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Missione D - Immersione

Saga dell'Assassino di Ninja

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Missione di Livello D

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con Aki, Nene, Kazuma

19:39 Kazuma:
  [Laghetto] L’inizio della primavera si sta facendo veramente tanto sentire, solitamente in questa stagione il meteo non è così tanto gentile e regolare, decide di fare un po’ come gli pare e anche in giornate importanti come questa purtroppo fa sentire la sua presenza con una, per quanto piacevole, anche fastidiosa pioggia di stagione. I passi che si susseguono sulle piccole patine d’acqua mischiate allo scrosciare delle gocce, fanno si che la figura del Nara sia ben notabile anche se non lo volesse. Kazuma si presenta come suo solito agli occhi dei circondari, e chissà quando cambierà outfit. Ad adornare il suo corpo vi è una tuta nera scolastica, non moderna, anzi, decisamente molto vecchia, qualcosa che gli studenti oggigiorno neanche si sognerebbero lontanamente di indossare, proprio per nulla. A fare da seconda copertura oltre la tuta c’è anche una mantella nera che copre praticamente tutto il busto fino ad arrivare alle cosce, e anche se teoricamente coprirebbe le sue braccia se tenute li sotto, per evitare di essere bagnato dalla pioggia e prendere un raffreddore sta ovviamente utilizzando un ombrello, di carta, con delle deliziose decorazioni farfallesche per pararsi dalle gocce incombenti su di lui. Infine immancabili oggetti facenti parte della sua estetica non possono che esserci il suo caratteristico cappello con visiera che porta anche nelle azioni più mondane e rudimentali e più per abitudine che per necessità, la sua Tanto che tiene al fianco sinistro rinfoderata, insieme anche ad un marsupio con varia oggettistica utile legato al fianco destro, ma che non contiene nulla di articolato o particolarmente pericoloso come Kunai o carte bombe. Ovviamente non dimentichiamoci del coprifronte da ninja tenuto legato sul braccio destro, sempre meglio tenerlo per sicurezza anche se quasi certamente il personale delegato lo riconoscerà senza problemi se hanno avuto delle informazioni sui partecipanti della missione prima che iniziasse. Ormai dovrebbe essere li al luogo di ritrovo con gli altri possibili compagni di missione che potrebbero essere con lui o meno questo giorno. L’odore dell’acqua del laghetto si disperde nell’aria e insieme alla pioggia che inumidisce l’aria e le piante crea una suggestiva sensazione che calma il torbido animo del ragazzo che ha passato gli ultimi giorni abbastanza male per un motivo o per l’altro, difatti chi per li potrà notare sul suo volto una particolarmente deprimente espressione di sconforto non così tanto pronunciata dall’essere la prima cosa che spicca del ragazzo, ma sicuramente abbastanza palese da poter essere notata con un occhio più attento. L’ombrello viene fatto portare più vicino alla spalla non appena entra nella zona da raggiungere, forse oggi potrà davvero scoprire qualcosa in più sul killer dopo così tante ricerche a vuoto. Un occhio di riguardo lo darà sicuramente agli ANBU attorno a lui osservandosi attorno sia con gli occhi che con il corpo, non solo per assicurarsi delle loro posizioni, per lo meno di quelli più visibili visto che molti sicuramente rimarranno nascosti, ma anche per accertare il più possibile che non stia sbagliando posto, dopotutto il bosco centrale è pieno di piccoli laghetti. Oltretutto questa si tratta di una missione subacquea, la prima volta che deve tentare una cosa del genere, anzi per dirla tutta questa è una delle prime missioni ufficiali a cui partecipa e nonostante tutto almeno un po’ eccitato per l’idea lo è, cosa che sicuramente smorzerà un pochino quell aria pensierosa e un po’ cupa che si porta dietro. Sicuramente arrivato sul posto non appena può tenterà di accertarsi con lo sguardo di capire se ci siano altri figuri nella zona che possano lontanamente fargli pensare o meno che possano essere dei compagni di squadra o meno, o quanto meno altri Ninja e sicuramente verrà sorpreso, non si sa se negativamente o meno, ma sicuramente sorpreso. {Tanto - Marsupio - Ombrello}

19:44 Aki:
 Dopo ciò che è avvenuto nell'ultimo periodo, si sta cercando di capire chi ha compiuto quegli omicidi. Delle uccisioni a sangue freddo in mezzo a tante altre persone che si trovavano nei luoghi per motivi diversi. Anche Aki ha deciso di intervenire e mettersi a disposizione della società. Lo ha fatto in due modi. Ha detto a una ragazza, Saigo, che la avrebbe aiutata a scoprire il colpevole come prima cosa, mentre come seconda ha deciso di agire attivamente proponendosi di partecipare alla ricerca di qualche indizio al bosco centrale, uno dei luoghi in cui l'assassino ha deciso di mietere vittime. Non sa molto di quello che è successo il Kakuzu. Semplicemente ha ascoltato alla TV le notizie che i telegiornali hanno deciso di trasmettere e in più ha letto qualche articolo trovato su internet. Oggi indossa una maglietta bianca girocollo coperta da una felpa grigio scuro con il cappuccio e chiusa grazie a una zip. Alle gambe porta un paio di jeans neri non troppo larghi e non troppo attillati. Ai piedi un paio di stivali di gomma che, insieme a un k-way nero, formano il 'giusto abbigliamento contro la pioggia' che porta sempre con sè durante giornate come quella di oggi. Il cappuccio è tirato su mentre si dirige al bosco centrale del grande villaggio. Decide di provare a attivare il chakra, non sapendo bene cosa lo aspetta. Così porterebbe la mano destra al petto provando a formare il mezzo sigillo. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del mezzo sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il copro in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. Si trova ora nel punto che gli è stato indicato: le rive del laghetto che contraddistingue questo bosco di ciliegi. Si guarda intorno per capire dove andare. Gli occhi cadono su una persona. Un ragazzo si trova là. Per lui è la prima missione ufficiale e non sa come muoversi, ma decide di avvicinarsi a lui [Tentativo impasto chakra][chakra 35/35]

