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{ Perché proprio a me }

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con Furaya, Itamy

16:09 Furaya:
 Il bosco dei ciliegi... non è ironico? Sono riusciti persino a ricrearne uno abbastanza fedele all'originale, quasi le sembra finto. L'era sempre piaciuto, nella vecchia Kusa, soffermarcisi durante i suoi viaggi in quel villaggio, specialmente nel periodo della fioritura come adesso. Spicca e risalta il rosato come quello dei propri capelli, fiori di ciliegio che aveva fatto piantare anche nel giardino della propria magione, quando quest'ultima era ancora in piedi. Ha scelto, fermatasi alla vecchia Konoha, di non passare da casa propria, preoccupandosi di veder la distruzione causata dal proprio fallimento e dal passaggio delle bestie divine, comprendendo come tutto ormai è andato perduto. Bisogna adeguarsi al presente che, per quanto la riguarda, altri non è che un futuro nel quale non riesce a vivere come avrebbe voluto. Veste abiti completamente scuri ed abbastanza aderenti, facendo risaltare - bene o male - le curve generose e segnate da innumerevoli allenamenti e battaglie, rendendolo di fatto tonico e prestante. I pantaloni son in un tessuto simile al jeans, tenuti su da una cintura in cuoio - amabile prestito di Dyacon o di qualunque altro a cui son stati sgraffignati da quest'ultimo - poiché un po' troppo larghi per il suo girovita. Le estremità son infilate in un paio di anfibi neri altrettanto allacciati attorno al proprio stinco, priva di qualunque protezione fosse solita indossare. Infine, il tutto vien concluso da un maglione grigiastro a collo alto con cui tende a nascondere parte del mento e della bocca, timorosa che qualcuno possa soffermarsi troppo sulla propria fisionomia ed espressione facciale. Nasconde per quanto possibile il fastidio che questo le reca, dando fondo alla solita espressione nervosa e ferale d'una bestia. Attorno alla coscia destra, prende posto un porta kunai differente dal solito, dotato d'una fascia che ne percorre la circonferenza, con tre molle elastiche che permettono l'ingresso delle armi, venendo poi bloccate dal suo restringersi. Per il momento, però, i kunai in suo possesso sono soltanto due. Non ha neanche il coprifronte con sé, per ovvie ragioni, lasciato alle mani di Keiga. In piedi, in perfetta solitudine, avanza con schiena diritta e sguardo vacuo, rivolto innanzi a sé ma senza davvero vedere. Sta rimuginando - come sempre, troppo - e seppur non sembri prestar attenzione tramite la vista, lo fa con l'udito. Seppur abbia perso parte del proprio potere a causa del suo congelamento - o come vogliamo definirlo - l'è rimasta la natura d'essere un ninja. Scruta le panchine e quei pochi passanti che, nel primo pomeriggio, vi si son fermati per bearsi del candido pomeriggio d'inizio primavera. <Dovrei portarci lui.> Borbotta, riferendosi al terrorista che ha lasciato chissà dove in giro per Kagegakure, pur essendo ambedue d'accordo di non allontanarsi troppo. Capì? Konoha - Kusa. Una volta non dovevi passare da Kiri e Suna per arrivarci. C'è da precisare come indosso non abbia alcun tratto distintivo, che possa essere un haori o un coprifronte. Priva anche delle sue fedeli armi, è soltanto un morto che cammina tra i vivi. [ Chakra ON ]

16:21 Itamy:
  [Bosco] Il sole brilla alto nel cielo blu, i raggi battono sul corpo del nostro eroe che quest’oggi si trova all’interno del bosco dei ciliegi, la chioma verde del nostro eroe verrà colpita dal vento andando a farla ondulare a ritmo dato proprio dal prima citato movimento. Ambe due gli arti inferiori andranno a muoversi in avanti con veemenza con un moto alternatori. Il nostro eroe quest’oggi e vesti come suo solito, un paio di occhiali da motociclisti con delle lenti color violacee vengono portate appoggiate sul proprio cuoi capelluto, una felpa di colore verde e nero di un tessuto molto simile al velluto, a completare la tuta vi sono un paio di pantaloni che ne combinano lo style, un paio di mocassino di colore viola fluo di camoscio. Il proprio sguardo verrà portato a seguire la propria destra e sinistra, andando in questo modo a captare eventuali eventi positivi o negativi <Mhmm questi fiori di ciliegio, quanto li amo> andrà a dire con un tono socievole mentre continua il suo cammino, un sorriso e palesemente stampato sul suo volto.

