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[atto 4] Festival delle lanterne

Saga dell'Assassino di Ninja

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con Saigo, Nobu, Nene, Ryosei, Kazuma

I festeggiamenti non si fermano certo perché un pazzo ha detto che oggi avrebbe ucciso ancora, non si fermano per la prima rotella impazzita di un ingranaggio ben oliato che colpisce coloro che stanno ai margini della società, tenere alto il morale è decisamente più importante che dare valore agli avvenimenti di appena un giorno fa. Un caso isolato secondo molti anbu, una semplice vendetta spacciata per qualcosa di più grosso al fine di depistare, queste le spiegazioni date fin ora così da permettere a quest’evento di prendere il via. Immersi in un bosco di ciliegi, fiori rosa che tutto l’anno vengono fatti sbocciare dal consiglio tramite il chakra e tecniche segrete, sempre pronti a mostrarsi nella loro bellezza quando necessario. Mentre il sole alle spalle dell’ingresso, addobbato con due grossi dragoni dorati, si accinge a scomparire poeticamente tinteggiando il cielo di toni arancioni e caldi all’interno di quel parco invece la vita riprende a scorrere con vigore. Una folla che si muove per i sentieri ricoperti di piastrelle di un freddissimo grigio, molti coloro che indossano gli abiti tipici, che ci ricordano un tempo lontano e ora nuovamente sinonimo di spensieratezza. Kimoni di fattezze assolutamente invidiabili spuntano tra la folla, uniti a quelli più modesti ma non per questo privi di bellezza. Una cornucopia di colori si mischia a quel tramonto che il cielo regala maestoso come suo personale dono all’evento lieto. Il festival delle lanterne sta iniziando, di lì a poco saliranno in celo le speranze e i sogni di moltissime persone, le stesse che ora frementi di eccitazione e curiosità camminano a passo lento. Un fiume di gente che elegantemente ondeggia come le foglie di quegli alberi dai toni caldi grazie ai raggi che li colpiscono. Tutti i sentieri conducono verso quel laghetto splendido che riflette il cielo mostrando sulla terra ciò che avviene nella volta celeste, tinto di colori vibranti e fiammeggianti lascia che chiunque voglia possa specchiarsi e lanciare un sassolino o qualche moneta come augurio di buon auspicio. Tutt’intorno la balaustra è addobbata con tessuti rossi, a richiamare la festività, le bancarelle mostrano gli stessi identici colori, alcune variazioni sull’oro e vendono le cose più disparate, c’è chi si è occupato di esporre le bellissime maschere artigianali, chi invece ha allestito una piccola piscinetta per la pesca dei pesci rossi che innocentemente si mostrano vitali e spensierati all’intenro di quelle acque. Ci sono bancherelle di dolci o di cibo tipico da strada sparse un po’ ovunque, per tutti i gusti, chi vende Kimoni ed abiti tradizionali, chi ancora vende spade in legno finemente intagliate insieme alla più varia oggettistica tradizionale ed infine, proprio verso lo spiazzo centrale che da direttamente sulla riva di quel laghetto troviamo una bancarella del Consiglio con abbastanza lanterne da poter sostenere l’intero fabbisogno della festa, per chiunque non ne avesse una artigianale fatta a casa, lì la si potrà acquistare. Una piccola coda, infatti, si sta già formando. Tante le divise che si intravedono, maschere anbu che fanno capolino anche tra i ragazzi che invece indossano maschere da Oni o da Teatro, non è chiaro se siano lì per difendere i cittadini o sia solo qualcuno che ha di rappresentare proprio quell’istituzione. Si intravedono giubbotti chiari attillati, lunghi pantaloni, la loro divisa appare più e più volte ma spesso il volto viene rivelato e dietro c’è solo uno scherzoso ragazzino che si sta immergendo in quell’atmosfera rilassata e gioiosa [Turni liberi][quest chiusa][No tempo ma non metteteci troppo pls]

18:27 Ryosei:
 Tendente all'elegante quest'oggi in vista dell'occasione straodinaria di quella festa sponsorizzata. Lo stivale in pelle lo porta ormai abitudinariamente, mentre variano il restante delle vesti. Le leve inferiori sono coperte da un Jeans stretto, di quelli che nell'era moderna verrebbero definiti come Skinny. Aderenti alle forme non troppo muscolose delle cosce e gambe. Abbastanza stretti da non poter ricoprire lo stivale ed andandosi dunque a posare sulla porzione superiore degli stessi. Il busto s'avvolge di una semplice camicia tendente al rosa, chiaro ed avente dei cuori neri stilizzati disegnati in maniera randomica. Abbottonata fino a poco sopra l'ombelico lasciando scoperto il petto - decisamente muscoloso - e quel tatuaggio dalle sembianze poco definibili sul petto steso. Si intravede la sola porzione superiore seppur in maniera simmetrica così da dar piena consapevolezza a chi si soffermerebbe ad osservarlo di comprendere come quello sia un cuore. Revisitato in maniera stilistica ma pur sempre di quello si tratta. Nelle curve superiori si staccano tre diramazioni - simil fiamme nere - dirette verso le clavicole e che vedono sparire all'altezza del trapezio. Nessun cappello, quest'oggi, ricopre il manto capelluto lasciandolo alquanto spettinato ma pur sempre libero la chioma scura. Questa si prolunga tramite le due basette folte - ma chiaramente trattate nelle linee più ristrette - . Sulle orecchie si infilano due paia di orecchini dorati, circolari e due per lato decisamente visibili e accuratamente scelti per l'abbinamento con gli occhi. E' sempre stato uno di quei ragazzi alquanto sicuro di sè, e già quel vestiario - ed il modo di portarlo - lo fanno capire chiaramente. Quel suo modo di indossare la camicia ne è sicuramente la prova principale. Stessa camicia che è rigitata senza troppa premura e preicisione fino a poco sotto il gomito . Si muove con estrema leggerezza e tranquillità entro il bosco centrale. Il tacco dello stivale - un paio di centrimetri nulla di più - scandisce ogni passo echeggiando con distinta sonorità su quel manto cementato che delinea il sentiero principale. Alberi di ciliego che adornano il luogo dando un primo avviso di futura fioritura. L'aria presente ha già un sapore diverso, dando un sentore particolare a chiunque sia lì e - soprattutto - abbastanza attento da notarlo. Il contatto con la natura è da sempre stato un richiamo primordiale per l'essere umano e la propria percezione. Quella presenza di fiori, tutto l'anno, i colori, l'odore e la loro visione stimola parti profonde delle sinapsi mentali. Rilascio di neurotrasmettori che danno la mera parvenza di tranquillità. E' questo, insomma, il frutto e la sensazione del contatto con madre natura. Alterato in quel luogo - chiaramente - dalla copiosa presenza di persone e quel vociare e brusio conseguenziale che disturba tali sinapsi. Sommate poi tutto ciò agli avvenimenti recenti. L'assassinio commesso e quello promesso. < ... > non sibila verbo, lasciando che la movenza delle leve adibite lo portino in prossimità di una di quelle bancherelle. Lento e stando ben attento a farsi spazio tra la folla. < hai delle caramelle gommose .. yo ? > verso il proprietario logicamente. Non è che visto il suo essere un cuoco, allora non mangi schifezze .. non facciamoci strane idee. La vita è fatto anche di questo. Di schifezze alle fiere popolari. Sennò che senso avrebbe ? La vita intendo. {Chk Off}

18:27 Nene:
  [Festival delle Lanterne] Una jumpsuit in tartan dalla stoffa doppia - sebben dal taglio a pantaloncino corto - vuol ricordar che la stagione fredda non è del tutto passata, non ancora almeno - pur anelando alla primavera con ogni cellula del nostro corpo. Già il vento sembra preludio di fioriture, d'erba in procinto d'allungarsi e farsi d'un verde acceso. L'osmosi del piacere, delle temperature miti, della stagione dell'amore, di fiori - e sorrisi - e speranze - e promozioni dell'accademia - e cibo, amici, divertimento. Affoga ogni pensiero dietro uno sguardo arido d'amore, sprofonda il viso dietro l'articolo di giornale che comunica la dipartita di Gekko sotto il pugno d'un ninja - o di un uomo - piuttosto astioso verso il mondo che lo circonda. Non può biasimarlo, per certi versi, viviamo in una realtà che ti spinge tra le braccia dell'odio con una forza trascinante, con un irruenza a cui non sapresti nemmeno come rispondere. Il solito carrè nero, quello disordinato come dovrebbe esserlo la fine del mondo - sembra esser adorabilmente ordinato in un paio di chignon tenuti sulla parte bassa del capo - mentre la fronte par teatro del muoversi di un paio di ciocchette libere sotto i dettami iracondi del vento. La verità è che gli mancava. /Nobu/. Dopo la settimana d'allenamento con Kenpachi-dono, non ha nemmeno avuto modo di passare da lui - o passare da Naomi - o anche solo di addormentarsi al telefono mentre parlavano del più o del meno, delle noie di una vita banale a cui in realtà - tutti puntiamo, prima o poi nella vita. Gli ha dato il buongiorno e la buonanotte, però. Ogni giorno. Fredda e distante. Ma lì, sempre a ricordargli a labbra serrate quanto lei stia pensando a lui - quanto, in verità - qualcosa le solletichi l'anima, di quella situazione. Vedersi di sfuggita. Guardarsi di nascosto. Sorridersi di tanto in tanto. E poi cercarsi come umani affamati - moribondi. Un paio di parigine nere in nylon stringono in modo perverso le coscette pizzicate di carne - così come il nastrino nero al collo sembra portar ancora l'effige dei cacciatori di taglie. Un paio di mocassini neri e lucidi, ed una camicetta bianca dalla manica larga, svolazzante. Ed ecco conclusa una mise incredibilmente ordinata, pulita. Un vero esempio di stile, sebbene tetro. Le colorazioni tra il nero ed il pino del tartan le donano - così come le donano un paio di occhiali dalla montatura d'oro e sottile, tondini. < Allora, Nobu. Cosa ne pensi? > Dopo ore di silenzio, eccola aprir le labbra esangui, color dei petali di ciliegio. Lo sfogliar del giornale è uno starnazzo rumoroso mentre si nasconde all'ombra delle bancarelle del festival, tra l'odor di dolce e il chaos mondano; l'accostarsi pigro al banco che vende maschere per il carnevale si rivela un accentuarsi di curiosità verso le opere di un artigiano o dell'altro - quel danzare di colori, di sentieri, di bambini che giocano rendendo tutto così leggero. Non ha mai posseduto un kimono e forse - questo - è un dato di fatto piuttosto sorprendente. Non ha mai guardato indietro nel desiderio di ripescar le tradizioni, per quanto bene le potrebbe stare. Osserva chi lo veste con una punta d'indifferenza, come se vestisse già una di quelle maschere. < Uhm... > Raccoglie lo starnazzo del giornale ripiegandolo su se' stesso ed incastrandolo tra bicipite e costato - percorrendo il viale proprio in direzione della bancarella delle lanterne. < Ne prendiamo due? Dicono tutti che far volare le lanterne avvera i desideri. Dovrebbero esserci anche gli omamori da compilare e io ne compilerò un sacco. > Decisa. Anche se va' un po' contro le regole ma h e y, nessun dio è sceso sulla terra a spiegar le regole del gioco. Okay? [ck off ][vestiario: borghese - mostrina shinsengumi in tasca - mostrina cacciatore di taglie al collo]

18:42 Nobu:
 A differenza dei vestiti tradizionali, quelli orientali come kimoni e yukata, per non citare i geta, così scomodi da utilizzare con quei due rialzi al centro della pianta del piede e sul tallone, Nobu è vestito piu’ tradizionale, piu’ moderna come lui dopotutto. A coprirne le membra troviamo una camicia bianca con quelle maniche risvoltate in maniera certosina a mantenere la stessa altezza del risvolto e soprattutto lo stesso numero, fermandosi tra la metà dell’avambraccio e il gomito. I bottoni sono quasi tutti chiusi tranne appunto gli ultimi due, lasciando ben visibile il disegno che fanno le clavicole e la piccola valle tra i due pettorali accennati dal fisico atletico ma di certo non muscoloso da parte del nostro choconinja. Sopra questo un gilet smanicato, lasciato slacciato. Davanti è di un tessuto simil velluto, grigio scuro, mentre dietro è setato, nero lucido con quel nastro bello stretto in maniera da farlo cadere attillato ai fianchi. Gli orli della camicia sono nascosti dentro quei pantaloni neri semplici con la piega. Si intravede appena la cintura color nero, di cuoio, a differenza della fibbia spessa in acciaio, perfettamente centrata. Le mattonelle grigie invece sono calpestate da delle scarpe eleganti nere, insomma si era vestito bene per l’occasione e anche perché dopo una settimana rivedeva Nene finalmente. I due erano stati particolarmente presi dalle vicende che li avevano portati all’interno della Shinsengumi e di conseguenza, occupati negli allenamenti personalizzati che stavano ricevendo dalle rispettive divisioni: lui la divisione tattica mentre lei la combattiva. Stesso edificio eppure così lontani. Tornava a casa giusto per prendersi cura di Poldo per poi collassare a letto stremato. Anche lui porta con se i due simboli, benchè li tiene entrambi nascosti, non ha senso metterli in mostra e, se effettivamente dovesse succedere qualcosa con Gekko, visto che nei giornali si sta parlando solo di questo praticamente, decidendo comunque di tenere il festival oggi, beh, è lì in borghese Nobu proprio per godersi quel giorno libero in compagnia della persona che piu’ gli è mancata in questi giorni: Nene. Fischietta mentre cammina con quelle iridi di ghiaccio che guardano gli alberi di ciliegio, fatti fiorire dal consiglio a differenza di qualche giorno fa. Proprio lo spettacolo che voleva condividere con Nene. Quel silenzio tra i due era abbastanza pesante e così lui canticchia.. “ You dream of glitter and gold, my heart already been sold, show you how I little I care…hmm?” si gira a guardarla quando lo chiama chiedendogli la sua opinione, fermando anche la mano sinistra che si stava muovendo a tempo. “Penso che anche quest’anno si sono superati con il festival. E si, sicuro, non ho avuto tempo di preparare una lanterna per oggi, scusami. “ le risponde in maniera onesta, avviandosi con lei proprio verso la fila, aspettando il loro turno per poi andare a comprare proprio due lanterne e quanti omamori volesse Nene.

