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con Sozui, Saigo, Iwatari

20:58 Saigo:
 Il turno è finito, non le resta che tornare a casa e controllare solo con quel pirla di Fuji non abbia ritrovato le sue pillole, conoscendo le sue abilità da fabbro potrebbe anche averle scassinato la serratura. Sospira appena mentre come suo solito attraversa il bosco centrale. I capelli sono raccolti in una coda alta, non c’è alcun ciuffo che sfugge al malvagio giogo di quell’elastico nero e sottile. La coda dai toni color fragola ricade posandosi delicatamente su quella che è la divisa della shinsengumi, un lungo cappotto color nero con le strisce rosse sui fianchi e sulle braccia. La fioritura dei ciliegi in quel posto è pressoché perenne, non importa se sia o meno stagione, il chakra e la particolare tecnologia impiegata permettono una perenna mostra dei suoi colori e della sua bellezza. Si muove lentamente con gli occhi rossi che si spostano bramosi da un lato all’altro, la mente intanto analizza la situazione attuale, quell’assassino a piede libero che se non sbaglia proprio lì ha colpito. Mentre quel pensiero sfiora la sua testa anche le sue gambe, chiude in un paio di eleganti pantaloni neri incorniciati dagli anfibi bianchi, si muovono autonome portandola a direzionarsi verso le rive di quel laghetto ora appena illuminato dalla luna e dalla luce dei lampioni. Si muove mimetizzandosi in quell’oscurità della notte, parte stessa del luogo con solo la sua candida pelle a mostrarsi davvero, estremamente pallida come ogni membro del suo clan d’altronde. Ad ogni passo i suoi capelli, come un pendolo, oscillano e scandiscono il suo ritmo, il movimento pacato. Anche se ha smontato, anche se vorrebbe tornarsene a casa il suo obiettivo, il sogno che si fa giorno dopo giorno più vicino, la spinge a recarsi in quel luogo alla ricerca di un qualsiasi possibile indizio tralasciato dagli anbu. Poca lo importa dei sigilli che saranno con ogni probabilità ancora lì, non si stupirebbe nemmeno se li trovasse già spezzati, l’incapacità dei mascherati ormai per lei è un fatto assodato. Si muove come un’ombra tra le poche stanche anime che percorrono quei sentieri verso la propria dimore, dopo una stancante giornata di lavoro, altri dopo aver vissuto il loro primo deludente appuntamento, si muove tra di loro distinguendosi per la sicurezza messa in ogni suo gesto, con le mani all’interno delle tasche di quel lungo cappotto a coprirla dal venticello che ancora ricorda l’inverno. [Divisa Shinsengumi]

21:04 Iwatari:
  [---> Bosco centrale] La noia pervade il corpo del ragazzo dopo una lunga giornata di lavoro passata a tatuare, ma finalmente è arrivato il momento di un pò di svago. Non ha ancora avuto modo di esplorare l'enorme villaggio che lo ospita quindi, come di consueto decide di incamminarsi alla scoperta di un nuovo luogo, non ha una destinazione, i passi si seguono semplicemente uno dopo l'altro, senza meta. Pochi minuti di cammino lo portano in prossimità di un piccolo bosco di ciliegi, le rosse iridi si riempiono di riflessi rosa dati dal fogliame presente nel luogo, sembrerebbe un posto perfetto dove trovare un po di relax. Indossa il suo solito cappello con visiera nero al quale, sul lato sinistro, è legata una maschera ornamentale a forma di volpe, un giubbotto di una tonalità di verde scuro sbottonato lascia intravedere una T-shirt nera, con varie fantasie di nuvole rosse, sotto dei pantaloni scuri, con varie toppe decorative, vanno a terminare in degli stivali di vernice verdi. L'attenzione è totalmente rivolta a quegli alberi fioriti presenti nel luogo, gli trasmettono una sensazione di calma, calma che è spesso assente nella sua testa, senza nemmeno accorgersene, rapito dai colori del posto arriva in prossimità di una fontana, ove si ferma, facendosi cullare dai riflessi del luogo rapiti da quello specchio cristallino.

