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con Mekura, Kamichi, Sango, Ryuji, Saigo, Haru, Nana

21:41 Sango:
  [A zonzo] Non piove, alcuna goccia andrà nuovamente a inceder sul volto della donna, sottile e maturo d'un età indefinibile, il cui sguardo rimane calmo seppur lontano dalla miriade di luci e di festa che ancora avallano le strade , come quei corpi caldi e sudati che si spingono tra le vie di una città a lei sconosciuta. I piedi muovono quei passi accompagnata dal rumore del legno dei sandali alti , così come dal fruscio d'una veste d'un era antica e passata per ceder il passo a capi di nuova fattura che lasciano troppo alla vista d'occhi invadenti. Un kimono che fascia le morbide forme d'un nero intenso con quello scollo a V profondo e le maniche lunghe dall'ampiezza notevole alle mani. Rossa la fascia che si stringe alla vita che contiene sia la veste che un piccolo borsello poco visibile dello stesso medesimo tono, ma la gonna cade corta sotto i glutei, poco più in basso e se ne vergogna abbastanza . Quella nudità che si perpetua in quelle forme femminili alla mercè di chiunque voglia guardarle per soddisfare i propri desideri, sotto il proprio occhio critico e schifato, si , lo è. I lunghi capelli rossi scendono in una cascata controllata da una treccia lungo la spalla destra, grossa e mal fatta da darle un tono meno rigido di quanto non sia già. Lo sguardo incede avanti, il sorriso che non viene mostrato ad alcuno con quelle labbra lievemente rosse donate da un rossetto, ma non vi è null'altro a insozzar quel viso. Il passo arriva rigido, la schiena dritta d'un portamento insegnatole da molti anni, e delle lezioni dure a morire per chi si compiace nel non rendersi tale ad altre, eppure la curiosità è ciò che la spinge a dirigersi nella zona più sviluppata di tutta Kagegakure, o almeno così le han detto indicandole la direzione, alla ricerca di quelle novità tecnologiche lette in libri, ma la vita è li - rintanarsi adesso all'interno d'una stanza piena di polvere e libri porterà alcuna crescita nel proprio essere - mettersi alla prova, vivere di nuovo una vita respirando l'aria stessa d'un nuovo villaggio e di quella che par adesso una nuova società. Non ha alcuna meta ancora, lascia che sia l'istinto a muoverla, ciò che il fato le donerà anche questa notte ove le nuvole coprono quell'intima luna e la sua luce, troppo lontana rispetto a ciò che la circonda adesso e che nessuno par notare, che si sia dunque perduta la vera essenza di quel mondo? Della natura stessa? Sarà questo il problema che l'ha allontanata dal senjutsu stesso? Troppe domande alla quale trovar risposta, ognuna verrà posta a suo tempo, tutto ne ha uno.

21:44 Saigo:
 Qualcuno è sicura le abbia detto che ogni tanto faccia bene cambiare aria, insomma frequentare posti e luoghi diversi e mentre ancora riflette sul bacio a stampo dato qualche giorno fa, che l’ha disgustata, si ritrova a camminare per le vie della centralissima Kagegakure, nessun settore, nessun mondo a parte solo il centro nevralgico del villaggio che prima l’ha accolta e poi protetta, lo stesso dal quale spera di poter prendere altro potere, diventare sempre più forte e chissà un giorno potersi difendere per davvero, non dover avere più paura di uscire da quelle maledette mura, unica versa barriera tra i suoi attacchi di panico e la vita normale. Per l’occasione si è vestita bene, sia mai che qualcuno della shinsengumi la noti e le dia finalmente la possibilità di entrare nelle grazie del consiglio. I capelli sono lasciati sciolti, le ricadono lunghissimi dietro alle sue spalle, le luci al neon di quelle insegne illuminano il crine che quindi assume dei toni più rosati rispetto al solito, tanto da non farla apparire bionda ma semplicemente fragola. I suoi occhi rossi risplendono di scaglie gialle date sempre dallo stesso gioco causato dalle illuminazioni cittadine, indosso solamente quell’indumento moderno, un blazer lungo almeno fino a metà coscia, quella che un tempo era solo una giacca maschile. Il lato destro è nero, scuro come la notte mentre quello sinistro è argentato, un tessuto quasi traslucido che risplende e dona luce a tutta la sua figura. Invece di allacciarlo normalmente ha deciso di sovrapporlo in vita e tenerlo fermo grazie ad una cintura nera dalla fibbia argentata, un simbolo probabilmente riconducibile all’alta moda. Questo modo di portare la giacca ha fatto sì che sul petto si creasse una scollatura molto generosa che mette solo in mostra il petto, dando l’idea delle curve, di quelle collinette che si formano perfettamente sode ai lati seppur non esagerate in dimensioni, anzi. Ai piedi un paio di semplici tronchetti neri, il tacco è comunque basso e largo così da garantirle un appoggio perfetto e non metterla eventualmente in crisi con questioni di equilibri. Si ferma sul marciapiede e alza la testa ad osservare la grossa torre del consiglio che svetta in tutto il suo luminoso splendore. Non si trova troppo lontana da Sango e le capita persino di poggiare i suoi occhi su quel corpo, non la riconosce ovviamente e forse questa è una fortuna, ma non pone troppa attenzione a lei. Entra nella sua visuale periferica e ha tempo di ammirarne la bellezza ma per il resto è la torre a prendere ogni suo pensiero, lei ferma immobile con la bocca appena aperta. Sul volto un filo di trucco, mascara e blush sulle guance altrimenti fin troppo pallide, silente ammira la bellezza che si impone su di loro

21:46 Mekura:
 Serata uggiosa. Mekura sta tornando a casa passando in direzione per il centro del villaggio per tagliare e arrivare presto a casa nel quartiere dei clan a Konoha, approfittandone per guardarsi in giro e imparare. Imparare non è mai una cosa sbagliata, interessarsi allo stesso modo. Certo: c'è troppa gente, troppe luci, ma questo è anche il centro, la parte più sviluppata e con attrazioni e attrattiva. Si è fermata a guardare la vetrina di un negozio di vestiti, andando a specchiarsi nel riflesso allo stesso livello dell'abito così da darle l'illusione che lo stesse indossando. Fa una smorfia non convinta, passando poi a quello successivo. <ah Mekura, questo è un gioco sciocco> ma gongola guardando come il secondo abito le stesse così bene. Deve godersi questi momenti prima che non ci siano più. indosso porta un paio di pantaloni aderenti in Jeans chiaro, stivali neri e maglione pesante di lana arancione mentre una stola di lana attorno al collo e sopra la testa la copre e la terrebbe al caldo rispetto all'aria fredda della sera. I guanti neri coprono le mani e la borsa a tracolla sbatte contro la coscia della gamba sinistra con gli elementi base per sopravvivere in quella città: soldi, documenti, chiavi, manca solo il cellulare, strumento che probabilmente è molto più utile di quello che possa intuire. Lo sguardo è spento, stanco e illuminato solo da un trucco leggero. [ch off]

21:47 Ryuji:
 Sempre in giro per il centro proprio come lo era appena qualche oretta fa a seguito dell'incontro con un membro del Clan Koshirae; finalmente ha smesso di piovere consentendo all'Uchiha dagli occhi spenti passeggia in rientro verso la propria dimora durante un viaggio nei negozi per commissioni di natura sia lavorativa che al contempo personale. In questo momento lo si può notare indossare un vestiario tutto sommato semplice: giacchetta a maniche lunghe con lo stemma del Clan Uchiha stampato sulla schiena e la zip allacciata fino a metà petto visto che ancora non è periodo primaverile e bisogna coprirsi bene per evitare malanni con alle gambe ha un paio di pantaloni blu scuro e una cintura bianca attorno alla vita con fibia color grigio metallizzata terminando infine con un paio di anfibi neri ai piedi; non portando addosso nessun armamentario Ninja o qualcosa che possa solo far pensare possa esserlo salvo, forse forse, lo stemma del Clan. I capelli sono come al solito tirati all'indietro e legati in un man bun maschile, ultima moda di questi tempi, seppur leggermente trasandati con qualche ciocca fuori posto mentre nella mano sinistra ha una busta della spesa con dentro le cose comuni che si possono trovare nel frigorifero di qualsiasi persona attenta alla salute come lui; verdura, frutta, carne bianca e rossa assieme ad anche del pesce. Seppur non sia un grandissimo Ninjachef, ma comunque si cucina i suoi pasti come una persona normale e attenta alla sua linea. <Uff..> fa un piccolo sbuffo, camminando sempre con la sua solita espressione seria e la mano destra invece armeggia con il proprio cellulare come passatempo di distrazione durante la camminata, rialzando di tanto in tanto gli occhi azzurri verso la strada per guardare dove va. Tanti i pensieri che gli attanagliano la mente, rendendo l'espressione più seria e attenta del normale con un lieve cruccio della fronte, decisamente meno rilassato e spensierato rispetto ai giorni precedenti. [Ck OFF]

22:05 Kamichi:
  [ToZonzo] La notte ormai è arrivata padrona nell'empireo del mondo ninja, sorvolando col suo manto oscuro e tenebroso la totalità di tutto ciò che si conosce e che si possa vedere ad occhio nudo, abbracciando in un istante ciò che vi si pone al di sotto, donandogli quell'inconfondibile sentore notturno di mistero. Ed in tutto questo dipinto universale, fatto di notti e giorni, di vita e di morte, il nostro biondo ne è protagonista indiscusso, cardine delle storie che raccontiamo, centro indiscusso di quello che avviene e si spera, di quello che verrà. Eppure per ora sono ben poche per lui le occasioni papabili di riscossa e successo, è un mero ninja di una villaggio tribale qualsiasi, situato ad X dopo essersi spostato da Y in Z, qualcosa che agli occhi dei molti, lo rende pressoché insignificante. Veste con i suoi soliti abiti, gli stessi che aveva in compagnia poc'anzi con la giovane Naomi, la ninja dai capelli verdi, di cui ancora impugna saldamente alla mano destra la ciotola di cibo pronto regalatagli dalla ninja stessa. <Chissà come sarà questa diavoleria> parla tra se e se, in maniera quasi del tutto impercettibile, al pari dell'imitazione di un ventriloquo professionista <Devo però fare presto, sta iniziando ad annuvolarsi qui, non vorrei scoppiasse a piovere prima di essermi trovato un riparo> effettivamente vive tra la natura, mangia la natura, e dorme tra la natura, quindi la pioggia resta un vero e proprio grattacapo da risolvere per lui. Per ora però, è semplicemente in cammino nei vicoli della tecnologicissima kagegakure, luogo ove il nostro biondo indigeno, pare averci trovato pressoché nulla, se non una seria di aggeggi del tutto impossibili da usare e/o da capire: Tablet, computer, schermi, portatili, telefonini... e chissà quante diavolerie ancora deve conoscere, prima di poter dire di averle viste proprio tutte. Gli abiti dei passanti, così come dei giovani ninja che ha conosciuto in questi giorni, appaiono essere profondamente diversi dai suoi: Veste con un cappuccio bianco che si chiude sulle spalle da un velo molto sottile, di una stoffa assai leggera, principalmente ad uso estetico, copre la totalità del corpo con un vestito unico dalle tinte bianche e azzurre, dai panneggi soffici e dal materiale relativamente traspirante e leggero, non il massimo per le giornate invernali, figuriamoci per la notte! Non possiede oggetti con se, se non appunto vestiti e scarpe, armi neppure l'ombra, mentre di altre diavolerie tecnologiche, fa anche a meno. L'unica cosa con se, per ora, dovrebbe essere quel piccolo recipiente di Noodles comprati prima, per il resto della storia invece è un giovane e biondo ninja, alla ricerca del proprio posto del mondo, alla ricerca del proprio ordine nel mondo, che vive alla giornata con quel poco (o nulla) che ha... insomma, una simpatica personcina da conoscere e con cui avere a che fare giornalmente (?)

22:24 Nana:
 Camminerebbe, saltellando, per quelle vie, in cerca di qualcosa di interessante. I capelli biondi sono raccolti in due chignon laterali, in modo disordinato, e vanno su e giù, a ritmo con i suoi saltelli. Gli occhietti si muoverebbero veloci, da un lato all'altro. Quella sera sembra esserci molta folla al centro di Kagegakure. L'aria di festa ancora si sente, il dio è stato sconfitto. Ma a lei, questo, in realtà, non importa. Le importa solo trovare qualcosa di interessante. Magari uno spaccino, così da trascorrere quella serata in modo dignitoso. O magari quel manzo dagli occhi color ghiaccio incontrato qualche giorno prima. Si fermerebbe per qualche attimo. Le manine verrebbero portate al viso. Il sorriso si allargherebbe in modo inquietante. Quel manzo... SUGOI. Le è tornato in mente. Nuova ossessione? Staremo a vedere. La piccola biondina, oggi indossa un giubbotto verde acceso, dato che quello color fragola lo ha ceduto ad Haru. Al di sotto di esso, vi è una felpa corta, con la scritta 'Girl Gamer', da vera fissata con i videogiochi. Una gonna nera le copre la vita e parte delle cosce. Delle calze parigine verdi le arrivano fin sopra il ginocchio. Ai piedi, porta degli anfibi neri, allacciati fin sopra la caviglia. Si guarderebbe ancora intorno, alla ricerca di quegli occhi color ghiaccio. E, quando non li troverebbe, metterebbe il broncio. Incrocerebbe le braccia davanti al petto. Sbufferebbe. Forse, ha bisogno proprio di quella cosa per rallegrare la serata... perché no?Congiungerebbe le mani all'altezza del petto, formando il sigillo della capra. Immaginerebbe due sfere, una rosa e l'altra verde. La prima, all'altezza della fronte, simboleggerebbe l'energia spirituale. L'energia che quella dannata euforica si porta dentro. La seconda, all'altezza dello stomaco, simboleggerebbe invece l'energia fisica che quel corpo così piccolo e minuto nasconde. Dopodiché, comincerebbe a farle ruotare sul proprio asse, per poi spingerle all'altezza del petto. Qui vorrebbe congiungerle, per formarne una sola: quella del Chakra. E così, se tutto fosse andato a buon fine, quella grandissima energia invaderebbe quel piccolo corpo. E, abbassando le manine, riprenderebbe a saltellare lungo la strada principale. [Chakra 30/30][Tentativo richiamo del Chakra]

Riempite i vostri polmoni di aria. Lo sentite, vero? Il profumo della libertà. Vi entra dentro le ossa. Scorre dentro le vostre vene. E vi rende felici. Essere liberi sembra una banalità ma quando viene meno, capisci quanto possa essere preziosa. Se qualcosa ti costringe a doverti rinchiudere in un posto, a dover cercare protezione per sopravvivere, vuol dire che la libertà ti è stata negata. Ed oggi invece, dopo tutti i sacrifici, l'impegno profuso e il lavoro sviluppato, questa libertà ci è stata riconsegnata nelle mani. Il Consiglio ha messo nelle mani di ogni persona le armi necessarie per poter sconfiggere quel Kami che tanto ha portato sofferenza sul mondo. Con fatica e tempo, siamo riusciti a sconfiggerlo. E ora potete osservarla dalla vostra posizione, quella torre che si eregge sopra tutto il resto dentro il Villaggio delle Ombre. Siete grati a loro? Tutti dovrebbero esserlo, che domande. Ogni vostro vicolo intrapreso, vi porterà a giungere in una via più larga rispetto alle altre. I nuovi edifici si dividono da ambo le parti in quella strada e potete osservare un gioco di luci, azzurre e rosse, che si riflette sui vetri di quelle costruzioni. Dove vi trovate esattamente? Al centro della festa, ovviamente. Le bancherelle sono poste su entrambi i lati della strada e ce ne sono di ogni tipo. Si possono trovare bancarelle per giocare e passare del tempo, bancarelle che vendono delle miniature di vecchi shinobi famosi e bancarelle che provano a portarti in un altro mondo tra vecchi abiti e rappresentazioni divertenti. Tutta la via è allegrata dalla musica danzante e tra di voi potete imbattervi in qualche corpo di ballo che anima la festa sulla strada. Intorno a voi è pieno di persone. Qualcuno è vestito molto elegante tra abiti nuovi, come una giacca con un pantalone, o più tradizionali, come qualche kimono molto decorato per le fanciulle. I più giovani indossano abiti di ultima generazione, pieni di colori vivaci e vestiti larghi. Insomma, la differenza di età si può notare in quella via. Cosa aggiungere per ora, ambientatevi per bene.. e divertitevi! [Tempo: 20 minuti per tutti | GO BSS!]

