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con Kazuma, Kaworu

16:46 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] Sole, luce e brezza primaverile, ciò che contrassegna al meglio l’inizio della nuova stagione ora che Marzo ormai ci ha lasciato da un po’. La ridente popolazione del luogo che si sposta da una parte all’altra per le proprie faccende, chi sta preparando la propria spesa da portare a casa, chi si sta godendo una giornata di pace e tranquillità e chi come Kazuma, sta viaggiando per una nuova giornata di lavoro. In questo esatto caso non stiamo parlando propriamente di una vera e propria giornata lavorativa classica che impiegherebbe ore in azienda o cose simile, ma di un semplice incontro e analisi degli archivi della redazione giornalistica per cui il Nara lavora già da un po’ di tempo. Vestito come suo solito, similmente a come i partecipanti della festa l’hanno potuto vedere conciato l’ultima volta, tiene l’intramontabile cappello con visiera e parte per lo meno, della sua divisa scolastica da 1920. Difatti come l’ultima volta tiene semplicemente una camicia addosso al posto della mantella e la giacca e con se tiene sempre il suo marsupio nero e la custodia in fiberglass con la spada all’interno che si porta sempre dietro anche ora, quando non ne dovrebbe avere alcun bisogno effettivamente. E’ veramente uscito da poco apparentemente, alla fine per arrivare all’edificio della gazzetta sono pochi passi e sotto spalla sembra tenere una piccola cartella contenente dei documenti. Il viso è un po’ imbronciato e per quanto stia dando attenzione alla strada, lo sguardo è basso verso il marciapiedi ignorando un po’ i suoi dintorni, non è proprio nel migliore dei suoi mood. E’ un po’ triste e sconfortato da tutta la situazione, il killer introvabile, indizi che non si riescono a trovare e esperienze quantomeno discutibili e traumatiche, almeno per lui, creano un misto di sensazione sgradevoli nel suo animo che anche dopo settimane si portano dietro. Difatti questo suo stato d’animo è talmente labile, che sta ignorando anche la cura per i suoi capelli che di solito tiene regolarmente, lasciandoli crescere più del dovuto, fino a quasi arrivargli alla collottola, anche se come ogni buon cittadino civile che si rispetti li pettina comunque. Un passo, poi due, il suo obiettivo sarebbe tornare a casa forse prendendo qualcosina per i konbini per strada da poter usare per la cena, anche se effettivamente non ce n’è davvero bisogno. In qualsiasi maniera, qualsiasi modo o momento, ha bisogno di una distrazione prima che arrivi al punto di rottura, è un ragazzo che si rompe difficilmente o per meglio dire, crede di esserlo, indi per cui tutto questo girare intorno senza riuscire ancora a trovare, non dico una conclusione, ma una pista, dopo mesi lo sta buttando davvero giù di morale e si sente. Vediamo se girando l’angolo, la giornata di oggi si rivelerà una nuova noiosa parte dell’esistenza, o qualcosa di più. { Maruspio con roba - Tanto in custodia - Documenti - Voglia di vivere 2% }

16:55 Kaworu:
  [In giro/Pressi Redazione] Il diurno astro spadroneggia nel cielo, disperdendo le nuvole nel proprio regno, una distesa celeste che fa da tetto allo scenario di oggi, il centro di Kagegakure. Un vento flebile, alito di primavera, soffia impalpabile ma concreto, correndo assieme alla frenetica quotidianità che scorre tra le vie della città. Proprio tra quelle strade, le trame della storia raccontano del Nero Combattente della foglia, comparire in un altro episodio della saga. Si staglia sullo sfondo del panorama in maniera imponente, ergendosi dal suolo per tutta la propria prestante statura, slanciata sulle leve inferiori robuste ed allenate, lasciandolo sollevare per oltre il metro e novanta di altezza. Corporatura dalla fisicità pronunciata, tonico nel profilo quanto massiccio, delineando due spalle larghe che rientrano verso un petto ampio e vigoroso, a sua volta montato sopra un busto marmoreo e stoico, costeggiato dal paio di braccia che scendono come due arbusti nerboruti, di notevole spessore. Bacino rifinito, scivolando verso un comparto inferiore granitico posteriormente e forzuto nella muscolatura cosciale, contribuendo a dare alla sagoma nel suo complesso un contorno bilanciato da quel senso di sportivo atletismo. Capelli marroni, sistemati in quell'acconciatura particolare di lunghi Dreadlocks, i quali vanno a scendergli lateralmente e dietro la nuca, appena raccolti dall'ausilio di una fascia in testa che, sulla parte della fronte, si agghinda di una lamina d'acciaio con nel mezzo il simbolo della vecchia Konoha. Due orecchini squadrati ai lobi, piercing a cerchio al labbro inferiore ad arricchire la bocca carnosa e pronunciata, di un colore più tenue rispetto all'incarnato del giovane, che propone delle tonalità piuttosto scure di pelle. Occhi blu molto densi ad accendere i connotati maturi, seppur mantenga generalmente un'aria giovanile sul viso glabro e virilmente definito da tratti marcati e duri, sfumati dall'aria parecchio compassata e calma che ne contraddistingue il piglio. Abiti di un completo scuro, formato da una giacchetta nera anonima ed un paio di pantaloni in tinta unita, che terminano nella calzatura di scarpe bianche ginniche e comode; accessori, oltre al coprifronte in capo, dei guantini a mezzo dito con placche di ferro sul dorso, a rinforzarne la copertura superiore, mentre al collo, attaccato da una catenina, vi è un pendaglio raffigurante una testa di lupo completamente nera; monile dall'aria vissuta, un po' segnato da qualche graffio superficiale, così come da lievi smangiucchiamenti della cromatura. Chiude l'inventario una tasca portaoggetti penzola sul fianco sinistro, contenente la bomba luce, due tonici dall'effetto diverso, e la bombola col set di fumogeni. Il percorso curva, trovando una svolta all'angolo del tracciato urbano, proprio quello presso cui sta girando lo stesso Kazuma, dalla parte opposta tuttavia.
