Storie di dipendenza
Free
Giocata del 19/03/2021 dalle 20:39 alle 23:59 nella chat "Piazza Centrale [Ame]"
Non vuole vedere nessuno ma sa perfettamente da sola che a chiudersi ancora nel suo lutto non guadagnerà nulla di buono e così dopo essersi messa letteralmente la prima cosa che ha tirato fuori da quel borsone che puzza di rimpianti e tristezza è uscita dalla sede del clan. Non sa nemmeno quanto tempo sia passato fin ora, sa solo che come promesso è passata da casa di Nene, ha suonato una singola volta e quando lei non ha aperto si è semplicemente voltata per riprendere a camminare senza una meta precisa o razionalmente pensata. I passi la portano fino al quartiere di Ame, sa che Haru vive lì ed in questo momento vorrebbe parlarci, confrontarsi con quel ragazzo così diverso che potrebbe aiutarla a capire come agire con Fuji. Si tira giù meglio la manica del maglione in lana color panna, lascia che copra bene quella fasciatura che ieri si è fatta fare improvvisando un alquanto improbabile incidente in cucina all’ospedale, un’ustione che richiederà tempo e cure prima di svanire, un segno che forse rimarrà anche su quella candida pelle. Il dolore che dall’interno si è spostato sul fisico. Nasconde meglio quei segni lasciando che anche la giacchetta marrone, lasciata aperta, si assesti dopo quel suo lieve tirare. Sulle gambe un paio di pantaloni skinny neri, le fasciano interamente le gambe, anche l’interno coscia destro è sofferente, i passi risultano un po’ strozzati proprio per evitare che quel taglio si riapra, non sapeva di poter arrivare ad odiarsi così tanto da ferirsi con quella ferocia ma a quanto pare il baratro sotto ai suoi piedi è sempre pronto ad ingoiarla e trascinarla più giù. Ai piedi un paio di stivaletti bianchi, un tacco di nemmeno dieci centimetri a rialzarsi e slanciare la figura pallida che nonostante tutto continua a risultare elegante e delicata. Non sorride mentre gli occhi rossi vacui fissano davanti a lei, quel poco che le serve per evitare di sbattere contro qualcuno anche se vista l’ora c’è sempre meno gente intorno a lei. Una lunga treccia biondo fragola le funge da cerchietto, sistemata in modo che il resto dei suoi capelli non ricadano sul viso lasciandolo così libero. Si è fatta bella, al collo un choker nero in velluto e un paio di orecchini carini, un filo di trucco e via. Quando la vita fa schifo e quando lei si detesta le viene quasi naturale provare a coprire quella sensazione con queste piccole attenzioni verso la sua estetica, come se apparire più bella o truccata cancellasse quel mare di merda che ha dentro. Nella tasca della giacca il nuovo cellulare, silenzioso. Ha appena ricevuto una richiesta su Ninjagram, ha capito subito di chi si trattasse ma ha deciso di ricambiare quel gesto, appesa alla speranza di non averlo ancora perso del tutto. Da una parte si convince della sua morte mentre dall’altra si tende disperatamente in sua direzione per riabbracciarlo, il dolore nel mezzo però è così tanto da farle dubitare che riusciranno a sistemare tutto. [Piazza-Ame] Un cielo grigio e insidioso della possibilità di qualche pioggia si nasconde tra il buio della notte che ormai ingloba l'intero quartiere di Ame e proprio sotto questo cielo il nostro capellone di fiducia si ritrova a vagare per le strade del quartiere di Ame, facendolo arrivare fino alla piazza centrale della città, il posto è sicuramente movimentato visto i negozi e il bell'ambiente che c'è attorno che di sicuro attirano dai normali cittadini ai più forestieri di farsi una sosta..., lì in mezzo alla gente si può trovare dunque anche Yori, appena stato promosso a Ghenin, dopo un esame eseguito nel meglio delle sue possibilità anche se d'avanti a lui gli si pare d'avanti ancora un intero percorso di inesperienza e che pian piano dovrà percorre per colmare le sue lacune che si porta dietro dai suoi trent'anni, addosso porta una semplice maglia gialla presa in chissà quale mercatino dell'usato e che pure assente di maniche, risaltano i suoi pochi muscoli che si porta sotto la pelle, alle gambe porta una pantalone blu, preso anch'esso a un mercatino, e che gli va un taglia più grande di quanto dovrebbe portare,-era in sconto..