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{ Kokketsu - Questioni di Famiglia }

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con Rasetsu, Kamichi, Mattyse

15:54 Rasetsu:
 Per fortuna - avrà venduto l'anima al demonio - il tempo sembra essere quasi buono. Non pare stia piovendo, anche se le nuvole hanno iniziato ad adombrare il cielo pomeridiano. Dovrebbe trovarsi già in compagnia di Kamichi, al quale aveva detto d'incontrarsi proprio al quartiere notturno per poter discutere a proposito dell'innata e dell'eventuale innesto che gli hanno fatto. Ha indossato i suoi soliti abiti, sgraffignati (pensavate veramente che fossero suoi? Poveri illusi) dall'armadio di Touma senza neanche chiedergli il permesso. Quando mai l'ha chiesto per rubare? Qualora l'avesse scoperto, gli avrebbe semplicemente detto che glieli avrebbe restituiti, ma fino ad allora... fa spallucce. Una camicia bianca ne copre il magro sterno e le ben ricalcate costole, coi polsini ben abbottonati per non far vedere le orride cicatrici che ogni volta è costretto a farsi per attivare l'innata, lasciando così che la ferita non guarisca mai completamente. Una giacca nera, un simil cappottone che gli va anche grande in quanto a larghezza, è lasciata aperta e gli arriva sin ad altezza delle ginocchia. Non sono affatto abiti della sua stazza, poiché Touma è decisamente grosso ed è il doppio di lui. Bisogna sempre accontentarsi finché non riesce a racimolare abbastanza denaro per andarsene e rimpolpare il suo guardaroba. Un paio di pantaloni neri completano il suo vestiario, con tanto di cintura nella quale ha infilato la sua camicia. Non porta occhiali né altri accessori, se non un paio di scarpe - questa volta uguali tra di loro - che è riuscito a rubare ad un altro ubriaco addormentato. Dal canto proprio, non sembra essere ancora intenzionato ad attivare la propria innata tanto meno il Chakra. Aspetta il momento propizio. Passeggia con far tranquillo, slanciato, lanciando un'occhiata di sottecchi al biondino così da sincerarsi che sia ancora vivo e che riesca a camminare con le sue sole forze. <Quindi, vuoi raccontarmi qualcosa in più a proposito di quel che t'hanno fatto oppure sei ancora convinto che mi farai paura atteggiandoti come membro della Shinse-qualcosa?> Così, giusto per sottolineare quanto non gliene possa fregar di meno della sua funzione in quella corporazione. Non ha mai rispettato neanche il suo Kage - vabbè, voi direte: era Yukio - figurarsi il resto delle persone che incontra. <Nyahahahah> Dal nulla, poi, si lascia scappare anche una mezza risata, fastidiosa come poche. [ Chakra OFF ]

16:11 Kamichi:
  [Strada] Un sole alto e luminoso nell'empireo azzurro che sovrasta il capo del nostro giovane eroe tribale, bianco nella carnagione ed ametista delle iridi, vestito coi sui abiti classici e NON con la classica divisa della shinsengumi, vista la natura dell'appuntamento organizzato con il Rasetsu. Il pomeriggio è nel suo orario di punta, lì dove uomini e donne si danno allo sfarzo e al divertimento sfrenato nella ore notturne, dove droghe ed alcol scorrono a fiumi mentre i più diligenti si lasciano andare alle calde braccia di morfeo, e dove risse e litigi s'infiammano ben più spesso del consentito visto gli animi delle persone che frequentano questi luoghi. <Non è posto da me questo> prende fiato <Sarebbe stato meglio darsi appuntamento in un altro luogo> giudizi e pregiudizi vari, la figura del diavolo dalla droga facile non è di certo accompagnata da uno charme e da un'indole consone alla fiducia, anche il suo attitude non sarebbe un grande aiuto alla questione, eppure per quanto riguarda il da farsi relativo al sangue nero, è la sola pista del nostro giovane tribale, non può fare altro che girare assieme a quella figura diabolica. <Non sono cose di cui parlare> prende fiato <O almeno, non ora che siamo qui in giro a parlare e camminare in mezzo a tutti> anche se tutti è un parolone visto l'orario, ma anche quelle poche persone, sono di troppo in questi discorsi così riservati e privati. <Se conosci un posto dove possiamo sederci e parlare tranquilli, lontano da orecchie indiscrete, sono disposto anche a parlarti di quello che mi è successo> continua, con un tono di voce ed un attitude, a sua volta, poco consono all'instaurare un rapporto di armonia e fiducia tra i due, poiché alla fin fine, vede il rosso ancora come una figura del tutto estranea alla faccenda, e vedendone i modi, gli usi ed i costumi, fa ancora parte della categoria dei criminali da tener d'occhio, per l'ottica militare del nostro tribale. <Ma dovrai dirmi di più riguardo quello che hai chiamato> attimo di pausa <Dono del sangue nero> riportando le testuali parole del drogato diavolo con cui sta camminando, e lasciando ordunque a lui il commando di quel moto di coppia, seguendolo, ed aspettando una di lui risposta al riguardo. [Chakra Off]

