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Gli adolescenti e i loro ormoni

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con Saigo, Aki

18:53 Aki:
 Ormai la giornata si sta direzionando verso la sua fine. Il sole, che è sempre stato alto e visibile grazie a un celo limpido, si è abbassato e insieme all'oscurità è arrivata qualche nuvola. Anche oggi Aki è un po' nuvoloso dentro di sè. Si tratta di un periodo abbastanza particolare e movimentato. Tutta la sua vita è stata un po' così, ma negli ultimi anni sembrava essersi un attimo stabilita. Beh, parliamoci chiaro. Non è una vita molto vissuta la sua dato la sua giovane età, ma comunque ne ha dovute passare per ritrovarsi dove è ora e soprattutto per diventare ciò che è ora. Soprattutto l'ultima cosa che è successa lo ha stravolto parecchio: il rapimento, la grotta, il rituale, la maschera. Tutte cose che gli vengono in mente durante qualsiasi momento della giornata. Quello più brutto è durante la notte mentre dorme. Si sveglia con il fiatone perchè si sente mancare l'aria, proprio come quando è successo. Ricorda le parole che gli vengono meno e il respiro che si fa sempre più pesante. Poi l'ultima settimana di Nana e quella dichiarazione avvenuta qualche sera prima. Può essere possibile che si siano trasformati entrambi in dei mostri? Lui non lo sa ancora, ma è successo proprio questo. Si trova all'oasi ora, proprio a sud della zona del villaggio che ricorda quella che prima era Suna. Ha deciso di andarci perchè la sua amica gli ha detto che si tratta proprio di un bel posto in cui rilassarsi e che un bagno all'interno del laghetto è molto confortevole. Le temperature sono basse, ma non ha mai sofferto il freddo. Sarà anche questo a causa della sua natura? Del suo passato? Dei segreti del suo clan? Infatti si è diretto in questo posto proprio per rilassarsi e con lui ha portato una canna, già preparata in precedenza. Indossa un paio di jeans neri chiusi con una cintura in finta pelle del medesimo colore. Ai piedi un paio di scarpe da ginnastica con i lacci tenuti slegati e di colore bianco. A coprire la parte superiore del corpo, invece, una maglietta bianca e una felpa lunga, che arriva circa alle ginocchia, anche questa aperta dato che manca la cerniera. Si trova sul posto, proprio a riva di questo laghetto ed è pronto a togliersi i vestiti. Intanto toglie dalla tasca il pacchetto di sigarette, l'accendino, il portafoglio e il telefono per appoggiarli a terra sopra una roccia piatta che ha trovato. La canna per ultima e la appoggia sopra il telefono. Si guarda intorno. Spera che non ci sia nessuno a guardarlo.

19:03 Saigo:
 Ha lasciato tutto aperto ma non è in casa. Uno sbuffare sonoro accompagna lo scampanellio tipico delle porte dell’ascensore che si aprono. Il piede destro batte a terra nervosamente mentre attende che la strada sia abbastanza libera per permetterle di uscire. Il palazzo dove vive Fuji, l’ultimo piano è praticamente tutto suo considerando che nessun altro si è azzardato a prendere gli appartamenti vicini ma questa non resta una scusante per non chiudere mai la porta a chiave. Sospira e scuote il capo, i lunghi capelli biondo fragola volteggiano a quel suo gesto mentre finalmente muove i primi passi al piano terra, si dirige verso il portone d’ingresso per lasciarsi alle spalle quel luogo alla ricerca dell’amico che a questo punto pensa possa trovarsi solo in accademia. Esce dunque anche da quel palazzone nel quartiere intorno alla piccola oasi e semplicemente percorre a passo svelto quella strada, ha da poco finito gli allenamenti e per questo non indossa più la divisa ma la porta con sé, in un grosso borsone rosso sistemato a tracolla sopra a quella giacca elegante. Gli abiti sono moderni e tipici della donna in carriera, un paio di pantaloni a vita alta, stretti in vita grazie ad una cintura dalla fibbia argentata, visibile solo perché, infilandosi le mani in tasca, ha spostato i lembi inferiori della giacca scoprendo anche una piccola parte del suo ventre candido. La giacca ha un taglio maschile, solo il bottone centrale è allacciati andando così a formare sul suo corpo un profondo scollo a v che mostra una semplice bralette in pizzo nero a sorreggerle il seno. Molto scoperta ma comunque non abbastanza da risultare eccessiva, mostra solo ciò che sa può dar adito a fantasie ma null’altro. Una ragazzina all’anagrafe ma già un’adulta a causa di ciò che ha vissuto. Ai piedi un paio di anfibi bianchi, le permettono di scandire il passo che risulta anche abbastanza militare. I suoi occhi rossi si muovono verso la mano destra che ora dalla tasca estrae il cellulare, fissa lo schermo privo di notifiche, sospira e si rilegge l’ultima conversazione con Nene, scuote appena il capo, piena di dubbi e forse proprio per questo alla ricerca di quello storpio maledetto che è sparito dai suoi radar, ultimamente l’ha lasciato in pace è vero, l’ha forse trascurato ma il mondo senza di lui sarebbe senza dubbio più difficile ed è quel pensiero a spingerla a prendere delle scorciatoie che finiscono per farla passare proprio vicino al Kakuzo impegnato a svuotarsi le tasche per ora. Ferma il passo e lo fissa appena, torna ad abbassare il volto verso il cellulare, velocemente si muove sullo schermo ed invia un messaggio abbastanza preoccupato al Chikamatsu ma poi resta a fare il suo dovere cittadino e monitora ciò che sta per accadere, la pesca non pensa sia legale.

19:18 Aki:
 Solamente lui. Ecco cosa pensa Aki. Pensa di essere da solo. Da solo vicino a questo lago che lo chiama a entrare. Un bagno che di solito farebbe solamente in orfanotrofio. Invece ora pensa di avere il laghetto solo per sè. Non sa che si sbaglia. Infatti a guardarlo c'è una ragazza. Dovrebbe essere solamente contento penserete. Invece, proprio perchè non lo sa, non può goderne. Una volta, se solo si fosse trovato in una situazione del genere, sarebbe diventato completamente rosso in faccia, si sarebbe messo a piangere dorse dalla agitazione. Ora non è più così. Comunque non sa di avere degli occhi puntati addosso e per questo comincia a levarsi la felpa, per poi piegarla e andare a metterla sopra la stessa roccia su cui ha appoggiato i suoi effetti personali. Successivamente la maglietta. Una volta levata la ragazza potrebbe notare una particolarità sulla pelle scoperta del Kakuzu. Infatti sarebbe pieno di cicatrici. Il busto, le braccia, le mani e la stessa faccia avrebbero due colori diversi e a unire queste due tonalità potrebbe notare del filo. In più per un occhio attento, risulterebbe facile capire che oltre al colore anche la consistenza e la sensazione al tatto è diversa. Non si tratta solo di macchie. Infatti seguono uno schema ben preciso. In più, nella zona della schiena alta circa a livello della scapola destra, una maschera bianca sembrerebbe attaccata al suo corpo. Successivamente le scarpe e i pantaloni. Tutto, tranne le calzature, verrebbero piegate per poi essere appoggiate sulla roccia. Ora risulterebbe coperto solamente da delle mutande di colore nero. Sono degli slip per essere precisi. Andrebbe ad allungare una mano per prendere il pacchetto di sigarette e l'accendino e poi immergerebbe un piede all'interno del lago. Si è messo in quel posto perchè aveva notato in precedenza la possibilità di sedersi su un masso che si trova sott'acqua e che gli permettesse di rimanere seduto tenendo sotto acqua tutto il busto fino alle spalle. Tirerebbe fuori una sigaretta, andrebbe ad appoggiare il pacchetto sull'erba e poi la accenderebbe. Che relax

