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Parlami di te bella farfalla

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con Mekura

15:45 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] È un caldo pomeriggio, il Sole è chiaro e con i suoi raggi riscalda le strade del distretto di Amegakure, popolo abituato alle continue lacrime del Cielo addolorato per il dolore di quel popolo che al giorno d’oggi sembra quasi aver dimenticato le pena dei propri padri. Shiroi in grattacielo vicino alla piazza centrale, un ascensore può portare chi vuole raggiungerlo al nono piano , appartamento 96. Una volta usciti dall’ascensore è facile riconoscere la sua porta grazie alle falene che riposano a quest’ora davanti alla sua abitazione, dai diversi vetri delle mura su può vedere parte della piazza centrale. Il Genin in questo momento si trova all’intero della sua abitazione a fissare la statua del Sommo dio Pain dalla finestra, indossa un paio di pantaloni da shinobi , piedi scalzi che lasciano libera visione dei suoi piedi bianchi dalle unghie smaltate di nero , l’addome è privo di vesti infatti è facile vedere lo stemma della Pioggia inciso a fuoco all’altezza della bocca dello stomaco, proprio sotto lo sterno, sulla sua schiena , proprio al centro è tatuato lo stemma Anbu , un tatuaggio nero che spicca sulla pelle diafana del genin. Criniera dalle ciocche bianche che sfuorano le spalle dello shinobi, una mascherina nera con una fantasia rossa che forma la bocca di un Oni copre le sue pallide labbra. <<..>> Occhi di zaffiro continuano ad osservare la statua del nonno del genin mentre gli orecchini pendenti di carta che in stile origami che prendono le sembianze di rombi si scuotono appena, ciondolando per colpa del leggero vento sembrino stiano danzando avanti e indietro. Ovviamente non è solo nell’abitazione con lui c’è la sua fidata Luna,la sua piccola farfalla bianca che al momento è immobile sul suo lato destro del viso,tra le guance e gli zigomi dell’angelo di carta.

15:59 Mekura:
 Fa strano, non dovrebbe ma fa strano ritrovarsi in casa del collega anbu. Per dirvi, è come se spiee, assassini, ecc ecc si incontrassero sotto lo stesso tetto e lei sta portando pure un regalo. Indosso porta dei jeans chiari, una maglia bianca e la giacca bianca con il serpente bianco ricamato dietro la schiena. Stivali neri e una tascapane portata a tracolla completa l'opera. Con all'interno il regalo, i documenti, i due cellulari, le chiavi e dei soldi. Controlla la posizione della abitazione. GUarda verso l'alto osservando in tutta la lunghezza del grattacielo. Non è che non ci sia mai stata, in un grattacielo, ma lei generalmente piace vivere massimo al primo piano, secondo dai, andare a vedere come è una casa al nono piano di un grattacielo è una esperienza per lei, una cosa stupida magari ma comunque le da una sensazione strana, di fascino, di novità. Sopratutto perché si affaccia sulla piazza centrale, deve essere una bella vista dall'alto. Arriverebbe davanti alla porta rimanendo perplessa su cosa fare: c'è da premere qualche tasto? Si ritrova sorpresa a notare che l'entrata è libera, aperta basta solo superarla e procedere verso il fatidico piano, ovviamente non ci pensa nemmeno a prendere l'ascensore, si dimentica di questa opzione e quindi si farebbe tutte quelle rampe di scale diretta verso il nono piano. Sospira un po' ma alla fine è pur sempre un ottimo esercizio per le gambe. Salirebbe su guardandosi intorno e alla fine arrivando davanti alla porta della casa sollevando la mano destra andrebbe a battere con le nocche dando due colpetti decisi. "toc toc" si presenta anche alzando il tono di voce <ciao, Sono io> [ch off]

