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Telefoni e Uchiha

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con Mekura, Ryuji

11:16 Ryuji:
  [Panchina] Oggi piove nella città di Kagegakure, dove questa mattina si è dato appuntamento con la fu capo Clan degli Hyuga vicino ad un negozio di elettronica per aiutarla ad adattarsi meglio. In questo momento L'uchiha si ritrova ad aspettare in una delle panchine sotto al porticato, vestito in total Black con una felpa pesante lunga e nera con lo stemma del Clan stampato dietro alla schiena: un pantalone anch'esso nero con anfibi del medesimo colore neutro, con solo una cintura bianca con fibia color grigio metallizzato per spezzare la sua figura alta e massiccia. I capelli sono come al solito tirati all'indietro questa volta lasciati sciolti e liberi, vicino a se vi è un ombrello che si è portato dietro tenendo in considerazione il clima. Come già detto in questo momento si ritrova seduto sulla panchina con la schiena leggermente incurvata in avanti, le gambe allargate e il braccio sinistro alzato mentre visualizza il nuovissimo NinjaWatch che ha comprato al quartiere di Oto qualche giorno fa, tenendo la mano destra alzata così da premere qualche tastino su di esso per impostarlo e capire quante e quali funzioni ha <Mhh...> un mugugno attento e concentrato, guardando l'oggetto con i propri occhi celesti spostando lo sguardo anche verso l'orario che si è fatto: ritrovandosi ad alzare il capo e guardare a destra e sinistra, visto che ormai l'orario dell'appuntamento è passato da un po' <Uff...dovrò andarla a pescare nel quartiere di Konoha?> chiede in un primo momento da solo, seppur per ora decide di dedicarsi ancora al proprio Ninjawatch al polso cliccando con il polpastrello dell'indice tasti e schermino. <Mhh..> ritornando alla propria analisi così da aspettare ancora per qualche minuto la figura della Hyuga.[Ck Off]

11:29 Mekura:
 Dove era il punto di incontro? ah c'è troppa roba li dentro, quale era il negozio di riferimento? cosa lo distingueva dall'altro Negozio? ah la lettera "a" è sostituita con la "i"....PERCHé CI SONO COSì TANTI NEGOZI CON NOMI COSì SIMILI? si cambiano solo le vocali, sembra che se le siano giocate d'azzardo. Era tutto così semplice in passato. Prima di tutto non c'era tutta questa richiesta, era tutto più limitato, tutto più ridotto. Qui invece è come se tutti avessero bisogno di tutto subito e poi buttarlo via. Ma questi sono suoi pensieri mentre corre per le vie consapevole di essere in ritardo. Probabilmente ha fatto il giro del quartiere due volte e non se ne è accorta. <mi scusi! mi scusi...> chiama un passante occasionale, poi un'altro. Al terzo tentativo questa cara signora sembrerebbe aiutarla <mi scusi....anf ...conosce questo locale? il xxxxx?> Ed in modo incoraggiante la signora sembrerebbe sapere il fatto suo con la risposta <dove di preciso? è una filiare> Questo è il momento in cui la competenza non da nessun aiuto ma pone solo altre domande <ah non lo so signora, mi hanno detto di venire qui, vicino al negozio, via XXXX ma non capisco dove> non dandole neppure il tempo di finire la signora fa partire una interessante conversazione nella quale lei, non Mekura, scopre, con sua sorpresa (La Hyuga non capisce come mai) che si è fatta tutta quella strada a piedi con tanto di commento ironico "è una vera camminatrice" Tirando poi fuori lo strumento di ogni risposta a questo mondo, il telefono, hanno cercato i negozi più vicini. Per deduzione ne ha puntato uno li vicino, solo 5 minuti di cammino, se corre molti meno. Ringrazia la signora e scatta letteralmente verso una via che, diciamolo chiaramente era dietro l'angolo. Fatto sta che alla fine ce la farebbe ad arrivare e Ryuji si troverebbe una ansimante Hyuga con un cappotto cachi aperto, una maglia di cotone nera sotto e pantaloni a vita alta, indovina? Jeans. le scarpe da ginnastica e lo zaino tecnico sulle spalle completano l'opera. I capelli corti, bagnati seppure tenga un ombrello tra le mani...(e che ombrello ma ci arriviamo dopo) sono scompigliati dalla corsa che rimette o cerca di rimetterli in ordine dopo quella corsa <scusami, detesto arrivare in ritardo, però ho avuto un contrattempo...> si solleva con la schiena <uuun contrattempo cooon la mappa della città e con l'ombrello> ergo si era persa. Lo sguardo viene rivolto verso l'ombrello a scatto rosso, con le aste rivolte verso l'alto, non verso il basso. <ti ho fatto aspettare molto?> chiede incrociando le braccia guardandolo seduto sulla panchina. [ch off]