19:19 Aki:
 [edit] https://www.pinterest.it/pin/104356916356094239/

19:30 Saigo:
 Si osserva la scena, alla fine non era interessato a pescare quindi non pensa ci siano grossi problemi, il raffreddore certo non è un suo problema, non si preoccupa mica di simili cose. Mentre il ragazzo lei si spoglia restando semplicemente a guardarlo e le è impossibile non farsi sopraffare da un preciso dettaglio di quel cuoco che l’ha prima sedotta e poi abbandonata. Il volto si colora di rosso non tanto per il fisico statuario che sta fissando ma proprio per l’addome e le mutande che ha intravisto di Ryosei. Scuote vigorosamente il capo mentre inizia a fare stranamente caldo, la destra ripone il cellulare e va a sventolarsi il viso mentre continua a fissare lo sconosciuto. Ogni sua movenza non tanto attratta da quello che vede ma più che altro persa in un sogno ad occhi aperti che vede la figura nella sua mente sostituirsi a quella che invece è davvero lì <dannazione> sbotta sussurrando, come se davvero fosse lei a far qualcosa di sbagliato, per poi mordersi il labbro inferiore. Il suo orgoglio le impone di non andare a cercarlo, di non cadere nella sua rete e non sentirsi più attratta da lui ma dannazione non riesce ad immaginare qualcosa di diverso o più interessante al momento. Sospira ancora, cerca di tenere sotto controllo i tremori e il calore nel suo corpo e a questo punto un paio di passi vengono mossi silenziosi in direzione della riva. Fuji è stato momentaneamente dimenticato, ma lui nudo l’ha già visto e non è che le abbia causato chissà quali sconvolgimenti emotivi. Cammina quindi, si avvicina silenziosamente alle spalle del ragazzo che invece ha deciso di farsi un bel bagnetto, se fosse riuscita a non passare inosservata ora andrebbe a portare la destra, chiusa a pugno, davanti alla sua faccia, mentre spera che almeno parte del rossore sia scomparso. Inspira profondamente <ehmehm> due minuscoli colpi per schiarirsi per bene le corde vocali ma soprattutto per farsi notare. Gli occhi di lei ora si sforzano di fissare solo ciò che c’è davvero, nonostante quindi i differenti strati di pelle, le cuciture e la maschera, non che possa in qualche modo ricollegare la questione ad un clan ma memorizza, questo è ciò che le stanno insenando alla shinsengumi: studiare prima di agire. Blocca solo a questo punto il suo incede lasciando, se lui si fosse girato, lo sguardo ad indugiare su tutto il corpo, dall’alto verso il basso e ritorno, gli occhi accesi, attenti a quello che capita lì intorno. Assomiglia ad un cadavere rattoppato, deve saperne di più, in qualche modo potrebbe riavere i suoi amici eppure gli ormoni le stanno impendendo di studiare davvero e guardare oltre, non è assolutamente abituata a corpi maschili, o femminili, mezzi nudi e soprattutto quella cotta che si è presa per l’Uchiha non l’aiutano a restare lucida, ci sta provando con tutte le sue forze comunque

19:47 Aki:
 Si trova in acqua seduto su una roccia che, appunto, gli permette di tenere solamente le spalle all'aperto. Le braccia sono appoggiate alla riva e così si sta godendo quel fresco derivato dall'acqua. Un fresco che non lo colpisce come potrebbe fare a qualcun altro. Due cuori, due vite. Forse questo lo aiuta. Intanto con la mano destra tiene la sigaretta, più precisamente con il pollice e il medio di questa, e con la bocca soffia all'esterno quel fumo caldo che proviene dalla sigaretta. Un fumo che, come sempre, va verso l'alto e che svanisce poco dopo per andare non si sa dove. Lui lo segue con lo sguardo, mentre cerca di non appoggiare la parte di schiena con la maschera. Deve ancora abituarsi e il tocco gli da ancora fastidio. Solo da poco è riuscito ad abituarsi alla sensazione di quando usa una maglietta e deva ancora abituarsi a dormire a pancia in su. I suoi pensieri ora solo abbastanza liberi. Cerca di non pensare a niente, ma solo in alcuni momenti ce la fa. Durante il resto del tempo pensa a come potrebbe vendicarsi del suo stesso clan, quel gruppo di persone che al posto di aiutarlo lo hanno maltrattato. Ancora ricorda le ultime parole del tizio che comandava quel giorno: un giorno mi ringrazierai. Probabilmente sarà così, ma questo non è quel momento. Mentre pensa, però, qualcosa lo fa balzare un attimo su se stesso. Infatti una mano, chiusa a pugno, si presenta davanti ai suoi occhi e una voce, o meglio dire un paio di colpi per schiarirsi la voce, cerca di attirare l'attenzione. Probabilmente non era da solo. Pensa subito alla situazione e si gira restando però in acqua. Davanti a lui una ragazza molto carina. I capelli di un colore particolare e un outfit alquanto seducente, ma senza essere esagerata. Non è abituato a vedere altre ragazze oltre a Nana e se questa fosse qua avrebbe già ucciso la nuova arrivata. La faccia di lei leggermente rossa, ma Aki non ci pensa. In questo momento vuole solamente nascondere la maschera. < Si? Che c'è? > chiederebbe immergendosi poco di più sotto l'acqua con il suo solito tono cupo e pacato. Se solo si fosse accorto di lei poco prima avrebbe evitato questa situazione. E se solo avesse già visto ciò che ha nella schiena? Se dovesse girare la voce che ha quella maschera.... Mamma mia.

