il messaggero
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Giocata del 26/02/2021 dalle 10:56 alle 15:23 nella chat "Piccola Oasi"
[marciapiede vicino ai locali.] Ok, è ufficiale, si è persa, di nuovo. Ma non è un brutto posto dove perdersi tutto sommato. Le piace qui, le ricorda un lontanissimo periodo dove era a Suna, immagina una missione o una cosa simile. Sono ricordi lontani, ma la percezione rimane. Era davvero carino qui. Certo, molto del suo fascino viene offuscato dal clima del villaggio il che fa quasi sembrare quella oasi al confronto con il suo ricordo come una sorta di enorme spiaggia turistica Tutto in questo villeggio le sembra artificiale e artefatto. Indosso porta una giacca nera, una maglia bianca con uno scollo a v e un paio di morbidi pantaloni in tessuto tecnico/atletico, di colore rosso ed un paio di scarponcini neri con un mezzo tacco per sollevare la sua struttura senza però limitare i suoi movimenti. Una borsa a tracolla grigia ed i capelli tirati indietro. porta anche un paio di occhiali con la lente colorata di rosso, montatura tonda, le piacciono particolarmente deve dire. Continuerebbe a girovagare così come un'anima persa quale è approfittando di questo dirottamento di bussola per studiare il posto dove Sango la voleva portare per parlare meglio di certe faccende. [ch off] [Piccola Oasi] Ha deciso di spostarsi dalla sua zona di comfort, dalla parte di Kagegakure riservata a Suna. Precisamente si è spinto più a sud, raggiungendo a piedi una piccola oasi creata appositamente per gli avventori del deserto, utilizzata come punto di riferimento per coloro che non hanno un grande senso d’orientamento. < hanno messo tutto il sufficiente… > Mormora, notando le palme come decorazioni e i vari negozi ed uffici situati più al centro dell’agglomerato urbano. C’è un certo via vai di gente, non altissimo, ma che balza all’occhio. Così come gli abitanti non del posto. Allo sguardo color ametista non sfugge la figura di Mekura, proveniente dal suo senso opposto di marcia. Pochi metri e se la troverà perfettamente frontale, a distanza minima, ma senza entrare nel suo spazio vitale. Sabaku che si mostra vestito in questo modo: maglietta nera e felpa bianca alta fino al collo son chiusura a zip verticale a coprire il busto. La particolarità di quest’indumenti? Non hanno la manica destra. Infatti la muscolatura del braccio dritto è ben visibile. Non eccessiva, ma dannatamente definitiva, dove tra spalla e gomito, spicca il coprifronte di Suna. Pantaloni scuri come la pece con ghirigori dorati e calzature classiche da Shinobi aperte in punta a concludere il vestiario. Capelli corvini lasciati alla mercé delle condizioni climatiche, dove un gran quantitativo di ciocche ribelli gli ricadono davanti al viso pallido, albino, occultando l’occhio destro. Dietro sè. Immancabile, la presenza della giara color ocra, posizionato in diagonale rispetto alla sua struttura corporea. Reliquia che racchiude la sabbia sacra dell’ex paese del Vento. [Chakra Off] [marciapiede vicino ai locali.] Deve dire che deve andare in posti del genere più spesso: c'è meno gente, è tutto più tranquillo, in parte simile a come era un tempo. Non sapeva se la cosa le desse più fastidio o piacere o inquietudine dato che le ricordava ai tempi di Konoha il vecchio tempio del fuoco ma con molta meno sacralità. Osserva distrattamente i locali e le vetrine attorno alla piccola oasi cercando di capire che cosa venisse offerto da quelle parti. Ma un interesse che muore subito e aumenta il passo continuando a vagare senza meta alcuna togliendosi gli occhiali per darsi un po' di sollievo (sono ancora un po' duri sul setto nasale) Scuote i capelli Punta gli occhi in direzione