18:48 Kazuma:
 Sfortunatamente per questa città e questo mondo le tragedie e soprattutto il male è sempre negli angoli meno ovvi e insospettabili e irrimediabilmente cose come l’assassinio del povero Gekko, accadono, anche se di certo le circostanze paiono più particolari di magari altri casi di omicidio, ma questo non è un giorno per pensare a questo ora come ora ma per godersi una bella serata di festa, qualcosa di cui Kagegakure ha bisogno dopo tutte le fatiche che ha dovuto fare per arrivare sin qui. Il ragazzo Nara, quindi come tutti i cittadini qui presenti non può che approfittare e uscire insieme a tutti e godersi una rinfrescante serata d’inverno, con la primavera all’orizzonte pronta ad arrivare ma ancora così lontana. Nonostante il clima questo festival non può che essere il momento perfetto per poter sfoggiare un vestito tipico che non potrebbe indossare in altre occasioni, uno Yukata. Un lungo e ripiegato velo blu a più strati in questo caso, è legato ben stretto sulla vita e ricopre interamente il corpo del ragazzo che con i suoi sandali in legno che fanno scandire ogni passo sulle piastrelle grigie delle strade, fa si di creare l’aspetto ideale di un tipico cittadino a questo tipo di feste, cosa condivisa probabilmente anche da molti suoi compaesani con suo grande piacere. Oltre al suo vestiario quando più tradizionale porta con se in delle specie di tasche all’interno dello Yukata stesso il proprio coprifronte della foglia che in caso non fa mai male mostrare, senza dimenticare il suo inseparabile cappello studentesco, che porta sempre sopra il capo coprire quel poco di capelli che effettivamente porta, e che accentua ancora di più le sue basette a boomerang. Passeggiando fra la folla godendosi sulla propria pelle quella brezza invernale che comunque con un vestiario del genere va ancor di più ad essere accentuata ecco che imbocca con lo sguardo verso quello che pare una bancarella di fiume che vende delle lanterne di carta. Appena il suo sguardo si pone sullo spiazzo non può fare altro che essere attirato come una calamità verso di esse non avendone potuto preparare una e senza pensarci due volte stranamente eccitato per un evento così normale alla fine, decide di avvicinarsi verso la fila che si sta formando verso lo standino per accaparrarsi una di esse con i soldi rimastogli. Dopo questo ci sono così tante cose da poter degustare, provare, tradizioni che ancora oggi sono riuscite a sopravvivere e che Kazuma non può che osservare e preservare in virtù della loro bellezza e semplicità. Ma a parte questi pensieri che serviranno per dopo, ora il suo obiettivo è uno e quasi sicuramente vista la sua completa calma e lentezza si metterà in fila prima dei due ninja, di cui uno ha potuto già farne la conoscenza qualche giorno fa e...meglio dimenticare, per ora. Con tutta la folla che c’è difficilmente li noterà subito ma forse chissà potrà imbattersi con loro più direttamente successivamente, ora obiettivo numero uno è inquinare il cielo. [Coprifronte in “tasca” - Vestiario: https://imgur.com/MntCCpu ]

Nene e Nobu, la classica coppietta di innamorati su cui il vento soffia leggero, come a volerli far avvicinare a farli stringere. Il freddo pungente dell’inverno colpisce la parte scoperta delle gambe di Nene, il suo volto e la sospinge delicatamente verso Nobu, un segno del destino in loro direzione, un sussurro lieve e solo immaginario che le consiglia di stringersi a lui, come quel delicato petalo rosa che danzando mosso dall’aria arriva fin sulla testa dello Hyuga, posandosi sul suo capo e lì addormentandosi a meno che qualcuno non decida di toglierlo. I due si dirigono verso le lanterne, proprio lì dove tra non molto sarà prevista l’accensione, il tempo che manca è solo quello che serve al sole per sparire definitivamente e lasciare che i suoi ultimi bagliori caldi si spengano regalandoci stelle e luna. La coda si sta ancora formando e per questo non ci metteranno molto prima di trovarsi tra i primi. Avranno un’ampia scelta tra i colori delle lanterne di carta, costano tutte alla stessa maniera, poco più acre di sono delle lanterne con svariate forme, cuore, nuvola o animali. Nene potrà anche leggere che ad ogni colore e ad ogni tipologia è associato un omamori differente, una piccola tabella a spiegare le divisioni, cosa che permetterà lei di farsi un’idea prima di scegliere <ditemi pure> una ragazza dai capelli neri raccolti in una coda alta, carnagione chiara e occhi scuri, minuta nel fisico si rivolge ai due, un grosso sorriso di chi è pronto a servire. Vicino a loro transita Ryosei, più veloce e diretto ad una bancarella di cibo, alla ricerca dei dolciumi, di caramelle che possano solleticare il palato di un vero intenditore. Mentre si sofferma e si rivolge al proprietario un gruppetto di ragazzine delle superiori nei loro splendidi Yukata si voltano a fissarlo. Rosse in viso non perdono tempo prima di mettersi a sussurrare tra di loro, nascondendo gran parte delle loro parole all’orecchio del genin ma permettendogli comunque di comprendere di essere oggetto delle loro dolci attenzioni. Sono quattro ragazze, tre dai classici tratti orientali, more e occhi scuri mentre la quarta ha i capelli di un perfetto bianco neve, la carnagione così rosea da sembrare una rosa in fiore e due damanti azzurro chiaro al posto degli occhi. Una perfetta bambolina di ghiaccio quella che si pone e che sembra essere oggetto di varie battutine e spintarelle. Intanto il proprietario annuisce abbastanza indaffarato, oberato di lavoro <ha delle preferenze o faccio io?> davanti a lui ci sono molti tipi di dolciumi esposti in piccole scatoline di plastica e mentre parla quell’omaccione dall’abbondante panza e i capelli marroni come i suoi occhi si arma di sacchettino di carta e mestolo, pronto a raccogliere e fare ad occhio così da guadagnarci qualcosina vendendo infatti a peso e non a numero. Nel frattempo però è una di queste ragazzine, la più bassina, ad avvicinarsi all’Uchiha <Hey> timida la voce e appena lei parla dietro le sue spalle le altre due dai capelli scuri ridacchiano. La fata invece sembra solo fissare il genin, occhi spalancati da cerbiatto, potrebbero catturare chiunque <il---il tuo cuore è di qualcuno?> domanda timidamente, indicando con lo sguardo il tatuaggio che si intravede, un modo come un altro per chiedergli se è single. Kazuma infine passa alle spalle di Ryosei andando anche lui a mettersi in fila per potersi accaparrare una lanterna. Già dalla sua posizione potrà notare le varie tipologie in vendita ma mentre sarà impegnato in quest’operazione una bambina ai suoi piedi inizierà a tirare l’elegante vestiario. Una piccola peste alta poco più di un metro, due codini neri che spruzzano gioia e vitalità ai lati della testa, occhi azzurri velati di lacrime ed una carnagione abbastanza scura a contrapporsi. La mano che tira l’abito è la sinistra mentre nella destra regge semplicemente un sacchettino di plastica vuoto <signoreee> si lagna, sta per scoppiare a piangere e tira su con il naso. Ad allargare il capo visivo si vedrà un ragazzino con in mano un pesce rosso ormai esanime che corre verso i compagnetti che ridono, tutti vestiti di tutto punto ed ognuno con la propria maschera sulla testa <mi> lei vorrebbe tanto trattenersi si vede lontano un miglio <mi> replica ancora <mi hanno rubato il pesciolino> chiedi aiuto al primo poliziotto che passa, almeno nella sua testa infantile. Infatti il cappello di Kazuma viene scambiato per uno di quello da poliziotto che spesso ha visto nei cartoni animati per bambini e dunque le è venuto spontaneo correre per denunciare l’accaduto, peccato abbia sbagliato tutto. Ora comunque scoppia a piangere nascondendo nel gomito della mano destra la faccia e tirando su con il naso. Penzola il sacchettino che ancora gocciola a terra [quest chiusa][turni Ryosei-Nene-Nobu-Kazuma]

19:22 Ryosei:
 Sosta in posizione bipodalica fronteggiando quella bancarella. Le iridi danzano tra la varietà di caramelle anticipando la domanda del mercante < nono. fai pure tu basta che non mi metti quelle alla liquirizia . Yo . > il volto volge la muscolatura in modo di palesare una smorfia tale da far capire come non ami quel sapore. Lo ha da sempre odiata, fin da quando ne ha memoria. Il proprio palato è per i sapori più delicati, trattati e meno per le cose così accentuate. < mh ? > inevitabile, nell'attesa di ricevere quel sacchetto di caramelle, l'avvedersi di quel quartetto alle proprie spalle. Le sente vociare lanciando liberi sguardi verso di sè. Sogghigna, capendo senza troppa difficoltà il motivo. Beh, è un bel figo (?) e ne piuttosto consapevole. Scuote di poco il capo, sovrappensiero, compiacendosi di quanto il proprio fascino non lo tradisca mai . Allunga la mano dunque qualora quel sacchetto gli dovesse arrivare scambiando con esso il denaro necessario. Mano destra che lo afferra mentre la gemella non attenderebbe ad afferrare il primo possibile il contenuto portandolo all'interno del palato . < .. si ? > si volta, al richiamo chiaramente diretto a lui e notando facilmente come l'interlocutore sia una di quel quartetto .. < .. > la squadra, con estremo interessa, dall'alto verso il basso. < il mio cuore è libero . Vuoi mica rubarmelo ? > alza le sopraciglia simultaneamente, facendo una smorfia ammiccante. Latin lover come sempre . Si diverte anche nel solo conversare seppur non si fa troppi problemi a porre il quesito seguente .. < per curiosità, quanti anni hai ? .. > inclina il capo verso la spalla sinistra mentre la mano si ri-tuffa all'interno di quel sacchetto di caramella afferrandone un'altra. Non si cura molto di sceglierla con gli occhi. Pura casualità portandola in bocca senza farsi troppi problemi .. Lo sguardo si riporta verso di lei, la ragazza bassetta al proprio fronte, pochi attimi a fissarla con un sorriso ammiccante diretto verso di lei prima di oltrepassarla con lo sguardo stesso e dirigerlo verso le restanti tre .. < e voi ? quanti anni avete .. ? > le fissa una ad una, volgendo gli occhi ad incrociare tutte. Qualora loro non dovessero esplodere dalla timidezza nascondendosi chissà dove di fronte il proprio fascino intramontabile (?) .. < vuoi una caramella ? yo ? > .. allunga la mano verso la Fata di fronte a sè. Stazionario sul posto, lì vicino a quella bancarella seppur dando le spalle ad essa così da aver modo di conversare con tutto il quartetto. Chi più vicina e chi più lontana.

