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Archivi di Kagegakure - Kamichi cerca dati sugli omicidi, Ekko info su Sango

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con Kamichi, Sango, Kaworu

23:06 Sango:
 E' scesa la notte, molte sono le anime che ormai si rintanano nelle proprie calde case, i nidi accesi di tenue luci dolci e avvolgenti, così come quelle dei bar e dei pub sparsi per kagegakure. Ve ne sono davvero per tutti i gusti, per soli uomini, per sole donne, per famiglie perfino, ma sta di fatto che nonostante quel loco ove si trova la rossa sia aperto anche a quell'ora - per proprio pio desiderio di conoscenza - non viene frequentato in quelle ore. Pare che il desiderio si spenga ad una certa ora, intorno alle 20 ormai tutti fuggono via come se i desideri carnali e primitivi fossero più potenti di tutto il resto. Poco male per lei , il cui lavoro continua, cercando di comprendere Kagegakure stessa e la sua vita, la sua costruzione, quali sono le sue stesse fondamenta e soprattutto dov'è la parte oscura della luna. Non riesce ancora a vederla, ma sono uomini, shinobi , sa benissimo che il marcio è pronto a fuggir via dalle strette cinghie di un controllo efferato e selvaggio. Così come il "rimprovero" ricevuto perfino dalla Shinsengumi stessa per la divisa, com'è che nonostante si sia unita a quella sorta di pagliacciata vivente non ne senta il desiderio di unirsi a quelli che dovrebbero essere i propri compagni? Forse perchè li detesta. No, troppo ardore vi ci vorrebbe per un tale sentimento, li disprezza con molta più probabilità, così come Furaya, come il suo passato.. oh quante cose vi sono da detestare e quante poche cose da amare - perfino il Sabaku in questo tempo rimane sospeso in un limbo e non sa dove gettarlo, se tendergli la mano e salvarlo o venderlo completamente per lasciar marcire infine poche bricioli di sentimenti che ancora riesce a generare. Eppure quanto poco riesce ad esprimer di buono, ha consumato tutto quello che aveva come le suole dei sandali indossati nel tempo, sfregati dalla natura stessa, sferzati dal vento e pugnalati dalla terra, per non poter più rinascere ed esser gettati via. Pensieri che scivolano nella mente agglomerata dall'oscurità, la stessa che la circonda anche in questa notte quando quelle fastidiose luci e lampadine son state sostituite con delle candele senza alcun profumo, che donano al legno scuro e pregiato di quella reggia di conoscenza un calore umano, meglio di quello perfino. I tacchi che rimbombano nella solitudine, forse qualche collaboratore è rimasto in mezzo ai pc, ma lei scava negli scritti, nelle penne impugnate da qualcuno di vivo la cui energia ha donato la stessa storia. Indossa solo il suo kimono, corto fino a sotto i glutei , le maniche che s'aprono a campana dopo i gomiti. Lo scollo a V scende dolce sulle forme che madre Rea le ha donato in abbondanza, e la sola cintola stretta è legata in vita. I propri averi, ombrello con spiedi, kunai a tre punte, son stati riposti alla propria postazione all'ingresso, quasi siano inutili. Chi mai verrebbe in mente di attaccare dentro un loco tanto sacro? Un folle, sicuro. Ma scivola lenta con le pergamene tra i vari tavoli, raccogliendoli accompagnata dall'ondeggiare della lunga chioma rossa lasciata libera sulle spalle, selvaggia eppure mansueta in questa notte di dolce primavera.

23:21 Kaworu:
  [Ingresso Archivio Generale] Alla volta di quell'edificio eretto a tempio della conoscenza della novella cittadina delle ombre, il Nero appartenente al distretto della Foglia fa la sua comparsa sulla scena. Prestante nella sua mole, è vestito con abiti semplici, un completo scuro costituito da una giacchetta leggera ed un paio di pantaloni semplici, entrambi i capi neri, mentre al tronco una camicia bianca abbastanza semplice spezza la monocromia del vestiario, assieme alle scarpe basse comuni dello stesso colore che calzano ai piedi; sulla fronte, la solita fascia che gli raccoglie i lunghi dreadlocks bruni fino alle spalle, è arricchita dal coprifronte ninja col simbolo di Konoha sulla targa metallica in testa. Alla vita, una tasca porta oggetti mantiene un set di fumogeni, una bomba flash ed i tonici di recupero chakra e vigore. Alle mani, un paio di guanti a mezzo dito tipici da shinobi, rinforzati da due placche di acciaio sui dorsi. Al collo, rimpiattato dall'indumento superiore, un laccettino lascia penzolare il pendente dei cacciatori di taglie, una testa di lupo completamente nera incastrata in un tondo, monile estratto dal choker di Nene, la quale glielo ha donato. Chakra ancora non impastato, mani nelle tasche e portamento comodo, raggiungendo perciò in assetto di quiete la zona. Occhi di un blu liquido che accendono lo sguardo in quel profilo dalla carnagione scura, guidandolo nell'esplorazione del luogo degli archivi generali. < Dev'essere questo il posto a cui alludeva Nobu. > sospiro profondo. Un'occhiata verso Kamichi, il quale dovrebbe essere con lui, o comunque ci si dovrebbe trovare assieme sul posto. < Bene. Non ci resta che entrare e vedere cosa si riesce a trovare. > un cenno del capo, facendo quindi per dare un'intesa allo Shinsengumi di proseguire: lui, nel frattempo, si avvia, CERCANDO DI accedere all'ingresso, esplorando l'area che si troverà dinnanzi.
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{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}
{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

23:33 Kamichi:
 Pare essere proprio calata la notte in questa giornata così carica di sorprese, in un luogo assai nuovo agli occhi e alla presenza del nostro biondo eroe Kokketsu, lì in compagnia dello statuario Ekko. <Ammetto che camminare di notte con uno come te ispira una certa fiducia> rivolto nei confronti del bronzo di Riace, che di tutto tono par riconoscere in velocità la locazione esatta degli archivi. <Abbiamo alcune scartoffie da controllare, contatti, eventuali gradi parentela e successive congruenze tra le vittime> prende fiato ora, rivolgendo ancora una volta la parola al trecciato, il quale s'avvia come capogruppo in quella notte ricca di segreti da svelare, ancora entrambi all'oscuro della presenza dell'Ishiba lì sul posto. <Inoltre dobbiamo cerca un'ultima cosa negli archivi> prende fiato <Ekko> continua subito dopo, giocando con gli sguardi e con gli occhi in movimenti alternati di destra e sinistra, anelando conoscenza e punti di riferimento, ormai addentratosi assieme all'altissimo dentro gli archivi del villaggio. <Quando saremo con le scartoffie alla mano, vedremo il da farsi> non svela ancora nulla riguardo quella compagnia teatrale, anzi, vuole quasi mantenere un profilo basso in questa notte di luna in tre quarti calante. Veste infine con i suoi abiti usuali, non quelli della shinsengumi, senza portare con se nessun oggetto o indumento che possa richiamarne l'appartenenza, mostrandosi indi all'aperto del mondo come un semplice ninja genin di nome Kamichi. Vestito bianco, un pezzo unico a coprire busto e gambe, di un bianco tendente al beige, coperto da panneggi leggeri dalle tinte variopinte ma chiare, dai colori tenui del blu e del giallo. Le scarpe al di sotto di questo sarebbero di color marroncino chiaro, in fibra naturale, quasi ricavate in totalità da mani esperte in lavoro continui tra radici e tessuti vari. Per ora l'obiettivo è seguire l'omone davanti, meglio lui in quel posto, che il nostro biondo. [Chakra Off]

23:38 Sango:
 Il silenzio tombale che viene rotto da quella porta principale, un portone aperto si, ma la cui porta principale rimane chiusa dolcemente su se stessa. Scrigno che verrà aperto e che la metterà di nuovo sull'attenti, contrariata nell'esser stata disturbata . La piccola ruga che si forma nel mezzo degli occhi e le mani che lasciano andare controvoglia quei rotoli li, su uno dei lunghi tavoli spessi e scuri , illuminati da candele dentro bolle di vetro protettive e ben chiuse, sia mai che possa dar fuoco ad uno di quelli. La mani che lisciano la veste per qualche attimo, prima di voltarsi lentamente e giunger anche lei nel grosso atrio . L'ingresso con il pavimento in marmo ben decorato, le finestre alte e coperte solo adesso da spesse tende scure che rendono lugubre quel loco in mancanza di una vera luce, solo la destra porta seco la candela che illuminerà il proprio viso dal basso - l'inizio di un classico film horror? Lo vedremo col tempo. Il primo ad esser notato è senz'altro la scura figura dell'uomo, alto senza dubbio e fisicato a cui volgerà l'attenzione. Taijutser, l'esperienza che le permea quel pensiero nella mente in fretta < non credevo ci fossero persone a quest'ora a cui interessasse la storia > la voce permane calda nell'etere, bassa ad avvolgere l'estraneo, ma ecco dunque che quello stesso sguardo passerà sul volto del biondino conosciuto che lo segue a ruota < oh sei tu > quasi delusa dall'aver incontrato di nuovo quel ragazzo che sbuca fuori come un funghetto rispetto alla stazza dello sconosciuto. La stessa andrà a soffermarcisi per qualche attimo in più per poi tornar totalmente impassibile < non pensavo di incontrare TE qui > infastidita? Si, eppur poco dato che quello è il proprio lavoro come archivista e tutelatrice della stessa storia . Andrà a far qualche passo indietro con calma seppur non sembri voler staccare gli occhi dal duo < cosa fate qui a quest'ora > un modo come un altro per capire cosa possa loro interessare di notte. Il corpo che si volta solo adesso verso la grande scrivania centrale adibita all'ingresso delle genti a qualsiasi ora, quelli che vuol scriver lei insomma per tenerne una sorta di traccia in caso di furto, incendio doloso, o qualsiasi altro danno creato da altri , in attesa che siano loro adesso ad esprimere la propria curiosità. Sarà in grado di aiutarli? Vedremo.

