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{ R i o t - Il suono della rivolta }

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con Furaya, Mattyse, Keiga, Tachiko

17:14 Furaya:
 Non ha una moltitudine di grandi abiti, per questo va a rotazione e cerca d'indossare quei pochi capi che è riuscita a procurarsi. Con qualche spicciolo in più, è anche riuscita a procurarsene qualcuno a poco prezzo nelle bancarelle dell'usato. Ma per il momento sfrutta il vestiario che meglio le sta indosso poiché anche comodo. Una camicia bianca ne copre interamente il busto, maniche lunghe ben chiuse tramite dei polsini, lasciando qualche bottone aperto e mostrando una scollatura normalissima, senza mostrar chissà cosa di quel che v'è sotto se non uno scorcio appena di pelle. Quivi, è anche possibile notare il ciondolo con il ventaglio del Clan Uchiha che mai ha rimosso da quando Hanabi glielo ha donato. Sulle spalle, è inoltre poggiata una giacca in pelle nera senza però la necessità d'infilarvi anche le braccia, giacché l'indumento sventola dietro le di lei spalle. Scendendo, troviamo un paio di pantaloni neri aderenti alle di lei gambe e stringendosi in vita, tenuti su da una cintura in cuoio della medesima tonalità. I lembi della camicia, difatti, sono infilati nel bordo di questi ultimi, in modo che non si muova e che paia anche più ordinata. Ai piedi, infine, calza un paio di stivaletti neri che raggiungono la metà del polpaccio e che sembrano, a ben vedere, anche piuttosto comodi. Sotto questi abiti, son sapientemente infilati anche un paio di vambracci e schinieri metallici, ulteriori difese che potrebbero aiutarla non poco durante un eventuale scontro - ammesso ne avvenga qualcuno. Un paio di guanti neri ne coprono le mani interamente, nascondendo persino le affusolate dita. Il materiale è semplice cotone e pelle, ma sotto d'essi vi si nasconde una piccola placca metallica. Alla cintura, è fissato un gancio tramite il quale ha sistemato uno dei suoi recentissimi acquisti: una frusta dal manico bordeaux, ma per il resto completamente nera, che pende dal fianco mancino. Attorno alla coscia mancina, invece, vi è una piccola fascia con tre scomparti - tre sottili elastici - che contengono un numero identico di kunai con il manico rivolto verso l'alto, cosicché possa estrarli senz'alcuna problematica. Sul gluteo dal lato opposto, invece, prende posto una tasca porta oggetti che contiene tre shuriken, cinque fuuda (di cui due contenenti i tronchetti per la Sostituzione), tre tonici per il recupero del Chakra (avendone perso in quantità rispetto a dieci anni prima) e tre tonici coagulanti (ovviamente per Mattyse, visto e considerato quanto spesso si faccia male). Affianca il bianco nei suoi passi, dirigendosi verso la dimora di Tachiko con quei pochi averi a disposizione. <Fa la persona seria> Sì, ci tiene a quest'incontro. <insomma, più del solito e meno del normale.> Ma cosa sta dicendo? Si vede che è in ansia, ma dovrebbe stare più tranquilla. Sosta nei pressi dell'ingresso, superando il cancelletto in legno e arrestando l'incedere nel porticato. Solleva la dritta per porre un paio di semplici colpi contro la porta d'ingresso. <Ah, quasi non ci credo.> Parla anche da sola adesso. Non sa che pesci prendere e vuole soltanto provare a calmarsi. <A proposito, Tachiko è stata chiara in merito. Per tre ore, la bambina deve studiare e mi trova d'accordo> Assolutamente, non andrebbe mai contro una presa di posizione del genere perché è soltanto per il bene della pargoletta. <e niente porcherie quando c'è Senshi nei paraggi. Tu sai *quali*.> Facilmente intuibile a cosa vada alludendo. Insomma, è importante che vada preparato. Ha lasciato un messaggio a Dyacon, qualora non fosse riuscito ad incontrarlo in breve tempo, spiegandogli la situazione. Lo ha poggiato rigorosamente laddove sa che potrebbe leggerlo soltanto lui e non chiunque passi per quella casa. Insomma, le sue solite sicurezze e garanzie. Or non le resta che attendere che la porta di casa s'apra, cosicché possano entrarvi. E freme sul posto come una bambina di fronte alla recita che vien vista da tutti i genitori. Ha osato dire che di sua figlia non le importasse perché pregna del suo orgoglio e poi? Bakana. [ Chakra ON ]

17:30 Mattyse:
 La rosata è palesemente agitata, molto più di lui, ma di che si preoccupa? Anche se sono passati dieci anni, Mat ha già tenuto in braccio Senshi, anche più spesso di quanto non abbia fatto lei o Saisashi, quindi quale sarebbe il problema? La ascolta, rimanendo in silenzio e con un espressione seria in volto. Lo stivale nero affonda nel terriccio mentre, insieme al gemello, stringe con forza quel paio di pantaloni neri da shinobi all'altezza degli stinchi. Sulla coscia sinistra non vi è il porta kunai, troppo in basso e alla portata di bambino. Il busto è coperto da una maglietta bianca a maniche corte e, sopra questa, vi è la cappa strappata sul petto, quella usata nei mesi addietro per coprire la Nara durante le intemperie e i suoi scleri... All'interno di questa, con alcuni punti di cucitura, è retto il porta kunai con le tre lame al suo interno. Attorno alla coscia destra invece vi è la borsa porta oggetti che nasconde agli occhi di tutti le sue venti carte bomba. "Fru" la richiama una volta, con un tono pacato e tranquillo. Non capisce veramente cosa stia preoccupando la donna, in fondo Tachiko la conosce e la bambina lo obbligherà a mostrare la parte migliore di se in ogni caso... "Ancora una parola e prenderò ogni cosa come una mancanza di rispetto nei miei confronti. Sembra che io non sappia fare la persona seria o che sia un ragazzino." Bhe, hai diciotto anni Mat, un almeno per l'età che hai dovresti esserlo. "E per lo studio valuterò in base alla materia. Molte nozioni che danno a scuola sono superflue." E lo dice uno che ha mostrato più volte quali possano essere le cose veramente importanti da studiare, quali geografia, storia, fisica e chimica. Quando lei si ferma il bianco farà lo stesso, osservando la porta d'ingresso di quell'edificio, schiudendo appena le labbra per permettere ai propri denti di afferrare la punta della propria lingua. "Nemmeno gli stessi portando un ragazzino arrapato." Sussurrerebbe a denti stretti, voltando poi repentinamente il capo dal lato opposto. Se vi fosse ancora quel sigillo dell'empatia la donna potrebbe sentire senza alcuna preoccupazione il nervoso che gli sta procurando a causa di quella sorta di mancanza di fiducia... ma chissà, forse lo sta palesando abbastanza da renderlo visibile anche ai suoi occhi? L'occhio buono si punterebbe in un punto vuoto, uno a caso, mentre la testa prenderebbe a pensare. "Le porterò qualche libro che mi è stato utile. Magari riesco a farla diventare più furba del padre e più maliziosa della madre." Si parla di quella malizia non inerente all'attività carnale, ma al pensar male e a comprendere la cattiveria delle persone... Magari almeno lei saprà riconoscere un terrorista alla prima minaccia!

17:37 Tachiko:
 La donna è presa dalle faccende domestiche, anche la piccolina sta aiutando andando a mettere nei cassetti alla rinfusa tutti i suoi oggettini. La donna è vestita da vera casalinga disperata, con quel vestito turchese che le raggiunge le caviglie e quel grembiule bianco sporco di farina, si, ha fatto dei dolci per l’arrivo dei due. Occhiali bordati di nero sul naso e capelli lasciati liberi dietro la schiena che superano di una spanna i glutei. La piccola invece questa volta è vestita normalmente, con una tuta da ginnastica e scarpe sportive per correre e saltare. I capelli sono stati legati dalla madre in una piccola treccia ed il viso è stato ripulito dalla cioccolata di poco prima. Sente bussare e si fermerebbe con quella scopa < Senshi, fai entrare mamma> direbbe la donna mentre sistemerebbe nel ripostiglio quell’arma improvvisata. Senshi arriverebbe alla porta aprendola velocemente ed osservando prima Furaya e poi Matt con sorriso dispettoso “Tutturu!” direbbe poi alzando la mano in segno di saluto < ciao Mamma! Mamma sta arrivando> insomma, che confusione. Fa un respiro profondo la donna mentre un piccolo tic alla testa la asseconda dietro quel muro. Si morderebbe il labbro inferiore prima di muoversi e fare la sua comparsa davanti agli occhi di entrambi < Tutturu…> direbbe la donna, timidamente, portando entrambe le braccia dietro la schiena ed intrecciando le dita < Prego, Entrate.> direbbe solamente attendendo quindi che varchino la soglia per chiuderla dietro di voi < ciao Mattyse…> un saluto all’uomo, quindi anche lui è rimasto giovane, sono tutti fermi a dieci anni fa, lei solo è invecchiata in quella donna che adesso si trova davanti a loro. Senshi si avvicinerebbe subito a Matt facendo un cenno con la mano “Sono Senshi! Piacere!” direbbe solamente prima di non aspettare ”Mamma Furaya dice che tu sai quanto è forte Mamma Tachiko…è vero?” La bambina ama storie di combattimento e film d’azione e pensare che entrambe le sue madri siano delle guerriere provetto la esalta. Già sapeva delle doti di Furaya ma scoprire anche di Tachiko la manda in brodo proprio.

