Giocata del 24/02/2021 dalle 14:40 alle 17:40 nella chat "Segrete"
Il cielo grigio non aiuta molto a rendere quel luogo più ospitale di quello che già non è. Anche dentro le mura di quelle prigioni si può sentire il rumore del mare e dei gabbiani, ma in un modo tetro, quasi spettrale. L’umidità si attacca alla pelle, quell’odore di chiuso e muffa che ti riempie le narici, si attacca al tuo essere come per corromperlo. Sei lì ma ancora ti stai chiedendo perché non sei rimasto a Kagegakure a berti un goccetto. Hai letto quel messaggio per tuo Nonno, ma lui sembra non volerne avere niente a che fare. Cosa c’entra? Perché una prigione di massima sicurezza ha richiesto la sua presenza? La curiosità a volte è una brutta bestia. Hai deciso di fingere di essere un delegato, essendo il nipote, e loro hanno accettato. Loro. Figure che non chiameresti mai per un’uscita di divertimento. Ti hanno messo i brividi già solo respirando, come una repulsione naturale. I tuoi passi rimbombano ad ogni gradino di quelle scale che scendono. Rumore anche di qualcosa di viscido che di tanto intanto cerca di farti scivolare. Una guardia davanti a te, armata di tutto punto, ti fa arrivare ad un corridoio. Indica. Non parla, non gli serve. Apre quella inferriata che conduce alle celle dei detenuti, un lungo corridoio di una ventina di metri e alto abbastanza per farti passare a schiena ritta. Non ti accompagna oltre la guardia. Rimane lì attendendo il tuo passaggio per chiuderti la grata alle spalle. <Ultima cella sulla destra, hai massimo un’ora.> sentiresti come una sentenza di morte. Voci di persone malate, doloranti, non certamente una spa a quanto pare. Sta a te muoverti adesso, forse era meglio farsi gli affari propri. [Ambient per Rasukaru, per qualsiasi domanda Discord is the way! <3]
Che bel posto le isole Hozuki, il sole è proprio nascosto in alto ed il nostro caro vecchio Rasukaru non ha la minima idea per cui si trova in questo orribile posto pieno di prigioni, guardie, mostri e poco altro. Nemmeno una bella ragazza! Il suo passo è lento, molto cauto mentre segue la guardia standole al fianco, il suo nuovo amico non sembra essere di molte parole, quindi i suoi occhi si muovono quasi senza sosta all'interno delle orbite mentre la sua curiosità lo porta a guardare ogni piccolo particolare nella struttura di ciò che lo circonda. Chi voleva parlare con suo nonno? Cosa vorranno mai da quel vecchiaccio? Si ferma un attimo ad ascoltare le parole della guardia dopo che egli ha aperto l'inferriata, gli occhi ed il suo volto puntano difronte a sè, non osserva il volto della guardia prima di rispondergli < Sembra proprio una bella locanda, eh? > Potrebbe fare il comico, vero? Comunque, non accenna a muoversi < Aspetta un attimo, non si sa mai > Detto ciò porta entrambe le mani all'altezza del petto dove le congiunge in un sigillo, lo sguardo è tenuto fisso in avanti mentre le sue gambe sono leggermente divaricate con le punte dei piedi nella stessa direzione, per mantenere l'equilibrio. Si concentra mentre tenta di visualizzare nella sua mente le due forze componenti del Chakra: la mentale, immaginata come un grumo all'interno del cranio, e la fisica, come un grumo nello stomaco. Continua a fissare dritto, verso la fine del corridoio mentre si sforza nel tentativo di muovere questi due grumi come flussi in direzione del plesso solare, dove pian piano dovrebbero iniziare a congiungersi in una spirale che accelera