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con Fuji, Kazuma

02:58 Fuji:
 Una notte armonia ottenebra il cielo. La luna è nascosta timida da un'infinita distesa di nuvole grigiastre, un chiaro segnale che preannuncia la pioggia. Presso la grande Oasi vicina alle grandi mura che circondano il palazzo centrale di Kagegakure possono essere trovati una grande serie di locali ed uffici, alcuni ancora che cercano un proprietario ed hanno affissi dei cartelli d'acquisto a prezzi definitivamente elevati. Non si sente che il suono del vento che smuove piccoli cumuli di sabbia. E' un miracolo che questo villaggio riesca a mantenere intatto un mini-deserto nonostante la presenza di molta più pioggia dovuta all'essere nel mezzo del Paese del Fuoco, ma indubbiamente è un'altra delle importanti tecnologie legate al chakra portate in questi anni. Uno dei palazzi, presso uno dei piani più alti, presenta un lungo corridoio a croce che separa quattro diversi appartamenti. Grandi vetrate permettono d'affacciarsi sull'immensità del villaggio sottostante, e numerose piante decorano l'ambiente biancastro dandogli un'atmosfera quasi d'ufficio. Dei quattro appartamenti presenti, uno non è stato acquistato e l'altro viene utilizzato come zona di lavoro da qualche agenzia, lasciando soltanto una singola porta aperta dalla quale viene emanata una forte luce ed inoltre un non indifferente calore. Uscendo dall'ascensore - o dalle scale - potrà esser notato che in prossimità della sola porta aperta son presenti una marmaglia di polveri di legno ammassate in diversi cumuli. Alcune sono dentro delle buste di plastica, mentre altri mucchietti sono ammassati senz'ordine di fronte all'entrata. Fuji è lì dentro, con indosso nient'altro che una canottiera bianca, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica completamente ingrigite e sporche. Il braccio sinistro, che ad una prima occhiata parrebbe normale, presenterà a seguito di una breve analisi visiva una serie di piccole incavature dove si trovano i legamenti utili a muoverlo, quasi come non fosse fatto di carne.. Sta seduto su una sedia a rotelle e potrebbe esser trovato in prossimità del centro di quello che sarebbe dovuto essere il salotto dell'appartamento, trasformato in una sorta di regno del terrore. Un grande tavolo da lavoro colmo di seghe circolari, elettriche ed altri strumenti occupa gran parte dello spazio centrale. Da una parte all'altra del soffitto sono appesi numerosi fili di nylon che sorreggono delle protesi di legno, e ad uno degli angoli del luogo potrà esser visto un alto cumulo di pezzi misti di metallo e legno, tra i quali alcuni intagliati a forma di testa, busto, braccia...insomma, un po' qualsiasi cosa. Il calore proviene da quella che sembra una vera e propria fucina costruita su una parete, che emana i suoi fumi all'esterno. Non sembra per niente sicura ad un primo impatto visivo, ma per adesso non ha fallito. "Forza.." Sulle mani tiene un arto fatto in legno. Un goccio di chakra vien mosso dalla punta delle dita al braccio, attivando un meccanismo che completamente di sorpresa lancia a partire da quella protesi un coltello da cucina ad ALTISSIMA velocità fuori dalla porta, incastonando potenzialmente l'oggetto sulla parete del corridoio esterno. "oh merda funziona davvero--" non se l'aspettava. E non dovrebbe essere un problema, dando per scontato che nessun ospite inaspettato giunga.. { chakra on } { fili di chakra } {arto meccanizzato}

03:13 Kazuma:
 "mmh" un sussulto pensieroso si può udire nel mezzo dei vicoli del settore Sunese. Delle scarpe in cuoio spesso e nero, fanno si che la loro suola ben curata vada ad impattare con il marciapiede creando dei suoni di passi che echeggiano nello scuro quartiere oramai avvolto dalle luci notturne e il buio della sera. Le scarpe, completate da un vestiario simile a quello di uno studente giapponese dei primi anni venti, che da questo punto di vista potrebbe ritenersi tanto vecchio anche nel presente di Kagegakure, adorniano un ragazzo dai capelli neri molto corti e dalle affilate basette, che con dubbio e un po' di preoccupazione vaga per la cittadina alla ricerca di qualcosa. Con la mano destra, che insieme al resto del braccio e del suo opposto è posto sotto la mantella nera che ricopre l'intero busto, sistema il cappello sulla sua testa alzando di poco la visiera, nel mentre gli argentei occhi scrutano il luogo attorno a se. Sulla mano sinistra sta portando una sacca che spunta appena sotto la mantella, è abbastanza grossa ed al suo interno contiene qualcosa di decisamente solido e pesante, difatti un po' il suo corpo ricade verso quel lato dopo essersi sistemato il cappello per aver mollato la presa anche con la destra. Riprende quindi un attimo le briglie della situazione per rimettersi bene in equilibrio facendo un piccolo sforzo. Che cosa contiene la sacca? Beh sarà uno strumento(polo) importante che ci servirà più tardi. "Ma sarò venuto nel luogo giusto?" pensa il Nara che girandosi attorno con lo sguardo e il collo, inizia ad avere dei dubbi sull'esattamente correttezza del luogo, ma forse quello di cui si dovrebbe preoccupare di più è l'orario, essendo Kazuma, alla ricerca di una bottega. Sarà considerato Miracolato Nara se la troverà aperta a quest'ora altro che Giovane Nara. <Sigh> il ragazzo sospira lievemente un po' stanco di girovagare. "Forse avrei dovuto chiedere aiuto per vedere gli orari dei mezzi", pensa scocciato, difatti il ragazzo per arrivare sino a qui c'avrebbe messo molto meno e sopratutto sarebbe arrivato ad un orario più consono se non fosse che il 90% del tempo per preparare il viaggio dal settore di Konoha all'oasi, è stato passato a capire come visualizzare gli orari, senza contare riuscire a prendere un biglietto, più difficile di sconfiggere il falso Dio probabilmente. Ad un certo punt operò il ragazzo si ferma di fronte ad un grandissimo palazzo in mezzo alla sabbi che si staglia possente di fronte a lui. Guarda un attimo l'indirizzo, il palazzo e un foglietto che tira fuori due secondi da una tasca. "mmh" annuisce tra se e se pensando di essere arrivato al luogo corretto. Decide quindi di entrare dentro osservandosi attorno, potendo "ammirare" i vari negozzi allestiti anche se vede per lo più metallo, essendo chiusi da delle saracinesche per la maggior parte. Punta direttamente, o almeno tenta di fare anche se con un buon 2 minuti di ricerca, verso l'ascensore del luogo richiamandolo, per poi aspettare quei secondi che servono e entrare all'interno. <Allora..4..2.no aspetta> confuso un attimo come se si fosse scordato qualcosa tira di nuovo fuori il foglio appoggiando la sacca a terra per poi esclamara. <..ah giusto..