Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Terme (Kiri/Suna) - Discussioni in ammollo: cosa bolle in acqua

Free

0
0
con Furaya, Kaworu

15:35 Kaworu:
 Nel contesto tranquillo accompagnato dal clima altrettanto lieto, alla volta di quel luogo di ristoro e rilassamento il Combattente della Foglia si troverà ad arrivare. Quasi due metri di Nero, per una novantina di kili di massa muscolare. Addosso, poca roba: sulla spalla destra tiene un telo lungo tipico da spiaggia, mentre al torso veste una camicia bianca, aperta sul davanti e con le maniche scorciate artigianalmente, mettendo in mostra tutto il busto tonico, definito ed allenato del Capoeirista; alla vita, un costume a pantaloncino azzurro con motivi orientali a fiori gialli, estremamente simpatico addosso a lui; ai piedi, un paio di sandali ad infradito tradizionali giapponesi. I Dreadlocks sono legati in una particolare acconciatura a coda uso samurai, ma di colore, enorme, e con quella capigliatura afro; un piercing a cerchietto sul labbro inferiore della bocca carnosa, mentre due orecchini squadrati dall'anima metallica compaiono sopra entrambi i lobi. Unico accessorio glielo si ritrova a scendere dal collo, invece, presso il quale sta a penzolargli sul principio alto dello sterno un pendaglio a forma di testa di lupo, completamente scuro e dall'aria un bel po' vissuta. Occhi blu che migrano intorno, abbastanza pigramente, esaminando l'area, mantenendo un silenzio sopra quell'espressione placida, sopra quei lineamenti impostati dentro quella caratterizzazione che si esprime in maniera spontaneamente compassata. Il chakra non è impastato, designando un'attitudine del tutto sciolta e disinvolta nel presentarsi sulla scena.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

15:50 Furaya:
 Sembra una buona giornata per fare un giro alle terme. Durante il suo mandato da Hokage, non ha mai avuto assolutamente il tempo per dedicarsi a se stessa. Le terme, trovate sul confine dei distretti di Kiri e di Suna, hanno attirato immediatamente la sua attenzione. E' riuscita a procurarsi - praticamente al volo - un costume molto semplice a due pezzi. E' interamente nero, coprendo esclusivamente la zona del petto e quella intima. Non si tratta comunque di nulla d'eccezionale, anche se alla fine le curve non le mancano di certo. L'intero corpo è sempre stato abbastanza tonico, poiché costretta ad allenamenti intensivi fin dalla tenera età, per non parlare dell'addestramento Anbu a cui prese immediatamente parte quando entrò a farvi parte. Ha lasciato però i capelli sciolti, in modo che non sia visibile - non del tutto quanto meno - il marchio a fuoco tra le scapole recante la scritta "proprietà di Ryota Nara" che solitamente nascosta tramite gli abiti o, come in questo caso, i lunghi capelli rosati. Son svariate le cicatrici che è possibile vedere sul corpo. Esse, per quanto sottili, son disseminate perlopiù sulle braccia e sulla schiena, paragonabili a delle frustrate - e non ci andreste lontano, infatti. Una vistosa cicatrice ne copre il ventre, trattandosi d'una x dai bordi frastagliati. Più minute sono quelle lungo gli avambracci e i bicipiti, alcune abbastanza chiare da essere a malapena visibili, mentre altre ben marcate dalla furia di colui che gliele ha inferte. Diversi son anche i tatuaggi che ha disegnato sul corpo: sul fianco mancino, è presente un'orchidea che l'attraversa per intero, fermandosi ad altezza del seno; un drago di lava è stato disegnato sulla spalla destrorsa; un fiore di ciliegio è posto sul bicipite sinistro, cosicché nascondesse il simbolo degli Anbu altrimenti troppo visibile, dal momento che ha smesso di farne parte nel momento in cui è stata proclamata Decimo Hokage della Foglia. Un ultimo tatuaggio, per quanto piccolo, è posto all'interno del polso destrorso: rappresenta una fenice e il significato è tutto da scoprire. Attorno al collo, pende il ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha del quale mai si separa, ma come al solito è priva del coprifronte che ha lasciato nelle mani di sua figlia, sperando ne faccia buon uso e lo conservi finché non sarà necessario restituirlo. Al contrario di Ekko, mantiene il Chakra attivo fin da quando apre gli occhi, disattivandolo soltanto nell'istante in cui va a dormire. Anche oggi non v'è eccezione. Un asciugamano bianco di grosse dimensioni, abbastanza da coprirla eventualmente, vien tenuto a sua volta sulla spalla mancina, cadendo a coprir parte del seno e della schiena, oltre che del fianco corrispondente mentre i propri passi dovrebbero condurla alla volta delle vasche dalle quali già vede fuoriuscir del vapore. <Ekko?> Gli occhi chiari dovrebbero immantinente scorgerlo, anche perché è difficile ignorare una montagna di due metri come lui. [ Chakra ON ]

16:05 Kaworu:
 Vedrà di sbrigare tutte le procedure, qualora l'accesso dovesse essere regolato e contingentato dalla presenza di una struttura privata, pagando il dovuto tributo per l'eventuale ingresso ed usufrutto della zona termale; altrimenti, proseguirà direttamente oltre, in caso di libera entrata la quale farebbe risultare perciò la sede termale una zona libera da vincoli commerciali, e magari solamente affiancata da qualche sorta di attività commerciale di ristorazione, approfittando della locazione geografica per fare degli affari remunerativi coi visitatori offrendo esclusivamente servizi di rinfresco e tavola calda. Il proprio profilo non fa difficoltà a rendersi noto, dal momento che intorno a sé lascia come una sorta di vuoto, spiccando sopra le teste dei più comuni nell'elevarsi oltre il metro e novanta di statura pienamente, specialmente perché slanciato e tonico sulle gambe, la parte più allenata della sua muscolatura, anche di più del busto, disegnando sicuramente una zona inferiore molto ben sviluppata, soda e definita sul versante posteriore, dall'osso sacro in giù, fino ai cosciali e le fibre dei tessuti dei polpacci. Bronzeo, un po' più luminoso all'apparenza quand'è baciato direttamente dal sole, di cui ne assorbe i raggi per la sua pelle naturalmente già colorata di quella tintarella peculiare, s'inoltra lungo il posto, guidato dai suoni ed i primi accenni di vapore che sembrano prendere ad aleggiare nell'area dove si sistemano le calde ed energizzanti lacune termali. Una voce, anche familiare alla memoria,
sembra però richiamarne l'attenzione dall'incedere, sollecitandolo a guardarsi attorno quindi, inclinando la testa così da gettare una panoramica congrua all'aspettativa. < Pakkurida? > sfarfallio di ciglia quando rincontrerà la sagoma di Furaya, vestita logicamente con un costume, la qual cosa, benché la consapevolezza del luogo lo dovrebbe predisporre già all'idea, gli risulterà ugualmente un momento stordente. < Accidenti. > lievemente incredulo, facendo cascare di più le pupille, in una squadrata da capo a piede della figura della ex Decima. < Complimenti per la tenuta. > sospiro profondo, mostrando un sorriso disteso, non scevro da un leggero iniziale imbarazzo. < Sei qui anche tu per un po' di rilassamento? > domanda, più per iniziare a conversare, data l'ovvietà della cosa.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

16:32 Furaya:
 Il di lei incedere è cauto, ponendo il pié manco innanzi seguito a ruota dallo specular opposto. L'alternarsi la conduce verso quella che è una vasca generale, arrestando l'incedere nei pressi di Ekko quand'anch'egli s'accorge della figura della Judai. Gli occhi di lei squadrano altrettanto il corpo erculeo di chi ha di fronte, sbattendo rapidamente le palpebre, oltre ad essere costretta - come sempre quand'è in sua compagnia - a tenere gli occhi sollevati in sua direzione, con tanto di capo appena reclinato per via della differenza d'altezza. <Mh?> Alla sua esclamazione, si trova costretta a sollevare un sopracciglio, non aspettandosi affatto una reazione del genere da quello che potrebbe avere la metà dei suoi anni reali. E sarebbe anche il caso di non pensare ad una simile differenza quando si porta a letto un terrorista che ha danneggiato la stessa Konoha che ama così tanto, oltre ad aver anch'egli un'età di troppo inferiore alla propria. <Anche tu non te la passi certo male.> Proferisce nei riguardi altrui, replicando immantinente all'asserzione che riguardava un apparente complimento nei propri confronti. Muove i propri passi in direzione della vasca, in modo che possa iniziare quanto meno ad immergersi, saggiando la temperatura delle acque. Lo precede di un mezzo metro appena, ammesso non si sia messo a camminare a sua volta o qualora smetta del tutto d'avanzare per bearsi di ciò che vedrebbe della donna di spalle. Mascalzone! <Sì, ma direi che è arrivato il momento di entrare, altrimenti prendiamo freddo inutilmente.> Mormora, girando il capo in modo che possa lanciargli un'occhiata da sopra le spalle che, tuttavia, non ha niente d'allusivo o lascivo. E' soltanto il solito sguardo gelido che ormai ha imparato a rivolgere a gran parte delle persone che incontra, come se volesse far loro intuire che sia superiore a chiunque: proprio come un capo branco deve essere. Lascia poggiar l'asciugamano sul bordo della vasca, immergendosi di rimando. Porta dapprima la leva manca, dopodiché viene seguita a ruota dalla gemella mentre effettua giusto qualche passo per far in modo che l'acqua inizi ad investirla almeno sin al bacino. <O hai timore che ti possa affogare?> E questa sì, questa è una piccola provocazione con tanto di sorrisetto bieco. [ Chakra ON ]