19:25 Nene:
  [Festival delle Lanterne] Non che i ciliegio in fiore la lascino indenne - è che forse si ritrova ad immergersi con una profondità tale nei propri pensieri, da crearsi attorno delle parentesi che la esulino da tutto ciò che attorno sembra accadere. Pur dopo aver insistito tanto per andare al festival delle lanterne assieme. Pur dopo aver aspettato per una settimana intera di poter passare ventiquattro misere ore assieme, così come s'erano promessi molto tempo fa'. Si ritrova a rigirarsi tra le dita, nella tasca della jumpsuit, la mostrina come recluta della shinsengumi - ripercorrendo i passi che l'hanno portata fino a lì - ripercorrendo ogni singola mossa e cercando di giustificarsela. < Non ha importanza, neanche io l'ho fatta - > Una bava di voce le lascia le labbra, persa con lo sguardo verso un punto poco preciso della bancarella governativa - si perde i compagni d'avventura nella semplice impossibilità di riconoscerli, o rilegarli a visi già visti e conosciuti. Assorta. Naufraga di pensieri. Distante. Quando le ciglia hanno l'ennesimo rintocco abbandona la mostrina nella tasca facendo cadere il giornale contenente l'informazione nel cestito, uno di quelli che solitamente costeggia le aree pubbliche - senza nemmeno badarci eccessivamente. Di certo il killer costituisce una minaccia e - le avvisaglie di poterlo ritrovare proprio quì - l'hanno spinta come moscerini su un cadavere. Come una iena che attende il suo lauto banchetto. E se questo può voler dire nel migliore dei casi passare una giornata con Nobu, beh -- fanculo, no? < ... > Lo guarda con l'aria assente di chi sta pensando ad altro, e quando si riscuote - parrebbe allungare la mano nel tentativo di nasconder la propria nel suo palmo. Quanto sopporta quest'uomo, per starle vicino? Ma soprattutto - eccola assottigliar lo sguardo addosso a lui, al suo vestiario - muovendo le leve inferiore ad avvicinarglisi pericolosamente. I guantini neri in lattice, abbastanza aderenti da non darle impedimenti - fungono da protezione proprio per lo hyuga - evitando spiacevoli situazioni. < Hai troppi occhi addosso. E' meglio che io continui a pensare al lavoro. > Sembra rimbeccare il suo sviar un palese discorso lasciato aperto. Che ne pensi? Oh non è abbastanza romantica da chiedergli se gli piace il festival. Che ne pensi della rossa umiliata su piazza pubblica, del ritorno dei vecchi shinobi, di questo assassino. Lascerebbe andare la mano che aveva giusto tentato di afferrare un attimo fa' - stropicciandosi i tratti già messi a dura prova dall'allenamento Shinsengumi: E' stanca. Talmente tanto da aver un vano desiderio d'appisolarsi da un momento all'altro. < Oh vedo che sei d'accordo con me a riguardo della relatività dei desideri da esprimere... > E un brivido gelato l'abbraccia - risale la schiena e pizzica piano le guance che sembrano arrossarsi appena, dandole un aria meno smorta e stanca. Un pigro baglior dell'iride carezza amorevole il viso di caramello del compagno, così come il vento sembra spingerla nell'incavo tra costato e braccio, ivi facendola adagiare. Le labbra si schiudono come se volesse chiedergli scusa - imbarazzata, per quanto poco le appartenga tale reazione. Uno sfiatino. Un rantolino gelato che le risale la gola facendola scuotere. < ... > Rimane ammutolita - e quel petalo? Conferma la sua gelosia immane nei confronti della recluta del dipartimento tattico. Le falangi tenterebbero di levarsi, stringer nel palmo quel petalo sfilandoglielo dai capelli - stritolandolo senza alcuna pietà. Senza alcun romanticismo. < Uh? > Oh sì, eravamo alla bancarella! < Un... > Oh sono troppi, gli occhietti viaggiano da Omamori a Omamori. < Questi due per noi. > Gli omamori dei soldi. < Oh questo lo prendo per Saigo e Fuji ! > Enusubi, l'omamori dell'amore. < E l'Anzen Omamori! > L'omamori della protezione. Però lo scaccia fortuna? Aggrotta le sopracciglia, perplessa, guardandoli tutti. < Me ne dia altri due, abbiamo bisogno di una promozione sa' ? > Ecco un sorriso gentile fiorir sulle labbra, falso come la migliore delle bugie. Dolce come zucchero. < Siamo reclute della Shinsengumi. Se diventerò Comandante, può dar l'onore al suo Omamori. > Brilla di luce propria prendendone dunque due per i soldi, per lei e Nobu. E uno per l'amore per Saigo e Fuji. < ... > ... < Nobu secondo te dovrei regalarne uno per la gravidanza a Saigo? Ha conosciuto un ragazzo sai, credo se lo porti a letto. > ... < Povero, povero perverso strano Fuji. > E quindi pagherebbe i suoi Omamori, fermando il tentativo di Nobu di prenderli lui, probabilmente. < Ek ! > Gli batterebbe una manata sul dorso, qual'ora volesse pagare chiaramente MOLTO, troppo? Forte. E niente alla fine s'è persa nei discorsi a senso unico, pagando alla signorina e levandosi - lasciando a Nobu l'onere e l'onore di portar le lanterne. Dovrebbero bastar un paio di passi, aspettando l'uomo, per poter incorniciare prima Ryosei - poi Kazuma, figure totalmente anonime (?) - ma prendendo a camminare alla volta del cibo per potersi godere il festival... < Nobu... > Lo richiama, solenne, vittimina, affamata. < Takoyaki? > [ck off ][vestiario: borghese - mostrina shinsengumi in tasca - mostrina cacciatore di taglie al collo]

19:46 Nobu:
 Non si aspettava niente di diverso da Nene, come lui era stato impegnato, anche lei aveva subito la stessa sorte, attendendo a quella settimana di allenamenti che, diciamolo, è la loro nuova realtà. Non si diventa agenti governativi senza le dovute precauzioni e i vari sacrifici del caso, soprattutto quando si ricopre una carica così di spicco come membri della Shinsengumi, bisogna essere impeccabili. Si guarda attorno non capendo cosa intenda con ‘hai troppi occhi addosso’, non nota nessuno che lo stia guardando al choco ninja o almeno niente di così diverso dal solito dato che quel colorito di carnagione così diverso di per se attira di già parecchi sguardi indiscreti ma niente di chissà che, routine alla quale ormai è già bello che abituato dopo dieci anni che vive lì dentro a Kagegakure, essendo la sua famiglia una delle prime ad aderire da Suna, suo paese nativo. < tu dici? Preferirei che il lavoro in realtà lo lasciassi stare, almeno per oggi. Godiamoci questa serata come Nene e Nobu, ti va? Volevo portarti qui proprio per farti vedere i ciliegi in fiore infondo e… beh per passare un po' di tempo in tua compagnia dato che è stata una settimana impegnativa. > Già, se dovesse pensare al lavoro a questo punto sarebbe probabilmente ancora a discutere con Retsu Unohana di strategia o a farsi allenare dato che sembra quasi che la capitana della sua divisione abbia quasi un occhio di riguardo per Nobu, non che gli dispiaccia considerando che Nene è letteralmente nella divisione del suo idolo. Quando la Doku inizia a parlare dei vari omamori da prendere la lascia fare, non se ne intende troppo di usanze e di buoni auspici, conoscendo appunto in uno spettro molto ampio il significato di quei pezzi di carta con i desideri e con la stoffa ma si limita a questo. Inarca un sopracciglio quando Nene gli comincia a nominare Saigo e Fuji persone che, a differenza della sua compagna, lui non è che conosce poi così bene. < Alzo le mani, sono amici tuoi, non li conosco così bene da poterti dare un parere. Per quanto riguarda la gravidanza, direi di no, evita. Conoscere un ragazzo e FORSE portarselo a letto non fa di te un genitore… > E lui lo sa particolarmente bene dato che altrimenti adesso dovrebbe essere padre di chissà quanti figli e figlie. Tira fuori una sigaretta dalla tasca e se la accende, prima di tornare il tutto da dove le ha prelevate e adoperare quelle braccia per tenere le due lanterne. China il capo proprio verso la commerciante e si allontana dallo stand, seguendo il naso verso quello del cibo. < Volentieri, mi sta venendo fame > Non nota Ryosei perché non lo conosce, è una persona come altre, però Kazuma, lui si. Si lascia scappare una risata e, quando gli passa di fianco, gli dice un semplice < Signor Kazuma, vedo che lei e i minorenni avete un certo feeling. Magari nel VR le tue informazioni sarebbero da aggiornare. Beh, goditi il festival!> e così, ironico come sempre, segue nene verso il cibo

19:51 Kazuma:
 Ah… che serenità cosa mai potrebbe rovinare tale momento di tranquillità? Oltre beh magari alle ragazzine squillanti e moleste che richiedono il cuore di qualche giovane e….<mmh?> Kazuma dopo essersi messo anch’esso in fila per le lanterne sente tirarsi lo yukata dal basso e subito nella sua testa balenano vari pensieri, magari si è incastrato, forse il vento gli sta giocando un brutto scherzo, oppure semplicemente se lo è immaginato, ma girando lo sguardo con le sue grigie iridi non potrà che vedere dinanzi, anzi sotto di sè sarebbe più corretto, una ragazzina che sembra stia richiamando la sua attenzione. Kazuma sbigottito per un momento osserva dall’alto verso il basso la ragazzina mentre aspetta il suo posto in fila, e ascolta quanto ha da lamentarsi nonostante l’imbarazzo e la sorpresa. <???> senza ancora dire nulla in quei pochi attimi il Nara rimane a bocca semi aperta, lasciando uscire solo una specie di strano sospiro che fa <..eeeeh…> come se stesse cercando le parole adatta per rispondergli, nel mentre distogliendo lo sguardo osserverebbe i suoi dintorni, il primo istinto che avviene quando ti ritrovi in una situazione di indecisione e disagio. Subito però le sue retine si posano su quel gruppo di ragazzini che dalla sua intuizione potrebbero essere gli individui che hanno privato la bambina del suo pesciolino, fosse davvero così sarebbe sicuramente deplorevole oltre ogni dire, anche se si tratta comunque di ragazzetti. Ma che può fare lui, andare li dargli due botte e prendersi il pesce, che tra le altre cose pare aver preso posto tra il paradiso dei pesci già da un bel po’, la sua anima ha già abbandonato il suo corpo da un bel po’ probabilmente, sempre ne avesse una. Il suo senso morale e le sue regole etiche, gli dicono che dovrebbe aiutare una giovane ragazzina che chiede aiuto da un'ingiustizia anche se effettivamente non è un poliziotto o che altro, però non vuole perdersi il posto in fila per la lanterna, ma la ragazzina starà li a lamentarsi e si sentirà in colpa per non averla aiutata e poi soprattutto, dove diamine stanno i suoi genitori? Cosa siamo a 40 anni fa dove i bambini di dieci anni facevano gli shinobi, anche se oddio aspetta. Oh beh non importa, ciò che serve davvero è una soluzione a questo suo dilemma morale, alchè dopo quei pochi secondi di riflessione anche su quel povero e debole viso in lacrime, non può che rispondere in questa maniera per tentare una via di fuga e ripagarla dopo, senza farla sentire troppo male si vede palesemente che quel pesce è stato ormai fatto trapassare da Caronte.. <...Ehi ehi ehi...senti..> inizierebbe con un tono un po’ indeciso ma che almeno tenta di essere rassicurante, nel mentre si abbassa alla sua altezza inginocchiandosi. <...emmh, respira per favore, sai dirmi dove sono i tuoi genitori? Magari posso aiutarti prendendone uno nuovo..che dici?...> cercherebbe di dirgli con un sorriso talmente sbilenco e forzato che fa quasi ridere, o paura dipende dalla prospettiva. Non sembra il massimo delle risposte si vede un po’ che vorrebbe godersi la serata e risolvere la questione il prima possibile anche se non le vuole fare un torto poverina. Se fosse stato Nobu magari alla ragazzina gli sarebbe già arrivato uno calcio gentile e se ne sarebbe andato per la sua strada, forse, ma per Kazuma e i suoi metodi viene più complicato, spera soltanto che arrivi dall’alto un buon segno che lo possa far uscire da questa situazione. Comunque tra questa ragazzina e quella della simulazione pare che Kazuma abbia una specie di magnete per le ragazzine, cosa che di certo non lo aiuterà con il duro braccio della legge. Poi a confermare quel pensiero ecco che come un barlume di speranza subito spento ecco Nobu, una conoscenza avuta da poco in un'esperienza a dir poco traumatica e con un finala a dir poco, shock. <...err.. signor Nobu? No aspetti, c’è un malinteso!:.> con il cuore in gola e senza neanche il tempo di reagire ecco che il ragazzo se ne va e il suo commento sarcastico viene preso da Kazuma con anche troppa serietà, difatti ora pensa che seriamente lo Hyuga possa crederlo una specie di pedofilo, o magari poi lo pensa davvero chissà.[Coprifronte in “tasca” ]