17:49 Keiga:
 Lei semplicemente sta in bagno ad asciugarsi dopo la doccia. Il fatto che debba venire gente se l'è assolutamente dimenticato. Le hanno detto che puzza e praticamente obbligata a levarsi un attimo di fango di dosso. Un asciugamano solo addosso, ma messo attorno al collo e sotto i capelli, lunghi, neri e fradici. Completamente nuda per il resto. <Ma dove cavolo li ha messi?> Brontola non trovando i suoi vestiti, quelli sporchi, ovviamente. Akuma, al contrario suo, stava di là e quando i due arrivano lui parte a scodinzolare, andandogli incontro. La linguaccia a penzoloni mentre gira attorno ad entrambi per prendere quante più carezze possibile da ognuno. Coda sventolante che potrebbe benissimo finire in faccia a Senshi, come al solito. Lei, ancora in bagno che cerca, inizia a spostare cose e fare casino. Non le viene in mente che forse sono a lavare. <Ma porca..> Brontola, gonfiando le guance. <Dannazione> Ruota il capo e poi il busto, aprendo la porta del bagno per raggiungere e palesarsi nella sala <Tachi! Dove sono i miei vest-> Silenzio. Guarda Tachi, poi Furaya, poi Mat, Akuma, Senshi e ricomincia il giro. <Mh..> Deglutisce, completamente nuda. Alza le sopracciglia, alzando la destra a scostarsi i capelli appiccicati sulle spalle <Ciao!> Come se nulla fosse. Non si scompone minimamente, restando lì come una larva a guardarli tutti. Akuma la guarda e tira indietro le orecchie, richiamandone l'attenzione <Che?> Aggrotta la fronte e torna a guardare gli altri <Giusto in tempo per la merenda!> Esclama, tornando su Tachiko <I vestiti. Me li hai buttati di nuovo?> Così, per sapere, perchè non li trova mai ogni volta che finisce di lavarsi.

18:03 Furaya:
 Come volevasi dimostrare, qualcuno qui è davvero tanto permaloso. Non gli si può dir nulla che subito salta su con quel suo modo di pungolare l'altra, infastidito dalle parole che gli sono state rivolte. E lei, altrettanto orgogliosa e sicura di non aver pronunciato alcuna frase offensiva nei di lui riguardi, fa roteare gli occhi verso l'alto prima di riportarli sul Senjuu. <Dài!> Ci scommette la faccia che si comporterà nello STESSO MODO anche Matt quando riuscirà a vedere e incontrare sua figlia per la PRIMA VOLTA, ma non si sente in pace con se stessa nel dirglielo ad alta voce. Sa che potrebbe dargli fastidio quanto farlo star male, pertanto si zittisce. Piuttosto, allunga la mandritta in direzione dei capelli del bianco, in modo che possa soffermare i polpastrelli e le unghie sulla nuca iniziando a fargli dei piccoli grattini. La sua non sarebbe altro che una richiesta di scuse formulata in maniera indiretta e maledice ancora la mancanza di sigillo empatico. <Ti stavo prendendo soltanto in giro.> E le risposte del ragazzo confermano comunque un'attitudine a comportarsi da ragazzino se se l'è presa per così poco. <Voglio soltanto che sia perfetta la prima impressione.> Ecco dov'era insito l'inghippo. E quindi gli resta di fianco, continuando ad ascoltare le premesse che vengono pronunciate anche da Matt, squadrandolo di sottecchi. <Non stavo alludendo a questo> Monta su subito dopo, cercando di mantenere comunque un tono basso e colloquiale, tanto per cambiare, comprensiva del fatto che un sigillo avrebbe sicuramente aiutato anche in questa situazione. Avevano un'intimità tutta loro, fatta di pensieri e frecciatine, che in una situazione simile si sarebbero persino potuti evolvere in qualcosa di più. Un po' le manca davvero tutta quella segretezza che era aperta soltanto a loro due. <e comunque ti sei comportato da tale al quartiere notturno, vorrei giusto sottolineare.> E nonostante quest'affermazione possa sembrare realmente severa, può notare sul suo viso quell'ombra di sorriso divertito proprio perché il suo non è un commento cattivo, bensì soltanto per punzecchiarlo un altro po' finché la porta di casa non s'apre e sulla soglia compare proprio Senshi. <Ciao!> E allungherebbe le braccia, chinandosi un minimo, per cercare di afferrare la ragazzina dai fianchi, ammesso non la blocchi o faccia altro per fermarla, cosicché la tiri a sé e la prenda in braccio. Pur non possedendo chissà quanta forza, la bambina non dovrebbe pesare chissà quanto, ragion per cui dovrebbe anche sollevarla priva di grossi problemi. E nel farlo, adagia la guancia contro la sua - un contatto lieve, giuro. E la poserebbe di nuovo a terra. Voleva soltanto quel minimo di contatto con la sua prole. <Ora sei libera.> Facendosi scherzosa ed avanzando all'interno della casa di Tachiko, aspettando che il Senjuu entri a sua volta. Ed è in quell'istante che sbucherebbe Keiga completamente nuda. Solleva la mandritta, vicina a Mattyse, per portar il palmo ben aperto e le dita serrate a contatto con gli occhi del ragazzo. Non deve guardare. <Tch.> E la mancina volerebbe a quelli di Senshi che dovrebbe aver rimesso a terra, così da coprire anche i di lei occhi dalla visione della cagnolina completamente nuda. Beato Akuma, insomma, che giocherella e s'avvicina loro incurante di quanto stia accadendo. <C'è una bambina ed un uomo.> Così, per avvisare. Rammenta cosa ti ha detto Fru cadendo dall'albero nel bosco oscuro! E immagina la sua faccia arrabbiata. Attualmente, è paralizzata, con le labbra appena contratte e gli occhi fissi sul volto - LO GIURO, NON SCHERZO - sugli occhi attrattivi della Inuzuka. QUELLI VERI, MALIZIOSI. [ Chakra ON ]

18:20 Mattyse:
 Sente le sue dita che vanno ad infilarsi tra i propri capelli e qui socchiude appena gli occhi, lasciandosi cullare da quelle piccole attenzioni. Se era un modo per chiedere scusa, l'ha sicuramente perdonata. "Al quartiere notturno eravamo solo noi." Perché noi sappiamo che Mat ha un atteggiamento molto volatile, in grado di variare rapidamente in base agli avvenimenti e ai soggetti interessati. La porta si apre ed è un 'tutturu' ad attirare l'attenzione del bianco, che repentino posa il proprio sguardo sulla piccola. Te la ricordi Mat? Gli occhioni si spalancano nel vedere un esserino così carino. "MA CIAO PICCOLINA" Mat, contegno! Permetterebbe che la prima ad avvicinarsi sia la madre, com'è giusto che sia e, quando la piccola sarà di nuovo a terra, lui si chinerà sulle proprie ginocchia per portarsi alla sua altezza. "Ciao Senshi, piacere di rivederti!" La saluterebbe in maniera educata, porgendo alla bimba la mano destra come in una stretta di mano. "Certo che sei cresciuta proprio tanto? Mi sembra ieri che ti tenevo in braccio per farti dormire" Perché ce lo ricordiamo tutti che l'ha tenuta in braccio più Mat che Saisa vero? VERO? Lo sguardo poi schizzereebbe in direzione di Tachiko, a cui porgerebbe un grande sorriso. "Tachi, ti sono mancato?" Gli occhi verrebbero chiusi per sprizzare felicità, tornando successivamente sulla bambina e sulal sua domanda. "Oh mamma Fru non ti ha detto tutto! Tutti sapevano quanto era forte mamma Tachiko, tanto forte da avere una maschera ed essere chiamata come un supereroe!" E' una bambina no? Bisogna pompare le storie per lei. "Un giorno ti racconterò di quando ha salvato una volpina da un grande omone con un solo kunai!" Ecco, appunto. "Ma prima, mi devi far vedere i tuoi voti e i tuoi libri di scuola" Ecco, povera bambina, conosce lo zio Mat e questo la prima cosa che fa è chiedergli di andare a prendere le cose per studiare. Speriamo che non rimanga traumatizzata... La mano di Furaya poi arriva repentina a coprire i propri occhi, attirando così la sua attenzione, in modo che possa sollevare appena il capo. "Ti ricordi che basta coprirne uno nel mio caso?" Ironico, accennerebbe ad una piccola risata, senza cercar di liberarsi. "Mamma Tachiko, come va la piccola a scuola?" Giusto per rimanere in argomento scolastico e traumatico per la mini-Nara.

