Attendere striga narrativa.
Ah, la notte. Il riverbero della musica s'espande sotto forma di bassi vomiati fuori da casse decisamente potenti - picchiettandoci piacevolmente lo stomaco. Il cuore del quartiere notturno sembra accendersi pigramente rendendolo un luogo spettacolare, non trovate? Se solo passassimo per queste strade di giorno, ci ricorderebbe le grandi città in pieno Agosto. Vuoto. Desolato. E la mancanza s'addensa lasciandoci un senso d'inadeguatezza. Ma non ora, non è il nostro caso. Stringessimo le palpebre e ci lasciassimo andare alla spirale di questo luogo vedremmo ogni cosa muoversi lasciandosi dietro torrenti d'un immagine residua - un amabile lascito. Le luci al neon, le schermate su cui passano pubblicità a ripetizione. I cartelloni pubblicitari sponsorizzano una nuova marca di cellulari che possono collegarsi ad un paio di pods con autonomia pressocchè infinita. O quasi. E' all'angolo del Reverse, un locale divertimenti e sala giochi, che un uomo dalla felpa viola rimane poggiato all'angolino del tutto disinteressato da qualsiasi cosa o persona gli si voglia avvicinare. Tra il cappuccio ampio e la mascherina nera con sopra disegnate delle zanne, ha tratti celati da cui sorgono solo un paio d'occhi verde stagno, da screziature tra il piombo e il nocciola. Una visione normale a dire il vero - contanto che quì, per quanto chaos ci sia - è più facile starsene da soli. Immersi nel proprio mondo. Ma ecco che appena la musica dal locale si fa' più alta - un fumo denso e rosa sembra uscir dallo zaino dell'uomo, attivando quello che apparirebbe come un innoquo fumogeno. Però non si preoccupa - anzi; Eccolo bloccar il cellulare e farlo sparire in tasca, attivarsi una volta e per tutte. E lui? In gergo i ragazzi lo chiamano Kitigai: Il pazzo. E' riconosciuto da chi, come ipoteticamente lo era Ryuuma un tempo e come lo è Nana oggi, da chi è nel giro degli spacciatori e dei ricercatori di nuovi lidi. La sua roba è m a g i c a. Potete vedere, da tutto quel fumo rosa - sbucar la sua silhuette ed esser fermata da chicchessia. Distribuire per un prezzo esiguo -venti ryo- delle pilloline. Se vi interessa, di sicuro, rimarrà quì ancora per un po'. Sia mai che il nostro amato Ryuuma ritorni sulla piazza? [Pillola viola: Ci si sente palesemente irresistibili - il quantitativo d'effetto potrebbe esser calcolato in base ad un tiro D50, più è alto il tiro, più è alto l'effetto][Pillola rosa: Si ha la sensazione di esser troppo osservati, o addirittura inseguiti da qualcosa o qualcuno. Vi chiamano. Vi seguono. Vi fissano. Il quantitativo d'effetto potrebbe esser calcolato in base ad un tiro D50, più è alto il tiro, più è alto l'effetto.][NB: Potete scegliere randomicamente o più specificamente |in caso randomico: D50 1-25 rosa / 26-50 viola | Non siete obbligati ad accettar pillole dagli sconosciuti, se la mamma vi ha insegnato bene.][Buon gioco e buon divertimento.]
Gli occhietti della biondina si muoverebbero da un lato all'altro, cercando ciò per cui è arrivata in quel luogo. Ha bisogno di Aki, ha bisogno dell'erba. Altrimenti, tra non molto, andrà fuori di testa. E quella testolina sembrerebbe voler esplodere da un momento all'altro. Ripensa a quanto sia stata bella la giornata di ieri, a quanto sia stato bello incontrare quel ragazzo nel bosco magico dei ciliegi. Ma, adesso, si sente in colpa. Perché se ieri non fosse uscita dall'orfanotrofio, avrebbe potuto tenere sott'occhio Naku, senza perderlo di vista. Le manine verrebbero portate ai capelli, sciolti quella sera. Ne acchiapperebbe delle ciocche, tirandole quasi con forza. < GHYAAAAAA > urlerebbe, nella strada principale del quartiere notturno. In un modo o nell'altro, lei deve sempre attirare l'attenzione. E quel grido sarebbe liberatorio, farebbe scaricare un po' l'ansia che si porta dentro. Ma non è ancora abbastanza. Si sente sull'orlo di una crisi isterica, se qualcuno, in quel momento, le rivolgesse la parola, non sa bene se riuscirà a reagire nel modo appropriato. Ha solo voglia di urlare e picchiare qualcuno, chiunque. Le manine strapperebbero via alcuni ciuffetti di quei capelli biondi, che non ha neanche sistemato prima di uscire dall'orfanotrofio. E' talmente agitata che non le interessa proprio dell'aspetto che ha in quel momento. Una voce giungerebbe alle proprie orecchie. Il visino si volterebbe verso la fonte di quel suono. Si inclinerebbe verso sinistra. Gli occhietti ambrati