22:34 Sango:
  [A zonzo] Avanza anche lei, trascinata quasi via dalla mole di persone, fiume in piena in quella che pare essere una delle vie principali. Le luci accese brillano negli occhi di chi non conosce, azzurre iridi che si andranno anche loro a posizionare su quella giovane fanciulla dai capelli d'un biondo rossiccio, Saigo. Un inceder verso ella mentre sembra si trovi a proprio agio nonostante la festa , che nella notte le sembra sempre più inquietante e cupa, ove sta la calma? Non qui, decisamente. Attirata anche lei da quella grande torre sconosciuta, non vi è alcuna gratitudine in ciò che un consiglio ha posto, dove sono finiti coloro che potevano mantenere la pace da soli o crear guerre allo stesso modo? Dove sono finiti i veri ninja? Solo su dei disegni , o su quelle montagne che Konoha non riesce a lasciar in pace e trasformarle in quello che pare la lapide vivente di ninja che non hanno avuto un futuro? Si muove più vicina a quella ragazza per notarne le vesti, moderne e differenti seppur ancora non sembri volersi imbattere in una conversazione, tranne che venga attirata da quello che sembra esser un punto abbastanza tecnologico per notar quelle scatolette che il ragazzo in carrozzina le ha puntato addosso. Troppi i visi che non conosce, visi sfocati e senza forma, ombre di qualcosa che non le interessano, ma li in quell'atto andando a sollevar di nuovo il viso s'avvede di un capello nero, degli occhi spenti e bianchi e di un viso che un tempo ha conosciuto. < Mekura Hyuga > un sussurro sorpreso, se quella è la stessa donna di dieci anni prima dovrebbe esser cambiata ma ciò non può dirlo con certezza per via del fatto che beh, alla fin fine non ha mai avuto modo di vederla fisicamente d'innanzi a se. Le dita rimangono ancora legate a quell'apparecchio prima che venga smossa di nuovo < mi hanno detto che con questi cosi ci si può sentire come con le ricetrasmittenti > si, la boomer è lei adesso. Ma le iridi seguiranno la Hyuga nel suo fare, cercando di non perderla nel marasma ma senza allontanarsi davvero non sapendo cosa fare ne cosa dirle nel caso.

22:36 Saigo:
 La città è nel pieno delle dimostrazioni di vita, di quanto ama la vita. Inspira profondamente e sorride, come se realizzasse per l’ennesima volta a cosa sono serviti tutti quei sacrifici, non ci sono stati grandi ninja a salvarli, ci sono riusciti da soli e questo la riempie di orgoglio e di sicurezza, chiude fuori tutte le sue paure e si dedica semplicemente a quello che la circonda. Socchiude appena gli occhi, abbassa lentamente le palpebre per un istante per godersi quella sensazione e torna poi nel mondo reale riaprendo gli occhi. Si sente bella, si sente forte, si sente viva e non è una cosa che le capiti molto spesso, una parte di lei è morta insieme a tutti i suoi compagni di accademia, come se la schiena fosse stata spezzata anche a lei quel giorno. Anche se non avrebbe tempo da perdere, anche se dovrebbe concentrarsi sul suo progetto futuro, anzi i suoi progetti, oggi decide solo di unirsi a quella festa che fin ora ha ignorato, come se non fosse mai stata in grado di rendersene davvero conto. Lo hanno ucciso, lui è stato sconfitto e per quanto le bestie rappresentino ancora una minaccia non deve temere, non più almeno, non oggi. Allunga la gamba destra, si rimette in modo andando ad effettuare un piccolo saltello per iniziare la camminata, verso le bancarelle, verso tutta quella vita, quella gioia di vivere. Sorride a chi la riconosce, chi indica la nuova pubblicità di occhiali e poi lei, insomma sono pochi e certo non la fermeranno ma è comunque un vanto sapere di aver ricevuto una simile copertura mediatica, sì signori è lei quella degli occhiali da sole per ninja che non devono chiedere mai. I capelli ondeggiano a quei suoi passi allegri, quasi spensierati come non lo erano da tempo e senza nemmeno riflettere si avvicina alla prima bancarella che trova sulla destra, ha voglia di mettersi alla prova, di giocare e soprattutto di divertirsi come se non esistesse il pericolo, dimentica almeno per una notte del suo passato e dei pericoli che continuano a circondarla. Osserva la gente che le sta intorno con rinnovata curiosità, ammirando gli abiti di alcuni, detestando quelli di altri. Ignora le vecchie glorie del mondo ninja, per sua fortuna continua a non riconoscerle e per sua altrettanta fortuna di Mekura, passando accanto a Sango leggiadra, percepisce solo il cognome, nulla che l’allerti insomma. Lei vuole giocare e per questo andrebbe a sporgersi un pochino oltre alla folla, andando in punta di piedi così da gettare uno sguardo davanti a lei, per capire cosa succeda lì e quali divertimenti possa offrire, insomma è aperta a tutto.

22:41 Mekura:
 Perdersi in quelle strade sembra inevitabile: è un po' come se il mondo attuale fosse invaso da un passato magari idealizzato e che sempre più dinventerà tale, ma almeno suscitava in Mekura qualcosa di simile alla malinconia. Doveva solo scegliere: andare alla ricerca di volti conosciuti nelle miniature, guardare negli abiti vecchi per vedere se trova qualcosa che le appartiene del passato, come il suo Haori decorato o perché no? magari qualche vecchia armatura o residuato di cuoio con il suo marchio impresso sopra. Poteva andare a vedere le danze, poteva semplicemente guardare questo nuovo mondo. Vaga, non sapendo cosa fare, da dove cominciare e si fermerebbe ove si trovano in esposizione dei giochi. Non sarebbe male comprare qualcosa per i suoi figli, ma chissà quali sono i loro gusti, chissà cosa giocano...chissà. Era li, tutta intenta a domandarsi se valesse la pena comprare comuqnue qualcosa quando, finalmente decide di non pensarci più di tanto e si decide di concentrarsi sul corpo di ballo per strada, vuole capire che cosa stanno rappresentando, alla fine non ha avuto modo di partecipare alla collettività di questo nuovo sistema. Porta una ciocca di capelli indietro e non si accorgerebbe della presenza di Sango, una vecchia conoscienza, in mezzo alla folla in festa.

22:41 Ryuji:
 Mentre cammina finisce per arrivare in una zona di festa, una zona che gli impedisce ovviamente di tenere sotto mano il telefono come vorrebbe se non vuole evitare di ritrovarsi a sbattere contro qualcuno dovendo abbassare la mano destra così da inserirlo all'interno di una delle tasche della giacca. Si incammina senza troppi problemi per la strada seppur non sia uno che si lascia andare troppo a queste feste popolane ma quanto meno gli solleva il morale vedere quella felicità e quella libertà civile dopo quegli anni di guerra che ha vissuto tra lutti, tristezza e paura dove ha cercato di aiutare più possibile come assistente in ospedale piuttosto che prima linea sul campo di battaglia. Vedere quelle persone ballare è comunque qualcosa che lo fa sentire abbastanza bene, facendogli fare un piccolo sospiro sollevato e soddisfatto di ciò che è diventato questo presente: camminando fiero e tranquillo in mezzo a queste persone. è proprio mentre si incammina tra le bancarelle cercherebbe di soffermarsi verso di una in particolare, quella con statuine inerenti ai personaggi famosi della storia. <Mhh..> mugugna pensieroso con un idea che gli passa nella mente: farebbe qualche passo verso quella stessa bancarella, cercando di guardare tra quei volti e quelle sagome delle varie figure: assottigliando il capo e di conseguenza andare a domandare a chiunque possa esserci dietro a quel bancone <Mi scusi, ha qualcosa sui ninja più famosi della storia della fu Konoha?> chiede alla ricerca di informazioni magari di qualche nome o di un aspetto: ha scoperto che gli Uchiha sono originari di li quindi è li che attualmente ha incentrato i propri studi e la ricerca: palesandosi con un timbro di voce baritonale basso ma che si fa sentire, serio e calmo cercando di mantenere una semplice espressione rilassata. Chissà che magari non riesce a trovare qualcosa che gli può stuzzicare l'interesse nel seppellire qualche segreto di Clan: decidendo di approfittare di ogni singolo momento per riuscire nella sua impresa, testardo ed orgoglioso nel voler dimostrare qualcosa.[Ck Off]

22:54 Nana:
 Le luci al neon invadono i suoi occhietti ambrati. Tutt'intorno a lei, come volevasi dimostrare, moltissima folla. Le bancarelle si susseguono lungo quella strada, ma di uno spaccino neanche l'ombra. Avrebbe fatto meglio ad andare al quartiere notturno, probabilmente. Lì avrebbe sicuramente trovato qualcuno. Sbufferebbe di nuovo, mentre continua ad avanzare saltellando. DOV'E' LA VERA FESTA?! DOVE SONO I MANZI? DOV'E' LA TROKA?! E va bene, serata un po' così. Si avvicinerebbe ad una bancarella di dolciumi, urtando gente a caso. Non conosce quasi nessuno. Non le è mai importato fare amicizia con qualcuno, ha sempre avuto Aki con sé... ma quella sera non è voluto venire con lei. E di quel manzo di Haru, neanche l'ombra. Mentre, dunque, avanzerebbe verso quella bancarella, si scontrerebbe con Saigo. Un'occhiata veloce alla ragazza, per poi proseguire verso la bancarella, senza chiedere nemmeno scusa. Insomma, chi se ne frega? Arriverebbe, dunque alla bancarella. Gli occhietti si illuminerebbero vivaci ed il sorriso si spalancherebbe. Sembra una di quelle bambole di ceramica inquietanti, che nessuno mai sognerebbe di avere dentro la propria camera da letto. < SUGOOOOOOI > osserverebbe tutti quei dolciumi che le fanno gola. Vorrebbe comprare tutta la bancarella e mangiare dolcetti per tutta la sera, ma... è povera. Certo, fa l'influencer e da poco anche la ninja, ma ha speso tutti i suoi soldi per l'ultimo videogame uscito in mercato. Insomma, deve stare sempre al passo, altrimenti che razza di Girl Gamer sarebbe? Si accontenterebbe di comprare solo un lecca-lecca, rigidamente rosa e verde, i suoi colori preferiti. Lo porterebbe, dunque, alle labbra assaporando il sapore acido della ciliegia e dolce della mela verde. E continuerebbe a saltellare tra la folla, incurante della gente contro cui si scontra. Non le importa. Vuole solo che quella serata si trasformi in qualcosa di divertente. INSOMMA, MANZO DAGLI OCCHI GLACIALI, DOVE SEI?! [Chakra on]

23:01 Kamichi:
  [ToZonzo] C'erano già da giorni gli annunci affissi sulle varie bacheche, mentre nell'aria si respirava già da un bel pò il sentore ed il sapore di feste allegre, di schiamazzi, di gride balli e bisticci ... insomma, festa a tutto tondo! La notte aiuta in tutto e per tutto questo momento, lasciando che quelle luci variopinte di azzurro e rosso, vadano a creare degli spettacoli luminosi degni di nota, in quella città d'ossimoro come "kagegakure". I vicoli addobbati a festa, le persone che schiamazzano, i locali pieni di gente accalcata e i profumi di mille leccornie che si fondono nell'area assieme ai profumi di fiori e del cielo nuvoloso. <Devono proprio essere contenti qui in città> prende fiato, osservando con quei suoi occhi curiosi, ora a destra, ora a sinistra, in modo tale da riuscire a carpire in toto i dettagli giocosi di quella serata così leggera. <Quelli sembrano danzare come i ballerini tribali> riferendosi a quelli della sua tribù indigena, da cui proviene il nostro giovane e straniero ninja. Si sente la musica, e tutti ballano, chi più bravo chi meno, chi vestito a tema, e chi meno, sfoggiando la moda del momento, con intramontabili classici casual e non del passato... o chissà, anche del futuro? <Ovunque vada ce ne fosse uno che abbia qualcosa da mettere addosso> parla tra se e se, mentre [Tap-Tap] s'appresta ad addentrarsi in quella via principale, quella più addobbata e affollata di tutte. Il passo rapido, attento a non urtare nessuno per quanto possibile, vista la mole spropositata di persone, e l'attenzione a non perdere il Saikebon di Naomi, che deve assolutamente assaggiare visto e considerato che vuole sempre provare qualcosa di nuovo, che sia nocivo e non. <Prima o poi dovrò trovare un sarto che sappia cucirmi degli abiti appositi, ma dove cavolo posso trovarlo?> chiede a se stesso, avendo conosciuto solo due persone degne di nota in queste giornate: Naomi e Mekura, per il resto è stato un lungo e scapestrato incidere alla ricerca della migliore locazione dove stanziarsi per le notti insonni di questi giorni.

Ed ecco delle ballerine che bloccano il via vai nella strada e mostrano le loro abilità. Salti tripli, capriole in aria, tutto a ritmo di musica che inizia ad abbandonare quella melodia vecchia e ne prende una più nuova, con bassi e batterie che battono sulla strumentale. Ognuno di voi è libero di provare la bancarella che vuole. Saigo vuol provare a giocare e si avvicina in uno stand. In alto puoi trovare uno striscione abbastanza grande e visibile a tutti. Sopra c'è scritto: Mirai. Ovvio, no? Lo sfondo è nero e la scritta è una sfumatura che va dal rosso al blu. Attorno a quel cartellone, ci sono vari impianti di luce. Bianche, rosse, nere, azzurre. Un miscuglio di colori che si indirizzano verso chi entra e verso l'attrazione principale di quella bancarella. Oltrepassando il cartellone, trovi un ampio spazio circolare contornato da persone che vogliono soltanto assistere a quel gioco. Al centro di esso, vi è un fuoco che aleggia sopra la strada. Non c'è legno, non c'è nulla che lo abbia acceso. Sembra quasi un fuoco magico. Che sia la tecnica di qualche shinobi? Chi può saperlo. Ciò che puoi, Saigo, e che potete voi tutti notare è la faccia della gente che esce da quello stand. Qualcuno è sconvolto, altri sembrano ridere alle loro spalle forse divertiti. Accanto a quel fuoco rosso e azzurro, si trova un uomo con un cappello da mago così come tutto il suo vestiario. <Ragazzina, entra pure> dice guardandoti. Insomma, sembra un'attrazione da provare. <Vuoi giocare insieme a me? Devi soltanto gettare qualcosa di tuo al centro di quel fuoco e credimi, vedrai qualcosa che nemmeno ti immagini> il gioco ti è stato spiegato, decidi tu ora. Gli altri rimangono vaghi nel da farsi ma possono sentire una voce provenire nelle vicinanze di Saigo <Venite! Venite e provate, signori! Qui realizzerete i vostri sognii!> una voce si alza in quella strada, ancora <SIGNORAAA! VENGA!> quell'uomo invita una donna ad unirsi a loro assordando quasi la povera Saigo. Kamichi, Sango, Mekura, Ryuji, cosa volete fare? Vi unite? Altrimenti trovate un altro divertimento. Avvicinatevi dove volete voi, tutto è concesso in questa festa. Nana, invece, si fa ingolosire dai manzi che non ci sono.. e dalle caramelle. La signora dietro la bancarella dei dolci ti guarda con un sorriso prezioso. <Vieni qui> ti indica con la mano di avvicinarti mentre prepara un sacchetto gigante con tutti i tipi di dolci presenti in quello stand. Tutto per te, Nana! Sei felice? Il sacchetto viene allungato verso di te e.. puff. Tu finisci per terra a causa di una spinta di un ragazzino che corre a duecento all'ora e quel sacchetto finisce tra le sue mani. E via, corre tra quelle bancarelle pronto a nascondersi. Le vuoi quelle caramelle o preferisci giocare? [Tempo: 20 minuti per tutti | GO BSS!]

23:35 Sango:
 Si insomma, per quanto voglia farsi notare dalla Hyuga pare che non la veda, che si sia sbagliata? Probabilmente, dato che adesso verrà distratta dallo scontro tra una ragazzina urlante dai capelli biondi e dalla ragazza che ha avveduto prima . Vicine? Rispetto ad altri si, dopotutto si fa distrarre da quel loro contatto senza che l'una chieda scusa all'altra, ove sta l'educazione? Da nessuna parte pare a vedere, e li andrà lei stessa a giudicarle con lo sguardo dall'alto, sebbene Saigo abbia solo qualche centimetro in meno di lei < ragazzi > beh si, è boomer anche in ciò che dice , le manca solo sollevar gli occhi al cielo con un sospiro che sfugge via dalle morbide labbra colorate. La voce di quell'uomo si protrae fino le proprie orecchie, ne solletica la curiosità in quel katon ben utilizzato e dai visi di coloro che usciranno da quel..gioco? Si può chiamar tale dunque? Un sussulto nel vedere invece quella che era la piccola bionda vicina nel cadere e scivolar giù, un sacchetto che sparisce e l'altra stesa. Il corpo della kunoichi si muoverebbe in evidente atto di raggiungerla e porgerle delicata la man dritta , il palmo privo di alcuna cicatrice si espone verso il cielo notturno < non sanno ancora come trattare una donna . Stai bene ?> un sorriso si fa carico seppur non raggiungerà gli occhi , un atto che se verrà concesso l'aiuterà nel risollevarsi da terra e ristabilirla al suolo come si deve, dopo qualche attimo andrà a riportar lei stessa lo sguardo sull'uomo e sul gioco , interessata a ciò che non conosce seppur ne provi una lieve paura interiore < sembra interessante > un ultimo sguardo alla giovane prima di portarsi lei stessa alla bancarella di Saigo , scivolando tra la gente provando ad evitar qualsiasi contatto fisico < voglio provare anche io > la curiosità accende quello sguardo di mare, non perderebbe alcun particolare ne di lui ne di coloro che le starebbero vicina , lasciandosi indicar la via per entrare anche lei in quel che non conosce. Realizzare i propri sogni? Tornar indietro di dieci anni e far ciò che deve senza rimaner incastrata dentro un cristallo, ma ciò è impossibile, non vi è nulla che possa riportar indietro il tempo, no? Si farà guidare anche lei dentro quella stand , curiosa di saper cosa possano rivelar lei dei semplici ciarlatani.

