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con Mekura, Sango

22:04 Mekura:
  [strada] Se ne rimane a guardare la neve cadere sul suo ombrello. Faceva uno strano effetto dopo quello che aveva passato dentro la prigione. Aveva perso il senso del tempo, di nuovo e ora si sente percettiva a tutto quanto anche una cosa stupida come la neve. Ha indosso un vestito nero di lana a collo alto, calze nere e stivali lunghi neri. Insomma total look nero e minimalista. L'unico tipo di colore che viene dato al suo outfit è il cappotto color cachi chiuso attorno alla sua figura e il berretto di lana viola che copre in parte i suoi capelli. La borsa a tracolla cade di lato. <hum> mugugna tra se e se mentre si massaggia le tempie e continua a camminare volgendo lo sguardo di tanto in tanto sul vari schermi giganti del quartiere tecnologico. Bhe deve iniziare a imparare un po' di più di queste cose no? forse potrebbe parlarne con il suo Uchiha di fiducia. Chissà che sta facendo? è da un po' che non lo vede, magari gli manda un messaggio. Comunque, lei continua la sua camminata solitaria senza ralmente una meta mentre tra le mani tiene un paio di frittelle di mela calde. [ch off]

22:11 Sango:
 Non è passato molto tempo da quando ha terminato quella conversazione con il giornalista. Ha mangiato, bevuto e poi è uscita fuori con quel senso di malinconia che l'ha riportata di nuovo li, ad Ame. E quanto può esser dolce il destino nel ritrovarsi nella propria terra e la pioggia smette di scender giù in favore della neve? L'ombrello è stato aperto con un click, lo porta li sul capo a proteggersi da quella neve fredda e pungente, dal freddo che si pone sulle gambe nude per via di quelle calze a rete dalla trama finissima. La camicia è stata di nuovo richiusa fino al collo, la giacca riposizionata sulle spalle ma aperta questa volta, non è in servizio eppure mantiene quella sorta di eleganza quasi androgina, come fosse un uomo dal bel viso. I capelli lunghi son stati legati per praticità in quell'alta coda di cavallo che oscilla alla base della schiena ad ogni singolo passo effettuato. I tacchi bassi che la sollevano di altri centimetri sfiorando il metro e ottanta d'altezza, ma tacchi che si ripercuotono su quelle passerelle abbastanza forte da poterla annunciare ancor prima e anche alla possibilità di cadere con il sedere a terra per la neve che lentamente si sta raggruppando sotto i propri piedi. Vorrebbe andare la, alla sede dei clan, alla casa di quel bianco eppure se ne trattiene ancora. Ha preso la sua decisione, lasciarlo crescere da solo, fargli scoprire il suo di mondo e i propri desideri purchè non vengano condizionati dai propri. Una promessa fatta e che deve mantenere. Ecco dunque perchè si ritrova anch'essa li, in quel centro ove i bambini festeggiano l'arrivo di quella neve nuova, di quel freddo polare che dovrebbe prima o poi lasciare andare quei lochi in favore di un sole più caldo e di giornate più lunghe. I passi che si fanno sempre più lenti, un moto per mantenere solo il calore e le iridi che seguono quelle stesse persone , le gote che si fanno più rosee, sia per il sakè, sia per il freddo polare. Un passo che lentamente la porterà a quella donna che riconosce, sebbene il cappello violaceo ne nasconda in parte i capelli < ti hanno lasciata andare > non che ne avesse dubbio alcuno, ella non è mai stata un problema nei tempi passati, non s'è mai posta contro l'alleanza. Eppure li le sorride dalla sua altezza, fermando il passo d'innanzi a lei per non invader quel suo spazio personale. < com'è andata? > sa già che l'avranno torturata in qualche modo, psicologicamente o fisicamente, entrambe probabilmente, ed ecco che quel lieve sorriso sfuma via a quel pensiero. L'ha arrestata lei dopotutto, sebbene sotto desiderio della Hyuga in primis. [ Divisa Shinsengumi ]