16:25 Rasetsu:
 Prosegue nell'avanzare con assoluta calma, piuttosto lucido invero. Con molta probabilità, non ha ancora bevuto né ingollato alcuna droga. Per ora, ovviamente. E' assolutamente impossibile che resti sobrio e pulito per tutte le ventiquattr'ore di cui una giornata è composta. Sbadiglia in maniera del tutto sgraziata, spalancando le fauci ma non per questo ponendovi il palmo d'una mano davanti. Non è esattamente il galantuomo che vuol sembrare - o che potrebbe semplicemente sembrare agli altri - con quegli abiti che gli si trova addosso. <A quest'ora, 'sto posto è deserto.> Biascica in sua direzione, passandosi anche una mano tra i ciuffi cremisi ad altezza della nuca. Giusto per sottolineare quanto il luogo non debba granché influire sui discorsi che stanno facendo. <Anzi, tre quarti delle volte è anche pieno di gente che ancora dorme per riprendersi dalla sbronza della sera prima.> Infatti non sarebbe tanto inusuale vedere gente che collassa da un momento all'altro nel vicolo accanto ad un locale notturno. <Comunque sia, se proprio non ti senti al sicuro, vieni con me.> Non lo sfiora neanche per errore, infilandosi ambedue le mani all'interno delle tasche dei pantaloni. Di solito, si sarebbe messo a giocare con un barattolino contenente delle pasticche, cosa che al momento non riesce proprio ad ottenere. Difatti, non potendo aver completo accesso alle varie innate né a tutti i laboratori dell'ospedale di Kusa, sta avendo giusto qualche difficoltà. Per fortuna, ricorda benissimo la formula della Sbrilluccica, potendo preoccuparsene in seguito. Gli mancano soltanto degli ingredienti. Lo condurrebbe in uno dei vicoli più vicino ad un Maid Cafè - dove probabilmente vorrà andare al termine della loro chiacchierata - dove potranno stare quanto meno tranquilli. <Non ho una casa tanto meno un posto che possa definire mio, non più. Altrimenti t'avrei chiesto di vederci alla vecchia Kusa, ma non so quanto convenga allontanarsi così tanto per fare quattro chiacchiere.> Ammette, facendo spallucce e portando la testolina dai cremisi ciuffi a piegarsi da un lato, giusto per squadrarlo meglio. Si fermerebbe in prossimità d'un muro, inoltratosi nella viuzza, con le braccia incrociate al petto e le spalle contro la parete. <Facciamo così> Abituato a contrattare con qualunque elemento, soprattutto se or pare abbastanza lucido da non sbroccare per poco. Anche se non è detto. <Una domanda a testa. Dimmi quello che voglio sapere e ti risponderò. Penso avrai intuito che sono qui per aiutarti. Un Kokketsu non viene lasciato indietro dalla Famiglia.> E questo è un suo sano principio, in memoria della sorella Kurona. [ Chakra OFF ]

16:41 Kamichi:
  [Strada] Le parole del rosso coincidono con l'effettiva realtà dei fatti, sia quando parla del loco in cui si trovano, sia per quanto riguarda il suo status di galantuomo nullatenente. <Questo lo vedo, ma parliamo di qualcosa di assai particolare> prende fiato <Qualsiasi ubriacone in giro potrebbe essere una potenziale minaccia per il segreto che serbo> continua, seguendo quella figura diabolica, quel tossico incontrato tra le foreste del bosco oscuro, in quella giornata dove è persino riuscito a controllare in parte quella sua potenza, quella sua energia demoniaca latente. <Qui penso possa andare bene> guardandosi ora a destra ed ora a sinistra, per assicurarsi che non vi siano effettivi individui attorno a loro, in sicurezza assoluta per poter parlare di quello che il rosso richiede, e che chiede, con anche abbastanza supponenza <Anche se appartarmi con una ragazzo in un vicoletto> continua, prendendo qualche centimetro di distanza dal Rasetsu <non è mai stato nei miei sogni, sappilo> avvisa il diavolo, volendo mettere in chiaro che attualmente parlando, è colui che da, non colui che riceve. Il viso, il corpo e le movenze tutte appaiono ancora quelle di un ragazzo stanco, non stremato, non sull'orlo di svenire, ma quel suo ultimo "combattimento" lo ha davvero portato a tirar fuori una forza ed un'energia che prima d'ora non aveva mai cacciato fuori, che non aveva mai neppur pensato di avere, considerando il poco conto che quelli nella di lui tribù gli hanno sempre dato. <Non so quando, non so come e soprattutto non ne conosco i motivi> prende fiato <Ma poco dopo il mio ingresso nella shinsengumi, mi sono ritrovato all'interno della torre principale> riferendosi ovviamente all'imponente costruzione di controllo e potere che vige al centro di tutto il villaggio, luogo di oscuri misteri, tra cui, quello del corpo di ricerca degli scienziati della shinsengumi. <Mi sono ritrovato lì, immobile e già preparato per un operazione chirurgica> continua <ed è stato lì che mi hanno messo in corpo questa cosa> continua <Ed è stato lì che ho iniziato a portare questo orrendo fardello> non gli ha dato tutti i dettagli, come ovvio che sia, non si fida mica, e di certo, non sarà la prima discussione a fargli rivelare chi, come e quando. <Credo di aver risposto alla tua domanda, e forse ti ho detto anche troppo> anche se non tutto, gli ha detto già tanto considerando le informazioni riservate che egli stesso gli sta donando, per colmare forse una curiosità diabolica tanto quando il rosso <Ora tocca a te, e spero che quanto ti è stato riferito resti un qualcosa tra me e te> continua <Sono informazioni che probabilmente non dovrei neppure ricordare, e soprattutto, divulgare> ma come già detto, non ha altra scelta, se non assecondare il fare del Ryuuma. [Chakra OFF]