23:38 Saigo:
 Qualcosa, anzi qualcuno, la urta mentre lei si sta facendo bellamente i fatti suoi. Considerando che sta pure sulle punte dei piedi questo la costringe a poggiare delicatamente la mano su chi ha davanti, per sorreggersi e non cadere. Un gesto di scuse in direzione dello sconosciuto prima di sospirare e cercare la colpevole nella folla. Ora potrebbe inseguirla e menarla ma non è un comportamento di chi vuole far parte della shinsengumi. Questo principale obiettivo la porta e la costringe a starsene buona, cerca però di memorizzare la figura di quella pazza biondina così da permettersi poi di ricordarsela a vita, prima o poi la beccherà in un vicolo e a quel punto potrà massacrarla di botte quanto le pare. Questo è il piano che si delinea nella sua mente e a questo annuisce prima di lasciarla perdere. Ma ciò che importa davvero è la bancarella, lo sguardo si sposta prima sullo striscione, lo analizza lasciandosi rapire dal significato dello stesso, apprezzandone i colori. Non fa nemmeno in tempo a studiare davvero quello che c’è in quello stand che la voce del mago le giunge alle orecchie. Perplessa alza la mano destra, andando semplicemente ad allungare l’indice e poi puntarlo verso il petto, come a chiedere silenziosamente se stia parlando proprio con lei. Un passo successivamente per avvicinarsi, sguscia abile tra la folla, facendosi piccola piccola quanto serve per poi mettersi in prima fila e ascoltarlo meglio. Basta gettare qualcosa di suo nel fuoco. Fissa prima l’uomo e poi abbassa lo sguardo su sé stessa e i suoi vestiti, si guarda con attenzione alla ricerca di qualcosa da poter lanciare, lo farebbe con la cintura ma poi resterebbe praticamente nuda davanti a tutti e non le sembra proprio il caso. Un istante di indecisione dovuto più che altro all’assenza di oggetti da poter usare, le mani si infilano nelle sue tasche mentre cerca. Ignora, tramite il tatto, il cellulare e semplicemente ravana nella speranza di avere qualcosa di suo da donare. Cerca che ricerca finalmente riesce a trovare un piccolo elastico, lo estrae e lo fissa. Ormai è tutto rovinato, dovuto ai continui utilizzi, è il tipico laccio per capelli che ci si porta sempre dietro, sia mai che dovesse servire raccoglierli, usato e strausato non è certo il migliore che possiede ma in un certo senso ormai ci è affezionata, se lo ritrova sempre ovunque ed è sempre lì quando serve. Lo estrae e lo tiene tra indice e pollice della mano destra, è indubbiamente qualcosa di suo e ci si è pure legata, non sa nemmeno lei se è pronta a disfarsene. Palesemente restia a disfarsene esita qualche istante prima di sospirare, bisogna lasciarlo andare il passato. Eccola quindi andare dolcemente a lanciarlo verso il fuoco, la mano che si avvicina al suo petto e successivamente, con il braccio che si stende, va a disegnare un semicerchio al culmine del quale apre le dita così che l’oggetto venga effettivamente lanciato. Lo osserverebbe raggiungere il obiettivo e attenderebbe quindi di capire cosa succederà

Ryuji chiede un vecchio simbolo di Konoha ad una bancarella di miniature famose. Il signore lo guarda con curiosità iniziando a cercare qualcosa tra i suoi oggetti. <Vediamo..> ci sono gli Hokage passati dal Primo fino al Nono e mancano soltanto qualcosa che rappresenti Kuugo, l'Ottavo, per i motivi che tutti conoscono e Furaya, il Decimo, per chissà quale motivo. <Tieni questo, ragazzo! Una vera foglia non può farselo mancare! Ahahahah> ridacchia allungandoti una statuina rappresentante Hitomu insieme al Kyuubi, con l'Hokage leggermente più piccolo rispetto al bijuu. Così, hai il tuo simbolo di Konoha. Continua pure. [Parte per Ryuji]

23:44 Mekura:
 Incrocia le braccia, andando a guardare le danze e le coreografie, cosa vogliono tramandare per il futuro, cosa stanno celebrando e come lo stanno glorificando. Voleva sapere. Non è più solo il piacere di godersi una serata senza pensare, ma è l'ossessione di capire se valesse la pena davvero lasciarsi questo alle spalle, se ci fosse della bellezza in questo mondo morto ma rumoroso. Voleva vedere quanto le parole del monaco fossero reali e veritiere: pianta il seme nella profondità della terra e da questo nascerà un albero dalle possenti radici. In un certo senso grazie ai suoi fallimenti è venuto fuori questo: Quel Kami era vivo perché lei aveva fallito con la sua squadra per sigillarlo, questo mondo esiste perché lo ha plasmato in un modo che solo da poco si rende conto di aver fatto e presa nei suoi dubbi c'è da domandarsi: odia così tanto questo mondo come odia i suoi fallimenti, o lo odia perché in questo futuro ancora una volta si sente solo un granello di sabbia nella tempesta? lo sguardo vacuo permane per tutto il tempo che rimane in quella situazione o sogghigna quando si accorgerebbe di questa sua espressione scuotendo il capo. Per quanto sia tutto molto bello, quelle danze dopo un po' la stancherebbero riporando la sua attenzione verso le bancarelle, in particolare verso quelli che stanno urlando un poco più forti degli altri. Ed è girandosi che in mezzo alla folla i suoi occhi si punterebbero verso la bancarella, uno stand abbastanza frequentato vista la mole di persone. La Hyuga solleva le spalle, s'avvicina borbottando tra se e se <vediamo un po> Incuriosita guarderebbe il fuoco sollevato da terra, varrebbe la pena indagare sulla natura di questo trucco, magari è solo un metodo per usare il chakra. Fatto sta che, una volta nelle vicinanze del mago ci troverebbe anche una figura familiare, conosciuta. <Sango Ishiba?> non è neppure sconvolta, o troppo sorpresa mentre la chiama ad altavoce, lo trova solo paradossale di trovarla in questo contesto. Le si affiancherebbe non sapendo davvero che cosa dire prima di lanciare una occhiata allo stand ed alla sua promessa urlata a grande voce. Non direbbe nulla, Seguirebbe le sue mosse e umettando le labbra cerca di dire l'unica cosa che le sembrasse meno stupida da dire di fronto alla donna <caratteristico, sembra divertente> Si è lanciata come un fulmine verso una persona che le ricordasse il passato a prescindere che questa praticamente da entrambi i loro punti di vista erano nemici poco più di una settimana fa. Intanto Saigo, una ragazzina lancia l'elastico diventando un'ottima cavia per osservare che succede [ch off]

23:47 Kamichi:
 Il vociare, gli scherni, il gioco, il cibo, tutto che coadiuva inverosimilmente in quella festa così allegra, in questo periodo di pace e prosperità, guadagnato col sangue e col sudore di ninja del passato. Bambini e bambine che corrono a giocare spensierati, caramelle e dolci a non finire, giocatori di carte ninja, veditori di giocattoli ninja, un mix esplosivo di turismo e commercio, una fortuna per alcuni, un divertimento spassionato per tanti altri invece. <Guarda quanti dolci> quelli li conosce bene invece, alla tribù ne portavano alcuni dai villaggi vicini, e ricorda quanto fossero buoni <Se soltanto avessi soldi con me> prende fiato, lasciando che la mano destra vada a fiondarsi nella tasca del pantalone dell'omonimo lato, per afferrarne la tela intera, e rovesciarla all'esterno di essa come ultimo e disperato tentativo per la ricerca di Ryo <Mi sa che dovrò farne a meno> in maniera triste e sconsolata, dove magari già ne immaginava il sapore dolciastro e il gusto godurioso dei cristalli di zucchero a sciogliersi come ghiaccio al sole nella sua bocca. <Mh?> sente un vociare, qualcuno che urla, un uomo di strada, un venditore? Un ambulante? Un saltimbanco? Chi può dirlo, eppure quella stessa figura misteriosa pare essere molto attiva per la ricerca di pretendente in quel suo gioco, che dalle sue parole, sembra poter avverare i proprio sogni. <SOGNI?!> prende fiato <IO VOGLIO AVVERARE I MIEI SOGNI, IO!> si getta di forza, col corpo tutto, tra la gente dinanzi a lui, cercando con la destrorsa mano, di richiamare in qualche modo l'attenzione dell'uomo, sventolando quest'ultima in modo sconclusionato, a destra e a sinistra, così da cercare di essere più visibile in quel mucchio di persone lì presenti. Sicuramente è da ingenui accettare così qualcosa, sicuramente non ci si dovrebbe fidare poi cosi tanto di chi non si conosce, e per un pò di buon senso, si dovrebbe evitare di spintonare persone a caso al fine di farsi vedere da un uomo che chiama qualcuno per un gioco... eppure, per il nostro biondo ninja, tutto questo non sembra davvero contare, ha usi e costumi di altre terre, educazione diverse ed obiettivi diversi dal solito, ma di certo non sa resistere a qualcuno che possa promettergli di realizzare i propri sogni. <PRENDI ME, PRENDI ME!> imperativo, tuonante nel tono, con foga e coraggio, come un bambino che cerca di essere scelto nella squadra di ninja-ball migliore, come un vecchietto che incita i ninja costruttori a velocizzare la costruzione di un nuovo edificio in cantiere, come insomma solo il giovane Kamichi potrebbe fare.

23:48 Nana:
 Sente delle urla e, attirata da esse, vorrebbe quasi seguirle. Ma si blocca, per qualche attimo. Perché la donna che lavora nella bancarella di dolciumi la chiama. 'Vieni qui', le dice. Lei non segue mai gli ordini che le vengono impartiti, ma questa volta proprio non può farne a meno. Perché la signora, con un bellissimo sorriso, le porge un sacchetto pieno di dolci. OOH SI', UNA SVOLTA DAVVERO DEGNA DELLA SERATA. GRAZIE SIGNORA GENTILE, CHIUNQUE TU SIA. E allora, con il lecca-lecca tra le labbra, si avvicinerebbe, saltellando, nuovamente alla bancarella. Gli occhietti ambrati si illuminerebbero. < SUGOOOOOII OBAA-CHAAN! ARIGATOOOU > stavolta, un grazie, lo deve per forza dire. Insomma, chi altro le regalerebbe un sacco pieno di caramelle? Allungherebbe la manina destra, mettendosi sulle punte dei piedi per raggiungere quel bottino. Ma d'un tratto, si ritrova per terra. Un merd*so ragazzino la spinge... RUBANDOLE LE CARAMELLE, DANNATO. < AAAA STR*NZO RIDAMMELEEEEE > urlerebbe in mezzo alla folla, con quella vocina stridula ed acuta, capace di sfondare i timpani a chi le sta più vicino. Brutto str*nzetto, la pagherai cara. Grandissimo pezzo di me*da marrone brutta. Con un saltino, si rimetterebbe in piedi, cominciando a correre tra la folla. Spingerebbe chiunque si trovi sulla propria strada, non le importa di niente e nessuno. Le importa solamente di quel fot*uto ragazzino str*nzo e di quel caz*o di sacchetto pieno di caramelle. < TI UCCIDO, PICCOLO BAST*RDO > urlerebbe ancora, cercando di seguire con gli occhi lo str*nzetto. Una bella serata che si è trasformata in un dannato inseguimento. Lo ammazza, lo ammazza sul serio. L'espressione del viso è fin troppo inquietante. Potrebbe far davvero paura a chiunque. Una piccola psicopatica che minaccia di morte qualcuno durante una festa. Bene, ma non benissimo, dicono. [Chakra on]

23:51 Ryuji:
 Guarda le varie statuette, ascoltando quindi il consiglio che l'uomo li dietro ha: osservando quindi la figura del nono Hokage e del suo adorabile cerkoterio. <Una vera foglia...> forse quelle parole leggermente lo colpiscono e lo fanno riflettere, il Clan Uchiha dopotutto ha origini a Konoha..creandoli innumerevoli pensieri in questo momento. AH, se solo fosse qualcuno che decide di vivere nell'ignoranza: Qualcuno come la maggior parte dei membri del suo clan che ha semplicemente deciso di eradicare dalla storia tutto ciò che vi è prima di sasuke. Ma lui non può farlo, non si sente di doverlo fare. Sarà perchè non è un completo clone, perchè non vi è solo sasuke: un sasuke forse un po' innocente, come se fosse uscito prima del ricercare la vendetta ma anche perchè è figlio di un altra persona esterna al clan. è un uomo di scienza, di studio, l'ignoranza porta al caos e non ha intenzione di viverci: vuole scoprire il passato. Andrebbe a prendere comunque il proprio portafoglio per pagare quei Ryo necessari per poter pagare quella statuetta <Arrivederci> e dunque salutare, posandola quindi dentro alla busta della spesa assicurandosi di metterla dove non si può rovinare per poi ricominciare a girare. Di sicuro quel fuoco rosso e blu che pare effettivamente magico, probabilmente un qualche Ninjutsu: che attira la sua attenzione assieme alle parole sentite. <Realizzare i sogni...? Sembra tanto una presa per i fondelli.> commenta a voce bassa, eppure è mosso da quella curiosità: nel vedere alcune persone ridere ed altri sconvolti. Cercherebbe eventualmente di mettersi in coda e di unirsi per fare quel processo, tenendosi eventualmente pronto <Qualcosa di mio...> l'unica cosa che si è portato dietro di suo è un braccialetto che ha comprato anni fa, non che ci abbia un particolare affetto emotivo: ma comunque dovrebbe essere con lui da vari anni per definirlo suo. Resterebbe dunque in attesa del proprio turno per poter partecipare a quella sorta di attrazione, cogliendo anche tra altri presenti qualche figura conosciuta: tra Mekura e Sango, sentendo anche gli schiamazzi di nene e qualcuno che corre: cosa che però attribuisce principalmente alla festa senza preoccuparsi più di tanto. [Ck off]

Ed ecco che il gioco ha inizio. Si avvicina ancora più gente di prima, una folla si raduna attorno a quel fuoco magico. Così come Sango e Mekura che dopo dieci anni si ritrovano faccia a faccia. Il problema è che non c'è più una guerra in corso, non c'è più una parte per cui combattere. Siete soltanto due persone oggi e vi salutate come amiche di vecchia data. Strano il mondo, vero? Dieci anni fa, anche se nella vostra testa il tempo è stato relativamente minore, vi sareste tagliate la gola a vicenda pur di vincere e sopravvivere. Strano il mondo, come strano che l'unica cosa che abbia Saigo da lanciare sia un semplice elastico. Peccato, in fondo. Lo sguardo del mago la dice lunga su quell'oggetto ma finge di esser estasiato <Bene! Allora sei pronta adesso> dice mentre Saigo si avvicina a quel fuoco, pronta per lanciare quell'oggetto al suo interno. Nel frattempo, però, Nana è davvero arrabbiata ed inizia ad inseguire quel ragazzino, ladro di caramelle. I suoi occhi ambrosi possono osservare come gira prima a destra della bancarella di dolci e poi svolta a sinistra finendo dentro una tenda. Se corressi in quella direzione Nana, vedresti quel fuoco magico sempre più vicino alla tua sinistra. Quel ragazzino, infatti, si è infilato in una tenda abbastanza grande che si trova dietro quel fuoco e quel mago, in fondo all'entrata dello stand. Nessuno per ora ha visto quella tenda perchè è coperta dalla persone che circondano il fuoco ma tu sei all'esterno di quel cerchio umano e puoi raggiungerlo. Nel rialzarti però, decidi di non guardare in faccia nessuno. Insomma, sono le tue caramelle adesso quelle. Nel correre in modo così violento, ti scontri prima con un ragazzino alto e muscoloso, Ryuji, facendo cadere a lui quel braccialetto e poi vai addosso ad un altro ragazzo, Kamichi, che intento a voler avverare i suoi sogni, per ora finisce solo per essere scaraventato a terra dalla tua eleganza. Nana, questo non ti impedisce di continuare la tua rincorsa ed entrare in quella tenda. Insomma, ragazzi, decidete cosa fare. I sogni o il vostro orgoglio? Avete una scelta, veloci però prima che Nana scompaia dalla vostra vista. Così, il mago è pronto a far il suo spettacolo. Il braccialetto finisce tra quelle fiamme e sparisce in un attimo, sotto la base di quel fuoco. La vostra attenzione, però, viene catturata dal mago che lancia della polvere rossa sopra di quel braciere. E in un attimo.. boooom! Quel piccolo fuoco rosso e azzurro divampa sempre di più arrivando a sfiorar ogni persona che si trova attorno a lui. Le fiamme danzano nell'aria diventando di un color verde accesso. Ed è proprio lì che inizierai a vedere qualcosa Saigo, così come tutte le persone che ti sono attorno. <Sognare è bello, vero?> inizia a dire il mago mentre il fuoco sembra ritrarsi sempre di più. Saigo, puoi osservare una figura femminile assomigliarti. Una donna, più grande di te, in una divisa ufficiale. <Qui si realizzano però altri sogni.. I sogni brutti. Gli incubi, signori!> ed ecco che quella donna scompare, avvolta dalla fiamme. Le fiamme si ritraggono sempre di più fino a diventare una sfera di fuoco e poi un'esplosione di luce che acceca tutti i presenti. Qualche secondo di fastidio e poi, potete osservarlo bene. Fatto di fiamme verdi, potete notare la pelle lucida, i capelli chiari e lunghi, una veste bianca e un portamento da entità di un'altra dimensione. Signore e signori, è tornato tra di noi: il Kami. Cosa fai Saigo? Resti ferma, immobile? Vuoi fare una chiacchierata con lui? <Questo è davvero interessante, non me lo sarei mai aspettato..> sussurra il maghetto, senza farsi sentire da altri. E quell'essere ora vi guarda, così come guarda Sango e Mekura. Deja vu, signorine? [Ora: 00.25 | Tempo: 20 minuti per tutti | GO BSS!]

