Gyoza e parole di stiletto.
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Giocata dal 10/03/2021 19:58 al 11/03/2021 03:36 nella chat "Quartiere Notturno"
[Chiosco di Gyoza unti] Ah tutte queste luci, i rumori notturni, la gente che passa per strada chiacchierando del più e del meno e chi fa azioni abbastanza discutibili, per non parlare di tutto l’odore di cibo da strada, fumo e altre sostanze non ben identificate. Bene, che diamine ci fa Kazuma qua dentro? Beh casi disperati richiedono misure disperate, per quanto questi luoghi siano la cosa più lontana da lui nella maniera più assoluta, purtroppo per il ragazzo sono anche il perfetto nido di informazioni per gli eventi recenti, almeno secondo la sua intuizione. Dopotutto stiamo parlando di un killer diffamato in tutta la nazione, quale miglior luogo di questo potrebbe nascondere informazioni su di lui, un luogo dove la criminalità sembra essere presente in maniera più o meno costante, i vizi umani vengono lasciati andare senza inibitori e gli occhi delle persone sono dappertutto e da nessuna parte. Un luogo che ritiene disgustoso e che a suo riguardo non va per nulla a rispecchiare ciò che Kagegakure debba rappresentare come patrimonio di pace e successo finale di essa. Non che non voglia che le persone si divertano, ma per lui questo è veramente troppo, va oltre la linea della sua sopportazione personale, non ce la fa più da quando è arrivato qui qualche mezz’ora fa, gli sta arrivando un enorme mal di testa a causa dei rumori e gli odori e sta quasi per finire la pazienza santa che lo caratterizza di solito e se non trova un qualche momento, anche di pochi secondi di pace dei sensi esce di testa per forza di cose. Già da quando è venuto qui, almeno 5 persone lo hanno preso per il culo alle spalle per come si è vestito, a suo solito, anche per il freddo generale di Marzo. Tenuta scolastica di altri tempi, di colore nera, e a maniche lunghe, con una lunga mantella dello stesso colore, che copre dalle spalle fino alle proprie cosce, mentre le scarpe anch’esse del medesimo colore battono per la rabbia sul terreno per smaltire un attimo la tensione. Oltretutto il cappello con visiera che si porta dietro è stato quasi rubato da un tipo per strada che aveva scambiato Kazuma per un poliziotto urlandogli “Guardia del cazzo”, già non sopportava il fatto che questo avesse tentato di rubargli il cappello, ma per di più insultare la sicurezza pubblica di questo villaggio? Inaccettabile. Fortunatamente con la Tanto a presso, legata al fianco destro nel fodero in legno, ha dato un minimo di dubbio sull ingaggiare o meno Kazuma a quelli meno modificati, ma non può fare tutto, già è un miracolo se ha ancora il suo marsupio con la sua merce personale e non dentro, difatti ora come ora è nascosta bene bene sotto la mantella. <...*cough*, aaah, non ce la faccio piùùùù…> si lascia in un languido lamento tra sè e sè mentre continua a camminare per quelle strade e tossire a causa del fumo che aleggia nell’aria. <..no Kazuma, concentrati sei qui per un obiettivo, prima o poi troverai qualcuno che ha la capacità di parlare e non blaterare come un babbuino…> ormai sta talmente fuori che inizia a darsi delle premure da solo. Oltretutto non aiuta che gli stiano venendo anche dei morsi della fame a causa delle energie spese per poter stare qui dentro, indi per cui avrà bisogno di mangiare qualcosa, anche se con rammarico, visto che tutto quello che servono qui di solito è spazzatura per i suoi gusti. Nonostante questo strazio interno, decide di optare per una pausa momentanea e muoversi in direzione di un chioschetto mobile, più simile ad una specie di furgoncino che serve dei Gyoza, almeno qualcosa di simile al suo gusto, anche se già da lontano può sentire e vedere l’unto terribile della padella e la bruciatura sopra la pasta che pare stata cotto sopra l’olio motore, ma tant’è, dovrà distruggersi lo stomaco per oggi. “Vi prego dei mandatemi un singolo segno vi scongiuro, anche parlare con la signorina Nene arrabbiata mi andrebbe bene” . {Tanto a presso - Borsa con cose - Kazuma Psycho: 60%} Non sarà di certo la signorina Nene arrabbiata e magari non è esattamente il segno che Kazuma sta cercando anche perchè Nobu si trova sotto all'ingresso di casa sua, proprio nel quartiere del divertimento, della movida e dello svago perchè ci abita. Hanno appartamenti relativamente vicini al centro di Kagegakure e a prezzi ottimi, perfetti per una persona come lui che tra l'altro fa uso dei lussi che questo quartiere ha da offrire e che, tuttavia, puà capire come mai non possa piacere. Si tratta quasi di un quartiere a se stante, diverso dalla ordinata Kagegakure che, tuttavia nel suo chaos, trova un equilibrio unico il quale gli abitanti sanno apprezzare, gente come appunto Nobu e Nene, persone adatte ad abitare qui o comunque plasmate da esso. Il chiosco di Gyoza è uno già visto, ci aveva mangiato appunto con la Doku e spesso è definito il migliore del quartiere. Ok non sarà esattamente igienico e a norma, ma quel grasso è tutto umami in più in quei gyoza alla griglia, takoyaki ed altro street food che fa. Arriva una ragazzina piccola, intorno ai tredici anni con capelli neri raccolti in due codini, i quali sono chiusi a chignon invece che le solite code penzonalnti. Ha un tipico cheongsam rosso allacciato al collo con entrambi i bottoni colorati. Sulle spalle un box con l'interno ricoperto di ciò che sembra alluminio, una borsa termica. Gli occhi di ghiaccio di Nobu la vedono ma vedono anche Kazuma e il teatro che sta facendo. Incrocia le braccia al petto, lasciandosi cadere lateralmente fino a quando la spalla destra non va ad impattare contro lo stipite della porta di ingresso del palazzo dove risiede. Incrocia pure le gambe e aspetta appunto che la bambina lo raggiunga. " Ciao Chifu! Ho il solito: xiao longbao, gyoza grigliati e ramyon al kimchi. " va a ricapitolare l'ordine mentre la ragazzina che ormai lo conosce annuisce, come a dirgli che ci sta tutto. Gli chiede poi come mai oggi solo una porzione di tutto e non due come suo solito "Ah oggi sono da solo, Nene non c'è che non è il week end e non la sento da un pò, Kioku invece si sta facendo un giro. " le spiega prima di abbassarsi alla sua altezza, facendola girare proprio per prendere il sacco con le pietanze dallo zaino/box termico che porta in spalla. Voltandosi Chifu può vedere anche lei bene Kazuma. "Lo vedi quel signore con delle basette più appuntite della Honjo Masamune? Fammi una cortesia, vai da lui e digli che Nobu gli manda i suoi 'ossequi'. " e con quel messaggio, ovviamente volto a prendere in giro Kazuma per i suoi gusti sessuali da pedofilo, mandandogli appunto Chifu che è una ragazzina, lo Hyuga si infila la sinistra in tasca e tira fuori i ryo necessari, lasciandole come sempre un paio di mancia e per il disturbo. Aspetta a salire, si vuole prima divertire con la scena. [Chiosco di Gyoza unti] Dai forza ancora un po’ e si arriva al chioschetto e trovare un posto dove sedersi. Nonostante tutto il posto sia completamente strapieno di gente che va e viene per lo meno sembra esserci qualche posto libero e con tutta la sua concentrazione verso il cibo e la situazione attuale non si accorge neanche di Nobu, ma sicuramente della ragazzina che gli va incontro mentre si sta per sedere a gambe incrociate su una sedia. Non avrà bisogno di spostare la spada o altro, anzi in realtà manco c’ha voglia, si mette lì e si poggia sullo schienale prima di alzarsi o aspettare qualcuno per chiedere un ordine. <..mmh?..