Giocata del 03/04/2021 dalle 16:04 alle 19:15 nella chat "Quartiere dei Clan [Ame]"
[Dojo Ishiba] Un sole caldo e alto non fa che irradiare il quartiere di Ame, i raggi splendenti entrano fino a trapassare il vetro delle case della gente e alimentando dunque il tepore della casa per i mariti che torneranno dal lavoro questa sera. Il vento soffia lievemente scompigliando i capelli tutti arruffati di yori e che puntualmente nemmeno oggi sono ben sistemati, anche se ha provato a sistemarli sta mattina con una spazzola un po' troppo sgangherata che non è riuscita a fare molto contro i capelli tutti pieni di nodi dello Yori, tuttavia se i capelli non sono il massimo il suo abbigliamento ha avuto qualche modifica visto il posto in cui si sta andando, addosso porta una camicetta a maniche lunghe con dei motivetti a farne da cornice sulle cuciture e sul resto del tessuto, il colletto è ben sistemato e alle gambe porta un pantalone blu scuro di lino...forse (?) lui si è fidato di quello che glie lo ha venduto, infine ai piedi non porta le solite ciabatte ad infradito ma bensì ha con se delle scarpe nere in cuoio, con il collo corto e i lacci ben annodati alla scarpa, in modo che non gli possa scappare il piede da essa...per quanto strano le misure sta volta sono tutte giuste e dunque lo presentano come un uomo quasi..quasi..molto quasi, elegante. Visti i suggerimenti che gli aveva dato Sango l'ultima volta non poteva vestirsi come l'altra volta, sarebbe stato irrispettoso verso le sue parole...se c'è una cosa che ha abbandonato, ovvero i suoi vestiti..., c'è ne un'altra del quale però per compensare non ne può fare a meno, ovvero le sue sigarette. Già ormai il patto con se stesso è stato sciolto e ha ripreso a fumare come ha sempre fatto da una distanza da qui a dieci anni <meno male che ci siete voi..>professa mentre gli parla, maneggiando il pacchetto tra le mani mentre si avvicina al Dojo,<sti vestiti sono così....strani..>non ci si trova bene, gli son stretti e soprattutto danno nuove sensazioni che non fino a prima non provava, <a malapena riesco a camminare con sti così>si riferisce ai pantaloni, forse un po' troppo stretti rispetto a quello che è abituato e che dunque non gli consentono di alzare la gamba più di novanta gradi. Arriva dunque d'innanzi il dojo, picchiettando il terreno con le sue nuove scarpe a ogni passo che fa, e entrando dunque nei giardini che danno accesso al dojo vero e proprio <mmh..e adesso come funziona..>ha un dejavu, si è già ritrovato in questa situazione, cerca di ricordare le sue parole <oh cavolo! il dono...me lo son scordato>un grave errore, eppure era la prima cosa che glia aveva detto! preso dal panico non sa più che fare..si guarda attorno ma vede solo piante e fiori, di certo non può mettersi a disgregare quelle, per portarglieli come dono...si guarda in tasca, ma ha solo il suo zippo per accendere le sigarette, è argentato...ma nons a quanto possa valere come oggetto <beh dovrò improvvisare su>si da due bei schiaffoni con le mani sulle guance e poi si decide arrivare alla porta e professare <è permesso ?>domanda a chi sarebbe all'interno, sperando che qualcuno gli dia il consenso di entrareOh che bella giornata, no? Il sole ormai è alto in cielo a riscaldar le membra perfino il paese dell'eterna pioggia, ma come ben sappiamo, i climi caratteristici paiono ormai esser un ricordo o semplicemente il nome del paese ove ti trovi, non vi è più un reale riscontro di verità. Ma oggi siamo qui dunque, quando il sole svetta e la pioggia tace, anche il nostro "piccolo" - per modo di dire insomma - si ritrova li, invitato da un messaggio scritto da Sango qualche giorno prima. Un chiaro invito a parlamentare nei giardini del