{Chakra off}{Leaf's Headband Testa}{Guanti ninja mani}
{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}
{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

17:22 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] Distratto, confuso e perduto nei meandri della sua mente, che si stagliano come una foresta buia piena di ricordi e informazioni che si scontrano tra di loro, il giovane osserva il grigio marciapiedi sotto le suole delle proprie scarpe muoversi insieme a lui, anche se difficilmente saprebbe dire in questo stato mentale se il marciapiede si sta muovendo insieme a lui o è lui a muoversi insieme al marciapiede. All’improvviso però quell’istinto, quello scatto che come una scintilla che da potere ad una macchina arriva e parte, nella calotta cranica del Nara, fa si che egli alzi lo sguardo anche solo per un momento per poter osservare ciò che si frappone fra la luce che rimbalza sulle sue iridi e il panorama. Si blocca d’istinto nella sua camminata e tiene stretti i documenti per non farli cadere, rimane sorpreso e confuso allo stesso momento per quei pochi istanti. Nonostante la testa completamente rabbuiata viene subito schiarita non appena osserva la silhouette e l’immagine del possente Ekko, un individuo che in qualche maniera è riuscito a riconoscere quasi subito. Rimane però dubbioso per quei pochi secondi in cui sta zitto ad osservarlo, in maniera anche un po’ inopportuna se si può dire, cercando di capire se sia lui o meno e se non abbia preso un abbaglio. A quanto pare si, si tratta proprio di uno dei partecipanti di quella nefasta festa e tra l’altro uno di quelli che ha tentato di spogliarlo. I ricordi più imbarazzanti e strani delle ultime settimane gli tornano alla mente tutto d’un fiato non appena capisce al 100% chi ha davanti e per quanto la sua mente gli dice di volersene andare per evitare un’altra esperienza simile il suo cuore, puro e tradizionalista non può che portare rispetto e educazione, anche nelle situazioni più mondane o difficoltose. Se si tratta di una conoscenza, anche solo di sfuggita non può permettersi di non salutare o dare un segno della propria presenza, rimanendo a mo di pesce morto in quella maniera, stizzito sulla strada. Immediatamente un inchino formale viene fatto in direzione del ragazzo, abbassando la schiena di qualche grado e chiudendo fermamente le gambe, come il migliore dei lavoratori giapponesi. Dura pochi istanti prima di rimettersi in piedi e salutare con uno sguardo indecifrabile, tra lo stanco e lo stupidamente serio, il cacciatore di taglie. <...Buongiorno…> è tutto li, alla fine è solo un saluto, nulla di più nulla di meno, eppure è qualcosa che se non avesse fatto si sarebbe sommato a tutte quelle cose che lo stanno tirando giù di recente. Forse il ragazzo non ha nulla a che fare con lui quest’oggi anche se quasi certamente potrebbe aver richiamato la sua attenzione, magari, potrebbe semplicemente andarsene e continuare sulla sua strada come spererebbe e com’è in procinto di fare, nel tentativo di superarlo, o forse ancora, Ekko ha qualcosa di cui parlargli, chissà. { Maruspio con roba - Tanto in custodia - Documenti - Voglia di vivere 2% }

17:33 Kaworu:
  [In giro/Pressi Redazione] Movimenti ampli del petto, che gonfia la cassa toracica largamente, per poi distendersi con placidità, definendo un respiro flemmatico e pieno, in quell'atteggiamento calmo e posato, col quale ancora più incisivamente rifinisce la propria statuaria sembianza. L'attenzione, rivolta con semplicità al tragitto ancora da percorrere davanti a sé, s'accorge della presenza di Kazuma quando quest'ultimo sbucherà dall'angolo verso il quale sta proprio andando a girare anche lo stesso Colosso di colore. I due si incrociano, senza pericoli di sorta, e data l'andatura abbastanza lenta che il macigno Nero della foglia stia mantenendo, il NARA avrà tutto il tempo per riconoscerlo, fare i suoi ragionamenti, venire ghermito dalle ombre di gloriosi quanto nefasti ricordi di un party scellerato ai quali si sono trovati a partecipare, per casualità determinata da scelte non veramente decise da ciascuno. Senza battere troppo ciglio, il ragazzone prosegue per la sua strada, continuando il passeggio con anima tranquilla e assorta in vaghi e ben più pigri pensieri rispetto al giornalista: di fatti, non lo accusa inizialmente, una personalità comune, incontrata in un momento di caos, del quale ha anche memorie più sfumate del finale, causa il veleno allucinogeno e la frenesia di testosterone e adrenalina. < Mh? > quando il buongiorno del Kaneko lo raggiunge, il Genin del distretto del fuoco arresta il movimento, fermandosi a scrutare in direzione della figura proprio del reporter, assumendo ad ogni modo un atteggiamento cortese e non borioso. < Salve, ma... scusa... ci conosciamo? > domanda, che lì per lì, gli ci vuole un po' per iniziare a recuperare gli elementi di quella cirostanza in cui si sono trovati per la prima volta. Di certo, quello che potrebbe aiutarlo maggiormente a rimembrare, saranno gli inconfondibili basettoni di quella capigliatura la quale, sebbene un po' meno curata a detta dello stesso ninja, non dovrebbe essere assai diversa dall'ultima situazione in cui l'ha visto. < Aspetta un po'... effettivamente credo d'averti visto. > mano sinistra che sale verso il mento, massaggiandoselo con aria meditabonda. La mano destra rimane infilata nella tasca, tenendo una postura comoda in quell'aspetto malgrado tutto sempre aitante e massiccio.