00:34 Sango:
 Beh, ignorata da quella ragazzina, sebbene il suo urlo da spaccatimpani l'ha sentito bene, troppo bene, così come le sue parole poco consone. Ma importa? Non a lei, diretta a quello stand ove qualcun altro prima di lei andrà a sacrificar quello che pare esser un elastico, ma non starà ancora li la propria concentrazione, quando qualcuno la chiamerà per nome e cognome, qualcuno che sa chi è. Il corpo si volta in automatico, ricercando quella che trova esser < Mekura > un sussurro alquanto sorpreso, dimenticandosi anche lei d'esser nemiche di vecchia data , di quell'ultima guerra che le ha viste contro eppure non fisicamente. Non ha mai provato la sua forza < non pensavo fossi tu > quel suo dire era passato inosservato, verso una delle tante donne presenti e forse nemmeno ninja, ma non lei , adesso tanto vicina che basterebbe un semplice passo per divider le distanze, anche con la presenza di un Uchiha ingombrante alle proprie spalle che segnerà una linea di buio sul proprio viso < come hai fatto a.. > a cosa? < ad esser qui com'eri prima > il sibilo fuoriesce basso ma udibile a chi di vicino c'è, era certa di esser l'unica fuoriuscita da quel cristallo, sebbene abbia pure incontrato Ryuuma nella propria strada - ma lui non lo tiene nemmeno in conto con quella sua psiche da folle e drogato - e così però che porterà gli occhi a quell'uomo, a quella donna a quel suo dire, a quel sogno orribile che pare voler mostrare a tutti s'alza quella nube, e li il cuore perde un battito. E li potrà vedere il viso di colui che le ha tolto tutto quanto, quel falso dio che s'è incarnato nei peggiori incubi di molti e che adesso può vedere . Il corpo che reagisce spostandosi indietro, probabilmente finendo addosso a qualcun altro, il ringhio che sfocia dalle morbide labbra nel vederlo e poi nel voltarsi verso quella bionda vicina < FALLO SPARIRE > al diavolo le buone maniere, non quando il senso di pericolo si acuisce di nuovo nel proprio essere, nel ricordo di una morte voluta e desiderata, ma strappata alle proprie mani . Non ha avuto nemmeno modo di proseguire la propria scelta, ma ancora non sa a cosa servisse quel cristallo , adesso il corpo vive, l'anima ancora incatenata in quello che pare l'inferno, terribilmente indifesa senza la forza d'un tempo e con il chakra ridotto a gocce sottili che nemmeno riesce a richiamar con destrezza tanto ne è stato portato via. Non importa adesso che sia in pubblica piazza, che venga sbandierato il viso di colui che le ha rubato una delle cose preziose rimastole, il tempo stesso. Al diavolo anche vedere il proprio incubo, lo conosce bene , non desidera riveder quel volto morto.

00:38 Saigo:
 Ed ecco il sogno, non che lo stesse facendo per far avverare chissà cosa, sa perfettamente di dover faticare per avere ciò che desidera ma qualcosa appare in quel fuoco. Ignora qualsiasi altro stimolo concentrandosi su quella divisa, su quella figura. La shinsengumi? Forse l’hanno finalmente notata? No non potrebbe essere vero. La mente corre e cerca ragioni per non credere, per non collegare le due cose e poi tutto svanisce, è un’entità ad apparire al suo posto adesso, qualcuno che credeva non avrebbe mai più rivisto, qualcuno che la spezza. Scappare sarebbe la scelta più logica, scappare è ciò che vorrebbe fare ma lei si è pietrificata. I muscoli diventano rigidi, la mascella si blocca e lei resta lì a fissarlo in silenzio. Trema. Non è un modo di dire lei sta davvero tremando perché è consapevole di non potere nulla contro quella figura, ha paura, paura di rivivere tutto, paura di perdere chiunque la circondi, paura di morire come mai ne ha avuta fin ora. Si è salvata la prima volta ma adesso non potrà fare altrettanto, anche se volesse scappare non ci riuscirebbe. Lei ha paura e ne ha così tanta che non è nemmeno in grado di urlare o piangere. Viene scossa da quegli spasmi mentre i muscoli si irrigidiscono, tendendosi in maniera non naturale. Se fino a qualche istante prima stava cercando di restare lucida e razionale ora tutto svanisce, preda di quel panico che rischia sempre di sommergerla quando esce dalle mura, preda di quei sentimenti che l’avevano bloccata da piccola e che ora tornano a sovrastarla. Si sente affogare, sommersa da tutto quello che la mente sta producendo, da tutta quell’ansia che la porta ad annaspare, non riesce nemmeno a respirare figurarsi pensare o parlare. Immobile davanti alla sua fine, non rivede nemmeno la sua vita passata c’è solo sofferenza. Solo ansia, solo terrore. Stringe i pugni che così si bloccano, chiusi ed incapace di riaprire le mani come si dovrebbe fare, non cade solo perché è ora fisicamente incapace di muoversi. Non respira bene, annaspa ed aumenta il ritmo di ispirazione ed espirazione, non c’è aria lì in quel mare di panico in cui si ritrova. Incosciente quasi attende solo che lui la uccida e spera che questa volta accada, spera anche che sia veloce, non riesce a fare altro se non sperare in una fine veloce eppure, non crede sarà così. Occhi sbarrati, lo fissa e quando lo ascolta il suo cuore, c che già correva all’impazzata, salta un battito diventando anche aritmico ora non solo in tachicardia. Sta andando tutto per il verso sbagliato e lei non è in grado di reagire. Non che voglia farlo o creda di esserne in grado, è ancora troppo debole. <cosa vuoi da me> un flebile susurro che esce da quella mandibola serrata, fa fisicamente male muovere le labbra per parlare ma almeno questo, davanti alla sua ormai scontata morte tra atroci sofferenze deve chiederlo. Non è nessuno, sa di non valere eppure è qui davanti a lei, perché? <uccidimi e basta> quasi lo implora, pregandolo di porre fine a tutto queste velocemente, di lasciarla stare, di farla finita perché non può sopportarlo

00:43 Ryuji:
 Mentre è pronto a partecipare a quella sorta di evento, qualcuno gli corre addosso urtandolo e facendogli cadere la figura. Nana stessa, che si ritrova un <Tsk> alle spalle, seguito da un mugugno abbastanza indispettito <Mhhh..> non è certo tipo che si mette a ricorrere le ragazzine indisciplinate del giorno d'oggi, limitandosi a cercare di abbassarsi per poter chinare il busto e dunque raccogliere il proprio braccialetto per restare in fila e prepararsi. è però mentre osserva quello spettacolo di luci e fiamme, restandone anche genuinamente abbagliato e sorpreso: che quell'ondata di luce arriva affaticando i propri occhi e accecandolo per un attimo per poi fare spazio alla figura del Dio. Stringe i denti immediatamente <Che razza di scherzo di cattivo gusto è questo?!> commenta infastidito dalla cosa specialmente dopo aver udito che ciò che si realizza da quelle fiamme sono gli incubi. Istantaneamente cercherebbe la mano destra libera all'altezza del proprio petto per cercare di formare mezzo sigillo della capra provando immediatamente a concentrarsi per quel breve istante provando a scacciare la paura del momento. Proverebbe a focalizzare all'interno del proprio corpo l'energia psichica all'altezza della fronte, provando a visualizzarla sottoforma di una sfera dal color verde menta che emana un tenue bagliore mentre cercherebbe di focalizzare l'energia fisica all'altezza del ventre provando a visualizzarla sottoforma di una sfera color rosso acceso dai colori cangianti e da un aura quasi infuocata. Proverebbe a smuovere queste due energie una verso l'altra fino a farle incontrare all'altezza della bocca dello stomaco, per poi provare a dare alle due un moto vorticoso antiorario per cercare di farle fondere in un moto centrifugo per provare a dar vita al proprio chakra. Velocemente cercherebbe di spostarsi lungo la strada e le bancarelle, provando ad accellerare il passo per provare a raggiungere il muro dell'edificio più vicino presente nel mezzo della zona: cercando di muoversi e agire prima che la gente inizi a dar di matto, cosa che vista l'immagine non ci vorrà molto giusto per far intendere che cerca di agire il più velocemente possibile. Essendo studioso medico prova a prendere rapide decisioni immediate, volendo spostarsi da quello che è il pericolo più imminente: non tanto il Kami quanto più la folla che prevede inizierà a correre spaventata come sta facendo lui agendo nella maniera più razionale possibile nonostante il cuore accellerato, il sudore freddo. Un muro, un muro è la sua unica salvezza per evitare di venire schiacciato dalle persone che di sicuro inizieranno ad impanicare: un muro è quello che cerca. [Tentativo impasto chakra: 3/4 - 1/4 Movimento]

00:47 Mekura:
 La stranezza della vita, si ritrova con Sango a parlare del più e del meno e sembra quasi una tranquillisisma e civile conversazione se non fosse...bhe per l'assurdità. <tendo a confondermi, è una qualità> lo direbbe con un tono ironico sollevando le spalle <i tuoi colori sono più accesei dei miei e bhe..> ma passiamo ad un argomento più interessante < la verità è che non lo so bene neppure io...> E insomma: il processo va avanti, vorrebbe continuare la discussione all'ombra del cipresso che è Ryuji, che sta ancora ignorando involontariamente. QUello che doveva essere solo un gioco si è trasformato in qualcos'altro. Ci sono i sogni, gli incubi e poi, una ennesima vecchia conoscienza. La donna dopo essersi ripresa dall'abbaglio, sbatta gli occhi e fissa interdetta la figura del dio con la quale ha parlato, con il quale ci ha combattuto e che l'ha rinchiusa dentro un cristallo. Cosa dovrebbe essere? una paura di quella ragazzina? possibile.Poi guarderebbe il mago per capire se fosse normale ed alla fine si dedicherebbe a scambiare una occhiata con Sango. Forse per abnegazione, forse per memoria muscolare, forse per stupidità, o perché la ragazzina non stava facendo nulla cercherebbe di correre dal mago senza attivare il chakra, non ha comunque il tempo e la giusta concentrazione per fare una cosa del genere: ha creato lui questa cosa no?rompiamo il collegamento. Scatterebbe quindi alla sua massima velocità consentita cercando di reagire prima che la folla inziasse la fuga amazzandosi tra di loro e correre dal proprietario dello stand e di conseguenza evitare che lui stesso se ne andasse via. <MAGO ANNULLA LA TECNICA, STACCA STACCA!!> esclama cercando così a suo modo di essere utile [ch off][movimento per raggiungere il mago turno completo]

00:47 Kamichi:
 Il suo volere sembrava essere chiaro, sembrava davvero essere intento ad avvicinarsi a quell'uomo così promettente, a quel mago che millantava l'avverarsi dei sogni di tutto e tutti. Eppure qualcosa lo travolge, una ragazzina, un ragazzo, un braccialetto... qualcosa di assai strano, qualcosa di assai unico, una sorta di pila di domino lasciata cadere dal fato come dei birilli, uno dietro l'altro. <MA CHE DIAVOLO!> s'avvede di come sia stato scaraventato al suolo da quelle figure, che dovrebbero letteralmente essere state due schegge, in quel momento di gloria che voleva viversi il nostro biondo ninja <Cavolo! Mi avete fatto perdere l'occasione per> prende fiato, si ferma, ascolta le parole dell'uomo, che trasforma quei sogni in... incubi?! <Che sollievo, sarei potuto finirci io lì, menomale che quella ragazzina mi abbia fatto cadere> parla, nei confronti di Ryuji, l'altra persona spinta con lui. S'alza da terra, con le mani salde al suolo, mentre s'eleva con ambo le gambe per osservare quello spettacolo così strano, fatto di luci ed ombre, di fuoco e calore, di paura e mistero quasi. <Ma, cos'è quello? Perchè sembrano tutti spaventati da quella cosa?> non conosce la figura in questione, non conosce la storia dietro tutto quello e questo, e di certo non potrebbe tremare dinanzi a qualcosa che totalmente ignora. <E perchè parla in quel modo? Chi è quel tizio col fuoco?> nei confronti dei presenti più vicino a lui, in cerca di risposte che purtroppo al momento non ha, vista la scarsa istruzione al riguardo.

00:48 Nana:
 Correrebbe, dunque, verso lo str*nzetto, ladro di caramelle. L'unica gioia che aveva ricevuto quella sera, le è stata strappata. E, per questo motivo, deve riavere quel sacchetto. Seguirebbe il ragazzino, che prima gira a destra della bancarella, per poi girare a sinistra e perdersi dentro una tenda. Una caz*o di tenda. Nel frattempo, si scontra con tanta, troppa gente e, come al solito, non chiede neanche scusa. Ciò che conta sono le proprie caramelle. RIDATELE LE CARAMELLE! Non ascolterebbe nessuno, quindi, continuando imperterrita a correre. I suoi occhietti ambrati verrebbero solo attirati da quel fuoco. Un fuoco magico, che svela i tuoi sogni. Ma chi se ne frega dei sogni? Lei vuole solo quelle fot*utissime caramelle! E poi anche incontrare nuovamente l'albino, ma questa è un'altra storia. Notato, dunque, il gruppo di persone che si affolla attorno a quel fuoco, vorrebbe raggirarlo, così da evitare la folla. E, dunque, vorrebbe seguire lo str*nzetto all'interno della tenda che si trova aldilà dello stand. Ma si fermerebbe per qualche secondo, ad osservare ciò che quel fuoco mostra. Il falso dio. L'espressione della piccola psicopatica, di colpo, diviene seria. Perché a causa di quel bast*rdo, i suoi genitori sono morti. E lei è rimasta sola. Aveva solo cinque anni. Il visino si inclinerebbe verso destra. Gli occhi si sgranerebbero. Adesso è ancora più incaz*ata di prima. Ed è per questo che vuole andare fino in fondo a quella faccenda. Cercherebbe, dunque, di scavalcare chi ormai la divide da quella tenda. Con gli incisivi superiori, si morderebbe il labbro inferiore, penetrando nelle proprie stesse carni. Qualche goccia di sangue scivolerebbe giù, verso il suo mento. E' furiosa. Vorrebbe, dunque, entrare all'interno di quella dannata tenda, cercando quel dannatissimo bambino, riprendersi ciò che è suo e tornare all'orfanotrofio. Insomma, lei voleva il manzo dagli occhi glaciali, ma ha avuto solo una serata di me*da. [Chakra on]