Annuisce l’uomo alle parole del ragazzo e va semplicemente ad usare la sua maestria per riempire molto velocemente quel sacchetto, prende caramelle di tutti i tipi e di tutti i colori stando ben attento ad evitare quelle alla liquirizia come da lui richiesto. Si muove velocemente ed abile e poi una volta averlo riempito in modo che il sacchetto nella sua grossa mano risulti effettivamente pieno va semplicemente a poggiarlo su una bilancia. Un pulsantino viene schiacciato e mentre il macchinario elabora i dati richiesti lui sistema le vaschette delle caramelle aperte e poggia in una di esse quello strumento a metà tra un mestolo ed il cucchiaio. Rialza quindi lo sguardo verso il display della bilancia, prende il sacchetto con la mano destra e lo allunga verso Ryosei <sono 5 ryo> dichiara andando ad allungare anche la mano sinistra in attesa di ricevere il denaro prima di mollare effettivamente i dolciumi. Mica si fa fregare lui. A pagamento effettuato lui ha tempo da dedicare alle ammiratrici, una risatina imbarazza a stridula da parte delle tre più comuni, potremmo dire così, mentre la bellezza esotica resta in silenzio, a fissarla appena appena <diciasette> esclamano le tre ragazze in coro andando semplicemente poi a condurlo verso il loro gruppetto. Intanto Nobu e Nene fanno acquisti, la ragazza ottiene tutto ciò che vuole, le viene dato un sacchettino in carta per essere sicuri che non li perderà <oh allora se dovesse accadere il peggio non dovremmo temere> alza la voce la ragazzina ora, sorridente e chiaramente rallegrata dalla notizia <ABBIAMO UN MEMBRO DELLA SHINSENGUMI QUI!> esclama lei ad alta voce così che tutti possano sentirla, compresi Kazuma e Ryosei che non distano poi molto. Infine, lascia a Nobu le due lanterne, vedendo la ragazza dirigersi dopo aver ricevuto la sua parte di oggettistica del festival per poi puntare verso il cibo. Kazuma nel mentre ha a che fare con la bambina presa in giro dal fratellino, infatti ben presto apparirà questa donna con la pelle abbastanza scura e i capelli come quelli della bimba, lunghi e mossi <mi scusi> si inchina in segno di scuse <non volevo arrecarle disturbo> e fa un veloce cenno anche alla piccola di imitarla e porgere le sue scuse prima di prendersela per mano e andare verso quel gruppo di teppistelli <Kojo quante volte devo dirti di essere più gentile con tua sorella?> la bimba piagnucola e si trascina dietro il sacchettino rotto dove stava il pesce. La discussione tra il gruppetto continuerà ancora ma non è importante. In questo momento, mentre Ryosei è impegnato a fare il provolone, Nene e Nobu a discutere di figli e Kazuma a cercare di non passare per maniaco davanti allo Hyuga una voce prorompente conquista e sovrasta il brusio del luogo <Attenzione attenzione!> solenne e maschile il tono che potrete udire tutti <vi preghiamo di recarvi CON CALMA> sottolinea bene quella parola <tutti sulle rive del lago, presto avrà luogo il lancio delle lanterne!> anbu in divisa che ora si manifestano più chiaramente passano tra la folla e solo uno di loro sbuffa verso Nene che si è apertamente dichiarata della Shinsengumi, la stessa che ancora non si è mossa per questo omicidio, infondo è ancora giurisdizione loro, non era certo un membro importante della società. A questo punto dunque sarà impossibile raggiungere altre bancarelle, la folla sospingerà i nostri eroi proprio verso il centro di quello spiazzo preparato per il lancio delle lanterne. Diverso è per Ryosei che era impegnato a flirtare con la ragazza dagli occhi di diamante mentre la comunicazione è arrivata, lei infatti decide di uscire dalla sua timidezza e prende per il polso, lo stesso che regge il sacchetto di caramelle, così da andare a trascinarselo dietro, correndo verso il centro della riva <andiamo io lo voglio il tuo cuore> mormora prima di scattare e leggiadra tirarselo dietro tra la folla. Intanto tutti si apprestano ad accendere la propria lanterna

[ryosei aziona per ultimo, gli altri uguale♥]

20:33 Nene:
  [Festival delle Lanterne] Le falangi impegnate a ripiegar il sacchettino di carta donatogli dalla ragazza al banco si muovono celeri e risolute, uno di quei movimenti che fai in modo distratto, banale - come se non ti richidesse davvero nessuna attenzione. E' stato Kenpachi ad insegnarle che esser cortese con i civili ripaga in gratifiche - inneggiando al nome della Shinsengumi come un innamorato folle farebbe. Come se fosse / l a d i v i s i o n e /. L'unica faccia lasciata trapelare agli altri è quella del candido eroe - e così farebbe Nene, con il suo sorriso più dolce. Con quella distesa d'efelidi che la rende un serafino sceso in terra, una combattente pronta a lavar queste terre con il proprio sangue, e con quello dei nemici. < ps - ps farò del mio meglio, lo farò sempre ♥ > Un tono adorabile le macchia il musetto, salutandola con un abbassarsi cortese del capo e riflettendo i propri passi al fianco di Nobu, ammiccando verso di lui come se volesse dirgli qualcosa. Ma non quì, non adesso. E' letteralmente colpa di Nobu se abbiamo abortito il romanticismo della situazione e, detto ciò - Nene sembra immersa nel ricontrollare tutti gli omamori comprati - meno quello della gravidanza che ancora occhieggia di tanto in tanto l'omamori della gravidanza soppesando quello che l'altro le dice, in vari tempi differenti. Dovrebbe stare con lui e non pensare al lavoro, è vero - la ragione indubbiamente naviga i mari del cioccolatino al latte rivestendo il corvetto dagli occhi di fiordaliso con un silenzio così tipico di lei - sospingendo piano il broncetto in fuori. < hai ragione. > E' tutto quello che replica muovendo le leve ad inseguire il sogno di una vaschetta di takoyaki fumanti, con del polpo freschissimo all'interno. Gli omamori finiscono inevitabilmente nella classica borsa a bauletto che si porta dietro - dalla moda tipicamente vintage. Lasciati ricadere sul fondo di un mondo ed ecosistema parallelo dove per ora, non metteremo ulteriormente mano per evitar di venirci risucchiati. Stava annuendo quando Kazuma rientra nel campo visivo, così come la voce di Nobu a richiamarlo lasciandola perplessa da un lato - e curiosa dall'altro. Aprirebbe le labbra per presentarsi al giornalista, se solo non fosse per la voce che richiama tutti verso le rive. < Oh ... > Un tondino disegnato con la boccuccia, lasciando le presentazioni ad un altro momento - così come cercherebbe di coglier la mano di Nobu, dirigendosi e trascinandolo proprio in direzione delle rive. E l'Anbu? Oh, non pensiate non l'abbia visto. Ripiega con millimetrica attenzione gli angoli delle labbra riflettendo verso esso un sorriso sbieco, mefistofelico - ed incoccando un occhiata fugace come frecce di vero gelo, denso, bruciante. Il petto si smuove in un rimettersi in pista - un battito - un altro. /Probabilmente, Anbu, non vali quanto una misera recluta Shinsengumi/. Parentesi che si palesano in attimi, frazioni di secondo - e sfumano in un sorriso veramente dolce. < Andiamo a far volare le lanterne? > Alla volta di Nobu - allargando le dita contro il palmo ed intrecciandole a quelle altrui. Saranno quelle parole. Saranno le minacce dell'ultima lettera del killer. L'inspirare dalle narici vorrebbe spingerla a cercar d'aver controllo tra tutte quelle persone, troppe, troppi passi - troppe masse che si muovono. Odori. Suoni. E se succedesse qualcosa e gli cogliesse impreparati? Nel fiume di persone lascerebbe andare Nobu, facendo scivolar la borsa a terra, tra le caviglie. Tenterebbe di visualizzare quei due fuochi speculari, una danza che vorrebbe riversare forza psichica in quella fisica e vicerversa. E proprio mentre si ferma, farebbe tutto con la lentezza di chi è sotterrata dal trambusto, focalizzandosi su quegli tsubo. Abbassandosi a riprender la borsa tenterebbe d'occultar il sigillo caprino, semplicemente per non allertare nessuno -- solo le sue paranoie. Solo per non fare una pessima figura come recluta. Fosse riuscita ad innescar quel circolo vizioso spingerebbe il chakra a rifucillar il corpo - un nuovo sistema linfatico che ne ricopre la superficie e s'insinua nella muscolatura. Solo se fosse riuscita acchiapperebbe la borsa tra le caviglie, mettendosela in spalla. < Nobu? Odio gli aglomerati di persone. > [tentativo impasto][percezione della presenza][vestiario: borghese - mostrina shinsengumi in tasca - mostrina cacciatore di taglie al collo]

20:49 Nobu:
 È contento che sia trapelato il messaggio che solo Nene è della Shinsengumi, non vuole essere particolarmente al centro dell’attenzione oggi ma bensì godersi il festival come un ragazzi di diciotto anni qualsiasi in compagnia della sua crush che finalmente sta frequentando, tutto qui, per quest quando appunto la venditrice urla che ci sta un membro della shinsengumi lì a proteggerli, beh, lui si defila appena così da non dare nell’occhio anche se Nene sostiene che ha troppi occhi su di se al punto da farlo rimanere come un tronco quando questa lo abbraccia. Si allontanano, portati dalla massa proprio alla rive di quel laghetto dove appunto annunciano il luogo per accendere quelle lanterne. Se la ride della risposta che gli ha dato Kazuma, come non farlo e conoscendo l’individuo per come è austero, è capace davvero di pensare che Nobu lo possa prendere sul serio, anche se il tono del choconinja era stato ironico tutto il tempo nei confronti della conoscenza. La mano libera si abbassa, quasi timidamente alla ricerca di quella di Nene, trovandone prima in dorso il quale di strofina contro il tessuto guantato dell’altra per poi smuoversi appena all’interno e afferrargliela, incrociando appunto quelle dita con le sue in quel gesto da innamorato che gli fa saltare un battito. < Vedi che succede a dire che sei della Shinsengumi? > le dice in un bisbiglio dopo che l’anbu si allontana da loro due fino a quando Nene stessa con gli lascia la mano e la borsa . Iridi di ghiaccio che si depositano sulla figura della Doku proprio a vedere che cosa stesse facendo e a giudicare da come si arresta e il sigillo caprino, beh, ecco che presume stia impastando il chakra. < Non è ancora nostra giurisprudenza come Shinsengumi, se ne occupano gli Anbu, che ti frega? Inoltre anche come cacciatori, aspetta che la taglia cresca un attimo così da poterla riscuotere tranquillamente e guadagnarci di piu’, no? > le chiede, sistematico e tattico come sempre, distaccato dalle sofferenze altrui dato che questo è un killer ma, fin quando non gli ammazza qualcuno… beh, Nobu non è esattamente la persona piu’ empatica di tutte, inoltre, è giusto dirlo, non ha mai perso nessuno a lui caro, come può anche solo capire cosa si provi? < Vogliamo andare ad accenderle da un'altra parte piu’ appartati? Anche a me manca l’aria in mezzo a tutta questa gente. >