20:24 Saigo:
 Si volta verso di lei, si gira andando ad osservarla e in quei secondi le immagini nella sua mente continuano a sovrapporsi, ciò che osserva non è tanto Aki ma più che altro l’immagine che lei ha di Ryosei, perché ricordiamo che è riuscita giusto giusto ad intravedere quella tipica “v” disegnata dagli addominali e null’altro. Chiude gli occhi, strizza le palpebre e si limita a cancellare ancora una volta quel pensiero impuro e decisamente tipico dei suoi ormoni impazziti da sedicenne, si sforza con tutta sé stessa. Prende un profondo respiro e ricorre alla sua più vecchia tecnica, si immagina un personaggio, la tipica eroina cazzuta e sicura di sé stessa, si sforza di pensare semplicemente a come dovrebbe interpretare la parte, si ispira un po’ a Nene negli atteggiamenti ed eccola ostentare sicurezza e impertinenza come se non ci fosse nulla per cui essere imbarazzati, come se la sua testolina non fosse andata nuovamente in corto. Lo ascolta, accenna un sorriso divertito ed un passo verso l’acqua, pur restando lontana dalla stessa con le sue bellissime scarpe in pelle smaltate di bianco. Sostiene quello sguardo con una sicurezza le appartiene certo seppur le sfugga sempre in momenti come quelli <no figurati continua pure> ammette lei. Riflette con attenzione intanto, cosa direbbe il personaggio che si è appena costruita in questi casi? Cosa direbbe Nene? Qualcosa sulle tette, quindi scarta la conoscente, ormai più che altro amica. Va bene ispirarsi a lei in quanto sfacciataggine ma non è saggio imitarne anche i discorsi. Per un istante le vengono in mente i messaggi scambiati nel pomeriggio, un tonfo al cuore al pensiero di quella scritta sullo schermo ”alleate”. Si sta però deconcentrando e così mentre esternamente resta una spavalda donna in carriera molto sexy dentro cerca solo di capire cosa ha senso o meno dire <mi stavo godendo lo spettacolo> il rossore sul volto si palesa comunque un pochino come contrasto rispetto a quello che vorrebbe dimostrare. Si vergogna delle sue stesse parole, se solo non fosse una professionista si sarebbe già messa a ridacchiare per la situazione troppo pesante da sopportare. Le labbra si tendono a mostrare un’espressione che ha solo studiato, navigata, sicura e matura, come se sapesse perfettamente muovere e il potenziale di quel corpo che ancora deve scoprire, il suo seno, le sue curve, il fisico allenato e il ventre candido e piatto. Lei non ha la minima idea di cosa significhi l’espressione che ora si è piazzata sul volto quella consapevolezza di sé che ostenta pur non avendo, nella sua vita c’è stato solo Fuji e per quante volte si siano fatti la doccia insieme o si siano azzuffati finendo in posizioni per altri imbarazzanti non c’è mai stato nulla di sensuale in loro e non le sfiora nemmeno la testa che gli stessi gesti potrebbero essere letti in chiave del tutto diversa

23:02 Aki:
 Lui non si è mai trovato prima d'ora in una situazione del genere. Solamente qualche volta, per puro caso, si è ritrovato come mamma lo ha fatto davanti alla sua migliore amica, sorella e compagna di stanza Nana. Solo lei lo ha visto nudo e crudo. Meno male che ha deciso di tenersi le mutande addosso. La ragazza si comporta in modo strano agli occhi di lui. Per lei potrebbe essere normale, ma quello strizzare gli occhi non è passato inosservato ad Aki che, però, fa finta di niente. Solamente che quella ragazzina è veramente attraente e quel seno nascosto ma messo in vista gli fa pensare che, in effetti, non sarebbe proprio male andare in cerca di qualche ragazza da poter corteggiare. Non è mai stato interessato a questo. Ha sempre dimostrato a Nana con comportamenti e frasi che a lui non sono mai interessate certe cose, ma finchè non si provano sulla pelle non si apprezzano. E davanti potrebbe ha la persona che gli ha messo quel pizzico sulla lingua facendogli pensare che forse ne vale la pena. < Certo che continuo. > le risponderebbe continuando a guardarla con il mento a filo d'acqua per cercare di nascondere tutto quello che c'è sotto: le cicatrici. Sa che non sono molto estetiche e che potrebbero farla spaventare. Solo che se viene istigato risponde a tono. < Anche io vorrei godermi lo spettacolo. > le direbbe ispezionandola con la vista da capo a piedi. Il suo atteggiamento è quasi statuario. Non esterna imbarazzo in nessun modo perchè lui è fatto così. Dice le cose senza peli sulla lingua, anche se ogni tanto dovrebbe. Alla fine una persona gli ha insegnato che bisogna fare ciò che si vuole e che non bisogna preoccuparsi di cosa possono pensare le persone. E così facendo dimostra lealtà verso quegli insegnamenti pensando con la testa di un bambino. < Quindi se vuoi unirti fai pure. L'acqua potrebbe essere un po' fredda per te che sei una ragazza. So che voi siete freddolose, sbaglio? >. Un piccolo sorrisino spunterebbe dalle sue labbra mentre con le stesse terrebbe la sigaretta accesa. Il fumo esce da un lato della bocca. Una piccola fessura che fa in modo egregio il suo lavoro. < E se vuoi una sigaretta fai pure. Sono proprio là. > e con un cenno della testa indicherebbe il posto in cui sono state appoggiate: proprio sotto i suoi piedi.

23:13 Saigo:
 Trovarsi in quella situazione le è strano, si sta spacciando per l’adulta con esperienza ma nella realtà molto sono persino i dubbi sulla sua capacità di dare un bacio, eppure fa le prove, testa per capire quanto potrebbe essere attraente, interessante agli occhi altrui, modifica il suo atteggiamento alla ricerca di determinate reazioni, non perché questo è ciò che il suo ruolo nella shinsengumi la porta a fare ma solo perché non riesce a capire come mai quel cuoco attraente alla fine dopo tante belle parole non le abbia più scritto, una ferita nell’orgoglio che la porta a ricercare quelle stesse attenzioni da parte di altri. Lo osserva come si nasconde nell’acqua, probabilmente lui non sa che già ha avuto tempo per osservarlo da lontano, per notare le sue cicatrici per quanto la sua mente fosse al momento improntata su un corpo diverso, una persona diversa. Ridacchia a quelle parole, mantenendo la calma cercando di mostrarsi ancora una volta conscia e consapevole di ciò che sta facendo andrebbe dunque a slacciare appena quella giacca, rivelando meglio il pizzo sottostante ma senza scoprirsi più di così <ma per me lo spettacolo è già finito> fa un chiaro riferimento al suo essersi nascosto in acqua, averle proibito di scorgere oltre, non che in realtà dentro non la faccia sentir meglio aver a che fare solo con degli occhi senza essere costretta a sentire il suo corpo in subbuglio e rivedere mille volte l’immagine di quel basso ventre tra le mutande e la maglietta, maledetto cuoco. <per me fa ancora troppo freddo per un bagno> e si è appena lavata i capelli, non ha alcun interesse nel bagnarseli e poi dover andare a casa a sistemarseli. Un senso di urgenza ed impellenza bussa alla sua testa, c0’era qualcosa prima, aveva fretta per qualche strano motivo ma al momento proprio non riesce a ricordare e così ignora, semplicemente, quella lampadina accesa. Lo sguardo scivola dal ragazzo andando a spostarsi verso le sigarette, non ha mai fumato, se non in qualche scena, ma mai si è portata alla bocca una di quelle cose senza venir pagata per farlo, non saprebbe nemmeno come fumare davvero, però i personaggi ganzi fumano tutti, il personaggio che interpreta di certo accetterebbe sensualmente quell’offerta quindi eccola semplicemente muoversi, sospinta da quel semplice bisogno di restare in tema e comprendere. Ondeggia lievemente qualche passo verso il pacchetto, flettendo poi solo il busto in avanti. Dura un secondo prima di sentirsi troppo ridicola e decidere di piegare anche le gambe, smettendo così di mostrare il suo lato b, la mano pallida raggiunge il pacchetto, si rialza e lo soppesa <potrei accettare quest’offerta> ammette senza ancora estrarre una sigaretta, indecisa su ciò che bisognerebbe fare.

