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con Mekura, Kamichi

15:23 Kamichi:
  [Strade] Nuvoloni grigi sparsi paiono essersi palesati all'orizzonte delle ombre del villaggio, laddove difatti i grigi ammassi aerosi presagivano già un nefasto essere di grigiore ed umida pioggia, in goccioline d'acqua che celermente impattano al pavimento ciottolato del centro di Kagegakure, in un clima generale dettato da persone che corrono con ombrelli ben saldi alle mani, con qualche persona di rado che saltella in velocità tra pozzanghere ed accumuli di acqua un pò troppo abbondanti. Uno scenario decisamente hollywoodiano quello di oggi, un qualcosa che potrebbe richiamare alla mente e alla presenza dei molti qualcosa di assai comune, tipico, evergreen intramontabile come la città in pioggia, una rievocazione semi noir di tempi moderni per capirci; Un luogo in cui passeggia a passo serrato il nostro biondo Kokketsu, indossante quest'oggi la divisa impeccabile e nero pece della shinsengumi, un vestiario decisamente riconoscibile da tutta la nazione, dalla spilla e dalla fascia al braccio, dal colore di richiamo del grado di Agente Scelto, una carica avuta relativamente di recente dal consiglio stesso. Un pantalone ed una giacca lunga, quasi un cappotto pare essere vista l'altezza del nostro eroe, in termine a degli stivali neri da pioggia, in dotazione dalla shinsengumi per giornate in cui si vogliono tenere i piedini asciutti. Nella man destra porta un grosso e dal manico legnoso ombrello, sullo stesso si potrebbe leggere inoltre la scritta, appunto, della Shinsengumi, ed ammirarne in grandezza e spessore la composizione tutta. Un camminare tra le strade del loco con un'ombrello tra le mai, senza una meta, forse un giro di ronda, forse qualcosa che neppure noi sappiamo, nessuno può dirlo con certezza. [Chakra Off] [Inventario: Ombrello]

15:36 Mekura:
  [tettoia / esterno locale] Sempre in giro, sempre in movimento, sempre a fare cose. I tentativi costanti di trovare riposo li ha al massimo quando dorme e se dorme sogna di lavorare e se viene svegliata di colpo è perché deve rispondere agli anbu e lavorare nella burocrazia della aggenzia privata dove lavora. Per questo sta reggendo in mano un caffè, un caffè lunghissimo in termos, neanche tazza, con lo sguardo perso nel vuoto seduta su un tavolino di un bar protetta da una arcata mentre guarda la pioggia scendere copiosamente. Addosso ha una gonna nera da ufficio e una camicia azzurro chiara con le maniche rigirate verso i gomiti. Uno spolverino color sabbia che scende mollemente dalle spalle, calze nere e scarpe basse per dare un momento di pace ai suoi piedi. La borsa è li accanto a lei mentre sta parlando in modo animato al telefono. <si signore ho parlato con il recapito, ho già preso appuntamenti per la settimana, si...si, sto per rientrare con i documenti con quello che mi ha chiesto, no quello è da rimandare, hanno chiesto più tempo per l'organizzazio...molto bene, verrano incentivati a rispettare i tempi di consegna> e continuerebbe così fino a quando non sente il suono che preanuncia la fine della discussione e chiudendo gli occhi si lascia andare in un profondo sospiro e preme il bottone annesso del telefono per chiudere la chiamata e lasciare il cellulare indistruttibile sul tavolino andando poi a tirare fuori un blocchetto degli appunti, con agenda e penna. Da giusto qualche sorso distratto al caffè mentre continuerebbe a scribacchiare degli appunti sul libro.

