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"hei Sango, vuoi un po' di cooperativismo?"

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con Mekura, Sango

19:43 Mekura:
 la preparazione per la sua partenza era quasi completa: aveva i vestiti, le razioni, gli strumenti e adesso anche un nuovo cellulare che si stava divertendo a capire come funzionasse. Per ora, ha scoperto come farlo suonare. Non la chiamata, ma c'è proprio una sorta di compositore di suonerie e si era dedicata per un po' a creare una di queste PENSANDO che quello sarebbe stato la suoneria della sua chiamata. Non pensava che ce ne fossero altre salvate oltre a quella base. Le piaceva come concetto: il telefono è il tuo e lo devi valorizzare, perché non farlo con un suono creato da te? "bip bipp bup" non che avesse questo grande orecchio ma con calma e con un po' di ispirazione potrebbe farcela a creare qualcosa di carino. Ma ora, ha bisogno di un po' d'aria. I suoi salvatori/ la gente dalla quale ospita è uscita. Ha lavorato un po' anche per loro per non essere un completo parassita ma a breve deve andarsene ora che si sta integrando. SI prende il cellulare con se e si affaccia al balcone di casa con quello che sembra un bicchiere o meglio, una tazza di latta con all'interno del thè. Mekura al momento ha indosso un paio di pantaloni neri aderenti da allenamento, una canotta tecnica bianca e la felpa legata dalle maniche sulle spalle di colore gigio tortora. Il completo da allenamento insomma. Se ne sta li guardando fuori appoggiata al cornicione del terrazzo guardando in una precisa direzione, ovvero dove si vede la casa illuminata di sua madre con i suoi figli che, probabilmente stanno cenando. Non l'hanno richiamata, non l'hanno voluta sentire, non si sono interessati. avrebbe voluto trovarsi in quella casa al momento ma forse...forse è meglio lasciarli stare. Hanno una buona vita, sicura e sua madre ha avuto così una rivalsa di crescere dei figli suoi quando le è stato impedito in passato. Lei che tornava in questa immagine familiare era troppo. Ma la speranza è l'ultima a morire no? ingoia il boccone amaro e lo annaffia con il tè e rimane ad ascoltare il calore della tazza e il freddo della notte alternare le sue percezioni. [ch off]

19:47 Sango:
 E' passato giusto un pò da quando è stata portata a casa di Ichirou, una delle piccole case vicine ai dojo dei clan di quelle carine da utilizzare solo per se stesso, vicina a quel clan degli Hyuga precisamente che potrebbe veder da non troppo lontano, ma non vi si avvicinerebbe , non vi ha nulla a che fare seppur il pensiero di parlare con Mekura sarebbe li, cresce come uno stelo per poi esser schiacciato malamente, tutti i luoghi ma non dove ella abbia più potere di lei, un territorio alquanto neutro sarebbe l'ideale. Un arto di quel villaggio che mai ha potuto conoscere da così vicino per via della propria lontananza, estranea a loro quanto loro nei propri confronti, ed ecco il motivo per cui è uscita da quella casa, in attesa di una cena, di qualcosa, per andar lei stessa a comprar qualcosa per entrambi e nel frattempo studiare quei lontani doji poco visibili agli occhi miopi di una ormai semplice donna. Indossa sempre le stesse vesti, più moderne senza dubbio, sostituendo quegli antichi kimoni in favore d'un paio di pantaloncini neri stretti, una maglia a maniche lunghe con lo scollo a v e i capelli adesso rilegati a quell'alta coda sul capo. Capelli che scivolano lungo la stessa schiena mentre si abbarbica ai lati delle strade sotto i balconi per evitar quella pioggia e quei temporali. Ci manca solo un raffreddore adesso per concluder degnamente quelle giornate. I pensieri però allontanano la mente stessa da quella che par esser la realtà, riprender sempre gli stessi ricordi fa male eppure lenisce quell'animo affranto mentre porta i sandali da ninja ad avanzar passo dopo passo verso una direzione ancora sconosciuta. Cerca una di quelle insegne luminose, qualche minimarket o come lo chiamano adesso, ma ancora non se ne avvede di alcuno e quelle anime che passano al suo fianco verranno viste ma prive di alcun interesse reale. Eppure anche lei per puro caso si troverà a passar sotto la casa della rosata, fermandosi da quello che pare uno degli ultimi negozietti che stanno per chiudere "siete ancora aperti?" un dire che si solleva verso l'aria, se solo Mekura se ne accorgesse la vedrebbe tra il parapetto e la strada stessa, senza aver il permesso ovviamente di potervi entrare in casa o nei giardini delle piccole case.