14:08 Tachiko:
  [Casa Tachi] Rimane in silenzio la donna andando ad osservare la scena. Prima Furaya che si stritola Senshi come se fosse un a bambola e poi Mattyse, anche lui non è cambiato di una virgola. Ecco che lo fisserebbe con i suoi occhi rossi dietro quegli occhiali bordati di nero. Ora praticamente è lei la più grande. < A tachiko siete mancati tutti…> direbbe la donna prima di sentire la voce di Keiga. Si girerebbe osservandola in quella situazione e mostrerebbe un respiro profondo < Tachiko li ha buttati si!> direbbe candida < Nella camera di Tachiko ci sono dei vestiti che Tachiko è andata a comprare per te!> insomma, le ha rifatto un minimo di guardaroba. Rimane in silenzio prima di ridacchiare < Tachiko ora prepara la merenda per tutti..> direbbe materna prima di voltarsi di nuovo verso Mattyse che subito va a parlare di Tsuki e di come l’ha presa da quel cavernicolo. < Tachiko non ha fatto niente in quella situazione, è stato Zio Mattyse e zia Keiga a fare il tutto!> direbbe la Folle prima di muoversi verso i due amanti e provare a poggiare le mani sulla spalla di una e dell’altro < Ed è sempre bello per Tachiko vedervi> concluderebbe mostrando un leggero sorriso prima di staccarsi. Ecco che la donna sentirebbe la domanda del ragazzo e guarderebbe la figlia che nel frattempo ha un enorme sussulto. < A scuola Senshi è brava, almeno con i voti> direbbe già con la voce da ramanzina < è sul comportamento dobbiamo lavorare vero?> e Senshi annuirebbe lentamente “Non si usano i denti per collana, ho capito mamma” direbbe la bambina come un tono da nenia < No, Mamma pensa che tu non abbia capito visto che ieri una insegnante ha incontrato Mamma mentre faceva la spesa e si stava quasi per strappare i capelli> direbbe. La bambina, con tanto di sguardo alla “Non capisco cosa tu stia dicendo” prende e cerca di liberarsi da qualsiasi grinfia per andare a nascondersi in camera. Un sospiro della ormai vecchia Nara a vedere quella scena < Tachiko ha sistemato un altro futon lì> mostrando il telo arrotolato sul muro < e…benvenuti!> allargando le braccia ora. Dopo proverebbe a girare la testa verso Keiga, o almeno, dove dovrebbe essere <Ti sei vestita Kei-chan?> chiede alzando un pochino la voce per farsi sentire.

14:28 Keiga:
  [Casa Tachi] Ultimamente ha quasi la certezza di stare sulle palle a Furaya ma è anche non troppo svicia per capirne il motivo. A quello sguardo che le lancia incastra la testa nelle spalle, avesse le orecchie le tirerebbe indietro, probabilmente. <Ma mi han già vista più o meno tutti così> Lo dice quasi tra se e se, alzando un sopracciglio ed abbassando lo sguardo pensosa. Non ha un minimo di ritegno e non lo ha mai avuto. Le parole di Tachiko però le fanno sgranare lo sguardo ed alzare la testa su di lei <Che ha fatto Tachiko?> Ormai pure lei è stata catturata dal parlare di Tachiko come se non fosse davvero lì <Di a Tachi di smetterla di buttarmi le felpeee!> Una scena che, messa in mostra da lei, potrebbe pure apparire comica. Con la fronte aggrottata e le guance gonfie. <Spero ci sia una felpa!> Esclama muovendosi verso la camera per poi fermarsi guardare i vestiti dentro i sacchetti. <Ma.. Sta roba non copre niente> Si porta l'indumento al naso e lo annusa, come a valutarne la possibile adeguatezza. Sospira e opta per lasciar perdere e vestirsi. Si guarda poi, lasciandosi andare in un altro sospiro rassegnato prima di tornare di là. <Si, si, mi sono vestita> Risponde a Tachiko raggiungendo di nuovo il gruppo. Continua ad avere i capelli bagnati ma per lo meno le grazie son coperte. Un top nero che pare di pelle a coprire proprio solo il seno. Ventre scoperto ed un paio di pantaloni neri, pure attillati e lunghi che finisco in un paio si scarponcini o simili. <Questo mi sa che è un pò piccolo> Dice, indicando il top <Non copre neanche la pancia> Non ha capito che è fatto proprio così. Guarda poi Furaya ed infine Mat ma non aggiunge altro, preferendo come al solito piazzarsi in disparte rispetto al gruppo <Fai la bistecca per merenda?> Chiede verso Tachiko, sedendosi in un angolo della sala con la schiena appoggiata alla parete. Akuma s'è già piazzato più o meno vicino a lei, occupando una notevole parte di sala.

15:19 Furaya:
 Sotto sotto, il fatto che Senshi continui ad appellarsi a Tachiko con il sostantivo di madre inizia a darle fastidio. Ora è tornata, non può chiamare lei così? Perché deve continuare a farlo nei confronti della cugina? C'è quella vocina nella sua testa che è oscenamente gelosa del legame che hanno instaurato le due, un legame talmente ovvio e naturale - per via di ciò che hanno passato - che non dovrebbe neanche suscitare una simile emozione negativa nell'ex Capo Clan. Al contrario, si sviluppa e s'irradia nel corpo della giovane, risalendo man mano. Lo blocca prima che possa anche soltanto uscire dalla di lei bocca, mordendosi la lingua. Non sarebbe giusto nei confronti di chi ha fatto le sue veci mentre andava in guerra, facendosi battere da una falsa divinità che, al tempo che fu, non riuscì in nessun modo a distruggere. Lascia andare la bambina, la quale ha ora a che fare direttamente con Mattyse, dalla cui chioma fa scivolare via le mani. Or ne avrebbe veramente bisogno lei dei grattini. Tira un piccolo sospiro, piegando la testa da un lato e scostando anche le mani dal volto dei ragazzi, seppur Keiga non sia propriamente vestita come sarebbe dovuta essere. <In realtà, avrei anche potuto evitare di coprirteli. Non è mica la prima volta che la vedi nuda, no?> Lancia una frecciatina delle sue, scaricando la propria frustrazione del momento nella maniera più sbagliata possibile, stringendosi infine nelle spalle come se non avesse detto niente di che. E' come quando chiedi scusa dopo aver lanciato l'intero arco, un carrarmato di frecciatine che vanno a segno. <Il comportamento temo che l'abbia preso da suo padre, ma non possiamo farci molto.> Scuote appena la testolina, allungando la destrorsa ad altezza del capo della bambina, scompigliandole appena i capelli. <Però, promettimi che cercherai almeno di fare la brava. Lo so che è difficile.> Vuole provare ad entrare nell'ottica di essere madre, ma al contempo potrebbe risultare altrettanto complicato. In fondo, non lo ha mai fatto davvero per così tanto tempo. Rivolgendosi a Keiga, piega appena la testolina da un lato. <In realtà, non è male. Anzi, temo che si porti proprio così.> Indicando il top che ha appena indossato, il quale appunto le scopre la pancia. Neanche lei è tanto abituata alla moda attuale, però deve ammettere che non sembra affatto così male, anche se su di lei non ci vedrebbe assolutamente niente del genere. <Ad ogni modo> Gli occhi glissano alla volta di Tachiko. <se posso fare qualcosa per te, dimmelo pure. In fondo, mi tocca darti una mano per quanto possibile. Quindi, non esitare in alcun modo. Sto mettendo un gruzzolo da parte costruendo le armi o riparandole.> Ammette, avendo fatto realmente del suo lavoro un vero e proprio business grazie alla lava che le evita di dover aver per forza una fucina funzionante. [ Chakra ON ][ Promemoria per me | Turnazione: Furaya - Mattyse - Tachiko - Keiga ]

