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con Furaya, Ryuji

Il mondo moderno ha dimenticato quanto gli ospedali fossero pieni di gente tornata dalle missioni, dai combattimenti e dalle guerre. Finalmente, riescono a mantenere un tenore di vita piuttosto stabile, evitando che gran parte della gente muoia anche grazie alle tecnologie avanzate. Tuttavia, nel momento in cui Ryuji si troverà nei pressi dell'ospedale - per un motivo o per un altro, a sua discrezione - si renderà conto del trambusto generale al pronto soccorso. Il sole brilla alto nel cielo, nascosto ogni tanto dalle nubi, non dando neppur l'impressione che stia per piovere o che abbia intenzione di farlo. Quindi, in via del tutto apparente, esternamente all'edificio bianco che conta un gran bel numero di stanze per riuscire a curare quante più persone possibili è tutto molto tranquillo. Le voci concitate dei medici all'interno fanno presagire un: <CODICE ROSSO!> per via del quale alcuni pazienti nella sala d'attesa si scansano immediatamente, facendo passare una barella su cui giace un uomo che, lamentandosi, si tiene un braccio. Qualora il nostro Uchiha s'avvicinasse, potrebbe notare ben altre ferite, alcune delle quali anche piuttosto gravi. La hall principale non è molto affollata se non fosse per il passaggio del lettino con attorno un medico ed un'infermiera, i quali son cinerei in viso per via della situazione. Poco più in là, in prossimità del bancone centrale ricurvo, dietro al quale spiccano computer e assistenti amministrativi, altre due barelle sono occupate da uomini che riversano nelle stesse condizioni. Puoi dare una mano? [ Ambient per Ryuji ]

16:14 Ryuji:
  [Ospedale] Oggi è una bella giornata per salvare delle vite! -cit- qui dove il buon Uchiha si trova nell'ospedale di Kusa, intento ad eseguire qualche semplice pratica di amministrazione per via del suo studio e della carriera medica che ha intenzione di intraprendere. In questo momento veste di semplici abiti comuni come tanti altri, un maglioncino cardigan nero a maniche lunghe, un bracciale attorno al polso destro e un pantalone nero lungo con una cintura bianca attorno alla vita per spezzare quella figura total Black con anfibi neri - ma guarda - ai piedi con i capelli neri lasciati sciolti e tirati all'indietro. In questo momento è semplicemente di passaggio per la zona ospedaliera, zona in cui studia ormai da parecchio tempo per essere pronto a diventare un effettivo medico. è infatti quando quelle barelle passano con il codice rosso: che si sposta per cercare di fare spazio al passaggio cercando comunque di seguirle per vedere che cosa sta accadendo ed una volta arrivato in ambulatorio provare a tenersi ad una distanza di sicurezza per permettere i medici di lavorare, stando molto attento cercando di esaminare con i proprio occhi celesti le varie ferite dei tre pazienti:notando di come uno di loro si tenga il braccio provando però a verificare le altre ferite visibili ad occhio nudo. Lo sguardo va immediatamente verso al dottore e all'infermiera, inarcando un sopracciglio e facendo una piccola smorfia nel vedere di come stiano fermi e sbiancati. Lui ha sempre cercato di modulare il proprio comportamento per evitare che ciò accade, un medico deve sempre tenere tutto quanto sotto controllo e non dimostrare esitazione o agitazione nemmeno con reazioni automatiche del corpo: per questo cercherebbe di fare qualche passo più in la <Preparare tre sale operatorie con urgenza, somministrare ai pazienti antidolofici senza perdere tempo.> cerca di dare consigli, seppur vorrebbe che siano 'ordini' ma essendo un mero studente non può dare ordini: solo ricordare cosa si dovrebbe fare. Gli da un tremendo fastidio vedere un medico e un infermiera osservare bianchi un solo paziente quando ve ne sono altri due, quindi non può non prendere parola. Ha studiato per tanti anni e si è preparato fisicamente e mentalmente per questo <Verificare se il paziente è cosciente e chiedere cosa è successo se lo fosse, controllare reattività delle pupille, delle funzioni motorie e nervose.> parla a voce alta per ricordare al dottore e all'infermiera ciò che va fatto, aggiungendo subito dopo <Sono studente di medicina preparato per dare il Test. I pazienti sono tre e voi attualmente due ho il permesso di aiutare manualmente?> chiede cercando di mantenere la calma ed esaminare i vari pazienti, con il nervosismo e l'adrenalina che iniziano a scorrere nel suo corpo ma che cerca quantomeno di nascondere per apparire calmo e sicuro di se. <Non c'è tempo da perdere>

