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Il ritorno delle farfalle

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con Sango

14:47 Utente anonimo:
  [Panchina/Fontana del Dio Pain] È l’anno 10 dg (83DK), alle 14, 47 minuti e 40 secondi, una falena della famiglia della famiglia Bombyx mori, capace di 18.850 battiti d'ali al minuto, plana sul fiume alle spalle della magione della sorakage dirigendosi verso il centro del distretto, alla ricerca di qualche foglia di gelso. Nello stesso momento, in un ristorante all'aperto a due passi dalla statua del Dio Pain, il vento si insinua magicamente sotto una tovaglia facendo ballare i bicchieri senza che nessuno se ne accorga. In quell'istante, all’undicesimo piano del grattacielo 28 della via Seiri, appartamento 34, un ragazzo sta scrivendo qualcosa su un gioco online. Infastiditi un po' dal vento invece, la piccola Mekura ( circa 5 anni) e il vecchio Xin (60 anni)s’alzano dalla loro panchina nei pressi della fontana per andare a prendere un gelato , il vecchio infastidito dal sole si lamenta per il bruciore agli occhi , cosa a cui non s’è mai abituato essendo cresciuto ad Amegakure, la nipote sorride e gli porge i suoi occhiali da sole rosa a forma di cuoricino facendoli indossare all’anziano per poi scoppiare in una grossa risata entrambi una volta indossati per poi allontanarsi alla ricerca del desiderato gelato. La panchina viene occupa successivamente da un ragazzo dai capelli bianchi, dimostra circa 15 anni d’età, le ciocche bianche toccano appena le spalle, solamente le punte , timide le pizzicano appena. Pelle chiara, estremamente chiara, cosi tanto che spicca leggermente nella folla come la chiara luna spicca in un sereno cielo notturno. Occhi grandi e profondi come l’oceano. Un viso dai tratti innocenti, immacolati ,puri.Indossa scarpe da shinobi nere che lasciano visibili le punte dei piedi smaltati di nero, pantaloni comodi anche essi neri con una stampa di farfalle rosse a stormo sulla coscia destra e elastici che stringono sulle caviglie. Una volta arrivato alla panchina si siede poggiando il suo zaino al suo fianco destro, per poi uscire un sacchetto di carta bianca con dentro il suo pranzo e la “Carta di residenza” appena rilasciata dagli uffici d Amegakure, con uno sguardo un po' fiero e sorridente, preso da un insensato hype ,la ripoggia all’interno dello zaino. Apre la busta di carta e prende una delle due mele rosse al suo interno ,lui ama le mele rosse, proprio come il padre , infatti la punta della sua lingua scivola lungo le sue chiara labbra prima di morderla per poi gustarsela soddisfatto mentre il suo sguardo fissa la statua di Pain. << Hai visto Nonno? La gente non s’è dimenticata di te..>> sussurra tra se e se mentre continua a mangiare facendo attenzione che il Kimono superiore non si sia sportato , è di colore rosso scuro sulla sua manica sinistra anche li è stampato uno storno di farfalle nere ma sulla schiena è raffigurato lo stemma della pioggia..un bel completo coordinato insomma, d’ottima fattura anche se sembra un po' vecchio , vissuto, proprio come il coprifronte che del villaggio che porta largo al collo. Gli occhi truccati leggermente d’orato però tornano lentamente sulla statua e sembrano rattristirsi per un nano,la gente sembra diversa da quella descritta dal padre, chissà cos’è successo… la gente non sembra essersi evoluta , sembra aver dimenticato il Suono della Pioggia, sembra presa più dalle notiche delle svariate app che dalle sue radici. Che si sia dimenticata dell’Angelo di Carta? Della Pace mai trovata da Seiri? Delle leggende che hanno difeso le proprio terre? Di quando due mele come pranzo era un piacere che pochi si potevano permettere? <<…>> fa un grande respiro per poi truccare il suo viso di un falso e grosso sorriso….Il progresso forse è più potente dei ricordi ,ma non sembra essere un male , tutt’altro la gente sembra felice e in pace adesso . La sua farfalla bianca si poggia sulla sua spalla destra… Almeno lui non è solo.