sempre più mescondo entrambi i flussi in una sfera di colore azzurro, ovvero il chakra. Una volta fatto ciò, espirerebbe lasciando scomporre la sfera che dovrebbe iniziare a scorrere lungo tutti i condotti del chakra per irradiare gli tsubo dando nuova forza al ragazzo. Una volta eseguito il tentativo di impasto del chakra si volterebbe verso la guardia facendo un cenno di saluto con la testa prima di iniziare ad incamminarsi verso la cella da lui detta < Ultima a destra, capito > Un promemoria per sè stesso mentre i suoi piedi iniziano a muoversi in avanti. Indossa la maglia di un kimono rosso lasciata aperta, scoprendo una maglia grigia ed un paio di pantaloni color cachi che scendono fino alle caviglie, lasciando i piedi scoperti dove indossa un paio di sandali. Legato alla spalla ha il suo Jitte, mentre, dentro la cintura che tiene su i pantaloni ha due Kunai.[Tentativo Chk On][Equip: Legato a schiena: Jitte | Legato a cintura: Kunai x2]Un comico proprio, io consiglierei di andare ai suoi spettacoli. La guardia lo fissa, già gli rode di lavorare lì, se deve dare retta ad uno come lui tanto vale fare una strage, o almeno è quello che si legge nei suoi occhi. Il chakra viene impastato da manuale, andando a richiamare quella forza nascosta e dare nuova energia ai muscoli del vecchio Rasukaru. Si muove in avanti. Sulla sinistra, attraverso le sbarre di una cella, una mano cerca di acchiapparti <Portami via! Ti prego!> un carcerato, spaventato, pieno di lividi, con solo un panno a coprire le vergogne, ti fissa con gli occhi scavati, come di uno che non mangia da giorni. La barba incolta e sporca che si lega a quei capelli dismessi. Se tu l’avessi superato lui rimarrebbe a guardarti attaccato a quelle sbarre. Raggiungi l’ultima cella. Non senti rumori al suo interno. L’unica luce che filtra è quella del sole dietro le nuvole da una piccola finestra in alto. Un minuscolo quadrato bianco in mezzo a tutto quel nero. Sembrerebbe vuota se non fosse per quella voce che sembra provenire dall’oscurità < Non sei Juzo.> direbbe quella voce stanca, di un uomo sulla cinquantina ora che si fa vedere. Anche lui ha solo quel panno, umiliato nella carne come nell’anima. Due manette anti-chakra sono legate ai polsi mentre una catena lo tiene imprigionato ad un muro. Ad ogni passo sentiresti il rumore del ferro sulla pietra prima di vedere quell’uomo, gli occhi azzurri ma opachi che ti fissano < Avevo detto che avrei parlato solo con lui.> direbbe poi stanco e contrariato dalla cosa. < Che cosa vuoi? Guardie!> chiamerebbe i secondini per mandare via quella persona, ma…nessuno appare. Ora sei lì, davanti alla cella, con quest’uomo che non hai mai visto in vita tua. Segreti che tuo nonno voleva portarsi nella tomba a quanto pare.
Nemmeno uno sguardo viene rivolto verso la guardia, conscio del fatto che probabilmente lo vorrebbe vedere molto morto, soprattutto dopo la battuta. Piuttosto continua a camminare verso il fondo del corridoio, petto in fuori, posizione ben eretta e sguardo fisso difronte a sè, tutto direbbe che si tratta di una persona fiera e sicura di sè, o almeno è quello che lui vuole far credere. Pochi secondi dopo compare infatti una mano dalle sbarre di una cella che tenta di afferrarlo, i suoi occhi si spalancherebbero nel preciso istante in cui la noterebbe mentre distenderebbe leggermente le caviglie nell'aiutarsi insieme al bacino in un piccolo saltello laterale, quasi terrorizzato con il