23:53 Kaworu:
  [Ingresso Archivio Generale] Una nota divertita viene soffiata all'indirizzo del Kokketsu. < Beh, devi prima riuscire a distinguermi dal buio! Ah-Ah-Ah! > ridacchiando a quel motto di spirito pronunciato, in un breve frangente di ilarità che si consuma rapidamente dopo. < Sperando che non siano andati tutti a casa a dormire. > riagganciandosi alla mole di lavoro messa sul piano dal biondo, con una nota ironica. < Ultima cosa? E di che si tratterebbe? > al richiamo di lui, girandosi per scrutare l'agente della shinsengumi, formulandogli quella domanda al contempo, con una leggera nota di perplessità. < Mh... Sì, direi di sì. > recependo quel fare un po' misterioso di Kamichi, lasciandolo quindi ai suoi segreti, pensando in modo più pragmatico e imminente, per cui facendosi concentrato sull'istante attuale. Aperta la porta principale che si trovava chiusa su sé stessa, rilascerà quel panorama del posto, un mare abbastanza buio dal momento che mancano quelle luci artificiali a dare visione < Toh. Questa è buona. > una nota di sarcastica sorpresa, mentre le pupille si addentrano prima della propria figura nel luogo, muovendo per cui il passo solo successivamente. < Non si vede una beata .... > asserisce verso il compare di ricerca. < Probabilmente sono già andati tutti. > deduzione lanciata lì su due piedi, mentre continua ad incedere su quel pavimento marmoreo ben decorato, girando la visuale tutta in giro, alle finestre nascoste da tende scure, così come gli spazi ampi dell'atrio che li accoglie. L'attenzione sarà calamitata inevitabilmente verso l'unico lumino che aleggia nelle tenebre, portato dalla sagoma indistinta di Sango, di cui si riuscirà a scorgere unicamente il volto, illuminato dal basso, con un'aria anche abbastanza inquietante. < Geez... > espressione non proprio confortevole, sfarfallando le ciglia varie volte, prendendo un lungo sospiro. Se non fosse per quella voce calda che ella ha lasciato nell'etere, sarebbe quasi stato convinto si trattasse di qualche strano spirito sinistro. < Beh, si potrebbe dire che la sorpresa sia reciproca, nel trovare l'aspetto di una bella fanciulla che evita il piacere del divertimento, per dedicarsi al più profondo amore per la conoscenza della storia. > s'introduce così nel discorso, ignaro dei trascorsi tra Sango e Kamichi, mantenendo la solita parvenza compassata, calma. < Mh... > le iridi che si alternano tra i due. < Dì un po', Bro, conosci questa così gradevole fanciulla? > curiosità che demanderà il tutto al corporato di Kagegakure, restando in attesa di repliche e spiegazioni, per capirci di più sulla situazione appena venutasi a creare.
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00:13 Kamichi:
 La notte buia impera anche in quel luogo di conoscenza pura, fatto di libri e scartoffie varie, fatta d'inchiostri e di ricordi che vengono mantenuti intatti tra le pagine bianche di quei rotoli sparsi. Una figura dai rossi capelli però pare palesarsi nel buio immemore di quelle vie labirintiche, una voce s'alza dal silenzio ammantato al di fuori dell'inquinamento acustico apportato dall'ingresso dei due ragazzi agli archivi, arrivando subito alle orecchie del kokketsu come qualcosa di decisamente familiare. <...> attimi di silenzio ad osservare la rossa di capelli, collega nella shinsengumi e parte integrante del suo stesso Team nel gruppo filo-governativo di cui fa parte, risultando dallo sguardo attonito persino stupefatto. <Già, sono io> prende fiato <La vera domanda è cosa ci fai tu qui, tra libri e pergamene> continua <Immaginavo fossi attratta solo dalla morte e dallo sterminio delle persone, Ishiba> c'è quasi dell'astio tra i due, palpabile nell'aria come si potrebbe toccare a pari merito l'essere smarrito di Ekko, estraneo alla vicenda che ha visto il biondo affrontare psicologicamente e verbalmente la rossa. <Ma come ti ho già detto l'altra volta, non sono interessato ad inutili abusi di forza e provocazioni alla violenza> resta sempre categorico nel dire e nel fare, avvisa la donna, non è lì in veste di oppositore alle sue idee, e non vuole in alcun modo ledere alla pace sovrana di quel loco. <Gradevole fanciulla?> lo guarda, scostandosi di lato con la faccia per osservare la bronzea pelle in viso del buon ekko, con uno sguardo ed un tono nel parlato del tutto simile ad uno sgomento dubbioso, tipico di chi non riesce a credere alle proprie orecchie <Diciamo che abbiamo avuto modo di> prende fiato <Collaborare insieme in alcune cose in passato, peccato non perda mai occasione per ricordarmi quando amorevolmente voglia farmi fuori> risale ovviamente alle nozioni già succede negli altri incontri, soprattutto nell'ultimo a quelle minacce palesate come dritte spine nel fianco del nostro eroe, che ha sempre invece perseguito la strada della pace pura. <Ad ogni modo> prende fiato, verso la giovane <Siamo qui per visionare i registri dei residenti qui a Kagegakure, oltre che per visionare quelli delle parentele> ovviamente, un controllo completo quello di questa notte, e come nel tono traspare, l'ascia di guerra par essere stata abbandonata dal giovane biondo, posizionato al destro fianco dell'altissimo tartufone. [Chakra Off]

00:21 Sango:
 Può davvero sembrare un fantasma appena sorto dalle ombre più profonde, se non che faccia rumore ad ogni singolo passo posto la dentro per via di quei bassi tacchi che indossa. Troppo bassi per farle male ai piedi o impedirle movimenti normali, ma sarà il primo dire di Ekko stesso che la farà sorridere divertita , molto meglio dar spazio a lui che al suo accompagnatore serale < i piaceri del divertimenti li trascorro in modo .. differente > non si sbilancia in quel dire seppur apprezzi le parole pronunciate dall'altro sconosciuto, senza dubbio sa come si parla ad una donna, sebbene fanciulla non le azzecchi molto come termine da utilizzare con lei, sempre più dolce e meno aggressiva con coloro che mostrano il rispetto < ci deve esser qualcuno a proteggere quello che vi è qui dentro > qualcuno che sappia dove metter mano, che possa proteggerla ma che la conosca soprattutto , che possa celar e donar più consigli , nella ricerca di qualcosa di più grande e di se stessi, per indicar la via ad altri. Lo sguardo che scivola di mala voglia sul conoscente ad udir quelle parole a cui donerà un semplice sbuffo < la sorpresa è condivisa, non pensavo fossi abbastanza intelligente da venire qui > un movimento atto a dargli le spalle pur di non sbattergli qualcosa in faccia, come la porta insomma e chiuderlo fuori da li < sono convinta che i deboli debbano fare cose da deboli > le piace donar quelle stoccate condite di un sorriso e di una voce melodiosa, adulta si, seppur si crogioli in quelle marachelle da infante . Adulta senza alcun dubbio, troppi anni gravano sulla stessa psyche, dunque perchè non lasciarsi andare alle volte con qualcosa di così divertente < davvero? E per quale motivo vuoi veder tutti i registri privati della gente di kakegakure > esiste qualcosa che ha letto, il nome dovrebbe rivolgersi come Kopiright o qualcosa di simile, seppur sia più interessata a capire la motivazione che li ha portati li entrambi < anche tu sei qui per questo? > lo sguardo che di nuovo scivola sul choco boy mai visto prima di allora < seppur mi sorprenda che ti lasci accompagnare dal biondino, il tuo modo di parlare è senza dubbio elevato al suo confronto > si, sta dedicando attenzioni al Makihara di turno, escludendo momentaneamente il Kokketsu dalla cerchia del proprio interesse. Il viso e lo sguardo puntato sullo sconosciuto la cui identità ancor rimane celata alla propria conoscenza, un motivo in più per chieder qualcos'altro che puntare direttamente alla sua persona specifica.

