Guerra e Pace
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Giocata dal 25/03/2021 23:07 al 26/03/2021 02:58 nella chat "Bosco Centrale"
Di nuovo li di sera, quando ormai le ombre della notte son calate su quel loco estremo tanto da far apparire quel piccolo bosco quello della morte, scuri i rami che si allungano eppure tra quelli si può vedere la nascita di una futura bellezza. Boccioli di petali ancora chiusi per poco, altri più veloci che già son sbocciati per donar un candore meraviglioso a quel loco, se solo i raggi del sole adesso potessero colpirli dolcemente. Eppure ancora non torna a casa l'Ishiba, il pensiero di quelle quattro mura spoglie le provocano quel brivido che scende lungo il corpo stesso, annidandosi li allo stomaco bloccandole la voglia perfino di cibarsi. Quel volto che s'è fatto più magro nel tempo, le antiche rughe agli occhi che impregnano di nuovo la sua visione, cosa dovrebbe fare adesso? Dovrebbe tornare indietro? Andare avanti? Lasciarsi tutto dietro le spalle e dimenticarsene per sempre? I dubbi che l'assalgono eppure mantiene una posizione rilassata su quella panchina in legno, osservando da lontano l'acqua scura e i riflessi della luna che vi si specchia sopra. Uno spicchio di dolcezza di colei che tutto vede e tutto tace. Indossa delle semplici vesti , il kimono che abbraccia il corpo dolcemente di una seta delicata e rosea, quasi bianca nella sua non-purezza, di una fascia nera che stringe sotto i seni per tener tutto come deve esser, come quel porta kunai attaccato ad essa stessa a sorregger due kunai a tre punte, uno dei quali invece si trova tra le proprie mani. Lo carezza dolcemente osservandone le punte affilate e intonse, mentre le iridi non lo seguono, guarda solo in avanti poggiando la schiena morbidamente a quella stessa struttura. I sandali neri stringono i piedi lasciando le punte delle dita visibili, unghie laccate di rosso scuro ad adornar la pelle. I lunghi capelli scivolano dietro la stessa panca, oltre quell'alta coda di cavallo che porta per giunger quasi fino in terra . Il silenzio regna sovrano adesso, lei da sola li con quell'ombrello di carta chiuso e posto al proprio fianco destro che cela a chicchessia il suo interno ripieno di spiedi, mentre al sinistro vi si trova un sacchetto che emana odori e profumi che solleticano la gola , e qualcos'altro di poco comprensibile alla vista di chi sta ancora lontano. [equip : porta kunai - 2 kunai a 3 punte|Ombrello di carta con spiedi] [Prossimità Del Lago] Anche questa volta v'è quello spicchio di luna scuro, solitario nell'ammantato e notturno empireo, a colorar di un chiarore assai simile al nero il presente immaginario, al di sotto degli occhi della bella Silene. La giornata di ieri è finita davvero male per il nostro giovane Kamichi, per il biondo che aveva davvero cercato di conoscere e quasi fare amicizia con quelle persone, con gli agenti scelti che gli sono stati annessi come colleghi, in un team dedito ad una missione di vitale importanza. Gli ammonimenti, le botte, le urla, ed addirittura l'averlo avvelenato in un luogo che sarebbe dovuto invece essere il teatro di un team, che se pur non voluto dagli stessi, avrebbe quantomeno dovuto cercare di essere coeso per il bene della missione stessa. Da ieri non ha ancora proferito parola con anima viva, neppure forse con se stesso, forse neppure con il suo io interiore, in quella situazione assai deludente e triste che lo ha vista vittima, in preda a dei carnefici tutt'altro che amichevoli. Veste con i classici abiti della shinsengumi, neri come la notte che accompagna la sua figura statica, immobile e statuaria con ambo le mani a chiudersi nella tasche, col viso invece rivolto ad osservar il tenue riflesso della luna sul laghetto del bosco centrale. Il vestiario riporta spilla e colorazioni degli agenti scelti, ma è arricchito da un particolare estetico utilizzato dal biondo durante gli orari notturni, atto a rifugiare il capo da raffiche di vento eccessive e dal freddo pungente che alle volte si manifesta nei dintorni dei lochi che frequenta. La figura di Sango gli appare del tutto anonima, quasi invisibile a sembrare da come si muove, e dal come, non gli presti l'attenzione che una donna giovane e bella come la rossa dovrebbe invece ricevere. Sembra quasi perso a meditare e contemplare quell'acqua, naufrago tra i pensieri e la rabbia forse, o vittima della frustrazione e del rammarico per non essere stato in grado di fare qualcosa, forse entrambi, o forse nessuna dei due. Eppure