16:49 Furaya:
 Il di lei avanzare prosegue flemmatico, cercando forse un posto che possa ricordarle quella che una volta era la sua o quello che sarebbe potuto restare il suo tempo. Vorrebbe prender posto, magari trovare una panchina sulla quale poggiarsi e ammirare dal basso la magnificenza di quei ciliegi. Al contrario, una parte del suo corpo la invoglia a camminare. Deve macinare metri, deve sgranchire le ossa che son state per dieci anni addormentate nei meandri del sottosuolo, nei pressi dei vulcani attivi. Il di lei capo vien per un attimo abbassato, permettendo agli occhi di scandagliar quel viottolo che sta seguendo passo dopo passo. Tuttavia, una voce alle sue spalle ne attira l'attenzione, costringendola a drizzar nuovamente la testa e a rivolger gli occhi azzurro cielo proprio verso colui che ha parlato. <...> Gli rivolge soltanto un fianco, precisamente di profilo, lasciando ciondolar le braccia lungo i rispettivi fianchi. In quell'istante, una nube par coprire immantinente il sole ed i suoi raggi, facendo sì che torni a splendere soltanto pochi istanti prima. Analizza in un primo momento la figura che stanzia innanzi ai suoi occhi, sconosciuta per il momento, cercando di trovar una risposta quanto più cordiale possibile. In fondo, non tutti coloro che vivono all'interno di Kagegakure potrebbero essere dei nemici. <Piacciono anche a te?> La domanda sorge spontanea, ma è un quesito al quale potrebbe rispondersi da sola data l'affermazione altrui. Il suo altri non è che un modo per attaccare bottone. Potrebbe scoprire qualcosa in più su questo fantomatico villaggio delle ombre. [ Chakra ON ]

17:10 Itamy:
  [Bosco] Il nostro eroe continua il suo cammino, lo sguardo andrà a stopparsi immediatamente andando a floppare il movimento così da portare il proprio sguardo in avanti, andando a captare la figura della giovane ragazza. <si devono dire che io amo questi alberelli> andrà a dire con voce calma e pacata andando ad accennare un sorriso, mentre il capo verrà flesso leggermente verso destra andando a puntare il proprio sguardo nelle iridi altrui<Il mio nome è Itami…Piacere di conoscerti> andrà quindi a presentarsi alla ninja, non avvedendosi ancora del proprio grado. La man destra andrà a portarsi verso il proprio petto con il palmo rivolto verso l’interno così che possa andare a grattare in modo orizzontale verso l’interno, così da stuzzicare il proprio piacere, grattando un punto sensibile. Due passi verranno fatti verso destra andando a portarsi innanzi la figura della giovane <Sai in realtà questi alberi mi ricordano i miei genitori, sai sono andati via nella grande guerra, e purtroppo l’unica cosa che me li ricorda sono questi petali di questo colore intenso. > andrà a dire con un velo di malinconia, andando a togliere il sorriso dal proprio volto, dando dimostrazione del proprio malessere.

