{ New Player }
Free
Giocata del 20/02/2021 dalle 14:39 alle 17:16 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
[Panchina] Il vestiario del rosso non differisce poi molto giorno per giorno. Veste con un paio di pantaloni neri le cui estremità hanno una piega verso l'alto, poiché altrimenti gli andrebbero troppo lunghi. Indossa una camicia bianca attraversata da un paio di bretelle che tengono su proprio gli indumenti citati poc'anzi; ci si aggiunge il giaccone che è abbastanza grande rispetto alla sua esile corporatura. Le scarpe che porta ai piedi invece sono di differente colore: quella al piede sinistro è nera, quella al piede destro è rossa. Non è importante farsi domande, anche perché la situazione nella quale versa è forse più divertente dell'abbigliamento da disadattato che s'è vestito al buio. Sbracato sulla panchina, ha poggiato una gamba sullo schienale e l'altra è distesa assieme al resto del suo corpo. Sta russando ed il problema è che fin troppo udibile, quindi a qualcuno potrebbe arrecare un fastidio non da poco. Alcuni ragazzini passati lì durante il giorno, gli hanno disegnato in faccia, con un pennarello indelebile, quello che potrebbe facilmente essere riconosciuto come un grande razzo. Sì, un razzo. Capite a me. Attraversa le guance del demone sino alla sua fronte, senza intaccare necessariamente gli occhi, sulle cui palpebre vi sono dei tratti appena accennati. Le linee sono ovviamente sbilenche poiché, con molta probabilità, s'è pure mosso nel sonno quindi non sono riusciti a fargli lo scherzetto come si deve. Poco male, risulta essere comunque piuttosto buffo a guardarlo. E quando mai, diremmo noi. Un braccio penzola dal bordo della panchina, mentre l'altro è poggiato sul petto che s'alza e s'abbassa in conformità al suo lento respirare con la bocca schiusa. E' proprio un angioletto se non fosse per quelli che continuano a bullizzarlo. La domanda più gettonata resta la seguente: come c'è arrivato al settore di Oto da quello di Kusa? Lo scopriremo nelle prossime puntate. [ Chakra OFF ] [→ Panchina] È giunta l'ora di prendere un po' d'aria per Naomi e quindi, dopo essersi attrezzata a modo, avrebbe sceso le infinite scale di quel palazzo nel quale vive in cima, probabilmente il suo unico vero allenamento quotidiano. Scese le ultime scale, con il portatile in braccio, si premurerebbe di guardarsi intorno per poi cercare con gli occhi la panchina sotto casa sua, la sua panchina, che a quanto pare è occupata da un qualche sconosciuto dai capelli rossi, sembra che abbia qualcosa disegnato in faccia ma lì per lì Nao non ci farebbe nemmeno caso, storce appena il nasino ed i due gatti con lei la precedono, sia Maru che Sharu andrebbero ad appropiarsi della panchina, sedendosi a metà della suddetta, relativamente distanti da Ryuuma. Lei osserva appena la scena e nonostante abbia il visino che mostra un pizzico di indisponenza, eccola muovere dei passetti verso la famigerata panchina, sedendosi dal lato opposto di Ryuuma, gli rivolge solo una breve occhiata e poi inizia ad aprire il portatile, levandogli da sopra il mouse senza fili ed joystick dall'aria abbastanza quadrata < Mh.. Cosa potrei giocare..? > e si focalizza solo sullo schermo, come se lui non esistesse, Maru si è sdraiato intanto e Sharu invece si sta leccando una zampa con abbastanza dedizione, nonostante i suoi occhi gialli di tanto in tanto si posano sulla figura del Kokketsu, indifferente. La ragazzina, comunque, è vestita con una felpa dall'aria lucida e di un colore azzurro tenue, seguono delle bande di un rosa acceso lungo tuto le maniche, stesso colore anche per l'interno del cappuccio e della felpa stessa, aperta sopra ad una maglia tuuutta del colore di una galassia (?) con sopra dei gattini pixelati neri che paiono correre per tutto il tessuto, gambine affusolate in un paio di jeans stretti neri ed un paio di stivaletti come al solito dall'aria un po' ribelle. Joystick nella mancina, la dritta che muove la freccetta tramite il mouse poggiato sulla panchina, esistono solo lei ed il computer. [Panchina] Ed ecco un'altra ragazzina che osa infastidire il nostro povero demone. Cos'ha fatto di male per essere circondato da minorenni? Non lo sanno che è complicato per gli uomini spiegare cosa ci fanno con loro s'una panchina? Manco a dire che è un suo parente, non potrebbe spacciarsi manco per suo cugino. L'importante è fingere ancora di dormire. Ah, dalla regia mi dicono che non sta fingendo ma che sta dormendo veramente? Buono a sapersi. S'avvicinano una coppia di gatti molesti assieme ad una tipetta che potrebbe esserlo altrettanto. Viene bellamente ignorato, mentre si rigira sulla panchina cercando una posizione che possa essere un filino più comoda di quella avuta finora, poiché sta anche rischiando di scivolare da un lato e restare appigliato soltanto con una gamba. Mugugna nel sonno. La mano che ha sul petto scende verso la pancia ed inizia a grattarsela con tranquillità, facendo schioccare la lingua contro il palato mentre quella resta lì seduta a giocare al suo computer: un oggetto che il nostro amichetto di quartiere non conosce affatto, poiché sta entrando in questo mondo soltanto adesso. <Smettetela di fracassare le palle!