per ora è lì, fermo, col cappuccio nero a coprirgli il capo e gli abiti perfettamente in ordine come da regolamento, assente da questo mondo già dalle prime luci dell'alba, e sicuramente affranto per ciò che ieri gli è successo alla shinsengumi. [Chakra Off] [Inventario: None] Il silenzio aiuta la concentrazione? Così dovrebbe essere , eppure lo stesso che dopo qualche attimo verrà interrotto da una presenza vicina, anonima ancora per via del buio sebbene quei lampioni cerchino di dar loro conforto e una parvenza di poca solitudine, eppure non sono molti quelli che a quest'ora affrontano le tenebre del loco all'interno della cerchia più ristretta del governo stesso , quello che li protegge in un certo senso eppure in tutti quei modi e in quei lochi, lo stesso assassino può rifarsi vivo e magari per lei questa volta. Ecco perchè la destra andrà a sollevarsi verso il plesso solare a formare il mezzo sigillo della capra. La mente che vola alla ricerca del proprio essere, di quelle due sfere d'energia che la abitano visualizzandole in due punti contrapposti - li alla fronte visualizza quella della mente, dei pensieri, della logica stessa, e al ventre quella della forza, la stessa che muove i muscoli e la vita stessa. Visualizzate quelle andrebbe a comandarle , quella della mente che scenderebbe e in contemporanea quella della forza che salirebbe, per ritrovarle entrambe al plesso solare. Un primo contatto per farle unire, un vortice lento che andrebbe sempre più a velocizzarsi fino all'ultima unione tra loro per donar vita al proprio chakra, debole, faticoso da accettare eppure l'unica forza che le permane. Gli occhi solo adesso si riaprirebbero al mondo, pregni di nuova forza anche per udire e sentire il respiro di qualcuno di molto vicino < mostrati > si, la destra adesso tiene il kunai, la sinistra andrebbe a sollevar quell'ombrello sulla testa seppur ancora chiuso senza farlo scattare, la mano a pochi millimetri dal pulsante per la trappola per farla scattare. Lo stesso corpo si solleverebbe verso l'altro seppur non cammini, ma la propria voce sarà inconfondibile nel silenzio della notte, e si, si sta dedicando proprio a Kamichi, con l'arma puntata verso di lui e l'ombrello già pronto a scattare veloce e pungente nella sua direzione, in attesa, calma si, eppure fredda e spietata come ad ogni possibile morte, la propria o la loro, ed è sempre meglio la loro in questi casi. Attende senza muoversi, i sensi in allerta, eppure stanca di dover continuare a combattere a tutte le ore, dovrebbe rilassarsi, si si . [tentativo impasto chakra ][stessi tag] [Prossimità Del Lago] Un solo ed unico rumore palesato in quella notte, laddove il lento frusciare del vento adorna il suono dei petali di ciliegio che s'accasciano staccati al suolo, una notte tranquilla spezzata dalla voce e dalla presenza della rosso fuoco ishiba, già sul piede di guerra ad impastare il chakra. La presenza è prontamente riconosciuta dal nostro eroe, vuoi per la voce, vuoi per il chakra già assaporato ieri sul tetto della torre, ma quella persona gli ritorna alla mente, è Sango Ishiba, la stessa che affermava di essere riemersa dal passato dopo 10 anni di chissà cosa, un pò come già sentito col rossiccio Rasetsu. <Sei venuta a completare l'opera?> voltandosi nei confronti della donna, osservandola, dritta negli occhi, riconoscendola affermativamente come la stessa che ieri è rimasta lì ad osservare l'operato degli altri agenti scelti, in un vero e proprio atto di bullismo nei confronti del biondo. Le mani s'uniscono celeri tra di loro, destra e sinistra a confabulare forme serpentine con le dita in chiusura sui palmi opposti, li dove a richiamarsi visivamente sarebbe il sigillo della capra, atto a permettere il rilascio copioso di quel bluastro spirito azzurrino, manifestazione naturale dell'energia vitale stessa del nostro biondo eroe. Gli tsubo farebbero per aprirsi al passaggio della copiosa e quasi ancestrale energia, che di canto suo, non aspetterebbe neppure qualche istante per palesarsi in tutta la sua potenza nel di lui organismo, dalla testa ai piedi, senza lasciar scoperto un solo lembo di quella carne così chiara. Dal petto una spirale dovrebbe manifestarsi all'interno del suo corpo, via via ad allargarsi per permettere a quel bluastro fuoco di attecchire con mortifera forza, coadiuvando in un vero e proprio impeto di energia naturale, lì ora a scorrere come sangue nelle sue vene. Dovrebbe indi permeare in toto di quel chakra, potenziandosi e rendendosi pronto