15:53 Kamichi:
  [strade] La pioggia continua a cadere copiosa sul suolo ciottolato del centro del villaggio delle ombre, luogo in cui, lo stesso biondo Shinsengumi, pare essersi organizzato per camminare in scioltezza e tranquillità in un giorno di servizio, esente da ordini del consiglio, esente da eventuali e qualsivoglia parametri da rispettare o ricerche da fare in nome della sua corporazione, potendosi godere una semplicissima giocata di roda in veste ufficiale. Le strade del centro sono piene di negozi, di vita, essenze stesse di persone e di locali vari, bar e quant'altro, ristoranti, abbigliamento, armerie e anche alcuni piccoli negozietti non ben identificati, o almeno, non per l'occhio estraneo del nostro giovane Eroe. Le persone non temono più la pioggia ormai da tempi immemori, lasciandosi cullare da una situazione abbastanza disagevole, muniti di ombrelli ed impermeabili, o anche di tecniche ed apparecchia chakra di ultima generazione, volendo. Un passo serrato, velocità media di una persona, portamento descritto più personalmente in una marcia militare, il portamento della shinsengumi lo richiede in eccellenza, e lui come gli altri ha dovuto allenarsi per mantenere quella schiena ritta e quel petto in fuori. Una sola figura pare però distogliere lo sguardo dal nostro giovane eroe, una femminile presenza intravista all'interno di un locale, alla destra del nostro eroe, impegnata a sorseggiare caffe e scrivere appunti su di un block notes, una persona che richiama subito nel nostro eroe una sensazione di familiarità. Pochi passi volti a raggiungere la suddetta, nulla di complicato viste le posizioni combacianti, pochi i movimenti di richiamo per avvicinarvici, e ancor meno apparrebbero essere le parole indirizzate alla di lei figura. <Hey ma...> prende fiato, volto verso la donna <Ci conosciamo già?> ancora col capo chinato nello scrivere, non potendola riconoscere in viso, ma richiamarne in familiarità il corpo, i capelli, i modi e tutto il resto. [Chakra Off] [Ombrello]

16:01 Mekura:
  [tettoia / esterno locale] Le verrebbe quasi un colpo quando alzando lo sguardo verso l'origine della voce che sta presumibilmente parlando con lei, la prima cosa che i suoi occhi vedono sono la divisa ed i segni della Shinsengumi, Sgrana gli occhi, guarda il biondo e rimane con la penna che lascia un solco sulla carta dove sta tracciando la sua scrittura. Rimarrebbe li, come un cervo che vede nella boscaglia un lupo cercando di capire che cosa volesse. Lei è già stata arrestata, neppure troppo tempo fa, per il semplice fatto di essere lei. Fatto sta che se uno della pula le viene a chiedere qualcosa, lei deve avere quanto meno la gentilezza di rispondere. <Suppongo che queste domande non facciano scappare a gambe levate le persone per la paura> lo guarderebbe in faccia, seria in volto, mentre effettivamente quel ragazzino le ricorderebbe qualcosa <sei...il ragazzo che viene da fuori, quello che viene dalla tribù giusto?> l'ultima volta lo ha lasciato con la sua prova <come va? hai trovato quello che cercavi?> domanda la donna gentilmente mentre chiuderebbe il libro tenendo sempre lo sguardo rivolto verso questo con un mezzo sorriso materno sul volto. <la divisa ti sta bene> continua la donna dando una veloce occhiata dall'alto verso il basso [ch off]

16:23 Kamichi:
 La giovane donna pare per prima cosa voltare lo sguardo verso il nostro giovane eroe dai biondi capelli, lì dove in soldoni la stessa stava svolgendo probabilmente un lavoro o un piccolo aggiornamento di agenda, qualcosa del genere parrebbe essere dalla scrittura sul block notes, ma nulla di capibile dallo shinsnegumi ora lì presente, intento ad osservare la stessa donna con occhi abbastanza sgranati, proprio come quelli dell'hyuga. <Perchè dovrebbero scappare difronte a qualcuno che li proteggere, e che protegge la pace all'interno e all'esterno delle mura?> chiede alla giovane donna, sorridendo, ammiccando sulle labbra un richiamo leggero ed abbastanza presente di una felicità palese nel rivedere quella donna. <Esatto> prende fiato, sedendosi di prepotenza allo stesso tavolino della porta borse, poggiando il sedere su di una legnosa sedia lì presente e vuota da qualsivoglia persona dei paraggi. <Sono proprio io, Kamichi> rivolto verso la Hyuga, guardandola per bene e cercando di osservarla in viso per attirarne l'attenzione e lo sguardo <Se non erro.. tu dovresti essere Mekura, giusto?> chiede alla donna, non volendo sbagliare ricordi, considerato il tempo passato, un piccolo dubbio può sempre esserci, sarebbe stupido non menzionarlo. < Bhe, faccio parte della Shinsengumi e sono attualmente un'agente scelto> avvisa la bianca d'occhi, ponendogli la notizia base della sua entrata in scena all'interno del mondo governativo e del consiglio, anche e forse soprattutto alle notizie avute riguardo gli hokaghe dalla stessa Mekura. <Forse sono ancora lontano da quello che davvero cerco, ma i primi passi servono anche a questo, non trovi?> domanda, prima di passare oltre <Ti ringrazio per i complimenti, davvero> prende fiato <Anche tu sembri stare bene, ed è davvero tanto che non ci vediamo, neppur per sbaglio> avvisa e forse ammonisce la huyga <Cos'hai fatto tutti questo tempo, e come sta andando invece a te?> con tono dolce, quasi da amico, ci tiene a quella persona, anche senza conoscerla, ha assistito indirettamente al rito di passaggio del nostro giovane eroe.