19:57 Mekura:
 Era li intenta nel suo autoerotismo mentale di pensieri e macchinazioni quando, guardando verso il basso non riconoscererebbe una certa figura. Quasi soffocherebbe con il Tè, per poi correre verso la porta finestra, chiuderla, prendere al volo chiavi e portafoglio e scendere per strada scattando. Oggi non fa altro che correre, sotto la pioggia per un telefono, adesso con Sango. Fatto sta che una volta arrivata per strada si guarderebbe attorno e si avvicinerebbe alla donna Ishiba. <S..> no meglio non dirlo. Ricorda perfettamente la conversazione che ha avuto con la Hokage e quanto le ha lasciato una bruttissima impressione. Se ora inizia a gridare al vento i nomi delle persone, in una zona come questa poi, chiaramente tali informazioni arriverebbero alla donna al comando. Perciò aspetterebbe in silenzio cercando di non entrare nella linea visiva del negoziante alla quale sta chiedendo informazioni la rossa e rimettendosi la felpa addosso solleva il cappuccio nascondendo la testa...un tempo era una ninja e ora guardatela: sembra che sia all'angolo della strada a spacciare droga...il che non è per niente male come idea. Infatti dopo aver fatto questo, testa bassa si incammina a passo felpato verso un angolo della strada inverso a dove la rossa stava provenendo, quindi superando di fatto la donna e che le permetterebbe anche solo in questo modo di farsi notare o comunque attirare la sua curiosità. DOpo di che si metterebbe nel preciso angolo, mani dentro la felpa e aspetta. [ch off]

20:05 Sango:
 Le sue faccende continuano, percependo forse qualcosa che si muove, non con i sensi ma più con un brivido, lo stesso che un tempo la coglieva quando era in pericolo. Ma non s'avvede ancora di alcuno in particolare, quindi tornerebbe direttamente al suo venditore che le dedica attenzioni "mi dia due bottiglie di Sakè, il più buono , e anche dei Takoyaki " l'ordine che va in porto e non le rimane in effetti che attendere, ed è li che lo sguardo scivola intorno a se, mentre quella sensazione di disagio le si acuisce sulla pelle, per via anche della stessa pioggia che cade, dei tuoni lontani, non una nottata da passare piacevolmente fuori in effetti e nemmeno una giornata ove non farsi trovare così debole. "grazie" un lieve inchino per il commerciante, i ryo che vengono lasciati sul piccolo bancone prima di girare di nuovo i tacchi e cominciar la sua camminata con quella figura che è corsa già avanti a lei, per poi fermarsi all'angolo di quella strada. La stessa rossa andrebbe a fermarsi per osservarla , più bassa di lei di parecchi centimetri, le mani nascoste in quella felpa scura e che adesso sembri la stia aspettando. L'ansia che cresce al centro del petto eppure lei è un ninja che diamine! Non dovrebbe aver paura di qualsiasi ladro o spacciatore - ha conosciuto Ryuuma, vi è pure sopravvissuta, cosa significherebbe dunque un nano qualsiasi? Il cammino che riprende eppure sarà lei stessa a puntare dritta allo sconosciuto, lento il passo, cadenzato, perfino sotto la pioggia mentre non perderà d'occhio quella figura fino ad arrivargli vicino, estremamente, ad un paio di metri di distanza < vuoi continuare a seguirmi? > non che lo sappia realmente che sia li per lei, eppure sente che quel comportamento ambiguo può esser indirizzato ad una delle poche anime ancora vaganti per quell'ora e anche con quel tempo. Sebbene si trovi a Konoha non sa quale sia il livello di criminalità ad attenderla, e li anche il passo dell'Ishiba andrà a fermarsi di colpo sotto l'acquazzone, in attesa che l'altro neghi, scappi.. o attacchi. Sebbene non abbia il chakra attivo sa che attivarlo adesso, così vicino, potrebbe darle qualche problema nei confronti dell'altro, alle volte bastano solo delle parole per evitar un confronto fisico e diretto. Attende quindi, ignara che li sotto vi sia un viso conosciuto, amico o nemico. Tutto è ancor da decidersi.

