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Di nuovo insieme.

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con Keiga, Tachiko

17:03 Keiga:
  [Vicolo] Ed è un pò come tornare alle vecchie abitudini. Un vicolo come casa o via di fuga, sotto la pioggia che continua imperterrita ad accanirsi. Capelli lunghi fino al sedere, lisci, incorniciano il viso dagli occhi neri e la pelle olivastra. Sulle guance spiccano i triangolini rossi. Indossa una canotta nera, un pantalone nero lungo e delle scarpe chiuse. La pelliccia l'ha scordata a casa di Dyacon. E' da lì che viene. Ma non riesce a stare chiusa tra quattro mura. Piuttosto la pioggia ma all'esterno. Sebbene quel posto non sia confortevole come lo era la sua grotta, è meglio dello stare in casa. E' da sola. La schiena appoggiata contro il muro e le ginocchia piegate con le braccia che abbracciano le gambe, stringendole a sè. La faccia è nascosta nello spazio tra un ginocchio e l'altro. Fradicia, sconvolta. Distrutta. Ha di nuovo perso tutto. E' da sola. Akuma è andato a chiamare Tachiko, unica persona rimastale della quale si fida ciecamente.

17:19 Tachiko:
  [Verso Vicolo] Ancora pioggia in quel del quartiere di Konoha. Sebbene fulmini si possano vedere in lontananza e sentire avvicinarsi come una mandria di erbivori, la gente si trova fuori a lavorare, cercare di trovare la loro fama, e soprattutto, cercando di arrampicarsi attraverso quel mondo così strano e diverso da dieci anni fa. La ragazza si muove in modo svelto dietro al cucciolone della Inuzuka. Un ombrello a coprire il corpo da quelle lacrime celesti mentre gli occhi rossi come il sangue si guarderebbero cercando Keiga, cercando sua sorella non di sangue. Alcune persone la fermano, vorrebbero farle fare un book fotografico, un altro addirittura vorrebbe farla entrare in una industria disdicevole ma lei ignora tutto e tutti. Addosso ha un lungo vestito di colore azzurro mentre i suoi occhiali bordati di nero nascondono le sanguigne. Non ha per niente trucco la donna oramai cresciuta mentre si infila in un vicolo apparentemente anonimo e vuoto. Akuma si ferma, come se fossero arrivati a destinazione. Il volto si muove alla sua ricerca provando quindi a fare qualche passo in avanti. La trova. Rimane in silenzio ora osservandola prima di far cadere l’ombrello a terra, non importa se si fosse bagnata nel frattempo, e correrebbe in direzione della donna con quella sorta di ballerine ai piedi < Keichan> direbbe solamente la donna verso la inuzuka sistemandosi meglio una ciocca di capelli lilla ribelli dietro l’orecchio < Keichan, tutturu…> direbbe preoccupata provando quindi a tastarla, toccarla per vedere se è ferita o altro. Difficile vederla all’interno delle mura del villaggio, e questa la cosa che più l’ha preoccupata < Che succede?> direbbe poi mordendosi il labbro inferiore prima di aspettare una risposta da parte di Keiga.