ad eventuali attacchi della giovane ragazza dai capelli rossi, qualora ovviamente questi voglia attaccarlo o ledergli in qualche modo, sia chiaro, non è ancora sul piede di guerra, ma l'evento di ieri lo ha incattivito molto nei confronti dei suoi colleghi di lavoro. <Non vi è bastato lo spettacolo di ieri> osservando come la stessa sia lì ad attivare il suo di chakra, quasi a convogliare quel loro incontro in un'ennesimo atto di violenza, perpetrato tra colleghi, o meglio, membri dello stesso team, pensa un pò te. [Tentativo Impasto Chakra] No, prima di parlare, prima di spostarsi e muoversi ha attivato il chakra la rossa, dunque non può averla vista dopo anche il mezzo sigillo compiuto nella notte. Ma quando egli si volterà potrà notarne le fattezze conosciute, le stesse che gli permetteranno di abbassar si l'ombrello, ma il kunai rimane ben stretto nella destra che lo stringe ossessa, le nocche che sbiancano quasi dal dolore, lo stesso che ancora la fa sentire dannatamente viva. < prego? > non comprendendo quel primo dire, di quell'opera che non le interessa, che esula da tutto ciò a cui è stata votata, la violenza, il sangue, il dolore, si, ma non per lui.. solo per se stessa. Lo sguardo che permane freddo mentre tornerà con leggiadria nel sedersi, se l'altro avesse solo permesso quell'attacco, l'avrebbe ucciso tagliandogli la gola, semplice ed efficace quanto più scenografico possibile. Osserva quelle sue mani comporre il sigillo della capra, probabile richiamo del chakra d'egli < se ti permetti di nuovo a mostrarmi un sigillo, non avrai nemmeno il tempo di pensare > un avvertimento che sfila come serpe fredda e letale, eppure annoiata ancora da quella stessa serata che stava consumando in solitudine. < spettacolo? > quello della sera prima, di Nene e dei suoi pugni, delle proprie parole affilate , eppur un avvertimento al suo essere. < voi piccoli non siete pronti per stare in questo mondo, portando effigi di antichi villaggi e antichi shinobi > tutti quei nuovi piccoli arroganti che si elevano ad un niente . Lui, Nene, Nobu, Saigo , tutti piccoletti con grandi sogni e poca sostanza, e lei quel sogno che ha perduto le pungola dentro la pelle . E' tornata eppure si trova anche lei li, in quella squadra recando sul petto lo stesso stemma della mano destra del consiglio. Tutto viene fatto per un qualcosa di più ampio < non agitarti, non ti avevo riconosciuto > di certo non si metterà ad attaccare gente a caso senza averne una motivazione valida, non è poi così sadica e matta da voler sterminare tutti... se non si conta Kusa, quella vorrebbe vederla bruciare insieme a tutti i suoi abitanti. Ma un segreto che non viene rivelato ad alcuno, solo coloro che la conoscono dal passato potranno senza dubbio comprenderla meglio, eppure quella trasformazione è in atto. Diversa si renderebbe conto d'esser adesso, quelle sfumature che lentamente potranno portarla verso un'altra strada o farla crollare di nuovo nel baratro senza fondo della propria follia. Ma a tutto questo, adesso, non penseremo. Tempo, serve solo quello. [chakra on][stessi tag] [Prossimità Del Lago] La giovane dai rossi capelli sembra proprio voler avanzare delle ipotesi e delle tesi abbastanza pungenti, che colpiscono l'orgoglio non solo del nostro giovane eroe biondo, ma anche quello dei colleghi che ieri erano sul tetto a presidiare quella riunione. <Non mi avevi riconosciuto> continua, andando avanti con quel tono di voce totalmente diverso da quello avuto nei confronti della donna ieri, risultando all'udito molto più profondo, molto più atipico per un giovane di 20 anni. <Avrebbe fatto qualche differenza, che io fossi stato uno o l'altro> prende fiato, lasciandosi trasportare ancora una volta dall'armonia del posto, dell'acqua calma che bacia le foglie cadute da quegli alberi rosa, laddove tutto prende senso anche in pochi e semplici istanti, così è difatti il perdersi nei paesaggi naturali come questo, in queste sere leggere e dal chiarore soffuso di luci e ombre. <Le persone come voi non guardano in faccia a nulla, a nessuno> continua, osservando con occhi attoniti quel lago, sgranati nell'apertura come se stesse ricordando quello che gli hanno fatto e detto ieri, tutti insieme, in un luogo dove la stessa Sango avrebbe potuto fare qualcosa. <Parli di essere pronti, di essere degni> respira, stringendo i pugni <Parlavi di quello che eri 10 anni fa, di quanto valesse la tua persona> continua ancora <Ma è da oggi che mi chiedo> prendendo ancora una volta fiato, stringendo