Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Di fabbri e medici

Free

0
0
con Ryuji, Kichirou

17:21 Ryuji:
  [Centro] Giornata uggiosa qui a Kagegakure, dove il buon Uchiha si ritrova a passeggiare in giro per le strade, intento a godersi un po' di aria fresca e uggiosa a seguito delle varie scoperte fatte nei giorni precedenti. Addosso veste di abiti semplici, composti da una giacca a maniche lunghe con il cappuccio rialzato sopra alla testa che copre i capelli, gli occhi celesti sono tenuti verso il basso a guardare un libro di anatomia umana per i suoi studi medici sostenuto con la mano destra mentre la sinistra invece porta un ombrello che sta appoggiato sopra alla spalla, alle gambe un pantalone nero con cintura bianca attorno alla vita con la fibia color grigio metallizzato e un paio di anfibi neri ai piedi con nulla che possa in qualche modo contribuire a farlo sembrare un Ninja o un combattente salvo l'eventuale stazza da uomo adulto e massiccio che ha. Sul naso ha un paio di occhiali da lettura, visto che recentemente i suoi occhi iniziano a creargli qualche problema quando si stancano o li sforza. L'espressione sul viso è seria e attenta, immergendosi in quello studio con molta attenzione proseguendo per il centro che di sicuro avrà meno persone del solito considerando il maltempo: mantenendo gli occhi fissi sul proprio libro, proseguendo dritto sbuffando <Uff...> umidendosi le labbra con la lingua che passa su di queste <Ho mangiato troppo ieri..> avvertendo un po' di pesantezza fisica, dopo ben tre porzioni di ramen con doppia carne per forza si sente pesante.

17:35 Kichirou:
  [Centro] Il buon Koshirae si trova a girovagare per le strade del centro di Kagegakure, col chiaro intento di digerire il sostanzioso pasto a base di Sushi, finito poco prima. Il passo è calmo, lento, ma costante. Con la mancina, tiene alzato l'ombrello fin sopra la testa, così da coprirsi dalla pioggia. Mentre, con la destra, tiene aperto anche lui un libro. Tale libro, almeno dalla copertina, pare riguardare la forgiatura d'armi, cosa alla quale aspira Kichirou essendo un apprendista fabbro. Si presenta comunque come un figuro decisamente alto e massiccio, centonovanta centimetri d'altezza per novantatré chilogrammi di peso corporeo. Un fisico temprato da rigidi allenamenti, alla quale si sottopone quotidianamente. Per il resto sembrerebbe quasi un ragazzo, dalla corta chioma verde, che ne incornicia il volto dai tratti duri, dal quale spiccano due occhi castani e vitrei. La barba è tenuta invece completamente rasata. Le mani che stringono gli oggetti precedentemente citati, sono grandi e callose, tipiche di qualcuno che nella vita si è dato decisamente da fare. Fatto sta che, questo individuo, che veste abiti tradizionali e composti da un kimono invernale bianco dai bordi neri, oltre dei sandali detti Geta ai piedi. Continua ad avanzare, prestando forse poca attenzione. Finirebbe infatti quasi per scontrarsi con la figura di Ryuji, fermandosi giusto un paio di metri prima e alzando lo sguardo in sua direzione. Lo guarderebbe con fare tranquillo e pacato, accennando un sorriso. <Mi scusi, ero distratto...> Direbbe quindi allo sconosciuto. <Ma guarda un po, ho incontrato un altro lettore, costa stai leggendo di bello?> Domanderebbe, accorgendosi del libro altrui, con solita voce baritonale e aspettando una eventuale risposta.

17:46 Ryuji:
  [Centro] Forse immerso particolarmente nella lettura, magari proprio come lo stesso Kichirou: sembra quasi impossibile per i due riuscire ad accorgersi sia uno dell'altro finendo per scontrarsi, facendo qualche passo indietro sgranando un po' gli occhi come se si fosse risvegliato da una sorta di trance nella lettura dalla quale immerso. Alza gli occhi, un sopracciglio inarcato per scrutare la figura del Koshirae sbattendo un paio di volte le palpebre, ascoltandone fin da subito le sue scuse al quale va a rispondere <Fa niente.> il timbro di voce particolarmente basso e profondo mentre il tono è serio, calmo e autoritario aggiungendo subito dopo <Vale pure per me.> anche lui era distratto e lo ammette verso questo, ascoltando quindi la domanda che questo va a porre andando a replicare alzando il libro permettendogli di guardarne la copertina <Anatomia umana e procedure mediche.> lo riabbasserebbe appena un po' ora, intento a concentrarsi principalmente sullo sconosciuto <Studi per diventare un medico.> che è la sua intenzione insomma. Gli occhi celesti poi si posano invece su di lui, osservandolo ora e scrutandolo da capo a piedi: partendo dalla testa fino alle gambe, aggrottando lievemente la fronte con fare sorpreso <Bel vestito.> fa una breve pausa <Non capita spesso di incontrare qualcuno con abiti tradizionali di questi tempi> tempi più moderni, dove l'estetica e la moda si è evoluta in molte maniere <Diretto a qualche evento particolare?> è la prima cosa che gli viene in mente da chiedere, seppur ha anche un altra domanda da fare <Che cosa leggevi tu invece?> più che altro per ricambiare, forse, la cortesia altrui nell'interessarsi alla propria lettura.