11:43 Ryuji:
  [Panchina] Dovrà aspettare di sicuro ancora, ma per questo momento la sua attenzione è tutta rivolta verso quello specifico Ninjawatch che ha comprato a poco prezzo e grazie alle sue abilità trattative e pure di una buona marca. <Mhh...non sembra essere male. Devo decidere cosa fare adesso..> andrebbe ad umettarsi un pochino le labbra <Non ha detto devo parlarne bene...dopotutto. Ho ancora i miei dubbi.> però si è ritrovato in una sorta di accordo al quale non ha nemmeno potuto dire la sua, quindi dovrà comunque preparare il post Ninjagram. è però mentre si appresta ad alzarsi che si avvede della giovane Hyuga in arrivo. <mhh...> mugugna come suo solito, apprestandosi quindi ad alzarsi e mettersi in piedi recuperando il proprio ombrello per portare i propri occhi celesti a scorrere sull'intera figura della ragazza dall'alto verso il basso, osservandola da capo a piedi e portando lo sguardo anche sull'ombrello di lei <Hai combattuto contro il meteo?> chiede con una vena di ironia senza perdere quella sua espressione seria e sicura di se, inarcando un sopracciglio nel guardare nuovamente l'ombrello <Abbastanza> si, ha aspettato molto. Una risposta chiara e secca, aggiungendo poco dopo <Ma avevo con cui distrarmi. Fortunatamente.> alza la mano sinistra, portando gli occhi sul Ninjawatch e poi guardare meglio la ragazza <Direi allora di non perdere ulteriore tempo.> andrebbe ad incamminarsi, pronto per entrare nel negozio di telefonica li vicino. <Hai del denaro? Altrimenti te li presto io i soldi e poi me li ridarai in futuro.> chiede voltando il capo verso la ragazza, visto che di certo i telefoni non vengono regalati. Allungando la mano per aprire la porta, andrebbe a dirigersi verso il reparto telefonico lasciando l'ombrello nell'apposito cestino <Dimmi che difficoltà ti senti di poter apprendere? Vuoi un telefono che abbia solo cose di utilità come avevamo detto oppure ti senti pronta a provare qualcosa di mediamente avanzato?> chiede toccando questo argomento <Non vorrei che tra un po' di tempo tu ti ritrovasti a voler comprare un telefono migliore.> tra quelli di ultime generazioni, andando un po' in cerca di informazioni per il gusto di lei.

11:57 Mekura:
 all'abbastanza secco e sincero la donna abbassa il capo <scusami> lo ripete di nuovo più basso prima di riprendersi un contegno e di rimettere a posto l'ombrello. <non so come sia successo, ho beccato una grossa folata ed ha sollevato l'ombrello> sospira e una volta rimesso a posto ed al sicuro dalla pioggia lo chiuderebbe evitando di fare ulteriori disastri grondando acqua in giro. Nel mentre l'attenzione cade su qualcosa attaccato al polso, un orologio? no era qualcosa di più forse.. <credo che questo sia parte del corso accellerato sugli usi e costumi del futuro> piega la testa confusa prima di scrollare le spalle <però è bello> le piaceva alla fin fine. <ho qualcosa, ma non ho idea di quanto dovrebbe costare un telefono> spiega la donna infilando a sua volta l'ombrello nel cestino. <sei sicuro?> chiede passando a sua volta guardandosi intorno vagamente spaesata e ferita negli occhi dalla illuminazione accesa, tanto che deve stringere le palpebre inizialmente per la fitta che sente. <che difficoltà mi sento di apprendere?> ripeta la donna rimanendo per qualche secondo a pensarci seriamente <bhe, è un oggetto che va utilizzato. La difficoltà che mi sentirei di apprendere deve essere funzionale a quello che mi interessa usare> quindi ha delle idee abbastanza lucide, almeno questo <mi piacerebbe usare quella cosa della fotografia> si insomma, ci siamo capiti no? <ho visto una pubblicità in giro...i nuovi modelli sembrano sempre più vicini a dei fogli di carta come spessore, ho visto anche i prezzi e non voglio di certo una cosa del genere: un po' perché non me lo posso permettere e un po' perchè mi fa impressione usare una cosa così sottile che si spacca appena ti cade dalle mani> almeno a lei da questa impressione. <però era interessante quello che aveva: fotocamera, immagino che sia quella cosa delle foto, video..hum> ci rimane a pensare un po' come se stesse cercando di ricordare tutto <ah si elogiava anche la capacità di inserire applicazioni...> e qui casca l'asino <è ancora troppo presto per le domande?> chiede la Hyuga portando le mani dietro la schiena mentre si fissa su qualcuno di questi cellulari <cosa sono delle applicazioni?> [ch off]