16:15 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] Un Battito d’ali secco quello di Luna che spicca improvvisamente il volo strappando via Shiroi dai suoi pensieri. <<mhh?>> direbbe seguendo con l’iridi blu la farfalla che svolazza verso la porta d’ingresso della stanza, cosi si volterebbe fissandola freddamente. << Che c’è Luna?>> non avrebbe tempo di fare la sua domanda che il suono delle nocche sulla porta d’ingresso seguito dalla voce di Mekura andrebbe subito a dar risposta al Genin che a passo veloce si precipita verso la porta per prendere una felpa nera e rossa a zip dall’appendiabiti per poi indossarla, senza chiuderla lasciando visibile i definiti addominali e la parte centrale del bianco torace dell’Angelo di carta. La mano destra si poggia veloce sulla maniglia della porta e proprio in quel momento Luna torna a prendere il suo precedentemente posto sul viso di Shiroi. Adesso Shiroi aprirebbe la porta vedendo finalmente la figura di Mekura davanti a se, fa quasi senso vederla fuori dalla sede segreta. Gli occhi andrebbero a squadrarla per bene . << Ehi..ma senza maschera stai davvero bene sai?>> Domanderebbe con una voce molto particolare, voce che solitamente viene celata dalla maschera di porcellana nera della volpe nera, una voce pura, innocente, dal sesso non definibile, molto simile a quella di un bambino/a. Detto ciò aprirebbe del tutto la porta , mentendosi di lato in modo che l’Anbu possa entrare nell’abitazione. Ciò che vedrà una volta entrata sarà un ambiente unico, una stanza rettangolare che da vista da una vetrata molto grande alla piazza centrale, un bel vedere sulla statua di Pain, sul lato destro una zona cucina con un tavolo da sei persone, sulla sinistra un divano con davanti a se una televisione, sull’angolo destro una scrivania con un pc delle casse , dove al momento risuona a volume basso della musica che fa d’ambiente e 4 porte chiuse. Una vicino al divano che portano alla camera d’aletto di Hye, due vicino alla scrivania, una la camera da letto di Shiroi ,una il bagno e l’ultima porta si trova nei pressi dell’ingresso che porta al ripostiglio dei due abitanti. Luna per adesso non farebbe nulla. [ Shiroi ma senza maglia : https://www.pinterest.it/pin/365002744808331545/ ] [Musica: https://www.youtube.com/watch?v=MJofEF9ksfA]

16:36 Mekura:
 Non sa come prendere questa cosa: probabilmente è dovuto al fatto che ci sia un accessorio in più e un capo d'abito in meno sul corpo di Shiroi che la lasciano a strabuzzare gli occhi lasciandola impallata davanti alla entrata della porta, come un gatto che ha miagolato fin ora per entrare dentro ma decidono di rimanere sulla soglia per non si sa quale giustificato motivo. La domanda la scuote dai suoi pensieri. <ah? dici?> si farebbe strada stringendosi con le braccia attaccate al corpo per continuare a puntare lo sguardo su questo. <bhe, hai dei begli occhi> afferma andando a toccarsi la parte inferiore della faccia <insomma, non hai una maschera completa ma, non posso dire davvero di riuscire a vederti in volto così> rivela con un sorriso sottile prima che la sua attenzione venga attirata completamente dalla vista. Si avvicinerebbe alla vetrata centrale in modo da andare a guardare la statua di Pein. <bella vista> commenta la donna con un sorriso sereno sul volto, affascinato andando a guardare la statua e poi verso il basso per vedere quanto è distante il suolo da li. Si estranierebbe così prima di accorgersi che deve fare una cosa< <ah che stupida> afferma andando a prendere dalla tascapane quello che sembra una bottiglia di sakè di prugna, abbastanza elegante di vetro nero con un incarto che parte dal collo e scende fino al "culo" della bottiglia recitando la scritta "Sakè Tairo" <non sapevo cosa portare, magari non lo bevi neppure, però, magari un giorno ci sarà una occasione speciale e avrai qualcosa da stappare: invecchia bene quindi hai tutto il tempo per usarlo secondo me> sorride avvicinandosi di nuovo a questo per porgerglielo. <ora, non vorrei essere troppo impudente con questa domanda> strascica la fine della frase guardandolo di nuovo <ma c'è un motivo per la quale sei con una maschera in casa?> o era solo per non farsi vedere in faccia da nessuno...era una cosa da anbu? ora ha dei dubbi. [ch off]