22:23 Mekura:
  [strada] Si gira in direzione di quella voce, mentre appare vagamente persa e stanca per quello che è successo. In realtà non è neppure tornata a casa per riposare e lo si vede dalla faccia. Guarda lei, guarda le frittelle e allunga il braccio per porgergliele <ne vuoi una? sono gustose> commenta la donna aspettando che la rossa prenda una frittellina per poi ritirare la mano con un sorriso di circostanza sul volto. <si> risponde alla donna guardando altrove <è andata> le verebbe solo da dire in quel momento mentre il sorriso si allarga fino a diventare ironico <è una offesa a pubblico ufficiale se ti dico che il tuo capo mi da l'impressione di avere un certo kink per il bondage e le manette strette?> sospira piano dicendo comunque quelle parole ironiche ma a bassa voce come se lo dicesse comunque con la paura che riapparisse da un momento all'altro <è molto duro, come persona intendo, quando è arrivato il suo turno di farmi le domande ha alzato la soglia di aggressività solo presentandosi> solleva le spalle <poi mi hanno mandato alle celle per diversi giorni> posto interessante, le celle <li la gente è tanto distante dalla salvezza quanto il carceriere è distante dalla immagine che si vuole avere della Shinsengumi> era bestiale a dir poco. Il sorriso le muore in faccia quando ripensa a quella lingua viscida che le tocca la guancia, istintivamente va a toccarsi quella guancia come se stesse raschiando via qualcosa. [ch off]

22:41 Sango:
 Ne osserva il viso , le movenze, e perfino quelle frittelle offerte . Le guarda per qualche momento per comprendere cosa siano < no grazie > declina quell'invito con un cenno del capo, ha già mangiato per questa sera e il pancino ormai è allo stremo della propria capienza per ingerire altro ancora. Andata. Beh non può far altro che comprenderla, di certo non potrà esser felice di tutto ciò ma almeno è viva < almeno sei libera di poter camminare senza alcun problema > una libertà voluta, ma quanto le è costato tutto questo? Ma a quella frase non può che arrossire e ridacchiare un poco a bassa voce < Byakuya > si, pensa che si stia parlando proprio del capitano comandante < non mi spiacerebbe se le usasse su di me > sincera in quel suo dire mentre gli occhi si immaginano quell'uomo nud- no, non è il momento di lasciarsi distrarre da tutto ciò. Un colpo di capo, per ritornare alla realtà e alla sua interlocutrice sbatacchiando un poco le lunghe ciglia < comprendo bene ciò che dici, il mio.. interrogatorio è stato solo con il capitano comandante > e un lieve tremore le percuote il corpo, la mano inconsapevole che sale al collo ma quei segni ormai sono quasi del tutto scomparsi, non vi è nulla, ne una prova, ma non lo denuncerebbe. A chi potrebbe dirlo poi? Ma quell'uomo e quella sua rabbia non potrà mai dimenticarla < non ho conosciuto ancora il carceriere > ammette candidamente, quelle celle sotterranee le vuole evitare come la peste avendo udito piccole storie sulle sue fattezze < vieni, camminiamo un poco ? > la invita a proseguire lungo la via con calma, per poterla comprendere, per poter capire cosa le abbiano fatto < eppure siamo ancora vive, io faccio parte della Shinsengumi, tu sei libera. > almeno per quello non le hanno ancora tolto le teste dai loro colli, un miglioramento rispetto alla precedente condizione. < ma dimmi, cos'è successo tra quelle sbarre? > curiosa di saper come agisca la stessa organizzazione con gli altri risvegliati, seppur ne manchi ancora uno all'appello, ma quel rosso probabilmente sarà abbastanza capace nel nascondersi alle autorità in carica nel bel mezzo della malavita. Cosa ci si può aspettare da uno come lui se non questo? Se la donna avesse accettato inizierebbe quel cammino senza alcuna fretta, l'ombrello poggiato direttamente alla spalla destra e il viso che indugia sia su di lei che sul via vai della gente atta a finir le loro cene o iniziarle. Chi invece si imbuca in qualche locale per poter continuare a bere < sai, ho detto a qualcuno che conosco di cercarti > ma ancora tace non rivelando ancora chi sia l'essere che dovrebbe trovarla. [ divisa shinsengumi ]