15:37 Mattyse:
 La voce della pazza entra in quelle due orecchie ancora funzionanti del bianco, che senza mai distogliere lo sguardo dalla bambina scuoterebbe appena il capo per poi sussurrare a lei <Non e` vero. Tachiko e` stata bravissima, ma non lo ammettera` mai!> intento a farsi sentire solo dalla bambina, per poi sollevare lo sguardo in direzione delle due mamme. <Vorrei dire che mi sei mancata anche te Tachi, ma per me non sono passati dieci anni, ma giusto qualche giorno> parla in maniera tranquilla, soprattutto dopo che la rosata libera il suo volto da quella mano. La frecciatina gli fa sollevare il sopracciglio destro prima che l'occhio ambrato possa saltare dalla sua figura su quella dell'Inuzuka. <Eh? In realta` si...> Ignaro, completamente, dell'accaduto di quella notte. Il volto prende un espressione perplessa e, guardando Keiga, va a chiedere informazioni. <Giusto, no?> E si, mi spiace Keiga ma devo buttarti in mezzo! La bambina poi fugge a nascondersi nella propria camera, dando spazio al bianco di entrare in quella casa per poi allungare il braccio mancino intento ad avvicinarsi a Tachiko per poi riservarle un abbraccio, non particolarmente vistoso o stretto, quanto piu` simbolico. <Vedo che ve la siete cavata bene anche senza di me eh?> Chiede ora alla ANBU, porgendole un ampio sorriso. <Anche se speravo che finisse diversamente> tonalita` di voce che rapidamente andrebbe a diminuire, facendo perdere il bianco per qualche istante nei suoi pensieri. I suoi occhi andrebbero alla ricerca di Furaya, alla quale ora porgerebbe la mano destra per invitarla a stringersi a lui. Senza quel sigillo che li legava non puo` sapere quali siano i suoi pensieri e il suo reale stato d'animo, sta solo andando a tentoni, comprendendo che la situazione possa non essere delle migliori. Se sapesse della gelosia che sta nascendo per come la bambina si interfaccia con Tachiko, le saprebbe tener testa e la aiuterebbe, ma non lo sa, capisce solo che sia una situazione delicata, cosa che aveva gia` palesato da prima ancora del loro arrivo dinanzi quella porta, con diverse rassicurazioni e raccomandazioni. Un lieve sorriso, dolce nei suoi riguardi, nonostante quella frecciatina che palesemente non ha capito. <Abbiamo tante di cose di cui parlare, tutti e quattro... Mi piacerebbe molto discuterne davanti ad una tazza di te`...> Tornando ora a guardare Tachiko con l'occhio ambrato e con quello opaco. Non ha mai fatto nulla per nascondere lo stato di quell'occhio, come delle ustioni che adornano la sua pelle. <anche perche` io personalmente devo tornare al lavoro il prima possibile e ho bisogno di una mano...> Si, deve ricreare quella rete di sicurezza che aveva prima a Konoha. Anbu che lo proteggevano, Hokage che lo copriva, una squadra che lo assisteva... Deve riavere tutto se vuole sopravvivere in quel mondo e spingerlo dove vuole lui.

15:52 Tachiko:
  [Casa Tachi] Rimane in silenzio osservando quella frecciata che parte da Furaya, non capendo il reale significato intrinseco. Alza le spalle girandosi verso Keiga sorridendo < Tachiko ha scelto proprio bene!> direbbe prima di fare un respiro profondo < belli da vedere e comodi per muoversi, meglio di così!> direbbe andando a battere un paio di volte le mani in segno di approvazione prima di tornare a guardare tutti e tre < No, niente bistecca, Tachiko ha fatto dei biscotti!> e si muoverebbe verso la cucina mentre la bambina, prima di scappare via guarderebbe lo zio e sussurrerebbe “Mamma non ha mai detto di essere una ninja, per me è sempre stata solo mamma!”. Le parole di Mattyse raggiungono le sue orecchie e subito ha un sussulto, ancora tentennante. Le mani tremerebbero un attimo prima di socchiudere lo sguardo e prendere la teiera per metterla sul fuoco. Si morderebbe il labbro inferiore < Già, dieci anni> direbbe solamente prima di fare un lungo sospiro. Si volterebbe verso i tre cominciando a portare quei biscotti di pasta frolla sul tavolo, sistemati per grandezza e colore. < Mattyse> direbbe solamente prima di poggiare le mani sul tavolo < Tachiko non sa se se la sente di…> un attimo di pausa prima di storcere le labbra < Tachiko non è più quella di un tempo…> sebbene è dovuta tornare negli Anbu, sebbene sia stata praticamente obbligata < Tachiko ha anche Senshi a cui badare ora…> un cenno di diniego con la testa prima di fare un lungo sospiro. Si sposterebbe con lo sguardo verso la cugina andando a farle un tiepido sorriso < Stai con Senshi…> ecco l’aiuto che le chiede < Raccontale di te, il resto ci penserà Tachiko!> direbbe poi prima di socchiudere gli occhi rossi di sangue e tornare a guardare Keiga < Ma tu Kei-chan e tu Mattyse> direbbe solamente prima di fare un respiro profondo < Aiuterete Tachiko a fare le faccende di casa!> eccola che parte. Ridacchia poi a qualche suo pensiero prima di sistemarsi meglio una spallina di quel vestito lungo < Tachiko può darvi un tetto dove stare questo si> ed è già un aiuto < ma per il resto Tachiko non sa se è può essere utile come dieci anni prima> conclude prima di fare un cenno di diniego con la testa e tornare ad osservare i tre attendendo reazioni e parole.

16:17 Keiga:
  [Casa Tachi] Guarda prima Furaya per poi abbassare lo sguardo per guardarsi. Sospira ancora una volta per poi alzare le spalle, rispondendo verso quelli che paiono apprezzamenti <Se lo dite voi..> Non è che le importi molto come si vesta in realtà, basta che sia comoda ed a quanto pare, Tachiko su questo ci ha preso in pieno. Una volta seduta, piega la gamba destra, appoggiando l'avambraccio dello stesso lato sul ginocchio e lasciando penzolare la mano. La gamba sinistra è anche piegata ma è lasciata cadere di lato. Il braccio sinistro è abbandonato sopra quella gamba con la mano che le sosta tra le cosce, divaricate. Il capo è rivolto verso la finestra, in viso è seria o più che altro, pare perdersi come al solito in chissà quale pensiero. E' la frecciatina di Furaya a riportarla coi piedi per terra, sebbene in un primo momento non porti il capo verso il trio. Deglutisce, aggrottando la fronte e ruotandola ora verso Mattyse. Lo guarda, schiudendo anche le labbra, come se cercasse di capire il perchè non lo dica. Poi si ricorda che fu solo un caso il fatto che non fosse tornato sui gomiti. <Eri marcio> Risponde solo, tornando a guardare fuori. Con la mente torna a quel momento, sebbene l'unica cosa che pare esser vivida è la scena dei cinghialini che come terremoti scendevano le scale. La mano destra, quella penzolante, si chiude in pugno e stringe i denti, assumendo un'espressione più dura verso quella finestra. Akuma ha semplicemente uno spasmo della coda, ruotando le orecchie indietro e mantenendo gli occhi chiusi, con il muso appoggiato sulle anteriori. Non risponde neanche ai biscotti di Tachiko, nonostante le piacciono particolarmente. Anche se la cosa delle pulizie non è che le vada giù poi molto ma sicuramente la distolgono dal ricordo dei cinghiali <Lo farà Mat, io l'ho già fatto una volta> E pure che palle. Tachiko lo sa bene quanto non sia per nulla brava con le pulizie ma continua a farglielo fare. Quando poi la Folle se ne esce con quella risposta, il capo lo ruota eccome. La guarda per lunghi istanti prima di far scivolare le nere sul soffitto, portando anche la nuca contro la parete per facilitarne la visuale. Akuma apre un occhio, muovendo il tartufo. L'odore dei biscotti inizia ad essere molto più forte ora e non passa molto prima che alzi il tesone, partendo a sbavare che neanche un San Bernardo. <Non dire cazzate.> Nonostante tutto neanche riabbassa la testa, tanto meno lo sguardo verso Tachiko. E non aggiunge neanche altro. La mano che prima era chiusa in pugno, la destra, si rilassa tornando a lasciar le dita distese e penzolanti verso il basso.