- per ovviare a questo problema porta un cinturino marroncino che chiude all'altezza della vita e fa si che il pantalone gli possa ancora calzare, inoltre allo stesso cinturino in questo momento è attaccato il suo copri fronte, appena vinto e lasciato penzolante alla sua vita..., al collo del piede invece porta delle bende anche esse usate per chiude quel pantalone largo che presenta anche delle bruttissime zampe d'elefante camuffate appunto sotto le bende, ai piedi porta dei semplici sandali ad infradito, il piede rimane libero, lasciato a prendere il vento frescolino che di tanto in tanto passa tra le ossa del piede, i capelli sono tutti arruffati come al suo solito e prendono un bel volume sopra la sua testa...di almeno 10 centimetri, mentre in viso si può ben notare come abbia un'aria strana, le pupille sono dilatate e il suo sguardo è molto assente<devo..trovare...>inizia a confabulare qualcosa mentre continua a camminare in mezzo alla gente, le braccia sono disposte in modo davvero strano, sono attorcigliate una attorno all'altra e questo probabilmente lo faranno vedere a gli occhi degli altri come un vero stupido <...una sigaretta!>esclama, non facendocela più, prima di iniziare questa settimana si era ripromesso di non toccare più una sigaretta in vita sua come segno del cambio della sua vita, ma questa condizione sta portando a degli effetti collaterali molto indesiderati, non ha più un buon controllo del suo corpo e come per una vera droga l'astinenza lo sta uccidendo. Intanto nella stessa stradina si è palesato anche un altro individuo più tosto intrigante ma che ovviamente il cappellone non nota, scambiandola per un semplice civile come gli altri in piazza e avendo impresso nei suoi occhi solo il desiderio di fare un tiro di tabacco. Orami le gambe iniziano a farle male, è stanca di camminare senza una meta precisa e soprattutto senza una vera motivazione. Sbatte le palpebre un paio di volte di fila. Apri e chiudi, il mondo che si offusca qualche istante prima di colpirla con le sue luci e la sua vitalità, nonostante il tempo sia decisamente incerto. Un secondo battito di ciglia per permetterle di mettere davvero a fuoco quello che la circonda quando una primaria domanda le balza alla mente. Il passo va man mano a ridursi in velocità, l’ondeggiare della anche dovuto ai tacchi, il rumore stesso di quelle scarpe sul terreno van scemando fino a sparire, segno che si è effettivamente fermata. Si guarda intorno con quegli occhi rossi che analizzano con attenzione la stradina. Il mentre che ruota portandosi a presso tutto il volto, gli occhi che si posano su ogni singolo dettaglio sia a loro visibile, il sorriso amaro che pian piano spunta sul volto. Si è persa. Basterebbe prendere il cellulare e cercare impostare il navigatore per tornare indietro peccato che non abbia ancora avuto tempo per sistemarlo come si deve e quindi segnare la posizione di casa. Non ricorda la via precisa dove abita ora e farsi ricondurre fino a Suna per poi dover tornare a Kusa non le sembra la più saggia delle idee vista la stanchezza. Certo le basterebbe riprendere il senso dell’orientamento, conoscere il punto in cui si trova per capire dove dirigersi quindi eccola prendere una decisione su due piedi. Intercetta con gli occhi quell’uomo, decisamente adulto per lei che di anni ne ha solo sedici. Lo sente mormorare, non ha alcuna sigaretta ma poco importa. Ruota il busto in sua direzione <mi scusi> beh ai vecchi bisogna sempre dare del lei, le è stato insegnato <sa dove ci troviamo?