accomodarsi, attendendo che tutti gli altri prendano posto. Menù in mani ma sguardo sul cacciatore di taglie <immagino avrai visto la nostra intervista> inizia semplicemente così quel discorso <come ti anticipavo vorremmo la tua collaborazione> attente una risposta, cercando di comprendere se sia o meno necessario rispiegare tutta la situazione prima di continuare Entra dentro quel locale, venendo salutato dalla prima cameriera che è vicina all’ingresso. Le mostra quel sorriso bianco, ammaliante, il migliore che sa fare, rimettendo a conti fatti proprio quella maschera che Nene gli aveva detto che aveva, quella che diceva che sapeva come lui era con tutte. Forse è meglio così, non farsi vedere come Nobu dato che l’unica persona che pensava lo capisse in realtà prima gli ha teso la mano e quando lui si è allungato a prenderla, fidandosi di lei, proprio con quella mano l’ha spinto via in quel baratro. Li accompagnano al tavolo che aveva riservato Saigo pocanzi chiamando preventivamente. Si siede quindi da un lato, ci sono come sedute delle panchine in realtà, avendo due posti per lato di quel tavolo. < Figurati. Hai già lavorato per me, è normale che se debba proporre qualcuno sia qualcuno che ho già avuto modo di testare, come te e qualche mio ex collega con cui facevo squadra. > risponde educato a Ekko in merito alla considerazione che questo gli sta ringraziando, quasi dovuta e anche oggettivamente corretta visto che ha bisogno di persone fidate per quel lavoro. Si ferma un attimo quando Saigo si lascia sfuggire quel commento, ridendo appena sotto i baffi. Così pensava questo di lui anche se forse sarebbe più corretto dire che ha un buon gusto pure per quello che riguarda i profumi in realtà più che lui stesso avere un buon odore, difficilmente si ricorda una situazione dove può aver avuto Saigo talmente vicina da poter sentire il profumo naturale che ha la sua epidermide con quel mix unico di ormoni che ogni persona rilascia. Rallenta il giusto per farsi raggiungere dalla ragazzina dai capelli rosa per poi abbassarsi con il viso all’altezza del suo orecchio destro e dirle < Potevi dirmelo anche prima. Non penso che fare apprezzamenti alle persone sia sbagliato. Gli occhi sono fatti per guardare, così come il naso per annusare. I complimenti oggettivi non sono sbagliati. > esattamente come quel pollice alzato quando l’ha vista in costume. Si rialza, alto ma per fortuna, di fianco ad Ekko, sembra quasi una persona normalmente alta. Aspetta che i due si siedano anche perché ha bisogno di spazio per levarsi il cappotto e andarlo ad appenderlo all’appoggia abiti poco più distante a muro. Tornerebbe per poi sedersi nel lato libero se Saigo ed Ekko si fossero seduti vicini, oppure di fianco alla collega. Non per cattiveria ma stanno proponendo un lavoro quindi è più corretto stare dalla sua parte, inoltre è tipo un terzo della mole del cacciatore, vuol dire stare più largo a sua volta. Ritira la mano dopo la stretta con Saigo, che avrà ricevuto un tocco più gentile, rispetto a quelli che concede ai maschi; dopotutto, si tratta di una donzella, per quanto agente militare. Non si intromette quando i due parlano, però l'affermazione sull'odore di Nobu, da parte della Manami, non se l'è presa. Fa danzare le sopracciglia sopra e sotto, mentre guarda lo Hyuuga. Allusivo. Però rimane zitto, deciso formalmente a non invischiarsi. Del resto, perché essere avidi: se la sta cavando bene, dopotutto. Alla fine, è buono anche averci delle amiche. Magari, è un modo per il Biscottone al Cacao, per capire che non sempre vada mangiato inzuppato nel latte bianco. Versi lo Hyuuga, cenno d'assenso, ribadendo gratitudine ed intesa per quella considerazione: ma non si pronuncia, per non essere ridondante. < Non avrei potuto perdermela. Me l'ha detto il Bro. > parlando con la