17:40 Furaya:
 La sua principale attenzione viene donata proprio al bianco, il quale abbraccia Tachiko e le tende una mano che, di rimando, viene afferrata subito dopo. La stringe quel tanto che basta, compiendo un paio di passi in sua direzione per ritrovarvisi maggiormente vicina. Il sigillo empatico avrebbe risolto già qualunque malumore passasse per la testa della donna, essendo collegato direttamente a Mattyse. Tuttavia, è qualcosa a cui - per il momento - devono per forza di cose rinunciare. Un braccio vien fatto passare dietro la di lui schiena, lasciando andare la mano che ha stretto per accettare quell'invito. L'arto superiore rimasto libero, anziché volgere attorno al busto del bianco, si distenderebbe verso Keiga per invogliarla ad avvicinarsi a sua volta, anche se conosce bene le di lei attitudini ed i modi di fare che fanno sì sia perlopiù una persona schiva. Dal canto proprio, non ha molto da aggiungere, tenendo conto che è riuscita a parlare sia con Tachiko che con Keiga ben prima che potessero organizzare quest'incontro quadruplo. <Sì, sinceramente non mi dispiacerebbe una tazza di thè. Posso darti una mano a prepararlo, volendo.> Non che sia chissà quanto capace in cucina, solitamente ordina da asporto e campava grazie ad Ichiraku, quindi non saprebbe mettere mano ai fornelli neanche provandoci con tutta la buona volontà del mondo. Ma, ad ogni modo, tentar non nuoce. Deve solo versare un po' d'acqua in un contenitore ed accendere la fiamma. <Mamma Tachi non vuole ammettere d'essere stata una buona ninja e di avermi resa orgogliosa, fa la modesta.> Asserisce nei confronti della figlia, rivolgendo un'occhiata di sottecchi alla cugina con un piccolo sorriso che affiora sulle labbra rosee. Si distaccherebbe dal Senjuu appena riluttante, avendo trovato quel posticino felice tra le braccia di questi, storcendo le labbra e avvicinandosi alla cugina. SOLTANTO quest'ultima potrà ascoltare ciò che sta pronunciando sottovoce. <Preferirei non parlarne di fronte alla bambina di queste cose, non trovi?> Non vuole essere una cattiveria e tanto meno vuole imporsi sulle decisioni di Senshi, tuttavia vuole scendere a compromessi con chi l'ha cresciuta sino a questo momento. Si volta per rivolgere proprio a sua figlia un sorrisetto cordiale, onde evitare che pensi d'aver fatto qualcosa di sbagliato o s'anteponga nella discussione che ha voluto affrontare esclusivamente con Tachiko. <Linguaggio.> Si rivolge alla cagnolina, riferendosi all'ultima affermazione pronunciata nei confronti dell'altra Nara, facendo presente in maniera indiretta della presenza d'una infante che non dovrebbe affatto apprendere un simile linguaggio. <Ad ogni modo, sediamoci almeno. Sono sicura che possiamo trovare un compromesso, ma non intendo star ferma a guardare.> Facendosi appunto più seria, sicché vivere tra le mura di Kagegakure - poco ma sicuro - non aggrada nessuno dei qui presenti. [ Chakra ON ][ Promemoria per me | Turnazione: Furaya - Mattyse - Tachiko - Keiga ]

17:55 Mattyse:
 Sorride maggiormente quando a quell'abbraccio si unisce pure la rosata, spostando poi l'ambrato in direzione di Keiga quando questa viene invitata dalla Nara. Al termine di questa stupenda riunione di famiglia, il bianco farebbe un passo indietro, mantenendo inizialmente lo sguardo sulla corivna, facendo ricadere il capo verso la propria destra e lasciando ricadere i capelli nella stessa direzione a quella sua risposta. <Marcio... Bhe, in effetti l'unico giorno di quel periodo in cui sono rimasto sobrio ho fatto scoppiare un locale...> risponde senza alcuna preoccupazione, in fondo la bambina era scappata in camera, quindi basta non urlare, no? Lo sguardo poi viene attirato dalla proprietaria di casa, che risponde in maniera negativa alla sua affermazione mentre porta quella teglia di biscotti. <Tachi...> Inizialmente si limiterebbe a chiamarla per nome, accennando poi ad un piccolo sorriso. Il volto andrebbe repentino su Furaya, poi su Keiga che pare non essere d'accordo con questa sua frase. <Hai ragione, hai Senshi a cui pensare. Ma il mondo la fuori, per quelle strade, puo' essere molto peggio e lei non potra` difendersi da sola.> E lui qualcosa lo sa, lui che sua figlia non l'ha ancora vista. <Io volevo un posto migliore per mia figlia Tachi, e se non fossi stato uno shinobi probabilmente mi avreste trovato appeso per il collo su qualche ponte. Perche` lei...> parlando di Kimi <...non tornera` da me da sola. E Senshi, se dovesse accadere qualcosa, non si salvera` tanto facilmente. Poi, che e` la figlia di una grande shinobi e che tu l'abbia cresciuta bene ne sono piu` che sicuro... Ma costa davvero tanto sporcarsi le mani di sangue per lasciare le nostre bambine pulite?> E ora farebbe qualche passo verso di lei, allungando la mancina verso un biscotto, se la donna glie lo permettesse ne afferrerebbe uno per poi avvicinarlo alle proprie labbra. <Kimi vedra` il mare di Kiri e il deserto di Suna. Correra` tra i ciliegi in fiore di Kusa e studiera` scienze a Oto. Non la faro` vivere all'interno di una gabbia per conigli che attendono solo la morte.> E lo sguardo tornerebbe a puntare verso gli occhi di Tachiko, quegli occhi di chi e` sicuro di quello che dice, di chi sta gia` lavorando per farlo. Gli stessi occhi che Tachiko ha visto la sera in cui ha incontrato Mat sotto la maschera di Tobirama. <Ma prima ho bisogno di aiuto per trovarla... come dieci anni fa.> Come quando le ha chiesto aiuto per il locale di Orochi. Un mezzo sorriso sul suo volto mentre lo sguardo si abbasserebbe appena. <E poi, non si bombarda la citta` in cui vive la propria famiglia.> Immagine retorica, che quanto meno dovrebbe far capire che il bianco non e` intenzionato ad attaccare Kagegakure se loro saranno dentro, e che di conseguenza dovranno uscire da quelle mura con loro.

20:52 Tachiko:
  [Casa Tachi] Fa un respiro profondo sentendo le parole di Keiga, ecco che la verità esce fuori da due semplici parole. Un cenno di diniego con la testa prima di mordersi il labbro inferiore e guardare quei biscotti appena sfornati. Furaya si propone di aiutare ed ecco che la cugina annuirebbe lentamente < si, prendi l’infusore e mettici una bustina ed aspetta che la teiera fischi prima di spegnere il fuoco e metterla dentro per aromatizzare..> direbbe solamente la donna. Un cenno con la testa a Senshi < Senshi! Rimani in camera e chiudi la porta, Le mamme e gli zii devono fare un discorso da adulti> un ordine autoritario e dolce verso la bambina che farebbe subito quello richiesto bofonchiando qualcosa. Ora sono in quattro, loro quattro, la vecchia taskforce di nuovo radunata. Si umetta le labbra prima di chinare la testa di lato < Tachiko capisce> direbbe solamente verso di loro < Ma come hai detto tu per te sono passati pochi giorni a noi sono passati anni> un cenno di diniego con la testa < tutto è cambiato, e con esso anche Tachiko> si mode l’interno della guancia prima di andare a guardare Furaya < Fu-chan, Tachiko capisce anche i tuoi sentimenti> un attimo di silenzio prima di fare un respiro profondo < Tachiko sta cercando di frenarsi, Tachiko sta cercando di calmare quella sete che aveva, proprio per dare a Senshi la vita che merita> si umetta le labbra prima di toccarsi gli indici tra di loro < O almeno quello che Tachiko può donarle.> un attimo di pausa < Tachiko ti aiuterà a trovare Kimi, sono tornata tra gli Anbu…Hanno obbligato tachiko…< ed ecco che lascerebbe cadere una spallina del vestito facendo intravedere quel kanki che si trova sul petto < Altrimenti Avrebbero portato via Senshi da Tachiko> ed ecco che rialzerebbe quel vestiario per coprirsi < ma non chiedere a Tachiko di svegliare…la vecchia Tachiko…> come se fosse preoccupata di quella sensazione che ha provato quando ha ucciso quel gatto, quando voleva ferire lo Shounen boy (?) < Tachiko potrebbe non tornare indietro…> direbbe verso tutti e tre prima di socchiudere gli occhi ed attendere una qualsiasi parola dai tre.