Per quanto riguarda la teoria, Ryuji è piuttosto pratico. Ha passato molto tempo a studiare dai tomi di medicina, sarebbe strano il contrario. S'appropinqua immediatamente a svolgere quello che potrebbe ben presto diventare il suo mestiere. La sala d'attesa è gremita, adesso, di pazienti che squittiscono o che confabulano tra di loro per riuscire a capire cosa sia potuto accadere di tanto grave. Il lettino preso in custodia dal dottore e dall'infermiera viene spostato in fretta e furia verso il corridoio, intimando con ben poco garbo alla gente di spostarsi immediatamente da lì. L'infermiera mantiene le mani guantate, assieme ad un asciugamano ormai divenuto cremisi, sul petto del malcapitato per cercare di tamponare la ferita e arrestare quanto meno l'emorragia prima di riuscire ad adoperare il chakra medico che tutti conoscono. Di conseguenza, non è importante che Ryuji si rivolga al duo formato da medico ed infermiera, dal momento che loro si stanno già occupando d'un altro paziente. Non abbiamo mai detto che sarebbero rimasti fermi a guardare il lettino, bensì che stavano già muovendosi verso la prima delle sale operatorie del piano. <Non ti preoccupare per noi, ragazzo! Occupati degli altri!> Gli bercia contro, affannato e frettoloso, l'uomo dal camice bianco affiancato dall'infermeria, sparendo nella prima sala operatoria libera. Il secondo paziente, invece, posto sotto gli occhi del nostro Uchiha di fiducia, presenta delle ferite meno gravi dell'altro. Il di lui addome è cosparso di piccole ferite da taglio paragonabili a dei graffi superficiali, assieme a degli ematomi ad altezza delle costole. Non si tratta del Codice Rosso citato prima, tuttavia si ha necessità anche d'aiutare un paziente che riscontra ferite meno gravi. Nessuno deve essere lasciato da solo e privato delle cure. Sopraggiunge un novizio, un medico entrato sicuramente da poco, piuttosto giovane con un'età che s'aggira attorno alla trentina. Appare magrolino, smilzo, con i capelli castani a caschetto ed un paio di occhialetti rotondi che ne coprono le iridi scure. Tira su col naso, schiarendosi altresì la voce mentre s'affianca al diretto interessato. <Lascia che al codice rosso ci pensino loro- ehm?> Indirettamente gli sta chiedendo il nome. <Noi due possiamo pensare a questi qui. Ho già analizzato parte delle loro ferite.> Il dottorino s'avvicina all'altro paziente, in sala d'attesa ancora. C'è qualcosa che non va? Qualcosa non torna? Un buon medico lavora sempre in questo modo o c'è altro che possa fare? Ryuji potrà osservare sia l'uno che l'altro paziente assieme ai modi di fare del medico, privo dei consueti guanti in lattice alle mani che si spinge gli occhialetti su verso la fronte. [ Ambient per Ryuji ][ Per dubbi/domande inerenti alla quest: missiva o discord ]