corpo piegato in direzione opposta alla cella nel tenersi il più lontano possibile fissando la mano. < Ma ti sembra questo il modo? > Dal suo tono di voce non si riuscirebbe a capire del tutto se esso è serio o meno, è particolarmente acuta, ma sembra quasi stia sgridando un bambino < Non si fanno prendere questi colpi alle persone, brutto e cattivo! Niente merenda oggi! > Beh, forse questa frase potrebbe chiarire il tutto, ma la sua espressione è dannatamente seria, probabilmente nemmeno lui è sicuro di stare scherzando. Fatto ciò si allontana velocemente fino al raggiungere la cella in fondo a destra, proprio quella che stava cercando. Essa sembra totalmente vuota in un primo momento, cosa che lo porta ad avvicinare il suo volto alle sbarre fino a quasi appoggiarlo su di esse per guardare meglio dentro. Non ha imparato niente dall'ultima cella? Comunque, i suoi occhi seguono il fascio di luce dalla finestra, finchè non vengono richiamati dalle parole di un uomo di mezz'età, si sofferma su di lui un po', stringe le palpebre nel tentativo di coglierne qualche particolare che gli possa permettere di riconoscerlo < Beh, tu non sembri nemmeno miss mese del calendario di Play Ninja > Lo fissa ancora un po' mentre l'altro chiama senza riposta le guardie, riporta la sua schiena in posizione eretta mantenendo lo sguardo sempre fisso, nel tentativo di sembrare una persona un po' più seria di quanto sia, incrocia addirittura le braccia < Questo ostello non ha un buon servizio, ma nemmeno tu sei una persona tanto carina > Il lato sinistro della sua bocca si alzerebbe in una specie di sorriso, forse ride alle sue stesse battute < Cosa vuoi dal vecchiaccio? Juzo è mio nonno, ma lui col ca' che viene fin qui > Adesso abbassa il volume della voce adesso < A malapena raggiunge il gabinetto quando deve andare in bagno, è proprio pigro> Detto ciò resta in silenzio in attesa di una risposta da parte dell'altro mentre gli occhi restano fissi: Non li trattano molto bene in questa prigione [Chk On][Equip descritto]Una risata, roca, seguita da un tossire potrebbe sentire il ragazzo dopo aver fatto quella battuta sul calendario. < Davvero divertente, hai il suo stesso umorismo..> si ferma un attimo per riprendere fiato < becero.> conclude prima di guardarlo < E così Juzo ha messo su famiglia eh..> direbbe studiandolo, cercando qualcosa di particolare. L’uomo si farebbe avanti, alla luce, mostrando quegli occhi castani e quella pelata luminosa. Il fisico, seppur mal nutrito, ha comunque una sorta di reminiscenza di un allenamento duro. Anche le spalle non sembrano essere state piegate dalla durezza del carcere < E si è davvero rammollito così?> quasi incredulo. Un cenno di diniego con la testa. < Il tempo non è stato clemente con lui… beh con tutti noi.> direbbe prima di dare la schiena all’uomo mostrando numerose cicatrici da frustate e bruciature < Eh sia allora…> direbbe solamente prima di guardarlo < Ti ha mai parlato della sua famiglia…la sua VERA famiglia?> domanderebbe voltando il busto ma lasciando il viso di profilo. Rimane in silenzio fissandolo. Si aspetta un no da quell’espressione che esce sul suo viso. Rimane in silenzio muovendosi e cercando di avvicinarsi alle sbarre. Ride, una risata da folle, da matto, con quei denti ingialliti e mancanti < oppure sei solo una pecora che ha deciso di vivere nell’ignoranza?> lo sfotte, lo provoca, insomma, non è una persona che potrebbe fare buone azioni quello.