21:16 Saigo:
 Mentre incede lenta ma implacabile verso le rive di quel laghetto si imbatte in una figura, una delle tante ad un primo sguardo, ma che l’attira per via di quella particolare maschera indossata sulla testa. Osserva il suo obiettivo, poco più in là e poi nuovamente si gira vero quel ragazzo, rallenta appena il passo così da non perderlo di vista e velocemente riflette. La testa elabora le informazioni in suo possesso velocemente, analizzando la situazione e cercando di trovare la risposta più semplice e coerente alla domanda che si è posta osservandolo. Arresta dunque il passo limitandosi a rallentare fino a fermarsi completamente, Un singolo secondo passa prima che lei possa andare semplicemente a fare perno sulla sua gamba destra, il tallone che si alza mentre con il sinistro si spinge, fatto ciò, andrebbe a flettere in ginocchio alzando il piede da terra. Tutto questo le serve solo per compiere quella mezza giravolta che la porta a far svolazzare non solo i capelli ma anche i lembi di quella chiara divisa. Gli occhi rossi che restano semplicemente puntati sull’altro ragazzo, senza particolari motivi ad offuscare la sua lucidità, se non il costante pensiero del drogato che si ritrova come vicino. Un passo, poi un secondo per tornare ad avvicinarsi così da essere ad una distanza tale per potergli parlare sicura d’essere udita senza però sforzare le corde vocali ed urlare <o sei un fan sfegatato di quegli sfigati di anbu> lei ha tutte le ragioni per dirlo, non solo per via della naturale gerarchi del villaggio ma soprattutto perché è reduce di un loro pessimo e lacunoso interrogatorio, svolto per le motivazioni più errate, I polsi che appena si mostrano tra la manica della giacca e le tasche ancora portano il rossore di quello sfregamento avvenuto con le manette, uno sfregamento fatto solo per passare come vittima ma questo è un discorso diverso <o sei il più stupido di loro che manco si copre il volto> non ha saputo scegliere tra le due opportunità. Sono vicini alla scena di un crimine sotto la loro giurisdizione, per ora e tutto sommato non è così assurdo pensare alla loro nascosta presenza o al tifo che è lì solo per loro <in ogni caso i documenti> non sta chiedendo, la sua è una precisa richiesta, non è una cortesia risponderle né tantomeno mostrarle i documenti [divisa shinsengumi]

21:29 Iwatari:
  [Bosco centrale] Mentre è quasi cullato dal rumore della fontana, Iwatari, porta lo sguardo ora verso il celo, sembrerebbe proprio una bella serata da passare in tranquillità, chiude dunque gli occhi lasciando che i suoni del luogo possano manifestarsi più chiaramente nella sua testa così da scaricare le tensioni della giornata. Poco tempo rimane in quella posizione prima che una voce, a lui sconosciuta, vada ad invadere quel suo spazio di relax appena creato. Apre gli occhi e con un movimento leggero del collo porta lo sguardo in direzione di quella voce <Eh?> esclamerebbe con voce sottile tra se e se mentre mette a fuoco le parole della ragazza in divisa che si è palesata davanti. Le rosse iridi vanno ora a scrutare quella figura, come se non fosse la prima volta che la vede, ha qualcosa di familiare, ma al momento il ragazzo non riesce a ricordare. Rimane in silenzio, non ha una risposta per quanto riguarda la maschera, è semplicemente uno dei suoi effetti personali restituitogli dopo il coma, ma preferisce tenerlo per se. Quando la ragazza dai capelli rosa gli chiede i documenti si volta portando rispettivamente il suo corpo in direzione di quest'ultima, la mano destra va ad infilarsi nella tasca andando a raccogliere il documento per poi porgerlo alla rappresentante della legge, nessuna parola esce dalla sua bocca, lo sguardo fisso alla ragazza, con la speranza che quello sia semplicemente un controllo di routine.