17:34 Keiga:
  [Vicolo] Se na sta lì, tutta rincagnata, stretta e chiusa in sè stessa. La faccia nascosta tra le ginocchia ed ogni tanto qualche brivido di freddo per via della pioggia e la situazione che la sta stressando non poco. Akuma, sempre un passo avanti a Tachiko, la conduce fino al vicolo, e poco ci manca che non se li mangia quei rompiballe che fermano Tachiko. Si arresta non appena la sagoma appallottolata della sua umana sarà visibile, permettendole di avvicinarsi. Lei, oltre al rumore della pioggia, che sembra anche più fastidioso nel villaggio, ora avverte anche quella voce. Una voce che riconosce e che tra tutte era quella che voleva sentire. Alza la testa, ruotandola alla volta della Nara. Lo sguardo spento, triste, visibilmente triste. Abbassa lo sguardo e si inclina verso di lei, cercando di appoggiarcisi con la testa più o meno nella zona dell'incavo del collo, se si sarà abbassata. <Una bestia è entrata nella grotta> Fa una pausa. Si stringe le gambe al petto <E' crollato tutto. I cinghiali di Mat sono..> Non riesce a continuare. Non si capisce se è più sconvolta per aver perso la casa o per i cinghiali. Di certo tutte le cose assieme sono state una bella batosta. Ed ora pure questo. Costretta a tornare tra le mura di un villaggio che neanche sente suo. Dovrebbero costruire un'area cani (?). Akuma fa ruotar le orecchie, ascoltando il vociare, la pioggia che sbatte ovunque e poi si scotola l'acqua di dosso, infradiciando ancora di più le due, probabilmente. Piazza poi il culo a terra finendo con lo sdraiarsi, vicino alla sua umana ed alla Nara. Mancano anche a lui i cinghiali, anche se fa ridere erano il suo piccolo branco.

17:53 Tachiko:
  [Vicolo] Rimane ferma, impietrita quando lei gira la testa. Vede i suoi occhi, spenti, morti dentro. Per un attimo, una strana sensazione pervade il corpo della folle, quella voglia di sentire il suo dolore, di assaporarlo. Cerca di ricacciare dentro la bestia, di rimanere lucida almeno in quel momento. Lei andrebbe a mettere la testa sulla spalla e la donna l’abbraccerebbe cercando di far scivolare le dita delicate sulla schiena e sulla testa, carezzandola < Keichan…> direbbe lei cercando di tranquillizzarla con la propria voce. Quelle chimere maledette, retaggio di un falso dio che li ha massacrati, resi poco meno che esseri umani. Si umetterebbe le labbra sentendosi inutile, avendo abbandonato la via del nindo per Senshi, per la sua figlia adorata. Parla anche dei cinghiali, quei amori che Keiga ha salvato durante l’attacco. Farebbe un respiro profondo stringendola a se < …mi dispiace tanto…> direbbe cercando di continuare quella sua movenza nel carezzarla < adesso va tutto bene…> direbbe in un sussurro cercando di darle qualche piccolo bacio sulla testa < siete ancora vivi, tu ed Akuma…> concluderebbe prima di chinare la testa ed aderendosi di più al corpo di lei per riscaldarla e proteggerla dalle gocce del cane che si scuote in quel momento. Rimarrebbe in silenzio, cercando solo con le mani e con il corpo ad infondere tranquillità all’amica. Abbassa il capo prima di fare un sussurro < vita e morte fanno parte di un ciclo, ed uno alimenta l’altro…> le direbbe lei continuando a carezzarla < loro sono morti per permetterti di continuare a vivere…quindi, ora risiedono in te…> le direbbe prima di umettarsi le labbra < essere triste è giusto…> un attimo di silenzio <…ma è ancora più giusto vivere anche per loro non trovi?> conclude prima di stringerla forte, mentre i capelli lilla si appesantirebbero per la mole di acqua che stanno assorbendo ora, in quel vicolo, come due derelitte di un vecchio mondo lasciato indietro, come loro.

18:09 Keiga:
  [Vicolo] Senta la sua vicinanza. Il suo calore. Schioda le braccia dalle proprie gambe per cercare conforto attorno alla vita della Nara. Non c'è malizia, per una volta. Sta davvero male, per la seconda volta. Le è sempre scivolato addosso quasi tutto ma alcune cose, quando la colpiscono nel profondo la distruggono dall'interno fino a logorarla anche fuori, rendendola incapace di trattenersi dentro il dolore. Stringe i denti alle parole di quella ragazza. Unica famiglia che le è rimasta e che considera tale. Non fiata. Tira su col naso, ma non sta piangendo. Trattiene. Trattiene sempre. Le parole quanto la figura di Tachiko sono confortanti. <Mat mi ucciderà..> Aggiunge poi. Sospira e sgrana gli occhi. Cerca lentamente di allontanarsi dalla Nara, sebbene per riflesso le lasci le mani sulla vita. <Una pista.> Guarda a terra, cercando di fare mente locale. Aggrotta la fronte, come se stesse rimettendo i pezzi <Touma. Dobbiamo andare da Touma> Fa una pausa <C'è una persona con cui dobbiamo parlare> Aggiunge ancora, mentre Akuma alza il muso e drizza le orecchie verso la fine del vicolo. <Tachi.. Non ho capito un cazzo di quello che mi ha detto Touma su sto qua ma.. sembrava che convinto che forse anche altri potrebbero essere ancora vivi.> Aggrotta la fronte. E' confusa, tantissimo.