spalancati, quasi in modo inquietante. Fisserebbe quel tizio dai capelli rossi, per un lungo momento, dritto negli occhi. Osserverebbe il suo vestiario, i capelli arruffati. < La stessa cosa che ci fa un vecchio come te > sì, certo Nana, il vecchio è proprio lui. Mica quel ragazzo di ieri che hai pure baciato. No, no. E, per il momento, si volterebbe da un'altra parte, disinteressata al Rosso. Lo sguardo ambrato sarebbe attirato da uno degli spaccini più famosi del quartiere: Kitigai. Finalmente, il proprio volto si illuminerebbe per qualche secondo. E comincerebbe a saltellare in direzione di quell'uomo. < Cos'hai per me oggi? > chiederebbe all'uomo, avvolto da del fumo rosa del fumogeno. E quello le mostrerebbe due pillole, una rosa e l'altra viola. E lei, che individue subito il proprio colore preferito tra i due, acchiapperebbe quella rosa, sganciando all'uomo venti ryo. Porterebbe la manina alla bocca ed inghiottirebbe la pillola, aspettando che essa faccia effetto. [Chakra on]Nana tira un D50 e fa 49
E insomma. Dovevamo proprio tornare al Quartiere Notturno, Rasè? Chiedo per un'amica. Potevamo visitare i laboratori, magari dirigerci finalmente all'ospedale per riuscire a farti reintegrare di nuovo nella società, riprenderti il tuo vecchio lavoro, iniziare a guadagnare qualche soldino extra e invece no. Invece, siamo tornati qui a drogarci e a ubriacarci. Lo fa letteralmente da quasi due settimane, da quando è uscito dal cristallo e ha raggiunto Kagegakure. Ogni notte, pasticche e mignotte. Trova anche la serata giusta, talvolta, in cui si trascina dietro Touma a meno che non voglia che gli distrugga la casa con le sue fandonie, le urla da disadattato cronico e quella risata fastidiosa che dieci anni fa tutti avevano imparato a conoscere. E l'attenzione svicola sulla bambina dal crine dorato che gli risponde di rimando, dopo aver urlato in mezzo alla strada ed essersi quasi strappata i capelli. Tutt'a a posto, non ti preoccupare. Sarà un'altra fattona in cerca della miglior roba in circolazione, quindi non si pone molte domande in merito. Ha imparato che i clienti più fuori di testa sono sempre i migliori e sborsano sempre un sacco di quattrini quando hanno bisogno della loro dose giornaliera ed hanno finito prima le scorte. Quindi, ottimo lavoro! <Anziché startene in quartiere vietato ai minori, impara la differenza tra un vecchio ed un giovanotto come me.> Si sfila persino la mano dalla tasca per prendere la borraccia contenente il liquore, gettarlo tra le fauci e sospirare felice e contento, dimentico già del battibecco con la ragazzina a cui ha appena risposto. Non c'è niente al mondo che una buona bevuta possa sistemare. Tutto sommato, Nana gli ricorda Sakir: lo ha iniziato alla vita da Yakuza praticamente alla sua stessa età, speriamo soltanto che lei non sia arrivata anche a prostituirsi. Quanto meno stavolta non sarebbe colpa del rosso, ma pensa te! Tuttavia, gli occhi giallastri del demone si spostano rapidamente sulla figura dello spacciatore attorniato da un fumo rosa che proviene da qualche effetto speciale. A lui non interessa *quella* roba, la sua attenzione è volta soltanto a capire che tipo di pillola possa vendere. Porge loro una viola ed una rosa ed a lui quest'ultimo colore non piace affatto. Il violaceo è ancora tollerabile essendo parte della sua innata, quindi senza pensarci due volte sa già dove puntare. Sgrana gli occhietti, sbrilluccicano tanto quanto la sua testolina nel momento in cui ingerisce una delle sue pasticche speciali. <Ma dai, un collega!> Esclama senza pensarci due volte, quando magari star in silenzio sarebbe dovuta essere la migliore delle ipotesi. Prendi, paga e stai zitto. Questo è l'importante, non complimentarsi con uno spacciatore per essere dei colleghi. <Venti ryo? Io te li do pure> Mica scemo, tirandoli fuori dalla tasca e poggiandoglieli delicatamente sul palmo mentre arraffa la pasticca. Pasticca che viene immediatamente ingurgitata, a chi cazzo deve aspettare? Potrebbe pure essere veleno per quanto lo riguarda, tanto l'avrebbe ingerita comunque. <ma se vendi abbastanza, dovresti iniziare ad alzare il prezzo.> Ora ti metti pure a fare marketing? C'è un motivo se la Sbrilluccica non era accessibile a tutti ed è perché eri CARO. [ Chakra OFF ]tira un D50 e fa 30