ancora con più veemenza quei pugni <Se questa storia del tempo, dello spazio è vera> lo sguardo immobile sulle acque calme, così come l'apparenza potrebbe sembrare lui ora, mentre con difficoltà le dita farebbero per stringersi ancora a riccio su quel palmo, iniziando a tremare, sia per il nervosismo, ma anche per il dolore dalla stretta provocata. <se tempo fa le cose andavano diversamente> il tremore dei palmi continua ad aumentare, passando infine anche alle braccia, mostrandosi alla giovane ishiba come un ragazzo che sta lì per lì per piangere, sull'orlo di una crisi di nervi, ma oscurato nel viso e dai toni da quella voce calma, che pare comportarsi meglio del suo corpo. <Avresti lasciato che qualcuno facesse male ad un tuo compagno?> prendendo fiato, mentre quelle dita farebbero quel piccolo centimetro in più per avanzare all'interno delle carni del biondo eroe, bucandone in parte le membrane proteiche, ledendo ovviamente solo in superfici, ma il giusto che basta per far fuoriuscire da quelle ferite delle gocce nere come la pece, che andrebbero ad impattare al suolo tramite il passaggio rapido sulle nocche. <o nessuno di voi sa cosa voglia dire avere un compagno> passando il testimone alla rossa, mentre quel sangue gli sgorga nero dalle mani fino al suolo, a ritmi abbastanza preoccupanti per un normale essere umano, non avanzando nessuna minaccia o cenno d'attacco, ma solo e soltanto in segno di rabbia, e soprattutto, di difesa, nei confronti di persone che fino ad ora lo hanno solo attaccato, e quindi, questa volta, vuole essere cauto e prudente. L'innata o quel potere che gli è stato donato andrebbe ad essere attivata, ma non utilizzata, involontariamente forse e senza neppure sapere che stia risvegliando in maniera latente quel potere che ancora non riesce a controllare, non controllando, per ora, in nessun modo il sangue fuoriuscito da quei palmi e ora riverso al suolo. [Innata Kokketsu On] [Hp 99/100] [Chakra 29/30] Il silenzio che cala su di lei di nuovo, lenta la destra lascia quel kunai con le mani rossastre dal sangue rappreso in quei determinati punti per infilarlo dietro la schiena. Al suo posto si palesa quel pacchetto di sigarette e uno zippo bianco, lo stesso che accenderà la stessa portata alle morbide labbra. L'acre fumo che inizia ad invader non solo i polmoni, ma le vesti, l'aria intorno a se. Un singolo profondo sospiro per gettar via il fumo verso l'alto < potevi esser l'assassino > si , sarebbe cambiato molto < siamo nella zona più centrale, ove il consiglio giace. Dunque perchè un comune civile dovrebbe volersi avventurare qui a quest'ora della notte? > solo pochi shinobi ancora sono in giro , il consiglio che non si mostra ancora celando a tutti i suoi veri intenti < l'hai compreso adesso?> lo sguardo che torna a lui , stanco eppure affilato di una sorta di divertimento interiore < tutti seguiamo il nostro obiettivo, chiunque sia di intralcio è da eliminare > schietta e fredda in quelle parole, di una mente votata al sangue e al villaggio stesso, di un essere che s'è esposta solo per se stessa. Si, l'avrebbe ucciso lei stessa, così come tutti gli altri pur di arrivare dove vuole. La sigaretta che continua a bruciare lentamente, le stesse labbra che ne trovano pace diverse volte udendo ciò che egli abbia da dire, come quel tremore si propaghi in lui nel suo esser tanto indifeso. Lei calma perfino d'innanzi un omicidio , perchè poi dovrebbe agitarsi se ha fatto di peggio che uccidere? < lo scopriremo nel momento in cui ci troveremo li > non ha risposte da dare, solo mille domande che ancora le impregnano la mente. L'ombrello ancora sulla sinistra che viene poggiato sulla stessa panchina con calma, pur di non far scattare il meccanismo insito e nascosto . Spera solo che l'altro non si metta a piangere, non quando ha eretto quei muri intorno a se invalicabili pur di non sentire il dolore altrui, per crogiolarsi solo nel proprio e sguazzarci dentro come una creatura immonda < compagno? > sussurra mentre l'ombra di un sorriso si forma su quel viso ormai maturo < non ho mai avuto un compagno > come potrebbe definire quei Kusani compagni, no, mai. L'unico che ha avuto davvero non aveva bisogno della propria protezione, ne lei aveva bisogno di protezione alcuna . Lo sguardo che scivola inevitabile su quello stesso sangue, su quella specie di nera pece che scivola verso il basso, perfino l'odore è differente da quel ferro che di solito sente nelle vittime < Kokketsu > lo addita quasi unendolo a quel manipolo