16:44 Kaworu:
 Difficile non lasciarsi andare ad una esplorazione visiva dal carattere tipicamente maschile della figura della Konohana: malgrado il riserbo per l'essere a conoscenza del suo stato sentimentale, ovvero già impegnata, rimane comunque una donna dal profilo accattivante e, specie in quella precisa circostanza -sollecitata forse troppo pure dal vestiario generosamente permissivo da dover utilizzare in quel contesto di balneazione-, una figura femminile indubbiamente di gradevole aspetto, alla quale sarebbe tanto vilipendioso, quanto poco credibile così come ingiusto non riconoscere sinceramente il giusto tributo scaturito da un apprezzamento oculare. Non mancherà, pertanto, di scorgere gli innumerevoli residui bellici che ne martoriano le parti in vista della corporatura altrui, narrazioni di trascorsi, di narrazioni passate, rimaste indelebilmente marcate sulla sua pelle, come avrebbero potuto fare tracce di scrittura su carta, o graffiti su roccia, scolpendo ciò che riecheggia nella storia personale di ciascuno. Sarà anche per questo, che sul proprio aspetto, il lottatore della foglia non porta molto di più che i segni dell'allenamento, lasciando perciò che le proprie sembianze risultino essere pagine abbastanza bianche, ancora da redigere in quella trama del suo vissuto, tutto da sviluppare. < Ti ringrazio. > un cenno del capo, breve e conciso, andando per cui ad accompagnare anche gestualmente quella favella di gratitudine. Lascia che sia la donna a precederlo, scorgendo il suo corpo anche da dietro, almeno finché questo non viene avvolto dall'acqua, oltre che a scemare tra i vapori della sorgente termale che restituisce così anche un po' di privacy in quella coltre nebulosa. < Ahn... Sì, giusto. > all'esortazione di entrare, si sveste della camicia e dell'asciugamano grande, lasciandoli lateralmente in terra. Si inoltra perciò all'interno del bacino d'acqua calda, sentendone subito l'abbraccio rigenerante, probabilmente anche con una maggiore incisività, data la differenza climatica tra l'aere circostante e la temperatura di quei liquidi. < Mhm... > mugugno di benessere, soffiato con un respiro altrettanto rilassato. < Credo avresti potuto farlo già da tempo, ed in un mare di lava soprattutto. > risponde alla provocazione altrui attraverso il suo tipico atteggiamento morigerato, flemmatico quanto fermo, non mancando di un pizzico di ironia. < Sei riuscita a trovare i materiali che ti servivano, poi, al mercato? > qualche domanda, molto generica, per portare avanti la conversazione, nel mentre si gode il piacere di una tonificante semi-immersione in quello specchio termale.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

17:24 Furaya:
 La storia che ogni sua cicatrice porta racconta tanto del suo carattere, così come delle vicende che l'hanno sovente vista protagonista, in prima linea, mai doma e col capo sempre ben alto. L'espressione permane pacata al momento, aspettando che anche il ragazzo possa seguirla nella vasca e continuare i loro discorsi. S'immerge, soffermandosi sul bordo della vasca, laddove l'acqua dovrebbe finalmente arrivare almeno ad altezza del petto, così da coprirla in parte, iniziando anche a bagnarne i capelli che s'appiccicano sulle spalle e sul petto. Non è esagerata nelle curve, come dicevamo, ma a quanto pare risulta essere ancora una bella visione nonostante sia piena di cicatrici. Il vapore delle acque continua a salire verso l'alto, lasciando che la sua pelle venga avvolta completamente da quel tepore. <Non sarebbe neanche la prima volta che qualcuno finisce nel mio mare di lava.> Ammette, avvicinandosi all'altro bordo della vasca in modo che possa stare al fianco di Ekko, mantenendo un metro o un metro e mezzo circa di distanza. Gli lascia dunque il suo spazio, affiancandosi soltanto per evitare d'alzare troppo la voce per farsi sentire. Del resto, potrebbero affrontare qualunque discorso ed alcuni di questi meritano una determinata riservatezza. Così facendo, inoltre, può dare le spalle alla vasca, incrociando le braccia sul bordo precedentemente citato, cosicché ne sostengano il peso e trovi finalmente una posizione oltremodo comoda per godersi questo bagno alle terme. <Sì, per fortuna erano abbastanza forniti.> Ammette, piegando appena il capo in modo che possa comunque tenerlo sempre sott'occhio, il mero contatto visivo che durante una conversazione è oltremodo utile affinché ci si comprenda l'uno con l'altra. <Tu invece? Hai continuato quelle ricerche delle quali mi stavi parlando l'ultima volta?> Gli ha anche elargito dei consigli per aiutarlo a muoversi in quel campo, non entrando troppo nel merito né aiutandolo in maniera eccessiva, volendo ovviamente tenersi distante da questi ambiti. Può fingere se vogliono garanzie sul fatto che non voglia creare disguidi all'interno di Kagegakure, almeno per il momento; si tratta sempre e comunque di mantenere quella facciata che, ben presto, potrebbe tornare ad essere nota ai più avendo incontrato Sango. [ Chakra ON ]

17:46 Kaworu:
 Si spinge in avanti, fino a dove fosse stato quanto più possibile ritrovarsi almeno per un poco della propria altezza immerso, lasciandogli arrivare quell'acqua tuttalpiù sino al bordo inguinale del bacino, lasciando che questa si potesse infrangere presso la cresta iliaca definita, la quale si sarebbe trovata a scendere fino a convergere nel punto di vertice del complesso piramidale, il quale, passando dall'area laterale ed obliqua a quella frontale, racchiude l'insieme dei restanti tessuti addominali, andando a formare una sorta di lettera 'V' nella propria conformazione fisica troncale, scolpita nel tonico e robusto dipinto in cui vengono descritte circa otto speculari coperture rettangolari della zona frontale del retto dell'addome, espressione muscolare suddivisa dalla linea dell'alba nel mezzo in due facciate parietali di quella prospettiva frontale della torre del busto, ciascuna fila collegata da spesse iscrizioni tendinee che rileva ogni linea delimitata lateralmente dai trasversi marcati e solidi come travi di supporto. Sopra la cima di quella costruzione filamentosa rivestita dall'incarnato scuro, poggeranno, supportati da una trave intercostale scavata nella parete anteriore dell'alto ventre adeguatamente rinforzata dall'esercizio quotidiano, la coppia dei grandi pettorali, i quali vanno da ampliarsi a tipo imbuto, dal basso verso l'alto, partendo da una base più contenuta del fascio inferiore dello sterno per arrivare ad una larghezza maggiore descritta dalla costituzione delle larghe spalle, reggendo due aitanti trapezi sopra quei triangoli deltoidei i quali, man mano che si dilungano, vanno ad affinarsi nella forma delle braccia maschie e ferrigne. In quella mole statuaria, si manterrà al fianco di Furaya, rispettando quel braccio e mezzo di distanza dalla kunoichi, così come imposto dalla medesima. Socchiude gli occhi, tirando appena la testa all'indietro, lasciandosi andare a lunghi sospiri, coi quali gonfia la cassa toracica, risaltandone la prestanza. < Bene. > breve riscontro, conciso e pacato. < Grazie ancora per l'affiancamento di quella volta. > ricordando la circostanza, ritornando ancora grato alla cortesia che l'altra le ha usato prima, alle mura. < Ho trovato qualcosa alla fine, credo tutto ciò che potessi rilevare lì. > riferisce, riportando la visuale verso la ninja donna, neutro. < Vedrò in seguito se mi servirà proseguire nell'incarico. Dipende da chi mi ha commissionato il lavoro. > precisa poi, scrollando le spalle di conseguenza. < Non mi interessa andare oltre quanto mi è stato assegnato, dopotutto. > chiarisce, rimettendo perciò a future evoluzioni della questione l'esito di un successivo proseguimento delle ricerche. < Della traditrice dell'alleanza di cui mi hai accennato, invece, cosa mi dici più? > inclina appena la testa di lato, in una curiosità abbastanza pigra. < Non ho ancora capito perché mi facesti quella domanda. > motivando la richiesta con quell'osservazione. Tace, perciò, in un silenzio riflessivo, attendista.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