dojo che condivideranno molto spesso eppur di lei ancor non vi è traccia. Tu non lo sai, ma la rossa è impegnata in una litigata dalla notte precedente, dunque quello che t'aspetta adesso è la quiete e la solitudine di un bellissimo giardino . I fiori che son sbocciati adesso, inebriano l'aria di dolci e delicati profumi , gli alberi son verdi e pregni di vita risvegliandosi da quel lungo letargo di un inverno presente . Gli uccellini, la vita intera ha avuto la sua spinta iniziale, il che troverai anche l'aria pregna di risate, parole, di alcune persone che si avventurano per le strade nelle ore più calde e soffocanti della giornata . Ma le ante di quel grande portone in legno scuro che rappresenta l'entrata all'interno del tempio principale, andranno a schiudersi dolcemente come i petali di un fiore raro e bellissimo. Due son i gemelli che ne fuoriescono, maschio e femmina ad aprire e accompagnare i movimenti con una grazia fuori dal comune, in quelle vestigia chiare e fredde che portano con onore , il cui stemma del clan svetta sul loro petto sinistro ove giace il cuore, e sulla schiena, un simbolo che li mai verrà sporcato da alcuna vigliaccheria. Pochi son i clannati che usciranno da li, disperdendosi velocemente all'interno sia del giardino principale, che di tutte le altre case che ne circondano lo stesso. E ultimo colui che rossi ha i capelli, andrà a sgusciar fuori da quel tempio con passo leggero , portando con se una veste magnifica e lunga fino alle caviglie, di un kimono che ne carezza la pelle chiara e perfetta e in un viso arrogante e pregno di stizza , ma questo giorno il suo viso pare più rilassato del solito. Così come quegli occhi ambrati e vivi che si posano proprio su di te, Yori. Il passo che risuona in quei sandali in legno, bellezza e dolore vanno di pari passo in questo mondo che ti è estraneo e che giunge di impeto a te . Molto più alto di te, quel giovane bellissimo uomo si fermerà a qualche metro di distanza, squadrandoti dalla testa ai piedi < State cercando qualcuno? > non si presenta, nulla, eppur la sua voce calda par quasi scettica nei tuoi confronti, ma dobbiamo dire che avere dei vestiti della taglia giusta ti aiuta a mostrare anche la tua vera età, ne più ne meno. Attende senza lasciarti ancora passare, in attesa delle tue successive parole, e da vicino potrai notare che sotto il suo occhio sinistro svetta il tatuaggio di una rossa farfalla, un segno molto particolare. [Ambient di clan per Yori - chiusa ][png : https://i.pinimg.com/564x/0d/02/5c/0d025cb4913e61622323ef375a95888e.jpg]
[Dojo Ishiba] Gli uccelli cinguettano e l'anima del quartiere si fa più viva durante queste ore pomeridiane ed è in quest'aria di familiarità che Yori si ritroverà a dover incontrare Sango, la ragazza dai capelli rossi la cui immagine riecheggia nella sua mente da molti giorni, come le sue parole...o almeno è quello che crede il capellone che pieno di convinzione si è ritrovato ad arrivare d'innanzi al clan per incontrare lei. Quel che succede è altro invece, le porte si aprono lentamente, trainate dalle mani di due gemelli che chiaramente fanno parte del clan <oh salve..>accenna giusto a un saluto amichevole, non aspettandosi loro due ma bensì l'altra ragazza. Li guarda fare ovviamente e ben presto si accorge che i due gemelli non sono gli unici ad essere usciti sentendo al sua chiamata, anche altre persone, presumibilmente anche loro del clan ishiba escono in giardino<...