16:52 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] Chiuderebbe la porta una volta che la partner di team abbia fatto il suo ingresso nella casa per poi ascoltarla mentre si avvia verso la finestra tranquillamente ammirando la statua del nonno di Shoroi. Luna egocentrica come sempre apre le sue ali perla da buona Morpho polyphemus svolacchiando intorno all’ospiete. << Luna…lascia stare la nostra ospite su…>> Direbbe con la voce divertita e imbarazzata per l’azione egocentrica dell’amica dalle ali bianche carta. La stanza che si mostra a Mekura è molto monotematica, quadri che raffigurano Amegakure e Farfalle, nient’altro. Nessuna foto di famiglia o cose varie se non per qualche accessorio sulla tematica shinobi , come maschere e qualche finta arma bianca messa li tanto per abbellire la stanza. Sentendo le parole di Mekura che vanno quasi ad ammonirlo in maniera simpatica vanno si che il ragazzo chini il capo di lato, verso il destro come quello di un gattino mentre la parte superiore del suo viso va a disegnare un’espressione apparentemente sorridente. << Hai ragione sono stato cresciuto cosi, nella mia famiglia c’erano regole molto dure per me questa è normalità , ti chiedo scusa. >> adesso la mancina s’alza fino ad arrivare all’elastico sinistro che tiene salda la maschera che copre il lato inferiore del suo viso, per poi allargare l’elastico e togliere la maschera del tutto mentre si avvicina a Mekura. Il viso di Shiroi ha dei tratti molto delicati e la sua pelle è esternamente chiara, un viso angelico proprio come la sua voce , sembra quasi esser stato disegnato per essere la rincarnazione di un angelo se non fosse per luna che subito torna sul suo viso quasi tentando di nascondere parte del viso di quella che sembra essere una bambola di porcellana. <<oh… ma è un pensiero bellissimo, la conserverò allora aspettando il momento giusto!>> esclamerebbe felice prendendo la bottiglia. Sorridendo come un dolce angioletto. << Anche perché io posso bere solo per grandi festeggiamenti, fa parte del mio credo ninja, magari una sera di queste la finiremo tutta insieme a Tachiko chan!>> Esclamerebbe ancora felice sorridendo, di rado si può vedere il viso dello Shinobi eppure a guardalo cosi non sembra neanche il ragazzo che ha conosciuto fin ora, sembra una bambola a tutti gli effetti. << Posso offrirti una tisana o un thè? >> Domanderebbe gentile mentre s’avvia verso la zona cucina della stanza.

17:09 Mekura:
 Ridacchia appena vede quella farfalla? falena? non è pratica ma vede quella cosina delicata ed è subito una cosa particolare in più da aggiungere a questo individuo <una volta avevo un cane, Andoss, era un bravo cane, l'avevo presa per la mia figlia adottiva Ai, la maggiore...mi manca moltissimo> si lascia trasportare dai sentimenti malinconici mentre continuerebbe a seguire con los guardo la farfalla. <non mi aspettavo di trovare una farfalla come animale domestico> commenta la donna porgendogli la bottiglia <si potrebbe fare quando arriveremo a fare un numero totale di missioni come squadra, magari...> risponde lei stringendo le mani, ora libere, tra loro iniziando a camminare sul divano. <un thè verde sarebbe fantastico> annuisce accettando la proposta mentre andrebbe con la sinistra a toccare il tessuto del divano facendo scorrere la mano lentamente avanti ed indietro mentre lo ispezionerebbe da vicino. Preme con la mano per sentire la consistenza e successivamente inizierebbe ad ispezionare il salotto, andando a guarda quella...humm...cornice? Lo guarderebbe a destra ed a sinistra ossrvando lo spessore del televisore controllando quanto sia spesso mettendolo a paragone con il pollice continuando a studiare e valutare. Ma la cosa che la attiererebbe di più è il computer che fisserebbe girandogli attorno come se fosse una strana scultura. SOgghigna e finalmente smetterebbe di curiosare in giro andando verso la cucina. <è un bel posto, molto minimal, molto sobrio> molto asettico. <ti piacciono le farfalle allora?> chiede la donna anche se è PALESE tutto questo. <hai dello zucchero?> chiederebbe all'improvviso. [ch off]

