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Io non ti credo, tu non mi credi

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con Tsuyunotama, Ryuji

20:47 Tsuyunotama:
  [Risaie] Dopo il Carnevale c'è sempre la Quaresima, detto popolare che significa che dopo la festa c'è sempre il momento della penitenza. Dopo queste notte passate a parlare con diverse persone è forse il momento adatto per prendersi del tempo per sé stesso cercando un po' di pace negli ampi spazi che l'ambiente offre. Shokusato è di nuovo lontana, l'ha abbandonata dopo pranzo dirigendosi verso sud, in un ampio campo di riso - la luna nuova offre sempre spettacoli mozzafiato per vedere l'ambiente circostante -; qui non ci sono alberi ne radure, nemmeno gli uccelli volano sopra questo terreno, solo gli umani la mattina con la schiena piegata raccolgono le piante curvi e con il capo che suda, ivi ha messo piede il Monaco. Gli abitanti di Shukosato gli hanno gentilmente donato dei nuovi calzari da poter usare nell'acquitrino della risaia poiché l'acqua arriva fino agli stinchi ma lui per ora, non s'immerge, sta piuttosto a qualche metro di distanza dove il terreno ancora non sprofonda nell'acqua e silente osserva l'immensità delle risaie. Addosso ha un kimono grigio con la sua solita mantella nera tirata sulle spalle, lo zaino dietro la schiena e il cappello in bambù a tese larghe che gli copre la testa calva. Il pugnale è saldamente fissato alla vita all'interno della fascia che gli cinge i fianchi. La lanterna, fedele compagna, questa volta non è con lui, il chiarore della luna che si riflette sulla superficie d'acqua misto piante basta e avanza. Un sospiro riempi i suoi polmoni e poi si gode il silenzio dell'immensità del creato.

21:11 Ryuji:
  [Risaie] Ha passato una fine festività realmente da dimenticare, la rabbia e la frustrazione sono cresciuti a dismisura nelle giornate precedenti nel riflettere a ciò che è accaduto durante il Mirai festival ed è per questo che ha deciso di prendersi qualche ora o magari qualche giornata per stare un po' in solitudine e lontano da tutti gli eventi e tutti i rimasugli della festività di Kagegakure, rifugiandosi nelle risaie della zona di Shokusato intento a fare due semplici passi e respirare aria un po' più pulita e meno inquinata. In questo momento L'uchiha indossa abiti relativamente semplici e comuni, composti da una giacca a maniche lunghe con il cappuccio rialzato sopra alla testa nascondendo i suoi capelli medio lunghi, un pantalone anch'esso nero così come gli anfibi che porta ai piedi con una cintura bianca dalla fibia color grigio metallizzato a smorzare la sua figura e il suo vestiario. Si presenta come un uomo alto e abbastanza ben piazzato che di sicuro tiene alla sua forma fisica, camminando per le risaie del posto che in passato frequentava quando era più giovane prima che iniziasse tutta quanta la guerra e la distruzione del mondo. La mano destra sorregge un semplice cellulare con la quale si diletta in qualche gioco di dita per premere i tastini svolgendo chissà quale attività personale ricreativa oppure sociale offerta da quel cellulare, gli occhi celesti sono fissi a guardare questo mentre avanza lungo il posto passando nella relativa stradina centrale delle risaie per non bagnare il proprio vestiario. <è tardi...forse dovrei tornare a Kagegakure...> lo sguardo solo ora si rialza per osservare il cielo e la luna, notando anche un altra figura umana che sembra girare per la notte: ovvero Tsuyu che gli fa inarcare un semplice sopracciglio sorpreso di trovare qualcun'altro a quest'ora nelle zone fuori dal villaggio.