di Dyacon e si rimette gli occhiali non riconoscendo nessuno o qualcosa di interessante a parte che quello è un ninja di Suna con tanto di giara che si porta sulla schiena. Poi si ferma: è la prima volta che vede qualcuno con il coprifronte di un paese decaduto addosso, Tant'è che lo fissa interessata e con l'istinto di fare delle domande ma...da quello che ha imparato in questa città più si fa i ca**i suoi meglio è. Già ha dei piani per infrangere su diversi livelli questa regola e rischiare fin troppo quello che il suo prossimo futuro. Perciò da un'ultimo sguardo e ricomincerebbe a marciare verso chissà dove. [ch off] [Piccola Oasi] I raggi solari, di tanto in tanto, riescono ad oltrepassare quella barriera naturale di nubi grigiastre, regalando agli avventori dell’oasi brevi attimi di sole. Lo sguardo color ametista si sposta da destra a manca, curioso e volenteroso di capire quanti e quali esercizi sono presenti nell’oasi. E’ la prima volta che ci mette piede, dunque è tutto nuovo per lui. Cammina al centro della strada, ritornando successivamente con l’attenzione sulla struttura fisica di Mekura. La squadra da capo a piedi senza alcuna discrezione, fregandosene altamente di mettere a disagio l’altra. < Dal tuo vestiario devo dedurre che non sei del posto… > Tutto chic, con tanto di borsa e occhiali da sole come accessori. < ….. > E si blocca nei suoi pressi, frontale rispetto alla ragazza, defilato di poco alla sua sinistra. Le braccia, da adagiate lungo i fianchi, vengono richiamate e spostate davanti al torace, unendosi in un intreccio tra loro. Assume una posizione più rilassante, di relax, nell’affrontare quella - probabile - nuova chiacchierata. Non è solitamente un chiacchierone o uno che attacca bottone.Tuttavia, sarà il fatto che non piove(?), oggi è di umore differente. Si lancia in cose che ha fatto con il contagocce solo con persone con cui già ha una sorta di rapporto. Attende una risposta, mentre il vociare delle bancarelle e dei loro avventori, comincia ad avvertirsi. [Chakra Off] [marciapiede vicino ai locali.] C'è uno strano momento, potremmo dire Jojoniano dove Dycon e Mekura si ritrovano uno di fronte all'altra andando a parti inverse mentre questo vuole appuntare la differenza di abiti tra lei e questo posto <...> Si gira verso questo osservando la posa e anche lei si rilassa appoggiando il peso sulla gamba destra <ma vedo che ha raggiunto il suo scopo se un bel ragazzo come te si prende la briga di fermarsi a chiacchierare> Sorride garbatamente verso questo <a meno che non sia un problema ninja di Suna, è un problema?> chiede la donna portando una mano sotto il mento mentre l'altra sotto il gomito inverso. <...devo dire perché che gli oggetti che destano più interesse tra i due ce li hai tu> e punta senza troppo imbarazzo il coprifronte legato al braccio del giovane. <non credevo che fossero ancora in giro> non lo dice con cattiveria ma con una certa malinconia nella voce. Non le piaceva indossare il suo di coprifronte, si potrebbe definire ipocrita in un certo senso, ma quel coprifronte era comunque sempre lucido a casa, in bella vista a riprova, ennesima, all'appartenenza ad un mondo che ora sembra un inutile orpello del passato, una fin troppo lunga parentesi tra l'anarchia e la civilizzazione. [ch off] [Piccola Oasi] Con il passare dei minuti, l’oasi va popolandosi sempre di più. Nonostante si trovi circondata dal deserto e in una posizione non conosciutissima a molti, attira un gran quantitativo di turisti, ninja proveniente dalle altre zone di Kagegakure. < ….. > Resta spiazzato dalla prima risposta ricevuta da Mekura, ma senza cadere nell’imbarazzo. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, mentre gli angoli delle labbra si arcuano verso l’lato, abbozzando un sorriso sincero, divertito. < Hai rigirato la situazione… > Gli da atto di aver ribaltato il tutto. Tipa interessante. < Di solito comunque non passo il tempo a fermare belle ragazze con scuse così idiote… > Tipo le condizioni meteo o, per l’appunto, aprire un dibattito sul vestiario. < Credo che se volessi attirare l’attenzione, lo farei in altri modi… > La mano destra, guantata di nero, si porterebbe nei pressi del mento glabro, massaggiandolo. Il tutto condito da un’espressione pensierosa, dove lo sguardo per un breve attimo si scosta a quello della sua interlocutrice. < No, nessun problema. > Riguardo l’outfit. < Dovrei preoccuparmi di altro….. ? > Lascia per un attimo in sospeso la frase, dando modo alla Hyuga di potersi presentare, dando le sue generalità. Almeno ha un nome come punto di riferimento. < Questo? > Il capo ruota verso destra, spostando gli occhi sul coprifronte ben legato sul bicipite, tra spalla e gomito. < Oggetto di un passato che non voglio dimenticare… > Spiega, indurendo i tratti somatici per un’istante. Gesto figlio delle immagini della guerra che ha sconvolto il mondo ninja una decade fa. < Il secondo quale sarebbe? > Chiede, immaginando già la risposta, ma lasciando a lei la parola. [Chakra Off] [marciapiede vicino ai locali.] La donna ridacchia <grazie> dice soltanto questo, anche se effettivamente si potrebbe fare riferimento alla sua innata considerando che il senso del pugno gentile è ribaltare la forza dell'avversario contro se stesso. <ah> commenta mantenendo il sorriso <hai ragione, ci sono altri metodi di aggancio più solidi tipo: lo conosci Shino?> fa un cenno con il capo e solleva un sopracciglio ponendo quella domanda a Dyacon e mentre ci pensa passa ad altri argomenti messi in campo da quella strana situazione. <no> risponde <se non sei preoccupato tu, non sono preoccupata io> accompagna il gesto ad un sorriso amichevole, ma seppure nella tranquillità era come se avesse sempre qualcosa di poco pacifico: è sempre un sorriso con degli impercettibili tic, come se ci stesse pensando effettivamente ma non rivolto a questa circostanza specifica. Lei è sempre preoccupata. <...> capisce cosa intende, la Hyuga sospira <il mio aveva una foglia impressa sopra> chiaro riferimento al villaggio di origine <non lo portavo quasi mai, mi era sempre in mezzo qualsiasi cosa facessi e inoltre ho sempre trovato discutibile per dei ninja che devono lavorare con il favore delle tenebre di dover indossare un effige che dice chiaramente da dove provieni> non che lei ne avesse bisogno con gli occhi che ha <..ad ogni modo, non rischi che ti diano fastidio se ti fermano? ho assistito alle selezioni in piazza della Shinsengumi, è stato fatto un vecchio nome del passato ed è stato portato via al grido "vogliono la distruzione"> insomma non si respira una vecchia aria neppure per chi è vittima di malinconia. <bhe, quella giara ad esempio> e punta la giara sulla schiena.[ch off] [Piccola Oasi] Ha fatto bene a fermare la ragazza Hyuga. Oltre ad essere un belvedere, il che non guasta mai, è anche affabile nei modi e nel tono della voce. Merce rara di questi tempi. < Comunque, non rimaniamo qui in mezzo alla strada… > La gente va fa avanti ed indietro dall’oasi li sta praticamente dribblando. Evitando. < Hai fame? Hai sete? Andiamo a prendere qualcosa… > La palpebre sinistra si chiude e si riapre in un’istante, strizzandosi. Sta ammiccando con l’unico occhio visibile dall’altra. < Ah, non ci sto provando se te lo stai chiedendo… > E mantiene quel sorriso stampato sul volto, dove la carnagione albina è in netto contrasto con la tonalità corvina della capigliatura. < Preoccupato? > Aggrotta