16:57 Ryuji:
  [Ospedale] Lo sguardo resta attento alle varie ferite che sono li presenti, facendo un piccolo sospiro mentre il medico gli dice di occuparsi degli altri. Scuote il capo <Spero per lui che sia il primario, consentire ad uno studente senza pratica di occuparsi di feriti...gli porterà guai> un mugugno che mantiene a bassa voce per non farsi sentire, socchiudendo gli occhi e quindi portandosi a guardare l'altro ferito cercando di avvicinarsi a questo. Le mani andrebbero in tasca per prendere l'elastico dei capelli che di solito usa per farsi i man bun maschili, cercando dunque di alzare le proprie braccia così da passarselo un paio di volte dietro i capelli e legarla in una coda di cavallo alta. Subito dopo cercherebbe di andare alla ricerca di uno sportello dove poter prendere i guanti, così da inserirseli e assicurarsi che questi aderiscano per bene per poter guardare dunque l'uomo li vicino <Ryuji, Ryuji Uchiha> si presenta invece verso l'altro medico dunque: andando a guardare meglio l'altro e replicare con un sopracciglio inarcato <Che tipo di ferite hanno allora? C'è una cartella che posso leggere?> nel caso non si ricorda tutto quanto in maniera automatica, anche se dovrebbe. <Non dovrebbe mettere un paio di guanti?> chiede mentre cerca di andare ad avvicinarsi meglio al paziente <Salve signore, oltre al dolore sente altri problemi per caso?> un interazione con il paziente è importante tanto quanto un accurata fisica medica dopotutto, cercando di mostrare un caloroso e amichevole sorriso verso di questo: lasciando cadere quella maschera di serietà al fine di poter legare con i suoi pazienti.

Il dottore dagli occhiali tondeggianti si sofferma sulla figura di Ryuji, abbassando un pochino il capo per guardarlo da sopra l'accessorio. <Ryukichi-san è preparato, dunque non temere. Ha valutato anche lui le ferite dei pazienti> Indicando i due che sono stesi sul lettino. <deducendo che possiamo occuparcene anche noi novizi.> Seppur Ryuji come tale non potrebbe ancora definirsi, non automaticamente. Il ragazzone lega i capelli e acciuffa un paio di guanti che gli verrebbero forniti tranquillamente anche dalla reception, avendone sempre a portata di mano trattandosi d'un ospedale ben fornito. <Okay, io sono Makoto-san.> Si presenta a sua volta, saltando immediatamente i convenevoli. Dalla tasca del camice, tira fuori un paio di guanti che inserisce rapidamente, proprio come l'Uchiha, facendoli ben aderire tra le dita e sul palmo, in modo che non gli siano d'alcun impedimento. Solleva persino le mani mostrandogliele adesso guantate di quel consono materiale bluastro. <Sono dei muratori che stavano lavorando ad una struttura qui vicino. Dovevano assicurarsi che le impalcature fossero stabili e rigide, ma a quanto pare non lo hanno fatto e sono cadute.> Spiega al suo indirizzo mentre inizia a tastare con molta calma il fianco violaceo e giallastro d'uno dei due pazienti, precisamente quello sotto al naso di Ryuji. Makoto-san si dimostra essere veramente poco empatico nei confronti di quel che è accaduto, tanto da mostrare un'espressione piuttosto neutra. Avrebbero dovuto fare maggiore attenzione, mentre adesso lui è costretto a fare il lavoro sporco per aiutarli a rimettersi in sesto. Questa è una delle interpretazioni che il nostro protagonista odierno potrebbe dare, valutando la faccenda. <Guarda> Indica il fianco del paziente, il quale si lamenta e getta un grido di puro dolore quando gli sfiora il costato. <ci sono almeno un paio di costole rotte ed un altro paio incrinate. Portiamo nella sala operatoria più vicina, devo intervenire con le mani terapeutiche. Qualunque movimento inconsulto potrebbe danneggiare irrimediabilmente il polmone, quindi dobbiamo fare parecchia attenzione.> Il paziente a cui Ryuji si rivolge, lo stesso che pare stia soffrendo le pene dell'inferno, strizza gli occhi e cerca d'aprir bocca per parlare. Interviene immediatamente Makoto-san, il quale adopera un tono pressappoco burbero per invitarlo al silenzio. <Non faccia inutili sforzi.> Facendo poi schioccare la lingua sul palato. "Ngh-- La gamba..." confessa però l'uomo ferito, indicandogli la destra con un cenno lieve del capo. <Spingi questa barella, io porto l'altro.> Pronuncia alla volta di Ryuji, cercando di mettersi subito all'opera. Inizierebbe a spingere il lettino verso uno dei corridoi alla loro destra, aspettando che anche l'Uchiha faccia lo stesso e s'adoperi di conseguenza. <Conosci il chakra medico, vero? Sai utilizzarlo?> E' una domanda ovviamente importante e ne attende la risposta mentre s'avvicinano sempre più alla sala preposta al loro lavoro successivo. [ Ambient per Ryuji ][ Per dubbi/domande inerenti alla quest, utilizza le missive o discord ]