17:25 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] Resterebbe voltato di spalle mentre si appresta a prendere delle tazze dalla credenza poi poggiarle su uno dei piani della cucina. << Animale domestico? >> domanderebbe confuso mentre apre il friggo e va a prendere una bottiglia d’acqua per poi riempire le due tazze. << Non penso che una farfalla si possa addomesticare lei sta con me per scelta sua e ti posso assicurare che fa tutto quello che vuole.>> Detto ciò andrebbe per richiudere la bottiglia, stringendo saldamente il tappo e andrebbe a riposizionarla all’interno del frigo nuovamente per poi chiuderlo e aprire il piccolo forno a microonde. << Non mi piace se qualcosa viene addomesticata…insomma…è come..>> direbbe un po' confuso mentre mette le due tazze nel microonde per poi chiudere lo sportello dell’elettrodomestico. << Schiavizzare qualcosa capisci? Come se si prova a modificare l’essenza di qualcosa … se devi amare qualcosa l’ami per ciò che è non devi …addomesticarla. >> Adesso la mano mancina andrebbe ad azionare il timer di 5 minuti dell’elettrodomestico, ruotando il timer sul pannello elettrico mentre la gemella destra s’alzerebbe chiudendosi a pugno lasciando solo l’indice dritto e all’insù come nel creare un piedistallo sul quale Luna andrà ad appoggiarsi per poi spalancare le sue belli ali carta,ora gli occhi di zaffiro si dovrebbero poggiare su di lei per poi sorridere dolcemente osservandola. << vedi? Lei è bella cosi libera.>> aggiungerebbe infine per poi tornare ad osservare Mekura. << Si amo molto le farfalle e anche le falene…non trovi sia una comica coincidenza con il fatto che mi chiamo Shiroi Cho? >> Domanda per poi ridere ironicamente mentre s’avvicina al contenitore delle bustine da thè. << Quindi sei una mamma? Bhè gli allenamenti ti fanno bene sembri una ragazza scapola dal fisico che tieni!>> Esclamerebbe ancora ironico visto l’aspetto di Mekura, altro che milf , quella è proprio bona ma per Shiroi non c’è nessuna malizia…è strano sto qui che ci volete fa. <<Ovviamente. ho anche del dolcificante e zucchero di canna…perché? Per il thè? >> domanderebbe ancora mentre va a prelevare delle bustine di thè verde dal contenitore.

17:45 Mekura:
 Rimane ad ascoltare quello che ha da dire Shiroi senza neppure controbattere a quel punto di vista: è una bella cosa, mette in chiaro la ricerca della libertà di questo ragazzo, ma allora perché il ragazzo è un anbu, che di libertà ha ben poco a che fare, anzi: Gli anbu sono fonte necessaria per il controllo sul villaggio e questo comporta inevitabilmente al controllo ed alla limitazione delle individualità, loro stessi non sono liberi ma limitati. Vedi anche solo l'uso delle maschere o dei simboli: quel marchio che ha sul braccio destro deve nasconderlo ogni volta che comporta svestirsi di fronte a qualcuno, significa non usare maniche corte se non lo hai coperto, significa essere costretti a prendere delle decisioni che sono limitate. Perché uno che pensa così si è unito agli anbu? affascinante comunque <bhe allora, coinquilina?> sorride per poi scuotere la testa <bhe neanche questo è giusto, non paga le bollette...magari amica?> quando si parla di comiche coincidenza la Hyuuga sorride ridacchiando comprensiva <se pensi che Mekura significhi cieca e io faccia parte del clan Hyuuga non solo diventa comico ma un vero ossimoro> commenta la donna appoggiandosi su una mensola in modo da tenersi lontano da Shiroi per non stare in mezzo mentre prepara il thè. <si sono una mamma> le viene da ridere e infatti ride <da quando avevo 18? 17 anni? non ricordo più> è un tempo lunghissimo. <solo a dire questa cosa mi sento invecchiata di quarantanni> scuote la testa pensando ad Ai <la mia bambina> prende un lungo sospiro ma questa volta più gentile. <l'avevo salvata da una brutta situazione, aveva perso entrambi i genitori proprio poco dopo la guerra civile contro l'hokage Kuugo. Immagina di avere una bambina traumatizzata cresciuta da poco più che una ragazzina, Andoss era il suo cane> alla fine non ha solo una figlia da dover cercare <Ai...le ho insegnato a sopravvivere, le ho spiegato come riuscire a proteggersi...mi piace pensare che abbia trovato qualcuno, un marito, un compagno e che abbia una famiglia, una migliore di quanto le potessi dare...ma lasciami perdere, mi sto facendo traspotare dai ricordi> scuote la testa e sorride a questo scusandosi per quello che è appena successo, poi risponde riguardo allo zucchero <ah no no è per la farfalla, da quello che so alle farfalle piace lo zucchero, sbaglio?> [ch off]