23:34 Aki:
 Aki pensa. Pensa un attimo a una cosa che prima gli è sfuggita. Lei ha parlato di un certo spettacolo a cui stava assistendo. Prima non ci aveva fatto caso a queste parole. Anzi.. Non aveva dato loro il giusto peso. Infatti se si prova a pensare bene questo vuol dire che lei lo ha visto bene prima di presentarsi a lui e questo dignifica che lui si sta nascondendo per un motivo creato nella sua testa. Ormai ha già visto le cicatrici, i tagli e tutto ciò che comporta essere un Kakuzu. Esatto. Si. Anche la maschera. Intanto lei, mentre lui cerca di fare due più due, si sbottona un attimo la giacca che già prima le copriva solo parzialmente ciò che le regge il seno e lancia quella frecciatina che conferma quello su cui stava rimuginando qualche istante prima. Sorride alla seconda frase. Un sorriso leggero che non vuole prenderla in giro, ma causato da ricordi. Da momenti passati con Nana che gli vengono in mente sentendo quella esclamazione. Proprio delle ragazze. Intanto lei si è avvicinata e sembra voler accettare una sigaretta. Infatti si china in modo un po' goffo agli occhi di lui. Non goffo, ma che sembra proprio non essere il suo vero comportamento. Si è presentata a lui più impacciata. Sembrava un po' imbarazzata inizialmente e poi, tutto d'un tratto, è sembrata diventare la persona più sicura di sè dell'intero universo. Un po' si è rivisto in lei. Quel periodo in cui, finito in orfanotrofio, veniva preso di mira e poi ha deciso di seguire Nana, di imitarla nei comportamenti perchè lei si che era rispettata dagli altri bambini. Poi, piano piano anche lui ha capito chi è. Ha capito come fare suo quel comportamento che tanto lo attirava. Si alzerebbe in piedi per poi uscire dal lago. Passerebbe di fianco a lei mostrando, senza problemi, il suo aspetto. Ormai lei lo ha visto. Cosa c'è da nascondere? Dovrebbe smetterla di vergognarsi di quelle cicatrici anche se lo hanno sempre reso diverso dagli altri. Si dirigerebbe verso i suoi vestiti. < Ecco.. Non ho niente con cui asciugarmi. > direbbe tra sè e sè maledicendosi. Si sederebbe sulla roccia spostando un po' i vestiti. < Ora potrai guardare quanto vuoi dato che non voglio vestirmi da bagnato. > le direbbe guardandola mentre andrebbe ad appoggiare le mani dietro di lui tenendo le braccia tese. < Come mai ti comporti in un modo estraneo a te? >. Tac. Gli occhi azzurri andrebbero a puntare i suoi mentre la sigaretta pian piano sta arrivando al capolinea.

23:46 Saigo:
 Il pacchetto di sigarette in mano, lei accovacciata a terra vicino alla roccia dove ha poggiato tutti i suoi possedimenti. Il capo viene portato a muoversi quel tanto che basta per seguire con gli occhi la figura di lui appena sente il rumore delle acque che vanno a spostarsi. Immersi nel silenzio e ormai nella notte sono solo le luci di quei palazzi ad illuminarli giocando con le ombre e i colori stessi. Non si fa troppi problemi ad andare a fissarlo, scendendo appena verso la vita altrui, sospira appena e chiude le palpebre fermandosi proprio sul basso ventre. L’immagine nella sua testa è un’altra e non è che un sogno, una cotta, un’infatuazione per un corpo che ormai è evidente non potrà avere e forse è proprio questo il motivo che la spinge a pensarci, non può accettare d’essere stata semplicemente ignorata, troppo orgogliosa. Riapre gli occhi cercando di cancellare la figura che si sovrappone al ragazzo per guardare solo lui, fissa le mutande quei secondi necessari per paragonarlo a Fuji nudo, Nene infondo le ha detto di farlo, dovrebbe fidarsi della sua alleata. Non riesce a restare con lo sguardo troppo a lungo in quel punto, subito svicola, andando sulle cosce e poi successivamente ai piedi, risale verso il petto e semplicemente si nutre di quel vede senza fiatare, lo osserva brontolare quasi, allontanarsi e sedersi. Restando in tutto questo frangente immobile, quel sorriso le piace, si sente in un certo modo apprezzata e le basta davvero solo questo, l’obiettivo che voleva raggiungere è qui. Non le importa molto dei sentimenti, è solo una questione di orgoglio per lei. Persino la presenza della Doku nella sua vita la sconvolge al punto da farle venir voglia di scappare a gambe levate, già solo definirla come alleata le scioglie il cuore, la fa sentire accolta e al tempo stesso la spaventa. Ma eccola quella frase, si irrigidisce alle sue ultime parole, i muscoli che paiono pietrificarsi qualche istante, tensione sul volto ed infine eccola nascondersi una risata mentre spostando il peso indietro va semplicemente a poggiare il sedere sulla riva. Ride quasi spensierata, libera <sperimentavo> replica semplicemente. Le riesce facile parlare con gli sconosciuti, non teme di affezionarsi, non teme di perderli e può semplicemente mostrare parte di sé stessa, fermo restando la necessità di apparire buona e candida almeno quanto la shinsengumi impone. Ora semplicemente lascia che le ginocchia raggiungano il suo busto riportando lo sguardo verso di lui <mi chiedo cosa in me possa attrarvi al punto da pendere dalle mie labbra> spiega con estrema semplicità. La seduzione è un’arte che non possiede ma che pensa di dover conoscere, il potere è tale a prescindere dalle sue declinazioni <sapresti rispondermi?> lo osserva, diretta verso i suoi occhi, il cuore che palpita per la situazione, per ciò che il fisico le fa provare e per la tensione che sente nell’aria. Nasconde tutto questo stringendo le braccia intorno alle gambe, inclina la testa così da poterla poggiare tra le sue ginocchia e da quella posizione studia.