di esseri che non le piacciono, Yukio in primis, sebbene abbia avuto un certo contegno con Rasetsu. Dopotutto gli ha venduto il suo kage a poco prezzo, che follia < siamo qui perchè ognuno di noi ha un obiettivo. Esseri amici o compagni non ha senso, preoccuparsi delle loro vite nemmeno. Se non siete in grado di tenervele strette allora non meritate ne di vivere tantomeno di portare con voi un coprifronte > che vadano piuttosto a vendere pesce a Kiri a questo punto, si sarebbero potuti creare un posto utile in quel mondo. [chakra on][stessi tag] [Prossimità Del Lago] La rossa sembra rispondere alle domande che il nostro giovane eroe gli pone, sempre però mantenendo quella sua aria ricca di saccenza, come qualcuno che del mondo e degli altri, neppure più se ne importa, vivendo un'esistenza che rasenta il limite dell'individualismo assoluto, oltre che dell'egoismo, sia chiaro. <Un comune civile non indosserebbero gli abiti ed i colori ufficiali degli agenti scelti della shinsengumi> continua <Soprattutto a quest'ora della notte e proprio all'ombra della torre, qui al bosco> prende fiato riferendosi ancora una volta alla rossa guerriera <Quel bastardo è ancora troppo lontano, e non ci danno neppure la possibilità d'investigare al riguardo> continuando a far cadere sangue su sangue, dalle stesse mani che la sera precedente cercavano invano di afferrare quelle figure immaginarie date dal veleno della giovane Nene. <Ma a quelli come voi non importa nulla della vita, che uccida o no altre persone> sentenzia come un giudice l'atteggiamento della donna di carta, tacciandola di essere davvero il non plus ultra dell'egoismo, portando ipotesi sul cosa valga davvero per lei la vita, ovviamente, quella altrui. <Persino tu potresti diventare quell'assassino se io t'impedissi di fare qualcosa> respira, con fatica dato il difficoltoso controllo di quel sangue, che ancora si mischia al suo elemento suiton per formare quel nero sangue. <è per questa che sei qui ora da sola Ishiba?> chiede <Hai avuto il dono di poter continuare a vivere ancora dopo chissà cosa> non sa nulla riguardo l'ibernazione terrena avuta da parte di quei kami misteriosi, lui che al tempo era un bimbo praticamente. <Vuoi davvero ritornare a perseverare la via della solitaria ed indifferente donna che non presta peso a nulla, se non al suo obiettivo?> gira il capo, per osservarla in viso <Forse dei compagni avrebbero evitato tutto quello che ti è successo> quasi saggio in quelle parole, quasi a voler sostenere di come le persone hanno bisogno di altre persone <La shinsengumi ci ha voluto insieme per un motivo, per renderci più forti e utili contro il nemico comune> non badando al dispregiativo nome che gli è stato affibbiato con quel "kokketsu <Combatterci e perderci sul campo di battaglia sarà dannoso per tutti, te compresa, Ishiba> terminando il discorso. [Innata On] [Hp 98/100] [Chakra 99/10 Lo spirito che permane quieto, lasciandosi trasportare da quella nuova brezza primaverile che porta seco, che lambisce la pelle, sfuma via l'acre odore per qualche attimo di pausa tra un tiro e l'altro prima di tornar ancora a quel ragazzino < sarebbe intelligente da fare, rubare degli abiti o cucirli lui stesso, confondersi nell'organizzazione con più potenza di tutte per passare inosservato > un intelligenza che ha dimostrato già parecchio quello shinobi, si , ne è convinta, è uno di loro. Le sue arti, la velocità stessa sono assolutamente frutto di allenamento e conoscenza, come la pietra con il kanji di Pain lasciato a Kioku stesso. Un memorandum, egli sa troppo di quell'uomo. < è affare degli ANBU, quando si saranno dimostrati inaffidabili allora entreremo noi in campo > non ha mai sopportato quegli esseri privi di viso, quelle maschere a coprirli dall'onore stesso, ed ella mette sempre cuore e faccia in ciò che fa , senza nascondersi mai. < cosa te lo fa pensare? > una domanda posta per comprender più quel pensiero, eppure le interessa davvero poco che muoiano altre persone di altri villaggi, ma Ame non si tocca . Mai. < siamo shinobi, ma pare che ciò non ti è ancora entrato nella testolina > calma ancora in quel dire, spostando per qualche attimo lo sguardo intorno, sempre allerta in quel senso < noi uccidiamo, distruggiamo villaggi per le nostre guerre, facciamo della nostra potenza il simbolo per molti e la sentenza di morte per tanti altri > ecco cosa sono davvero, mostri atti ad uccider sempre e costantemente, e a ciò s'è abituata da molto tempo oramai . Solleva quel sopracciglio