> Borbotta con fare totalmente assonnato, mentre si piegherebbe in posizione fetale dando le spalle al resto del mondo e accucciandosi verso lo schienale della panchina. Potrebbe anche sedersi un gatto sulla sua testa e lui continuerebbe a ronfare con tutta tranquillità. Come un vecchiaccio a cui è appena entrato il pallone da calcio nel giardino, però, commenta a sproposito con l'idea che chi gli sta attorno stia facendo per forza di cose troppo baccano. Nel suo girarsi, la gamba rischia quasi di sfiorare il computer della ragazzina, ma niente di più e niente di meno. In fondo, cosa potrebbe mai accadere... [ Chakra OFF ] [Panchina] Ma di tutti i posti che poteva scegliere per farsi un pisolino, quel buzzurro, doveva proprio optare per la panchina di Naomi? È una panchina parecchio lunga, sì, rettangola e minimalista con uno schiena relativamente comodo, ma il fatto è che il Kokketsu la occupa per più di tre quarti ed effettivamente Naomi deve starsene lì rintanata dal lato opposto, timorosa ed antisociale ma non per questo priva di testardaggine, quel che è suo è suo e caschi il mondo oggi giocherà su quella panchina < A-ah! Attento..! > e mentre Sharu scana il muoversi indomito ed incosciente di Ryuuma, saltando sullo schienale, la ragazzina si inclinerebbe verso sinistra portando con se il proprio portatile, basterà per evitare un qualsiasi danno che corrisponderebbe ad un trauma quasi fatale, altrochè < Mpfh.. Certo che questo è proprio ResidentSleeper.. > e mentre attenderemo che chi si trova a leggere dall'altro lato vada a cercare cosa sia di preciso quella parola utilizzata dalla verdina, noi continuiamo a scrivere e ci concentriamo su Maru, il maschione pi cicciotto e pigro che ne approfitterebbe per salire a ridosso delle gambe di Ryuuma per appropinquarsi verso il costato, proprio lì, visto che il Kokketsu è riverso di lato lui si mantiene un po' in equilibrio sul cappotto e dopo che ha trovato una certa stabilità eccolo che miagola con fare soddisfatto per poi inarcare la schiena ed iniziare a fare la pasta. Non è sicuramente la cosa pi comoda da avere addosso, peserà almeno otto chili e tutto sommato non è bello respirare con otto chili di gatto addosso - fidatevi - senza contare che le unghiette delle zampone di lui andranno a pungolare appena le carni del rosso, sia mai che si svegli e torni nel mondo dei vivi < Maru.. Non disturbare.. > e certo, lei più di quello non dice niente, concede solo una breve occhiata al gatto e poi eccola che avrebbe già fatto partire Ninja Fighter, un picchiaduro classico nella sua versione più moderna e recente, pochi attimi prima di scegliere un personaggio e catapultarsi nell'online, lì dove avrebbe da dispensare mazzate per ognuno, così come probabili fastidi al sonno molesto del Kokketsu. Il combattimento appunto ci metterebbe pochi istanti per caricare ed incominciare, c'è una voce con il solito pronti e via e di lì in poi sono botte da orbi, suoni e luci, un premere di tasti ritmico e forsennato, preciso < Pffft.. È inutile che provi a counterarmi quando faccio la presa.. Meme.. > e ridacchia appena, immergendosi e perdendosi ancora di più nel suo mondo, ancora peggio di Ryuuma che è nel regno di morfeo, lei è da tutt'altra parte pur essendo ad occhi aperti. [Panchina] Uno sbuffo lento proverrebbe dalle labbra del demone, il quale si sta ancora girando sulla panchina così come gli capita, evitando per un pelo il computer della fanciulla. <Shhht...> Mugugna ancora, rendendosi però conto di qualcosa di pesante che s'è appena posato sul suo costato, in prossimità del cappotto forse per stare maggiormente al caldo. Ed inizia persino a fare la pasta quel cicciotto bellissimo, il quale però non permette al demone di respirare benissimo come vorrebbe, dato che la sua cassa toracica non si distende come avrebbe voluto fare. <Mhm> Mugugna di nuovo nel sonno, mentre questa volta cerca di distendere una mano verso quel folto pelo morbido, affondandovi le dita ma con delicatezza, non opta di far male anche perché è dotato di talmente poca forza che non potrebbe farlo a prescindere. <Cosa sei? Un culetto morbido?> Sì, ma è pieno di pelo, Rasetsu. Forse dovresti svegliarti e vederlo coi tuoi stessi occhi quello che stai combinando. E infatti aprirebbe almeno un occhio, il quale sarebbe rivolto proprio verso la bestiolina che sta lì tutta tranquilla, piegando di rimando un sopracciglio per via della stramba situazione nella quale si è ritrovato. <E tu da dove sbuchi, micetto - culetto?> Così tanto per aggiungere altro trash a quella che è la sua vita. <Counte-che?> Ancora coi postumi della serata precedente all'insegna di droghe e alcol, per non parlare del sonno dal quale s'è appena risvegliato, fissa la ragazzina poco distante. <Dimmi che non ti ho toccata manco per errore perché la gattabuia non mi si addice ancora.> Ma che stai dicendo? Sono i deliri di un folle che non ha ancora preso il suo primo caffè mattutino, altrimenti non si spiega affatto quello che sta dicendo ad alta voce, incurante persino delle conseguenze che queste parole potrebbero anche soltanto comportare. <Ci sono un botto d'altre panchine, perché non te ne vai sulle altre a disturbare?