Giocata dal 13/02/2021 21:08 al 14/02/2021 02:50 nella chat "Cascata dell'Epilogo"
[Grotta] Ha passato la notte lì ed anche tutta la giornata di oggi. Ha ritrovato Keiga dopo dieci lunghi anni, ed ora gli risulta difficile allontanarsi di nuovo da lei. Nonostante sia cresciuto, sia maturato e diventato più schivo e stronzo - diciamolo pure -, l'Inuzuka rappresenta quello che non ha perso nell'attacco contro l'Alleanza, oltre che un suo desiderio. E' innegabile che quando l'ha rivista, il cuore a momenti gli usciva fuori dal petto. < ...... > Il rumore della pioggia è assordante fuori la grotta, venendo interrotto di tanto in tanto dal boato dei tuoni e dalla luce dei lampi. Il Sabaku è seduto a terra accanto al fuoco e sta cucinando la cena: tre bei leprotti cacciati nel pomeriggio e pronti a saziare i loro stomaci. Di tanto in tanto la mano destra, armata di bastone in legno, gira gli animali scuoiati su quella sorta di spiedo arrangiato. I cinghiali dormono dietro di lui con alcuni di loro che emettono degli strani suoni, causa i sogni di cui sono preda. Avrebbe evitato di andare a cacciare oggi visto che la selvaggina di certo non gli manca. Ma per non litigare e assestare una capocciona sulle gengive a Keiga, ha deciso di non insistere più di tanto. Se ricominciano così dopo dieci anni, sarà dura il futuro(?). < Quanto diamine ti ci vuole a rientrare... > Preoccupato dell'Inuzuka e di Akuma che sono usciti fuori in perlustrazione. Gli occhi color ametista si alternano dall'entrata della cavità naturale, al crepitio del fuoco difronte a lui. Touma? Non ha ben capito se ha fatto rientro a Kagegakure per lasciarli soli, oppure se anche lui è uscito per cacciare. < Yaaawwwnnnn... > Sbadiglia rumorosamente, venendo toccato da Morfeo, contagiato dal sonno degli altri ospiti. Capigliatura corvina lasciata alla mercé del tempo, dove alcune ciocche ribelli ricadono davanti ai suoi tratti somatici, occultando tutto l'occhio destro. Maglia nera, semplice, coperta dalla felpa bianca a collo alto con chiusura a zip verticale. La caratteristica dei due vestiti appena citati? Sono tranciati sulla manica destra. Non c'è. A differenza invece del braccio sinistro che invece è coperto fino al polso dall'indumento. Pantaloni scuri come la pece aventi dei ghirigori dorati, utili a fare pandance con la giara color ocra assicurata dietro la schiena in posizione diagonale. Reliquia del paese del vento dove giace, silenziosa, la sabbia sacra di Suna. Assicurato alla cintura, il portaoggetti che sporge dal fianco destro, contenente varie tipologie di cose: dai tonici ai fuuda da sostituzione. Sul quadricipite della gamba sinistra, invece, svetta il portakunai al cui interno giacciono le classiche armi da shinobi: kunai e shuriken. Ai piedi i classici sandali aperti sulle punte. Coprifronte allacciato sulla parte laterale dell'arto superiore destro, ad altezza bicipite, tra spalla e gomito. Muscolatura del braccio nudo ben visibile. Non troppo gonfia, ma dannatamente definita. Attende il rientro di Keiga. Nervoso. [Verso la Grotta] Sto tempo di merda non vuole mollarla neanche per un attimo. Eppure le "faccende" son da fare in ogni caso. Anche oggi, con Akuma, è uscita per controllare trappole e perimetro. Ovviamente per sto tempo del cazzo erano tutte vuote ed alcune scattate probabilmente per le miriadi di tempeste che incombono. Capelli neri, tenuti sciolti che raggiungono la zona lombare incorniciano il viso dagli occhi neri e la pelle olivastra. Sulle guance ci sono i triangolini rossi simbolo del clan. Indossa una canotta nera, un pantalone lungo e delle scarpe chiuse. Sopra la canotta una pelliccia di chissà quale animale, non troppo piccolo ad ogni modo, nè troppo grande. Sta letteralmente a cavalcioni di Akuma, ormai cresciuto tanto da poterla portare in groppa. Sono entrambi fradici. La tempesta è tornata, ed insieme al vento gli portano contro foglie e rami ad una velocità pure notevole. Alza un braccio per coprire il viso, mentre il canone lo scosta e lo abbassa <Akuma, torniamo> Propone ed il cane non se lo fa dire due volte. Le zampone affondano nel fango mentre avanza verso la grotta che in questi giorni è occupata non più solo da loro. Sospira, tenendo la testa bassa. Inclinata in avanti con le mani agganciate al pelo del canide. <Akuma, corri!> Tempesta maledetta. Meglio muoversi. Flette le posteriori la bestia nera che balza sul terreno fino a dimezzare notevolmente la distanza dalla grotta dalla quale nonostante il vento vede uscire fumo e luccicare l'interno per via del fuoco acceso. E' solo quando giunge a circa 5 metri che rallenta. Lei scende, passando una gamba dalla parte opposta per raggiungere la gemella e si lascia cadere scivolando sul fianco del bestione. Avanzano poi, verso l'entrata. Sono fradici entrambi. Akuma entra, fermandosi nei pressi di Dyacon e scotolarsi tutta l'acqua in eccesso dal pelo. Lei resta per un attimo ferma sulla soglia mentre con le nere guarda all'esterno, verso l'alto. Qualche pensiero per la testa, probabilmente il suo chiodo fisso. I capelli neri grondano acqua, come il resto dei vestiti. I cinghialini sono tutti sul fondo, assieme a Quattro. Il cinghiale più vecchio che ormai non si muove più ma sembra non aver ancora voglia di lasciare questo mondo. <Non smette più..