12:06 Ryuji:
  [Panchina] <Fa niente.> ormai scusarsi nuovamente non ha senso nell'effettivo, ascoltando quella risposta in merito alla folata di vento ma senza dargli più di tante effettive attenzioni. Sopira quindi, commentando <Immagino si possa chiamare così, si. Corso accellerato.>non c'è altro modo dopotutto per definirlo tutto sommato. Per quanto riguarda al costo del cellulare replicherebbe <Dipende dalla marca, dal modello, cambia su molte cose. Alcuni telefoni molto costosi fanno le esatte stesse cose di quelli che costano poco, sono più roba di avanguardia sociale che altro. Giusto se vuoi tirartela, un po' come i vestiti.> fa questa sorta di paragone per cercar di fare capire meglio, specialmente visto che ella è una donna. Vi è il vestito che costa poco e quello che costa molto, apparentemente uguali, ma uno è di marca ed uno è tarocco. <Mhh...> per quanto riguarda i modelli, andrebbe a rispondere <Allora direi uno dei modelli di media generazione. Non sono ne mattoni, come i primi modelli, ma nemmeno sottili fogli i carta come i secondi.> conclude infine: guardandosi attorno. <Le applicazioni sono dei programmi che si possono mettere sul telefono. Variano dall'utilità fino allo svago o comodità.> iniziando dunque a spiegare cose su questa modernità <Ad esempio c'è un applicazione che ti consente di messaggiare con una o più persone contemporaneamente senza spendere soldi, un applicazione che ti consente di giocare per passare il tempo, un altra invece che ti permette di ordinare da mangiare dal telefono e poi fartelo arrivare a casa a domicilio.> e aggiunge subito dopo <Ma anche la fotocamera è un applicazione in se.> andrebbe poi a cercare l'aiuto di un commesso li presente <Scusi> alzando la mano, permanendo sempre serio e attento <La mia amica viene da una delle piccole città fuori kagegakure> meglio inventare questa scusa, piuttosto che dire la verità. Potrebbe o non credergli o dargli del pazzo <Ed è nuova alla tecnologia. Avrebbe bisogno di un cellulare, che non sia troppo complesso come quelli di ultima generazione ma nemmeno di quelli essenziali di vecchia.> lasciando che sia l'esperto a dirigerli verso la zona dei cellulari che a loro fa comodo per tali necessità.

12:22 Mekura:
 Ascolta con interesse quello che l'uchiha ha da dire e di come faccia il paragone con i vestiti. La Hyuga piega la testa, incuriosita ed allo stesso tempo dubbiosa sulle parole del ragazzo. <strano paragone: i vestiti non sono tutti uguali anche se sembrano simili. Anzi alcune volte è preferibile spendere di più per avere qualcosa di qualità che robetta che sarai costretto a ricomprare perché si rovina subito. Inoltre la qualità si vede, non so te e non so per quanto riguarda i cellulari ma tu come mi descriveresti da come sono vestita? sto cercando di presentarmi in un certo modo, ho un obbietto a prescindere dall'esserci riuscita o meno. Se tu mi parli così dei cellulari..bhe! se scelgono modelli costosi non è solo per opulenza ma per dare un messaggio. Se poi invece è davvero così...bhe allora mancano di stile e gusto personale> non è un termine comune nel suo tempo avanguardia sociale: in effetti il suo mondo di dieci anni fa era segnato dall'immobilismo, dalla stabilità, dalla preservazione della pace e dei valori a tutti i costi, le piaceva sapere che cosa pensasse una persona di dieci anni in avanti, anche per delle cose stupide o apparentemente inutili come i vestiti. Intanto arriva la spiegazione dei programmi e diligentemente la donna ascolta, sembra abbastanza chiaro <ok, posso arrivarci> commenta in tutta risposta prima di arrivare dal suddetto commesso e sorridere ingenuamente a questo <buongiorno> cercando di fare da spalla alla bugia di Ryuji. In questa parte non fa nulla di che se non continuare a tartassare di domande l'uchiha. <e come fai a ordinare a casa a domicilio, no nel senso: non basta una telefonata?> intanto va avanti lasciandosi guidare verso questo "magico" mondo. [ch off]