> Giustamente, deve anche sembrare quello scortese di turno, lui che ne sa che quella panchina è di Naomi, del resto. [ Chakra OFF ] [Panchina] Per quanto a Ryuuma possa mancare il suo caffè quotidiano, svegliarsi con un bel micione culone (?) addosso ha il suo perchè, dopotutto, Maru si struscia sulla mano che lo raggiunge mentre continua a far la pasta, ancora qualche attimo di beata perdizione fuseggiante per poi tornare al proprio da fare, rimettendosi tra il rosso e la verdina, probabilmente interessato a far ciò che stava facendo per il semplice fatto che nel frattempo avrebbe importunato il Kokketsu che dormiva. Dopotutto, è un gatto. Torna anche lui a leccarsi una zampa con fare pigro mentre invece la gatta cammina lungo lo schienale per poi riposizionarsi affianco alla spalla di Naomi, la quale è tutta presa con la linguetta di fuori < Uh? Ah.. Ma si chiama Maru.. > è la voce fuori campo del demone che la raggiunge ed invade appena il suo spazio privato, ricordandogli che lì presente c'è anche quel tizio bizzarro dai capelli rossi, ai quali dedica un rapido sguardo assieme a quelle parole, micetto culetto fa ridere ma non è un nome che darebbe ai suoi gatti, per quanto ne abbia con i nomi più assurdi < Oh, ciao Noodles.. > ecco appunto, un gatto dal pelo che pare quasi dorato, di un giallo paglierino misto ad un arancio tenue - quasi del colore degli spaghetti immersi nel brodo, appunto - si palesa lì sul luogo, stiracchiandosi per poi miagolare ed allontanarsi per farsi un giro del quartiere, occhi di lei nuovamente sullo schermo, ha appena vinto il entrambi i round < Eh? Ah.. Counterarmi.. Non sarai mica un boomer.. > lo guarda appena di sottecchi, appiattendo lo sguardo e storcendo il nasino, non è ostile nell'espressione ma lo guarda con sospetto, riconoscerebbe un boomer lontano un miglio altro che abilità innata, anche se tutt'ora gli concede il beneficio del dubbio, sospira, per poi sollevare un sopracciglio < Ehm.. No..? Direi di no, ma.. Sei un barbone? Inoltre.. Hai qualcosa disegnato in faccia.. > ed a furia di guardarlo e non guardarlo, dato che starebbe proseguendo nei menu per cercare un altra partita, non si è accorta manco bene del cosa sia o cosa non sia quella figura, avvia di nuovo la ricerca di un avversario da sfidare e scuote le testa con fare lento ed intransigente < No no.. Questa è la mia panchina.. Sei tu che ti sbagli.. Anzi.. > si guarda appena intorno mentre riflette su ciò che sta per dire, a destra ed a sinistra, è difficile parlare e socializzare con qualcuno, per lei, ma quando si tratta di poter trarre un qualche individuo nel proprio mondo allora le cose si fanno più interessanti e nonostante la titubanza solita < Ti sfido.. Ci giochiamo la panchina.. Tanto vinco io.. > potrebbe essere definita spocchiosa, ma è semplicemente più che infinitamente convinta di se, lo guarda con un filo di imbarazzo e timore ma si fa coraggio prendendo un bel respiro, facendo scorrere una metà di quel joystick che si separa in due apparecchi distinti, porgendoglielo con un pizzico di remissività, senza guardarlo di preciso, annullando il matchmaking. [Panchina] Cerca di mettersi a sedere, inquadrando di nuovo quel micetto ciccione che gli fa la pasta e che, subito dopo, si sposta esattamente tra i due sulla panchina. <Ma ciao micione - culone!> La smettiamo di sembrare deficienti che già lo siamo a prescindere e non è giusto apparirlo più del dovuto? Allungherebbe titubante la mandritta, con le dita appena divaricate, verso il pelo della bestiolina, cercando di carezzare pian pianino il dorso altrui. E' la prima volta che si riscopre amante degli animali. <E pensare che volevo adottare dei cinghiali.> Non nominarli mai più che siamo ancora a lutto. Non li avrà mai e non li cucinerà mai. I gatti sono meglio, vero? Al forno con le patate, poi, non ne parl-- NOOO, si scherza, si scherza ovviamente. Non farebbe mai una cosa del genere a meno che non sia nel suo solito mare della droga che lo porta alla deriva, tanto da non saper più neanche articolare una frase di senso compiuto. <...> Counterare, boomer. Sta uscendo pazzo. <Perché non parlate come mangiate?> Non è certo la prima che usa terminologie poco adatte al comprendonio del nostro Kokketsu, il quale purtroppo ha una mentalità retrograda e ferma a dieci anni prima. Si sta ambientando, questo è certo, ma è differente dal resto dei ritornati che stanno facendo fatica. A lui non interessa affatto, se gli piace s'informa. Inoltre, possiede una buona memoria e apprende facilmente. Di tanto in tanto, quel QI al di sopra della media gli torna utile, sempre se non è sommerso dall'alcol o dalla droga che glielo inibiscono. <Non sono un barbone, ho una casa in cui tornare> E si guarderebbe attorno, non riuscendo a riconoscere niente di quello che ha attorno, ovviamente. <non so dove sono, però> Questa è una bella domanda. Si strofina gli occhi con una mano, schiarendosi la voce, riprendendo a guardarsi attorno per individuare qualche punto di riferimento. Non v'è mai stato nel settore di Oto, per questa ragione non sa neanche dove volgersi per trovare una via atta a farlo tornare indietro. <dove sono?> E finalmente lo domanda alla diretta interessata, in modo che possa trovare una risposta al suo emblematico dilemma. Solo che poi la ragazzina afferma che quella è la sua panchina, per tal ragione il nostro demone andrebbe alla ricerca di un eventuale nome scritto su quella, una targhetta, un'incisione. <Qual è il tuo nome? Perché qua mi pare non ci sia scritto proprio un cazzo.