> Brontola per poi voltarsi e guardare verso i cinghiali che per fortuna stanno già dormendo. Compreso Diciotto. Deglutisce e si avvicina al fuoco, sospirando <Le trappole sono tutte vuote..> Brontola per avvertire. <Domani andiamo via prima, Akuma> Se continua così, con la pioggia cacciare è una sbatta. Solo adesso ruota il capo verso Dyacon. Lei è tranquilla. Se l'è cavata da sola per dieci anni alla fine. Alza la destra e sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio nel guardarlo <Tutto bene?> Chiede con quella strana dolcezza che di certo mai nessuno l'ha vista esporre. La stessa mano che ha spostato i capelli si allungherebbe verso il viso di lui, donandogli però solo una carezza. <Touma?> Chiede, ritirando la mano. Akuma si avvicina e si accascia accanto alla sua umana leccandosi i baffi e facendo colare della bava a terra. [Grotta] < Uh? > Avverte chiaramente l'arrivo di due figure, riconosciute in Keiga e Akuma. Per un attimo gli occhi indugiano sulla struttura fisica bagnata dell'Inuzuka, mordendosi il labbro inferiore in un gesto istintivo. Istinti incontrollabili. < Finalmente siete rientrati... > Sospiro di sollievo nel rivederli entrambi integri. Dopo gli ululati delle chimere ascoltati ieri sera, è bene non abbassare la guardia. Versi che, per un breve periodo, lo hanno catapultato indietro nel tempo, a dieci anni prima, facendogli rivivere le emozioni di paura e angoscia di quell'evento passato alla storia. < Semmai torneremo domani mattina a vedere se qualche trappola è riuscita nel suo scopo... > Ovvero intrappolare qualche animale. < E che cazzo Akuma... > Sbraita in maniera contenuta all'indirizzo dell'ex cucciolo di pastore italiano. il suo scotolamento(?) manda diverse gocce d'acqua piovana miste a pulci sulla cena preparata con tanta cura. < Ti tirerò quelle fottutissime orecchie se mi hai rovinato le lepri! > Già non è bravo a cucinare. Ci ha messo tutto se stesso per fare bella figura con Keiga e poi che succede? Arriva il prima stronzo e ci sputa sopra(?). < Forza, riposati e mettiti seduta al caldo... > La invita a prendere posto accanto a lui, utilizzando un tono di voce quieto, pacato. < Uh? > Aggrotta la fronte vedendo quel gesto che l'altra gli dona. Una carezza dolce, decisamente inaspettata se paragonata al suo carattere di dieci anni fa. L'accoglie con stupore, abbozzando un lieve sorriso su quel volto dalla pelle albina. < Sì, tutto bene. Ero solo preoccupato per voi... > Sincero. < Touma? Ha fatto rientro a Kagegakure... > Almeno questa è la risposta chi si è dato nel non vederlo più nella grotta con loro. < Keiga, posso farti una domanda? > Neanche aspetta una risposta dalla sua interlocutrice che già spara il quesito. < Non voglio intrappolarti. Ne metterti alcuna fretta. Però non credi che sia giunto il momento di lasciare questo posto? > Lo sguardo rotea, passando in rassegna tutta la struttura della caverna. < Vuoi continuare a vivere qui? > [Verso la Grotta] Ha i capelli fradici e non ci mette molto a prenderli tra le mani, strizzandoli proprio lì, nel posto in cui sta seduta. Dyacon potrà notare anche questo. Probabilmente non è più adatta a stare con le persone. Ormai è selvatica davvero. <Torneremo?> Domanda aggrottando la fronte. <Puoi tornare indietro, noi qui come hai visto stiamo bene> Non è arrabbiata nel tono, diversa da un tempo. Quasi risulta difficile crederci. Finisce di strizzarsi i capelli, che lascia cadere sul davanti, sopra la pelliccia che ne ricorpre la parte superiore del corpo <Non trattarlo male> Pausa <Akuma è a casa sua qui. Sei tu l'intruso> Troppo calma. Ma allunga una mano verso il musone del cane per accarezzarlo tra le orecchie. E' già vicino al ragazzo, con le gambe incrociate e davanti al fuoco. <Oh, Akuma, conigli!> Esclama verso il cane che sbatte la coda a terra. Mangiano coniglio da quasi 10 anni. Uniche prede facili da prendere. Raramente sono riusciti ad acchiappare qualcosa di più grosso <Ah, poteva almeno salutarmi. Tkz> Brontola, offesa. Cerca di prendere lo spiedo con un coniglio così da porgerlo a Dyacon. Ma aggrotta la fronte alla sua domanda, sebbene continui a fare cose <Si..> Ed è mentre prende l'altra lepre e la sfila dal bastoncino che sente il resto. Resta zitta per un attimo. Porge la cena ad Akuma e poi abbassa la testa. <Si, vorrei continuare a stare qui> Risponde, prendendo infine la sua lepre. <Non mangi?> Chiede verso il ragazzo, alzando la carne verso la bocca così da darle un mozzicone, anche se <Ah-ah- Bruucia..!> Akuma la guarda ma torna alla sua lepre. Routine anche questa. Lei che si brucia. <Ma quindi?> Cambia discorso <Raccontami qualcosa. Come stai? Che hai fatto in questi anni?