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17:46 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] <...> un brivido scende lungo la schiena del ragazzo, nulla di serio, ma il suo cervello, la sua coscienza sa che ha fatto un errore. Una giornata tranquilla, una come tante, sarebbe quella che vorrebbe vivere oggi, nessuna complicazione di sorta o nient’altro, sarebbe la ciliegina sulla torta della sua psiche. Non risponde neanche per un momento, incerto, confuso, non saprebbe che dire di preciso, ogni risposta porterebbe ad un qualche risvolto indesiderato probabilmente. Forse ormai, che ha le attenzioni del ragazzo scuro, non può più sfuggire al destino scelto, un po’ come quando gli arcani lo scelgono per te. Li leggi, li interpreti come vorresti tu, puoi tentare di modificarne il significato per farti comodo ma alla fine saranno sempre loro a guidare il tuo cammino. Alla seconda frase non può più non rispondere, il suo cuore così legato a quei suoi modi di fare superflui ma importantissimi per la sua natura, sono ciò che lo porteranno alla sua rovina prima o poi. <...Emh..> si gira in sua direzione mai gli sguardi non fossero incrociati, con viso pallido, forse anche solo per il colorito della pelle, e sguardo incerto. <...credo…> potrebbe mentire, negare l’affermazione e forse andarsene come nulla fosse, ma non sarebbe da Kazuma questo giusto? <...di si..> esattamente. <...Lei è il ragazzo che era alla...ecco…..festa?..> per lui già chiamarlo in questo modo è un insulto a se stesso, era più un caotico circolo incarnato che una vera e propria festa, non saprebbe dire se è chiamabile tale. Oltretutto chissà come Ekko prenderà questo suo strano tono, formale e bizzarramente rispettoso, nel senso di solito si da del lei a persone più grandi di qualche anno o anziane, eppure qui con un ragazzo che potrebbe avvicinarsi a essere suo coetaneo si sta comportando come se avesse davanti un signore di 50 anni. <...è stato…> oh ma perché deve aggiungere sempre qualcosa. Kazuma nei suoi momenti di incertezza è sempre dubitoso di cosa dire e quindi tenta sempre di aggiungiere più informazioni possibile per non dare l’idea sbagliata al suo interlocutore, ma nel processo peggiora quasi sempre la situazione, arrivando anche a fare delle placide o non volute considerazioni. <...interessante devo dire..eh eh..> una risatina che più finta non si può. <...mmh..> forse però...no meglio non pensarci, potrebbe essere un altro buco nell’acqua. Pensieroso il Nara rimane a meditare davanti al cacciatore di taglie per qualche secondo, sperando di nuovo nel fato, l’ennesima volta. { Maruspio con roba - Tanto in custodia - Documenti }

17:54 Kaworu:
  [In giro/Pressi Redazione] Occhi fermi su Kazuma, assottigliandosi appena, con aria pensierosa stagliata sui tratti. La giacca aperta sul davanti, lasciando intravedere la camicia chiara al torso, non accollata, partendo con l'abbottonatura dal terzo gancio in poi, lasciando quindi uno po' di scollo, dal quale si può scorgere il pendaglio dei cacciatori di taglie, quella testa di lupo totalmente nera, un po' rovinata dal tempo e dall'usura. La mano sinistra, che ha sollevato in precedenza per portarla al mento in una posa meditabonda, durante quegli attimi nei quali ha riflettuto per cercare di ricordarsi qualcosa in più sul KANEKO, alla fine del processo di richiamo mnemonico, l'agita a mezz'aria, sulla linea delle spalle ma distanti da queste, con l'indice steso a puntare in alto mentre le altre dita restano chiuse, in una mossa di chi parrebbe aver ricordato alla fine, anche con l'ausilio delle parole proprio dell'altro. < Già, ora ricordo! Sei il basettone che si doveva far spogliare alla festa di Nene. > annuendo qualche volta, sorridendo divertito, ma senza alcuna nota di cattività. < Sì, sono Ekko. Non mi ricordavo però che ci fossimo presentati. > ha scambiato quell'-ecco- del Nara per il suo nome. Un fraintendimento banalissimo quanto comune. < Nah, ti ringrazio per la cortesia, ma dammi pure del tu, amico. Abbiamo festeggiato assieme, dopotutto. Però mi devi aiutare a ricordare il tuo nome, che la circostanza è stata un po', come dire... Interessante, sì. > non fa troppe osservazioni sulle maniere garbate del giornalista, al contrario, avrebbe apprezzato, per quanto lo inviti ad utilizzare degli approcci più semplici. < Ah, e spero che sia tutto a posto per quella storia. Niente di personale, ci si stava solo divertendo, alla fine. > massì, Kazuma, si è trattato di un party, l'anima della baldoria, tutto finito là, chiuso ed archiviato. Molto sciolto, disteso nell'atteggiamento, per niente minaccioso, anche se la mole aitante e robusta oltre che i connotati duri possano benissimo esprimersi in modo severo e aggressivo, qualora lo volesse.