21:42 Saigo:
 Attende che il ragazzo si volti mentre gli occhi rossi restano stazionati su quella figura, non c’è un coprifuoco ma comunque un assassino in libertà e chiunque sia quel ragazzo con la maschera sin troppo simile a quella da anbu sulla testa al momento potrebbe tranquillamente essere un sospettato. Certo non è lei addetta a quelle indagini motivo per cui non farà nulla più del necessario. Si limita quindi ad estrarre la mano destra allungando il braccio in sua direzione. Indice e pollice delicate si stringono sul documento e poi lo porta verso il suo volto, piega il gomito e così facendo finisce di scoprire quel segno rosso intorno al polso, l’abrasione delle manette che taglia quasi la sua candida pelle, la spacca dividendo nettamente la mano dal resto del corpo, non ci fa nemmeno caso lei, non prova a nasconderlo minimamente, da una parte dimentica di quella ferita dall’altra sentendosi in piena ragione non pensa di aver nulla da nascondere. Legge velocemente nome e cognome del ragazzo, ogni suo singolo dato conosciuto e semplicemente torna ad allungarlo verso di lui dopo aver memorizzato la figura. Gli occhi che si posano su quel volto <non mi rispondi?> lo incalza a questo punto lasciando che gli occhi scorrano lungo il volto altrui fino a giungere alla maschera sulla testa giusto per tornare a sottolineare il concetto. Se il ragazzo si fosse ripreso i suoi documenti lei tornerebbe semplicemente a mettersi la mano nella tasca ed è a questo punto che le dita della destra si piegherebbero così da formare il mezzo sigillo della capra. Silenziosa si prepara. Attenta a non farsi cogliere impreparata da qualcuno che potrebbe essere l’assassino. Si è parlato spesso di divise abbandonate e se la maschera non fosse vera ma semplicemente un indizio? Per questo mentre lo fissa andrebbe a concentrarsi sulle proprie energie fisiche, andrebbe a radunarle nel basso ventre, la sensazione della pelle sfiorata dagli abiti, la stanchezza di quei muscoli allenati tutti i giorni e la forza stessa che sono in grado di sprigionare. Similmente dietro alla sua fronte andrebbe a radunare le energie mentali, la sua convinzione, il perseguimento dell’obiettivo, la sicurezza, l’orgoglio e anche il cieco terrore che la lega al suo passato, tutto questo andrebbe a formare una seconda sfera. Se fosse riuscita dunque si limiterebbe a spostare le due sfere così ottenute, andrebbe a farle convergere verso la bocca dello stomaco controllandole la velocità di rotazione, una volta giunte al plesso solare andrebbe solo ad unirle l’una all’altra così da fondersi e diventare una sola cosa: chakra che ora irrorerebbe il suo intero sistema circolatorio [divisa shinsengumi][chk on]

21:46 Sozui:
  [Bosco Centrale] Ieyasu ha da poco superato il suo esame da Genin ed è anche da poco iniziata la sua nuova vita, al di fuori di tutto quello che aveva conosciuto finora, non ha una meta precisa in questi giorni, si limita ad esplorare e soprattutto deve trovare un modo per sopravvivere, non ha più chi gli copre le spalle e gli passa del denaro, questo è il lato negativo dell'essere scappato che non aveva preso in considerazione, non aveva mai pensato alla sua sopravvivenza ma ora la realtà lo colpisce forte. Lente sono le falcate che lo muovono lungo il bosco centrale, in un viale circondato da ciliegi, ambiente completamente diverso da quello di quello che una volta era Suna, il villaggio da dove proviene. Indossa degli stivaletti neri, in cuocio, pantaloni dello stesso colore stretti alla vita grazie ad una cinta in cuoio, sopra indossa una camicia bianca con i primi due bottoni aperti e sopra un cappotto elegante, sempre nero, lungo fino a metà coscia e completamente aperto, il bavero è sollevato e sfiora la mandibola. L'espressione è completamente apatica ed incorniciata da capelli neri e sciolti che si muovono con il vento e come conseguenza del suo incedere. Le mani son ben riposte nelle tasche. Non pare esserci anima viva nel luogo, per questo due figure poco più avanti attirano subito il suo sguardo azzurro che gli si posa addosso. Cerca di cogliere ogni dettaglio dei due e capire cosa stia succedendo, anche se pare che stiano solo parlando, nel frattempo si avvicina, senza preoccuparsi troppo.