15:08 Sango:
 Sole, strano a dirsi eppure in quei giorni esso riesce a splendere come poche altre volte, perfino li, ove la pioggia cade perenne. Una pioggia che lava via quei loro antichi peccati riportando alle loro menti quel che fu in passato quel villaggio, di quante guerre e quante morti l'hanno reso il villaggio del sangue. Una scia di rosso incancellabile nemmeno dal tempo, seppur vi sia ancora qualcuno a rimembrarne gli antichi orrori. Perfino quella statua li , al centro di quella piazza, di un dio sceso in terra dagli occhi violacei - gli stessi che ha avuto modo di conoscere molto bene , non è altro che un simbolo a cui pochi riescono a donare un vero significato . Rimane solo una statua, nulla di più, quel culto ormai è andato perduto tra le piaghe del tempo. Eppure anche lei si trova ancora li, ritornando alla propria casa ancora e ancora, seppur abbia voluto allontanarsi volontariamente non può non sentir quell'antico richiamo che la porta a muovere un passo dopo l'altro. Il rumore dei tacchi bassi l'annuncia ben prima della propria presenza, lento e cadenzato la porterà li vicino ove quel ragazzo dai capelli candidi come la nove riposa allo stesso sole. Non porta seco la divisa della Shinsengumi, spogliarsi di vesti importanti è il modo più semplice di passar inosservata - porta solo quel kimono moderno. Larghe maniche che scivolano fino ai polsi, il tessuto che aderisce perfettamente a al petto , stretto da una semplice cintola in tinta più scura di quel rosso scuro che la ricopre, di una gonna che scivola sotto ai glutei per fermarsi a mostrar calze nere sottili a fasciar le stesse gambe. Un rosso scuro, intenso come una macchia di sangue, una ferita ancora aperta, simile perfino a quel lungo crine che carezza la schiena senza alcuna restrizione fin al fondoschiena. Lo sguardo attendo scivola su quei visi ancora ignoti, forse alla ricerca di qualcuno che possa donarle un piccolo sollievo dalla propria decisione ancora non presa del tutto, quanto può esser difficile poi sceglier? Ma poco importa adesso, uno sguardo attento a quel candido ragazzo, sottile come un giunco e delicato come uno dei fiori più belli , di uno sguardo azzurro come il cielo terso che si inerpica sopra le loro teste, di un ricordo che le fa battere il cuore violentemente. Perchè si sta muovendo verso di lui? Sa già che è morto da tempo ormai, eppure in quei visi tanto innocenti e dolci non può non vederlo . Ed eccola dunque li, in piedi verso quel ragazzo, a veder se davvero quel viso possa esser il suo eppure no , gli somiglia molto < Ren > un basso sussurro seguito da un sospiro contrito, come può esser così stupida nel crederci ogni volta? < scusate, pensavo foste qualcun altro > un lieve cenno del capo viene fatto, composto eppure non riesce a toglier gli occhi di dosso da quella purezza, il perfetto contrario di ciò che è ella. Uno sguardo che scivola su quella piccola farfalla bianca < è molto bella > come non pensare a ciò che è il proprio lignaggio con quella presenza, e la mente si incastra in quelle ferite mai curate, ancora aperte a donarle dolore.

