All'ombra degli alberi di ciliegio, tra il fruscio delle foglie ed il passeggiare lento di chi va' e chi viene dai palazzi ed i distretti - tra gli studenti, i lavoratori e le coppie. Probabilmente ogniuno s'è spinto fino a quì con motivazioni del tutto differenti dall'altro - chi ipoteticamente alla ricerca di notizie, chi per fare una passeggiata - chi magari sulle tracce di qualcuno o qualcosa che ha dato particolarmente fastidio ai civili, o qualche commerciante infastidito. Dalle nuvole qualche stralcio di sole fa capolino adornando il bosco centrale di sporadiche macchioline dalla temperatura tiepida, per quanto precarie possano essere. Nonostante l'intercedere di persone avanti ed indietro, si potrà notar sorgere da un convergere di viali nel classico spiazzaletto munito di panchine ed una fontanella, uno stand azzurro neon e viola pallido, con sopra la scritta: "Extrabeat, cerchiamo beta tester!"Accompagnata dal disegno stilizato di quello che noi potremmo associare con quasi tutta sicurezza ad un visore vr- ma che in questo mondo appare solo come un bizzarro prototipo di occhiali da sole privi delle loro normali lenti oscurate, dal punto che sono completamente chiusi dinnanzi e nel retro del Capo, come un caschetto per il motorino. Il tendaggio superiore allo stand, montato nell'ipotesi di un acquazzone improvviso, si smuove tutto d'un tratto con una violenza tale da richiamare la vostra attenzione e quella di un paio di ragazzetti appena usciti dall' accademia, magari in procinto di trovarsi in una di quelle zone che alla fine si riserva la centralità tra tutti i villaggi. Un palese luogo neutrale e di ritrovo - soprattutto per gli accademici che devono ancora rispondere dei propri genitori, o peggio ! Dei propri nonni! Basterebbe sporgersi all'interno - proprio dietro quello stand basso dove una ragazza dai capelli blu sta sorseggiando del caffè dalla sua tazza - per notare quattro piccoli lettini imbottiti e dai lati curvati ove è possibile inserire le labbra e le gambe garantendosi una posizione comoda - e di sicurezza, soprattutto. "Uhn?" La donnina minuta sembra rapita da una serie di domande da parte dei ragazzi su questo nuovo prototipo di game, la sua tipologia, il suo funzionamento - e lei sventolando la mano divertita fa' cenno ad entrambi. " Che importa, per esser dei beta sarete pure pagari 20 ryo - voglio dire! " Insomma, è un affare. [AMBIENT CHIUSO][gogogo guys, and have fun]
[Power rangers assemblaggio. GO GO POWER RANGERS.]
Ragazza al banco: https://wannaplay.news/wp-content/uploads/2020/12/faces-of-night-city-a-closer-look-at-cyberpunk-2077s-weird-wonderful-npcs-npcs-of-cyberpunk-2077-1.jpg
[→ Stand Extrabeat] Ieri sera, tutto sommato, ha trascorso una nottata inaspettatamente piacevole ed appunto la si potrebbe considerare più rilassata, in un certo senso, rispetto ai giorni precedenti, anche se non pensate che tutto sia stato sciacquato via da un po' di soda e quattro chiacchiere, no, dentro di lei rimangono ancora tutti quegli accenni più o meno marcati di preoccupazioni, ansie, timori e chi più ne ha più ne metta. Eppure oggi ha deciso di farsi coraggio, non che voglia osare più di tanto di esporsi nel mondo reale visto che si sta pur sempre muovendo per qualcosa che interessa a lei, ha letto un qualche annuncio sulla rete riguardo un qualche stand che avrebbe cercato beta tester per chissà quale gioco e, volendo lei unire l'utile al dilettevole, avrebbe voluto approfittarne per tenta un impavida uscita, quasi del tutto da sola e quasi senza portatile. Precisiamo la definizione di questi due elementi, presenti, ma non nella loro totalità. Invece della coppia di gatti, oggi non vi è il maschio pi cicciotto, c'è soltanto Sharu a seguirla e la gatta grigiastra con le macchie scure sparse qua e là la segue in maniera un po' più indifferente, aveva provato a lasciare a casa entrambi per osare appunto l'uscire del tutto da sola, ma la felina si è rifiutata categoricamente e quindi la segue a debita distanza, fingendo di lasciarla sola < Mh.. Dovrebbe essere da queste parti.. > occhi incollati sullo schermo del telefono, ricordate che avevamo detto che il portatile c'era ma non c'era no? Una nera borsa a tracolla con qualche motivo rosa che ritrae tante ciambelle e zampine di gatto, è lì che risiede il suo prezioso bambino e per oggi ha deciso che - salvo emergenze - proverà a ricorrere solo al telefono, dal quale starebbe cercando di verificare la strada in questione per raggiungere lo stand in questione < Chissà cosa c'è da testare.. Oh..? Credo sia quello.. > mormora appena tra se e se sollevando lo sguardo in maniera definitiva dallo schermo del telefono, annuendo un paio di volte prima di sistemarsi un attimo la borsa a tracolla sulla spalla, fa un bel respiro e si prepara ad avvicinarsi alle altre persone presenti, la maggior parte sulla sua stessa lunghezza d'onda, ma vi sono anche eventuali accompagnatori, adulti, anziani e quant'altro. Lei spera di passare quantomeno inosservata alla massa, ci prova, ma non è che è vestita in maniera tanto sobria e quindi non potrà farci molto, tenta timidamente di avvicinarsi al banchetto in questione dove la ragazza dai capelli blu è lì che spiega questo e quello riguardo il beta testing, lei che forse arriverebbe giusto in tempo per sentire quella frase scemare, salvo imprevisti nell'avvicinarsi al banco, tra molteplici scuse a voce sommessa e qualche possibile ed involontaria spallata che avrebbe più o meno schivato, alternando le fucsia tra telefono e gentaglia varia, probabilmente tollera i coetanei e pochi - pochissimi - altri, ma tollerare è già un parolone di per se < Ehm.. Scusa.. Io.. Come funziona? > tenterebbe un approccio dei suoi soliti, per ora limitata dai suoi soliti modi di fare, non è mica in sala giochi dove si sente ben più a suo agio e più spigliata, magari quando si tratterà di giocare sul serio, se ne parlerà. {Outfit :https://i.pinimg.com/564x/c9/d0/07/c9d00716e0a3a3a01387cc03bcfd132d.jpg} [Stand Vr] Un vero peccato che nella giornata odierna le nuvole stiano coprendo quel poco di luce che ancora rimanente alla giornata, ma l’effetto che gli alberi di ciliegio e non vanno a creare grazie alle loro foglie, da sempre quel senso di nostalgia e suggestività di cui ogni tanto il buon Kazuma ha bisogno. Vestito con i suoi soliti abiti formali e provenienti da un’epoca ormai superata,ha addosso delle scarpe in cuoio nero con le sole ben rinforzate probabilmente più vecchie dello stesso ragazzo, così come i pantaloni in tessuto e il cappello che porta sempre sopra il capo, con la sua tipica visiera, simile a quella di un copricapo da poliziotto. Nonostante questo questi vestiti, molto simili a quelli studenteschi degli anni 20, per quanto riguarda la terra del sol levante, sembrano comunque tenuti abbastanza bene, forse sono stati fatti o restaurati su commissione o semplicemente conservati con molta cura. Difatti però, dopo una lunga camminata che ancora sta continuando, alla ricerca di nuove storie da mettere nel giornale, qualcosa da guadagnare ma anche solo per godersi quel poco che ancora rimane della tradizionale architettura di questo posto, ha deciso di togliersi la giacca con la mantella e tenerla ripiegata sotto la propria spalla, rimanendo quindi con una camicia bianca che portava sotto di essa. Al fianco ora tiene la sua nuova compagna, una spada tanto tenuta in un fodero in legno restaurata da poco dalla nuova scoperta del Nara, Fuji. Per non destare troppi sguardi inattesi dalle persone, porta sopra il braccio sinistra ad altezza della spalla il proprio coprifronte della foglia legato in maniera molto stretta. Cammina e cammina con passo calmo ma anche pensieroso, per quelle piccole stradine assaporando tutte le possibili bellezze naturali ancora presenti, sperando di poter trovare un’idea per poter fare qualche soldo essendo in disperato bisogno di qualche finanziamento per potersi permettere altro equipaggiamento e non solo. Nella sua passeggiata nota con la coda dell’occhio quella ingombrante e invadente insegna luminosa rimanendone particolarmente infastidito, poiché va a rovinare l’ambiente delle strade con tutte quelle luci moderne. <..dico io non possono puntare a qualcosa di più consono?..> mormora tra se e se abbassa voce bofonchiando, ma vedendo effettivamente la grande affluenza di gente che va verso lo stand ne rimane inevitabilmente incuriosito, vuole capire cosa ci trovino di così tanto interessante le persone in questo. “..e-xtra..beat?..bet...cosa?” avvicinandosi verso lo stand rimane palesemente confuso dal messaggio e soprattutto gli occhiali strani e lo si noterà dal sopracciglio alzato verso di esso, diciamo che non è propriamente avvezzo a queste terminologie, in alcuna maniera, e questo è il minimo. Ascolta però ciò che la donna, che per lui sembra vestita in maniera molto strana, sta dicendo rispetto alle domande dei clienti con l’idea di allontanarsi poco dopo, ma quando sente “verrete pagati 20 ryo” subito una lampadina si accende nelle sua testa. Non ha idea di cosa “beta” voglia dire o se si mangi, ma se qui si può essere pagati potrebbe essere un’opportunità da cogliere al balzo, anche se spera 20 ryo sono pochi, presumo che l’offerta fatta sia altrettanto semplice e di certo i soldi non si schifano in questo momento. Decide quindi di avvicinarsi di più cercando di evitare di scontrarsi con le persone per poter fare anche lui una domanda alla ragazza. <..mi perdoni signorina, ha per caso detto che potremmo essere pagati?..