Attendere esito.
Un gran bel temporale ha fatto capolino in quel di Konoha. Gli edifici tondeggianti adibiti ad uffici e a Magione dell'Hokage sono lucidi per via delle gocce d'acqua piovana, le stesse che s'adagiano sulle membra dell'ex Gran Consigliera che avanza in direzione di queste strutture. Non sono molto diverse da quelle che la vecchia Konoha aveva, nelle quali lei stessa ha potuto lavorare per molto tempo al fianco di illustri shinobi. Il portone principale è aperto, permettendole così d'accedere e ripararsi dalla pioggia qualora preferisca, anziché restare fuori ad attendere un avviso o un ingresso particolare da qualcuno. Qualora entrasse, davanti ai suoi occhi può vedere un piano inferiore adibito a reception, laddove la gente è solita recarsi per eventuali missioni da parte dell'Hokage. Non sembra esserci molta gente dato l'orario prettamente pomeridiano e successivo al pranzo. Qualcuno passeggia nel corridoio per salire al piano superiore portando un vassoio contenente una tazza fumante ed una brocca apparentemente piena, in fine porcellana bianca. Prima di salire gli scalini, si rende conto della presenza di Mekura verso cui rivolge un'occhiata attenta, squadrandola dalla testa ai piedi. La fanciulla ha i capelli biondicci raccolti in uno chignon sulla nuca, un paio di occhiali dalla montatura rettangolare nera permettono agli occhi violacei di fissar la neo giunta con estrema attenzione e serietà. Le labbra sono tinte d'un rossetto rosso piuttosto acceso che mette in risalto il chiarore della pelle. A differenza dei soliti abiti da ninja ai quali potrebbe essere abituata la nostra Mekura, la donna sulle scale indossa un tailleur completamente nero, con una camicia bianca sotto alla giacca ben abbottonata sin ad altezza dello stomaco, con la piega ben fatta e gli abiti sapientemente stirati. <Mi dica, signora. Cerca qualcuno in particolare?> Non la riconosce, ovvio. Son passati dieci anni, la gran parte dei ninja del passato sono per loro morti o dispersi, la vita è andata avanti così come anche i ricordi. Quindi, lei può decidere come agire e come comportarsi. Il silenzio regna sovrano in quell'antro, al momento, mentre da fuori il picchettare della pioggia contro il terreno e il resto delle abitazioni fa soltanto da contorno al loro animo. [ Ambient - CHIUSA ]
La donna solleva un sopracciglio, tenendo ancor tra le mani, ed in perfetto equilibrio, il vassoio con le varie bevande già citate. <Mekura-san, sarebbe consono prenotare un incontro con l'Hokage. Tuttavia, è fortunata. In questo momento, ha un buco prima della prossima riunione che potrebbe tornare utile ammesso che la sua richiesta sia qualcosa di ben poco conto.> Inizia a salire gli scalini uno dopo l'altro, facendo risuonare il suono dei suoi tacchi. <La ringrazio per il vestito.> Replica con un piccolo cenno del capo, invitandola dunque a salire verso l'ufficio dell'attuale Hokage. La scalinata è completamente bianca con delle rifiniture dorate nelle mattonelle con un passamano sulla sinistra in metallo argentato. Porta al piano superiore tramite due scalinate composte da circa dieci gradini l'una che la Hyuuga potrà salire con tranquillità, venendo sempre preceduta dalla presunta segretaria. <Viveva fuori dal villaggio?> Una domanda ovvia poiché soltanto chi vive ancora fuori da Kagegakure non ha accesso alla tecnologia del villaggio centrale, quindi dà per scontato che possa esser un abitante esterno che sia giunta soltanto di recente nel nuovo centro urbano. Una volta saliti al piano superiore, direttamente sulla sinistra del pianerottolo vi è una porta chiusa in legno, sicuramente anche molto pesante. <Sono sicura che anche l'Hokage preferisca guardare faccia a faccia le persone con cui ha a che fare, tuttavia le chiedo di avvisare in via preventiva la prossima volta. Il mio nome è Maneko-san.