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18:14 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] <..mgh..> come un fulmine a ciel sereno quel nomignolo, di nuovo quel dannato nomignolo, non solo adesso ma anche alla festa è stato preso di mira più volte per la larghezza delle sue basette, un tratto di cui in verità ne si è mai curato personalmente, ne gli ha dato troppo spessore. Ma in quel contesto, con quell’atmosfera sta diventando un po’ pesante, forse sono problematiche? Magari sono troppo a vista? Magari dovrebbe levarsele? Dopotutto la prima cosa che notano gli sconosciuto sembra che siano le sue basette oggigiorno, “hey basettone”, “ma che grandi basette”, “ma sono vere quelle?”, ed Ekko non è neanche il primo per niente. Forse si sta facendo troppe paranoie ecco cosa, ma con tutte le cose che gli farfugliano in testa e questa atmosfera che respira sempre vicino a persone come Nobu e Nene non può che sentire di essere totalmente fuori luogo, magari dovrebbe davvero tentare di adattarsi in qualche modo, ma non andrebbe contro le sue idee? Beh non è una cosa a cui di certo penserà ora, o almeno ci proverà. <...S-i..si sono io..> un po’ ancora sotto schock per l’affermazione, risponde in maniera quasi imbarazzata, ma più confusa che altro. <..eh?..> stordito dall’affermazione del ragazzo, effettivamente neanche lui ricorda di aver esposto il suo nome prima di ora davanti a lui, ma soprattutto non ha capito bene il fraintendimento che si è creato. <...mmh, se posso, preferirei darle del lei è possibile?:.> almeno una gioia lasciategliela, sembra che l’unica che abbia assecondato fin’ora Kazuma dei suoi coetanei sia stato Fuji, Fuji per gli dei. <...P-personale ah no no, assolutamente, non è stato...un problema…> si vede e si sente dal tono che è insicuro come dall’inizio di questa conversazione ancora acerba, ma non può che sentirsi così è più forte di lui, così come non può essere scortese nei suoi confronti non avendoci ancora costruito un rapporto quanto meno conoscitivo con il ragazzo, per dio non sapeva neanche il suo nome. <...Ekko, ecco, vorrei chiederle…> una ripetizione un po’ strana all’orecchio ma a cui forse il ragazzo con cui sta interloquendo è abituato, dopotutto è normale che il suo nome faccia eco alle volte. <...Lei mi pare fosse un conoscente di Nobu per lo meno, non vorrei essere scortese, ma siete per caso amici?..> una domanda che in verità è solo un preparativo per qualcosa di più grosso che vorrebbe chiedere dopo, un ultimo disperato tentativo nella ricerca di indizi o una pista concreta che non si sta formando da tempo immemore. Quasi nella sua testa si sta creando la malata situazione, dove l’ideale sarebbe che lui fosse vittima nuovamente di un omicidio o di un suo crimine, ma non si potrebbe mai perdonare una cosa del genere se dovesse accadere davvero. <...ah è un ‘altra cosa..> prima che possa rispondere ha bisogno di fare un’altra domanda, oramai non riesce a togliersi l’argomento dalla testa. <...le mie basette sono davvero così grosse?..> sembra un cane bastonato dal tono, manco lo stesso prendendo in giro per essere grasso. { Maruspio con roba - Tanto in custodia - Documenti }

18:30 Kaworu:
  [In giro/Pressi Redazione] Abbassa l'arto mancino, riportano la mano nella tasca. L'espressione è un po' stranita, in modo goliardico, nel vedere tutta quella agitazione e insicurezza nel modo di fare del giornalista. < Coraggio amico, non ti voglio mica menare. > provando a rassicurarlo, i modi sono calmi, parecchio tranquillo ed alla mano. < Come vuoi. Ma se t'aspetti che faccia altrettanto, mi metti in difficoltà. Non è che voglia mancarti di rispetto, però mi sembra una formalità abbastanza superflua in questa circostanza. > commenta, placidamente, con tanto di scrollata di spalle ad alleggerire il tutto, o almeno l'atmosfera attorno a sé. < Ottimo, allora! > quando gli dice che non c'è niente di personale, e che non si trascinano problemi, parrebbe sorridere bonariamente all'indirizzo del Nara. < Ci si stava a divertire. Vero che a volte l'esuberanza di Nene supera parecchio i limiti, ma era una festa, andiamo! Se non si fanno in queste occasioni delle follie, quando ci dobbiamo concedere un po' di svago estremo senza rischiare di morire in missione contro pericolosi nemici? AH-AH-AH> ironico, una risata marcata da quella voce baritonale, sospirando lungamente poi nel recuperare una regolare compostezza. < Mh? Dimmi. Però non mi hai ancora ricordato come ti chiami. > puntualizza, stavolta assottigliando le iridi più duramente, a quella che in modo tacito sottolinea come una forma di scortesia, da riprendere con quel taglio degli occhi severo. Un messaggio non verbale che lancia all'indirizzo del reporter in un frangente contenuto, per poi riprendere la tipica flemmatica misura. < Nobu? Sì, è un buon conoscente, ogni tanto ci frequentiamo. L'ho conosciuto comunque da poco, ci siamo visti più o meno tre volte, tra cui alla festa. Perché? Ha combinato qualcosa? > domanda, con aria interrogativa, né troppo premuroso, ma nemmeno indifferente, nei confronti del fratello di cioccolata. Sulle basette aggrotta le sopracciglia: gli scappa un'espressione piuttosto esilarata, la quale tuttavia cerca di contenere con un'aria almeno un minimo decorosa. < Beh, sono un qualcosa che ti contraddistingue. Si tratta comunque di gusti. Se ti piacciono, tienile e fregatene di quello che possono dire o pensare gli altri. Io personalmente, le trovo simpatiche, e se ti chiamo basettone non è perché penso d'offenderti, ma perché mi ricordano che sono il tuo stile, sei tu che le porti così. > facendo un cenno del mento, alzandolo appena, senza supponenza, ma come ad indicarsi personalmente. < Guarda me. Sono Nero, ed ho i capelli con le treccine in testa. Non mi lamento mica. > facile, puntuale, risoluto nell'esprimersi. Un mezzo sorriso solidale all'indirizzo del freelancer. Piglio sobrio e compassato, fermo.