19:57 Nene:
 Oh , quale giorno migliore per un immersione subaquea ? Al di la del villaggo delle ombre - il sapore nostalgico di due giorni passati nella stanza d'hotel con Nobu, hanno un sapore tra l'amarognolo e il dolciastro. Le si impiastriccia vista e bocca alla sola ipotesi di poterci in qualche modo tornare. Non è il solo problema - a dire il vero. C'è Saigo. I suoi messaggi. La vista scorre viscida lungo lo schermo luminoso del suo smartphone, zompettando tra un immagine e l'altra di ninjagram. Il riverbero annoiato dei proprio pensieri è un fischio asettico, atono, fisso. Non c'è niente nella sua testa. Ed il temporale le cola addosso rendendola poco più di una sciocca inetta in attesa del proprio team. I capelli neri si sono appiattiti lungo il viso. La camicia bianca in lino è infiocchettata a livello dello sterno - e lascia in mostra un paio di pantaloncini in spugna nera con la faccina d'un gatto sul sedere. Una mise molto da spiaggia e molto poco da città. Sarebbe stata più accurata a Suna, probabilmente. Data la mole di lavoro e la tipologia di missione, il visino annoiato saltella tra un sito d'acquisti e l'altro. Un espirare taurino che scaccia gocce dalla punta del naso - e via, Saigo, finita nuovamente in tasca con quel magro flusso di pensieri che si stoppa. Basta. A dire il vero, non è un fiore nel pieno della beltà della sua corolla. Il graffio al labbro permane lì, un pallido ricordo ora divenuto purpureo, contuso. Il sopracciglio spaccato invece presenta un graffio lungo un centimetro e mezzo, coperto dalla classica crosticina arrossata. E' normale, per un membro della Shinsengumi della divisione combattente. E' normale spingere all'estremo il proprio fisico ed il proprio animo. E' normale cercarlo anche oltre il lavoro? Questo, con ogni probabilità, non sono fatti nostri. Non è un problema palese, per tanto che non si presenta d'innanzi agli occhi. Sparito il cellulare in uno zainetto, si premura issar ambo le leve superiori, tirarsi indietro i capelli corvini passando con le ciocche tra le falangi, legandoli con un nastrino color caffè in un fiocchetto ordinato. Buffo vederla, così fuori luogo. Così in modalità estiva. Così in mezzo alla tempesta, nel luogo di ritrovo. Legati, ordinata, caotica - l'iride che par il cielo in estate si solleva verso chi altro sosta sospetto -kinda sus?- vicino al laghetto, portandosi la mostrina da recluta shinsengumi a rimaner fissata appena dopo la cucitura della camicetta, ad altezza della spalla. Una posizione molto militaresca. < ok ! > Le braccia si sollevano, raggiante. E per quale motivo? Ah, non ce ne deve essere uno per forza. < chi sono i due stronzetti che devono immergersi con m e ? > ... < L e t s G o o ! > Tuoni, pioggia, che altro deve scendere? Ma lei è letteralmente sulle rive di suna quando il sole è più alto e l'estate più torrida, altrove, persa. Ma questo a voi che importa? Nene ha un sorriso dolce come panna e fragole e - sebbene Aki sia lì, lei posa gli occhietti su Kazuma, formando una piccola /o/ con le labbra. < Kaneko - kun ! > Chissa' come saranno le sue basette, una volta bagnate. Il focalizzarsi su quelle due forze la spinge a spegner gli occhietti dietro alle palpebre - unir le mani, in concomitanza con due sfere parallele e differenti. Yin e Yang, fisico e psiche - s'uniscono in una sinergia d'intenti ed azioni con il disinnesco di un sigillo caprino formulato con entrambe le mani. Con cura ed attenzione. Se ciò fosse avvenuto, allora i kirakurei vomiterebbero fiotti che non s'avvalgono di nessun arte in particolare - andrebbero solo a rimpolpar muscoli, mente, occhi, ossa. Un rinvigorirsi, fresca come un girasole. [impèsto]

20:24 Kazuma:
  [Laghetto] Il ragazzo perso fra i suoi pensieri e la missione che sta per iniziare tra poco, riesce comunque ad accorgersi dell’individuo dal particolare aspetto che gli si sta avvicinando. Si gira verso la figura di Aki, prima con una calma da monaco ma poi all’improvviso sgrana gli occhi per qualche istante osservandolo. L’aspetto per lui è indescrivibile, se non fosse che il luogo è presidiato da degli ANBU penserebbe che possa essere qualche criminale che lo vuole prendere e derubare o peggio, uccidere. Ma come dicono mai giudicare un libro dalla copertina giusto? Tenta quindi di ricomporsi sistemandosi la visiera con la mano sinistra non occupata con l’ombrello, per fare un inchino verso il ragazzo come saluto, lasciandosi bagnare un poco dalla pioggia, tanto tra poco tutto il suo corpo starà nella gelida acqua. <...Buonasera..> raddrizzato continuerebbe col suo solito e monotono tono educato. <..Sono Kazuma Kaneko, anche lei fa parte della mission-> il Nara si blocca all’improvviso, come se gli si fosse infilato qualcosa in gola mentre parlava serrando le corde vocali. Ma non è successo nulla di tutto ciò, anzi ben si sono stati due i fattori a scaturire questa reazione, seguita da un lento e meccanico girarsi verso la direzione da cui ha sentito le due parole “Stronzetti” e “Kaneko-Kun”. Il primo colpo di shock che gli ha fatto sgranare gli occhi è stato udire quella orrenda e volgare parola dalla bocca di quella che pareva una figura femminile, il secondo seguito dall’azione di girarsi verso di Nene, scaturisce dall’aver riconosciuto la voce da cui proveniva. Da un certo punto di vista né è abbastanza grato visto che la presenza della ragazza e anche del Kakuzu, lo stanno distraendo dai problemi degli ultimi giorni che lo stanno mettendo sovrappensiero, ma d’altro canto non può che far scendere un rivolo di sudore non appena nota la presenza della Doku, visto che non sa che sentimenti potrebbe portare nei suoi confronti visto l’ultima conversazione avuta per messaggio fra le altre cose. E’ talmente shocckato che si dimentica persino che l’ha sentita dire quella volgarità, ma nel tentativo di ricomporsi una seconda volta si gira completamente in direzione della ragazza per fare un inchino di saluto verso di lei per quanto magari a lei non gliene freghi niente. <...s-signorina Nene, non mi aspettavo di vederla qui..> lo dice con un tono piuttosto incerto ma non infastidito o sarcastico, la sorpresa è genuina. Beh dai almeno per come l’ha salutato e il buon umore che permea da lei, magari da parte sua non scorre cattivo sangue, ed è anche passato un po’ di tempo dalla conversazione per SMS, ma d’altro canto stiamo parlando di Nene e non si può mai sapere. <...quindi essendo gli unici qua, quelli per la missione ci sono tutti?..> una domanda retorica posta con sicurezza a tutti e due i ragazzi che nonostante aspetti una risposta, dopo poco tempo, indipendentemente dal fatto che ella arrivi o meno, si palesa la figura di un ANBU sbucato dal nulla dagli alberi vicini al lago per consegnarli l’equipaggiamento che gli servirà per potersi immergere il più a lungo possibile. Kazuma e si spera anche gli altri lo ringrazieranno, ma come un’ombra nella notte sparisce nel nulla con la stessa velocità con cui è arrivato. <..fortunatamente non sembra un modello troppo nuovo…> dice Kazuma fra sé e sé che per chi sa, il suo rapporto con la tecnologia moderna non è il migliore, ma almeno un respiratore non ha troppo bisogno di una conoscenza esperta per poterlo utilizzare. Indi per cui il Nara si approccia alle rive del lago per prepararsi e finalmente concentrarsi su qualcos’altro che non siano gli avvenimenti recenti, anche se comunque ironicamente torna sempre sulla scena del killer. <...*sigh*..> sospira, ma anche se un po’ imbarazzante davanti ad una signora, per quanto Nene possa definirsi tale, per la missione è giusto fare anche questi sacrifici visto quello che devono andare a fare, se solamente non piovesse. Con destrezza Kazuma leva la sua oggettistica come ombrello, marsupio e spada e li poggia per terra vicino alla riva e passo dopo passo si leva qualsiasi altro indumento, ad eccezione del cappello che non può assolutamente essere tolto, per rimanere con un solo e glorioso slip rosso fatto di stoffa elastica, legato fermamente alle sue chiappe creando anche un bel solco, lui non ha bisogno di quella roba moderna. Fiero e senza un minimo di paura o imbarazzo alcuno ora, essendo totalmente immerso, per così dire, nella missione, rimane li per qualche secondo mezzo nudo sentendo la pioggia e il freddo gelido che permea su tutto il suo corpo, ma anche questo un ninja deve sopportare. Quindi senza indugio alcuno e tremando un poco deve abituarsi il prima possibile al clima o non servirà a nulla, indi per cui indossa il suo respiratore legandolo bene al viso e correndo si tuffa all’interno del lago piegando la schiena e le mani in avanti iniziando l’immersione. <...IIK..> fa un freddo cane. {Respiratore - Outfit ora: https://imgur.com/QrdKWyp}