22:57 Mekura:
  [strada] Annuisce quando sente quel nome e scuote un'attimo la testa come l'avessero appena schiaffeggiata quando questa fa quel commento innaspettato. Non sa perché ma non riesce a trattenere uno sguardo affascinato così come il sorriso di chi ha appena scoperto qualcosa di interessante. <ah e non su di lui?> e la sua mente inizia sinceramente a fantasticare perdendosi in quel pensiero, concedendosi più tempo alla immaginazione di quanto Sango stesse facendo <un bel paio di corde> commenta a bassa voce andando poi ad annuire e camminare con lei. <davvero?> non era neppure arrivata alle carceri ed è meglio così. Si rimette a posto il colletto del cappotto e si affianca a Sango prendendo un lungo respiro. <cosa è successo> assottiglia gli occhi guardando davanti a lei. <il loro sistema è basato sul giustizialismo, sono così pieni di rabbia repressa che trattano i crimini e i criminali come qualcosa da estirpare...ed ho l'impressione che questo odio e rancore si sia inevitabilmente attaccato agli stessi carcerieri e li abbia...adeguati allo scopo> assottiglia le labbra mentre ripensa a quell'essere e continua <è...> ci mette un po' a parlare <è difficile pensare che il carceriere sia umano: è grosso, pesante, da l'idea che l'abbiano gonfiato e la faccia...non so dove iniziasse la maschera da maiale e dove iniziasse la testa effettivamente. Mi ha...> si ferma di nuovo ancora con quel gesto <non mi ha fatto nulla di che, è stato per lo più viscido, come se stesse facendo il possibile per essere, bhe, un porco schifoso. Mi ha guardato e mi ha...leccato> si imbarazza a parlarne <mentre mi tenevano ferma...forse sarebbe accaduto di peggio se non avessi detto esattamente quello che pensavo...in quel momento mi hanno sorpreso e dato una impressione di profonda tristezza...mi dispiace per loro a dire il vero> guarda il vuoto per un po' fino a quando non sente quella affermazione <capelli lunghi bianchi, presenza elegante, interessato ai serpenti bianchi?> chiede la donna guardandola di nuovo, del resto a parte la pula solo un'altra persona l'ha cercata. [ch off]

23:15 Sango:
 Oh nemmeno la rossa si aspettava un commento del genere dall'altra, e ne rimane affascinata anch'essa < preferisco esser legata che legare > ammette quelle piccole intimità come nulla fossero < non pensavo ti piacesse legar la gente, ma il contrario > eppure anche lei da fuori non dovrebbe dar l'impressione di legare? Ma alla fine i preconcetti son solo fini a se stesse < mi è successo una volta, con delle corde > il viso che rimane roseo anche per il freddo ma anche per l'imbarazzo della conversazione che ha preso una piega molto particolare, più intima e di confessioni mai fatte, tantomeno ad una donna < si, ero nelle prigioni, ma non hanno avuto bisogno del carceriere, c'era qualcun altro di più potente > quando è presente il sommo capitano, tutti gli altri sembrano inutili . Quella camminata continua, eppure la sua completa attenzione è per quella donna e per quel racconto. Tace , inutile dire che ella stessa si stia immaginando quella scena, così come il senso di vomito e nausea che coglie lo stomaco e il desiderio di poter picchiare quel carceriere con le proprie mani e insegnargli un pò di sana educazione pure< leccata? > di certo ha preferito della mani alla gola che esser leccata da un tizio con una maschera da porco maiale messa sulla testa. Ma la storia non finisce li, decisamente orripilata da quelle cose , da quella sensazione che si spande nella propria guancia come se avessero leccato lei < mi dispiace averti mandato tra le mani di un maiale > si, le parolacce può anche pensarle, ma dirle? Giammai. < e mi da rabbia che ci abbiano trattate così, eppure cosa è rimasto loro se non il nulla adesso che hanno compreso ? Hai fatto bene a seguire il mio consiglio ed esser sincera.. quel che ho compreso è che sebbene trattino così i criminali , rispondano comunque ad una giustizia o ci avrebbero uccise senza nemmeno sprecar il tempo per ascoltarci > che sta abbracciando sempre di più, sebbene non completamente d'accordo con tutti i metodi utilizzati , eppure in che modo potrebbero comprender le loro intenzioni? Genjutsu? No, non ci vuole nemmeno pensare, basta con i giochini con la propria mente , basta orrori e notti insonne. Meglio le torture, decisamente. < mh si > il passo che indugia un attimo prima di passare avanti, sorpresa anche dal fatto che l'altro abbia trovato proprio lei < hai conosciuto Shiro dunque > non vi è che un velo di tristezza nel pronunciare quel nome, eppure vedere che si stia finalmente muovendo per ciò che desidera la rende orgogliosa quasi < so che sei una evocatrice dei serpenti, non potevo che lasciarlo cercarti > quasi uno scusa viene da dire tra quelle parole, eppure si ferma nel pronunciarla < cosa ne pensi di lui? > vuol sapere anche la sua opinione su quella questione, su quei serpenti che ella non conosce ancora per nulla. Sa che non è pronto eppure il suo cammino lo sta tracciando, basta donargli qualche spinta nella giusta direzione ed il gioco è fatto. [divisa Shinsengumi]