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18:51 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] Beh la reazione di Ekko è quanto meno comprensibile, dopotutto, se ti ritrovi un morto vivente come Kazuma in questo momento un qualche sospetto te lo fai. <...Oh..> una luce della speranza nei suoi occhi, ci deve credere? No forse è un’esca o magari….Ekko dopo Nobu, Nene e Saigo è una ventata d’aria fresca, finalmente qualcuno che sia più accondiscendente, qualcuno che lo segua un poco sui suoi modi di fare senza imporsi aggressivamente, non sta sognando. Riprende un po’ di vita nel tono dopo la conferma del cacciatore e risponde goffamente preso da un entusiasmo sicuramente incomprensibile agli occhi di Ekko <..oh..oh certo certo! Lei non deve, ovvio….sembrerà superflua ma non sa quanto sia importante per me…> in generale diremmo che per lui è importante in generale non solo per lui, ma già che qualcuno dopo tempo lo abbia assecondato lo fa sognare verso terre lontane. Andando avanti con il discorso Kazuma non può che riprendere una vitalità che stava andando a scemare a causa degli eventi, forse ha valutato male il ragazzo? Pensava sarebbe stato un triste ricordo di una serata da dimenticare ed invece si sta rivelando un simpatico interlocutore e comprensivo. <..anche la signorina Nene?..> non gli importa se a Nene non piace se non è in sua presenza si appellerà sempre così. <..Wow..> il mondo è davvero piccolo, più che altro il villaggio, visto che il resto che c’è fuori è praticamente inabitabile. <...Oh oh.. si certo..> riprende i sensi del discorso, stordito ma c’è. <...ovvio è che...non sono purtroppo per quel tipo di feste ecco...se mi capisce..> e forse questo potrebbe davvero comprenderlo, anche solo vedere il suo outfit farebbe pensare che Kazuma sia un viaggiatore temporale, pare venuto da tutt’altra epoca sia per modi di fare che di vestirsi. <....OOOH che maleducato mi perdoni solennemente..> una mano infronte, l’unica libera in questo caso, segno della sua sbadatezza e di un errore che considererebbe fatale nel suo quotidiano. Si inchina similiarmente a prima in una maniera quasi comica ormai, sembrerebbe di vedere uno stereotipo vivente che cammina. <...sono Kazuma Kaneko del clan Nara, signor Ekko…> come al solito non può dimenticarsi di specificare il clan e il cognome eh? <...Combinato qualcosa? Emmh..> vorrebbe dire di si in un certo senso, e non è ciò che è successo alla festa ma qualcosa di più personale e che affligge il ragazzo dentro, ma persino lui sa che pochi potrebbero comprendere il suo sentimento di delusione e rabbia nei suoi confronti, non per chi è Nobu ma per ciò che rappresenta, e di certo il nuovo conoscente Ekko non è uno di quegli individui, almeno non ancora. <...No no, era solo una curiosità…>. La conversazione non può che andare di bene in meglio davvero, sembra che davvero il fato abbia agito dalla sua parte per una volta, gli arcani sono stati misericordiosi! Tutto il discorso, così genuino con quel sorriso così bonario, quel modo di porsi a Kazuma con rispetto, ah, potrebbe pensare di star sognando quasi, magari...no sarebbe troppo crudele. <..:Lo..lo pensa davvero? …> è davvero stordito da tutto ciò ma stavolta in una chiave molto più positiva di prima sta ritrovando la determinazione che stava andando a dissiparsi da prima che lo incontrasse in questo piccolo angolo di mondo. <...Beh, io penso che le stiano davvero bene..> insieme al tono anche il viso si fa meno truce, quel freddo e distaccato volto da pensieroso e drammatico sta diventando un solare e felice sorriso di chi sta vivendo la sua vita appieno, magari Ekko non lo potrà capire benissimo ma sta irradiando la giornata del ragazzo in questo momento, in tutti i sensi. Forse sarebbe il momento allora di sfruttare questa opportunità, una persona disponibile e così comprensiva, potrebbe davvero essergli d’aiuto, forse, anche se fosse l’ennesima delusione non sarebbe buttato giù come da Nobu, forse potrebbe risollevarsi e continuare a cercare. <...Signor Ekko..> più serio ma con proporzionalmente anche più spirito di prima si rivolge al Genin di cioccolata. <...le vorrei fare delle domande un pochino spinose se non le dispiace, sono un giornalista dopotutto, la prenda come un’intervista ecco. se le va bene...essendo in contatti con il signor Nobu e la signorina Nene, sa qualcosa riguardo al killer?..> vediamo cosa ci diranno le carte. { Marsupio con roba - Tanto in custodia - Documenti }

19:16 Kaworu:
  [In giro/Pressi Redazione] Adocchia il NARA che sembra improvvisamente riprendersi nell'entusiasmo, restando piuttosto attonito. Quando questo gli sottolinea che per lui è importante l'utilizzare quella maniera di appellarsi con formalità, tira su col naso una stoccata d'aria, dalla connotazione stranita. < Beh, se sei contento tu. > mimica perplessa, la mano sinistra si porta alla guancia, grattandosela con fare intontito; alla fine, con molta leggerezza, non si preoccuperà più di tanto della faccenda, optando per un politico astensionismo, così da lasciare il KANEKO alle proprie fisime e necessità. < Lei l'ho conosciuta dopo. Gran bella ragazza, eh? Non credi? > ammette, che comunque il fascino femminile va elogiato, in qualunque caso, specie se effettivamente raffigura un meraviglioso garbo estetico. < Ma è la ragazza di un Broh, quindi