20:52 Kazuma:
 <????????????????> in tutta la concitata attenzione del ragazzo presa nel quasi suo totale dalla bambina e le sue richieste la sua testa inizia ad avere un tilt interno di degna nota, difatti per un attimo le sue palpebre si spalancano ad udire la ragazzina urlare quella cosa così forte. Nella sua testa girano in mente varie cose mai avrebbe potuto pensare di mettere e vedere coi suoi occhi un membro della shinsegumi stessa oltretutto accompagnata da, beh non un suo amico, si conoscono da pochi giorni, ma comunque un conoscente! Non è da negare che il suo cuore inizia un attimo a battere sentendo quelle parole un po’ in ammirazione della sua posizione e ansia di non potere essere all’altezza, anche se a sua insaputa sono alla fine delle fiera dei pari grado a livello di Ninja. Tutto gli frulla in testa, ma viene alla fine distratto e rimesso alla realtà dal richiamo della donna, madre della ragazzina e del fratello ammazza pesci, purtroppo anche distratto da quello che pareva il richiamo di Nene. <...oh?.> si gira verso di lei alzando lo sguardo e lentamente si alza al suo scusarsi, e come ogni buon uomo con educazione si inchina anche lui in segno di saluto avvicinando le gambe e piegando la schiena come una sdraio. <...oh non si preoccupi signora, non mi ha dato alcun fastidio..> alle volte bisogna dare un po’ di edulcorazione alle proprie bugie per non essere scortesi verso il prossimo, perché Kazuma in quel momento sentiva un bel momento di imbarazzo e disagio interno. A quel punto tirando un sospiro di sollievo, ecco che sulla folla si fanno vivi non solo gli Anbu tra i vari partecipanti che non sorprendono il Nara visti i recenti avvenimenti ma anche l’annuncio del lancio delle lanterne. Ha paura che possa essere troppo tardi ora per poterne acquistare una dopo tutto quello che è successo e accidenti se non si fa mancare l’inizio dell’evento, quindi manda giù il boccone amaro e camminando con i suoi rumorosi sandali si appresta alle rive del fiume insieme a tutti gli altri, chissà che non possa rivedere anche Nene e Nobu, oh magari potrebbe fargli qualche domanda, non capita tutti i giorni di poter conversare con un Shinsegumi, anche se c’è da dire che potrebbe essere scortese, oh beh, meglio non pensarci ora. Oltretutto avviandosi verso le rive nota con piacere che a quanto pare la serata si è fatta viva anche per molte coppiette o qualcosa del genere, come quella dell’ancora sconosciuto Ryosei, che almeno per lui sembra esserci stato già un risvolto positivo. Davvero un peccato non poterne usare una ora, ma tant’è, Kazuma in mezzo alla folla anche alla ricerca con lo sguardo, quasi istintivo di Nene e Nobu, aspetta pazientemente l’accensione delle lanterne e la visione del bellissimo spettacolo ove tutte quelle luci brilleranno nella buia notte di Kagekure illuminandola del tutto il loro splendore, aah non vede proprio l’ora soprattutto per un evento così speciale è sempre qualcosa di elettrizzante per un tradizionalista come lui, anche la più semplice cazzata classica lo emozionerebbe. Tentando di ricercare con le iridi la ragazza e lo Hyuga, tenterebbe di approcciarsi in maniera lenta e tranquilla per non parere troppo losco, anche se potrebbe sortire l’effetto contrario. Ma non si avvicinerebbe di troppo ai due sia per rispetto verso una Shinsegumi, che in qualche modo lo sorprende essere una donna così apparentemente fragile, per come ragione il suo cervello, sia anche perché sembra che anche i due si vogliano godere la serata, se li riuscirà ad ingaggiare lo farà solo dopo che sarà finita la sfilata delle lanterne. [Coprifronte in “tasca”]

20:57 Ryosei:
 Il soldi vengono consegnati nella mano protratta del commerciante mentre la gemella afferra il sacchetto. Non è tipo da non pagare il cibo. Basti controllare e sapere il suo lavoro per comprenderne il motivo. La sua scelta di parlare con l'intero quartetto non è casuale - o poco ponderata. Sa bene le conseguenze possibili, tuttavia è una propria e chiara scelta. Vuole parlare e circondarsi di quattro 'ragazzine' così da avere uno di quei divertimenti che ricerca continuamente. Gioca, insomma, per il semplice gusto di giocare. Poi diciamocelo chiaramente, è proprio nel suo modo di essere. Scapolo e sempre in contatto con il 'gentil-sesso', il circondarsi di quattro ragazzine non è che gli dispiaccia. Nessun secondo fine, nessuna idea di volersi spingere oltre la linea della legalità (?) e della dignità. Danza, non sul posto, bensì con i semplici occhi muovendo quei globi oculari dalla prima linea - occupata dalla ragazza più sfrontata - fino alla seconda linea. La mano rientra dall'aver offerto quelle caramelle alla prima stringendo il gomito al proprio busto e ri-avvicandola dunque. La gemella si rialza intrufolandosi di nuovo dentro quel sacchetto. Indice e medio posizionati a mo’ di pinza agganciano una nuova caramella, sta volta sul fondo. Infatti smuove il contenuto così da assicurarsi di ribaltar il posizionamento interno ed agganciare - sempre casualmente - una nuova di quelle prelibatezze gommose. < ... > la porta verso la bocca dandole libero ingresso ed iniziando a macinarla tramite la mera masticazione. Trita e ritrita mentre si sofferma di tanto in tanto a volger un paio di nuovi sorrisi - palesemente forzati - verso quelle ragazze. Lingua stessa si permette di fuoriuscire dal sigillo labiale andando ad inumidire lo stesso, ritrovando ed ampliando quel sapore dolciastro grazie allo zucchero rimasto intrappolato. E’ logico, tuttavia, come tale movimento della lingua sia accentuato e reso alquanto vistoso nel tentativo di far bagn.. ehm, sognare e stuzzicare quella gioventù. < oh ma davvero ? > dicassette anni? Solo due meno a lui? Quelle sembianze eppure non lo convincono. Non abbastanza però per non farsi spingere verso di loro e posar tra tutte le iridi su quella più silenziosa. Occhi chiari, accesi, di quelli che ti rapiscono. Vi si sofferma per un attimo in più mentre deglutisce quella caramella fino a poco fa masticata. La scruta e paragona alle fattezze fisiche delle compagne. In primis deve cercare di capire se c’è qualche – vana – possibilità che abbiano l’età dichiarata e poi se quella più silenziosa possa far realmente condividere tale caratteristica con le altre. Non una deduzione semplice, tanto che rimane inconclusa. Sente, per forza di cosa, quel vociare aumentare con la folla in tumulto. La stessa persona che sovrasta il tutto pronunciando in primis la presenza della Shinsengumi. Non affar suo, volge per un attimo lo sguardo verso quella provenienza prima di volgerlo all’accalcarsi della folla invitata a prender posto nella riva del lago. Però lui ha altro da fare, ora. < mh ?! > un sussulto al sentir quel contatto improvviso sul proprio polso. Inevitabile il lasciar cadere il sacchetto di caramelle come conseguenza di quello strattone e – probabilmente – l’impossibilità anche di avvedersi del punto di caduta poiché coperto dalla presenza della folla. Non voluto, sia chiaro, perde la presa nel più semplice dei modi. < yoyoyoyo .. le mie caramelle belle !! dove mi porti yooo? > Un semplice gesto di stizza per lo spreco di quel cibo. Prova con la coda dell’occhio a rintracciarle ma lo spostamento in direzione opposta di quella gente non gli facilita il compito .. Si fa trasportare, tramite quel tirare altrui, lasciandole libera presa però per pochi secondi, prima di arrestar le leve inferiori e strattonare indietro il braccio con la propria forza maggiore. Si impunta sul posto, provando a farlo perlomeno < yoyoyo .. vuoi il mio cuore eh.? Non sono mica così facile yoyo.. > la mano, qualora fosse libera si alzerebbe di fronte il viso dell’Uchiha stendendo il dito indice e muovendolo in senso di diniego . Non si concede mica così lui. Ama il ‘gentil-sesso’, ma ama prima di tutto avere il controllo . E’ esattamente quello che proverebbe a fare ora .. Riprendere il controllo di quella situazione.

Nene riesce in quel richiamo del chakra e mentre cerca di usare la sua conoscenza per percepire le presenze, beh ce ne sono davvero un sacco e nemmeno troppo nascoste, è circondata da persone, alcuni ninja, in giro può adocchiare qualche anbu, insomma non c’è da stupirsi se i suoi sensi vengano completamente presi d’assalto appena prova a controllarsi intorno. Tutti, chi più chi meno, vengono quindi trascinati nel centro dell’azione e così mentre la notte cala sempre più scura tante piccolissime luci si innalzano, le lanterne che vengono sospinte dal calore verso l’alto dando il via ad uno spettacolo unico nel suo genere. Varie forme e colori che forniscono diverse sfumature agli occhi di chi sta guardando. Il suono di un kalimba amplificato dai microfoni e che viene trasmesso dagli autoparlanti piazzati un po’ ovunque gentilmente accompagna quell’ascesa di sogni e speranze mentre le persone tacciono, pochi i sussurri che si levano, molte le risatine. Un’atmosfera rilassata di evade, il controllo delle forze speciali è serrato, alcuni camminano tra la folla in divisa, altri ancora perlustrano le zone più remote ma tutto sembra andare per il meglio. Le bancarelle, intanto, si sono completamente svuotate. Improvvisamente proprio dal centro di quella folla si ode un urlo, una donna sta urlando sconvolta, terrorizzata. Un tonfo segue quel suo vociare e poi un susseguirsi di panico. C’è chi urla sconvolto in seguito, tante le voci che si sommano interrompendo il suono del kalimba. Un piccolo cerchio va a formarsi e si ode anche chi cerca di soccorrere la povera donna che in questo momento è svanita. Il gelo si crea nella folla mentre gli anbu corrono per raggiungere il centro. Chi chiama un medico, chi maledice i ninja presenti ed infine la donna alla bancarella che in preda al panico indica la folla dicendo a chiunque le capiti a tiro che è presente un membro della Shinsengumi. In quel momento si capisce poco e nulla, c’è un caos terribile e ancora nessuno, se non chi si trova vicino al luogo, ha compreso cos’è successo ma si espande un sussurro, un timore, qualcuno dice che ha colpito ancora e che soprattutto lo ha fatto proprio sotto al naso di tutti. Tutti e quattro se vi volterete verso il centro potrete notare due persone stese a terra, una donna e una signora molto anziana. La donna giovane è sorretta da un uomo dalla faccia terrorizzata e sul punto di vomitare mentre accanto al cadavere dell’anziana a parte una piccola pozza di bile potrete intravedere il sangue. Venite spintonati, mossi di qui e di la senza una vera ragione, c’è chi scappa in preda al panico, chi invece cerca di raggiungere il luogo, chi ancora è incapace di reagire e intanto gli autoparlanti gracchiano ancora <siete tutti pregati di confluire mantenendo la calma verso l’uscita del parco, verrete perquisiti> avvisa la voce al microfono che non riesce a nascondere lo stupore e il timore derivati da quell’attacco che non ci si aspettava davvero. Come procedere ora sta a voi avete parecchie scelte: fuggire, uscire dal parco, cercare il colpevole tra la folla o ancora avvicinarvi al cadavere. [turni: Ryosei-Nene-Nebo-Kazuma][quest chiusa][nene chk on]

21:32 Ryosei:
 S’arresta dunque nel punto ove decide di arrestari. La osserva, voltarsi proprio quando nel cielo si iniziano ad alzare quelle lanterne. Uno spettacolo inebriante gli occhi. Non ascolta eventuali risposte altrui, solleva solo quest’ultimi verso quegli oggetti volanti. Non li aveva mai visti così da vicino e poi con il calar della notte si crea quell’aura mistica. Un gesto che vale come un desiderio. Abbandonare la presa di quelle lanterne vale come il lancio della monetina. Esprimere ciò che si vuole, ciò che si vorrebbe, affidandole i sentimenti e i sogni più personali. Vale tanto quel gesto, tanto da aver permesso a così tanta persona di decidere di eseguirlo creando come conseguenza quello spettacoo < mh ?> un urlo spezza il clima. Come non sentirlo ? Il vociare cala in un attimo che pare durare più dell’effettiva realtà . Si volta di colpo, come un riflesso animalesco o ancor più primitivo. Non con troppa difficoltà capisce si tratti di una donna ed ora giunge all’apparato uditivo un tonfo. < ma che diavolo ? .. > sibila, cercando di filtrar quel vociare sempre crescente e il sommarsi della reazione della folla a quel che pare stia avvenendo. Sgrana gli occhi, un paio di volte volgendoli di qua e di là . Cerca di cogliere il centro della situazione . La mandritta si alza mantenendo indice e medio sollevati e le restanti dita chiuse. Si tratta senza dubbi del mezzo sigillo della capra. Le proprie energie verrebbero richiamate ma stando ben attento a scinderle nel richiamo stesso. Proverebbe a lasciar convogliare quelle psichiche dalla propria mente verso il plesso solare – poco sotto il processo xifoideo. Queste si formerebbero come conseguenza di un mero trucchetto di visualizzazione. Idealmente, infatti, ha sempre seguito una ricetta per richiamare il proprio chakra. D’altronde cosa vi aspettavate da un cuoco ? Varie fasi, precise, con le giuste dosi. Un pizzico di ricordi, un po' di memoria sinaptica e la giusta quantità di concentrazione. Il tutto – sottolineo di nuovo: idealmente – versato e mescolato come rappresentazione liquida dentro una ciotola. Quest’ultima dal canto suo rappresenterebbe le energie fisiche. Il sostegno, la resistenza di una tazza . Il contenitore che ha il compito di mantenere e contenere – appunto – il contenuto. Il tutto dovrebbe aver come scopo il raggiungere le necessarie fasi per il richiamo di quell’energia che è il chakra. Qualora vi riuscisse quella ciotola piena di energie mentali (?) verrebbe portata sul plesso solare ove il tutto verrebbe versato creando quella reazione necessaria. Si estranea quel che basta, per provare in tale operazione per poi tornare pienamente concentrato ed analizzare. Che sia successo di nuovo ? Come promesso ? La storia di Gekko si è ripetuta? Le domande balzano nella testa come funghi, susseguendosi le une alle altre. Analisi delle analisi, mentre gli occhi scrutano la folla in tumulto e con facilità s’avvedrebbe di quelle quattro persone al centro. Una sola immagine che facilmente dovrebbe fargli comprendere l’avvenuto. < maledizione . Vai via .> sibila anche verso la giovane qualora non fosse ancora andata via. La scelta del Genin sarebbe semplicemente quella di acquisir una posizione più vicina alla folla stando attento ad eventuali movenze losche. Persone che corrono o scappano . L’eventuale colpevole insomma. La posizione conseguenziale al flirting dovrebbe – d’altronde – permettergli di avere una posizione esterna alla folla dandogli modo in primis di impastare il chakra senza prendersi troppe spallate che inficerebbero con la concetrazione– o almeno si presuppone – e poi di poter osservare quelle movenze ricercate . {Se Chk On ¾ + ¼ osservazione per ricerca colpevole}