> Fa quasi paura il cambiamento. [Grotta] Gambe incrociate tra loro e terga ben poggiate sul terreno sottostante. Busto di poco chinato in avanti, dando modo così alla giara tenuta diagonalmente dietro la schiena di non essere d'intralcio. Con quella cazzo di reliquia sta diventando gobbo a forza di portarla. Eppure non può privarsene. E' un genin in pieno territorio nemico. Non scordiamolo. < Il mio torneremo era riferito alle trappole. Non al fatto di prenderti con la forza e portarti a Kagegakure. > Sentenzia senza nessuna vena di rabbia nel tono. Anzi, stranamente pacato e quieto. Ci tiene a puntualizzare quel concetto, poiché non vuole passare per quello che è andato lì a strapparla dalla sua vita. No. < Giusto. > Annuisce con un paio di cenni del capo, confermando ciò che l'Inuzuka ha esternato: quella è casa di Akuma. < Però neanche a fare lo sborone e venir ad allagare le lepri. > Gli angoli delle labbra si arcuano verso l'alto, abbozzando un ghigno irriverente su quel volto pallido e segnato dalla guerra. < Sei cresciuto è Akuma... > Posa lo sguardo ametista sulla struttura corporea dell'animale, constatando come del cucciolo di dieci anni fa è rimasto ben poco. < Meno male che ci sei stato tu con lei per tutto questo tempo... > Sussurro forse udibile al solo cane. In qualche modo lo ringrazia d'esser stato presente al suo posto. < Non hai nessuna intenzione di riprendere ciò che hai lasciato un decennio fa? La strada ninja... > Lascia in sospeso la frase, allungando la mano destra guantata di nero ad afferrare lo spiedo che Keiga gli porge. Non insiste sulla sua volontà di rimanere alla caverna. E' cambiato sotto questo punto di vista. Se prima perdeva tempo a far ragionare le persone, adesso, maturando, lascia che sia il tempo a portare le risposte. Non ha alcuna voglia di litigare o imporre la sua idea. < Stai attenta, idiota... > Sorride in modo spontaneo, insultandola aGGratis riguardo allo scottarsi. < Come sto... > Sospira, mentre con attenzione porta i canini ad addentare la carne di lepre. < Sto. > Non aggiunge altro. Ma soprattutto non ammette che ora come ora sta meglio nell'averla ritrovata. Confidenza che non farà MAI. < Cos'ho fatto in questi anni? > Ruota il capo verso il lato in cui si è seduta l'Inuzuka. Gli occhi blu s'immergono in quelli neri della donna. < Ti ho cercata Keiga. E avevo perso la speranza. Mi ero abituato all'idea che fossi morta nell'attacco. > Tormento lungo dieci anni. [Verso la Grotta] <Esatto.> Risponde riguardo alle trappole. <Nel senso, per quanto starai qui?> Non gli sta dicendo di sloggiare, non per il momento almeno. Lo sguardo va su Akuma che sta praticamente sgranocchiando pure le ossa di quelle lepre. <Non ci ha pensato, quanto brontoli. Sono buone uguali no?> Risponde ma nel tono non c'è l'astio di un tempo. E' un battibecco giocoso il loro, adesso. La frase di Dyacon che sia sfuggita o meno non fa nulla. Lei riprende a mangiare la sua lepre, ora meno incandescente. Akuma però indirizza le orecchie verso il genin, sbuffando sulla cena. Quando Dyacon chiede riguardo alla carriera, deglutisce e cala di nuovo nel suo silenzio. Addenta la lepre e la mastica, fino a buttar giù di nuovo il groppo <L'unica cosa che voglio è trovare Furaya> E chiude le nere in fessure. <L'ho cercata ovunque. Ci siamo spinti ben più lontano del solito. Abbiamo cercato tra i cadaveri. Nulla> E' seria, con lo sguardo perso nel fuoco <Devo far parlare quello che sta a casa di Touma> ... <magari anche lei..> e si ferma perchè la voce inizia a tremarle. Ha gli occhi lucidi ma nonostante tutto non versa neanche una lacrima. Akuma si lecca i baffi e poi mugola appena abbassando il musone a terra. Lei, tira su col naso, rimettendo per un attimo quel muro di facciata che nasconde la sofferenza. Annuisce, cercando di riprendersi e fa anche per tirargli una spallata <Non sono idiota, cretino!> Due dementi, in pratica. Poi lui risponde alla domanda. Parlare di Furaya le ha chiuso lo stomaco. Non mangia molto già di suo, ma c'è Akuma che non lascia che si butti nulla. Ed infatti è a lui che lancia la lepre restante. Più della metà. Ascolta il genin intanto e si volta per guardarlo. <Capisco.. Mi dispiace> Ammette tornando a guardare a terra e spostandosi un altra ciocca dietro l'orecchio. <Eppure non sono stata da sola in questi anni> Guarda avanti, abbracciandosi le gambe <Ho viaggiato tanto. Mi sono spostata in continuazione fino a che tutto si è calmato ed ho trovato questa grotta. Da quando sono qui, ho sempre avuto contatti con Tachi> Spiega <Senshi è cresciuta tantissimo. Le assomiglia tanto..> Ed abbassa la testa di nuovo. Proprio non ce la fa a reggere senza quella donna. Alla fine si è presa cura di lei, le è sempre stata vicino. <Comunque!> Ruota il capo. Non piange. Trattiene sempre lei. <Diciotto, a rapporto!> Chiama il mini grugnino che trotterella ben volentieri fino ai piedi della cagna. <Lui è Dyacon, sei autorizzato a morderlo se si avvicina troppo> [Grotta] La fissa intensamente negli occhi. Gli stessi occhi che gli sono dannatamente mancati, nonostante il rapporto tra i due non fosse proprio idilliaco. C'era e c'è attrazione fisica, questo è fuori dubbio, ma a livello di pensiero e caratteriale erano su due binari diversi. Chissà se con il passare di tutto quel tempo, le due linee parallele hanno avuto modo di avvicinarsi. < Andrò via stanotte... > Non ci vuole uno scienziato nel capire che quella sorta di invasione nella casa dell'Inuzuka, comincia a pesare alla stessa. Ma per lui va bene così. Sa che è viva e sa dove trovarla. Il tormento lungo dieci anni ha finalmente trovato fine. < O al massimo domani in tarda mattinata... > Vorrebbe restare lì insieme a lei, aiutarla nel difendersi qualora una delle bestie del falso Dio dovesse trovare quel nascondiglio. Istinti, gli ultimi, del vecchio Dyacon. Ci sono ancora, ma riesce a reprimerli a favore della nuova linea di ragionamento che ha