17:26 Rasetsu:
 Fa roteare gli occhi verdastri verso il cielo per via del commento che Kamichi fa a proposito del luogo nel quale si trovano. <Ma non ti sei mai ubriacato in vita tua?> Sembra piuttosto giovane, quindi trova inverosimile che non l'abbia fatto neppure una volta. <Le tue percezioni sono orrendamente falsate durante la sbronza, motivo per il quale difficilmente potrebbero anche solo ricordare degli aneddoti. Ci sono dei buchi di memoria spesso e volentieri. Inoltre, basta non menzionare i soggetti, non trovi?> Parlare in codice, in un certo senso, dando per scontato che, così facendo, possa risolvere qualunque problema venga poi a crearsi a monte. Insomma, ha anche senso quello che sta dicendo, ma magari funzionava in un villaggio non abbastanza controllato come lo era una volta Kusa e non a Kagegakure dove le forze dell'ordine - quelle vere - sono a stretto contatto con il Consiglio dei Daimyo che protegge e governa questo conglomerato di distretti. <Guarda che non è male> Parla per esperienza, capite? <anche se continuo a preferire le donne, quindi puoi stare tranquillo.> Si stringe nelle spalle, mantenendo queste ultime poggiate contro il muro dietro di sé assumendo una posizione che, a conti fatti, sembra essere piuttosto comoda. Agita appena la mancina nell'aria per sottolineare quanto detto, preoccupandosi di ascoltare quel che vien pronunciato in seguito e dargli le risposte che pare stia cercando. <Non vorrei dirtelo, eh> Così, mettendo le mani avanti. <ma non è la cosa più sensata da fare in un'organizzazione che ti ha appena accettato tra i suoi ranghi. Cioè, non so da voi come funzioni, ma io non starei così tanto zitto.> Giusto per sottolineare ancora quello che è il modo di pensare di Rasetsu in particolar modo. Che sia poi giusto o sbagliato, non gli importa, non gli interesserebbe mai. Mantiene per quanto possibile un tono basso e confidenziale, d'altronde s'è tenuto sobrio per questa ragione. Ha bisogno di pensare e ragionare con una mente lucida, ringraziando il suo essere durante la serata che passerà in quel quartiere. <Non azzardarti mai più a chiamarla "questa cosa". Vorrei fare qualcosa, a tal proposito. Per trasformarti e renderti un Kokketsu, ti hanno necessariamente iniettato del sangue. Sta a significare che non è tuo, ma d'un altro Kokketsu. E' impossibile sia il mio> Solleva l'indice della mancina, sicuro delle proprie parole, avendo studiato molto bene gran parte delle innate, specialmente la propria poiché vi è stato a stretto contatto per anni ed anni. <e di Kokketsu, nella mia epoca, ce n'erano pochi. Potevo contarli sulle dita d'una mano.> Asserisce con convinzione, lasciando che egli concepisca quanto grave possa sembrare per il demone questa situazione. <D'accordo, non è un problema. Non canto, per chi cazzo mi hai preso? Per un ragazzino smidollato?> La Yakuza non parla. Sbuffa sonoramente dalle labbra, mentre socchiuderebbe per un attimo le palpebre, facendo mente locale su quel che gli ha appena riferito. Quindi, prenderebbe a parlare in merito alla loro innata. <Quando il sangue nero ti viene iniettato, il tuo corpo deve reagire all'invasore. E' come quando vieni infettato da un virus> Giusto per fargli capire la linea da seguire nella sua spiegazione. <oppure ti fanno un trapianto d'organo. Il tuo corpo deve abituarsi all'invasore, non sono innaturali i casi di rigetto. La medicina non è una scienza esatta.> Sospira a tal proposito. <Ho notato che i soggetti, che posseggono un'alterazione del Chakra verso l'elemento Suiton, son più portati a resistere al sangue invasore. Il tuo corpo, adesso, lo ha ufficialmente accettato. Non provi dolore, no?> Se ne sincera, ma è quasi sicuro che sia proprio così. Altrimenti l'avrebbe notato. <Si tratta d'una innata, come ti dissi l'ultima volta che ci siamo visti. Smetterai di invecchiare> Facendo spallucce. <e siamo di fatto immortali. Non possiamo essere sconfitti dalle comuni malattie umane, quindi siamo ad un livello superiore rispetto agli altri esseri viventi.> N'è certamente convinto, anche se poi non è per forza di cose reale. <Vuoi conoscere il suo reale utilizzo?> Riapre gli occhi, scrutandolo di sottecchi. [ Chakra OFF ]