20:24 Mekura:
 Da sotto il cappuccio della felpa Mekura sogghigna vittoriosa a quella domanda una volta che Sango l'approccia. Non si smaschera subito ma Solleva la testa per capire se è stata vista e poi la saluta. <ci conto, se conosci un posto all'asciutto e se hai ancora bisogno di parlare con me> afferma la donna portando una mano sul mordo del cappuccio per mostrare il byakugan ed i suoi lineamenti <altrimenti c'è il bar Karaoke e uno di quel ristoranti "da macchinetta", almeno li ci sono sedie, un tetto ed a quest'ora non c'è nessuno> sono locali che ha scoperto che sono aperti 24h, gestiti solo dal proprietario ricarica i prodotti nella macchinetta, non ha bisogno di fare altro. Non si fidava a portarla a casa, le persone che la ospitano potrebbero tornare da un momento all'altro e non voleva dargli problemi. Sorride guardandola e poi abbassa di nuovo il capo <allora> batte la mani tra loro. <Io sto congelando e la pioggia non aiuta, vogliamo andare?> la incentiva insomma con tanto di gesto delle braccia dirette verso la strada ed un mezzo inchino rivolto a Sango [ch off]

20:37 Sango:
 Il viso che si mostra serio, sottile come le labbra che si tirano , ma non vi è alcun sorriso finchè anche l'altro parlerà. O meglio , l'altra a quanto può percepire dal tono e dalla sfumatura di voce evidentemente femminea, la stessa che le porta a calar un poco le spalle in cerca di relax senza tuttavia demordere dal proprio fare e dalla distanza ma anche li, lei stessa comprenderà davvero chi vi si nasconda sotto, quando quelle iridi bianco argenteo si porranno per lei , e le proprie vedranno che quel viso, quei sottili filamenti neri vi si trovan sotto. < si che ti cercavo > un sussurro basso mentre si porterà lei stessa nelle sue vicinanze, sembra un incontro clandestino, quello tra due innamorati che non posson mostrare la loro relazione alla luce del sole < portami nel posto più isolato > la voce si mantiene bassa, quasi allarmata dal voler indubbiamente passar inosservata adesso, che voglia esser notata il meno possibile, una tensione che prende dall'altra e la fa propria senza ben comprender perchè. Il fatto che poi l'abbia trovata li è presto detto < sono ospite da uno hyuga al momento, andiamo veloce prima che si accorga troppo della mia assenza > ma ancor non dirà chi egli sia, sebbene si fidi di Ichirou certi segreti è meglio che rimangan tali. Dopotutto quelle due non eran altro che nemiche un tempo, pronte a fronteggiarsi e uccidersi, eppure adesso cos'è rimasto dell'antica guerra e dell'antico rancore se non delle ceneri prese dal vento? < andiamo, ti seguo > e lascerà lei far strada, ella non conosce quei lochi lontani e diversi, non sa dove infilarsi per potersi riparare dalla pioggia e soprattutto lontano da occhi indiscreti. Son due esseri ritornati dalla morte, sputate fuori dalla terra stessa per viver un mondo nuovo, e non vi è più traccia dell'antico astio . Un lieve inchino viene fatto anche per la jonin, e andrà a seguirla provando a mettersi alla sua destra a meno d'un metro di distanza, il sacchetto vicino e tenuto basso e il passo che s'adeguerà al suo < perchè ti nascondi > il sussurro basso verso lei e il suo orecchio mentre volta il capo, ma lo sguardo segue tutto intorno a loro, segue eventuali anime e movimenti nel circondario e si sente seguita, quasi perseguitata. E ancora tace il nome d'ella al vento, forse per prudenza, i nomi dopotutto hanno un certo potere, no?

