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Ricerche Al Teatro Di Kusa

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con Kamichi, Dyacon

19:53 Kamichi:
  [Zona Del Teatro Di Kusa] V'è pioggia nel cielo nuvoloso del villaggio di Kusa, piccolo goccioline funeste e veloci cadono dal cielo, da dei nuvoloni grigi e pesanti, carichi di elettricità e liquido, che come se nulla fosse s'infrangono al suolo ciottolato della zona. Persino il nostro biondo è soggetto agli agenti atmosferici, l'acqua lo sfiora di rado, raramente forse tocca i suoi vestiti in tessuto, colorati di panneggi decisamente esotici per il luogo e per le usanze del posto. Veste con gli abiti che usa di solito quando non è in servizio come shinsengumi, nulla di troppo sofisticato, se non un cappuccio bianco, un piccolo vestito da un pezzo singolo che copre sia il corpo che le gambe, di colore beige e dai colori dei panneggi successivi che cadono dal blu al bianco al giallo. Possiede ovviamente un'ombrello, uno di quelli grossi e neri che danno alla shinsengumi, eccellente fattura, come al solito si trattano bene lì ai piani alti, e persino i materiali del manico e del tessuto dovrebbero apparire rari alla vista e al tatto. Ma non si deve perdere in piccolezze e chiacchiere, ha un destino da compiere, ed un teatro da perquisire, che sia quest'ultimo degno di nota oppure no. Celermente ambo le mani vanno ad affiancarsi l'un l'altra nei palmi, effimero il contatto di queste ultime in un gioco di dita e muscoli atti a richiamare visivamente il sigillo della capra, ove se tutto andasse bene, il fuocherello azzurrino sito nel di lui petto dovrebbe or dunque esplodere funesto, attecchito come dai migliori tizzoni ardenti, sino a permeare repentino presso ogni cavità dell'organismo del biondo, ora a godere di quella energia naturale in toto. Energia che scorre, chakra alimentato e tsubo allineati al passaggio della materia viva che compone il mondo degli shinobi, il tutto coronato infine dalle mani che sbloccano il sigillo per permettere alla di lui figura di stagliarsi in quella visione pioggiosa, armato di ombrello e chakra in circolo. Stanzia ancora qualche istante, non ricordando benissimo la zona che deve visitare, lì ora fermo per un mente locale. [Tentativo Impasto Chakra 4/4] [Inventario: None]

20:12 Dyacon:
 [Pressi Teatro di Kusa] Serata temporalesca, piovosa, caratterizzata da dei banchi di nubi grigi, carichi di pioggia, squarciati di tanto in tanto dal bagliore dei lampi che precedono il rombo dei tuoni. < E' possibile che in questo fottuto villaggio piova sempre? > Sbotta tra se e se, cercando riparo tra i tetti sporgenti dei negozi che fanno da contorno alla fontana centrale. < Maledizione... > Dovrà attendere che spiova o infilarsi in qualche ristorante per assaggiare un piatto tipico di Kusa. < Ehhh... > Sospira rumorosamente, prima di passare tra un edificio e l'altro, venendo bagnato dall'acqua piovana che cala con veemenza. Ad occhi esterni si presenta come al solito: capigliatura corvina lasciata alla mercè delle intemperie, dove alcune ciocche ribelli gli scivolano fin la guancia destra, occultando parte di quei tratti somatici dall'incarnato albino. Maglietta nera anonima e felpa bianca a collo alto con chiusura verticale a zip sono indossate dal busto. La particolarità di quest'indumenti? Non hanno la manica destra. Infatti il braccio dritto è nudo da spalla a polso, mettendo in mostra una muscolatura non eccessiva, ma dannatamente definita. Nella zona esterna del bicipite, svetta il coprifronte di Suna, simbolo della sua appartenenza al mondo ninja. Gambe coperte da dei pantaloni scuri come la pece, larghi e comodi ad altezza quadricipiti e stretti alle caviglie da cui partono i classici sandali da shinobi aperti sulle punte. Per ultima, ma non per importanza, la giara color ocra fissata dietro la schiena tramite la stoffa rosso fuoco che lo avvolge in vita. Reliquia collocata diagonalmente e contenente la sabbia sacra dell'ex paese del vento. Avanza facendo attenzione alle varie pozzanghere venutesi a creare sul manto stradale, mentre lo sguardo color ametista si sposta a destra e a manca, alla ricerca di un luogo di ristoro dove potersi rifocillare. Per ora non ha adocchiato nulla che lo stuzzichi. [Chakra OFF]