Lanciate un D10. Se maggiore di 5 potete ringraziare i kami

tira un D10 e fa 2

Kamichi tira un D10 e fa 6

Kamichi, una luce verrà riflessa da un qualcosa di piccolo posato a terra, in un angolo remoto di quella strada, ti accecherà l'occhio destro, stordendoti per qualche secondo. Se ti avvicinassi, potresti notare un anello d'oro con una piccola gemma verde incastonata sopra di esso. Non ne conosci il valore o il reale proprietario, sai solo che riflette come pochi, che è sporco di terra e fango e che potrebbe essere un ottima arma contundente per i tuoi pugni! Ryuuma... Bhe, come al tuo solito non te ne va mai bene una! Al primo passo che farai ti si sgualciranno i pantaloni, aprendo da dietro al sedere e scendendo lungo la coscia destra, lo strappo terminerà all'altezza del ginocchio. Forse è meglio comprare nuovi abiti, che dici?

18:11 Kamichi:
  [Strada] Le parole del rosso diavolo appaiono essere dritte e pungenti, come l'attitude del suddetto, che par iniziare a rivelare dei segreti abbastanza importanti al nostro eroe, all'oscuro di tutto questo potere che gli è stato concesso, del tutto ignaro di una effettiva immortalità donatagli da quel sangue nero, o per meglio dire, dallo scienziato a capo della shinsengumi. <Credo ci siano molti uomini e donne che vorrebbero carpire i segreti dietro all'organizzazione di cui faccio parte, Ryuuma> prende fiato <Che siano veri ubriaconi o piccole spie a pedinare un membro attivo della Shinsengumi, io non posso saperlo> continua, sentenzioso in quel suo fare ancora di stampo così militare, pur non avendo la divisa, pur non essendo ancora un membro affermato o quantomeno, un membro a tutti gli effetti del corpo armato di cui è solo una recluta. Ne ascolta le parole, attento cerca di trarre dal di lui parlato i segreti nascosti dietro ad un potere che non avrebbe mai pensato di poter avere, dietro un qualcosa di assai strano, misterioso ed oscuro <Non è ancora il momento di parlare con chi di dovere, non è ancora giunto il tempo per avvicinare chi ha fatto cosa, è ancora troppo presto per me per issare una discussione con il soggetto in questione> che è giusto a capo di una delle corporazioni facenti parte della shinsengumi stessa. <Io non ho mai avuto un vero e proprio elemento del chakra> continua verso il rasetsu <Suiton dovrebbe essere l'elemento dell'acqua, giusto?> prende fiato <Com'è possibile che il sangue mi sia rimasto in corpo, pur non avendo ancora sviluppato un tipo di chakra adeguato> ed ancora <Vuol dire che questa sarà la mia faccia ed il mio corpo fino a quando qualcuno o qualcosa non farà smettere il mio cuore di battere?> sgrana gli occhi <Vuol dire che sono immortale per davvero, immune alla malattie e allo scorrere del tempo?> s'osserva ambo i palmi delle mani, aperti, mentre cerca di metabolizzare quelle notizie di base, ammantando con un filo di voce, un semplice <Ti prego, continua> prendendo fiato <Cos'altro devo sapere di tutto questo, cos'altro sai di questa "innata"> cercando un contatto con gli occhi del rosso Kokketsu, che però verrebbe interrotto da un forte e netto raggio di luce riflessa, indirizzato proprio agli occhi del nostro biondo, lì in piedi in quella strada, lì fermo a parlare con il Rasetsu <Ma cosa diavolo...> chiude gli occhi richiamando un semplice passo laterale, per evitare di accecarsi oltre modo vista la natura riflettente dell'oggetto in questione, lì situato al suolo e sporco per metà di terreno e fango. <Cos'è?> qualche semplice passo, non troppi, l'oggetto non dovrebbe essere assai lontano dalla di lui posizione <Ma, cosa cazzo ci fa un'anello qui?> tra se e se, quasi in maniera impercettibile, avendo quasi spezzato il discorso col il Ryuuma, ma che d'altronde sappiamo sia una scelta abbastanza naturale per il nostro giovane eroe: Sono due le cose che gli offuscano la mente, i soldi, e la giustizia, ed un qualcosa di luccicoso come quello poteva solo che sviluppare l'apparenza di qualcosa di costoso? Forse. Pare persino piegarsi per avvicinare il manco arto ed afferrarlo, mostrandone la verde gemma incastonata sopra, dandogli quasi una carica adrenalinica, relativa all'avere tra le mani sicuramente qualcosa che costa qualche ryo, o che potrebbe semplice usare come un normalissimo tirapugni, un old but gold. <Ryumma, vieni a vedere> richiama il Rasetsu, per mostrargli la scoperta dell'anello, rimettendosi in piedi per aspettare che il diavolo dalla rossa chioma lo raggiunga in quella stessa stradina, per poter anche continuare il loro discorso. [Chakra Off]