21:20 Tsuyunotama:
  [Risaie] Espira l'aria fresca delle risaie nel silenzio del luogo. Pensare che il mondo è caduto nell'oblio godendosi la calma di questo fazzoletto di terra è davvero assurdo. Sembra tutto così calmo, tutti così quieto, tutto così perfetto, eppure il Male là fuori galoppa e vive assieme agli uomini. Il silenzio non dura in eterno, un piccolo fruscio coglie la sua attenzione poco lontano da sé, egli, lentamente si gira verso la fonte del suono notando un'altra figura. Inarca un sopracciglio anche lui come l'Uchiha: qualcuno qui? E pensare che credeva di essere assolutamente in un posto disperso quando la luna sale in cielo. Si sbagliava. Ruota completamente il corpo avvicinandosi a passo lento verso Ryuji. Ormai la sua quiete è disturbata, deve fare il suo lavoro. Si ferma a qualche metro di distanza dal ragazzo schiudendo le labbra sottili e pallide <con uno cielo e un posto del genere...> incalza vedendo che l'altro stringe qualcosa nelle mani che s'illumina <stai attaccato a questo aggeggio?> dimanda in maniera retorica riferendosi al cellulare. Dove vaga lui la gente non ha questi lussi che al contrario si possano concedere i cittadini più cosmopoliti. <Cosa porta un'anima qua?> e questa invece non sarebbe affatto una domanda retorica.

21:38 Ryuji:
  [Risaie] Ci vuole poco prima che il monaco possa arrivare e rivolgergli qualche parola, costringendo l'uchiha ad alzare i suoi peculiari - considerando il clan - occhi in direzione di quest'ultimo mantenendo quel sopracciglio di curiosità e stranezza nel trovare qualcuno qui. Ne ascolta le sue parole, andando quindi ad abbassare il capo prima verso il cellulare e poi nuovamente verso di questo rispondendo con un tono di voce calmo, sicuro di se ed un espressione seria <Non credo che questo possa essere un posto sbagliato per utilizzare un cellulare.> commenta in tutta onestà, facendo un piccolo sospiro. Per rispondere poi alla domanda che gli viene posta subito dopo replicherebbe <Cercavo un posto in cui far sbollire il mio spirito.> dalla rabbia, dal nervosismo e varie altre emozioni negative. <Tu invece?> chiede abbassando leggermente il proprio cellulare e soffermandosi sullo sguardo <Sei uno degli abitanti esterni al villaggio?> chiede, osservando anche il suo Kimono <Spiegherebbe il perchè dei tuoi abiti tradizionali.> non che gli dispiacciano, è sempre piacevole vedere qualcuno che rispetta la tradizione. <mhh...> ricordando le parole dette poco dopo <Sai cos'è un cellulare?> domanda infine, dato che forse il motivo per il quale non comprende perchè qualcuno dovrebbe averlo in questo posto è perchè non ha manco idea di che cosa sia.

21:44 Tsuyunotama:
  [Risaie] E' in piedi fermo immobile che guarda il ragazzo con aria strana, durante i suoi ultimi incontri non aveva mai visto qualcuno tirare fuori un cellulare, eppure ora succede: la varietà della vita e del caso a volte sono immense e incalcolabili. <Io? Io sono qua a pregare e cercare pace che questo mondo non mi da e non può dare a nessuno> ammette amaramente alla prima domanda dell'Uchiha. <Se vuoi calmarti sei nel posto giusto... Non bisognerebbe mai andare a dormire con l'animo in subbuglio, la rabbia, così come la fretta, sono le consigliere della sciagura> ammonisce il ragazzo annuendo leggermente con il capo mentre dice uno dei proverbi imparati mentre era nel monastero inerpicato sulle montagne a nord del paese del Fuoco. <Abitante del mondo di lassù... Finito nel mondo di quaggiù a patire ogni pena che questo mondo fallace infligge ai suoi abitanti senza Dio> e lo sguardo ora si fa triste e pensoso, abbassa il capo guardando il terreno donandosi un secondo di silenzio dopo la sua amara affermazione sulla condizione a cui gli umani sono destinati fino a che non apriranno gli occhi. Infine, rialza lo sguardo <e tu? Sei un ninja?> dimanda scrutandolo in volto <o semplicemente un'anima in pena come tutte quelle che ho visto ultimamente?> incalza nuovamente facendogli un ulteriore domanda. Alla sua domanda sul cellulare stende un velo pietoso, non ne vale la pena nemmeno di stare a parlarne.