00:33 Kaworu:
  [Archivio Generale] Segue quello scontro di battute tra Kamichi e Sango, rimanendo a bordo ring, in modalità special referee, ad essere certo che i due se le diano di santa ragione, ma solo retoricamente. Nel frattempo, acquisisce quelle informazioni scaturite dal commento del Kokketsu, senza tuttavia esporsi troppo. < Una bellezza fatale, quindi. > il proprio intervento viene ad essere pronunciato lì per lì con aria vaga ed anche piuttosto sardonica, una sorta di complimento scherzoso quanto una umoristica osservazione nata dal giudizio emesso dal biondo. < Ishiba, mh? > battito delle palpebre, ragionando su quel cognome, che gli dirà poco, se non proprio niente, dal momento che non è un clan del proprio territorio, e quindi le conoscenze a riguardo resteranno molto, ma davvero tanto marginali, se non proprio nulle. < Beh, un abuso di lei potrebbe non essere tanto sgradevole, tutto sommato. > spiritoso, umettandosi le labbra con fare goliardicamente malizioso, tenendo sotto controllo l'immagine della Archivista, quanto più per squadrarsela meglio stretta in quel kimono corto, che le arriva fino ai glutei, e sul davanti con la scollatura a 'V' che imprigiona le generosità femminili che la madre Rea le ha donato, abbondantemente. Sospiro lungo, scrollando le spalle quando il compare di distretto sembra rimanere sgomento all'appellativo che ha utilizzato per descrivere la di lui collega di corporazione, rimanendo estraneo e totalmente ignorante delle tendenze e manie distruttive della rossa. < Mhpf. Oggigiorno le ragazze dimostrano affetto nei modi più bizzarri, Kamichi. > non si capisce se stia dicendo sul serio, o stia incredibilmente sparando stupidaggini: fatto sta, che alle volte sembra così serio nel dire determinate fandonie, che probabile ci creda lui stesso. Ascoltando Sango, e posando gli occhi sul suo volto, mantiene quell'aspetto placido e neutro. < Suona legittimo. > sia sul modo di come impiegare il proprio tempo, che il compito di difendere il sapere custodito nella biblioteca della città. Tossisce alcune volte, in maniera quasi esilarata, quando l'altra accenna all'idea di essere venuti là, ma comunque farà finta di niente, restandosene in disparte, mantenendo semplicemente una posizione di margine, senza intromettersi. < Io potrei essere improvvisamente interessato anche alla storia, se sarete voi a spiegarmela, Signorina Ishiba. > quando ella gli domanda se fosse qui per la medesima ragione di Kamichi, con faccia tranquilla ma che non si nega delle sfumature intriganti. < Credo di essere più contento e sorpreso a mia volta che non vi siate meravigliata del fatto che parli bene e sia Nero. > sardonico in merito alla faccenda. < Siamo qui a chiedere la vostra cortese guida perchè pensiamo ci possano essere degli elementi importanti nelle informazioni e nei trascorsi delle vittime del misterioso assassino di Kagegakure. Non potendo risalire a molti elementi riguardo a lui, si è pensato di partire dai messaggi che lascia, ovvero le sue vittime. > esprime, cercando di parlare in modo chiaro. La sua voce, in ogni occasione, apparirà flemmatica, piena, e profonda, scandita da note baritonale naturali. < A volte dalla distruzione si possono trarre numerosi insegnamenti. > un'occhiata a Kamichi, per poi soffermarsi su Sango, taciturno, e risoluto nella propria sembianza.
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00:46 Kamichi:
 La rossa Ishiba non perde attimi per avvalersi della sua lingua rapida per cercare di ledere, questa volta stranamente senza minacce fisiche e tangibili, la persona del nostro biondo eroe, lì presente ed accompagnato dalla figura statuaria del nero uomo. <è nobile lo scopo di proteggere qualcosa, ma è abbastanza strano sentirlo dire dalle stesse labbra che quella sera dissero quelle così crude e ciniche parole> si riferisce al loro incontro l'ultima volta, non alla torre, ma ai boschi di ciliegio nei pressi della sede della shinsengumi e della torre principale. La giovane appare sicuramente accattivante nel vestiario, anzi, se non fosse per i trascorsi avuti col biondo, ormai del tutto avverso nei suoi modi, avrebbe anche lui qualche apprezzamento sulla figura della Ishiba, decisamente munita di lineamenti e di curve decisamente apprezzabili. <Non mi stupisco che tu serba una cosa grossa carica di pregiudizi, se un giorno dovessi capirci qualcosa di me, invece di sentenziare senza neppure sapere il mio cognome, ti meraviglieresti delle cose che potresti scoprire> come il suo adoperarsi mentalmente verso quelle scartoffie e quegli ammassi di libri. Resta poi ad ascoltare le parole delle rossa, passando ai discorsi di ekko, decisamente più aulico nell'esprimersi con L'ishiba, quasi adulatorio ecco <Non credo proprio possa esiste un legame o un affetto Ekko, stanne pur certo> e su questo possiamo metterci anche la nostra di mano sul fuoco, quella donna dai capelli rossi, quella ishiba risvegliatasi in questo presente dopo 10 lunghi anni di chissà cosa, non sarà mai un qualcosa per il nostro eroe. <Già, confermo anche la versione di Ekko> continua <Sperando che possa esserci davvero qualcosa di utile in tutto questo> non è molto fiducioso forse, ma neppure troppo s-fiducioso, una via di mezzo praticamente. [Chakra Off]

22:03 Sango:
 Quel ciocho boy potrebbe stenderla solo solo con le parole, eppure non lo darà a veder sebbene il sorriso compiaciuto sia sulle morbide labbra tinte dalla luce della candela adesso poggiata su quel legno . Solo li pare esser un pò più buio, ma in effetti ha fatto in modo di aver abbastanza luce accendendone molte più del dovuto all'interno delle sale di lettura e dei tavoli poco lontani , quelle che illuminano di oro la stessa zona. Ma gli occhi e l'attenzione sono adesso per quel duo mal assortito < Esatto, faccio parte del clan degli Ishiba > le dita che scivolano sul grande libro mastro, segna l'ora con grafia elegante scrivendo il nome di Kamichi seguito da Kokketsu, sinceramente convinta che faccia parte di quel clan data la sua innata < voi come vi chiamate? > un sussurro più dolce e femmineo al ragazzone alto che dovrebbe starle sulla destra in linea d'aria , mentre l'ombra di quel sorriso si trasforma in qualcosa di più lascivo , decisamente più lascivo < peccato non potertelo far vedere > un divertimento che si prende con quello sconosciuto dalle belle parole, seppur porti anche l'attenzione al biondino vicino e proprio compagno di squadra . Il silenzio che proviene per qualche attimo dalle proprie labbra < le vite spezzate fanno la storia, i vivi la raccontano > una chiara rappresentazione del loco ove stanno, perfino di se stessa che una parte della stessa l'ha vissuta sulla propria pelle < e non mi interessa comprenderti > lo vede come uno stagno, chiaro , limpido e basso, ove non vi è ne oscurità ne profondità di un animo che le valga il desiderio di poter conoscer meglio. Tutte le sue carte son disponibili già da subito, e il subito non le piace < oh non credo di provar affetto che per pochi > e menomale per lui che sarà Ekko stesso a prender per primo la parola, per spiegare la motivazione che lo porta li < sei sempre il benvenuto, chi desidera la conoscenza, sa dove trovar potere > che sia quello il suo desiderio? Potere, avidità, distruzione? Le parole che passano in rassegna alla mente eppur non riesce a trovargliene una che calzi perfettamente su di lui . Ma a quel dire sul fatto che sia Nero non fa altro che farla scoppiare a ridere di gusto, qualche attimo ci vorrà prima di riprendersi totalmente < guarda lui > indicando con l'indice destro il Kokketsu < è biondo, bianco e stupido, quindi perchè dovrei pensare che voi non possiate esser l'opposto esatto? > si, ha appena dato dello stupido a quel biondino, e ben gli sta insomma! < venite , non so cosa possa esserci in questi archivi > il passo che procederà lento, andando a far strada ad una delle sale più lontane in una delle ali più esterne della stessa struttura, una delle più innovative e veloci < Kamichi, tu sai che questi casi sono di giurisdizione degli Anbu vero? > si, la Shinsengumi non c'entra poi molto, se non strettamente coinvolti i singoli membri privi di spilla . Ma anche in quel caso devon esser cauti, o il timore di vedere Byakuya davvero arrabbiato possa esser.. eccitante. Si, beh, è una donna dopotutto. < non ci saranno bisogno di candele la dentro > ancora a fare strada mentre una porta in metallo andrà a pararsi dopo una lunga fila di pergamene, ma ci vorrà un pò prima di raggiungerla col proprio passo.