Le fiamme divampano attorno a quel corpo, ancora di un riflesso verde. Le persone attorno a quel cerchio compiono soltanto un passo indietro. C'è chi si spaventa e chi invece rimane soltanto sorpreso a guardare quell'essere. Ma rimangono lì, come se fossero obbligati a non spostarsi. Saigo invece sembra davvero paralizzata. Non riesce a muoversi più di tanto e parla a fatica. Vuole capire cosa vuole ancora da lei. Perchè lui è apparso, d'altronde? <Con te non ho ancora finito> sussurra a bassa voce mostrando un ghigno sul suo viso. E poi Sango che si agita urlando a Saigo di farlo sparire. Fosse semplice, sarebbe bello eh? L'unica che prende l'iniziativa è invece Mekura che si fionda dal mago, pronto per prenderlo a cazzotti se non terminasse il gioco. Il mago osserva il movimento di Mekura ma prima che possa far qualcosa, una mano afferra la gola della Hyuga. Il Kami, fermo nella sua posizione rivolto verso Saigo, allarga il braccio sinistro stringendo la donna in quella presa. Sentirai la tua pelle ardere, Mekura. Forse non è stata una buona mossa prendere quella decisione. In lontananza, invece, si potrebbe sentire tante voci come esultare per qualcosa che è appena avvenuto. <Lo show deve continuare, signorina> afferma il mago verso Mekura abbassando nuovamente il suo tono di voce con il viso serio. Ed ecco che ad un tratto cambia completamente la sua espressione, divenendo preoccupato <Ragazza, fai qualcosa!> urla verso Saigo, pronto ad aiutarla in caso correndo al suo fianco. <Cosa facciamo?> dice estrando dalla sua bacchetta un fioretto. Lui è lì, pronto ad aiutarla. Sango, te invece sei soltanto spettatrice interessata? Mekura, te vuoi reagire? A voi la decisione. I ragazzi invece decidono di lasciar perdere Nana e si concentrano su quel gioco. Kamichi sembra non riconoscere l'essere che per dieci anni ha provocato morte e distruzione sulla terra e non rimane spaventato dalla sua vista. Piuttosto rimane lì, a chiedere informazioni su chi sia quel tizio. Il Kami ti guarda e con la mano libera, la destra, proietta verso di te una sfera infuocata, lenta ma letale. Salvati o che qualcuno lo aiuti, per carità! Ryuji invece decide di allontanarsi da quella zona per cercare protezione dalla folla che potrebbe decidere di correre al si salvi chi può. E invece nessuno, corre. Allontanandosi, si accorgerà come nessuno stia correndo lontano da quel luogo. Il muro che cerca lo trova e il suo chakra inizia a scorrere per tutto il suo corpo. Lontano dieci metri da quel cerchio, può vedere la sfera di fuoco andare verso Kamichi e dall'altra parte, osserva qualcuno entrare di soppiatto in quella tenda che in precedenza non vedeva. Nana invece corre fino a raggiungere la tenda. I suoi denti feriscono la sua morbida pelle, arrabbiata per la visione di quell'essere. Entra nella tenda però ed ecco ciò che vedrà. Un ragazzino è intento a mangiar i suoi dolci da quel sacchetto che alla tua vista lascerà cadere e correrà via. C'è qualcosa ancor di più strano però. Un altro ragazzo, ancora più alto di quello di prima, con dei cavi attaccati alla sua mente che sono collegati ad un pc. Intorno a te, Nana, ci sono oggetti di qualunque tipo. Cellulari, portatili, dispositivi di ultima generazione, così come gioielli e.. un elastico malandato. Vedi una botola davanti a te a cui è collegato un condotto che, sottoterra, porta direttamente a quel fuoco. Il ragazzo sembra essere concentrato verso la folla in cui sono presenti anche Saigo, Sango, Mekura e gli altri. Di fianco a lui, c'è un tavolino e sopra uno schermo di piccole dimensioni che trasmette qualcosa. Se notassi bene, ci sarebbe proprio l'immagine di quel Kami e di tutti gli altri intorno a lui. Di cosa si tratta? Hai letteralmente libertà di scelta. Tocca a te risolvere questa serata. E puoi mangiare i dolcetti se vuoi. [Ora: 01.22 | Tempo: 20 minuti per tutti | GO BSS!]

01:35 Sango:
 Di male in peggio dunque, nonostante quella visione l'abbia atterrita, che sia solo l'incubo della giovane sconosciuta? Probabile che sia così, dieci anni ha scorrazzato indisturbato per quelle terre portando morte e distruzione, una reazione normale sebbene il proprio rimprovero non serva a nulla, ma veda una Mekura atta a prender a pugni quell'uomo. Perfino però la sua di forza non sarà nulla in confronto alla stessa mano del dio che l'afferra per il collo. E lo sguardo scivola verso Saigo, incantata in quella posizione, atterrita senza muoversi , impallidita d'innanzi a quell'incubo tornato sulla terra < ANDIAMO DONNA > si, in quel momento proverebbe a raggiungere la ragazza con tutta la sua non agilità, tentando di metterle una mano sulla spalla, la sinistra e con la destra invece proverebbe a darle uno schiaffo forte, ma così forte sulla guancia che le brucerebbe lo stesso palmo e se non fosse andato a buon fine ne darebbe pure un secondo, sempre sullo stesso punto della guancia, ovvio, se tutto ciò fosse avvenuto e sarebbe una bella soddisfazione fisica < NON FARE LA DEBOLE E DATTI DA FARE ANCHE TU > oh bene, insomma sembrano delle galline impazzite dentro un pollaio. Solo a quel punto la scuoterebbe abbastanza, spingendola più indietro senza rendersi conto che forse, e dico forse - non per suggerir nulla - gettarla a terra in malo modo e voltarsi lei stessa verso il mago, se non è utile non vale la pena averla vicino < adesso o ti fermi o mi prendo io la tua vita > un ringhio e lei stessa, donna com'è senza nulla attivo, proverebbe lei stessa a lanciarsi contro il mago, cercando di schivar nel caso lo stesso "ologramma", ma che di tale portata non è . E' fisico < Ti sei divertito abbastanza , togliti quel dannato costume > si, pensa dannatamente che si tratti di quello, e li proverebbe lei stessa a metter le mani al collo del mago. Se solo ci fosse riuscita proverebbe beh, a soffocarlo, si insomma, prima o poi la dovrà smettere, come la sua vita. Dove sono finiti i ninja? Lei che cerca di schiaffeggiar donne, prendere un tipo per la gola, letteralmente, e Mekura che si lancia ma viene afferrata. Hanno davvero perduto tutta la loro essenza? Lo vedremo. [schiaffeggiamento Saigo + tentativo di soffocamento mago - Amen ]

20:28 Saigo:
 La situazione degenera velocemente, l’agitazione è palpabile per tutti e c’è chi crede che urlando basti a cancellare ciò che ha vissuto da bambina, chi pur essendo stato congelato nei momenti peggiori della storia si avvale del diritto di insegnare. Ma viene ignorata per ora, capace di aver a che fare solo con quello stimolo, solo con ciò che la sta paralizzando. Non è nemmeno sicura di potersi dare tutta la colpa, che quel panico sia stato provocato per volere di quel Kami? Insomma può davvero essere certa del contrario? Non sa nulla in merito, nessuna sua certezza ha più fondamento o base c’è solo panico. Lui parla e ciò che le dice la terrorizza ancora di più. Le raggela quel poco di sangue che le era rimasto, la uccide metaforicamente e forse presto anche fisicamente. Un altro battito viene saltato. Il respiro si blocca, si interrompe in quell’istante e poi riprende più affannoso. Intanto Sango decide brillantemente di tirarle uno schiaffo, il punto è che lo sente ma come la donna stessa si accorgerà i suoi muscoli sono così tesi da risultare marmorei, nemmeno volendo riuscirebbe ad assecondare il movimento e girare il capo <idiota> non replica oltre, non guarda oltre. Un gesto di violenza inutile che la fa sentire ancora più debole, ancora più inutile ma soprattutto ancora più arrabbiata. Arrabbiata per quel modo di fare, dal sapore antico quanto inutile. Non sanno cosa siano gli attacchi di panico forse? Così chiusi nella loro ignoranza da non capire come trattare con chi come lei sta elaborando un trauma. La lascia perdere dunque e sfrutta quella rabbia che monta per guardare il Dio. Una cosa ha imparato grazie al suo lavoro: non devi saper fare qualcosa se sei abbastanza bravo nel fingere di saperlo. Ecco cosa scatta nella sua mente, deve semplicemente uscire da lì, non è abbastanza forte da liberarsi da sola, abbastanza potente per contrastare quell’entità ma può fingere di esserlo, di avere il potere e soprattutto il coraggio, eccola quindi fissare il dio, nella realtà ancora incapace di muoversi in grado solo di rallentare il suo battito cardiaco, capace di modificare il volto in modo che quel terrore svanisca, seppur solo apparentemente <invece hai finito> sillaba in modo da essere molto chiara <io non sono un tuo burattino> e con queste parole le mani andrebbero a comporre il sigillo della capra. Mentre parla, mentre cerca di interpretare un personaggio sfrutterebbe la sensazione di quei muscoli doloranti ad ogni movimento per cercare di richiamare a sé le forze fisiche, si concentrerebbe così da andare a radunare nel basso ventre mentre cercherebbe di sfruttare la forza di quella sua paura per radunare le forse psichiche all’interno della sua testa. Se fosse riuscita a creare quelle due sfere ora andrebbe a muoverle così da farle convergere verso la bocca del suo stomaco. Qui ne controllerebbe la. Velocità di rotazione così da riuscire a farle unire l’una all’altra, amalgamandole all’altezza del plesso solare. Richiamerebbe così il chakra, prima mossa per ora mentre sopporta quella vista. Trema, i muscoli non riesce a controllarli ma il tono appare più sicuro. Se lui non vuole ucciderla allora non le resta che interrompere il gioco da sola [richiamo chk]

20:33 Ryuji:
 Stranamente le persone non sembrano scappare alla vista di colui che per dieci anni ha portato caos, morte, distruzione. La cosa lo fa abbastanza accigliare, di come tutti loro rimangano fermi a fissarlo in quel frangente: senza dare nemmeno per scontato la possibilità che egli possa essere davvero tornato. <Tsk> è letteralmente infastidito dalla sua presenza anche se non reale, quella sua solita espressione seria: attenta e sicura di se si trasforma in una smorfia di rabbia e risentimento, visto che ha perso i suoi genitori a causa della guerra iniziata da quel Dio. Stringe i denti, mentre gli occhi celesti si soffermano verso quella figura che pare entrare all'interno di una tenda che nemmeno aveva notato fino a prima di quel momento, notando qualcuno sgattaiolare in maniera - abbastanza sospetta - al suo interno. Cercherebbe dunque di iniziare a muoversi per provare a seguire il suo sospetto per seguirlo e verificare che cosa può esserci all'interno della tenda e capire perchè mentre tutti sono fissati non vi sia preoccupazione. In lui ora non vi è altro che una profonda paura, una paura che cerca di mascherare con odio: rancore, rabbia verso quella figura volendo a tutti i costi arrivare a capire il perchè di questo scherzo che lui reputa realmente di cattivo gusto in un posto simile con centinaia di civili e persone: volenteroso di svelare il mistero e porre fine a quella che spera con tutto il suo cuore che sia una farsa, provando ad entrare nella tenda una volta raggiunta, se....raggiunta. [Ck ON]

20:33 Nana:
 Finalmente riesce ad entrare in quella dannatissima tenda, evitando la confusione della folla che si accalca per uno spettacolo davvero di pessimo gusto. Menomale che, quando ha sentito il mago richiamare da lontano la gente per assistere, lei era troppo impegnata a cercare di acchiappare quello str*nzetto. E lo è tutt'ora. Difatti i suoi occhietti ambrati lo cercano all'interno della stanza. Ed eccolo il fot*utissimo ladruncolo da quattro soldi, mentre mangia I SUOI DOLCETTI. Ma appena la biondina farebbe per avvicinarsi, quello scappa. < GHYAHAHAHAHAHAH PAURAA? > riderebbe divertita, soddisfatta della propria aria inquietante. Si avvicinerebbe, concentrata su quel sacchetto di caramelle. Si chinerebbe per prenderlo, ma, quando alzerebbe lo sguardo, incrocerebbe quello di un tizio ancor più inquietante di lei stessa. Analizzerebbe velocemente la situazione. E' vero, lei è un po' stupida, ma non così tanto quanto vuol fare credere. Se ha passato l'esame genin, ci sarà un motivo. Gli occhietti si muoverebbero verso quei cavi sulla sua testa. Poi verso quel computer, al quale i cavi stessi sono collegati. Poi ancora verso il tavolo e verso quel monitor. Si focalizzerebbe su di esso: propone le immagini dello spettacolo lì fuori. Vi sono poi altri oggetti, appartenenti a chissà qui. E poi, per finire, una botola che sembra essere collegata a ciò che c'è fuori dalla tenda. Persona inquietante, cavi, computer, monitor, oggetti, botola. < MA CHE CAZZ? > ecco, quella sarebbe la sua prima reazione. < BRUTTO BAST*RDO CHE CAZ*O STAI FACENDO?! > urlerebbe, incaz*zata davvero tanto. Perché, proprio quando finalmente la gente è felice della vittoria, quel tipo sembra riproporre l'immagine di quel lurido str*nzo. Avanzerebbe velocemente all'interno della tenda. E si focalizzerebbe su tutto ciò che vi si trova all'interno. Sì, ha preso la propria decisione. I passi la porterebbero davanti al pc. E, caricando all'indietro il braccio destro, vorrebbe spingere la mano chiusa in un pugno verso quell'oggetto. Ci metterebbe tutta la forza che ha in corpo, le verrebbe piuttosto semplice, dato che è incaz*atissima. Il pugno, dunque, vorrebbe distruggere, se ci riuscisse, quel dannatissimo computer al quale sono collegati i cavi del pazzo. < FATTI UNA VITA, STR*NZO > esclamerebbe poi, con il visino inclinato verso sinistra e gli occhi fin troppo spalancati. [Chakra on][2/4 distrugge il computer con la finezza di una psicopatica]

20:42 Mekura:
 Se lo aspettava? si, lei è pessimista di natura, ovviamente. Ma se fosse ottimista sarebbe in un angolo a prendersi il suo tempo per richiamare il chakra lontano dalla folla galoppante e proteggere se stessa. la memoria corre al monaco e se lo immagina li, davanti che le ripete quella frase "dovresti pensare a proteggere te stessa prima degli altri" ed ha ragione su molteplici aspetti perché la gente non sta scappando. <mai una gioia> gorgoglia a gola stretta tra le dita del Dio in persona. Lo sguardo serpeggia verso il mago e le sente quelle parole. Squadra quel tizio come se fosse nel bel mezzo di qualche pensiero cospirativo e visibilmente a disagio: il fatto che ci sia una mano che le stringe il collo non centra nulla no no...ah si, sta iniziando a fare caldo al collo, solo al collo. <Nhhhhhh!!> cercherebbe di ritrarre il collo istintivamente indietro sentendo la mano scaldarsi: Bene Hyuga, ora come ti liberi dalla situazione? Ha qualcosa attorno al collo che sta iniziando a bruciare, non hai abbastanza forza per poterti ritrarre, richiamare il chakra adesso sarebbe improbabile perché, oltre a quello che la sta fisicamente bloccando il mago, in qualche modo è un alleato di questa cosa. Tatto, vista, udito. Se anche fosse una sorta di illusione scaturita dalla tecnica in qualche modo sarebbe comunque troppo forte per lei probabilmente, farsi del male non servirebbe a nulla. La tua unica forza al momento è la tua esperienza. Sango intanto anche lei si metterebbe a combattere e la ragazzina reagire e qualcuno urla e la Hyuga ricorda una insegnamento base: quando sei sotto tortura, quando sei sotto una illusione, se non hai modo di ribattere devi abozzare ti devi concentrare soltanto su te stesso e diventare un peso per chi ti sta facendo male, in questo caso letteralmente. Afferrerebbe con le mani il polso del Dio per non strozzarsi troppo e cercherebbe di non sostenersi poggiandosi contro quel braccio a peso morto in modo da costringere questo, anche se avesse una forza di un toro a comunque avere qualcosa in mezzo che lo potesse sblianciare. [ch off]

Ecco che la situazione sembra precipitare e quel luogo diventa una cozzaglia di reazioni, dalle più strane alle più coerenti. La prima è Sango che decide di rifilare uno schiaffo alla ragazzina pietrificata e, subito dopo, prova a prendere per la gola il mago tentando di strozzarlo. Il signore fissa negli occhi la rossa <Dunque, tu sei dalla sua parte. Ragazzina, ti difendo io da questa impostore!> esclama verso Saigo per spezzare con una manata discendente la presa di Sango [Forza 15] e poi sferrare un calcio ruotato dritto nello stomaco della Ishiba [Velocità 30] che ti fa letteralmente sbalzare indietro di circa 5 metri. Saigo, invece, cerca di superare le prime paure e inizia a mettersi in gioco richiamando in modo corretto il chakra. Rimani lì in attesa, il mago ha un piano per te. Ryuji si instranisce delle persone che non si allontanano da quel posto ma sarebbe soltanto questione di secondi. Poco dopo, infatti uomini e donne in minore percentuale rispetto al totale dei presenti, inizia a scappare urlando <Aiuto! Aiuto!> corrono a più non posso fino all'entrata e superato lo striscione, rallentano la corsa iniziando a ridere e chiacchierare su quel che stava accadendo. Subito dopo, si precipitano a ridosso di un'altra folla che continua ad esultare e intonare cori per qualcuno. Sembrano davvero in un momento concitato. Ryuji segue Nana e finisce per trovarsi all'interno di quella tenda. Questo è ciò che vedrà. Nana colpisce quel computer che finisce a terra causando un botto che cattura l'attenzione dell'altro ragazzo <MA CHE DIAVOLO STAI FACENDO, MATTA!> esclama come se gli avessero appena rovinato il lavoro di una vita. Il pc cade per terra e lo schermo si rompe. Per un attimo, in lontananza, quella folla smette di esultare e inizia a sentirsi un brusio che si fa sempre più grande. Nella tenda, il ragazzo rimane concentrato e si accorge che i cavi non si sono scollegati dal computer e quest'ultimo sembra comunque acceso. Il ragazzo ritorna a concentrarsi, anche se prima crea una copia di se stesso. Da una nuvoletta bianca, fuoriesce un ragazzo dalla media statura. Un ciuffo lungo diviso da una riga in mezzo con un taglio rasato ai lati della testa. Una felpa verde fluo e dei jeans chiari. <E tu chi sei? Non potete stare qui ora!> sembra molto preoccupato della vostra presenza, in effetti. Ryuji e Nana, la copia del ragazzo sembra voler difendere a tutti i costi quel pc e lui stesso. Tu, Ryuji sei appena entrato e sembri non capirci molto. Hai soltanto visto una ragazzina colpire il pc di un ragazzo che nemmeno si era accorto di lei. Chi difenderai? Il ragazzo? O crederai alle parole di Nana? Al di fuori, però, lo show va avanti. Mekura si appende al braccio infiammato di quel Kami e inizia a sentire dolore in ogni parte a contatto con lui. L'essere ti guarda per poi decidere di far indietreggiare il braccio e lanciarti direttamente verso Saigo. Una Hyuga volante si dirige verso di te, Saigo. [Velocità 20] E le voci in lontananza sembrano di nuovo impazzire di gioia. Questo è davvero uno spettacolo degno di tal nome. Il mago, nel frattempo, percorre il perimetro attorno a quel cerchio composto dalle persone. Arrivando dall'altra parte, si avvicina alla tenda mentre continua a fissare Saigo e il Kami. <Il momento è giunto!> sembra urlare verso la ragazzina. <Prepara il tuo attacco finale!> esclama verso lei iniziando a comporre i suoi sigilli per dar fine a questo show. Riuscirà ad essere pronta? <Voi tutti, decidete da che parte stare! Combattete per qualcuno!> Sango, Mekura, sarete pronte a far risplendere i vostri profili sotto le luci dello spettacolo? [Tempo: no limits for now | GO BSS!]