17:02 Mekura:
  [tettoia / esterno locale] <perché li mandate in prigione> afferma con tutta sincerità mentre lo guarda incrociando le gambe tra loro. <e se qualcuno, in divisa, ti viene a dire "hei io ti conosco", non importa se non hai fatto nulla, la paura c'è che tu abbia fatto qualcosa> afferma la donna prendendo un lungo respiro prima di parlare di altro <Kamichi> piega il capo, facendo un cenno con la testa verso questo e annuisce <si, Mekura, bravo> afferma la donna prendendo un lungo respiro facendogli cenno di mettersi a sedere ritornando composta sulla sua sedia. Mette via il suo cartame e risponde alle domande dell'agente scelto. <me la cavo, al momento sto lavorando, sono in cerca di un appartamento> lavoro per il governo come anbu <sto vivendo una vita normale, da cittadina normale con difficoltà normali, ci sono un sacco di cose nuove, i telefoni per dire sono stata la mia prima difficoltà> ridacchia con un tono sempre più basso a parte il fatto che l'hanno messa in prigione ed è interessante che non lo sappia, ma è meglio così. <e tu invece? come ti stai trovando oggi?> chiede la donna porgendosi verso questo andando poi a bere un sorso di caffè [ch off]

17:27 Kamichi:
 Il giovane sembra davvero essersi preso una piccola pausa da tutto quello che sta succedendo, osservando difatti una persona conosciuta davvero tempo addietro, una donna appartenente al clan Hyuga, risalente in questo caso a ben 10 anni prima degli avvenimenti odierni, anch'essa cristallizzata come Sango, come Rasetsu e come la stessa furaya incontrata qualche giorno fa per la prima volta. Il nostro giovane eroe non conosce per nulla i dettagli di quello che è successo, di quello che difatti è potuto succedere a quelle persone 10 anni addietro, non ne conosce le dinamiche nè conosce eventuali situazioni analoghe risalenti a famiglie, amori e traumi esistenziali che potevano affliggere gli eroi di quei tempi, ora presenti nel suo mondo. <Se il consiglio manda qualcuno in prigione> prende fiato, guardando la donna <è perchè quella stessa persona è una minaccia per la libertà pubblica e per le leggi vigenti all'interno del villaggio di Kagegakure> è molto convinto del buon operato da parte della shinsengumi nei riguardi della giustizia e della legge, o almeno, crede con fermezza che questi ultimi siano i capisaldi di una corporazione filo-governativa. <Se qualcuno in divisa mi si avvicina o lo saluto perchè un collega o gli chiedo se c'è qualche problema> ridacchia, sorridente, è buono d'animo il giovane, tendente allo scemo/stupido a dire il vero, in alcune situazioni almeno, quando soprattutto non riesce a distinguere il bene e il male nelle persone, etichettandole tutte come buono a priori. <Già, la tecnologia è davvero una bella gatta da pelare> lui, un tribale dedito a chissà quale attività da piccolo agricoltore/allevatore, nulla a che vedere con il guerriero della giustizia col sangue demoniaco che appare essere ora, niente a che vedere assolutamente con il lui del passato. <Fortunatamente alla Shinsengumi ci sono gli alloggi ed il vitto, quindi per quella cosa sono stato fortunato> effettivamente <Ma stavo pensando di prendere a casa a dire il vero, non dovrebbe mancarmi poi molto, giusto qualche soldo per sicurezza> volto nei confronti della donna <Se mai dovesse essere, non ho problemi ad ospitarti, ma sono sicuro che prima di allora avrai già trovato il tuo appartamento> avvisa la giovane di come per lui non ci siano problemi ad ospitare qualcun altro in casa sua, con tutti i rischi che corre, ma alla fin fine è pur sempre la sua guida verso il rito dell'ascensione, quindi mica una qualsiasi. <Missioni varie, si porta avanti il consiglio, nel mentre cerco di mio di capirci qualcosa riguardo sto maledetto assassino> passando il testimone. [Chakra Off]