21:33 Nene:
  [Festival delle Lanterne] La risposta è semplice - le leve si muovono con una delicatezza disarmante mentre schiva silhuette dopo siluhette chiunque sembra venirle incontro. Lui. Lì. La sua mano. La mente sembra frammentarsi tra due personalità che fanno a pugni l'una con l'altra. La Nene di Nobu è così diversa dalla recluta Shinsengumi e forse - questa bivalenza - la spaventa a tal punto da lasciarle un pugno di fiato in gola quando lui la rimbecca, le ricorda che non è ancora affare loro - che dovrebbe aspettar che la taglia cresca. Ma ha una fame tale da mozzicar il vento, da sbavar e mostrare le zanne ad un povero Anbu che altro non fa' che proteggere il suo territorio. Un piccolo fremito delle ginocchia la trascina in avanti, in mezzo alle persone, in mezzo al chaos - con il corvino al suo fianco. E quegli occhi artici a colorarle il viso arrossato da un pizzicor di gelo. /Voglio fare meglio/. E' un tarlo che le picchia in testa mentre lo guarda - mentre le labbra si chiudono spirando fuori dal petto un semplice rantolino. < Non volevo rubare la scena al venerabile corpo degli Anbu, ma sono sicura che una relazione nel corpo della shinsengumi possa far di noi degli idoli. Tipo delle ragazzine. Delle fanfiction. Mi divertirei a leggerle. > Impila i pensieri e dona rigore alla propria testa, e quella mano stretta nella sua - tanto da non volerlo veder scappare da nessuna parte. Le braccia s'allungherebbero a lambir il suo braccio, stringendosi a lui per evitar le persone - certo - così come scusante per stargli vicino - allungar appena il collo facendo attenzione a non toccarlo mai con la pelle nuda. Un sussurro all'orecchio per Nobu, una risata docile che le esce dalla boccuccia ad accordar le note di una proposta -- o forse preludio di qualche terribile vicenda, a contrapporsi a quelle goccioline di miele che le lasciano le labbra alla volta dello shinobi. < ... > neanche il tempo d'architettar una fuga - di far volare quelle lanterne dal balcone di casa piuttosto che da lì, in mezzo alle persone. Un urlo. Rimane immobile accanto all'orecchio del compagno, con il sangue ghiacciato e le viscere ribaltate. Nemmeno l'avesse chiamata, quella signora. In un certo qual senso era stato detto. < Fai la tua magia. > Un bisibiglio alla volta di Nobu per poi fermarsi: Non è nostra giurisdizione. Cerca di ripeterselo, ripeterselo, ancora - ma le gambe si stanno gia muovendo in direzione delle urla, di quel cerchio che s'è andato a formarsi attorno alla vittima. Ancora una volta. Non ha armi da mostrare, ne tanto meno arti da brandire. Le ciocche sulla fronte frustano la pelle senza pietà - così allo stesso modo si trascinerebbe avanti sfruttando la forza, se necessario, per oltrepassar la coltre di persone ammassate. < Permesso, permesso, permesso. > Un brusio le impastrocchia le labbra e se fosse riuscita ad arrivarne a capo, guarderebbe l'uomo abbracciar terrorizzato la donna, cercando d'analizzar la situazione. Il cadavere. L'uomo. La posizione dei due corpi. < Dati identificativi della vittima. > Lo chiede ad un Anbu, se presente - dicendo non esplicitamente di esser interessata a chi sia, se una persona influente o meno, nella società odierna. Gli occhietti vagherebbero nei paraggi, cercherebbero movimenti nella massa controcorrente - probabilmente dovuti ad un elemento in fuga, o comunque che cammina molto velocemente - troppo, s'intende - verso l'uscita dal parco. Magari qualche vociare iracondo dovuto a gomitate, o chi si deve spostare a causa di qualcuno che par di fretta. < Nobu? > Gli occhietti artici vagano verso l'altro, cercando in esso una risposta. Cosa dovremmo fare? Occuparcene, o delegare? [ck on][percezione della presenza][vestiario: borghese - mostrina shinsengumi in tasca - mostrina cacciatore di taglie al collo]

21:52 Nobu:
 Quelle parole, leggere come un battito di ali di farfalla lo colpiscono come uno schiacciasassi. L’idea di Nene era tutto ciò che potesse desiderare, la miglior fine possibile per quella serata e quell’appuntamento tra i due, peccato che è tutto troppo bello per essere vero, immaginare i due riescono a godersi una serata in pace, romantica, senza che ci sia qualcosa che non vada storto. Prima l’anbu e ora questo urlo glaciale che interrompe il clima festoso di quella ricorrenza così importante quanto il natale per la città di Kagegakure. Sicuramente è successo qualcosa e a giudicare da come si muove Nene in maniera frettolosa e da quel vociare della venditrice… beh, sono già fottuti ancora prima che lo sapessero. Nene lo guarda e lui non può far altro che scuotere il capo in maniera desolata. Non sono fatti loro, non è in carico a loro il caso e da quel che sanno potrebbe essere anche un solo omicidio non legato a quello già raccontato sui giornali, no? < Non è affare nostro Nene, siamo reclute, inoltre potrebbe causare un problema interno tra anbu e shinsengumi se ci imponessimo così senza le giuste motivazioni. > già visto che è come se lo stagista del tuo superiore venisse, ti prendesse dalle mani il tuo lavoro e ti desse una sberla perché non lo stai facendo sufficientemente in fretta. Parole che sono coerenti e logiche, proprio quelle che ci si aspetta da parte di uno della divisione strategica eppure, quelle mani vanno a lasciare quelle lanterne, ora che Nene ha lasciato il suo braccio ed è da solo. Dita che si uniscono a formare il sigillo della pecora all’altezza del plesso solare proprio per far si che quelle due energie visualizzate come due poli opposti di uno spettro di graduazione, si comincino a mischiare in quello che è un tao, simbolo a loro Hyuga parecchio noto. Energia mistica che si dovrebbe fondere con quella fisica per poi inseguirsi e propagarsi, come ad acquisire un motore per quella diffusione all’interno del sistema circolatorio, cercando di passare da tutti gli tsubo nel suo corpo proprio per attivare il chakra. < Ma hai dovuto dire a tutti che sei della Shinsengumi e ora se non fai bene, ne può andare di mezzo la tua posizione all’interno della corporazione e soprattutto la reputazione pubblica. > un qualcosa ancora peggiore dato che probabilmente questo potrebbe avere ulteriori ripercussioni su quello accaduto. Conosce Nene, non si tirerà mai indietro ora che è stata chiamata in causa, non ammetterà che non sono lì in veste ufficiali e che appunto devono lasciare stare. Insomma, le uova per la frittata sono già state rotte e versate in padella, cerchiamo almeno di far uscire una frittata a regola d’arte. [Tentativo impasto del chakra]

21:58 Kazuma:
 Ah che bello spettacolo, che bello spettacolo davvero, le luci che soffusamente si alzano e liberano nell’atmosfera illuminando il buio cielo di Kagegakure, una serata deliziosamente romantica e suggestiva che in quello scenario poetico risveglia in Kazuma tutte le ragioni per cui ama la propria terra e il proprio mondo nonostante tutti i problemi che lo circondano. Purtroppo a quanto pare quella sera, che doveva essere una notte di festa e relax, di bellezze visive e amori sbocciati ecco che uno di quei problemi risale a portare terrore negli animi dei cittadini. <..che è stato?..> sentendo quell’urlo terrorizzato Kazuma non può che girarsi come molti della folla nella sua direzione e tentare di scorgere che diamine stia succedendo anche con lo sguardo e l’udito, chi CHI ha osato rovinare questa festività?. Non si preannuncia nulla di buono viso il sussulto della folla e il panico generale che si sta iniziando a scatenare tra le persone. Kazuma un po’ anche spintonato da essi e spostato di qua e di la come una bambola di pezza, tenterebbe di mettersi in un punto un po’ più tranquillo per potersi preparare al peggio. Non era per niente la giornata che si aspettava e dire che si era proprio detto di non preoccuparsi di niente oggi, maledizione a lui che non si è portato la sua Kuzunoha. Dopo aver quindi tentato di stabilirsi cercando un contatto visivo anche indiretto, solo per seguire i loro movimento, cercherebbe Nobu e Nene, con Nobu unica conoscenza a cui può aggrapparsi e Nene Shinsegumi che presume possa essere di grande aiuto in questa situazione di panico generale in cui gli Anbu fanno manbassa. <...dai Kazuma concentrati..> si da un attimo di rassicurazione tra se e se vista la situazione e facendo un bel respiro porta le mani verso il plesso solare, poco più distanti da esso nella formazione del sigillo caprino. Concentrandosi tenterebbe di accumulare nel punto del proprio cervello le proprie energie mentali e intellettive unendole in un immaginativa amalgamazione violacea, mentre dal resto del proprio corpo tenterebbe di tirare fuori dai tessuti, i muscoli e gli organi le proprie energie fisiche che lo portano avanti giorno dopo giorno, unendole in una sfera verde. Queste due strane amalgamazioni delle due più importanti parti che lo formano come umano vanno ad essere portate verso la bocca dello stomaco ad unirsi in senso anti orario, come se fossero mescolate. Una girandola che viene trasportata e mossa dal vento che gira sempre più veloce fino a quando non da l’illusione di essersi trasformato in qualcosa di nuovo, in questo caso una grande sfera blu quasi liquidi, che come un fiume che sfoca nel suo eufrate viene lasciato libero nei vasi del suo corpo, in modo che possa scorrere fino ai propri confini e toccare in questa maniere le proprie tsubo, aprendole e facendo si che quell’equilibrato flusso di Chakra possa stabilizzarsi e diventare un’arma a suo vantaggio. Sperando di esserci riuscito nonostante la deconcentrazione del momento, Kazuma cercherà sucessivamente con lo sguardo Nene e Nobu sperando di trovarli, in modo da poterli seguire così dal poter trovare, o almeno così spera, manforte in questa situazione, visto che anche un po’ presa sul personale, non lascerà che il colpevole di questo indegno atto si lasci scappare non solo per il reato commesso ma anche per aver dissacrato una così bella serata. Subito un’idea balena nella sua calotta cranica, “che si tratti di nuovo di un assassinio come quello di Gekko?” forse è troppo presto per dirlo ma gli venti sono troppo recenti e troppo messi alla luce degli occhi di tutti per essere un caso. Se sarà davvero costretto poi seguirà le direttive facendosi perquisire di certo non si ribellerà ai venerabili Anbu, indi per cui comunque cercherà sempre di percorrere la via più vicina al sentiero verso l’uscita del parco. [Tentativo impasto chakra - Coprifronte ninja in tasca ]