> guardando la ragazza rimane con un sopracciglio alzato e rimane confuso per un momento osservandola confuso totalmente sul come e perché ci sia una ragazzina di così piccola in un posto del genere, oh cielo che sia così depravato questo posto? Forse è meglio che non si faccia strane idee subito visto che sembrerebbe stare nel posto da un po’ di tempo e lo ingaggia subito dicendogli “degli ossequi di Nobu”, alchè senza dargli troppo peso per i primi nanosecondi, mentre si è abbassato per ascoltare meglio ciò che aveva da dire, fa <..ah ok grazie..> per poi spalancare le palpebre e capire chi intenda. Alza il corpo e lo sguardo di scatto per guardarsi intorno e osservare i propri dintorni, alla ricerca dello Hyuga, sperando possa essere veramente lì. “Finalmente, ho fatto bene pregare!” Questa è l’occasione perfetta finalmente, anche perché forse anche se in maniera un po’ caotica potrà trovare una qualche forma di pace mentale visto che è qualcuno che già ha conosciuto Nobu, anche se per poco. A quel punto Kazuma alzandosi fa un inchino verso la ragazzina a gambe tese senza pensarci due volte in un vero ringraziamento ignorando ciò che potrebbe chiedergli rispetto ad ordini e simili e si avvicini con passo lesto, ma controllato, verso il ragazzo che trova con lo sguardo tra tutti i posti. <...Signor Nobu!.:> tenta subito di richiamare la sua attenzione con un entusiasmo forse troppo esagerato per una cosa così mondana. Tra le altre cose non ha ancora colto il sottotesto comico che Nobu voleva mandargli usando la ragazzina come tramite invece che ingaggiarlo direttamente. <...o dei è davvero lei…> ok forse sta anche esagerando con la drammaticità, sembra che Nobu sia un cane smarrito che trovava da tempo, ma è davvero genuinamente felice di poterlo vedere, per ora. <...si ricorda di me vero?..> certo che si ricorda di te idiota, ti ha mandato la ragazzina per prenderti in giro. <...oh che domanda stupida..> ecco. <...*cough* *cough*...> tossisce sulla sua mano due volte per darsi un attimo tono e contegno cercando di calmarsi. Da un certo punto di vista è stupito del vedere Nobu qui in un posto del genere, ma a pensarci più fondo no, non stupisce affatto. <...mi perdoni è che stavo cercando qualcuno con cui poter...parlare..> accentua particolarmente quella parola alla fine <...sono qui da non so quanto tempo, forse ore?..> un’ora, suvvia non è così tanto <...e stavo perdendo le speranze, mi dica per favore che ha del tempo da dedicarmi..> sembra quasi un cane che chiede il cibo al padrone, per la psiche del ragazzo stare in un posto del genere non è facile e si vede, ma Nobu può essere un'ottima fonte di informazioni, si spera. {Tanto a presso - Borsa con cose - Kazuma Psycho: 40%} Certo che Kazuma è prorpio strano, sembra una persona uscita da un era temporale completamente diversa da quella contemporanea. Lo ascolta a braccia conserte, tornato ad appoggiarsi con la spalla al muro mentre questo gli si avvicina e gli parla. Ancora gli da del lei, eppure non è la prima volta che si incontrano... tanto vale divertirsi ancora di più. "Ah lei è Chifu. Adorabile vero? Fa le consegne per il chiosco dove ti eri seduto. Che è quella faccia... non avrai mica pensato che fosse una squillo?!" gli dice in maniera shockata, spalancando la bocca che copre con la mano mancina a palmo aperto e dita distese. "Signor Kazuma, un minimo di contegno,le va bene che sono un uomo di ampie vedute e non la giudico!" lo stuzzica appena, ridendo infine alla reazione, sicuramente oltre le righe da parte del giornalista che, diciamolo, è abbastanza un damerino, soprattutto di fianco al nostro choconinja. Lo guarda dall'alto dei suoi 188 centimetri e, nonostante oggi non stia nevicando come ieri, fa comunque fresco, specialmente per nobu che veste una semplice canotta nera, un paio di pantaloni del pigiama blu scuri a pois bianchi e delle ciabatte nere con tre strisce bianche sopra il passante del collo del piede. Vuole passare del tempo con lui? Ha finito di lavorare circa due ore fa e appunto, giudicando da quella consegna che ha appena ricevuto, deve ancora cenare. Con un colpo di reni si scosta da quel muretto, mettendosi di nuovo in postura eretta. Muove secco il collo, con un modo del capo a indicare a mister basette pazze di seguirlo all'interno. Non ci vuole di certo un giornalista o un detective a capire cosa ci faccia lì Nobu anche per come è vestito e la confidenza che ha con la delivery girl che è una del posto tipica. Sale le scale, perchè non c'è l'ascensore in quella palazzina di quattro piani, spese condominiali contenute. Non si aggrappa al corrimano e dopo una rampa di scale eccolo che con la mano libera apre la porta di casa sua. " Spero non hai paura dei gatti Kazuma. Ho una tigre in casa. " gli spiega, dandogli di nuovo del tu, riferendosi a Poldo ovviamente. Quella porta si spalanca sull'abitazione dello hyuuga con la luce della finestra di fronte a loro che si affaccia proprio sul viale dove stavano prima e le luci al neon illuminavano l'appartamento. Il soffitto inizialmente è riabbassato, lasciando spazio appunto al soppalco. " Mettiti comodo. Hai fame? " gli chiede, appoggiando il sacchetto sul tavolo subito sulla sinistra per poi avviarsi nell'angolo cottura e tirare fuori eventualmente due set di piatti, vaschette per la soia e bacchette, posandole a tavola. Torna infine verso il frigorifero, aprendolo e piegandosi appena. " Birra, Soju, Sonchu, acqua.. che bevi? " chiede educato anche se il timbro vocale è abbastanza neutro. Aspettando la decisione del Nara per prendere la bevanda richiestagli tra le disponibili. [vestiario Nobu: https://i.pinimg.com/564x/e1/d9/04/e1d9040dc8e31179b899f29deabcb17b.jpg][Appartamento Nobu: https://i.pinimg.com/originals/30/3a/ce/303acebf19017fb62866c7fa93424308.jpg] [Casa di Nobu] All’inizio non capisce bene che cosa intenda dire il ragazzo, il termine squillo non gli è nuovo, ma sembra voglia intendere qualcos’altro li per li, difatti alza un attimo il soparciglio con fare dubbioso, ma poi con il secondo commento capisce che cosa intendesse il ragazzo. <..a-aspetti no no no no no no no no…> una mitragliatrice di negazioni che vengono scandite dal suo movimenti di mani che vanno da destra a sinistra come dei ventagli che vengono fatti svolazzare <...che va mai dicendo?..