> mostrare così d’essersi persa in un vicolo non è certo una cosa furba da fare ed è per questo che la destra andrebbe dentro la sua tasca. Qui nascosta da occhi indiscreti andrebbe ad effettuare il mezzo sigillo della capra. Meglio essere pronti. Fatto il sigillo cercherebbe di concentrarsi cos da cercare di spostare le energie fisiche verso il suo basso ventre, qui le radunerebbe andando ad ispirarsi alle sensazioni di quei muscoli stanchi per la lunga camminata, la pelle ferita in più punti. Se fosse riuscita similmente userebbe il suo cuore martoriato per andare a radunare dietro alla fronte le sue energie mentali. A questo punto andrebbe a far convergere le due sfere roteanti così create, si incontrerebbero ed unirebbero all’altezza della bocca dello stomaco. Dovrebbe dunque aver richiamato il chakra, il tutto senza mai distogliere lo sguardo dallo sconosciuto, meglio essere pronti. Gli sorride gentile ad ogni modo, mettendosi in faccia la maschera della dolcissima ragazzina, pronta a tirare fuori delle unghie molto affilate se necessario [chk on] [Piazza-Ame] GLi occhi ballonzano da un parte all'altra della piazza, quelle lucette dei vari palazzi lo stanno distraendo dalla voglia di andare ad un tabacchino andare a comprare un pacchetto urgentemente ma...chissà quanto durerà la sua forza di volontà sta pian piano sempre più calando e il controllo sulle sue braccia non sembra tornare ancora, anzi, adesso pure le dita delle mani si sono intrecciate tra loro, sta assumendo davvero una posizione goffa e imbarazzante, i passi si fanno sempre più lenti, le infradito rallentano il passo e lo schioccare della suola con il suolo si fa sempre più intervallato da lunghe pause, che stia perdendo anche l'uso della gambe (?) no in realtà i suoi occhi hanno semplicemente incontrato la maestosità della statua di Pain che è li presente in lontananza, nella piazza a qualche decina di metri da lui, il copri fronte smette nel frattempo di dondolare tra per via del passo ormai praticamente fermo, visto che il suo sguardo è fermo sulla visione del grande Pain...<nonno..>che dalle storie di suo nonno ricorda ormai bene, assieme a quella di Nagato e di Konan, anche se l'ultima ha avuto modo di avvicinarsi di più alla sua storia con Sango. Il suo sguardo verso la statua viene tuttavia interrotto dalla comparsa di Saigo che presa sembra essersi persa in quel piccolo quartiere che dovrebbe ricondurre alla vecchia Ame <mmh ?> volta lo sguardo in sua direzione, ascoltando il richiamo dei suoni che gli conducono la giusta via dove girarsi, gli occhi spalancati si posano sul nuovo individuo, lasciandone un immagine del capelluto forse da psicopatico...qual forse è quando è in questa situazione per via dell'assenza di tabacco nei suoi polmoni <dove ci troviamo ?.. >si domanda lui stesso, andando a provare a mettere le mani sul mento per rimuginarci su, ma che gli viene difficile visto la stato ingarbugliato in cui si ritrovano <n-no>proferisce, cercando nel mentre di slegarsi dall'ingarbuglio in cui è finito lui stesso, si agita con le mani, ma senza alcun risultato, e sembrando ancora di più un pazzo a gli occhi delle persone <non sono di queste parti..>conclude, lasciando cattive notizie per lei...gli occhi si fanno sempre più intensi intanto e la sua forza di volontà sta iniziando a cedere <senti...>inizia con una voce calma <mi sembri una ragazza molto disponibile..>queste parole potrebbero essere fraintendibili effettivamente..<non è che potresti>prova ad alzare il braccio per fare una richiesta ma inevitabilmente gli alza tutti e due essendo attorcigliati tra di loro <prendermi->si blocca <no no no no!