20:42 Aki:
 L'acqua che scende in forma di piccole gocce dal cielo bagna il terreno in cui Aki cammina, rimbalzando sulla superficie dell'acqua e facendo quel rumore che rilassa tanto quando si è distesi a letto prima di dormire. La terra inzuppata sporca le sue scarpe, indossate apposta per evitare di macchiare quelle che di solito usa per uscire. In giro ci sono degli Anbu che ispezionano l'area, mentre AKi cammina verso la figura che precedentemente ha attirato la sua attenzione. Questo, nel vedere il giovane Kakuzu, sgrana gli occhi. Questa reazione, a cui lui è abituato, non gli fa né caldo né freddo. Solo che all'inchino dello sconosciuto, Aki tirerebbe fuori dalla tasca la mano destra per poi fare un segno di tirarsi su. < Non serve inchinarsi. Non sono nessuno. Mi chiamo Aki, piacere. > direbbe per rispondere alla presentazione dell'altro. Solamente qualche secondo più tardi, una ragazza si presenta nel suo campo visivo. Aki comincerebbe a guardarla: mai vista. Questa ha interrotto la domanda di Kazuma e il fatto che si conoscano viene facilmente in mente al Kakuzu. Non si metterebbe in mezzo alla loro conversazione, continuando a guardarli mentre parlano. Solamente alla domanda di lui comincerebbe a parlare. < Si, penso di si. > il suo tono non è scortese, ma solamente annoiato, se cos si può dire. Non è mai stato uno che spruzza felicita da tutti i pori, e in questo momento non può neanche fumarsi una sigaretta dato che le ha lasciate a casa a causa della pioggia. Poi l'anbu arriva e consegna loro gli attrezzi per poter immergersi: un respiratore. Infatti dovranno buttarsi in acqua per poter cercare indizi all'intero del laghetto che si trova di fianco a loro. Non ci pensa due volte e comincia a spogliarsi dopo che vede che anche l'altra figura maschile lo sta facendo. Comincerebbe dalle scarpe, per poi passare al kway, alla felpa, alla maglietta e infine i pantaloni. Rimane nudo con solo le mutande addosso. Da qui, dopo aver preso in mano il respiratore, comincerebbe a girarlo e rigirarlo per capire come indossarlo. Dopo qualche secondo, all'incirca mezzo minuto, sembra avercela fatta. Così, seguendo il suo compagno, si tufferebbe in acqua. Prima, però, si girerebbe verso la donzella. Non sente freddo ora, come mai. < Ti aspettiamo giù, poliziotta? >. Si, ha notato lo stemma. [chakra on]

20:42 Aki:
 [edit]https://www.pinterest.it/pin/104356916356094239/

20:52 Nene:
 Dissapori con Kazuma ? No, Nene non è il tipo di ragazza da guardare a queste cose - soprattutto per così poco. E la mole con cui si muove, la verve nel tono e nelle gesta - lascia ben intendere quanto poco ci sia rimasto di cui pensare dopo averlo mandato a farsi fottere con un semplicissimo: Fatti i cazzi tuoi. A volte metafore, parafrasi, giri e grangiri sono solo delle grandi fesserie di cui non abbiamo bisogno, e chissà che sia proprio questo il fascino di Nene. Sul setto degli occhiali da sole rosso fuoco, un po' tamarri - la rendono ancora più ostrogota di quanto non sia necessario. Si snuda dei pantaloncini, della camicetta che le adorna il petto - mettendo in mostra un fisico tanto longinileo quanto tonico. Dalle antiche, quella peschina - i lombi incordati. La muscolatura che si flette timidamente e mai realmente definita al massimo. Un costume nero costella la pelle di brividi totalmente ignorati, o forse - forse - c'è un segreto importante. Eccolo quì, un bel bottiglione di liquore! Lo gira e rigira nel polso - sventolandolo. < E dopo, se abbiamo fredd-- > Oh, ma sono già tutti in acqua? Sul capino nero della festaiola sbuca un punto esclamativo, mentre l'Anbu è ancora lì impalato con il suo respiratore in mano. *plik-plik*. < Cioè letteralmente abbandonata dai miei teamate, questi sono del mestiere eh. Lavorano sodo. > Capì? Manco due chiacchere, l'ombrellone, il paninetto. Come state, come vi chiamate. Poi uno che non è nessuno, ma è qualcuno. A o. Allibita. Lascia andare la bottiglia sul suo zainetto, con il respiratore sotto il braccio destro mentre il sinistro si alza per pararsi gli occhiali dalla pioggia e dal sole... Quale sole? Ah, che importa. < Bravi. > Si, ottimo lavoro Nene. Ottimo capo cantiere. < Nessuno Aki, vai un po' più a sinistra a cercare ! Kaneko-kun, prova un po' più su ! >

21:06 Kazuma:
  [Laghetto] <..mmh?..> talmente concentrato non solo non nota il costume di Nene, forse anche con coscienza non ha voluto vedere, ma non la sente neanche anche perchè si è buttato quasi subito in acqua e ci credo, con sto freddo. Ormai immerso insieme anche al suo compagno, senza stranamente la presenza di Nene attualmente, rimanendo un sott’acqua tenta di rilassarsi quei 2, 3 secondi per resistere al freddo gelido che c’è per tutto il lago e che sta mandando miriade di brividi su tutta la schiena del ragazzo fintanto che non rimane li per un po’. Ma una missione è una missione e che diamine sta facendo Nene? Sentendola parlare da fuori si gira con la testa da sotto l’acqua ma senza proferire parola magari gli è stato detto di fare così chissà. Ora nota il suo costume e per quanto sia imbarazzante da un certo punto di vista la missione lo distrae dall’avere qualsiasi altro tipo di pensiero strano, è 100% modalità serio. Inizia quindi a nuotare all’interno del lago a mo di rana flettendo e piegando gambe e braccia orizzontalmente iniziando a cercare con lo sguardo verso il lato destra della zona come gli ha detto Nene. Le iridi grigie nascoste dietro la visiera del respiratore tentano di trovare ogni possibile indizio o stranezza da dover ripulire dalla scena del crimine. La fauna locale del lago non è numerosa ma c’è e passando sopra i ciottoli e le piccole formazioni muschiose dopo pochi minuti il Nara si imbatte in qualche oggetto da recuperare, anche se difficilmente sa dire di primo acchito se si tratti di roba legata all’omicidio o meno, ma tant’è, prende e porta a casa, o più che altro lo tiene fra le mani per poi riportarlo a riva in un secondo momento, ha ancora spazio libero. Non è di certo facile, non perché non sappia nuotare, non è un campione olimpionico, ma una sgambettata o due la sa dare, il problema è forse che questo è l’ennesimo caso riguardo al killer che sta trattando, anche se non lo vuole ammettere in un modo o nell’altro avrà prima o poi bisogno di una pausa di qualche tipo, sia fisica che psicologica. Ad un certo punto spostandosi verso la riva ma rimanendo comunque ben lontano e in profondità fa sbucare il proprio collo e la testa dall’acqua in direzione di Nene. Si toglie il respiratore per parlare in sua direzione. <...Signorina Nene, ha trovato qualcosa?..> domanda un po’ stupida visto che rimane a riva ma non sa se ha il cuore o per meglio dire il coraggio di farglielo notare. Poi si gira verso la direzione dove idealmente dovrebbe essere andato Aki <...Lei signor Aki?..> {Respiratore}