17:56 Ryuji:
  [Ospedale] Attento alle parole dell'altro, facendo un piccolo sospiro <Tecnicamente sono ancora uno studente.> giusto per voler essere preciso, perchè nella medicina è richiesta precisione. Ma questo 'Ryukichi' comunque è stato informato, in quanto di sicuro si è presentato come tale. Fa un breve sospiro mentre continua ad ascoltare le parole dell'altro medico, seppur ciò che egli dice andrebbe a fargli fare una piccola smorfia <Non importa il modo in cui si sono fatti male, il compito dei medici è curare.> non è loro il compito giudicare il come o il perchè qualcuno si fa male, il loro compito è curare tutti coloro che entrano. Le proprie mani andrebbero a contare le varie costola, cercando di metterci precisione ma esitando appena un po': quell'esitazione tipica di chi ha teoria ma non ha esperienza, volendosi assicurare di aver contato giusto <Ha anche una gamba ferita> non vuole azzittire l'altro dunque, cercando in ogni caso di ottenere quante più informazioni possibili andando quindi a spingere la barella per dirigersi verso una delle sale operatorie <Ha altre ferite? O la gamba è l'unica? Non si sforzi troppo però> su quello da ragione all'altro medico, non vuole che si sforzi troppo lasciando dunque che si incammini con la barella verso la stanza dell'ospedale <No, conosco solo il procedimento teorico ma non l'ho mai utilizzato ne mi sono mai esercitato. è più sicuro che ci pensi lei mentre io mantengo il paziente stabile> questa è la logica che riesce a trovare dietro questo momento, finchè si tratta di pratica semplice va bene: Ma già non si sente sicuro se la sua prima pratica deve essere su un vero paziente con vere ferite che se aggravate potrebbero portare alla morte.

Arrivati all'ingresso della sala operatoria, Ryukichi apre la porta e permette alla barella di passare oltre. Attende anche l'arrivo di Ryuji con il secondo paziente, per poi richiuderla rapidamente alle loro spalle. La stanza è ovviamente sanificata al centoun percento, rimuove i guanti e porta le mani in un lavello metallico lì vicino. Inizia a lavarle con vigore, cercando di togliere qualunque residuo di sporco possa esservi tra le dita. Dopo aver fatto ciò, si apposta di nuovo in prossimità delle barelle, alzando gli occhi verso il nostro carissimo Uchiha. <Oh, non sai quanto ti sbagli. Se non inizi a fare pratica sulle persone realmente ferite, non inizierai mai il tuo percorso da medico e resterai soltanto un praticante.> Un piccolo sogghigno compare sul viso del medico, portando le mani ad altezza del costato incrinato e danneggiato del paziente. Il secondo è al momento stabile e dorme tranquillo, probabilmente sotto morfina per lenire qualunque dolore stia provando. Le di lui mani sostano ad una distanza di qualche centimetro dalla pelle giallastra e violacea, ovviamente ferita, in modo che la pelle non sia mai a contatto nella sua totalità con quella dell'uomo. Incanala il proprio chakra lungo le braccia, adoperando quello che diventerebbe verdastro, definito il chakra medico per eccellenza. <Devi fare la stessa cosa. Se non sei sicuro del costato> Trattandosi d'una ferita certamente più grave d'una gamba rotta. <adoperati sulla sua gamba. Ti seguirò io, quindi è inutile che inventi altre scuse per cercare di scampartela. Direi che è arrivato il momento della tua prova pratica, senza se e senza ma.> Tira su col naso, muovendo gli occhiali che verrebbero altresì spinti in alto, evitando che possano cadere sul corpo del paziente, il che renderebbe vana la cura che sta effettuando. <Concentra il tuo chakra attorno alle mani, poi spingilo verso l'esterno. Non devono mai entrare in contatto diretto con il corpo del paziente.> Sancisce, rendendo forse una pratica simile troppo facile rispetto a quello che davvero è. Non accetta repliche, deve imparare e qual miglior metodo se non quello pratico direttamente sulla vittima d'un incidente? Le ferite non sono veramente così gravi, certo rischia che lo diventino, ma non è in pericolo di vita per adesso. Inoltre, gli ha ceduto la gamba che sembra non aver subito eccessivi traumi. Si tratta sicuramente di una microfrattura e non d'una frattura scomposta, vi è un trauma da botta che ha sicuramente incentivato il danneggiamento interno dell'osso. Niente che una pratica simile non possa rimettere in sesto. Dai, Ryuji, possiamo farcela! [ Ambient per Ryuji ][ Per dubbi/domande inerenti alla quest, utilizza discord o le missive ]