20:59 Mekura:
 Questo teatrino interessante tra le due arriva a farsi sempre più illegale, seppure non ci sia nulla di illegale che parlare con una persona vero? oppure qualcosa è andato storto? Fa un cenno del capo quando questa la chiede di portarla nel luogo isolato e le farebbe strada sempre sguardo basso, sempre camminata storta, sempre schiena incurvata. Risponde solo con un mugugnio per quanto riguarda lo Hyuga che la ospita e con un <dopo> sussurrato quando giustamente le chiede perchè sta facendo questo. Solo una volta arrivata nel posto sicuro la Hyuga apre la porta, farebbe entrare Sango e si rimetterebbe a comportarsi normalmente se non che lascia il cappuccio sollevato. <molto bene, partiamo da delle scuse> commenta la donna andando verso la macchinetta dove ci sono dei Mochi e vi inserirebbe delle monete all'interno <questa baracconata che ho messo su all'improvviso è perché è meglio che io non mi faccia vedere in giro a parlare con le "persone del passato" sopratutto quelle con una certa fama> spiega la donna mentre sente il suono del pacchetto che cade nel vano metallico. Si piega con le ginocchia per arrivare allo stesso livello e poggiare su un tavolo il pacchetto. <questo perché ho avuto la brutta idea di consigliare a una persona di potere di applicare delle politiche di supporto alle persone ritornate dalla guerra.> sospira <in particolare la persona del potere è l'hokage, Hyuga...e ti dirò> la guarda <non mi è piaciuta, per niente> [ch off]

21:15 Sango:
 Annuisce a quel suo singolo dire, vi è un momento per tutto e ciò che ha messo su quella donna le fa comprendere che forse, sotto, vi è una certa importanza per quello. Lo spera davvero infondo, che non sia solo un modo per non farsi veder con lei per via dei vecchi trascorsi, seppur lei non senta astia nell'altra, ne una paura infondata, non vi è nulla in quel silenzio nella quale scivolano. Anime perdute e ritrovate e la pioggia le sta proteggendo, fitta abbastanza dal render quel rosso ancor più scuro e intenso, d'una macchia di sangue ambulante che vaga per il mondo. Tace tutto il tempo, lascia che la porti ove ella desidera , un locale piccolo angusto forse ma non avrà nemmeno il tempo di guardarsi intorno che l'altra prende subito l'iniziativa scegliendo il posto ove fermarsi mentre il viso della donna permane nascosto allo sguardo dei pochi viandanti che abitano il loco, ma non sarà sicuramente ne la prima ne l'ultima. E quell'incontro le porta alla mente vecchissimi ricordi, rimembra ancora la discesa verso gli inferi ed un demone, che sia di nuovo li? Sul punto di ceder al lato negativo che la abita? L'ardua fiamma s'accende di nuovo, si fa forte e splendente eppure con calma prende posto al suo fianco mantenendo quella distanza per non venirle addosso, poggiando il sacchetto a terra e vuotando la tasca dei pantaloncini di un accendino e di un pacco di sigarette, non ha avuto modo di portarsi dietro il kalumet alla quale s'è abituata, meglio di nulla insomma. Ma adesso l'attenzione non è altro che per lei stessa, per quella donna che un tempo avrebbe ucciso volentieri, ma che adesso le interessa solo per quello che le vuole dire. Entrambe hanno errato per quelle terre ninja costruendosi un nome, una fama, portando su le proprie guerre personali pur di veder altri crollare, o forse sta pensando che lei sia così? < non vi è necessità di scuse > inclina solo il capo mentre il tintinnio delle monetine si fa udire in quella spessa cassa di latta < davvero? > sussurra sempre, la voce calda e graffiante a circondarla < credo siamo le uniche rimaste con quella fama > se non contano Kioku, ma di lui poco e nulla sanno, il che va bene così < anche se credo ci possano temere come un tempo > eppure vi è del dubbio in quelle parole, in quella forza che non possiede più , ma ancora confessarlo è terribile pure a se stessa, figuriamoci all'altra . Segue quel suo fare su quel tavolo ove andrà a prender posto lei stessa per riposar le gambe mentre i capelli grondano acqua verso terra < davvero ve ne sono altre la sotto?> curiosa eppure timorosa che possano essercene altre, Yukio ad esempio è uno di questi < ne ho solo incontrato un'altro, Rasetsu , ma per lui non credo vi siano problemi a non accettare questo mondo > convinto che sia un'illusione, una droga, nemmeno a lei importa portarlo alla vita < cosa intendi che non ti è piaciuta per niente? > l'ansia cresce e le mani andranno a portar la sigaretta alle labbra < spero che non ti spiaccia > un cenno verso la sigaretta stessa prima di accenderla con la dovuta calma e tirar lei stessa quel fumo acre ai polmoni .