22:02 Iwatari:
 Lo sguardo è fisso sulla ragazza mentre quest'ultima va ad esaminare i documenti del Genin, pochi secondi che il ragazzo percepisce come un'eternità, non perchè avesse fatto qualcosa di male, semplicemente non è mai un bene quando ti chiedono i documenti. Piccoli picchi d'ansia vanno a distribuirsi lungo la sua schiena per poi svanire quando la ragazza gli porge nuovamente il documento, con un gesto fluido del braccio andrebbe ad allungarsi verso il documento per poi afferrarlo con pollice e indice delicatamente rimettendoselo in tasca. <E' solo un cimelio del passato> esclamerebbe con voce chiara in direzione della ragazza, sintetico, non vuole sbilanciarsi troppo andando a creare nuovi dubbi che potrebbero essere mal interpretati. Le rosse iridi vanno ora ad osservare la ragazza, scrutando attentamente la sua mano, notando il mezzo sigillo della capra <Che succede? Devo preoccuparmi?> esclama mentre l'adrenalina percorre nuovamente il suo corpo temendo un risvolto pericoloso. Istintivamente porta le sue mani al petto andando anch'egli a congiungerle nel sigillo della capra, la sua concentrazione va ora a focalizzare nella sua mente due sfere energetiche, una rappresentante la forza di spirito, l'altra la forza fisica, cercando di controllare i loro movimenti irregolari che, qualora fosse riuscito nel suo intento, andrebbe ad unirle all'altezza del plesso solare andando a creare il chakra che da li a poco, in caso di successo, si andrebbe a distribuire nel sistema circolatorio del suo corpo. Il ragazzo sa che quelle azioni potrebbero insospettire la ragazza, ma ha notato dei segni sui polsi di quest'ultima che lasciano intuire allo sfregamento di manette <Strane le tue ferite...> esclama riferendosi ai segni <Di solito sono i criminali che vengono ammanettati e non viceversa> continua tenendo fisso lo sguardo sulla ragazza, insospettito da quei segni che lasciano la sua mente preda di dubbi.

22:02 Iwatari:
 [Tentativo impasto Chakra 3/4]

22:18 Saigo:
 Mentre lei richiama per ogni evenienza il suo chakra nascondendosi da quello che potrebbe essere un sospettato l’altro invece va a formare il sigillo proprio davanti ai suoi occhi. Non si interrompe ma certo non la prende bene, non sa con quali intenzioni lui abbia fatto quel gesto e trattandosi di un luogo dove è già avvenuto un omicidio ai danni di un ninja non ci vuole troppo prima di farle pensare al peggio. Sii come miele ma pungi prima di venir ferita. Come tale è pronta ad attaccare, nascosta in quel perfetto visino pallido, dietro ai suoi occhi rossi e limpidi, l’espressione serie e non minacciosa, si nasconde dietro a tutto questo mentre proverebbe a lasciare che un’onda del suo chakra raggiunga la mente avversaria. Silenziosa proverebbe a soggiogare la mente altrui andando ad incastrarlo in un’illusione tanto semplice quanto formidabile se si considera la sua fissazione dei dettagli. Quello che vorrebbe manipolare sarebbe semplicemente tatto ed udito, gli unici due sensi su cui si baserebbe. Non è sua intenzione attaccarlo davvero ma semplicemente renderlo inoffensivo, indurlo a fuggire se si trattasse dell’assassino. Ecco che quindi se intorno a loro nulla cambierebbe ora il ragazzo dovrebbe poter udire una voce quasi robotica anticipata da del rumore bianco <ti osserviamo passo> una voce maschile ed adulta quello che lui sentirebbe. A livello del tatto si limiterebbe a fare percepire un lieve tremore ai suoi pedi, come se in tanti stessero marciando verso quel preciso punto. Non scosta lo sguardo lei dalla possibile minaccia ma certo non si fa sfuggire il nuovo ragazzo sopraggiunto <vi è chiaro che qui c’è stato un omicidio vero?> domanda ora con un tono estremamente dolce seppur lasci trasparire il sarcasmo in quella frase, non pretende una risposta anzi implicitamente l’ha già fornita a loro, tutti i giornali e telegiornali ne hanno parlato. Intanto solo Iwatari potrà sentire <vi aspetto passo> la voce è proprio quella della ragazza in divisa che ha davanti che entrambi i genin potranno vedere aprire la bocca mormorando esattamente quelle parole. La differenza è che solo Iwatari le sentirà essendo effettivamente parte di quell’illusione[divisa shinsengumi][chk 23/30][illusione 2 sensi: udito e tatto x Iwatari]