> un tono super sconcertato e pieno di sgomento, anche perché non è la prima volta che il ragazzo gli fa un commento del genere e poi viste le circostanze del simulatore sarebbe più lui su quello spettro li. <...senta si è fatta un’idea sbagliata di me, i-io non farei mai una cosa del genere!...> un po’ vergognato e preoccupato perché prendendolo seriamente pensa che davvero potrebbe essere ingaggiato da un poliziotto stile “moshi, moshi, polizia desu ka?”. Ma a parte quel commento imbarazzante, il ragazzo tenta di contenersi e sistemarsi il cappello per un attimo riassestarsi e ricomporre il suo spirito. <..mmh?..> sembra che Nobu lo voglia invitare a seguirlo e proprio a casa sua, accidenti che fortuna che è per lui, un luogo ultra privato e senza suoni dove poter discutere, almeno il suo cuore potrà trovare un po’ di pace. Lo segue quindi con passo lesto dietro di lui, cercando di non stare troppo a guardare il vestiario. Fortunatamente il cammino che devono fare non è molto anche perché conciato in quella maniera difficilmente l’avrebbe visto andarsene in giro per le strade di un quartiere del genere. <...eh? no..> rimane un attimo allibito al commento sul suo gatto, che intende con tigre? Cosa è Sango sottocopertura, no, fortunatamente si tratta solo di un gatto molto grasso e fortunatamente non ha problemi o allergie particolari con loro, altrimenti non avrebbe mai accarezzato quelli di Naomi. Kazuma appena entra in casa però non può che notare che manchi il piano iniziale dove poter sistemare le proprie scarpe e togliersele, indi per cui presume che sia uno di quei luoghi più modernizzati dove non sia necessario farlo anche se si sente così sbagliato per non toglierle, indi per cui prende e lo fa lo stesso, lasciandole all’ingresso rimanendo con delle calze verdi. <...emh..> ci pensa un attimo prima di rispondere, già trova abbastanza che gli abbia offerto un po’ di ospitalità il ragazzo, addirittura sfruttarlo per poter addentare qualcosa gli sembra eccessivo, ma appena sente brontolare lo stomaco, così come potrà farlo anche lo Hyuga, non può che rispondere con un imbarazzato <...si grazie..>. Decide quindi di fare come consigliato e sedersi su di una sedia, alzandola e spostandola di lato così da non fare rumore. Prende la spada e la poggia sul lette insieme al suo marsupio per non essere troppo ingombrante e per evitare di essere troppo ingombrante in un luogo e situazione così mondano, si toglie anche la mantella slegandola dal collo con le mani e mettendola insieme all’altra roba, sperando che quel ciccione di un gatto non ci si piazzi sopra. <...*siigh*..> tira un gran sospira, inspirando un bel po’ d’aria prima e poi risponde all’altra richiesta di Nobu. <..mmh? Err..acqua grazie..> non ha proprio voglia o bisogno di alcolici in quel momento. Non vorrebbe subito iniziare con gli argomenti pesanti anche per non infastidire il ragazzo nel caso, vista la sua generosità così decide di ingaggiare in una conversazione più leggera per poi scalare. <...Senta signor Nobu..come se la sta passando in questi ultimi giorni? L’ultima volta che l’ho vista è al festival..> eh si effettivamente non è da troppo né da poco che si sono visti quindi non gli farebbe male prima sapere un attimo la sua situazione, sapendo anche del suo legame con Nene. Poi tra l’altro non si sono manco scambiati un numero di telefono quindi potrebbe essere anche il momento giusto per fare meglio la sua conoscenza, meno si spera sessioni di striptease gratuite come l’altra volta. {Tanto a presso - Borsa con cose - Kazuma Psycho: 40%} Si era fatto l'idea giusta, il fatto è che prenderlo in giro era così piacevole e divertente con quelle reazioni sempre così... esagerate, una forma di divertimento che gli viene naturale a discapito del povero Kazuma. Sempre meglio che menarlo e bagnarsi le mani e le nocche del sangue del giornalista. Si siede a sua volta a tavola mentre Kazuma fa come se fosse a casa sua, levandosi le scarpe con Poldo che si avvicina ad annusarle per poi farsi venire un conato di vomito, trattenendosi a mala pena. Si vede che deve avere il piede sudato e puzzolente! Lo interrompe subito " Basta con il signor. Sei a casa mia, stiamo dividendo lo stesso cibo e siamo più o meno coetani. Chiamami Nobu e basta. " lo gela con lo sguardo mentre gli parla, proprio a sottolineare che cominciava a dargli fastidio. Allunga le mani nella busta, aprendola e tirando fuori due box di carta da cucina con dentro i gyoza grigliati e appunto i xiao longbao, entrambi sono quattro dato che la porzione di dim sum prevedeva appunto quelli come numero. Ne prende esattamente la metà, due per tipo, pinzandoli con le bacchette di bambù laccate di nero, sfruttando le scalanature interne per un grip migliorato. Con l'altra mano versa la soia, con meno sale del normale, all'interno dell'apposito contenitore, così che possa pucciare un estremità dei vari ravioli e mangiarli in un solo boccone. Con le fauci spalancate si possono notare quei canini bianchi e pronunciati. Degluitisce il primo, posando le bacchette per poi stappare una birra con le mani, bevendo a canna senza troppi convenevoli. " Ormai è la routine, arrivo a casa stremato ma tutto bene. Che cosa mi vuoi chiedere? " gli domanda senza troppi giri di parole, non disposto a un interrogatorio per vie traverse e se effettivamente il Nara è lì per informarsi per scrivere un articolo, forse è il caso di andare dritto al sodo. Poggia il fondo di quella bottiglia, per metà più leggera di quando l'ha afferrata, tornando con le bacchette a prendere l'ultimo gyoza grigliato e mangiarlo, gustandosi il sapore della carne e dell'erba cipollina, i quali si sposano con la soia e la pasta grigliata. Non sa che conosce anche Nene o che l'ha conosciuta, così come non sa che conosce pure la sorellina, Naomi, persona che proprio ieri ha visto con la quale ha dato da mangiare alla colonia di randagi della quale si occupa a tempo perso. [Casa di Nobu] Povero gatto, effettivamente purtroppo l’odore del ragazzo non è dei migliori quest’oggi vista la lunga camminata, ma non è sempre così lo giuro! Anche se forse a fare questi tipo di commenti e scuse dovrebbe essere Kazuma stesso non il suo narratore onnisciente, ma tornando a noi. Quel velo quasi accusatorio sul modo di fare di Kazuma che ormai pare aver infastidito il ragazzo prende di sprovvisto Kazuma, non gli era mai capitato che qualcuno glielo dicesse, o per meglio dire, non qualcuno che conoscesse, solitamente è sempre stato un processo naturale, indi per cui un po’ ci rimane male, anche solo per aver dato disagio allo Hyuga. Alché a suo modo un po’ forse ignorando il commento del ragazzo, si alza all’improvviso per chinarsi in segno di scuse verso Nobu con il corpo tesissimo, per poi risedersi. <..mi..