21:24 Aki:
 L'altro ragazzo si butta e, come lui, voleva fare anche Aki. Qualcosa, però, è andato storto. Molto storto. Infatti lui si gira a porre quella domanda verso la ragazza, ma questa è ora semi nuda, se così si può dire. Indossa solamente un costume che le sta meravigliosamente. Lui si ferma a guardarla, pronto a utilizzare come scusa il fatto che sta aspettando una risposta alla sua domanda, anche se questa risposta è abbastanza ovvia: certamente lei viene, nel senso di spostarsi da un luogo all'altro mi raccomando, in acqua con loro dato che non è più vestita. C'è solamente un problema: lui è un maschio, quindicenni, pieno di ormoni impazziti e che ha davanti a sè una ragazza nel pieno della sua esplosione fisica. E cosa succede spesso ai maschiettini quando si trovano in questa situazione? Eh sì. Proprio come fosse mattina appena svegliato. Sente che qualcosa sta cambiando, che qualcosa si sta evolvendo, in lui e per questo decide di tuffarsi in acqua per poi tornare subito in superficie con la faccia. Ecco, ora potrebbe ritenersi salvo dalla peggior figura di me**a del secolo. Subito dopo, a spezzare questa situazione, esce la testa del loro compagno che, invece, si era tuffato. Una domanda che prende Aki un po' alla sprovvista dato che è concentrato su altro in questo momento. Uffa, se solo Nana fosse stata così matura come Nene ora potrebbe essere abituato a quelle forem, invece quegli anni di differenza tra le due ragazze si vede. Eccome se si vede. < N-no Kazuma. > direbbe. < Stavo aspettando la donzella e non sono andato ancora sott'acqua. > ma che gentiluomo che sei AKi. Veramente un uomo, ragazzo, modello. Una persona dai sani principi e pieno di galanteria. Sarebbe così se solo non stessi mangiando con gli occhi la ragazza davanti a te. < Vogliamo partire? Comunque poi accetto quel liquore, se è ancora disponibile. Ma prima di berlo vestiamoci. >. Ed ecco che, se la ragazza si dovesse tuffare, partirebbe alla ricerca di qualsivoglia indizio mentre in testa ha solo una cosa: quelle stramaledette forme femminili. Non bastava solo Saigo in leggings? [chakra on]

21:31 Nene:
 Bene, non era Aki - era solo un sacchettino di juta galleggiante quindi -- no, non era lui. Era solo allibita, inutilmente, ma allibita. Gli angoli delle labbra si riversano verso il basso, inseguendo il cappellino da poliziotto del signor Kaneko; lo insegue, lo vede sparire, lo vede spostarsi - ed ecco che dal bordo della coppa tira fuori un fischietto argentato. < fiuuu > Un fischio fende i tuoni e la tempesta, come farebbe una bagnina sulla bagnarola. Il petto si solleva ad incanalare il respiro - si svuota totalmente a lanciare il fischio. < Signorino Kaneko, la prego, veda un po' più avanti. No, io per ora non ho trovato n u l l a. > Magari perchè non ha cercato? Ah, può essere. Gli occhiali da sole coperti dalla pioggia sono pure fastidiosi. Chissà se può consegnare un cadavere alle autorità, se si riconduce ad un vero e proprio killer? Ah, no, non è il momento di formulare questo tipo di pensieri - soprattutto perchè si accorge che quello che galleggiava poco più in la' era un sacchetto di juta e non proprio l'altro compagno di squadra. Lo sfarfallio delle lunghe ciglia nere al di là delle lenti rosse si fa' appena più palese, un poco spaventato. Il telefono vibra nello zainetto mollato a terra. Ah, Aki? < Poliziotta? > La testolina corvina si volge a lui, confusa. Sarebbe divertente esser un polizotto. Sarebbe okay. Sarebbe la giustizia. E' divertente pensarsi come tale. < SONO IO. La giustizia. Vassallo del bene, in lotta contro il crimine con l'ausilio dei miei soli schiaffi. Ho i palmi baciati dai Kami. > Okay? E per giunta, li mostrebbe eccome questi palmi - proprio mentre Aki si butta in acqua scampandosela bella. Gli occhi lo inseguirebbero e anche lei - si leverebbe gli occhiali con una mossa carica di epicita - con uno sguardo agguerrito, azzurro oltre oceano. Con i tratti di una furia. Di quelli appena austeri, appena carichi di erotismo(?) - gettandosi in acqua, ma solo dopo essersi infilata la mascherina. E nel farlo, tenterebbe di poggiarsi contro la spalla di Aki - elargendo un bel tuffo bomba. /SPLASH!/ Si leverebbe con il capo indietro, il crine diligentemente pettinato - lucido - gli occhietti si poserebbero prima su Aki, poi sul signor Kazuma. < O si beve nudi, o non si beve a fatto - piccolo sacchetto di juta. > ... Vabbè - fosse riuscita, si sposterebbe con qualche bracciata di lato, affondando e muovendo le quelle autostrade di carne per raggiungere il fondo. [ck on]

21:43 Kazuma:
  [Laghetto] <..Ah un vero gentiluomo..> il ragazzo fra sé e sé fa questo commento sentendo le parole del Kakuzu concordando con le parole del suo narratore, senza ovviamente sapere cosa è successo poco prima, almeno facciamogli pensare che ci sia qualcuno che lo capisca bene come vorrebbe. Poi però sente delle parole che lo prendono alla sprovvista e lo fanno rabbrividire. <..liquore?.:> farfuglia tra sé e sé girandosi drammaticamente in direzione di Nene notando solo ora la bottiglia che aveva non avendola minimamente né sentita prima o vista neanche con la coda dell’occhio. E’ sconcertato, deluso, arrabbiato ma anche spaventato perché difficilmente gli verrebbe da inveire verso di una figura come Nene se non per una questione seria. Ma poi anche tutto il discorso sulla giustizia che sembrava partire super bene per poi trasformarsi in ostentazione della propria forza,AAAHH. Kazuma non ce la fa si tappa le orecchie per non dover più udire quelle parole tappandosi nel suo buco come fa sempre. Oltretutto anche da quella distanza l’acqua che schizzerebbe dal tuffo di Nene gli arriverebbe addosso, senza arrecargli fastidio fisico ma sicuramente turbandolo non poco dal punto di visto psicologico. <...ma..io....> rimane li ammutolito, sembra che l’unico che stia prendendo la missione un pochino più seriamente sia Kazuma in questo momento, almeno dalla sua prospettiva. Sbuffa tra sé e sé infastidito senza fare commento alcuno e dare attenzione agli altri due e questo comportamento probabilmente potrebbe essere notato, anche perché poco prima di ri-immergersi parla in direzione di Nene con un tono piuttosto caustico ma comunque stranamente educato, nonostante sia un Shinsegumi de facto. <...Signorina Nene…per favore cerchi al centro io continuo di qui, anche lei Aki…> dice così anche per il Kakuzu allo stesso modo e sistemandosi il respiratore torna sott’acqua, mentre probabilmente dagli sbuffi che tirerà da sotto l’acqua si vedranno delle bolle uscire che potrebbero essere scambiate per qualcos’altro. {Respiratore}