23:33 Mekura:
  [strada] <capisco> commenta la donna sollevando le spalle <mi piace essere legata e legare, dipende dalla persona, non mi dispiace fare entrambe le cose, le corde per me sono come qualcosa da indossare, se la base è buona perché non fargliela indossare?> domanda la donna entrando in un concetto filosofico. che sinceramente non si aspetta di fare con Sango. <non lo sapevi> commenta la donna guardando sango senza un solo briciolo di risentimento <e poi...sono una kunoichi, noi non siamo fatte solo per il combattimento...> la molestia è quasi normalizzata dal punto di vista di Mekura per quelloc he riguarda la vita di una Kunoichi, del resto cosa è meglio? prestare il proprio corpo per un giorno oppure mandare al massacro delle persone? bisogna essere crudeli, sopratutto con se stessi. <condivido il tuo pensiero, per questo provo pietà per loro: sono ancora dei bambini che stanno cercando una risposta al perché è successo tutto questo, una domanda alla quale non possiamo davvero rispondergli e che, forse, non troverà mai risposta> sono persone crudeli per quello che hanno visto e ancora angosciate. Intanto si parla di Shiro e di quello che gli interessa sapere sui serpenti e poi, cosa più interessante cosa ne pensasse lei di lui <sono perplessa per la sua scelta> commenta la donna <e potrebbe aver sottovalutato la sua richiesta: i serpenti bianchi non sono dolci, chiedono tributi di sangue e carne e riguardo a questo potrebbe non essere ancora pronto> afferma guardando la compagna evocatrice che sa cosa significa avere a che fare con quelle creature. <ma lo terrò d'occhio> [ch off]