adottato. < ..... > Famelico strappa la carne della lepre cotta, ingoiando a fatica quel boccone, tanto che le guance si gonfiano e gli occhi sembrano uscire dalle orbite. La mano sinistra si chiude a pugno, battendo con veemenza ad altezza torace così da far scendere il cibo. < Uhhhh... > Sospira con sollievo. Se l'è vista brutta. Rischiava di morire soffocato. < Furaya? > Nel pronunciare quel nome, un nuovo lampo seguito dal rombo del tuono si fa largo tra la vegetazione esterna, rimbombando nella cavità naturale. < Purtroppo non si sa nulla di lei... > Velo di tristezza in quella frase, mentre lo sguardo si focalizza sullo scoppiettare del fuoco. < Gli è succeduto un nuovo Hokage. > D'altronde la popolazione deve esser guidata e protetta da qualcuno. < Ma la speranza è l'ultima a morire no? > Domanda, provando a dare una nuova luce in quel mare d'oscurità. < Tu ne sei la prova vivente. Tutti ti credevano morta. Anche il sottoscritto... > Si rabbuia nel riprovare la sensazione di averla persa per sempre. < Eppure sei qui. Magari anche Furaya è nascosta da qualche parte. > Oppure il corpo senza vita è stato bruciato senza lasciar alcuna traccia. Ma questo non lo dice. Evita di dare la mazzata finale all'Inuzuka già visibilmente provata dal discorso. Sorride, accogliendo la spallata giocosa. < Chi è che sta a casa di Touma? > Si è perso qualche passaggio. < Tachiko è viva? > Apprende con stupore mista a gioia. < Sono contento che quella psicopatica calchi ancora queste terre. Tsk! > E' lei che lo ha accolto a Konoha a suo modo: bloccandolo con l'ombra. < Uh? > Inarca il sopracciglio destro non capendo il significato delle parole che la ragazza rivolge al facocero. < Adesso che diamine ho fatto? > Sbatacchia un paio di volte le palpebre, incredulo. < E tu... > A diciotto la minaccia. < Non credimi di farmi paura. Ti sotterro vivo nella sabbia... > Onesto. [Verso la Grotta] <Mpf..> Abbozza un sorriso nel girarsi a guardarlo. Un qualcosa che forse l'altro neanche lontanamente si sarebbe mai sognato di vedere. <Stai qui stanotte. Dove vuoi andare con sto tempo e col buio, cretino> Che l'insultino ci sta sempre. Ripete il nome e lei stringe i denti. Come se sentisse male al solo sentirlo. Lo ascolta ed al sentire del nuovo Hokage quasi le si spezza il cuore anche se lo sapeva già. Con le successive parole però non è d'accordo <No.> Secca. <Furaya non si nasconde. Lei non si nasconde. Lei combatte. Lo ha sempre fatto. Ha sempre messo il bene degli altri davanti al proprio. Lei non si nasconde. Ma se è vero che c'è qualcuno tornato da chissà dove allora devo riprendere a cercare> Cinge le gambe di più a sè <Ah, riguardo a questo..> Fa una pausa <Puoi non dire che mi hai vista?> Una richiesta la sua <L'ho chiesto anche a Touma> Aggiunge per poi sospirare. Annuisce <Si, è viva. Ed ha tirato su Senshi da sola. A volte vengono a trovarci> Spiega ma non aggiunge altro. Diciotto muove il codino, lasciandosi andare in un grugnito verso Dyacon. <Non trattare male il cucciolo!> Si volta a guardarlo, imbronciata, per finta. Poi la mano destra si sposta dalle proprie gambe e si spalma a terra in modo che sorregge il busto. Busto che si inclina verso di lui, con la testa che si piega appena di lato. Chiude gli occhi cercando le labbra di dyacon. Un bacio dolce, non travolgente come quelli di un tempo. E di lì a poco, se l'altro avesse accettato quel gesto, anche l'altra mano lo raggiungerebbe, cercandone il viso.STOOOOOP INTERVENTO DEL FATO IN CORSOO
eh si, siete ancora qui miei giovani eppure un Touma selvatico ha deciso di lasciar quella grotta per rifugiarsi in ciò che è la pace, Kagegakure, ma vi arriverà? Ciò non potrete saperlo, dopotutto la notte precedente avete avuto un avviso di ciò che abita queste terre ormai di nessuno, mostri, tanti che si richiamano tra di loro con quelle grida sguaiate e senza senso perfino per coloro che comprendono il linguaggio degli animali. Sentite tutti e tre il loro urlo diabolico e fuori le corde vocali di qualsiasi mostro, mostri peggiori di mostri, ebbene si. Chimere, mostri senza forma , mostri da ciò che vengono fuori i vostri incubi peggiori, tutto ciò che vi riporta indietro e sapete già che sono li e sentirete il loro puzzo - Keiga e il tuo cane soprattutto - giungere a voi. Si, è li, una di quelle, sentirete il puzzo invadente e il respiro pesante di chi infine vi ha trovati e si trova con la sua enorme ombra d'innanzi l'entrata della grotta a due metri di distanza dal primo passaggio, annusa l'aria stessa e vi cerca, ha trovato la vostra scia che nonostante la tempesta e l'acqua non sembran esser stati capaci di cancellare le vostre tracce. Erano li la notte prima, non un loco ove indugiar or dunque, ma un loco ove fuggire verso un altro. Siete qui, intrappolati, tutti voi dentro una grotta con una bestia fuori, e sapete bene che come una grida, tutte le altre son pronte a raggiungervi. Siete in trappola, ma siete ninja o no? O avete abbandonato la vostra stessa esistenza? [ 1 turno prima che la bestia entri - turni liberi, fate come potete e volete ]