15:29 Utente anonimo:
 Lo sguardo si perde nel fissare quella statua, Dio martire che in pochi veramente hanno conosciuto, vittima della sua fama e della sua leggenda che confronto al suo essere sono davvero piccoli, ma non si può avere tutto dalla vita no? Ma improvvisamente, come un botto , come un esplosione nella serenità della notte la voce della shinobi che attira l’attenzione del giovane. Sembra averlo scambiato per qualcuno di familiare ma sembra quasi pentirsi subito dell’errore. Lui non dice nulla, osserva la donna ,i suoi grandi occhi la studiano senza mai chiudere le palpebre, fino ad osservare il suo copri fronte sul braccio sinistro che stringe le larghe machine del suo Kimono. Accenna un sorriso mentre si volta leggermente verso la sua spalla destra ove la farfalla bianca si trova accennando appena un piccolo battito d ali. << Visto Luna, ti prendi sempre un sacco di complimenti pure da una bella shinobi… Dovresti partecipare a un concorso di bellezza , sono anni che te lo dico!>> Esclama divertito senza rendersi conto che ha lasciato intendere che la farfalla sembra essere veramente sua e che stranamente è viva da molti anni, cosa molto inusuale per una farfalla del genere . Luna forse imbarazzata spicca il volo dirigendosi verso la spalla destra della statua ove s’appoggia. Bella è bianca proprio come un origami. << Non so per chi mi hai scambiato, ma io mi chiamo Shiroi Cho Tsuki.. è sono nuovo di queste parti. >> Replica tornando a fissare la ragazza. << Bel coprifronte, sei una shinobi! Complimenti mestiere nobile quanto la sua arte e fama.>> Esclama con ammirazione, diversamente dal resto del popolo attuale per lui gli shinobi sono ancora degli eroi da respirare, soprattutto se vengono d Amegakure. Il coprifronte del ragazzo non è come quello della ragazza è molto più vecchio e vissuto sembra quasi che non possa essere neanche il suo .

15:45 Sango:
 Solleva quello sguardo a quella farfalla che par esser passata di li in quel momento per poggiare le proprie stanche ali su quel ragazzo, qualche attimo e prenderà di nuovo a volar via per continuare a vivere quei brevi giorni prima che la morte la colga. Che sia appena stato baciato dalla fortuna? Eppure il pensiero non collima con quella realtà, quando pare che quella piccola farfalla abbia perfino un nome, e che lo accompagni davvero, che possa quasi..comprenderlo < è una compagnia molto inusuale la vostra > eppure ne ha viste nella propria vita per poter dire che quella è la prima farfalla vista - Kimi con le sue evocazioni sono un chiaro esempio, che si tratti di una specie di evocazione minore delle stesse? Probabile che lo sia. Osserva quegli ultimi secondi, un paio di colpi d'ala e quella farfalla andrà via a farsi ammirare da qualcun altro poco lontano. < oh > un sussulto a quel coprifronte, decisamente vecchio rispetto ai nuovi arrivati all'interno delle fila ninja dell'accademia di Ame. Ne si ricorda d'averlo vista prima di allora, con quei capelli lo avrebbe di certo già riconosciuto < eravate fuori dal villaggio? > lecita quella domanda sfugge alle morbide labbra, eppure la destra andrà ad indugiare per qualche attimo sul proprio coprifronte, non vecchio quanto l'altro eppure nemmeno suo. Qualcuno lo indossò molto tempo prima, il cui sangue andò a bagnare quella stessa fascia . Adesso che è a casa può tornare ad indossarla senza paura alcuna, eppure anche in quel momento quando tutto par esser normale che il senso di colpa s'acuisce al centro del proprio petto < sono Sango Ishiba , è un piacere conoscerti Shiroi > un tempo avrebbe pronunciato quel proprio nome con estremo orgoglio, Byakko l'avrebbe preceduta come sempre. La tigre bianca, l'anello di Konan, l'akatsuki, le evocazioni, tutto ciò che ha fatto ormai pesa solo come un macigno su quelle spalle eppure quel peso non sarà mai eguale a ciò che non è riuscita a compiere. Liberare quel villaggio, rimasto per troppo tempo all'oscura ombra di colui che orami è morto . Ma adesso pare solo esser un vuoto nome, quando tutto è stato lasciato indietro, anche quel nome non ha avuto più nulla di cui vivere < lo sono da molti anni > un sospiro sfugge a quelle labbra seppur non vada ad accomodarsi ancora, elegante nei modi e anche nell'evitar di infastidire l'altro < arte e fama dite > lo sguardo nervoso scivola ancora li intorno per qualche attimo, i corpi che continuano il loro fare come se nulla fosse mai accaduto, allietandosi di un giorno in cui la pioggia non cade perenne sui loro capi . Qualche attimo prima di ritornar allo sconosciuto < non siete anche voi uno shinobi? > di certo per aver un coprifronte dovrà pur esser uno di loro. No? Non pare nemmeno provenire dal passato, quella tecnologia l'avrebbe di certo spaventato o almeno sarebbe in uno stato confusionale come è accaduto anche a lei , eppure quel viso oltre a ricondurlo al proprio fratello non ha altro di conosciuto.