> Giusto per sottolineare che non c'è il suo nominativo lì sopra, ragion per cui quella panchina non appartiene a lei, tanto meno a qualcun altro. Invero, neanche a se stesso. <L'ho occupata prima di te.> Di questo n'è talmente certo da non titubare affatto, in fondo ci ha dormito tutta la notte o nelle ultime ore precedenti l'alba, non saprebbe neanche dirlo con certezza. <...dimmi solo come si usa e ti spacco il culo a quel coso! DAI, INSEGNAMIIIII!> E gli si illuminano gli occhi. Che la fortuna del principiante l'assista? Squadra nel frattempo il joystick che ha accettato di buon grado, rigirandoselo tra le mani. <E' uno di quei congegni di nuova generazione?> ...Sì. Boomer. [ Chakra OFF ]
Giocata del 23/02/2021 dalle 12:01 alle 15:10 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
Quel gattone cicciotto a differenza di Sharu è ben più ruffiano e se ne approfitta di essere carino e tondeggiante, si gode quelle coccoline sul dorso alzando appena il culotto, con la coda che diventa praticamente un arrufato punto di domanda, anzi si concede pure un paio di brevi miagolii, probabilmente un ringraziare l'umano che sta avendo l'onore di accarezzarlo < Maru.. > lei ripete il nome del gatto per precisare ed anche per cercare di richiamare quell'animo da venduto che non è altro, ma il felino non si farebbe il minimo problema e si acquatta lì, or dunque, a metà tra Ryuuma e Naomi, con Sharu che guarda quasi indignata dallo schienale, come del disdegnasse tutto quel farsi accarezzare con semplicità, Maru secondo lei è un venduto, ecco < D-dei cinghiali..? Ma quelli puzzano.. > e storce il nasino chiudendo gli occhi per qualche istante, non è che a casa sua ci sia la migliore delle essenze, deve lasciar arieggiare per almeno un paio d'ore ogni giorno ed è anche per quello che prende aria scendendo sotto casa, ma tra i cinghiali o casa sua.. Sì dai, vincerebbero i cinghiali, forse. È l'accumulo noncurante di svariate cose, non pensate che viva nello sporco o che altro, sono le cataste di spazzatura, l'odore di cibo no propriamente salutare che permea le pareti e lei che se ne sta segregata che se entra uno spiffero d'aria è tanto, senza contare gli otto gatti. Vabbè, piccoli dettagli e piccole perle che concediamo così, tanto per definire meglio la verdina, che quindi al sentire quella domanda più o meno retorica sul modo di parlare lei lo guarderebbe con aria piatta, sollevando appena le spalle < ... > fidatevi, non vorreste sentirla parlare come mangia o sarebbe ancora peggio, figuriamoci se si potesse attribuire un linguaggio alla sua dieta probabilmente verrebbe fuori qualcosa di alieno e mai sentito prima, indecifrabile. E meno male che il suo metabolismo brucia come una locomotiva che viaggia a tutta birra < Mh.. Se lo dici tu.. Comunque questa è la piazza del quartiere di Oto.. Mh mh.. > annuisce un paio di volte nel mentre che appunto sta lì, esce dalla modalità online e si butta sulla sfida in locale, tutto fatto in automatico senza curarsi più di tanto dei passaggi e del muoversi tra i menù, quasi lo farebbe senza guardare mentre appunto stacca la metà del joystick e dinaporge poco dopo < Naomi.. E fidati, abito qua sopra, chiunque nei dintorni direbbe che è la mia panchina.. > sospira appena, passano altri due gatti intanto, che arrivano e gli si strusciano sulle gambe miagolando, come se confermassero quel suo dire < Ah.. Pancho.. Momo.. Ciao anche a voi.. Andate su che tra un po' salgo anche io.. > e Ryuuma potrebbe definirsi fortunato nell'aver visto ben cinque dei gatti della verdina, una carezza per entrambi ed un sorriso sincero, tornando poi su quel dire egoistico riguardo l'aver occupato per primo la panchina < Beh.. Ma devi guadagnartela, non è così semplice.. Ad Oto nulla è per scontato.. > sì, ridacchia appena perchè in realtà non è mai stata più di tanto dedita al proprio Villaggio, anzi, poteva nascere al Suono così come da qualunque altra parte, ma onestamente parlando ha conosciuto bene il Villaggio della Nota, almeno a livello storico, quindi si concede quel dire, più con fare scherzoso che serio < Mh.. Credici.. Comunque con questo fai attacchi leggeri, con questo medi e con questo pesanti.. Questo è per pararti e questo per gli speciali.. > continua così ancora per un pochino elencandogli tutti i vari tasti, il resto lo scoprirà da se anche se essendo un picchiaduro è probabilmente una delle formule più prolisse da imparare al meglio, occorrono ore ed ore di allenamento su di un personaggio, ma Nao ci ha speso giorni e giorni quindi sì, insomma, dovrebbe più che cavarsela < Mh mh, è il mio portatile e questo è un joystick.. Quindi sei un boomer..? Sarà divertente.. > e si concede nuovamente un breve risolino, un sorrisetto spento e smorzato, seleziona il proprio personaggio e poi osserva lui < Pffft.. > sembra trattenere nuovamente una risata che manco vedrà la luce, qualunque scelta di lui per lei non avrebbe segreti e quindi attenderebbe soltanto di vedere quale sacco da boxe virtuale avrà contro. Nessuno l'avrebbe mai detto, ma a quanto pare gli piacciono davvero parecchio i gattini. Non che sia un problema, in fondo non ha mai detestato gli animali. S'era perdutamente innamorato di un cinghialotto - Ahrai? - che cercò di dargli una testata nella stinco, salvo poi cadere di culetto a terra, patato. Certo, dopo dieci anni non sa neanche se possa essere ancora vivo, un po' ci sta sperando ma non saprebbe neanche dove cercare Al Miaeda. Fa prima a cercare un altro cucciolotto da tenersi per sé. <Se li lavi e te ne prendi cura, fidati che non puzzano.