[Grotta] Ad ogni spostamento eseguito con il busto, si sente un rumore simile ad un fruscio: è la sabbia contenuta nella giara che dà segni della sua presenza. Termina di mangiare lo spiedo con una delle lepri cacciate in giornata. Butta il pezzo di legno lì accanto, guardando malissimo il facocero assoldato a morderlo in caso di troppo avvicinamento. < Tsk! > Ma davvero se la sta prendendo con un cinghiale? Sì. Non è maturato tantissimo(?). < Cretino? Questo cretino ti ribalta se vuole... > Gli strizza l'occhio sinistro, ammiccando, mantenendo stampato sul volto quel sorriso irriverente e allo stesso tempo sincero. < Se me lo chiedi in questo modo, allora stanotte rimango... > Sussurra a fil di labbra, venendo totalmente rapito dalla voce dolce e suadente dell'inuzuka. Oltre a questo, che è sicuramente il motivo principale, ciò che lo convince di più è quel maledetto corpo che la ragazza ha sviluppato in dieci anni. Carne e sentimento. Duo diabolico in cui è facile cadere. < ..... > Si torna poi sull'argomento Furaya. Non dice una parola, valutando e analizzando il significato del pensiero esternato dalla donna. < Concordo con te Keiga... > Anche lui è stato plasmato, formato dal decimo Hokage, instaurando con lei un rapporto di fiducia. Non la conosce al cento per cento, ma sicuramente non si sarebbe nascosta e avrebbe combattuto. < Tuttavia non sappiamo cosa le è effettivamente accaduto. Io non ero con lei. Ero con Touma ed Ichirou a protezione del monte dei volti... > Ricorda come se fosse ieri quegli attimi. Missione miseramente fallita. < Sono presenti troppe variabili di cui, forse, ignoriamo l'esistenza. Magari è frenata da qualche ricatto. Chissà, ogni ipotesi può essere quella reale... > Franchezza e logica. Doti sviluppate nel corso del decennio. < Così come quella che... > Lascia in sospeso la frase, conscio che l'altra recepirà il concetto. < Prepariamoci a tutto. Io ormai mi ero convinto di averti persa per sempre... > E' dannatamente difficile. Non ci si abitua mai. Si convive giornalmente con il dolore. < ..... > La osserva, accogliendo il bacio di natura dolce che gli viene donato. Chiude gli occhi e si lascia trasportare, contraccambiando. La mano destra scivola in avanti, salendo verso il volto di lei. Nel farlo, sfiora uno dei suoi seni, prima d'infilare le dita tra la capigliatura della genin, sopra l'orecchio sinistro. Spinge con delicatezza la testa verso di lui, baciandola ancora e ancora, fino a morderle il labbro inferiore. Ci gioca, la istiga, facendo scendere le labbra sulla parte nuda e sensibile del collo. Sempre a manca. La fiamma inizia ad avvampare ma si spegne drasticamente pochi istanti dopo con il sopraggiungere di una chimera. Sgrana gli occhi, accorgendosi di quell'enorme ombra proiettata all'entrata. < Cazzo... > Sbotta, travolto dalle sensazioni provate tanto tempo fa. Nonostante il tempo passato, è ancora sensibile a quel dannato ululato, se così si può definire. < Mai na gioia... > Non si può più fare sesso. Dannate bestie. < Keiga, dietro di me. Non so cosa voglia fare, ma se ci ha trovato, vuol dire che non siamo più al sicuro qui... > Scatterebbe in piedi, guadagnando di nuovo l'eretta postura. < Dobbiamo evitare che ne richiami altre... > Quello è l'obiettivo principale. Sarebbe più difficile correre sotto il temporale con una quindicina di chimere alle calcagna. La concentrazione, spinta dall'adrenalina, verrebbe ricercata in men che non si dica. Le mani si unirebbero di fronte al petto, ricreando il sigillo caprino. Intanto, nella testa, immaginerebbe il corpo diviso equamente da una linea verticale astratta, a cui apice e pedice vi sarebbero due sfere di colore diverso, roteanti sul proprio asse. La prima, di colore rosso fuoco, si attesta nei pressi della fronte e simboleggia tutta l'energia psichica; la seconda, invece, blu elettrico, sosta nella zona del basso ventre e racchiude in sé l'energia fisica. Adesso arriva il bello: per sua stessa volontà, farebbe scivolare i due oggetti sferici lungo il tratto descritto in precedenza, avente il chiaro intento di fonderle in un'unica sfera. Qualora ci fosse riuscito, il chakra si espanderebbe in tutto il corpo, in ogni singola fibra muscolare, dando benefici sia fisici che mentali al Sabaku. Let's go. [Tentativo Impasto] [Grotta - Casa Keiga] Un bel momento. Dopo tanto, ne aveva bisogno. Ma i bei momenti e le gioie non vanno mai a braccetto. E' forse lei la prima ad interrompere quel bacio. Sgrana gli occhi. Anche Akuma sente qualcosa. Alza il viso come ad annusar l'aria. Aria infettata da quella puzza che ricorda fin troppo bene. Akuma è nella stessa posizione. Lei, porta solo un dito alle labbra, verso il cane per poi guardare i cinghiali. Gli ululati si sentono ancora. Guarda poi Dyacon intimando anche a lui di stare zitto. Sono in trappola. Akuma si allontana dall'entrata, avvicinandosi all'interno. Guarda di nuovo Dyacon, indicandogli il fuoco con un cenno del capo. Poi anche lei porterebbe le mani a comporre il sigillo della capra, preparandosi ad impastare. Ha il cuore a mille ma deve concentrarsi. Gli occhi fissi all'esterno mentre immagine le due sfere, psichica e fisica. Due sfere che proverebbe a far muovere prima su sè stesse ed una volta preso velocità proverebbe a farle muovere anche una verso l'altra per poi cercare di unirle all'altezza della bocca dello stomaco. Una fusione dove le vede fondersi assieme come se dovessero ricrearne una più grande. Quella che, se riuscita, si espanderebbe sotto forma di energia per tutto il