22:10 Mekura:
 <non ci conterei> sospira andando a sedersi sulla sedia, composta mentre apre il pacchetto. <si ho incontrato anche io quel fenomeno, è ancora sotto i fumi dell'alcol?> chiede seppure non le interessi così tanto infondo. <ma certo, non mi aspetterei altra risposta da uno di quel tipo> si rilassa incrociando le dita tra di loro. <ma non si può fare altro se non andare avanti, non si può tornare indietro> afferma seriamente come se ci fosse un "ma" da aggiungere a questo discorso. <fai pure> fa un cenno con la mano dandole il suo benestare mentre, spiega il perché non le è piaciuta. <avevo una certa affinità con i serpenti un tempo...questa affinità non è rimasta, però è rimasta la conoscienza e posso affermare con una certa sicurezza cosa sia un serpente> e si riferisce alla Hokage. <non dovrei dirtelo considerando il passato che abbiamo avuto, per mi sembra il minimo considerando che ad un certo punto mi ha ordinato di rivelarle quali vecchi ninja sono nella mia stessa condizione.> sospira <io mi sono bruciata, mi ha riconosciuto, si aspetta che faccia questo o forse no, ma vale la pena avvertire chi posso nella mia stessa condizione> solleva un sopracciglio portando le mani sotto il mento sospirando. <queste persone sono molto arrabbiate con noi, con la nostra generazione. Si aspettavano di essere salvati e si sentono forti di essersi salvati da soli rinnegando tutto il loro passato. "la mia generazione ricorda, la nuova dimentica" citando le parole della nuova Hokage> afferra un mochi e lo tiene tra le dita <e oggi ho saputo che il clan Uchiha sta cancellando completamente il proprio passato evitando di parlare di questo con i giovani, il cha avvalora quello che è sempre più chiaro ogni giorno: queste persone, queste nuove generazioni si preparano ad un mondo senza chakra, un mondo senza ninja, un mondo dove il potere è limitato a poche persone, probabilmente quelle che detterranno il potere d'ora in avanti, siamo a due generazioni da un paese di schiavi felici> forse è più oscura di quello che sembra realmente ma per Mekura questo è. <ed ho l'impressione che non vogliano avere a che fare in nessun modo con noi: Furaya è stata cancellata ad esempio e i miei figli...> scuote la testa <ma questo non è importante, quello che conta è che nessuno ci rimanga in mezzo perché ho cercato di fare una cosa buona. Non sopporto l'idea che questo possa diventare un censimento e che arrivino ad una eliminazione del...problema> loro sono il problema [ch off]