> Ma tu che ne sai, perdonami? Non s'è mai dovuto prendere cura di nulla, anche perché farebbero prima a morire di fame che essere accuditi da uno come il rosso. Forse è meglio che non abbia avuto i suoi cinghiali, nonostante Sakir abbia ucciso Orochi Hyuuga assieme a quel tipo del quale non ha scoperto ancora il nome. <Oto?> Sbatacchia le palpebre un paio di volte. Tra tutti i luoghi, non pensava di finire proprio dentro Oto e senza neanche sapere come ci sia arrivato. Dieci anni prima, non era riuscito a superare le risaie per via degli eccessivi controlli, mentre adesso è addirittura nella loro piazza centrale. Stenta a crederci, dannazione. E si lascia scappare una risata nevrotica, passandosi una mano tra i capelli mentre con l'altra tenta ancora di infastidire il gattino sul dorso con piccoli grattini. Lo lascerebbe persino salire sulle sue gambe, qualora volesse farlo, così da coccolarselo meglio. <Non ci credo. Nyahahahahah!> Scoppia proprio a ridere, gettando persino il capo all'indietro per l'incredulità della cosa. <Sono ad Oto.> Non riesce veramente a crederci. Tutta quella fatica per poi ritrovarcisi da sbronzo. Fa veramente ridere, almeno a lui succede questo. <Sei la gattara del quartiere, eh?> Abbassa lo sguardo verso le altre due bestioline che le si avvicinano, strusciando contro le gambe della fanciulla la quale pare essere interessata soltanto al suo pc e al joystick che, alla fine, gli porge. Hanno una sfida da iniziare e lui una partita da vincere. Con la fortuna che ha, rischia di farlo persino perfectare. <Ad Oto, siete soltanto dei bastardi che pensano al potere. Non vi sapete divertire, fammi ricredere con questi giochetti, dai.> Sghignazza, rigirandosi ancor il joystick tra le mani. Cerca di impugnarlo per quanto possibile, valutando la conformità dell'oggetto ed il modo in cui sarebbe consono tenerlo. E' abbastanza intelligente quando vuole, seppur sulla faccia abbia ancora quegli strambi disegni fatti da qualche ragazzino del quartiere. <Okay, attacchi leggeri, attacchi medi e attacchi pesanti.> E prova a pigiare con calma, così da riuscire a collegare il tasto alle parole della ragazza, tenendo lo sguardo fisso e concentrato sull'oggetto in questione. <Dai, dai, dai, partiamo! Iniziamo!> E' tutto fomentato come se si fosse appena tirato una striscia di sostanza bianca direttamente nella narice. Si mette quindi tutto comodo, ancorché ci fosse il gatto sulle gambe, pronto ad iniziare quella nuova avventura nel mondo moderno. [ Chakra OFF ] Lei non se li immagina ne oggi ne tra due anni l'avere dei cinghiali come animali domestici, forse era una pratica più consona nel passato anche se lei effettivamente non ricorda di essere cresciuta con della selvaggina, ci pensa pure per qualche istante, porta lo sguardo al cielo e ci prova, sbuffando dopo < Sarà.. Ma i mici sono più carini.. > e già che c'è, eccola che si illumina, non ha idea riguardo al fatto che Ryuuma sia effettivamente un Ninja di un'altra epoca, lei non si è mai curata troppo di quelli del passato e più che etichettarli con quella parola famosa - riservata a chiunque non sia avvezzo al suo mondo - non si è mai premurata di capire che figure siano, come si sentano nel nuovo mondo e simili < A proposito.. Senti.. Ma tu lo sai che forse ci sono dei gatti magici? > domanda curiosa prima di incominciare, non sia mai che quel folle possa saperne qualcosa di più riguardo quegli animali che cerca, esistenti o meno che siano, si è convinta ed oramai non la smuove più niente da quella convinzione < Mh.. Sì, Oto.. Cosa c'è di così divertente? > ed è a metà tra l'inquietata e il divertito quando lo sente ridere, figuriamoci se possa immaginare la diatriba del Kokketsu nell'entrare ad Oto e simili, robe di altri tempi che soltanto un Corvino di nostra conoscenza potrebbe ricordare, probabilmente. Ad ogni modo, riguardo l'essere la gattare del quartiere, solleva appena le spalle con fare noncurante e scostante, non se ne preoccupa minimamente ed anzi lei deve la propria salvezza proprio ai gatti che ai tempi gli indicarono la via da seguire, ad Oto, per raggiungere quello che è poi diventato Kagegakure < Mi piacciono i mici.. E poi ci vado d'accordo e loro vanno d'accordo con me.. Senza contare che mi hanno salvato.. > annuisce un paio di volte, nuovamente, non è solita raccontare cose sul suo passato ma quando gli escono così, spensieratamente, le lascia scivolare senza preoccuparsene in maniera particolare, sempre con quel suo tono spento e sommesso, il visino che perlopiù piatto, sembra perennemente stanca o priva di brio, si accende solo quando riporta gli occhi sullo schermo o simili < Potere..? Mh.. Se intendi il nuovo Ddlc di Ninja May Cry sì.. Sembra decisamente ''potente'' .. > irrecuperabile, come sempre, sorride appena convinta di aver trovato ovviamente l'argomento in questione del quale starebbero parlando, per quanto sia ben lontana da ciò che il rosso intende. Sospira, poi, scegliendo il proprio personaggio e il luogo della battaglia, scosta appena il computer girandolo verso di lui in modo che possano vedere entrambi e Maru, intanto, troppo pigro per salire sulle gambe, si appoggia con la testolona sulla coscia del Kokketsu, mentre invece Sharu si arrampica sulla spalla di Naomi, mettendocisi sopra come fosse una statua < Ah.. Sharu.. > prova quasi a rimproverarla, gli concede uno sguardo ma oramai ci è abituata, fortunatamente la micia è piccola e parecchio leggera, rispetto al gattone. Attenderà che Ryuuma scelga il proprio personaggio e quando lo scontro inizierà, con una delle classiche voci di sistema dei picchiaduro ecco che lei gli concederebbe pure la prima mossa, probabilmente la fortuna del principiante lo aiuterà e ci sarà un altra probabilità che il Kokketsu troverà una mossa comoda da spammare, ma lei si concederà pochi attimi di presunta calma, studierà la situazione e dopo essersi concessa un breve ridacchiare, eccola < Non male per essere un boomer.. > e detto ciò, toccherebbe a lei, o meglio decide di fare sul serio, senza pietà alcuna, attenderebbe una finestra di tempo adatta per osare un counter e di lì in poi mettere a segno un possibile loop di combo spingendo nell'angolo l'avversario, approfittando della pressione che si ottiene nel mettere l'avversario all'angolo senza, mixando le proprie stringhe e facendo leva sullo spezzare la difesa, ditina che scorrono rapide e meccaniche, nessun rumore di troppo, solo un premere ritmico e ben calcolato, nello sguardo arde la determinazione e pare quasi il visino si sia trasformato. Non può obiettare nei confronti di Naomi, la quale asserisce come i gatti siano decisamente più carini di un cinghiale sporco e grugnante. Si stringe nelle spalle, spostando gli occhi verso l'animaletto peloso e cicciotto che stava accarezzando poc'anzi. <Non lo posso negare.> Non mente neanche. Di solito, è molto avvezzo a farlo, ma innanzi alla veridicità dei fatti, non giocandosi niente di troppo grosso, va bene che dica la verità. Sì, in soldoni, ogni tanto capita che faccia la persona onesta. Ruota il capo alla di lei volta quando pronuncia una domanda circa dei gatti magici. Un sopracciglio s'arcua, l'espressione interrogativa e l'attenzione donata esclusivamente a Naomi, ignorando per un istante persino i gattini che li hanno circondati, attirati dalla fanciulla. <Di cosa stai parlando?> Ha tirato col naso pure lei qualcosa di spaziale o è stando sopra quei computer e quegli schermi che inizia a vedere cose che non esistono? Per riuscire a darle una risposta esaustiva, ha bisogno di racimolare altre informazioni in merito a questi gattini magici. Agita per un attimo la mano in aria, scostando una ciocca dalla fronte e sporcandosi l'indice di nero per via del pennarello con il quale gli hanno dipinto la faccia. In un primo momento, non ci fa per niente caso, anche perché è parecchio concentrato al videogioco e al discorso riguardante i gatti ed Oto. <C'è di divertente che anni fa non riuscivo ad entrare nel villaggio perché c'erano controlli troppo severi. E pensare che sono uno di quelli che li ha aiutati a prendersi la prigione di Keimusho.> Fa spallucce, sollevando gli occhi chiari verso il cielo mattutino, socchiudendo appena le palpebre per via del sole che lo acceca. E' sveglio da poco, d'altro canto. Porta la stessa mano a contatto con il viso, iniziando a strofinare un occhio per cercare di svegliarsi del tutto. Senza caffè corretto sarà irrimediabilmente un disastro svegliarsi del tutto, ma deve restare almeno sveglio per giocare con la ragazzina. <Ma che ne volete sapere voi giovani.> Fa persino schioccare la lingua contro il palato, intenzionato a cambiare immediatamente discorso. E pensare che l'ha tirato fuori pure lui. Come al solito, fa tutto con le sue luride manacce e poi sceglie di smetterla di punto in bianco. I suoi cambi d'umore fanno spesso e volentieri spavento. <Ti hanno salvato? Dei gatti?> Le chiede, questa volta davvero incuriosito dalle parole che sono state pronunciate dalla Yushika. Com'è possibile che delle bestiole come quelle siano riuscite a salvarla? Si tratta d'un modo di dire? In attesa delle sue risposte, inizia a darsi anche qualche risposta da solo, il che lo costringe quanto meno a restare sveglio. <Ninja May Cry...?> Sorride e annuisce. Che altro può fare? Non sa assolutamente di che diamine quella stia parlando. <Sicura di non esserti immaginata tutti questi nomi che tiri fuori? Dico, hai una bella fantasia, però.> Poi non lo devono chiamare boomer, capite? Tuttavia, cosa potete mai pretendere da un uomo che s'è risvegliato sotto terra e che, fino a qualche settimana prima, pensava fosse tutta opera delle sue pasticche e di una overdose durata dieci anni? A dire il vero, ogni tanto lo pensa ancora specialmente quando è veramente strafatto da fare schifo. Il Demone si sistema meglio sulla panchina, adocchiando uno dei tanti personaggi e scegliendone uno che possa somigliargli in qualche modo (risultando essere ovviamente più fregno di lui, ma sempre coi capelli rossi: potrebbe essere un fetish). Rasetsu inizia a cliccare, la punta della lingua che esce fuori dalle labbra, appostandosi nell'angolino. Clicca, clicca, clicca. Per qualche attimo, non si sentirà proprio un fiato provenire dal nostro spacciatore preferito, il quale è assolutamente concentrato. Muove persino il joystick nella direzione verso la quale il personaggio dovrebbe andare usando i giusti tasti direzionali. <NOOO! BASSO, ALTO! DIFENDITI, CAZZO!