> con una formalità che intimiderebbe un maggiordomo, pone la domanda {Outfit: https://imgur.com/undefined} {Tanto al fianco} Se ne andava in giro tranquillamente, in un giorno di riposo da quel lavoro che stranamente è particolarmente pieno. Non tanto perchè ci sono tante taglie da riscuotere, anzi, semplicemente perchè è impegnato a reperire qualsiasi informazioni su possibili ricercati o nuove richieste prima di quella puttana di Yoshino, quella maledetta ladra di taglie che se la prende... boh, probabilmente le tira Poldo addosso in una frog splash per mandarla all'altro mondo! Era al bosco centrale anche perchè si era fatto una passeggiata, tutto felice come una pasqua per via dell'sms che ha ricevuto dalla gioia dei suoi occhi azzurri. Era un pò che non la sentiva in effetti, forse non le scriveva perchè stava sempre horny a riguardo e la notizia di quella ciliegia da cogliere è come se gli avesse imposto un blocco mentale, delle redini che tiene ben stretta. Infatti a Kioku, che vive con lui, spesso gli chiedeva la casa libera, probabilmente dicendogli che doveva vedersi con un paio di sfinzie quando in realtà probabilmente aveva bisogno di un pò di 'tempo di qualità da solo', capitelo, passa da fare il bad boy, andare a locali e rimorchiare schiaffi e patate, al ragazzo che si sta impegnando a rigare dritto proprio per lei. Inoltre ha 18 anni Nobu e il libido che va oltre il cielo, tutto normale. Tornando a noi, dopo quel messaggio era al parco proprio per andare a vedere se i ciliegi erano già fioriti per portare un paio di fiori tornando a casa proprio a Nene, peccato che è ignorante come le panchine che sono ai lati del parco e non sa che i ciliegi non fioriscono prima della fine di marzo alle belle, alle brutte potrebbe dover aspettare fino a maggio, programmi di appuntamenti che appunto sfumano nel nulla dal cui erano nati, illusioni che il nostro choconinja si era fatto ma che dovranno appunto aspettare, infondo madre natura non risponde a lui! Veste in maniera molto semplice oggi dato che fa calduccio con quei raggi che lo baciano di tanto in tanto. Ha un dolcevita blu scuro con le maniche che sono rigorosamente tirate su a metà avambraccio, un paio di jeans neri strappati e degli anfini anch'essi neri, come spesso indossa. L'attenzione di quelle iridi bianche viene catturata per forza di cose da quel bazar poco più in la che aveva un assembramento di persone attorno, così come quella ragazza che... miseria ladra che manza illegale. Pensieri di ogni genere affollano la mente del chocoboy, tutti scacciati dall'immagine di Nene con quel top imperlato tuttavia, lei non si batte. Si avvicina quindi, sentendo che vengono pure pagati. < Beta no, al massimo Alpha. > mettiamo i puntini sulle i, non tanto perchè si intende di alpha e beta testing ma perchè lui, beta cuck, non lo è, manco sotto pagamento! < Di che si tratta? > chiede quindi curioso, magari con quei 20 ryo prende degli altri fiori dato che i ciliegi sono ancora immaturi, una bottiglia di buon shochu e festeggia con la salamandrina stasera.Per chi non lo sapesse - l'Extrabeat, o Extrabit - è una sala giochi della nuova generazione sita nel distretto del Suono, giusto affacciata sulla piazza. Lo stend è una novità - e sebbene qualcuno ci sia approdato sulla notizia della stessa commessa che potete trovare al banco della sala giochi, ora par esser vuoto. Senza fila. Probabilmente sarà l'orario - parecchio avanti da poterci definire quasi in chiusura - tant'è che un paio di ragazze escono dalla tenda scostandola con il dorso della mano. Affannate. Con i capelli arruffati. Sembrano aver vissuto un esperienza fuori dal normale, oltre i limiti dell'immaginabile - un esperienza vissuta tramite un computerino o più probabilmente, un paio. L'interno riflette la personalità dell'Extrabit - ci sono patatine e mezze bibite in bicchieri rosso cremisi pressocchè ovunque, qualcuno che parlotta di questo game - che ipotizza di estenderlo su una larga scala, magari a tutto il villaggio intero. Avete presente una sorta di Tsukuyomi? Beh, qualcosa del genere - anche se effettivamente voi non ne sapete niente. E neanche loro - infatti - se la ridono largamente abbandonando anch'essi la tenda tra un ipotesi e l'altra. Ma adesso ritorniamo allo zoom sui nostri protagonisti della giornata; tre figurini così distinti tra di loro ombreggiano sulla nostra azzurrina dallo sguardo annoiato ed una boccuccia intenta costantemente a ruminare una cicca un po' troppo rosa. < E' una beta-test di un prodotto che devono ancora migliorare - > L'indice sembra dirigersi verso il lettino su cui è posato il vr - quello vero, non il disegno. Un caschetto, per l'appunto - del tutto innocente. Le parole di Nobu le fanno allargare uno di quei sorrisetti arroganti, tralasciando per un attimo e risalendo l'attenzione tra Naomi e Kazuma invece. < Sì a quanto pare la Vi Soh-Ri Production ha espresso il desiderio di ringraziare i suoi beta tester - soprattutto quelli con un occhio particolarmente critico, con 20 ryo - e c'è anche la possibilità di esser richiamati a fare dei mega-game competitivi nelle loro sedi, nel quartiene tecnologico. > Esplica in direzione di tutti e tre. Si ripiega in avanti piano, con le mani infilate nelle tasche della felpa - trovandosi a sfilar verso appunto quelle sorta di lettini-capsula totalmente bianchi. Ne' farebbe roteare uno per farlo vedere a tutti, mostrarlo nella sua magnificenza tecnologica (?). < Basterà saltare quì dentro, mettersi il visorino e godersi il viaggio in una realtà aumetata. Basta non avere paura, per quanto sia una beta - non ha ancora fatto del male a nessuno. > Ma poi s'interrompe - sospingendo il gomito verso Nobu. < Oh, ma effettivamente...> Accenna. < I looser non sono ammessi ! > [Naomi - Kazuma - Nobu][go fast go vr]
[→ Stand Extrabeat] Che ci fosse gente o meno, tanto a Naomi non sarebbe importato comunque, ogni volta che può si rifugia nel proprio telefono ed essendo che a quanto pare è riuscita ad avvicinarsi a quella ragazza dalla gomma super rosa ed i capelli blu elettrico, si volta appena verso Nobu e Kazuma dedicandogli un semplice sguardo a testa, per poi attendere che gli venga spiegato meglio come funzioni il tutto, così come avrebbe domandato la verdina. Occhietti fucsia che si mantengono sulla azzurrina, la manina appesa alla tracolla e la dritta che regge il telefono, l'espressione sul musino è piatta ma mano a mano che lei parla sembra che un filo di onesta curiosità si dipinga su quei lineamenti spesso atoni e smorzati, il sentire riguardo i mega-game competitivi la elettrizza abbastanza da convincerla a provare, annuisce convinta mentre intanto Sharu, la gatta, si arrampica in cima allo stand rimanendo lì con fare sornione ad osservare la gente che passa < Mh.. Allora.. Va bene! Ci provo, scommetto che segnerò il punteggio più alto! > e quel musetto si fa appena più determinato e convinto del solito, stringe i pugnetti attorno al telefono - che vien messo in tasca - ed attorno alla tracolla che terrà in spalla per tutto il tempo, acconsentendo all'avvicinarsi ad uno di quei lettini, quello che vien girato proprio per essere ammirato < Woah.. Questa si che è tecnologia Pog.. > mormora tra se e se, mentre gli occhi gli luccicano e pare non aver più bisogno di nessun'altra conferma, cercherà soltanto un posto sicuro ove lasciare la borsa con dentro il portatile, assicurandosi che nessun manigoldo possa approfittarsi del suo bambino nel mentre che sperimenterà quell'esperienza virtuale, un qualcosa di alquanto particolare considerata l'affanno di quelle ragazze uscite poco prima. Quindi, una curiosa Naomi attenderebbe semplicemente il come si deve fare cosa, probabilmente si preparerebbe a mettersi il visore ed a sdraiarsi sul lettino, non si preoccupa più di tanto di Kazuma e Nobu - anche se questo se la fa con sua sorella - per il semplice fatto che non li conosce, magari quell'esperienza li legherà ma per ora perfetti sconosciuti. [Stand Vr] Ok, Kazuma è già confuso, visto che non ha alcuna idea di che diamine “beta-test” significhi, ma può intuire dalla parola test, che si tratta di una qualche prova o esame particolare, indi per cui invece di chiedere il significato della parola, per non essere scortese, andrà con questa linea di pensiero. La ragazza poi continua a blaterare cose che entrano da un’orecchio del Nara e escono dall’altro, mega-game, looser, tutti termini con cui non è assolutamente familiare e che sta confondendo con altri termini della lingua madre. Ma non è qui per lamentarsi di queste terminologie, e 20 ryo per quello che presumo essere una semplice prova sono 20 ryo quindi potrebbe valerne la pena anche se con questo tipo di mondo ci va a cazzotti grossi come mattoni. Nota comunque anche grazie alle loro domande e frasi più o meno sagaci, gli altri due ragazzi vicini a lui analizzandoli un attimo. Si vede che lui è un pugno negli occhi comparandolo agli individui sotto il telo, a livello di vestiario e postura, ma anche di parlato, “che diamine vuol dire Pog?” pensa fra se e se. In effetti si sente un po’ a disagio in un luogo così alieno a lui, ma potrebbe servirgli esplorare meglio questo mondo anche per la sua carriera giornalistica. Mette il dito sinistra sotto al mento pensieroso e alla ricerca delle parole giuste per la proposta che gli è venuta in mente. <..sarei lieto di poter provare questa..err..esperienza(?)..> decisamente più confuso nel tono sull’ultima parte <..ma in quanto reporter vorrei chiedere se fosse possibile da parte mia scrivere un articolo riguardante questa esperienza qui…ero alla ricerca di qualche cosa da scrivere... > aspettando una possibile approvazione o meno da parte della donna, che forse neanche ha le competenze per dare una vera risposta, asserisce alla fine del discorso in maniera quanto più formale possibile con un inchino formale che spezzerebbe la schiena a chiunque per dare una specie di saluto alla donna e si avvicina verso i lettini. Appoggia la mantella, la giacca e la spada vicino, se qualcuno proverà a rubarli è un uomo morto. Il cappello invece viene tenuto, mai se ne priverà ne ora ne mai. Osserva non solo per un attimo gli altri ragazzi ma anche il macchinario per capire che fare, anche se comprende da tutte le immagini e descrizioni varie che deve mettersi gli occhiali e quegli altri strani marchingegni addosso. Sospira lievemente sperando che di star facendo tutto giusto vista la sua inettitudine e si stende preparandosi al meglio per quello che gli aspetta perché non è ha veramente idea. {tanto ancora non rubata} I looser non sono ammessi e lui che è totalmente un boomer per i giochi tecnologici in realtà potrebbe essere uno di questi, cioè oltre a gestire un profilo ninjagram per Kioku e uno per Poldo, gioca a un giochino gacha sul telefono ma niente di chissà che impegnativo, tipo AFK Ninjadome o qualcosa del genere dove peschi appunto dei ninja famosi e fanno tutto loro quando te stai facendo altro , appunto uno di quei giochi automatici e idle. Dalle parole della responsabile dello stand si evince che sono chi si impegna ed è particolarmente bravo può essere premiato con quei 20 ryo e anzi addirittura essere richiamati per quello che è un torneo a quanto pare. Si guarda intorno, notanto altre figure, sopratutto quella di Kazuma che ha delle basette PAZZESCHE, un angolo così non l'aveva mai visto, e la piccola Naomi con un look molto urban, davvero davvero cool. Torna a concentrare quegli occhi di ghiaccio proprio su quel lettino tecnologico, pensa se ha pure la funzione massaggio integrata, letteralmente un lettino spaziale se non si è claustrofobici. < Beh, direi che possiamo provare a questo vedendo come già qualcuno si è offerto. > Riferendosi ovviamente a Naomi che ha un linguaggio che... boh, Pog, che vuol dire esattamente? Power of Girl, Procione Ornitorinco Giraffa, Prosecco Ostriche e Ginger? Non è della cerchia, non ha conoscenza del gergo tecnico. Si avvicina quindi, facendosi anch'esso avanti curioso da questa tecnologia, anche rassicurandosi con il vociferare di persone che l'hanno già provato o che almeno lo conoscono, ma sopratutto dal vedere persone che ne escono illese e stravole o divertite. Chissà che cosa succederà all'interno di quel lettino, magari è una