> evidentemente ha cambiato idea <non posso- devo smetterla>si agita calpestando il terreno, combattendo contro se stesso <non posso rompere il giuramento>fatto a se stesso, e che udibili solo quelle parole probabilmente per gli altri hanno poco senso, e lo fanno solo mettere sotto le luci di un pazzo! Richiamato il chakra si sente comunque più al sicuro, consapevole che comunque non si opporrebbe se qualcuno cercasse di ucciderla, al momento oscilla tra il desiderio di farla finita e quello invece di dimostrare qualcosa a sé stessa, che sia anche solo riuscire ad averla vinta su qualcuno. Quanto può essere patetica lei che fino a pochi giorni prima si era ripromessa di scalare la shinsengumi fino alle sue vette e mettere le mani sul consiglio così da diventare davvero potente. Se solo ora si voltasse troverebbe la statua di Pain poco più lontano alle sue spalle, le basterebbe avvicinarsi per capire come tornare indietro e invece è completamente nelle mani di quel pazzo. Cade la maschera. Il sorriso gentile ed indifeso svanisce mentre l’altro parla, non ha proprio voglia di continuare quella recita con un essere simile, qualcuno che dal suo punto di vista non vale nemmeno l’ossigeno che respira. Non che lei sia mentalmente stabile, il punto è che nemmeno lei merita di respirare per quel che la riguarda quindi è quantomeno coerente in quel ragionamento, l’unico in cui forse lo è. Alza gli occhi al cielo, li roteare palesemente annoiata ed infastidita al tempo stesso. Il peso del suo corpo va a spostarsi interamente sul lato destro, ginocchio quindi che si estroflette mentre il gemello di piega appena. I fianchi ora appaiono inclinati con il sinistro appena più in alto rispetto all’altro, la mano destra che si poggia proprio sulla cresta iliaca mentre lo osserva. Oh che vuole mo’ questo. Lo ascolta come un male necessario per poter ottenere le risposte che desidera ma queste non arrivano <disponibilissima> replica come un gatto che soffia al topo <quindi ti sei perso anche tu?> perché chiede? Il semplice fatto di aver in qualche modo protratto quella conversazione la colpisce come un pugno in piena faccia, potesse tornare indietro qualche secondo e tacere lo farebbe molto volentieri, ma ormai è andata. Guarda alla sua destra e poi ancora alla sua sinistra alla ricerca di qualche dettaglio, qualche indizio e non dietro di sé, la risposta è così vicina da poter essere toccata ma lei troppo cieca per allungare le dita affusolate e candide verso di essa. I capelli durante quel movimento le invadono il busto, scavalcano le spalle ma grazie a quella treccia portata come corona non vanno ad oscurarle il viso perfetto e delicato. I suoi non sono tratti poi così comuni, sono tipici di quel clan pieno di leggende e misteri, coloro che vengono dalla luna per quanto il colore delle sue iridi finisca sempre per far ricordare maggiormente il sole. Chissà poi perché. [chk on] [Piazza-Ame] Giustamente non si può dire che l'altra sia ben contenta di ascoltare le dicerie di questo trentenne in crisi di astinenza, che va a blaterare cose senza un vero senso essendo in conflitto con se stesso, <fiuu>fa un lungo respiro e poi un altro e un altro ancora, fino a stabilizzarsi la mani sembrano più libere, ma solo esse, infatti il resto degl'arti superiori sono ancora ingarbugliati tra loro <bene...direi che mi son calmato>professa convinto mentre prova a riassestare le idee, prendere una sigaretta o no? rompere il giuramento o tener fede alla promesse che esso stesso si è fatto una volta raggiunto le porte del clan ishiba, gli occhi tornano sulla ragazza, visibilmente annoiata anche se il capellone non ci fa troppo caso <diciamo di si, non so che posto sia questo >professa voltandosi da una parte all'altra, <dovrebbe essere il centro ma non so molto di più..> è arrivato giusto da qualche giorno ma è rimasto a provare ad allenarsi per l'esame che ha conseguito pochi giorni fa, e non ha avuto modo di esplorare il nuovo quartiere di Ame <comunque...