18:21 Furaya:
 Messasi comoda, può finalmente godersi il tepore delle acque delle terme. Chiude per un attimo le palpebre, isolando la vista dal resto del circondario, lasciando che soltanto l'udito funga da primordiale senso di controllo. Cerca di restare assolutamente rilassata, per questo le palpebre si socchiudono, continuando però ad ascoltare le parole che vengono pronunciate proprio da Ekko. <Figurati. Non ho fatto nient'altro che accompagnarti.> Nonostante la questione non le interessasse minimamente. A proposito delle altrui ricerche, invece, ci si sofferma qualche attimo in più, ma allo stesso modo non sembra essere chissà quanto preoccupata di quel che sia riuscito a trovare alla fine. Se n'è tenuta finora alla larga e pare continuare a preferire questa sua presa di posizione. <Mi sembra giusto. Se sai fare qualcosa, mai farla gratuitamente. Se poi non t'è neanche stata richiesta, è corretto che tu ti ferma.> Lo trova consono anche lei ovviamente, considerando come nulla debba mai essere fatto gratuitamente. Lei per esempio veniva ricompensata con il suo ruolo, ha sempre combattuto per qualcosa che riteneva dapprima giusto per e da se stessa, ovviamente. Differente è per Kagegakure, per la quale non si metterebbe mai in prima linea, a meno che non sia per farla affondare assieme al Consiglio dei Daymio. A proposito di Sango, che viene menzionata proprio dall'altro, lei solleva appena un sopracciglio e riapre piano le palpebre, come un gatto assonnato che tiene sotto controllo quel fastidioso essere umano che vuole fargli due coccole nel bel mezzo del sonnellino pomeridiano. <Cosa vuoi sapere?> Non le sembrava d'essere in dovere di raccontare altro a proposito della donna citata, proprio perché non le venne richiesto quella volta in cui è capitato di parlarne. Pertanto attende che sia proprio Ekko a prendere la palla al balzo per porle eventuali domande. <Qui, quanto meno, siamo da soli per adesso. Quindi, possiamo parlare tranquillamente, suppongo.> A meno che non vengano raggiunti da chissà quanta altra gente. In quel caso, a sua volta, preferirebbe di gran lunga essere altrove che starci in mezzo. Si tratta d'altra gente che potrebbe riconoscerla immantinente, nonostante siano passati ben dieci anni dall'ultima volta che i di lei piedi han calcato queste terre: quando aveva ancora un nome. <Volevo comprendere da quando questo villaggio si fida dei traditori. Comprendo che adesso persino un villaggio negativo come Oto faccia parte di questa alleanza di Kagegakure> Abituata come sempre a vecchi termini come quest'ultimo. <tuttavia, se ha tradito una volta la fiducia d'un'intera unione di villaggi, non vedo come ci si possa fidare di lei. Nessuno avrebbe mai perdonato un'usurpatrice del genere.> E' abbastanza pacata nonostante stia praticamente gettando veleno s'un'agente della Shinsengumi. [ Chakra ON ]

18:39 Kaworu:
 Il vapore che sale dal piatto liquido della vasca rende nebulosa l'atmosfera circostante, lasciando ciascuna delle due figure leggermente sfumata tra le coltri calorose che vanno ad aleggiare nell'aere. Le iridi blu, riapertesi e depositate in uno sguardo obliquo e discendente verso la kuonoichi, ne seguono blandamente i tratti disponibili del viso, senza affondare oltre nella navigazione di quella propria visuale. Rimane semplicemente com'è, compassato e placido, piuttosto disteso seppure la propria imponente struttura lo faccia apparire sempre abbastanza impostato, stoico. Le gote si accendono appena, per via del tepore avvolgente e rilassante della sorgente d'acqua termale, la quale inizia a restituire gli effetti benefici un po' in generale, sia sui pori della pelle che sulla muscolatura ed il fisico nella sua interessa. Mimiche che si affievoliscono, assumendo una caratterizzazione soffusa, sfumate dalla bontà del confortevole clima restituito dal bagno. < Sì, lo so: ma non eri tenuta a farlo. L'ho apprezzato per questo, comunque. > che gli abbia dedicato il suo tempo, anche se non le interessava la questione; una cosa che non gli pare essere sfuggita, e per tale ragione sarà lì a rimarcarla, rendendo il giusto merito e senso di gratitudine alla capo-branco. < Gratuita o meno, è soltanto che non mi riguarda. Tutto qui. > sentenzia molto più schietto e conciso, sul perché non sia andato avanti, e non parrebbe intenzionato ad andare oltre, qualora dovesse chiudersi lì lo spunto lavorativo. Non si spiega, non argomenta oltre, lasciando sul vago quell'allusione. < Mhpf. > uno sbuffo satirico, sentendo quella precisazione circa il momento in cui si trovano entrambi da soli. < Ci sono stati dei giorni in cui non me ne sarei dovuto preoccupare. Anzi, ne sarei stato anche parecchio contento. > ironico. < ... Ma da quando ho fatto la conoscenza del simpatico dinamitardo che ti sta dietro, non so quanto possa essere rassicurante. > sfarfallio di ciglia, goliardico. < Specie saperci in una vasca. Mezzi nudi. Insieme. > occhieggia la fabbro, un cenno di diniego parecchio divertito, nel fare la cronaca della trama attuale che li vede protagonisti. < Ad ogni modo... > sospirando, lasciandosi quella parentesi - burlesca più che altro - alle spalle, andando a convergere verso il discorso primario. < Chi fosse. > chiede quindi qualche specifica in più, dei dettagli. < Più che altro, immagino che il dubbio principale sia fino a quando potrà essere così. > osservazione formulata con molto cinismo critico, pronunciato con quell'aria flemmatica e risoluta, dai toni grevi di quello spontaneo timbro baritonale e profondo. < I tempi sono cambiati, Pakku. > constata, piuttosto oggettivamente. < Voglio farti una domanda. > riportando le pupille ad indugiare su di lei. < Tu lo sai cosa volesse il Dio che è stato combattuto? Perché ha fatto tutto questo? > non è retorica come interrogazione, ovvero non c'è quell'impressione di conoscere già la risposta: sta effettivamente domandando qualcosa di quella parte di storia passata. E' anche incerto di quello che possa conoscere l'altra, non avendone ancora ricondotto l'identità a fama nota. Zittisce in coda, meditabondo.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