di quelle simulazioni spinte in varie direzioni. La sua conoscenza in tema giochi è limitata a quello che legge ogni tanto mentre è sul bagno e sta facendo la cacca, scrollando tra le varie notizie che gli rifilano i cookies e, dato che spesso ha cercato quali champion cercare nelle estrazioni del gacha, quelli dell'evento random, o le composizioni del party, in qualche maniera il sistema ha registrato che gli interessano i giochi anche se non è un player come abbiamo già detto, almeno non di videogiochi. Ci vorrebbe un traduttore per dare un minimo di significato alle parole della giovane Naomi - ma la ragazza dai capelli elettro sembra capirla al volo e anzi, le abbassa il lettino aiutandola a sedercisi all'interno, poggiando la borsa pure verso la piccola pedana dove la forma dei piedi indica la loro precisa posizione. Un sorriso accompagna quel complimento alla volta dei nuovissimi traguardi. <E' pazzesco vero? Immagina dopo giocare ancora al pc, omegalul. > Evidentemente vengono dallo stesso paese per i figurini come Kazuma e Nobu che - insomma, non hanno fatto del male a nessuno ed esser boomer non è di certo un reato, per il momento. Qualche ciocchetta le sfiora il visino delicato e le labbra che sembrano trasportare un effetto holo in oro sul nero. S'impegna a far aderire bene Nao - con le spalle poggiate nella loro fessura, il caschetto ben messo ed allacciato sul capo - così come rivolge le proprie attenzioni allo stesso Kazuma e le sue domande sul poter fare o meno un articolo sull'attività, o sul prodotto. In ogni caso le labbra si allargano in un sorriso caloroso, aiutando pure lui ad approdare nella sua postazione. < Uh? Sì, certo! Io sono Miko, e il prodotto è sponsorizzato dall'Extrabeat! > Conferma e gli dona due nozioni basilari su cui fare il suo articolo. Una volta posato il Tanto lo osserva senza badarci troppo, anzi - si scansa dalla sua traiettoria girando dal lato opposto a quello che affaccia sul lettino di Naomi per far le medesime cose. Aiutarlo a sedersi se necessario - metter i piedi paralleli alla loro posizione, le spalle ben incastrate, il capo appoggiato dove deve rimanere appoggiato. E così, lo stesso incondizionato riflesso - viene anche per Nobu. < Oh si! > Ma mentre lo aiuta ad adagiarsi nella postazione e legar il visore sul capo, si ricorda le ultime piccole postille da mettere in chiaro prima di avviare il gioco. Che non avete manco chiesto di cosa tratti. Bravi. Bravissimi. Uno sfarfallio di ciglia bluastre occultato dallo schermo nero ed asettico del visore - la voce arriva ovattata, ma arriva. < Se volete uscire perchè non riuscite a superare il livello, dovete solame--> ... < ... > ... </CazW0 lo h4i ... Gi4 fatt0 par--Wire?!/> S'interrompe, la voce - il rumore - la luce. Ombre e colori degli schermi da gioco divengono una realtà al plasma dove le ultime parole di Miko sono una scritta nera, quasi incomprensibile. E' normale un bug nei giochi nuovi - è una cosa che può succedere e viene fixata sempre all'ultimo. La cosa che ci preoccupa è che ora come ora, provaste a muovere le vostre mani - si muoverebbero le mani del vostro omino nel game - perfettamente uguali alle vostre. Tutti e tre in piedi davanti ad uno schermo nero, dove il glitch sembra danzar e portarsi via l'ultimo saluto di Miko. Non vi resta che portare a termine il gioco. Non è eccitante?
<[VR] Buonasera... Naomi Yushika... Vuoi confermare la tua esperienza con con il player one?> | <[VR] Buonasera... Kazuma Kaneko... Vuoi confermare la tua esperienza con con il player two?> <[VR] Buonasera... Nobu Ryuuzaki... Vuoi confermare la tua esperienza con il player three?>
Basterà posare gli occhi sulla scritta [ s i ] per accedere al gioco - venirci trascinato dentro di violenza - ma non è l'unica cosa che potete intravedere in questo breve preludio. Tra di voi si potrà tranquillamente notare un semplice box di colore verde sopra la testa; anche quì sarà necessario solamente guardarlo per estender le specifiche del personaggio e gli hp totali, assieme a qualche curiosità - magari, anche qualche curiosità che non vorreste rendere propriamente pubblica. E rispettivamente il nome sarà inerente a quello del vostro player. Che dire. Benvenuti nel gioco, all'interno del gioco, amici miei.
[ Buona quest, shinobi! ]
---- off | Kazuma, Nobu, Naomi | Ambient go. | V'invito a scriver a piè d'azione un ID disponibile nel vostro profilo giocatore. Ad esempio: | Player 1 hp: 100/100 exp:0 | curiosità: giocatrice incallita, adora i gatti e ne possiede due, non porta ancora il reggiseno. ]
Un caloroso benvenuto per tutti quanti - se Kazuma e Nobu si ritrovano ad interfacciarsi con un mondo a loro estraneo - la nostra piccola Naomi si ritrova a mangiar il suo pane andando a cercare già le specifiche sezioni di gioco. Nell'hub stesso può aprire un piccolo ulteriore pop-up, ma dato che ha agitato le mani a caso -- sarà un po' uscito dal nulla. Ad un occhio attento invece può saltar all'occhio la scritta "Equip." e quella "Skills" mette in una tendina a slide sotto all'hub. Entrambe vuote, per il momento - considerando il vostro livello di personaggio ed esperienza. Eh, certe cose bisogna guadagnarsele - e una veterana come Naomi lo sa' molto bene. E quindi ecco il tastino [ s i ] opacizzarsi sotto il passaggio dei vostri occhi, con un debole < *click* > Che s'espande nell'aria e vi risucchia altrove - probabilmente quella era una piattaforma bianca, una sottospecie di homepage o introduzione al gioco - una zona che per ora, ispezionare, non v'interessa eccessivamente. Andiamo avanti che chi dorme, non piglia pesci! Benvenuti nel gioco miei cari, e questa volta sono io a dirvelo - non quella voce bitonale lievemente metallica che vi suona nella testa in otto dimensioni senza lasciar spazio nemmeno ai vostri pensieri. Siete pronti ad aprire gli occhi su nuovi e diversi mondi caratterizzati da quanto divertente, sadico - o astuto possa esser il vostro dungeon master? Il freddo di un luogo sito metri e metri sotto terra pizzica la pelle, il riflesso maledettamente realistico che vi lascia tra narici e labbra - il sentore d'un umidità fin troppo presente. Una stanza quattro per quattro v'attende - caratterizzata da un enorme generatore centrale posto sul soffitto e diversi cavi spessi circa quattro o cinque centimetri ad allargarsi da esso verso l'esterno - mascondendosi in altri generatori dalla grandezza dimezzata ed estetica simile. A dire il vero poche cose saltano all'occhio in questa stanza, oltre al generatore infatti - si può tranquillamente notare una serie da tre interruttori su cui è posta una delle prime lettere dell'alfabeto: A, B e C. - dal lato specularmente opposto invece si possono notare ben sette bocchettone dell'acqua che sembrano esser chiuse da eoni - tant'è che un po' di muffa s'è andata creando lì ove l'acqua un tempo faceva il suo corso. D'innanzi a voi, invece c'è una porta con su impresso il nome della quest: "Lampadina". Il tempo di guardarsi attorno - di notar come dei cavi capeggiati da spessi spuntoni di ferro stiano pesantemente pendendo verso il basso, minacciando la vostra disattenzione con un bel pegno mortale. Ed ecco una finestrella sbucare, come un pop-up, invitandovi a seguire le regole del gioco: < Il game sta per cominciare! > ... < Grando di diffcoltà: Medio. > ... < Game! Lampadina! > La voce metallica e femminile attira l'attenzione, replicandosi per iscritto sulla finestrella bianca apparsa dal nulla. < Domanda: Quale interruttore accende la lampadina? > ... <Regola uno: A, B, C - soltanto uno di questi interruttori accenderà la lampadina sospesa. Regola due: Tenendo aperta la porta, potete attivare solamente un interruttore. Se la porta è chiusa potete invece attivare a vostro piacimento tutti gli interruttori. Regola tre: Se qualcuno è nella stanza, oppure se un interruttore è stato acceso - la porta rimarrà bloccata e non potrà essere chiusa. Avete un unica possibilità di rispondere come gruppo - se indovinate quale interruttore accende la lampadina avrete superato il game. Se il livello dell'acqua s'innalza e tocca i cavi elettrici... Per voi sarà, Game Over. > Neanche il tempo di finir la spiegazione che ecco un piccolo scricchiolio interrompe l'ultima parola - quella che decreta la perdita del gioco, o meglio, del primo livello. Contando il realismo in cui vivete il game over deve esser piuttosto spiacevole. A proposito di acqua, avete sentito? Oh sì, è l'acqua che scende da quei sette bocchettoni - se prima pigramente, sembra assestar decisamente il tiro in non troppo tempo - fino a toccarvi la suola delle scarpe. Let's go ! [Kazuma - Nobu - Naomi][2/4 prima che l'acqua inizi a scendere][Porta della lampadina: Attualmente chiusa /non bloccata/][gogo boomerini][no equip guadagnata - no exp guadagnata - no skill sbloccate]
Immagine di riferimento stanza: https://s.isanook.com/mv/0/rp/r/w728/ya0xa0m1w0/aHR0cHM6Ly9zLmlzYW5vb2suY29tL212LzAvdWQvMjEvMTA1NjIxL3Nhbm9va19haWJfNS0yOF8yMDE5LjEyLjExX2dhLmpwZw==.jpg
La simulazione procede ed a quanto pare i tre partecipanti vengono proiettati in una stanza che sa di cloaca, gli occhietti della giovane Naomi si spostano per la stanza lugubre e non particolarmente invitante posandosi su quel generatore al centro, sembra che sia il fulcro del gioco o comunque la cosa più importante a cui porre attenzione, vi è anche una lampadina e degli spunti poco simpatici ai quali la verdina cercherebbe di rivolgere una certa attenzione, per nulla stordita dal warp di livello, quasi se lo aspettasse o per lei fosse scontato < Oh no, odio gli enigmi.. > sarebbe quel che dice al solo vedere quelle leve, intuisce quanto basta per comprendere che si trova in una situazione familiare nell'ambito videoludico, sospira in maniera abbastanza sostenuta andando ad osservare Kazuma e Nobu mentre compare una finestrella con sopra le regole del gioco, Naomi legge mormorando tra se e se ed il musino si incupisce sempre di più, si acciglia, lei preferisce menare le mani nei giochi e fare combo su combo, sparare, colpire e sconfiggere avversari, gli enigmi e quelle cose da cervelloni non fanno per lei, non che sia stupida, ma preferisce l'azione, per quanto comunque si cimenterà nella sfida senza pensarci due volte < Uff.. Dobbiamo provare le leve a porta chiusa, ognuna farà qualcosa e.. Potremo rispondere solo dopo aver visto cosa fanno.. > si avvicinerebbe a quelle leve ma non si azzarda ancora a toccarle, occhi sulla porta chiusa che dovrebbe quindi permettergli di poter tirare tutti e tre gli interruttori a piacimento, dovranno vedere se effettivamente una di quelle accende la lampadina, ma la porta? È per fuggire? Bisogna forse sacrificare qualcuno per la risposta? La verdina si cruccia e fatica a comprendere, sguardo a posarsi sui bocchettoni dai quali inizia a sgorgare l'acqua, un lieve brivido lungo la schiena quando quella gli bagna la suola degli stivaletti < Vede voi.. Se avete qualcos'altro in mente.. > è sicuramente ben accetto, rimane lì con le mani in tasca al giubbotto e se ne sta stretta nelle spalle attendendo che loro concordino o meno riguardo il provare a vedere che cosa succede azionando le leve in questione, mentre lo scrosciare dell'acqua intanto gli fa da sottofondo e pare scandire il tempo in maniera costante ed incessante. [Stand Vr] <..si sono stato io...sono grato sia stato utile a qualcuno a quanto pare..