21:26 Kamichi:
 Pare proprio che quella torrenziale pioggia continui a scorrere celere sui tetti ed i palazzi presenti nel distretto in cui si trova, nella fattispecie, in una dislocazione presso il teatro rinomato di Kusa, palazzo in cui di norma vi sono rappresentazione teatrali e spettacoli vari. I nuvoloni mica sembrano sparire, anzi, s'ammassano ancora più violentemente per dar vita ancora una volta a quello scenario piovoso per eccellenza, laddove a kusa è risaputo che piova sempre, st'erba dovrà crescere in qualche modo, oppure vogliamo sempre e solo il solito villaggio desertico come Suna? Ha l'ombrello nella mano destra, stretto, mentre la sinistra è libera lasciata cadente nella tasca sinistra del suo pantalone, in un portamento di stampo e taratura militare, ma che questa volta non ha nulla a che fare e che vere con la Shinsengumi. <Per prima cosa, devo accertarmi che non ci sia ness...> si ferma, per un secondo, istanti flebili a passar veloci prima che s'avveda quella figura in parte conosciuta, l'ha visto l'ultima volta, lo conosce, c'era durante la scena dell'omicidio, solo che invece di rendersi utile è andato a rompere i birilloni ad un senza tetto. La pioggia dovrebbe tenere i più insicuri in casa, l'orario non aiuta certo il passeggiare, ed il luogo, ovvero il teatro, in programma non dovrebbe avere in alcun modo spettacoli o eventi vari, motivo per il quale gli fa strano lì vicino trovare un fortuito passante. <Kami cane> impreca, non curante del rapporto religioso tra gli dei e lui, anzi, diciamo che poco se ne importa <Ma aspetta...> s'avvede della figura del sabaku, cammina anch'esso, vestito in modo strano a dire il vero, gli manca difatti la manica destra del vestiario superiore, oltre che ad essere sotto la pioggia, a saltellare come uan cavalletta tra palazzo a palazzo. <Hey tu> lo richiama, imperioso nel tono, riconosce in parte la fisicità ed il viso, lo ha visto da vicino, sia chiaro, lo ricorda, ma deve essere sicuro di quello i suoi occhi durante la pioggia vedono <Fermati> s'avvicina, passo dopo passo, assieme a quel suo ombrello grosso e nero, capace benissimo di poter portare due persone, eventualmente. <Sbaglio o ci siamo già visti io e te?> chiede, volendosi avvicinare di circa 1 metro e mezzo dal suddetto. [Chakra On] [Inventario: Ombrello]

21:49 Dyacon:
 [Pressi Teatro Kusa] Salta da un marciapiede all'altro, cercando ancora di evitare le pozzanghere che inevitabilmente sono venute a formarsi con quel temporale. Assomiglia ad uno scolaretto alle prime armi, anche se la giara dietro di lui non è proprio riconducibile ad un ragazzino. < Ahhh... > Stizzito, decide di fermare lì quella sorta di corsa ad ostacoli, togliendosi dalla copertura fornita dai tetti spioventi dei negozi ed immettersi di fatto sotto la pioggia. Tante vale bagnarsi. L'acqua piovana inizia ad insinuarsi tra la folta capigliatura corvina, oltre che tra le fibre dei vestiti che indossa. Le dita della mano destra si dipanano, si distanziano l'una dall'altra, venendo poi fatte passare tra i capelli, cercando di dare una rassettata alle ciocche ribelli ricadutegli davanti al viso. Gesto vano, poichè non te trova alcun giovamento. < Uh? > Inarca il sopracciglio sinistro nel sentire una voce giungergli chiara e nitida alle orecchie. Ruota il busto ed il bacino, mostrando il fronte alla volta del membro della Shinsengumi. < Che diamine vuoi? > L'oscurità, la pioggia e le poche luci artificiali presenti nel luogo, non permettono alle due ametiste incastonate in volto di mettere a fuoco i tratti somatici del biondino. < Ah... > Quando l'altro gli si avvicina, l'osserva da sotto l'ombrello, riconoscendolo dopo alcuni secondi. Non subito. Prima ha dovuto pensarci un attimo, portando le mani a massaggiarsi il mento glabro. < Tu non sei quello che ha trovato il corpo morto al Konbini? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, togliendosi anche le gocce d'acqua scivolate dalle sopracciglia. < Ora che ti vedo meglio non ho alcun dubbio... > Sentenzia, reclinando di poco il capo verso dritta, avvicinando l'orecchio alla rispettiva spalla. < Pensa, speravo nel nostro incontro. > Ammette con sincerità, precisando subito dopo. < Ma non per il motivo che stai pensando... > Lui ha altri gusti. Del kokketsu non conosce molto, ma se lui fa parte dello stesso clan di Ryuuma, beh non ha tutte le rotelle a posto. < Devo parlarti su quello di cui siamo stati testimoni... > Ovvero l'omicidio nel quartieri povero di Kiri. [Chakra OFF]