> no Kazuma <..perdonami.> bravo, suvvia non è così difficile, se ce l’hai fatta con Naomi puoi farcela anche con un rozzone come Nobu <...non pensavo ti potesse arrecare fastidio..> nonostante tutto comunque il suo modo di parlare rimane educato ed eloquente perché è fatto proprio così, ci puoi provare quanto vuoi ma a meno di un miracolo difficilmente lo puoi smuovere da quel punto di vista. Tornando però al succo, al discorso principale di questa sera, Kazuma ascolta il dire di Nobu, mentre con due bacchette uguali a quelle del ragazzo Hyuga, prese direttamente dal bustone, andrebbe senza troppe pretese, con una solida presa a prendere uno dei Gyoza all’olio motore per intingerli nella salsa di soia, talmente non ci vede più dalla fame. Dopo averlo unto per bene lo porta alla bocca velocemente non prima di aver fatto colare la salsa rimasta nel vassoietto e prendere con i denti l’involucro di carne e portarlo dentro il proprio palato per masticarlo.Non è il migliore dei sapori ma non è neanche così terribile, se lo farà bastare per la serata, non può pretendere molto. Fortunatamente gli fa la domanda nel momento esatto in cui manda già il raviolo di carne. Diciamo che nella sua testa si fa un immaginario segno della croce, o preghiera shintoista in questo caso e spera che vada tutto bene e non rovini troppo la serata con le sue domande. <...si ecco..> prende un attimo una pausa mettendosi un dito sotto al mento per pensare a che parole usare. <...vede, anzi no vedi, scusa, è rispetto a quanto successo al festival delle lanterne, quello in cui è venuto insieme alla signorina Nene..> beh ha fatto commenti per se stesso Nobu mica per Nene, quindi finché può farlo la continuerà a chiamare così. Li per li non ci pensa ma effettivamente non ricorda l’ultima istanza in cui Nobu potrebbe capire che Kazuma la conosca già, o sappia già il suo nome, indi per cui va a specificare meglio la cosa. <..ah si l’ho incontrata non da troppo tempo se ti stai chiedendo come la conosca..> ora però tenta di nuovo di riprendere il discorso lasciato due secondi in sospeso. <...ecco vedi, sto cercando informazioni per la mia redazione rispetto a quel famoso Killer che ha fatto la sua comparsa anche al festival in cui eravamo a quanto pare…> va dritto al punto vista la sua natura da giornalista non ha bisogno di nascondere questo fatto dopotutto è abbastanza normale che se ne possa interessare per quel motivo da un punto di vista esterno, anche se in verità le vere ragioni sono altre ben più profonde e personali, di cui non si sente di discutere per con nessuno. <..non so se tu hai visto per caso qualcosa in più visto che ti eri allontanato di più da me..> beh speriamo che questa volta ottenga un responso positivo altrimenti siamo al punto di partenza, e speriamo che il gatto non sia intossicato dall’odore del Nara. {Tanto a presso - Borsa con cose - Kazuma Psycho: 55%} Sbuffa appena quando questi si va a scusare . "Sì, mi reca fastidio che una persona a casa mia che mangia con me voglia mantenere delle distanze." risponde in maniera altrettanto secca mentre Poldo comincia ad avvicinarsi e ad elemosinare cibo, come sempre. Miagola ed è un miagolio proprio poelimo, lamentino. Volta il capo in direzione delle ciotole con quella dell'umico che pare vuota. "Scusami.." si rivolge ora a Kazuma mentre si alza dal tavolo e si dirige alla volta delle scale per il soppalco, aprendo un anta a scomparsa, di quelle a spinta che rimangono chiuse con un magnete e afferra da lì una lattina di cibo per gatti. Alza la linguetta e la apre , incamminandosi proprio verso le ciotole facendo lo slalom con Poldo che gli cammina tra i piedi. Dannato ciccione! Si china e con colpi poderosi , fa cascare il contenuto della lattina all'interno del contenitore apposito. A vederlo sembrano proprio straccetti di tonno, come quello in scatola che mangiano gli umani. Usa infine il coperchio per separarlo bene prima di essere spinto via con la testa da Poldo. " E aspetta, maledetto bisonte! " Si alza quindi, buttando i rimasugli nel cestino della differenziata, per poi tornare a mangiare. Lo stava ascoltando nel frattempo con quelle parole che vanno dritti al punto e, come pensava, era proprio per il serial killer che ultimamente era sulla bocca di tutti quanti apparentemente. Un pò lo capisce, diammine può capirlo meglio di tutti. Non sa che cosa lo spinga, eppure la sensazione di una vita che si spegne tra le proprie mani e il sangue vivo che gli scorre via dal corpo e con esso l'anima e la linfa vitale, sono pensieri che a Nobu non ironicamente lo fanno arrapare. Ma non siamo qui oggi a definire le turbe del chocoboy o il motivo per la quale è entrato nella shinsengumi, insieme ai suoi disturbi comportamentali. L'attenzione viene catturata da Nene e si lascia sfuggire un semplice " Non è forse bellissima? " Riferedosi appunto alla donna per la quale è totalmente perso. Scuote il capo, tornando dunque sulla questione e sulle domande che Kazuma gli sta facendo, se ha visto qualcosa di diverso. Il capo comincia a smuoversi da destra a sinistra, mangiando infine l'ultimo bao, prendendosi il tempo di deglutirlo mentre l'umami all'interno viene sprigionato dal momento che lo addenta. Per tutti i kami quanto li ama! Deglutisce rumorosamente e infine gli risponde. " No, niente di diverso da quello che i giornali come il tuo hanno già raccontanto. Ti dirò anche di più, non me ne sto interessando per il momento visto che la questione è in carico agli Anbu. Se dovessero dimostrarsi così inetti, come penso che siano, la palla passerà a noi della Shinsengumiu. Non è un qualcosa di cui un civile come te debba preoccuparsi. " Cerca anche di rassenerarlo, dandogli un altra informazione sul suo