22:18 Kaworu:
 Porta le braccia al petto, incrociandole tra loro, assumendo quella postura compatta, solidamente stoica, mantenendo quella posizione iniziale ed un'espressione tanto pacata quanto ferma. Mantiene l'attenzione riversa sui dialoghi intavolati, evitando di rispondere laddove non fosse ritenuto necessario intervenire, mantenendo il proprio scrupoloso atteggiamento morigerato in mezzo a quei due fuochi che si lanciano delle scintille retoriche. Le pupille s'alternano sui due Shinsengumi, mettendo a fuoco con la dovuta attenzione ciascuno dei due interlocutori, senza essenziale giudizio, se non una virile preferenza per le forme e sagome della donna, suscitato dal naturale mascolino interesse. < Il mio nome è Ekko Makihara, e sono assegnato al distretto di Konoha. > risponde pacatamente all'interrogativo posto dalla Ishiba. Un sorriso sicuro quanto compiaciuto quando sembrerebbe poter percepire le sfumature più procaci nell'espressione della rossa, oltre che le note femminee e dolci nei suoni vocali di lei. Sospirando a lungo, una scrollata di spalle con indolenza all'eccesso di sicurezza del Kokketsu. < La pensavano così anche Oto e Konoha. Eppure guardale adesso. > riferendosi alla situazione attuale cittadina, in cui tutti i distretti, rappresentati simbolici delle culture di un tempo, adesso si trovano fianco a fianco, divisi da misere pareti di confine, quando una volta erano intere distese di territori (in questo caso, campi di risaie) a fare da separazione. Non aggiunge altro, rimanendo perciò taciturno, effettuando solamente un cenno d'assenso quando Kamichi rafforza quelle parole che il Nero guerriero marziale ha pronunciato come motivazione e giustifica della loro presenza lì. < Vero. > convenendo con quell'osservazione di Sango, sul fatto che i morti restino nella memoria immortale, solo se la raccontano i vivi. < E' anche vero, però, che quei vivi sono, molto spesso, vincenti. > si accoderà a quei concetti, esprimendo perciò allusioni vaghe in quelle enunciazioni. L'aneddoto sul potere collegato alla conoscenza, lo lascia meditabondo, senza però controbattere nulla in questo caso, se non un gesto non verbale che descriverà gratitudine all'insegna della Archivista. Una fioca ilarità quando l'altra si sfoga con quell'offensiva nei confronti del collega di corporazione, rimanendo comunque abbastanza disinteressato e distaccato dai battibecchi di quest'ultimi, non di sua competenza. < Fateci pure strada, Signorina Ishiba. > un invito ed esortazione allo stesso tempo, formulata sempre con riguardo, dandole perciò le redini per la loro guida in quel percorso nel quale non sanno molto. La domanda che poi arriva, puntuale, da parte della Kunoichi, la lascia tutta al ragazzo. Solo un'occhiata in sua direzione, altrettanto curioso di scrutarne la reazione, ma restando avulso dall'onere di intromettersi questa volta. < Perché la vostra bellezza illuminerà i nostri occhi, come la vostra saggezza accende le nostre menti, Signorina? > si esprimerà solamente con quella battuta, che sarà anche un po' una provocazione alla volta di Sango, senza troppe pretese, ma rispondendo a quella precedente lascivia mostrata dalla medesima nei propri confronti. Rimane sempre dietro, permettendo a Sango di guidarli e fare loro strada, e di tanto in tanto menando qualche occhiata alla parte posteriore del kimono, corto.
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22:35 Kamichi:
 La rossa ed il bronzeo sembrano intendersela, addirittura da alcuni scambi di parole paiono essere sulla stessa lunghezza d'onda, uno scenario che tende ad uno spettacolo davvero poco gradito per lo stomaco leggero del nostro giovane eroe. <Insomma, le solite cose trite e ritrite, offese velate e quant'altro> si attacca al discorso della rossa, nel momento in cui ella avanza la sua visione di "stupido" nei confronti della figura del kokketsu lì presente, il quale, s'avvale come al solito della parola per rispondere a queste ingiurie di così basso livello. <eh, quindi?> segue col passo le altre due figure, chiudendo col suo corpo e con la sua figura quella fila di 3 individui a spasso per gli archivi <Al massimo se ne vedi uno salutamento> abbastanza sfacciato nei modi, decisamente scontroso verso la rossa di capelli, che però, dovrebbe facilmente intuire come tale avversione caratteriale sia frutto solo di una risposta equa agli atteggiamenti subiti in passato dal biondo stesso. <Ad ogni modo non sono, e credo siamo, qui per parlare di noi stessi e per conoscerci meglio> anche riferito verso ekko, il quale, però, carico di chissà quale verve da Casanova, avanza un'ultima frase ad effetto e di dolce caratura nei confronti della Ishiba <ma che cazz...> flebile nel tono, decisamente basso, quasi bisbigliato tra se e se ad ascoltare le parole del bronzeo, osservandone i movimenti ed il palese flirt che sta avendo con una persona che odia in tutte le sue forme. L'espressione in viso cambia, si gonfiano le guance pregne d'aria nella cavità orale, mentre, grazie ad una spinta di fiato dai polmoni, un suono gutturale pieno andrebbe ad essere espulso dalla bocca chiusa del biondo, il quale parrebbe muovere il capo in avanti e a quasi chiudersi tra le spalle, il tutto ovviamente, in una manciata di secondi. <...> resta silente dopo quell'espressione disgustata, lasciandosi andare in una sola ed ultima frase <Facciamo quello che dobbiamo fare, vi prego> è una cosa che difficilmente sopporta, troppe smancerie, troppa dolcezza, ma che è? [Chakra Off]

22:40 Sango:
 Scrive anche il nome del suddetto Ekko, prima di lasciar li la penna a rotolar verso il fianco dolce della carta fino alla tavola stessa. Un suono lieve che rimbomba nella solitudine della non presenza di alcuna anima. < e quanto ci vorrà prima che il passato torni ancora e la storia torni a ripetersi? > un interrogativo che ancor si pone, ogni singolo giorno in attesa che la lancetta del destino possa scoccar la sua ultima ora in quel mondo. Sarebbe la fine, i confini tanto labili quanto fragili a contener odio e rancore che prima o poi sbocceranno di nuovo nel fiore dello stesso sangue. Ecco perchè si trova nella shinsengumi, forse in attesa di quello stesso momento per divenir abbastanza forte da poter proteggere il proprio distretto questa volta, a discapito di tutti loro che le stanno d'innanzi. Un pensiero che porta via la mente per qualche attimo prima di tornare alla realtà, camminando silente questa volta < i perdenti non hanno voce in capitolo > le loro voci son state ormai spezzate senza aver il dono e la possibilità di poter narrare la propria storia < e giusto e sbagliato finiscono per perdere i loro contorni per una verità ambigua e costruita sulle morti > coloro che vincono creano quello stesso mondo come se fossero sempre e i soli eroi, quelli ad aver solo e sempre ragione. Eppure ha scoperto da molto tempo quanto quelle storie non siano vere. Lo sguardo che per un attimo scivola verso il biondino < non tu forse, se non sei di compagnia torna pure quando non ci sarò io qui > è la padrona di quel regno quella notte, ne conosce gli anfratti e anche la potenza conoscitiva, così come l'interromperla dal far conversazione con qualcuno di piacevole alla propria persona, no, decide lei. Nota anche quel lieve silenzio da parte del moro, quel suo non rispondere a tono ma a modo < sarebbe un piacere conoscervi fuori da queste stanze > per comprender quelle maniere da quasi latin lover sebbene manchino di quel senso di viscidume che ogni volta sente nelle parole degli uomini , anzi, ne apprezza decisamente i modi < ma saranno i computer ad illuminar la stanza > un colpo con la sinistra libera dal peso della candela per aprir quella porta. < credo che il nostro biondino qui non sia abituato a veder un uomo e una donna > un sibilo basso e da vera stronza mentre tutte e due le ante verranno aperte e spinte in avanti da quelle loro molle. Le luci che s'accendono in automatico rompendo quella magia creata all'interno della stessa sala che si richiuderà alle loro spalle dopo aver attraversato l'ingresso. I computer sfilano su ogni parete, file e file di monitori spenti < è molto più veloce rispetto allo sfogliare migliaia di cartelle ninja > sebbene non approvi molto tutto ciò, non si può dire non interessata a quelle papabili piste per prender lo stesso assassino. La candela ancora accesa poggiata sul primo tavolo mentre andrà ad accender almeno due dei pc presenti per loro due < dovrete fare delle ricerche quasi specifiche, immagino ci siano anche le notizie lasciate dai vari giornali anche qui dentro > e molti di loro riportavano i nomi degli ex ninja morti . Si sposta dietro per lasciarli sedere, eppure per poterli osservare da dietro. Attenderà il loro prender posto con gli schermi azzurri ad illuminar la stanza, per poi richiuder tutte le luci < non mi piacciono le luci innaturali > non s'era capito, no? < cosa cercate di preciso, inseritelo nella barra di ricerca così da restringere il campo > piccoli suggerimenti volti ad entrambi .

