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- Ambra & Ghiaccio -

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con Haru, Nana

21:53 Nana:
 Le manine pigiano quei tastini in modo quasi compulsivo. L'espressione è crucciata, attenta. La lingua di fuori, sul lato destro delle labbra. Lo sguardo verso quella console che tiene stretta tra le mani. < WAA > un piccolo urlo, mentre il suo corpo si muove appena, preso alla sprovvista da qualcosa. E' immersa nel suo mondo virtuale, noncurante di ciò che avviene nella realtà. Si trova su di una panchina, in quel bosco di Kagegakure. I piedi poggiati su quel legno, le gambe strette al petto. E le dita che continuano a muoversi freneticamente. < NANII?! > un altro urlo, mentre in quella console accade sicuramente qualcosa. Si trova lì dal pomeriggio, è rimasta per tutte quelle ore a giocare al proprio videogioco preferito. I capelli biondi sono raccolti in due chignon laterali spettinati, uno a destra e l'altro a sinistra. Indossa un giubbotto rosa fragola, con la cerniera lasciata aperta. Al di sotto di esso, è visibile una felpa corta di un verde acceso, quasi evidenziatore. Su di essa compare una scritta in nero, 'Queen'. Perché sì, lei si sente una queen. La vita è coperta da una gonna rosa che le arriva a metà coscia. Delle calze parigine a strisce, in bianco e verde, le coprono le gambe fino alle ginocchia. Degli anfibi rosa completano il suo outfit stravagante, che dà sicuramente all'occhio. < YADAAAA > un altro urlo, insoddisfatto stavolta, che la porta a spegnere quella console e poggiarla su quella panchina. Metterebbe il broncio, appoggiando il mento sulle proprie ginocchia. Finalmente guarderebbe verso la realtà che la circonda, dopo ore intere trascorse a giocare. La biondina apparirebbe, dunque, come una bambina capricciosa, fissata con i videogame. < Mmm > sospirerebbe. Congiungerebbe le mani all'altezza del petto, formando il sigillo della capra. Immaginerebbe due sfere, una rosa e l'altra verde. La prima, all'altezza della fronte, simboleggerebbe l'energia spirituale. L'energia che quella dannata euforica si porta dentro. La seconda, all'altezza dello stomaco, simboleggerebbe invece l'energia fisica che quel corpo così piccolo e minuto nasconde. Dopodiché, comincerebbe a farle ruotare sul proprio asse, per poi spingerle all'altezza del petto. Qui vorrebbe congiungerle, per formarne una sola: quella del Chakra. E così, se tutto fosse andato a buon fine, quella grandissima energia invaderebbe quel piccolo corpo. Bene, adesso si sente pronta a ricominciare a giocare! [Chakra 30/30][Tentativo richiamo del Chakra]

22:03 Haru:
 La torre del Consiglio fa ombra in quel quartiere, così innovativo e ben curato. La Luna e le stelle si disegnano dietro di essa con le nuvole che fanno da contorno coprendo parte di quel bagliore una volta che traghettano davanti al satellite. I petali rosa dei ciliegi cadono lentamente nell'aria perdendo la stretta con il loro albero madre e finendo a comporre un sentiero naturalistico lungo il terreno. Questo quartiere rappresenta il luogo più dimostrativo degli ultimi dieci anni. Lo sviluppo di questi ultimi anni è raffigurato in quella torre che è stata costruita con fatica e nuovi studi. Prima non sarebbe stato pensabile osservare una struttura simile. E le iridi ghiaccio di Haru guardano quell'edificio con attenzione. Il gioco di luci che crea si riflette nei suoi occhi sullo sfondo di un cielo notturno. Haru indossa un kimone nero con sotto una maglia di color bianco, degli hakama neri e una cintura bianca che si stringe in vita. Sopra, il ragazzo porta un haori senza maniche di color bianco e sul retro è disegnato il simbolo del suo clan. I capelli di color bianco sono tenuti spettinati all'indietro mentre soltanto un ciuffo più lungo cade davanti alla fronte coprendo l'occhio sinistro. <Mm> osserva cercando un po' di tranquillità. Durante quei secondi però, la sua concentrazione viene interrotta da un continuo grido proveniente da una panchina non molto lontana da lui. Il viso di lui ruota in quella direzione notando una ragazzina bionda seduta. Quei lamenti sembrano terminare e, in modo totalmente innocuo, Haru ne commenta il fatto. <Finalmente> direbbe con il suo tono pacato e calmo ma allo stesso tempo tagliente. Per quanto non gli importi, lo stava importunando quel continuo suono. [chk on]