18:04 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] Lo sguardo si perde nel racconto dell’amica, il suo sguardo è chiaramente perso nelle sue parole come un bambino che ascolta una storia narrata da un canta storie, rimanendo rispettoso del racconto senza mai interromperlo a differenza del timer dell’elettrodomestico che va ad attirare l’attenzione dell’angelo di carta con un “din” . << bhè per la tua età sei comunque molto bella credimi amica mia.>> direbbe sorridendo mentre va a prelevare le due tazze dal microonde, l’acqua sembra bollire e fumante dalle tazze . << Ha avuto un’ottima madre se questo tuo racconto è vero.>> adesso le mani smaltate di nero andrebbero a prendere le due bustine di thè immergendole nel liquido bollente, la carta sembra scottarsi quasi come se friggesse per la caloria dell’acqua calda mentre l’aroma del thè verde inizia a colorare il liquido di un verde scuro. <<… da come ne parli sembra che tu non abbia più nessun contatto con lei,ma sai spesso gli uccelli quando abbandonano il nido non rivedono più i propri genitori, nonostante che li hanno accuditi e amati. >> l’indice e il pollice adeso vanno a stringerle le cordicelle delle bustine da thè, per tirarle su poi rimmergerle nuovamente, un veloce movimento, eseguito un paio di volte. << Magari il destino vi farà incontrare di nuovo…chissà però quando hai bisogno di parlarne io sono sempre qui Mekura. Ricordatelo. >> Direbbe sorridendo verso di lei porgendo la tacca con il thè pronto. << Aspetta qualche minuto in modo che sia pronto. >> detto ciò andrebbe a pensare alla sua di tazza andando a imitare lo stesso movimento fatto precedentemente con la tazza di Mekura . << Bhè non ho visto mai mangiare Luna sai?>> domanda stranito facendo cadere un leggero silenzio. << Non sembra avare lo zucchero e neanche le foglie… chissà cosa fa quando dormo. È con me da quando ne ho memoria e non l ho mai vista nutrirsi. >> Aggiungerebbe in fine dirigendosi verso il divano con la tazza in mano, sfiorando appena le cosce con quelle di mekura passandole affianco. Luna non sembra muoversi ancora dal suo viso, sembra quasi finta, si limita a sbattere le ali d’intanto in tanto. Il vento soffia e fa risuonare i campanelli che si trovano vicino alla finestra appesi a degli origami a forma d’angelo.

18:31 Mekura:
 <sembra di si> le viene da dire dato che è riuscita con del flirt e addirittura andare una sera con Ekko, giusto per sentirsi in colpa il giorno dopo. Solleva un sopracciglio quando sente questo darle della brava madre. Anche Orochi le deva della brava madre, tutti più o meno pensano o pensavano fosse una brava madre. Eppure ha perso contatto con Ai, non sa dove sia Ken, non sa dove sia Kimi ed i figli che sanno dove sia lei e viceversa non vogliono avere nulla a che fare con quella donna. <non credo: insegnare a difendersi è una cosa da sensei non tanto da madre...Una madre deve esserci, per discutere, parlare del futuro, per confortare, guidare...essere interessata e presente e io non sono mai stata presente come avrei voluto. C'era sempre una missione da fare, una guerra da combattere, persone da uccidere...non è che non fossi interessata, tutt'altro, lo facevo anche perché speravo che a furia di battersi, a furia di uccidere le persone, a furia di eliminare il "male" dal mondo, lei e tutti i miei figli avrebbero vissuto una vita migliore, una vita normale, in pace> era una mamma in carriera, certo la carriera erano gli ammazzamenti ma lei era li nei primi tempi ad andare da una parte e correre da Ai subito dopo. Certo, aveva la decenza di chiedere aiuto quando era assente e di non lasciarla da sola, ciò nonostante doveva portare il pane in casa e la vita da ninja le piaceva, cosa che entra in cotrasto con questo desiderio materno prematuro che ha sempre avuto. <per ora? no...> si vergogna a farsi vedere da Ai, così come da Ken semmai fossero vivi. Si vergogna per molte cose. <magari> chiude così il discorso concludendo con un "grazie" afferrando la tazza tra le mani sentendo un piacevole calore contro i palmi delle mani. <davvero?> mugugna guardando di nuovo la farfalla. E sorride garbatamente sollevando le spalle come se non le interessasse particolarmente, poi però pensa ad altro: da quando ha memoria? Guarda stranita quella farfalla e poi guarda lui di nuovo con più attenzione. Si gira di nuovo per l'appartamento andando verso gli origami a forma d'angelo e il pensiero vola a Sango. <Ho avuto il piacere di conoscere un'altra amese come te> in realtà 2 considerando Akendo <...non è un villaggio che ho approfondito però, solo un po' di storia e il fatto che si fosse unita a Kusa..ma devo dire che c'è una estetica...istintiva, una malinconia profonda, verso un passato che non c'è stato e che è stato strappato ai discendenti eppure ricordato con orgoglio...ti va di parlarmene un po'?> domanderebbe andando a sedersi verso il divando anche lei. [ch off]