17:38 Furaya:
 Lo scruta per un attimo, soffermandosi sui di lui lineamenti. Un tempo, avrebbe potuto dire di conoscere gran parte della gente che incontrasse, alla fine s'era circondata di persone che avevano avuto il loro bel daffare. Al contrario, non si stupisce poi molto del fatto che chi abbia di fronte non la stia riconoscendo. D'altro canto, son passati dieci anni dall'ultima volta che ha mosso i suoi passi in queste terre. Inoltre, sarebbe dovuta essere morta o dispersa in battaglia. Nessuno s'aspettava certo un suo ritorno, ritenuto appunto impossibile, tanto da aver perso le speranze e la voglia di cercare. Non mostra alcun sorriso alla di lui volta, tenendo sempre sul proprio viso quell'espressione ferale della bestia pronta all'attacco, evidenziandosi sempre più come il lupo ch'è sempre stata pur avendo perso qualunque legame con questi ultimi. Un legame che, volente o nolente, è indissolubile e che intende recuperare quanto prima. <Specialmente nel periodo della fioritura, diventa bello passarvi vicino.> Considerando anche come le strade si riempiano del loro odore e dei petali rosei che, spinti dal vento, raggiungono qualunque angolo delle terre conosciute. E attenta al di lui fare, preoccupatasi comunque di quel che la circonda in quanto territorio che definisce nemico, resta a debita distanza da Itamy. Quando questi si presenta, la donna replica soltanto con un: <Piacere di conoscerti.> piatto, privo di chissà quale inflessione, facendo appena sollevare l'angolo delle labbra. No, non ha senso presentarsi. Non adesso. Porta le braccia a piegarsi sul petto, girando ordunque il busto alla di lui volta, in modo che ce l'abbia frontale e possano guardarsi direttamente negli occhi. <Hanno partecipato alla guerra?> Si premura di conoscere la verità sui genitori altrui, dal momento che quella guerra lei l'ha vissuta, l'ha combattuta, in un certo senso n'è stata fautrice quando l'ha dichiarata alla Yugure stessa nei confronti di Hanae. Sapeva a cosa stesse andando in contro. <Ad ogni modo, è un bel modo di rappresentare i tuoi genitori nonostante non vi siano più.> Un pensiero volteggia verso Kaneko, sua madre, mentre un altro viene accantonato, riferendosi a suo padre. Non merita un petalo di ciliegio in sua memoria. [ Chakra ON ]

18:02 Itamy:
  [Bosco] Continua a guardare la figura della giovane ragazza, busto che andrà a flettersi verso il basso, con ambe due le gambe che andranno a seguire il proprio moto, andando ad abbassarne la figura, li sul posto naturalmente. Così da andare a calarsi man mano andando a posizionare i propri glutei sul suolo sconnesso fatto di terriccio e brecciolino. Una volta portata la propri figura sul terreno andrà ad incrociare ambe due le gambe l’una con l’altra. Quindi ambe due le braccia del nostro piccolo eroe andranno a incrociarsi cercando di emulare l’operato delle braccia. Le parole della giovane chunin verranno udite così da far elaborare il cervello del giovane che andrà immediatamente a rispondere. <questi alberi sono così nobili ed eleganti. Che regalano emozioni anche quando sono spogli> la voce e visibilmente emozionata, dando così enfasi alla frase, attimi di pausa andranno a intercorrere tra una parola e l’altra che verranno subito riprese<Si purtroppo mamma e papà non ci sono più! Il mio cognome è Seiun sono un discendente di quel clan> andrà quindi a presentarsi ulteriormente cercando di spiegare qual è la sua provenienza storica almeno< io ero molto piccolo e purtroppo sono dovuto crescere da solo, Con un mio cugino, che mi ha cresciuto. Ma da qualche tempo è sparito e non ne ho più sue notizie> naturalmente l’età del nostro eroe sarà intuibile dimostra non più di 16 anni. <si per quanto mi ricordi poco di loro, solo piccoli momenti distorti, che potrebbero essere anche sogni! Il non poterli più rivedere però mi fa piangere il cuore, avrei dovuto crescere solo un po’ di più insieme a loro> andrà a dire con un tono notevolmente nostalgico, mentre una lacrima andrà a solcare sul proprio volto con un movimento discendente che andrà a ricadere infine sul pavimento di terriccio.