23:02 Kaworu:
 Un'occhiata verso Kamichi, raccogliendo le sue espressioni e quelle tensioni nella propria culla di placidità sommessa e risoluta flemma. < Coraggio, Kamichi. Non serve sentirsi offesi. Lavori per la Shinsengumi, dopotutto. Sei al di sopra di tutto questo, chiamato per una missione più importante. > prova a dargli manforte in maniera equilibrata, lanciandogli così quel suggerimento attraverso un ragionamento che prova a far leva sull'importanza della corporazione e del ruolo che essa ha in città, oltre alla prospettiva che lo stesso Kokketsu cerca di far avere del suo corpo militare. Un modo propositivo e proattivo per dire che bisticciare non sembra servire alla causa. < Beh, vi conoscerei volentieri meglio anche io, Signorina Ishiba. Magari, un giorno in cui ritenete di potervi concedere una pausa dalla vostra vocazione per la difesa e ricerca del sapere, potreste condividere un pasto con me. Sarebbe una mensa molto istruttiva. > ma sì, nell'ignoranza, lui la butta lì. Di certo, il carattere non gli manca, calmo e pacato, sì, ma anche spregiudicato quanto basta. Fa un occhiolino verso il biondo, facendogli poi un gesto con le mani di un cerchio con indice e pollice congiunti, sostenuto da una facciata goliardica. < Ha un modo diverso di esprimersi. Come un rotolo di pergamena può essere scritto in diversi modi, a seconda di chi impugna la penna. > rispondendo a Sango, stavolta in una leggera copertura della personalità di Kamichi. < Ad ogni modo, sono d'accordo col mio compagno d'avventure sul dover fare quello per cui siamo qui. Non vogliamo disturbarvi troppo, e spero che ci perdonerete per avervi trattenuta. Prenderemo quello che ci serve, se lo riterrete possibile, e vi lasceremo alle vostre importanti occupazioni. > sempre molto garbato all'indirizzo di Sango, bilanciando il tutto con un certo equilibrio tra ilarità, giochi di provocazione, e quella fondamentale base di riguardo per quella che è un po' la padrona di casa, per quanto comunque solamente una semplice archivista. < Credo che sia questo il motivo per cui siamo chiamati a lottare continuamente, Signorina Ishiba. > all'interrogativo formulato dalla Rossa, mostrandosi più serio in quella pronunciazione adesso, solidamente convinto. Sulle successive parole di lei, non controbatte, accondiscendendo con un silenzio pragmatico la voce della Kunoichi. Occhi che vanno ai computer che si distendono nella sala che ora li ospita. < La tecnologia ha i suoi vantaggi, dopotutto. > concentrandosi sulla parte positiva della meccanizzazione del lavoro. < Sì, dovremo orientarci anche su quelle. > in merito alle notizie sui notiziari. Fa un cenno a Kamichi. < Vai, bro. Sei tu lo sbirro qui. > dandogli per cui il dovuto protagonismo, rendendolo perciò fautore principale delle ricerche. < Potete sempre fare affidamento sul vostro splendore naturale. > all'insegna di Sango, sfoggiandole un altro sorriso. < Immagino preferiate quindi anche le letture tradizionali, come gli scritti dei rotoli classici. > conversa, pensando a tenere impegnata la rossa, nel mentre il biondo si potrà dedicare più agilmente alla loro indagine, restando comunque a disposizione dello stesso Shinobi. < E voi, invece? Qualche lettura in particolare vi ha intrattenuto fino a tardi qui? Oppure è solamente una quotidiana routine per voi? > e zittisce, restando focalizzato sulla donna.
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23:23 Kamichi:
 Una notte particolarmente diversa dalle solite alla sede della shinsengumi, nessun documentario e film di guerra epici, nessun video tutorial su Ninjatube o quant'altro, ma una vera e propria avventura mossa dalle figure di queste 3 giovani eroi, presenti con le loro diverse figure all'interno degli archivi principali. <Già, questo c'entra davvero poco con la Shinsengumi e con i loro scopi> prende fiato <ah, quasi dimenticavo> avanza qualche passo con quel suo corpo dalla portanza militare, leggero lo spostarsi delle gambe in alternanza verso la legnosa sedia posta negli archivi, una delle due, come due sono i computer accessi in quella sala così luminosa. <Ti saluta un tale shiroi> pausa <Sango> continua, iniziando a sedersi poggiando le natiche alla legnosa sedia <Mi ha gentilmente chiesto di dirti, di non preoccuparti di nulla e di non sentirti in colpa per qualcosa> continua <Anche se mi fa strano credere che un ragazzo così buono possa esserti amico> continua, osservando il monitor di quel pc <Ah, ci aggiungo anche il saluto di "Luna"> la farfalla, ma questo, non lo vuole rivelare alla presenza di Ekko, sarebbe forse eccessivo mostrarsi al bronzeo come un messaggero che porta nuove da farfalle ed amici disagiati. <Bhe, ti avverto Ekko> poggia la man dritta su quella tastiera e la destrorsa gemella a chiudersi con le dita su di quel mouse <Non sono un mago di questi affari magici> continua, prendendo fiato, ed iniziando a muovere quel kunai bianco sullo schermo <Ma qualcosina, credo di averlo imparato anche io> insomma, al tempo, lo lasciammo con la promessa che avrebbe imparato ad utilizzare alcuni, o almeno, i principali strumenti tecnologici che avrebbero potuto renderlo più vicino alla sua idea di polemarco della giustizia, e tra questi v'è la presenza appunto dei computer moderni. [Click] e poi subito dopo [Tap-Tac-tap] le dita muovo velocemente su e giù qui tasti di quella tastiera, mentre le altre parrebbero focalizzarsi sul movimento discensione ed ascensionale in pressione di quel mouse. <Spero di non entrare dove non posso entrare...> pochi istanti, prima di passare alla cartella contenente i nominativi e le informazioni relative ai collegamenti familiari dei residenti. <Se faccio così quindi...> preme due tasti sulla tastiera, pare un numero ed una lettera, tale da far aprire una piccola barra di ricerca sulla quale digitare i numeri ed i nomi relative alle persone che stanno cercando <Ekko, dammi una mano coi nominativi delle vittime> prende fiato <Ricordo solo quello del konbini ai bassi fondi io, apri la la pagina del quotidiano e passami un secondo i nomi delle altre vittime> chiede l'aiuto del nerone massimo, che dovrebbe essere in grado infine di aprire una pagina in ipertesto, e fornirgli nomi e cognomi delle figure in questione, tale da cercare in quella rubrica di persone i collegamenti familiare tra le vittime. <Vediamo un pò con lui nel frattempo...> inserendo il nominativo ed il cognome del grasso titolare del konbini, iniziandone ad osservare ed analizzare le eventuali informazione relative alle parentele e alle informazione generali sugli archivi. Pare anche iniziare a munirsi di un pezzo di carta, ma, manchevole di penna <Hai per caso una penna da prestarci Sango?> ora gli chiede pure una penna? E perchè la chiama per nome ora? Lecchino, dovresti essere scontroso e rompipalle anche quando cerchi qualcosa sai? [Chakra Off]

23:30 Sango:
 < Shiroi? > e lui cosa ne sa del proprio compagno di clan? Ma saranno le successive a farla sorridere mestamente, il sorriso che può appartenere ad una sorella maggiore, ad una protezione che ha elargito a quel candido ragazzo e alla sua sorella di sangue < quanto poco sai piccolo cucciolo > poco e nulla, di come il solo avere un appartenenza alla pioggia rende tutto ai propri occhi qualcuno di maggior valore, di rispetto perfino, meritevole d'attenzione e protezione. I computer che iniziano a ronzare, gli schermi che si illuminano mostrando iconcine piccole e colorate che indicano le varie funzionalità della stessa macchina, non ne ha approfondito tutte le funzioni, sarebbe come morire, eppure ha imparato che con il ninjaweb possa trovar cose più che facilmente , ma ha lasciato a loro due l'arduo compito di scrivere e cercare per se stessi, lei prenderà informazioni facendo poco e nulla < quando volete, accetto un pasto con una persona a modo > Dyacon ne sarebbe geloso di quell'invito ? Probabile, eppure poco le importa, dopotutto non stanno davvero insieme - senza contare che lo ha appena denunciato allo stesso consiglio , oh in guerra e in amore tutto è lecito dopotutto < preferisco perfino l'odore della carta > ammette scostando lo sguardo dal pc al non pi totalmente sconosciuto < chiamatemi Sango per favore > il signorina va bene, eppure dopo qualche volta nel sentirsi chiamare in quel modo, può decisamente abbandonare i dettami più stringenti della stessa tradizione < preferisco la solitudine nella conoscenza, che star la fuori senza sentire nulla che mi possa appagare > una realtà nella quale si rintana, sola nella notte a sistemar, a leggere, a conoscere ancora di più di tutto quello che vi è la dentro . Ci vorrebbero anni e anni prima di legger tutti gli scritti, eppure si concentra su quelli che più stuzzicano la propria mente < se non ho nessuno da combattere le giornate divengono tediose e noiose > potrebbe sbuffare eppure scosta lo sguardo allo stesso biondo, guardando e osservando cosa andrà a cercare. Probabilmente i ritagli dei giornali, i nomi scritti sopra, alla ricerca di una possibile connessione tra loro di differente tipo < erano tutti ex ninj-> il respiro che si ferma, l'ultima parola che muore in gola alla ricerca dell'ultimo cadavere che ha visto e trovato nel bosco oscuro < l'ultimo assassino che ho visto, era di un ninja effettivo > non di un ex ninja, non di qualche umile lavoratore, ma proprio di un ninja ancora in attività. Cosa può significare quello? Che l'assassino abbia cambiato target? Pare improbabile in un serial killer come si deve, ha provveduto a leggiucchiare qualcosina su certi modi e certi assassini, come lo scegliere una categoria di persone appartenenti allo stesso . < tranquillo, in quel pc ho fatto mettere la protezione bambini > che stia scherzando o meno non lo dirà di certo, lasciando che sia l'altro a scoprirlo davvero e a quella richiesta allungherà la mano verso il cassetto davanti il Kokketsu stesso per tirarlo indietro verso di lui, verso il suo stomaco < oh scusa, non avevo visto > certo come no, ma da li potrà uscire penne e fogli , quanti ne servono < non so, mi sembra strano dopotutto. Se mi uccidi per molte volte solo ex ninja, perchè uccidere un ninja ancora in attività? > perchè cambiare target d'improvviso? E anche un assassino fuori da occhi e folla, nella solitudine e nell'oscurità di una foresta . I dubbi che si susseguono, crescono dentro di se , che sia davvero sempre e solo quell'assassino?