18:30 Tachiko:
  [Vicolo] L’abbraccio viene condiviso, come se cercasse in qualche modo di calmarla solo con la presenza. Fa un respiro profondo prima di sentire quelle parole e fare un cenno di diniego con la testa. Oltre a Furaya, anche lui sembra scomparso. Abbandonata da tutti tranne che da Keiga la donna la stringerebbe ancora di più prima di socchiudere gli occhi < Mat non ti avrebbe uccisa…> dando per scontato la fine del chuunin prima di sentirla ed inarcare un sopracciglio < Eh?> non capisce perfettamente quella situazione ma cerca di ascoltarla < Che c’entra Tofu-chan?> chiede infine verso di lei prima di guardare anche Akuma, apparentemente confusa la donna la terrebbe ancora per le spalle mentre si lascia cingere la vita in quel contatto delicato ed amorevole < …altri? Ancora vivi?> direbbe lei quasi non realizzando subito. Ecco che gli occhi diverrebbero lucidi all’idea di rivedere Furaya di nuovo tra loro, di nuovo con lei, ma il timore di perdere Senshi è troppo grande < Keichan…> direbbe solamente prima di fare un cenno di diniego con la testa < sono passati dieci anni..> un attimo di pausa prima di stringere le mani sulle sue spalle senza farle male < ed hai visto una sola di quelle bestie cosa ci ha fatto…> ricordando i traumi di una guerra persa in partenza. Si umetta le labbra prima di fare un respiro profondo < va bene sperare…ma…> no, la speranza la ucciderebbe. Un cenno di diniego con la testa < questa è la nostra vita ormai…> seria in volto, come mai è stata, lucida in quel momento di rabbia che le farebbe sanguinare il simbolo del sacrificio dietro la schiena. Una smorfia di fastidio prima di guardarla, ansimando un attimo < …il passato…è passato…> direbbe prima di guardare l’amica, la sorella, colei a cui ha dato il suo secondo bacio e l’ultima che abbia mai baciato in quella vita così folle e macabra < attaccarcisi non ci renderà degne…> e lei sa di che sta parlando la donna, discorsi che fecero anni orsono, importanti, per loro due.

18:44 Keiga:
  [Vicolo] <Ma non ho protetto i suoi cinghiali..> Risponde, ancora visibilmente scossa. Abbassa lo sguardo e poi riporta le nere sulle rosse di Tachiko <Touma, l'ha detto lui.. Ospita qualcuno..> Sta diventando pazza? Allontana la destra dal fianco della Nara per andare toccarsi la tempia dello stesso lato. Una smorfia, come se fosse appena stata colpita da una fitta. In realtà è solo quella confusione che non le permette di pensare a mente lucida <E'.. E' tornato. Non si ricorda niente ma è così. L'ha detto Touma!> Sembrano davvero parole di una pazza. Ed infatti neanche quella ragazza, sua sorella, sembra crederle. Si zittisce e la guarda mentre vien tenuta per le spalle. <Ma.. > Deglutisce. <Se c'è anche solo una possibilità che sia viva.. Tu non la cercheresti?> Ne ricerca le sanguigne, con in viso quell'espressione quasi incredula. e quando l'altra sembra per un secondo cambiare espressione, lei sgrana gli occhi. Ormai, da anni si è lasciata andare alle cure della Nara. Si sono sostenute a vicenda, anche se di nascosto. Abbassa lo sguardo di nuovo. Quell'ultima frase, le dà il colpo di grazia. <... no. Non ci renderà degne.> Eppure, nonostante l'influenza che ormai la Nara ha su di lei, qualcosa nello stomaco continua a bazzicare. Speranza, curiosità, voglia di sapere. Akuma avvicina il muso alla sua umana, dandole una musata che grosso com'è se non dosa la forza la spiaccica contro il muro. E lei di rimando alza una mano, cingendone la parte bassa del muso per accarezzarlo. Non aggiunge altro. La mano che ancora stava sul fianco di Tachi viene ritirata. <Posso.. Posso stare da te?> Chiede, un azzardo forse. Ruota di nuovo il capo verso di lei.