lavoro. Infondo Nobu è andato in televisione insieme a tutte quelle reclute ma non sa se il giornalista ne sia al corrente o meno! Con così tanti applicandi ricordarsi tutti loro non deve essere un qualcosa di facile! [Casa di Nobu] Oh Kazuma non credeva che veramente ci fosse rimasto così male, davvero gli dispiace adesso per non aver compreso prima meglio i sentimenti di Nobu, ma è grato che si sia scusato per il tono usato, nonostante non se ne debba fare pena. <..no capisco capisco, in quest’epoca non posso pretendere che siano tutti come me, devo adattarmi meglio ad altre realtà..:> una frase veritiera ma che fa scontrare il ragazzo con un mondo complicato a difficile non solo dal punto di vista comprensivo che è il minimo, ma proprio dal punto di vista morale alle volte, come nel caso dei quartieri notturni come quelle in cui lo Hyuga vive che Kazuma volente o nolente non potrà mai accettare al 100%, anzi, ma torniamo al discorso di prima e al commento di Nobu. <..si certo, una belleza sconcertante…> “avevo ragione erano fidanzati” ormai nella testa di Kazuma è bello che scolpito nella pietra, anche se magari si stanno soltanto vedendo per degli appuntamenti o simili, per lui basta è così sono una coppia basta, non ha altro modo di vederlo dopo quello che ha visto al festival e i commenti di Nene. A quel punto non può altro che pensare che domande super private che ovviamente non farà per rispetto al ragazzo, come “da quanto stanno assieme” o “come hanno fatto ad incontrarsi” ma la più importante fra tutte “non lo avranno mica fatto prima del matrimonio!” la più grave di tutte, letteralmente. Ma a parte questo il commento per quanto venga sincero dal suo cuore, perché crede che Nene sia una bella ragazza, non è di certo una graziosa fanciulla nel suo vocabolario, per poco non ne usciva con 10 anni in vita di meno dal loro primo incontro per quello che ha potuto vedere visti i suoi standard, arcaici. Nel mentre ascolta il dire del ragazzo sul killer, tornando ad un argomento un pelo più importante, con le bacchette si arraffa anche il suo ultimo Gyoza che intinge delicatamente nella salsa di soia per poi gustarlo con calma, e mmh mmmh mmmmh, sa proprio di industriale, ma ehi non si butta il cibo. Per mandare giù prende anche la bottiglia d’acqua e la apre con la mano sinistra per poi iniziare a prendere qualche sorso e mandare giù meglio il raviolino. Ma quando Nobu dice di essere uno della Shinsegumi, gli occhi del ragazzo si spalancano e per evitare di sputare l’acqua sul pavimento o il gatto, tenta di trattenerla dentro la bocca strozzandosi un attimo, per poi poggiare velocemente la bottiglia sul tavolo. E’ la seconda volta che ci rimane quasi secco per una cosa del genere queste settimane. <..*cough* *cough*..> si mette la mano sinistra chiusa a pugno davanti alla bocca per coprire i colpi di tosse. <..a-aspetta, anche tu sei della nobile Shinsegumi?..> forse se lo doveva aspettare vista che stava con una come Nene, però, però non è possibile, “ma tutti tranne la signorina Sango nella Shinsegumi sono così grezzi e senza pudore, devono essere solo qualche eccezione sicuramente il resto dei membri sono più nobili, ma si dai sono solo una coppia dopotutto, è giusto che sembrino un po’ simili, no? NO!?” questo in poche parole è il flusso di pensieri del ragazzo che tenta di processare al meglio l’informazione come se il mondo intorno a lui si facesse muto per quegli attimi. Già il suo cuore è fragile non sa se può reggere ancora di queste sorprese, dopotutto lui aveva notato solo Sango al tempo, anche perché del servizio televisivo aveva visto ben poco si era interessato più al cartaceo che parlava quasi e solo esclusivamente di Sango in prima pagina e direi anche a ben vedere. <..scusa..> tenta di ricomporsi un secondo sistemandosi e toccandosi la gola. <...perdona la reazione e che non lo sapevo, quindi è stato un po’ inaspettato..> inaspettato è un po’ riduttivo amico mio. <..capisco...capisco, quindi non credi di potermi dare neanche un poco di informazione?..> ormai sta incontrando talmente tanti membri della Shinsegumi che ne sta diventando insensibile, seriamente. Molto comunque spinto nella sua richiesta, ma è pronto anche a essere un attimo egoista pur di ottenere qualche informazione sul caso, anche la più stupida, ma su cui possa lavorarci e aggiungerla al puzzle. <..dico, qualcosa che non possa essere deleterio per la corporazione? Sarebbe davvero un'ottima cosa portare qualcosa di differente dal resto dei giornali…> vero ma non è quella la sola ragione giusto? {Tanto a presso - Borsa con cose - Kazuma Psycho: 68%}Attendere fato
Non è vero stavo scherzando <3
"Infatti, quello strano sei te. Penso non ci sia bisogno di fartelo notare. Questo sarà pure un quartiere particolare, dove le persone sono più oneste con i propri desideri carnali e di loro vizi, ma sono comunque persone." gli spiega, lasciando per ora il ramyon nel sacchetto. Si alza in piedi muovendosi ben oltre Kazuma alla volta del lavandino e del ripiano. Va ad aprire il pacchetto di sigarette che c'è depositato lo sopra levando appunto una che viene poi portata immediatamente alle labbra. Fiocchi di cioccolato che si schiudono e morbidi come una crema vanno ad abbracciare quel filtro alla base. Indice e pollice che schiacciano il filtro fino a sentire un rumore di plastica infranta, la ball inside che gli dona quel retrogusto di lampone che a Nobu piace così tanto. La sinistra afferra l'accendigas e se la illumine. Inspira mentre l'estremità di quella sigaretta si fa incandescente e in fiamme. Lascia andare un primo sbuffo di fumo dentro casa, è casa sua e può farlo, tuttavia per educazione e rispetto si sposta comunque verso la finestra spalancata. Si appoggia con gli avambracci, piegandosi nel tragitto per accarezzare Poldo che si era spalmato per terra con la pancia piena. Inspira di nuovo e lascia fuoriuscire quel fumo grigio mentre la sua gola si tinge di lampone e tabacco e i suoi polmoni di smog e pioggia, due profumi così sporchi che lui però ama, un pò come è lui dopotutto. Non sa se cogliere quella risposta con ironia o altro, è consapevole che Nene ha un carattere molto difficile, che solo con lui ha un atteggiamento unico e forse è questo che gli piace di lei oltre a tante altre cose. "Vedi, Nene mi conosce per quello che sono, mi accetta e con me si comporta in una maniera che mi fa sentire unico, mi fa sentire apprezzato. " Parole pesanti che però i nostri lettori non possono dargli il giusto peso, come se non avessero il peso con la quale compararlo nel piatto opposto di quella