Ryosei vedrà molte persone correre e fuggire intorno a lui, infatti nonostante l’invito alla calma è il panico ad aver preso il sopravvento e a meno che non voglia mettersi a fermare tutte le persone non ci sarà nessuno che spiccherà come sospetto, sono tutti sospetti uguali, comunque ha richiamato correttamente il chakra. Guardando bene però potrà scorgere verso destra, in un luogo poco illuminato ad una ventina di metri da lui un cumulo scuro, c’è qualcosa ma da quella distanza non saprebbe dire precisamente cosa, le persone nel frattempo lo calpestano, ci passano sopra e accanto senza nemmeno accorgersene mentre tutti gli anbu disponibili stanno prendendo posto. Ma passiamo a Nene che decide di ficcanasare. Quello che potrà scorgere è come qualcuno si stia occupando di soccorrere la svenuta allontanandola dalla scena del crimine mentre altri si piazzano a bloccare eventuali curiosi come lei, ri4esce comunque a gettare un occhio e quello che trova nota subito è un Anbu che raccoglie qualcosa, probabilmente una lettere e subito si affretta ad andarsene, ignorando allegramente le sue parole, perché seppur si sia professata prima membro della shinsengumi nulla in lei lo fa presupporre ora e soprattutto non è che tutti abbiano memorizzato le sue fattezze. Nobu intanto richiama il chakra. La donna riversa a terra nella sua pozza di sangue è stata pugnalata più volte all’addome ed una volta sola all’altezza del cuore, dagli abiti si capisce come non solo si tratti di una vecchietta ma anche di quanto sia povera, sono logori, sporchi così come i suoi capelli eppure i muscoli dei polpacci che si sono scoperti cadendo esanime rivelano una buona muscolatura, dettaglio che potranno facilmente collegare alla loro stessa professione. Kazuma intanto richiama correttamente il chakra. Ma torniamo a Nene, unica libera di osservare, o meglio sbriciare, al momento: qualsiasi cosa l’abbia colpita l’ha fatto ripetutamente e ad un primo sguardo non saprebbe contare bene quante volte ma è sicura che sia sotto la cinquantina, di più non si riesce a dire, il sangue nasconde tutto e ci vorrebbero occhi più esperti per comprendere meglio. La sua domanda intanto viene bellamente ignorata e anzi <togliti di mezzo ragazzina, i curiosi non ci piacciono> uno sguardo torvo attraverso una maschera bianca ma nulla di più, chiunque le abbia parlato ora si accovaccia e analizza quel corpo andando prima di tutto a tracciare i segni a terra mentre intorno altri colleghi cercano di far allontanare e gestire la folla. Convinti che chiunque sia stato verrà trovato durante la perquisizione. A fare da cornice a questo panico generale, alle urla e ad i pianti ci sono le lanterne che lente salgono verso il cielo e navigano nella volta celeste, tra le luci delle stesse danzando ipnotiche e gentili sul sangue che è stato versato [turni come prima]

22:17 Ryosei:
 Il chakra viene richiamato correttament. Lo sente scorrere mentre lo sguardo perversa nella ricerca di eventuali sospetti. Non facile coglierli. La folla non risponde ai comandi. Si muovono tutti rapidamente, bruscamente e con impeto. Il tutto frutto del panico . Ne comprende il motivo, seppur non lo condivide. Fatto sta che ha bisogno di vedere meglio. Chakra che verrebbe direzionato verso l’apparato del cranio. Percorso interno, facendolo confluire in direzione di ambedue i nervi ottici. Non le vere proprie fibre nervose, bensì quei piccoli condotti che fanno parte dell’apparato circolatorio di quell’energia, sistema parallelo a quello circolatorio e nervoso. Giunto in prossimità del chiasma di quell’incrocio di vie anatomico andrebbe a centellinare il chakra come se fosse una sostanza liquida da dosare e gocce. Esattamente come già fatto mille volte andrebbe a permeare i globi oculari dall’interno verso l’esterno ma stando ben attento – appunto come fosse un contagocce – a non sovradosare l’apporto di quell’energia mefistofelica. L’obiettivo sarebbe quello di farla giungere fino alla camera anteriore dei bulbi impregnando iride e pupilla. La giusta quantità che possa permeare nella struttura densa – a mo’ di spugna – dei globi oculari ma senza sovradosarli. Un ardore verrebbe percepito dal Genin, progressivo fin quando alla giusta quantità una scintilla scatterebbe. Come una reazione chimica, in cui i reagenti raggiungono le giuste dosi fino a far avvenire il mutamento. In tal caso quale è il risultato ? Beh, dovrebbe essere quello dell’attivare il proprio gene Uchiha e dar libero sfogo allo Sharingan. Gli occhi, diverrebbero rossi, subito dopo un celere calar e rialzarsi di ambedue le palpebre. Il tomoe, in nero, segnerebbe il proprio livello basilare, ma pur sempre un segno di vanto. Quel potere, di cui va così fiero. Qualora vi riuscisse, avrebbe una visibilità migliorata e la possibilità di rallentare tutto ciò che lo circonda avendo un certo qual vantaggio in quella ricerca del colpevole. < … > un ulteriore occhiata che ora lo dovrebbe portare a notare alla propria destra un qualcosa . < mh ? > sgrana quegli stessi occhi cremisi. Le leve, come potete immaginare, s’azionerebbero verso quel qualcosa. Non facile dovrebbe esser arrivarci, dovendo ora per forza di cose immergersi nella folla < yoyoyo .. piano piano .. YO .. > spalle che si fanno spazio, con l’ausilio delle braccia che s’allargano a destra e sinistra nel tentativo di crearsi un percorso. D’altronde la sua direzione sarebbe perpendicolare – o comunque non di certo verso il flusso della folla . Non facile, nonostante la sua altezza sta volta potrebbe esser un vantaggio, dandogli nel frattempo modo di vedere qualche individuo sospetto. Magari che corre, o che ha quelli che agli occhi di un Ninja potrebbero esser classificati come atteggiamenti non consoni . S’appresterebbe a giungere, ora, in prossimità di quella che dovrebbe esser la zona ove precedentemente ha visto quel cumulo scuro. Occhi che vi si poserebbero sopra qualora vi riuscisse, con le braccia larghe in direzione orizzontale . Piena apertura ‘alare’ che avrebbe lo scopo di non permettere il passaggio alle persone in quel porzione di spazio. L’obiettivo sarebbe liberarlo in modo da avere piena visibilità su quel ‘qualcosa’, e cercare di comprendere di cosa si tratti. Cosa che non sarebbe facilmente fattibile con la folla che lo calpesta. {Se Sharigan 1 tomoe: On | Chakra: -1} x {2/4 Attivazione sharingan | 1/4 spostamento verso ‘cumulo’ (20m) | 1/4 analisi (?)}

22:24 Nene:
  [> Salma] Utopico, avere una serata romantica. Passarla a far volare le lanterne, da un luogo o dall'altro - che importa? Sare assieme era l'importante - stare assieme in un luogo dove potesse toccarlo, ancora di più. Per lo meno lo ascolta adesso, a Nobu s'intende, annuendo con la testolina corvina alle sue parole ed al suo sguardo. Non è roba loro. E non è intenzionata a pestar i piedi a qualcuno, soprattutto adesso che la sua mostrina è palesemente in tasca decretando il suo non esser in servizio. < Non ho intenzione di nascondermi dietro ad un dito, perchè non ho intenzione di far il civile nella mia vita. Cosa dovrebbe succedere? Che si sentano privati della loro rilevanza? Non ho alzato un dito, non siamo quì a pattugliar una loro zona. > Decreta, venerea. La linguetta consola la fessura tra labbro superiore ed inferiore, esponendo la propria posizione a riguardo. Non ha detto d'esser un membro della shinsengumi per rubar il posto degli Anbu. < E questo è il risultato. > Davvero umanamente ci si aspetta che una recluta faccia il lavoro di decine di anbu appostati? La concezione stessa del pensiero le da' un aria torva, mentre sussurra parole appiccicate alle labbra - dovute solamente Nobu che dovrebbe esser al suo fianco. Quando distoglie lo sguardo lui sembra sofferamarsi ad impastare il chakra, dandole modo d'avanzare tra le prime fila. < Kisama-- > Un primo biascico tra le labbra mentre chi che sia sembra delimitare il perimetro, le dita stringono il distintivo in tasca - sembrano pizzicarsi fino ad avvertire un pigro bruciore. Tra fosse e sangue, le ripetute pugnalate, la muscolature di una vecchia kunoichi? Gli occhietti s'appellano a qualsiasi ombra, movimento, straccio, odore. < yare - yare, venerabile Anbu! > Il pigolio la sospinge a girarsi, mentre s'abbassa appena cercando di raccattar tanto Nobu, quanto Kazuma che dovrebbe esser non troppo distante da loro, dal punto che stavano facendo il tragitto assieme. S'infilerebbe tra le fila, così come cercherebbe di tesser un arazzo di filamenti di chakra addosso a ricoprirla. Una trama fitta, minuziosa - per quanto non sia al vertice della sua carriera, ha pur affrontato una guerra sì da poter conoscere stupidi trucchetti con una minuzia che genin d'altri tempi non saprebbero usare. Uno specchietto per le allodole posizionando le mani nel sigillo della capra e sfruttando il chaos per non dar troppo nell'occhio. La luce pigra che batte su quella retina ricreata verrebbe modellata per darle un aspetto nuovo, non eccessivamente differente - ma quel che basta per alluder all'Anbu. Smanicato verde, vestiario sulle tonalità del grigio che include una retina sul petto e sulla mezza manica, così come dei pantaloni aderenti da kunoichi e due porta oggetti ai lati. I capelli modellati ad apparir nocciola, con una treccia bassa che pende tra le scapole. Occhi verdi che danzan oltre una maschera anbu da gatto, totalmente bianca e gialla, con una fiammella sulla fronte. < Hey. > Farebbe un cenno proprio verso i due, Kazuma e Nobu - richiamandoli a seguirla. Fosse riuscita nel suo intento si muoverebbe facendo attenzione, come già abituata, a non farsi toccar da nessuno, così come non toccare - come sempre, del resto. Sennò buona parte delle persone ora riderebbe, invece che disperarsi. Cercherebbe proprio d'affiancar il ninja, in veste Anbu - con pur la dovuta mostrina ricopiata dagli anbu che ha visto in azione sul campo - s'accovaccerebbe vicino alla salma, cercando da vicino riferimenti alla società. Nuova o vecchia. Tracce. Macchie fuori luogo. Documenti identificativi. [ck on - 2/20][SE Trasformazione: Anbu medio banale][vestiario: borghese - mostrina shinsengumi in tasca - mostrina cacciatore di taglie al collo]

22:38 Nobu:
 Non appena può sentire quel calore scorrere all’interno del proprio corpo ecco che quindi si riporta su ciò che gli risponde Nene e con Kazuma che gli si avvicina. Sente quelle parole dargli contro, dar contro soprattutto agli Anbu che, parliamoci chiaramente, a Nobu non interessa nulla di questa competizione a chi ce l’ha piu’ lungo anche perché si sa chi mangia ina testa a chi, per questo ha scelto la shinsengumi, altrimenti ora sarebbe lì con una maschera in volto. Quando Nene gli fa cenno di seguirlo, trasformata, beh.. non se la caga di pezza, scuotendo il capo in segno di dissenso, lui ha altri metodi e forse è proprio questa la differenza tra le due divisioni e come mai lui non è andato a sua volta quella sera nella divisione dei combattenti. Alza lo sguardo su quegli alberi che ha tutto attorno a se e, non appena nota un ramo abbastanza spesso per sorreggerlo, ecco che flette le ginocchia a caricare il proprio peso in quel movimento esplosivo, proprio per slanciarsi verso l’alto in quel salto alla volta di atterrare su quel ramo appena in riva al laghetto, dove da lì dovrebbe avere una visione di tutta la scena e di tutti gli astanti. Oltre a fornirgli un angolo di visione migliore, con uno spettro piu’ ampio, questo dovrebbe permettergli di rimuoversi dal punto focale dell’attenzione di tutti ovvero il cadavere e la diatriba che si stava per creare tra Nene e l’anbu. Flette le ginocchia, molleggiandosi su queste in maniera da rimanere in equilibrio e abbassato proprio per non dare troppo nell’occhio. Mani che tornano alla volta del plesso solare a formare questa volta il sigillo della tigre e chakra che verrebbe teoricamente smosso, fatto passare per tutti gli tsubo della testa, concentrando quel flusso proprio nei nervi oculari. Questi dovrebbero ingrossarsi diventando ben visibili ai lati di quegli occhi di ghiaccio, sforzando la vista e andando a richiamare quell’arte oculare che ha ereditato senza neanche sapere che è sua di nascita. < Byakugan! > direbbe pure mentalmente all’attivazione, entrando in quel mondo parallelo, sempre presente che tuttavia solo chi ha quell’arte visiva è in grado di vedere. Si concentra sulla folla appunto alla ricerca di chi ha il chakra attivo come primo obiettivo. Dovrebbero essere poche persone, quegli anbu lì agglomerati, forse qualcun altro sparso comunque alla volta del cadavere, cercando invece individui che stiano scappando o che si stanno allontanando dalla scena. L’ampio spettro visivo viene anche utilizzato alla ricerca di eventuali persone che stanno scappando lontani da quelli che sono i posti di blocco per la perquisizione ed eventuali veli di chakra per la trasformazione, dato che quegli occhi dovrebbero essere in grado di farglielo vedere, come ora dovrebbe essere attorno a Nene appunto. [ Byakugan I][chk 19/20]