Annuisce più volte al commento sul suo umorismo con un sorriso stampato sul viso < Proprio vero! E non hai sentito le battute migliori! > Socchiude un po' gli occhi nel momento in cui la pelata dell'uomo viene investita dalla luce, quasi come se lo accecasse. Lo sta facendo apposta? Bella domanda. Lo ascolta attentamente senza proferire parola,le braccia ben incrociate all'altezza del petto mentre lo fissa, non si lascia scappare nemmeno un movimento dell'altro, sta ancora cercando di capire chi diamine sia l'uomo che ha difronte. Si sofferma sulle cicatrici sparse in tutto il suo corpo. < Beh, il tempo non sarà stato clemente con lui, ma tu sei qua dentro e lui può cacare senza dare spettacolo a tutto il carcere > Si volta per osservare il corridoio percorso poco prima, sembra ospitare diverse celle. Porta ancora una volta in avanti la testa per avvicinarle alle sbarre, vuole osservare ben bene la persona che ha difronte, non è ben sicuro di quale famiglia stia tentando di svelargli l'esistenza, sembra stare ragionando mentre fissa la figura dell'altro, finchè non porta improvvisamente la schiena all'indietro, come se avesse appena avuto un'illuminazione < Ah! Lo sapevo! > Aspetta qualche secondo in cui mette in ordine i suoi pensieri < Lo sapevo che faceva parte di una famiglia mafiosa! Oppure è stato adottato? Si spiegherebbero tante cose! > A cosa si sta riferendo? Non conosce molti altri membri della famiglia del nonno per fare dei confronti sufficienti < Ed ignorante ci sarai tu! Che io ho studiato per diventare almeno Genin! > Wow! Ha ottenuto grandi risultati, nell'alto dei suoi 19 anni: Essere genin e saper leggere e scrivere. Comunque, la sua risposta dovrebbe far intendere che non ha probabilmente la minima idea di quello che sta dicendo, ed ovviamente nessuna idea di cosa voglia dire l'uomo difronte a lui [Chk On][Equip]Annuisce lentamente prima di fare un grugnito, che sia una risata o altro non è dato saperlo < Almeno io non sono stato un codardo come lui e non ho fatto finta di essere un’altra persona.> conclude prima di rimostrare la dentatura marcia. <…> lo guarda, inarca un sopracciglio < a quanto pare prima di figliare ha cagato via anche gli ultimi neuroni che gli erano rimasti, vedendo quanti ne sono arrivati a te.> Insinuazione la sua che si allontana da quelle sbarre, portandosi le mani scheletriche in grembo per via delle manette. < Juzo, come me, faceva parte di una famiglia molto importante, una famiglia che ha perso il suo smalto in questi dieci anni.> spiega tranquillamente mentre la voce si riempie di una nota di nostalgia < eravamo rispettati, temuti, amati, le nostre lame non avevano eguali, le nostre tecniche erano le più eleganti.> si umetta le labbra prima di fare un piccolo sorriso < coltivavamo i nostri giovani per renderli…perfetti.> e stringe le dita tra di loro prima di girarsi verso di lui < Io e Juzo, facevamo parte di questi…reclutatori.> fa un piccolo sorriso < ma ora è tutto finito per me, mi hanno preso, mi giustizieranno per crimini che non ho fatto.> si morde il labbro inferiore prima di osservare quella umida cella < Peccato… volevo dire a tuo nonno dove avevo messo la sua spada, Kishimaru…> ed ecco che butta l’esca, sperando nella stupidità ed ingenuità del ragazzo che si trova davanti a se, un leggero ghigno prima di umettarsi le labbra.
Non distoglie ancora gli occhi dell'altro mentre mostra un particolare disprezzo per suo nonno, si sofferma un attimo appena sente la parte sul cagare i neuroni, nel suo viso prende forma un'espressione parecchio confusa: le sue sopracciglia sono corrucciate mentre la bocca è stretta in un anello, mentre lascia uscire un < Uhhhhm> Aspetta qualche secondo prima di continuare a parlare < Lo sai che non funziona così con i neuroni, credo? > Fa una piccola pausa < E poi sono io l'ignorante che ignora, mah! > Commenta ascoltando tutto il resto, la mano destra si porta ora al mento per massaggiarlo nell'aiutarsi nel seguire il discorso, lo interrompe un secondo prima che parli della spada < Quindi lui reclutava macchine assassine con spade... > Fa una piccola pausa, per indicare con occhi e mento l'impugnatura del suo Jitte < Ed a me insegna a manganellare le persone? > Torna con lo sguardo verso l'altro uomo mentre nel suo volto si fa spazio un sorriso totalmente pieno, che