corpo. E se fosse riuscita scioglierebbe il sigillo. Non si mette dietro Dyacon. Lo affianca, ed Akuma sta davanti a lei, come a bloccarle la strada, per via dell'ampiezza della grotta. Non ringhia. Silenzio totale. Lei è preoccupata. In un momento del genere, lei ha per la testa il fatto che deve salvare quei cinghiali o almeno fornirgli una via di fuga. [Tentativo Impasto] Eccolo dunque, il piccolo Sanaku che s'appresta a difender il proprio territorio e donna impastando il proprio chakra, lo stesso che sentirà nel proprio essere attivo , gronda nel tuo petto li al livello del plesso solare e vorrebbe sfociare in altro, così come quello di Keiga, due lignaggi altolocati che rimembrano il passato ma il dolore soprattutto di una battaglia perduta e di un passato tragico e costellato da troppe morti. La bestia che ormai è dentro, s'avvicina quatta per via dell'altezza che giunge fino al massimo limitare in altezza dell'entrata nella grotta con i vostri odori che l'attirano sebbene non siano i più pressanti, li la pioggia non vi aiuta a lavar via nulla, li nulla vi aiuta ed ella prende quasi completamente tutta l'entrata - vi sono due metri ai lati della bestia in larghezza che non giunge oltre i tre metri che rimangon ancora liberi, alta e grassa in quegli artigli che sentirete bene fendere la terra e spostarla sotto la propria mole di peso , quel sentore di odore di carne putrida e di sangue che infestano una bocca demoniaca dotata di troppi denti , ma sembra ancora non vedervi con quegli occhi troppo piccoli ma sentire non solo voi ma anche quei cinghiali che vi circondano e dalla loro puzza inesorabilmente più forte e prepotente ,così come il loro alito, il cuore che batte feroce e quelle zampette che si muovono scomposte nella paura verso la terra agitate, si stanno agitando troppo aiutando la bestia ad approdar verso tutti voi. Il suo ringhio è basso, in quella corona di sangue secco che la agita un poco in quella criniera lunga e pesante, in un respiro affannoso che vi giunge nella semi oscurità donata dalla sua stessa stazza. Sta odorando qualcosa, sembra quello il suo vero punto forte eppure non sembra ci vorrà molto prima che ululi oppure che vi veda infine, mancano solo 8 metri prima che la sua presenza reale si mostri a voi, ma non ha bisogno di presentazioni. Dopotutto le avete viste entrambe, avete avuto modo di affrontarle e comprendere il loro pieno potere. Non girano da sole, mai, qualcun altra sarà vicina adesso, molte altre e chissà quante, magari tutte quelle che hanno invaso il paese della foglia l'ultima volta? [ 1 turno prima che si accorga realmente di voi]
[Grotta] Bella situazione di merda. Una chimera nei pressi dell'entrata alla caverna e lui all'interno della stessa insieme a Keiga, Akuma, diciannove cinghiali e i sette nani(?). Sono in trappola. Con le spalle al muro. Ma dopotutto, doveva aspettarselo. E' pur sempre in pieno territorio nemico, dunque la presenza della bestia è più che giustificata. < ..... > Aggrotta la fronte al fare di Keiga, mentre avverte chiaramente l'esito positivo del richiamo del chakra. Sente l'energia affluire con maggior veemenza in ogni muscolo, venendo inebriato dalla potenza della stessa. Annuisce con un cenno del capo alla richiesta dell'Inuzuka, capendo cosa ha in mente. La gamba destra si piegherebbe sul ginocchio, staccando da terra il tallone. Quadricipite che viene a contatto con la zona addominale per un fugace lasso di tempo, utile ad accumulare un quantitativo sufficiente d'energia. Questa, successivamente, verrebbe rilasciata con un movimento perpendicolare, dall'alto verso il basso, della gamba. Il piede dritto si scaglierebbe contro la rimanenza di quel fuoco, nel tentativo di spegnerne la fiamma. Memore dell'incontro avuto dieci anni fa con questa tipologia di nemico, ne ha appreso oltre alla forza, anche i vari punti deboli. Gli occhi dell'animale mitologico sono piccoli, donandogli una visuale molto ridotta. Cerca di renderla totalmente cieca, togliendole l'unico punto di luce a cui può aggrapparsi. < Vieni avanti... > Sussurra a fil di labbra, mentre l'adrenalina viene pompata dal cuore che inizia a battere all'impazzata. Ha paura, è ovvio, ma non deve cedere a tale emozione. Lui resta immobile, affiancato da Keiga e sopravanzato da Akuma, posto davanti alla sua padrona. Le palpebre si chiudono, mentre il chakra sarebbe convogliato verso il dorso del tronco. Si concentrebbe lì e poi uscirebbe dagli tsuubo del Sabaku, penetrando nella giara posta alle sue spalle. Gli elementi fuuton e doton verrebbero plasmati, modellati e poi fusi con la sabbia contenuta nella reliquia. < .... > Apre di colpo gli occhi, fissandosi sulla struttura della chimera, mentre l'elemento di cui è il portatore inizierebbe a prendere vita. "STAP!" Il tappo in sughero che sanciva la chiusura del contenitore, cade a terra e, pochi istanti dopo, la sabbia farebbe la sua comparsa. "FSSSSSS" Esce armoniosa, librandosi in aria, posizionandosi ai lati del genin, a protezione. Le braccia, intanto, ricadrebbero adiacente ai fianchi. E' pronto per una nuova battaglia, in ricordo di quella - sconvolgente - di dieci anni prima. [Chakra ON][Chakra 30/30][Tentativo Attivazione Innata 2/4][Spegnimento Fuoco 1/4][Osservazione 1/4] [Grotta - Casa Keiga] Quella forza che si sprigiona