sentendo quelle frasette da so tutto io, divertita infondo nell'aver qualcos'altro a cui pensare per il momento, distrarsi come debba veramente fare < tu cosa sai di me piccoletto? > cosa mai ne può sapere di ciò che veramente è lei stessa, cosa ne può sapere del suo cammino, della solitudine scelta consapevolmente pur di farsi affiancare da un unico essere talmente potente da esser un dono dei kami? < ti consiglio di tener a freno la tua lingua prima che te la tagli > e li andrebbe senza alcun sigillo a richiamar la stessa propria innata, alla ricerca interiore di quella pozza di pura bellezza nascosta nel proprio essere. Li ove andrebbe a intinger il proprio chakra per sentirsi più forte e richiamar a se la carta che la abita. Le gambe che andrebbero a dividersi lentamente creando uno spettacolo di bellezza, carta color sangue a circondarla , di farfalle appuntite come rasoi a puntar verso di lui, pronte al massacro < ho troppa esperienza per farmi ammazzare > sorride apertamente adesso < non c'è riuscita un intera alleanza che avevo contro, cosa può farlo mi chiedo io se non la mia stessa mano? > teatrale come sempre, ad impregnarsi di una bellezza quasi malsana eppure le piace, quel sangue caldo che vuol colare a placar la sete della terra stessa che ancor richiede sacrifici per il nuovo mondo < siamo tutti assassini, eppure alcuni sono eroi da qualche parte e carnefici dall'altra parte. La verità non esiste, è solo una mera speranza vana per gli uomini di questi tempi > sentenzia con dolcezza estrema < prima lo comprenderai, più vivrai > . [chakra on][Innata Ishibaku I ][stessi tag] La giovane donna sembra aver trovato un momento d'interesse a quella sua esistenza incline alla noia ed al compimento di chissà quale volontà nascosta, riuscendo persino ad argomentare quei suoi discorsi con stracci di eventi parecchio passati. <potrebbe essere come dici tu> continua, nei confronti della rossa <magari l'assassino era uno di quelli lì ieri, sulla torre> respira, lasciandosi cullare dalla brezza di vento che ogni tanto soffia tra i suoi capelli, rinfrescando di gelido tepore la pelle rosastra del kokketsu stesso, muovendone infine il sangue che sgorga dai palmi delle mani <Ma qui alla shinsengumi se ne sarebbero già accorti, e probabilmente pure gli ANBU, che sono ancora dietro ad uno che uccide gente a destra e a manca > rincalando la dose sul corpo speciale del villaggio, che sta davvero poco simpatico anche a lui, quindi su qualcosa sono simili, almeno. Eppure diametralmente opposto è la loro indole, la volonta di voler portare la pace non esiste nell'animo della rossa ragazza, cosa che invece marcia nel cuore del nostro biondo, pacifico nello scopo, ma realista nell'applicazione della guerra, come mezzo di ordine per la pace, e mai viceversa. È sempre stato incline alla giustizia, ha sempre preferito il giusto allo sbagliato, ma questo, bene e male, esiste per il mantenimento di una pace, che seppur apparente, seppur statica e fine a se stessa, basta al quiete vivere del nostro kokketsu. <Noi agiamo sotto ordine del consiglio, che a sua volta ha reso possibile l'ergersi di tutto questo> sentenzia <la pace, l'unificazione è merito di quelle persone a cui noi offriamo servizio e giuramento, e le loro scelte influenzano attivamente il benessere e la pace dei cittadini di Kagegakure> questo è risaputo, anche per la nomea importantissima che si è fatta la stessa Shinsengumi durante questi anni, dove l'opinione pubblica li reputa tutti dei paladini della giustizia, e forse, qualcuno così c'è per davvero. <So così poco di te da saperne quasi nulla, Ishiba> prende fiato <ma quello che so me lo stai dimostrando ora, con i tuoi discorsi sadici e cinici> ed effettivamente, lo sono, soprattutto riferiti a quello che la giovane donna sta dicendo, soprattutto alla no chalance che la stessa imprime a parlare di morte e vita altrui. <Ci sono stati shinobi che vengono tristemente ricordati per il male che hanno fatto> continua < altri per il bene> e continua < Pensi che agli uomini che hanno fatto la storia ninja importava di vivere o morire? Importava di combattere e di lottare per i propri ideali?> voltandosi ad osservare quegli uccelli di carta, puntati in maniera abbastanza macabra contro di lui < Se è la provocazione che cerca Ishiba, non l'avrai da me ora > iniziando a manifestare e spostare quel suo sangue al di sotto delle suole, rendendolo duro e grumoso, nero come la pece, in un movimento che dovrebbe poter risultare abbastanza nascosto agli occhi della Ishiba, considerato il sangue nero già ampiamente presente al suolo del loco. Nessuna offensiva, nessuna reazione aggressiva o di terrore, solo parole, solo domande e dubbi di un ragazzo che si affacia ad un mondo fatto di dolore e bugie, di persone come la rossa, pronte ad uccidere per ideali così bassi. Quel sangue richiamato alle suole poi, ulteriore mezzo per intendere come in questa notte lui non voglia lottare, con nessuno. [ Innata On ] [Hp 97/100] [Chakra 29/30]