12:36 Ryuji:
  [Panchina] Lo sguardo si sposta sulla ragazza, inarcando un sopracciglio incuriosito ma al contempo dubbioso sulle parole di lui <Niente si rovina se trattato con cura e attenzione. Nemmeno il meno costoso dei vestiti. La stessa cosa vale anche per i telefoni> specifica prendendo una breve pausa <Lo scopo dei vestiti è quello di vestirsi. All'inizio questo scopo era dato da un bisogno di necessità di mantenere parti del nostro corpo al caldo e protette. Con il proseguire dell'umanità è diventato un qualcosa di più pudico, fino a diventare un linguaggio sociale.> oh, il signorotto Uchiha qui ha studiato medicina. è un topo di biblioteca, è uno scienziato: quindi risponderà con termini filosofici e scientifici a molte cose <A giorno d'oggi i vestiti servono non solo per coprirsi, ma per comunicare alle persone un'identità: uno stile. C'è chi piage sfoggiare, chi tirarsela, chi è troppo preso da se stesso o altro per curarsi dell'aspetto fisico. Proprio come te.> inizia a dargli del Tu poco a poco, cosa fatta senza nemmeno pensarci. <Ciò che lei mi dice è.....beh, non saprei. Non sono bravo a decifrare gli abiti. Non sono uno stilista, non saprei nemmeno se si è messa le prime cose che ha trovato.> mica se ne intende di moda, parla solo da punti di vista filosofici. <Il cellulare non differisce molto. Esistono persone facoltose che cambiano continuamente cellulare comprando il nuovo modello, anche se han comprato il modello precedente pochi mesi fa. Il cellulare nella vita mondana non è solo un qualcosa di utilità, ma è tutti gli effetti quasi un accessorio che comunica di te come una collana, un orecchino, un bracciale...un vestito.> concludendo quindi questo suo peculiare punto di vista sui rapporti sociali e tecnologia <Non per niente ne esistono di vari modelli, marche, di dimensioni e stili diversi.> concludendo infine. Una volta diretto da parte del commesso verso il genere di telefoni da lui richiesti <La ringrazio, diamo un occhiata in giro tra questi e poi le so dire.> un modo veloce per levarselo di torno cortesemente diciamo, rispondendo alla domanda di lei <Puoi anche farlo tramite telefonata si. Però esiste anche un applicazione che ti fa vedere sullo schermo del telefono l'intero menù del posto, selezioni premendo dei tasti ciò che vuoi tra bere e mangiare: inserisci dati e indirizzo e ti arriva a casa.> sospira quindi, abbassando il capo verso i cellulari <Quali di questi ti ispira esteticamente parlando?> domanda infine.