22:28 Sango:
 Mentre la sigaretta inizia a fumare l'altra donerà lei tutte quelle parole,fiumi di esse che si inerpicano e che deve seguire con certa attenzione pur di non perdersene nemmeno una, mentre la sigaretta si assottiglia sempre di più e la sua cenere che si allunga. Ci vorrà diverso tempo prima che l'altra finisca il suo dire eppure il viso dell'ex jonin non fa altro che rimaner impassibile, la mente sta lavorando e la bocca si mantiene chiusa. Attenderà la fine di tutto quel suo dire prima di ispirare ancora e le gambe che scivolano verso il basso, i piedi che strisciano sulla stessa terra < il passato è morto, non ho più una guerra da combattere adesso > inizia con quel dire, abbassando le armi, non volendole essere nemica ma non si può dire che le sia amica. Una zona neutrale è la loro, ove quelle chiacchiere troveranno solo riscontro < cosa desidera che tu faccia alla fine? > incuriosita da quello che par essere il nuovo kage, ne avrà visto forse la faccia sul monte dei volti di pietra, eppure quel loro essere la stupisce ma non del tutto < comprendo cosa significhi adesso che si sono tutti riuniti sotto un'unica città ove non sono i kage a comandare a quanto pare > ma una torre lontana, la torre centrale che vede tutto con il suo grande occhio rosso , che li osserva nell'animo e loro cercano di sfuggirvi , almeno chi rimembra ancora cosa fosse la libertà d'un tempo, quella di scegliere per se stessa < salvati da cosa esattamente? Ci stavamo ammazzando come tutte le guerre prima di essa > la mascella che si irrigidisce, la cenere che cade senza accorgersene a terra mentre non riesce a fumare di nuovo < come possono rinnegare il passato che li ha generati? Voi siete dopotutto uno dei clan più antichi presenti su questo mondo, tutti i clan hanno creato e plasmato questa terra stessa > come posson dimenticare quel passato e andare avanti come nulla fosse? Come posson esser tanto ciechi da non comprendere che senza quello niente vi sarebbe mai stato? < il clan Uchiha? > toccata e punta nel vivo, d'un clan che ha imparato a conoscere, se non nei totali segreti, almeno nelle personalità che un tempo vi spiccavano dentro < ogni clan ha sempre avuto i suoi segreti dopotutto, non capisco cosa intendi dire coi loro giovani ninja e con la loro storia > quella dopotutto è stata sempre parte dei segreti, tessendoli pian piano fino a intrappolar i nuovi , coloro che ancora non conoscono per far comprender loro cosa significhi esser un loro membro. Ma ancor tace a quel dire, lo ha visto, ne ha visto le potenzialità di un mondo fallimentare < siamo ninja, siamo coloro che un tempo era un ninja. Avremmo fatto tremare paesi solo guardandoli.. adesso vedo che non vi è più quell'interesse d'un tempo.. forse perchè i villaggi stanno mantenendo questa falsa pace e tregua > e li stringe i denti < suppongo che non voglian avere a che fare con chi ancora ricorda com'era un tempo scegliere > liberi di conquistare, plasmare, uccidere e crear ciò che desiderano per loro sommo interesse, nulla di più, ciò che li ha alimentati dopotutto è questo < credo che non far conoscere la storia sia un modo per evitar che ci si faccia la guerra per vecchie ferite ancora aperte > lei distruggerebbe ancora kusa? La raderebbe al suolo per la memoria di ciò che fu? Si. < pensi che vogliano eliminarci > una possibilità dopotutto < non ho passato una vita di guerre solo per esser eliminata da chicchessia. > dura e feroce in quel suo dire, la rabbia che monta di nuovo eppure sa, eppure sa che adesso non potrà far nulla di tutto questo < ho usato il mio nome diverse volte, in pochi mi hanno riconosciuta. Hanno eliminato ciò che eravamo dunque e ciò che dopotutto abbiamo fatto per loro > con o contro l'equazione non cambia, si sono battuti sempre per i loro villaggi e i loro ideali, lo hanno fatto consapevoli di star proteggendo la loro di pace. < non posso prender parte ad una guerra adesso.. sono debole da quando mi sono risvegliata > lo ammette liberamente seppur le costi molti , il proprio chakra che non reagisce come dovrebbe, la mancanza delle tigri, la mancanza del senjutsu, la mancanza della stessa forza che la prendeva un tempo < cosa consideri di fare? >