>prende un grosso respiro <visto che hai detto di essere disponibile...non è che mi aiuteresti con queste ?> alza le braccia ingarbugliate <sono incastrate...e non ho più il controllo su di loro..> ha scelto la via più difficile ma che di certo non andrà contro le sue regole che si autoimposto <sono così per via...beh..>ripensandoci <lasciamo perdere>ammette con un leggere sbuffo, ripensando che spiegarlo sarebbe ancora più patetico di quanto già non sia vederlo in quelle condizioni <...giusto non mi sono nemmeno presentato...mi chiamo Yori > si presenta, facendo fuori uscire un sorrisetto che mostra gran parte dei suoi denti <ti dare anche la mano ma...beh hai capito>indica la situazione delle braccia, di certo non un bel momento <te invece?> chiede come ultima cosa, mentre aspetta di sapere se la ragazza abbia intenzione di aiutarlo Si volta finalmente, seguendo il modo di fare altrui, quel suo nominare il centro di qualcosa ed in lontananza scorge la statua. Bene ha capito più o meno dove si trova quindi non le resta che raggiungere la piazza e poi dirigersi verso Kusa, dovrebbe farcela senza troppi problemi, anche se Ame non è certo uno dei quartieri che più di altri ha frequentato. La conversazione intanto procede mentre lei dona di fatto il fianco a quello sconosciuta, interessata a tracciare una ipotetica mappa da seguire nella sua mente. I movimenti del ragazzo vengono completamente persi, così come le sue parole ascoltate solo in parte. Che parli pure ormai non le interessa più. Il sarcasmo non troppo latente nel suo tono non è stato affatto colto, forse dovrebbe renderlo più palese quando parla, unirlo al tono di voce e non aspettare che siano altri ad intuirlo a seconda della sua minima facciale. Sospira appena a quella richiesta d’aiuto. Perché non aiutarlo? Non ha nulla da perdere ed in più potrebbe sfogarsi un pochino, soprattutto considerando che spaccare la casa di Fuji non è stato certamente catartico. Sorride appena lasciando che il suo chakra fuoriesca dal suo sistema circolatorio andando a puntare direttamente la mente avversaria, l’avvolgerebbe nel suo flusso e proprio come se si trattasse di una tela bianca ora andrebbe a disegnare ciò che preferisce. Non vorrebbe creare un’illusione troppo complicata, gli unici sensi che andrebbe a coinvolgere sono quelli del tatto e della vista. Ciò che l’uomo dovrebbe ora vedere è lei che gentilissima si avvicina e senza alcuna esitazione poggia le mani sulle sue <certamente> a quel tocco dovrebbe corrispondere anche la sensazione stessa del contatto, le mani appena raffreddate da quella temperatura ma ancora tiepide per essere state a lungo all’interno delle tasche della giacca. Risalirebbero poi lenti i suoi polpastrelli lungo delle braccia mentre facendo pressione un poi sul destro ed un poi sul sinistro vorrebbe andare a muoverle così da districarle. Una semplice illusione di cui curerebbe i dettagli facendo attenzione che la vista e il tatto vadano in perfetta sintonia, contemporanei gli stimoli che lei vorrebbe fornire. Nella realtà si limiterebbe a tirare fuori il cellulare per fissare lo schermo. Insomma, non è che debba proprio aiutarlo, mentre lo tiene d’occhio per permettere alla sua tecnica di funzionare andrebbe anche a controllare quella notifica su ninjagram, una notifica di un like fantasma che la fa incazzare non poco. <ma non è che forse lo fai per uccidermi vero?