21:54 Ryuji:
  [Risaie] Inarca un sopracciglio, facendo un piccolo sospiro nel sentire la prima risposta di questo senza troppi problemi <Non credo che pregare possa servire molto, ma se pregare è necessario alla tua mente per trovare una sensazione di pace personale tanto meglio.> sta studiando per diventare un medico, il che lo rende un uomo di scienza e con scarsa fede in tutto ciò che non può essere scientificamente spiegato. <So contenere la mia rabbia per evitare che mi porti a scelte sbagliate. Cerco solo di liberarmene per ora.> fa una breve pausa leggermente stizzito, poco ma sicuro. Inclina il capo di lato poi non riuscendo esattamente a comprendere ciò al quale l'altro si riferisce parlando di mondo all'insù e mondo qui giu, sbattendo un paio di volte gli occhi e aggrottando la fronte genuniamente confuso <Si, sono un Ninja.> specifica senza troppi problemi a rivelare la sua identità <Ma in primis mi definisco come uno studioso di medicina.> visto che anche la figura del Ninja è molto in bilico e precaria in questo mondo così avanzato tecnologicamente parlando.

22:08 Tsuyunotama:
  [Risaie] <Pregare serve per evitare che quello che è successo dieci anni fa si ripeta con ancora più forza> ammette con serietà verso l'altro. <Forse tu non c'eri o forse lo hai rimosso ma dieci anni fa il mondo ha avuto una prova che quello che sta su esiste e governa quello che sta qua...> dice senza troppi giri di parole stringendosi leggermente nelle spalle facendo cadere il silenzio per qualche secondo tra i due. Incredibile come molti della popolazione nonostante abbiano potuto vivere quello che è avvenuto anni fa continuino a ribadire il fatto che i Kami non esistano così come non esistano spiriti o tutto il resto che non si può spiegare o vedere in un laboratorio. <Un ninja che studia medicina... Interessante...> Chiosa nella direzione dell'Uchiha portando una mano ad accarezzare il proprio mento sbarbato e pallido. <Io sono un Monaco invece... Che vaga per queste terre cercando di dare ristoro alle anime in pena e a coloro che sono stati dimenticati da tutto e tutti> afferma con durezza. <Come ti chiami? Qual è il tuo nome?> Ripete la domanda due volte nella stessa frase per una maggiore enfasi, nel frattempo gli occhi si posano sui lineamenti dell'altro cercando di andare a memorizzarli mentre attende le sue risposte.

22:18 Ryuji:
  [Risaie] Fa una smorfia <è la più grande cazzata che io abbia mai sentito.> commenta verso di questo, freddo e scevro <Chi governa questo mondo siamo solo noi esseri umani. Nessun'altro, noi siamo la prima minaccia per noi stessi e al contempo la stessa salvezza.> aggiunge subito dopo <Potremmo anche essere messi in ginocchio ma troveremo sempre la forza per alzarci, combattere, vincere e sopravvivere. Ed è proprio per questo che il Kami è stato sconfitto, poichè non è capace di governare il nostro spirito indomabile e la voglia di sopravvivere che abbiamo.> specifica con lo sguardo furente, stringendo i denti arricciando il naso dallo sconforto. Andrebbe dunque ad ascoltare le parole successive di questo, scuotendo il capo <Un monaco, capisco.> sbuffa, distogliendo leggermente lo sguardo <Ryuji. Ryuji Uchiha.> fa quindi l'effettiva e giusta presentazione in direzione di questo, riportando lo sguardo verso il proprio cellulare alzando nuovamente il braccio destro: come se cercasse ora di distrarsi con altri argomenti <Devo dire che non stai facendo un gran lavoro come monaco per farmi passare la rabbia.> ripete rialzando con uno sguardo fulminante la testa verso di questo, probabilmente non avendo per niente apprezzato le prime battute altrui.

22:26 Tsuyunotama:
  [Risaie] <Ryuji Uchiha...> Si ripete a bassa voce dopo averlo sentito dall'altro. Rimane quindi fisso a guardarlo mentre egli risponde con furore <la rabbia muove la tua lingua, ecco perché non riesci a calmarti> afferma con semplicità verso l'altra persona. <Quello che è avvenuto dieci anni fa è servito per mettere fine allo scempio di sangue e rabbia che gli uomini avevano creato. Il fatto che ora sia finita la distruzione non significa che essa non possa ritornare ancora più forte se non si cambia rotta...> Ammette con una certa preoccupazione verso l'aspirante medico. <Farti passare la rabbia? Non sono uno psicologo ma un monaco...> Ribadisce, in caso se la fosse persa come informazione. <Io mi chiamo Tsyunotama... Tsuyunotama e basta> in fondo a lui, di tutti questi titoli, nomi o quant'altro di cui fanno foggia tutti coloro che ha incontrato in queste notti non gli interessano per nulla, sono solo ulteriori legami inutili con questo mondo fallibile, destinati quindi ad essere dimenticati con il passare delle stagioni. <Gli umani...> riprende il discorso il iniziale <purtroppo non sono in grado di governare questo mondo... I grandi clan un tempo veneravano i Kami e sono infatti cresciuti rigogliosi creando grandi civiltà, ora invece che l'Uomo ha abbandonato il Divino vive l'ombra di quello che era e ha piantato sulla terra semi di sofferenza e discordia...>