16:08 Utente anonimo:
  [Panchina/Fontana del Dio Pain] Gli occhi d’oceano guardano ancora la farfalla che sembro osservarlo da lontano mentre la shinobi inizia a porre le sue domande curiose che pretendono una risposta forse decisa a ogni Singola domanda. <<Inusuale dici? Perché mai?.>> Torna a guardala mentre fa passare qualche secondi prima di continuare la sua frase lasciando che la sua voce quasi angelica si appena desiderare. << Le vecchie arti e leggende legano le farfalle alla spiritualità, magari è un mio lontano parente o non so . mi è sempre vicina, questo basta per avere il mio rispetto . >> replica quasi con ammirazione, come se quella non fosse una farfalla ma una persona , quasi come se fosse normale… Forse la donna non ha notato che il kimono del ragazzo è tempestato di farfalle. << Villaggio? No no… non ho avuto questo piacere ma sono stato cresciuto con il Suono della Pioggia, fa parte della mia anima e del mio spirito. E sono sicuro che presto la gente si ricorderà di quel Suono, del Canto della Pioggia e delle sue Lacrime .>>Da come ne parla sembra che per lui Amegakure sia una divinità no un villaggio. I suoi occhi splendono d’adorazione ma ora sono tornati a fissare quelli della ragazza , sembrano quasi volerci entrare dentro e violarla. <<Ishiba dite… Interessante … conosco un sacco di storie su quel Clan… mia nonna ne faceva parte.>> Ancora sorride, ma quel sorriso su quel volto bianco è quasi inquietante adesso. << Vi parlerò volentieri di me se volete…ma prima ditemi Sango Ishiba, cos’è per voi la pioggia? >> Chiede con voce dolce e seria come un bambino chiede a una persona matura cos’è la morte o l’amore, una domanda seria e intima chiesta con serietà e dolcezza. Porterebbe le mani al centro del petto, laddove farebbe in modo che queste si uniscano nel formare il consueto sigillo caprino. I palmi e le dita aderirebbero ben bene, iniziando ad immaginare le due sfere necessarie all'attivazione del Chakra. Immaginerebbe il proprio corpo suddiviso a metà da un'asse orizzontale, in modo che abbia una divisione migliore delle due sfere e possa concretizzarle a dovere. La prima si formerebbe ad altezza della fronte, racchiudente la forza spirituale e innocente . Essa ruoterebbe sul proprio asse in maniera dapprima lenta, dopodiché assumerebbe una velocità sempre maggiore. Dabbasso, ad altezza del ventre, formerebbe invece una seconda sfera che avrebbe il colore rossastro dei suoi capelli. Avrebbe la stessa dimensione della prima ed anch'essa inizierebbe a ruotare su se stessa, dapprima lentamente e poi aumentando la velocità. In questo caso, racchiude la forza fisica dell'utilizzatore. Una volta data loro la forma, verrebbero attirate come i poli opposti d'un magnete cosicché possano confluire ad altezza del plesso solare laddove lui mantiene le mani unite nel sigillo caprino. Dovrebbero finalmente coincidere, infrangersi tra di loro e generare una sfera unica dal caratteristico colore violaceo dettato dall'unione delle due sfere precedentemente enunciate. Il Chakra dovrebbe dunque iniziare a scorre nel suo corpo [Tentativo d’impasto chakra]

16:32 Sango:
 < se non è un evocazione, raramente le farfalle seguono delle persone > pratica in quel semplice dire di colei che è la compagna attuale di quel giovane dal volto sottile e bello. In quanto bellezza quel villaggio ne è pregno, come l'altro lato della medaglia, quasi a voler celare l'orribile passato. Gli stessi kami che li accudiscono donano quei visi particolarmente belli, quella loro natura delicata eppure forte < comprendo , posso sedermi? > una piccola richiesta per non dover star li ad attendere in piedi , e a quel suo eventuale assenso andrebbe a prender posto lei stessa su