00:02 Aki:
 Lei lo guarda tutto il tempo che ci mette ad arrivare a quei vestiti che tanto vorrebbe mettersi quanto non vorrebbe mettersi. Da un lato la semplice voglia di vestirsi e dall'altra il non volere bagnare tutto solo perchè la sua testa non si è ricordata di portare un asciugamano. Bastava questo dato che sapeva cosa sarebbe andato a fare. l'ultimo fumo di quella sigaretta esce dalle sue labbra metà chiare e metà scure, come il resto del suo corpo. Questa andrebbe poi spenta a terra, sul prato, per poi essere poggiata sopra la roccia in modo tale da prenderla più tardi per buttarla in un cestino. Poi le si irrigidisce alle parole di lui, e Aki capisce di aver fatto centro. Insomma... L'ha scoperta in pieno. Avrebbe dovuto evitare? Ha fatto bene? Questo non interessa a nessuno. Quello che è interessante è la risposta che il Kakuzu sta aspettando. Questa arriva, ma è molto diversa da ciò che si aspettava. Il motivo è che lui, avendo vissuto una cosa, non aveva in mente altre possibilità tranne quella che ha subito lui. Invece non è così. L'uomo può decidere di prendere decisioni simili per motivi completamente diversi e questa è la prova. La sua voglia di riscattarsi e di riuscire a scalare quella piramide che si era venuta a formare tra i bambini dell'orfanotrofio è stato ciò che l'ha spinto a cercare un nuovo modo di comportarsi, di pensare, di agire. Lei, invece, sta sperimentando e lui ora la capisce. Poi arriva la seconda parte della risposta. Veramente la ragazza vuole una sua opinione a riguardo? Lui alza le sopracciglia quasi incredulo.. Il problema è, appunto, che deve dare una risposta. Lui non è sicuramente un asso se si parla di queste cose, ma non si può tirare indietro nel rispondere. < Ti dico.. Questa è la mia opinione. > comincerebbe per poi fare un respiro. < Io non posso essere gli altri maschi che vivono questo Mondo e penso che non ci sia un modo che ti permette di attrarli tutti. Penso che ognuno possa essere attratto da cose diverse. Ovvio che avere un bel corpo, delle belle forme come è il tuo caso può aiutare, ma sono sicuro che non tutti possono essere attratti da questo. Se posso darti un consiglio vorrei dirti che non devi far pendere dalle tue labbra gli altri. Devi semplicemente capire chi sei e chi vuoi essere e comportarti di conseguenza. Avere diversi comportamenti ti porta a non averne neanche uno. >

00:19 Saigo:
 Osserva come spegne la sigaretta, come la butta e poi guarda il pacchetto ancora nelle sue mani, lo soppesa qualche istante andando a riflettere attentamente su cosa fare, su cosa vuole davvero fare già alla fine ha smesso di interpretare quel personaggio. Semplicemente allunga la mano destra così da rimettere le sigarette al loro posto e poi torna a fissare il corpo di lui, alla fine i suoi ormoni è questo che vogliono e non importa quanto poco ci capisca in merito, ci sono azioni che non riesce ad impedirsi, lo scivolare dei suoi occhi su quella pelle è solo uno di quelli. Ascolta con attenzione ciò che le viene detto e nuovamente una risata soave si solleva dalla sua bocca, fuoriesce e danza in quell’oscurità mentre i lunghi capelli l’abbracciano, accogliendola come una calda coperta, il corpo si scuote appena in quel gesto che non è di scherno ma liberatorio <io so perfettamente chi sono> pacata la sua voce, non ha alcuna maschera e non sta mentendo <so anche ci voglio essere> si sta già muovendo in quella direzione, i suoi passi sono decisi in merito, non esita e avanza ignorando chi o cosa possa ferire nel percorso ma non è questo il punto della sua domanda <ma non so cosa volete voi, cosa può attrarvi e non dico una cosa passeggera> ammette semplicemente <mi chiedo cosa possa trasformarvi nella vostra ossessione, come trasformavi in creta nelle mie mani> ormai è molto chiaro e palese il livello a cui aspira lei, oltre ai suoi problemi di cuore, oltre al suo semplice orgoglio ferito c’è altro, c’è la necessità di diventare come il suo capitano, di avvicinarsi abbastanza al consiglio per avere il potere, per averne così tanto da non dover avere mai più paura di qualcosa o di qualcuno, per poter avere nuovamente degli amici e sapere di poterli salvare tendendoli tutti stretti a lei, vuole la sicurezza che non si ritroverà più nella stessa situazione di dieci anni prima. Silenzio mentre continua a fissarlo e si sofferma sulla protuberanza data dalla maschera in penombra, sulle cicatrici <cos’è successo al tuo corpo?> aggiunge poi, pacatamente, incuriosita senza alcun dubbio ma non invadente nel modo di parlare o di porti. Ancora immobile in quella posizione con un misto di sensazioni nella pancia che la confondono e la lasciano lì seduta. Forse dovrebbe provare a baciarlo, accontentare le sue sensazioni ma forse non è lui che vuole baciare la prima volta, forse ancora prima dovrebbe esercitarsi con qualche manichino di Fuji o lui stesso. Tanti i dubbi e tante le domande che cerca di ignorare. Oh Fuji, ecco perché prima aveva fretta, ricorda ma comunque lascia passare. Se fosse stato morente ormai sarebbe bello che spacciato <sei forse tu l’assassino?> continua dunque, stranamente non spaventata da quell’eventualità. Sono solo loro due e lei non è certo qualcuno a cui si mirerebbe per un crimine simile, insignificante e sconosciuta come ninja

00:37 Aki:
 Alla fine lei non ha preso nessuna sigaretta, ma lui ne vorrebbe fumare un'altra. Per questo motivo si alzerebbe per andare a prendere il pacchetto e l'accendino che, appunto, sono più vicini alla riva del lago rispetto alla posizione in cui si trova lui. Ascolterebbe la ragazza che, in modo molto breve, spegne la risposta di lui, ma non completamente. Infatti una parte di ciò che Aki ha detto vale per rispondere anche alla domanda seguente. < E allora se sai chi sei e chi vuoi essere comportati da tale. Non cercare di essere ciò che non sei solamente per piacere ad altri. > le direbbe nel momento in cui si china a prendere il pacchetto. Ne tirerebbe fuori una da esso per poggiarsela tra le labbra e mentre con queste la tiene ferma, andrebbe con la mano destra ad accendere l'accendino e a portare la fiamma verso la sigaretta. < E poi, come ti ho detto, ognuno è diverso. Dovresti semplicemente capire ciò che vuole ogni persona. Ma secondo me non ne vale la pena modificare il proprio comportamento in base a chi hai davanti solamente per piacere a tutti. >. Per lui questo non ha senso anche se potrebbe essere incoerente con la sua storia. Lui ha capito con il tempo chi era e chi voleva essere e per questo ha deciso di cambiare. < Se vuoi sapere per me dovresti.. >. Si ferma. La guarda dall'alto al basso per poi incamminarsi nuovamente verso la roccia. Solamente una volta seduto continuerebbe. < No non te lo dico. > andrebbe a concludere. Intanto il fumo riprende la sua ascesa verso il celo. Un fumo che va ad illuminarsi con le luci provocate da lampioni e palazzi della zona. Viene tagliato da queste mentre cerca di raggiungere l'altitudine più alta possibile, come se volesse scappare da questo posto. Poi, mentre fuma, una domanda che gli irrigidisce il collo. Una domanda che sperava di non sentire, ma che alla fine è arrivata. < Sono nato così. > le risponderebbe tagliando corto, solo che questa domanda è seguita da un'altra che, invece, non si sarebbe mai aspettato. A questa, a differenza di prima, risponde con una risata molto controllata. < Stai parlando dell'assassino che ha attaccato in questi giorni? Ne ho sentito parlare al telegiornale. > risponderebbe tranquillamente. Un altro tiro di sigaretta spezza questa frase. < Nono stai tranquilla. Cosa sei un poliziotto? > domanderebbe. Eh si Aki. Veloce a nascondere quell'erba .