bilancia, informazioni, dettagli chiavi sul profilo di Nobu ancora celati, motivo per il quale sentirsi accettato e apprezzato sono per lui la miglior forma di amore possibile. "Che c'è di così strano? " Gli chiede inspirando a pieni polmoni quella sigaretta tossica, facendo uscire il fumo molto lentamente dalle narici come un drago cinese, giusto per rimanere in tema del cheongsam che la piccola Chifu indossava con quei dettagli dorati. La musica entra da quella finestra, melodia che si mischia alla pioggia incessante come un rumore soffuso, un suono alla quale ci si fa presto l'abitudine ma che per una persona come il giornalista può dar fastidio e anche tanto. " Eppure pensavo che a te fosse chiaro che per la missione son disposto a fare tutto, anche denudarmi. Per non parlare del fatto che non sono l'ultimo scemo che gira per KAgegakure. " Glielo ricorda, di chi è stata l'idea per superare quello step, di come si è ridotto per rallentare il flusso d'acqua anche solo di mezzo secondo se fosse stato necessario. Kazuma più di altri dovrebbe appunto capire, o forse deve dargli una dimostrazione pratica di cosa può fare un membro della Shinsengumi della divisione tattica e strategica, di quegli intensi allenamenti ogni giorno sullo spionaggio, assassinio, coersione. Il lavoro di tempra mentale alla quale sono sottoposti, mettendogli in testa che la missione viene prima di qualsiasi altra cosa, diverso dal nindo moderno dove il compagno vale più della riuscita della missione, senza considerare le conseguenze di una missione fallita. "Che c'è Kazuma, dovrei forse farti vedere come silenziarti in cinque modi diversi dal momento che sei entrato in casa mia? " si volta a guardarlo con la coda dell'occhio, glaciale come il timbro vocale che usa in sua direzione. Se l'è presa, sì, e per quanto non gli importi troppo dell'opinione di Kazuma non accetta comunque di essere valutato sulla base del nulla, infondo chi è lui in confronto a Unohana Retsu per valutarlo non idoneo a quella posizione, lui che pootrebbe stare benissimo anche nella stessa divisione di Nene ma che non l'ha scelta perchè mira solo al vertice massimo, in maniera da farsi slegare il guinzaglio che ha al collo, per non finire come quel serial killer che tutti vanno cercando e che potrebbe essere benissimo lui. Lo sa molto bene Nobu ma sta di fatto che un mastino è sempre un mastino, e il chocoboy è allenato per eseguire gli ordini, motivo per il quale fino a quando non gli daranno a lui un pezzo di stoffa da annusare e seguire per trovare le tracce, non sarà compito suo. " Non posso dirti niente Kazuma perchè non mi sto informando. Posso fare però una comunicazione se vuoi scriverla nel tuo articolo da parte della Shinsengumi alla popolazione e al serial killer." si volta a guardarlo, posando il sedere contro il bordo della finestra, contro quel cornicione dove fino a un attimo fa era appoggiato con gli avambracci. Lo guarda dritto negli occhi con uno sguardo freddo, gelido, forse spaventoso per la fame e la sete di sangue che sta lasciando trasudare dal suo sguardo e dalle sue emozioni. " Alla popolazione dico che dove non dovessero arrivare il corpo degli Anbu, non si devono preoccupare perchè la Shinsengumi subentrerà a ripristinare l'ordine assoluto. Al killer invece gli voglio dire solo che è meglio che inizi a scappare, velocemente, perchè se davvero dovessimo entrare noi in questione, rivolteremo ogni centimetro di Kagegakure fino a stanarlo come il topo che è. " finisce inspirando un ultima volta da quella sigaretta, con la luce del tabacco che brucia che ne illumina i tratti bruni e spigolosi, come quel naso dritto e la linea della mascella che lo caratterizza. "C'è altro? " chiede infine, rilassando i muscoli facciali, tornando ad avere un tono neutro, pacato ed educato nei confronti del giornalista. Non gli ha dato informazaioni, questo è ovvio, ma pensa di avergli dato abbastanza materiale per poterci scrivere un articolo di giornale sopra e mandare un bel messaggio a chiunque lo legga, che siano cittadini preoccupati oppure il killer stesso. [Casa di Nobu] “Io, quello strano?” Le parole dello Hyuga lo colpiscono particolarmente ma mai quanto quelle dette dopo, ma ci si arriva passo per passo. Kazuma effettivamente alle volte si è sentito un po’ un pesce fuor d’acqua all’interno della società del villaggio, sempre con in testa gli insegnamenti di suo padre sulle vie tradizionali e di come comportarsi, frutto di un attaccamento al passato troppo duro a causa del trauma subito dall’uomo. Nonostante questo però è sempre rimasto fedele a quei precetti e quelle scelte di galateo e non un po’ antiche, cercando nel più di conformarsi a chi non le potesse capire, a chi lo faceva sentire strano e fuori dal circolo, eppure nonostante questo è sempre rimasto fedele a tutto ciò, anche se un vero motivo nella sua testa non se lo è mai trovato. Un attaccamento così morboso e spinto verso qualcosa di ormai superato e che anche se giusto, prenderne alcuni concetti, è ovvio che non possa essere l’ideale per poter comunicare con una società rinnovata e che è passata oltre, eppure nonostante ciò, nonostante i pochi sacrifici alla fine che potrebbe fare per poter cambiare non si è mai sentito di volerlo fare, perché quelle piccole cose, quelle piccole azioni e quei piccoli concetti sono ciò che lo rende Kazuma, o almeno così lui vuole credere. Non risponde neanche all’affermazione del ragazzo rimasto un po’ male abbassa semplicemente lo sguardo verso il basso, guardando le travi di legno lucidato e lo spazio che si frappone fra loro e lui, per quei lunghi istanti, sentendosi un po’ in colpa, ma comunque testardamente cercando di respingere quei pensieri. Almeno Nobu però qualcuno che lo comprende sembra averlo trovato, effettivamente come Kazuma pensava Nene e Nobu sembrano andare bene assieme, si completano perfettamente come due pezzi di un puzzle, almeno superficialmente gli da quella sensazione. Volta lo sguardo verso di lui osservandolo fumare e perde il suo sguardo nel vuoto davanti a lui che si frappone con Nobu, nel mentre non tenta neanche di andare e prendere il taccuino nel marsupio, non ci sarà bisogno di segnare quelle parole le firmerà nella sua memoria e la trascriverà successivamente, non vuole perdere la concentrazione sul discorso. Alle parole del ragazzo riguardo alla sua sensazione di sorpresa nello scoprire che anche Nobu era della Shinsegumi gli arrivano come un treno in faccia e non le prende tutte di petto. Tenta di guardare il ragazzo negli occhi alzando la schiena e lo sguardo, almeno quando egli sarà