22:22 Nana:
 La destrorsa si allungherebbe nuovamente verso quella console poggiata sulla panchina, per portarla sopra le ginocchia e riaccenderla. Ma qualcosa, in quel momento, la distrae. Un sospiro, una parola di sollievo. Gli occhietti ambrati si solleverebbero verso la fonte di quel suono. E che dire, quello che si ritrova a pochi metri da lei è... UN BEL MANZOOO. SUGOOOOI. Gli occhietti si spalancherebbero ed il sorriso si allargherebbe, nell'osservare quei capelli e quegli occhi così particolari. Ma poi lo sguardo si abbasserebbe verso il suo vestiario. La testolina si inclinerebbe verso sinistra. Sul viso un'espressione quasi inspiegabile, mista alla sorpresa ma anche al disgusto, quasi. < MA CHE GHYAHAHAHAAHAHAHAHAH > urlerebbe nuovamente, con quella risata di gusto che seguirebbe quelle parole. Una risatina acuta e quasi insopportabile, che potrebbe dar fastidio a chiunque. Si sbellicherebbe dal ridere, piegandosi e muovendo tutto il corpo, sbattendo quei piedini sul legno di quella panchina. Finalmente ha dimenticato quella console che ha tra le mani. Che dire, Haru, grazie per averla salvata dai videogame. Purtroppo per te, però, tu non sei per nulla salvo. Mi dispiace tu abbia incontrato questa piccola psicopatica stasera! < Onii-chan, tu hai davvero bisogno di vestiti nuovi! GHYAHAHAHAHAHAH > e continuerebbe a ridere, guardando quei vestiti che a lei sembrano così antichi. Insomma, chi si veste ancora in quel modo nell'83 DK? < Sembri venuto fuori da uno di quel film antichi GHYAHAHAHAHAH >. Cara Nana, quella boccaccia non riesci davvero a tenerla chiusa, eh? La tua lingua biforcuta deve sempre dire qualcosa, altrimenti non sei mai contenta! Peccato, comunque, per quel ragazzo. Le era sembrato così carino! Ma non ha proprio gusto! Le manine lascerebbero ricadere la console tra le gambe ed il ventre e poi verrebbero portare davanti al viso, poste lì come un obiettivo di una macchina fotografica. < Mmm > osserverebbe l'altro da quell'obiettivo creato con le dita < Staresti davvero meglio in jeans e felpa > concluderebbe la propria analisi ed a quel punto sarebbe disposta a cedere la parola all'altro. [Chakra on]

22:47 Haru:
 Haru ritorna ad osservare quella torre. Per lui è davvero strano tutto questo. Lui che era abituato ai piccoli villaggi in rovina o a sostentare in una grotta umida durante la sua infanzia. Anni in cui ha dovuto combattere per emergere nella società, lui così come tutto il suo Clan. Ed ora si ritrova in quel luogo. Edifici alti, costruiti senza l'utilizzo del legno. Strumenti all'avanguardia di cui Haru non avrebbe mai pensato di poter vedere nella sua vita. Ormai sono anni che abita nel Villaggio delle Ombre ma sembra che ancora non ci abbia fatto l'abitudine a questo posto. Immerso nei suoi pensieri, qualcuno sembra però non aver intenzione di lasciar a lui la libertà di girovagare con la mente tra le sue cose. Una grossa e grassa risata esce dalle corde vocali di quella ragazzina. E tutto è in merito ai vestiti indossati dall'Otsutsuki. Il viso, rivolto in alto verso la torre, ruota in modo lentissimo verso la direzione della biondina restando leggermente defilato in obliquo rispetta alla posizione altrui. Gli occhi seguono quel movimento anticipando il resto della faccia di qualche decimo di secondo. Haru la osserva, in mal modo. Questo è quanto. Inutile girarci intorno. Gli occhi color ghiaccio del chunin si muovono dall'alto verso il basso. Ne osserva i capelli tenuti in quel modo fino agli stivali colorati. Tutto in modo lento e con aria di chi pensa che quello strano non sia proprio lui. <La mia Casata è sempre stata abituata a indossare queste uniformi. Anche se i tempi sono cambiati, sei tu quella strana tra me e te> mostra con semplicità il suo punto di vista portando le labbra a formare un sorriso immaginando per un attimo la ragazza in altre vesti mentre sposta nuovamente lo sguardo e il viso verso l'alto, in direzione della torre del Consiglio. <Tu staresti meglio con questo kimono, forse> mantiene quel sorriso per qualche secondo, prima che scompaia dietro un'espressione più neutrale. <Ma quella tua risata ne stonerebbe l'eleganza. Non penso tu possa essere in grado di indossarlo> conclude quel che voleva dire, senza farsi troppi problemi in fondo. E con quelle ultime parole, Haru sposta ancora una volta lo sguardo sulla biondina. Il ciuffo bianco si sposta leggermente al centro della fronte portando i capelli a cadere sul lato sinistro, oltre che all'indietro. [chk on]