22:03 Kamichi:
 La pioggia, per quanto fitta ed incessante, non sembra per nulla andare ad inficiare la parlantina del Sabaku, che forse vista l'appartenenza al suddetto clan, potrebbe risultare abbastanza svantaggiato in un combattimento efferato ed ai limiti del sopportabile, con un controllo della sabbia probabilmente poco pertinente alle reali abilità del giovane. Eppure il discorso verte subito sul riconoscimento di entrambi, si sono visti in viso, si sono anche pseudo parlati, ma non nel senso conoscitivo e colloquiale del termine e del caso, diciamo che si sono trovati al posto giusto al momento sbagliato, a differenza di adesso, dove il posto pare essere magicamente e fatalmente quello perfetto. <Già, sei proprio tu> guardandolo ora in viso e riconoscendolo <L'ultima volta ti visto mezzo correre via dal konbini> continua, andando avanti con quel discorso <Non so cosa tu abbia fatto o detto a quel vecchio> riferendosi all'anziano signore che mendicava qualche monetina alla base dell'uscita del konbini, o poco più avanti <Ma era decisamente sballottato per bene, poverello> lo richiama? Nha, gli chiede solo di non prendersela troppo coi vecchietti che manco si tengono in piedi, sarebbe davvero un'infamata, come se il giovane ora partisse con uno scatto ed un pugno col chakra in circolo ed attivo, contro una persona evidentemente fuori dal principio energetico della sostanza vitale blu. <Si okay, ne parleremo poi...> prende fiato <Come ti chiami tu?> continua <Ad ogni modo Kamichi> china leggero il capo, prima di fargli cenno con la testa, in uno scattino leggero del cranio verso la direzione da intraprendere, porgendogli spazio sotto l'ombrello grosso e nero, richiamante sul manico il simbolo ed il nome della Shinsengumi. <Vieni con me, poi ne parliamo, ho una cosa da fare ora> sperando che il giovane sabaku, intelligente, abbia approfittato dell'ombrello per un passaggio all'asciutto, per quanto possa essere asciutto ora, sia chiaro <Non so cosa possa succedere, quindi io ti consiglierei di tenerti pronto a qualsiasi evenienza> ma non gli sta ancora dicendo nulla, perchè se lo sta portando verso il teatro? E soprattutto, perchè gli sta intimando di tenersi sull'attenti? <Forse ho una pista importante verso l'assassino> così, rapido, indolore, una bomba lasciata cadere come se nulla fosse, camminando verso il teatro. [Chakra On]

23:04 Dyacon:
 Le braccia si uniscono davanti al petto, intersecandosi l'una sopra l'altra, mentre il peso del corpo viene spostato unicamente sulla gamba destra. < Mi sono solo portato all'esterno del Konbini e ho interrogato quel senzatetto. > Spiega con tono di voce pacato, quieto, incurante della pioggia che continua a bagnarlo da capo a piedi. < Per quanto mi riguarda poteva essere un travestimento dello stesso assassino per passare inosservato. > Sentenzia, esternando quella sua idea senza alcun problema. Per lui è pura e semplice logica. < E comunque non gli ho fatto nulla di che... > Abbozza un sorriso irriverente, riportando alla mente le parole ed i metodi utilizzati per farlo parlare. < ...l'ho solo un pò scosso. Nulla di più. > Emotivamente e non fisicamente, sia chiaro. < Uh? > Reclina il capo all'indietro, altezzoso e borioso. < Kamichi eh... > Ripete il nome per imprimerselo nella testa. < Il mio nome è Dyacon Sabaku. > Si presenta a sua volta, ma senza chinare il capo in segno di rispetto o altre stronzate della galanteria. < Venire con te? > Altra pretesa da parte dell'altro che non lo convince. < Perchè mai dovrei seguirti? Questo tuo modo di comandare non mi piace affatto. Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, squadrando il volto del kokketsu coperto dall'ombrello brandito nella mano destra. < ..... > Quando il genin gli rivela che dovrà tenersi pronto a qualsiasi evenienza, la sua curiosità viene smossa, rapita. < Ora hai la mia attenzione... > Cosa che prima non aveva. Quest'ultima diverrà totale quando il buondino pronuncerà la parola magica: assassino. < E va bene... > Scrolla le spalle. < Se il destino ci ha messo sulla stessa strada per ben due volte, un motivo ci sarà. > Non è un fermo credente dei Kami e di un fato già scritto. Per lui il destino ogni individuo è in grado di crearselo da solo, senza seguire qualcosa di deciso. < Forza, andiamo. > E così si metterebbe al suo seguito, bramoso di mettere le mani su un nuovo indizio dell'assassino che sta tenendo sotto scacco l'intera Kagegakure. < Qual'è obiettivo? > Chiede con tono di voce basso, unendo le mani davanti alla zona addominale, ricreando il sigillo caprino. Deve preparsi no? Si porta avanti con il lavoro. [Chakra OFF]