23:48 Sango:
 < non ho mai provato a legar qualcuno in effetti > potrebbe iniziare a farci un pensierino in merito a quello, prendere delle corde, o delle manette, ma poi da usare con chi? La mente che dilaga in quel mondo immenso, atta a veder immagini che non si possono descrivere - tutto per comprender quanto possano esser affascinanti anche atti del genere . Qualche secondo prima di tornar anche lei a parlare < sacrificio, in ogni senso > comprende bene quel che l'altra voglia dire, eppure è giusto? < per farmi accettare di nuovo dal clan l'ho fatto, e poi un corpo non è che un mero corpo. Per evitar una guerra è un prezzo davvero minimo da pagare > ma ciò non toglie che quello lascia sempre quell'amaro in bocca, il doversi sempre sacrificare così ma esser abbastanza forti dal difendersi da sole senza chieder alcun aiuto, alle volte il mondo può sembrare ingiusto. < un giorno forse lo comprenderanno, beh, sta a noi dopotutto farglielo comprendere > a quelle due piccole anime tornate da un passato burrascoso e rinate in un nuovo mondo < Mekura > la voce che si fa ancor più seria per affrontar quel discorso con più tatto possibile < durante la guerra si è formato un cristallo intorno al mio corpo, ero sola , perfino le tigri sono state richiamate al loro mondo > forse in quell'ultimo attimo, lo stesso re aveva voluto avvertirla del pericolo imminente < mi sono risvegliata sotto terra.. volevo chiederti se anche per te è stata la stessa cosa > quella conversazione avuta con Kazuma le ha posto il quesito, anche l'altra è stata inglobata da un cristallo? Anche lei è uscita fuori dalla terra? E' l'unica dopotutto che ha quella sanità mentale dal poterle rispondere con adeguatezza. Ryuuma era convinto d'esser in genjutsu, Akendo ha dimenticato tutto quanto.. chi altri è rimasto se non loro due? Ode anche quel dire sul bianco, di come la sua scelta sia impegnativa e non forse così scontata da esser sulla giusta via < comprendo, ogni evocazione desidera una prova > ella stessa l'ha fatta a suo tempo, s'è resa meritevole < sai, avrei voluto consigliargli le tigri. Imponenti e aggressive, eppure pregne di bellezza. > quel pensiero l'ha sfiorata più volte, quella di mandarlo sulla propria strada, fargli percorrere quei passi e poi cosa? < stavamo insieme un tempo, vorrei che lo tenessi davvero d'occhio. Non voglio che inceda sui miei stessi sbagli di un tempo, ne che mi veda come l'unica persona in questo mondo ad esser meritevole delle sue attenzioni > lo sguardo che si sposta di nuovo su di lei, il lento passo che continua la sua via , i tacchi che affondano su quella neve appena atterrata < si è convinto che un tempo sarei stata l'unica cosa da volere nella propria vita, eppure mancando di una propria visione, di una propria via unica. > il motivo reale per la quale s'è così allontanata < ha bisogno di qualcuno che gli mostri una via differente , perchè ci son tanti modi per arrivare a ciò che si vuole > lei ha i propri, innegabile dire che sono così insiti in lei da non potersene distaccare ormai, eppure vi è sempre della speranza per altri che ancor devono crescere e maturare se in quel mondo vogliono ancora essere shinobi. [divisa shinsengumi ]

00:01 Mekura:
  [strada] Anche Sango ha fatto questa cosa, per farsi accettare dal clan, forse in un modo anche più pesante di quanto abbia fatto con il porco lei o con il marito ai tempi e capisce perché possa lasciarle l'amaro in bocca. Poi si parla di nuovo della guerra, si parla di come sono stati imprigionati e allontanati da quel mondo, in stasi praticamente. <quando è iniziato tutto i miei serpenti sono stati richiamati a loro volta nel loro mondo, ma il chakra è morto tutto attorno a noi, io ho perso il controllo del byakugan ad esempio e si, anche io mi sono ritrovata con un cristallo che mi ha imprigionato e anche io mi sono fatta strada risalendo dalla terra> tutti quelli che le parlano di questa storia si riferiscono a questi eventi. <ancora non ho capito come è successo, mi verrebbe da pensare che il nostro indebolimento, il cristallo e il Dio siano in qualche modo connesse, forse eravamo le sue batterie? per questo siamo vivi. Ci ha consumato ma non abbastanza.> non sa davvero che cosa pensare al riguardo. <ma sono solo congetture> poi Sango si apre per quello che riguarda Shiro, del fatto che stessero insieme e che sembrasse una cosa importante <è quello che desideri tu?> domanda verso Sango, comprensiva per poi andare avanti con il discorso. <...farò quello che è in mio potere> anche se ora è molto poco. <però avrei bisogno di una mano> commenta la donna preparandosi a chiederle un favore <io ho una bambina, una bambina che mi è stata sottratta dieci anni fa da mio marito. Si chiama Aya, Kimi, Hyuga> Senju <probabilmente le hanno cambiato nome ma, ho bisogno di qualcuno che possa aiutarmi dentro la polizia a cercarla> afferma la donna fissando Sango. Una mano lava l'altra si dice no? [ch off]