> e pigiare uno dei pulsanti che lo porterà verso i piani alti. Arrivati li subito, tra tutte le varie saracinesche e serrande abbassate ecco che può osserva una foschia luminosa abbastanza forte da una delle stanze dedicate, sperando fra se e se che sia il luogo giusto. Con passo scaltro quindi riprende la borsa tenendola sempre sotto la mantella e si incammina verso la porta facendo risuonare le suole per tutto il corrodio. Appena vicino alla porta aperta inizierebbe a battere su di essa o sul muro per poter richiamare l'attenzione di qualcuno all'interno continuando ad avvicinarsi all'entrata. <..Mi scusi, è qui il signor Fuj->. Subito però si blocca fermando qualsiasi muscolo del suo corpo sterzando letteralmente con i talloni e perdendo qualche anno di vita quando un coltello ad alta velocità si conficca sul muro dall'altra parte uscendo proprio da quella porta. Preso dallo spavento e alla sprovvista, il ragazzo tenta di riprendersi pensando comunque possa essere ordinarietà qualcosa del genere in sti posti e decide leggermente di scorciarsi dalla sorta con il busto, potendo osservare meglio non solo il folle interno, ma anche il ragazzo che sta lavorando. <...Emh...buonasera...è qui il signor Fuji per caso? .> {sacca con arma arrugginita}

03:34 Fuji:
 Gli occhi seguono appena quel coltello da cucina viaggiare utilizzando fondamentalmente il massimo della velocità sfruttabile da Fuji. Gli occhi si chiudono d'istinto per un solo secondo quando una voce viene udita, seguendovi immediatamente le spalle che s'alzano, irrigidite. Ha quasi ucciso qualcuno? Lentamente abbassa entrambe le braccia e lascia andare quel braccio di marionetta sulla scrivania, per poi spingere appena le ruote per permettergli di ruotare la sedia e avvicinarsi un po' di più al tavolo da lavoro, dal quale afferra un bastone in legno d'ebano che ad un occhio attento si rivelerà essere in realtà il fodero di un'arma conosciuta come Shirasaya. Quando un ragazzo gli si presenta davanti va a fare leva col braccio sinistro sull'arma nascosta, utilizzandola per sollevare l'intero corpo e mettersi in piedi. Sul viso son visibili un paio di gocce di sudore, forse dovute al quasi infarto o al calore che all'interno della stanza è quasi eccessivo...Ovvio che necessiti di tenere la porta aperta. Adesso che Kazuma è più vicino potrà anche udire come sottofondo della musica proveniente dal telefono del Chikamatsu, posizionato sul tavolo da lavoro. Una melodia simil jazz che accompagna delicatamente una notte così carica di nuvole dall'inquietare naturalmente lo spirito di chiunque. Soprattutto considerando l'altezza a cui si trova questo locale potrebbe essere suggestivo rivolgere lo sguardo verso l'ampia vetrata che s'affaccia sul settore di Sunagakure ed in particolare sull'oasi sottostante. "Sono io. E' un po' tardi per le visite..." Aggrotta appena la fronte, sollevando il mento e fissando un orologio attaccato alla parete. Potranno esser viste le sue pupille dilatarsi appena, come se fosse anch'egli sorpreso dal tardo orario. E' diventato un tipo di persona che si lascia facilmente consumare dal suo più grande hobby: l'ingegnarsi. "Potresti..tirarlo fuori dal muro?" tira su col naso, osservando il coltello attaccato alla parete alle spalle del Nara. La mano destra viene sollevata e con le dita sposta appena alcune delle ciocche che gli nascondono parzialmente gli occhi: profonde pozze nere, che dan l'illusione d'essere privi di riflesso. S'accorge appena con la coda dell'occhio della sacca altrui. E' un momento perché ne analizzi appena la forma, affilando lo sguardo. Momenti a seguite ruota appena il proprio corpo attorno alla shirasaya, rivolgendosi in direzione di un mini frigo posizionato sul terreno ed allungando in sua direzione la mancina. A chiunque non veda il chakra quanto segue non sarà visibile, ma a partire dalla punta delle dita genera e fa scorrere costantemente una punta di chakra che si plasma nella forma di fili, allungati verso il frigo allo scopo di aprirlo e prelevare rapidamente da lì due lattine di birra, che andranno precipitosamente a finire rispettivamente una sulle mani di Fuji e l'altra verso Kazuma. La velocità usata è sicuramente superiore a quella a cui un uomo normale riuscirebbe a reagire...che sia un test? Per capire chi ha davanti? O forse è naturalmente poco attento? "Dev'essere stata una rogna raggiungere questo luogo a quest'ora, bevi pure. Come posso aiutarti? " Domanda, andando in contemporanea a riempire la stanza del suono della birra che vien aperta, dando un primo assetato sorso. {chakra on} {fili di chakra}

04:06 Kazuma:
 Decisamente questo stile musicale non è l'ideale del Nara, è uno che preferisce ad andare ai classici, se non per dire proprio agli antipodi, ma di certo lo apprezza di più del 90% del comparto musicale odierno, per il suo ritmo più tranquillo che va un po’ a contornare questa atmosfera notturna. <..Oh..> subito alza il capo e il busto, mettendosi ben davanti alla porta mostrando la figura nella sua interezza ma soprattutto la sacca che porta sotto la mantella. <..mi scuso solennemente per l’orario..> il ragazzo nella maniera più accondiscendente e tradizionale possibile, fa un inchino con il solo busto facendo quasi un angolo di 90 gradi, miracolo che non sia partita una vertebra. Questo ovviamente in segno di scusa ma anche come saluto più formale. Ritorna con la posa dritta e composta, per poi ascoltare la richiesta del ragazzo. <...emh..certamente…> un attimo preso alla sprovvista, comprende che deve essere stato lui a tirare quell’arma che l’ha quasi mandato dagli dei, dove avrebbe salutato con la manina suo nonno dall’altra parte di un fiume, ma non si sente di lamentarsi o fare polemica, dopotutto è venuto a disturbare quello che pare un gran lavoratore e soprattutto nel pieno della notte. Appoggia quindi un attimo la sacca a terra di fronte all’ingresso e avvicinandosi al coltello, fa uscire da sotto il mantello tutte e due le mani serrando bene il manico tra le dita e facendo leva con la gamba destra sul muro così da spingere e tirare per aumentare la forza di tiro. Uno, due, tre tirate e riesce a tirarlo fuori, quasi cadendo all’indietro, ma riprendendo con la gamba in aria l’equilibrio e riassestando la sua posizione. Rientra quindi all’interno della stanza e trascina vicino a una possibile sedia il sacco con la mano sinistra libera, per poi appoggiare il coltello sul banco da lavoro. Decide in quei brevi momenti di pausa di guardarsi attorno, sentire il calore del fuoco ma anche la brezza dell’aria notturna del deserto. Decisamente questa più che un officina sembra una casa degli orrori, è pieno di pezzi di manichini e strumenti affilatissimi, un luogo ideale in cui fare uno sleepover insomma. Le grige iridi si spostano successivamente anche sul ragazzo stesso e gli strani movimenti che le sue dita fanno, senza contare il braccio, ligneo quasi, intagliato, come se fosse una sottospecie di protesi, senza contare che stia in sedia a rotelle chissà come lavora. Non solo inizia ad analizzare le sue azioni ma anche il suo aspetto, dopotutto deve allenare il suo occhio da reporter. Rimane colpito e affascinato dalla maniera particolare con cui Fuji prende le bevande dal frigobar, ai suoi occhi i fili non saranno visibili, troppo fini e ben fatti per poter essere visti dai suoi occhi, ma i movimenti delle dita e le corrispettive bevande che vengono mosse, gli fanno presupporre che stia usando una qualche forma di telepatia o strano ninjutsu, indi per cui nonostante l’aspetto ha degli assi nella manica. Ma ora come ora non è intenzionato a fargli il terzo grado nonostante sia curioso, piuttosto accetta con un po’ di riluttanza non essendo un fan della birra in lattina, la bevanda offerta, ma per buona educazione questo e altro. <..grazie signor Fuji..> Kazuma quindi prende la lattina con la mano destra e si siede con le gambe ben divaricate e la mano sinistra appoggiata sulla coscia dello stesso lato, sul posto dove ha lasciato la sacca vicino. Con le dita della sinistra a cui è stata portata vicino la bevanda la apre e inizia ad oscillarla dandosi una preview del contenuto. Alza lo sguardo verso di Fuji e parla. <..ecco signor Fuji, ho sentito parlare di lei da un sensei dell’accademia, avrei bisogno di commissionarle un lavoro se non lo è di disturbo..> il tono è calmo e placido, è genuinamente curante nel non voler disturbare Fuji effettivamente. Abbassa la mano libera verso la sacca aprendone la zip da parte a parte. Da un piccolo sorso della bevanda e si, è quel tipo di birra, a quanto vorrebbe una bella scodellina di sake al suo posto, proprio come gli ha insegnato suo padre, ma mai sputare nella mano che ti da mangiare. Appoggia la lattina sul tavolo e con tutte e due le mani tira fuori una custodia impolverata e con un piccolo ragnetto mimetizzato che scende verso il pavimento. La apre con la mano destra togliendo le sicure e mostra il contenuto a Fuji. <..avrei bisogno del suo servizio, per piacere potrebbe restaurare questo pezzo per favore? Provvederò al pagarla nella maniera più congeniale a lei, anche se…> il tono si fa più imbarazzato e vergognato <..non ho molti soldi con me..ma posso offrire altri servizi se vuole…per me è molto importante che faccia questo lavoro, si tratta di un cimelio di famiglia, non saprei a chi altro chiedere… > un tono deciso e che fa comprendere bene la sua determinazione, ma speriamo che quei “servizi” detti in quel tono imbarazzato non facciano intendere altro di particolare, ecco. Il pezzo in se e il contenuto della custodia è di quanto più una spada possa essere vecchia, arrugginita e polverosa. Persino il manico è completamente incrostato e il metallo ormai è diventato bronzo praticamente talmente è ossidato, questo più che un restauro servirebbe un inceneritore. Dall’aspetto e lunghezza parrebbe una specie di Tanto vecchissima, ma potrebbe aver perso qualche pezzo, magari una volta era una Katana chissà. {spada arrugginita}

04:36 Fuji:
  [Locale] La luna si mostra brevemente facendosi spazio tra le falde create dalle nuvole. Sembra quasi esser puntata su di loro, fissare quell'interazione per qualche istante decidendo di sparire in concomitanza al chinarsi del ragazzo con uno stile tanto tradizionale da appartenere a generazioni cui storia è andata in parte perduta nel mondo contemporaneo. La testa del Chikamatsu viene appena scossa e la mano sinistra sollevata compie lo stesso movimento per poi portarsi sui propri capelli e massaggiarli appena. " ..ok..ti perdono solennemente.." un cenno di mano dal basso verso l'alto, invitandolo in quell'atmosfera quasi imbarazzante a sollevarsi. Attende che il coltello venga recuperato ed immediatamente, con passi estremamente brevi e lenti, s'avvicina al banco da lavoro, sollevando l'oggetto e analizzandone appena la lama controluce. Incastrarsi sul cemento avrà certamente rovinato il filo, rendendolo poco adatto persino per mangiare un pezzo di carne. E' un attimo perché quell'oggettino venga lanciato con una curva parabolica nei pressi del grande forno, quasi preannunciandone il destino a cui sarà presto sottoposto. Lascia intanto che l'altro si metta comodo, annuendo appena alle parole pronunciate successivamente e puntando gli occhi sull'oggetto che viene mostrato. Un ragno scende da quella sacca, slanciandosi ad alta velocità verso la pila di pezzi di ricambio ad un angolo del salotto e sparendo per sempre. Diventerà forse una