11:19 Saigo:
 Non si sofferma ulteriormente su quel primo discorso, lo lascia semplicemente parlare andando così a comprendere il suo punto di vista ma senza portarlo ulteriormente avanti, si trovano sui lati opposti di una riva e non è suo interesse andare adesso a gettarsi in acqua per raggiungerlo, non è altri che uno sconosciuto e questa fatica proprio non ne vale la pena. Un gesto fatto con la mano destra, un muoversi sfarfallio delle dita come ad invitarlo a lasciar perdere, suggerirgli quanto sia impossibile entrarle in testa e farle cambiare idea in merito a qualcosa, lei bambina imbarazzata incapace di gestire certi incontri ma al contempo donna sicura e decisa, con un obiettivo verso cui tende e da sempre e che persegue passo dopo passo. Il volto segue il movimento del ragazzo, il mento che si porta sulle ginocchia quando lui si fa abbastanza vicino, lo osserva andare a prendere la sigaretta, socchiude appena le labbra senza nemmeno rendersene conto, cosa darebbe per un momento simile con il cuoco; eppure, non è lui che si trova lì davanti a lei e la decisione che le resta è sempre la stessa: chi assecondare? Non che importi, lui ha tutto il tempo di accendersi quella sigaretta sotto ai suoi occhi mentre gli occhi cascano sulle sue labbra, su quelle mani e non replica. Lascia che si allontani nuovamente seguendolo ancora una volta solo con lo sguardo e appoggiando ancora le guancia alle sue ginocchia, senza muoversi troppo, senza modificare di molto la sua postura <lo so> replica semplicemente a quel consiglio, quell’espressione del desiderio che sembra star per formulare. Replica così e nemmeno lei sa bene se è la risposta stessa quello che pensa possa attrarre l’altro o se davvero ciò che si è immaginata avrebbe funzionato, un dubbio che le resta ma anche qui non va più a contestare. Sorride solamente appena lui si ritrae, si nega. Un sorriso divertito e che di innocente non ha nemmeno il ricordo. Ne osserva le cicatrici e la maschera mentre si muove, non perché interessata ma solo perché lui le sta palesemente mentendo, si acciglia appena mentre insistente lo sguardo si fa strada lungo il corpo di lui, come se volesse farglielo pesare adesso, infastidita per quel tentativo nemmeno troppo convinto di mascherare <potevi almeno inventarti una balla credibile> ecco cosa la sta offendendo, non la bugia in sé ma il fatto che lui non si sia preso la briga di impegnarsi nel raccontarla, come se non ne valesse la pena. Il discorso prosegue e semplicemente ora torna ad alzarsi in piedi, issandosi e mettendosi frontale a lui. Le mani tornano all’interno delle sue tasche gesto che quindi torna ad allargare la giacca, che essendo aperta ora mostrano tutta la sezione centrale del suo busto. Il ventre piatto e nudo, la scollatura della bralette, il pizzo stesso di quella semplice copertura intorno al seno giovane. Il peso si sposta verso destra, la gamba sinistra si allunga e il fianco destro quindi risulta leggermente più in alto rispetto al gemello, sorride. Aria di sfida nei suoi occhi, nella sua postura sicura <e se lo fossi?> domanda semplicemente. Recluta della shinsengumi, interessata a quell’assassino ancora poco ma con le antenne ben rizzate, pronta ad intervenire e a farsi dare una promozione

11:40 Aki:
 Il primo discorso viene ignorato. Forse i suoi consigli sono stati assorbiti e ora la ragazza deve pensarci, oppure Saigo ha deciso di non volerla continuare perchè non è suo interesse in questo momento. In fin dei conti anche a lui interessa poco far cambiare idea a chi ha davanti, soprattutto se di questa persona non sa neanche il nome e questo è proprio il caso. Quel movimento della mano destra gli fa capire, appunto, di lasciare stare e lui fa proprio così. Decide di non continuare quel discorso anche se quel 'lo so' di lei gli fa capire che forse un po' di ragione ne ha. Intanto lei lo segue con lo sguardo in tutto il suo movimento che parte dalla camminata all'accensione della sigaretta. Lui non ci dà peso dato che stanno parlando, ma non potrebbe mai immaginare che la ragazza sta immaginando qualcun altro al suo posto. Qualcuno che l'ha attratta molto di più di quello che potrebbe fare il Kakuzu. Intanto lui si nega e lei sorride. Aki la guarda e sorride di risposta. Un sorriso leggero. Poche volte si riesce a vedere lui che ride e sorride di gusto. Diciamo che è una cosa più unica che rara. < E chi ti assicura che la mia è una balla? >. In effetti lui non si ricorda di aver subito qualche strano tipo di trattamento nei suoi primi cinque anni di vita, cioè quando ancora viveva con i suoi genitori. Da quando ha ricordo, lui è sempre stato così. La sua pelle è sempre stata così. Le cicatrici sono sempre state dove si trovano ora. Pe lui non è una balla, ma una mezza verità. Solo quella maledetta maschera è stata aggiunta e questo se lo ricorda molto bene. Eccome che se lo ricorda. Poco tempo è passato da quel giorno e sicuramente non si cancellerà da quei suoi ricordi molto facilmente. < Nessuno ti ha insegnato la discrezione? > chiederebbe fumando ancora quella sigaretta accesa poco prima. Un po' di nervosismo si sta svegliano all'interno del suo animo, ma quella sua indole sempre calma riescono a coprirlo in modo perfetto. Uno sguardo fisso su di lei che intanto si alza, andando ad aprire quella giacca. Ora il suo ventre sembrerebbe scoperto e l'occhio di lui, inevitabilmente, cade per un secondo su questo. Poi arriva quella domanda. Una domanda di sfida che ad Aki non piace molto. Anche lui andrebbe ad alzarsi per poi, con passi lenti, avvicinarsi a lei. Andrebbe, se gli fosse concesso, a fermarsi distante poco più di un metro di distanza dalla ragazza. Gli occhi azzurri fisserebbero i suoi, mentre la sigaretta verrebbe levata dalle labbra con la mano destra. < Non ci sarebbe nessun problema se tu fossi un poliziotto. > risponderebbe per poi fermarsi. < Solo non mi domando.. Cn che prove sei venuta a chiedermi questa cosa? >. Aki! Calmati!