> Replica prontamente alla fanciulla, mentre le nocche della dritta, tenendo in equilibrio il vassoio con la mancina, bussano un paio di volte prima d'aprire la maniglia. Dall'interno, può sentire una voce femminile esordire con un: "Avanti". Niente di più e niente di meno. Maneko la precede, ovviamente, aprendo soltanto un piccolo spiraglio per far passare la sua esile corporatura. <E' appena arrivata una signora che chiede di parlare con lei. Non le ruberà molto tempo> A prescindere dalla risposta di Mekura e a priori dalla realtà dei fatti, avrà i minuti contati e non dovrà sprecarli. <può starne certa. Nel frattempo> Apre delicatamente la porta con un colpo di anche, permettendo così anche alla Hyuuga di notare davanti ai suoi occhi perlacei un'altra coppia di quegli stessi occhi. <le poggio qui il vassoio.> L'ufficio è abbastanza capiente, esattamente identico a quello della vecchia Magione la cui vetrata dà direttamente sul Monte dei Volti di Pietra, quello nuovo. L'Hokage volge le spalle alla vetrata, seduta dietro una scrivania semicircolare su cui è poggiato e collegato un computer con un monitor parecchio sottile, tastiera e mouse poggiati sulla superficie del tavolo. Può notare anche delle casse per il volume, un telefonino e dei quadri che rappresentano la sua famiglia o quella che potrebbe appunto essere la sua infanzia. Vi sono scartoffie sull'altro quadrante, come al solito, in prossimità del vassoio che ha appena poggiato Maneko. "Prego, entrate pure", professa il capo del settore mentre la segretaria svicola fuori dalla stanza lanciando un ultimo avvertimento alla Hyuuga. <Faccia presto.> e lasciandola in compagnia d'una donna sicuramente di bell'aspetto. Capelli sottili, tagliarti corti che scendono a caschetto sin ad altezza delle guance e sfiorando appena il delicato collo; occhi perlacei appartenenti alla casata degli Hyuuga; vestiari comodi quali una gonnella nera con un piccolo spacco laterale sulla coscia sinistra, una camicia bianca e una giacca poggiata sullo schienale della sedia oltre le sue spalle. "Oh, che sorpresa!" mostra uno scintillante sorriso, fissando l'attenzione proprio sugli occhi di Mekura. "Si accomodi pure. Con chi ho il piacere di parlare?", allunga la mano verso la Hyuuga, indicandole una delle due poltroncine poste frontali alla scrivania dove può prendere posto senza troppi convenevoli. [ Satomi: https://i.pinimg.com/564x/34/4d/1a/344d1a046c07d656577a60c54ab13b47.jpg ][ Ambient - CHIUSA ]
Gli occhi perlacei di Satomi scrutano con interesse la donna che ha davanti. Adagia la guancia contro il palmo della mancina, mostrandole un piccolo accenno di sorriso. "Non importa, apprezzo il gesto" riferendosi all'inchino, permettendole dunque di prendere posto e d'iniziare il discorso per il quale Mekura s'è recata nell'ufficio dell'altra. "Mekura Kagura Hyuuga"... ripete quel nome ticchettando con l'indice sul mento mostrando un'espressione pensierosa, ma dei lineamenti davvero molto carini per una donna. "nipote per di più di Juusan Kagura Hyuuga" e vi annuisce subito dopo, iniziando a collegare i vari passaggi. Il nome della donna che ha davanti è rinomato specialmente nel clan, essendo stata l'ultimo capo degli Hyuuga prima della disfatta ai Monti Ardenti e la relativa scomparsa. "la nostra precedente Capo clan" e lo sguardo