> Inizia già ad innervosirsi perché sta prendendo schiaffi. La fortuna del principiante l'ha abbandonato? [ Chakra OFF ] Ed ovviamente lei non potrebbe che trovarsi concorde con quel di lui essere impossibilitato a negare riguardo i gatti, i gatti vincono sempre e su tutto tranne che su Nene, nella vita di Naomi, quindi in quegli attimi prima che il vero scontro inizi, si concede un annuire una paio di volte accompagnato da un < Mh Mh ~ > tutta soddisfatta, stringendo il piccolo joystick tra le manine, mentre Sharu osserva lo schermo con fare curioso ed interessato, come se fosse anche lei un'esperta oramai, vedendo la padroncina giocare ad oltranza < Ah.. Dei gatti magici, ovvio! Ho scoperto che alcuni Ninja possono evocare degli animali.. Tipo.. E Fuji-san dice che potrebbero esserci anche dei gatti da evocare..! > gli si illuminano gli occhietti, il visino ora è più contento e sembra quasi sprizzare una certa energia, anche se poi sospira e torna tra se e se < A me non piace combattere, però dei mici magici devono essere proprio Pog.. > ed annuisce una volta soltanto, per poi tornare sul rosso, il disegno sul volto oramai è passato in secondo piano essendo un elemento assorbito, anche se contribuisce sicuramente a mantenere quell'alone buffo sul Kokketsu < Ah.. Mh.. Beh.. Io so poco e niente di Oto.. > perchè ai tempi viveva reclusa in casa ed il massimo che gli veniva concesso era il giardino, è un esperimento cresciuto in segreto e privato di quella morte certa che gli era stata designata, suo 'padre' sempre convinta di essere debole e fragile ed oltre a Nene, c'è stato veramente poco altro nella sua vita nel mentre che stava al Suono, un propendere verso qualsiasi possibile oggetto tecnologico, quello sì, ma nient'altro degno di nota. Si acciglia appena quando lui poi se ne esce così e schiocca pure la lingua sul palato, saccente, storce il nasino stringendo un attimo gli occhi e le fucsia che si assottigliano sembra possano sparare un raggio laser da un momento all'altro, ma poi se ne esce con un semplice < Mpfh.. È vero.. Sembri uno che possa saperne ben di più di prigioni e simili.. > insomma, guardatelo, non è forse loschissimo? Comunque, tornando più o meno seri, lei dovrebbe andare per un pochino a ritroso nella propria testa, non sono immagini che vuole rievocare quindi ripesca li minimo indispensabile, è una storia vera e se lui non ci crede, o non comprende, non gli resta che raccontarla < Sì.. Stavamo scappando dalla guerra io e papà, quando delle macerie delle mura gli sono crollate addosso.. > si fa triste in viso, rassegnata e per nulla intenta a ricordare altro oltre quel punto, come se fosse una tappa oltre la quale si sia imposta di non andare mai < Io ero già amica di Maru e Sharu, gli portavo sempre da mangiare in cortile e.. Dato che Nene non c'era, nel trambusto generale, loro due ed altri mici mi indicarono la strada verso qui.. > fu sicuramente difficile, era una bambina ed aveva si e non sei anni ai tempi, ma quei gatti la aiutarono in tutto e per tutto, permettendogli di sopravvivere tra le foreste ed i paesaggi che la separavano dall'attuale Kagegakure, accoccolandosi a lei per scaldarla, indicandole del cibo ed i ruscelli dove bere, eccetera eccetera. Non se lo spiega nemmeno lei l'essere terribilmente affine ai felini, ma non se ne cura, accetta la cosa e basta e di lì in poi, da quei quattro o cinque gatti che erano, sono diventati otto, nel tempo < Guarda che esiste veramente.. È un gioco dove sei un Ninja cacciatore di demoni e tra poco esce un dlc.. Che è un'aggiunta al gioco di base.. > glielo spiega in termini terra terra, al boomer lì di fianco, armandosi di pazienza per poi lasciare che siano i joystick a parlare da se. È uno scontro tutto sommato divertente e durerà un pochetto visto che Nao ha impostato la vita al massimo, così che non sia troppo breve e rapido, Ryuuma se la cavicchia ma tutto sommato la fortuna del principiante può aiutarlo fino ad un certo punto, rifila un paio di pugni al personaggio della verdina ma poco dopo lei parte alla carica ed una volta che il meter della mossa speciale è carico < È finita. > dice semplicemente, seria e senza beffarsi, come se fosse l'anime più epico di tutti i tempi (?) facendo partire la sequenza chiaramente scenica e piena di luci, suoni e colori, che si svolgerà nello schermo fino al segnale di vittoria < Mh.. Non c'è male.. Ma appunto questa è la mia panchina.. > che poi non ha particolarmente senso, doveva dirgli che forse gioca dalla mattina alla sera ma vabbè, dettagli, uno sguardo verso la sala giochi di fiducia dove lei va sempre, in realtà è ben più in là e da qui manco la si vede, ma accenna alla direzione con fare pigro, sollevando la mancina < Dovresti provare a giocarci in sala