23:33 Kamichi:
 Appare inizialmente titubante nell'adoperarsi il giovane sabaku, a quanto pare non sembra avere propriamente simpatia con chi da ordini, ma in quella circostanza, è il biondo kokketsu ad avere il passo svelto e l'idea in mente di dove andare e di cosa fare, quindi poco c'è da dire al riguardo, alla fine dei conti, è stato lui in contatto con quel lembo di stoffa, ed a sua volta, è stato lui e solo lui insieme al monaco pelato ad adoperarsi verso il teatro di Konoha, che in quel caso nulla c'entrava col lembo. <L'idea è anche giusta, ma hey, lo hai visto come era conciato quel poveraccio, forse a quest'ora è già morto> effettivamente, era del tutto malnutrito, scheletrico, alle intemperie e alle malattie, poche sono le possibilità effettive di quel vecchiaccio di essere ancora vivo oggi. <Fortunatamente non gli hai lasciato le botte come ultimo ricordo, se non erro gli rimasi il dolcetto presente nella vetrina del konbini> prende fiato, sotto la pioggia ma coperto da quel grosso ombrello <Sabaku? è un altro clan che non conosco o è un cognome autoctono di qualche zona specifica?> chiede dubbioso, avendo scoperto dall'incontro con mattyse che ogni clan ha una locazione precisa a kagegakure, avendo distretti annessi e magioni uniche in cui stanziare i membri. <Non sto comandando nulla> quasi irritato da quelle parole, lo infastidisce quando le persone lo prendono di mira per qualcosa che non è, soprattutto quando adocchiano ed adoperano atteggiamenti violenti <Ah ecco, mo si eh?> maledetto, vuoi la fama ed i soldi dell'assassino? <Ho con me un lembo di giacca probabilmente appartenente all'assassino, sul quale è riportata la dicitura> voltandosi verso il sabaku, e ripetendo testualmente il succitato dogma che da settimane è presente nella testa del nostro giovane eroe: "appartenente al teatro di..." lembo strappato a seguire. <Il lembo proviene da qualche addetto di qualche teatro, ho già controllato quello di Konoha, ci manca questo di Kusa> non curante che in realtà di teatri ve ne siano tanti, e soprattutto, di tanti altri più piccoli e sconosciuti. <Con un pizzico di fortuna, possiamo iniziare a risalire ad una pista> effettivamente, non è qualcosa di poco conto, decisamente no. [Chakra Off]

20:04 Dyacon:
 [Pressi Teatro Kusa] A quanto pare quell'incontro gli ha fruttato qualcosa d'inaspettato: mettersi su una nuova pista riguardante il serial killer che sta terrorizzando tutta kagegakure. < E' proprio questo il punto. Molte persone, alla vista di un uomo dal volto scarno e con qualche pidocchio zampillante, non lo avrebbero interrogato o sospettato. > Come dargli torto? D'altronde il villaggio pullula di ninja che possono assumere l'aspetto di una persona anche solo ricordata a malapena. < Non c'era bisogno di alzare le mani... > Commenta, riportando alla mente gli occhi pregni di paura dell'anziano sulla settantina. < L'ho solo impaurito, minacciato, portato all'angolo e stretto alle corde. Ma non lo avrei mai picchiato. > Ha un cuore anche lui. E poi, il suo nindo recita un concetto abbanstanza semplice e chiaro da comprendere: non uccide nessuno senza un motivo più che valido. < Provengo dal distretto di Suna. > Laconico risponde a quella domanda, alzando di poco il tono della voce per sovrastare il rumore della pioggia scrosciante. A differenza del kokketsu che trova riparo dall'ombrello, lui rimane sotto l'acqua piovana, bagnandosi completamente da testa a piedi. < ..... > Aggrotta la fronte, ruotando il capo all'indirizzo del suo interlocutore di serata, prestando la massima attenzione a quel dire. < Il lembro di una giacca eh... > Il palmo della mano destra passa davanti al viso, togliendo l'acqua accumulatasi sullo stesso. < Potrebbe essere un costume di scena. Qualcosa che molte persone possono aver indossato. > Da dove ai suoi pensieri, rendendo partecipe il membro della Shinsengumi. < Bisognerebbe vedere il magazzino del teatro. Magari con un pò di fortuna riusciremo a risalire ad un numero circoscritto di persone che hanno indossato quel tipo d'indumento. > Magari fosse. < Il punto però è uno... > Sussurra a fil di labbra, abbassando per un attimo lo sguardo sul manto stradale completamente ricolmo d'acqua. < Di quale teatro stiamo parlando? Hai un'idea al riguardo? > Chiede, speranzoso che l'altro abbia già un quadro più completo del suo. < Tempo fa conobbi una compagnia teatrale di strada. Dovremmo chiedere anche a coloro che non hanno un punto fisso dove esibirsi. > Artisti di strada, appunto. Le mani restano ancora unite davanti al plesso solare, ricreando il sigillo caprino. Preso dal discorso però, ancora non richiama il chakra. Sia perchè non lo ritiene utile ora come ora, sia perchè la mente è indaffarata a valutare ogni pista. [Chakra OFF]