00:15 Sango:
 Si vi è dell'amaro, ma questo fa di loro delle kunoichi, in grado di sopportar quello e tutto il resto, o sarebbero semplici donne in quel mondo . Ascolta ancora quel che l'altra dice, come le cose possano esser collegate, a come anche lei abbia provato tutto quello. < le mie tigri sono scomparse pure > svanite in quell'ultimo istante senza possibilità alcuna di parlarle , di spiegare, di lottare e difendersi. Eppure lei non voleva che ciò andasse così? Di trovar finalmente quella morte tanto attesa, potersi lasciare andare infine e smetter per una volta di lottare. E la fine sembrava esser così dolce , miele in confronto alla vita stessa, molto più semplice cadere nel baratro che risalirlo, eppure anche quel desiderio non è stato esaudito. < capisco > dunque anche l'altra s'è ritrovata in quella gemma di cristallo e trattenuta dentro la terra stessa < anche io lo penso. Mi son svegliata solo poco tempo fa, e il dio è stato ucciso più o meno in quello stesso arco di tempo > torna a guardare avanti, ad esser accorta e attenta a coloro che invadono per sbaglio il loro cerchio personale < eravamo collegati? Probabilmente, eppure mi sfugge ancora se siamo stati le sue batterie > riprende quella parola utilizzata < non sono forte come un tempo > un tempo avrebbe raso al suolo tutto , non si sarebbe inchinata in quel modo < è come se non potessi più raggiungere il mio chakra come un tempo , lo sento debole e instabile > quella condizione ha minato visibilmente la propria di forza, e probabilmente anche quella che l'altra prova per se. < si > lo desidera davvero, che possa esserci anche qualcun altro in quella vita a mostrargli qualcosa che non ha ancora avuto modo o volere di veder. A quella sua richiesta rimane solo in ascolto, attendendo quel che l'altra possa dire. Di quella bambina, Aya, Kimi, Hyuga. < tuo marito? > solleva perplessa quel sopracciglio < oh perdonami, veder la gente sposata mi fa.. strano > si, e pure lei avrebbe dovuto esserlo a quest'ora solo solo per l'età che ha, e anche per quella proposta avanzata ma poi rifiutata da ella stessa . < capisco > una bambina da cercar con solo un nome e un cognome da ricercar < quanti anni avrebbe adesso? > chi meglio della madre saprebbe dirglielo? < colore di capelli, e.. ha preso i tuoi occhi? > se avesse gli occhi bianchi degli Hyuga allora quella ricerca sarebbe stata molto più semplice da portare a termine, senza beh, sarà molto più tosta da concludere < mi servono tutti i dettagli di questa bambina. Segni particolari pure se ne aveva, possiamo stringere il cerchio di azione nella quale andare ad indagare > di certo dentro la Shinsengumi la maggior parte di loro saranno schedati con nome e cognome, si, ma anche foto . Dopotutto hanno una cartella completa con le proprie caratteristiche, e sarebbe dovuta esser morta. < ma.. Mekura > la voce che si fa più bassa e tesa, il cuore che martella < hai preso in considerazione che lei potrebbe.. non > non riesce a finire quella frase, eppure il senso è chiaro, lo sarà anche per la Hyuga sicuramente. [ Divisa Shinsengumi ]

00:42 Mekura:
  [strada] Ci sarà tempo per parlare di guerra, per parlare delle divinità e quello che è stato, ora c'è bisogno di parlare di quella bambina. <avrebbe dieci anni> spiega la donna sinceramente mentre dalla borsa tirerebbe fuori una foto, una foto di famiglia con lei, i suoi figli più grandi e la foto di una neonata con i capelli bianchi e gli occhi gialli tutto il contrario degli altri bambini che palesemente sono hyuga <in realtà non ha nulla che possano ricondurla ad una Hyuga, il che rende tutto ancora più difficile> e poi quella domanda, se fosse il caso di cercarla considerando che poteva essere morta. Lo capisce come discorso eppure la donna risponde a Sango in un certo modo. <sono la sua mamma, vale la pena fare tutto il possibile per cercarla anche se non si trova qui...mi puoi aiutare?> chiede la donna con il magone alla gola mentre pensa a quello che è successo e che effettivamente Aya potrebbe essere morta da molto tempo. < e se anche fosse, vorrei saperlo e mettermi il cuore in pace anche su questo> porge la foto in modo che Sango possa averla come riferimento <la rivolgio indietro appena sarà concluso tutto> chiede le donna rimanendo amara a pensare a quegli eventi.