18:54 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] Accenna ancora un piccolo sorriso mentre le labbra di luna si avvicinano alla tazza per poi soffiarci dentro perdendo qualche secondo a rispondere alla compagna, dal divano si vede chiaramente la finestra che mostra la statua del sommo pain. << bhè ci proverò anche se non mi basterebbe una sera intera.>> ora andrebbe a sorseggiare il thè che scende lungo il suo collo, mostrandosi appena, come una piccola prede che si ritrova dentro una serpe. << Io non conosco Amegakure, non vengo da li ma da un villaggio molto lontano. I miei genitori sono stati shinobi della Pioggia e hanno cresciuto me e mia sorella com’era nella loro usanza, nell’essenza della Pioggia. Siamo cresciuti con regole diverse, uno dall’altra per rispettare la nostra essenza. >> Ancora un piccolo sorso prima di continuare per poi poggiare gli occhi di zaffiro sul liquido verdastro che sta bevendo. << Per noi non c’erano fiabe ma racconti del villaggio e raramente erano a lieto fine, siamo stati cresciuti per essere dei Shinobi della Pioggia, noi siamo solo delle gocce e tutti insieme siamo la Pioggia che cade dal Cielo. Amegakure non era come questo villaggio, non ha mai avuto le basi per farlo. La maggior parte dei bambini crescevano orfani, la fame era tanta e già bere un thè come noi era un lusso che nessuno si poteva permettere. >> Il viso di Shiroi sembra rattristirsi mentre Luna va piccoli passi fino a fermarsi sotto il suo occhio destro, come se fosse una lacrima che scende dal suo viso. << Durante le guerre ninja quello era un territorio di guerra, la nostra gente veniva rapita, derubata di proviste, abusata nei peggiori dei modi che neanche io ho il coraggio di dirti. Ovviamente chi provava a ribellarsi veniva ucciso e spesso anche se non ci provava… da quel momento il cielo ha iniziato a piangere , una pioggia che mai ha avuto fine…Fino al suo arrivo.>> adesso la mancina va a indicare la statua del Divino Pain. << Lui ci ha difesi, dal dolore è diventato Dio. Come un bruco che diviene farfalla…per questo lo ricordiamo e vive in tutti noi ancora oggi…>> Adesso lo sguardo si poggia su Mekura. << Ancora pensi che una madre o un padre che insegna l proprio pargolo a difendersi sia una cattiva madre o padre? >> Domanda serio. << I miei genitori mi hanno cresciuto cosi, rispettando sempre la mia essenza e un giorno sarò degno dei miei padri. Fino a quando vivrò per la pioggia…La mia essenza è essere uno Shinobi, come per questa farfalla è essere libera. >> Le ali di Luna adesso si spalancano nascondendo l’occhio del Genin . << Non hai nulla da rimproverati Mekura chan…>> Le sorride nel tentativo di farla sentire in pace, sembra rispettare l’anima della shinobi nonostante il suo racconto.

19:19 Mekura:
 Parte alla lontana Shiroi e lei ascolta e sorseggia con calma una volta che il tè inizia a non bollire così tanto. Rimane a pensarci un po': da quanto Ame si è unita a Kusa? non se lo ricorda ma rimane un po' a calcolare quanti anni potessero avere i genitori di Shiroi mentre questo continua. Addirittura si parla del Famigerato Pein quello che loro considerano come una figura messionica mentre per il suo villaggio ha un'altro valore. <da noi viene ricordato nella storia come un omicida> commenta a bassavoce, mordendosi la lingua: non voleva mettere a confronto la cosa, questo è solo un pensiero che ha manifestato automaticamente. Quando poi si ritorna al discorso sul fatto di essere dei buoni genitori Mekura scuote il capo e sorride amaramente: non ha capito. Ma è normale che le persone non capiscano. La sua esperienza va vissuta e va affrontata con un lungo discorso, non con qualche commento davanti ad una tazza di tè. La sua storia ha un sacco di ombre e di luci, non solo nel suo modo di essere un genitore ma anche nel suo modo di essere una persona. Ha fatto soffrire molte persone e in qualche modo continua a farlo. Le sue azioni del passato e anche del suo essere un genitore che non è riuscita a risolvere le proprie faccende personali l'hanno portata qui e forse il fatto che stia accettando di non vedere Hiashi e Kurako anche se le mancano da morire, o il fatto di non voler ricercare Ken, il bambino che è stato allontanato da lei perché instabile secondo il genitore naturale, O Ai, la maggiore che a prescindere da quanto abbia cercato di proteggerla ha sempre subito dei traumi da parte della guerra da parte di gente che aveva preso di mira lei o Mekura. Ha paura, di nuovo e si vergogna molto. Non può nascondere il fatto che alla fine potrebbe fare questo paragone anche con questo nuovo villaggio, non sarebbe strano se qualcuno le desse ragione sul fatto che si dovesse vergognare e scomparire nel nulla. Non lo fa tuttavia. <no su questo ti sbagli Shiroi: ho molti peccati sulla coscienza, ho vissuto abbastanza da rendere impossibile non avere delle macchie sulla propria anima. Io sono più sporca di altri e questo perché ho sbagliato molto. Voglio solo rimediare a questi errori, il meglio che posso almeno. Se saprò che avrò davvero fatto abbastanza allora non avrò nulla da rimproverarmi, ma per ora ho molto di cui redimermi> COntinuerebbe a bere guardando di nuovo SHiroi <....posso farti una domanda?> chiede la donna piegando la testa di lato mentre tiene la tazza tra le mani <tu...come mai sei così legato alle farfalle?> sorride imbarazzata <avevo una amica..> amica? con tutto quello che le ha fatto probabilmente no <compagna> compagna? <...conoscevo una persona che era sempre dietro con le farfalle e la morte, sopratutto la seconda, ma anche delle farfalle, ma non ho mai capito questa passione per i lepidotteri, te magari è la libertà, ma insomma, c'è altro?> non è che quello li è anche lui legato alle farfalle dell'ade? bhe è strano che una farfalla abbia una vita superiore ad una stagione, qui sembra parlare di anni [ch off]