> genuinamente compiaciuto del commento di Naomi, questo sta a significare che sta facendo un buon lavoro con la gazzetta. ascolta comunque con confusione ciò che Naomi dice, ora come ora sono ancora in quello spazio nero e probabilmente tutte quelle informazioni non gli servono. Kazuma tenterà sempre e comunque di distogliere lo sguardo dalle schede personali degli altri per rispetto, anche se loro dovessero vedere la sua, anche perché dalla reazione imbarazzata di Naomi parrebbe che ci sia stato qualcosa di imbarazzante scritto sopra. Alché subito si mette sulla difensiva con tono molto serio. <..non si preoccupi signorina Naomi non ho visto nulla che la potesse mettere in imbarazzo..> detto in quella maniera sembra quasi una specie di soldatino. Sembra che però gli altri due in particolare Naomi sia in procinto di dare un inizio alle danze e Kazuma segue senza problemi. Il warp iniziale lo va sicuramente a scombussolare ancor di più del primo momento in cui è entrato qui dentro, e gira un attimo la testa stupefacendosi sempre di più delle sensazioni così realistiche, e anche ad inquietarsi di questo. Subito dopo aver sentito col suo corpo virtuale di essere in un nuovo spazio ascolta con attenzione cosa la voce gli dice, osservando con le grigi iridi gli altri finti muri di cemento e gli strani macchinari. <..se non fosse che questa è una simulazione penserei che sia sadica al quanto questa stanza, anche se…> il ragazzo rimane pensieroso dopo aver fatto quel commento ad alta voce avvicinandosi alla porta dello stanzino descritto e toccare la porta con mano per sentire che sensazione da e se sente effettivamente qualcosa. <...comprendo il fatto che la tecnologia sia avanzata molto negli anni, ma qui ho il serio dubbio che questo sia qualche tipo di normale gioco...non per essere allarmante ma come facevano a sapere delle nostre informazioni e dei nostri nomi?..> è un quesito che pone in maniera più esplicita verso i due che anche se non venissero fuori con una spiegazione, visto che sono all’oscuro tanto quanto il Nara, spera almeno di dargli qualcosa su cui pensare, anche se per lui questa situazione è moltiplicata x100 nella stranezza vista già la sua scarsa abitudine con l’ambiente tecnologico. Difatti non nasconde una certa ansia e preoccupazione nel viso che rimane comunque concentrato sul da farsi. Ascoltando le parole di Naomi tenta di farsi venire qualcosa in testa e vedere se la sua sia già una possibile soluzione, tra non molto quasi sicuramente uscirà dell’acqua che inizierà ad arrivare verso quei cavi, e se non si muovono perderanno. Però non venendogli niente in mente di meglio asseconda la ragazza che è la più spigliata certamente in questo campo. <..Ok signorina Naomi, penso che seguirò quanto detto da lei, non se Nobu sia d’accordo però..potremmo perdere più tempo di quanto già non ne abbiamo fatto se non troviamo un’altra soluzione ora?..> cerca nella maniera più veloce e comprensibile di tirare fuori quelle parole e far pensare Nobu alla stessa velocità visto che è l’unico rimasto a dover esporre un piano se ne avesse uno. Al Nara questa situazione non sta piacendo è tutto troppo strano, se non fosse stato per quelle informazioni personali forse non si starebbe preoccupando ora. Un gioco reale virtuale < Un che?! Aspetta... tipo la pubblicità che mi esce ogni tanto mentre sono sul tubo arancio.... nooo > Si ferma realizzando che sta parlando con una ragazzina e che quindi certe cose meglio non dirle <... come si chiamava... For Ninjonor? Quello dove hai vari Ninja da pickare e lo muovi? > chiede curioso ancora perplesso se non fosse che a quanto pare Naomi, leggendo le note... vive con otto gatti. Urla come una ragazzina <Siiiii, è un obeso maledetto, mi dilania l'anima se non lo sfamo e il portafoglio. Te ne hai otto?!> chiede perplesso avvicinandosi ad annusarla come se potesse sentire davvero che odore ha e considerando che è una neet a tutti gli effetti e che vive con otto gatti, sarà l'ambiente virtuale ma < Non puzzi neanche di lettiera! Notevole! > cose da gattari insomma, qualcosa che difficilmente chi non ha un animale domestico che caga all'interno delle mura può capire. È chiaramente intenzionato a conoscere tutti quei pupini dal primo all'ultimo e ora che nomina Nene e si presenta come la sorella ancora di più. < Tua sorella? Ma non vi assomigliate per nulla. Comunque si, sono 'il fidanzato' di Nene. > sorride come un beota, grattandosi la nuca per poi rendersi conto che a sua sorella si sta presentando in astinenza e horny per questo, almeno vuol dire che non ha ancora approdato nell'ultima base con lei! Vengono catapultati all'interno di questa nuova stanza e, porca miseria se gli gira la testa, non se lo aspettava, forse un sovraccarico neuronale a caricare tutta la ram celebrale (?) che ha Nobu. Si guarda attorno e all'improvviso arriva quella voce così dal nulla... una voce femminile che nel panico del momento... < NENE?! Sei te?! > già, confonde quella voce proprio con la voce della persona che gli sta più a cuore, scherzi che gli fa la mente sotto stress. Naomi invece pare si essere una gamer ma non del genere puzzle... Porco il kami, solita sfiga che lo perseguita! Ascolta quelle parole femminili, sentendo appunto quello che ha da dire quella voce e sopratutto quelle regole. Chiude gli occhi e si tappa le orecchie, cominciando ad annuire, non sentendo minimamente ciò che ha da dire Naomi ew Kazuma, si deve concentrare. < Ok... possiamo attivare solo un interruttore per volta...> E comincia a camminare per la stanza con quell'acqua che a breve comincia a scendere, se ne rende conto solo al contatto con gli anfibi. Riapre gli occhi quindi guardando quelle tubazioni che cominciano a riempirsi e la stanza, la porta. < Ma possiamo aprire la porta ogni volta che vogliamo a pattto che non ci siano interruttori accesi... > ripete quelle regole come a far si che gli entrino in testa per poi muoversi verso gli interruttore, con la porta chiusa. La destra che si posa sulla leva B azionandola. < Ok, facciamo così: attiviamo un interruttore per volta e lo lasciamo andare per un pò. Quando ci pare abbastanza lo spegniamo ed entriamo a vedere... se la lampadina è calda allora bingo, in alternativa proviamo la successiva...> Gli spiega la sua teoria mentre si avvia verso quei bocchettoni, il primo che ha vicino. Le mani si avviano proprio verso l'orlo della maglia a levarsela, rimuovendola così da esporre quel petto atletico ma snello color caramello e quella schiena imbrattata da inchiostro. Appallottola il dolcevita e lo sbatte in una di quei bocchettoni larghi una spanna, ponendosi avanti a questo per bloccarlo pure lui. < Cerchiamo nel frattempo di rallentare il flusso. Kazuma, tu che sei più grosso aiutami, Naomi, puoi seguire te il processo delle lampadine? >freeze - con l'immagine di Nobu in mise hot. Se ya soon.
Tante domande e poche risposte, per quanto potrebbe essere il fato a dirvi come facciano ti neurotrasmettitori a recepire tali informazioni, probabilmente ora come ora non vi sono né dovute ne fornite in alcun modo. È un vero peccato per la nostra picchiaduro, ma probabilmente nella vita giunge sempre il momento di dover fare i conti con la propria agilità mentale. Sono passati i momenti in cui bastava essere forti ed essere talentuosi per poter arrivare a capo dei problemi senza nemmeno il minimo sforzo. L'umidità diviene una costante, s'appiccica ai vestiti e dalla pelle accentuando l'odore ferroso e di muffa che aleggia nella stanza; è solo un gioco, non c'è da avere paura. Forse è uno di quei pensieri che di attimo in attimo cerca di riproporsi nella materia grigia di quelle menti che ora si sospingono a elaborare un piano che possa far convergere velocità e giuste soluzioni. Eppure è tutto così reale. Eppure l'acqua che celere sgorga da quei 7 bocchettoni sembra non aver motivo di fermarsi - anzi non perde attimo prendendo se prima umido il pavimento ora un fastidioso impiccio che vi tocca le caviglie è la parte inferiore dei pantaloni. Lo scoccare delle lancette è una metafora non troppo lontana dalla realtà che siete obbligati ad affrontare ora come ora punto i fili dell'alta tensione dall'inizio del game sembrano emanare un ronzio fastidioso così come quei generatori - cinque in tutto - ogni tanto scoppiettando lasciano cadere una fitta pioggia di scintille per ora totalmente innocue. Ed è subito attenzione, subito la mente rievoca immagini che possano darci conforto, oppure rigettarci in uno stato d'ansia e negazione. La voce di Nene nelle orecchie di Nobu si consolida così come è lui stesso a volerla rievocare cercando vi conforto, ironia della sorte, un nemico. Per Naomi invece si chiama in ballo l'inadeguatezza, quella sensazione di aver solo un talento legato al memorizzare una sequenza di tasti corretta oppure la corretta build da usare su quale personaggio. Sai fare solo questo? Sai solo muovere ciò che qualcuno prima di te ha scoperto? Il Tiromancino della mente ci ricorda che siamo topi nella scatola all'evenienza, forse vedere sfumare i propri sogni ed i propri desideri non è così difficile come pensavamo. La progressione dell'era digitale e tecnologica non è una garanzia sul futuro, non è una garanzia su chi siamo e chi saremo. Impiegarci e riposare non fa altro che confermare quella teoria: Topi in una scatola. Coprire dei bocchettoni larghi ad occhio e croce 15 cm non è del tutto semplice, ma nemmeno impossibile; all'avvicinarsi con il maglioncino appallottolato Nobu potrà avvertire per primo il flusso d'acqua di venire sempre più violento, fino ad avvertire una pressione contrapposta alla sua che rasenta l'esser dolorosa. Sembra quasi che il gioco avverti quel inghippo e reagisca di conseguenza cercando di sopperire ciò che alla fine è stato progettato con un semplice calcolo matematico, ettolitro per minuto. Se da un lato riuscite a rallentare il flusso del bocchettone, dall'altro gli altri cinque prendono a rigettare quantità smisurate d'acqua, tanto è che ora dalla caviglia vi tocca i polpacci.
[AMBIENT CHIUSO][Kazuma, Nobu, Naomi][Porta: Chiusa][Leva B azionata][2 turni prima che l'acqua tocchi i cavi elettrici][Tempo necessario prima che la lampadina si scaldi: 3/4 di turno][NB: Nel caso della leva B è da considerarsi azionata nella turnazione precedente di Nobu]
Si scrive "Kazuma" si legge "Naomi". Occhio alle turnazioni o vi faccio andare in burnout il cervello.