19:21 Ryuji:
  [Ospedale] Avanza assieme alla barella, lasciando il paziente all'interno della stanza per poi spostarsi assieme all'altro verso la stanza con il lavello procedendo a lavarsi per bene le mani dopo essersi tolto i guanti, sfregando le proprie dita e facendole passare tra di loro assieme al sapone medico disinfettante, procedendo poi a tenere le mani ad altezza del campo sterile come ha studiato <Ne sono consapevole, ma pensavo che avrei iniziato la pratica su ferite meno gravi...e con medici esperti a farmi da tutori> si insomma fare esperienza con un iniziato...giusta poca pressione sulle spalle, ma è anche vero che si è allenato e ha studiato molto proprio per allenarsi ad essere pronto dal punto di vista psicologico: cosa che appunto cerca d fare. Gli occhi azzurri scruterebbero bene il chakra medico che questo andrebbe a richiamare, prestando molta attenzione a come questo avvicina quel chakra medico vicino al corpo altrui: ascoltando quindi la spiegazione che questo va a dare <Non ho intenzione di scamparmela...sono solo preso alla sprovvista. Farò del mio meglio.> per come lui può comunque. Alzerebbe quindi il braccio destro mantenendolo all'altezza della zona sterile: provando quindi a formare il mezzo sigillo della capra. Tenterebbe quindi di richiamare la propria concentrazione, nel focalizzare la sagoma del proprio corpo e con essa anche le due energie fondamentali: quella psichica situata all'altezza della fronte dal colore verde menta, immaginandola da un aura tenute come le onde del mare mentre proverebbe ad immaginare anche l'energia fisica all'altezza del ventre dai colori rossi e sgargianti con un aura simil fiamme. Proverebbe dunque a concretizzare queste due energie, provando a muoverle verso la bocca dello stomaco cercando di unirle tramite un moto vorticoso antiorario per fonderle in una sola ed unica entità: ovvero il chakra <Ok...sono pronto.> ha letto la teoria su come si fa, quindi pronto ad avvicinarsi e portare la mano vicino alla ferita: prendendo un bel respiro. [Tentato impasto chakra]

Il Genin porta le mani al centro del petto, formando soltanto il mezzo sigillo caprino. Inizia ad immaginare le due sfere, rappresentati la forza fisica e quella spirituale, le quali vengono poi unite in prossimità del plesso solare per dar vita al Chakra. Il procedimento viene svolto con efficacia, riuscendo dunque a farlo entrare in circolo. Adesso, deve soltanto assicurarsi di riuscire nel suo obiettivo. Se soltanto si girasse a guardare in direzione di Ryukichi, potrà vedere le sue mani continuare a tingersi di verdognolo. La ferita su cui sta lavorando assumerebbe un colorito diverso, iniziando a far riassorbire l'ematoma. Dal violaceo, inizia a schiarirsi, segno inequivocabile che sta riuscendo a medicare nel migliore dei modi. Non solleva il capo dal suo paziente, dato che deve lavorare come si deve e ha bisogno di maggiore concentrazione. Ha dato i giusti insegnamenti anche a Ryuji, il quale deve soltanto adoperarsi per come si confà ad un medico nel migliore dei modi. La gamba deve restare immobile, anche perché il diretto interessato non riesce a muoverla come vorrebbe per via del dolore che avverte. Stringe ancora i denti, serrando altrettanto le palpebre per scaricare verso l'esterno la frustrazione dettata proprio dal male che sente e causato dalle ferite che ha riportato durante quel lavoro a cui ha preso parte. Ipoteticamente, s'aggira attorno ai quaranta o cinquant'anni, son pochi i segni sul suo corpo segno che non è un ninja o un combattente. A te, dunque, adesso l'azione! [ Ambient per Ryuji ][ Per dubbi/domande inerenti alla quest, utilizza le missive o discord ]