la sente. La sente scorrere in tutto il corpo. Una sensazione che però non basterà a salvarli. Quell'odore come se non bastasse è sempre più vicino. Quella puzza di marcio. Di sangue. E' entrata e loro sono effettivamente bloccati lì dentro. Guarda Akuma ed entrambi si scambiano un cenno del capo. Un'intesa che hanno solo loro. E quindi mentre Dyacon spegne il fuoco portando il buio, lei chiude gli occhi, cercando di richiamare dentro di sè quella forza che non è solo chakra. No, è qualcosa di più potente, di più forte che come un mare in burrasca si schianta contro ogni muscolo, ogni centimetro del suo corpo. Un qualcosa che la porta a cambiare quasi radicalmente. Un qualcosa che forse neanche stavolta Dyacon riuscirà a vedere a causa del buio. Ed ecco che inizia la lenta metamorfosi, sebbene parziale. La schiena inizia a curvarsi in avanti e le gambe si piegano per permettere alle mani di poggiarsi a terra e sosotenere quella posa canina, a quattro zampe. Le unghie degli arti superiori si allungano. Il chakra mandato in circolo con forza in tutto il corpo consente anche l'aumento di udito ed olfatto che forse in questo momento, ora che gli occhi non possono aiutare, potrebbe concederle un piccolo un piccolo vantaggio. Gli occhi neri sembrano inspessirsi. Più selvatici. I canini sono già più sviluppati del solito. Dalla gola sembra fuoriuscire un verso simile ad un ringhio che si perde tra i grugniti, probabilmente. Il capo si piega a destra e sinistra, scrocchiando ad ogni movimento, come se avesse assestato i muscoli dopo quella trasformazione. Muscoli che sono più forti di prima. La chimera è quasi arrivata. Sente la sabbia di Dyacon fuoriuscire dalla giara. Akuma ha le orecchie tese verso l'unica uscita e la coda dritta. Si aspetta il momento. Le mani artigliate tastano il terreno. Pronta a scattare per abbattere quella cosa. [Tentativo Attivazione Innata] [se Chakra 24/25] Il ragazzo richiama la propria di innata, quella che permette il suo contatto con la sabbia, purezza di elementi che si incontrano al primo suono del grande tappo che scivola a terra il movimento della bestia sarà verso di te. Ha sentito bene, sebbene forse la vista non sia la sua arma migliore ciò le dona un grande potere su tutti gli altri sensi, udito compreso. Il fuoco viene spento si , ma il tuo piede viene bruciato insieme alla scarpa che semplicemente andrà a sciogliersi attorno ad esso, non sarebbe stato meglio utilizzare la propria sabbia per farlo ? [-5 pv] per adesso una bruciatura solitaria, non ti impedirà di far altro ma la scarpa è stato il problema, il suo sciogliersi nella suola ed essersi attaccata alla tua pianta che s'è accartocciata e aperta in più punti per lasciarti sguarnito d'un qualcosa d'essenziale. La stessa Keiga si acquatta per richiamar la sua stessa innata, quella lieve trasformazione avviene così come quel grugnito, basso, si , ma dentro una caverna che andrà a far rimbombare il tutto con maggiore forza e che permetterà alla chimera di ricongiungere i pezzi, sa dove siete sebbene i cinghiali coi loro rumori non faranno altro che agitarsi di più in guaiti che si inerpicano formando quella banda di puzzolenti creature in un coro poco angelico. Un ringhio, forte ed impetuoso, una corsa veloce e feroce verso te Dyacon, colui che ha fatto più rumore di tutti ed ecco su di te la bestia con una velocità allarmante. Si , sta per mangiarti vivo, eppure avrai l'ovvietà dello spostamento e del rumore dalla tua parte per aver 1/4 di turno per spostarti via da li. La grotta non è troppo grande, ove vi trovate voi, nella parte più ampia, la stessa raggiunge l'altezza di 4 metri verso l'alto e di 5 metri in larghezza. Avrai due metri alla tua sinistra e tre verso destra ove si trova per lo più la tua compagna. Non vi è altra via di fuga se non quella dietro e adesso Keiga potrà sfruttarla a proprio vantaggio, puoi fuggire mia cara, eppure lascerai dentro il tuo compagno e ..amato? La bestia ringhia, forte, la stessa che farà tremar la grotta con la terra che inizierà a crollar lievemente giù pezzo dopo pezzo, lo stesso ringhio che richiama le altre bestie. [ 1 turno e mezzo prima che arrivino i compari - 1/4 di difesa Dyacon il resto libero ]
[Grotta] Più il nemico si avvicina e si addentra nella caverna, più il fetore animalesco e l'olezzo di sangue di cui è pregno, diviene pungente, quasi nauseante. < .... > Vorrebbe imprecare in sunatico antico a causa della scarpa da shinobi mezza bruciacchiata. Si trattiene solo per non dare un punto di riferimento alla chimera. Bestia che, comunque, parte in quarta contro di lui. Sente il calore propagato dal fuoco spento poco prima, ma non se ne cura. In confronto è solletico rispetto all'aspettativa d'esser divorato in un sol boccone da quell'animale mitologico. D'istinto e rapido si piegherebbe sulle ginocchia, contraendo sia i polpacci che i muscoli dei quadricipiti d'energia elastica. I piedi si farebbero carico di tutto il suo peso corporeo - giara annessa - abbassando di poco il baricentro. Natiche di una decina di centimetri più vicine al terreno, mentre testa e busto spingerebbero con veemenza verso il lato destro, quello con più spazio di fuga. A sinistra non ha un divario utile per la schivata. A dritta, invece, sì. Lesto, si getterebbe oltre il fianco destro, lavorando