si trasforma subito in una sonora risata < Proprio una cosa dal vecchiaccio! > Sembra rispetti molto suo nonno, vero? I suoi occhi però si illuminano appena sente della spada, la sua lingua scorre lentamente tra le labbra per umidificarle < Uh? Spada gratis! > Dovrebbe essere un pensiero tra sè e sè, ma l'ha detto ad alta voce, non curante di chiunque altro possa ascoltarlo < Che ne diresti di dirlo a me? Gliela riporto io, giurin giurello > Avvicina l'orecchio alle sbarre e fa cenno all'altro di avvicinarsi anche lui, perchè è giusto così < Susù, sono una persona di fiducia io > Detto ciò attenderebbe ulteriori comunicazioni dal vecchio amico di suo nonno. [Chk On][Equip]Sembra quasi ignorarlo quando si mette a fare quelle precisazioni. Rimane in silenzio prima di osservare quel Jitte che si porta dietro < Ha addirittura rinunciato alla via della spada> sputa per terra. Bene, è il momento di rovinare quella sua sorta di maschera, come giusto che sia. Il ragazzo sembra interessato e la cosa non fa che portargli piacere, piacere nel mettere sulla strada dei Koshirae qualcuno che non doveva esserci. Lo osserva prima di avvicinarsi lentamente. Poggia le mani sulle sbarre prima di alitare al suo orecchio, un odore rancido, privo di qualsiasi protezione < A Kagegakure…nel deposito delle armi Civili…l’ho lasciata lì…> inizierebbe a dire < la riconoscerai, ha l’elsa nera con rifiniture di sakura dorate.> la descrive ora prima di trattenere il fiato < ma non puoi portarla via così come se niente fosse, dovrai scambiarla…> un altro sussurro prima di un ansimo < e non è un lavoro da fare da soli..> non sta parlando al nonno ora, non è un messaggio per lui ma per lo stesso Rasu che adesso si trova così, in balia di uomo che tutto ha tranne che bontà d’animo. Si ferma. Si umetta le labbra prima di continuare < quando l’avrai in pugno…concentrati, da bravo genin, il tuo chakra verso il terzo occhio…> e si toccherebbe la fronte con le dita della mano destra < e saprai la verità…> detto questo proverebbe a dire altro l’uomo ma un rumore di un cancello che si apre attirerebbe la sua attenzione allontanandosi dalle sbarre < Tempo scaduto.> direbbe quella guardia avvicinandosi cercando di dare una manganellata ad un carcerato che si era avvicinato < Devi andartene.> e detto questo indicherebbe la porta da dove era venuto, intimandolo di allontanarsi e di uscire dalla prigione. Chissà cosa farà Rasu, chissà che cosa avrà in mente l’uomo, chissà cosa succederà in futuro [Fine ambient, in attesa di End, ggwp! ]
Segue la traiettoria dello sputo a terra con gli occhi, prima di alzare le spalle come se se ne stesse fregando di ciò che sta dicendo l'altro < Sai che grande cosa, con la giusta mano questo Jitte può fare più danni, e fa scrocchiare gli avversari, è divertente! > Commenta mentre adesso resta serio ancora un po' nell'ascoltare le indicazioni del vecchio che ha difronte, chissà cosa gli sta facendo fare. Il giovane Rasukaru non ne ha la minima idea, ma nel suo cervello sembra tutto un'ottima idea comunque, annuisce ascoltandole < Mi porterò qualche ferro vecchio > Guarda bene l'uomo che ha difronte prima di continuare a parlare < Tanto, vedendo come sei messo tu non può che essere qualcosa di ridotto veramente male > C'è del tono di sfida? Probabilmente sì, non sta esprimendo disgusto verso l'altro, anzi, è curioso per via della situazione. Dal suo volto si può notare che sta ascoltando ogni singola parola dell'altro < Terzo? Io ne ho solo due, non so tu > Che non lo stia prendendo sul serio? Non è dato saperlo < Stare qua ti deve aver fatto diventare tutto pazzo, poverino > Si volta di scatto verso la grata che viene aperta, seguita dalla voce dell'uomo che lo ha accompagnato poco prima, nel suo volto torna ancora una volta un sorrisetto rilassato, ruota l'intero corpo verso l'uscita iniziando ad incamminarsi < Ti saluto il nonno allora! Magari si sente fortunato a non essere qua! > Molto probabilmente non dirà mai tutto ciò a suo nonno, nel migliore dei casi lo farà solo dopo aver preso la sua spada, ed averla rivenduta ovviamente. < Arrivo! > Accelera il passo verso l'uomo che incalza la sua fuoriuscita, sembra quasi rilassato, non turbato da queste parole, ma cosa deciderà di fare dopo queste cose? Deve trovare qualcun altro che gli copre le chiappe?[End]