> lo sguardo si gira repentivamente da destra a sinistra, cercando di capire che cosa stia succedendo, insomma non si aspettava un benvenuto così..."caloroso" se così si può dire. La suo bocca inizia ad aumentare il processo di salivazione, è evidente che abbia un po' di agitazione in corpo, fa un passo all'indietro non capendo cosa stia succedendo ma giusto qualche istante dopo dalla porta spalancata dei due gemelli esce un tizio con i capelli rossi, non lo conosce ma forse può aspettarsi chi possa essere, il vestiario è molto elegante e sembra che tutto l'intero corpo sia ben curato. Un po' impacciato e non aspettando questo genere di benvenuto va a risponde alla domanda altrui che gli è stata posta <beh ecco si..>si sente un po' a disagio visto che si ritrova con tutti questi uomini del clan a fissarlo <..sto cercando Sango, mi ha lasciato un messaggio dicendomi di incontrarci all'interno del clan..>professa sincero, non avendo nessun'altro scrupolo..., intanto fa scendere un grumo di saliva dalla gola [gulp] <per caso è qui ?>domanda visto che a quanto pare è l'unica a non essere ancora uscita dal dojo.L'uomo ti ascolta, e con un gesto della mano fa volatilizzare tutti coloro che son nelle vicinanze, compresi i gemelli che monteranno la solita guardia d'innanzi all'entrata principale, silenti come sempre eppur molto attenti e fidati a quanto pare. < non è qui > il sorriso dell'uomo che si assottiglia, lo sguardo che indugia su ogni tuo piccolo particolare, specialmente i capelli che nonostante siano stati messi in piega qualche ciuffo sfugge ad una chioma ribelle come la tua. Lo sguardo che scivola intorno a se per un attimo prima di tornare al tuo stesso viso < chi la sta cercando? > si, sta chiedendo chi tu sia e soprattutto come hai fatto ad entrare li dentro senza esserti ancora presentato a lui stesso, ma ancora non sai chi ti trovi davanti, non sai che quell'uomo regge il peso di quella famiglia con il proprio nome e la propria forza - il capo clan in persona. < vieni, passeggiamo > un invito secco e quasi brutale seppur sfuggano da delle labbra con la voce quasi melodiosa , in una marcia calma che vi porterà - se lo seguirai - verso quel giardino bellissimo all'ombra degli alti alberi, sotto le fronde verdeggianti e pregne di fiori dai mille colori . Il venticello che carezza la tua pelle scostando un poco gli abiti, dolce in quella calura dona sollievo dalla stessa < dimmi > non ti guarda, continua il suo cammino con altezzosità, il mento sollevato verso l'alto e le mani lungo i fianchi stessi < non sarai uno di noi, vero? > quasi tema che tu possa aver qualcosa in comune con lui, che condividiate parte dello stesso sangue e della stessa innata, ma ciò ancora deve esser scoperto , dovrai dimostrar d'esser anche tu un membro della pioggia si, ma soprattutto un membro del clan della grande Konan, possessore della carta e della più grande bellezza e forza che quel villaggio abbia mai visto in una singola donna. Il passo freme sulla terra, ti guiderà lui se lo lascerai fare, portandoti all'interno del giardino per quelle pietre e quel legno che compongono le varie vie dello stesso , senza guardarti ancora e silente, assorto nei propri pensieri. Adesso tocca a te parlare, spiegarti e scoprire la tua dinastia. [Ambient di clan per Yori - chiusa ][png : https://i.pinimg.com/564x/0d/02/5c/0d025cb4913e61622323ef375a95888e.jpg]
[Dojo Ishiba] Rimane da solo, con un solo gesto fa andare tutti via, compresi i gemelli..., è intuibile che quest'uomo non sia come gli altri ma che abbia per l'appunto un certo grado e una certa importanza all'interno del clan. <capisco..