21:26 Keiga:
  [Casa Tachi] Lei non si unirà a quell'abbraccio o avvicinamento che sia. Guarda la mano di Furaya e poi la stessa donna, dritta negli occhi. Un cenno della mano, che viene appena alzata, sfruttando il movimento del polso prima di tornare a guardare fuori. Allarga poi le narici un minimo per l'odore di biscotti. A differenza sua, Akuma si alza e scodinzolando si avvicina al gruppo, perchè lui, coccole e biscotti da loro le prende volentieri. E li guarda con la linguaccia a penzoloni ed un fil di bava che penzola da un lato. Lei resta in disparte. Alza le spalle alle parole di Mattyse. Se non ricorda, pazienza. Ruota appena il capo verso Senshi quando Furaya la ammonisce per l'ennesima volta. Deglutisce e torna alla finestra. Sospira, gonfiando il petto per poi svuotarlo in uno sbuffo dal naso e con la coda dell'occhio sembra voler tenere d'occhio la visuale sui biscotti, di tanto in tanto. Finisce poi col continuare a stare zitta, sebbene ascolti tutto per filo e per segno senza intromettersi. Lei ha già detto la sua, ora sta a loro parlare della cosa. La nuca ancora appoggiata alla parete permette allo sguardo di rialzarsi di nuovo in alto. Vorrebbe dire qualcosa? No. Ognuno decide un pò quello che vuole della sua vita. E' certo che vorrebbe Tachiko di nuovo vicino, su quello non ci piove. Akuma, approfittando dei discorsoni, cerca di avvicinarsi ai biscotti, con tanto di sbavazza, ed inclina il muso, tentando di mozzicarne una manciata, se ci riuscisse, senza romperne nemmeno uno.

21:38 Furaya:
 Resta nei pressi della teiera, aspettando che quest'ultima possa raggiungere la temperatura perfetta e iniziare a fischiare. Soltanto allora si permetterà di infilare quella bustina al suo interno. Tuttavia, considerando la quantità di persone che vorrebbero prendersi un thè, ne prenderebbe una seconda che aggiungerebbe subito dopo. Quanto meno dovrebbe venire più aromatizzato. Nel frattempo, non può esimersi dall'ascoltare tutte le argomentazioni che provengono da Keiga, Tachiko e Mattyse. Spegne la fiamma che alimenta il bollitore, lasciando però il resto alle amorevoli mani della cugina che, sicuramente, ha maggior dimestichezza di un fabbro. <Prima di raggiungere Konoha> S'intromette nel discorso dei presenti, aspettando ovviamente il momento propizio per farlo. <ho incontrato Saisashi che sarebbe dovuto venire subito da te.> Mantiene lo sguardo sull'altra Nara proprio per far capire anche agli altri con chi sta parlando adesso. Riprende fiato, cerca le parole adatte prima di scucir le labbra e proseguire. <Ha detto che non poteva seguirmi nel mio cammino fatto di guerra e sangue perché lui ha smesso d'essere un ninja.> S'avvicinerebbe a passo cauto verso il tavolo, in modo che possa agguantare una coppia di biscotti che terrebbe nel palmo della mandritta, in attesa d'essere mangiati. Quanto meno previene che vengano rubati da Akuma, cagnolone ingordone, a cui rivolgerebbe un'occhiata docile e un mezzo sorriso. <Vuole fare il padre, ossia quello che dieci anni fa non riusciva proprio ad essere. Non che io sia stata un'ottima madre, non mi sono comportata diversamente da lui ed infatti non smetterò mai di ringraziare Tachiko abbastanza per questo.> Compiendo un piccolo inchino col capo che verrebbe rapidamente raddrizzato perché il suo discorso non è certo finito qui. C'è ancora molto altro da dire e da commentare. <Per me, andava bene. Se lui è in grado di prendersi cura della bambina fintantoché noi riconquistiamo la vecchia Konoha e la mettiamo in sicurezza, a me va bene. Ma se deciderà di restare all'interno delle mura di Kagegakure con la mia bambina, allora sarà un problema.> Spiega in loro direzione, spostando adesso lo sguardo sia su Keiga che su Mattyse affinché possa comprendere anche i loro stati d'animo e le espressioni che potrebbero dunque mostrare dopo questa sua lunga spiegazione. <Stessa cosa per Kimi. Dobbiamo innanzitutto trovarla, ovunque sia. Non reputo che Mekura sia capace di cercarla da sola, considerando il suo coinvolgimento con l'uomo che l'ha rapita.> Gesticola appena con la mancina libera, affiancandosi ovviamente al terrorista, ma restando in piedi nei pressi di quel tavolo. Il di lei tono non è ovviamente troppo alto. A proposito del kanji che Tachiko adesso porta sul suo petto, la donna lo analizza con attenzione cercando di memorizzarlo. <Non so bene cosa rappresenti né perché te l'abbiano imposto. Non mi sembra un sigillo empatico, altrimenti lo sapresti.> Potendo appunto comunicare con la ragazza mentalmente. Ma potrebbe al contempo sbagliarsi, quindi sarebbe saggio indagare. <Tuttavia, quando commettevi qualcosa di sbagliato a Konoha, dieci anni fa, c'ero io a proteggerti perché comprendevo la tua psiche delicata. Inoltre, in quanto membro della task force, eravate tutti soggetti a delle regole ben diverse.> Professa ancora. <E' naturale che adesso si siano comportati così perché sicuramente stanno cercando di tenerti sotto controllo.> Potrebbe rifarlo, potrebbe impazzire di nuovo, quindi perché non prevenire anziché curare? Nella sua testa, ha senso. Un ultimo cenno del capo verso l'Inuzuka, prima d'addentare un biscotto. [ Chakra ON ]

21:55 Mattyse:
 Keiga e` estremamente silenziosa, un silenzio quasi assordante di chi probabilmente da quel posto se ne vorrebbe andare. Lo sguardo di Mat si posa inizialmente sul marchio degli anbu che Tachiko mostra, ascoltando con particolare attenzione le sue parole, ogni tanto scuotendo appena il capo in senso di diniego, ma mantenendo un piccolo sorriso sul volto. E` Furaya che poi si intromette, spiegando quelli che sono i loro piani, o almeno l'andamento generico, ma qui il Senjuu preferisce distrarsi, abbassando lo sguardo per allungare il biscotto afferrato precedentemente ad Akuma. Non e` allontanandogli i biscotti che si ferma un cane affamato, ma cercando un compromesso. Allontanandogli il cibo, si rischia solamente che questo tenti di fare qualche pazzia, una pazzia sempre maggiore rispetto alla precedente. <Fru, permettimi...> allungherebbe la mancina intento a posarne il palmo sulla di lei spalla, annuendo appena con il capo. <Qui non si sta parlando di cosa faremo o come lo faremo, ma di una ragazza che ha paura ad essere se stessa> E` qualcosa di piu` delicato. Lo sguardo ambrato, o quel che ne resta, si poserebbe ora sul volto della nostra psicopatica, sempre il sorriso caloroso stampato sul volto mentre le labbra prenderebbero a parlare. <Pensi per caso che mostrando a Senshi che non c'e` spazio per essere se stessi, in questo mondo, lei crescera` bene?> E` una domanda retorica, va a puntare a ben altro. <Ritengo sia piu` corretto essere se stessi. Anche perche`, mia piccola Tachi... Quella che tu sembri temere tanto, non se ne e` mai andata.> Ecco, tenterebbe di scoperchiare il vaso di pandora, allungando la mano destra in favore della sua guancia, ove cercherebbe di sfiorarle la pelle con i polpastrelli dell'indice e del medio. <E` maturata, troppo in fretta, per crescere una bambina, ma sei sempre la stessa Tachiko di dieci anni fa. Quella che aspettava solo un permesso per essere contenta. Quello di uccidere> La bambina se ne e` andata no? Quindi potra` parlare liberamente. <Tachi, ora puoi. Ora puoi uscire, lasciare Senshi a sua madre e possiamo andare insieme a fare quello che riusciamo meglio...> Voce tranquilla, pacata, voce di colui che sta cercando di far capire il suo punto di vista ad un'amica. <Non c'e` nessuna da svegliare, devi solo accettarlo. Tachiko sei tu... la nostra piccola Tachiko, che si e` fatta grande e piu` matura...> ecco, qui, preso un po' dal pensiero dei dieci anni, che proprio la loro Tachiko sia maturata senza di lui, senza i suoi occhi a vegliare sul suo operato, senza di lui che era suo amico... Forse i sensi di colpa, oltre che al malessere generale, lo obbligano ad abbassare la tonalita` di voce. <Ma non ti posso obbligare ad accettarti piccola... Ma posso chiederti almeno, chi sia il generale Anbu?> Si ha sempre bisogno di sapere contro chi si andra` a combattere, anche perche` potrebbe tornare utile la ricerca di quest'ultimo per chissa` quali fini terroristici. <Al resto ci pensera` Mat>