Ragazza, ma facendo riferimento al coetaneo poco più grande, indicandolo con un gesto del mento. < Vieni bene in televisione. Sei una bella presenza. > fa quel complimento sempre alla kunoichi. E' un adulatore, questo non se lo può scrollare di dosso. Tuttavia, sembra abbastanza calmo, posato, in assetto puramente da compagnia. Così, quel complimento è abbastanza innocuo, come un proiettile di cartuccia caricata a salve. < Questo l'ho capito. > sul fatto della collaborazione. Si mette a sedere quando tutti si saranno accomodati, togliendosi il cappotto ma mettendolo sullo schienale della sedia, cercando di fronteggiare entrambi, quasi in automatico, come se anch'egli osservasse quella misura di protocollo, di lui che è quello da dover ingaggiare, e loro i datori di lavoro. E' sempre piuttosto professionale, in fin dei conti: quando si tratta di scherzare, si scherza; quando si tratta di menare, si mena. < Ma ti riferivi alla questione di cui parlavate nel servizio...? > dubbioso. Guarda Nobu, a cercare conferma. Una mano che si tocca il mento. < Perché francamente, su alcune cose non sono proprio ferrato. > quando si tratta di arti marziali, può dirti molte cose. Quando si tratta di fare ricerche, ci può arrivare con l'intuito: ma gli argomenti come arti magiche, illusorie, sono per lui ostrogoto; non meno, quel concetto di faglie, per lui è praticamente astrazione. < Avete detto che ci stanno dei tizi che vogliono utilizzare il potere di alcune... Figlie, che stanno all'esterno? > LE FIGLIE. SI'. L'HA DETTO. < Non piacciono nemmeno a me i pedofili pervertiti, onestamente. > dopotutto, lui va su quelle mature, più grandi, a quanto pare. Ad ogni modo, il qui pro quo sarà palese. Abbiate pazienza: è comunque un armadio a due ante buono principalmente a menare. Il cervello lo ha e lo usa, ma capiterà anche a lui di capire male, ogni tanto... Sì non c’è assolutamente nulla di male. Proprio nulla. Non gli ha osservato attentamente il culo mentre stava fuori dalla finestra a fumare, non ha studiato ciò che vedeva di quel corpo attraverso la maglietta, nonostante si stesse costringendo ad evitare pensieri poco casti e rispettosi. Nulla di male nella sua affermazione. Sorride divertita a quel sussurro. Non è che avere la bocca di Nobu improvvisamente così vicina al suo volto abbia scatenato in lei strani desideri che svaniscono con la stessa velocità con cui nascono proprio perché le si allontana. Oh insomma è in mezzo a due bei corpi, ehm due belle persone, bellissime persone. Non sarà facile, ma è giusto concentrarsi. Si sforza quindi di tornare seria e si siede, inizia quel discorso per poi abbassare il capo sul menù, vediamo cosa può provare a bere. Lo sguardo corre velocemente lungo il menù, osservando tanti alcolici di cui non conosce il nome. Non che senta particolarmente il bisogno di bere, forse potrebbe decidere in base alla descrizione, non si è mai trovata in una situazione simile. L’occhiolino poi in riferimento al commento di Ekko, verso di lui. Sa farlo e ammiccare non è nemmeno una skill così rara quando si tratta di fare la comparsa o girare pubblicità per brand minori quindi non sarebbe esagerato dire che pare quasi che stia rompendo la terza parete, ammiccando a tutto il pubblico in sala e non solo verso il Konohano. Sorride per poi annuire lievemente. Poggia nuovamente il menù, prima o poi ordinerà. Sospira appena al suo fraintendimento <faglie> puntualizza scuotendo appena il capo. Deve concentrarsi. Non pensare ad altro e lavorare <riceveremo molte segnalazioni, parecchie saranno false piste, buchi nell’acqua e vorremmo evitare di perdere tempo> si volta ad osservare Nobu in attesa di un cenno di conferma. Sono in due al momento <ti dovresti interfacciare con Kazuma oltre che con noi> continuerebbe solo dopo <dovrai solo farci da scudo. Se