quella panchina eppure voltata ancora su di lui , su quella veste che non ha in effetti notato, catturata più da quel viso e da quel sorriso che pare nascondere quasi un demonio < non sono in molti a rimembrare, mi spiace > lo stesso sguardo che si porta adesso innanzi a loro, avanti verso quegli uomini e quelle donne che sono ancora li, vivi e vegeti eppure la maggior parte di loro forse non ricorda o non vuole farlo . Continuano quelle vite, si portano avanti, arrancano perfino pur di non rimembrare dieci lunghi anni di continui massacri, di guerre, per poi veder parte di loro morire < non sono molti a portare dentro di se la pioggia > un piccolo dono per lui, la voce che vibra di una sorta di dolcezza, come se fosse lei stessa madre di quell'essenza. La stessa che impregna il proprio essere, amante di quel villaggio vorrebbe solo proteggerlo, rinchiuderlo in quella piccola bolla di pace e lasciarlo li a vivere. < sono contenta che vi sia qualcun altro a portarla ancora > non molti son fatti per la pioggia, alcuni l'hanno perfino abbandonata per sempre. Lentamente quella testa si porterà di nuovo su quel giovane, a udirne le parole e a vederne le emozioni, leggerlo nell'anima attraverso quegli occhi grandi blu come l'acqua della stessa Ame , e di come quella notizia possa rincuorarla almeno un poco < anche voi dunque siete uno di noi > la destra che s'allungherebbe per qualche attimo, le dita lunghe e affusolate che vorrebbero afferrargli quella veste per poterlo trascinare la , ove non pare esservi più posto la forza e la virtù, ma solo per affogare nei vizi e nella carne. Di un capo clan che non merita quel trono, e li quelle dita si chiudono in un pugno prima di riabbassarla di nuovo sulla panca, a tastare quella dura e fredda costruzione . E quella domanda la fa tacere ancora, cos'è per lei la pioggia? Alcuno s'era mai permesso prima di chiederlo con tanta scioltezza, la dolcezza che ne accompagna rende il ricordo meno amaro < è dolore > quello che la pervade nel petto, la fitta che si inoltra dentro le vene per avvelenarne l'essenza stessa , mentre gli occhi si riportano su quella statua poco lontana, li ove Pain ancora li osserva < sangue, morte, odio > tutto ciò che hanno fatto a quel villaggio l'ha ormai consumata < è libertà , quando scivola sul mio corpo cercando di cancellare il sangue tra le mie mani , cercando di liberare la mia anima e renderla pura.. la amo > una pioggia perenne per liberare coloro il cui animo s'è macchiato troppe volte, per lavar via quel sangue e annegarlo per non esserci mai più < è Ren > l'amore e il dolore che si incontrano dentro il petto che brucia, l'unico uomo amato alla follia è morto proprio in quella terra, quando la pioggia ancora scendeva e il sangue scorreva come fiumi. < cos'è per voi?> bassa la voce andrà a volerlo carezzare, avvolgere nella propria essenza di donna e amante, di un amore che in pochi posson provare per quella che è la propria terra, la propria casa. Ha notato pure quel sigillo, e se ne sente relativamente tranquilla, eppure anche le propria destra andrà a sollevarsi li al plesso solare. La mente che vola alla ricerca della propria visione, li ove albergherebbero le sue due sfere. All'altezza della fronte vi sarebbe quella della mente, della propria forza di volontà, della psiche, dei ricordi, e all'altezza della pancia invece quella della mera e bruta forza. Si concentrerebbe li per portarle una verso l'altra, la prima che scende verso il basso, la seconda che sale, per farli incontrare li ove la mano ancora attende, in un vortice dapprima lento e poi sempre più veloce fino ad unirsi e donarle di nuovo forza . Il chakra , debole, esiguo, andrebbe a impregnarne di nuovo il corpo. Per quanto sia tranquilla si tratta comunque di un estraneo. [tentativo impasto]