giochi.. Con un arcade stick di solito è più comodo.. > e detto ciò, considerando che la propria ora d'aria sia terminata, allungherebbe la manina vuota gentilmente verso Ryuuma per farsi restituire il joystick, preparandosi a chiudere il portatile e ad alzarsi < Ah.. Digli che ti manda Nao.. Magari ti regalano qualche gettone.. > capito come? È famosa nel suo campo eh, non si scherza un cacchio qui, quindi è meglio farsela amica che nemica se ci si vuole avvicinare al lato tecnologico odierno < Mh.. Allora io vado.. Ciao.. Ehm..? > ma non si ricorda il nome, è solita farlo, ma questa volta è abbastanza convinta di non averglielo manco mai chiesto, rimane lì con il computer e le altre cose tra le braccia pronta a salire su a casa, attendendo un eventuale nome per poi annuire e quindi voltarsi con l'ultimo avvertimento < Puoi dormirci per una volta ancora, poi scendo e la occupo con tutti i gatti.. Magari un giorno vincerai.. Chissàà. > e con un cenno del capino, vedrebbe quindi di tornarsene su a casa salvo complicazioni o interazioni particolari, dovrà dare da mangiare ai mici e poi rimettersi dietro alla propria durissima vita da gamer girl incallita. { End <3 } La domanda riguardante i gatti magici assume finalmente un degno senso logico. <Oh!> Esclama, portando la testolina a muoversi per annuire alle di lei parole. <Intendi la tecnica dell'evocazione!> E' informato a proposito di quest'ultima perché Sakir stava per chiudere un contratto con i pipistrelli, in base a quello che gli ha raccontato. Anche lui n'è interessato, ma fino ad ora non s'è mai spinto tanto in là da riuscire ad entrarci in contatto. Questa volta, magari andrà diversamente da dieci anni prima. <Non ho mai sentito parlare dei gatti, però.> Invero ha sentito a malapena parlare dei pipistrelli e dei corvi di Yukio, quindi le informazioni in possesso di Rasetsu sono veramente poche. <Non ti piace combattere ma stai andando forte in quel gioco, eh?> Gli sta dando una dimostrazione di saper combattere. <Non hai mai pensato di emulare gli attacchi dei tuoi personaggi? Secondo me, sarebbe una figata pazzesca.> Ma come parli? Sta cercando di diventare meno boomer ed ascolta il modo di parlare delle altre persone, specialmente quelle molto giovani come Naomi. L'argomento Oto viene chiuso con facilità, stringendosi nelle spalle poiché la stessa Yushika non sembra conoscere granché per continuare l'argomento e lui non è interessato a prolungarlo oltre. Ha detto quello che doveva dire e tanto gli basta. <In realtà, di prigioni non ne so proprio un cazzo. Non mi hanno mai messo in gattabuia, il che è un progresso.> Ogni giorno della sua vita è un rischio di finire dietro le sbarre che ha sempre evitato coi passi d'una ballerina di danza classica. Una delle migliori! E sapete come? Tradendo ogni alleato con il quale è riuscito ad avere un accordo, facendosi poi cancellare la memoria per dimenticarlo e tradendo pure chi gli ha fatto questo favore. Un deficiente patentato che dove si gira gira fa danni a non finire. Presta attenzione alla lacrima strappastorie che Naomi le racconta riguardante i gatti e una presunta amica di nome Nene. <Animali intelligenti che ti hanno salvato la vita, divertente.> Lui invece è rimasto incastrato in un cristallo per dieci anni, sai che divertimento? A proposito del gioco del quale ha parlato in precedenza, il demone solleva la mandritta aprendo e chiudendo le dita simulando quella che sembrerà una bocca. In breve, non crede affatto a ciò che ha pronunciato Naomi, la quale ancora gli parla di questo fantomatico gioco nel quale i ninja cacciano i demoni. <Cacciano me, quindi. 'sti bastardi, in dieci anni non sono proprio cambiati. Vogliono sempre mettermela al culo come Kimi.> Sbuffa sonoramente mentre continua a pigiare anche con molta forza, agitando il joystick da un lato all'altro, la lingua ancor fuori che penzola come quella di un cagnolino che aspetta la cena. <NOOOO! MA E' UN GIOCO DI MERDA! DAI, HAI IMBROGLIATO!> Eccoci qui. Rasetsu è appena diventato quel giocatore che perde perché è scarso, ma automaticamente non è colpa sua ma dell'avversario che usa i cheat. Molla il joystick in malo modo, capendo d'aver perso, facendolo però cadere su un gatto che s'era posato nei loro pressi, lo stesso che lui poc'anzi stava accarezzando, causando un miagolio di fastidio da parte sua, ma quanto meno l'aggeggio non viene intaccato minimamente. Pensate se doveva pure pagare qualcosa che ha rotto coi quattro spiccioli che ruba dalle borde delle prostitute. Ci sarebbe stato non da ridere, di più. <Ci proverò e la prossima volta ti batterò, sta a vedere. Diventerò il miglior giocatore di questo gioco di merda!> Sbatte il piedino a terra, infastidito al massimo, ma presuntuoso come pochi. Non si ricorda manco il nome del gioco, ma arriverà il momento in cui dovrà farci i conti nella sala giochi. <Se ha anche delle slot machine, provo a vincere qualcosa. NYAHAHAHAH!> No, Rasetsu, ascoltami, non lo fare. Non iniziare un nuovo circolo vizioso che finisce male pure con questo. <Rasetsu diventerà IMBATTIBILEEEEE!> Convinto lui. Lascerà la zona diretto chissà dove, magari proprio alla sala giochi per iniziare a diventare forte e battere Naomi. LA SFIDA E' APPENA COMINCIATA! [ END ]