Giocata del 29/03/2021 dalle 17:20 alle 18:37 nella chat "Bosco Centrale"
Gode di quella serata, seppur non in completa solitudine se ne bea dolcemente di quel venticello che striscia lungo la pelle nuda , lungo i capelli smuovendoli, portando via lo stesso fumo per evitar di respirar pur quello. Un vizio che avrebbe odiato un tempo eppure l'utilizzo del kalumet le pare eccessivo, sebbene si circondi ancora di quelle antiche vesti pregiate seppur paia che quelle stesse abbiano perduto il loro valore per abiti non abiti, succinti a mostrar troppa pelle, dove sta dunque l'eleganza di una donna se non nel suo proteggersi e lasciar solo all'amato l'agonia di attender che si spogli di tutto? Vestiti, pensieri, mura, per rimaner inerme per colui che dovrebbe proteggerla, eppure solo una volta è accaduto, tutto il resto del tempo l'ha trascorso lei a protegger altri perfino dalla verità, la più ignobile e Caino come sussurratrice < potresti esser tu > avanza quell'ipotesi sebbene dopo ne rida lei stessa < come no > certo, come no, eppure il pensiero filtra come una serpe per morderla e avvelenarla ancor di più < che ne sappiamo noi di cosa sono capaci entrambi, specialmente gli ANBU > coloro che mal conoscono, non sanno nemmeno chi si trovi sotto quelle maschere di cera. Fuma ancora, ma ormai la cenere andrà a morire per dare gli ultimi respiri a quella sigaretta, la sua vita ormai s'è consumata del tutto e adesso è morta adempiendo al suo dovere, quanta bellezza vi può essere anche in quel semplice atto lo possono rivelare solo i suoi occhi, in un intimo pensiero celato che mai troverà voce , non adesso per lo meno < sei mai stato ai margini di questa società? > la domanda che si ricava dalla mente per portar anche lo sguardo su di esso < hai mai visto la povertà che continua a regnare? > altre domande che si susseguono per spinger la mente altrui ad un analisi differente, più profondo e umana che il semplice parlare a pappagallo di ciò che è stato inculcato da altri < ti consiglio di farti un giro tra i bassi fondi per comprendere come questa pace stia agendo adesso > sibila adesso, bassa la voce eppur non ne ha paura quando il proprio pensiero viene innalzato al di sopra di tutti gli altri per merito della propria mera arroganza < sono qui per riportar la pace anche tra loro, e non sai quant'è difficile > no che non lo sa, lo vede in quell'ingenuità che scivola nel suo sguardo e impregna le sue parole, atti a far di lui un nuovo nato con troppe farfalle d'innanzi senza carpire la vera essenza. Dalla guerra nasce la pace, eppur per aver la pace devono far la guerra, contro un nemico comune o tra alleati < si chiama causa effetto piccolo > lo addolcisce nel tono consapevole che egli non sappia nulla , meno che zero di se stessa < ad ogni azione corrisponde una reazione contraria della stessa portata > un concetto semplice che si rivela letale, lo è stato nella storia passata, lo sarà nella storia futura. < cosa ne sai tu del bene e del male? Cosa sono per te? > chiede quasi interessata a quella futura risposta < ciò che per te è bene, per me non lo è. Ciò che per me lo è, per te non lo sarà > ecco perchè non esiste verità se non negli occhi di chi guarda, di ciò che abita quello stesso essere. Nessuno sarà mai completamente assorbito dalla pace o dalla guerra altrui, solo per le proprie che avranno sempre - SEMPRE - delle proprie sfumature diverse dall'altro. Se tutti solo la pensassero allo stesso modo sarebbe semplici macchine, automi comandati da chi vuole che qualcosa sia pace, qualcosa sia guerra. Che spreco quella vita umana. < io l'ho fatta > una parte d'essa, più o meno importante, eppure è nella storia. Inutili coloro che voglian rinnegarla, poco importa per chi la teme, ma molto sarà dato solo a chi sarà in grado di comprenderla. No, non accettarla, solo comprenderla in tutte le sue sfaccettature. < e si lotta per i propri sogni > la carta che ancor svolazza, tutte le farfalle poste in posizione d'attacco dalla propria mera volontà eppure permangono