le piste saranno inutili le scarterai altrimenti le passerai a noi> ammette ancora una volta. Non sta a rispiegare ora tutta la rava e la fava, prima di tutto le preme che lui comprenda il concetto. Alza la mano poi verso il cameriere, indice in alto, il resto delle dita chiuse delicatamente a pugni, come a voler richiamare la sua attenzione per farlo avvicinare ed ordinare Annuisce alla richiesta di Ekko , parlava esattamente di quello, di quelle faglie, di quella collaborazione con la popolazione anche se nel suo caso è più una collaborazione proprio con Kazuma e con cacciatori e poliziotti come l’altro ragazzo di colore o altri colleghi a lui fidati. Kempachi ha affidato a loro due la questione e proprio per i migliori interesse della Shinsengumi: portare risultati e mantenere quell’apparenza di organizzazione militare lì per salvaguardare la popolazione, per mantenere alta la considerazione che ha la città del consiglio, ha pensato a quell’approccio. Forse è stato un bene affidare quella parte di missioni a due menti… superiori, come quelle che possono essere dei due della squadra speciale appartenenti alla divisione tattica invece che gli altri tre della divisione combattente, infondo hanno mansioni e allenamento diversi apposta. Si tirerebbe pure una manata in fronte quando Ekko però non pare aver capito quel discorso e nomina le figlia e i pedofili. Aspetta che appunto Saigo finisca per poi subentrare con un termine più semplice da capire per il taijutser < Buchi nello spazio. Come delle porte che ti conducono dal distretto di Konoha a… che ne so, le rovine del villaggio del fulmine da dove vieni. > per fargliela breve e renderlo comprensibile a tutti. Annuisce quando Saigo la guarda, facendole a conti fatti da spalla così come proprio quelle due spalle sono quasi a contatto con pochi centimetri di distanza tra di loro, sicuramente troppo pochi per non inebriarla con quel profumo, probabilmente torturandola, così come sono visibili le linee delle clavicole attorno al colletto, le fibre e i tendini nel collo quando si piega. Come quelle frange ricadono su quel naso dritto, ereditato da sua madre, quando si abbassa a leggere il menù o come quelle braccia lineari con muscolatura che è imbarazzante rispetto a quella possente di Ekko, si pieghino a mostrare le fasce muscolari sull’avambraccio e sul bicipite appena rialzandosi, spostando di conseguenza la mezza manica di quella maglietta di cotone marrone. Occhi che si posano appunto sul menù e quando torna la ragazza che li ha fatti accomodare, ecco che piazza l’ordine. < Mi fai un Mai Tai, però fammelo in un tumbler e non in un highball, ti pago la differenza se necessario. > due bicchieri totalmente diversi infondo, uno da degustazione l’altro proprio da cocktail. Un drink quasi solare come potrebbe apparire Nobu dall’esterno, con entrambi i tipi di rum che si mischiano e quei gusti tropicali come è suna. <Esatto, abbiamo bisogno di un filtro per le notizie. Non possiamo seguire tutte le piste anche perché la maggior parte saranno false probabilmente. Non abbiamo ancora avuto modo di trovare altri indizi per tracciare un identikit migliore a parte altezza e peso. > risponde, mettendo giusto quel puntino sulla i per spiegare appunto il quadro generale, non intervenendo oltre. Lascia cuocere Saigo nel suo brodo, visto che è si trova in mezzo a quelle due presenze che sanno risaltare, in una maniera o nell'altra. Dal canto suo, però, non ci sarà nessuna intenzione di causare del disagio, abbastanza defilato: forse ha colto qualcosa, constatazioni sull'odore di Nobu, lui che si avvicina a lei; è un cacciatore, dopo tutto, nonché un fratello di colore, e quegli elementi sembrano essere piccoli e vari segnali, che lasciano dietro di sé delle tracce. Coincidenze? Io non credo. Direbbe qualcuno. < Aaaah. > restando