> risponde immediatamente cercando di capire che cosa stia succedendo e del perchè Sango non ci sia se lei stessa gli ha detto di andare ad incontrarsi nel dojo, lo sguardo è assente, le energie si concentrano nel mentre a capire quale possa essere la causa della sua assenza, intanto però continua ad ascoltare <beh...io, sono Yori Maeda molto piacere>sincero, mentre gli allunga la mano come stretta di saluto che se vorrà potrà stringere o meno, intanto vanno avanti con la conversazione, invitandolo a passeggiare con lui, il tutto gli è un po' strano ma lo asseconda non ha nulla da perderci, Sango non c'è tanto vale familiarizzare con i membri del clan. Mentre passeggia si autocomplimenta per aver optato almeno per un abbigliamento poco più elegante del solito, almeno non ha fatto la solita figura da trentenne nulla facente, le mani intanto vengono messe in tasca, non si preoccupa che potrebbe essere una mancanza di rispetto d'altronde lui che ne sa di queste cose, continua a passeggiare con l'altrui tra il giardino ben curato, tra le pietre e i bei fiori che avendo un buon rapporto con la natura apprezza, e ci si distrae anche con lo sguardo, fino a quando non giunge effettivamente la domanda che meno si aspettava<...>si gela per un attimo, non sa cosa ben rispondere sembrerebbe come se fosse un problema e ciò...beh non lo comprende bene <beh ecco..>ciondola un po' con le parole mentre va a grattarsi la guancia con l'indice<..in realtà si..>professa, lasciando qualche secondo di spazio per poi riprendere parola<mia madre Asima e mio nonno facevano parte di questo clan..> continua a parlare, guardando la sua reazione e lasciando un bel sospiro dopo aver detto quelle parole < forse li avete anche incontrati, o almeno Sango si, non so voi invece>non conscendo la sua reale posizione all'interno del clan non può sapere cosa facesse durante la divisione che avvenne nel clan, lo sguardo torna rivolto verso la natura e l'ambientazione circostante che accompagna quella camminata sulla quale alteggia un po' di tensioneNo, l'uomo non stringerà la tua mano, la stretta che non avviene in quel non contatto che utilizzano tutti in quel loco, un semplice inchino va più che bene seppur non ne venga fatto qualcuno. Il cammino prosegue per tutti e due, calmo e lento vi porterà poco lontano dall'entrata esterna del dojo - quella che porterà alle strade principali e poi al centro di Amegakure stessa- e quella del tempio principale ove vi è la vita politica ed economica di quello stesso clan. Siete nel mezzo del nulla insomma, e l'altro ascolta tacendo < chi siano i tuoi genitori poco importa > arrogante, spocchioso, velenoso perfino nello sguardo che ti lancia dall'alto in basso osservandoti ancora < per dimostrare che tu sia un Ishiba devi aver preso parte non solo al clan, ma anche alla nostra innata > per quanto non sia amichevole, quelle parole sono vere. Non è il cognome o solo il sangue ad unirli sotto un unico dojo, ma anche i sentimenti che aleggiano in tutti e la capacità di manipolare la carta stessa . Tutto ciò che li unisce è quello insomma < Sango non è più il capo clan, e non lo sarà mai > un ringhio par nascere dal petto dello stesso uomo , irritato , decisamente < sono io il capo clan e lo sarò fino alla fine dei miei giorni > arrogante lo abbiamo già detto? Si, ma soprattutto si tiene stretto quel piccolo potere che può avere in un villaggio ove i kage han perso la loro stima, il loro precedente sostegno, i kage ormai non sono niente, rimangono solo i capi clan a rimembrar vecchie tradizioni degli stessi < non mi interesso a chi non ha una bellezza innata > si, sta lanciando proprio un occhiata a te < eppure mi hanno detto che anche quelli non bellissimi posson essere utili , tu lo sarai con me non è così giovane Yori? > il sorriso falso che impregna il viso, i passi che si fermano per vederti bene di nuovo all'ombra di qualsiasi altro sguardo invadente li dentro < ti concederò di star qui in giro, ma non ho tempo io di insegnarti qualcosa, ci sono tanti che possono farlo come la tua amichetta. > il