23:56 Kaworu:
 Mantiene quel portamento eretto e prestante, figlio di quella complessione imponente che ne descrive l'immagine. Braccia che si tengono conserte al petto, dando una maggiore compostezza al proprio aspetto, che traduce quella nota di compassata tranquillità e risoluta robustezza. Non dice od aggiunge niente alla sequela di riferimenti e/o nominativi che il Kokketsu rilascia, nel portare tutti quei messaggi all'insegna di una che fino a quel momento gli era stata venduta come una diabolica creatura senza uno straccio di affetto. Rimira Sango, annuendo quindi alla sua risposta circa l'invito, che lasceranno in sospeso fino a quando non troveranno modo di potersi trovare in altre vesti e differenti contesti. < Sarà un onore ed un piacere avervi ancora come compagnia più informale. > chiude lì quella proposta, facendo perciò per accantonare il tutto, ritornando ad altri argomenti. < Credo che l'avrei potuto immaginare. > alla dichiarazione della preferenza dell'odore della carta stessa, asseconda quell'ammissione senza troppi pensieri. < Come volete, Sango. > accondiscendendo alla volontà riguardo la maniera con cui le si deve appellare. < E' un peccato che neghiate al mondo di fuori la possibilità di potersi appagare di voi. > affabile, cordiale, così come piuttosto incensatore. < Ritenete che non vi siano sfide al vostro livello, quindi. > ragionando sulla successiva dichiarazione della interlocutrice. < Mh. > aggiungerà in coda, ovvero quando sentirà che l'agente maschio non se la cavi poi tanto con quei marchingegni della tecnologia. < Credo che se trovi difficoltà, possiamo chiedere alla Signorina Sango qui di aiutarci. > riferisce, alternando la visuale proprio su Sango, di modo da capirne le reazioni eventuali a quella implicita richiesta di aiuto giratale: ed infatti, qualcosa la dice, dandogli qualche primo punto di raccordo, restando perciò soddisfatto. < Anche se l'uomo del kombini non sembra, o almeno non si è parlato. Credo che si possa partire proprio dal vedere se, oltre alla questione del commercio, c'era anche un trascorso del genere nascosto, o meglio, che i giornali non hanno fatto trapelare. > suggerisce a sua volta, come primo punto di focus di ricerca. Alla domanda di lui sui nominativi, farà perciò per mettersi ad un'altra postazione. < Perdonatemi, Signorina Sango. > riguardo al fatto che si debba staccare da lei, indicandole uno dei computer, a cui vorrebbe mettersi davanti e cominciare ad utilizzare. Se avrà potuto, allora inizierà anche lui a smanettare. E' abbastanza giovane da esser vissuto per quei dieci anni in quel contesto, quindi non si muoverà poi tanto lentamente. < Dunque. > sospirando, mentre fa scorrere le pupille sulle righe che compaiono nello schermo. < Gekko-San, ex ninja di Kusa, il primo cadavere. Il secondo non è citato, è la vittima del festival delle lanterne. Provo a fare una ricerca su di lui più specifica. > nella quale dovrebbe captiargli pure l'articolo di Kazuma Kaneko, mister basettoni. Il terzo morto è il preside dell'accademia di konoha. > ed un'aria un po' più mesta stavolta. < Lo conoscevo. > essendosi diplomato lì. Probabilmente anche Kamichi ne saprà qualcosa. < Il quarto morto è avvenuto durante un cinema horror. Anche qui, non c'hanno specificato il nome, sembra. > e si segna pure questo, per vedere se riuscirà a reperire quei dati. < Il quinto è Hattori Hasino. ex ninja, impiantista del palco del festival. > prosegue. < E siamo al sesto, Senboku Nakamura, l'uomo del konbini del quartiere povero. > raggiunge perciò quel penultimo nominativo. < Quello di cui sta parlando è Abeno Seiun. > trovando quindi l'ultima notizia. PROVERA' PERCIO' A CERCARE I NOMI MANCANTI DALL'ELENCO, TENTANDO UNA RICERCA SPECIFICA riguardo alle vittime sul server.
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00:19 Kamichi:
 Poggia con il sedere alla legnosa sedia relativa al proprio computer, il quale è sostenuto nel peso da una legnosa scrivania che contiene in spazio la tastiera ed il mouse che sta attualmente utilizzando per digitare i nomi di quelle vittime. <Forse era vicino al pensionamento?> riferendosi alla domanda posta dalla rossa Ishiba, lasciando che il suo orecchio lesto vada a catturare le parole e le informazioni proferite dalla bocca del nerissimo cioccolatino. Ne ascolta il nome e ne ascolta il cognome, li segna su quella barra in velocità cercando di aprire delle nuove schede quasi fosse un'ipertesto, in modo tale da aprire le cartelle relative a quei ninja per estrapolarne le relative informazioni. <Gekko-san di kusa...> apre la prima cartella, passando al secondo <Non preoccuparti per i non pervenuti, nel mentre segno le info rispetto a quelli che abbiamo in registro> continua quindi con i successivi <Hattori l'impiantista...eccolo!> piccolo click con la man dritta, per continuare ancora con il nome di <Senboku Nakamura, c'è anche lui sembra> passando poi all'ultimo, conosciuto ovviamente nel nome e nel cognome <E quindi manca infine... Abeno Seiun> trovato morto dal biondo stesso, e che come gli altri, verrebbe lasciato scorrere in alto come nuova scheda. <Vediamo di prendere le notizie più importanti...> volto verso Ekko <Segniamo chi erano, cosa facevano ed i contatti più stretti della famiglia?> chiede al nerissimo, aspettando ovviamente una risposta da quest'ultimo, iniziando di pari passo a segnare su di quel bianco pezzo di carta le info da lui descritte. <Quindi di questo, segniamo questo> continua <Poi questo> prende fiato <Interessante questo, c'è scritto proprio tutti in questi archivi> continua, rapido, veloce, la penna viaggia sul pezzo di carta, mentre la rotella del mouse scorre le info in quella scheda, prendendone nota una ad una, per le prime persone delle quale hanno rinvenuto il nome. <Dovrei aver segnato tutto per ora> mette un punto ai primi nomi, passando verso Ekko <Hai gli altri da passarmi, che cerco di vedere se riusciamo a segnare anche loro> o almeno, così vorrebbe fare, come volontà pare voler essere la serata tutta del nostro biondo eroe, laddove solo il destino saprà e potrà dirgli qualcosa di concreto <Per ora ho preso queste info qui> verso la rossa, in termine <Hai qualche consiglio da darci anche tu, archivista?> sottolinea il suo vederla ora come il suo lavoro, come la sua figura ora pare presentarsi, non come Ishiba, non come shinsengumi, non come il mostro che odia, ma come la persona che li sta accompagnando in questa sera. [Chakra Off]