si raggela. "Qual buon vento dunque la porta qui? E dov'è stata per tutti questi anni in cui il suo aiuto avrebbe sicuramente giovato alla nostra gente?", le risposte che le ha dato non sembrano essere sufficienti a colmare le lacune di questo decennio. Lo sguardo si rasserena di nuovo, mentre stende l'arto verso la brocca. Vi è una tazza già piena e fumante, afferrandone invece una pulita rimasta dal precedente servizio. "Vuole un po' di thè caldo, Mekura-san?", mostrandosi quindi anche gentile nonostante le domande appena fatte che potrebbero risultare essere alquanto pungenti. Comprensibile, tuttavia. Si schiarisce un attimo la voce lasciandola parlare, sollevando poi il palmo della dritta come a volerne fermare il dire, interrompendola ma con tutta l'eleganza del mondo. "Chiedo scusa, chiedo scusa", aggrotta persino le sopracciglia con far interrogativo e sorpreso al tempo stesso, formando delle piccole rughe d'espressione sulla fronte. "lei sta chiedendo a *me* cos'è successo dieci anni fa? Non dovrebbe essere lei ad aver testimonianza di ciò? Vi ha combattuto se non sbaglio, assieme ad altri ninja d'elevato spicco", esula dal far commenti poco ortodossi in merito, pertanto attende che Mekura possa darle delle spiegazioni coerenti in merito. Resta ad ascoltarla comunque paziente, lasciando scivolare un piccolo ciuffo bianco lungo la guancia, tagliandola a metà tramite esso. "A quali ninja si riferisce?", deve doverosamente chiedere per comprendere meglio la questione e le possibili risposte che possa darle. "Il Decimo Hokage, dice? Ha lasciato soccombere i ninja sul campo di battaglia, sparendo a sua volta. Non sappiamo se sia morta o se sia soltanto dispersa, spero nella prima ipotesi perché avrebbe davvero tanto da spiegare nel caso in cui fosse ancora viva", e di nuovo quell'occhiata gelida che sparisce in men che non si dica, subito dopo aver pronunciato siffatte parole, cedendole il discorso. [ Ambient - CHIUSA ]
Versa il thè nella tazza pulita che viene poi porta direttamente alla Hyuuga. Per una frazione di secondo, s'immerge negli occhi di lei, identici per via dell'innata che le contraddistingue. "Mi duole dirle che venire a cercare qualcuno ai Monti Ardenti mentre l'intero mondo veniva distrutto dalla forza dei Kami che voi avete sfidato non era nelle nostre prerogative", commenta in sua direzione, mostrando un altro piccolo sorriso di circostanza. "Abbiamo dapprima pensato a salvarci poiché nessuno ci avrebbe difesi. Mentre tutto veniva distrutto, gli ultimi superstiti sono stati aiutati e Kagegakure è sorta", le racconta, giusto per annoverarla circa informazioni importanti e che tutti dovrebbero conoscere. "Nel frattempo, sono passati dieci anni e tutto ciò che è fuori le nostre mura è diventato di proprietà delle bestie divine che fanno manbassa tutt'ora di ciò che è rimasto e dei pochi superstiti che hanno continuato a vivere lontano da noi", prosegue nel spiegarle mentre solleva con ambo le mani la tazza verso le labbra, schiudendole per permettere al caldo liquido di scivolar tra le fauci della fanciulla, deglutendone in piccoli sorsi. Socchiude le palpebre, gustandosi con calma il sapore del thè che ha offerto anche all'altra, senza però perdersi alcuna parola di quelle pronunciate dalla Hyuuga. "Ci sono molteplici motivi per i quali potrebbe non essere invecchiata, tuttavia ritengo molto preziosa quest'informazione che mi ha concesso di conoscere", delicato il suo dire così come l'espressione addolcita che le rivolge. Sono informazioni che la donna racimola, assimila e che conserva perché potrebbero