19:18 Tachiko:
  [Vicolo] La mano lentamente cerca di pattarla sulla testa dolcemente prima di sorridere < li hai protetti per dieci anni…e loro hanno protetto te…> direbbe con voce bassa prima di ascoltarla e subito fissarla con gli occhi rosso sangue < …Chi ospita?> ed il cuore perde un battito, che siano davvero tornati. No. Non può crederci, non deve crederci, per la sanità che si stava creando nel suo corpo e nella sua mente. <Allora ci andremo a parlare…> si, anche per capire, anche per sapere. La domanda le arriva come un Kunai nel cuore. La mano libera andrebbe verso il petto, stringendosi il petto. <…si.> direbbe con un filo di voce. Si umetta le labbra prima di sentirsi in crisi, un piccolo tic alla testa, un tic che la Inuzuka potrebbe intuire come una sorta di disagio interiore da parte della Nara. Farebbe un respiro profondo prima di sentire quella richiesta. Sorriderebbe andando a cambiare completamente mood, gioiosa e divertita come al solito < Ma non c’è neanche da dirlo, e poi Senshi sarà contenta di vedere sua Zia!> direbbe solamente prima di ridacchiare e chinare la testa di lato < ti preparerò i gyoza gioia mia, quelli che ti piacciono tanto!> direbbe solamente prima di provare ad alzarsi in piedi tentando di far alzare anche lei per una mano, leggera e delicata sebbene il sangue permane all’interno della sua mente ed anima < E poi ti farai anche un bagno caldo> direbbe prima di guardare Akuma < ho della carne anche per te! > conoscendo la fame del canide rima di osservare Keiga < ti darò dei vestiti puliti, sei tutta fradicia..> concluderebbe prima di socchiudere gli occhi e pensare, riflettere, pianificare tutto nei minimi particolari. Attenderebbe dunque il fare ed il dire dell’amica prima di provarle a dare un bacio sulla fronte, per infonderle ancora più serenità.