17:41 Mekura:
  [tettoia / esterno locale] Molto comoda come affermazione. Mekura lo fissa, con il caffè in mano, le gambe incrociate e con un ghigno sprezzante in volto. Rimarrebbe così a reggere lo sguardo su quello di Kamichi come se lei sapesse di più sulla faccenda, come se ci sarebbe da controbattere a questa illuminata spiegazione data dal biondo ma decidesse di non farlo. Eppure è come se lo avesse fatto, in silenzio con quello sguardo che ha molto da dire, lei, che si è presentata da sola alla Shinsengumi, una minaccia alla libertà pubblica rilasciata con la sola forza delle sue parole e convinzioni. Prende un lungo respiro lasciando correre questo pensiero e beve lentamente il suo caffè. Intanto questo le parla degli optional che la Shinsengumi offre ai suoi soldati e come questi vengono instradati verso un certo pensiero. <al momento io vivo nelle capsule Hotel, è una cosa abbastanza dignitosa, meglio di niente> meglio del quartiere povero di Kiri come l'ha vissuto fin ora. La donna sorride in modo gentile come sempre e scuote la testa <no grazie Kamichi, sono lusingata ma sto prendendo un appartamento con un'altra persona, la lascerei per strada e comunque, ormai anche a me manca poco> guarda il fondo del bicchiere vedendo che il caffè è finito. Lo abbandona sul tavolo momentanealmente e incrocia le dita tra di loro fissando sempre il ragazzo incuriosita in particolare quando si parla dell'assassino. <ah-ah...quello di cui parlano i giornali?> afferma facendo orecchie da mercante considerando quello che effettivamente già sa e già sta facendo sulla questione <la Shinsengumi cosa ne pensa a proposito?> solleva un sopracciglio cercando di capire il punto di vista di quella corporazione seppure attraverso le parole di Kamichi, quindi per questione gerarchiche una visione molto limitata. [ch off]

18:19 Kamichi:
 Le parole della Hyuga risuonano abbastanza celeri nella di lui mente, ascoltandone il significato per carpirne il senso tutto, laddove però la bella Mekura appare decisamente più silenziosa della scorsa volta, decisamente diversa ecco. Il nostro giovane ero non sa mica della presenza minacciosa e criminale lì difronte a lui, o almeno, così hanno chiamato tempo addietro la Hyuga quando si consegnò alle autorità competenti, venendo designata al fù tempore come una minaccia vera e propria. <Ne ho sentito parlare, sono quelle camere molto piccoline dove si soggiorna a prezzi dignitosi> prende fiato <Tipo alveare praticamente, delle capsule appunto> continua in quella sua discussione, senza e senza ma <Mh, capisco> prende fiato ancora, fermandosi qualche istante <Sono felice allora che tu ti stia accasando con qualcuno, per quanto comodi e ben fatti, gli hotel non sono una casa, ed il focolaio domestico perde molto di senso> e lui ne sa qualcosa, alla caserma c'è praticamente 0 privacy, non può fare e muoversi come meglio vorrebbe, e deve rispettare delle rigidissime prassi quando è all'interno della sede della shinsengumi. <Già, proprio lui> prende fiato <Un criminale, attentatore o assassino> continua <Ormai non sappiamo manco più come chiamarlo> continua ancora <Resta però palpabile la paura e la rabbia che quest'ultimo sta perpetrando al villaggio e alla giustizia> prende fiato, guardando la giovane <Noi shinsengumi non abbiamo nessun contatto con il caso e con l'assassino in questione, siamo una squadra d'esecuzione di massa, ci occupiamo più di conflitti aperti e grossi, e non di ricerca e sviluppo di tracce riguardo i singoli membri di attività criminali> una spiegazione quasi meccanica, scolastica, imparata a memoria sotto il giuramento <Gli anbu hanno le mani in pasta, ma a quanto pare non sono ancora in grado di risalire a questa persona> continua <Ma sono certo che qualcosa si smuoverà> termina, passando il testimone. [Chakra Off]