Il suo nervosismo cresce, man mano che gli occhietti continuano a spostarsi da un lato all'altro, stavolta alla ricerca di Aki, dato che il proprio spaccino lo avrebbe già trovato. Di quel tipo pazzo dai capelli rossi non gliene frega proprio niente, in realtà, in quel momento. < Cosa diamine te ne frega se me ne sto qui? E poi, parli proprio come un vecchiaccio > sbufferebbe, mentre quella pillola verrebbe dunque ingurgitata. E, pian piano, comincerebbe a fare effetto. Un effetto alquanto strano, che la rende ancora più nervosa di prima. Nervosissima, arrabbiata malissimo con il mondo. E nuovamente gli occhietti si muoverebbero da una parte all'altra della strada. Si sgranerebbero e guarderebbero in modo inquietante la gente attorno a lei. < CHE AVETE DA GUARDARE, AH? > si metterebbe ad urlare a quella povera gente che in realtà non le sta proprio facendo nulla. Un altro sbuffo, mentre il battito del proprio cuore sarebbe come alterato, probabilmente dalla droga. La manina destra si infilerebbe all'interno della tasca del giubbotto e tirerebbe fuori un porta-tabacco rosa. Lo aprirebbe e porterebbe alle labbra un filtro, tenendolo ben stretto. Prenderebbe poi una cartina sottile, di quelle quasi trasparenti e vi metterebbe sopra del tabacco, distribuendolo per bene. Poi girerebbe il tutto, posizionando il filtro e avvicinerebbe la cartina alla lingua, per poi richiuderla. La sua sigaretta è finalmente pronta. Non è, solitamente, il tipo di persona che fuma molto. Il problema è che non riesce proprio a calmarsi e quegli sguardi ossessivi la fanno incaz*are. Con un accendino rosa, si accenderebbe, dunque, la sigaretta che ha tra le labbra, prendendo un ampio respiro. Il fumo le inonderebbe la gola, poi i polmoni. E dopo, dalle proprie labbra, verrebbe fuori una piccola nuvoletta grigia. Il fatto è che, però, la nicotina non la calma per niente. Anzi, sente ancor di più la pressione di quegli sguardi. E quel tizio, quel Rosso, le dà un fastidio assurdo. < CHE CAZZO GUARDI, EH? RAZZA DI PEDOFILO > urlerebbe contro il povero Ryuuma, che in realtà non le ha fatto proprio niente. Quella serata non è cominciata nel migliore dei modi. E quella scena isterica non farebbe presagire nulla di buono. [chakra on][troka on] Ed è qui che iniziano i guai. Come sempre, uno dietro l'altro. Potevamo chiuderci in un locale, bere qualcosa e fare in modo che tutto filasse liscio ALMENO per una serata. E invece no. La pillola inizia finalmente a fare effetto, tanto da renderlo uno strafigo da paura. Sì, soltanto per i suoi occhi. Un sorriso sornione s'espande sul pallido ovale del demone, il quale fissa adesso proprio Nana che gli ha appena rivolto la parola. <Sarò pure un vecchiaccio> Ancheggiando persino, rendendosi sfortunatamente molto più effemminato del previsto. <ma guarda che manzo!> Ma che stai dicendo? Tutto inizia a girare. Le luci del quartiere notturno sembrano quasi impazzire, nonostante sia tutto il contrario e questo sia visibile soltanto alla propria percezione visiva resa instabile dall'assunzione delle droghe. Non si rende neanche più conto di chi ha di fronte o di chi ha accanto. Porta le labbra a formare un cuoricino tra quello superiore e quello inferiore, lanciando persino un bacino volante in direzione di Nana e, non contento, lo direziona anche verso un gruppo di ragazzi poco distante. Strafatto ben poco riesce a vedere e a comprendere, quindi si ritrova a stendere il braccio mancino in avanti tramite la mano che prima poggerebbe sulle labbra, per poi venir rilasciata in avanti assieme ad un ipotetico bacio nel vuoto che viene però diretto verso tutt'altra fanciulla che non sarà di nuovo Nana. La ragazza lo squadra dalla testa ai piedi, sbattendo un paio di volte le palpebre come se si chiedesse ce l'avesse con lei o meno. Ribadiamo che il problema non è Nana e non è nemmeno quella ragazza, bensì l'energumeno che le sta di fianco. Tarchiato, di colore, bello alto e muscoloso che ha già inquadrato il povero Rasetsu e gli s'avvicina con passo pesante. Solo che poi ci si mette anche la ragazzina a chiamarlo pedofilo, come se non bastasse. <...> E inizia a provare quel ben vecchio quanto noto risentimento che, però, sott'effetto di tali sostanze viene un filino accentuato. <Ti porto in un vicolo e ti dimostro cosa vuol dire essere pedofili.> Le sirene? Il freddo ai polsi? La Shinsengumi, gli Anbu, qualcuno? No, eh? Sì, tutti ci stiamo chiedendo come sia possibile che uno come Rasetsu sia riuscito a sopravvivere sinora, venendo addirittura sbalzato dieci anni in avanti. Me lo sto chiedendo anche io. [ Chakra OFF ]