22:30 Sozui:
  [Bosco Centrale] Respira profondamente dal naso ed espira dalla bocca mentre arriva nei pressi del gruppetto di due e si ferma a circa due metri di distanza, non ha idea di cosa stia succedendo e dell'illusione appena lanciata da Saigo. Osserva entrambi molto attentamente, guardando il vestiario soffermandosi per qualche istante in più su quello della ragazza che pare una divisa. Si rivolge a lui in modo quasi sarcastico riferendosi all'omicidio < Quindi è questo il posto eh > Quasi retorico il suo tono. Le mani rimangono nelle tasche e non si muovono mentre sembra riflettere su di una risposta. Degluitisce, potrebbe essere un'occasione scoprire chi è l'assassino < Per questo abbiamo fatto bene a radunarci, non attaccherebbe un gruppo numeroso, ma probabilmente preferirebbe un bersaglio singolo > sospira. Si guarda attorno cercando di studiare l'ambiente poi nota la bocca di Saigo che si muove ma che non dice nulla, non esce alcun suono. Affina le palpebre il ragazzo per cogliere qualche dettaglio, poi un rapido sguardo ad Iwatari ma torna sulla ragazza < Hai detto qualcosa? Non ho sentito, puoi ripetere? >

22:39 Iwatari:
 Immobile il ragazzo tiene lo sguardo sulla rappresentante della legge, quando una voce estranea, metallica arriverebbe al suo udito <Eh...?> esclamerebbe stupito tra se e se mentre un leggero tremore verrebbe avvertito dai suoi piedi. Resta immobile il ragazzo, forse ha un po esagerato con le sue azioni, ma non era convinto dell'identità della ragazza< Non volevo allarmarti, ma quei segni mi hanno fatto dubitare di te.> esclamerebbe mentre portandosi la mano destra alla nuca il suo volto assumerebbe un'espressione stranita, quasi come volersi giustificare delle sue azioni precedenti. <Sono a conoscenza degli omicidi> esclamerebbe poi tornando serio, il suo sguardo ora non lascia trasparire alcuna emozione< ero al concerto... e temo di aver trovato il camuffamento che l'assassino ha usato per passare inosservato> non aggiunge altro il ragazzo, non sa ancora se si può fidare di quella persona. Con la coda dell'occhio nota una seconda figura avvicinarsi, un ragazzo, non lo ha mai visto, una cosa comune visto che le sue conoscenze sono molto limitate. Un'improvvisa fitta va a stagliarsi nella testa di Iwatari, come un ago che trapassa la sua carne fino al cervello, istintivamente porta la mano nel punto in cui avverte il dolore < Non ora...> esclamerebbe tra se e se, i postumi del coma continuano a manifestarsi senza preavviso, rendendo difficile la vita quotidiana del ragazzo che, in preda al dolore e leggere vertigini, va a cercare il bordo di quella fontana, per poi sedersi, sperando che questo lo aiuti a superare quella leggera crisi.