19:24 Rasetsu:
 Nelle parole di Kamichi, è naturale che possa nascondersi un fondo di verità. E' naturale che quell'organizzazione sia piuttosto importante, tanto da voler recuperarne i segreti che custodisce con gelosia. <Cos'hai fatto per meritarti d'essere pedinato? Solo perché t'hanno usato come cavia? In quel caso, avrebbero potuto pensare a qualcosa di più sofisticato, se teniamo conto che le tecnologie si sono evolute rispetto a dieci anni fa.> Quindi, non è altrettanto impensabile credere che abbiano potuto impiantargli qualcosa sotto pelle, all'interno del corpo, anche previa quel sangue che gli è stato iniettato e che lo ha modificato totalmente. Annuisce innanzi all'affermazione che proviene dal Kokketsu, il quale sembra essere convinto di quanto appena asserito. Non si sente in dovere di giudicarlo, a ben pensare potrebbe avere ragione. <Potresti continuare a lavorare per loro, far finta di chinare il capo per riuscire nei tuoi obiettivi. Quando avrai raggiunto un ruolo di prestigio, soltanto allora, potrai anche provare a reagire.> Non ha torto, di questo n'è purtroppo consapevole e gli risponde con maturità, evitando d'apparire il solito stronzo attaccabrighe di sempre che partirebbe in quarta. Gli risponde soltanto con un cenno del capo affermativo nel momento in cui gli chiede se il Suiton sia da collegare all'elemento dell'acqua. <Il tuo elemento potrebbe essere rimasto sopito fin quando non hai avuto il sangue nero in circolo. Non posso dirtelo con certezza, ma sarebbe la reazione più corretta a livello genetico.> Riprende fiato, senza spostare neanche per un istante lo sguardo dalla figura del ragazzo, tenendolo sempre sott'occhio affinché non si perda alcuna espressione facciale in merito ai suoi discorsi. <Mi servirebbe un campione del tuo sangue. Non sto scherzando.> Anche dal viso del rosso, potrà tranquillamente vedere come sia serio nell'affermare quanto fatto. Non si tratterebbe neanche d'una richiesta alla fin fine, altrimenti gliel'avrebbe chiesto con il suo solito modo di fare che, volente o nolente, sarebbe diventata una minaccia. <In questo modo, potrò capire a chi appartiene e anche eventuali modifiche genetiche, seppur non credo siano arrivati a tanto.> Prosegue nel proprio dire, in attesa anche d'una risposta da parte del biondino. Muoverebbe di nuovo il capo per annuirgli quando gli chiede se davvero diventerà immortale ed immune a determinate malattie. <Non sei immune alla morte per mano di terzi, questo mi tocca dirtelo. Possiamo essere feriti, possiamo sanguinare, ma viviamo in eterno finché questo non accade.> Lo stesso Rasetsu ormai s'aggira sui trentasette anni, ma esteticamente è rimasto all'età della trasformazione quindi dodici anni prima. Sembra passata un'eternità, specialmente adesso che non ha più Yukio tra i piedi ad infastidirlo. Chissà che fine hanno fatto anche i suoi nipotini! <So tutto quello che c'è da sapere. Possiamo manipolare tramite telecinesi il nostro sangue, generando dei costrutti dalle differenti forme come per altro hai fatto tu stesso. Per utilizzarla, devi necessariamente ferirti in qualche modo, anche un piccolo ago che ti punge la pelle, per far uscire il sangue all'esterno.> Si passa una mano tra i capelli rossi, lanciando delle rapide occhiate nei dintorni per sincerarsi che siano ancora da soli e che nessuno possa eventualmente disturbarli. Stanno pur sempre affrontando discorsi importanti, d'un determinato calibro, quindi è bene che si faccia allo stesso modo attenzione, seppur appaia sempre il solito sborone della situazione. <Se riesci a ferire l'avversario e ad immettere il tuo sangue nel corpo altrui, puoi ferirlo dall'interno. Caso contrario, potresti anche provare a convertire il suo corpo e maledirlo con la nostra innata.> Rasetsu lo ha fatto talmente tante volte da averne perso il conto, nonostante alcuni siano morti per sua mano proprio perché erano delle cavie per testare la capacità intrinseca dei Kokketsu di infettare gli altri tramite il sangue nero. Lo lascerebbe spostarsi, un poco incuriosito invero dal suo fare, piegando la testa da un lato. Non si sposterebbe ancora dal muro, fin quando non sarà proprio Kamichi - piccolo ingrato - a richiamarlo all'attenzione. Sarà perché contro il muro v'è un chiodo o per questione di mera sfortuna, ma non appena compirà il primo passo verso il biondo, si ritroverà a prender aria al culo. <...> I pantaloni di Touma. TOUMA. <Dimmi che non è vero...> Chinando il capo dabbasso, sconsolato al sol pensiero di girare con le pezze sul sedere per tutto il tempo. Troverà una soluzione. Le mani s'allungherebbero per tastare la suddetta zona, assicurandosi che sia soltanto uno strappo leggero, quando in realtà è capace di toccarsi persino il retro della coscia. <Voglio ammazzarmi.> Due lacrimoni scenderebbero dai di lui occhi, infrangendosi poi a terra. E' tutto finito. Nessuna misericordia. Lo sbatterà fuori di casa e tornerà a dormire nei cassonetti. L'inizio d'una nuova era terminata prima ancora di nascere. [ Chakra OFF ]