la fronte, mentre si sposta sul lato destro di quell’arteria stradale, togliendosi di mezzo. Spera che anche la donna faccia altrettanto. < Ormai non ci faccio più caso all’essere preoccupato. > Ammette con une leggera nota di tristezza in quella frase. < Dalla guerra che ha distrutto tutto, ad oggi, cos’è cambiato? > Chiede alla Hyuga che rientra nel suo raggio visivo. < Ci siamo rinchiusi in queste maledette mura, mentre all’esterno le chimere del falso Dio hanno ancora la loro libertà di agire. > Le dita della mano destra si stringono a pugno, portando le nocche a sbiancare. Chiaro gesto di stizza il suo, mascherato in parte. < Siamo vivi, è vero. Ma a quale prezzo? > La perdita di molte delle persone che conosceva lo ha segnato. Così come le grida e le morti di una guerra. Prima non era così. La realtà lo ha formato. Plasmato. < Dunque anche tu sei una Shinobi. > Stupito recepisce quell’informazione. < Di Konoha. > La foglia sul coprifronte era il simbolo del villaggio di Furaya. < Voi donne trovare sempre qualcosa che vi da fastidio. Siete allucinanti… > Non un rimprovero, anzi, una battuta più che altro. Sorride, prima d’inarcare il sopracciglio destro non capendo a cosa si riferisce la Hyuga con l’ultima frase. < Non ero presente. > Non gli interessa molto quella carica. < Chi è che vorrebbero distruggere? > Domanda, volenteroso di avere più informazioni al riguardo. < E’ una reliquia dov’è custodita la sabbia di Suna. > Si lista così a spiegare la presenza della giara. Senza scendere nei dettagli. < Hai un nome, oppure dovrò continuare a chiamarti bella ragazza? > [Chakra Off] [marciapiede vicino ai locali.] Era da un po' che non riceveva un tale trattamento da uno sconosciuto, le farebbe quasi bene se non fosse una semplice parentesi nel mare del suo disagio. Ma perché no? Tanto vale conoscere persone se non sai cosa fare. <non ho osato pensarlo> risponde pacatamente portando le mani dietro la schiena <quando sono andata a Suna mi ricordo il tè, è rimasto buono come un tempo?> Il discorso ricade sulla guerra, inevitabilmente e si domanda cosa sia cambiato, ma forse la domanda da farsi è se tutto è cambiato in meglio. <mi hanno detto che l'intenzione è quello di allargare le mura, territorio dopo territorio> così che tutto sarà circondato da delle mura. Rimane in silenzio per un po' non vuole controbattere o sminuire il dolore di questo ninja: sono per tutti delle ferite ancora aperte e fresce, non vuole infettarle inutilmente, si limita solo a dire una ovvietà per i ninja <si spera che la guerra non ci porti via troppo ma è l'ineluttabilità della sua natura, ci porta sempre via più di quanto ci si possa immaginare e lascia i suoi straschi ovunque> La battuta poi la prende alla sprovvista ma scuote la testa <devo mantenere alto lo standard che devo dire> e in un salto di argomenti si ritorna di nuovo alla polizia del villaggio <quello che sembra essere una paura conclarata dalla maggior parte della popolazione: queste persone che vengono dal passato, che non sono state in grado di salvarci si stanno prendendo degli spazi e riportando la loro mentalità del passato con loro, la stessa mentalità che li ha messi in quella situazione> le viene da sorridere <seppure...posso capire e comprendere quello che dicono e perché lo dicono, in un certo senso si sono dimenticati che c'era un Dio in mezzo a tutto questo che gli ha causato molto dolore. Ma del resto: te la prendi con la tempesta o chi ti ha costruito una casa? in uno dei casi puoi lamentarti con qualcuno, puoi farci qualcosa> ed è questo il senso, il motivo perché non ce l'ha con questa gente anche se sono delle capre: sono spaventate, sono arrabbiate. <eppure...