21:55 Sango:
 Richiamo del chakra? Impasto? Giammai adesso che sa di esser debole, preferirebbe perderci i capelli piuttosto che andare a mostrar la sua debolezza, anche se quello schiaffo va a segno. < e allora riprenditi > una cosa che ha imparato? Reagire d'innanzi le paure più sfrenate, non fermarsi al costo di arrancare in avanti pure in ginocchio, sempre muoversi e mai restar ferma < non ci sono più ninja in questo mondo > se uno di essi si fosse anche solo fermato a fissar le proprie paure allora solo la morte avrebbe donato loro pace. Dura e severa, un tempo quell'atteggiamento sarebbe valsa la sua vita, per non parlare del periodo in accademia ad Oto ove per esser ninja avresti potuto sacrificare perfino la tua famiglia. La mascella che s'è indurita nel frattempo in quel tentativo di far smettere quell'uomo nella sua trovata di crear panico, eppure si lancia verso di lui come se volesse uccider lo stesso falso dio. Per colpa sua ha perduto tutto. E invece si becca anche una pedata nello sterno che la farà caracollare indietro per diversi metri, sporcandosi, per rialzarsi quasi immediatamente, lievemente incazzata < io combatto solo per me stessa > egoista? Oh si, è le piace esserlo. Le mani finalmente e controvoglia saliranno a quel plesso solare, li ove andrebbe a mutar le dita in quel sigillo caprino stretto e pronto. Li andrebbe a concentrarsi sul proprio essere, ad immaginarsi le due sfere che la abitano in due punti diversi del proprio corpo. Quella della mente rapportate al proprio intelletto e alla propria arrabbiatura, quella fisica di un corpo che non ne vuol sapere di farsi ri-colpire, due sfere opposte che andrebbe a stimolare se trovate, cercando di trascinarle verso un unico punto, il plesso solare. Una scende, l'altra sale, un movimento simile che convergerebbe li adesso, in un ultimo atto nella quale ruotandole tra loro con impeto riuscirebbero ad unirsi per impastar infine la propria forza. Minima, esigua, una debolezza che sentirebbe nel proprio essere . Non possiede più la forza d'un tempo, non ha nulla alla quale appigliarsi, alcun evocazione le avrebbe risposto in quest'atto , alcun senjutsu la riporterebbe ad una natura di cui sembra aver dimenticato il nesso. Ma il lieve ringhio vi è, sfugge tra le morbide gemelle e mostra i denti . Non riesce ancora a far altro, ad applicarsi per continuar in quella maniera veloce al richiamo di alcun elemento. Inutile. Sembra esser ritornata agli inizi, alle prime volte d'apprendimento ove la paura non vi era ne il desiderio di ritornar ad esser ciò che era. < dannazione > ottimo inizio dunque, no? [1/4 rialzo + 3/4 tentativo impasto chakra]

21:59 Saigo:
 Il suo attacco migliore? Lei non ne ha uno ma ha solo un modo per sfuggire a tutto questo: sottrarsi. Il suo piano non è mai stato attaccare contro qualcuno che reputa più potente ma giocare d’astuzia, se infatti lui non vuole lasciarla andare e che allora sia lei a concludere il gioco. Andrebbe ora a concentrarsi verso i suoni che sente tutt’intorno. Sango non è che una zanzara nelle sue orecchie che davanti alla decisione che sta maturando perde di ogni significato, la fa arrabbiare certamente ma non ha valore al momento. Ha paura, troppa per esporsi, troppa per colpire e prescindere da quello che il finto mago le sta dicendo è la paura a farla muovere, incapace di superare davvero quel trauma lei andrebbe solamente a concentrarsi, cercando di farsi forza semplicemente imitando un personaggio, qualcuno di più potente, più sicuro. Le mani andrebbero velocemente a comporre i sigilli necessari di gallo e tigre mentre si concentrerebbe sui suoni e l’aria circostante. Andrebbe quindi ad immaginarsi davanti al suo volto due piccole aree di vuoto, le svuoterebbe grazie al suo chakra elementare di ogni caratteristica lasciando che sia proprio l’assenza a costituire il pericolo. Si concentrerebbe così da creare quelle due piccole lame. Veloce andrebbe a farsi coraggio con la consapevolezza che comunque vada così sarà finita, forse per sempre. Andrebbe dunque a creare due piccole lame affilate dall’assenza di componenti al suo interno, due aree delimitate dal vento e dai suoni stessi entrambe situate davanti al suo volto. Un solo istante mentre inspira profondamente per trovare il coraggio e poi andrebbe semplicemente a lanciarle. La prima vorrebbe andare a centrare il collo del suo avversario in quel, forse vano, tentativo di recidere l’arteria e lasciarlo morire per una seconda volta, l’altro invece verrebbe direzionato verso sé stessa, nello stesso identico punto. Quello che vuole è togliersi la vita, così da essere sicura che se anche il suo piano dovesse fallire non sarà costretta a sopravvivere oltre <scusa Fuji> mormora mentre finalmente i sentimenti si mostrano, una lacrima che solca il suo volto, solitaria ed amara. In quel momento ha però un attimo di esitazione, colpita ancora dallo stesso panico da qualcosa che è un residuo di attaccamento alla vita, all’ultimo vorrebbe deviare il lancio dell’arma direzionata verso sé stessa, così da colpire la spalla destra, abbassando di conseguenza l’inclinazione della lama ma mancando il suo collo. Troppo debole persino per il suicidio. La lama verso il Kami invece resta direzionata alla sua giugulare, che muoia almeno lui[chk:20/30][2/4 2 armi di vuoto ]

22:05 Ryuji:
 Sente le grida e gli schiamazzi che si aspettava pressochè subito, forse per lo Shock hanno agito in maniera ritardata e meno reattiva dell'Uchiha: cosa che tutto sommato è anche parecchio comprensibile. Entra nella tenda e ha modo di notare una ragazzina, un computer sfracassato e un uomo collegato a dei cavi che impreca e si moltiplica. <...> cerca di esaminare la scena, ma per lui è completamente difficile e impossibile riuscire a capire bene che cosa sta succedendo. Lui studia per diventare un medico ed ha il terrore di sbagliare perchè per sbagliare spesso significa conseguenze devastanti per le vite, in questo momento non si può minimamente sbilanciare nel scegliere da chi schierarsi in una situazone di cui non conosce nulla, di un uomo sospettoso che però cerca di difendersi. Un cinquanta per cento di schierarsi da una parte e fare la cosa giusta, l'altro di schierarsi da un altra e fare la cosa sbagliata. Però c'è anche l'altra opzione, l'altra soluzione: semplice, provare a portare la mano destra al telefono e comporre il numero della "Pula" dei Shinsegumi, molto rapidamente facendo attenzione a non sbagliare dal nervosismo e dalla pressione così da avvisarli il prima possibile. Qual'ora infatti questi rispondessero provvederebbe ad avvisarli di tutto ciò che sa, che durante la festa in questa zona qualcuno ha replicato l'immagine di Dio e la gente è a metà tra il terrorizzata e la gioia, non riuscendo a discendere le cose: che vi è una ragazzina che sta attaccando un uomo misterioso attaccato a dei macchinari. Questa per lui è l'opzione più logica e razionale da fare in questo momento. {Chakra On}

22:07 Mekura:
 Le sfugge un urlo di dolore acuto appena va a toccare anche con le mani il braccio, le fa male ovunque lo tocchi: sta bruciando ma è il suo massimo al momento farsi del male e costringere, mosso a pietà probabilmente, di liberarla lanciandola in volo verso l'altra ragazzina. Mekura urla per la sorpresa e per il dolore residuo di quello che ha subito sotto quella presa. Stringerebbe i danti mentre vedrebbe il dio diventare sempre più piccolo e lontano, così il suo braccio, così il dolore. Porterebbe in volo le mani al livello dello sterno cercando di comporre il sigillo della capra. Non si aspetta di essere salvata da nessuno e questo momento potrebbe significare ridurre il dolore della caduta e allo stesso tempo avere qualcosa per avere una maggiore mobilità e difendersi. Perciò cercherebbe di fare affidamento alla sua concentrazione e raccogliendo quelle energie fisiche e psichiche le fonderebbe al livello della bocca dello stomaco. e se fosse riuscita a richiamare quelle energie correttamente a questo punto rilascerebbe tale energia all'interno degli tsuba del corpo andando a toccare con questo tutti i 361. Mekura a questo punto manterrebbe in circolo il chakra e ne prenderebbe il controllo il modo che sia sempre mobile all'interno del suo corpo . Se fosse riuscita in questo, a prescindere dalle azioni sue e di chi è attorno a lei, in ogni caso sarebbe pronta a reagire per il futuro prossimo, sempre che ci sia si intend, non sa davvero che pensare: agisce, si muove, come se quello fosse il passato, con il disagio di non essere più la Mekura del passato. [turno intero richiamo chakra][30/30 ch tot]

22:22 Kamichi:
  [Strada Principale] Qualcosa pare andare storto in questa notte a Kagegakure, quel mago, quella persona misteriosa, quell' individuo assai strano ha lasciato letteralmente spawnare dal nulla una creatura dalle sembianze inumane, di cui tutti i presenti, sembrano avere grosso timore. Qualche domanda di troppo, uno sguardo ed una flebile mano dell'inumano kami che si muove per scagliare una vera e propria palla di fuoco nei confronti del nostro giovane eroe, una palla di fuoco distante 20 metri, che viaggia veloce, a lederlo al centro del suo corpo, volendolo investire con quella sua potenza devastante. <OH MERDA!> S'avvede della creazione della sfera, iniziando in pochi attimi a stipulare in quella sua mente, una strategia valida alla riuscita di una difesa. Non c'è molto da fare, non può respingerla, non può controbattere e non può difendersi con nessun mezzo a sua disposizione. Ha il chakra spento, questo rende il tutto ancora più particolare, il che vuol dire che tutto ciò che può fare ora è un vero "salto della fede". Le gambe paiono indurirsi come macigni assimilando l'energia cinetica prodotta dal marmorizzarsi dei muscoli, le ginocchia puntano celeri la sfera in avvicinamento, leggermente flesse, lasciando il busto spostato col suo baricentro in avanti per rendere eventuali movimento quanto più equilibrati possibili. La testa punta fissa quella sfera in avvicinamento, senza distaccarne mai lo sguardo, in modo da avere sempre informazioni reali sull'avvicinarsi della minaccia. Le braccia sono staccate al corpo sino ai gomiti, per poi lasciarsi semi flesse coi pugni indirizzati verso il kami umanoide lì presente. Una preparazione muscolare che dovrebbe indi comporsi da attimi istantanei, mentre quelle leve iniziano a richiamare la vera mossa del ragazzo: Lascia che la totalità del peso corporeo vada ad essere caricato su ambedue le gambe, che a loro volta si piegano sotto il crescente peso, richiamando la figura del ninja scendere in un rapido piegamento discensionale. Le braccia si muovo di poco verso il petto, alzandosi in posizione di guardia, come fosse un pugile, con ambo gli avambracci a difesa della testa e della parte alta del petto, mentre lo sguardo viene lasciato libero di scrutare e studiare ancora la situazione dall'apertura naturale tra le braccia. <ORA!> palese appare il richiamo in toto dei muscoli dell'intero corpo, braccia, gambe, busto e via dicendo, una sinfonia muscolare chiamata a coadiuvare per quel semplice salto che vorrebbe effettuare verso le sue ore [9], ovvero verso il mancino lato, lasciando che l'intero movimento parti da un semplice ma altrettanto rapido distacco da terra. Dovrebbe essere fulmineo, ed anche sonoro, un [Fium] prodotto dal repentino spostamento d'aria prodotto dal rilascio della contrazione muscolare, di quell'energia mortifera accumulata per questi piccoli istanti all'interno di quelle gambe, di quel corpo così tanto contratto. Un unico distacco, un unico movimento verso sinistra, non in altezza quanto in lunghezza e rapidità, non per arrivare in alto, ma arrivare a spostarsi da quella sfera il più velocemente possibile, richiamando agli occhi dei presenti, una movenza assai basilare quale quella di una schivata laterale, o più semplicemente un balzo con guardia alzata, che dovrebbe terminare in maniera alquanto scapestrata in un atterraggio non collaudato, non pianificato considerando la paura e l'adrenalina che gli scorre nel sangue. Non sta pensando, sta agendo, non sta dando ipotesi o soluzioni, sta sopravvivendo, e di certo, non ha tempo per pensare a come gettarsi con efficienza a terra... l'importante e lanciarsi via da quella sfera. [Chakra Off] [2/4 caricamento muscolare + Schivata] [2/4 restanti vuoti per il lancio]

22:26 Nana:
 AAAAAAAA il dannato pc cade a terra, lo schermo si rompe, ma nulla sembra cambiare. Il tizio pazzo sembra indispettito, ma nulla di più accade per il momento. All'interno della tenda entra un tizio a lei sconosciuto. Ed in quel momento l'uomo con i cavi al cervello si moltiplica. < Merda > un sospiro, uno sbuffo. Non sopporta quella situazione, vorrebbe girare i tacchi ed andarsene, ma in realtà è troppo furiosa per farlo. < Hai sbagliato persona contro cui fare il prepotente, caro il mio drogato > lo chiama drogato, perché sì, insomma, ha dei cavi collegati al cervello. Ed una persona così mica può essere normale. L'espressione si farebbe corrucciata, poi arrabbiata nel vedere come Ryuji chiami felicemente e tranquillamente qualcuno con il proprio cellulare. < OH MA INSOMMA, STAI SCHERZANDO, SPERO > urlerebbe contro di lui, in uno sfogo del tutto personale. Vorrebbe picchiare tutti. Analizzerebbe ancora la situazione. Un drogato, la sua copia ed un ragazzo tonto. BENE MA NON BENISSIMO. < OH F*NCULO > e, con quelle ultime parole, farebbe qualcosa. Contando sul proprio elemento del Chakra, il Suiton, lo convoglierebbe all'interno dello stomaco. Qui comincerebbe a farlo ruotare vertiginosamente, impastandolo con il proprio Chakra, per dargli più forza. Spingerebbe l'elemento lungo l'esofago, per poi portarlo alla bocca. Una cosa alquanto disgustosa, ma deve farlo, visto che nessuno si muove. Dalle labbra di lei verrebbero fuori due piccole sfere d'acqua, che, subito, cercherebbe di modellare a proprio piacimento. Vorrebbe creare due piccolissimi uccelli, dalle ali piccole e veloci e con delle piccolissime proboscidi appuntite al posto del becco. Due colibrì. Essi verrebbero scagliati a grandissima velocità verso il drogato e la sua copia. Vorrebbe colpire la copia allo stomaco ed il drogato alla testa, così da bloccare quel collegamento con i cavi al computer. O, almeno, spera di stordirlo abbastanza. Se il collegamento non fosse stato interrotto, la biondina si avvicinerebbe al drogato. A quel punto, se le fosse permesso, vorrebbe strappare con forza quei cavi dalla sua testa, anche a costo di ucciderlo. Non le importa minimante di quella vita inutile. [Chakra 22/30][2/4 colibrì - 1/4 spostamento - 1/4 toglie i cavi]