19:33 Furaya:
 Le ciocche rosate in acqua galleggiano mosse dal vapore che s'innalza verso l'alto, assieme al riempirsi e allo svuotarsi perenne della cassa toracica della fanciulla. Appropriatasi di quella posizione alquanto comoda per quel che la riguarda, continua altresì a prestare attenzione alle parole del ragazzone di fianco. <Prego, allora.> Replica alla di lui volta, mostrando l'accenno d'un tiepido sorriso. Niente di troppo eclatante, come suo solito. Tornando al discorso del lavoro, poiché quest'ultimo trattato può essere tranquillamente accantonato, non essendovi altri presupposti affinché se ne parli ancora, lei solleva appena lo sguardo in sua direzione. <Non te ne interessa soltanto perché non è la tua missione.> Continua a pungolarlo, forse addirittura divertita da questo suo modo di fare abbastanza infantile, seppur non si tratti in alcun modo di provocazione, ma soltanto un pretesto per proseguire quel discorso. D'altro canto, hanno iniziato ad avere una certa confidenza, quindi si sente piuttosto tranquilla nel disquisire con il qui presente nella maniera che più le viene consona al momento. Anche perché dall'altro lato non sembra esserci chissà quale problematica o fastidio relativo proprio a ciò. Fintantoché la situazione si mantiene questa dunque non ha molto altro a cui pensare sul modo di comportarsi. <Vorrei tanto rassicurarti> A proposito di Mattyse che viene citato da Ekko. <ma molto probabilmente avresti ragione.> Non lo nega di certo, anzi è anche insolito che dica qualche bugia, preferendo sempre di gran lunga dire la verità nei confronti di chi le sta davanti e che merita il suo rispetto, come in questo caso il taijutser con il quale si trova nella vasca. <Posso anche garantirti che se ci scoprisse in questo momento, senz'alcuna spiegazione plausibile, queste terme potrebbero anche sparire.> Esplodendo ovviamente, altrimenti non sarebbe definito un dinamitardo - o un terrorista, approfondendo meglio il discorso che lo riguarda da vicino. Con assoluta e altrettanta tranquillità, si stringerebbe persino nelle spalle, pensando alla faccia che farebbe uno del genere. Si tratta pur sempre d'un ragazzino, per quanto possa essere intelligente, è anche naturale che gli si chiuda la vena in determinati contesti. Succede persino a lei che ormai si può dire matura, fuori dall'età adolescenziale e dagli ormoni a palla. <Dieci anni fa, Sango Ishiba, attuale membro della Shinsengumi> Questa la motivazione base che ha fatto sì rivolgesse quella domanda proprio ad Ekko. <ha tradito l'Alleanza intera, in combutta con la Yugure, un'organizzazione negativa. Sono riusciti a sovvertire il Villaggio del Suono, uccidendo la Kokukage. Chiaramente, erano divenuti tutti ricercati dall'Alleanza.> Riassume ovviamente quello che è successo, senz'entrare eccessivamente nei dettagli. Anche perché l'argomento sarebbe di sicuro molto lungo da affrontare, quindi lo farà soltanto se sarà necessario, considerando come dovrebbe parlare anche di se stessa. Insomma, è complicato. <Non importa che i tempi siano cambiati, importa che abbiano messo da parte i rancori. E lo riterrei anche un ottimo passo avanti se non si trattasse d'un traditore. Ha fatto qualcosa per farsi perdonare? Ha fatto ammenda per l'assassinio che portarono?> Cerca di moderare ovviamente i toni, ma potrà notare lo sguardo infervorato della donna, la quale or si rizza ovviamente anche in piedi per via di quello che stanno affrontando. E' difficile da digerire e da accettare, ma l'evidenza dimostra come sia soltanto lei quella che sta venendo toccata da questa storia dei traditori d'un tempo, proprio perché magari è lei che discende da quello stesso tempo, non avendo dimenticato - non avendo potuto! - gli insegnamenti dei vecchi Sensei e dei vecchi Hokage predecessori. <Avete perso tutti gli insegnamenti ch'erano stati ereditati dai migliori ninja del passato. Anziché conservarli, li avete cancellati e avete riscritto tutto completamente.> E ne pare ovviamente affranta, dal momento che qualcosa del genere, nella sua singola concezione, non è assolutamente previsto. Scuote il capo, difatti. L'ultima domanda fa sì che la risposta venga preceduta da un lento sospiro. Siamo in ballo, quindi balliamo. <Il finto Dio> Come aveva preso a definirlo lei. <voleva riappropriarsi del Chakra di noi ninja. Diceva che era nelle mani sbagliate e che sarebbe dovuto tornare nelle proprie. In pratica, era venuto a riprendersi ciò che c'era stato donato.> Lo sguardo, mantenutosi serio, non si discosta neanche per un istante dagli occhi del taijutser, facendosi ovviamente più seria del previsto. <Non siamo riusciti a sconfiggerlo allora. L'avevamo indebolito, ma fallimmo nel sigillarlo. E' stata colpa nostra se il mondo ha subito la sua furia e la relativa distruzione.> Racconta, zittendosi. Attende una risposta da parte sua, incuriosita da ciò che potrebbe suscitare dopo un racconto del genere. [ Chakra ON ]

20:03 Kaworu:
 Un cenno d'assenso sulla prima risposta, lasciando cadere il discorso. Quando lo pungola, riguardo all'incarico, allarga il sorriso sulla bocca. < Beh, dopotutto è così che funziona. > scrollando le spalle in una nota indolente quanto ironica. < Alla fine, finché non mi tocca... > vivi e lascia vivere, sembrerebbe la sintesi del tutto. L'ilarità emerge più sentitamente quando quella effettivamente ammette che non c'è da star tranquilli riguardo a quella circostanza che li vede in un ambiguo contesto, per quanto possa essere totalmente scollegato da ogni fraintendimento. < Beh, meglio le terme che me. > motto di spirito nei confronti della ex decima e la prospettiva drammatica di un attentato causato dalla possibile gelosia che scaturirebbe dalla faccenda. < Magari, un giorno, mi racconterai com'è esplosa questa bomba tra voi due. Oltre a quegli episodi molto particolari che avete già accennato. > riguardo qualche accenno che ebbero nel loro ritrovamento ai campi di addestramento, quando ha fatto la conoscenza proprio del senjuu. < Sango Ishiba. > ripete quel nome, come a volerlo fissare nella memoria. < Kokukage. Stimao parlando delle vecchie terre del suono, quindi. > chiede conferma, dato che le sue conoscenze risultano essere quelle basilari dell'accademia, ma che in una realtà così diversa, possono risultare anche un po' compromesse dai possibili nuovi programmi didattici che le scuole di Kagegakure potrebbero dare. < Mettere da parte i rancori non vuol dire necessariamente perdonare o ritrattare quello in cui si crede. > asserisce successivamente, all'osservazione un po' più sentita -per quanto moderata- pronunciata da Furaya. < Dimenticato? Forse non è così. Almeno, da quello che sembri affermare, tu resti una testimonianza che le cose stanno differentemente. > una maniera sia per escludersi da quella generalizzazione fatta dalla fabbro, sia per constatare che, probabilmente, non tutto sembra essere perduto. < Quello che è cambiato, è soltanto la realtà in cui ci siamo trovati a vivere. > oggettivo, almeno è quanto vorrebbe essere, esprimendo la sua posizione estremamente centrista. < Bella o brutta che sia, è la sola che ci resta a disposizione, al momento. > lui non è né affranto, né rammaricato: né sembra mostrare un senso di colpevolezza per quello che tutt'intorno è, ed esiste. Le ultime note del racconto di Furaya, tradiscono sicuramente qualche dettaglio in più della sua identità, per quanto ancora non l'abbia ricollegata certamente ad una figura precisa degli eroi del passato: sa solo che può aver fatto parte della schiera di chi si batté per quell'obiettivo. < Capisco. > prendendo un lungo sospiro, lasciando che dei momenti di silenzio aleggiassero in coda a quella narrazione. < Dovrei avercela con te, a sentirti parlare, se questo mondo, dal quale ti dissoci e ritieni ormai ignorante di quelli che sono i valori del passato, degli insegnamenti dei grandi ninja, alla fine è così. > suppone, malgrado non abbia la minima nota di accusa. < Ti senti davvero colpevole? Ed è per questo che non ti interessa nulla di questo posto? > appiattisce le labbra, così come lo sguardo si fa meditabondo. < Sembra più che tutto questo ti ricordi brutalmente il fallimento di cui hai accennato. > riflette, e cercando di scavare un po' di più dentro la mentalità dell'altra, al di là di chi possa essere stata, di quale sia la sua vera identità: quello che cerca, sembra essere la percezione di chi o cosa sia quell'attuale Furaya. < Che fine hanno fatto gli altri? Hai parlato al plurale, deduco non fossi sola, quindi. > la formulazione di quella domanda risulterà estremamente ponderata: non ha chiesto chi fossero, non sta cercando di indagare su di lei: bensì, lo prova a fare con lei, rispettando quello che gli ha detto, quello che gli dice, il suo anonimato, in un dialogo che sembra un vero e proprio pellegrinaggio alla volta di una meta introspettiva, nel quale si pone di fianco alla Ex Decima.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