22:48 Saigo:
 L’illusione termina osservando il ragazzo, lo studia e resta semplicemente guardinga. Sospira appena prima di tutto in direzione del nuovo arrivato. Dopo la pessima nottata passata sveglia, dopo aver controllato Fuji tutta la notte, essersi spaventata e ancora dopo essere stata tutto il giorno ad allenarsi ora non può sopportare oltre, non quei due ragazzi almeno. Eppure nasconde, maschera dietro a quel viso pallido e gentile, lei è un’istituzione, indossa quella divisa, sta rappresentando qualcosa e non può assolutamente lasciarsi andare, ne è consapevole ed è questo l’unico motivo che la convince non solo a sospendere l’illusione ai danni di Iwatari ma anche a non procedere oltre <quali gesti? Il fatto che un membro della Shinsengumi ti chiedessi i documenti ti ha spaventato? Hai qualcosa da nascondere?> per quanto le parole possano risultare aggressive la verità è che nella voce manca proprio quella componente, come a volerle far passare più che altro come semplici curiosità. Uno sguardo ora verso Ieyasu e gli occhi che roteano verso l’alto a quelle parole. Nemmeno lei si sta muovendo, nemmeno una recluta sta facendo un passo oltre a quello che è consentito dato che il caso è ancora ufficialmente nelle mani degli anbu eppure sembrano improvvisamente tutti presi da quella frenesia. Si interrompe comunque, ogni moto che l’avrebbe portata ad allontanarsi il più velocemente possibile da loro viene momentaneamente fermato, combatte con la sua stessa stanchezza per restare lì <cos’hai visto?> domanda ancora, cerca di approfondire il discorso. Informazioni, queste le servono quasi più di quanto al momento necessiti dell’aria <anche tu hai sei un testimone?> alterna lo sguardo quindi passando dal Konohano al ragazzo di Suna, così da rivolgersi ad entrambi sforzandosi di apparire nuovamente professionale ma disposta ad aiutarli, calma e al loro servizio. [divisa shinsengumi][chk 23/30]

22:55 Sozui:
  [Bosco Centrale] Non gli viene data risposta quindi non insiste, dato che che la ragazza ha altro da dire. Ieyasu non è molto informato sull'accaduto quindi cerca di sfruttare la situazione per informarsi il più possibile. Alterna lo sguardo e le orecchie fra i due cercando di fare un passo all'interno di quella conversazione. Dovrebbe informarsi di più, non sa nulla di questo presunto concerto < No non sono un testimone, non ne so nulla > Sospira, in realtà nemmeno ne vuole sapere più di tanto, forse sta li soltanto per noia, non ha altro da fare. Sguardo fisso su Iwatari ora che sembra stia per rivelare qualcosa.

23:03 Iwatari:
 La testa continua a fargli male, ma nel sedersi piano piano quel dolore va ad affievolirsi per poi sparire<Dannazione...> impreca tra se e se infastidito da quegli attacchi. Lo sguardo va ora a rivolgersi nuovamente sulla ragazza <I segni che hai sui polsi>piccola pausa riferendosi alle ferite prima scorte sul corpo della ragazza<Sembrano segni di manette...non sono proprio confortevoli da vedere> continua con voce calma cercando di giustificarsi per le azioni di poco prima. Lo sguardo va ora verso Ieyasu, ascoltando le sue parole, per poi ritornare sulla ragazza <Quello che sapevo l'ho già comunicato agli Anbu> esclama senza far trasparire alcuna emozione, per poi continuare <E poi non mi sembra il luogo adatto per parlare di queste cose> termina facendo riferimento alla presenza di quella nuova figura sconosciuta apparsa all'improvviso. Con un leggero movimento delle braccia va ora a poggiare i palmi delle mani sul bordo della fontana, così da permettergli di spostare il peso su di loro andando ad assumere una posizione più comoda, le rosse iridi vanno nuovamente a perdersi nei colori del luogo, in cerca di sollievo da quegli attimi di stress, in attesa di un risvolto.