testa sulle spalle, e l'altra sui pantaloni. Non si toccano le tipe dei compagni. > precisa puntualmente, dimostrando di avere dei sani e solidi principi alla fine, sotto quell'ammasso di muscoli; pochi ma buoni valori, essenziali, al di là dell'indolenza e l'apertura mentale, un parecchio democratico 'non me ne frega un cavolo di niente se non mi riguarda o mi crea problemi'. < Eh. > socchiude lo sguardo, CERCANDO di ALLUNGARE la manona mancina verso la spalla dell'altro, PER TENTARE DI MENARGLI DUE PATTE, SENZA FAR MALE, in un gesto di conforto e cameratismo bonario verso il NARA. I contatti non sarebbero prolungati, giusto il tempo di esprimere quel gesto, in linea con la propria attitudine tendente alla fisicità. < L'ho notato, amico. In effetti, tu e quell'altro tipo mi sembravate un po' fuori contesto. Persone sbagliate al momento sbagliato, si direbbe. > proferisce, placido e indulgente. < Beh, piacere. Il mio nome già lo sai. Ekko Makihara, del distretto della Foglia. Genin, e cacciatore di taglie. > si ripresenta dopo, giusto per andare incontro alla maniera formale dell'altro almeno nei dialoghi; non fa inchini o che, restando comunque posato anche in quella scioltezza che lo caratterizza. Non si lascia sfuggire il clan di cui fa parte l'altro, ma non sottolinea nulla, utilizzando sempre una certa discrezione quando acquisisce informazioni personali su di un'altra persona. Sullo stordito quesito sui basettoni, s'acciglia, nuovamente dubbioso. < Sì. Perché dovrei dirti una stupidaggine? > ammette, trasparente: del resto, sono affari di Kazuma come si veste, come si concia, lui quelle basette le trova simpatiche, se quell'altro le vuole portare, che se le tenga. < Grazie. Ne vado molto fiero, infatti. > riguardo ai dreadlocks, effettivamente orgoglioso nel piglio. La conclusione del discorso lo incuriosisce, portandolo ad un assetto meditabondo. < Il killer...? > ripete, riflessivo. < Giornalista... > quegli elementi cominciano a collegarsi. < Aspetta... Allora tu sei uno dei reporter che ha scritto l'articolo su di uno degli omicidi. Kazuma Kaneko. > pare ricordarsi che anche un estratto di giornale redatto proprio dal freelancer fosse inerente ad un cadavere collegato a quel caso. < Purtroppo no. Il Signor Nobu e la Signora Nene fanno parte della Shinsengumi, ed il caso è in mano alle Squadre ANBU. > riferisce lui, con aria pragmatica e concisa. < Per quanto possano trovarsi ad avere a che fare con la vicenda, più volte mi è stato detto che non stanno seguendo il caso. > aggiunge, piuttosto trasparente. < Mi sono imbattuto anch'io in qualche compito di questo genere, ma alla fine ho in mano soltanto quello che possono sapere già un po' anche tutti gli altri comuni cittadini. > prosegue. < Ti serviva qualche informazione particolare? > chiede, più per cortesia, che per effettiva possibilità di rispondere.
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19:40 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] <..beh...si..> una risposta un po’ incerta rispetto a tutto il tono che alla fine va ad acquisire nella conversazione, Nene è di certo una bella ragazza, ma per Kazuma la bellesta estetica è solo il primo passo. <...B-bro?...> rimane interdetto per qualche motivo, alza il sopraciglio e imbroncia il viso, che sia per un fraintendimento, che stia iniziando a pensare che sia fratello con Nobu? Impossibile dalle informazioni date prima, quindi perché così confuso? Beh la risposta è molto semplice, non ci capisce una mazza di questi termini. <....Dice il signor Fuji?...> intuendo intenda il famoso fabbro, dopotutto anche lui era davvero fuoriluogo li dentro. <...beh si lui non poteva neanche davvero scappare viveva a pochi passi da li..> letteralmente bastava fare un metro ed eri a casa sua. <...Ekko Makihara..mmh…> annuisce fermamente ripetendo tra se e se il nome, imprimendole bene nella sua memoria per quando ci saranno altre occasioni in cui potrà interloquire con lui. Poi però gli sovviene una realizzazione improvvisa e le sopracciglia insieme alle palpebre partono per la esosfera. <...mmh?! E’ un cacciatore di taglie?..> non pensava ne avrebbe mai incontrato uno di persona e soprattutto, non se li immaginava neanche così. Forse un po’ più burberi, austeri e caustici nel comportamento, non così bonari e compassionevoli. Sembra sconcertato ma non scontato, ha sempre avuto visione dei cacciatori di taglie, come un lavoro un po’ ignobile e sporco, visto quello che si va a fare, non dissimile alle volte dal lavoro di un ninja, ma molto più schietto e diretto. Se però sono persone come Ekko a farne parte già potrebbe iniziare a rivalutare qualcosa sulle sue posizione. <...oh mi perdoni.. non volevo sembrare sgarbato ero solo sorpreso…> eh si, dopotutto con tutte le distrazioni del mondo ne si ricordava ne aveva riconosciuto il pendente che porta, simbolo della loro organizzazione. Sorridente e compiaciuto che il ragazzo abbia apprezzato i suoi complimenti, finalmente si va a vertere su una discussione ben più interessata da parte dello shinobi delle ombre. Subito tiene i documenti sotto la spalla del braccio non libero e con un lesto movimento di mano va a prendere dal marsupio un taccuino ed una penna. La custodia con la spada viene poggiata delicatamente a terra, piegandosi leggermente verso il basso, così che Kazuma possa tenere con la sinistra il taccuino e la destra la stilo con cui scrivere. <...corretto signor Ekko…> a quanto pare i suoi articoli sono davvero letto, ah una gioia dietro l’altra non ci sta credendo. Per quanto non sembri dal tono sta tenendo dentro di se un po’ di spocchiosità e eccitazione in più di quanto ne mostri. <...mmh…> Ora come ora non sta ancora scrivendo nulla, poggia flebilmente il dorso della penna sul mento per pensare, poiché non ha ottenuto nessuna informazione utile. <..beh la situazione legale la conosco anche io, dopotutto un caso del genere non verrebbe lasciato a men che meno delle forze speciali..