sempre tornare utili. Inoltre, avere dalla sua parte anche qualcuno che è tornato dal passato, in fin dei conti, potrebbe essere sempre utile. Bisogna sfruttare quel che si ha. "Purtroppo non posso fidarmi delle mere parole. Nessuno sa che fine abbia fatto, anzi finora non sapevamo neanche che fine avesse fatto la nostra capo clan. Nessuno ha mai negato che siate state delle grandi kunoichi e nessuno dimentica quel che avete fatto, può starne certa, ma le conseguenze delle vostre azioni restano impresse nella memoria di chi è sopravvissuto e vengono dimenticate dalla nuova generazione", spiega alla di lei volta ancora, mantenendo sempre un tono piuttosto cordiale per poter dare tutte le risposte necessarie alla donna che ha di fronte. "Vuol dire che lei, come nostra amabile cittadina che si sta prodigando per integrarsi nella società e a farne parte, sarà sicuramente contenta di venirci incontro ed avvisarci nel caso in cui compaia altra gente dispersa in battaglia, vero?", non lo sta chiedendo e in realtà non la sta neanche minacciando; è una di quelle richieste alle quali ti conviene rispondere in maniera impeccabile. Poggia delicatamente la tazza sul vassoio, replicando infine alle ultime affermazioni altrui. "Può tornare a rifarsi una nuova vita, Mekura-san. C'è altro che posso fare per lei? Sono a disposizione, ma per qualche altro minuto. Sono sicura che Maneko-san verrà a chiamarmi ben presto", tutto qui. [ Ambient - CHIUSA ]
Mekura potrebbe averla inquadrata a dovere. Se soltanto chiedesse in giro, potrebbe sentire di quanti, nel settore di Konoha, idolatrino quella donna. Falsa? Meschina? Furba? Nessuno oserebbe definirla in questi modi tanto beceri. Nessuno eccetto chi il marcio lo ha visto in ogni salsa, come Mekura, e sappia anche com'è fatto. "Vero? Non direbbe mai che ho quasi trent'anni. Nessuno ci crede mai!" e si lascia sfuggire una piccola risata, cristallina per l'udito, persino musicale. Sembra che non abbia niente di imperfetto. Mentre sorseggia il suo thè, continua a seguire man mano il di lei dire. La osserva da sopra il bordo della tazzina, piegando appena un sopracciglio. "Ma infatti non abbiamo dimenticato questa dura lezione. Il Mirai Festival viene celebrato soprattutto per questo. Siamo riusciti a sconfiggere chi ci teneva sotto torchio anche senza i ninja più forti che il mondo conosceva dieci anni fa", ridacchia di nuovo, contenta di ciò e osannando questa festività della quale la stessa Hyuuga può notare gli strascichi ancor portati durante queste lunghe giornate di fine inverno. "Può adeguarsi, Mekura-san. Il mondo s'è rinnovato dopo esser stato distrutto: è risorto come la fenice dalla sua cenere e questo n'è il risultato", si stringe nelle spalle, abbassando per un attimo lo sguardo e posando la tazzina ormai vuota sul vassoio. La parte divertente è che non c'è bisogno che le metta dietro delle spie per tenerla ancorata a sé, persino questo è superato. Le spie ci sono sempre, c'è qualcuno che nell'ombra osserva tutto e tutti, che va ben oltre il mero controllo, va ben oltre persino il potere che hanno adesso i Kage. "La ringrazio per la sua collaborazione, Mekura-san e spero possa trovarsi bene a Kagegakure", aggiunge alzandosi in piedi a sua volta e salutandola di rimando, continuando a seguirne le movenze finché non sarà fuori dal suo ufficio. Gli occhi perlacei vengono assottigliati, lo sguardo ferale e fiero dell'Undicesima si staglia verso la porta d'ingresso. Una nuova era è appena iniziata e potrebbero essere subentrati già alcuni problemi da dover per forza tollerare. [ END ]