Siamo giunto all'atto finale! Sango viene lanciata di 5 metri rotolando sul terreno. Si alza, pronta a mettere in gioco se stessa ora. Il suo richiamo del chakra è perfetto e sente adesso l'energia percorrere tutto il suo corpo. Saigo invece sembra decisa a prendersi la scena. Nonostante il timore, nonostante il panico causato dal Kami, la ragazza decide di provare ad ascoltare le parole del mago ed attaccare quel mostro di fuoco. Cerchiamo di capire prima cosa accade attorno. Mekura riesce a tirarsi su dopo quel lancio e attiva anche lei il suo chakra, in modo ottimale. Entrambe le donne sono pronte ad utilizzare le loro abilità ninja, forse è un po' troppo tardi. Forse il loro potrebbe essere un altro fallimento. Non sarebbe un buon inizio, dopo dieci anni passati ad essere letteralmente di ghiaccio. Kamichi invece tenta di schivare quella sfera di fuoco ma la sua velocità è troppo lenta per poterlo fare. Il chakra non circola nei suoi tsubo e le sue capacità fisiche sono nettamente inferiori a quel che lui si aspetta. Quel salto risulta dunque troppo lento e finisce per essere colpito prima di balzare via. Il suo corpo viene ustionato e sbalzato via, finendo addosso alla folla e rompendo quel cerchio perfetto che si era creato. Sempre in lontananza, quella folla sembra davvero in visibilio adesso come se stessero ricevendo tutto quello di cui hanno bisogno. Nella tenda, intanto, sembra succedere un delirio. Ryuji, preso dal panico di compiere la scelta sbagliata, decide di metter mano al suo telefono e chiamare la Shinsengumi. Oltre al fatto che in realtà non esiste un numero generico per una loro chiamata, il suo telefono sembra non connettere in maniera buona a causa di alcune onde elettromagnetiche che interferiscono con il suo dispositivo. Dunque, non riesce a rendersi utile. Nana, invece, sembra avercela a morte con quel povero ragazzo che vorrebbe soltanto terminare quel che sta facendo e magari andare a casa a riposare dopo una lunga giornata. I due colibrì di Nana partono in direzione del pc e del ragazzo ma quella copia creata riesce perfettamente a difendere entrambi gli obiettivi. I sigilli formati creano un muro davanti alla copia che bloccano sia il volo degli uccelli che il tentativo di Nana di metter mano nuovamente ai cavi. <Non toccarli ti ho detto! Ho quasi finito e ti spiegherò tutto!> cerca di farle capire di non mettersi in mezzo ma la voce del mago cattura la sua attenzione lasciando perdere sia Nana che Ryuji. <Oh cavolo.. ci siamo, ci siamo..> sussurra tra se e se il ragazzo, pronto per il gran finale. La copia sgretola quel muro e lancia due fulmini di un colore viola scintillante in direzione di Nana e Ryuji, pronto ad elettrizzarli per interrompere ogni loro tentativo di manomissione. [Velocità Fulmini 15] Il mago compie i suoi sigilli mentre osserva Saigo creare quelle due lame di vento. <ORA RAGAZZA!> dice mentre lancia delle scheggie di vetro verso di lei che trasformano la lama diretta al Kami in un vento argenteo. Nello stesso momento, una palla di fuoco viene lanciata verso il Kami da parte del mago insieme ad una polvere rossa che rende quella sfera infuocata di un colore verde fiammeggiante. Il Kami allarga i palmi della mano creando una sfera di chakra intorno a se in cui quelle lame argento e quel fuoco verde provano a penetrare. <Serve più forza! DATECI UNA MANO, VOI!> urla a Sango e Mekura cercando il loro aiuto. La gente in cerchio intorno a loro sembra incitare ora quei personaggi. <Non mollate!> esclamano in molti <Siamo con voi!> altri urlano attorno a loro. La folla in lontananza sembra essere ora in trepidazione, un silenzio assordante che sembra creare molta suspence. Saigo finisce in ginocchio però, con la sua spalla ferita a causa del danno infertosi da sola. [-20 PV] La sua spalla non è in grado più di muoversi. Il mago, mentre mantiene la sua fiamma verde che esce dalle mani attiva verso quel Kami, la guarda cercando il suo sguardo <Non mollare ora, ragazza. Tu puoi cambiare il tuo destino..> un cenno di testa, prima di voltarsi verso l'essere e dare sfogo a tutte le sue energie. <ADESSOOO!> esclama aumentando l'afflusso di chakra. Saigo, Sango, Mekura, Kamichi. Ora tocca a voi. Siate i nuovi protagonisti di questa storia. Nana e Ryuji, dietro le quinte, cosa combinate voi? Questa sembrano essere gli ultimi secondi. [Tempo: 30 minuti | Ore: 23.02 | GO BSS!]

23:16 Sango:
 Che macello che sta accadendo, finita in un qualche teatrino mosso per divertir la gente? Probabilmente si, un pensiero che sfiora la mente e che non le piace per nulla, esser trattata come un piccolo burattino per il piacere di altri. Ma poco importa quando il proprio chakra verrà richiamato, perfetto si, ma debole. Cosa le importa adesso di dover aiutare quell'uomo, combattere insieme contro un fantoccio qualunque? Nulla in realtà, se non il desiderio di poterlo mettere a terra, morente possibilmente. Non è cambiata di una virgola in dieci anni . Le mani che si sposteranno di nuovo al plesso solare, le gambe tenute larghe e coi piedi piantati bene a terra. Va alla ricerca interiore di quell'elemento, quello che ha trovato e che non l'ha mai abbandonata, forse per averlo utilizzato così tanto durante la fine della sua "prima" vita. Andrebbe a riprender il controllo sul fuuton, elemento di vento che getterebbe nel proprio chakra per modificarne l'essenza stessa. Le mani pronte adesso a formar quei sigilli, lepre cavallo cinghiale e serpente, e poter concentrare adesso tutto il proprio chakra nel proprio corpo, una pellicola si creerebbe intorno a se, la sentirebbe vibrare sullo stesso corpo e accumularsi, renderla più forte percependo il proprio elemento. Accumulandola per quel che serve fino a sentire di aver raggiunto il massimo del proprio - attuale - potenziale. Li in quel momento proverebbe a farla uscire dai propri tsubo, gli stessi che emanerebbero quell'onda d'urto intorno a se, tutto pur di colpire quello strano falso , falso, dio che s'è palesato d'innanzi. Una copia mal riuscita per chiunque l'abbia combattuto davvero, eppure una copia contro cui sfogare almeno una parte del proprio odio. Un onda che vorrebbe indirizzare direttamente ad esso, senza scostarsi dal proprio fare, senza necessità nemmeno di spostarsi, cosa importa di una ragazzina piangente e ferita? Di una palla di fuoco ambulante? Nulla, solo di se stessa e del proprio orgoglio, ferito senza alcun dubbio [ 2/4 tentativo onda d'urto][ 20/30]

23:18 Saigo:
 Il suo attacco migliore? Lei non ne ha uno ma ha solo un modo per sfuggire a tutto questo: sottrarsi. Il suo piano non è mai stato attaccare contro qualcuno che reputa più potente ma giocare d’astuzia, se infatti lui Ha fallito, non è nemmeno stata in grado di uccidersi e adesso il suo braccio destro è praticamente fuori uso, Stringe id enti per il dolore e chiude le palpebre, cosa fare? Non sa a che altro ricorrere se non all’arte che più l’attare, giocare con la mente altrui. Quello che va a fare ora è semplicemente fidarsi di quello sconosciuto, può ucciderlo? Non crede ma tanto vale provarci no? Ormai è chiaro che non si tratti nemmeno di una semplice illusione quella che si trova ad affrontare o quel suo tentativo di suicidio l’avrebbe comunque portata ad uscirne. Mostrare il suo potere potrebbe essere l’unico vantaggio tattico che ha, convincerlo di essere in un’illusione per poi incastrarlo realmente. Ma nulla è abbastanza e non ha davvero armi. Può solo affidarsi agli sconosciuti che ha intorno, sperare che coloro che la stanno incitando a superare quella paura siano abbastanza forti per sopperire ciò che a lei manca ancora. Si concentrerebbe verso il suo flusso di chakra così da direzionarlo verso la figura del dio, cercherebbe di lasciare che lo raggiunga, si instilli nella sua mente così da potergli mostrare il mondo che preferisce. Ciò che quindi vorrebbe mostrare è semplicemente il mondo attuale con una piccola differenza. La figura di Sango muoverebbe molto più velocemente, salterebbe poi per andare a tirargli un calcio di tallone pieno sulla testa. Farebbe attenzione ai movimenti: inizialmente la mostrerebbe in corsa e poi la farebbe sparire, come in un flash per riapparire successivamente in alto, sopra alla sua testa, con la gamba destra testa, in un moto discendente per sferrare quel potentissimo colpo. Non contenta utilizzerebbe le sue conoscenze per far fare qualcosa anche a lei. Imitando dei sigilli più o meno conosciuti mostrerebbe al Kami le sue mani muoversi, andare a formare il sigillo del cavallo e poi della scimmia ed infine un soffio in sua direzione, un soffio infuocato che vorrebbe portare con sé e andare a creare una grossa palla di fuoco. Imita quello che ha visto pur non conoscendo davvero la tecnica. Utilizzerebbe il senso del tatto in aggiunta a quello della vista per fargli percepire il calore man mano che quella palla di fuoco si avvicina. Il Mago alle sue spalle invece apparirebbe come immobile, fiaccato e stanco incapace di tirare altri attacchi. Cercherebbe di controllare più dettagli possibili della realtà così da farlo cadere nell’inganno. Persino la ferita alla sua spalla verrebbe mostrata, sul suo volto, in quell’illusione, creerebbe smorfie di dolore mentre si muove per creare i sigilli. Un delicato e complesso castello che crea appositamente per incastrarlo e permettere agli altri di agire lì dove lei non è arrivata.[chk:13/30][3/4 illusione a 2 sensi: Vista e Tatto ]

23:26 Ryuji:
 <E allora spiega anzichè gridare> specifica in direzione della Kokketsu all'interno della tenda, seppur il suo tentativo di entrare in contatto con la Shinsegumi fallisce principalmente a causa della mancata linea <Dannazione...> commenta infastidito, rialzando ora lo sguardo per guardare meglio l'intera situazione che ha di fronte a lui: di nana e al contempo la figura dell'uomo. Tuttavia è nel momento in cui quei fulmini partono per cercare di colpirlo che lui in maniera automatica cercherebbe di muoversi e spostarsi: provando a flettere le proprie gambe e abbassando il proprio baricentro assieme al busto tenterebbe dunque di distenderle per applicare una forza opposta verso il terreno e cercare di spostarsi verso la propria destra: sollevando le braccia e il busto in un salto che andrebbe di circa 1 o mezzo metro -dipendentemente da quanto è grande la tenda, se c'è spazio un metro - così da cercare di levarsi il più velocemente possibile dalla traiettoria del fulmine spostando anche il proprio braccio sinsitro verso destra per evitare di essere colpito anche solo di striscio: provando a muoversi alla sua massima velocità per scansarsi e prestare attenzione, successivamente al movimento a dove mettere i piedi <Brutto stronzo!> se prima aveva un indecisione, ora non cel'ha più! Di certo non può pensare di proteggere e difendere chi lo attacca senza un motivo, provando dunque ad avvicinarsi a tutto ciò di elettronico che trova provando a seguire l'esempio della ragazzina che era qui prima di lui. Rapidamente e correndo cercherebbe di allungare le mani sui vari cavi elettronici che trova in giro, ognuno, provando a tirare con la sua forza per poterli distaccare dai dispositivi ai quali elli sono collegati nella speranza di riuscire a fare qualcosa. Non ha idea nemmeno di che cosa sta facendo, ma con quell'illusione ottica del Dio che porta caos e disagi cerca di seguire per lo più il proprio intuito in questo momento. Gli viene difficile, molto difficile: l'espressione resta arrabbiata, stringe i denti: sofferente per anche solo il ricordo del Dio ma anche perchè sta agendo per lo più senza avere bene chiara la situazione: cosa che detesta. Gli piace avere il controllo della situazione, sapere che cosa fare. Ma qui non cel'ha e la cosa è deleteria per la sua mente, deve decidere in fretta e senza certezze il che non è per niente da lui. [Ck On][1/4 Schivata][3/4 manomissione macchinari]

23:35 Nana:
 I colibrì, dunque, verrebbero scagliati. Ma le cose non vanno come sarebbero dovute andare. Perché la copia crea un muro, bloccando i suoi due colibrì. Tattica fallita. Grandioso. Vorrà dire che proverà qualcos'altro. < MA VAI A CAGARE > urlerebbe contro il drogato. Ma non finisce lì. Perché quella copia del cavolo decide intelligentemente di lanciarle contro un fulmine. < OH PER TUTTI I KAMI, VUOI TOGLIERTI DALLE PALLE? > urlerebbe alla copia, furiosa. I suoi occhietti ambrati sembrerebbero quasi infuocati. Ecco, dunque che, facendo leva sul piede destro, il sinistro si sposterebbe. Vorrebbe muoversi verso il drogato, così da evitare il fulmine e avvicinarsi, contemporaneamente, al tizio. Si fermerebbe, poi per qualche attimo. Pensa. Pensa. < Oh basta, mi arrendo f*nculo tutto, f*nculo questa sceneggiata > le braccia si incrocerebbero davanti al petto, il musetto si piegherebbe in un broncio. < Su, finite sto spettacolino, che ho sonno e voglio andare a casa > esclamerebbe verso la copia e verso il drogato, facendo uno sbadiglio. A quel punto, se la schivata l'avesse portata effettivamente a spostarsi verso il tizio, si troverebbe alla sua destra. < Velocemente, grazie > ciò che la copia e il drogato non sanno, però, è che quella è una sceneggiata. Perché è stanca e vuole davvero andare a casa, quindi deve essere lei stessa a dare una fine a quello spettacolino del caz*o. Mentre, dunque, il drogato sarebbe impegnato nelle sue cose da pazzo, la biondina congiungerebbe le mani, formando i seguenti sigilli: Drago, Bue, Tigre. Dopodiché, avvicinerebbe la mancina al corpo del drogato, senza toccarlo, in realtà, non vuole che quello scopra cosa lei stia facendo. Nella sua testa, infatti, immaginerebbe una grande bolla d'acqua, che potrebbe contenere l'intero corpo del drogato. < Su, su > continuerebbe, nel frattempo, la propria sceneggiata. E si concentrerebbe sul proprio elemento, sul Suiton, concentrandolo negli tsubo della mancina. Se tutto ciò fosse andato a buon fine, vorrebbe creare quell'enorme bolla d'acqua poco prima immaginata, per imprigionare completamente il drogato e farlo, se possibile, annegare felicemente. < SHINE GHYAHAHAHAHAAHH > che, letteralmente, vuol dire 'muori', seguito da una risata isterica. [Chakra 19/30][1/4 schivata - 3/4 prigione acquatica]

23:35 Kamichi:
  [Strada Principale] Il colpo lo prende in pieno, quel suo corpicino privo di chakra attivo non è abbastanza forte per permettersi di gestire tutto quel potere sgargiante, tutta quella velocità e tutto quel calore. Un solo [Pam] seguito da un tonfo secco del corpo del nostro biondo caduto al suolo, riverso quasi inerme dopo l'offensiva subita, che fortunatamente non gli ha causato grossi danni fisici. <cazzo,Cazzo,CAZZO,CAZZO!> Rotola dal panico a terra, un primo momento di follia, un primo momento di pura follia e paura, dove inconsciamente crede di essere a fuoco, di essere ricoperto dalle lunghe e calde lingue di fuoco, e permeato dal calore costante e straziante dell'inferno sulla terra <VADO A FUOCO VADO A FUOCO!> Ha le mani al volto, che chiudono la faccia mentre questa viene totalmente stretta con forza dai palmi e dalle dita del tribale stesso, in preda ad attimi di terrore totale. Il corpo rotola un pò a destra ed un pò a sinistra, in mezze rotolate atte a spegnere le fiamme che crede di avere sul corpo, fiamme che noi sappiamo non esserci, ma che nella sua testa, nella sua realtà appena vissuta, colpito da una palla di fuoco in pieno, esistono e come. Qualcosa però sembra calmarlo, forse l'urto con qualcosa lì vicino, forse qualche attimo di ambientazione razionale della sua coscienza, o forse la pura e semplice fortuna, ma fatto sta che qualcosa lo zittisce di colpo, e lo immobilizza di colpo, in un attimo singolo di dubbiosa perplessità. <Ma... ma...> respira affannosamente, in maniera concitata, del tutto fuori tempo, del tutto preda degli istinti animali [ANF-ANF-ANF] si guarda le mani, aperte davanti ai suoi occhi, mentre resta immobile e steso al suolo della strada principale, quasi col corpo tremolante dalla paura. <S..sono salvo?> prende fiato <Dove s..ssono le f..fiamme?> respira, ancora affannosamente, mentre cerca di darsi una spiegazione logica al tutto, visto che si sente bruciare ma in effetti, sul suo corpo, non c'è nulla, se non qualche superficiale acciacco dato più dal colpo che dal fuoco stesso. <Sono ancora vivo, non sto bruciando> contempla se stesso, osservando quel suo corpo integro, senza danni, senza fiamme, senza parti bruciate, ma del tutto intatto a quella sfera di fuoco velocissima. Cerca di alzarsi, con tanta calma, sente un frastuono, del baccano, sente delle urla, degli schiamazzi e dei movimenti di gruppo assordanti, come se tutti stessero partecipando a qualcosa di... unico, ma cosa? <Ma che diavolo sta succedendo qui...> vien lasciata la man dritta cadere al suolo, mentre le ginocchi fanno d'appoggio al suolo della strada, a far si che quel corpo possa ergersi di nuovo in quella sua posizione allungata, slanciata verso l'empireo notturno. Sento una voce più forte, una voce più alta rispetto alle altre, sente un discorso ma nulla di troppo comprensibile, se non utile a farlo girare verso quella voce unica in quel ronzare e vociare di entità miste. Un unica parola, un unica esclamazione, quell' "ADESSO" portato avanti a squarcia gola, che verrebbe seguito dal nostro biondo sull'attenti, osservando cosa succederà con estrema attenzione, non volendosi perdere nulla di quello che sta per succedere, soprattutto per uscirne vivo anche questa volta. <Cosa cavolo sta succedendo ora...> povero, non sa davvero cosa aspettarsi.