18:04 Kichirou:
  [Centro] Immersi entrambi nella lettura, questi due giganti sono finiti per scontrarsi, un urto particolarmente sentito e che porta almeno il Koshirae a divaricare leggermente le gambe, così da distribuire meglio il peso e non cadere prono come un sacco di patate. L'ombrello stava quasi per cadergli, ma lo tiene ben stretto, con la mancina e facendo finire giusto un paio di gocce sulla propria figura. Attende quindi una risposta il ficcanaso dalla chioma color muschio, tenendo le iridi castane fisse sul volto altrui e cercandone il contatto visivo. Al contempo terrebbe le orecchie ben aperte, pronte a percepire ogni singola parola fuoriuscire dalle labbra altrui, mostrandosi visibilmente attento e ben disposto al dialogo. Ed ecco la risposta, che lo porta colpito a spalancare la bocca e sgranare leggermente gli occhi. <Ah! Cavoli, lettura leggera insomma...> Ironizza sul tutto. <Gh! Gh! Gh!> Ridacchiando poco dopo con i denti serrati, così da limitarsi. <Medico? Molto interessante, è sicuramente un ottimo lavoro.> Direbbe visibilmente sincero e con quel accenno di sorriso che non sembra voler andar via dal suo volto, al che, dopo aver sentito il resto delle parole, aggiungerebbe. <Grazie! Nessun evento particolare, semplicemente nella mia famiglia è usanza comune usare questo tipo di vestiario.> Spiega allo sconosciuto, senza specificare quale sia la famiglia, tenendo dunque al momento per se di essere un Koshirae. All'ultima domanda altrui, va a chiudere il libro e rivolgere la copertina verso Ryuji. <Forgiatura d'armi, sono un aspirante fabbro.> Spiegherebbe dunque, indicando poi un portico lì vicino, con tanto di panchina. <Che ne dici di andare a sederci lì? Almeno ci ripariamo dalla pioggia.> Direbbe quindi, incominciando poi ad avviarsi, che lui lo segua o meno.

18:20 Ryuji:
  [Centro] L'ombrello viene riportato sopra alla testa, dopo essersi ripreso senza finire rovinosamente a terra: restando quindi attento verso di questo prestando particolare attenzione verso di lui incuriosito: Sia per via di quei vestiti tradizionali e antichi che non vede spesso sia anche un po' per quel colore dei capelli atipico. <Già, leggera..> ironizza pure lui. Se porta gli occhiali è proprio perchè sa bene di quanto possa essere faticoso stare ore ed ore leggere di anatomia umana e delle pratiche mediche da dover fare, ogni parte del corpo ne necessita una diversa e ricordarle a memoria è parecchio complesso. <Ogni lavoro è un ottimo lavoro se piace.> lui non desidera altro, la carriera dello Shinobi è in dubbio di questi periodi: la tecnologia sta prendendo il sopravvento e non è più tanto ricercata, non possiede lo Sharingan quindi non può nemmeno essere tenuto in considerazione per affari interni del Clan:tutto ciò che gli resta e al quale si concentra è la sua carriera da medico: che saranno sempre necessari. <Capisco. Ogni tanto fa bene riportare gli occhi verso la tradizione.> afferma sempre con un tono di voce calmo e tranquillo <Anche i capelli sono particolari della tua famiglia presumo? Non è la nuova moda di tingerli di colori strani> sperando di non essere troppo schietto o invasivo nel fare la domanda. <Forgiatura eh, lavoro curioso.> curioso è il termine che usa, si. Mostrando un piccolo sopracciglio leggermente sorpreso e confuso che si alza. <Si, dire che può andare bene> andando ad avviarsi a sua volta verso la panchina sotto al portico: chiudendo l'ombrello una volta sotto così da appoggiarlo li vicino e mettersi seduto, allargando le gambe e chiudendo il libro per poggiarlo al suo fianco: passando ora a togliersi anche gli occhiali emetterli in una tasca levandosi anche il cappuccio. <Sono Ryuji Uchiha.> va dritto al punto con la presentazione, non nascondendo la propria appartenenza al Clan Uchiha del quale va fiero e orgoglioso nonostante disguidi e dissapori.