22:41 Kazuma:
 Bene ora che è pronto a, quasi, qualsiasi cosa, Kazuma cerca di pensare nel mentre tenta di farsi strada tra la folla inpanicata sul da farsi. Di certo l’usare la sensibilità della terra in un posto così incasinato sarebbe inutile e uno spreco di chakra non distinguerebbe gatto da persona, figuriamoci qualcuno che non ha idea neanche di come sia fatto. Le proprie abilità dell’ombra potrebbero ancora tornargli utili nell’immediato futuro se la situazione si facesse grave ma non è ora il momento di farlo. Con un dito sotto al mento e sguardo ritto verso il terreno e che ogni tanto si sposta verso il proprio fronte in cerca di Nene o Nobu, continua e pensare e pensare sul come approcciarsi a questa situazione fino alla immancabile perquisizione. Talmente preso dai suoi pensieri sembra quasi che nienta altro attorno a se esista, questo fin quando non sentirebbe verso di se quel richiamo. <...mmh?..> si girerebbe quindi verso quello, che oihbò, pare in tutto e per tutto un Anbu. A quanto pare le sue elucubrazioni mentali finiscono qua per ora, probabilmente sta venendo richiamato per la perquisizione. Si avvicina senza fare troppe storie verso l’Anbu, ma effettivamente gli fa strano che uno stiano chiamando proprio lui in tutta la marmaglia di gente che sta passando e soprattutto non all’uscita come avevano annunciato, si sarebbe aspettato una specie di fila controllata ma dopotutto chi è lui per giudicare come lavorano le spie e guardie cittadine. In quel senso si avvicina verso la figura fino ad essere una distanza abbastanza tale dal poter comunicare abilmente e chissà che qualcun altro non l’abbia seguito. <...piacere..> Kazuma senza un minimo di esitazione in quel suo ora scomodo yukata vista la situazione fa un inchino di saluto verso l’agente che se non gli spacca la schiena questo guarda. Per sicurezza prima di continuare con la sua domanda sucessiva non assolutamente sospettoso della vera identità di quella figura, tirerebbe fuori il copriffronte della foglia legendoselo attorno al braccio destro fermamente con le mani. <..sono un ninja del settore di Konoha, sono stato per caso richiamato per la perquisizione?..> [Avvicinamento di Nene trasformata][Chk On: 24]

Ryosei attiva correttamente la sua innata, andando ad avere una visione più precisa di cosa la circonda, i movimenti degli altri sembrano rallentare il che permette a lui di raggiungere senza intoppi quel cumulo. Nessun flusso di chakra sembrerà sospetto, i pochi che riesce a vedere sono quelli dei membri degli anbu che ora svelati si stanno adoperando per gestire l’emergenza. Ma parliamo di quella strana cosa che ha visto a terra, analizzandola meglio capirà essere una divisa della squadra speciale con tanto di maschera, abbandonata lì a terra. Se vorrà consegnarla o darla a chi di dovere la scelta è solo sua, in ogni caso all’uscita di quel parco verrà requisita a seguito della perquisizione che tutti loro subiranno. Osservandola bene noterà però come alcuni dettagli potrebbero non essere conformi, o quantomeno comuni, perché seppur la maschera imiti la classica struttura ricorda fin troppo una di quelle esposte nelle bancarelle poco prima. Nana invece grazie alla trasformazione riesce ad eludere momentaneamente la sicurezza, una bella trovata che le permette di avvicinarsi al cadavere notando, nei dettagli che cerca, semplicemente un copri fronte di Suna sbucare dalla scollatura sgualcita di quello yukata ormai vecchio e logoro, non c’è altro oltre a quel semplice simbolo di appartenenza al villaggio. Girandolo però riuscirà a vedere appiccicato un piccolo documento, anch’esso rovinato dal tempo, un fogliettino di carta che risale ormai a molto tempo fa, ben prima della fine della guerra e probabilmente anche dello scoppio, la donna puzza e non solo per gli sfinteri che morendo hanno rilasciato i liquidi ma anche per via dello sporco che può notare sul suo volto. Ma stavamo parlando del nome giusto? Ayako Nakane. La sua età sarà ormai verso la cinquantina ed è abbastanza chiaro che per quanto ancora allenata il suo fisico non fosse più competitivo come ninja. Nobu invece grazie alla sua innata oculare potrà vedere come effettivamente gli anbu stiano attivamente perquisendo chiunque si gli piazzi davanti, non ci saranno però movimenti sospetti, non più almeno. Riuscirà comunque a percepire chiaramente trenta diverse ferite, la maggior parte concentrate nella zona addominale e invece una sola sul petto all’altezza del cuore. Per Kazuma invece nulla, vede solamente un paio di anbu che stanno interrogando la donna appena soccorsa e ripresa, potrà sentire parlare di un’ombra, una figura mascherata ma nulla di più. Presto comunque verranno scoperti tutti e tre e sbattuti con poca gentilezza fuori, persino la furbona di Nene che verrà ufficialmente sgridata da uno dei responsabili, similmente a Kazuma che verrà sbattuto via. Tutti e quattro verranno perquisiti, per Nene, Nobu e Kazuma ci saranno anche delle domande a causa del loro ficcanasare ma nulla di più. Il aprco verrà svuotato e rimarranno solo gli anbu ad indagare, almeno per ora [fate pure end]

23:05 Nene:
  [> Salma > Nuovi orizzonti punitivi] Finalmente un briciolo d'intelligenza fa' la sua comparsa - o forse è l'impulso di voler sapere qualcosa in più? Il coprifronte sfilato a quell'ammasso di sostanza organica in ritorno alla terra scopre un foglietto che il corvetto camuffato non manca d'arraffare - stringendolo nel palmo velocemente per non perderlo di vista, o per non farselo ritirare da nessuno; stretto sicchè possa diventar un bastoncino di carta arricciata, poi lasciato scivolar al di sotto della larga manica della camicia. Osserva quel viso sporco, il nome della donna - cercando di memorizzarlo sicchè da fare delle ricerche appena arrivata a casa, che possa essa esser qualcuno di un certo spessore? Che debba riportar tutto ai suoi superiori? La cosa certa è che farà prima delle accurate ricerche, appunto, cercando conferme ed un legame tra gli omicidi oltre quelli che sorgono palesemente... Come le coltellate, come il fattore vittima, come un ipotetica lettera che questa volta, sembra esser stata portata via per tempo, lasciando a tutti l'amaro in bocca. E niente, verrà trascinata via e perquisita - e qual'ora fosse in pericolo il foglietto, non mancherà di far una scenata perchè toccata un po' troppo più del previsto dalla costituzione di Kagegakure, in quanto non ha armi di sorta addosso. Ne' sangue. < Sono una donna curiosa, Ajusshi. Nonchè servitore del nuovo mondo ninja. > Ecco le parole che motivano il tutto, mostrando l'effige appeso al collo - in bella mostra - dei cacciatori di taglie. Se ne laverebbe le mani piuttosto facilmente, sia lei - che con molta probabilità anche Nobu. Un sorriso zuccherino, quasi di scuse, rivolte verso Kazuma - sfregandosi le manine ed aspettando Nobu - con ogni probabilità per tornar a casa e metter assieme i pezzi del puzzle. Leggendo e rileggendo il biglietto. Cercando un significato a tutto. E non finirà quì, perchè super detective Nene, non si fermerà mai. Muove le gambette, una volta atteso Nobu - alla volta dell'uscita dalla zona centrale. In direzione dell'Erba. [ off]

23:06 Ryosei:
 Non con poca fatica giunge finalmente a destinazione. Osserva quegli oggetti avendo adesso completa visuale. La divisa, chiaramente riconosciuta come quella da anbu seppur quella maschera lascia qualche dubbio nella propria mente. Dettagli che provano ad essere memorizzati con estrema attenzione tramite quella connessione mente ed occhi che è profonda. Ginocchio destro che si piega di poco, permettendo di fletter bacino e busto in avanti. Mandritta che s’allunga in direzione di quello che è stato trovato. Per prima afferrerebbe quella maschera, che viene portata sotto l’ascella opposta. La incastra tramite un piccolo movimento a stretta dal braccio. Fatto ciò non gli resta che afferrare quella tunica stringendola nelle stretta della mano .. < hey .. > richiamerebbe un qualche anbu lì presente. Sguardo che lo ricercherebbe mentre con quel vociare attirerebbe l’attenzione < ho trovato questo a terra . > sibila, porgendogli proprio quegli oggetti. Sa bene come non avrebbe senso portarli con sé. Desterebbe solo sospetti. Li consegna dunque, rendendosi disponibile a qualsivoglia domanda gli venga posta a riguardo. D’altronde non ha alcunchè da nascondere. Fatto ciò, si dirigerebbe con estrema lentezza verso quella che dovrebbe essere la fila per uscire da luogo. Nessuna fretta, solo una pacatezza ed un dispiacere intrinseco che potrebbe esser tangibile a chiunque lo guardi in volto. Ha sempre sospettato che Kagekagure non sia il posto sicuro tanto professato ed ora questi avvenimenti ravvicinati che insinuano nei civili paura e nei ninja il dubbio. Stupido chi non ne avuto mai uno prima – questo direbbe in una eventuale conversazione. Ha sempre sospettato che quella ove sono non sia altro che una gabbia ove possano essere controllati. Rinchiudere tutti i ninja entro un limite chiaro e preciso, così da poter avere il controllo di ogni minima cosa. Aggiungeteci poi la tecnologia evolutasi in maniera esponenziale. Ecco, ora avete come risultate ciò che pensa e sospetta l’Uchiha. Indaga, ed indagherà, anche grazie all’ausilio della tecnologia stessa e di chi – a differenza sua – la maneggia con esperienza estrema. Progetti futuri, ma di un fuoco alimentato anche dagli avvenimenti odierni. Leve inferiori che echeggiano in passi distaccati e rallentati dalla presenza altrui al proprio fronte. Mente posta a ragionar ed analizzare. Non dimentica, state certi, i dettagli di quella maschera e le eventuali stranezze della stessa. Una volta uscito da quel luogo, non s’arresterà ed avrà modo di riportarsi nel quartiere del clan di oto. {Sharingan 1 Tomoe: ON | Chakra: -1} x {end}

23:14 Nobu:
 Niente da fare, non nota nulla di particolare anzi si vede che la figura colpevole si è già allontanata facendo perdere le tracce di se o meglio ancora è ancora tra la folla ma irriconoscibile. Probabilmente uscirà fuori questo dettaglio nell’articolo a riguardo con il senno di poi e una visione onnisciente che in questo momento sa quello che ha trovato Ryosei, tuttavia, quegli occhi, seppur speciali, non hanno questo dono e quindi ecco che li disattiva, proprio per tenerli nascosti al pubblico. Scende giu’ da quell’albero dato che appunto non è un qualcosa che gli serve piu’ occupare dato che è finito il momento di ricerca e a quanto pare il colpevole si è già dato alla macchia. Non vuole pensare alla stampa cosa possa dire riguardo alla presenza della shinsengumi e degli anbu visto che comunque il crimine è stato lo stesso perpetrato e il responsabile è ancora a piede libero. A giudicare però dal numero delle ferite rispecchia quello descritto nell’articolo riguardo a quel Gekko che è stato accoltellato con diversi colpi anche se qui, complice forse anche la marasma di gente per il festival, non si è vista un ombra fuggire e lasciare la scena del delitto. Si china a raccogliere appunto le lanterne e si appresta a dirigersi anche lkui verso la perquisizione e l’interrogatorio che lo aspetta, collaborando il piu’ possibile, tirando fuori il badge della shinsengumi solo se le domande e i modi di fare dovessero superare i limiti del tollerabile per lui. Finito di adempiere a quei doveri, beh, ha un'altra idea di come passare la serata rispetto a Nene e, se questa gli dovesse proporre di indagare ulteriormente, probabilmente la saluterà lì, in alternativa le allungherebbe una di quelle lanterne per dirle < Andiamo ad accenderle? > dato che ormai le hanno prese e che comunque il motivo di quel festival rimane! [exit]

Un festival magico interrotto da un crimine.
Una vecchia uccisa.

Nene: conosce il nome (Ayako Nakane) ninja di Suna- anziana e molto povera.
Nobu: conosce il numero di coltellate e la posizione
Kazuma: ha sentito parte della testimonianza
Ryosei: Ha trovato la divisa di un anbu, ha riconosciuto una maschera falsa.

Rinvenuta una lettera sul cadavere, è in possesso degli Anbu.

GG ragazzi, vi siete mossi bene e spero che vi sia piaciuta tutta, parte iniziale compreso.