16:07 Furaya:
 Quanto riguardava il suo lavoro da Cacciatore di Taglie viene del tutto accantonato, in virtù d'argomenti più importanti e che hanno bisogno d'essere trattati a dovere. Si limita ad una scrollata di spalle, mantenendo quella posizione che le sembra quanto meno comoda all'interno della vasca. Il vapore continua a salire, le membra sembrano sciogliersi al contatto con l'acqua, il che le permette di rilassarsi come si deve fintantoché non prendono in considerazione argomenti spinosi e per i quali ha bisogno di maggior concentrazione. <Abbiamo soltanto iniziato a lavorare assieme> Gli ha concesso di fare il terrorista purché fosse il suo cagnolino al guinzaglio. Ma è un guinzaglio che è stato rimosso, non ha alcun potere decisionale su di lui: sono adesso allo stesso piano. Lei non ha niente da proteggere, se non qualcosa da riprendersi. Per farlo, ha bisogno del massimo potenziale del bianco, anziché limitarlo come avrebbe fatto in altri contesti. <entrambi con una relazione stabile ed una bambina in arrivo.> Accenna a quegli avvenimenti che li hanno portati ad avvicinarsi un po' di più, sempre un poco alla volta, senza neanche rendersene conto nei primi momenti dell'accaduto. Hanno iniziato ad andare d'accordo, il cui ringraziamento va al sigillo empatico che condividevano. Non prosegue nel racconto, anche perché egli potrebbe non esserne interessato oltremodo, quindi si sofferma soltanto su qualche accenno piuttosto basico. <Sì> Annuisce per quanto riguarda i vecchi territori del Suono, mantenendo il contatto visivo con il ragazzone, tenendo il capo difatti appena sollevato. <e lo comprendo. Il mero fatto d'aver riunito le terre ninja è perché hanno messo da parte qualunque rancore. Ma Oto è sempre stata così, non significa che possa cambiare soltanto perché adesso vi sono dei distretti sotto un unico villaggio.> C'è sfiducia nelle parole della donna, tanta purtroppo, dedita al fatto che lei abbia vissuto quella guerra in prima persona. N'è stata carnefice, al tempo stesso vittima. Quindi, non parla per sentito dire, bensì per quel che ha vissuto e che le ha lasciato delle cicatrici interne che non andranno più via come dimostrano, per l'appunto, le parole appena pronunciate. <Il problema è questo: sono davvero rimasta solo io a pensare che le cose non sarebbero dovute andare così? Sono veramente soltanto io quella che crede che le cose dovrebbero cambiare e che il ruolo del ninja non dovrebbe esser visto in quest'ottica? E sono sempre soltanto io quella che vorrebbe tornare nel vero villaggio della Foglia, anziché accontentarsi d'un distretto che non rappresenta né porta vero onore a quello che Konoha era un tempo?> Il di lei tono, per quanto tenti di tenerlo ovviamente basso onde evitare che tutte le orecchie indiscrete del luogo possano sentirla, è pregno della sua audacia, dell'orgoglio d'un Kage ch'è caduto e che pretende di rialzarsi, incapace di farsi domare, ululando alla luna dalla quale intende trarre la forza necessaria. Non abbassa neanche per un attimo lo sguardo, troppo fiera per farlo nonostante non sia nella posizione per far alcunché. <Devi.> Non dovrebbe avercela con lei, deve. Direttamente. E assottiglia appena lo sguardo per valutarne l'eventuale reazione. <Siamo stati coloro che avrebbero dovuto difendere le terre ninja dalla guerra imminente con il villaggio del Suono. Avrei potuto evitare tutto questo, ma il mio orgoglio e la mia Volontà del Fuoco dissero d'affrontarli con l'arsenale che avevo a disposizione.> Aprendosi sì, ma soltanto nei confronti di qualcuno che reputa possa capirla. Caso contrario, non avrebbe neanche principiato quel discorso, non avrebbe neppure osato per un singolo istante schiudere le labbra per pronunciar verbo. Rammenta l'incontro con Nemurimasen, il Gashakoduro della Yugure. Ricorda anche le parole del Finto Dio e di Hotsuma. La sua tirannia l'avrebbe condotta alla rovina poiché non v'è soltanto tirannia nell'atto di far le guerre, ma anche nell'ostentare la pace a tutti i costi. <Mi sento colpevole da quel giorno ai Monti Ardenti in cui abbiamo trovato la nostra disfatta. Mi sento colpevole da quando mi son risvegliata in un cristallo sotto metri e metri di terra, con il mondo attorno devastato dalle bestie divine che non sono riuscita a fermare. Mi sento colpevole quando ho visto il mio villaggio distrutto quando avevo promesso di difenderlo ad ogni costo, anche della mia stessa vita. Mi son sentita colpevole quando, entrando a Kagegakure, il villaggio della Foglia è stato destinato ad un mero distretto.> Quindi, sì, col cuore in mano e con tutta la sincerità della quale è capace, gli sta letteralmente dicendo tutto quello che sente e quello che Ekko era quasi già riuscito a vedere senza che lei avesse necessità di pronunciarsi in merito. Sospira. Forse ha anche parlato troppo. <Le poche persone rimaste in vita ch'erano con me sul campo di battaglia le ho quasi rintracciate tutte. Chi non ho più trovato, presumo abbia trovato una fine degna, poiché combattendo per ciò che amavano, ma indegna perché non sarebbe dovuto accadere.> Sol ora si limita al silenzio, in attesa d'una risposta da parte del Genin. In attesa del suo ipotetico risentimento. [ Chakra ON ]

17:05 Kaworu:
 Aggrotta le sopracciglia all'udire della bambina. < Cosa? Come? Saresti incinta?! > stralunato, la guarda attentamente, abbassando le pupille fino a livello dell'acqua, senza poter scrutare oltre logicamente, per via dello specchio liquido opacizzato dal vapore caldo che aleggia pure tutt'intorno. < Questa sì che è una notizia bomba. Beh... suppongo che vi debba fare le mie congratulazioni. > chissà se ha capito bene. < Mh! > prendendo un gran sospiro, qualche movimento del capo, in orizzontale, manifestando ancora quell'aria di incredulità. Riguardo all'argomento principale, ritrova un aspetto più serio, comunque compassato, risoluto. < Non so quanto possa essere stato messo da parte davvero. > espone i propri dubbi sulla faccenda, con aria vaga, apparendo pure piuttosto scettico quanto riflessivo in merito. < Ad ogni modo, è così per adesso. > asserendo perciò che l'attualità dei fatti li vede in quella situazione nazionale. Ascolta il resto delle interrogazioni formulate da Furaya. Appiattisce le labbra, mantenendo il silenzio, una sorta di mutismo riflessivo; il tutto perdura anche quando l'altra ammette che sarebbe legittimo provasse senso di colpa. Una scrollata di spalle, alla fine, con una certa nota di indolenza. < Nah. > affrontando la cosa con quella sua peculiare attitudine molto bilanciata. < Non hai fallito solo tu, a quanto mi sembra di capire. > sfarfallio di ciglia, come se quella distribuzione della colpa potesse effettivamente mitigare le responsabilità individuali in capo a ciascuno dei vecchi eroi. < Ed inoltre, non otterrei alcuna soddisfazione, dall'odiare od avercela con chi ci ha provato, ed ancora sembra voler essere intenzionata a lottare per quanto perduto. > prosegue nella propria osservazione. La Kunoichi continua con quella confessione, esprimendo i sensi di colpa, i sentimenti di disagio, di frustrazione e rabbia, così come la tristezza per quanto capitato. < Pakkurida, hai visto sicuramente tante cose, molte più di me, da quello che dici, e dalle cicatrici che segnano il tuo corpo. Certo, sei decisamente più esperta, perciò non credo tu abbia bisogno che ti dica chissà cosa. > proferisce, andando a portare lo sguardo altrove, indirizzando la favella a lei, ma senza farle pesare l'attenzione che le rivolge, come a voler pronunciarsi in quel discorso in modo pacato, e privo di superbia. < Quello che penso io, in fin dei conto, è che sono le scelte che facciamo, più che i risultati, che ci caratterizzano. > condivide la propria opinione, tanto per parlare. < Altrimenti, le persone che sono morte, non avrebbero che un valore negativo. Gli insuccessi sarebbero solo dei fallimenti, e non le si chiamerebbero mai esperienze. Non sono le vittorie unicamente che ci insegnano, anche se molto spesso le storie le raccontano i vincitori, più che i vinti. Pure se sono a parlare spesso dei morti, alla fine. > un circolo vizioso poste in esame dentro quelle osservazioni ponderate dal Combattente. < Le sfide che decidiamo di affrontare. Come affrontarle. Queste fanno la differenza. Che sia nel bene o nel male, non conta tanto, alla fine, perché ognuno penserà di essere nel giusto. > continua, il tono sommesso, sempre accompagnato da quella sonorità baritonale di default. < Quello che ci rimane alla fine, perciò, è la consapevolezza di dover combattere. Sempre. Per qualcosa. > socchiude le palpebre e fa per distendersi un po' di più. < Come ti dissi all'inizio, ogni sfida che affrontiamo, alla fine è quello che ci rende consapevoli di esserci, di fare parte di questo mondo. E si può essere rivali, anche se non si è nemici. > increspa le labbra in una conformazione leggera, quasi volesse allo stesso tempo rendere meno pesante la gravità dell'argomento trattato con quell'approccio più semplice, fluido. < L'importante è trovare sempre qualcosa per cui combattere. E farlo fino in fondo. Questo almeno è quello che credo ci renda veramente forti. > sembrerebbe chiosare, abbastanza sicuro quanto calmo. Abbozza un mezzo sorriso verso la Ex Decima, un'espressione mite ed elementare, blanda come quello che vuole dare l'impressione di chi, pur avendo magari detto cose parecchio sofisticate e profonde, alla fine l'abbia fatto con poca spettacolarità, restando abbastanza contenuto e modesto in un certo senso.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