23:11 Saigo:
 Anbu, anbu e ancora anbu, ormai sente solo quella corporazione e la sua insofferenza fatica a non venir vomitata fuori. Abbassa appena lo sguardo verso i suoi polsi, spostando quelle iridi e lasciandole scivolare lungo la manica della divisa fino a raggiungere il polso destro, osserva quel segno qualche istante andando semplicemente a ricordarsi di averlo ancora lì’, evidente seppur non più doloroso <anbu> replica a quella semplice domanda implicita <e ti spiega perché se vuoi che giustizia sia fatta dovresti raccontarlo anche a me, sono così incompetenti da avermi arrestata prima di identificarmi> scuote il capo come affranta da una così palese mancanza di abilità, non che sia riferita al ragazzo di Oto o al nuovo giunto. Sospira lasciando che una piccola nuvoletta di condensa si formi davanti al suo pallido volto, come se si trattasse di una lavagna ora con un grande colpo di spugna si limita a cancellare tutto, quelle parole, ormai è chiaro che Iwatari sia un fan degli anbu, tra la maschera e le sue ultime parole non riesce a trarre una diversa conclusione. Ora dona invece attenzione all’altro interlocutore <dovresti stare attento e non gironzolare da solo a quest’ora> spiega semplicemente, unica risposta lasciando stare anche la sua mancanza di informazioni, non le sono più molto utili quei due ragazzi ma ha ancora una piccola speranza di scoprire altro per questo se ne resta lì immobile. Un soffio di vento che va ad accarezzarli, rabbrividisce appena quando le sfiora il collo lasciato scoperto dai capelli raccolti nella sua coda alta che adesso si dimena nell’aria, danza elegante andando a sfiorare più volte la schiena tra le scapole. Lei però resta immobile, si limita a tirar su un pochino le spalle per proteggere la sua gola giusto il tempo necessario per cui il freddo di quell’aria ancora frizzante e portatrice di inverno passi oltre, si allieti e quell’alito si trasformi in uno sbuffo per poi sedersi definitivamente e lasciarla stare [divisa shinsengumi][chk 23/30]

23:22 Sozui:
  [Bosco Centrale] Pare ci sia una "lotta" fra organizzazioni, o almeno sembra che alla ragazza non piacciano gli Anbu, dopotutto è la natura umana dove ognuno tira l'acqua al suo mulino. Osserva bene la maschera che porta iwatari. Le dinamiche sociali non cambiano mai. Respira profondamente e la mancina si libera per qualche istante dalla tasca per andare scostare i capelli dagli occhi, per poi tornare nella tasca. La figura del ragazzo è abbastanza cupa, soprattutto nel suo sguardo gelido e l'espressione quasi sempre apatica. Lo sguardo si fissa sulla ragazza e quasi si stupisce a quella parole, non sa nulla di lui e nonostante questo gli dice cosa dovrebbe fare. Ovviamente lo dice per il suo bene ma nella testa del ragazzo non è questo il significato che assume, lui non sopporta l'imposizione di autorità, come gli è già successo mille volte nella vita. La sua reazione esterna, è semplicemente un sorrisetto quasi di sfida facendo spallucce < Non temere per me > Ed il sorriso si trasforma in una lieve risata. Rimane in silenzio continuando a fissarla per qualche attimo per coglierne la reazione < Adesso è meglio che vada > E mentre lo dice uno sguardo è rivolto verso Iwatari che pare essere trattenuto dal dire qualcos'altro al tutore della legge data la sua presenza. < Magari ci rivedremo in giro, magari no > Non gli cambia nulla effettivamente, ma almeno ha passato un po' di tempo a parlare, non che gli importi nulla dell'omicidio o di risolverlo al momento e nemmeno si preoccupa di essere un bersaglio, è troppo sicuro e la sua mente sfocia sempre più nel narcisismo e nell'egocentrismo dopo un'infanzia passata pensando di essere debole. < buona serata > Quindi volta i tacchi ed inizia a percorrere al contrario la strada dalla quale è venuto.