21:58 Aki:
 Che grande squadra. Uno che si incazza perchè la missione non viene presa sul serio, giustamente. Una che pensa a liquori e fa finta di essere un bagnino. E infine Aki, un ragazzino in piena crisi ormonale che si vede due bombe davanti la faccia e due gambe da urlo. AUUUUU. Beh, che dire. Meno male che è riuscito a entrare in acqua prima che occhi indiscreti vedessero la sua situazione abbastanza, per non dire molto, critica. Guarderebbe i suoi compagni, non riuscendo però a dare troppa attenzione a quello che fa Kazuma. I suoi occhi, che in questo momento possiamo immaginare come due pezzi di ferro, sono attratti dal corpo di Nene che, in questo momento possiamo immaginare come una calamita enorme quanto un palazzo. Vorrebbe rispondere a Nene, ma la guarda con la sua faccia normale, ma lo sguardo sembra perso a immaginare. Ma come nudi.. No non esiste nudi. Lui sa che non potrebbe resistere. < Si, nudi.. Come no.. > direbbe mentre i suoi occhi azzurri seguirebbero ancora le sue forme. Basta dai, che ha quindici anni e poi non cresce più. Solo che lei, prima di buttarsi in acqua, fa un errore. Proverebbe a toccarlo. Il punto è che ce le fa. Una cosa che proprio non riesce a sopportare è quando qualcuno lo tocca. C'è solo una persona che può toccarlo: Nana. Nessun altro. Non può farci nulla. Anche con Saigo è successo la stessa cosa, ma in quella situazione è riuscito ad allontanarsi in tempo. Ora non ce l'ha fatta perchè proprio nel momento in cui lei si appoggia alla sua spalla, Aki stava guardando l'altro ragazzo. Sente il contatto e poi lo 'SPLAH' che comunica che anche l'ultima è entrata in acqua. < Non toccarmi un'altra volta. > direbbe rivolgendosi a lei, anche se il suo sguardo è ancora rivolto verso il ragazzo. < Intesi? >. Il suo tono, che prima era molto più rilassato, si è fatto deciso e i suoi pensieri sono tornati a quel giorno che gli hanno impiantato quella maschera sulla schiena. Infatti gli altri che si trovano con lui potrebbero notare sulla scapola destra una maschera completamente bianca che è completamente attaccata alla pelle del ragazzo con lo stesso filo che si trova nei punti in cui la sua pelle cambia colore. Ora si rivolgerebbe verso di lui. < Ok > direbbe solamente per far capire che ha sentito ciò che deve fare. Così. si immergerebbe. [chakra on]

22:07 Nene:
 Contatto. Sarebbe il minor dei mali - soprattutto l'ironia della sorte vuole che lo shi no chi fluisca pigro, non ampliamente richiamato - rendendola solo una pigra tossina che sfiora l'altro senza dar alcun effetto strabiliante. Forse il sebo trascinato dall'acqua potrebbe render per qualche attimo - solo il momento del contatto - i colori più luminosi - il vento più piacevole. E' solo un attimo, Aki, il tempo in cui quella mano abbandona le rive ricucite dell'epidermide. Ed è la stessa mano, affusolata e dalle unghie smaltate di nero - a farsi fregio di un meraviglioso dito medio messo in mostra. < Stai calmo coglionazzo! > La grazia e la maestria portano il suo titolo, muovendo i fianchetti per spostarsi dal suo fianco dopo aver fatto il bagno a tutti (?). < Non scoperai mai se nessuno ti tocca. > Ecco fatto. Ha dato il suo verdetto. E via giù in acqua. Le gambette si muovono, cercano - al di la del bacino d'acqua non c'è niente. Ovattato. Si sta bene. Per assurdo il correre nitido dei propri pensieri la rende conscia di quanto questi siano un nodo. Nobu - Nobu ha bisogno di lei. Deve pensare lucidamente. Sembra normale. Non c'è la guerra fuori, sei solo una stupida ad aspettarla. I denti attorno al boccaletto che rimodula l'acqua estirpandone l'ossigeno improvvisamente sembrano dolere - così come le duole pigramente la mascella contratta. Ah, sì. Si sta bene. Non risale la corrente, guarda al centro. Il costato disegna una chitarrina bianca di costole curvando appena il busto alla volta del centro. Le mani dalle dita serrate, messe a coppetta - spostano le bracciate con una media velocità, prendendo quella frizione con l'acqua come se fosse aria. Niente di che. Fuji, chissà come sta, ora che ha litigato con Saigo. E Saigo, che diamine -- che cosa succede? Non può essere l'eroe e la giustizia, ma se fosse vero che i kami le hanno baciato i palmi, allora uno schiaffo a testa metterebbe tutto apposto? < aaah ! > Un sospiro di sollievo quando il capo si rialza dal fondale e qual'ora avesse trovato qualcosa, lo poggerebbe sulla riva per poi recuperarlo in seguito. Le spalle snudate si muovono a cercar il sollievo del riposo, del freddo - quando invece il bacino d'acqua dovrebbe or-ora risultare tiepido poichè fermo. Distratta dagli altri due. Il sorriso raggiante di quel girasole che aveva accolto entrambi ora sembra spegnersi o forse, prendersi solamente una pausa. < Il fondo di questo lago sarebbe da bonificare, ho trovato un pupazzetto.> Serissima, solleverebbe la mancina a mostrare un teddy un po' stortino. La testa mezza scucita - i bottoni negli occhi, neri, un po' allentati. Un po' tristino. Sospira, ripiega le spalle verso l'interno della cassa toracica, ed ecco posarlo lì di lato. [ck on]

15:07 Kazuma:
  [Laghetto] Prima di tornare ad immergersi il ragazzo ascolta e ode quelle terribili parole proferite dalla per niente volgare bocca di Nene. Il suo volto si pietrifica per lo shock guardando in direzione della e apre leggermente la bocca come per istinto naturale, non può davvero credere che possa aver detto una volgarità simile, pensava fosse particolare come ragazza ma non fino a questo punto, ovviamente per i suoi standard si intende. <..Si--Signorina Nene!..> inveisce verso di lei come un genitore che ha appena sentito suo figlio bestemmiare ed è rimasto sotto shock, è già la seconda volta oggi. <...Non sono i modi per rivolgersi a qualcuno..> non sa bene il contesto perché non ha sentito bene cosa ha detto Aki a lei poco prima anche se ha avuto sicuramente una reazione strana dalla sua visuale. Preso comunque dal suo rant interno di mezzo secondo, il Nara riprende senso della propria realtà e senza indugiare oltre si blocca dall inveire verso la ninja per fare una specie di inchino a mollo nell'acqua sempre verso Nene, per quanto possa muovere in libertà la propria schiena. Difatti quando lo fa parte della testa finisce irrimediabilmente nell’acqua andando a rovinare tutta la sua postura e facendolo agitare all’interno del lago per poi rimettersi dritto. <..*cough* *cough*..> tossisce i batteri e l’acqua ingerita per sbaglio durante quel gesto e poi torna a parlare con tono sommesso. <..Mi perdoni non avrei dovuti inveire così..> ha fatto tutto da solo, ma dopotutto anche se Kazuma non vuole credere che la Doku sia una Shinsegumi è parte comunque di quei ranghi ed è una figura che in un modo o nell’altro pensa gli debba dare il rispetto corretto, anche solo per sentirsi in qualche modo superiore moralmente. Detto questo si torna sott’acqua sbuffando e cercando degli oggetti, sentirà da fuori Nene anche se molto ovattata a causa della propagazione del suono nell’acqua. Effettivamente conferma la sua affermazione osservando l’interno del lago da dentro alla ricerca di oggetti da trovare e riportare. C’è veramente un sacco di immondizia e sporcizia nascosta, buste di plastica, lattine e cose del genere, uno schifo totale che danneggia queste bellissime acque che incredibilmente non sono ancora diventati verdi come i fiumi di città. Anche se non fa parte della missione non può che prendere anche quegli oggetti con se per ripulire il lago e comunque in verità ogni cosa qui vale, magari per fortuna pura trova tra quella sporcizia un oggetto preziosissimo per il caso anche senza accorgersene. Dopo aver raccolto così tanta roba però non può che per forza nuotare a riva per appoggiare momentaneamente la roba sui ciottoli e tornare subito al centro, rimanendo rigorosamente sempre nell’acqua visto che ormai il corpo si è abituato a quella temperatura e se uscisse così adios Kazuma proprio. Non si rimmerge subito però rimane un po’ in superficie con la testa per osservare con i propri occhi cosa stiano facendo Nene e/o Aki esclamando in loro direzione da abbastanza lontano. <...Come sta andando?!.> {Respiratore}