23:08 Mekura:
 <la spia> afferma la donna <in realtà anche meno: vuole che la informi se per caso ricompare uno del passato e glielo vada a dire> riguardo all'essere salvati è la cosa più triste da dire <volevano essere salvati dalla distruzione. Secondo loro siamo scomparsi nel nulla nel momento del bisogno. I villaggi distrutti e il Kami, posso anche capire il perché siano arrabbiati, detto questo. Ma non potevamo sapere di essere caduti in una trappola> riguardo al fatto di dimenticare per risolvere il problema, la Hyuga aberra questo sistema. <intendo dire che non dicono nulla del passato. Non intendo qualche segreto, intendo TUTTO. Un ragazzo Uchiha mi è venuto a chiedere a me delle informazioni del suo clan non sapeva nulla neanche le basi> porta un mochi alle labbra e mastica lentamente per poi buttare giù <giusto per fare degli errori ancora più gravi intendi> accavalla le gambe e continua a raccontare <è vero che esiste dell'odio tra nazioni e unirle sotto una bandiera sbiancata non significa creare una nazione forte ma solo arrivare ad un punto in cui la storia si ripete: massacri, vendette, ingiustizie, il passato non si cancella con un colpo di spugna perché riemerge inevitabilmente riemerge sempre> annuisce quando Sango arriva alla stessa conclusione e anche lei non è d'accordo a fare una guerra, non ancora. <creare una rete> spiega questa <una rete di contatti, di sussistenza, tenere un profilo basso, non dare un motivo al governo di tenerci d'occhio, riguadagnare il nostro spazio nel nostro paese, riportare la storia a galla, dare una verità ai cittadini e lasciare a loro decidere cosa preferiscono. QUesta gente se la vogliamo portare sul piano della guerra non lo accetterà mai: vogliono la pace a qualsiasi prezzo, quello che va fatto e bisogna riconsiderare cosa significa questo paese: o un unico stato che è unito da qualcosa di più grande dei nostri conflitti e delle ingiustizie della nostra storia, oppure solo delle mura in cui rimanere prigionieri in attesa che quelle bestie la fuori decidano di entrare dentro> sospira ritornando in silenzio mentre guarda verso il soffitto <...non possiamo cancellare quello che hanno fatto in questi dieci anni, gli dobbiamo comunque atto che sono riusciti a sopravvivere ed a fare grandi cose, così come non possiamo permettergli di cancellarci ma sopratutto te lo chiedo per curiosità: tu credi ad una sola parola riguardo al fatto che siano riusciti a sconfiggere il Kami?> perché lei non ci crede per niente [ch off]

23:26 Sango:
 Stringe i denti, la mano che scuote la sigaretta nel suo piccolo vassoio lasciato li per i fumatori del caso e la rompe fino a spegnerla < che orribile parola > un sussurro basso, ma chi vi è di più infame di una spia? Nessuno, tessere amicizie inesistenti, legami, tutto quanto è pura falsità < siamo caduti come cadono tutti in guerra, così come loro sarebbero caduti nello stesso modo. > non trova nulla da recriminarsi eppure sa che dovrà muoversi lei stessa, dovrà comprender meglio non solo quel mondo ma il suo sistema gerarchico < non so come funzioni questa società ancora, se i kage collaborano così tranquillamente vi è qualcosa sotto in effetti. Non vedo perchè Oto e Konoha dovrebbero esser così vicini, idem per Ame e Kusa > gli antichi rancori però sembrano essersi stati massi da parte < forse grazie a noi, siamo l'ultimo nemico comune a quanto pare > e un piccolo sorriso solleva quelle labbra morbide lasciando ancora a lei la parola su eventuali possibilità in effetti < prima o poi scoppieranno, ma se non vi sono ninja nessuno muoverà un dito > solo loro potevano un tempo esser tanto forti e abili da poter far ciò che credevano meglio per il proprio ideale, ma adesso quegli ideali, che fine hanno fatto? Sono morti anche loro? Sono stati surclassati da qualcos'altro? < capisco cosa intendi > sospira anche lei a quel suo dire, comprende bene quelle parole, di quel che ha dovuto fare per farsi riammettere nel clan pur di non mostrar una forza che non vi è più < sul profilo basso vi conterei > senza dubbio per non farsi ammazzare senza problemi quello è il primo passo, quello da attuare , integrarsi con quella società < aggiungerei comprender come questo sistema funzioni, cos'è che lo tiene a galla senza distruggerlo > che siano ancora le bestie la fuori a far temere quei cittadini? E se non ci fossero più bestie , se quel mondo divenisse davvero libero, cosa accadrebbe dunque? E quell'ultima domanda la fa pensare, la mente che vola sulle varie parole che ha sentito < sono stata sputata dalla terra poco dopo che lui è morto > gli occhi che si riposano di nuovo su di lei , non sa da quanto tempo sia libera da quel diamante anche l'altra jonin < e quei cristalli ci hanno tenuto in vita poco prima che arrivassero le bestie. > e i denti affondano di nuovo in quella carne < forse c'è una connessione, tra lui e noi intendo. Eppure nella battaglia che combattei contro di lui al fianco di Furaya ed Hanae , egli percepì subito il potere del jinchuriki accanto a me. Riusciva ad assorbire il nostro stesso chakra ad ogni attacco, e tutto sembrava vano insieme a quel suo enorme albero > rimembra ancora quella notte ove la paura di morire era li, sempre con lei < ma non è una coincidenza che egli sia morto, sempre che lo sia, e che noi siamo tornati > un lieve gesto verso le proprie sigarette, il corpo che si solleva verso l'alto prendendo il sacchetto < devo tornare prima che si chieda dove sia finita > un cenno col capo verso la figura femminea vicina < farò le mie ricerche, voglio capire cosa sia accaduto nel frattempo e il nesso tra lui e noi. Cercherò di farti sapere quanto prima , ma vorrei evitar di utilizzare quei feletoni che hanno > non è avvezza a quei marchingegni strani < vediamoci a Suna, è un posto calmo che non ha a che fare con nessuna di noi. Vedrò se Ichirou si presterà a far da messaggere > uno Hyuga, eppure non sa che rapporto intercorre tra loro due. Un altro inchino più elegante < è stato un piacere vederti , Mekura > un sussurro ultimo senza davvero pronunciar il suo nome, per poi girar le spalle e tornare sotto la pioggia. Tante quelle informazioni che ha ricevuto, e forse ne avrò data qualcuna di nuovo anche a lei. Tutto è avvolto in quella nuvola oscura di nulla, di domande e di poche risposte. Tutto dovrà venire a galla. [end]