> domanda, intanto, lasciando che l’illusione creata muova quelle labbra così che sia credibile il sentire la voce. Lei è sempre alla ricerca di qualche buon martire da arrestare come assassino [chk 23/30][Illusione a due sensi: vista e tatto] [Piazza-Ame] Continua la conversazione e soprattutto continuano ad esserci i gravi problemi che affliggono le articolazioni del povero capellone che segue le poche parole che vengono fatte fuori uscire dalla ragazza, mentre intorno a se continua a sentire i piedi delle persone battere contro il solo con le proprie scarpe mentre passano da un punto all'altro del centro di Ame, gli occhi intanto continuano a muoversi da una parte all'altra dell'ambiente circostante, quella carenza di tabacco lo sta facendo diventare anche iper attivo a quanto pare, almeno per quanto riguarda il suo organo visivo.., intanto senza nemmeno accorgersene la ragazza manda un illusione su Yori, un povero ingenuo che non si accorge di nulla vista la sua inesperienza per quanto riguarda il mondo ninja, l'illusione avviene perfettamente, il capellone non si accorge di nulla, quelle mani che in realtà vengono porse per aiutarlo in realtà non si sono mai mosse dalla reale posizione di Saigo. <oh grazie mille, te si che sei una persona dal buon cuore> espone, secondo quello che vede, ovvero una graziosa ragazza che si è gentilmente offerta di aiutarlo seppur non sia di molte parole, nell'illusione nel mentre Yori la guarda mentre lo aiuta a disgregarsi di quelle mani tutte attorcigliate <quindi...nemmeno te sei di queste quarti, da dove vieni ?>domande, cercando di porre fine a quella curiosità che è venuta fuori dopo che essa stessa gli ha posto la domanda per primo, le mani agiscono bene sulle sue braccia, sembrando che effettivamente stia riuscendo ad aiutarlo e la sensazione è anche gradevole...mai era stato così vicino a una donna che non fosse sua madre e seppur un illusione, lui non lo sa e si lascia pervadere da quelle sensazioni che le mani della ragazza gli danno mentre finalmente gli slega le braccia da quel ingarbuglio <oh grazie infinite!> risponde gentilmente visto il grande favore che pensa gli abbia fatto, si tocca i polsi come se fosse stato ammanettato per un paio di ore a delle manette gelide d'acciaio e consecutivamente si stiracchierebbe girando il braccio dietro il collo e infine unendole entrambe verso il cielo mentre estende per bene anche le dita della sua mano<cos->sorpreso dalla domanda, gli occhi si andrebbero a posare subito su di lei <ma certo che no, non ne sarei mai in grado e non vedo proprio perchè dovrei poi..> professa con una voce lenta e calma mentre lentamente torna con le braccia distese a fianco al busto <a malapena probabilmente saprei maneggiare un arma...>continua, attestando la sua innocenza per qualunque cosa abbia mai fatto (?) <più tosto, non mi hai risposto...come ti chiami ?> era distratta e non lo stava nemmeno ascoltando ma ovviamente lui non lo ha notato tonto com'è con i rapporti umani Anche se non era decisamente sua intenzioni nella realtà comunque l’ha aiutato, forse convincere la sua mente che la pressione fosse reale è bastato per fargli slegare le braccia seppur di fatti sia stato solo lui fautore del suo destino, Lo nota mentre da un’occhiata al telefono e alla storia frecciatina che le è appena arrivata. Maledetto. Il broncio e la rabbia sarebbero palesi su quel volto se solo non continuasse a reggere l’illusione. Infatti in quella lei si mostra nuovamente gentile, sorride quando viene ringraziata ed abbassa il capo dolcemente per poi spostarsi verso la sinistra dello sconosciuto, il lato opposto rispetto a quello dove lei va davvero. Come per depistarlo, nella realtà vuole solo coprirsi la fuga nel caso si rivelasse essere davvero l’assassino che tutti i cercano, o magari catturarlo per fare false accuse, non le cambia molto <beh l’assassino non direbbe mai di essere pericoloso se volesse uccidermi> replica a sua volta a quelle parole. L’illusione gli sfiora delicatamente la spalla, allunga la mano e lo accarezza con gentilezza, lei è fiele. Lo tiene d’occhio nella realtà dopo aver ritirato il cellulare, più arrabbiata di prima <oh ma sei sporco di sangue> la voce si fa spaventata ed ora l’illusione, di cui dovrebbe aver percepito anche il tocco, stacca la mano, allontanandola e mostrando i polpastrelli completamente rossi. La faccia si fa spaventata all’interno di quella tecnica che continua a tenere attiva, quasi disperata <sei stato colpito?