19:32 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] Il sorriso che s’era creato sulla bambola di porcellana sembra appassire di colpo di colpo quando sente suo padre essere nominato come un assassino. <<.. bhè spesso il bue da cornuto all’assino…>> Lo sguardo di zaffiro gelido si poggia su mekura. Non c’è rabbia nelle sue parole, non c’è rancore. È gelido e vuoto. -INIZIO FLASH BACK- << ma quanto sei patetico? Come puoi dire che questo è il tuo animale domestisco?!>>Esclama un ragazzino verso ‘un’altro mentre sembra aver catturato con un rettino una farfalla bianca ,mentre l’altro che viene deriso viene tenuto dalle spalle da altri due ragazzi molto più grandi di lui. << LASCIALA SUBITO LUNA!>> Esclama mentre cerca invano di liberarsi dalla presa dei due. <<… Sei patetico non c’entri proprio nulla con il resto della tua famiglia, sei senza coglioni e debole non sembri neanche il fratello di Mye . >> Dice schifato verso l’atteggiamento del più piccolo per poi prendere la farfalla dal retino e avvicinarsi a lui mentre la tiene stretta con le punte delle due dita. << Sei debole proprio come una farfalla Shiroi.>> Dice crudele per poi strappale le ali della farfalla davanti agli occhi del ragazzino che spalanca gli occhi schokato dall’atto del più grande mentre i due ragazzi lasciano la presa e lo lasciano cadere con le ginocchia a terra. –FINE FLASH BACK. Ancora la fissa vedendola ancora chiedere cose, come se gli interessasse davvero sapere di lui. Da fuori e appena udibile uno strano suono, ali d’insetto… Shiroi sembra non farci caso, diverse falese si trovano sui vetri delle finestre, saranno 8 circa. << … A te perché piace il thè vero? >> domanda freddamente alzandosi. <<… Perché ti piace. Facilo no? >> La voce del genin sembra estremamente diversa adesso , non sembra più quella di un bambino ma quella di una persona vuota, quasi priva di vita. INIZIO Flash Back- I tre ragazzi ridono ancora del ragazzino che si trova in ginocchio mentre la farfalla giace a terra vicino le sue ali strappate. << … è patetico pure da picchiare…guardate come piagnucola. >> dice uno dei due che lo bloccavano quasi infastidito da non vedere nessuno reazione. <<..picchiarlo ? Ma siete pazzi , non voglio essere pestato da sua sorella…Lasciamolo piangere li dove sta e speriamo che non vada a spifferare tutto a Mya o ai suoi. Forse abbiamo esagerato.>> dice serio l’altro che lo teneva bloccato per poi voltarsi e andare insieme ai compari iniziandosi ad allontanare. << Non siete voi ad aver esagerato…ma la vostra cattiveria, non siete a conoscenza di cos’è il dolore per questo agite cosi….E per vostra informazione io non piango .>>Replica il più piccolo attirando di nuovo l’attenzione dei 3 cosi da farli voltare. Gli occhi dei tre si spalancano vedendo che una farfalla simile alla precedenza appena uccisa. La voce del più piccolo è cosi tranquilla e fredda non sembrano neanche riconoscerla. Il più piccolo s’alza dalle sua posizione sottomessa, la farfalla va a nascondersi tra i suoi capelli mentre inizia a piovere. << Il Cielo sta Piangendo di quelli come voi…ma non vi preoccupate. Adesso d’Angelo Misericordioso vi mostrerò cos’è il dolore.>> Direbbe per poi voltarsi verso loro e…-FINE Flash Back Adesso il genin dai capelli di luna s’alzerebbe dal divano per dirigersi verso il tavolo dove poggia la tazza. << il sole sta calando mekura. Adesso dovresti andare.>> direbbe come a cacciarla sembra che qualcosa detto dall’amica l abbia ferito e che non la voglia più tra i piedi.