20:18 Kamichi:
 Il sabaku parla, mentre rapidi i due si portano proprio nei pressi del teatro di Kusa, ad un orario notturno, sia chiaro, quindi ben poche persone dovrebbero esserci lì dentro, ed ancor meno per le strade in pioggia del loco. Qualche metro dovrebbe distare tra loro e la porta d'ingresso, qualche mero metro scandito ancora dalla pioggia che cade sul ciottolato suolo di Kusa, non colpendo gli eroi coperti da quel grosso ombrello. <Bene Dyacon del distretto di Suna> lo richiama, mentre celermente fa per portare la man destra vicino la bocca, per la precisione, parliamo della zona del polso, avvicinata in rapidità ai bianchi denti del kokketsu, che macina invece centimetri verso le sue stesse carni. <Sembra essere in tutto e per tutto un pezzo della giacca dei medici> prende fiato col braccio ancora ben vicino alla bocca <O gli omm come si fanno chiamare in giro> non ne capisce ancora la differenza, eppure, dal lembo che vide e toccò con il monaco, quel pezzo di indumento era proprio composto da quei materiali. <Ho già visitato il teatro di Konoha, ma nulla> continua <L'altro grande teatro è questo di Kusa, quindi, non ci resta che provare> continua avvicinando la carne ai suoi bianchi incisivi, i quali, feralmente, mordono con impeto e precisione, la parte di pelle in questione, producendo un rumore similmente noto come quello della carne addentata. <bene... così dovrebbe andare> osservandosi la ferità inferta, nulla di che, sia chiaro, giusto due buchetti abbastanza ampi e profondi da far iniziare a gocciolare dalla ferita quel suo sangue demoniaco, quel sangue di colore nero che ora potrebbe invece essere visto dal giovane sabaku, avvedendosi di come questi si mischi celere all'acqua sul pavimento, sbiadendosi nel colorito nero pece. <Abbiamo sicuramente altri teatri e compagnie da visitare, non è un lavoro piccolo da fare> avvisa il sabaku, muovendo qualche passo verso la porta del teatro in questione, ponendosi proprio dinanzi a quest'ultimo <Ma sono stufo di starmene con le mani in mano, devo fare qualcosa> risoluto dunque, fa solo per colpire con vemenza il portone del teatro [TONF - TONF] col pugno della destra mano, la stessa ferita e gocciolante di sangue nero, aspettando che qualcuno lo risponda. [Chakra On]

20:39 Dyacon:
 [Pressi Teatro Kusa] Finalmente gli viene rivelata la meta della serata: il teatro di Kusa. < Un pezzo della giacca dei medici... > Ripete l'informazione appena assorbita dalle parole esternate da Kamichi. < Non sono uno che ha delle basi mediche, ma il cadavere che ho visto durante la festa dell'Horror... > Breve attimo di pausa, deformando i tratti somatici in un' espressione pensierosa. < ...aveva delle pugnalate nette, definite, come se la mano sapesse dove andare a colpire. > Conoscenza dell'anatomia umana da parte del serial killer? Molto probabile. Riesuma le immagini di quella notte, le quali tornano a vivere in una sorta di flashback frammentato. < Omm? > No, non sta recitando una sorta di mantra preparativo alla meditazione. Solo che non è a conoscenza del significato di quell'acronimo se così può esser definito. < Non so di che cosa stai parlando... > E nel frattempo, la struttura del teatro si para innanzi a loro, oscurata in parte dalla fitta pioggia che continua a scendere dal cielo. Di tanto in tanto viene illuminata dal bagliore di qualche lampo. < ..... > I movimenti eseguiti dal membro della Shinsengumi gli ricordano dei gesti che ha già potuto vedere e studiare. Infatti, non ci mette molto a collegarli a Ryuuma ed alla sua innata del sangue. Ulteriore prova è il colore scuro come la pece della linfa vitale. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, abbozzando un sorriso divertito. < Sono circondato da Kokketsu. > Bene o male? Chissà. Solo il tempo potrà rispondere a questo quesito. < Concordo con te. Anche io non sono uno che ama aspettare. Se non dovessero aprirci... > Vuoi l'ora tarda, vuoi il temporale, vuoi il non avere in programma qualche spettacolo, fatto sta che il portono è chiuso, sbarrando di fatto l'ingresso al teatro. < Dobbiamo chiedere al nostro eventuale interlocutore... > Sempre se ci sarà. < ...quante compagnie teatrali conosce. Quali sono riconosciute e quali no. > La pista degli artisti improvvisati viene in secondo piano. Adesso devono indagare su quelle ufficiali. [Chakra OFF]