ancor li, ferme si ma fluttuanti, in ogni loro battito vi è la danza della bellezza e della forza insita e nascosta ad occhi miopi < permettiti di parlarmi ancora in questo modo e non sarai felice di avermi conosciuta > lo sguardo, la mente ben più allenata della sua andrà a veder come quel sangue possa scender ad aggrumarsi nel fondo delle sue suole < ti farò comprender come la bellezza estrema si leghi indissolubilmente al dolore più grande > il suo? Il proprio? No, non lo dirà , ma ormai la sigaretta è morta tra le sue dita e da quella andrà a sollevarsi verso l'alto, kunai riposto nella tasca, ombrello tenuto dalla sinistra di nuovo libera < pensi di sapere troppo, ma sai troppo poco. Una delle cose che distingue i meri soldati dai grandi è il chiedersi sempre il perchè di qualsiasi azione. Solo quello apre la mente a ciò che gli occhi non riescon a vedere > un consiglio , davvero quello infine mentre scivola verso la spazzatura per gettar la stessa che ha ancora in mano, lanciando un ultima occhiata al nuovo arrivato , un attimo prima di voltar le spalle e andare via per la propria strada senza dir altro. Poco le importa di parlar con qualcuno la cui mente è già stata ottenebrata da un orgoglio e una convinzione che non è stata portata dall'esperienza, solo dall'esser acerbo. E con ciò andrà a sparir via in una nuvola di rosso sangue poco visibile all'altro, come se ad un tratto, non esistesse più. [end] Quella notte continua ad avanzare solerte, in un clima freddo che a tratti sembra essere pungente, quasi piacevole alle volte, in un posto decisamente suggestivo per gli occhi, con quei petali di ciliegio sparsi nell'aria silenziosa di questa scura notte. L'ishiba dai capelli rossi continua quel suo parlato, porta avanti la sua tesi e la sua idea, a tratti quasi difendendosi dai discorsi accusatori pronunciati dalla bocca del nostro eroe biondo. <Se sono dove sono, e se la notizia ormai porta scompiglio come dominio pubblico, sono abbastanza sicuro che gli ANBU stiano seguendo il caso con abbastanza zelo> li sta difendendo forse? No, gli da solo tanto fastidio quando non si ammettono le capacità altrui, in questo caso dell'assassino, che par essere in grado davvero di uccidere e scappare nello stesso istante, come uno spirito, un'ombra posta da chissà quale altura. <Ci sono stato nei bassi fondi, e se le tue motivazioni fossero anche giuste, io non credo che così facendo riuscirai mai a risolvere qualcosa a riguardo> prende fiato <Vuoi riportare la pace, minacciando ed uccidendo ogni persona che ti trovi attorno?> continua in quel discorso <Non è distinguere bene e male questo, è saper utilizzare con saggezza la testa> volendo essere corretti, è buon senso, il non abusare della forza propria o altrui, il non voler eccedere nella violenza brutale nascosta da degli obiettivi che in realtà, oltre a non essere arrivabili, risultino poi essere fittizi e privi di fondamenta. <Non è sulla sete di sangue e sul terrore che riporterai la pace alle persone ai margini della società> prende fiato, avendone conosciute un paio, oltre ad essere stato personalmente nei bassi fondi durante un controllo <E credo proprio che chi sia vittima di soprusi e violenza, preferisca agire nel nome della pace, e ricorrere come ultimo appiglio alla guerra> continua <E non guerreggiare dove capita per poi dire alla fine, pace sia fatta> ancora una volta un sospiro, ad osservare come la di lei figura continui a minacciarlo di attacchi, di prese e colpi vari, non curante dello stesso grado ninja e dello stesso grado nella shinsengumi che i due hanno, sinonimo che per ora, probabilmente, sono sullo stesso piano. <Uccidere tutti i "cattivi" porterà a far trionfare i soprusi di ora, ma lascerà affondare nell'odio e nella guerra quelli che prime ne perpetravano i giudizi> ovviamente, si creerebbe un circolo, rendendo i buoni cattivi, e viceversa, il concetto di martire di guerra, un classico di questi tempi di pace e guerra. <Forse è presto per parlare, vedremo il tempo cosa riserverà ad entrambe le ottiche> riferendosi a quelle di pace e guerra, osservando come la rossa si volti per camminare verso la torre, probabilmente per ritirarsi nei suoi alloggi, in ujn destino finale diverso da quello del nostro biondo. Innata spenta e chakra che crolla, renderebbero invece la di lui figura libera di stanziare ad osservare il lago, libero di ritornare in quella posizione contemplativa, tra i ciliegi ed il vento freddo, restano immobile per ancora un pò, lì da solo. [End]