girato verso di lui e dopo che avrà finito di parlare con quel commento ironico e irritato. Gira le pupille verso l’altro lato e restringe il suo campo visivo socchiudendo le palpebre, è segno che le parole dette l’abbiano colpito nel profondo ma non per i motivi che Nobu potrebbe pensare che può intepretare quei pochi momenti come crede. Non è triste, non è arrabbiato, non è confuso, è solo deluso, ma non nel ragazzo nello specifico anche se rientra nella formula. <...scusami, non ti volevo arrecare un’offesa…> lo dice con un tono serio e attonito, ma sono per la prima volta forse le scuse più finte che possa fare, suoneranno comunque forse come genuine per il tono usato, ma Kazuma lo sta facendo semplicemente per galateo. “Non è quello che volevo” continua a ripetersi questa frase nella testa, “La shinsegumi non è questo” Nobu non gli è parso una persona malvagia, ha comunque tentato di aiutare Naomi e sembra voler prendere le cose seriamente come ha anche asserito ma “Questa non è nobiltà”. Nonostante ci passasse sopra o sembra anche scherzarci su, in verità anche l’incontro con Nene lo ha fatto pensare. Lui vuole credere fino all’ultimo e continuerà a farlo finché non gli verrà tolto lo spirito che questa non sia la Shinsegumi, anzi no, che questa non sia Kagegakure. La sua visione di essa non è questa e non vorrà mai esserlo, questi vizi fatti andare alla bene e meglio, questa rozzaggine e mancanza di pudore, questa violenza intrinseca da cui non sembra ci si possa sfuggire non importa come, questa non è la Kagegakure per cui così tante persone sono morte e si sono sacrificate. Non importa come continuerà a credere e ignorare questi fatti, finché forse non sarà troppo tardi, dopotutto è ciò che lo tiene in piedi e gli fa ancora sperare bene per il futuro perché è l’unica cosa a cui ha potuto puntare fino ad ora. E ancora un’altra delusione, una dopo l’altro per il ragazzo, cose apparentemente futili ma che per lui valgono più di ogni altra cosa al mondo e sta iniziando davvero a perdere le forze, ma non vuole darsi per vinto, almeno non ancora. Ascolta le parole del ragazzo girandosi completamente verso di lui con lo sguardo più serio e freddo che fino ad adesso avrebbe potuto fare e che forse gli ha visto fare, senza forse, sicuramente. Non le segna sul suo taccuino, come detto prima le inciderà sulla sua testa e le trascriverà più tardi, sta il più concentrato possibile e forse cercherà di tirarci fuori qualcosa anche se non ha ottenuto ciò che voleva ancora una volta, anche se magari fosse una sola volta, Sango e Nobu non sono le sue uniche delusioni, sta girovagando da giorni i settori in cerca disperata di informazioni senza trovare quasi nulla a suo vantaggio ma le solite storielle, e ogni volta che c’è quella minima speranza di trovare qualcosa non trova mai quello che cercava, ma dovrà farci il callo. Il ragazzo si alza utilizzando le braccia e le mani come leve per mettersi in piedi dalla sua posizione seduta. <..no..> asserisce anche con cenno del capo ma sguardo e espressione comunque vitrea. Si avvicina verso il marsupio e la spada e li mette al loro posto, legandoli ai fianchi e la spalla e riprende anche la sua mantelline che stringe con più forza del solito. Si gira nuovamente verso Nobu, con tono freddo ma che cerca di tenere quella educazione che lo contraddistingue. <...grazie per aver risposto alle mie domande e avermi offerto la cena…> fa un inchino verso di lui in segno di gratitudine <...sei sicuramente un ottimo ninja, perdonami per essere stato scortese..credo che mi congederò adesso, buonanotte e alla prossima..> quasi più robotico del solito si avvicina verso la porta dando uno sguardo a Poldo e i propri dintorni. Appena arrivato all’ingresso riprende le sue scarpe e le rimette dove stavano, sotto i suoi piedi stringendo per bene, dopodiché si rialza verso la porta allungando la mano sulla maniglia e aprendola per uscire di li. <...arrivederci..> dice in ultimo senza guardare lo Hyuga in faccia e chiudendo lo porta dietro di sé delicatamente. Inizia quindi a muoversi verso le scale con le proprie cose addosso e tira fuori dal suo marsupio il suo taccuino su cui scrive con la propria destra, le parole dello Shinsegumi che ha udito, nel mentre scende dalle scale osservando i pezzi di carta che vanno con sguardo vitreo. <...> si morde fortemente il labbro inferiore, facendo uscire un rivolo di sangue. E’ frustrato all’inverosimile pensava che avrebbe trovato qualcosa ed è stato ancora deluso, pensava di trovare un ragazzo un po’ esuberante e si è trovato uno Shinsegumi come Nene, anche se non odia nessuno dei due particolarmente, solo la delusione che rappresentano per lui. <..troverò qualcosa fosse l’ultima cosa che faccio..> parla fra sé e sé con tono attonito e triste <...non so se sei te bastardo, ma ti troverò, troverò….altre informazioni..> {END - Kazuma Psycho: 90%} Arrivano di nuovo quelle scuse da parte del giornalista. Eppure dovrebbe sapere, lui meglio di tutti dato che con parole racconta storie e si guadagna da vivere: la penna fa più male della spada e supposizioni e timbri vocali possono essere tanto deleteri quanto il veleno della Doku che conosce molto bene. Spesso come si dice, non bisogna cercare responsabili terzi se le nostre stesse aspettative non vengono realizzate, la delusione derivante da esse è solo imputabile a noi stessi. Un messaggio spesso importante e dimenticato, come se ogni persona sia tenuta ad essere all'altezza delle aspettative altrui, un qualcosa che lui, più di chiunque altro, sa bene dato che ci soffre di questo. Segreti che pian piano come petali che si aprono a mostrare il pistillo, vengono resi nudi alla luce del sole ma agli occhi di lettori non interessati in primo luogo a quelle vicende del ninja dalla carnagione color cioccolato. Non gli si può imputare nulla, e se c'è una cosa che ha imparato Nobu negli anni, dopo diverso autolesionismo e agonie, è che per ogni persona che è contenta dei risultati che porti, altrettante persone sono scondente e deluse. Non potrà MAI rendere contento tutti, non potra mai non essere rifiutato da almeno una persona. Spettro emotivo e psicologico che per sopravvivenza si è evoluto, estendendosi a una cerchia ristretta di persone di cui gli importa davvero: i suoi genitori, poldo e nene. Per questo motivo si riempie di relazioni fallace, vuote, insulse. Come gli anbu indossano una maschera, lui la sua la sfoggia ogni giorno, levandosela solo in rare situazioni viste da colleghi e Nene appunto, motivo per la quale è così importante per lui. Quell'esuberanza che