22:36 Tachiko:
  [Casa Tachi] Osserva Keiga, non parla, non dice una parola e questo non fa altro che alimentare quella paura intrinseca che ha Tachiko. Furaya invece le risponde, parlando di lasciare la bambina al padre biologico. Un brivido dietro la schiena come se stesse pensando a qualcosa di tremendo < Tachiko non se la sente di lasciare la bambina a Saisashi, l’altra volta voleva allenarla…> una cosa proibita da parte della Madre adottiva. Socchiude lo sguardo prima di annuire < Ma se Tachiko deve andare da qualche parte, ho una persona cara che si può prendere cura di lei> si umetta le labbra prima di guardare Furaya < Ichan, uno hyuga> un attimo di riposo < prima della vostra presenza Tachiko ha chiesto a lui di prendersi cura di Senshi in sua assenza> si umetta le labbra prima di aprire lo sguardo verso Furaya. < Tachiko non è da ringraziare.> Ma tutti i discorsi vengono bloccati da Mattyse. Lui fa quell’arringa, parla di una cosa che ha conosciuto solo in minima parte. Ogni sua parola è un cenno di diniego con la testa < Tachiko…Tachiko…> direbbe poi sentendosi a disagio per quella situazione. Ecco che andrebbe a portare una mano alla testa iniziando a sussultare con essa, facendo ballare i capelli lilla < No…TachikoE’BravaTachikoE’BravaTachikoE’BravaTachikoE’BravaTachikoE’BravaTachikoE’BravaTachikoE’BravaTachikoE’BravaTachikoE’Brava> parte il suo mantra mentre la mano inizierebbe a battere con il palmo sulla tempia. Dondolerebbe con il corpo prima di alzare la voce e fermarsi all’improvviso guardando qualcosa nell’infinto orizzonte davanti a lei, come se si fosse bloccata d’un tratto. < …Boryoku…> direbbe poi in un sussurro prima di ansimare e poggiare entrambe le mani sul tavolo. Si nota quanto la cosa si fa combattuta nel suo animo, quello che vorrebbe, quello che dovrebbe, quello che sarebbe, Tutto si mescola in quell’energia folle che è la nostra Nara. Rimane in silenzio quindi prima di guardare akuma e cercare di avvicinare un biscotto anche a lui prima di umettare le labbra. Nel sentire la voce alzata, Senshi aprirebbe la porta “Mamma stai bene? Hai un altro attacco? Vuoi che ti prenda le medicine?” la bambina apprensiva guarderebbe Tachiko attendendo una risposta < No piccola, Mamma sta bene, torna in stanza…> direbbe dolcemente verso la bambina che si richiuderebbe lentamente nella stanza.

22:56 Keiga:
  [Casa Tachi] E' rimasta zitta tutto il tempo ma come sempre ha ascoltato. Guarda fuori perchè si. Come al solito dopo un lungo periodo tra le quattro mura inizia a sentirsi chiusa, in gabbia, anche se è con le uniche persone a cui tiene. Guarda Furaya però e poi guarda Matt. Ancora non fiata. Schiude le labbra e lascia che la lingua accarezzi il canino superiore. Akuma fa per prendere dei biscotti, che però vengono acciappati per prima dalla Decima. Raddrizza il muso, scodinzolando mentre la guarda con gli occhi languidi. Occhioni che diventano quelli di un cucciolone quando Mattyse e Tachiko gli danno un biscotto a testa. Prende prima quello di Mat e poi quello di Tachiko, con una delicatezza disumana, tanto da non toccargli neanche le mani. Trotterella poi verso la stanza dove sta Senshi. Chiaro che un biscotto di quelli che ora sta tenendo in bocca sia per lei. E giunto davanti alla stanza muoverebbe lo zampone destro verso la porta per farsi aprire dalla piccola alla quale farà cadere un biscotto davanti ai piedi se l'altra aprirà la porta. Lei sembra ora soffermarsi sul fare di Tachiko, più del resto. Sgrana gli occhi e cambia posizione. Si alza in piedi, probabilmente andando contro tutto quello che si può pensare di lei. Si muove, verso la Nara Folle, cercando di abbracciarla da dietro, alzando il braccio destro e cercando di piazzarglielo sotto il collo mentre il sinistro si limiterebbe a cingerle la vita. Affiancherebbe il viso al suo, provando a stringerla un minimo <Tachi..> Chissene delle crisi. Non è di certo la prima in quei dieci anni, nonostante lei sia lì solo da poco, da poco prima di Furaya e Matt a dirla tutta. <Porteremo Senshi fuori da qui> La voce bassa, in un sussurro che lei potrebbe ben udire, nel caso si fosse lasciata abbracciare, ma che sentono anche gli altri. <Troviamo la figlia di Mat. Troviamo un posto sicuro per Senshi. Possiamo farlo solo se siamo insieme. E insieme torneremo a casa. La nostra vera casa. Quella di dieci anni fa> Lei come sempre non fa testo con le parole. Non ci sa proprio fare. Ma ci prova ogni volta a dare man forte, a modo suo.

23:03 Furaya:
 Il suo intervento mira comunque a mettere in chiaro la situazione, cercando di trovare un pretesto con il quale rassicurare eventualmente la cugina. Mattyse non sembra essere del medesimo avviso, dimostra invece d'avere un po' più di tatto rispetto alla Nara. Dal canto proprio, tira indietro una sedia con tutta la delicatezza del mondo, stringendo però la presa sullo schienale in maniera piuttosto forte. Vi ci prende posto subito dopo, accavallando la leva inferior manca al di sopra della specular opposta, iniziando a mangiucchiare il biscotto che ha preso in precedenza. Il di lei sguardo permane basso e, per un momento, sembra immersa nei suoi soliti pensieri che la portano per qualche istante a restarsene nel più religioso silenzio. Lascia che siano gli altri a prendere la parola, sollevando il capo per glissar lo sguardo dall'uno all'altra di rimando. <Allenarla è fondamentale se vuole diventare forte abbastanza da difendersi con le sue sole forze. Conosce già l'uso della Kagemane, sta a significare che ha comunque affrontato un allenamento.> Appare un po' più dura nel suo modo di rivolgersi adesso, poiché reputa veramente necessario che anche la bambina venga addestrata. E se non inizia a farlo, quando potrà mai cominciare davvero? Non intende permetterle di crescerla come una ragazzina che non sia capace neanche di tirare un pugno o di difendersi in completa autonomia. E' figlia del Decimo Hokage della Foglia e, un po' come qualunque genitore, vorrebbe che crescesse con le stesse speranze e i stessi sogni che hanno contraddistinto la madre in gioventù. <Inoltre, da come ne parli, pare che faccia allenamento già da sola> Riferendosi alle comunicazioni che provengono dagli insegnanti per via dei compagni di scuola che vengono - appunto - bullizzati proprio da Senshi. <ma anziché farla sfogare sui compagni, sarebbe seguita da qualcuno di capace e con cui condivide il sangue. Non uno sconosciuto come questo Ichan.> Non riesce ovviamente ad associare questo nome all'Ichirou che conobbe tempo addietro, a cui costruì persino un paio di protesi prima che il mondo finisse e infine rinascesse. Questa volta, cerca quanto meno di tenere un tono pacato, ma le riesce difficile. <Boryoku...> Commenta ad alta voce, lasciandosi andare ad una bieca risata e ad uno scuoter del capo da un lato all'altro. <Troppo cieca è la fedeltà talvolta da portarti a volgerti anche verso il nemico.> Infine, alternando lo sguardo tra i vari presenti, si sente d'accordo con le parole che ha appena pronunciato Keiga. <E' esattamente questo che intendevo anch'io.> E' impensabile negare al padre di vederla o di starci anche solo assieme, nonostante la Decima sia la prima a poter aver da ridire in merito. D'altro canto, è lei che ha lasciato andare dopo innumerevoli promesse, scegliendo la via più facile a quella difficile. E sarebbe sempre lei quella che dovrebbe sentirsi tradita, eppure cerca di restare razionale. <Tachi> La richiama. <io mi sono sempre fidata di te, ti prego, fidati di noi.> Prova ad addolcire il tiro, finalmente, mostrandole un piccolo sorriso d'incoraggiamento. <Indagherò a proposito di quel kanji per capire a quale tecnica è collegato.> Anticipando le sue future mosse. [ Chakra ON ]