13:07 Mekura:
 Ryuji, sei caduto nella trappola. Sicuramente sei colto, hai le conoscenze ed i modi di esprimerle, ma pecchi dell'antico peccato degli Uchiha: l'arroganza. L'arroganza che ti rende cieco di vedere davanti a te, il sodo di cacio che per tutta la sua vita non ha solo combattuto, ha studiato e si è allenata costruendosi un percorso che l'ha portata ad essere un rispettabile ninja non tanto per la sua forza ma per il cervello: ammira la presenza del (ex) gran consigliere di Konoha. <ovviamente tutto quello che è trattato con cura si mantiene, ma quanto sei disposto per mantenerlo? ad un certo punto lo dovrai usare giornalmente un vestito e se la qualità non è buona non solo si romperà ma rovinerà il tuo corpo, potenzialmente, in base alle circostanze, avere qualcosa che viene riconosciuto come di basso valore rende automaticamente le persone di basso valore ed un vestito può imporre te e gli altri a creare dei dislivelli e muri che non si riescono a superare. Per esempio: un uomo povero che cerca di vestirsi come un ricco lo riconosci palesemente perché non sa come portare certi vestiti, ti da una informazione che ti impedisce di aprirti e fidarti apertamente. "qualcosa non torna" e con questo pensiero costruisci dei muri. Allo stesso modo, un ricco che si finge povero a parte che lo riconosci dal naso> e si punta il naso. <ma anche da un certo pregiudizio personale su cosa dovrebbe indossare una persona di rango inferiore: prende una pausa mentre continua a guardarlo seriamente ma concentrata su qualsiasi risposta <hai detto bene, linguaggio sociale ed in un certo senso ci siamo dati ragione entrambi sullo stesso argomento e esattamente il termine comunicazione è... calzante> ha fatto la battuta e sembra compiacersene particolarmente. <comunicare appunto, ma la comunicazione ha delle regole, una grammatica, degli stilemi e un modo di approcciarsi al prossimo per appunto comunicare, allo stesso modo deve essere per quello che si indossa o si trasporta> per il resto l'argomento è così vasto che se ne potrebbe parlare per ore, solo che alcune parole utilizzate la lasciano un'attimo interdetta: troppo presa da se stessa per curarsi dell'aspetto, proprio come te. Le risuona nella testa come se le avessero dato uno schiaffo in faccia, uno schiaffo che cerca di nascondere dietro una maschera allegra quando in realtà sta pensando di tutto e di più "che significa? mi ha appena dato della grassa? mi ha appena detto che sono vecchia? mi ha dato della sciatta?" <ahn...con "proprio come me" intendi ancora il ramen vegetariano di quella sera? spero> quello spero le esce involontariamente. Ma per ora occupiamoci di cellulari va il vero motivo per la quale si trovano qui. <ah che cosa simpatica> afferma mentre lo sguardo cade su un vetro riflettente per controllarsi. Solo dopo aver placato quel bisogno va a guardare i cellulari iniziando a guardarli uno per uno. <allora, questo è interessante: si piega significa che l'interno è più protetto, però...> borbotta continuando a identificare il suo telefono per la vita e alla fine ne troverebbe uno: uno di fascia effettivamente media con uno schermo decentemente grande per poterci lavorare sopra e poi con l'altra mano punta uno dei telefoni vecchia generazione. La custodia è blu scuro, ha i tasti incorporati grigi e lo spessore incute potenza e eleganza senza essere aggressivo. Sembra un telefono che non è che è nato tozzo, ha deciso di essere tozzo per contenere tutta la sua potenza. Inoltre non sa perché ma il suo istinto da ninja le da l'impressione che fosse un'ottima arma. <avevi detto che i ninja non erano più in voga, questo è chiaramente uno strumento progettato per la distruzione> [il telefono progettato per la distruzione ---> https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/416Q02GR0ZL._AC_.jpg][ch off]

13:21 Ryuji:
  [Panchina] Fa un breve sospiro mentre ascolta le parole della ragazza in merito alla moda e allo stile, li dove cercano di darsi ragione a vicenda pur usando parole diverse per arrivare alla fine a comprendersi <Quello succede quando ti vesti per comunicare qualcosa che non vuole essere te stesso. è alla stregua della tecnica della trasformazione. Io potrei benissimo trasformarmi in te, ma senza un adeguata conoscenza del tuo modo di parlare, del tuo modo di fare, delle tue abitudini difficilmente riuscirei a passare per...te.> fa un sospiro <E questo succede quando, come negli esempi da te citati, qualcuno cerca di vestirsi non per comunicare di se stesso ma per comunicare qualcosa che non lo rispecchia. Si vede perfettamente quando qualcuno è a suo agio in certe vesti e quando no, almeno, le persone comuni> i ninja è normale che siano abili a mentire o a sopportare, dopotutto è parte di loro. <Personalmente comunque, anche qualcosa di basso valore può aiutare a far colpo. Esteticamente parlando almeno.> e questa è l'ultima frase sull'argomento almeno, salvo ella non voglia aggiungere qualcos'altro. Quando però l'altra le pone la domanda, inarca un sopracciglio: Probabilmente nato da un disguido <No...mi hai capito male. Intendo che tu cerchi di comunicare qualcosa ma non ho idea cosa. Non sono uno che guarda molto i vestiti, io indosso per lo più roba con lo stemma del mio Clan che mi devo far fare a su misura. A quanto pare i cloni di Sasuke Uchiha non sono in forma e ben fisicati come me, immagino sia perchè non sono un clone.> ma il prodotto di uno di questi: quindi la tracca genetica varia parecchio. <A proposito...tu sai qualcosa degli Uchiha?> chiede curioso <Tu vieni da Konoha no? Dieci anni fa io ero solo un ragazzino, mio padre non mi ha mai parlato molto del Clan ed è morto prima che potesso farlo.> cambia un attimo la via del discorso <E i membri attuali del mio Clan seguono di più la gerarchia andando contro a quella che è logica e scienza.> cosa che lui mal sopporta, ma vabbè <Preferendo l'ignoranza alla verità.> altra cosa che mal sopporta e che lo porta, anzi, lo costringe a cercare aiuti esterni. <Ah, quello? Quello può mandare messaggi e chiamare, ha anche un gioco che va abbastanza di moda chiamato "Snake" che son sicuro ti prenderà parecchio....> oh, era un gioco che ha spopolato appena uscito quel modello di telefoni <Però non può fare foto, video o registrare...e c'è chi dice che può essere considerato un arma ninja. è talmente tanto resistente che le persone ironizzano che se lo tiri contro un muro si sfonda il muro.>