Kazuma ha visto e che pensava caratterizzasse Nobu, quella solarità che ha accolto Kioku a casa sua, quel per benismo che lo spinge a prendersi cura di quella colonia di gatti randagi in compagnia di Naomi... possiamo definirlo 'Karappo', vuoto. Cocci di quella teiera rotta rimescolati e incollati per formare una maschera di porcellana, di quelle da opera teatrale, indossando i panni di un personaggio che non è ma che è appunto piacente, affabile, socievole e facile da voler bene e accettare, un qualcosa per tenere a freno l'ira che caratterizza queli come lui, con l'aggravante nel suo caso del piacere erotico scaturito dalla violenza e dalla linfa vitale altrui, vampirismo. Come ironicamente definito Nobu che si affaccia a NoPu, gemello cattivo. Tutte menzogne e scherzi, giochi di parole derivati da errori dei narratori onniscienti, i 'Dokja' che tessono le fila di Nobu, troppo bello da poterlo rilegare a un bipolarismo inesistente, quanto più un fingere di adattarsi, per evitare di essere lui quello ricercato per quei crimini efferati, come già detto, plausibilissimo. Lui è questo: un mastino rabbioso, un rothweiler che nonostante l'amore dei familiari, dei padroni, è cresciuto con odio e rabbia dentro, come quelle tazze che una volta rotte sono da buttare perchè di malaugurio, ma incontrano mani gentili e affezionate che provano comunque a ripararle e a tenerle insieme, in maniera inutile, effimera: quella crepa ormai è presente e più thè viene versata e più questa crepa si allarga, fino a perdere liquido, volume rendendola priva della funzione per la quale era stata ideata. La guerra non è facile da affrontare, sicuro che Kazuma ne possa sapere qualcosa eppure che gli si vuole dire a un bambino che è costretto a vedere il mondo che ha conosciuto ricoperto da paura e morte, quando gli scheletri nell'armadio prendono vita e ti spaventano, quando il mostro sotto il letto diventa vero, come uno Yokai che si alimenta di energia negativa, prendendo infine forma fisica e non più eterea, afferrandoti nel pieno della notte la caviglia che innocentemente lasci scoperta. Sono tutte cicatrici nell'anima e nella psiche difficili, impossibili da sanare in quello che è un bambino che è migrato con i genitori a Kagegakure per la salvezza, un bambino che si è fatto forza per non dar pensiero ai due genitori che ama e che arrivati hanno già perso tutto, e con tutto si intende pure il loro unico figlio, rimasto divorato nelle macerie di Suna. Karappo appunto, un vessillo, un vestigio vuoto di quello che era un tempo Nobu e che da allora non è più in quel cambiamento così graduale e così spaventoso, un percorso progressivo e inarrestabile con la quale ha imparato a farci l'abitudine, grazie a stratagemmi come il carattere che indossa in pubblico. La Shinsengumi per uno come lui è tutto. Vuol dire non doversi più preoccupare di essere accettati, di essere stimati ma anche la possibilità di lasciarsi andare e di essere la sua versione vera, la sua versione peggiore per gli altri e quei rapporti sociali, libero di indugiare nei suoi vizi, nelle sue esigienze negative e violente. La Shinsengumi addestra macchine perfette, cani da caccia e lui è proprio questo: un cane rabbioso pronto a mordere la preda che il suo padrone gli indica. LA divisione tattica perchè è la più prestigiosa appunto per essere sopra tutti ma anche perchè si conosce, come un bambino viziato gioca con il cibo, a Nobu piace tessere la sua ragnatela e veder dimenarsi la preda all'interno, aspettare che questa si stanchi ed affondare infine le zanne nel collo per far sgorgare la vita al di fuori, prima di infierircio sopra. Uno come lui non è propriamente adatto a una divisione più schietta come quella del combattimento, un qualcosa che probabilmente, Unohana quella sera l'ha saputo riconoscere nello Hyuga. Non sono paladini, non lo è e mai lo sarà: è un agente governativo al soldo dei poteri forti e va bene così, è quello che vuole. " Figurati Kazuma, mi spiace non essere stato in grado di fornirti ulteriori informazioni, ma come già sai il modus operandi è abbastanza lineare con gli articoli usciti: diverse accoltellate in pancia con quella mortale al petto. Difficile da dire se precedente o successiva a quella in pancia senza un autopsia. Spesso usava travestimenti, gli piace colpire in pubblico e sta bersagliando persone legate al mondo ninja, difficle da capire se collegate tra di loro da un passato comune o meno. " gli fornisce quello che è di dominio pubblico collegando ivari punti dei cinque articoli di giornale usciti fin ora.
Lo saluta con un sorriso tiepido e una volta che è uscito chiude la porta di casa. Le iridi di ghiaccio si abbassano sulla destra che ha afferrato la maniglia e che ora, levandosi da questa, trema, gli prudono le mani e sente un esigenza di ridurre la faccia di qualcuno a brandelli. Quella stessa mano viene portata col palmo aperto al volto, inspirando a pieni polmoni proprio per calmare quegli istinti, come a riformare quella maschera per ripresentare la dualità tra come è e come appare, mostrando il suo io migliore nonostante sia falso. Torna al balcone per fumare, ormai tanto il ramyon si era bello che freddato. Tira fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni blu scuri a pois del pigiama e apre l'app di messaggistica, scorrendo tra i vari nomi, infondo alle chat, verso quelle usate non di recente, fermandosi appunto a quella con i genitori. Di fianco è presente un icona con "999+" i messagi da visualizzare mai letti, messaggi forse di supporto dei genitori di Nobu o che chiedono di lui, magari per complimentarsi. Digita un semplice [Sta peggiorando] e rimane lì con il pollice sul tasto per inviare per qualche secondo, finendo poi per cancellare il tutto, lasciandogli comunque la doppia spunta blu a tutti quei messaggi e loro possono capire che appunto loro figlio ha aperto quella chat, anche se non li ha letti. Scrolla rapidamente, torna su a quella che è salvata come "Hikari ❤": Nene. [Mi manchi, è una di quelle sere dove vorrei solo affogare nei tuoi capelli. Ti penso, sempre. ] e sta volta invece, preme invio. Alza lo sguardo, seguendo infine la figura di Kazuma, quella silhouette allontanarsi per le vie che lo hanno condotto lì fino a quando non sarò oltre il suo campo visivo. Potrebbe seguirlo oltre con in Byakugan ma non ne vale la pena. Si volta a vedere quei patti sul tavolo ma non ha voglia di lavarli e così, si trascina su quelle scalinate, sopra il soppalco, crollando a letto con Poldo che lo segue immediatamente, sdraiandosi contro il costato sinistro si Nobu. [end]