Tutto quel discorso sui gatti e il successivo dell'essere fidanzato con Nene lo lascia lì anche perchè ora bisogna concentrarsi su questioni più importanti come quell'acqua che sta pian piano calando all'interno della stanza da quei bocchettoni e che gli raggiunge pure i polpacci. Troppo tardi per non volersi bagnare ma a calcoli fatti dovrebbero farcela se la sua strategia è giusta visto che ora Naomi ha spento l'interruttore ed è entrata a vedere la temperatura della lampadina se sia cambiata, in maniera da distinguere appunto l'interruttore correto o levare dall'equazione l'interruttore B, lasciando un ipotesi del 50% sugli altri due: A e C. Non ha azionato l'A per primo perchè in un gioco difficilmente si va sul primo e, considerando un approccio come il suo di trial and error e, la difficoltà della missione elucidata all'inizio come Media, nella sua testa il concetto che il primo interrutrttore fosse sbagliato e il secondo potrebbe essere quello corretto avrebbe senso e anche parecchio, almeno se fosse lui uno degli addetti a quel puzzle lo avrebbe studiato così. Anche vero che potrebbe essere psicologia inversa però, chissà, di certo non era una scelta casuale la sua quella di iniziare proprio dall'interruttore B. I bocchettoni sono abbastanza vicini gli uni agli altri per coprirne due teoricamente ed è proprio quello che va, invidando pure Kazuma a fare il medesimo procedimento notando come in realtà la pressione di un bocchettone sia ripartita negli altri sei. < Dannati calcoli e gimmick maledette. Ora ti buggo tutto, mi chiamano hacker boy altro che. Kazuma, copri quanti più bocchettoni puoi, vediamo se tappiamo la maggioranza se il sistema riesce a starci dietro o meno. > le pensa tutte oh, alla fin fine non c'è scritto nelle sue curiosità e forse è uno stereotipo ma lui a nuotare non è esattamente un asso... anzi, per lui il time limit è quando l'acqua raggiunge il naso dato che da lì in poi è praticamente spacciato o meglio, a essere precisi, il limite dovrebbe essere appunto l'altezza delle leve collegate ai generatori. Vedremo. < Se è fredda la lampadina passa alla prossima, non importa quale, andiamo ad esclusione! > le direbbe, aspettando in realtà l'esito di quella percezione di calore La situazione inizia a farsi molto più opprimente proprio come l’acqua che sgorga dai bocchettoni. C’è davvero pochissimo tempo per pensare ma soprattutto per riuscire a captare bene tutte le informazioni, questo gioco è un qualcosa che si basa sulla velocità di calcolo ma sopra ogni altra cosa la fermezza nel prendere decisioni. Il ragazzo Nara ascolta ciò che Nobu ha da dire, ma le sue parole in parte arrivano vacue tentando di darsi una calmata appena sente i primi tocchetti d’acqua uscire, è la prima volta che si ritrova in una situazione del genere e per come vola la sua mente oh cielo, è proprio in uno stato abbastanza nervoso anche se non lo da troppo a vedere. Se uniamo la sua ignoranza sulla tecnologia e la sua mente super contorta che tenta di pensare a qualsiasi scenario anche il più assurdo possibile, avrete la ricetta perfetta del paranoico cronico. Ma i suoi istinti e le sue virtù da tradizionalista, essendo una ragazza e un’altra persona presente in questa stanza lo iniziano a spostare di più a concentrarsi e mettere da parte qualsiasi pensiero logico e illogico, per far macinare meglio il cervello per la situazione. Nonostante tutto recepisce la semplice richiesta di Nobu annuendo con fermezza verso il ragazzo rispondendo poi anche Naomi con un <...si ci penso io..> . Fa quindi in mezzo all’acqua che inizia a sollevarsi sotto i loro piedi, un rapido scatto verso uno dei bocchettoni. Sicuramente l’acqua anche se poca sarà quantomeno fastidiosa ai suoi movimenti, a causa del moto delle gambe che tentano di alzarsi il più possibile verso l’alto per poter percorrere nella parte vuota non ancora toccata dall’acqua, quanti più centimetri possibile. Per Kazuma sicuramente i suoni delle scintille dei generatori e dei cavi non faranno che spronarlo ad andare più in fretta senza contare la vera sensazione di umidità alle proprie gambe, fin troppo reale, cosa che un po’ fa di nuovo tornare alla mente del ragazzo la preoccupazione generale per questa strana esperienza. Kazuma rapidamente dopo aver tentato di raggiungere uno dei bocchettoni dell’acqua preferibilmente il più vicino alla sua posizione, non si mette subito a premere contro di esso per rallentare il flusso d’acqua, ma decide di tentare velocemente di sbottonarsi la camicia che ha addosso se fosse possibile, poiché nel gioco potrebbe essere parte dell’avatar e non toglibile, ma viste già le mille stranezze di questa esperienza tanto vale provare, se non fosse così beh pace all’anima di Kazuma penserà ad un’altra soluzione. Si è vero è indecoroso davanti a una signora, ma queste situazioni richiedono nervi saldi e andare oltre l’imbarazzo e la dignità. Se fosse riuscito lestamente con le mani a sbottonare tre o quattro bottoni, abbastanza per poter poi prendere con una salda presa un lato della camicia e togliersela di dosso. <...gh..> fatto questo si morde un attimo il labbro inferiore per potersi dare un po’ di determinazione e coraggio prende quindi la propria camicia tenendola strette nella mano destra ripiegata e sbrindellata come poche tenterebbe di infilarla all’interno del bocchettone alla sua destra come un panno infilato su per uno scarico, in maniera tale da fare da blocco per quel bocchettone. Allo stesso momento nel movimento ove vuole mettere la camicia all’interno del flusso d’acqua tenterebbe anche di buttarsi di petto con la mano sinistra aperta a palmo e con il dorso della stessa appoggiato sulla cassa toracica, per fare ancor più da ammortizzatore visto che vorrebbe per l’appunto andare a tappare con il proprio petto il flusso che ha davanti mentre la camicia bloccherebbe l’altro cercando di tenere una presa salda sull’indumento che inevitabilmente andrà a bagnarsi. <...signorina Naomi mi perdoni per il mio osceno aspetto! ma faccia come ha detto il signor Nobu presto!..> tenta di urlare in direzione della ragazza in maniera anche overdrammatica forse, perché magari alla fine della fiera una semplice simulazione era, Kazuma sarebbe uno di quei giocatori di MMO che si immedisimerebbe anche troppo con il mondo di gioco andando a urlare ai nemici mentre li ammazza. <...Signor Nobu, tenti, di coprire anche gli altri bocchettoni, usi i suoi indumenti..> cerca di dire queste parole verso il ragazzo continuando a provare a fare resistenza. Se ci sarà modo di poter coprire altri bocchettoni ci penserà non appena ne avrà un’altra possibilità.Il piano suggerito da Nobu non fa' una piega a dire il vero - non sembra andare contro le regole del game e per tanto il game non reagisce male a nessuna di quelle deduzione macchinate per poter trovare una risposta a colpo sicuro. Il ronzio di quelle lampadine. La luce ocra. Un filo di sudore fastidioso crea una patina sulle palpebre che appanna appena la vista o eventuali occhialetti, lo stesso sudora appiccicoso e irritante che si ricrea in pieno agosto se dovessimo farci una doccia bollente - o una vasca un po' troppo calda. Però l'acqua che tocca vestiti ed epidermide è ghiacciata e più che la bella estate, vuole ricordarci quanto rigido possa esser l'inverno. Il pizzicore che ora raggiunge le cosce, per quanto il flusso non accenni ad aumentar ulteriormente ma anzi, grazie a quella trovata sembra stabilizzarsi un poco. Lo scorrere della porta arrugginita sotto le esili manine di Naomi sembra riecheggiare ovattato dallo sgorgar violento delle acque che sembrano tamponarsi dal muoversi celere e calcolatore dei due compagni di squadra. L'acqua infatti, per quanto violenta possa essere - non accenna minimamente ad aumentare ulteriormente il suo flusso, ne tanto meno potrebbe trovare altri fori d'uscita essendo solamente sette in tutto. Uno scorrere della porta fino ad incassarsi, con il generatore fortunatamente abbassato non v'è alcun timore di entrare in quello che potrebbe apparire come uno sgabuzzino. Le basterà tendersi -- ancora un po' - ancora un po'. Ed ecco che la lampadina fa' il resto della magia, scotta - è anche appena incandescente in quelli che potremmo chiamare circuiti interni. Una sfumatura rossastra nel ferro ed un pizzicore violento che, notoriamente, dovrebbe spinger la nostra giovane illusionista a ritirare la manina dal dispositivo avendo ordunque la risposta. Siamo arrivati. Siamo in end-game. La pressione dell'acqua tra mano e corpi diviene un repentino e doloroso battere. La furia della natura, il suo esser costante - più che irruento - ha portato in epoche diverse da quella che stiamo vivendo, lo stesso ad esser un metodo di tortura non indifferente. Essere razionale ora, ti riesce, Kazuma? Pure con l'affanno. Con l'idea di aver potuto fare a meno? Con l'idea di esser in trappola, in un buco dove presto o tardi -- annegherai. Precetti e pensieri divengono relativi, divengono piccoli ed insignificanti quando lo scoppio di quella lampadina che lascia andar sulla piccola gamer una cometa di scintille precede un enorme bug - una lingua di glitch bloccherebbe Naomi prima ancora di poter comunicare il risultato agli altri compagni. Basterebbe volgersi verso di lei -- per vederle indossare un mesto disturbo in r g b, bloccata in un immagine residua che si sposta così come si sposta il gioco, frammentandosi, e poi sparendo. Un indizio c'è, però. Quel filo interno ed arrotolato nella lampadina sfoggia ancora una piccola incandescenza in procinto di spegnersi. Però siete impicciati dall'acqua, dai vestiti appiccicati addosso, dal fiato spezzato nei polmoni che s'affaticano sotto lo stress di quel getto continuo che quasi, ora che il grip sul pavimento sembra esser un po' meno certo - vorrebbe sospingervi via con violenza inaudita.
Ma a Naomi, cosa è successo? Una finestrella bianca s'apre in pop-up lì dove la piccola Nao è scomparsa. /404 chr. not found, please reset the game/. Un triangolo rosso lampeggia, il gioco s'è irrimediabilmente buggato, come se qualche elemento fosse stato cancellato compromettendo la coerenza di quel che ne verrà di quì a breve. In un momento normale basterebbe riavviare il pc e ri-installare il gioco, ma quando ci sei dentro... Cosa succede?