17:02 Utente anonimo:
  [Panchina/Fontana del Dio Pain] Socchiude appena gli occhi mentre la donna risponde alle domande del giovane ragazzo che si lascia cullare dal suo dolore che veste le sue parole d’infinita bellezza per lui. Nonostante il sole splenda sovrano nel cielo riscaldando la su pelle che sembra fatta di porcella riesce a sentire il suono della Pioggia , proprio come il Padre faceva nei suoi racconti . << La gente dimentica e mi dispiace molto… soprattutto quando non ricorda le propri origini, è come dimenticare, un genitore, un amore, un figlio.. è estremamente triste questo… per questo è arrivata la pioggia . >> Lascia sedere la donna al suo fianco facendole più posto possibile per socchiudere gli occhi e lasciare che il suo corpo venga abbracciato dal suo stesso chakra mentre la mano destra si volta al cielo. << Ecco perché il tuo sguardo è cosi tormentato…ora capisco mi spiace molto per la tua perdita … solo la nostra Pioggia potrà purificarti da questo dolore…le lacrime della nostra terrà che tutto lava e purifica…>> Il giovane PROVA adesso a concentrare il chakra sulla sua mano destra per poi lasciare che fuoriesca a brevissima distanza nel tentativo di scomporre leggermente il proprio arto in tanti fogli di carta . <<…ma la pioggia non è solo questo è anche pace e amore… loro non ci abbandonano mai… loro vivono in NOI.>> Adesso i fogli di carta dovrebbero andare a creare un grosso origami a forma di cuore in caso riuscisse ad eseguire la sua tecnica. << Tempo fa si diceva che per osservare i nostri cari che ci avevano abbandonato, dovevamo guardare le stelle … Ma i nostri padri non potevano…Il cielo era troppo cariche di nuvole di lacrime…le nascondevano … Ma Amegakure era piena di luci artificiali visto il suo progresso tecnologico. >> accenna un piccolo sorriso. << Cosi era di buona usanza andare nei grattacieli più alti la notte e guardare le luci elettriche… che nella notte era come guardare le stelle. E la pioggia che scorreva sul suo corpo sembrava essere carezze … La pioggia consolava i nostri padri…Proprio come Luna… la pioggia non ci ha mai lasciati. >> sorride ancora come un piccolo angelo mentre il cuore ora fatto d origami ora dovrebbe scomporsi e riformare il proprio arto . << Loro vivono in noi , non dobbiamo tormentarci.. Ma continuare a farli vivere o saremo noi a ucciderli per sempre.>> Dice adesso voltandosi mentre Luna torna svolazzando poggiandosi questa volta sulla spalla della shinobi. [ Teninca : Ishibaku I Chakra On Ninj 50 ]

17:23 Sango:
 < è casa > quella è la loro casa, li convergono tutte le loro vite e i loro desideri , e per quanto possano anche odiare quel villaggio, l'amore che provano è smisurato allo stesso modo. NOn possono privarsene o sarebbe la morte, quella dell'anima, la peggiore da dover affrontare. Le parole che continuano a sibilarsi, dolci come quella giornata di tiepido calore < abbiamo perso molto in queste ultime guerre Shiroi> non solo lei, molti hanno visto coloro che amavano morire tra le loro braccia, doverne scavalcare i corpi stessi < un giorno pagherò quel debito > con la propria vita, sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe reso indietro l'ultimo sacrificio. Osserva ancora quella sua mano che va a scomporsi e lei stessa andrà alla ricerca di ciò che la abita nell'intimo. Di quella dolce e candida pozza di chakra sublime e delicato alla quale andrà ad infonder il proprio, a sentirla nel corpo stesso a svegliarla ancora e ancora. Un arte di antica bellezza che si rivela alla luce del loro piccolo sole, in quella piccola terra ove si senton sicuri e cullati < sono convinta che loro tutti siano nella