00:23 Sango:
 Avranno senza dubbio modo di potersi incontrare fuori, senza terzi incomodi nella stessa stanza, trovando un senso di piacere nel parlare con lo stesso in quel modo < oh no, non è per il livello stesso > il sorriso che innalza per qualche attimo le morbide e rosee gemelle, solo un attimo prima che scivolino giù di nuovo < mi mancano cose del passato che non riesco più a trovare > come quella natura che ormai pare averle voltato le spalle, e come tutto ciò che ormai non vi è più. Nemmeno la libertà di poter fuggire e correre ove si desidera, girare per i villaggi e per le terre ninja come si vuole, solo per sentire il gusto della libertà sulla propria pelle . Ode quei nomi pronunciati dallo stesso Ekko, e l'ultimo è quello che la farà sussultare < Abeno Seiun > un Amese, un suo consanguineo, qualcuno che avrebbe dovuto proteggere e così vicino da poterlo fare, prima che la morte giungesse su di esso < lui è morto da solo nella foresta Oscura, non c'era alcuna folla, e aveva il coprifronte ancora indosso. > un ninja senza alcun dubbio . La consapevolezza che si fa strada dentro di se, eppure deve parlarne con LUI, deve potergli raccontare, dire tutto, sebbene non sappia dove trovare l'ex portatore del rinnegan a quell'ora della notte. < ha sempre ucciso gli ex ninja, non quelli vicini ad un eventuale pensionamento > tutti coloro che hanno abbandonato la via dello shinobi, che son venuti meno al loro essere guerrieri, soldati, in piazza pubblica < non sembra avere uno schema preciso, eppure l'ultimo che ricordo era isolato, completamente > non vi era nessuno oltre loro, se non quella pietra dell'anello di Pain trovata li nella stessa zona. Un segno che egli sapeva chi vi fosse vicino? Forse, deve indagare. No, avrebbe prima dovuto chiuder e sistemare tutto quanto , e poi lanciarsi nella sua ricerca < purtroppo i miei impegni sono molti anche la notte , sono sicura troverete qualcosa, spero di trovar qualcosa anche io > un annuncio ad entrambi mentre andrà a scivolar via da quella stanza asettica e priva di calore voltando la schiena ad entrambi, riflettendo sulla pericolosità per la vita di colui che adesso non ricorda < fate con calma, non troppa gentilmente. Attenderò la vostra fine per chiuder tutto quanto > o nel migliore dei casi avrà il cambio turno perfetto per potersene andare via da li in fretta e furia < è stato un piacere conoscervi, Ekko > un sorriso prima di sparire dietro quella stessa porta richiudendola dolcemente, sfrecciando per quei corridoi vuoti alla ricerca del proprio cellulare, deve trovarlo, subito pure. [end]

00:49 Kaworu:
 Conferma quindi i dubbi circa cosa segnarsi di Kamichi. < Sì. Specifica i villaggi di appartenenza, se ci sono notizie sulla loro carriera, missioni, quelle non secretate naturalmente, che possiamo trovare, e se c'è qualche nota particolare. > precisa di quell'elenco cosa ci possa essere. < Dobbiamo capire il nesso. La logica dietro ogni colpo. Per il momento, sono tutti bersagli che ci sembrano svincolati. Tuttavia, devono racchiudere un codice. Un messaggio. > lui è convinto che ci sia una sorta di collegamento tra le vittime, qualche preciso dettaglio che sfugge agli occhi dei più, nascosto tra le righe, benché siano in tanti a rilevare quello che è lapalissiano, ovvero di un killer che stia compiendo crimini un po' a caso. Concede un momento di pausa, in cui si porta le mani alla nuca, stirandosi all'indietro sullo schienale della seggiola. Un momento di attenzione a Sango, a quell'allusione circa cose del passato, lo lascia un attimo meditabondo: tuttavia, nella propria tipica condotta, si astiene dal commentare, lasciando perciò la cosa così come gli viene detta, osservando discrezione e riserbo nei confronti tanto dell'archivista, quanto di sé. < Comprendo. La nostalgia e la mancanza sono sensazioni che, in fin dei conti, sentiamo sempre e ci accompagnano continuamente. > asserisce, in un pensiero che rimane comunque generico, privo di specifica. Ritorna perciò sull'indagine, lasciando quei discorsi filosofici da parte, concentrandosi quini alla volta del motivo per cui sono lì in visita, ovvero la loro ricerca. < Tutto quello che vogliono far sapere, Kamichi. Ricorda che quando si fissa il bordo dell'acqua, si scorge principalmente il proprio riflesso che quello che c'è sul fondale. > e se ne esci lì con quella perla, lanciando poi un'occhiata a Sango, lanciandole un sorriso sfuggente. Torna alle indagini, continuando a PROVARE A CERCARE INFORMAZIONI negli archivi, quei nomi mancanti, qualche possibile rilevazione in più che sui giornali principali non fosse uscito, tutto ciò che potrebbe essere di aiuto, come anche TENTARE DI STUDIARE LA MAPPATURA DEGLI OMICIDI, CERCARE DI RAGIONARE SULLE LORO INCIDENZE. Tutta una serie di note basilari per l'investigazione, alle quali s'affida seguendo più la logica e l'istinto, che un procedimento meccanico e di esperienza, dato che nella pratica effettiva non ne ha. Rivolge il volto e lo sguardo ancora una volta alla Ishiba, quando quest'ultima sembra fare per prendersi momentaneo congedo. < Il piacere è stato mio, Sango. Vi faremo sapere quando ce ne andremo, che non sarà troppo tardi, comunque. Capiamo le necessità. > rimettendosi perciò alle parole pronunciate dalla stessa. La segue allontanarsi, taciturno. Quando quella sagoma sarebbe svanita nel buio dei corridoi, dietro la porta socchiusa, socchiude le palpebre e sospira lungamente. < Non sono un tuo superiore, né ritengo di poterti dare lezioni, broh. > verso il biondo, il tono è calmo, nessuna aria di superiorità, mantenendo quell'assetto placido e ordinato. < Ad ogni modo, bisogna stare attenti quando ci si mette a ficcare il naso in situazioni controverse come queste. Perché non sai mai dove puoi andare a rifinire. Come in questo caso, che sei proprio sbucato muso a muso con questa Ishiba. > favella. < Normalmente non lo riterrei un problema, perché di certo è un visino che si ritroverebbe con piacere davanti: ma dal momento che c'è della tensione tra voi, e si trovava tra te ed il tuo obiettivo, bisogna anche capire come aggirare l'ostacolo. Non tutte le sfide si affrontano prendendole di petto, specie quelle che non siamo pronti a superare. Ci si fa del male da soli inutilmente. Combattere ha senso: farlo in maniera disperata, solamente se è l'unica scelta. > conclude quell'osservazione, condividendo la propria idea con toni tranquilli e senza spavalderia, bensì meticolosi, riflessivi. < Poi, ognuno è libero di agire come vuole. > quella conclusione, a chiarire il fatto che non c'è pretesa né di insegnare, né di essere superiore, ma soltanto di parlare della faccenda che hanno appena affrontato insieme. < Allora, abbiamo tutto quello che ci serve? > domanda quindi in coda, guardando lo schermo davanti alla figura dell'Agente.
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01:05 Kamichi:
 Le figure in quel luogo sembrano aver raggiunto in tutto e per tutto il loro obiettivo finale, quello appunto di trovare informazioni relative alle persone uccise dall'assassino, o meglio, più che obiettivo, il volere di scoprire quante più informazioni possibili riguardo questa figura così oscura e misteriosa del villaggio delle ombre. <Perfetto, inizio a cercare anche se ci sono i nominativi delle altre vittime qui negli archivi> continua, lasciandosi alle spalle i discorsi con la rossa Ishiba, che in tutto e per tutto pare parlare più con il nerissimo che con il biondo, ma tra l'altro, tra i due non scorre mica buon sangue? <Vediamo un pò di segnare anche queste cose> continua, prendendo fiato <Missioni partecipate> continua <Impieghi, proprietà> segna anche quelle informazioni, qualora ovviamente vi siano da essere segnate, di tutte le figure riportate su di quel computer, di quei poveretti uccisi per chissà quale motivo. <Ma si non era per chiederti il permesso> prende fiato, continuando a segnare quei dati su di quella carta offerta dagli archivi, con la penna appunto offerta dalla ishiba stessa. <Mi piace chiedere il parere di altre persone quando si svolge qualcosa, soprattutto se si sviluppa un lavoro come team, come squadra, credo sia giusto e forse doveroso adoperarsi in più persone per fornire la migliore riuscita possibile alla missione> non come loro nella shinsengumi, divisi per pazzi, omicidi, rissaioli, drogati e disagiati mentali, un gruppetto decisamente simpatico da far combaciare. Tra una scritta ed una scrollata, tra un movimento di pena ed uno di occhio, in quel momento così silenzioso dove il biondo farebbe per prendere informazioni riguardanti tutte quelle specifiche note dei ninja prima citati, speranzoso in cuor suo di racimolare qualche info succulenta per la sua missione. <Non è una nemica per ora, Ekko> prende fiato <è una mia collega, oltre che ad essere una mia compagna di team alla shinsengumi> prende fiato, ponendo anche l'ultimo punto all'ultima frase presente su quei foglietti di carta. <Un giorno ti spiegherò forse la natura di questo astio, o forse, lo farà la rossa direttamente> continua ancora, alzandosi dalla sedia, in piedi, volto in tutto e per tutto verso il blackissimo. <Alle volte dimentico quanto cazzo sei alto tu> lo riguarda dal basso verso l'alto , è una montagna quel tipo lì eh, altro che Nene, un pugno di queste ti passa dalla torre alla sede della shinse direttamente. <Ho segnato tutto quello che pareva essere valido, tra le mie e le tue info, dovrebbe essere decisamente abbastanza> continua <O almeno, con calma analizzerò i dati forniti dagli archivi> prende fiato ancora <Anzi, analizzeremo, il tuo aiuto è stato fondamentale per la riuscita di questa notte Ekko> continua <L'ishiba non mi avrebbe neppure acceso le luci senza te> continua nei confronti del gigante trecciato, avanzando qualche passo verso l'uscita <C'è altro? O possiamo andare?> chiede, infine, verso l'amico, aspettando una risposta.