> sembra davvero un fan dall’entusiasmo con cui di proferisce quelle parole, un bambino che sta commentando sulla qualità e figaggine dei propri eroi, togliendo le mele marce ovviamente. <...in particolare vorrei chiederle se è stato partecipe o testimone di uno degli omicidi, se ha visto qualcosa in particolare, ma soprattutto, se magari ha potuto interloquire con qualche altro testimone o qualcuno che abbia delle informazioni.:> dopotutto il lavoro del giornalista e dell’investigatore è anche questo, un informazione tira l’altra, come una catena legata da degli anelli, ognuno è il passaggio al prossimo e ogni piccola cosa porta sempre da qualche parte, che sia un buco nell’acqua o una vera pista. <...Ho già…> e qui il tono si fa un po più sommesso <...avuto modo di parlare con la signorina Nene e il signor Nobu, se lo ritiene in qualche modo non inopportuno, vorrei sapere se c’è qualcun’altro legato al caso con cui ha potuto parlare..> { Marsupio con roba - Tanto in custodia - Documenti }

19:51 Kaworu:
 Alza gli occhi verso l'alto, meticoloso. < Fuji? Sì, mi pare l'avesse chiamato così quella tipa col costume a forma di frutta. > sembra vagamente ricordare la scena, la quale s'era un po' offuscata dato l'alcol, il veleno nell'alcol, la festa, e tutto quanto ne consegue. < Gli è andata meglio di quello che credi, alla fine. AH-AH-AH! > alludendo al finale di serata del marionettista, senza però esplicitare la cosa. Dopo, conferma. < Sì, ho appena iniziato. E' un lavoro come un altro per arrotondare. > aggiunge, molto tranquillamente. Quando si tratta del caso, torna generalmente più serio. < Già. Ma ci sono parecchi morti per la strada. La questione sta diventando un problema. > esprime il proprio punto di vista, non poco critico sulla faccenda. < Non ho assistito a nessuno dei crimini. > risponde, conciso, chiaro. < Vivo nel quartiere povero di Kagegakure. Conoscevo di nome e di vista il proprietario del Konbini. Una persona che non aveva mai dato problemi, onesto lavoratore, come molti che devono tirare a campare da quelle parti in una situazione di evidente difficoltà. > spiega, dicendo un po' tutto e niente. < Vicino al negozietto in questione, vive un barbone, uno dei tanti senzatetto che purtroppo vagabondano per le strade. Ho cercato di parlargli, ma non mi ha detto niente, se avesse visto o meno qualcosa. > aggiunge, collaborando perciò con il giornalista, con pacatezza. < C'è un ragazzo, un giovane shinobi, che si sta interessando di seguire il caso da privato. Biondo, alto nella media. Si chiama Kamichi. > riferisce lui. < Credo che sappia molto più di me. Ho collaborato con lui sul fare qualche ricerca, ma niente di più. > sospira. < Puoi provare a parlarci. O al massimo, gli dico che lo stai cercando e vuoi avere a che fare con lui. > propone, mettendosi eventualmente a disposizione. Tace adesso, lasciando intendere di aver concluso per il momento.
{Chakra off}{Leaf's Headband Testa}{Guanti ninja mani}
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20:12 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] <...Bene? Beh sono contento per lui…> oh Kazuma non hai idea di cosa sia successo al povero Fuji, oh no se non lo sai. <...wow..> rimarca flebilmente tra se e se, è un suono talmente basso che è quasi inudibile, ma rimane sconcertato, fare il cacciatore di taglie e considerarlo un lavoro come un altro per arrotondare, manco stesse facendo il porta pizze. Torniamo però a cose più serie per il momento, ossia quanto riguarda il caso del killer e cosa Ekko ha da dire a riguardo. <...mmh mmh..> annuisce durante il discorso ascolta, studia, trascrive e medita. Le informazioni che sta dicendo Ekko potranno essere poco ai suoi occhi ma già l’avere un ragazzo a cui potersi appigliare come Kamichi è già molto quando porti avanti delle investigazioni del genere. Aspetta che finisca di parlare, che tutte quel mare di informazioni sfoci nella rive della coscienza del Nara e le informazioni si stampino nelle sue memorie come fa di solito. <...che rabbia..> stringe la penna con la propria destra, forte la presa, ma non abbastanza da romperla. L’idea che il killer sia ancora libero e stia facendo tutto questo lo manda su tutte le furie, non riesce davvero a capacitarsi come possa essere ancora in circolazione. Il tono furioso ma placito è ben udibile, è sicuramente una rabbia che viene dal cuore, sembra che Kazuma ci stia mettendo molta passione in questa storia, anche troppa. <...non riesco davvero a sopportare queste ingiustizie scusi..> si lascia andare una piccola frase apologetica per paura di aver magari infastidito il ragazzo con quel tono, ma forse sta solo infastidendo se stesso. <...la ringrazio molto per queste informazioni sembrano poco, ma per me sono molto importanti..