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con Mekura, Mattyse

20:55 Mattyse:
 Non è passato molto da quando Mat e Furaya hanno visto Konoha, i suoi portoni e le sue macerie... hanno riposato all'interno di una di quelle che un tempo era una casa, chissà a chi apparteneva, magari quel qualcuno è ancora in vita all'interno di quel nuovo villaggio... All'alba si sono svegliati e hanno cercato di raggiungerlo il prima possibile, prima riusciranno a prepararsi e prima potranno andarsene e iniziare con i propri piani. Ma appena entrato in quello che sarebbe il villaggio comune dove si sarebbe mai potuto portare? La ricreazione di quello che è stato il suo secondo attentato, il monte dei volti. Il bianco sederebbe sul volto del primo hokage, il grande Hashirama Senjuu, indossando il proprio paio di stivali neri che stringerebbero fino a metà stinco un paio di pantaloni da shinobi scuri. Il busto, è coperto solamente da quella cappa strappata in due sul petto, apparendo così come una giacchetta magari... Il petto quindi è lasciato scoperto, permettendo alla fioca luce della luna di illuminarne la pelle e quelli che sono i diversi marchi che hanno segnato il suo corpo. I capelli bianchi sono liberi di volare per quel leggero venticello, mentre lo sguardo, composto da uno solo di quel paia di occhi a causa dei danni subiti dieci anni prima. Studierebbe quella che è la nuova città, con la sua tecnologia e la sua struttura. Deve memorizzarne le strade, deve sapersi muovere al suo interno altrettanto bene di come faceva nella foglia. Quella non sarà mai casa sua, ma deve spacciarla come tale, almeno per un poco... E cosa più importante, deve trovare una casa. Un edificio in cui poter entrare, a costo di dover sterminare una famiglia di innocenti. No, deve trovare solo Tachiko, lei saprà come aiutarli. Lo sguardo si abbasserebbe ora verso il suolo, osservando il terreno compreso tra i propri piedi, mentre poserebbe entrambi i gomiti sulle ginocchia, facendo poi congiungere le proprie mani poco più avanti. Ha pensato troppo in questi giorni, ha bisogno di ricaricare le pile...

21:08 Mekura:
 Il nuovo lavoro, i suoi tentativi di capire come funziona questa nuova società, lavorare sulla legge per permettere ai vecchi ninja di potersi integrare meglio o avere un supporto senza essere discriminati/controllati a vista. E Kimi. Assottiglia lo sguardo mentre procede verso l'alto a prendere un po' d'aria fresca di sera prima di andarsene a dormire nel disadattissimo posto che ha trovato come alternativa a non parassitare le persone che l'hanno aiutata fin ora. Sta guadagnando un po' ma non è abbastanza per una retta decente, forse per un monolocale piccolissimo nella zona povera. Ma a dire il vero le basterebbe una casa con quattro mura, dei servizi igenici decenti e un tetto, poi per il resto si più anche arrangiare. è una cosa nuova, è stata povera ma quando era una ragazzina e comunque ha avuto delle persone che si occupavano di lei prima di arrivare al villaggio della foglia. Ma adesso è lei senza praticamente soldi a centellinare quello che ha per il mese. Non è facile e le sarebbe servito un supporto economico ora come ora e così anche per Saisashi, ma si devono arrangiare come del resto stanno facendo tutti al villaggio. Capelli neri tenuti indietro, scompigliati per l'allenamento. Felpa bianca addosso, pantaloni neri aderenti e scarpe da ginnastica. Un cappotto in Cachi messo sopra per tenerla al caldo e non farla raffreddare, alle mani un paio di mezzi guanti neri. Borsa a tracolla, dentro la cena sotto forma di Ramen istantaneo, telefono 3310, documenti e qualche soldo oltre alle chiavi. COntinua la sua camminata sulle scalette che ha fatto milioni di volte un tempo, quelle originali, ma che ora sono una pallida imitazione. Tutto è una pallida imitazione anche se può capire perché l'hanno fatto le persone ancorandosi a una appartenenza del passato, cancellando però i ricordi più dolorosi. sospira quando una brezza di vento le colpisce dietro la nuca dandole un leggero brivido che la Hyuga accoglie con piacere. <si, è una bellissima serata> commenta arrivando finalmente sulla cima del monte. [ch off]