18:30 Mekura:
  [tettoia / esterno locale] Seppure non siano una casa sono comunque dei posti caldi dove dormire e dove lei e Saisashi possono stare senza avere dei problemi, tra l'altro è un posto dove possono ripulirsi, cambiarsi d'abito, parlare, insomma non possono fare tutto, ma possono già vivere decentemente rispetto a prima. quando sente la sequela con la quale viene chiamato il "terrorista" la donna fa un mugugnio poco sorpreso e poco soddisfatto. <hum> incrocia le braccia tra di loro pensando a questa circostanza <in realtà sarebbe meglio capire cosa sia, perché sono tre cose completamente differenti, non sono sinonimi, questo comporta anche un differente approccio, perché dopo è differente l'approccio con la quale si deve avere a che fare con la popolazione> al momento tra l'altro è una situazione molto confusa e confuso è anche quello che sta facendo il ragazzo al riguardo. <e quindi, agente scelto, perché te ne stai interessanto così arditamente, capisco la giustizia ma se c'è un organo che si sta occupando delle ricerche in questo senso, cosa dovresti o potresti fare per andare a cercare un criminale?> infatti vuole capire cosa c'entra lui in tutto questo e sopratutto su che base dice che qualcosa si possa smuovere. Tant'è che la sua faccia si corruga, perplessa dalle sue parole e da un colpetto di tosse con le labbra chiuse per sgranchirsi la gola <si si spera sempre in questo, bisogna avere la certezza però fondata su delle prove> [ch off]

19:23 Kamichi:
 Il suono delle di lei parole riecheggia nello spirito del nostro biondo eroe, nella mente e nell'animo, cercando in toto di farle sue e di prendere quante più informazioni possibili anche dal parlato della Hyuga. <è un po tutto in realtà mekura> nei suoi confronti <Ha assassinato, rubato, distrutto, infangato, ammonito, ferito e... davvero non so cos'altro un malvivente possa fare> le rivela, con tono anche abbastanza preoccupato e pregno di odio verso una figura tanto ripugnante <Non importa davvero cosa sia, importa che sta infrangendo tutte le leggi possibili, uccide senza che nessuno se ne accorga, e gli anbu ancora devono fare qualcosa al riguardo> non sa mica che la stessa hyuga fa parte del gruppo degli anbu, assolutamente, anzi, una persona come lei per il nostro biondo parrebbe essere decisamente diversa nell'ubicazione di corporazioni varie, pensarla addirittura anbu sarebbe davvero il colmo. Continua ad ascoltare però quelle domande, supposizioni sulla sua presenza all'interno del corpo della shinsengumi e sulla sua stessa permanenza all'interno del cerchio dell'assassino, dove un pò tutti si stanno muovendo in maniera sparsa. <Me ne sto interessando in questo modo perchè non deve esistere qualcuno in grado di fare tutto questo mentre io sono vivo su questa terra> è categorico, imperioso nel tono <Se ancora non è stato preso, vuol dire che gli anbu ancora non hanno nulla tra le mani> continua, prendendo fiato <E quelli sono ninja come me e te> ci tiene a sottolineare che non considera i membri nè degli anbu nè della shinsengumi speciali in qualche modo <Se c'è qualcosa che posso fare da solo, esente dalla divisa e dalla shinsengumi stessa, è fare ricerche e cercare delle piste> continua <Non posso permettere che tutto questo continui indiscriminatamente nel mio villaggio> un vero giustiziere. [Chakra Off]

19:55 Mekura:
  [tettoia / esterno locale] Non ha capito il senso delle sue parole: è inevitabile che un serial killer ed un terrorista abbiano in comune l'omicdio e danneggiare in tutti i modi possibili le leggi che si sono dati, lei parlava di quello che lo muove: perché è un omicida, perché è un terrorista, se cominciano a guardarlo solo come uno che fa del male perché è malvagio non vanno da nessuna parte. <ti sei domandato perché qualcuno dovrebbe fare questo tipo di cose?> glielo chiede, più per farlo pensare che per chiederglielo realmente e la donna appare impassibile mentre parlando di morti e omicidi. Lo stesso sguardo della donna cambia, come se fosse tornata ad essere la ninja che è ed è stata. <importa invece, perché per fermare un criminale bisogna capirlo, è una caccia Kamichi, tu hai cacciato degli animali?> domanda la donna incrociando le braccia <o anche solo giocato con gli altri bambini a nascondino: tu come fai a scoprire gli altri bambini? perché ti metti nei loro panni, pensi a cosa hanno bisogno epr avvicinarsi al loro traguardo, li trovi, li cacci> sono tutti concetti molto basilari, possiamo dire quasi istintivi Ma prutroppo per quanto riguarda gli anbu è vero: hanno preso delle prove dalle scende del crimine e stanno cercando la persona che le detiene, così come quello che stanno cercando adesso da una idea completamente errata rispetto ai primi attacchi. <parli come qualcuno che ha già una pista da seguire però> ironizza la donna sollevando le spalle, diffidando che l'uomo possa avere qualcosa davvero che possa utilizzare per le sue ricerche. <e poi se c'è un assassino in giro non dovresti fare questa cosa da solo, è pericoloso credere che dato che sei ninja ti puoi difendere, considerando il fatto che non lo hanno ancora trovato significa che anche questo assassino ha delle conoscenze in questo campo> [ch off]