22:39 Ryuji:
  [Risaie] Corruga la fronte, commentando <Ciò che muove la mia lingua è pura e mera logica. Il mio stato d'animo non sta decidendo ciò che esce dalle mie labbra> afferma sicuro e convinto di ciò che sta dicendo <Si, tutta la distruzione avvenuta e tutti i morti che ci sono stati sono serviti solo ed esclusivamente per far smettere il sangue versando altro sangue. Di sicuro è un ottimo piano per far vedere quanto governano il mondo!> come parla è chiaramente in chiave ironica e giustamente scettica <Siamo noi che abbiamo vinto. Il nostro mondo lo abbiamo creato noi. Noi e nessun'altro, nessun dio sadico.> commenta infine, quando l'altro parla di psicologici <Hai detto tu stesso che cerchi di dare ristoro alle anime in pena, peccato che ne hai appena fatta incazzare una.> commenta senza troppi problemi, facendo quindi un sospiro. Scuote il capo, sentendo dunque le sue spiegazioni e quindi andare a rispondere verso di questo <Ora l'uomo vive in un mondo dove è riuscito a mettere da parte le differenze per unirsi e sopravvivere. Chi ha fatto crescere i grandi Clan non erano i Kami, ma le stesse persone dei Clan. Sasuke Uchiha e chi venuto dopo di lui, così come ogni altro clan.> fa una pausa, sospirando mentre scuote il capo <Che razza viene insegnato ai monaci del giorno d'oggi. Bah.> pare proprio non riuscire a condividerlo, troppo attaccato alla scienza: alla logica, essendo un medico non può minimamente pensare all'esistenza di qualcuno di superiore che controlla tutti quanti.

22:49 Tsuyunotama:
  [Risaie] <La tua anima erutta superbia, come quella di Furaya> afferma con tono flebile assumendo un'espressione decisamente dubbiosa <è sintomo di questi anni evidentemente...> Quando l'uomo abbandona il divino è normale che creda di essere l'unico padrone del proprio destino e del proprio mondo, è il comportamento del servo che zappa la vigna e poiché vede raramente il padrone che viene a visitare la zolla di terra si convince di esserne lui il proprietario. <Sasuke Uchiha probabilmente temeva i Kami più dei suoi posteri...> afferma con una certa decisione <ognuno di quella generazione, chi più chi meno, sapeva dove e quando abbassare il capo... Ma quella è una generazione che ormai non esiste più quindi è inutile citarla> chissà dove sono, sicuramente qualcuno sarà ritornato in questa terra a soffrire le pene del mondo, e qualcun altro sarà asceso alla Casa diventando un tutt'uno con il bene. <L'uomo è riuscito a mettere da parte le differenze?> cita le parole di lui scoppiando in una grossolana risata <questa è bella... L'uomo ha dovuto fare così perché si stava autodistruggendo e non sapeva come venirne fuori, non perché abbia messo la ragione nella sua testa> che è ben differente <vedrai che questa "pace" o progresso, come dici tu, durerà ben poco> e torna serio <appena i ninja riusciranno a riprendere un po' di autonomia ricominceranno ad ammazzarsi in nome della logica e dell'intelligenza di cui ti sei un cieco fedele> e non ha bisogno di scommettere, succederà così, prima o dopo.