15:26 Aki:
 Una reazione che per molti potrebbe essere esagerata, fuori contesto. Ma nessuno sa la storia di Aki, nemmeno lui. Non ricorda e per questo non riesce a dare una scusa a questo suo comportamento che, agli occhi di estranei, ha del particolare. Proprio a causa di questo suo comportamento ha fatto venire in mente dei ricordi spiacevoli a Sango e lui non lo sa. Potrebbe ferire persone per questo e lui non lo sa. Per lui c'è sempre stato solamente lui e Nana e non gliene frega degli altri. Ma sarà veramente così? Il suo carettere formato con gli anni potrebbe essere veramente una carro allegorico che nasconde altro di completamente diverso al suo interno, come una facciata. Infine anche lui ha sofferto molto e ha dovuto diventare più forte per superare la cosa che nel mondo non doveva esistere: il bullismo. Beh, questo è ciò che ricorda e non c'entra con la sua ossessione di non voler essere toccato. < Tranquillo Kazuma. > direbbe dopo che questo va a sgridare Nene per il linguaggio che lei ha usato, pensando forse erroneamente che il ragazzo lo sta difendendo. Si girerebbe verso di lei dato che prima le dava le spalle giusto in tempo per vedere il dito medio che si abbassa e lei scendere nell'oscurità del lago. Non ha tempo di rispondere alla sua seconda affermazione, ma lo farà dopo. Così, seguendo le istruzioni di Kazuma, decide di sistemarsi meglio il respiratore per poi entrare in acqua completamente. Là sotto l'oscurità la fa da padrona, aiutata dal meteo che non è dei migliori. Se ci fosse un po' di sole... Almeno ha finito di piovere. Comincia a nuotare verso il basso, spingendo in modo alterno con le gambe e con le braccia per cercare di andare sempre più in basso per cercare qualsiasi cosa che potrebbe assomigliare ad un indizio. Non ha niente in mente di specifico e, per questo, tutta la immondizia che si trova sul fondale potrebbe essere qualcosa di interessante. Andrebbe a prendere ciò che più potrebbe essere inerente alla missione cercando di usare il suo buon senso e il suo intuito. Solo così può evitare di portare tutto a galla. Dopo aver preso quello che gli sembra più adatto, aiutato dalla spinta di Archimede, risalerebbe per appoggiare poi ciò che ha trovato sulla riva. < Ho trovato qualcosa penso, ma tutto lo schifo che c'è qua sotto non aiuta. > direbbe a Kazuma, per poi girarsi verso la ragazza. < Scopo con chi voglio e una volta arrivato a quel punto questa potrà toccarmi. Non so te, ma io non ho intenzione di farlo con gente che non conosco. Forse tu hai abitudini diverse. > le direbbe facendo un piccolo sorrisino e scuotendo la testa a destra e a sinistra leggermente tenendo lo sguardo verso la riva, quindi senza guardarla. [chakra on]

16:56 Nene:
 Il ciondolare pigro delle acque scurite dal tempo - la rende una bambola di porcellana immersa nel catrame. Ciocche come petrolio denso le scivolano dietro i padiglioni auricolari mettendo in mostra due anellini d'oro posti sui ambo i lombi. Molto sobri, a differenza della sua personalità. L'inveire di Kazuma, Aki immerso poco dopo di lei - e le braccia che si allargano di tanto in tanto a portarla più avanti - e quando immersa, a cercare con le dita sul fondale spostandolo appena, issando terriccio e sabbia e acchiappando, lì dove sente qualcosa, tutto quello che trova alla fine vien riportato in superficie e posato sulla riva - esattamente come fatto in precedenza. Perchè? Perchè non c'è nessuna sicurezza su quale sia l'arma del delitto - ma solo una strana supposizione. Il petto richiama ossigeno - e una volta fatto fuori il boccaccio da quel bocciolo - le labbra si schiudono ed il torace trema, fragile - o almeno in modo fallace. < Sei ributtante Kazuma. > La mole con cui parla è placida - sembra discordar totalmente con quello che le esce dalla bocca, come un fiume di miele denso. Le dita si sollevano dall'acqua, passano tra i capelli bagnati - il costato si fa' impero d'ossa che piegano l'epidermide - consolano le curve morbide del seno e dei fianchetti nascosti sotto il profilo dell'acqua. Si pettina con le falangi, il collo da cigno si curva pigro all'indietro. < Sono quelli come te che pensano alle cose più perverse. Vero, Ugly B? > Usa terminologia da giovane, ma neanche così tanto - forse Aki, che giovane lo è per l'effettivo, potrà ricondurre il nomignolo ad una categoria di uomo molto proibizionista, certo - ma anche molto pervertito - dai pensieri più sudici che la mente umana potrebbe partorire. E via che le spalle si abbassano, il corpicino si sposta appena in avanti al fine di ispezionare un nuovo lato del lago. < A me piace molto toccare le persone. Mi piace tanto anche essere toccata. Se vuoi, Aki, ti faccio vedere dove. > Il mento sfila da sopra la spalla - quel bocciolo a filo del respiratore svolazzano alla volta del Kakuzu in uno schiocco tenace, mieloso e -- oh, anche fin troppo venereo. [ck on stay attento Aki ti sberlo]

17:22 Kazuma:
  [Laghetto] Oltre ad essere stato totalmente ignorato da Nene, lui non può però ignorare le sue parole. Da sotto l’acqua con la sola testa ritta e fuori a osservare i propri dintorni, brividi forti e gelidi gli scendono sui dintorni ascoltando quelle parole, ma non per il freddo bensì per l’effetto psicologico che gli fanno. Lo sguardo non visibile a causa della forma del respiratore è fissa verso Nene e le sue palpebre stanno per distruggere il vetro della maschera a momenti per quello che ha sentito. Rimane in silenzio per qualche secondo finché non viene interrotto a queste parole <...R-Ributtante?!..Perverso?!...> oggi per il Nara è un colpo al cuore dopo l’altro, non riesce neanche a computare cosa voglia andare a dire con quella parole, in che modo dovrebbe essere Kazuma ributtante per lei, che diamine ha fatto di male. A quel punto non ci vede più, il rispetto formale e la presenza degli ANBU nella sua testa iniziano ad affievolirsi sempre di più e non può che avvicinarsi con pochi balzi all’interno dell’acqua, tramite la mozione di gambe e braccia in direzione di Nene e Aki osservando e ascoltando cosa si stanno dicendo ma anche per poter parlare meglio. Si toglie momentaneamente il respiratore, non del tutto, ciò che serve per mostrare il proprio viso più serio che mai, forse il più serio che Nene gli abbia potuto mostrare. Sguardo gelido, quasi irritato e labbra serrate. <..Si-!..> Rimane così per qualche secondo pronto a proferire parole caustiche nella direzione della ragazza ma non appena vede cosa sta facendo e dicendo ad Aki non può che avvicinarsi il più velocemente possibile per tentare di frapporsi tra i due per dividere la Doku e il Kakuzu, senza usare forza bruta o altro, anche perché non pensa funzionerebbe, ma semplicemente cercando di ficcarsi in mezzo ai due. <...Signorina Nene adesso basta, non è un comportamento consono alla missione questo qui!..> è la prima volta forse dopo tanti anni che si sfoga con qualcuno soprattutto con qualcuno cui teoricamente porterebbe rispetto, ma il Nara effettivamente non riesce davvero a vedere Nene come una Shinsegumi non ha per niente il loro modo di fare, o ciò che lui si immagina possa esserlo. <...tantomeno per una signora, non mi pare di essere io quello perverso qui...> anche se magari ciò che la ragazza voleva fare era semplicemente stuzzicare il ninja per lo stesso purtroppo non potrà mai essere percepita in tale maniera, per lui queste tipo di cose sono molto, troppo importanti, in un modo o nell’altro e se ha resistito finora con le stranezze della ragazza questa volta non ce la fa proprio a resistere, proprio perché sono in missione come detto anche da lui. Dicendo questo per una volta non si scusa neanche con la sua interlocutrice come farebbe di solito e se tutto andasse bene, ossia Nene non tentasse di ucciderlo per così dire, proverebbe a immergersi di nuovo sott’acqua rimettendo il respiratore e allontanarsi dal gruppo per cercare altri oggetti. <..io continuo a cercare..> {Respiratore}