13:48 Mekura:
 Insomma l'argomentazione va avanti e piacevolmente naviga verso il mare del disagio chiamato passato degli Uchiha. La Hyuga rimane in silenzio mugugnando appena quando questo le chiede che cosa sa sugli Uchiha. <humm...> non è una bella storia, diciamo che quel clan si è fatto tanto male quanto ha fatto male agli altri: autodistruttivi, egocentrici, completamente chiusi alla prospettiva della pace a meno che non si passi attraverso un bagno di sangue. Ergo, si rendevano la vita difficile. <...strano> solleva le spalle <in passato essere un clone sembrava un'atto di orgoglio, più eri simile a Sasuke più eri "forte"> e usa forte tra molte virgolette in quanto la pratica di clonazione ha portato quel clan ad atti aberranti. <ma non ti posso dare torto> Riuji si considera uno scienziato e quel commento non è dettato dalla arroganza ma da una genuina considerazione medica. <sono successe molte cose Ryuji, alcune di queste più brutte delle altre, non mi sorprende che abbiano abbandonato la scienza per qualcosa di più militare e io non so quanto posso soddisfarti in questo caso> glielo spiega cercando di dirlo con tutto il tatto che disporrebbe. <considera che dieci anni fa il clan Uchiha non era a Konoha da secoli. Aveva costruito ad Oto la propria casa grazie a quello che nella storia del villaggio della foglia è un traditore, Sasuke Uchiha, quindi per quanto possa raccontarti qualcosa saprò darti solo una visione della storia> afferma la donna girandosi completamente verso l'uchiha alto. <tornando a noi. Se sei a conoscenza dei cloni significa che sai anche il motivo per la quale sono stati fatti: Sasuke era l'ultimo del suo clan, praticamente, e se voleva ricostruirlo non poteva farlo normalmente con la paura che il sangue si diluisse. Detto questo, ha trovato la sua soluzione clonandosi e cercando i cloni perfetti> prende un lungo respiro <capirai da te che aria di competizione, test e stress dovevano subire tutti quanti questi soggetti> e usa il termine soggetti per sottolineare il distacco dalla umanità. Non potevano essere individui, il fatto stesso di essere dei cloni escludeva il concetto di individualità. <ma anche tra i cloni venivano fuori soggetti differenti, soggetti che hanno intrapreso una strada differente. Uno di questi si chiamava Katsumi, un clone, forse uno degli individui con più potere di quanto si possa sperare> sospira <gli uchiha fecero molto male a lui ed alla sua compagna> scuote il capo <ma questo è la storia personale di due morti che non volevano essere compatiti e io non lo farò> distacca la sua attenzione guardando di lato di nuovo il vecchio telefono sentendo alla fine la parola magica : gioco chiamato snake? <è un segno> lo dice in modo lapidario <lo prendo> [ch off]