23:01 Ryuji:
  [Risaie] <Non so chi sia questa furaya...> Scuote il capo <Ma la mia anima erutta verità, non è capace di sostenere la minchiata che un Kami è venuto con l'intento di distruggerci solo perchè in realtà voleva che vivessimo in pace. Che tutto questo non sia opera nostra.> questo è il suo punto di vista, ormai ha perso il divino e la fede da moltissimo tempo ed è impossibile chiaramente farlo ragionare da un punto di vista spirituale. <Sasuke Uchiha è riuscito ad imbrigliare la morte stessa, ha superato i Kami diventando qualcosa di immortale e perenne che continuerà ad essere tramandato in ogni singolo Uchiha al giorno d'oggi. Io sono una parte di lui, così come ogni altro Uchiha.> non ama che si parli di un qualsiasi Uchiha che ha paura, è dopotutto un clan orgoglioso così come lo è lui. Osserva poi l'altro scoppiare in una risata, ritrovandosi a sospirare <L'uomo è sempre stata causa della sua stessa distruzione tanto quanto causa della sua stessa sopravvivenza. Anche se questa pace dovesse venire a meno e un altra guerra scoppiare, noi umani riusciremo a superare anche quella difficoltà. Così come la prossima, la prossima e la prossima ancora.> specifica dunque senza pensarci molto. <Ma tanto cosa ti interessa a te? Per te esiste qualcuno che governa dall'alto tutto ciò che succede no? Il disegno divino come lo chiamano, accetterai tutto quanto ti verrà messo di fronte.> non apprezza per niente quel pensiero, ne quello stile di vita.

23:14 Tsuyunotama:
  [Risaie] <Il male dei nostri tempi è l'amnesia del divino> afferma con certezza nei confronti di Ryuji. Ogni altra parola è assolutamente irrilevante. <Avete orecchie ma non sentite, avete occhi ma non vedete, avete cuore ma non capite ecco qual è la vostra grande sciagura> e fa un passo indietro accarezzandosi la fascia che cinge i suoi fianchi. <Quello che accade in terra si riflette in quello che sta in cielo> il più grande insegnamento gnostico, ma come può un uomo di scienza capirlo? Scienza e religione sono sempre state intrecciate e complementari ma l'uomo moderno le ha divise portandole una contro l'altra ecco che si è creata la più grande frattura che potesse crearsi nell'intelletto e nell'anima di ogni essere umano. <E' tempo di andare non vorrei sottrare del tempo al tuo cellulare> dice indicandolo con lo sguardo e facendo poi un sorriso sornione in sua direzione. <Quando capirai che le tue medicine non cureranno la tua anima vienimi a cercare e mi troverai, come l'uccello trova la corrente per volare e il pesce l'acqua calda> e ora, sul suo volto si crea un'espressione serena, accondiscendente, fraterna. <Ti saluto anima in pena> dice senza assolutamente nessuna vena di critica ma di grande compassione <pregherò anche per te> e ruota, dando la schiena all'Uchiha e riprendendo il suo incendere verso il centro della risaia per poi superarla e andare chissà dove, ma sicuramente sempre sotto lo sguardo attento dei Kami [ E N D ]

23:26 Ryuji:
  [Risaie] Scuote il capo <Il male nei nostri tempi resta sempre nell'uomo.> e di questo rimane fortemente convinto della cosa <Già, dovremmo ascoltare la voce dei Kami, osservare i loro disegni e capire ciò che vogliono eh? Bah> cose che per lui non esistono, per lui non possono assolutamente esistere. Quando l'altro prende l'intenzione di volersi dileguare, andrebbe a fare un sospiro <Già, almeno il cellulare mi da informazioni reali ed esistenti e non mi fa basare la mia vita su un credo di qualcosa che potrebbe o non potrebbe esistere.> conclude infine, sbuffando. <La medicina può già curare anima e mente. Si chiamano anti depressivi e psicologi, come hai detto tu. Di certo non ho intenzione di sentire parole sugli Dei per curare l'anima, quelle la fanno solo infervorare.> conclude quindi: lasciando che l'altro possa allontanarsi scuotendo il capo <Bah...forse tra fuori Kagegakure e dentro è meglio restare dentro per evitare queste cose.> conclude cercando quindi di ripercorrere i propri passi per tornare a casa, abbastanza alterato ed agitato per questa sera ancor più rispetto a quando è partito.. {End}

Nelle risaie fuori da Kagegakure Ryugi e Tsuyunotama s'incontrano sotto la Luna Nuova.
Due mondi inconciliabili che s'incontrano e si scontrano. Inutile dire che dalla conversazione nessuno dei due è riuscito a cavare fuori un ragno dal buco rimanendo entrambi con la loro idea di partenza.
Il monaco si allontana piena di pena per l'Uchiha mentre quest'ultimo ritorna in città ancora più arrabbiato di quando era giunto alla risaia.