19:51 Mekura:
 è terrorizzante come una persona cambia improvvisamente, lei lo ha fatto spesso e forse è per questo che riesce a sentire che c'è qualcosa che non va, qualcosa che ha detto. ma non bisogna indagare troppo, riguarda più che altro il commento che lei si è lasciata sfuggire. Ma che significa? Konoha ha fatto molti errori nel passato ma non poteva centrare con quello che è capitato ad Ame, erano cose separate. Lo erano? Ed improvvisamente s'accorgerebbe che lei non sa molto non solo di Ame, ma anche di Konoha: era davvero quello che aveva detto Shiroi? Quando questo le chiede come è il thè è ancora con quel comportamento freddo e vuoto qualcosa che non sta esplodendo perché al momento sta IMPLODENDO dentro di se. Lei lo guarda con due occhi enormi e in allerta. <si è buono> lo finirebbe e si alzerebbe con la tazza in mano andando verso il tavolo sentendo quello che ha da dire, quell'invito gentile ad andarsene <...> Mekura annuisce e senza dire nulla appoggia la tazza sul tavolo mentre cala un silenzio imbarazzante. Solleva la testa dispiaciuta ma, decide di rimandare fino a quando non avrebbe superato la porta, così se voleva chiuderle la porta in faccia poteva farlo. <mi dispiace...per quello che ho detto> cerca di scusarsi per lo meno e si dirige colpevolmente fuori dall'appartamento e fuori dal palazzo ritrovandosi in strada con molti dubbi e pensieri. Guarda verso l'alto, verso Pain perndendo un lungo, lungo sospiro <forse devo studiare un po' di più> magari è anche un nuovo argomento di discussione con Sango o con Il suo archivista di fiducia, magari trova anche un modo più concreto per chiedere scusa a Shiroi. [end]

20:04 Utente anonimo:
  [Casa Tsuki] Non dice nulla la osserva solamente mentre s’appresta ad avviarsi verso la porta , man mano che il tempo passa le falene aumentano , adesso sono una decina abbondante ad essersi posizionate fuori dai vetri. Una volta fermi sulla porta Shiroi fingerebbe un sorriso,almeno ci proverebbe ma anche un cieco capirebbe che si tratta di un sorriso made in Chinatown . << Ti auguro una buona serata. >> Direbbe solamente questo per poi chiudere la porta senza sentire le sue scuse, le parole feriscono non guariscono. Una volta chiusa la porta poggerebbe le spalle contro la porta- - Inizio Flash Back- Il bambino dai capelli bianchi guarda gli occhi di un ragazzino spegnersi e incuriosito lo fissa mentre la vita abbandona il giovane corpo , mentre la farfalla gli si poggia sull’orecchio come nel sussurragli qualcosa . di colpa la sua faccia sembra sorpresa e sollevata. << Ah si ? Adesso sono buoni e posso giocare con te e le tue amiche per sempre?>> domanderebbe per poi ridere felice. – FINEFLASHBACK- l’iridi di zaffiro non si schiodano dalla finestra ma il respiro del genin sembra sempre più pesante e affannato… i secondi passano, le falene aumentano,la manibola sembra tremare , l’angelo di carta che solitamente sembra un piccolo buddha nella pace dei sensi adesso sembra preda di una collera non sua… Fino a quando Luna non si poggia al suo orecchio. Le palpebre si socchiudono e pian piano il viso sembra calmarsi, quasi come un bambino che in lacrime viene cullato dalla madre per poi calmarsi. Gli occhi si riaprono…e di falene non se ne vede più neanche l’ombra. Un sorriso da bambino sereno gli si disegna sul viso….è tutto tornato apposto. Per ora. [End]

...Nel tuo cuore nero che mi fa paura

Mekura, come al solito fa i danni.
I DANNI SERI
Ma questa volta era solo per pura ignoranza.
Pain era un criminale di guerra no?
NO?
NO?