19:47 Keiga:
  [Vicolo] E' vero. Li ha protetti per 10 anni. Ma non può fare a meno di pensare che alla fine le mancano. Dopo 10 anni, ci si era affezionata ai grugnitori rimasti. Lo sguardo poi sembra riprendere a brillare di nuovo. Almeno per un attimo, quando la Nara accetta di andare a parlare con l'ospite di Touma <Si! Gli estorceremo le parole con la forza!> Non ce n'è bisogno. Ed aggrotta la fronte nel scorgere quell'espressione. Allunga una mano, cercandone il viso per una carezza. Parlare con Tachiko è sempre un toccasana. E' ovvio che adesso non sta bene. E' ovvio che non è passata la tristezza, la devastazione. Ma di certo è più sollevata grazie alla presenza della ragazza. <Oh.. Come sta quella peste?> Akuma a sentire il nome della piccola tira indietro le orecchie. Lui, grande e grosso, sempre preso di mira dal controllo dell'ombra della bimbetta. Cosa che si lascia fare, ovviamente. E guai a toccargliela quella mini umana! <Gyoza?> Non mangia dalla sera prima. Ed a nominare solo quei dannati batuffoli di bontà, lo stomaco inizia a reclamare, lasciandosi andare in un brontolio neanche troppo basso di volume. Ed accetta di alzarsi con lei, lasciandosi aiutare. Akuma scodinzola. La carne di Tachiko l'ha sempre adorata perchè gli mette l'osso senza doverlo chiedere e non ci mette le salse. Tutto come al solito. Alza le sopracciglia al bagno caldo <Mi ricorda qualcosa..> Chiude gli occhi in fessure, guardandola, scrutandola, come ad intimarle di ricordare quella sera. <Ma no, farò asciugare questi. I tuoi mi staranno larghi. Sei troppo tettona> Risponde, abbassando appena la testa per ricevere il suo bacio sulla fronte. <Grazie, Tachi..> la ringrazia, abbozzando un sorriso. <Beh..> Akuma si scotola di nuovo, rimettendosi sulle quattro zampone, mentre lei ci appoggia una mano sul fianco peloso e nero del pastore italiano <Dove diavolo siamo?> Giusto perchè lei di quel nuovo villaggio non sa niente. <Perchè qui la gente è invadente?> Domanda ancora. <Ma soprattutto> Fa un sospiro <Ti prego non dire a nessuno che sono qui..> Preferisce se la danno per morta. Già è una congiura vivere di nuovo incatenata tra le mura. Guarda poi Akuma <Tu devi passare inosservato, almeno fino a che non siamo a casa> Si, nascondilo quel coso enorme e nero.

20:24 Tachiko:
  [Vicolo] Fa un respiro profondo andando a sorridere alle parole della donna < …non era quello che intendevo ma va bene!> direbbe solamente prima di ridacchiare. Quando chiede di Senshi ecco che sorriderebbe < E’ cresciuta di un altro centimetro! Si sta facendo grande! > racconta poi tutta orgogliosa della piccoletta. Quando sente il suo brontolio ecco che si porterebbe le mani ai fianchi prima di fare un cenno di diniego con la testa < sei sempre la solita, da quanto non mangi?>. Strabuzza gli occhi a quella frase maliziosa della donna prima di realizzare e ridacchiare < si! Anche a me!> direbbe tranquillamente < anche io devo farmelo un bagno!> concluderebbe poi come se fosse la cosa più normale del mondo. Alla sua domanda gli occhi rossi andrebbero verso l’inizio del vicolo, osservando tutte quelle persone camminare < siamo nel quartiere dello spettacolo, nel distretto di Konoha> spiega poi facendo un piccolo sorriso < perché cercano sempre nuovi clienti ed occasioni per fare soldi> conclude quella spiegazione prima di prendere l’ombrello da terra e coprire entrambe < oh no, non lo dirò a nessuno!> direbbe solamente andando a portare l’indice della sinistra verso le labbra, sigillandole . < Keichan, andiamo? Sarai anche infreddolita> direbbe la Nara verso la Inuzuka cercando di prenderla sotto braccio per proteggerla dalla pioggia e tirarla a se con il suo solito fare gioviale nei suoi confronti.

20:40 Keiga:
  [Vicolo] <E cosa intendevi?> Domanda, inclinando la testa di lato. Sorride poi quando si parla della nana <Mpf.. Si ricorderà di me?> Non è passato tanto dall'ultima volta che l'ha vista ma magari s'è scordata. Ed abbassa lo sguardo sulla pancia, lasciando con la mano Akuma per portarla dietro la nuca <Beh, non molto, credo ieri sera> Più espansiva ed all'apparenza anche meno attaccabrighe. All'apparenza. Riabbassa poi la mano, avvicinandosi di più col viso a quello della Nara <Allora lo rifaremo insieme il bagno. In onore dei vecchi tempi!> Santo cielo. Ed anche lei poi sposta lo sguardo verso la fine del vicolo. La ascolta e sospira <Certo che ne avete fatte di cose in dieci anni..> Brontola mentre Akuma ringhia appena <Eh, lo so. Approfitta del buio e non sbranare nessuno.> Il cagnolone guarda altrove <Akuma, promettilo!> Alza la sinistra, mostrando il mignolo. E Akuma sbuffa pure, ma alla fina alza quella zampogna che si ritrova per piazzarla sopra la mano della sua umana <Mh..> Ancora uno sguardo verso il cane per poi tornare su Tachiko. <Si, andiamo..> Sospira. Ha Solo una canotta addosso, lascio a voi l'immaginazione di quello che non si intravede. Guarda in su, verso l'ombrello, aggrottando la fronte. <Si può usare come arma sto coso?> Chiede, restandole accanto. L'altra la prende sotto braccio e lei infila le mani in tasca. Apriti cielo adesso che le vedono insieme, le fermeranno per girare cose indecenti. Che se frutta bene, lei potrebbe anche accettare. Akuma aspetta nascosto, trovando un qualcosa di simile ad un rifugio per poi spostarsi quando sarà buio. Ha promesso di non sbranare nessuno e quasi se ne pente.