pioggia che la madre ci dona > sempre con loro, in ogni attimo, a pulirli dai loro peccati per rinascere come nuovi esseri puri, eppure lei potrebbe mai esserlo? Di quella purezza che abita il bianco vicino, di un colore che illumina la sua stessa essenza come se potesse vederlo dentro. E la propria mano andrà a scivolar fuori con un piccolo pezzo di carta sul palmo della mano, a guardarla con delicatezza. Bianca e pura , e li andrà anche lei a controllar la propria innata. Quella carta che lentamente s'impregna del rosso dei propri capelli, violento e sanguinoso, per mutarsi in quella piccola farfalla alla propria volontà. Rossa come il sangue andrà lieta a poggiarsi sulle sue di mani, tra la carta di un puro , a insozzarla come unico pezzo che andrà a stonare con tutto quel candore. < ricordo ancora Ame > non molto in effetti, tutto si ricollega comunque al proprio clan d'appartenenza , ma ha avuto modo di crescer li, tra quelle strade piene di acqua infinita, tra quelle guerre interne ed esterne, eppure era felice di viverci. Libera di sentirsi nella propria casa prima che le venisse strappata < ricordo le strade, l'acqua interminabile.. il sangue, i corpi , i pianti ma anche la gioia di avere ancora una famiglia > un ultimo amaro ricordo di ciò che fu, prima di riprender anche lei contatto con la realtà, d'avere vicino un nuovo Ishiba < siete uno di noi > erano rimasti in così pochi da farle temere la stessa sopravvivenza di un clan di antico lignaggio, sarebbe morta lei stessa con lui < è piacevole stare con voi > sebbene appaia molto più giovane di lei, seppur quell'altezza considerevole la abbia dal superarla , appare anche molto più saggio dei soliti ragazzini < son contenta che vi abbiano raccontato di Ame e che la amiate come noi > inconsapevole di chi egli sia, figlio e poi nipote . E quella piccola farfalla bianca sulla spalla, una piccola macchia di purezza a lenire l'animo con dolcezza sconosciuta, e la propria che permane invece su quel corpo sconosciuto come un piccolo dono della propria essenza, diversa si, eppure tanto simile a quella dell'altro. Due piccole farfalle di carta che non possono non attrarsi in tale modo, quando ancora antichi valori sono vivi nelle loro vene < vorrei presentarti al clan se è la prima volta che venite > un incontro che avrebbe messo in luce un clan ormai in declino ma attende, non sa cosa desideri fare con lo stesso. Potrebbe non esser interessato dopotutto. [tentativo Ishibaku I]

17:44 Utente anonimo:
  [Panchina/Fontana del Dio Pain] Il suo viso si scurisce, si rattrista improvvisamente sembra quasi palpabile con le mani. <<…mi dispiace … quando mio padre è andato via la pioggia aveva scoperto la pace… ma a quanto pare la grande pace non è durata molto… >>Stringe forte i pugni come se tutto questo sia colpa sua sembra sentirsi responsabile. Sembra estraneamente maturo eppure esterna l emozioni come un cucciolo d uomo, più che da un altro villaggio sembra venire da un altro mondo. Il suo sguardo s’alza fissando la statua. << Sono sicuro che se mio nonno non è orgoglioso di me ma lo sarà presto, porterò merito a quella statua e mi farò perdonare.>> Occhi permangono tristi ma accenna un piccolo puro sorriso per poi tornare ad osservare la ragazza .<< Torneremo a casa Sango, te lo prometto e la vita di questo piccolo distretto sarà solo un ricordo, cosi potrai sentire le carezze del tuo Ren nella Pioggia di Amegakure e magari tornerai a sorridere ma prima…>> si china aprendo la borsa stra piena ancora ha tutte le sue cose in quella dannata borsa.. << aspetta eh… ne avevo lasciata una … ma dove cazzo l ho messa. >> continua a cercare nella borsa mentre Luna s’allontana dalla spalla della ragazza per svolazzare nei e poggiarsi nei capelli bianchi del ragazzo quasi a mimetizzarsi nella sua chioma . si sente un suono, rumore dicarta. << ah finalmente !