11:56 Saigo:
 La destra, mentre avanza, si porta ad indicare la direzione della maschera. Una risposta semplice ed eloquente, lascia che lui possa ricollegare la questione, l’indice che si punta alzandosi appena quel tanto che basta per risultare fastidiosamente visibile. Le luci di quella luna nascosta delle nuvole, i neon che allungano le loro ombre sul terreno e lo sguardo infastidito per essere stato preso in giro <se ti hanno partorito con quella immagino che tu abbia spezzato tua madre> spiega con estrema semplicità. Sì sa che i bambini nascono da lì sotto ma non si è mai informata molto in merito, ha letto in giro che qualcuno poi deve ricucirsi e cose del genere che l’hanno spaventata al punto da stare molto lontana da tutto quel mondo <la discrezione è un dono che ti sei giocato mentendomi male> sottolinea ancora quel discorso e poi mentre si avvicina scuote lievemente il capo, ancora una volta lascia che si palese quell’atteggiamento, non le importa davvero della sua storia, era tanto per parlare, per abituarsi a quella strana situazione che sta sentendo, per ritrovare parte del controllo su sé stessa, per distrarre la sua mente e tornare a ragionare quanto più lucidamente possibile. Rimane comunque un bel ragazzo a petto nudo, anzi in mutande e questo comunque non l’aiuta <non che me ne freghi del tuo passato> ammette sospirando appena, lo sguardo si sposta verso l’alto, quel tanto che basta per non fissare oltre il corpo altrui e cercare di distrarsi ancora una volta. Così facendo non si accorge dei movimenti dello sconosciuto fino a quando non se lo ritrova troppo vicino. Decisamente troppo per quello a cui è abituata, solo Fuji può starle così vicino senza che questo diventi un problema. In più la sta fissando, diretto nei suoi occhi rossi. Nella tasca va a comporre il mezzo sigillo della capra mentre farebbe ricorso a tutte le sue abilità nel tentativo di andare a convogliare quei pensieri poco pure e chiari dietro alla sua fronte, cercando di formare l’energia psichica, similmente cercherebbe di concentrare i vari tremori e segnali del suo corpo all’interno del ventre. Se fosse riuscita quindi andrebbe a provare a muovere quelle due sfere così da farle incontrare all’altezza della bocca dello stomaco. Le nuove e strane sensazioni che prova cercherebbe di convogliarle e usarle come ispirazione per riuscire in quel richiamo del chakra. La tensione e anche l’odore di pericolo che ora l’assale la spingono semplicemente a richiamare il chakra, normalmente sarebbe fuggita subito, scappata senza voltarsi perché si sente minacciata ma c’è qualcosa di stranamente eccitante ora in quella situazione che la tiene incollata lì, confondendola non poco a dirla tutta <coda di paglia?> domanda appena sorridendo <devo aver motivazioni per controllare che uno sconosciuto non provi ad uccidermi?> il sorriso resta lì, gli occhi fissi in quelli di lui. Un passo ad accorciare ancora le distanze, si muove senza la consapevolezza di farlo, mentre qualcosa in lei urla d’andarsene ora e velocemente. Non che quell’urlo venga ascoltato, gioca con il fuoco e inaspettatamente le sta piacendo. Cosa diamine stia succedendo avrà poi tempo per capirlo, forse chiederà davvero a Nene questa volta

12:20 Aki:
 Lei indica in direzione della maschera per poi andare a farsi nuovamente gli affari di lui. < La discrezione ti è venuta meno nel momento in cui mi hai chiesto cosa è successo al mio corpo. > le risponde mantenendo una certa calma. Per lui tenere questo comportamento tranquillo è un vero problema soprattutto dopo che sua mamma è stata nominata. L'ultima volta che è successo ha minacciato di morte la persona che si è azzardata. Ma questa volta deve stare calmo, soprattutto ora che ha il dubbio di avere davanti uno sbirro. L'età di lei non conta. Se sei un ninja l'età è solo una cifra all'interno della gerarchia. < Allora se non ti frega del mio passato non fare domande del genere. Forse a qualcuno potrebbe scocciare. > le direbbe. Poi lui si troverebbe a poco spazio da lei. In quel momento lei attiverebbe il chakra, ma lui non se ne può rendere conto. Il fatto di poter utilizzare solamente mezzo sigillo è una cosa comoda e lui lo sa dato che anche Aki riesce a fare così. Ora lei è in vantaggio, ma lui non ha la minima intenzione di attaccarla. Perchè dovrebbe mettersi nei casini? Il problema è sempre quello, cioè che lei potrebbe essere un poliziotto. Solo che lei fa di tutto per farlo incazzare. Veramente gli ha dato della coda di paglia? Poi per quale motivo? E poi.. quando lui avrebbe provato a ucciderla? Lei si avvicina, ma lui questa cosa non la sopporta. Non riesce a sopportare che qualcuno si avvicini così tanto. O è lui a prendere l'iniziativa oppure non lo può sopportare. Fa quel passo indietro che gli permetterebbe di tornare alla distanza iniziale, quella che c'era prima che lei si avvicinasse. < Cosa di paglia? Che cosa stai dicendo? E poi spiegami.. Quando avrei tentato di ucciderti? Sono curioso. > le domanderebbe con dentro di sè quella vera sensazione di curiosità. < Comunque non mi hai risposto. Sei un poliziotto? >. Vuole saperlo. Ha con sè anche della droga e questo potrebbe essere un altro problema. Se lei dovesse essere, invece, una semplice cittadina tutto cambierebbe. Intanto lui ha il chakra spento e questo potrebbe essere un guaio. Per una volta che non lo impasta... Che scemo