> sospira <non posso sopportare il fatto che ci siano così tante persone senza un supporto, abbandonati a loro stessi e accusati di non integrarsi: non possono farlo non hanno le basi per farlo> e ne parla conscia di questo. Poi sente quella domanda finale e ridacchia sentendosi dire "bella ragazza" <ti sbagli in questo caso, il termine appropriato è bella signora, sono più vecchia di quello che sembra> piega la testa, sorride, un sorriso furbo e poi si presenta <Kagura Hyuga> Mekura [ch off] [Piccola Oasi] Si sono spostati su un lato della strada, così da non rimanere in mezzo come due beoti ed esser sopraffatti dalla moltitudine di persone che percorrono la via principale. < Il tè eh… > Annuisce con un paio di cenni del capo, riportando alla mente, per un breve lasso di tempo, quello che gli preparava sua madre. Tempo ormai caduto nel dimenticatoio della mente. Ma non cancellato. Ricordi intimi che proteggerà sempre. < Andata per il tè allora… > Il braccio destro si distende oltre il fianco destro, in avanti ed in diagonale, lasciando che sia Mekura ad anticiparlo nei movimenti. < Nonostante sia di Suna, è la prima volta che vengo qui. > Sta già mettendo le mani avanti. < Quindi, se dovessimo scegliere un locale che serve il tè da schifo, non prendertela con il sottoscritto. > Amplia quel sorriso stampato sul volto, mentre l’affianca nell’avanzare verso una meta decisa ma non ancora individuata. < Allargare le mura… > Scuote il capo, non trovandosi d’accordo con l’iniziativa da parte del governo centrale. < Fare questo significa imbattersi nelle chimere del falso Dio… > Incontri ravvicinati di terzo tipo(?). < E ciò significa nuova guerra. A questo punto mi chiedo se non sia il cado di andare a prendere la testa del loro capo e concludere il tutto. > Con la loro completa distruzione o meno. < ….. > Non dice nulla alle sue successive esternazioni, limitandosi a pensare, a fare sul il concetto espresso. < Anche saggia. > Oggi ha fatto davvero bingo. < Anche tu fai parte di quelle persone che sono state imprigionate in un cristallo per tutti e dieci questi anni? > Domanda, non capacitandosi come ciò sia potuto accadere. Anche Furaya ha subito lo stesso destino. Mattyse, Sango. Lui no. Ma forse è stato un bene. Gli è servito per maturare. < Praticamente sei un’altra Sango… > Dice ad alta voce, riferendosi alla ragazza dalla chioma rossa che dovrebbe avere una quarantina di anni. < Pensiero ad alta voce… > Ha conosciuto tutte milf(?) e la cosa gli piace(?). < Una Hyuga? > Resta stupito. < Conoscevo un certo Ichirou Hyuga. Ma non so se è sopravvissuto alla guerra… > Era con lui a difendere il monte dei volti. Da allora, mai più visto. < Dyacon Sabaku… > Si presenta anche lui, mantenendo un tono di voce quieto, pacato, fissandola in volto. [Chakra Off] [marciapiede vicino ai locali.] <e dove hai passato la maggior parte del tempo Dyacon?> chiede la Hyuga incuriosita per poi sollevare le spalle <non lo vedo come un male se si paga poco> afferma la donna che ancora chiaramente si sta interessando alla quantità di soldi a sua disposizione. Rgiuardo al Dio la donna mugugna sentendo quelle parole come se mancasse un dettaglio in questo discorso <in realtà sembra che lo abbiano abbattuto, questi festeggiamenti sono proprio per tale motivo, per la liberazione dal suo giogo, le bestie fuori sono solo un lascito della guerra> anche se è davvero così semplice? E poi quella domanda, la domanda di uno che sa che le persone sono rimaste imprigionate li sotto, cosa più unica che rara <cosa?> per un secondo si irrigidisce come se le fosse arrivato un allarme per prepararsi a scappare ma poi sentendo la voce Sango capirebbe. Abbassa le spalle e prende un lungo respiro <quindi conosci Sango> e anche Ichirou ma è strano: SAngo le ha detto che stava da Ichirou l'ultima volta, se questo l'ha visto e non gli ha detto c'è un motivo che non deve dare per scontato <era un tuo amico?