17:40 Aki:
 Il problema di tutto è uno solo. Potrebbe essere quel seno che si trova davanti, e un po' lo è. Potrebbero essere quelle curve che fino a prima aveva davanti, e un po' lo sono. Ma queste sono solo delle piccole, anche se piccole non sono, cose. Infatti ciò che rende la situazione ancora più drastica è che Nene ha un carattere che ad Aki piace moltissimo. Indovinate a chi assomiglia agli occhi e alle orecchie del Kakuzu? A Nana, colei che è sempre stata il simbolo da imitare nella sua mente. E infatti parlare con lei gli piace, soprattutto perchè non sta cadendo alle provocazioni di lei, che per il momento non lo sta toccando. E visto che solo questa ultima cosa potrebbe infastidirlo ora, si sente tranquillo e solo con lei in mente. Gli dispiace pensarlo, ma per ora Nene lo sta attirando di più di quanto ha fatto Saigo. Con questa c'è stata una attrazione fisica, ma per ora se si parla di carattere la Doku gli piace molto di più. < Oh, come ti sbagli. > direbbe per rispondere a lei, che con quell'aggettivo molto giovanile pensa di averlo capito. Ma non è così. Lei, invece, sembra molto sicura di sè, come lo è lui, ma quegli anni di differenza un po' si sentono. E grazie a questa sua sicurezza, andrebbe a rispondere anche alla ultima domanda. < Beh, sicuramente mi farebbe piacere, ma come ti ho detto prima non mi faccio toccare da persone che non conosco. Quindi potremmo trovarci post missione. Abbiamo anche il tuo liquore per stringere amicizia. >. Infatti, senza problemi, le chiederebbe di uscire. Un invito abbastanza diretto, senza sapere che lei potrebbe essere impegnata. Quei discorsi fatti da lei, però, potrebbero far intendere che non lo è. Poi Kazuma si mette in mezzo e con un sorriso Aki si gira verso l'altra parte, mentre questo si inalbera con Nene. Il sorriso cresce senza però farsi vedere. Le sta un po' bene sinceramente, anche se questo tipo è abbastanza noioso. Mamma mia se si sconvolge per due parole innocenti.. tiene questi suoi pensieri per sé. Così facendo, andrebbe a ributtarsi sotto acqua in cerca di altri possibili indizi per poi tornare a galla e depositarli nel solito posto. [chakra on]

18:35 Nene:
 E' tutto piuttosto complicato ma - andiamo con ordine. L'acqua rende tutto ovattato attorno alle tempie - il muoversi sinuoso delle ciocche nere attorno al viso la distrae. Il messaggio. A casa. Saigo. Nobu. Un garbuglio nero ed iracondo fatto a penna le si forma sul viso sotto forma di oblunghi nastri di seta, non troppo dissimili dalle piume di un corvetto arrabbiato e gracchiante. Non pensare. Non adesso. Sorridi. Sei forte. Le due bracciate che rimanda oltre il sito ispezionato le fanno scoprire che non c'è niente in quel tugurio artificiale. Sarebbe bello che questo fosse un lago vero - un lago simile a quello che c'era vicino a casa sua nel suono. Le palpebre muoiono dietro il vetrino del respiratore, ed il proprio fiato - diviene un macchinoso ribollere d'ossigeno ad inebriarle i polmoni. Qualsiasi cosa stiano cercando, forse - è già su quelle rive. Forse, invece, giace ora nelle nicchie inesplorate. Lascia stare entrambi per una fetta di tempo indicibile, così come ha fatto purtroppo il narratore con i suoi compagni d'avventura. Non è carino avere della suspance da parte di Nene? O forse vi rende nervosi? A dire il vero non fa' niente - rialza il capo con un sospiro liberatorio giusto quindici minuti dopo - fregandosene totalmente delle paranoie e del probizionismo di cui si veste Kazuma poichè - a conti fatti - l'ha già inquadrato. < si si basettone, fai il cazzo che ti pare, ma stai lontano da mia sorella. > Un bofonchiare mentre il freddo le carezza il viso contuso - le labbra come sangue denso si schiudono tremanti - lambiscono ossigeno vero, aria vera - sebbene minerale per via del lago - così come si smuovono le spalle a giocar con la pazienza delle gocce che le imperlano il corpo. < Aki... > Sospira, come se la giovinezza del ragazzo le avesse in qualche modo arrecato fastidio. Si leva sul bordo, agganciando velocemente i palmi al ferreo recinto - ed eccola scavalcar con una gamba e poi con l'altra tornando fuori. In pieno assetto estate. Chissà se Nobu alla fine è tornato a casa. Lo sguardo biascica annoiato, distratto, nella replusione d'appagar un desiderio. Non vuole cercarlo. Passerà da lui, poi tornerà a casa. Il corpo trema prima ancora che possa concepir di esser al freddo - ma hey, eccola rimettersi gli occhiali da sole nonostante oramai sia scesa quasi la sera. La tempesta almeno è finita. < Se vuoi toccarmi tra le cosce non devi esser mio amico. > Scocca dandogli le spalle, senza manco guardarlo - come se avesse letto un paragrafo di una bibbia piuttosto arcana. La bibbia di Nene. Dove lei è il profeta di giustizia che s'è appena proclamata su gentile consiglio del Kakuzu. E mentre pensa a ciò che dice, riversa gli angolini delle labbra in giù - prendendo appunto quella bottiglia trasparente. Amara. Giù un sorso secco che le colpisce la gola con un invisibile conato stroncato sul nascere - ma che le storce musetto e le fa strizzare gli occhietti. E' chiaro che parte del liquido abbia toccato il cavo orale e si sia riversato nella sua nicchia vitrea - ma ecco, sarà molto divertente. < Anzi, un po' mi darebbe fastidio conoscerti. Conosco troppa gente ultimamente. Mi sta sul cazzo sta cosa, capisci? Mi sentirei una merda se poi ti affezionassi. > ... <Punto primo. Punto secondo: Ti dico che ti faccio vedere dove mi piace esser toccata e tu dici /ah ok, conosciamoci prima però/ -- daaayum, u fool! > Gli fa cenno dell'indice che rotea sulla tempia, un bivio tra dargli dello stupido o del pazzo. Ma non importa. Con i suoi occhiali da sole cerca il numero di Nobu sotto la rubrica, il pollice scivola piano in direzione della cornetta verde ma... No, Nene, che idea stupida. Blocca il cellulare. < Venite a bere vah, coglionazzi. Kazuma, fatti toccare gli addominali...> Ci sono poi? Si suppone di si. E l'immagine di lui che affoga il viso in acqua per inchinarsi? AH, vivrà leggera. Con un sorriso sulle labbra. E' tutto okay, alla fine. < ahahah -- > Lì aspetterà lì, scaldandosi con un mega asciugamano e rivestendosi poco dopo. Chi berrà dalla bottiglia, beh -- andrà in giro un po' storto. [ck on][arte del veleno lore -saliva-]