19:57 Ryuji:
  [Ospedale] Una volta che sente il proprio chakra scorrere nel proprio corpo, andrebbe a portare la mano sinistra per supportare la gamba e assicurarsi di tenerla ferma mentre invece la destra si apporrebbe come detto precedentemente a pochi centimetri dalla ferita. <Uff...> cercherebbe di concentrarsi per portare il chakra verso l'esterno, provare a rimuovere ogni singola impurità dal proprio chakra mentre lo farebbe scorrere lungo gli tsubo del braccio fino a farlo uscire dal palmo della mano: cercando di scernere il chakra da ogni impurità e concedergli così proprietà curative: il che farebbero mutare il colore di quel chakra che anzichè mostrarsi normale e azzurrino si mostrerebbe di un verde tenue proprio per via dell'assenza di impurità e proprietà curative precedentemente descritte. Attento nel cercare di far si che il chakra vada ad irrorarsi verso la ferita della gamba, provando a portare le cellule in un percorso di auto-guarigione al fine che queste possano rigenerarsi facendo però sembrare che siano curate dal Jutsu stesso quando in realtà però non è così. Fronte corrugata, concentrazione che verrebbe mantenuta al massimo: lo sguardo attento, i nervi tesi cercando comunque di mantenere quella sua solita e attenta aria di chi ha tutto sotto controllo...sperando che abbia realmente tutto sotto controllo. [Tentato mani terapeutiche]

Le di lui mani andrebbero a rivestirsi d'una patina di chakra verdognola, la quale inizia subito a entrare in circolo e a curare la ferita del paziente. La circolazione del Chakra medico è ancora acerba, non riuscendo ad adoperarlo come vorrebbe al cento percento. Farà fatica inizialmente ad usarlo come sarebbe consono che facesse perché deve allenarsi, deve sviluppare maggiormente questo suo nuovo dono e, per farlo, è per forza di cose necessaria una vera e propria pratica, la quale s'ottiene col tempo. La ferita sulla gamba inizia a schiarirsi a sua volta, tuttavia sentirà anche il consumo del Chakra che questa tecnica comporta. Bisogna essere abili utilizzatori delle arti magiche e, come qualunque Ninjutsu che si rispetti, porta a consumare davvero molto Chakra. Dovrà farci l'abitudine se vuole lavorare nel settore medico, ma questo è già un buon passo in avanti. Ryukichi, di sottecchi, ora si concentrerebbe proprio sull'attivazione delle mani terapeutiche da parte di Ryuji, assicurandosi per certi versi che stia svolgendo in maniera adeguata il tutto. Il paziente, sotto le amorevoli mani d'entrambi, sembra riuscire a stare finalmente bene e smette di lamentarsi. Permane con gli occhi chiusi ed anche il respiro sembra adesso riuscire a regolarizzarsi, facendolo cadere in uno stato di torpore simile al sonno per via della stanchezza accumulata e dovuta alle ferite riportate. <Visto? Sei stato bravo. Direi che hai passato a pieni voti il test pratico d'ingresso nell'organizzazione dei Medici, che dici?> Si complimenta con lui, mostrando un sorrisetto divertito e dandogli persino una pacca sulla spalla più vicina dopo aver disattivato - sia chiaro - le mani terapeutiche che stava usando in precedenza. <Vedrai che non te ne pentirai e non ce ne pentiremo nemmeno noi. Se vieni nella hall con me, stipuliamo il contratto ed anche i turni di lavoro!> Sembra veramente fomentato. Ovviamente, termineranno dapprima le cure e soltanto dopo potranno allontanarsi dalla sala operatoria, conducendo i pazienti nelle rispettive camere. [ END ]

Ryuji entra ufficialmente a far parte dell'Organizzazione Mondiale dei Medici.

No exp. La corp vale come premio!