00:55 Sango:
 Dieci anni, lo stesso arco di tempo in cui loro non ci sono più state, dieci anni senza sapere chi sia ne da dove provenga, tra le mani di chissà chi. Chissà se quella bambina sia davvero viva, che sia pure li , o chissà dove sparsa nel mondo , in qualche piccolo anfratto di sopravvissuti . La foto che viene messa sotto il naso, per osservar visi sconosciuti di una famiglia che potrebbe apparire perfetta. I figli più grandi, la cucciola appena nata e un uomo. Un sogno che s'avvera eppure non sa cosa ci sia dietro davvero a quella famiglia. I capelli bianchi, gli occhi gialli , almeno quelli son segni particolari di quella creatura < beh di certo son colori molto particolari che non passano inosservati > forse quei capelli saranno la chiave insieme agli occhi dopotutto, no? Ma a quel dolore che vede negli occhi di quella madre non può che rattristarsi anche lei, sapere che qualcuno è morto senza nemmeno averlo potuto seppellire, salutare. Nulla. Se fosse morta o scomparsa anche Motoko, non avrebbe voluto saperlo? Si, l'avrebbe cercata anche lei per comprender < posso provarci, potrebbe anche non esser qui, vorrei sapere se ci sono altri posti in questo mondo abitati ancora .. oltre le bestie > potrebbe starle dando una sorta di speranza, eppure lei stessa merita quella speranza, almeno l'ultimo briciolo per non crollare definitivamente, merita di poter trovare quella sua serenità < farò tutto ciò che è possibile per ritrovarla > avrebbe imparato pure ad usare quei pc? Impossibile, eppure avrebbe trovato qualcuno in grado di aiutarla però. La destra che prende quella foto per nasconderla nella tasca interna della giacca, nessuno avrebbe osato toccarle in quel punto. Un sospiro mentre la osserva, la destra che si solleverebbe per toccarle la spalla, un piccolo conforto per quel pensiero < vieni, direi che è giunto il momento di andare a bere, questa serata è stata troppo dura > e solo a quel punto proverebbe a prenderla a braccetto, guidandola verso qualche bar o pub che sia, solo per render meno pesante quella serata, per rilassarsi un poco e per parlare ancora. Dopotutto non ha mai trascorso così tanto tempo con una donna, la maggior parte di coloro che ha incontrato sono stati del sesso opposto. [X]

01:04 Mekura:
  [strada] <non posso comunque andare all'avventura considerato che adesso sono sotto obbligata a rimanere al villaggio dino a nuovo ordine> insomma lei deve rimanere li dove si trova. Alla fine Sango accetta, Mekura annuisce umettandosi le labbra con secco e stanco "grazie" come se la cosa le pesasse particolarmente. <ho fatto un grosso errore con lei. un errore simile a quello che questo mondo ci sta rimproverando> afferma la donna seriamente. E alla fine sente quello che le viene proposto, andare a bere, chiudere la serata con tanto di braccetto. Mekura sogghigna <ho un dejavù, l'ultima volta che ho tenuto sotto braccio una poliziotta mi è venuta la malsana idea di andare in prigione> Ridacchia pensandoci per poi prendere un lungo respiro. <ma torniamo alla questione legare persone con catene e corde, questo è un vero, veero interessante argomento che voglio affrontare con qualcuno che l'ha provato, allora sei più per il tradizionale o lo Shibari?> e insomma ha tirato fuori anche argomenti che inaspettatamente sono di interesse per la Hyuga e un'ottimo modo per non pensare a questi argomenti pesanti. [end]

Sango incontra Mekura ad Ame, e da li le chiede come sia andato l'interrogatorio presso la Shinsengumi.

Si parla di quel mondo, della ricerca della piccola Kimi, di Shiroyuki e poi si conclude con un'affinità trovata e l'interesse per legare e farsi legare !