23:28 Iwatari:
 Le iridi sono ancora immerse nei colori del luogo, mentre un leggero venticello sfila tra i rami facendoli oscillare, il ragazzo ascolta le parole della giovane dai capelli rosa, per poi portare lo sguardo verso di lei, notando che forse non corre buon sangue tra lei e gli anbu <Mi spiace, ma sono stati estremamente precisi su quello che mi avrebbero fatto se avessi fatto trapelare queste informazioni> rabbrividisce leggermente, un po per il freddo, un po per l'immagine dell'anbu che lo ha interrogato gli ha lasciato un segno ben chiaro nella mente, ammira l'ambizione della ragazza, ma non abbastanza da superare la paura che gli Anbu hanno instillato in lui. Lo sguardo torna al paesaggio, quasi a volersi distrarre da quello che sta accadendo per poi esclamare verso la ragazza <Anche io voglio beccare l'assassino, fai pure affidamento su di me...> un forte respiro intento a scaricare la tensione va a creare una piccola pausa, per poi continuare <Ma non posso dirti ciò che so, mi farebbero il culo> un sorrisetto isterico va a stamparsi sul suo volto immaginando in quale buco potrebbero rinchiuderlo le squadre speciali per poi buttare la chiave.Nel frattempo l'altra figura sembra prendere congedo augurando una buona serata ai presenti e,Iwatari, senza proferire parola con un cenno della testa va a fare un saluto appena accennato, portando ora lo sguardo sulla ragazza.

23:43 Saigo:
 Li osserva entrambi e a questo punto sospira chiaramente infastidita. Sia l’uno che l’altro sembrano che il loro unico scopo sia non portare rispetto alla divisa che sta indossando, non che le importi davvero qualcosa del nome delle Shinsengumi o cose simili, si tratta giusto di accesso al potere che viene meno quando qualcuno decide di ignorare i colori che porta. Si rivolge per prima a Ieyasu assistendo al sorriso e alla successiva risata senza nascondere quanto questo la lasci interdetta. Perplessa da quelle semplici parole, abbassa lo sguardo sui suoi abiti per un attimo chiedendosi se per sbaglio si fosse tolta la divisa. Rialza gli occhi puntandoli su di lui <è il mio lavoro lo sai vero?> ancora una volta non si aspetta davvero una risposta. Scuote il capo e questo è tutto il saluto che gli riserva, smettendo semplicemente di dargli attenzione, certo riuscirà a ricordarselo per più di qualche ora ma sicuramente sarà uno dei tanti per cui non alzerà mai un dito. Passiamo ora invece al ragazzo di Oto, lo osserva per poi sorridere divertita a quelle parole <oh immagino> minacce vuote quelle dei mascherati per lei, lo ha dimostrato durante quell’interrogatorio ma va bene così, sa che qualcuno ha trovato alla Piccola Oasi un travestimento, sa anche che la popolazione è stata minacciata per non far divulgare le informazioni e sono altre armi che ha in meno, si accontenta insomma <se non parli mi sei inutile> replica quindi davanti a quell’offerta <e finchè il caso sarà loro non tornerò a chiedere> scuote appena le spalle e con un ultimo sorriso la mano torna ad uscire dalla sua tasca, un semplice gesto di saluto mentre riprende a camminare, davvero diretta ora alla riva, sul luogo del crimine per analizzare e cercare di farsi venire in mente qualche idea più precisa, alla ricerca di prove che potrebbero essere semplicemente sfuggire all’occhio meno attento della squadra speciale agli ordini dei Kage, Non aggiunge altro e si allontana limitandosi a filtrare le informazioni tenendo per sé solo quelle utili e dimenticando il più velocemente possibile tutto il resto. [divisa shinsengumi][chk 23/30][end]

Semplice giocata in cui ci si scambiano informazioni e genjutsu direi