presenza ricorrente? Non ci farà caso..per ora. "Capisco.." non sarebbe stato più semplice cercare un contatto tramite l'internet? Ci riflette un attimo ma la domanda si scioglie nel mare della sua coscienza dopo aver riosservato appena i modi altrui. Par quasi di incontrare un'altra figura rimasta congelata nel tempo. Rimane completamente serio finché l'altro non parla d'altri servizi con un tono tanto vergognato. Un momento di vuoto passa nella stanza, durante il quale neanche la musica o il rumore delle braci possono raggiungere il Chikamatsu. "????" batte gli occhi più volte, poi si massaggia appena la fronte. Per non parlare del 'cimelio' di famiglia. "Incredibile..non vedevo uno strato d'ossido tanto spesso da... mai. " Sinceramente impressionato quando osserva quel cimelio. Anche se fosse stato conservato in cattive condizioni, ci sarebbe voluto un lunghissimo tempo perché diventasse tanto rovinato. "Vediamo..magari mi sbaglio.." s'avvicinerebbe all'altro, con lo scopo d'afferrare sopra il palmo di una mano quell'antica reliquia per poi sollevarla all'altezza degli occhi. La ruota e analizza più volte, e ad ogni successiva analisi si forma una gocciolina di sudore in più sul suo viso. "Certo..il mio orgoglio non mi permetterebbe di lasciare un lavoro simile ad altri.. " poco convinto, come se si stesse scavando una fossa da solo. Poi, un sospiro, cercando lo sguardo altrui dietro la lama arrugginita. Alza due dita, simboleggiando il prezzo che avrebbe potuto richiedere. "Hai dei buoni riflessi." A giudicare da come ha preso al volo la birra. "Potresti assistermi in alcune faccende poco complesse.. " Quasi un assistente. E mentre termina di pronunciare queste parole dal jeans che ha indosso va a prender tra le mani dei fuuda, infondendovi un minimo di chakra che in reazione produce una minuscola nuvoletta di fumo, facendo successivamente apparire quella che per un primo momento potrebbe parere una ragazza, ma che, osservando diverse linee di progettazioni presenti, si rivelerà presto essere una marionetta dalle forme umanoidi. La 'pelle' è estremamente pallida, il corpo slanciato con le gambe lievemente troppo lunghe e sproporzionate rispetto al resto del corpo. I capelli son blu mare e sugli occhi son incastonate due pietre di lapislazzulo intagliate in maniera tale dal dare una decente illusione che li faccia sembrar occhi. Le fiamme della forgia risplendono su quel corpo, tenuto in piedi da invisibili fili di chakra che hanno origine dalla mano sinistra di Fuji, lievemente sollevata. Kazuma potrà vedere le dita muoversi e sarà capace d'accorgersi di come la marionetta si muove in concomitanza ad esse. "Lei è Aozora, uno dei miei capolavori. " La marionetta replica quell'inchino a 90° fatto dall'altro, con meno pericolo per le vertebre. "Batterà il metallo mentre io mi occuperò di ripristinare l'aspetto del fodero." Si va. Ormai non si torna indietro. {chakra on} {fili di chakra} {aozora: https://imgur.com/BLAI2Vx.jpg }

18:54 Kazuma:
 Decisamente vergognato dai commenti del fabbro, non per lui per se stesso, Kazuma non può che abbassare leggermente la visiera e sistemarla. Effettivamente nonostante quel pezzo abbia un valore più o meno affettivo comprende che può essere assurdo chiedere di restaurare un fossile praticamente, cosa confermata dalla reazione sudata del ragazzo davanti a lui. Inizia comunque ad analizzare meglio anche i suoi comportamenti però, è decisamente un individuo dall’aspetto e modo di fare particolare per uno come lui, rimane soprattutto stupito quando si alza nonostante utilizzi una sedia a rotelle, andando ancor di più a confermare le sue proprietà da ninja o da gran truffatore. Ringrazia anche per il complimento fatto riguardo i suoi buoni riflessi con un semplice cenno del capo e tenta di formulare una risposta per la proposta del Chikamatsu, sul possibile aiuto richiestogli. <..beh sarei lieto di poterle esserle d’aiuto in caso, lo farò senz’altro..anzi..> gratitudine genuina vista la gravosa richiesta fatta, ma mentre stava per fare un’altra proposta si blocca un attimo nel parlato osservando l’utilizzo del fuuda e della successiva evocazione della marionetta dai capelli blu. Rimane piacevolmente colpito e affascinato è sempre interessante poter osservare tecniche e strumenti in azione, soprattutto così peculiari come un costrutto umano, ben intuibile dal fatto che non solo ha delle linee che evidenziano la bocca e mandibola meccanica, ma anche perché se avessero trovato il modo per mettere le persona in dei sigilli a questo punto le prigioni sarebbero state sostituite da dei centri commerciali. <..che bel nome Aozora..> asserisce senza troppo imbarazzo, un nome calzante dopotutto vista la colorazione dei suoi capelli, anche se da com’è la detto qualcuno nella stanza potrebbe pensare sia impazzito ed abbia iniziato a conversare con la marionetta, in effetti per Kazuma se fosse stata una vera ragazza questa non avrebbe disgustato l’idea di farle la corte. Il ragazzo quindi, scordandosi per un momento ciò che doveva dire, quasi in segno di rispetto e d’istinto si alza dalla sedia per rispondere con un inchino speculare a quello della marionetta, anche se intuisce potrebbe trattarsi del movimento di Fuji da come si muovono le dita e non che la marionetta abbia una coscienza propria, ma tant’è. <...?..> rimane un attimo stizzito con il sopracciglio destro alzato sentendo ciò che Aozora dovrà fare come lavoro. Decisamente nella sua testa ferma a qualche decennio fa, l’idea di una fanciulla dai così fini lineamenti e così fragile, che si prodiga nel faticoso e rozzo quanto fine lavoro di battere il metallo, è qualcosa di alieno e che riceve con segnali un po’ misti, ma non si tratta di una vera ragazza quindi non farà obiezioni anche per non essere scortese verso Fuji. A quel punto il ragazzo si risiede nella posizione presa precedentemente dando un <..grazie per il suo aiuto..