01:21 Kaworu:
 Un cenno di diniego col capo. < Non ho parlato di nemica. > pronuncia. < Ma soltanto di una difficoltà con cui avere a che fare. > chiarendo il concetto. < E se mi dici che è una tua compagna di team, a maggior ragione credo che le mie considerazioni possano avere un senso più per te, che per me. > scrollando le spalle. < In battaglia ci andate voi assieme; perciò, non sono io quello che si deve porre il problema sul se aspettarsi o meno di essere aiutato, da un compagno di team. > lasciando quindi quel discorso sul vago, mentre si alza. < Malgrado l'altezza, sono sempre qui a cercare di elevarmi. Come tutti gli altri. > in una nota più modesta, a voler lasciare intendere che, malgrado l'essere grosso, pompato e tutto, ne ha ancora di strada da fare, sconfitte da ingoiare, lezioni da imparare. < Bene. Potrai ricostruire in seguito il tutto allora. Per il momento, è meglio levare le tende, così facciamo un'altra cosa simpatica e gradita alla tipa. > e non lo dice con aria di compiacenza, quanto più di chi vuole evitare noie, oltre ad essere a propria volta desideroso di uscirsene da lì. < Che la storia e la conoscenza sono belli e tutto, ma senza due bei rotoli davanti, un paio di cassetti posteriori, ed un bel frontespizio a sponsorizzarli, non sono il mio tipo. AH-AH! > ridacchiando a quella considerazione più elementare e virile. < Nah. Non ho fatto granché. Sei tu il nostro paladino della città. > provando a dare una pacca sulla spalla del biondo, a mano aperta e abbastanza pesante, in maniera bonaria ma anche piuttosto vigorosa, non di certo a fargli male, però probabile che l'altro sentirà la prestanza dell'omaccione di colore. < Diciamo che le donne mi interessano di più degli assassini ed i morti! > ovvio motto di spirito, fatto più stemperare la cosa e restarsene in una dimensione. < Comunque, credo che tu sia più in grado di poter analizzare il tutto. Magari, avendo accesso alla sede della Shinsengumi, riuscirai ad avvalerti di strumenti di investigazione anche più sofisticati di un Grosso Ragazzone Nero attratto dalle fig... > deglutisce. < ...ure femminili, la danza e le arti marziali. > riportando le braccia conserte e sorridendo bonario. < Credo che ci possiamo togliere dai cogl***i. > che ha parlato forbito troppo a lungo, è il momento di tornare più nigga. < Ho anche fame. Che ne dici se ci fermiamo a mangiare e bere qualcosa da qualche parte? > invitandolo perciò a mettere qualcosa sotto i denti. < Coraggio, che magari dopo ti porto pure al quartiere notturno. EH-EH! > faccia da troll, scherzando all'indirizzo del kokketsu.
{Chakra Off}{Guanti ninja mani}{coprifronte konoha}
{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}
{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

01:41 Kamichi:
 Ultimo l'ascolto alla figura del nerone nazionale, la rossa è lì presente ma lontana dal duo ancora negli archivi, pronta probabilmente a chiudere i battenti della struttura all'uscita celere dei due. Hanno messo gli occhi dove volevano, mosso le mani dove potevano e scritto e segnato il possibile per avvalersi di una base per ricostruire tutte le varie nozioni uscite fuori dalle loro ricerche. Il biondo ha tra le mani sicuramente il malloppone di notizie più grosse, forse, ha più info lui che gli anbu in generale, e questo la dice lunga sul gruppo che attualmente capitana la ricerca di info riguardo l'assassino. Con un pizzico di fortuna e soprattutto se i kami vogliono, le info tratte da quest'oggi potrebbero aprire una pista ancora più succulenta, oltre a quella che dovrebbe aprirsi in seguito all'incontro con Rasetsu e con Dyacon, riguardo invece i precisi referti medici di quelle persone. <Allora prendo in mano io il compito Ekko, e ti lascio volentieri la rossa psicopatica> si riferisce all'ishiba ovviamente <Se proprio riesci ad entrarle nelle grazie...> piccolo brivido, un freddo pungente gli passa per il corpo tutto, immaginando forse la cartacea ninja in atteggiamenti ed abiti decisamente diversi da quelli normali, una visione abbastanza indicente agli occhi del nostro biondo. <Mettici na buona parola, che magari la prossima volta non prova ad ammazzarmi> lo avvisa, iniziando a camminare verso l'uscita degli archivi, con il nerissimo che dovrebbe indi seguirlo <Non lusingarmi troppo, sarò un vero eroe quando la gente ricorderà le mie gesta ed il mio nome> continua <Per ora sono solo un semplice genin troppo curioso per non farsi ammazzare> sorride, divertito e grato dell'aiuto che l'altissimo gli sta dando, una riconoscenza che il biondo sarà pronto a sdebitare quando e se ce ne sarà il bisogno. <Ma si, penso che una pausa sti due detective possono prendersela> continua <ho proprio bisogno di qualcosa di buono da mangiare> perso nei suoi pensieri, porta avanti quei passi, celere, mentre proferisce un'ultima frase al trecciato di quasi due metri, continuando poi a camminare per la sua strada, ovviamente, ascoltando le parole che lo stesso "bro" gli dirà. [End]

01:54 Kaworu:
 Annuisce verso Kamichi, sogghignando divertito a quelle sue prime parole. < Si fa quel che si può. > della serie, che non sarà l'obiettivo della vita, ma se capita, di certo non si sposta, schivando la circostanza. Dopotutto, al momento è senza vincoli, seguendo unicamente la strada che gli si sta parando dinnanzi. < Beh, ho detto che mi interessano le ragazze, non che ci sono bravo. Men che meno posso fare miracoli! > sarcastico quando quello lo ravvisa di provare a mettere una buona parola. < Ad ogni modo, se usciamo entrambi indenni da qui, e con un buon bottino di informazioni tra le mani, si può considerare una vittoria. Sperando che il risultato sia oltremodo migliore. > conclude, sempre con quella verve che può sembrare ottimista, ma dal suo punto di vista la considera piuttosto oggettiva. < Ci penseremo più in là a morire. Per ora resta in fondo nella lista delle cose da fare. > andando perciò a muoversi verso l'esterno. Si assicurerà che venisse avvisata Sango che i due hanno lasciato gli archivi, vedendo di far recapitare un messaggio all'indirizzo della Ishiba, e comunque sia lasciando un pezzo di carta come post it, qualora lei dovesse tornare in quella stanza a spegnere tutto, non trovandoceli più. Lo lascia vicino al monitor dove s'era piazzato lui, con tanto di numero cellulare segnato ed un disegnino di Thumbs Up con faccia da nigga vicino. < Sì, andiamo! Ho proprio voglia di... mh... Tteok! > pensando a Nene quando glieli ha fatti mangiare quella volta che si sono incontrati con Nobu al Konbini del centro di Kagegakure. Abbandonerà il posto accompagnato ed accompagnando Kamichi, conversando del più e del meno, argomenti più leggeri per concludere la serata di impegno profuso.
(//END)
{Chakra Off}{Guanti ninja mani}{coprifronte konoha}
{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}
{Hunters' Pendant: https://i.imgur.com/3jivRzY.png}

Archivi Generali di Kagegakure.
Dopo essersi dati appuntamento al complesso che racchiude lo schedario delle informazioni della città delle ombre, Kamichi ed Ekko si ritrovano sul posto e fanno il loro ingresso nello stabile. Qui, vengono accolti da Sango Ishiba, membro della Shinsengumi che lavora anche come Archivista: i trascorsi tra la rossa kunoichi ed il biondo shinobi subito riemergono, creando una possibile difficoltà scaturita dall'approccio viziato dalle tensioni tra i due colleghi di corporazione; tuttavia, attraverso il supporto mediatico del Taijutser di colore, le scintille sembrano restare unicamente dei petardi inesplosi, comunque da scansare con ponderatezza nel muoversi in quel campo minato di retorica natura. I due riescono a guadagnarsi la possibilità di accedere ai monitor delle postazioni multimediali dello stabilimento, avviando precise indagini su tutte le vittime registrate a carico del misterioso omicida: l'intento della loro ricerca, sarebbe stato quello di raccogliere quante più informazioni potessero essere accessibili, consci delle possibili limitazioni potute incontrare nei sistemi informatici del server, fermandosi laddove gli accessi venivano negati per mancanza di permessi o presenza di file secretati. Dopo aver dato loro una piccola mano, Sango è la prima che lascia la stanza, abbandonando perciò il duo ai propri incarichi. Una volta schedate tutte le notizie di interesse rintracciabili tramite database e web research, e scambiatisi un paio di battute di circostanza, il binomio E+K si ritirerà; quindi, nell'avvisare in qualche modo Sango di essere andati via, il Combattente della foglia lascerà un biglietto con saluti ed il proprio numero di telefono, recuperabile alla ninja donna. (?)