Oh, mia piccola Naomi. La cosa più divertente è proprio scoprire i bug di un sistema che gioca e verte su piccole vibrazioni emesse al cervello. Ci credi? A creare questo gioco sei stata te. Sono stati i tuoi compagni invece a ricreare informazioni sul loro avatar e il la loro hub. Queste sono informazioni difficili da recepire e comprendere - potremmo ritenerlo in esperimento di quelle nuove tecnologie che vorrebbero sfondar i limiti tra umano e avanzato. Ingollata dal nero del sistema binario che ripropone immagini già viste in un film, situazioni in cui sei debole - o in cui inconsciamente vorresti molto migliorare. Se te lo stai chiedendo, no, non sei bloccata nello spazio tempo - ma tutta la luce deriva da una lampadina riposta su una finestra in fondo. In fondo a cosa? Una stanza? Un corridoio? E' così nero - che non si potrebbe comunque capire. In sottofondo ed in lontananza delle risate sembrano ricordarti un momento di leggerezza vissuto prima della quarta guerra ninja: Ti ricordi? Due bambine, ma non ci sono, non si vedono - non sono nemmeno affacciate a quella finestrella dove dal pallido, risogono due slihuette indistinte per tanto che rimarrai lontana. < E KY21 dov'è? > Una voce rauca irrompe - nella testa. Un riecheggiare che sfonda ogni dimensione e sembra appartenerti più di tutto. E' una voce che conosci, forse di qualcuno che non vedi da troppo tempo?
[Nobu, Kazuma --- NAOMI] [Nobu&Kazuma = 3/4 di tempo prima che l'acqua raggiunga il livello dello sterno.][Naomi: chill yourself, enjoy the bug]
Un eccellente coordinazione tra le parti - dall'attimo di panico, al buon animo del venerabile e gentile Kazuma, il muoversi dei due uomini porta al corretto compimento del gioco che esclama: < Congratulazioni, avete. Vinto. > Macchinosa e digitalizzata, decreta la vittoria con poco fiato in corpo. La pelle bagnata v'attanaglia gelida, pizzica - le estremità divengono fantasmi. O forse è una strana reazione tra adrenalina e freddo? La cosa più inquitante è che il caro Kazuma nello slancio compiuto verso l'interruttore ha perso il cappellino, rimanendone ora privo. Anche quando lo scenario si spegne, riaccendendosi su qualcosa di completamente differente.< Il game sta per cominciare! > Rieccola quella voce femminile, e forse - è davvero la voce di Nene, questa volta. < Grado di diffcoltà: Medio. > ... < Game! Combo! > Come di prassi il game inizia con la sua finestrella in pop up bianco, con la barra questa volta arancione, piuttosto che bianca come quella di prima. Che voglia suggerire qualcosa? Magari è solo un bug, magari specifica un ulteriore livello di difficoltà - o forse invece, un altra tipologia di gioco? La stanza che sembra accogliere i nostri due giocatori rimasti in gioco - scusate la ridondanza - questa volta appare pulita e priva d'odori di sorta; le pareti color orca spugnate d'un oro leggero convergono d'innanzi a voi in un ulteriore corridoio di tre metri e mezzo dalla larghezza di due, dando sbocco ad un altra stanza dove la luce sembra baluginare ad intermittenza. < Uccidi il Golem Elementale! > Frizzante quella voce, si perde regole e postille dandovi solo un obiettivo, ed anche abbastanza vago. Ma quale Golem? Di quale elemento? Probabilmente parte del gioco risiederà proprio nello scoprirlo. Ai lati del corridoio potete intravedere due stanze, una per lato, con sopra affissi dei biglietti riportanti due differenti disegni. Nella stanza destra si può notare un fiocco di neve, mentre nella sinistra una fiammella - il significato è palese ma non scontato, soprattutto dal punto che il pesante passo di qualcosa di enorme sembra sopraggiungere dall'esterno, o più probabilmente, dalla stanza adiacente alla vostra. Ma, aspettate! La notifica rossa data da un semplice punto esclamativo nel suo pallocchio cremesi, vuole comunicarvi qualcosa ! Un avanzamento di livello? A quanto pare, miei baldi giovini, avete sbloccato: Chakra - Tecniche pertinenti - riportando proprio le vostre nozioni accademiche e, in uno scomparto privato, quelle che avete potuto apprendere nella vostra carriera ninja fino ad oggi. Benvenuti nel livello due! Nonostante ci sia piena visione dalla stanza al corridoio, alla stanza adiacente - quello che par un vero e proprio golem fatto di carbone e lava fumante cammina avanti ed indietro, senza guardarvi nemmeno. Avanti, indietro. Avanti, indietro. Appena prima delle due porte ENTRAMBI potete notar a terra una lineetta tratteggiata rossa, lampeggiante, ma fino ad ora le soluzioni son lasciate alla vostra fantasia - o alle supposizioni. Avete del tempo per prendere fiato - per aggiornarvi - per pensare. Magari dato il destino della piccola Naomi, sorella per altro della fiamma di Nobu - sarà il caso di portar a termine il gioco il prima possibile per ripescarla dai meandri del database. O potete banalmente urlar fuori dai polmoni tutta l'aria - chissà che vi sentano. O magari a rider di voi, è solo la dea bendata che muove i fili.
Naomi, in quale valle stai vagando? La sfilata verso il nulla di quella luce fioca che ti chiama a se sembra infinita - o forse più vicina di quanto tu possa immaginare? Il ridere di quelle due bambine - ah, hai indovinato! Il gioco ti ricompensa con un punto esclamativo nel vuoto, incapace di parlarti ora che il codice s'è rotto - ma ancora in grado di mandarti dei segnali, piccoli - ma esaustivi. Il premio che ricevi è lo spettro di quelle bambine, fugaci immagini sbiadite non dissimili da ologrammi che ti corrono attorno. Una d'esse - di queste due bambine - è bassa e minuta, mentre l'altra è longilinea e secca, con gambette lunghe che si muovono a destra e a sinistra correndo con ben poca eleganza e molta foga. Una ha i capelli corti e delle sfumature del latte alla menta, mentre l'altra lunghissime ciocche nere completamente caotiche. Ridono e - la più grande - scappa in avanti verso la finestrella - lasciando all'altra una parentesi d'occhi lucidi e muso lungo. A destra: Oh, rieccole ! Stanno sedute sulla tua destra, la più grande in un silenzio alieno - s'allunga sulla più piccola ornandole il capo con delle margherite intrecciate in una coroncina. Le labbra dicono qualcosa, ma non si capisce - non lo ricordi. Quanto tempo è passato. Eppure sembra ieri. O forse no. Uno step-motion d'eventi. D'innanzi a te tua sorella è nascosta dietro una parete, la boccuccia di ciliegia spaccata per metà e l'indice si posa proprio su quel taglio: Shh, Naomi, non mi tradire. Questo lo ricordi. Oh si! Nene per venirti a trovare era caduta dalla finestra ed aveva sbattuto il muso a terra. Se solo l'avesse scoperta papà... <Non si chiama KY21 ///// quante volte ti ho detto di chiamarla Naomi?!> Furioso, la voce si distorce in un disturbo che sembra censurare... Ma la verità insita è che non te lo ricordi. Che questo sia un remake di qualcosa che hai già vissuto? E se fossi chiusa dentro la tua testa? Troppi calcoli a cui badare - troppe cose a cui prestare attenzione. Quella voce rauca che avevi sentito all'inizio ora vien sostituita da qualcosa di più caldo, qualcuno che inneggia il tuo nome con la stessa voce d'un innamorato. Papà. < Non è più che meno da KK21, smettila di affezionarti ai mostri che crei. O dovremmo esser padri di mezzo dojo! > Infuria, spazientito - e quelle sagome le vedi muoversi avanti ed indietro in camici bianchi mentre sembrano lavorare a qualcosa. Offuscate. Ubriacate della luce fioca che emana la finestra - che una finestra non è. E' lo spiffero di una porta lasciato aperto, di notte fonda. Uno sbuffo da parte di quell'uomo, quello che sembra inveire contro papà. E quelle due bambine che ti danzavano intorno ora sono solo poco più in la. La più grande è sola, guarda verso qualcosa che nel nostro scenario è nero pesto. La più piccola dietro di lei, la guarda con gli immensi occhi dell'amore e dell'ammirazione che ha una sorella, per la sua più grande. Sembrano voler dire troppo -- e non esser mai stati capaci di farlo davvero. Però... Oh, guarda. Le porge una bambola, la piccolina. Si alza sulle punte: Forza Nene, guardami ! La mimica delle labbra è plateale, sgretola il cuor di pietra che abbiamo per giocar con questi ricordi. Accostarne uno dolce -- ad uno tremendamente velenoso. < Il tuo esperimento non funziona nemmeno. E' malato. E minuto. Non può passare come un Uchiha, da quando in qua' s'è visto un clone del venerabile con i capelli v e r d i ? > ... <Ho--Ho solo calcolato male le dosi, Yasuo, non è necessario puntualizzarlo. E non parlare così forte, la bambina potrebbe sentirti! > Le pillole amare vanno sempre buttate giù con un po' di zucchero...
[Nobu, Kazuma --- NAOMI] [gogogo][misure e posizioni consultare il disegno][Naomi libera di agire come vuole, o disperarsi ...]
Eccoci - e forse qualcosa s'è smosso all'urlo di Nobu, al suo chiamare comandi totalmente casuali; quando i due son presi a richiamare i loro poteri di ninjastorm supremi - da una fessura ricreata al centro della stanza compare una fragile lolita dai capelli corvini e occhi sanguigni, con codini alti sul capo ed in mano un piatto di pollo all'arancia. < Konbawaaa minnasaaan! > Raggiante, un piccolo peperino che deve avere ad occhio e croce sui sedicianni. Vestita con una camicetta vittoriana, un cardigan blu ed una gonna a balze scozzesi sulle tonalità del rosso e del borgogna. Quando esce dal sistema ha un bel sorriso, ma poi inquadrando i nostri due champ beef - sembra ibernarsi del tutto. Tira qualche colpetto di tosse - uno, due, tre. < oh-ouhm, ancora due tipi strani capo... Questo g-gioco attira i pervertiti! > S'imbarazza mentre sussurra verso qualcosa che, a quanto pare, non è visibile tramite il gioco. Tra spalla e guancia. Probabilmente, con ogni logica - un piccolo microfono. Un paio di goccioline compaiono sulla fronte, nell'alone bluastro tipico dei manga. Guarda verso un punto "x" alle vostre spalle, magari perchè siete quasi nudi? Quasi? < Avete forse chiamato un assistente? Volete recensire il gioco? Sbattendo le palpebre due volte potete aprire lo store e metterci / c i n q u e / stelle! > Scandisce bene, sia mai che non avete capito.