21:40 Kamichi:
 Il sabaku s'interessa anch'esso delle vicende relative al lembo di giacca, in questo caso specifico, a quello che il monaco senza capelli trovò e tenne per se durante uno degli attacchi dell'assassino, trovandosi ad avere tra le mani una chiave davvero fondamentale. <Ho una mia conoscenza abbastanza...> come definire il rapporto con Rasetsu? Probabilmente lo odia ancora, ma tra tutte quelle persone è stato l'unico ad avere avuto la briga di aiutarlo, prenderlo sotto la sua ala da criminale, e a dargli consigli e pareri riguardo quella tortura che gli hanno fatto alla shinsengumi. <Come dire, familiare?> considerando che sono entrambi kokketsu <Posso provare a passare e vedere cosa riesco a tirargli dalle mani> prende fiato <Magari, riesco ad avere i referti medici precisi delle vittime dell'assassino, e confrontarli uno ad uno> avvisa il sabaku, sentendo però dall'altra parte del portone una voce, anziana a quanto pare, forse il proprietario o un custode lì presente visto l'orario, non possiamo esserne sicuri. Celermente quelle stesse goccioline di sangue andrebbero ad essere richiamate tramite il suo mefistofelico potere del sangue nero, laddove il chakra della tipologia suiton e la sua innata kokketsu farebbero come mischiarsi celeri in un mix mortifero di chakra e sangue, laddove ora una quasi nuvoletta viola, di puro sangue, farebbe il suo ingresso dinanzi il nostro biondo eroe, intriso per intero dal dono del sangue nero. Assieme a ciò, dal viso, farebbero invece la comparsa di due lunghe lacrime nere, dall'altezza della fronte alla fine del mento, solcando in lunghezza la totalità del viso del biondo. Dalla ferita infatti, dovrebbe ora iniziare ad alzarsi una leggera quantità di sangue nero, una piccola ma consistente massa di emoglobina dal colore nero come la pece, che in pochi istanti, farebbe per compattarsi all'interno della di lui mano come un pezzo semi rettangolare di stoffa, un lembo di una divisa da medico, da omm, rispettando nella creazione col sangue lo spessore, la larghezza l'altezza e il peso dell'originale, mantenendone intatte le caratteristiche visive, con tanto di scritta riportante il "appartenente al teatro di". Una creazione col sangue, un nitido ricordo di quel lembo visto e toccato assieme al monaco alla notte al teatro di Konoha, riproponendo a quel vecchio signore la seguente frase. <Salve, abbiamo ritrovato una giacca strappata ed alcuni oggetti> spudoratamente mentendo <Non molto distante da qui, come vede dalla scritta nel lembo, riporta l'appartenenza ad un teatro> ovviamente parlando <Questa è sola una ricostruzione, stia tranquillo, ma volevamo sapere se per caso conoscesse qualche medico in servizio ad uno dei teatri qui a kagegakure, o per caso, se ci sapesse dire se c'è stato qualche spettacolo relativo ad opere mediche od ospedaliere> il sorriso in volto, con molta calma, laddove quelle poche gocce di sangue che dovrebbe uscire dalla ferita sarebbero invece fermate dai suoi indumenti, abbastanza doppi da poterne assorbire un minimo prima di rivelarne la macchia da saturazione.[Innata Kokketsu Lv1 2/4] [creazione lembo/costrutto sulla mano 2/4] [hp 99/100][Chakra 29/30]