passo che si avvicina a te, pericolosamente vicino, troppo vicino < sempre che ti ricorderai chi comanda qui , Akihiro Ishiba > un singolo dire, un attesa di assenso, e poi il nulla. Girerà i tacchi donandoti le spalle stesse < bene, ci reincontreremo, sempre che tu sia abbastanza forte da poter richiamare la nostra innata altrimenti.. > beh, non finirà la frase, non aggiungerà altro, ma li ti lascerà da solo camminando verso una direzione qualsiasi, senza meta anche lui. Ma almeno adesso sei stato ufficializzato all'interno del clan, potrai chieder in giro per capire come iniziare ad imparare ad utilizzare l'innata stessa, e i segreti verranno a te in men che non si dica. Benvenuto nella tua nuova casa , Yori Maeda Ishiba, ma ancora dovrai scoprire bene cosa si cela sotto la grande bellezza, come l'odore di marcio paia star appassendo tutte le anime che indugiano troppo nelle vicinanze di quell'uomo. Ma tutto verrà con il tempo, scoprirai molto se lo vorrai, noi staremo qui a guardarti.[end]
[Dojo Ishiba] Continuano a camminare, tra il limbo del Dojo e del tempio <...>ascolta le risposte altrui, arroganti e soprattutto irrispettose verso di lui e la sua famiglia che ha prestato aiuto al clan per molti anni, in ogni caso non risponde, l'unica cosa che fa è quella di mordersi il labbro per trattenersi, non vuole giungere a far casini per delle parole...insomma, ci sono cose che possono ferire maggiormente il corpo < questo lo so...ma io..>non sa bene come esprimersi e infatti di parole non ne usciranno più per quel momento e per quella frase <..>ascolta in silenzio anche la parole dure rivolte a Sango, e finalmente capisce anche che la persona con cui sta parlando non è una persona qualunque ma bensì il capoclan, il tutto acquista più senso nella sua testa, visto già le anticipazioni che gli aveva dato la stessa rossa al riguardo <non lo metto in dubbio..> delle parole che trovano il tempo che trovano, in realtà spera vivamente che non sarà così, ma questo è solo un pensiero preso sul momento forse avrà modo di rivalutarlo in futuro anche se le premesse non sono ottime al momento <tsk>non reagisce ai suoi commenti, per quanto siano duri sono dettati anche dal Capoclan, non può dire quel che vuole non adesso <non bellissimi eh..>non sa che rispondergli, preferirebbe in quel momento non aver mai messo piede in questo giardino del dojo, ma dopo tutti i sacrifici che ha fatto per arrivare fino a qui non può mandare tutto all'aria...si limita <si, farò del mio meglio> a dire una frase di circostanza e che non ha nessun valore emotivo per lui, <...mpf...certo..>chiederà a lei se ce ne sarà bisogno, ma per il momento è già abbastanza soddisfatto di essere riuscito a strappargli un piccolo soggiorno all'interno del clan, gli occhi si aguzzano al suo venire più vicino <..certo.>gli risponde, con poca convinzione ma probabilmente dandogli la soddisfazione di una risposta, di certo questo tizio non gli sta simpatico <tsk...ci mancherebbe..>non si ritiene di certo debole, anzi, solo un po' svogliato nel lavoro fisico ma in questo caso non c'è nessuna scusa che tenga, si impegnerà e dimostrerà che lui può meritarsi quel cognome e una appartenenza in questo Clan. Il suo animo brucia, di certo non vede l'ora di rinfacciargli tutto ma dall'altra parte non può che essere contento di essere riuscito nel suo intento ora non deve far altro che continuare a vivere fino a poter determinare questo posto con la parola "famiglia". Si stiracchia un po' cercando di far passare la tensione che Akihiro gli buttato addosso e preso atto di ciò si muoverebbe verso il quartiere in cerca di un momento di passeggiata in cui schiarirsi le idee, magari con una sigaretta in bocca.||