19:57 Kamichi:
  [Strada] Il rosso diavolo risponde alle domande del nostro biondo eroe, in toto, lasciando poco spazio a dubbi vari ed eventuali, investendo con la conoscenza di un Kokketsu decennale il tribale ninja facente parte della shinsengumi, sulla quale lo stesso Rasetsu par dare il suo punto di vista. <Potrebbe essere, come potrebbe non essere> continua <Alla fine ai piani alti è difficile arrivare, ed una volta dentro, non significa essere per forza in grado di poter apporre la propria parola riguardo qualcosa o qualcuno> prende fiato, lasciandosi andare in quelle sue dichiarazioni <Ma so di per certo che in quei laboratori svolgono decine su decine di esperimenti ogni giorno riguardo queste "innate"> già, le virgoletta, poichè provenendo da una tribù indigena pressoché anonima, non ha mai sentito parlare effettivamente di poteri unici di clan e gruppi di persone specifiche. S'avvede poi che quello che tra le mani è effettivamente un'anello in tutto e per tutto, portandolo e mettendoselo in tasca, quella destra, laddove dovrebbe essere al sicuro da occhi e mani indiscrete. Eppure comica sarebbe la scena del kokketsu rosso che vien ridicolizzato da quel pantalone aperto e stracciato, seguito da un classico rumore di tessuto rotto, mentre un chiodo o cosa sia in realtà, porta via con se parte di quel lembo di tessuto, lasciando nell'espressione del biondo un mezzo sorrisetto, quasi divertito dalla scena <Bhe, a quanto pare neppure tu riesci sempre a mantenere credibile la situazione, rosso> riferendosi alle battute fatte dal kokketsu al nostro tribale, durante il loro scontro, avvenuto qualche giorno fa. Ma ritornando al discorso <Quindi, ora il mio elemento è quello dell'acqua?> continua <questo significa che sono in grado di usare a mia volta sia tecnica dell'elemento suiton che... > attimi di pausa, poggiando la man dritta alla guancia dov'è stato ferito dal rosso <Jutsu facenti parte dell'innata del sangue nero...>. Il discorso del middle age continuano verso l'immortalità e verso cosa effettivamente può ledere ad un kokketsu, rivelando al biondo che ciò che normalmente si ferma allo scorrere del tempo, alla malattie e a tutto quello che comporta il naturale scorrere della vita umana, non è un problema che riguarda i clannati del sangue nero, che possono, se non lesi da terze parti, vivere in eterno, rimanendo con le stesse sembianze fisiche di quando si è stati portati all'interno del quasi sempiterno patto col demone. <Quindi così facendo, sono in grado di manipolare il sangue che fuoriesce da me stesso, potendolo persino iniettare e controllare all'interno di altri organismi> prende fiato <per quello> riferendosi all'immortalità donata dai membri dei kokketsu ad altre persone <C'è da pensarci, rasetsu> prende fiato <L'immortalità, seppur imparziale, non è un qualcosa da dare a chiunque> continuando <Ma dimmi piuttosto> facendo [Crock-Crock] col collo, muovendolo a destra e a sinistra, mentre cerca di portare avanti un'altra discussione con il rosso diavolo kokketsu. <Se questi sono le possibilità che porta avere il sangue nero, quali sono invece i contro?> continuando <Se sai così tanto, sai anche dirmi cosa dovrei temere quando utilizzo il sangue? O quali sono i limiti a cui non devo arrivare utilizzando questo potere?> insomma, domande lecite per uno che sta sentendo parlare di tutto questo come un qualcosa di pressochè devastate ed indistruttibile. Il sangue nero offre infinite strade, questo si, ma quali sono i punti deboli? Quali sono le cose da temere durante il controllo e l'uso? Il rasetsu saprà rispondere a questa domanda? [Chakra Off]