23:16 Mattyse:
 Sembrava andare tutto bene no? No, per nulla, Tachi ha continuato a dir di no con il capo ad ogni parola del bianco, palesandosi non convinta di quello che lui stesse dicendo, e come se non bastasse, questa si prende il capo, inizia a scuoterlo e a ripetersi quelle tre parole in un loop che parrebbe quasi eterno. Interviene Keiga che prova a calmare la situazione, ma il bianco spalanca gli occhi, accenna ad un passo indietro, sollevando appena il mento con quel suo solito fare da superiore. Qualcosa non va, piccolo Mat? <Si... Tachiko e` sempre stata brava...> Risponderebbe a bassa voce, scuotendo poi appena il capo prima di voltare il proprio sguardo nei confronti della rosata a cui si mostrerebbe investito dal rammarico e dalla delusione, qualcosa in quei dieci anni pare aver rotto la donna, qualcosa che lui per primo potrebbe anche riuscire a riparare, ne e` sicuro, ma deve volerlo anche la stessa Tachiko, che sembra essere troppo spaventata. Il bianco rimarrebbe in silenzio, abbassando ora lo sguardo verso il terreno, ancora si fermerebbe a pensare, per lo meno fin quando non sentirebbe il nome di Boryoku. Il suo stesso generale. Quella stronza patologica che si divertiva a catturarlo per portarselo nell'ufficio. Un mezzo sorriso verrebbe stampato sul volto. <Penso di aver appena perso la voglia di fare lavoro di squadra...> Commenterebbe voltando lo sguardo in direzione della propria Nara, a cui porgerebbe un piccolo sorriso di circostanza prima di tornare a guardare Tachiko. <Dimmi dov'e` il quartier generale e poi non ti disturbero` piu`> una cosa semplice, un indirizzo, un indicazione su come raggiungere quel bel posticino, chissa` se la suprema torturatrice degli anbu si ricordera` ancora di lui.

23:50 Tachiko:
  [Casa Tachi] Rimane in silenzio, sente l’abbraccio di Keiga, le sue parole, come quelle di Furaya. Le idee delle due madri sono diverse. Tachiko vorrebbe una vita “Normale” per Senshi, Furaya invece il contrario. Nessuna delle due ha torto ma…insomma…Fu-chan è la madre biologica. < … Tachiko parlerà con Senshi…> direbbe poi in un sussurro prima di sentire quella richiesta dolce, di fidarsi di loro. < Tachiko si fida…> ma è Mattyse che rompe il tutto. Si umetta le labbra prima di sgranare gli occhi < Tachiko… non crede che sia la cosa giusta da fare..> direbbe verso di lui prima di abbassare il capo < Gli anbu sono sotto la Shinsegumi ora…se loro ci ordinano di togliere la maschera, noi dobbiamo obbedire se sono nostri superiori…> spiega infine mostrando la dentatura in quella sua espressione davvero infastidita dalla situazione. Furaya parla del marchio e lei non farebbe altro che annuire, magari lei avrà più fortuna della donna. Un cenno di diniego con la testa prima di muovere la mano < Rimani da Tachiko stanotte, domani Tachiko ti accompagna…> propone a Mattyse prima di fare un respiro profondo < bevete il thè altrimenti si fredda…> e cercherebbe di abbracciare le braccia di Keiga, carezzandole il dorso della mano che si trova al ventre < Stasera si sta insieme…e si raccontano storie…> insomma, vuole far conoscere a Senshi quelle persone importanti sia per lei che per la Nara stessa < poi deciderai cosa fare.> conclude prima di umettarsi le labbra. Sarebbe rimasta lì con loro alla fine, insieme alla figlia mentre verranno raccontate storie di combattimenti, di lezioni, di incontri e di come si siano trovati insieme (Tranne la storia del vicolo si intende) fino a che non fosse giunta l’ora di andare a dormire per tutti per finire quella serata in compagnia della vecchia guardia, tra ricordi e richieste. [End]

00:20 Keiga:
  [Casa Tachi] L'abbraccio, almeno un minimo sembra calmare la Nara. Se la stringe contro, avvicinando di più il viso alla guancia dell'altra. Le nere poi guardano Mattyse e Furaya, sospirando senza però dire una parola. <...> Non si allontana da Tachiko, alla fine anche per lei è sempre un toccasana abbracciarla. Si tranquillizza anche quando non ce n'è bisogno. Abbassa lo sguardo sul proprio braccio quando sente il tocco della Nara e poi alza le sopracciglia alla sua proposta, riportando le nere su Mattyse e Furaya <Si! Tanto io dormo fuori, potete prendere il mio cosino> Ed appena finisce di dirlo, un tuono sembra volerle tappare la bocca. Deglutisce <Dormirò nell'angolo là> Si corregge. Tanto gira che rigira dorme ancora e sempre per terra e senza futon, che di solito usa Akuma. Lentamente lascerebbe andare Tachiko, riportando le mani lungo i fianchi. Akuma è di là con Senshi che si mangiano i biscotti con bava. <Vado a prendere qualche coniglio per cena?> Domanda, allargando le labbra in un sorriso verso quei tre che ridendo e scherzando sono la sua famiglia e finalmente sono di nuovo tutti assieme. <*Woff!*> Un abbaio unico seguito da un mugolio. Ruota il capo verso la stanza di nuovo <Akuma?> Ed il cane mugola nuovamente, infastidito <Senshi! Smettila di controllare il cane!> Siamo alle solite. E si muove anche verso la stanza , entrando e trovando Akuma messo strano <Senshiii! Ti mordo le chiappe!> E via all'inseguimento della miniFru. Ci gioca sempre alla fine ma almeno Akuma è sano e salvo. <End>

01:04 Furaya:
 E' naturale che Tachiko abbia timore che la bambina le venga portata via. L'hanno minacciata proprio di farlo qualora andasse contro il suo stesso essere. E' qualcosa che la Nara al tempo non avrebbe fatto, tuttavia può ben comprendere il modo d'agire attuale. Muove il capo in direzione di Mattyse, annuendo subito dopo. Non c'è bisogno di fare gioco di squadra con qualcuno che ha giurato fedeltà ad un'altra campana. E' molto difficile che un Generale possa tradire il villaggio al quale s'è votato, quindi sarebbe il caso di cambiare totalmente fronte come dice il Senjuu. <...> Vorrebbe aggiungere altro, ma le parole di Tachiko la portano a sgranare immediatamente lo sguardo. <Cosa cazzo significa?> Gli Anbu che stanno sotto un'altra corporazione e che sono costretti a togliersi la maschera qualora venga loro richiesto? Impossibile. Non lo può accettare. Perché mai Boryoku avrebbe dovuto accettare delle regole simili? E' ancora la stessa d'una volta o va dove tira il vento? Un brivido le percorre la schiena, irrigidisce immantinente la mandibola e si drizza subito in piedi. Non riesce ad accettare qualcosa del genere e vorrebbe far esplodere qualcosa - lei, adesso. <Devo uscire a prendere aria.> Bofonchia, dando immediatamente la schiena agli astanti e precipitandosi all'esterno della casa di Tachiko. Non le importa il fatto d'essere investita dalla pioggia. Anzi, è probabile che possa lavarle via qualunque pessimo pensiero abbia preso possesso della sua mente. Soltanto dopo che si sarà calmata, soltanto quando sarà riuscita a calmarsi il minimo indispensabile per stare in mezzo alle altre persone, allora tornerà all'interno della dimora per soggiornare con Tachiko, Mattyse, Keiga, Senshi e Akuma. [ EXIT ]

Si cerca di convincere Tachiko a tornare nella task force, ma è titubante per via di quanto accaduto con gli Anbu. Mattyse crede di poter riuscire a farla calmare, stessa cosa Keiga.
Furaya sbrocca, come al solito, iniziando a provare una lieve avversione verso la cugina, che sicuramente andrà risolta.