> al Chikamatsu che ha accettato il lavoro con molto coraggio e pazzia, se solo qui qualcuno registrasse l’evento si potrebbero fare belle visualizzazioni. Ma a quel punto alzando il capo all’improvviso, Kazuma ricorda ciò che doveva dire al ragazzo prima di essere preso dall’ apparizione di Aozora. <..Giusto!..signor Fuji, so come potrei ri-pagarla oltre se a lei non le dispiaccia. Vede io, oh cielo che maleducato..> a quel punto un’altra realizzazione suvviene nella sua testa, da buon zoticone quale è stato si è dimenticato di presentarsi formalmente. Asserisce quindi con tono dispiaciuto <...mi perdoni solennemente, fino a ora non mi ero presentato neanche con il mio nome, sono Kazuma Kaneko del clan Nara..> dicendolo si rialza dalla sedio in posizione perfettamente verticale, per fare un veloce inchino a novanta gradi e risedersi, era talmente dritto che ci si poteva affiggere una bandiera. <...coff.. coff..> tossisce un attimo sulla sua mano destra chiusa a pugno per poi sistemarsi il cappello e continuare ciò che stava dicendo prima. <...come stavo dicendo prima, forse so come potrei darle un’altro servizio, in cambio della sua generosità, vede, ho da poco iniziato un lavoro da reporter e sto lavorando per un editor a Konoha attualmente, anche se in futuro vorrei fondare la mia personale agenzia…> parole scelte con cura per buttare un po’ di carne al fuoco lì per magari far interessare di più il Chikamatsu, dopotutto se uno pensa di voler crescere così oltre potrebbe avere la mente dalla parte giusta della strada. <....pensavo, magari potrei fare pubblicità alla sua officina tramite scrivendo un articolo per lei, se lo desidera..> sperando che il ragazzo dica si, magari Kazuma potrà evitarsi qualche spostamento di scatoloni di mani di legno in meno. {spada logorata dal tempo}

19:33 Fuji:
 Aozora è stata mostrata. La marionetta resa volutamente sproporzionata lascia nello sguardo di Fuji un particolare sentore d'incanto; non c'è particolar luce negli occhi ma è un mesto sorriso a rivelare un'espressione che s'accavalla tra il dolce e l'orgoglio. E' una cosa di cui s'è reso conto recentemente, qualcosa che gli causa sommariamente una sensazione di forte alienazione, ma gli par quasi di vedere queste sue creature come vive. Saranno le enormi ore di lavoro, il minuzioso lavoro sul metallo e sul legno, le centinaia di combinazioni di ciprie e blush usate per render il sottile strato gommoso che avvolge l'entità in qualche modo simile al colore della pelle di una di quelle donne che nel folklore vengono descritte come vestite della luna stessa, tanto pallide da dar l'illusione che siano eteree. Annuisce appena Fuji quando il nome viene complimentato, sollevando una mano all'altezza del proprio mento e carezzandolo appena. "I kanji del nome significano cielo blu." Un cielo intenso, quasi funesto e carico di tensione verso eventi vicini. Non tanto dissimile da come si vedrebbe il cielo se adesso fosse giorno. Lentamente s'avvicina a lei e ne sfiora appena i capelli, socchiudendo gli occhi e lasciandosi prendere per un momento dal mare dei suoi pensieri. Fortunatamente abbandona in fretta questo stato. S'accorge appena dell'esser stizzito altrui, anche se non ne coglie il vero motivo. "Non preoccuparti, è studiata per esser capace di utilizzare una zanbato con una mano." Le dita del chikamatsu si muovono appena, portando la creazione a salutare lentamente il Nara con un movimento oscillante della mano sinistra. Il movimento sta...generando una corrente d'aria non indifferente. Anche Fuji solleva le sopracciglia in un primo momento, sorpreso in quanto seppur creatore non ha ancora avuto modo di testare i limiti delle sue creazioni. Dopo svariato tempo finalmente si dedicano alle introduzioni, con tanto di ulteriore profondo inchino ripetuto da Kazuma e specchiato quasi immediatamente da Aozora. A qualsiasi successivo movimento troppo formale seguirà una ripetizione dello stesso da parte della marionetta. Intanto, Fuji raggiunge il tavolo da lavoro. Mentre l'altro parla inizia ad osservare il manico del tantō e recupera con l'ausilio dei fili di chakra uno strumento non troppo differente da un trapano utile però a creare un buco attorno alle quattro viti, distribuite equamente davanti e dietro il manico. I movimenti del Chikamatsu sono veloci ed alle volte si presentano persino difficili da seguire. Una volta tolta ognuna delle viti atte a rinforzare l'impugnatura, ne osserva ciò che ne resta della forma ed apre un cassetto del tavolo, rivelando diversi scomparti pieni di viti d'ogni tipo e dimensione. Non si volta in direzione di Kazuma per rispondergli, utilizza invece Aozora: la marionetta si porta con fare teatrale le mani al petto, sollevando il mento come stesse scrutando l'orizzonte. La bocca s'apre in contemporanea al parlare di Fuji, mimandone semplicemente il labiale. "Un giornalista? E anche intraprendente... Sì, ottimo Kazuma-san.. Faremo grandi cose assieme." Trovate le viti necessarie, le poggia sul tavolo, e poi procede ad utilizzare l'enorme forza del braccio meccanico per rimuovere manualmente il legno del manico dal corpo del tantō. "Il legno del manico non è marcio...arrotondando qualche angolo e con un po' di resina acrilica..." a questo punto sta parlando praticamente per sè. Aozora viene mossa ad un angolo della stanza, dove afferra uno sgabello per poi sbatterlo -senza volerlo- di fianco a Kazuma, producendo un forte boato per poi esser fatta sedere in attesa di ricevere la lama pronta ad esser fondamentalmente fatta rinascere. "Comunque..sono Fuji del clan Chikamatsu. " alla buon'ora. {ck on} {etc}

20:02 Kazuma:
 “‘???????” lo sguardo del Nara si perde un attimo nel vuote tenendo un espressione concentrata e seria, ma spalancando bene le ciglia. “u-una zanbato?” pensa fra se e se, incredulo di ciò che gli ha detto, ma si parla della stessa zanbato, grossa quanto una persona? Subito nella sua testa entrano in conflitto un sacco di cose, l’immagine di una ragazza così fine e delicata tenere in mano uno strumento di guerra tanto pesante e rozzo, senza contare come può Fuji aver pensato fosse una buona idea dare cotanta forza a un così grazioso corpo, oh cielo. Ma tenta di non darci troppo peso a questa cosa, è importante portare avanti i buoni valori di una volta ma deve portare anche rispetto a Fuji se lo volesse fare visto che si tratta solo di un costrutto, indi per cui prende la lattina di birra e con gli occhi coperti dall’ombra della visiera da un bel sorso spostando la schiena e la testa all’indietro scolandosi mezza birra, per poi sbattere in un primo momento violentemente la lattina sul tavolo, per poi fermarsi ad un millimetro dal tavolo per non disturbare il lavoro di Fuji, così dal appoggiarla delicatamente. Comunque rimane felice e compiaciuto del fatto che al Chikamatsu sia piaciuta la sua proposta, e non rimane infastidito dalla sua espressione, “Kazuma-san” gli va bene che Fuji prenda un po’ di confidenza con lui e trova veramente affascinante come riesca persino a far parlare la marionetta le sue tecniche devono essere davvero interessanti e di buon livello, non sembra cosa da poco. <..perfetto allora..> asserisce in risposta, tirando fuori da un taschino della divisa sotto la mantella un taccuino e una penna come i cari vecchi tempi, iniziando a prendere appunti per l’articolo. Sta per iniziare a scrivere delle cose e per fare delle domande, sempre in virtù del non disturbare il suo lavoro, ma all’improvviso nella concentrazione sente lo sbattere violento della sedia di Aozora e salta leggermente verso l’alto con il sedere, girandosi di scatto con la testa verso di lei pronto a tirare fuori una spada che però non ha, almeno non ancora. Tenta di riprendersi subito sistemandosi e tirando un sospiro di sollievo <sigh>. Si risiede per bene accavallando le gambe ascoltando ciò che Fuji gli dice poco dopo. <..clan Chikamatsu..mmh..> sussurra fra se e se pensieroso sul nome del clan datogli dallo shinobi, anche lui forse in segno di rispetto a voluto rivelare questa informazione, oppure per semplice vanità, o molto più probabilmente perché non gliene frega nulla. Il ragazzo quindi inizia a scrivere sul taccuino qualche appunto nel mentre inizia a conversare con Fuji facendogli qualche domanda. <..ok, vediamo, signor Fuji…> raccogliendo le parole dalla propria testa comincia con qualcosa di semplice. <...lei vedo qui..> lo dice guardando Aozora e tutti gli strumenti nella stanza <...si occupa di marionette oltre che di metallurgia, queste sue abilità le ha imparate da solo, con un maestro o per merito del clan di cui fa parte?...> aspetta una risposta, ma prima di creare un qualche segno di maleducazione che per Fuji potrebbe anche non esistere in verità, Kazuma finisce la frase <...ah ovviamente non serve che risponda per forza, è solo una curiosità, ogni informazione può essere buona per fare pubblicità..> dopotutto è vero, se si sapesse che a lavorare in un’officina di armi e metalli ci sia qualcuno che lavori con marionette o che faccia parte di un clan legato ad esse, farebbe subito pensare alle persone che possa essere più affidabile di altri poiché una persona del genere per forza di cosa deve avere delle finezze di mano e abilità artigiane che in pochi si possono trovare. {addio spada}

20:44 Fuji:
 Il lavoro è ormai iniziato. Con una concentrazione che solo con i suoi rinnovati sensi da ninja riesce ad esercitare è capace di occuparsi del suo lavoro mentre le dita s'occupano di muovere occasionalmente Aozora, in un misto tra l'intrattenere il Nara, spaventarlo e quasi flexare. I capelli del moro vengono spostati con un vigoroso movimento all'indietro del capo via dal viso, permettendogli di applicare la massima concentrazione nel lavoro che segue immediatamente. Un oggetto simile ad un piccone in miniatura viene afferrato con la mancina, mentre la gemella tiene ferma la lama. In un primo momento con grande lentezza e gradualmente sempre con più velocità inizia a battere sui punti dove lo strato d'ossido è diventato più grande, rimuovendo pian piano la ruggine irreparabile e rivelando un battito alla volta quello che un tempo era l'originale corpo della lama. Fissa tutte le imperfezioni nonché la totale assenza di un filo affilato. "Ma.." aggrotta la fronte. Qualcosa non va. Fissa la punta della lama ed immediatamente concentra un gran numero di picconate sulla punta, rimuovendo ruggine e rivelando la parte frontale della punta, appena obliqua. Son visibili gli strati di metallo ed è un po' meno rovinata di quel che dovrebbe essere... "Sospetto si trattasse di una wakizashi, se non proprio di una katana..La punta è stata tagliata in obliquo, che sia stata spezzata in una battaglia?" Riflette e pone contemporaneamente interessanti punti di domanda riguardo la natura di questa reliquia. Forse da qualche parte esiste il pezzo distrutto? Forse può essere ricomposta? Qualsiasi sia la risposta oggi non avranno modo di sperimentare alcun che. "Le spade da samurai erano tipiche avere dei segni nascosti, intagliati nel metallo stesso. Si trattava di kanji che raccontavano la storia della lama. Dove è stata prodotta, chi l'ha prodotta ed il nome della lama." Illustra queste parole ruotando egli stesso il proprio corpo per mostrare per qualche istante l'oggetto in direzione del giovane Nara. La vista si concentra sul metallo che prima era coperto dal legno, lo sguardo s'affila ed immediatamente viene immerso il manico in un secchio di olio, per prender poi una lima che viene passata dal braccio sinistro più volte dove desiderato. Persino Aozora smette di gesticolare in questo frangente di concentrazione del suo marionettista. "ku.." avvicina ancor più il viso, continuando a limare. "zuno.." finalmente i Kanji incisi verticalmente diventano chiari. Ritorna ad allontanare il viso e riprende a parlare. " Kuzunoha? Tralasciando i miti il nome ha origine dalla Pueraria montana, una pianta rampicante capace di vivere fino ad un secolo." Un po' come questa vecchia arma, insomma. Finalmente Aozora torna ad essere utilizzata in attivo, mimando il labiale del suo utilizzatore. "Ti dice qualcosa?" Il capo della marionetta viene piegato di lato con un movimento che ancora manca di completa