> sorride flebilmente dando segno della sua gratitudine al cacciatore. <...vorrei scambiassimo i nostri contatti se possibile, se non le dispiace, in caso volessi imbattermi in questo suo conoscente…> aspetterebbe una risposta, che nel caso riscontrasse un risultato positivo, porterebbe Kazuma a tirare fuori dal suo taccuino un foglietto su cui scriverebbe il proprio recapito telefonico che ricorda a memoria, cosa autoimposta perché ci mette di più a trovarlo nelle impostazione di quel macinino che si porta dietro. Esso nel caso verrebbe portato a Ekko per poterlo contrassegnare aspettando una controrisposta. In ogni caso lo shinobi, prima di mettere apposto la sua strumentazione, vicina alla conclusione di questo inaspettatamente bell’incontro che perlomeno gli ha fruttato qualcosa, vorrebbe fare un’ultima domanda di riguardo al ragazzo. <...le voglio fare solo un’ultima domanda se vuole possiamo poi congedarci qui, tiene per caso un’attività di qualche tipo? Potrei scriverci un articolo sopra se me ne parlasse…> il minimo per Kazuma di ripagarlo di questi pochi minuti, dopotutto l’ha fatto per molto di più con Fuji, perché non con Ekko? { Marsupio con roba - Tanto in custodia - Documenti }

20:20 Kaworu:
 Non aggiunge molto di più riguardo all'epilogo di serata di Fuji, essendo tra l'altro finito nel mezzo di quell'infantile bisticcio da dime novel tra i due ragazzi. Riguardo all'argomento del Killer, quando sente che l'altro prova rabbia, socchiude gli occhi e solleva le spalle. < Mi dispiace non poterti aiutare più di così. > forse ha capito che quello ce l'avesse con lui, oppure è realmente costernato di non essere in grado di rendersi maggiormente utile. Ad ogni modo, resta sempre molto calmo, in quella usuale postura compassata che lo contraddistingue. < Purtroppo sono cose con cui dobbiamo fare i conti. Essere qui a Kagegakure, non vuol dire aver lasciato tutto il male fuori da queste mura. Dove c'è luce, c'è sempre ombra, dopotutto. > chiosa con quell'aforisma, buttato lì in mezzo in maniera morigerata, ma pronunciandosi sempre con leggerezza, a voler dare l'impressione di non aver detto chissà che, o comunque lo ha fatto con molta semplicità che non è portatrice di superbia o spavalderia. < Non c'è problema, Kazuma. E' il tuo lavoro. Lieto di averti fatto il possibile. > una nota semplice all'indirizzo di lui. < Certo. Mi trovi pure su Ninjagram. > e gli darà il contatto sia social che privato. < Se hai bisogno anche di qualche lavoro, come cacciatore di taglie, mi tengo a disposizione. > beh, farsi un po' di pubblicità fa bene, dopotutto. < No, nessuna attività per il momento. Solo lavori come Hunter. Però se vuoi scrivere un articolo, appena ci sarà qualcosa da raccontare, posso venire da te per una intervista! Magari mi aiuta anche con le ragazze, AH-AH-AH! > che la popolarità piace alle girlz. < Ora perdonami, ma è il momento che io vada. > facendo per congedarsi. < E' stato un piacere, amico. > salutandolo informale, socievole, per poi attendere le sue ultime, prima di riprendere la propria strada. (//END)

20:31 Kazuma:
  [In giro/Vicino redazione] Parole sacre quelle del ragazzo, con cui Kazuma risuona in una maniera che però non rispecchia veramente la realtà delle cose. Quelle ombre di cui parla non sono solo i criminali che uccidono per scopi o ideali malati o particolari, ma anche delle stesse persone che tanto idolatra, ma è ancora presto per crescere. <...Ninjagram? Emmh..ook(?)..> interdetto ancora una volta da un termine non sentito, o dimenticato in questo caso, cerca di prendere dalle sue memorie questo nome, che sia un luogo o forse un applicazione? Dopotutto lontano com’è dal mondo tecnologico è un miracolo che abbia un cellulare. <...Oh...non si preoccupi non credo avrò mai bisogno dei suoi servigi..> o forse si, chissà in ogni caso non sarebbe una cosa negativa, gli faresti racimolare qualche soldo per lo meno. <...Potrebbe davvero farlo, interessante non ci ho mai pensato…> effettivamente Kazuma ottuso com’è non pensa mai o quasi mai a questo tipo di piccolezze, diventare popolari, flirtare con qualcuno o cose del genere, è sempre più per una strada romanticizzata e tradizionale, e difficilmente di quest’epoca potrà trovare qualcuna come lei o che lo accetti così com’è, oh che tragedia. Ma non siamo qui per i piagnistei amorosi del ragazzo ma per congedarsi con questo brav’uomo. <..chissà se anche il signor Fuji è diventato più popolare con le ragazze?..> cosa che forse sta interpretando in chiave fin troppo letterale ora, pensando solo al genere dei soggetti non all’implicazione di essa. <...oh...certamente, è stato un piacere conversare con lei..> ripreso alla realtà fa un ultimo inchino formale verso Ekko per dargli i suoi ultimi saluti. <...è stato un piacere anche per me si riguardi!..> dicendo questo ripone i propri oggetti e riprende la custodia rimettendosi in viaggio una volta per tutte verso casa. Pregno di nuova determinazione e voga ha finalmente un po’ di spirito per poter riaffrontare anche alcune vecchie conoscenze se mai se ne dovesse presentare l’occasione. { END }

Kazuma sconfortato un po' dalla vita, incontra per caso Ekko che passava per quelle strade iniziando una conversazione che inaspattetamente gli avrebbe dato nuove piste e anche un po' di spirito.