17:39 Furaya:
 Come suo solito, è sempre capace di spiegarsi male o d'errare qualche argomento. <No no no!> Non adesso, quanto meno. <Parlo di quando iniziammo a lavorare assieme.> Rimase incinta praticamente un paio di mesi dopo e neanche del terrorista del quale stanno parlando. Agita appena la mano innanzi al volto, a mo' di 'ma che cazzo stai dicendo' oppure pressappoco 'non dire idiozie'. Anche perché ha già una figlia a cui badare e una bambina da cercare, pertanto restare incinta adesso potrebbe risultare essere un problema devastante che s'accumula a quelli che già hanno. <Non ho fallito soltanto io> Quest'è vero poiché non era l'unica a combattere per una ragione quando son scesi sul campo di battaglia. Tuttavia, non aveva dato modo di scegliere a nessuno: dovevano combattere per il proprio paese. Si trattava d'una chiamata alle armi. <ma ero io a comandare le truppe ed ero stata io a dichiarare guerra ai nemici.> Rivelandogli qualche altro scorcio della sua vita passata, dandogli stranamente modo di riuscire a capire qualcosa in più sulla figura che si cela dietro il soprannome di Pakkurida. <Reputo soltanto che quella guerra sia stata del tutto inutile. Non avevamo considerato il fatto che ci fosse ancora un nemico comune a piede libero.> Il quale li ha condotti a morire per mano sua, intrappolandoli all'interno d'un cristallo affinché avesse dalla sua il tempo necessario a distruggere tutti i villaggi, tutte le terre e chiunque le abitasse. Si limita ad annuire nei confronti di quel discorso che viene principiato da Ekko, restando silente in attesa del prosieguo al quale tende le orecchie. <Il nostro problema era la concezione di nemici, purtroppo. Chiunque tradisse le nostre regole o la nostra fiducia veniva dichiarato tale. Prendiamo di nuovo in esame Sango> Poiché è l'unica dei cattivi del passato ch'è riuscita a rintracciare da quand'è tornata a Kagegakure, non avendone incontrati altri da poter usare per questo paragone. <s'è macchiata d'un crimine per il quale non avremmo mai potuto dichiararla semplicemente rivale. Per questa ragione, sovveniva la mia domanda.> Sul come sia possibile per loro fidarsi di qualcuno che ha commesso un errore del genere. Si sposta nell'acqua, incamminandosi verso il centro, cercando ovviamente di fermarsi laddove riesca tutt'ora a toccare, venendo avvolta dal tepore dell'acqua che continua ad investirla. Lascia che risalga sin al ventre, avvolgendone i fianchi e assestandosi laddove il livello dovrebbe raggiungere la bocca dello stomaco. Le spalle sono per intero coperte dai capelli, nascondendo ancor una volta il marchio a fuoco - simbolo di vergogna, ma al tempo stesso d'orgoglio - che porta tra le scapole. <Ciò che sono riuscita a comprendere è che bisogna combattere sempre e comunque. Avrei tanto voluto che ci fosse una pace priva di conflitti, ma è la stessa pace a portare la guerra. Il desiderio dell'uomo di pretenderla porterà qualcun altro a non volerla.> Ed è esattamente così ch'è stato. Non volevano l'Alleanza, dunque hanno fatto cadere il primo dei cinque Kage. Si passa una mano tra i capelli, sollevando il braccio, in modo che scosti alcune ciocche dalla fronte, portandole all'indietro sulla sommità del capo, scoprendo meglio la fronte e lo sguardo dalle iridi chiare. <E viceversa. Non esiste un mondo senza le guerre: è questa la concezione che nel tempo ho appreso.> Rivela all'altro, portandosi nuovamente verso il bordo, compiendo dei passi piuttosto lenti anche per via dell'acqua che ne circonda le inferior leve. Non distoglie però l'attenzione dal taijutser, ovviamente. [ Chakra ON ]

18:03 Kaworu:
 Occhieggia la Yoton/Nara, restando ancora disorientato. < Ah. Allora non c'ho capito nulla. > evidente il disguido sull'affermazione altrui, lasciando la faccenda ancora abbastanza incompresa. Alzata di spalle, lasciando perciò perdere: del resto, saranno affari della donna cosa decida di far uscire dalla proprie viscere e quando farlo. Le successive narrazioni che contemplano altri elementi dei trascorsi della kunoichi vengono recepite ed assorbite, ma non commentate. In modo riservato, discreto, fa tesoro delle informazioni ricevute, senza rinfacciarle o sventolandole comunque al vento in uno sbandieramento sfrontato e superfluo. Quando sente di nuovo nominare Sango, rimane ancora un po' incuriosito. < Chissà che tipo dev'essere stata questa Sango Ishiba. > a sentirne le menzioni, l'idea che ne viene fuori a primo acchito è certamente di qualcosa di brutto, viscido, malvagio ed infame. < Capisco. > in merito alla domanda, che ricorda, quella sul traditore dell'alleanza. Non è una cosa sua, non lo riguarda da vicino, e comunque fosse andata la vicenda, essendo non schierato, non avverte lo stesso senso di opposizione, di ostilità, che invece gli viene trasmesso dal tono e la costruzione sintattica delle frasi di Furaya. Un respiro profondo accoglierà le ultime considerazioni della ex Decima Hokage. < Puoi combattere per la pace, così come per la guerra. Chiamarla nobiltà, e disprezzare l'altra come crudele viltà. > accodandosi al senso del significato. < Quello che resta, alla fine di tutto, il senso di ciascuna delle due o più strade, è che combatti comunque. Che combatti lo stesso. > concepisce quel pensiero e lo rende alla conversazione con la donna. < Non mi ritengo uno che si possa permettere di giudicare chi lo fa. > per il bene, o per il male, distinguere buoni dai cattivi; lui non lo vuole fare, non lo fa, non sentendosene forse in grado, oppure non trovando ragione nel farlo. < Sarebbe bello se nessuno dovesse morire. Se nessuno dovesse perdere i propri cari. Ma non è così. > sulle ultime considerazioni della ninja femminile, si accoda, andando a collegarsi con quei discorsi. < Eppure, in tanti credono che la morte sia giusta, e dovuta. Una cosa che c'è, che fa parte della vita. Ci si sbaglierà? Mah, chissà. > più che un'indecisione, sembra essere una parvenza di apertura mentale, una prospettiva di ragionamento sempre in evoluzione, in continuo divenire in quell'agnostica ricerca di nuove esperienze, nuove sfide che portino ciascuna le proprie ragioni. < Comunque è chiaro che non ti piaccia questo posto. > ridacchiando, un'uscita bonaria la sua, giusto per alleggerire il carico dialogico. < Ma credo che ci siano delle cose da scoprire, qui. Segreti che vanno al di là dei misteri come quello dell'assassino. Se siamo giunti qui, dopotutto, è perché abbiamo ognuno fatto la propria scelta, quella di affrontare la sfida di questo luogo. > sarebbero potuti restare fuori, nel selvaggio mondo esterno, dove tribù di predoni e civiltà in rovina vivono in maniera disunita, caotica; una realtà conciliata con l'idea dei Kami, il cui delirio ha accompagnato la distruzione, che oggi ancora regna sovrana fuori da quelle mura sicure che è la città delle ombre. < Se non siamo in grado di affrontare le sfide che ci sono qui, non so quanto potremmo avere delle speranze là fuori. > una ipotesi la sua, condivisa implicitamente anche con la interlocutrice, alla quale ora rimanda sia l'attenzione che la parola, prendendosi un momento di silenzio, meditabondo.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

18:36 Furaya:
 No, in effetti, lui non ha capito granché, ma anche lei si limita a lasciare appeso il discorso anziché cercare di fargli capire l'errore dov'era e la relativa comprensione del testo. <Dimentica ciò che ho detto.> Pronuncia alla di lui volta, facendo spallucce. Intende trovare di nuovo una posizione comoda nella quale sostare affinché possa rilassarsi per il tempo che le rimane nella vasca. E dunque ripoggia le braccia, incrociate sulla superficie, con le quali sorreggere il resto del suo peso. <Non una dalla quale prendere ispirazione. S'approfittava di chi le dava una mano, prendendosi tutto il braccio, per poi scartarti nel momento in cui non aveva più alcun bisogno di te.> Gli spiega con tranquillità, lasciando nuovamente intendere delle conoscenze superiori. Sono sprazzi della sua vita precedente, del resto. Le palpebre tornano a socchiudersi, alla ricerca del relax perduto a causa degli argomenti che hanno sinora trattato. <Ho combattuto per la pace fin da quand'ero soltanto un Genin> Asserisce ancora, mantenendo un tono di voce piuttosto tenue. <e soltanto quando raggiunsi il massimo del mio potenziale, allora capii che combattere per la pace porterà inevitabilmente alle guerre. Volente o nolente, l'una non esclude l'altra.> Il suo ragionamento ormai è diventato questo. E se ciò sta a significare che dovrà imbastire una nuova guerra per riprendersi la vecchia Konoha, beh, vuol dire che è arrivato il momento di comportarsi esattamente come suo padre. <Sono concorde nel fatto che preferirei evitare che qualcun altro morisse, tuttavia devi comprendere che anche questo diventa utopico col passare del tempo. Quando iniziai il mio percorso da ninja, non avrei voluto uccidere nessuno. Ma se devo scegliere tra l'uccidere o il farmi uccidere, beh, vorrei che mi uccidesse qualcuno che ha il mio rispetto.> Un nemico, ad esempio, che s'è dimostrato essere tanto forte in battaglia da sovrastarla, ottenendo dunque il rispetto da parte della fanciulla. Purtroppo non riesce a nascondere il fatto che Kagegakure non le piaccia. Le si legge in faccia, è un dato di fatto. Anche Ekko è riuscito a capirlo con evidente facilità ancor prima che la frase che l'affermasse uscisse dalle labbra della Judai. <Ambisco al mio villaggio, quello originario, quello che è stato distrutto dalle bestie e che avevo giurato di difendere con ogni fibra del mio essere. Ho fallito, pertanto voglio quanto meno espiare le mie colpe rimettendolo in piedi. Non m'importa se la gente voglia restare qui. Io e il mio branco non vogliamo esistere se Konoha non esiste con noi.> Riapre giusto un filo gli occhi, volgendo lo sguardo gelido verso questi, prima di scucir di nuovo le labbra dalle quali pronuncia una domanda che potrebbe sembrare fuori luogo, tanto quanto utile a capire con chi abbia avuto a che fare. <Non vorresti tornare a casa?> D'altronde, sul coprifronte, lui ha il simbolo di Konoha. [ Chakra ON ]