18:31 Furaya:
 Ne segue i movimenti, vedendolo sedersi al suolo mentre incrocia le gambe. Le vien subito da glissar lo sguardo verso la panchina più vicina, indicandogliela con un cenno del capo. <Non vorresti sederti sulla panchina? Si vedono meglio gli alberi di ciliegio.> Commenta in sua direzione, seppur non ne sia sicura davvero. Forse dalla posizione centrale se ne può goder meglio, soprattutto dal basso, rispetto ad una panchina posta proprio centralmente agli alberi in questione. La figura della Decima resta comunque ben eretta, spostando appena una gamba per equiparare il peso e mantenere una postura equilibrata. Solitamente, anni fa, era conosciuta per essere fortemente empatica, tanto da aiutar chi avesse di fronte proprio perché comprendeva appieno l'animo umano. Or come ora, quell'espressione che si palesa innanzi ad Itamy altro non è che il rimasto d'una bestia privata di qualunque affetto e dell'amore devastante che provava - e prova - per il suo villaggio d'origine. Un'espressione neutra e glaciale, che nasconde la sua più grande tristezza al mondo intero reputando che quest'ultimo non possa affatto capirla. <La stagione migliore è quando sono in piena fioritura, dovrebbe avvenire a breve.> Con l'inizio della primavera che dovrebbe ormai essere alle porte, lasciandosi alle spalle il gelido e rigido inverno. Alcuni alberi iniziano a rinfoltirsi di foglie e piccoli boccioli, ma nient'ancora devi veri e propri petali rosastri - non dissimili poi dai capelli della donna - che ne riempirebbero altrimenti il viale. <Un tempo, questo bosco era molto più grande.> Giudicandola esteticamente, potrebbe facilmente comprendere come abbia di sicuro più di vent'anni, motivo per il quale non è nata a Kagegakure bensì era già adulta durante il periodo pre-guerra e anche durante quest'ultima. Non è innaturale, dunque, che conosca argomenti ed informazioni di quel tipo e di quel tempo. <Seiun?> E' un clan di Kusa, per quanto ne sa lei. Tuttavia, ha sempre avuto ben poco a che fare coi membri di quest'ultimo, se non forse Akendo ma son passati all'incirca vent'anni dal loro ultimo incontro, valutando come la Nara avrebbe dovuto avere circa quarant'anni qualora non fosse stata congelata nel cristallo. <Purtroppo, succede spesso che le guerre ci portino via chi amiamo> E chi più di lei può dirlo che s'è vista sottrarre non solo la vita *normale* che avrebbe sempre voluto avere e il villaggio che aveva giurato di difendere a qualunque costo in quanto Hokage del suddetto? Invero, sarebbe anche l'ultima a poter spiccicar parola poiché quella guerra l'ha combattuta in prima linea e, qualora avessero fatto maggior attenzione alle problematiche del mondo, si sarebbero resi conto del pericolo che incombeva su di loro. S'attribuisce tutt'ora troppe colpe relative all'ultima guerra dei Monti Ardenti, nota per la distruzione totale delle Cinque Terre, la quale ha portato poi all'erigersi del Villaggio delle Ombre. <talvolta per l'incompetenza di chi avrebbe dovuto gestirle.> Sottintendendo che parli di sé, volendogli chieder perdono in qualche modo, ma non riuscendo a trovar neanche le parole. Dietro quello sguardo gelido, l'attanaglia un grande risentimento. <Purtroppo ti capisco. Anch'io ho perso i genitori prematuramente.> Non che fosse un dispiacere perdere tuo padre, eh, Furà. Meglio perdere che trovarlo un essere tanto ignobile. <Son sicura però del fatto che non ti vorrebbero veder così quando parli di loro.> Son frasi fatte spesso utilizzate per poter aiutar il prossimo. Nonostante tutto il mondo attorno a lei sia mutato, il suo atteggiamento, per quanto approssimato, resta sempre lo stesso. [ Chakra ON ]