un po' inebetito, quando quella lo corregge sull'errore grossolana di comprensione. FAGLIE. Non FIGLIE. Ryuuzaki si esibisce in un Facepalm; lui si porta la mano alla nuca, grattandosela con aria impacciata, ridacchiando bonaccione. < AH-AH-AH! > dissimula il nervosismo. A volte capita anche ai migliori, di fare delle gaffe. < Ora ha senso. > quando i due agenti gli spiegano di che si tratta. Buchi interdimensionali. < Caspita. > la faccia è più seria, divenendo un attimo scuro, meditabondo. < Sembra roba davvero forte. > preoccupato? No: è entusiasta. Si è misurato con Saisashi nel pomeriggio, ed ha constatato che il Taijuter è un avversario veramente di livello. Ed ora, loro gli vengono a dire che ci sono degli individui che stanno puntando al potere di varchi astrali. < Immagino che i tipi dietro questi buchi nello spazio, non siano degli sprovveduti. > per allarmare tutta la città. E' questo il pensiero che lo esalta. Un'altra sfida all'orizzonte. Nuovi avversari. Il suo sangue da combattente ribolle. Il pugno stretto, massacra il palmo, facendo sentire le nocche che scricchiolano. Il braccio, appoggiato davanti a sé, col gomito appoggiato sul tavolo, rivolto con il pugno verso l'alto, vibra. Ordina per ultimo, come se fosse la cosa meno importante. < Qualcosa di leggero, ma comunque alcolico. > uno spritz, via. Manteniamoci nei canoni dell'aperitivo. Non si vuole sfondare, in testa c'ha in mente anche l'after, da un'altra parte. A proposito: piglia il telefono con la mano rimasta bassa, guardando l'orario. C'è ancora tempo, per le sue speranze. < Mh-Mh. > riferito alle specifiche richieste. < Sarebbe una collaborazione continuata e coordinativa, dunque. > parlando di tipo di contratto. < Io e Basettone ci occupiamo degli indizi meno grossi, e se tra qualcuna di queste tracce ci esce qualcosa di buono, ve le passiamo. > facciamo subito il punto, perché alla fine è un tipo pragmatico, concreto. < Ho capito bene? > la faccia placida, espressione compassata, restando appena più serio per dare un tocco di maggiore professionalità alla sua presenza. < A parte dell'esistenza di queste Faglie e di possibili male intenzionati, c'è qualche altra informazione? > per capire anche il livello di notizie di cui vogliono metterlo a parte: dopotutto, è l'ultimo anello della catena, e la faccenda gli interessa, per il panorama che gli si sta aprendo, non solo lavorativo, ma anche avventuristico. Deve solo rendersi conto che posizione gli stanno facendo assumere in tutta la trama. Sì può guardare Nobu ma deve proprio starle così vicino? Insomma! Non è abituata a quelle sensazioni, alla vicinata e all’odore che la colpisce con la forza di uno schiaffo. Ottimo. Concentrarsi non è proprio la cosa più semplice, la sua unica fortuna è che sono ancora vestiti entrambi e in un qualche strano modo una parte della sua mente resta completamente libera di ragionare, far girare le rotelline. Pensava di essere pronta ad ordinare ma adesso che loro due parlano finisce per sentirsi la bambina di turno. L’importante è solo non darlo a vedere giusto? Continua a fingersi un’adulta, come se sapesse di cosa si sta parlando <Tequila Sunrise per me> lo ha scelto per i colori nell’immagine sul menù. Non ha idea di che gusto possa avere ma spera sia abbastanza dolce per le sue papille gustative. Sorride sicura alla cameriera, spera non vengano chiesti i documenti comunque. Torna dunque al principale fulcro di quella conversazione <Quelle che abbiamo già fornito, sono sicuramente di Kagegakure, escono ed entrano dal villaggio senza problemi, uno di loro possiede una zambato> quest’ultima informazione ès tata una di quelle omesse durante l’intervista, così da non far sapere troppo anche ai loro nemici, meglio tenere il grosso per sé <il range di altezza va plausibilmente dal metro