18:58 Kaworu:
 Un risolino fugace ma divertito alla richiesta di obliviare quella parentesi figliolanza. < Ci proverò. > adocchiandola con goliardia. < Certo che... vedere un bambino in mano a te e Bomba-Kun... > che sarebbe il soprannome che ha dato a Mattyse, tanto non si ricorda manco come gli ha detto che si chiami, il nome falZo che gli ha rifilato, come del resto la stessa Furaya. Tutti mentitori. < Mh... > riguardo il commento datogli su Sango, resta un po' pensieroso, senza tuttavia emettere segnali di giudizio, soltanto incamerando aria tanto quanto pare schedare le notizie che la Kunoichi gli riporta. < Capisco. > una chiosa di circostanza, restando perciò tanto discreto in quel riserbo, quanto bilanciato nella propria intromissione in quegli affari non suoi, ma che riguardano la ex decima Hokage ed i suoi trascorsi, sopiti nel passato. < Morire è l'ultima cosa che vorrei fare, attualmente. > ironico, riallacciandosi alla conclusione pronunciata dalla ninja femmina; un soffio di ilarità sfuma via in quell'aere reso nebuloso dai calori della sorgente termale. < Leghi te stessa e la gente che ti segue ad un luogo, quindi. > sembra constatare ciò, nel percepire il significato che scaturisce dalle parole della interlocutrice. < Non ti poni il problema sul se sia davvero possibile recuperare il vecchio Villaggio? > le domanda, con una certa ingenuità semplice, andando a porre quel quesito con maniere genuine, appositamente banali, per toccare e far emergere questioni ben più significative, ovvero quelle che si celano dietro gli interrogativi più essenziali, posti effettivamente in quel modo. Difatti, la stessa domanda che l'altra gli rigira, è ugualmente incentrata su quel discorso. < Sì. > risponderebbe in maniera risoluta riguardo il proprio desiderio, sebbene la prospettiva mantenga l'incognita scaturita dall'indeterminatezza. < Il punto è se ci sia ancora una casa dove tornare. > esprime quel suo pensiero, corrucciando le labbra e contraendo i lineamenti in maniera riflessiva. < Anche se tutto è andato distrutto, la gente ha provato a ricostruire, e questo è quanto ne è venuto fuori. > riferito a Kagegakure. < quello che mi chiedo, è che se non si sarebbe potuto fare diversamente, se non si fosse potuto riprendere le proprie terre prima, c'è davvero un posto dove tornare? > dopotutto, in dieci anni, quello che si è potuto costruire lo si è fatto, e ce l'hanno sotto gli occhi. < Dov'è realmente casa? > il dilemma principale, quello di non sentirsi più in nessun posto, né a Konoha perché è andata perduta, né del distretto che è soltanto una pallida ricostruzione di quanto è stato; tantomeno della città, che li ha raccolti, sì, più come un rifugio che come una casa, un sogno di speranza vero e proprio; un realtà obbligata, un posto dove stare rintanati, in quella sorta di mondo post-apocalittico che li circonda, dove se pure si possa uscire, andare fuori, ad attenderle vi siano soltanto insidie, rovine e detriti, la desolazione di un presente che ha visto un domani che non avrebbe mai voluto, e forse dovuto, conoscere. I pensieri s'affollano sulla faccia, oltre che nella mente, nel silenzio che fa loro da culla.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

20:33 Furaya:
 La sola idea che possa avere tra le mani un figlio nato dall'amore tra lei e il terrorista le fa sbarrare immantinente gli occhi. Le s'apre nella mente un pensiero nefasto. Se già soltanto quella ragazzina, nata dal bianco e da Mekura, potrebbe diventare un pericolo pubblico perché cresciuta dalla Yakuza in via ipotetica, non osa immaginare quella bomba ad orologeria che avrebbe il suo orgoglio smisurato e la voglia di far esplodere le cose. <...> Sbianca. <Sarebbe il nuovo nemico di Kagegakure.> Al posto dei genitori praticamente. D'ora in avanti, starà particolarmente attenta quando andrà a letto col Senjuu, proprio per evitare che qualcosa del genere possa realmente nascere. Per fortuna, l'argomento svia rapidamente su tutt'altro, tornando nella giusta carreggiata, permettendole di protendere verso una spiegazione quanto più seria possibile, schiarendosi la voce. <Il branco ha bisogno d'un luogo in cui proliferare, crescere e cacciare.> Dando quindi una risposta affermativa nei confronti della sua primordiale affermazione. Si limita, invece, a scuotere il capo da un lato all'altro in fase di negazione quando tratta la domanda successiva. <Se voglio qualcosa, la vado a prendere. Non mi lascio fermare da qualcuno che non ha il mio stesso ideale. Se reputano che il villaggio non può essere ricostruito e messo in sicurezza, non è qualcuno che seguirà il branco.> Questo è ormai il modo in cui definisce la task force, nonostante sia soltanto lei il lupo - il capo branco - e Mattyse prenda le veci del cinghiale, quell'unico animale che contro un lupo riuscirebbe a difendersi grazie alle lunghe zanne che ha sul muso. Le ha dimostrato ch'è oltremodo capace d'usare il cervello contro i predatori, ma si tratta d'un argomento che potrebbe essere portato avanti a lungo e non è questo il momento per farlo. Purtroppo l'argomentazione di Ekko ha ovviamente senso, ma lei prova comunque a dire la propria, mettendoci del suo. <Io sono pronta a riprendermi Konoha> Perché è sua. Perché è l'ultimo Hokage. Perché le appartiene. Perché è il suo Baluardo della Pace. Perché è il suo orgoglio e non è destinata a rinunciarvi tanto facilmente, neanche per tutti i ryo del mondo. <e a ridare una casa ai konohani che sono in vita e che vogliono ancora seguirmi. In molti, potrebbero aver perso fiducia nei miei confronti e nelle mie capacità, non importa.> Scuote il capo, di nuovo. <Mi riprenderò anche quella.> Dimostra la sua ferrea volontà, scostando gli occhi chiari verso Ekko, così da avere un contatto diretto con quest'ultimo, affinché possa comprendere il tutto anche grazie all'espressione della fanciulla. <Voglio soltanto capire quanta fiducia tu riponi in me, in Pakkurida.> Non in Furaya, poiché il suo reale nome non glielo ha ancora rilevato, nonostante or per lui possa essere piuttosto facile risalirci, unendo tutti i puntini. [ Chakra ON ]