23:43 Mekura:
 Insomma, ce l'ha fatta e c'è un bel disastro. In realtà non ci sta capendo più di tanto: metà parte del suo cervello semplicemente sta alzando le spalle e sta ignorando la cosa rimanendo sul basilare e l'altra sta guardando l'universo senza capirlo, rimanendo bloccata come un criceto quando si incanta. L'unica cosa che sente è quella richiesta il che confonde ulteriormente Mekura che volge lo sguardo verso Saigo e quel "kami". Non ha senso, nulla ha senso ma non importa adesso. Guarda verso Sango, una breve occhiata ed a quel punto agirebbe con una tecnica sicura e lontana: ha l'impressione che in qualche modo se lo toccasse con qualsiasi attacco taijutsu si farebbe solo male come prima. quindi spostandosi in modo da trovarsi in un punto sicuro dove poter colpire il Kami e evitare quanto più possibile di fare male al prossimo si preparerebbe, portando le mani allo sterno comporrebbe i sigilli della lepre, del cavallo, del cinghiale e del serpente cercando di alterare il chakra all'interno del corpo che sta raccogliendo attraverso la tecnica con la sua alterazione naturale del chakra. Lo convoglierebbe verso i punti di fuga e lo farebbe uscire all'esterno cercando di generare attorlo a lei un'uonda d'urto che cercherebbe di spingere fuori immediatamente dopo l'attacco di Sango in modo da potenziare le tecniche a vicenda mirando verso il Kami e in un certo senso impedirgli di difendersi almeno da uno degli attacchi che gli verrebbero lanciati contro. [1/4 movimento + 2/4 tentativo onda d'urto] [24/30 ch tot]

Ecco a voi il finale! Sango decide di dar manforte a quell'attacco e usa un'onda d'urto per rompere quella difesa creata dal Kami. Lo stesso fa Mekura creando un'altra onda che si unisce alla prima. Due onde che coinvolgono quella lama di chakra creata in precedenza prendendo un color d'argento. Quei venti vengono coinvolti dalle fiamme verdi e finiscono per diventare un tornado gigante, di un colore verde con scintille argentee. Kamichi finisce per terra e ringrazia di non essere bruciato completamente. Si ferma ad osservare gli altri e decide di non provare ad aiutare quelle ragazze. Saigo cerca di utilizzare la sua abilità nel genjutsu provando a far immaginare al Dio Sango che lo colpisce e la stessa ragazza che utilizza una Palla di Fuoco. Il ragazzo nella tenda sembra esser indispettito da questo momento, come se gli toccasse fare gli straordinari. <E va bene..> sussurra ancora tra di lui. L'immagine di Sango compare in quella scena riuscendo a cimentarsi tra i vortici infuocati e colpendo con sforza quella sfera di difesa del Kami creando una crepa su di essa. La palla di fuoco invece dona una maggiore portata a quella tempesta verde. <ORA!> esclama il mago e ad un tratto, boooooooom! Un'esplosione che genera un'onda d'urto che spazza tutti i presenti di almeno 3 metri indietro. Finite tutti per terra, rotolando chi da una parte e chi dall'altra. Quel cerchio umano viene completamente spezzato e dal centro di quel luogo rimane solo polvere di chakra verde che cade dal cielo finendo sulla strada. <Eeeee.. fine!> direbbe il mago ponendo una conclusione a tutto il gioco. In tenda, nel frattempo, Nana ingloba il ragazzo ormai sfinito nella sua prigione acquatica. La copia svanisce per la stanchezza eccessiva del ragazzo e dentro quel globo d'acqua perde i sensi in pochi secondi. Così, tutto svanisce ai loro occhi. Vi ritrovate tutti per terra. La gente si rialza iniziando ad applaudire quel mago che invece è già in piedi, come se nulla fosse. <Complimenti a tutti! Complimenti!> continua a dire il mago alla gente che si trova intorno a lui. In lontananza, dietro di voi potete osservare come quella folla ormai sia giunta quasi fino a voi e guardando tutti in un'unica direzione: verso uno schermo gigante. Se riusciste a guardare quello schermo, ci sarebbero le immagini che avete appena vissuto. Tutti impazziscono dalla felicità per ciò che hanno appena visto. Chi si abbraccia, chi incredulo porta le mani tra i capelli. <Questa è stata la puntata con più successo di tutta la nostra storia! E voi.. voi siete stati incredibili!> il mago si congratula anche con tutti voi, Saigo, Sango, Mekura, Kamichi. Lo schermo gigante mostra il titolo di cui avete appena fatto parte: 'Non sapevo di essere in un incubo', serie tv famosissima che utilizza gli incubi di una persona per creare episodi avvincenti. Insomma, voi siete stati in tv per tutto questo tempo. Siete diventati attori per una sera. I replay dell'episodio continuano ad esser mostrati, anche se ad un certo punto spariscono, lasciando lo schermo nero e in quel momento parte la sigla della serie tv. Il problema? Ryuji stacca tutti i cavi togliendo il collegamento dalla mente del ragazzo nella tenda ai monitor di tutta la via. Insomma, quel ragazzo stava solo lavorando dopo tutto. Ora alzatevi in piedi e tornate a godervi quella festa. Nella via, potrete sentire parlare anche delle vostra geste in quell'episodio che sta diventando davvero virale. Si parla di ragazze intraprendenti, di un ragazzo colpito in pieno da una sfera di fuoco e di quell'esplosione gigantesca. Cosa dire.. Siete diventati famosi per questa sera. Il mago ringrazia tutti per poi tornare all'interno della tenda. <MA CHE DIAVOLO.. FIGLIOLO!> osserva il suo ragazzo dentro quella sfera d'acqua con Nana accanto. <Voi due, sparite da qui!> prova ad inseguire Nana sperando che tolga quella presa da suo figlio. Nana e Ryuji, sembra un buon momento per andare via e magari acchiappare qualche dispositivo o gioiello rubato da loro in precedenza. Così termina qui il gioco di stasera mentre la strada della festa non si ferma continuando a dar luce e spettacolo per tutta la notte. Buon divertimento a tutti. Per noi, questa è la fine. Alla prossima puntata! [End for Quest]

00:21 Sango:
 La tecnica va, lenta e debole, insieme a quelle di tutte le altre, pare che le donne questa notte si sian fatte notare di più, chissà perchè, intelligenza superiore? Probabile, eppure un attacco che giunge al falso dio combinato, meglio di nulla, se non quella bolla che scoppierà sbalzandola di nuovo indietro per finire a rotolare a terra come un piccolo kebab che si impana di terra e pietre. Non un bel vedere se contiamo anche la veste sopraffina che si strugge, un ultimo atto, un ultimo movimento verso l'alto e si riporterebbe in piedi, completamente sana e senza graffi seri , meglio di nulla insomma considerando la propria attuale condizione di disadattata pura. Uno schermo le donerà la visione di ciò che è appena accaduto, qualcosa che si illumina ripetendo ciò che è accaduto da un punto di vista diverso dal proprio e da quello di altri, come se avessero preso l'azione e messa li dentro - il funzionamento ancora le sfugge anche nella sua attuale ricerca di comprensione - ma capisce di esser stata messa dentro uno spettacolino per il divertimento degli altri, sotto gli occhi di tutti. Un ultimo sguardo a quel mago, a quel fasullo prima di sistemarsi le vesti pulendole dallo sporco e voltandosi verso la Hyuga stessa la voce tuonerà grave < verrò a trovarti a Konoha > una promessa o una minaccia? Non lo saprebbe dire, la voce rimane tagliente e graffiante per via del fastidio, ma vuol sapere come abbia fatto l'altra ad esser li , e se anche il suo potere si sia abbassato notevolmente come il proprio. Un ultimo cenno prima di girare i tacchi e tornar per la propria strada lontano da li, probabilmente rifugiandosi tra le braccia di un'altra città. Successo, fama, potere, sembra che tutto sia cambiato adesso rispetto ad un tempo, e con questo lugubre pensiero sfilerà via senza dir alcuna parola. [end]

00:23 Nana:
 Ah, ora sì che può rilassarsi. Finalmente ha ottenuto ciò che voleva: fermare quel drogato. Ma a quanto pare, tutta la fatica di quella sera, è stata davvero, davvero, inutile. Si trattava solo di una dannatissima serie tv. Una fot*tutissima serie tv. E il poveretto, intrappolato all'interno della prigione acquatica, sviene. Così, ritirerebbe la manina, facendo spallucce, proprio nel momento in cui il mago rientrerebbe all'interno della tenda. E lei, con tutta la sua eleganza, tirerebbe la lingua di fuori, come una vera bambina capricciosa, facendo all'uomo una smorfia. A lei importava solo delle sue caramelle! E, invece, è finita in quel modo. E' per questo che, velocemente, riprenderebbe il sacchetto pieno di dolciumi e, dando un'occhiata in giro con quei suoi occhietti birbanti, cercherebbe di prendere degli oggetti dal tavolo: in particolare, prenderebbe dei gioielli, così da poterli rivendere e guadagnarci qualcosa, ed un cellulare di ultima generazione, data la sua fissa con la tecnologia. Alla faccia del mago e dello spettacolino di me*da. Li metterebbe all'interno del proprio sacchetto con le caramelle e fuggirebbe alla velocità della luce, per poi mescolarsi nuovamente in mezzo alla folla per le strade. Saltellerebbe, felice del bottino e del fatto di stare per tornare, finalmente, all'orfanotrofio. Una serata da dimenticare. Quelle caramelle, i gioielli e quel cellulare sono l'unica consolazione di quella serata movimentata, in cui non ha potuto neanche incontrare quel manzo dagli occhi glaciali. Sarà per la prossima volta. O, almeno, così lei spererebbe! [END]

00:28 Mekura:
 Mekura osserva il mago come un bovino osserva la morte davanti agli occhi: inespressiva, vuota, senza un'anima. Dovrebbe incazzarsi? dovrebbe ridere? che ca**o deve fare? Poi come è stato possibile? perchè Questa magia non la capisce? i ninjutsu sono arti magiche perché non capisce questa diavoleria? e quella faccia sconvolta lo vede sullo schermo della tv. Una volta poteva anche eliminare la pellicola, la pizza, ma non vede nessuna pizza li, nessun nastro fotosensibile nero lucido che prende fuoco se lo guardi male. Poi l'eroe vero della serata: Ryuji e come tutti gli eroi è un eroe nell'ombra della maggior parte dell'evento. GRazie! ha fatto quello che dovevano fare da subito: staccare. Ma adesso tutta la sua attenzione è su Sango e la sua voce infastidita. COntinua a guardarla più che altro grata di averla riportata su una realtà terrena mentre solleva la stola per coprire la maggior parte della testa e nascondersi per quanto le sia possibile. <...> assottiglia lo sguardo, annuisce anche lei e risponde prendendosi l'ultima parola (forse) del saluto /minaccia fatto da Sango <certo a patto che poi facciamo un salto ad Ame> ...no suonava meglio nella sua testa. Scuote la testa e si allontana cercando di non dare più di così nell'occhio incrociando le braccia tra di loro per andare a rifugiarsi verso casa. ...Ripensa ai due colpi partiti contro il Kami, erano...quasi uno spiggero d'aria un po' troppo forte esaltato solo dalla storia raccontata in quel film perché era un film vero? Fatto sta che quasi con sonnolenza si trascina sotto un tetto amichevole e non troppo interessato a questo tipo di cose, spera. [end]

00:38 Kamichi:
  [Strada Principale] Ormai è tutto passato, il pericolo, l'azione, la paura e l'adrenalina passano, lasciando spazio ad emozioni molto più pacate, molto più calme rispetto a quelle che lo hanno condizionato fino ad ora, I vestiti colorati sono sporchi solo dalle grigia polvere, mentre danni vari ed eventuali sono stati mitigati da quelle che sembrano essere state delle mere illusioni, dei falsi, delle jutsu illusorie forse? Questo non possiamo certo saperlo, eppure di certo qualcosa di tutto questo gli è rimasto dentro, non solo la sensazione di dolore bruciante ed insopportabile sentita poc'anzi. <Ma che diavolo è successo stanotte...> si chiede, dubbioso, portando la man dritta alla tempia, mentre con fare ardito sembra essere del tutto convinto di quello che ha vissuto, ma dal suo stesso sguardo, sembra essere in uno stato di limbo assoluto, come se non avesse davvero vissuto tutto quel casino, tutta quella azione. <Penso sia meglio andare a casa ora, è stato troppo un casino> effettivamente, una palla di fuoco che ti colpisce in maniera illusoria, non è cosa mica da tutti i giorni? Eppure per ora si limita ad intraprendere il suo solito cammino verso l'esterno del villaggio, pronto a passare come al solito la notte all'aperto. [End]

01:06 Ryuji:
 I cavi vengono staccati, seppur all'estenro si sentono grida di apprezzamento che provengono all'esterno fino all'arrivo del mago. Lo guarda abbastanza confuso, non riuscendo realmente a capire che cosa stia succedendo in questo momento in cui lui è impanicato <Ma...io...che?> realmente non ha la più pallida idea di che cosa fare se non mollare quei cavi, uscire e avere modo di controllare l'avvenimento. Non è interessato a prendere nulla, non è un ladro: però per questa notte è stato un involontario vandalo innocente! Una volta fuori avrà modo di accorgersi di tutto ciò che è accaduto, stranito, da una parte sollevato che ciò che è successo sia stato una finzione ma...dall'altro <Come si può fare uno Show e includere quell'immondo...e riderci sopra?> chiede, stringendo i denti nuovamente furente dalla rabbia. <Bah..> sbuffa, infastidito: forse perchè quel Dio olografico ha riportato alla mente vecchie paure e ricordi, forse perchè non gli piace perdere la sua maschera di compostezza e farsi sopraffarre dalle emozioni: o forse più semplicemente tutto questo messo insieme in un connubio di elementi che non fanno altro che innervosirlo e portarlo rapidamente a fare retro front e dirigersi il più velocemente possibile verso la propria dimora in quanto, poco ma sicuro, tutta la voglia che aveva di passare un gradevole momento calmo e festivo in questa zona ora è completamente sparito.

Le persone si riversano per strada per festeggiare l'evento tanto atteso. La strada è piena di luci e stand di vario tipo. E i nostri personaggi finiscono per essere protaginisti di un episodio di una serie tv, trasmesso in diretta in tutto il centro di Kagegakure!

'Non sapevo di essere in un incubo', episodio 2, stagione 1.
Protagonista: Saigo;
Comparse: Sango, Mekura, Kimichi, Ryuji;
Assistente di scena: Nana;
Tecnico elettrico: Ryuji;

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Che dire, io mi sono divertito a leggervi. Spero che lo sia stato anche per voi, era solo un modo per festeggiare l'evento ma a me piace il drama, sempre. Bravi tutti, i novelli possono migliorare la scrittura ma serve tempo.

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Saigo, il tuo incubo è quel famoso Kami. Perchè? Quel gioco non tira fuori soltanto la tua paura più grande, come per molti sarebbe potuto essere quegli anni vissuti nell'arroganza del Dio. Quel gioco tira fuori qualcosa di personale, che ognuno ha dentro. Cosa vi collega in realtà?