21:37 Tachiko:
  [Vicolo] Fa un respiro profondo prima di ridacchiare< semplicemente parlare…> ed ecco che farebbe un gesto con la mano prima di darle un buffettino sulla testa < mi chiede sempre di te, baka> direbbe solamente prima di iniziare a camminare insieme alla donna. < Va bene! > direbbe semplicemente Tachi con quel suo fare allegro prima di ridacchiare < no, questo no almeno, ma ce ne sono altri che…si, hanno una lama dentro> e la malizia esce da quella voce mentre pensa a quella lama nella carne di qualcuno. Un cenno di diniego con la testa prima di guardare la donna e fare un bel sorriso < è bello rivederti keichan> direbbe lei con fare amorevole, dolce, l’unico contatto che le era rimasto in quei dieci anni, l’unica donna che ha portato sempre nel cuore con felicità oltre a Fu-chan… Un uomo li ferma, vorrebbe dirgli di fare un video insieme, magari per guadagnare qualche soldo. Anche se keiga accetterebbe di buon grado è la donna che prenderebbe la palla al balzo e sorriderebbe dicendo < solo se dopo posso impiccarti con le tue budella> tenera e dolciosa anche in quella minaccia di morte < ah…dovrai rimanere in vita però> e detto questo, orripilato l’uomo, andrebbe a camminare verso il quartiere dei clan dove Senshi starà aspettando sveglia, magari avendo rotto qualcosa nel frattempo. [End]

21:46 Keiga:
  [> Verso Quartiere Clan] La fronte si aggrotta di nuovo, quasi stupita del fatto che Tachiko voglia solo parlare <Allora tu ci parli e io lo prendo a calci> Il primo poveraccio che resterà da solo con ste due se la vedrà brutta. <Davvero?> Sorride. Da piccola strillava un sacco ma ora è l'unica bambina che adora. <Oh, Tachi, ma se lo tieni chiuso lo puoi ficcare nel culo della gente> Fine lei, stellina. <E' un'arma anche senza lame> Quello che fa paura è che parla seriamente. Nel camminare di nuovo tra la folla abbassa la testa, più che altro per non mettere in mostra il viso, con quei triangolini rossi che la portano sempre ad essere riconosciuta. E si stringe a Tachi dopo il commento <Lo è anche per me...> e vorrebbe dirlo, anche se ho perso quasi tutto. Ma non lo fa. Sembra sia un pò più sollevata grazie alla Nara ma soffre ancora. Solo, lo fa con qualcuno vicino. <Eh, altrimenti non vale..> brontola a quel *dovrai rimanere in vita*, come se fosse una regola del gioco. Il passo è spedito verso il quartiere dei clan. Sta calando la notte e Akuma si sarà già mosso per raggiungere la nuova casa. <Tachi ho famissima..> [End]

Keiga manda Akuma da Tachiko per prelevarla a portarla al quartiere dei pazzi (?) per recuperarla. Fuggita da casa di Dyacon, se proprio deve stare intrappolata tra le mura del villaggio allora che sia come un tempo, con quell'ultima persona rimastale che può considerare come una famiglia.