e sessanta fino al metro e novanta, sappiamo per certo che sono almeno tre> tre le impronte trovate, sicuramente quelli scovati sono tre ma se dovessero essercene altri che sono sfuggiti loro o che semplicemente non erano usciti quella volta? Insomma non può essere certa ed escludere quella parte di informazione <abbiamo anche trovato tracce di una tecnica raiton> ammette ancora una volta <appena avremo altre informazioni te le diremo> forse. Ma lasciamo stare <comunque sì è come dici tu, voi sarete il nostro filtro> Non ha molto altro da aggiungere motivo per cui ora assume una posizione più rilassata, abbandonandosi allo schienale comodamente, incrociando le gambe sotto al tavolo e attendendo una risposta. Le informazioni sono scolpite nella sua mente. La mano destra va a ravanare momentaneamente nella sua borsetta alla ricerca del cellulare, estratto questo si limiterebbe a far apparire sullo schermo una foto, la schiena di Saisashi. La metterebbe al centro così che sia visibili a tutti <ho dei dubbi in merito a lui. I suoi tatuaggi potrebbero significare qualcosa? Si chiama Saisashi ed è uno dei ninja che sono tornati dopo dieci anni. Se qualche pista dovesse portarti a lui allora varrebbe la pena di farci attenzione> la butta lì la bomba. Sono giorni che riflette anche sulle bruciature di quel Konohano sulla schiena, lo ha già denunciato ma non sa se considerarlo solo uno di quei ninja che sarebbero dovuti restare nella tomba o anche uno degli attuali traditori del villaggio I documenti purtroppo vengono richiesti eccome al punto che però lui, l’unico di maggiore età, viene mosso dal prendere a situazione in mano. Si inclina appena dal lato sinistro, dove c’era Saigo anche perché si era seduta lei per prima. Alza la natica destra infilando la mano all’interno della tasca retrostante al pantalone per tirare fuori il portafoglio. Lo apre per farle vedere il documento ma può anche vedere nell’altra metà del portafoglio il segno riconoscitivo appunto della Shinsengumi. < Gradiremmo non essere disturbati oltre se non per i drink e per il conto. Staremmo parlando di questioni riservate. > le spiega, facendo leva appunto su quel distintivo e sulla possibilità che abbia visto quell’intervista su tutti i canali in onda e che lo riconosca, chissà, magari si è fatto un fan club e chissà che ne penseranno Nora e Manabu quando hanno visto loro figlio presentarsi come Nobu… meglio non pensarci ora per evitare di avere pensieri depressi ulteriormente. < Esatto Ekko, è come dici te. Fare filtro, occuparsi della prima parte di indagine e se dovesse esserci un riscontro farvi da parte: non siete preparati per quello che può attendervi. E te lo dico, come sai, da ex cacciatore di taglie. > Visto che quel ciondolo lo ha avuto in sua presenza da quella che era la sua ex compagna appunto. Rimane però sbigottito quando Saigo si fa avanti e rivela quel dubbio così apertamente, tanto da spalancare appena le labbra e guardarla perplessa. Non pensava che si sarebbe spinta fino a tanto. Se devono parlare di congetture però allora lui un paio di idee se le è fatte. < Non abbiamo nessuna certezza ancora riguardo a queste faglie, fino a quando non sappiamo come funziona e soprattutto dove e quando portano. > risponde cominciando ad elucidare quella teoria che si sta facendo anche sull’identità delle persone che potrebbero essere interessate. < Per ora teorizziamo che conducano a un punto sul nostro mondo. Già così mi vengono in mente possibili terroristi, o dato che stiamo parlando di ex ninja, persone che hanno difficoltà ad accettare quello che è Kagegakure oggi, che vivono nel passato. Se effettivamente queste faglie fossero portali, potremmo trovarci eserciti di bestie divine alle porte uscite da una di esse.