18:59 Itamy:
  [Bosco] Due lacrime andranno a susseguirsi con un moto discendente andando a solcare il viso del nostro giovane eroe. Una volta seguito il proprio percorso andranno a lanciarsi tramite la forza di gravita verso il suolo. L’arto destro andrà ad avvicinarsi velocemente verso il proprio viso con l’avambraccio rivolto verso l’interno, esso verrà leggermente appoggiato in direzione del dotto lacrimale e con un moto orizzontale da destra verso sinistra andrà ad asciugarne le proprie sofferenze rimostrate all’interno delle lacrime. Fatto ciò, cercherà di continuare a instaurare un rapporto con la giovane chunin cercando di non farsi troppo scudo dei propri sentimenti malinconici. <in realtà sedermi per terra è un modo per stare vicino alla natura, così sento l’energia scorrere attraverso il mio corpo> dopo tutto il chakra nessuno a detto che non può fondersi in maniera metaforica con quello terreno. Andrà a cercare di accennare un piccolo e gentile sorriso nel frattempo. <scusami non voglio disturbarti con i miei stupidi sentimenti. E che sono cosi piccolo è cosi solo!> il tono con qui verrà pronunciata la frase e visibilmente provato dalle emozioni, ma soprattutto trasuda tristezza e nostalgia, di quella che poteva essere la propria vita magari con i propri genitori affianco<sono mozzafiato> andrà a dire naturalmente rivolgendosi agli alberi in fiore<purtroppo ero troppo piccolo, avrei tanto voluto che mio papà mi avesse portato qui da piccolo, sai giocare con lui sarebbe il mio desiderio più grande> e continuerà a lacrimare e ad asciugare le proprie lacrime con l’avambraccio con il movimento prima citato, capo che andrà ad annuire all’esclamazione del proprio clan<si lo so forse non dovrei reagire cosi, ma non so cosa fare. Non ho nessuno che sta vicino a me, è questa cosa mi spacca in due il mio piccolo cuoricino! Vorrei essere forte come lo sono stati loro due ma come posso fare?> si chiederà continuando nel proprio status di disagio, sembrerebbe quasi che tutta l’allegria se ne sia andata via come se fosse apparso un dissennatore <Scusa se posso chiedertelo, tu come hai fatto a superare tutto questo vuoto?> andrà a chiedere con lo stesso tono cercando in questo modo di capire quale sia la strada da prendere, chiedendo a chi a più anni e più esperienza di lui.