Il sapore della realtà è acido e amaro. Il palliativo di cui non avevamo vai avuto bisogno finisce per sozzar la mente della ragazzo facendo tornare a galla dei dubbi che non dovevano esistere per nulla al mondo. Quegli ologrammi, quelle voci, quello scorcio di ricordo incastonato nella mente. Tutto diviene ovattato al solo comando di quell'urlo che potrebbe zittire il mondo. <Non è tua figlia. E' solo un ammasso di cellule venuto male. Oserei dire.> ... < Il tuo lavoro peggiore.> ... < Smettila Yasuo, smettila! > Ovattate quelle voci, il tono rotto di chi s'è incrinato ai piedi della realizzazione rendendola al pari di un netto strapparsi d'un cerotto da una ferita su carne viva. Fa' male - e probabilmente, come potrebbe far male a te, all'epoca faceva male a lui, questa realtà cruenta. L'affilato essere del collega aveva spezzato la fragile mentalità di un uomo che t'aveva forgiata per esser una creatura persa - piuttosto che per esser forte, o per esser solamente un banale clone. Un uomo che ti amava a prescindere da ciò che eri, da ciò che era venuto fuori da un piccolo embrione vergine infettato da più geni, bombardato, per vedere chi l'avrebbe avuta vinta. E il dolore, in quella voce, trascende spazio - tempo - codici binari. Trema il pavimento e le pareti impalpabili che ti circondano. E tutto quel che viene, ogni discorso, ogni urlo di negazione della verità - non è altro che qualcosa di lontano. Come s'accartoccia a terra l'odore di una pelle che conosci bene t'avvolge, come se fossi a casa - in quel posto dove sei al sicuro, sei lontana da dubbi e commenti, da pericoli e paranoie. Gli obblighi. Ti hanno sempre insegnato che è meglio così, infondo. E' meglio stare al sicuro. E' meglio non giocare, se tra le opzioni c'è una probabile perdita. Improvvisamente i muscoli si rilassano, tra le braccia di tua sorella. Non capita spesso che Nene voglia abbracciarti durante la notte - ma il mondo cerca di ribaltarsi fuori dalla tua visuale - trascinandoti altrove. Nel letto. Con la testolina sul petto di quel corvetto stanco morto - con la canottiera mezza slabrata ed il respiro di chi è calmo, di chi non ha mai avuto paura di affrontare niente. O forse questo è quello che ti ha fatto sempre credere. Che la tua reazione abbia alterato il gioco portandoti al sicuro? Il profumo della sua pelle - oh - lo conosci a memoria. L'hai sentito miliardi di volte. La cadenza del suo respiro mentre dorme. Il piumone color panna con sopra disegnati dei gatti ti ricorda tanto quello che hai a casa, sul letto. < ... > C'è un silenzio pazzesco. Un clima mite. Tiepido. Ma - aspetta a cantar vittoria. Un sentore bollente e umido ti sfiora le mani - te le imbratta. E quel respiro che tanto t'aveva riportato a casa, al sicuro, s'arresta. La cassa toracica immobile. Le labbra dischiuse. Vuoi guardare, bambina mia? Il ferroso aroma del sangue aleggia e ricopre la certezza d'esser a casa. < Sei stata tu. > Un commento, una voce che non ricordi. O forse si? No -- no-- non la ricordi. Non riesci a collegarla a nessun viso. Ma il letto è ricoperto di sangue, e così le tue mani, il tuo ventre, le tue gambe. Un bruciore agli occhi, una fitta atroce sospinge a celar lo sguardo momentaneamente acciecato. E forse, è un bene, dato che ti sottrae a quel macabro spettacolo. < Ti piace, è vero? > ... < Lo so che ti piace, piccola mia. > ... < Attenta però, è velenoso. > Si fa beffe di lei, chiunque sia - ovunque sia, ride. Ride di lei - o per lei? Di godimento, o di disperazione? [Innata on 4 Naomi]
[Nobu, Kazuma --- NAOMI] [gogogo][misure e posizioni consultare il disegno][Naomi libera di agire come vuole, o disperarsi ...]
Assistente VR : https://i.pinimg.com/originals/9f/95/83/9f95838fa880fdc9cf953a96dc3429d7.png
E se allora le interazioni ed emozioni sono ben visibili come nei manga, ecco che a nobu spunta una vena gigante in fronte con quel classico segno rosso delle persone totalmente tiltate quanto si sente dare del pervertito dato che... beh, sono vicini in quella stanza principale.. <ma tu guarda... Mi spiace Kazuma, penso di non potermi trattenere oltre.> gli dice totalmente inalberato. Li hanno sbattuti all'interno del gioco senza dargli spiegazioni su come si gioca e come si esce e ora pure quello... non ce la fa. Ecco che quindi le mani si avviano proprio verso l'ultimo indumento rimastogli, quello slip fradicio, abbassandolo del tutto per rivelarsi come mamma lo ha fatto. La mano sinistra va ad afferrare tutto ciò che si afferra lì sotto, tutto lo scrigno dei gioielli di famiglia vari agitandolo in piena vista per la ragazzina mentre la mano destra si alza. Le dita si chiudono a modi di pugno per lasciare alzato solo il dito medio in un classico gestaccio, come se metterle le palle in vista non fosse sufficiente. Stress e pazienza arrivata al culmine sopratutto per quello che è successo prima. < Vuoi cinque stelle?! Ci avete buttato qui dentro senza spiegare comandi, come uscire dal gioco e tutto, e vuoi pure cinque stelle? Ti prendo a pisellate in faccia fino a farti vedere io cinque stelle gironzolarti attorno al cranio! > Si sfoga di tutta l'aria che ha nei polmoni. Voleva un pervertito, beh, eccola accontentata no? Prende un bel respiro a pieni polmoni, come a calmarsi per poi chinarsi a ritirare su appunto quegli slip scuotendo il capo, infondo chi si trova di fronte è solo un assistente e come spesso succede, si prendono loro il ranting al posto di quelli ai piani alti, anche se qua è stata proprio quella sagacia non richiesta a farlo sbottare. < Passando alle cose più importanti. Non me ne frega nulla del golem o della beta, la ragazzina che era con noi, Naomi, è sparita alla prova della lampadina. Dov'è finita? > Già, perchè se Nene dovesse mai scoprire che Nobu e Nao erano insieme e che sotto la sua visione la sua sorellina è sparita... beh, addio ai sogni di relazione più rosei in cui Nobu sta vivendo ultimamente! [chk on?] La situazione sta degenerando oltremodo, chi è questa ragazzina mo, una sviluppatrice un NPC? Ma soprattutto Kazuma saprebbe cosa anche è un NPC? Ma poi è una ragazzina come possono i due ragazzi mostrarsi come mamma li ha fatti davanti a lei è imbarazzantissimo e poi oh...oh cielo. Con tutte le cose, insulti contenuti, domande e confusione generale in testa di Kazuma ecco che Nobu va a fare un’azione che già faceva sentire l’odore di disastro da quel “Mi spiace Kazuma”. <..:SIGNORN NOBU NOOOOOOO!...> con un urlo disperato mentre il ragazzo Hyuga si sfila le mutande mostrando il totem divino, il Nara mettendo in avanti il braccio tenta di fare uno scatto lesto con le gambe per tentare di mettersi di fronte al ragazzo e coprirlo. E’ adirato come non mai, vorrebbe cazziare la ragazzina e inveire contro di lei in maniera civile, come sa fare lui, MA rimane pur sempre una ragazzina ai suoi occhi Nobu non può fare questo ne ora ne mai! Cerca quindi di mettersi davanti al ragazzo con la braccia alzate e ritte da un lato e l’altro per coprire con la sua schiena le sue vergogne, o i suoi onori. <..NON GUARDI!.:> urla cercando anche di coprire il rant super sentito di Nobu, ma dopo il tempo che serve questa scena sicuramente inizierà a vedere il tempo che trova, indi per cui come lo Hyuga è tornato più serio anche il Nara cerca di arrivare alle questioni importanti perché è sempre stato serio dall’inizio alla fine di questa strana esperienza. Cercando quindi di continuare a coprire lo shinobi e i gioielli si gira verso la ragazzina con il busto. <...Perdona la maleducazione e oltraggioso comportamento del signor Nobu...ma effettivamente abbiamo bisogno di sapere dove sia finita la ragazza, Naomi. E’ uscito uno strano messaggio e colori insensati quando è scomparsa..diceva tipo 404, error qualche cosa…> chissà se riceveranno una risposta o un ban a tempo indeterminato {chk on, credo spero} Rincarano la dose, quelle voci che pervadono il buio che la circonda andando a riempirlo con tutto quel riecheggiare che le rimbomba dentro, la scuote come fosse una banderuola appesa per miracolo che si piega al vento di una tempesta, sferzate roventi che paiono frustate nell'animo della ragazzina che tenta invano di divincolarsi da tali fandonie, più reali che mai, scuotendo la testolina ed agitando il verde crine all'impazzata < Non.. Non è vero! P-papà ha ragione.. Smettila.. SMETTILA! > urla ancora e la gola pare stridere, brucia così come i polmoni che cacciano fuori aria tinta di rabbia e negazione assoluta, affonda le ditina tra i capelli e stringe con fare nervoso ed isterico, un vocalizzo strozzato e sommesso è un desiderio muto di voler porre fine a tutto, di voler mettere a tacere tutto con un bottone come se potesse premere pausa su un joystick, ma quei è peggio dell'online, altro che il non poter mettere in pausa. Sì, è abituata a dodgiare se non ci sono delle condizioni di vittoria favorevoli, ma in quella realtà virtuale - più veritiera che mai - sembra non esserci alcuna via d'uscita, tranne quel bagliore di speranza che sembra salvarla e portarla via dal peggio, un battito d'ali di un angelo dai capelli corvini che la porta lontano, a casa, sembra essere e non essere allo stesso tempo tra le mura del suo appartamento, con sua sorella che la abbraccia, sdraiata davanti a lei, con le mani ai lati del viso < N-Nene..? > è stupita, spaesata, ma allo stesso tempo non potrebbe far a meno che tirare un sospiro di sollievo, si rilassa, gli occhi sembrano asciugarsi solo per qualche istante anche se qualche lacrima oramai è caduta, il respiro affannoso sembra placarsi, è lì lì per posare una mano sul viso di sua sorella che dorme placidamente davanti a lei, il piumone, l'odore di lei, è tutto così familiare e reale nonostante sia solo una simulazione, tanto che quasi Naomi se ne dimenticherebbe del trovarsi in un mondo fittizio, forse vittima di quel suo stesso estraniarsi dal mondo reale, si immerge e si abbandona del tutto al momento < Sono a casa Nene.. > ed ancora prima che la mancina di lei si possa posare sul visino ammansito dal sonno della sorella, quel sentore caldo ed umido gli pervade le mani < Uh?! > confusa, si solleva poggiandosi sul gomito destro guardandosi prima una mano e poi l'altra, l'odore del sangue ad impregnare l'aria rendendo l'atmosfera al sapore di ferro in pochi attimi, aveva chiuso gli occhi per un istante soltanto ed ora è lì che guarda il corpo di Nene che pare esanime, una voce a spezzare il silenzio < Eh? N-no.. Cosa..? Nene! Nene svegliati..! > e cercherebbe con la sinistra di scuotere proprio il corpo virtuale della moretta, è uno scuotere inizialmente cauto e timoroso che poi si fa sempre più vigoroso, così come la voce di lei si spezza spinta dal terrore e dall'ansia di quella scena con il lago di sangue di sfondo, senza contare la voce sconosciuta ad infierire < Nene.. T-ti prego.. NENE SVEGLIATI!! .. Agh- !! > e quella fitta, quel bruciore, la costringono a mettersi seduta ed a portare le mani verso gli occhi, li chiude, poggia i palmi sui bulbi coperti dalle palpebre e li abbassa lentamente, le dita verso di quelli a tremare appena