> ovviamente sono pure illazioni, pensieri che si è fatto lui riflettendo sulla situazione quando gliel’hanno spiegata. Incrocia le dita sotto il mento tra di loro appoggiandosi proprio sul dorso di esse. Le scrocchia con un rumore sordo per poi continuare. < O magari conducono ad altri mondi, a un'altra linea temporale o a una realtà parallela… come sospettati ci sono tutti coloro che hanno rimpianti e che farebbero di tutto per tornare indietro, che rifiutano la realtà. Anche se una persona così è debole peri miei canoni, un barlume di speranza nella disperazione totale spesso tira fuori una forza incredibile. > Pupille che rimirano Saigo, quando ella torna a discorrere del lavoro. Sulle informazioni, qualcosa esce rispetto alla intervista: quindi, sembrano decidere per essere collaborativi, cosa che un po' lo sorprende, benché lo lasci comunque riflessivo; si fidano di lui, perché Nobu lo ha veramente lanciato bene tra quell'unità? O si sono tenuti dei dati riservati per loro, logicamente, risultando lui essere un esterno? Questo resterà un dubbio addosso comunque remoto, perché al momento quello che gli serve è tutto lì, perciò si fa troppi problemi. Nelle ombre, c'è sempre qualche enigma misterioso: non può essere differente nella città ad essa intitolata. < Mh. > annuisce, tirando fuori il telefono, stavolta per prendere appunti, riportando nelle note i dettagli forniti dalla Attrice. < Un'intera organizzazione per soli tre uomini. > la cosa gli sembra strana. < Almeno tre. > ripete, auto-correggendosi. < Dev'essere più grave del previsto, se si è dovuta avvisare la popolazione tutta. > per l'assassino, che uno solo fino a prova contraria, dentro le mura, che ha ucciso già gente, l'organizzazione governativa non s'è attivata, lasciando la cosa in mano agli Anbu. Per tre uomini, di cui si sa poco o nulla, se non che siano interessati a queste faglie, si è allertata la cittadinanza tutta. Il fatto è serio, insomma. Gli servirà per capire che non va sottovalutata. Non lo sta facendo il Governo, lo dovrà fare lui che collaborerà con alcuni di loro, da indipendente. < Ma hanno ucciso qualcuno? Hanno già compiuto qualcosa? > sta cercando di sapere che hanno fatto questi tre, per essere stati inseriti nel libro nero. Una volta era il bingo book: chissà se esiste ancora. < ? > quando Saigo gli fa vedere la foto della schiena di Saisashi, resta un po' sbalordito. Così come le parole che effettivamente identificano il Taijutser. < Lui? > la sorpresa è palese, per quegli attimi, del compare di arti marziali. E' stato preso d'incalzata. < Perché credete che c'entri qualcosa? > guarda lei, Guarda Nobu. < Mh. > sul fatto che non sia preparato, un po' si sente infastidito, così come sottovalutato: tuttavia, non si espone, specie per il fatto che, se Saisashi dovesse veramente rivelarsi un nuovo bersaglio, lo Hyuuga avrebbe colpito un nervo scoperto. Ad ogni modo, benché abbia apprezzato la persona del Taijutser, resta perlopiù uno sconosciuto, incontrato una sola volta. Benché nella sua filosifa c'è il fidarsi delle sensazioni provate nel combattimento, quei due davanti a lui fanno comunque parte di un corpo militare federale. Nobu, oltremodo, gli è stato abbastanza amico. < L'ho visto in giro. > farà presente, in merito a Saisashi. < Vedrò di capire di più su di lui, se ritenete che ci possa essere un sospetto. Magari si tratta di una pista sbagliata. > forse, vuole che sia così, e che quella simpatia che ha provato per il combattente marziale, non debba essere brutalmente messa da parte per questioni di lavoro. Perché sì, nella sua indole neutrale, purtroppo c'è il difetto, o pregio, che riesci ad andar anche contro chi non vorresti, se devi. < Ho capito. > le ultime spiegazioni dello Hyuuga sono un macigno. Gli parlano di Furaya, Di Mattyse. Di Saiashi. Dyacon non l'ha ancora inquadrato. Stare nel mezzo, sembra la cosa