14:01 Ryuji:
  [Panchina] Un argomento di sicuro difficile, un argomento al quale però questo "Pulcino" uchiha è decisamente interessato senz'ombra di dubbio, quasi pendendo dalle labbra della ragazza anche in questo momento dove dovrebbe essere lui ad aiutare lei e non viceversa. <Non conosco molto del passato in realtà, quindi non saprei dire. Ma continuo a ribadire che io non sono un clone, mio padre lo era e tutti lo definivano come difettoso visto che non aveva lo sharingan, come me.> afferma infine: ma è una storia che già ha ripetuto. <Mi soddisferà se mi dirà la sua versione della storia e della storia. Sarò soddisfatto quando svelerò il mistero e conoscerò la verità, poichè l'ignoranza porta al caos. Non alla supremazia, come loro pensano.> sospira infine. <Sasuke Uchiha era un traditore di Konoha....si sa perchè ha tradito?> chiede essendo una delle tante domande che ha in questo momento. <Attualmente la mentalità del Clan si è separata da quel concetto, so che le clonazioni si sono interrotte e che alcune persone del Clan: Seppur non tutte hanno concluso che è il momento che siano le nuove generazioni del clan a farlo progredire e crescere nella grandezza, consentendo ai suoi membri di "diluire" come dici tu il sangue.> una nuova generazione e una nuova mentalità <Posso capire la competizione e lo stress, tuttavia addirittura a negare prove scientifiche? Ad arrivare a dire che io solo perchè non possiedo lo Sharingan non ho il gene di sasuke? Ad affermarlo pure con convizione?> chiede, toccato nell'orgoglio: nel suo orgoglio Uchiha, che seppur è diverso rispetto alla maggior parte comunque è molto forte. <La scienza parla chiara, io sono il figlio di un Clone di Sasuke. Il che significa che nelle mie vene vi è il suo gene, cinquanta per cento del mio DNA è Sasuke Uchiha che gli piaccia o meno. Sharingan o meno.> ed ecco di nuovo il suo lato da medico a parlare, dovendo per forza mettere a tacere quei membri del clan che dicono il contrario. Sospira quindi <Katsumi..> fa un piccolo sospiro, socchiudendo gli occhi <Quindi solo perchè abbiamo il gene di sasuke non siamo legati allo stesso destino tutti quanti. Ciò mi rallegra.> afferma infine. Tornando invece all'argomento dei telefoni <Bene allora, non costa molto. è uno dei primi modelli, dovresti potertelo permettere.> sempre se ha qualche introito...o aiuto. <Mi scusi, prendiamo questo qua.> chiamando e contemporaneamente avvisando il venditore.

14:41 Mekura:
 Difettoso perché non si ha lo sharingan, bhe del resto sono passati solo 10 anni. <supremazia?> le verrebbe quasi da ridere e un sorriso le sfugge pure scuotendo la testa <l'ultima volta che parlavano di supremazia il loro capo era alla testa della guerra tra Oto e Konoha dieci anni fa, non è andata bene ad entrambe le parti> solleva un sopracciglio sospirando appena prima di continuare <e se anche fosse: adesso sono dentro un villaggio unificato con tutti gli altri paesi, che supremazia vorrebbero?> si rende conto che sta scendendo in polemica per una singola affermazione e scuote la mano come per cacciare quel pensiero o quanto meno moderare i toni. <è un'ottima domanda> meglio tornare da Sasuke <ai suoi tempi le cose non erano tranquille: il quarto Hokage era morto a causa dell'attacco della volpe a nove code ed è uscito fuori che la volpe poteva essere sotto controllo degli Uchiha, un'arma per prendere il controllo del villaggio...facendo valere la loro supremazia. Nel mentre era appena conclusa una guerra mondiale ninja ed il vuoto di potere ha solo peggiorato le illazioni e le paure delle persone. Il clan venne quindi ghettizzato e messo ai margini della società. Per accontentarli e dargli un peso all'interno del villaggio venne istituita la polizia di Konoha, un ente civile per il controllo all'interno del villaggio, ma sai se il tuo solo modo per dimostrare te stesso è attraverso questo organo non è proprio il massimo> sospira andando avanti <fatto sta che dal giorno alla notte, letteralmente, il clan venne spazzato via. Qui la storia si fa fumosa anche per me, dovrei andare a Konoha per cercare di più cosa è successo di preciso, ma si da il caso che il fratello di Sasuke, Itachi da li a breve si unitì al gruppo terroristico della Akatsuki> curioso che lei, una che si è insignita del mantello della Akatsuki possa racontare questa storia <quindi, ci sono molteplici motivi per la quale ha tradito: potere, vendetta, sono tutti differenti e allo stesso tempo l'una supporta l'altra> prende un lungo respiro per dare una pausa alla gola e poi continua con la spiegazione <fu anche uno dei pochi ninja importanti della sua generazione a sopravvivere alla quarta guerra ninja ed è il periodo in cui si sistemò a Oto per portare avanti i suoi piani> ma ora parliamo di questo disagio che sembra avere il giovane rispetto al suo clan. <sinceramente? la purezza in ambito genetico è molto dannosa. Non credere, quando ero capo clan spaventava anche a me l'idea che ad un certo punto si potesse perdere il Byakugan e mi ha sempre premuto la sicurezza della mia gente. l'idea di essere braccati come dei cervi dentro e fuori la propria casa non è piacevole, ma se avessi applicato delle politiche di chiusura completa non avrei permesso nessuna evoluzione e nessuna sicurezza effettiva per gli Hyuga, per questo sono sempre stata a favore delle relazioni fuori clan, il nuovo sangue ci rende più forti, non più deboli...e l'errore con i cloni è questo secondo me> piega la testa e annuisce <perché non è mai stata scientifica...o meglio, chi li creava questi cloni applicava la scienza per creare costanti tentativi di riprodurre qualcosa di morto, si puntava ad un solo traguardo e dal loro punto di vista era creare lo sharingan, forti sharingan per la precisione, se non riesci a farlo sei...scartato> non è una cosa bella ma quel clan dal suo punto di vista non ha niente di bello. <ti dirò una cosa che ho detto ad un'altro clone: c'è più degli occhi che rendono uno Hyuga uno Hyuga e lo stesso vale per tutti, anche per gli Uchiha. <magari non hai lo sharingan, magari non sei Sasuke, meglio così perché sei comunque un Uchiha, uno di quelli che ha il privilegio di avere il controllo sul proprio destino> sospira <Kami permettendo ovviamente> solleva le spalle <l'unica vera domanda che ti devi porre è che tipo di Uchiha aspiri ad essere. Io ti ho parlato molto male del tuo antenato ma può essere solo il mio punto di vista ma l'orgoglio, l'audacia, la perseveranza, la resistenza non sono caratteristiche sbagliate da imbracciare> insomma questo clan non ha cambiato mentalità: sta solo dicendo la stessa cosa con parole differenti. Ma torniamo ai telefoni <ok e si, dovrei arrivarci> dilapidando il suo attuale conto in banca, il suo zaino. [ch off]