naturalezza. Viene poi avvicinata al Chikamatsu e afferra la lama alla mano sinistra. Fuji prende un secondo pezzo di metallo e lo poggia sulla mano destra della marionetta. Quel che accade a seguire è Aozora che si dirige alla forgia, prendendo entrambi gli oggetti ricevuti e afferrandoli con due diverse pinze. Successivamente le avvicina entrambe alla forgia, dove i metalli iniziano ad essere arroventati. Fuji s'avvicina lento alla sedia a rotelle e prende posto, tirando un sospiro di sollievo mentre con la mancina sollevata continua a gestire le azioni della sua creazione. "Se devo essere sincero un po' tutte e tre le risposte sono corrette. Sono diventato così all'inizio della Quinta Guerra." Si da una pacca alle gambe ed una al braccio meccanico. "Dopo un po' di tempo dall'incidente ho sviluppato alcune tecniche per combattere nonostante i problemi che vedi. " Con l'indice indica un angolo della stanza, nello specifico un costrutto di legno che par quasi un esoscheletro fatto per essere indossato sulle gambe. Lascia a Kazuma le intuizioni successive. "Durante la mia ricerca ho trovato il clan, e qualcuno disposto a insegnarmi l'arte del marionettismo." Aozora vien fatta annuire, anche se da ad entrambi le spalle occupata com'è. { chakra on}

21:15 Kazuma:
 Addirittura, una Wakizashi? Il ragazzo rimane abbastanza sconvolto da questa rivelazione datogli da Fuji che mostra in tutto e per tutto il suo occhio attento se è riuscito a cogliere questi dettagli, cosa che segna negli appunti per il suo articolo così da dargli ancora più un’aura positiva. Ma comunque la cosa gli fa pensare, chissà questa spada che storia deve avere, era un cimelio davvero importante se la sua famiglia l’ha tenuta nonostante fosse stata spezzata. <..accidenti signor Fuji ha un occhio attentissimo, non me n’ero accorto neanche io…> si vede che ha strada da fare per poter riconoscere meglio questi dettagli, è importante avere un occhio fine per il suo lavoro anche se non esperto, ma questi tipi di dettagli deve saperli cogliere anche in futuro. <..si vede che ho ancora strada da fare..> commenta fra se e se in maniera seria come per darsi un po’ di motivazione per il futuro. Osserva e appunta con gran dedizione sia alcune delle parole pronunziate da Fuji che anche le azioni che sta perpetrando per ristorare la vecchia lama. E’ ultra concentrato è proprio non solo qualcosa legato al lavoro e quindi all’articolo, ma anche per pura curiosità e miglioramento personale, vedere oltre la propria bolla è importante e sa regolare informazioni altresì non ritrovabili da altre parti. La sua concentrazione e dedizione però si ferma, insieme al muoversi della sua penna quando Fuji insieme anche alla marionetta Aozora, gli dice il nome che ha trovato sulla lama, inciso sopra di essa. <...Ku..zunoha dice?..> dice sbigottito e spalancando leggermente le labbra e le ciglia, per poi prendere nel suo tono di voce, un po’ di cupezza mista però a tanta confusione. <...si, è..> si ferma per un secondo prima di continuare la frase grattandosi il retro del collo per trovare le parole giuste. <...era...il nome di mia madre, purtroppo è deceduta durante la quinta grande guerra ninja…> una rivelazione un po’ personale e triste, ma dissimilmente non è difficile trovare individui come il ragazzo alla fine, dalla guerra ci sono usciti da poco e molte persone sono state perse durante la stessa, e se non quelle, beh ciò che ha perso Fuji. <...è troppo vecchia e malridotta per essere stata usata da mia madre però, ne era una forgiatrice, senza contare che non era neanche una ninja...> è veramente senza parole, non saprebbe come spiegare ora la natura stessa della lama, forse potrebbe star iniziando a diventare anche se ora come ora non si sa come, un tassello importante per il vero obiettivo di Kazuma. <.. ho fatto bene a venire qua da lei, non avrei mai scoperto questa preziosa informazione…> dicendo questo con sincera gratitudine Kazuma si alza dalla propria sedia per poter fare un inchino ritto sia Fuji che a Aozora per poi velocemente risedersi sulla sedia e continuare la discussione per come stava andando prima, ci sarà altro modo e momento per poter comprendere meglio questa cosa. La sua penna orma si muove da sola ogni cosa che il Chikamatsu dice è una preziosissima informazione per pubblicizzarlo, è sicuramente una figura particolare e dettagliata che fra le sue mani grandi abilità che molti vorrebbero sfruttare, se riuscisse a pubblicarlo è certo che prenderà il seguito che si merita. Rimane comunque colpito anche personalmente da ciò che gli dice, come Kazuma e non come reporter, e osservando l’esoscheletro delle gambe capisce meglio le sue arti almeno a livello puramente esterno. <...marionettisti eh? Ne avevo sentito parlare a Konoha, ma non ho mai voluto approfondire l’argomento, non pensavo che ne avrei incontrato uno così presto nel mio percorso..deve avere davvero una forza di volontà devastante se ha deciso di percorrere questa carriera nonostante i suoi problemi, è ammirevole, sono certo che se più persone lo sapessero avrebbero più interesse ad entrare in questa officina per usare dei suoi servizi... > prende una breve pausa dopo il commento, fatto con un certo entusiasmo, così che possa fare un’altra domanda verso Fuji che sembra particolarmente in voga di rispondere. <...grazie per la risposta comunque, passando alla prossima domanda, signor Fuji lei per caso fa da molto questo lavoro? Intendo, la forgiatura. Se fosse abbastanza sono certo che l’idea di una specie di veterano attirerebbe ancor di più le persone..> tenta un po’ di invitare il ragazzo a rispondere in vista di un compenso futuro, anche se questa per ora è la domanda meno personale che potesse fargli ora come ora, anche perché 90% del lavoro l’ha già fatto il Chikamatsu. {plot twist era una katana pog}

21:40 Fuji:
 I due metalli presi da Aozora sono ormai completamente arroventati e vengono poggiati in due incudini allineate una di fianco all'altra. Proprio mentre Kazuma fa i suoi complimenti a Fuji i metalli iniziano ad essere battuti, non uno alla volta ma entrambi contemporaneamente con due martelli differenti. Aozora non ha in alcun modo chill. L'arma in riparazione per Kazuma viene in questo processo privata di tutti i residui di ossido che il semplice strumenti di fuji non sarebbe stato in grado di rimuovere; mentre il secondo pezzo di metallo sta venendo forgiato per prender la forma di un'arma più lunga. Dovendo lavorare tanto vale produrre qualcosa in più, no? Può semplicemente far compiere alla marionetta due lavori contemporaneamente, molto utile dal momento che sommariamente tutto ciò che usa dalle proprie energie è una parte del chakra. Annuisce appena Fuji tra un battito e l'altro, tentando di mantenere una cadenza che lascia abbastanza tempo tra un battito e l'altro per potersi permettere di sentire quanto l'altro dice e successivamente rispondergli. "La tua analisi è corretta... Una lama simile si porta alle spalle una storia che ha attraversato parecchie generazioni. Chissà.." Lo sguardo si sposta su Aozora, fissando il prodotto in lavorazione ed esitando appena prima di pronunciare quanto segue. "Potrebbe risalire al periodo degli Stati in Guerra.." Un periodo antecedente alla formazione dei villaggi ninja, quando gli shinobi ed i loro clan combattevano tra loro costantemente per terre e potere. Un periodo che ha visto primeggiare storicamente gli Uchiha ed i Senjuu, ma che ha certamente lasciato spazio a numerosi altri eventi storici ad oggi in gran parte dimenticati. Una storia del genere..descritta da una lama.. Come potrebbe non risvegliare l'interesse di qualsiasi fabbro? Anche se non sta ricevendo un compenso in denaro potrebbe essere un'opportunità di esplorare il mondo, un giorno, alla ricerca di storie perdute. Il suono del martello cessa e ciò che segue immediatamente son vapori d'acqua che avvolgeranno quasi interamente la stanza ed i presenti, causati dal raffreddamento di entrambi i metalli arroventati. " Un giorno dedicheremo del tempo ad analizzare il metallo.." I pezzi d'ossido ricavati saranno utili. Sciogliendoli in delle soluzioni adatte e con alcuni macchinari, come potrebbero essere degli spettrofotometri, sarebbe possibile stimare l'esatta composizione del metallo e ritornare così all'origine della tecnica usata, che spesso rivela anche chi sia stato a forgiare. Ma è un lavoro lungo e come tale verrà trattato. Aozora procederà a prendere una cote, uno strumento per affilare dalla forma di una lastra rettangolare, con la quale creerà ad entrambi i metalli lavorati un filo degno di tale nome. "Da che ho iniziato a interessarmi alle marionette, è stato naturale avvicinarmi ad una forgia. Molti meccanismi sono una mia idea e come tale richiedono una marmaglia di pezzi molto specifici.. " proseguirà a parlare un po' della fase tecnica del lavoro, mentre pulirà il legno della wakizashi e proseguirà ad applicarvi resina acrilica al di sopra. Ci vorrà ancora un po', ma per la fine della notte sarà consegnata a Kazuma quella lama ricercata all'interno di un fodero nuovo fatto in legno di sandalo. E con quello sarà siglato l'inizio di qualcosa che chissà dove li porterà.. { exit }

22:36 Kazuma:
 Kazuma annuisce alla risposta del ragazzo, sembra che la sua analisi sia stata confermata anche dal ragazzo fabbro, che decisamente ne sa di più di lui su queste cose. <...co-cosa? Addirittura il periodo degli stati in guerra?!..> rimane totalmente scioccato e sbigottito, e non solo il tono lo fa ben capire ma anche il viso quasi comicamente sconvolto, mandibola aperta come una saracinesca e occhi accigliati. Molti penserebbero probabilmente al ritorno economico che un oggetto del genere potrebbe effettivamente dare se venduto ad un buon mercato, e Kazuma è uno di questi, in parte, dopotutto per fortuna o sfortuna per le tasche di qualcuno magari, è più concentrato sul valore per la famiglia che un oggetto del genere deve aver significato senza contare la sua origine, e il peculiare nome i cui dettagli sono stati descritti prima, una bella gatta da pelare insomma. Quando avrà tempo investigherà sulla questione ma non è arrivato ancora il momento e Fuji lo conferma.
Continua a guardare le azioni del ragazzo con diligenza, prendendo appunti con la penna delle sue parole e azioni. Rimane pazientoso visto che il processo prenderà un bel po’ a quanto pare e non ha neanche molto da lamentarsi. Il fatto che però il ragazzo abbia comunque decise di usare il “noi” come pronome gli fa quasi sperare che forse da qui possa nascere qualcosa di più di un semplice lavoro richiesto, viste anche le circostanze, ma solo il futuro può dirci cosa accadrà. Sicuramente come asserisce anche lui effettivamente i pezzi per poter creare una marionetta servono veramente tanti pezzi, la quantità di legno e metallo in giro per la stanza è incredibilmente esagerata ma non per questo tipo di mestiere, anche se l’atmosfera inquietante che c’è non è proprio delle migliori. Rimane comunque molto interessato e soprattutto stupito del suo ingegno, effettivamente costruire tutti questi marchingegni da solo, ma soprattutto inventarli richiede abilità di degna nota. <...wow, ha davvero delle grandi abilità se è riuscito a creare tutto questo, le persone saranno sicuramente interessate su questa reputazione..> continua a scrivere complimentandosi genuinamente, ma per quanto riguarda l’intervista e le domande da fare in verità è soddisfatto così, ci sono abbastanza informazioni per costruire un articolo ma sopratutto per dargli una buona fama già dall’inizio. Kazuma aspetterà quindi con pazienza come di suo carattere l’arma promessa e appena gli verrà consegnata dal ragazzo lo saluterà formalmente con un inchino, sperando di poter parlare ancora con lui e poter investigare meglio la lama. Forse tra un po’ riuscirà anche a dargli del tu... {exit}

Kazuma va al locale di Fuji nel cuore della notte, per commissionargli un lavoro. Ma Kazuma ha pochi soldi e tra una parlata e l'altra riescono a trovare un punto d'incontro.

Fuji come sempre lavora e flexa le marionette v.v