più facile e di comodo: in verità, è maledettamente difficile. < Cercherò di capire chi può essere spinto da questi motivi che avete denunciato. Le Faglie. > sospira lungamente. Non si sbilancia oltre. Quello che sa, lo tiene per sé. Sembra disposto a collaborare: vuole vederci chiaro. La sfida parrebbe ben più ardua e complessa. < Credete che queste faglie possano portare una nuova distruzione del mondo, come fu dieci anni fa? > domanda verso di loro, le impressioni che hanno. < Perché il governo è interessato solo a chi le sta cercando? Non dovrebbe capire anche come occuparsene? > e quale sarebbe, dunque, la posizione dei presunti buoni, in questa storia? Essere super partes, concede anche questo: la prospettiva. Altro che Byakugan. Fortuna che Nobu decide di abusare un pochino del suo potere per lasciare che gli alcolici giungano comunque a quel tavolo. Mentre Ekko risponde la cameriera si limita a poggiare davanti a tutti loro i cocktail richiesti ed infine qualche piattino con focaccine, olive e patatine, il solito insomma. Anche se tardi a quanto pare il locale fa aperitivi tutta la notte. Fantastico. Allunga la destra lei verso la sua bevanda, mentre ascolta. Curiosa. Le labbra che si aprono quel tanto che basta per posarsi sulla cannuccia e prendere un primo sorso. Forte. Molto forte, forse troppo. Meglio lasciarlo sul tavolo fino a quando non avrà finito la discussione <vorrei saperne di più su quei tatuaggi> ammette semplicemente, marchi a fuoco e tatuaggi. Non aggiunge altro andando semplicemente a ritirare il telefono nella borsetta. Ekko però si spinge troppo oltre, parlando di questioni che certo non lo competono <sottovaluti forse il consiglio?> eli è un cane del consiglio, è questo che dovrebbe dire <o pensi di essere nelle loro menti e quindi sapere che non si stanno muovendo su più fronti?> la vede come una semplice insinuazione ed è costretta ad intervenire. Potrà anche essere senza divisa ma stanno parlando di lavoro <sarebbe meglio se ti occupassi di quello che ti abbiamo chiesto senza fare inutili supposizioni> le interessa? No. Non importa che il consiglio ci stia o meno lavorando, fintanto che le faglie si aprono all’esterno non è un suo problema, fintanto che non la minacceranno direttamente non le importa come di base si disinteresserebbe anche dei traditori se non fosse stata incaricata dai superiori <se abbiamo finito con gli affari mi godrei l’aperitivo> la lancia lì e semplicemente riprende il bicchiere in mano, pronta ad un secondo sorso che con ogni probabilità finirà per darle alla testa. Entro fine bicchiere sarà sbronza. Interviene subito prima che la situazione appunto degeneri troppo. < Ekko, ci sono limiti alle informazioni che possiamo rilasciare pubblicamente. Sono informazioni classificate, già la zambato per esempio non lo abbiamo detto pubblicamente. Non è una questione di non fidarsi di te o di nasconderti fatti come il volere della Shinsengumi, è una questione di segretezza. > gli risponde, mettendo, si spera, la parola fine a quel discorso. Le informazioni extra gliele hanno fornite, potrebbe tranquillamente prepararsi il chakra e il sigillo da fargli per cancellare quelle memorie e riscriverle in maniera migliore e a loro più convenienti. Tuttavia non lo fa, è convinto di poter ottenere una collaborazione sana con Ekko con tutta la fiducia che gli ha dimostrato fin ora, instradandolo proprio per la via che lui reputa quasi corretta per Ekko e per quello che gli ha trasmesso. < Inoltre sono solo persone che reputiamo sospette. Non vuol dire che sono colpevoli. Preferiamo comunque tenere queste persone sorvegliate per evitare che possano minare la pace e questi dieci anni. Non permetterò a un fantasma del passato di buttarci di nuovo nel chaos più totale per la loro fama di potere o per nostalgia delle