20:58 Kaworu:
 Uno sbuffo sardonico alla considerazione della donna. < Solo? > considerata la voglia di far esplodere cose a caso di Mattyse, difficile che sia solo Kagegakure a doversi considerare come possibile nemico. La rivale della vita. Un cenno di diniego del capo, più a scacciar via quella prospettiva, in modo molto goliardico più che altro. Ascolta la questione del branco, restando un po' indolente. < L'hai presa proprio seriamente questa storia del branco. > constata, dato il continuo riferimento che ella gli fa circa quella similitudine. < Mh. > scrollando le spalle riguardo gli obiettivi di lei. < Se sei convinta così. > non la contraddice, ma nemmeno asseconda del tutto. < Cerca di capire davvero però, quanto lo fai per Konoha, e quanto invece per te stessa. > pone quella domanda con leggerezza, per quanto sia effettivamente un altro dubbio magistrale: questione la quale racchiude in sé molte delle successive favelle, sintetizzando così il tutto a quel nodo principale, il succo della faccenda, la genesi dell'obiettivo. < Anche perché, Pakku, ti riprendi Konoha per i Konohani, ma hai detto che quegli stessi che non reputano che il villaggio possa essere costruito e messo in sicurezza, non ti seguirebbero. > ragiona: non sembra volerle far cambiare idea, le domande e le osservazioni che sottopone non sono atte a quel tipo di argomentazione, né prendono l'assetto di chi vorrebbe che l'interlocutore la pensasse come sé; parrebbe, invece, stare unicamente discutendo, cercare di informarsi lui stesso su che tipo di personalità stia approcciando, quali fossero i sistemi e i modi di interpretarla, se ci fossero delle affinità, fin dove arrivino. Soprattutto, vuole rendersi conto quanta consapevolezza la Ex Decima abbia, in che modo si sviluppa e prende forma il proprio desiderio di rinascita, di rivalsa, cosa spinge quella persona a combattere, a ricercare quella sfida, quell'obiettivo, oltre che il modo per raggiungerlo. Le ultime di lei sfiorerebbero le repliche ricercate: pertanto, le accoglie, senza giudicare, restando neutro, aperto alle confessioni altrui. < Mh. > abbassa lo sguardo, socchiudendo le palpebre, mentre sul viso si delinea un sorriso. < Sono in una vasca mezzo nudo con te. E nemmeno ti ho sfiorata. > proferisce ironico. < Sai di certo che riconosco la tua forza, la tua esperienza, e la tua relazione sentimentale. > ridacchiando su quest'ultima precisazione. < Per il resto, quanta fiducia potrei riporre in una persona che non mi ha detto il suo nome e continua a nasconderlo dietro un altro? Che mi sta studiando dal primo incontro. > difficile che non se ne potesse essere accorto. Troppe coincidenze, incontri. Probabilmente sarebbe stato un caso davvero, ma nella sua mente, molto pragmatica e poco avvezza a dare ragione al caso, tutti quegli elementi per lui sono stati collegati da una precisa volontà. < Non ho parlato mai a nessuno di te. Né tantomeno ti ho mai chiesto di farlo a me. > riporta semplicemente il comportamento che ha avuto. < Credo tu abbia già la tua risposta, in fin dei conti. > chiosa, evitando perciò di esprimersi più del dovuto e superfluamente. Fa per approcciarsi al bordo della vasca termale, per poter iniziare l'uscita. < Meglio che esca, altrimenti diventerò un ingrediente per il ramen a stare così a mollo. AH-AH-AH! > con quella solita risata bonaria e decisa.
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

21:44 Furaya:
 Rimugina ancora sull'eventualità che un figlio generato dal suo DNA e da quello di Mattyse possa essere *solo* nemico dell'intera Kagegakure. <Hai ragione, potrebbe diventarlo del mondo intero.> Avrebbe dalla sua parte, la mente d'uno stratega e l'orgoglio d'un Hokage. Insomma, stiam parlando d'un DNA che potrebbe far quasi invidia. <Altrimenti non mi farei chiamare Pakkurida, no? Significa capobranco. Sai> Pronuncia, volgendo or le spalle al bordo della vasca e facendo forza con le mani in modo che possa innalzarsi, irrigidendo la massa muscolare dell'addome. I glutei poggiano di rimando sul bordo, lasciando a mollo soltanto le gambe dal polpaccio in giù. <tempo fa, avevo siglato un patto con il branco dei Lupi ed il loro Re. Sono sempre rimasta affascinata dal senso di famiglia e dall'orgoglio che non hanno mai smesso di dimostrare.> A Fenrir deve più di qualche favore, divenuto, poco prima di venire cristallizzata per dieci anni, un Sensei degno di tale nome, permettendole d'apprendere l'arte eremitica. <Ti ho anche sottolineato che, in tal caso, mi riprenderò anche la fiducia che hanno perso nei miei confronti.> Sancisce, guardandolo direttamente in viso e mostrando adesso l'ombra d'un sorriso. Viene annoverata circa il trattamento che Ekko ha tenuto nei propri confronti, muovendo la testolina dal crine rosato affinché possa annuirvi, parola per parola, frase dopo frase. Nessuna di queste è sbagliata. Ritrarrebbe anche le gambe dalla vasca, alzandosi in piedi e adoperando l'asciugamano affinché possa circondarla per intero, nascondendo il corpo coperto soltanto da un costume nero. <Il mio nome è Furaya Nara> Pronuncia, or in piedi, una mano posata sul petto per tener l'asciugamano chiuso o forse posta sul cuore? <Decimo Hokage della Foglia.> Gli appellativi potrebbero continuare, ma non lo reputa idoneo. Non ha motivo di vantarsi, ma le sembra doveroso almeno presentarsi per ciò che era e per ciò che vuole tornare ad essere. Se soltanto ha capito un minimo del carattere di Ekko, vuol dire che non avrà necessità di ricordargli come vuol esser chiamata adesso. Le motivazioni sono tra le più disparate, ma confida che abbia un buon interlocutore quest'oggi. <Trai le tue conclusioni e decidi se fidarti ancora di me.> S'è meritato di sapere quel nome, di (ri)conoscerla. E soltanto allora gli darebbe del tutto le spalle, chiudendo il discorso e sparendo alla di lui vista, diretta chissà dove ma sicuramente lontano da quel luogo. [ EXIT ]

22:19 Kaworu:
 Sghignazza quando la capo-branco si ravvede, considerando la possibilità che una sua progenie generata dall'unione con Bomba-Kun, potesse effettivamente mettere al mondo un nemico mondiale. Non aggiunge altro, però, restando placidamente silente. Le ulteriori storie, sul significato di quel nome alternativo, che richiama altri episodi dei trascorsi della kunoichi, le raccoglie, in maniera semplice e neutrale. < Così tanto, che l'hai fatto tuo completamente. > riferendosi all'orgoglio ed il senso di famiglia di cui parla. < Non sarà facile. > sul discorso di riprendersi della fiducia, una oggettiva constatazione, che in quella pronuncia, esprimerebbe ad ogni modo una sorta di augurio sottinteso. Alla fine, l'altra decide di rivelarsi. Farebbe un'espressione meravigliata, guardando -sempre dall'alto in basso, inevitabilmente-, l'immagine della decima Hokage. < Ohw. > mostrando una nota di stupore, ma nemmeno poi così stralunata: dopotutto, di volta in volta, gli indizi l'hanno portato a quella conclusione, e aveva accettato l'idea. < Buono a sapersi. > momenti epici? No grazie: it's fancazzismo time. < E va bene, Decimo Hokage della Foglia. > richiamandola per quel titolo decaduto, quando lei gli pone quell'ultima considerazione. < Non importa ch'io mi fidi di te. > alla fine, che tu sia Furaya nara, Sango Ishiba, Ekko Makihara, o Kamichi senzacognome, non gli importa davvero. < Quello che conta, è che creda in e per ciò che combatti. > fondamentalmente, il suo discorso, il concetto chiave che esprime, è sempre quello. QUindi, quando poi lei gli dà le spalle e se ne và, lui resta lì a fissarla, da dietro. < Però... > increspa le labbra in una nota meditabonda. < Per essere una vecchietta, c'ha ancora un bel sedere. Ma ce l'avrà sempre avuto quel didietro lì, la hokage? > commento nella solitudine, quando l'altra sarà andata. I dilemmi, quelli veri: sarà all'altezza dei suoi obiettivi? Riuscirà a ricostruire il villaggio? Ma soprattutto, come fa a quarant'anni ad avere ancora un bel posteriore? E soprattutto, ce l'ha sempre avuto? Dubbi che rimarranno nell'etere, dissolvendosi come il fumo del calore della sorgente termale. Lascerà di lì a poco anche lui il posto, diretto altrove. (//END)
{Chakra Off}{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

Terme di Kagegakure - Confine Kiriano-Sunese. Un incontro fortuito alle terme tra Furaya ed Ekko vedrà i due discorrere a bagno nelle calde acque delle sorgenti del benessere. La conversazione sembra vertere su argomenti molto importanti e dalle sfumature filosofiche, che si perdono nella leggerezza e tranquillità dell'atmosfera termale. Alla fine, la ex Decima Hokage decide di rivelare la sua identità al giovane genin taijutser, il quale accoglierà l'informazione con una equilibrata pacatezza. I due si saluteranno così, con nuovi interrogativi in sospeso, orizzonti da esplorare, trame da scoprire: ma soprattutto, a 40anni suonati, come fa Furaya ad avere un così bel sedere da sponsor della Leaf Jym? Ma soprattutto, gli Hokage ce l'hanno sempre avuto un così sexy posteriore? Molte le domande cruciali a cui trovare risposta, come questi dubbi definitivi, i quali tuttavia probabilmente sfumeranno così, nei vapori caldi delle sorgenti termali.