18:34 Kichirou:
  [Centro] Mantenendo l'ombrello sopra la propria testa e andando a riporre il libro in una delle poche tasche del kimono, andrebbe ora ad avviarsi verso la panchina, sotto il portico. Nel mentre continuerebbe ad ascoltare la parole altrui, con visibile attenzione e interesse, annuendo a ognuna di esse e con quel suo solito sorriso lungo il volto. <Mi trovi completamente d'accordo, riguardo al lavoro.> Direbbe al ragazzone, dandogli di tanto in tanto una occhiata. Fino a che, giunto a destinazione, va a sedersi sul lato sinistro della panchina, stravaccandosi e appoggiando la schiena allo schienale, incrociando poi le gambe e chiudendo l'ombrello con l'aiuto della destra, poggiandolo lì affianco. <Sì, anche i capelli derivano dalla mia famiglia, mio padre per la precisione...> Sospira. <Pare sia una mutazione genetica, almeno così dicono.> Direbbe visibilmente sincero, facendo poi spallucce e continuando a parlare. <Sì, fare il fabbro è sicuramente un lavoro curioso, in tempi come questi soprattutto...> Sospira nuovamente. <Ma è una cosa che mi piace, quindi intendo farla e impegnarmi con tutto me stesso.> Aggiungerebbe per poi sentire la presentazione altrui e rimanere un attimo di sasso. <Capisco, Uchiha.> Annuisce. <Mhhh...> Mugugna per poi scuotere il capo e riprendere a parlare. <Io sono Kichirou Koshirae, forse ora comprenderai il perché di questi abiti che indosso.> Si presenterebbe dunque anche lui, svelandosi senza alcun tipo di problema.

18:50 Ryuji:
  [Centro] Resta particolarmente attento in merito alla spiegazione di lui nel momento in cui parla di genetica, dopotutto finchè la cosa riguarda medicina gli piace <Capisco, è come un tratto specifico.> fa una breve pausa <Son più incentrato nello studio da medico che da genetista, ma il loro contributo nell'interesse della scienza mi ha sempre stuzzicato interesse.> commenta in tutta onestà non nascondendo la cosa, anzi, essendosi pure complimentato con uno di loro. <Allora se è una cosa che le piace fare ben venga. Spero possa renderle da vivere..> il che la cosa obbiettivamente parlando è un dubbio vero e proprio, con tutte le armi tecnologiche fatte di chakra, i rotoli spara Jutsu e come detto precedentemente la dubbia necessità degli Shinobi in questo mondo. Però spera comunque che realmente torni utile, insomma. <Koshirae...ne ho sentito parlare solo di nome quando abitavo a Kusagakure anni e anni fa..> fa una breve pausa, aggiungendo <Non è che conosca molto del vostro Clan ad essere onesto. Seppur non mi sia mai informato genericamente su altri Clan> afferma domandando subito dopo <Se vuoi puoi parlarmene, sono tutto orecchi. Anche se so bene che i Clan vogliono mantenere i loro segreti, quindi vedi tu cosa dirmi o cosa non dirmi.> comprende quella realtà del mondo Shinobi ancora presente nonostante l'evoluzione generale <Sai qualcosa invece sugli Uchiha tu?> domanda incuriosito, anche per voler sapere un po' le voci che circolano in merito al proprio Clan.

19:01 Kichirou:
  [Centro] Il giovane dai capelli color muschio annuirebbe semplicemente alle parole altrui. <Ecco esatto, un tratto specifico.> Direbbe senza sapere bene cosa significhi, ma annuendo comunque come un idiota. <Purtroppo è quello il problema, essendo ora il lavoro di ninja uno come tanti, c'è meno richiesta di armi e così anche dei fabbri, ma farò del mio meglio.> Spiegherebbe dunque al suo nuovo conoscente, facendo spallucce e mantenendo il sorriso lungo il volto, solare come suo solito. <Siamo un clan di spadaccini, ecco...> Direbbe in maniera molto generica, per non entrare più nello specifico. Andrebbe poi ad afferrare l'ombrello, chiuso, con la destra e aprirlo con la mancina, alzandosi al contempo dalla panchina. <So solo che siete famosi voi del clan Uchiha, nulla più.> Concluderebbe così il suo discorso, aggiungendo solo. <È stato un piacere dialogare con te, purtroppo delle faccende mi attendono, alla prossima.> Saluterebbe quindi con un cenno del capo, alzando l'ombrello fin sopra la testa e tenendola con la mancina, avviandosi poi altrove.

19:07 Ryuji:
  [Centro] Annuisce a sua volta, senza però rispondere alle parole iniziali pronunciate da parte del Koshirae quantopiù invece rispondere a quelle successive <Sono sicuro che se le armi sono fatte di ottima qualità non vi saranno problemi per te. Credo tu debba impegnarti nel diventare un eccellente fabbro e in questo modo riuscirai a cavartela> almeno questo è solamente il proprio punto di vista e ciò che crede, nulal di più <Ah, spadaccini> ammette abastanza sorpreso, andando subito dopo <Non mi sono mai interessato all'uso delle armi io. In quanto medico io curo le persone, non le ferisco.> quindi non ha motivo per girare con Kunai, shuriken o cose simili o apprendere Ninjutsu dannosi. <Capisco, allora ti auguro buon proseguimento di giornata. Alla prossima> afferma verso la neo conoscenza, facendo un piccolo sospiro per rialzarsi: riprendere ombrello, libro, rimettersi gli occhiali e dunque riprendere la propria passeggiata in giro per il centro di Kagegakure: chissà diretto in quale direzione.

Kichirou e Ryuji si scontrano mentre erano assorti nelle loro letture di medicina e metallurgia di armi, si presentano, chiaccherano per poco e poi ritornano ai loro impegni.