quasi volesse strapparseli, non osa e resiste soffrendo e digrignando i denti mentre quella voce sconosciuta si ripropone, torna con fare beffardo e ridente < NO!! Basta.. Smettila.. NO CHE NON MI PIACE!! VATTENE E LASCIAMI TORNARE DA NENE!! > urla di nuovo, ma questa è l'ultima volta, oramai in ginocchio e con la gola arsa e rovente, senza fiato e senza particolari speranze, che sia destinata a rimanere intrappolata lì dentro? No, staccheranno la corrente prima o poi. Ma ora.. Rimane lì, stremata e senza più un briciolo di sopportazione, tenta di riaprire gli occhi e di provare a vedere, il come o cosa vedrò di preciso non gli interessa, deve farsi forza e trovare un modo per uscire per precipitarsi da sua sorella nel mondo reale e vedere che stia bene, chiaramente inconscia che intanto lo Shraingan si sia risvegliato nei suoi occhi.L'osceno di labbra che si muovono nel buio - che arrivano da ovunque e da nessun posto di preciso. Lo scorrere caldo di quel fiele ferrosso che si spande - macchia il letto d'un macabro paesaggio dal sapore di perdita. Come ci si sente, ad esser un mostro? Se tu fossi un esperimento, quanta probabilità c'è che tu non sia effettivamente fallata come diceva quell'uomo. Il ridere languido di quella voce, quella donna dalle tonalità meste quanto maliziose che ti perseguita. Ti osserva. Ora è certo, piccola Uchiha, ride di te - o del tuo esser così preziosa, quanto fragile. Il corpo esanime di Nene riverso nel letto non risponde - occhi come ghiaccio rimangono vacui a puntar un lembo impreciso della stanza senza donarle nessuna reazione. Il calore che fino a prima t'aveva trascinata al sicuro ora sembra tramutarsi in un brivido gelido che risale la schiena - la carezzevole certezza di averla persa. Di essere soli. End game. Ed hai perso con un ratio imbarazzante. Stille dense smuovono la canottiera bianca - abbandonano il ventre ferito di quella ragazza imbrattando letto - mani - coperte. L'umido addosso ai vestiti. Il raffermo sentore di pizzicore, l'odore della linfa vitale. E quel bruciore si ripercuote nella testa, dannazione, la riconferma che qualsiasi cosa stia succedendo - ti vuole vedere esanime. Agonizzante. Un oceano rosso dipinge quel rosa tanto innocente - corrompe carne e sguardo e, nel riflesso del sangue di quella sorella persa - nell'eco di tutto quello che t'hanno detto fino ad ora - eccola. Una virgolina nera impazzisce, rotea su se' stessa, fino a soffermarsi con la punta verso l'esterno dell'occhio. Lo sharingan. L'emozione - è l'emozione a muover il sangue Uchiha al suo risveglio e tu, giusto qualche settimana fa' - avevi sentito a gran voce il suo richiamo. Oh, tu l'hai risvegliato - ma Nene oramai è morta. E chiunque stia ridendo di te ora, sembra ricavarne un perverso godimento. < Oh si che ti piace piccola mia. Era solo un masso al piede. Non ne hai bisogno. E non è nemmeno sangue del tuo sangue. > Eccola quella voce nella testa - sussurra ipotesi e conferme. E riporta a galla la conferma che Nene non condivide niente, della genetica di Naomi - se non quella minima percentuale. < Non come me e te. > Miagola. < Io e te, siamo fatte per stare assieme. Per sempre. Naomi. > Torniamo ai nostri baldi eroi - che di lacrime e sangue ne abbiamo versate abbastanza. L'atto di Nobu riverbera di collera - di paura - di esser catapultati in situazioni dove il gioco par sadico e loro pupazzetti sbatacchiati di quì e di lì - forte del modo affabile quanto tempestivo di Kazuma l'assistente Nico vede solo uno scorcio di quel collier di gioielli - facendole avvampar il viso di un adorabile rossor timido. E qualche cuoricino d'apprezzamento. < Oh -- coff* wow... > L'avatar di Nico però, si muove in modo macchinoso in quella piccola piega all'interno del gioco - rimanendo levata a mezz'aria con le gambette che si ripiegano all'indietro - sorniona come un gattino. Non devo specificare che - è bastato quello scorcio per farsi far gli occhi dolci, giusto? Ma ancora di più par attratta da Kazuma, dal suo esser un galant'uomo - infatti quando questo si scusa e prende a parlare, Nico sembra catalizzata completamente. Persa. Innamorata. S'avvicina a lui violentemente, fluttuandogli attorno, guardando lui - poi Nobu - poi lui. < Niente cinque stelle, quindi? > Un broncetto le storce il viso, portandosi le manine accanto al capo facendo un cenno che si riversa nella realtà ove probabilmente s'è tolta il caschetto. Solo per poi tornare - cercar d'allungar la manina contro il petto del sexissimo(?) Kazuma, tocchignandolo. < Naomi?! > Trilla per un attimo, come se si fosse accorta improvvisamente che c'è un problema - effettivamente. < Il player uno? Dov'è? > No aspetta forse dovrebbe saperlo lei - ma per qualche istante, pure lei sembra in panico. Dunque prenderebbe i due per il polso, trascinandoseli via con un incredibile forza sovrannaturale. < Abbiamo un problema allo stand centrale - c'è un codice ottocentosei, il player uno è rimasto buggato -- mi sentite? Riuscite a segnalarmi la posizione nella rete? > Parla al centralino, al microfono che nella vita vera tiene premuto contro la guancia - e nell'attraversar lo strappo nel game potete veder codici viaggiare ad alta velocità - immagini - eco di vecchie stanze rimaste inutilizzate. Come entrare di persona in un database ed in algoritmi plasmati per ricreare qualcosa con piccoli imput. Ed alla fine di quel tunnel buio - potete vedere Naomi, mentre la mano di Nico vi stringe l'avambraccio trascinandovi via con una certa violenza. Un reset forzato. Al di la di una patina nero opaco, come se fosse visto su un enorme schermo a tubo catodico - la tetra immagine di Nene perisce in un lago di sangue su un letto - il tronfio ricrearsi di un subconscio su algoritmi di difficoltà elevate. Una rottura del gioco e dei codici che hanno ricreato una situazione alcquanto spiacevole nella combo di un equazione totalmente errata. < Non si deve mai buggare il player one - questo è un punto su cui a quanto pare, devono ancora lavorare. > Esplica Nico, lasciando andar Kazuma dal braccio per un attimo. Naomi - il suo urlo - il suo pianto. Il cadavere di quella che per il nostro giornalista è solo una donna dai tratti gelidi ed i capelli corvini - mentre per Nobu, oh - la sua fiamma? Colei che l'ha spinto verso la luce - o colei il quale sorriso scalda le giornate più fredde. E per Naomi, l'altra metà del suo cuore. Uno scenario. E' tutto finto. Eppure sembra così vero da gelare il sangue. Ci pensa Nico a distoglier l'attenzione dalla scena, ridacchiando nervosamente - imbarazzata. < S-Stringimi forte player due ... P-Pronti? Uno, due -- > Eccola che s'allunga verso quello schermo, verso la maglia di Naomi, acchiappandola dal palmo e trascinandola fuori dal suo incubo peggiore. < tre ! > Neanche il tempo di respirare che riaprite gli occhi all'interno del VR - della poltrona - della tenda. Un paio di ragazzi stanno giocando ad un retrogame, tipo snake. Il respiro pesante. La testa che scoppia - e, Naomi, con due splendidi occhietti rossi dalla tomoe nera che si riflette sul vetro nero del visore. Vi sentite il corpo formicolare e la testa troppo sovraccaricata. Nico non c'è. Non c'è nemmeno la ragazza dello stand - solo un paio di ragazzetti che, girandosi verso di voi - storcono il muso e se ne vanno mangiando delle patatine fritte. < Cinema? > .. < Cinema! > Era solo un gioco ragazzi, non prendetevela troppo. [END]
Vuole soltanto andarsene e porre fine a quella giornata, vuole poter dimenticare quella scena nefasta staccando la spina a quel marchingegno maledetto per correre senza pensarci due volte, a perdifiato, da sua sorella e da nessun altro al mondo. Il corpo di lei spento e privo di vita, lo sguardo freddo e distaccato, lontano e distante come se non vi fosse più nulla ad animare quel faccino irriverente, nessun modo di fare grezzo e sbrigativo - ma allo stesso tempo affettuoso - di darle la buonanotte, vi è solo l'odore del sangue a regnare sovrano, l'aria è nauseabonda e quasi potrebbe sentire il sapore pastoso ed acidulo di quello stesso liquido rosso e tiepido, mani che si portano ancora sugli occhi, li copre, non vuole vedere. Sente quel sangue imbrattargli il viso e singhiozza, singhiozza come se non ci fosse più nulla da fare dandosi forse per spacciata, ignara di quel nuovo potere che quello sperimentare gli ha donato, un fiamma che ha ritrovato anni fà che ora ha preso fuoco del tutto e divampa dentro di lei, ne tinge di cremisi le iridi e disegna quella prima virgoletta che è solo l'accenno, una macchiolina nera della forza che donano quegli occhi maledetti < N-no.. Smettila di parlare così di Nene.. Basta basta! Io e lei siamo sorelle più di quanto immagini! > ma quella voce continua imperterrita, conferme o ipotesi che siano lei non vuole sentirle e porta le mani sulle orecchie ad insozzarle i capelli verdini, ansima e si rannicchia su se stessa, ginocchia al petto ed occhi di nuovo chiusi < I-io.. Io non so neanche chi sei.. > e non vuole manco saperlo, scuote il capo con una certa veemenza come se potesse scacciare quella voce nefasta e truculenta, mefistofelica, gli sussurra nelle orecchie chiamandola per nome facendola cedere del tutto < VATTENE CHIUNQUE TU SIA! > non chiederà, non è dato sapere e soprattutto è convinta che sia solo finzione, che svanirà, che è tutto un brutto sogno e non sia manco una simulazione virtuale. Rimane lì, scossa dai singhiozzi per chissà quanto, non comprende bene come e quando ma giunge una mano a trarla in salvo, è un chissà quale personaggio del sistema che a quanto pare con quel gesto la salva e la riporta alla realtà. E lì, è come un riaffiorare dopo minuti e minuti sott'acqua, come se avesse guardato dal fondo dell'oceano per diverso tempo sperando soltanto una boccata d'ossigeno, annaspa ed inspira profondamente a metà tra l'essere senza aria e lo spavento, vede a malapena il riflesso rosso sul viso e se lo toglie di corsa dopo che si è calmata un minimo, nonostante lo stordimento e quant'altro, getta quello stesso dispositivo quasi con timore e si leva in fretta e furia dal lettino, voltandosi per prendere la borsa, sarebbe lì che gli occhi cadrebbero su una colonna molto lucida che regge lo stand, praticamente le fa da specchio < Mh..? Che.. Cosa..? > e si avvicina, nota quel bagliore rosso negli occhi che non le appartiene, sgrana gli occhi perplessa e lì ecco che mette a fuoco meglio notando la tomoe, pur essendo ancora disorientata lei, quel tratto nero è lì presente ed adorna le sue iridi di un colore scarlatto che ancora gli ricorda il sangue di poco fa < N-no.. Lo Sharingan.. Io?! P-perchè?! No no.. È tutto sbagliato.. Ah! Nene..! > e quindi tirerà su la borsa senza pensarci due volte, iniziando a correre verso casa di Nene mentre proverebbe a chiamarla, correrà senza voltarsi, Sharu che la segue all'impazzata e Nobu e Kazuma che riceveranno a malapena un occhiata, forse vedranno lo Sharingan o forse no, poco importa, per ora la priorità assoluta è arrivare da Nene e sperare che nel frattempo quegli occhi si sopiscano di nuovo. { End | A d o r o <3 }