21:12 Rasetsu:
 Ancora preoccupato per via dei pantaloni ormai perduti, tira un lungo respiro prima di poter effettivamente rispondere alle frasi pronunciate dal biondo. <E che ci stai dentro a fare se non punti a raggiungere un rango elevato?> Gli chiede di rimando, stringendosi nelle spalle, mentre porta di nuovo la schiena a poggiarsi contro il muro, cercando di coprire lo strappo sui pantaloni. Anche perché le mutande che indossa non sono tutto questo granché. Si tratta di semplici boxer bianchi... con disegnati degli orsetti. Sì, che hanno persino gli occhi a forma di cuore. Mi dissocio assieme a Rasetsu, potete stare tranquilli. <Mi serve recuperare una fialetta di sangue Doku, se proprio vuoi renderti utile, eh. Pagheresti le informazioni che ti sto dando.> Mostra un piccolo ghigno sinistro nei di lui riguardi, mantenendo le braccia incrociate allo scarno petto e aspettando che possa replicare a quanto appena proferito. <Parlando di cose serie> Glissando sulle battute di Kamichi alle quali replica con un'occhiataccia. <dobbiamo vederci in ospedale. Fa finta d'avere qualche problema per il quale necessiti di me. Mi serve una fiala del tuo sangue, non stavo scherzando. Devo analizzarla e capire da chi è stata presa. Si tratta della mia famiglia, non sono contento che si giochi così con l'immortalità, proprio come hai detto tu.> E su questo, quando lo pronuncia, è tremendamente serio. Si passa una mano sulla fronte, ripensando a sua sorella Kurona, la quale gli giurò fedeltà eterna solo in nome dei mostri che erano e che lui è ancora. Le manca ogni giorno, sa che avrebbe potuto fare affidamento soltanto su di lei. Adesso, invece, dovrà farcela da solo. <Esattamente.> A proposito dell'elemento dell'acqua e delle tecniche ad essa relative. <Posso insegnarti anche ad usare le tecniche della nostra famiglia> Quelle che, quanto meno, riesce ad usare anche lui adesso se consideriamo come abbia perso potenza da quando è stato sigillato nel cristallo dal Finto Dio. <potrei mobilitarmi per cercare almeno la nostra sede attuale, così da capire chi vi sta all'interno e magari alloggiare lì.> Sta un po' pensando per i fatti suoi in questo momento, poiché tornare a casa da Touma con quei pantaloni rotti potrebbe essere veramente un problema. Deve farli sparire il prima possibile, altrimenti saranno uccelli senza zucchero assieme ad una nottata sotto il ponte più vicino. Esiste ancora il Ponte Naruto? Crede di no. <Il nostro sangue teme il fuoco, evapora quindi riduce la quantità che possiamo usare. Contro il fulmine è ovviamente conduttore poiché mischiato all'elemento dell'Acqua. Essenzialmente, cerca di stare attento a queste cose. Tuttavia, finché crei costrutti, puoi comunque adoperarli per difenderti e fermare gli attacchi avversari, ammesso non siano più forti della tua arte.> Il che è sottinteso, ma teme che dirglielo sia una scelta saggia e quindi s'accontenta. [ Chakra OFF ]

21:31 Kamichi:
  [Strada] Lo shinsengumi ascolta ancora una volta le parole del rosso, che par incalzare ancora una volta il discorso verso quel prelievo di sangue, che a detta sua gli dovrebbe servire per risalire a quale kokketsu appartiene il sangue nero che gli è stato iniettato. <Non so quante occasioni avrò d'incontrare questo "Doku"> già, effettivamente è giusto ricordare che alla fin fine è pur sempre un mezzo indigeno, di innate e clan ne capisce davvero poco, soprattutto se non ne ha mai incontrato qualcuno. <Allora ci vediamo il giorno [x] alle ore [y] in ospedale, cerchiamo di fare una cosa breve, non voglio dare troppo nell'occhio, soprattutto per quello che ti ho detto prima, che sia una recluta o no, sono pur sempre vittima di un esperimento bello e buono> aggiunge, lasciando che ambo le mani vadano a fiondarsi celermente nelle tasche, lasciando spazio questa volta ad un altro tipo di discorso, più tecnico rispetto a questi etici-morali riguardanti il sangue e l'immortalità. <Quindi il fuoco inficia l'utilizzo ed il controllo, mentre il fulmine si muove all'interno come fosse acqua> prende fiato <Buono a sapersi, saranno informazioni che potrebbero tornarmi utili una volta arrivato sul campo di battaglia> prende ancora una volta fiato, fermandosi, e passando ancora una volta ad un discorso diverso, ascoltando ovviamente le risposte del Rasetsu. <In realtà mi hai detto più di quello che mi aspettavo potessi sapere al riguardo del sangue nero> continua <Rasetsu> ancora aggiungendo, dopo una breve pausa <Esistono ancora dei Kokketsu? Se si, dove si trovano? E come vengono visti dalla società coloro che godono di una quasi sempiterna immortalità?> chiede, lasciando spazio al giovane per rispondere, e cercando di trovare nelle di lui parole altre risposte ai suoi dubbi, riguardanti il sangue ed il clan di cui ora fa parte quasi a tutti gli effetti. [Chakra Off]