20:24 Kamichi:
 La donna hyuga è abbastanza chiara nei concetti portati avanti con quei suoi discorsi, a dire il vero infatti, sembra quasi essere del tutto convinta che il nostro giovane eroe non sia in grado di poter avanzare da solo verso quell'assassino, di non essere in grado di portare avanti una traccia o una tesi, lasciando dunque il tempo che trova. <Non esistono giustificazioni alcune, Mekura> prende fiato <Un male resta un torto, ed un torto ai danni della giustizia è un crimine da reprimere e da punire con il massimo della serietà> è un fanatico di ste cose lui, lo sappiamo, vede tutto il mondo girare attorno al significato stesso di giustizia e di pace. <Per me è diverso invece> in cosa è diversa la caccia per lui? <Io non sto cercando un animale, non un bambino e neppure portando avanti un gioco> continua abbastanza serioso nei modi <Non importa se sia un cinghiale, un lupo o un fottuto coniglio> tende ad aumentare di tanto il peso delle parole sull'animale sfuggente e del tutto privo di coraggio <Quel qualcuno la pagherà molto cara, ed impegnerò tutto me stesso affinché quel criminale venga sbattuto in gatta buia> ancora una volta sembra portare avanti un suo discorso da fanatico <Non sono io che caccio loro, è la giustizia che li cerca> prende fiato <E da essa nessuno può sfuggire, e nessuno può tirarsi indietro> sentenzia nei confronti della donna, iniziando ad alzarsi da quel tavolino in legno. <Che sia una pista, degli alleati o forse un'idea, questo resta ancora tra le ombre> continua celermente <Che sia un dio o un bambino, un maestro o un'accademico, non è la paura che muove i miei passi Mekura> continua <Se ci sarà la morte ad aspettarmi in questa strada, troverò la dea bendata subito oltre> voltandosi, cercando di andare via, abbandonando il loco con un unico messaggio verso la hyuga <Che la giustizia, possa infine trionfare> abbandonando solo ora il luogo, una volta ovviamente ascoltate le parole della hyuga. [End]

23:03 Mekura:
  [tettoia / esterno locale] Il ragazzo non ha campito molto di quello che lei stessa ha detto, non era mancanza di fiducia nelle sue capacità, semplicemente non vuole che vada a fare l'eroe da solo. Quando si caccia un predatore raramente si fa in solitario e comunque il numero offre un vantaggio notevole. Insomma, in realtà era un tentativo di modigerazione alla sua ricerca di...giustizia? o forse è meglio dire giustizialismo? Sa solo che come anbu è meglio se vada a cercare questo criminale e ci arrivi prima che lo faccia qualcun'altro e rischi la vita.Lo lascia andare andando a tamburellare con le dita sul tavolo, una melodia che da tempo non sentiva o non suonava da un po'. Ricorda il suo trascorso con la giustizia, ricorda quanto può essere singolarmente distruttiva e facile da disinterpretare. la giustizia...Prende un lungo respiro e si rimette in piedi andando ad afferrare il bicchiere che butterebbe nella spazzatura. <la giustizia> quella stessa giustizia che l'ha rinchiusa, anche se lei ha accettato volontariamente questo per dare un precedente e una ulteriore difesa verso i ninja del passato. Era un argomento che stava lasciando in secondo piano per ovvi motivi, ad ogni modo è tempo di andare <ed è tempo di prendere un nuovo cellulare> afferra "l'indistruttibile" sorridendogli per poi metterlo in borsa e procedere verso il più vicino negozio di elettronica, si deve fare un ninjagram o quello che è. [end]

Incontro semplice tra Mekura e Kamichi, ritrovatosi casualmente dopo davvero tanto tempo. I due si confidano riguardo le loro visioni sull'assassino del villaggio, inconsapevoli di essere entrambi all'opera per acciuffare lo stesso individuo.