con rapidità eccelsa con le leve inferiori, badando poco all'estetica. Si schianterebbe contro la parete adiacente, tanto attento a NON impattare contro Keiga, quest'ultima impegnata a sgattaiolare via attraverso l'unica via d'uscita: le spalle della chimera. Punterebbe tutto sulla velocità d'esecuzione e, qualora fosse fortunato, lasciarsi sfilare l'offesa oltre il lato mancino e magari far schiantare il muso della belva contro il terreno. < Maledetta... > Digrigna i denti, sentendo tremare la terra e sentire qualche detrito staccarsi dal soffitto. Se tutto fosse andato come descritto, adesso ha dalla sua il contrattacco: le dita della mano sinistra si muoverebbero, imitando il gesto di una fiamma. Ordine silenzioso alla sua sabbia, la quale verrebbe unita in un unico agglomerato. Avendo il controllo sul chakra, la plasmerebbe a suo piacere, dandogli la forma di una spada ben appuntita. Arma bianca resistente e dalle seguenti caratteristiche: lunga 1mt, larga 70cm e profonda - per dargli la tridimensionalità - 10cm. < FUORI DA QUI. ORA! > Sbotta, e tramite la sua volontà, la lama appena creata verrebbe scagliata con impeto e veemenza dall'alto verso il basso, diagonalmente, contro la testa della chimera. Punto vitale dell'animale. L'attacco ha una doppia funzione: rallentare l'animale e, al contempo, permettere a Keiga, Akuma e tutta la Nanda di cinghiali di uscire dal pertugio creatosi alle spalle della belva. Non si cura dell'esito dell'offesa. Dietro all'Inuzuka, sbilancerebbe il busto in avanti e porterebbe le braccia a distendersi dietro le natiche, assumendo una posa più aerodinamica. Scatterebbe verso l'uscita, macinando in men che non si dica 10mt. Vuole uscire. < Andiamo via, ne arrivano delle altre. > Le sente vicine e quel richiamo non presume nulla di buono. Ci prova. [Chakra On][Chakra 28/30][Spostamento laterale 1/4][Modellamento sabbia 2/4 - Portata: 10mt][Fuga 1/4] [Grotta - Casa Keiga] Lo sguardo è inutile. Guardare è totalmente inutile. Le arriva al naso l'odore di gomma bruciata ed aggrotta la fronte. Ancora silenzio. I cinghiali sono spaventati. Lei ed Akuma hanno le orecchie tese verso la bestia che si avvicina. La sentono. E sentono, per forza di cose quel ringhio che sta anche per far crollare la grotta. Ormai sono alle strette. Ora che ha lanciato il richiamo, presto ne arriveranno altre. Si sta fiondando su Dyacon <Arriva!> un avvertimento ovviamente già captato dall'altro. Lei è lì accanto e giusto per non star tra i piedi, concentra il chakra sui piedi, per aver maggiore stabilità ed aiutandosi anche all'appoggio che ha sulle mani, proverebbe a scattare in avanti, verso l'uscita. Ma non se ne va. Non prima di assicurarsi che Dyacon non sia finito tra le fauci della bestiaccia. <Akuma! Portali fuori!> E poi richiama i cinghiali <Da 4 a 19! Fuori!> Son dieci anni che chiama i cinghiali per numero, si. E solitamente la ascoltano. Hanno il via libera ora per uscire e seguire il cane. Come anche lei che però aspetta il genin. Akuma ringhia, dando un ulteriore richiamo ai cinghiali dei quali è praticamente il capo da ormai molto tempo e corre verso l'uscita controllando che non siano già arrivati i rinforzi nemici. *WOOF!* Sono vicine ma non ancora lì. <Dyacon!> Sente l'impattare del genin contro la parete ed un altro rumore forse dovuto alla bestia che lo ha mancato. Assicuratasi che sia tutto integro, correrebbe con lui verso l'esterno, a quattro zampe, come un cane. [Chakra 23/25] Keiga[spostamento in avanti 1/4][attesa 1/4][spostamento all'esterno 2/4] Akuma [spostamento verso l'uscita 2/4] Il ragazzo si scansa, un atto fatto con foga che ti spinge troppo in la per via dell'oscurità completa, ma vi riesce senza troppi problemi e con il piede che da solo un fastidio - la scarpa andrà a rompersi completamente per lasciarti senza protezione adesso - così come quel costrutto che crei con la tua stessa sabbia ma che non andrà alla testa ma alla zampa anteriore, sempre per via dell'oscurità ma la colpisce e capirai che lo hai fatto. Fuori vi è solo la luce dei lampi e dei tuoni e l'urlo di dolore della chimera andrà a rimbombare su quella grotta che comincerà a crollare su se stessa, non prima che questa richiami i suoi compari poco lontani. Lontani si, ma non troppo, manca poco che vi prendano. E Keiga, seppur il tuo attendere sia cavalleresco, perchè non correre subito via da li? Si, perchè i tuoi piccoli animali da compagnia sono già fuggiti in preda al terrore estremo , dal ruggito che li inseguirà e che pomperà loro la paura in corpo in modo che si disperdano nelle rovine e nella natura. Uno a uno verranno braccati e saranno cibo per quelle bestie, ma sarà questo a salvarvi questa notte, quelle piccole vite seppur inutili hanno trovato il loro fine , la loro morte. Anche voi riuscirete a fuggir via prima che la chimera in preda al dolore fenda colpi a destra e manca contro la grotta facendola crollare su se stessa. Non vi è più nessun antro nella quale nascondervi, non v'è alcun loco adesso a proteggervi e dovete continuare a correre se volete aver salva la vita e non far la fine di quei facoceri adesso cibo per bestie. Correte, riparatevi, e ricordate sempre che fuori dalle mura di Kagegakure l'impronta del falso dio ancor vi insegue e pretende il suo pegno di sangue. [end]