22:07 Dyacon:
 Alla fine hanno raggiunto la meta prestabilita dal biondo Kamichi. Infatti, il teatro s'erge in tutta la sua altezza di fronte a loro. < Speriamo di trovare qualcuno... > Sospira, unendo le braccia al petto, intersecandole tra loro e assumere una posizione più rilassante nonostante la pioggia che continua imperterrita ad esser vomitata dal cielo plumbeo. < L'idea di ricevere i rapporti sulla morte dei vari omicidi non è male. > Ammette annuendo con un leggero quanto flebile cenno del capo. < Più che altro sarebbe da confrontare uno di quelli dove siamo sicuri abbia agito il serial killer... > Tra festa dell'horror, sfilata all'oasi ed il ricevimento organizzato all'accademia di Konoha, ne hanno di materiale su cui lavorare. < ...e quanto accaduto al Konbini del distretto povero. Sono quasi sicuro che ci sono delle incongruenze. > Oltre che visive, ma soprattutto nel modus operandi. E' più che sicuro che quanto accaduto a Kiri sia opera di un emulatore e non del famigerato assassino che tutti cercano. < .....? > Ruota il capo in direzione di Kamichi, situato accanto a lui. Ne osserva il fare, ne segue le movenze, fino ad inquadrare quella strana nuvola di sangue prendere forma di fronte a lui. Ciò che ne consegue è una copia esatta del lembo di stoffa ritrovato da Tsuyukoso(?) qualche tempo addietro. < Avrei potuto rifarlo anche io con la sabbia. Tsk! > Sogghigna, divenendo poi serio nel porsi all'ascolto delle risposte che quella sorta di guardiano elargisce. < Ehi tu... > Sempre con il suo solito modo di fare schietto e diretto, poco incline all'esser garbato o gentile. < Scommetto che all'interno del teatro c'è un magazzino dove sono tenuti tutti i costumi di scena vero? > Domanda retorica, sarebbe disposto a metterci la mano sul fuoco. < Avete qualcosa inerente all'ambito ospedaliero? Dei camici, delle giacche, insomma, tutto quello che può esser attribuito ad uno spettacolo dove c'è stata una scena con dei medici. > Cerca di essere il più chiaro e limpido possibile, così da non dar modo al suo interlocutore di travisare le parole. < Avete una lista, un quaderno dove vengono riportati i nomi di chi utilizza i costumi? > Sarebbe il massimo. < Stia tranquillo, non ci serve e lei non è costretto a darcela... > Prova a metterlo a suo agio, sforzandosi nell'essere empatico. < Vogliamo solo sapere se esiste e se è utilizzo comune dei teatri tener nota di quali attori utilizzano determinati oggetti. > [Chakra OFF]

22:39 Kamichi:
 Il sabaku s'inserisce anche lui nel discorso e nelle domande, assieme al nostro biondo, ed entrambi sembrano di buon orecchio ascoltare le parole del custode/proprietario del teatro, lasciandosi cullare dalle eventuali risposte che questo possa avergli dato. <Esatto, ci incuriosisce molto il fatto di aver rinvenuto un vestito di scena, probabilmente di spera credo, così distante da un teatro> prende fiato, sempre parlando col signore davanti loro <Oltre ad un eventuale registro, o comunque, una qualche annotazione degli spettacoli e dei ruoli degli attori> prende fiato, avvicinandosi di un passo verso l'uomo, semplicemente di un passo, standogli ora a circa 1 metro e mezzo di distanza. <Considerando quando chiesto e quanto detto> continua, guardandolo negli occhi, con ancora il lembo formato col sangue coagulato, presente nella mano destra come lembo di stoffa. <Sapreste indicarci un sarto o un artigiano della stoffa che notoriamente sapete collabori con le realtà teatrali del posto?> prende fiato <Qualcuno a cui magari anche voi vi affidate per la riparazione di beni e vestiti di scena> ovviamente, una domanda legittima oltre che furba, partendo in questo caso dal voler capire chi si occupa invece delle riparazioni, e quel qualcuno, se esiste, potrebbe aver visto l'assassino in faccia inconsapevolmente, potendo da lui risalire nel caso alla taglia di quel vestito, il ruolo se mai ci fosse, e soprattutto, l'identità. Ma per ora queste sarebbero le domande che il kokketsu pone a quell'uomo, niente di trascendentale, anzi, molto semplice. <Hai altro tu da chiedere a questo buon uomo?> termina, passando al sabaku. [Innata kokketsu 1 On][Hp98/100][Chakra 28/30]

23:02 Dyacon:
 Unisce le mani davanti al volto, come si usa metterle la mattina appena svegli nel lavarsi il viso. Data la grande quantità d'acqua piovana accumulata nello stare in eretta postura all'esterno del teatro, decide di spostare tutta la capigliatura corvina all'indietro, mostrando per la prima volta anche l'altra ametista incastonata in quei tratti somatici dall'incarnato albino. Libera così il cuoio capelluto dalla pioggia, prima di alternare lo sguardo da Kamichi e il custode di cui s'intravede appena la sagoma, rintanato dietro il portone della struttura. < Sì, un'ultima domanda... > Ammette alla volta del Kokketsu, annuendo con un leggero quanto flebile cenno del capo. < Conoscete il nome di qualche compagnia teatrale di strada? Magari che collabora con il vostro teatro. > Questo è quello che gli balena nella testa a che non tarda ad esternare. Molte domande sono state fatte in questa serata e, visto il numero, poche sono le risposte ricevute da quel poveretto che magari è stato messo sotto torchio dal duo Sabaku/Kokketsu mentre stava finendo di mangiare. < La ringraziamo per la sua disponibilità. > Lo liquida così, senza voler tirare troppo la corda. In pochi secondi si volterebbe, dando le spalle all'ingresso del teatro, iniziando ad incamminarsi verso la strada di casa. Se anche il biondo Kamichi lo affiancasse, si rivolgerebbe al membro della Shinsengumi. < Kamichi... > Lo chiama per nome, prendendosi quella libertà non concessagli. < Partiamo da una base: il confronto tra le vittime dell'assassino. > Afferma con decisione. < Sfrutta il tuo contatto all'ospedale... > Che poi lo conosce anche lui: Rasetsu. < E fatti dire se quadra tutto o ci sono delle inconguenze. Se sì quante e in quali delitti. > Almeno i tasselli del puzzle inizierebbero ad avere una collocazione ben precisa. < Così possiamo ipotizzare se c'è un emulatore o meno. >. Una sorta di scrematura di tutte quelle informazioni. Verrebbe ingiottito poi dall'oscurità della notte e della pioggia, scomparendo insieme al Kokketsu - se gli andrà - o meno. [X]