23:47 Mekura:
 <è una parola> commenta la donna tirando fuori un'altro mochi. <faceva parte del nostro lavoro alla fine> Alla fine le due a grandi linee si intendono e lei aggiunge anche delle cose che sono vitali. Inoltre arrivano nuove interessanti informazioni riguardo a quello che è successo con il Dio cose che fanno corrugare la fronte della Hyuga. <Ho avuto un discorso riguardo a questo: avevo supposto che ci avesse tenuto in vita per usarci come delle batterie da usare alla necessità> spiegherebbe anche perché sono così deboli tutti quelli risvegliati. Si danno degli appuntamenti e Mekura annuisce <a Suna allora> e viene anche fuori che Ichirou è vivo. QUesta è una bella notizia <Ichirou?> sta bene? era scomparso dalla guerra a Kiri. <va bene, grazie, ci sentiremo quanto prima> ma ora deve dedicare la sua completa attenzione ad altre cose, alla sua famiglia ed a Kimi. Il tempo scorre e non può aspettare o far aspettare il monaco più di tanto. Ha tempo ancora, ma non lo vuole dare per scontato. RImane li, in silenzio finendo di mangiare i suoi dolcetti. Alla fine, arrivata a casa se ne va nella sua stanza andando a scrivere una lettera indirizzata a sua madre "Akane..no, madre. Lo so che non abbiamo mai avuto modo di parlarci come una figlia ed una madre dovrebbero, non vogli dare la colpa alla mia condizione ma solo a me stessa, solo al mio restio sentimento alla apertura verso gli altri in particolare quelli a cui voglio bene. QUesto mio modo di fare ha allontanato tutti e posso solo biasimare me stessa. Madre, io ti voglio bene, ti voglio bene in un modo che è equiparabile solo a Kurako a Hiashi e Kimi. Se volete continuare ad allontanarmi, sia, lo accetterò, Ma ti prego, ho bisogno di parlare con voi. Ho perso molti anni voglio provare con il tempo che mi rimane a dirvi quanto vi amo" ferma la mano dal suo scrivere e poi conclude "è sempre stato l'amore per voi che ha mosso e muove il mio spirito" [end]

Mekura avverte Sango di una possibile minaccia.
Si delinea una collaborazione tra le parti come ritrovo Suna.
Intanto, Mekura scopre cose nuove e decide di riprendere attivamente i contatti con la famiglia, chiedendo alla madre di riprovare a comunicare con lei e con i bambini.