19:37 Furaya:
 L'affermazione altrui riguardante la possibilità di sentirsi più vicino alla natura le fa sbarrare gli occhi. Per un tempo limitato, anche lei è riuscita a sentirsi parte integrante della natura stessa, riuscendo persino a percepirla e a trarre forza da quest'ultima, raggiungendo lo stadio finale del potere eremitico. Si tratta ormai null'altro che un lontano ricordo poiché anche la natura pare averla abbandonata, se non ripudiata del tutto. <Non ci avevo pensato, ma hai ragione.> Asserisce, mordendosi distrattamente l'interno del labbro, pur di trattener la rabbia che riprende a montarle dentro per via dei ricordi passati legati al suo fallimento. Lo vede piangere, ma al contempo non fa nulla per aiutarlo a farlo smettere. Deve piangere se vuole sfogarsi, deve riuscire a far sentire al mondo intero il suo dolore perché soltanto così potrà sentirsi finalmente libero. Non ha motivo per dirglielo ad alta voce, reputa che abbia fatto già fin troppo. Ascoltarlo e dargli dei consigli utili: è ciò che ha fatto per tutta la vita ed è un atteggiamento che probabilmente mai riuscirà a togliersi del tutto. A sua volta, comunque, andrebbe a piegare le leve inferiori per poter sedersi a terra emulando il fare altrui. Gli si siederebbe non molto distante, forse un metro appena a separarli in modo che nessuno dei due debba alzare troppo la voce per farsi sentire. In effetti, sedendosi a terra, può sentir sotto le mani il pietrisco del terreno, la pavimentazione levigata per formare il sentiero, le erbette che crescono dai punti di fuga delle mattonelle. Ma niente di più. Vorrebbe tanto riuscire a percepire di nuovo il potere naturale di quel che la circonda, ma le sembra del tutto svanito. In effetti, data l'assenza del legame con il branco dei lupi, avrebbe dovuto immaginarlo fin dall'inizio. <Oh, non mi stai disturbando. Ero priva di una meta oggi.> Ammette con assoluta tranquillità, sentendosi per una volta... libera? Non è davvero indaffarata come lo era un tempo, avendo sulle spalle tutto il peso di Konoha, delle Forze Speciali e della Task Force. Un tempo ormai passato, eppure, nonostante si lamentasse dell'esubero di lavoro, non ha mai ripudiato neanche per un istante quel che faceva, facendolo al massimo delle proprie capacità. <A volte, può far bene sfogarsi con qualcuno che non si conosce. Potresti trovare sia lo sconosciuto che t'ascolta> Come lo è in questo caso lei. <senza giudicarti, ma è possibile anche il contrario.> Sotto sotto, in pratica, gli sta dicendo con garbo e cortesia di fare attenzione. Elargisce consigli che non per forza devono essere presi in considerazione. D'altronde, non comanda più un territorio né le persone all'interno d'esso. Itamy parla di suo padre e lei non può far a meno di lasciarsi scappare una piccola risatina trattenuta dalle labbra schiuse, scuotendo poi il capo. <Mio padre, al massimo, m'avrebbe portato in guerra per divertirsi.> O a cercare di liberare il Kyuubi, ma questo è un discorso troppo profondo e troppo vecchio da prendere in considerazione; infatti, concluderebbe qui il discorso, lasciandogli intendere come possa ritenersi fortunato rispetto alla fanciulla con cui sta avendo questo dialogo. <Puoi avere un'altra famiglia al di fuori di quella genetica, sai? Che sia fatta dai tuoi amici, da tuo cugino persino o da qualcuno che ami. La loro scomparsa non deve assolutamente condizionare il tuo esistere.> Spiega in sua direzione, mantenendo quel tono pacato di sempre, seppur gli occhi - sempre vigili - manterrebbero l'espressione ferale di poco prima, non mutando affatto se non quando s'è fatta sfuggire quella piccola risata di scherno. <Se vuoi essere forte come lo sono stati loro due, allora devi iniziare ad esserlo, ma ci vuole forza di volontà per farlo e quella non te la può insegnare nessuno.> Deve partire da dentro, deve risvegliarsi dalla sua voglia di diventare qualcuno di forte. Si tratterebbe dell'ormai scomparsa Volontà del Fuoco che forse, durante questi anni, è sparita col cadere del mondo ninja e la nascita di questo attuale che lei non tollera, che non comprende e nel quale non riesce ad ambientarsi. Alla sua ultima domanda, si stringe nelle spalle e ci rimugina su qualche istante prima di dargli la risposta adeguata. <Si tratta di sopravvivenza, niente più che questo. Mia madre è morta quand'ero troppo piccola, quindi ho vaghi ricordi di lei. E sono stata cresciuta in maniera differente dall'affetto genitoriale a cui tutti sono abituati. Sono, dunque, l'ultima persona al mondo che potrebbe darti una spiegazione a questa domanda.> Non lo dice con cattiveria, sia chiaro. Si tratta soltanto della più semplice verità che è riuscita a dirgli. [ Chakra ON ]