> lo osserva bene. Scorre gli occhi su di lui <o….>panico nella voce e terrore negli occhi <o… sei l’assassino di cui tutti parlano?>. Fuori lei sta sorridendo divertita, aveva proprio bisogno di distrarsi un pochino, di torturare una mente che non fosse semplicemente la sua, insomma sono giorni difficili è giusto prendersi qualche momento di svago. Intanto il teatrino vorrebbe continuare <no!> urla. Perché se il labiale è retto dall’illusione è solo la sua abilità da attrice a dare la voce a reggere tutta quella messa in scena. Finalmente tutte quelle lezioni si rivelano utili <io non ti dico come mi chiamo! Non mi ucciderei!> esclama ancora. Fortuna che la zona non è così popolata al momento, se poi ci sia qualcuno ad osservarli non può saperlo, ma è una della Shinsengumi e spera che basti per non essere interrotta.[chk 22/30][Illusione a due sensi: vista e tatto] [Piazza-Ame] A quanto pare si slega anche nella realtà da quel gomitolo di avambracci che l'astinenza da tabacco gli aveva creato, l'illusione in qualche modo sembra averlo portato a rilassarsi più del dovuto e assieme ai punti su cui si è fatto pressione è riuscito a disgregarsi anche fuori dall'illusione. nota il sorriso altrui che non è altro però che frutto dell'illusione, nella realtà non lo sta proprio considerando...o perlomeno poco (?), replica anche lui con un accenno di un sorriso, nulla che vada interpretata come una molestia, semplicemente il fatto di aver avuto un consenso da una ragazza è un'esperienza quasi nuova e che non gli capita quasi mai e del quale non è abituato, la segue con lo sguardo nel mentre che si sposta verso sinistra, le pupille sono ancora un po' dilatate ma gli effetti dell'assenza di tabacco nel suo corpo stanno pian piano finendo <ch->rimane stupito dal fatto che lei pensi veramente che lui possa essere un assassino, con nessuna prova e detto totalmente senza un reale motivo, se non quella di una richiesta gentile di aiutarlo <beh mi pare ovvio, ma questo non fa di me un assassino...te l'ho detto non avrei un motivo per farti del male>professa nel mentre che viene toccato dall'altrui, rilasciando qualche sentore di disagio, non essendo abituato a una cosa del genere <..e po-poi da dove salta fuori questa cosa dell'assassino, come se fosse una cosa normale...da tutti i giorni...io sono un semplice civile!> fermo nelle sue convinzioni mentre con lo sguardo la segue. L'illusione nel mentre continua ad essere attiva e la furba non ci pensa due volte a prendersi delle prove per metterlo all'ergastolo! <ma di che stai parl->la voce si ferma nel vedere effettivamente delle tracce di sangue <no no no, com'è possibile..>non se lo capacita <...che sia del sangue rimasto dal colpo alla spalla di quel ghenin all'esame ...?>si domanda velocemente e freneticamente, facendo viaggiare la mente per capire che cosa abbia provocato quel sangue effettivamente <NO, non sono un assassino!>esclama, in mezzo alla piazza, dove sicuramente ci potrà essere qualcuno ad ascoltarlo < io non ho fatto un bel niente...sono un ninja novello.., niente di più>chiamarlo ninja forse è un affronto ma quello è il titolo che gli è stato conferito...<va bene, non mi importa del tuo nome, ma ficcatelo in testa io non sono un assassino!