12:31 Saigo:
 Questa volta nemmeno ha dovuto impegnarsi per far incazzare qualcuno, almeno qualcosa lo sta imparando. Sorride ancora, una sfida che la diverte, una situazione che teme tanto quanto la ispiri. Un nuovo passo ad accorciare le distanze. Lo ascolta, lo osserva mentre mantiene la calma, non serve osservare il comportamento quando è tutto così chiaro dalle parole che sta usando, il suo cercare di nascondere qualcosa, o forse semplicemente ha davanti un orgoglio ferito, non ha concezione in merito, può solo fare delle ipotesi. Quello che la diverte è quanto lui le appaia solo come un gioco, poco interessata ad eventuali piccoli criminali, si girerebbe senza problemi dall’altra parte. Non le interessa la giustizia, non è entrata nella shinsengumi per questo motivo, avrebbe fatto l’anbu altrimenti. Ad ogni modo non ha alcun problema a sopportare quella situazione, le piace per assurdo e quindi va a cercarne altra. Qualsiasi cosa stia succedendo lei ha chiaramente toccato un nervo scoperto parlando del suo corpo, le parole di lui sembrano suggerirglielo nemmeno troppo velatamente, esattamente quanto prima aveva fatto centro sull’atteggiamento lui ora è lei a comprendere. Lascia dunque stare l’argomento, per quanto le piaccia far incazzare la gente lui a conti fatti non le ha fatto nulla, ancora almeno. Potrebbe essere uno di quelli tornati dal passato ma non può saperlo e per questo gli viene concesso il beneficio del dubbio, certo dovesse scoprire che non è così le cose cambierebbero <sai fino a prima sembravi saggio ma a quanto pare ho toccato il tasto sbagliato> commenta limitandosi a scuotere le spalle, un tono decisamente più gentile di prima ma non per questo reale, la questione viene archiviata con uno semplice scuotersi del capo e poi eccola limitarsi a afre un passo indietro, rimettendo le distanze tra loro <c’è un assassino a piede libero e secondo te devo aspettare che mi salti al collo prima di chiedere? Ma è evidente che tu non sia lui, un vero omicida si prenderebbe la briga di mentire e non sommergermi di domande che potrebbero farmi girare il culo> scuote ancora le spallle. Non pensa sinceramente possa trattarsi di lui, non crede sia colui che ha fregato ben due volte gli anbu ma al contempo non può esserne certa. L’unica vera sicurezza che possiede è di essere così insignificante da non doversi guardare le spalle, non ancora almeno <perché ti interessa tanto?> domanda infine appena le viene posta ancora una volta quella domanda, non si svela, non dice nulla della sua identità e continua solo a fissarlo. Il corpo di lui continua a crearle qualche problema ma la conversazione e il chakra in circolo le donano quel minimo di lucidità necessaria per non diventare un peperone

15:25 Aki:
 Si tratta assolutamente di un nervo scoperto il suo. Non tanto per la parte del suo corpo che, da quanto ricorda lui, è sempre stata così, ma tanto per quella maledettissima maschera che ora si trova incollata e cucita sulla sua schiena. Di questo non vuole parlarne e sentire domande su domande riguardo questo non gli piace per niente. Lui voleva solamente rilassarsi e sperava di aver trovato qualcuno con cui parlare in tranquillità. Invece non è stato proprio così. Solo che quella ragazza, forse perchè è stata l'unica o forse no, gli ha fatto sentire interesse. Interesse nel conoscerla meglio, forse. Interesse nel parlarle. < Saggio? Io? Non so quanti anni tu mi possa dare. > risponderebbe. Infatti di anni ne ha solamente quindici. Non sembra, ma il suo corpo non è normale. Il suo corpo è diverso da quello dei suoi coetanei e per questo può essere scambiato per una persona più grande di quello che realmente è. Ora sono a una distanza molto accettabile per Aki, che non sopporta quando le perone si avvicinano troppo o che, addirittura, si permettono di toccarlo. In questo ultimo caso potrebbe infastidirsi abbastanza. Meno male che anche lei ha deciso di allontanarsi ulteriormente invece di diminuire le distanze. < Quindi qualsiasi persona che incontri riceve lo stesso trattamento che ho ricevuto io? Mi stai dicendo che se vai al supermercato chiedi al cassiere se è lui l'assassino? Veramente uno strano comportamento. >. Intanto della sigaretta comincerebbe a non vedersi più la parte bianca. Questo indica che sta finendo, e proprio per questo Aki decide che è ora di andare. Si girerebbe, mettendo nuovamente la maschera davanti agli occhi di lei, per dirigersi verso i suoi vestiti. < Mi spiace. Lo spettacolo è finito. > le direbbe mentre le dà le spalle. Comincerebbe a vestirsi partendo dai pantaloni, per poi mettersi le scarpe e infine maglietta e felpa. Per fortuna si è asciugato quel minimo per non sentire fastidio mentre torna a casa. Non risponderebbe all'ultima domanda di lei. Prenderebbe le sue cose per mettersele in tasca, facendo in modo che la canna non risulti visibile agli occhi di lei. < Ci si vede, poliziotto. Buona serata. >. E così dicendo si dirige verso casa, cosciente di essere in ritardo per la festa della sera stessa. Intanto decide di ascoltare un po' di musica tramite le cuffiette. Che bello il suono del pianoforte che coccola le orecchie. [END]

15:36 Saigo:
 La conversazione continua; eppure, le è chiaro e palese che in qualche modo l’ha preso. Qualcosa le suggerisce che il ragazzo non si dimenticherà di lei tanto facilmente. Si limita a seguirlo con lo sguardo silenziosa mentre con le mani andrebbe a richiudersi quel singolo bottone. Non aggiunge molto, scegliendo lei a cosa rispondere e cosa no. Mentre le mostra ancora la maschera e va a rivestirsi ricorda. Uno sguardo in direzione dell’accademia e poi verso il cellulare che viene nuovamente estratto <oh peccato> replica quasi sovrappensiero. A quest’ora quel demente di Fuji dovrebbe essere tornato, accedere all’accademia le sarà quasi impossibile quindi tanto vale tornare indietro ed aspettarlo a casa sua. Ha smesso di fissarlo e la sensazione nel suo stomaco pian piano sta svanendo tornando a lasciarle la mente libera di concentrarsi su tutti gli altri dettagli della sua vita <e comunque sì, se permetti ci tengo a non crepare> non sa nemmeno se lui è ancora lì ad ascoltarla considerando che risponde in ritardo. Si perde tutti i movimenti del kusano proprio perché la sua attenzione è velocemente stata riportata alla realtà, ormai è vestito quindi non c’è più una calamita nei suoi occhi che la tiene incollata a quel corpo, corpo che comunque non dimenticherà e siamo tutti abbastanza sicuri che ora i suoi strani sogni incontrollati si popoleranno anche di quel fisico e non più solo quello di Ryosei. A quello saluto solo un gesto con la mano, non parla più, sta cercando di capire se Fuji le ha risposto, abbastanza preoccupata dall’idea che lui potrebbe aver incontrato l’assassino ed essere morto. Non che si sentirebbe in colpa solo tremendamente sola, non è pronta ad un mondo senza il ragazzo in carrozzina. Sospira appena e alza il capo, ora non c’è più nessuno intorno a lei quindi tanto vale andare ad aspettarlo nel palazzo, ripercorre dunque a ritroso la strada fatta fino a lì, torna su quell’ascensore e poi probabilmente giocherà in modo molesto con le sue marionette per poi finire ad addormentarsi sul letto abbracciata ad Aozora, non tanto per dargli fastidio ma solo per illudersi che la sua amica sia ancora viva, cresciuta con loro [end]

Non saprei nemmeno come definirla. Saigo Crasha male quando vede Aki semi nudo, inizia a farsi film mentali ma poi finiscono per parlare più o meno seriamente di chi sono e della situazione del villaggio.
Nonostante ci sia sempre una tensione di fondo.

Aki comunque non è l'assassino ma è sospetto.


Probabilmente saremmo potuti andare avanti all'infinito ahaha