20:23 Itamy:
  [Bosco] Lacrime che continueranno a scorrere sul proprio volto, ambe due le gambe andranno a deflettersi ma prima cercheranno di scrociarsi andando ad impattare sul terreno, essi quindi andranno a deflettersi facendo alzare la propria figura verso l’alto così che possa portare la propria figura ad alzarsi, ad aiutare questo movimento vi sarà una spinta verso il terreno con moto verticale ascendente che andranno quindi a risollevarne la figura. Sguardo che andrà a palesarsi in direzione della giovane chunin mentre l’imbraccio andrà a asciugare nuovamente il proprio volto dalle lacrime <grazie mi hai aiutato, facendomi sentire meglio> andrà a dire con un tono traballante che andrà a indirizzarsi in direzione della nemesi. <ma io non ho amici, purtroppo mi dispiace che tuo padre si sarebbe comportato così, io vorrei tanto che qualcuno giocasse con me, ho stesse semplicemente del tempo con me!> voce che continuerà ad essere notevolmente depressa< ma sono costretto qui nella mia solitudine. mio cugino sono mesi che non lo vedo più credo che mi abbia abbandonato!> andrà a dire confermando la propria situazione particolare. <l’unica cosa che mi domando è perché a noi!> andrà a dire marcando la propria voce <comunque devo andare mi dispiace. È stato un piacere signorina> andrà quindi a ruotare il proprio corpo di 180° andando a muovere ambe due gli arti inferiori in alternanza che andranno a muovere la propria figura verso casa, sparendo così nel buio più profondo. [Exit]

21:52 Furaya:
 E mentre lui piange, lei non può fare a meno d'ascoltare e di comprendere. Cos'altro potrebbe aggiungere oltre a quel che gli ha già detto? Null'altro poiché in nessun modo potrebbe coprire l'assenza dei genitori altrui o la sensazione di perdita che avverte dentro di sé. Non risponde alla di lui iniziale affermazione, muovendo soltanto il capo per annuirvi direttamente, alla fine si tratta comunque d'un tacito consenso nonostante non intenda spiccicar verbo alcuno. <Ci sono un sacco di ragazzi della tua età> Crede, suppone, forse parlando troppo in merito a quello che ricorda del passato e non propriamente del presente attuale nel quale s'è immersa da troppo poco tempo. Tuttavia, la risposta fuoriesce piuttosto istantanea, senza starci a pensare troppo su. <riuscirai a farci amicizia sicuramente.> Non può sapere se ciò possa corrispondere o meno alla realtà, sta di fatto che quanto meno vuole provare a spronarlo. Non riesce proprio a staccarsi dal suo modo d'essere, seppur sia palese, almeno agli occhi di chi la conosce meglio, come non intenda essere la solita Hokage solare che sarebbe stata una volta. <Oh, non ti preoccupare.> A proposito di suo padre, facendo spallucce. D'altro canto, non è importante. Ha meritato la fine che ha ricevuto in dono e tanto basta per concludere il cerchio ed anche il discorso intrapreso. <E se gli fosse successo qualcosa? Potrebbe essere uscito dalle mura di Kagegakure.> Da dove lei ovviamente proviene, dunque ben conscia dei pericoli che è possibile correre all'esterno, nonostante non ne abbia timore. Ha combattuto e visto di peggio, non si farà certo intimorire da delle bestie come quelle chimere. Tira un piccolo sospiro innanzi alla di lui affermazione, stringendosi nelle spalle ed iniziando a sua volta ad alzarsi da terra, in modo che si rimetta eretta, spazzolandosi i pantaloni onde evitare che resti del residuo di sporco. <Purtroppo non siamo noi a decidere del nostro destino, ma spesso possiamo indirizzarlo nel verso giusto.> Dando delle piccole spintarelle qui e là, ecco. Lo vedrebbe in seguito andar via e lasciarla da sola in quel luogo. Non lo saluta né aggiunge altro, bensì ne seguirebbe soltanto lo spostarsi finché non sarà sparito alla sua vista. [ Exit ]

Fru visita il bosco dei ciliegi per mera curiosità, incontrando Itamy il quale inizia a parlarle della sua vita e della disperazione di non aver dei genitori. La donna scopre che la loro prematura scomparsa è stata dettata dalla guerra in cui venne sconfitta dieci anni prima, causandole non pochi rimorsi e cercando di tappar il buco con qualche consiglio - probabilmente fallendo.