00:44 Kamichi:
 Il grosso del lavoro dovrebbe essere fatto, le domande sono state poste tutte, hanno vagliato, in parte, la stragrande maggioranza dei punti in questione, passando da un punto all'altro delle perplessità possibili, ascoltando, semmai il vecchio rispondesse a tutto, con attenzione. <è stato un piacere avere a che fare con lei, questa notte> sorridendo, cordiale nei modi e nell'aspetto, persino nella voce, aspettando che sia lui che il sabaku terminino il discorso, iniziando dunque ad intravedere la fine di quella loro missione. Celermente il chkara andrebbe a confluire finemente all'interno del suo organismo, accendendosi un'ultima volta di quel classico colorito bluastro, laddove gli occhi del giovane farebbero per imporsi celeri alla figura di quell'uomo, quasi in procinto di salutare e di chiudere la porta. <Aspetti un secondo> solo un monito, per lasciar il probabile proprietario lì fermo ancora per un qualche istante, quelli necessari affinché ambo le mani, in velocità, vadano a richiamare con precisione millimetrica il sigillo del bue per primo, seguendo con quello del drago, e finendo invece con quello del cane, in modo tale da rendere quei giochi di forme e muscoli fatti con le dita, tali da generare la creazione ed il richiamo totale della tecnica fondamentale alla base della shinsengumi: Il marchio distopico. Celere la man dritta farebbe per afferrare la spalla opposta al lato dell'uomo, stretta nella presa, coadiuvato nella forza da quel chakra attivo, aggiungendo a quelle sue abilità fisiche anche velocità e concentrazione superiore. Laddove tutto questo sarebbe possibile, una volta afferrato il proprietario con la mancina mano, il kokketsu, forte della preparazione del chakra e dei sigilli prima, farebbe solo per poggiare indice e medio in velocità alla fronte del povero malcapitato, rilasciando in repentino scatto e precisione, il sigillo mentale del marchio distopico, tale da riuscire così, si spera, a cancellare l'ultimo ricordo avuto del nostro giovane kamichi, rimpiazzando quest'ultimo con un generico ricordo positivo del biondo, che dovrebbe indi trovarsi spinto in avanti, con ancora il corpo del suddetto stretto nella mano sinistra, e con le due dita della destrorsa mano poggiare per qualche secondo alla fronte del poveretto difronte a lui. <Si ricordi di non uscire più fuori di casa senza ombrello se non vuole inzupparsi> continua <Questa volta ha trovato me che l'ho scortata sino all'ingresso del teatro con l'ombrello, la prossima potrebbe finire invece con un malanno, mi raccomando> gli sorride, con quelle parole fittizie subito dopo il rilascio del marchio distopico, un qualcosa di detto in totale menzogna, un qualcosa di proferito solo per sovrascrivere i ricordi effettivi di quel poveretto, facendogli credere che quella sera si fosse trovato da solo in mezzo alla pioggia e senza ombrello, e che il nostro shinsengumi gli abbia invece salvato la serata da un brutto raffreddore. <Possiamo pure andare Dyacon, abbiamo accompagnato il signore sano e salvo> riferendosi al sabaku, ed allontanandosi con lui dal loco in questione.[End] [Innata Kokketsu On To Off][Hp 98/100][Chakra 14/30][Marchio Distopico 2/4][Presa del png 1/4][Allentamento 1/4]

Kamichi, accompagnato dal giovane sabaku Dyacon, si è recato questa volta al teatro di Kusa, dove, tramite una ricostruzione col suo sangue nero del lembo di giacca rinvenuto da tsuyunotama, ha posto assieme al sabaku delle domande precise e dirette al suddetto uomo del teatro. Alla fine di questo discorso, però, il biondo shinsengumi ha rilasciato il marchio distopico sulla persona a cui stavano ponendo delle domande, tale da cancellarne e riformularne gli ultimi ricordi, sovrascrivendoli con altri del tutto fittizi.