>> Esclama afferrando la busta di carta , per poi alzare il capo mostrando il suo sorrisone porgendo la busta di carta con dentro una mela rossa. << Mi farebbe molto piacere seguirti anche perché ancora non ho trovato dove andare a dormire ,però magari per strada mangia questa mela, ti ho vista che ora di pranzo e io avevo appena finito di mangiarne una, sei una shinobi non puoi rimanere a stomaco vuoto eh!>> continua a porgere la busta di carta, mentre il vento scuote appena le punte dei suoi capelli, ma luna sta li non si muove, sembra quasi parte integrante del ragazzo. [Forse End] [Chakra On ]

18:00 Sango:
 < nessuna pace è fatta per durare > quel basso sussurro che scivola come un piccolo segreto solo per lui, e anche quella che vivono adesso terminerà prima o poi, l'uno con l'altro non possono vivere quando le ferite sono ancora aperte . Eppure non può nemmeno esprimersi con tutta la sincerità, non in quel loco pubblico ove le orecchie son li ad attender un proprio passo falso < tuo nonno? > quello sguardo che si sposta su Pain e sul suo viso, lontano e mai vissuto ai propri occhi eppure che sia davvero suo nipote? Quel viso che s'è fatto così triste le stringe il petto e solo adesso quella mano proverebbe a donarne una carezza delicata sul viso, dallo zigomo fino al mento prima di ricalar la mano < un giorno torneremo a casa > quella loro vera casa, non quel piccolo villaggio posto li solo per la mera sopravvivenza . Sarebbero un giorno riusciti a tornare? Eppure le proprie intenzioni son chiare, deve tornare ad ame, deve vedere coi propri occhi la distruzione cosa ha portato e cosa è rimasto. < linguaggio signorino > un ammonimento per quella parola di dubbio gusto che la infastidisce non poco, ma anche la rossa allunga lo sguardo interessata a ciò che l'altro stia cercando. Oltre una busta di plastica anche quella mela che le vien donata e mostrata alla luce stessa < ti ringrazio > un sussulto della pancia la riaggiorna che per esser in forze deve mangiare, non perdere peso e basta. Il corpo che negli ultimi tempi è divenuto sempre più magro, quasi fosse malata, e forse lo è davvero. Dimenticarsi di mangiare, può riuscirci solo quando la mente rimane pregna di altri pensieri più incalzanti < la mia casa non è poi così lontana, posso ospitarti > lei da sola in quella casa abbastanza grande non ha alcun problema, soprattutto da quando ha lasciato la casa del Seiun . La solitudine regna sovrana in quelle quattro mura, eppure starà li quest'oggi, facendosi cullare dal vento e dal sole, lasciando che le parole possano riportare alla mente dolci ricordi dimenticati insieme a quel piccolo ragazzo ancora innocente. La sua anima talmente pura da non poter esser toccata senza sentirsene in colpa, di colui che non ha conosciuto dolore e vorrebbe solo che quella sua innocenza permanga sul suo viso, eppure dovrà presentarlo al clan, al capo clan. Un brivido di ribrezzo scivola lungo la schiena rimembrando cosa abbia dovuto fare pur di ritornarvi come parte integrante, e quelle mani per quanto siano scivolate sul proprio corpo, non avrebbe permesso di insozzar quel nuovo fiore appena sbocciato. Ma toccherà sempre a Shiroi decider cosa fare, se andare con lei o recarvisi da solo. [end]

Sango corre incontro a Shiroi seduto su una panchina, convinta che si tratti di qualcun altro.
Eppure nel caso , ritrova un membro del clan , confidandosi sul loro amore immenso per Ame .
La promessa è quello di portarlo d'innanzi al capo clan e di proteggere la sua innocenza a proprio modo.




Piango di felicità, bentornato vecchiaccio ;; <3