> domanda la donna ancora un poco guardinga. Comunque, se sapeva di Sango e di questa storia e fortunatamente lei sa che Sango ha detto il suo nome vero ad un numero limitato di persone. Ancora rimugina su cosa dire e se creare un'altra persona che sapesse del suo passato poi sospira <si> le sembrava sincero quando parlava del suo villaggio. [ch off] [Piccola Oasi] Camminano lungo il lato della strada e facendo attenzione a non urtare nessuno della folla, continua a chiacchierare con la sua nuova conoscenza. < Dove ho passato la maggior parte del mio tempo? > Ripete quella domanda, riflettendoci un attimo sopra. Nella testa prende forma una sorta di linea temporale che prende in considerazione l’ultima decade. < Prima ho vagato… > Quando tutti i villaggi erano stati distrutti e le chimere la facevano da padroni. < Poi sono arrivato qui… > Le mani e le braccia gesticolano per dare più enfasi al suo discorso. < Kagegakure è diventata la mia nuova casa… > Precisamente nel distretto riservato a Suna. < Soprattutto grazie al Kazekage. > Figura molto importante nella sua vita, come Furaya del resto. < Sì, conosco Sango. > La ragazza dai capelli rossi che mostra molti meno anni di quanti ne abbia effettivamente. La cura criogenizzante in cui molti Shinobi sono caduti, ha messo in mostra dei risvolti da non sottovalutare. < Immagino che anche tu non hai vissuto il cambiamento e ti sia risvegliata in un anno in cui esistono addirittura i telefoni… > Quel sorriso si amplia ancora di più, ma senza guardarla in volto. E’ conscio di avere accanto un’altra persona il cui scorrere del tempo è stato fermato. Sospeso. Una clessidra dove la sabbia ha cessato di cadere. < Va bene lì? > Indica con un cenno del mento un’insegna recante il nome “Ocha”. Una sorta di casa del tè. < Quindi il falso Dio è morto? > Sgrana gli occhi, non avendo capito l’importanza di quest’informazione. Non la sapeva. La sta apprendendo solo ora. < Bene. > Ringalluzzito da ciò(?). < Allora uscirò fuori Kagegakure per andare a cancellare il suo lascito… > Ovvero sterminare le chimere. Fino ad ora ne ha uccise due da quando i villaggi si sono riuniti tutti sotto un unica bandiera se così si può definire. < Anche tu conosci Sango? > Lo deduce dal modo in cui l’ha detto. Piccolo il mondo eh? < Non proprio un amico. Un conoscente. > Amicizie sono altre. < Tu che fai parte del suo clan. Sai se è ancora vivo? > Semplice curiosità la sua, nulla di più. [Chakra Off] [marciapiede vicino ai locali.] Scuote la testa per quanto riguarda al vivere il cambiamento <no> annuisce allo stesso modo enfatizzando la risposta. <ero a combattere una guerra, quando mi sono risvegliata era tutto un nuovo mondo> non era più capo clan, non era più una ninja, non era più nessuno. Guarda l'insegna e annuisce e basta mentre sembra quasi entrata in un stato di trance che pone un distacco tra lei e Dyacon. <così si dice...e mi sembra che non sia una bugia considerando che i capi di questa polizia hanno davvero un quantitativo di chakra notevole, non sono riuscita a calcolarlo con misura, ma sicuramente sono più forti di quanto lo sia io ora> e poi sente quella frase, quella sciocca frase di andare fuori. <è una pessima idea se posso dirtelo> ma lo dice comunque <stare la fuori senza supporto, completamente in balia di qualsiasi evento e pericolo non solo derivate dalle chimere ma da un mondo che probabilmente per la sopravvivenza stessa contro le chimere si è fatto più selvaggio ed aggressivo. Sono uscita dal villaggio per provare a tornare a