battaglie. > risponde seriamente, guardandolo in volto da occhi azzurri a occhi azzurri appunto, sopracciglia appena crucciate mentre spera di essersi fatto capire da Ekko. Già il fatto che non possono parlargli gli fa capire che appunto è grave la situazione e inoltre l’hanno detto pubblicamente: hanno preso la situazione in maniera preventiva, perché se non è mai spuntata nessuna crisi è perché la Shinsengumi si è sempre mossa in anticipo non appena hanno fiutato una potenziale situazione di pericolo. Chissà, magari quelle tre persone di cui hanno trovato le tracce non sono neanche per forza di cose nemici, sta di fatto che comunque sono persone le quali hanno accesso a un potere che deve essere regolarizzato per la potenzialità distruttiva, come nel banale esempio che ha fatto in precedenza. Si gode così l’aperitivo e quelle pizzette, congedandosi poi da Ekko per scortare a casa Saigo se fosse troppo sbronza da essere molesta o pericolosa, visto che sa dove abita, per poi tornarsene a casa sua. Nei momenti di silenzio che scorreranno dopo ne approfitta per bere il proprio drink. Un ringraziamento a chi ha offerto, così come ad entrambi per la cortesia. < Cercherò di capire. > sui tatuaggi di Saisashi, ammettendo di ignorare il loro significato. Dopotutto, l'ha conosciuto solamente nel pomeriggio dello stesso giorno. La risposta difensiva dell'altra lo allerta, che quello è un campo minato. Increspa le labbra in una nota meditabonda. < Mh. > inutili supposizioni. Non gli piace quella parola. Né quella reazione. Ma si guada bene dall'andare avanti. Alla fine, che cosa potrebbe fare, lui? < Sono pagato per altro, certo. > scrollando le spalle, così come distendendo le ciglia, e tutti gli altri lineamenti, buttandosi indietro con la sedia. Annuisce verso Nobu. < Certo, Bro. Lo capisco. Fate il vostro lavoro, ed io il mio. > lo dice con chiarezza e trasparenza. Non sembra avere risentimento in ciò. E' un discorso che concepisce pienamente. < Quindi non è sicuro. > sul fatto che possano essere invischiate anche le altre. Forse Furaya, Mattyse, Dyacon, Saisashi, e chissà Mekura, sanno poco o nulla di quelle faglie. L'avranno appreso come gli altri dai notiziari. Ci dovrà ragionare bene, su cosa fare, e su chi fidarsi. In questo momento, è parecchio un Jolly, muovendosi in bilico tra una fazione e l'altra. Una situazione spinosa, di non facile gestione. Non ha deciso, in effetti, nemmeno lui, dove stare. Sta collaborando coi ragazzi della TF per quanto riguarda la figlia della ex consigliera e del bombarolo, ma non è ancora del loro gruppo. Dall'altro lato, ha svolto qualche impegno con gli agenti della Shinsengumi, Kamichi, Nene, lo stesso Nobu: ma non è un agente del governo. Non è cane, non è lupo. Sa soltanto che è Nero. < C'è ancora anche la storia dell'assassino, tra l'altro. > buttando lì per lì quell'argomento, quasi come per rovesciare il tavolo da gioco, e sabotare quella partita; ha le medesime intenzioni, non andare a degenerare troppo nella situazione. < Comunque sia, direi di sì. L'incarico è chiaro, le modalità pure, le informazioni, tutte quelle possibili, a disposizione. > ricapitolando, challenge accepted. < Sì, beh... > sul godersi l'aperitivo, un'occhiata al cellulare, all'orario. < Io devo proprio scappare, in verità. > facendo per alzarsi. < Devo... fare una cosa.... > o farsi qualcuno. LeL. < Ci teniamo in contatto. I miei recapiti li avete, tanto. > occhi ai due, a Saigo, ed allo Hyuuga: a quest'ultimo, una mimica più leggera, di cameratismo maschile, qualche sollevata di sopracciglia. Chissà se sta dicendo per lui, o manda segnali in codice riferiti ad altro. < Grazie per l'aperitivo. Prossima volta offro io, mh? > un saluto generale, facendo quindi per rimettersi in viaggio. Destinazione: indiana jones ed il tesoro della mummia. (//END)