14:52 Ryuji:
  [Panchina] Fa spallucce, aggiungendo <Ad essere onesto non ne ho idea. Non mi informano su queste cose, le poche informazioni che sono riuscito ad avere le ho avuto da un anziano che ha deciso di fare un azione caritatevole e riporre la sua fiducia in me poiché: Senza sharingan, non sono nemmeno degno di considerazone.> però quanto meno, quell'anziano ha deciso di dargli una possibilità. Per quanto riguarda invece alla storia di Konoha, attende con molta attenzione le parole di questa: ritrovandosi a mugugnare <Quindi gli Uchiha erano temuti...e visti con sospetto..per delle ipotesi..> sospira quindi, sgranando gli occhi sorpreso da ciò che ella disse prima <Spazzato via? Dal giorno alla notte?> anche la bocca si apre, perdendo quell'aspetto solito di compostezza che ha di solito <Sasuke...aveva un fratello...> tante, veramente tante informazioni in questo momento. Un lieve mal di testa che inizia afarsi presente nella sua mente, gli occhi bruciare leggermente alzando la mano sinistra alla testa e successivamente chiudere le palpebre con forza. Ascolta le parole di questa attentamente, seppur è difficile per lui mantenersi concentrato in questo momento <Io...io sarò il figlio di un clone Uchiha Mekura, avrò il Dna di Sasuke in me ma sono Ryuji. Non Sasuke.> il fatto che non sia un clone, ma un mezzo sangue, lo aiuta a delineare di più il vero se stesso. <Io...credo di aver bisogno di andare un po' a riposare...compra pure il telefono, avrei voluto insegnarti bene ad usarlo ma...non mi sento molto bene adesso> tante, troppe informazioni da dover digerire in merito al suo clan <Magari chiedi al tuo Clan come usarlo...è semplice..> andrebbe ora ad incamminarsi, con la schiena ricurva <Grazie Mekura...ci rivedremo...spero...per quel viaggio a Konoha> e detto ciò prenderebbe ad uscire fuori dal negozio: per tornarsene un po' nella propria dimora dove riposerà per qualche ora, silenzioso, sul letto a riflettere e cercare di capire. [end]

Ryuji aiuta Mekura nella scelta del telefono, nel mentre tuttavia parlano del passato degli Uchiha e Mekura gli risponde.
Tuttavia, questo costringe Ryuji a tornare a casa e pensare.