Konoha, ma credo che per i miei obbiettivi mi convenga rimanere qua e risolvere i problemi che ci sono all'interno> Sospira e guarda il ragazzo corrugando la fronte <si> la conosce più o meno, dopo quella guerra, incredibilmente sta iniziando a conoscerla di più. <ho un po' di problemi con il mio clan per ora...ma andrò a controllare in ogni caso> [ch off] [Piccola Oasi] < Ah è vero, la vostra innata. > Non ricordava che gli Hyuga erano in grado di vedere attraverso la pelle e le ossa di un corpo umano. Quella vista così particolare gli consente di avere piena visione sul chakra e tutti gli tsuubo. Tecnica affascinante. < Se a te sta bene, allora entriamo pure! > Afferma, volenteroso di dimezzare le distanze che lo separano dall’obiettivo. < So benissimo che è una pessima idea, Kagura. > La chiama per nome, prendendo in tutta autonomia quella libertà. Neanche fossero diventati intimi. < Eppure uscendo da queste mura, ho ritrovato amici e persone che credevo fossero morte. > Quando è andata alla cascata dell’epilogo ha ritrovato Keiga: amore scomparso e riapparso con somma gioia; Furaya e Mattyse invece li ha rivisti nelle rovine del vecchio tempio del fuoco. E’ ovvio che oltre ad incontrare loro si è imbattuto anche nelle chimere del falso Dio. Pericolo di cui ha sempre tenuto conto, senza mai sottovalutarlo. < Ti ringrazio per la premura e l’avviso, ma ho già deciso. > E non tornerà indietro. Neanche se l’ordine dovesse arrivare direttamente dal Kazekage in persona. E’ fatto così: ribelle e dannatamente cocciuto. < Mmm… > Aggrotta la fronte nel sentire come l’altra abbia dei problemi con i componenti del suo clan. Non indaga, non dice altro, avvertendo chiaramente la chiusura da parte della Hyuga sull’argomento. < Siamo arrivati… > Blocca l’incedere, fermandosi di fronte l’entrata del locale. < Dopo di te… > Allarga il braccio destro oltre il rispettivo fianco, dando modo alla donna d’entrare. Non è un gesto di galanteria o gentilezza. Queste cazzate non fanno parte della sua natura. Semplice abitudine. < Mettiamoci seduti e rilassiamoci… > E così, passerebbe il pomeriggio assieme alla Hyuga, tra una chiacchiera l’altra, sorseggiando del tè di ottima - speriamo - qualità. [X] [marciapiede vicino ai locali.] Mekura lo fissa sempre più preoccupata delle convinzioni di questo giovane non va bene ma non può impedire alle persone di andare dove vogliono anche se a morire, come Sakir del resto. Poi sente quella affermazione e ripensa a quelle persone che si trovano ancora la fuori, forse. Annusice e si fa servire il tè rimanendo pensierosa per tutto il tempo, poi prende un lungo respiro e si decide ad prirsi un poco alla verità, del resto potrebbe fare la differenza che cambia l'ordine delle cose. <...Dyacon ascolta, lo so che ci siamo appena conosciuti e non dovrei neanche chiederti queste cose. Ma, ho bisogno se devi uscire che tu provi a passare per la vecchia Konoha> spiega la donna a bassavoce per non farsi sentire. <da quelle parti ci dovrebbero essere delle persone del passato ancora in giro, per la cronaca sono Furaya e uno dai capelli bianchi che sta di solito insieme a lei> prende un lungo respiro e continua a parlare <di a questo che ho trovato il modo di trovare sua figlia...ma vorrei che venissero al villaggio per la loro sicurezza> la faciliterebbe molto questa cosa, perché se tutto va bene non dovrà scendere troppo a patti con il diavolo per avere Aya a casa e fare in modo che loro siano al sicuro. <ti sto chiedendo tanto e non sei tenuto a farlo, però mi aiuteresti molto, aiuteresti molte persone> spera solo che tutti e due non siano così testardi come sempre. per il Resto il tè è piacevole, più per la piacevole compagnia che per altro. [end]