19:00 Kazuma:
  [Laghetto] Basta con questa tortura, è l’unica cosa che vorrebbe Kazuma in questo momento,una delle sue prime missioni, una cosa che ha aspettato per così tanto tempo su un qualcosa di così importante per lui soprattutto ed è la cosa peggiore che potesse mai provare per quanto Nene sembra divertirsi e pover Aki lui ne ha neanche tanto colpa. Ormai si sta iniziando a disintetizzare come ogni buon essere umano normale alle volgarità, soprattutto quelle di Nene quindi non ci sta facendo neanche più caso. <...Ma parla di Naomi?..> indignato come pochi fa una faccia da incorniciare quasi, anzi ogni espressione fatta quest'oggi da Kazuma sarebbe un ottima emote su qualche chat di streaming, ci si potrebbero fare tante di quelle reaction. <..io non farei mai nulla di male a lei cosa va insinuare?..> certo che il tono ultra difensivo non aiuta anche perché la ragazza era palesemente ironica...forse, effettivamente Nene è un individuo che per Kazuma che ancora conosce poco, è abbastanza indecifrabile. Aaah cosa staranno pensando gli ANBU a quest’ora non se lo vuole neanche immaginare. <...AAAhhh basta..> inveendo così il Nara decide una volta per tutte di ignorare Nene per i prossimi minuti e qualsiasi cosa dica prima che gli venga un infarto e rimanga ad annegare nel lago. Si immerge completamente nel lago rimettendo il respiratore a continuare il suo lavoro cercando di trovare anche Aki con lo sguardo mentre esplora i piacevoli e sporchi fondali, che il Nara non si fa problemi a ripulire per quello che può, tentando ovviamente id portarsi a casa anche le cose che servono per la missione. Forse per l’agitazione accumulata sembra quasi che il freddo gli stia facendo poco e nulla e fra le altre cose la pioggia si sta anche diradando un po’ da fuori. Il suono dell’acqua che scorre, la poca fauna che vi è nel lago, la luce che filtra lo aiutano a rilassarsi e anche sentendo sbraitare Nene oramai le sue orecchie riempite d’acqua ovattano completamente il suono della sua voce lasciandogli qualche momento di pace. Da un certo punto di vista nonostante tutto questa giornata però si è rivelata in qualche modo positiva, se così possiamo dire, per lui nonostante lo stress psicologico provato. Non solo è stato distratto da tutta quella faccenda con Fuji e la foto che l’ha martoriato negli ultimi giorni mentalmente, ricordare quelle immagini forse è l’ultima cosa che gli serve in questo momento, ma soprattutto ha superato un passo importante. Nonostante tenga un certo riguardo verso il rango che Nene porti lasciando da parte la sua visione di lei, Kazuma è riuscito ad andare oltre persino al suo lavoro e parlarle più come sua pari nonostante fosse comunque molto formale nel farlo, questo a denotare che forse forse il Nara si sta finalmente sciogliendo un po’ di più, nonostante ovviamente la strada da fare sia molta per non dover più pensare a queste frivolezze o comunque tenerle attenuate. In ogni caso, Kazuma è abbastanza sicuro di aver cercato in lungo e il largo il più possibile per qualsiasi cosa possa tornare utile o meno per le investigazione ANBU, indi per cui decide di alzare il capo dalla patina d’acqua e avvicinarsi piano piano verso la riva dove anche Nene è diretta, oibò le coincidenze del destino. Il Nara da uno sguardo anche ad Aki con cui non ha molto avuto modo di parlare purtroppo, le sue attenzione mentali erano rivolte per molto a Nene a causa del suo comportamento, ma almeno forse il Kakuzu ha trovato un qualche risvolto positivo per il futuro. Avvicinandosi e sentendo il dire di Nene non può che non essere sorpreso, ormai ci sta facendo davvero l’abitudine. <...signori-oh basta lasciamo stare..> sconfortato evita di andare contro di lei urlando da lontano, decidendo mestamente di avvicinarsi. Nonostante tutto è strano, ma sente quasi che forse la presenza così bizzarra della ragazza le stia quasi compiacendo in un certo senso, detesta il suo carattere ma proprio quella sfida che gli crea al suo modo di fare e comportarsi lo intriga e gli fa paura allo stesso momento. Guarda il cielo che si sta schiarendo e fa un piccolo sorriso, accennato appena pensando che forse non è stata così male dopotutto dai, magari rimarrà anche un pochino li sulla spiaggia dopo aver dato gli oggetti, ma il liquore, oh no, assolutamente solo sake. <...Etciù..> oh no. { END}

19:03 Aki:
 La missione può essere considerata finita. Dire compiuta è un po' esagerato, dato che non sa cosa doveva cercare. Si può dire che come missione era un po' troppo vaga, ma alla fine dei conti sarebbe difficile sapere cosa cercare anche per chi la missione la affidata. Intanto ha portato il maggior numero di cose che ha trovato interessanti a riva e questo lo soddisfa. Anzi, gli dà la scusa di poter interrompere qua il suo lavoro. Ormai la sera ha preso il potere nel cielo che dopo la pioggia è diventato solamente grigio. Vedrebbe la ragazza uscire dall'acqua rimettendo in mostra quelle sue forme, quelle forme che rimangono al centro dell'attenzione di Aki. Era riuscito un po' ad abbandonare quei pensieri per tutto il tempo che sono stati in acqua, ma ora che ce le ha nuovamente davanti sono tornate in mente come dei missili. < Beh, come ti ho detto prima potrei essere felice di fare certe cose con te, ma non prima di averti conosciuta meglio. >. Ecco cosa pensa. Solo che sembra che lei non sia di questa opinione. < Allora non amici, evitiamo quel passaggio. Ma almeno conosciamoci meglio, se è questo che vuoi. >. E infatti poi capisce che così lei non vuole. Dice qualcosa che fa sorridere Aki e mentre la guarda penserebbe a quanto potrebbe essere stronza. < E allora niente. Chiudiamo qua il discorso se per te non ha senso conoscerci meglio. >. Ecco qua. Sembra essere finito tutto e per questo, una volta uscito dall'acqua, andrebbe verso i vestiti. Non ha nulla con cui asciugarsi perchè ha sempre la testa per la nuvole. Decide di vestirsi comunque anche se bagnato. < Fate voi rapporto. Io vado. > direbbe guardando i due. < Ci si vede. >. Neanche il nome di lei gli chiede. Ormai non gli interessa, anche se ha sentito come si chiama più di un paio di volte da Kazuma. < Vorrei dirvi che è stato un piacere, ma non è stato proprio così. > ed ecco qua che decide di incamminarsi verso casa pronto a rivedere Nana.[END]

Kazuma, Nene e Aki si ritrovano in maniera del tutto irregolare e non predeterminata, all'interno del lago del bosco centrale per la missione di grado D a cui i tre si sono iscritti, riguardante la ricerca di oggetti riguardo il caso del killer all'interno del bacino d'acqua, in cui i tre in mezzo alla pioggia si sono dovuti immergere.