>esclama, questa ragazza è strana, dal nulla se ne esce con delle accuse e sempre dal nulla riesce a trovare delle prove che potrebbero avvalorare la sua tesi...proprio non se ne capacita.. Adorabile. Ecco come trova la scena, se potesse filmare tutta la realtà di cui lei è consapevole lo farebbe ma sfortunatamente le illusioni non possono essere riprese. Si gode tutta la scena, la sua mimica facciale, le giustificazioni a quel sangue e poi anche l’urlo. Intanto lei ha capito come tornarsene a casa quindi si limita a ridere. Divertita. L’illusione a quel punto viene meno, semplicemente sciolta mentre abbandona la mente altrui. Continua a ridere con le labbra che si schiudono mostrando i denti perfetti e bianchi andando anche ad alzare il mento verso il cielo così da poter far passare più aria nei suoi polmoni, le serviva proprio uno svago lo sapeva. Non è una risata finta così come non è gentile, si sta prendendo chiaramente gioco di lui ma non le importa, si limita a voltarsi a questo punito, girando letteralmente i tacchi così che dia le spalle al ragazzo. Ora vede la Statua, il suo punto di riferimento da cui poi potrà prendere la strada che la riporterà a casa. Ancheggia continuando con quella risata che passo dopo passo si fa sempre più bassa ma solo per la lontananza, continuerà ancora un po’. Finalmente il peso sulle sue spalle si va diradando. Non aggiunge altro se non quel gesto della mano destra. Flette il gomito così che il palmo venga rivolto verso lo sconosciuto, inclina lievemente il polso estroflettendolo per poi raddrizzarlo subito dopo, un cenno di saluto fatto quando ormai gli dona le spalle. Non sarà forte, non sarà in grado di cavarsela da sola ma quantomeno è in grado di giocare con le menti altrui e questo le piace. Quando ormai avrà ripreso la strada per la sua nuova casa si limiterà a guardare troppe volte il profilo ninjagram di Fuji da una parte ancora adirata, dall’altra ferita. Vorrebbe cancellarlo dalla sua vita ma ancora, sotto ai suoi abiti, porta quella collana, la chiave del suo appartamento appesa a quel collo, ricade appena sul suo ventre piatto, incapace di lasciarlo davvero andare. Meglio tornare al clan, approfittare della loro ospitalità e dormire, ora che finalmente parte di quel dolore si è alleviato grazie alla presa in giro ai danni del povero uomo che di male non ha fatto nulla, se non pararsi davanti a lei. [end] [Piazza-Ame] La ragazzina si è ben divertita con il povero e indifeso Yori, un trentenne inesperto nell'arte ninja e che capisce solo una volta sciolta l'illusione di essere stato attratto da un inganno della mente <che...che succede> ritorna alla normalità, d'avanti a se ha solo la visione di quella diciasettenne che non fa altro che ridere mentre nota che la sua mano non è più sporca di sangue e che lei non si trova nemmeno più nel punto in cui si trovava prima <era...era un illusione..>suppone visto le poche conoscenze che ha, ma visto anche i fatti ormai palesi <tsk..>per nulla contento <ti sei preso gioco di me...piccola impertinente grr..>visibilmente frustrato dal essere stato ingannato da una semplice ragazzina che aveva voglia di divertirsi <e smettila di ridere!>l'altra è visibilmente compiaciuta e non aspettava altro probabilmente che il momento in cui avrebbe capito che il tutto era solo frutto dell'immaginazione che lei stessa voleva far vedere al ragazzone capellone <maledetta..> non ci crede ancora, ma nel frattempo per l'altra è giunto il momento di andarsene, ha avuto il suo momento di svago e ormai sembra aver capito quale sia la strada per portarla a casa <e ha pure il coraggio di salutare...che ragazza impertinente...> aggrotta la fronte mentre le pupille tornano dilatate come prima, tutto il relax dovuto dall'illusione è svanito dopo essersi arrabbiato...anche se effettivamente adesso si ritrova con di nuovo le braccia sciolte, perfettamente mobili di poter far qualunque gesto <tsk...che gente...> sconcertato da questa vita di città decide anche lui di girare i tacchi, nel verso opposto al suo, di certo non ha intenzione di andare nella sua direzione...facendo un passo per volta verso un un <si...mi serve una sigaretta..>un distributore probabilmente, visto tutto lo stress che questo incontro gli procurato.||