21:57 Rasetsu:
 Si stringe nelle spalle innanzi alle risposte dell'altro, facendo ondeggiar lo sguardo da lui al cassonetto. <Se senti parlare di Doku, fammelo sapere nel dubbio. Dall'alto della tua posizione nella Shinsengumi, dovresti avere accesso meglio di me a queste informazioni. Vedi cosa riesci a recuperare, qualunque cosa potrebbe farmi comodo.> Verrebbe anche lautamente ricompensato, ma questo è un dettaglio opinabile, una sorpresa che gli farà a momento debito. <Va bene.> Per quanto riguarda l'incontro in ospedale, non ha nulla da obiettare in merito, quindi si limita ad accettare quell'incontro in quel determinato luogo, dando per scontato che sarà in servizio come gran parte delle volte. Non sembrano esservi molti pazienti, anche perché v'è anche un altro ospedale che può essere utilizzato, oltre ad un numero ingente di medici grazie a cui riescono a gestire diversi reparti con determinati turni. <Ti torneranno sicuramente utili, ma impara prima ad usare l'innata senza svenirmi ai piedi.> Facendo persino schioccare la lingua contro il palato, affatto contento che il suo utilizzo sia tutt'ora pessimo, ma è pur vero che deve ancora imparare e migliorare dal suo punto di vista, quindi ha bisogno soltanto di tempo e di esperienza. <Non mi hai comunque portato gli occhiali, eppure te li avevo chiesti.> Non sembra arrabbiarsi più del necessario, però è alquanto infastidito e questo è facilmente intuibile dalle occhiate che gli lancia di sottecchi, assieme alla lingua che schiocca contro gli incisivi. Si comporta come primadonna, talvolta vuole che siano gli altri a chiedergli cosa c'è che non vada. Sì, un briciolo d'attenzioni, ecco. <Sono sbucato fuori dopo dieci anni di sparizione, cosa vuoi che ne sappia adesso com'è strutturata la nostra famiglia. Esistevo solo io finché non ho trasformato Psycho-chan> Nana. <e finché non ho incontrato te. E' tutto da scoprire anche per il sottoscritto.> Infine si staccherebbe dalla parete, brontolando qualcosa di non troppo identificato, aspettando che lui lo preceda, ovviamente, non oserebbe mai camminare di fronte a Kamichi con quello spacco sul culo. <Andiamo, devo tornare un attimo a casa.> Si coprirebbe il sedere con la giacca per quanto possibile, costretto però a camminare con le gambe aperte per il fastidio, quindi appare un tantino spastico nel suo modo di fare. Per oggi, comunque sia, pare che abbia adempiuto ai suoi doveri di vecchio co-Arufa. [ END ]

22:41 Kamichi:
  [Strada] Dubbi e domande colmate da risposte, quel diavolo rosso sembra essere stato in grado di fermare gran parte del dubbio quasi amletico che aveva il nostro giovane tribale, in quel suo sapere e non sapere, in quel suo essere o non essere un kokketsu. Eppure la scelta non l'ha portata avanti lui, ma uno scienziato, il capo della shinsengumi stessa, o meglio, il capo scienziato della divisone di ricerca scientifica, mica l'ultimo arrivato. <Non posso assicurarti nulla Rasetsu, ma vedrò cosa posso fare riguardo questi Doku> prende fiato <E se dovessi scoprire qualcosa, verrai a saperlo> continua, lasciando che il suo discorso si sposti su argomenti diversi, rispondendo ai richiesti occhiali dal diavolo la scorsa volta che si sono visti <In realtà> rovista nella tasca opposta a quella ove presente l'anello con quella gemma incastonata, cercando di afferrare la parte plastificata e non il vetro di questi ultimi, al meglio delle sue possibilità ovviamente <Eccoteli> continua, con tono decisamente diverso <Potevi benissimo fermarti e prenderli tu, costano quasi nulla> continua <E spera che abbia beccato le gradazioni delle lenti> continuando ancora, prendendo fiato <Se dovessi cambiarli le ho prese al negozio [Z] qui al villaggio, ma spero vivamente non accada> continuando ancora, per la sua via e per le sue parole <Questa dovrai spiegarmela meglio, ora ho fin troppa fame per restare ad ascoltare delle frasi riguardo a cose successe 10 anni fa> prende fiato <Ho già scoperto di essere immortale, mi basta per oggi> ironico? Sarcastico? Entrambi forse <Quindi tieni questi> porgendogli gli occhiali, prima che questi vada via, mostrando la parte di dietro del pantalone stracciata <Cercherò informazioni riguardo ai Kokketsu rimasti qui al villaggio, se ne esistono davvero> avverte, avvedendosi di come il rosso stia ormai andando via, abbastanza lontano da lasciare il vicolo, cosa che farà anche lui in questo preciso istante, voltandosi, e ritornando alla sua abitazione. [End] [Anello Acquisito]

Quest'incontro è successivo alla giocata in cui si sono scontrati al bosco.
Rasetsu inizia a raccontargli qualche aneddoto in più a proposito della famiglia Kokketsu, mentre Kamichi gli spiega come gli è stata impiantata l'innata. Vengono fatti degli accordi... il prossimo passo è analizzare il sangue di Kamichi. Dunque, si vedranno all'ospedale.