23:06 Nana:
 La biondina sarebbe ancora intenta ad osservare quel bel manzo, i cui vestiti, però, non lo risaltano abbastanza. Insomma, quanto sarebbe più figo con dei jeans strappati, una felpa e, magari dei piercing all'orecchio? La genin ha appena trovato il proprio oggetto d'interesse, quella sera, dimenticandosi di quella console che le ha rubato tutto il pomeriggio. Non che le dispiaccia, in realtà, lei ama giocare ai videogiochi. E poi, deve per forza finire tutti i livelli, così da mostrarlo, poi, ai propri fans su Ninjagram! Abbasserebbe le manine, adesso, guardando con interesse l'albino. Occhietti ambrati spalancati verso di lui. Sorriso inquietante sul viso. Una vera piccola psicopatica. Ma, ovviamente, ogni comportamento ha dietro sé una ragione. L'atteggiamento di quella ragazzina potrebbe sembrare insolente e fastidioso. Ma è così che la vita le ha insegnato a vivere. Quando si perdono i genitori a soli cinque anni, per via della guerra, allora la tua stessa vita diventa una guerra. Diventa caos. E quella è la risposta che lei dà ad ogni domanda: caos. E' sempre stata eccentrica, sin da bambina. Ed il rimanere sola, senza nessuno, quando ancora aveva bisogno dei propri genitori per vivere, ha portato quel lato di sé alla massima espansione. C'è chi, alla solitudine, reagisce piangendo, come Naku. Ma c'è chi reagisce ridendo, proprio come lei. Perché, altrimenti, sprofonderebbe nell'abisso. < Oh > esclamerebbe alle prime parole dell'altro, per poi continuare < che sfiga essere nato in una casata del genere! >. E lei, che neanche ricorda la propria famiglia, cosa potrebbe dire se non proprio quello? Lei che non ha idea di come sia crescere all'interno di una casata, cos'altro potrebbe dire a quel ragazzo che le sembra lontano anni luce? La vera fortuna per lei, non sta nell'essere nati in una casata, piuttosto che in un'altra. Ma essere vivi. Perché i suoi genitori non lo sono. < Sugooi > annuncerebbe con quella vocina acuta quando l'altro ha finito il proprio discorso. Ma come, l'albino le ha appena detto che non potrebbe essere in grado di indossare un kimono e lei reagisce in quel modo? < Non solo manzo, ma anche str*nzo! > già, proprio come piacciono a lei. Ed il sorriso, inquietante, si allargherebbe ancora. [chakra on]

23:27 Haru:
 Lo sguardo freddo viene mantenuto sulle reazioni della ragazzina. Un viso sempre sorridente, al contrario di Haru. L'Otsutsuki vive la vita in modo follemente pacato. Non si lascia andare a nessun scatto d'ira. Non si lascia coinvolgere in questioni che non lo toccano o non lo interessano. Non è il solito ragazzo pronto a infrangere ogni regola pur di mettersi in mostra. Haru preferisce viver la sua vita secondo le sue regole. Non transige l'ingiustizia. Questa è la prima regola. Sarebbe capace di uccider se stesso, se solo fosse giusto. E la seconda regola è vivere per scoprire quali origini ha il suo clan. Non c'è niente che più lo turba nella sua vita. Per quanto possa essere spiacevole perdere i genitori, a volte non sapere da dove si proviene può recar dolore allo stesso modo. L'assenza di un genitore può essere pesante. L'oscurità attorno al quale aleggia Haru e il suo Clan invece è come un macigno sullo stomaco del ragazzo dal quale è impossibile fuggire. L'Otsutsuki vuole sapere, vuole conoscere e approfondire. Ora Haru osserva quella biondina. Le sue parole non hanno provocato una reazione in lei. O almeno, non una reazione normale. Il chunin la osserva continuamente, in quella posizione con il viso storto in direzione della ragazza e le spalle rivolte verso la torre. <Ma sai che sei davvero strana tu?> le fa notare qualcosa che forse lei sa già. Haru, dunque, vuole dare una svolta alla serata provando ad accontentare la ragazzina. Il kimono viene slacciato e il dorso di esso viene fatto cadere. Le maniche vengono sfilate e poi strette intorno alla vita. L'haori bianco, di conseguenza, si sfila finendo per appoggiarsi su quei petali rosa. Haru rimane in una maglietta maniche corte di color bianco che lascia intravedere i lineamenti dei suoi muscoli. Il kimono rimane legato in vita mentre la parte inferiore, per forza di cose, invariata. Haru si volta verso di lei e i suoi passi iniziano a ridurre la distanza che li separa. Si ferma a circa un metro e mezzo da lei. L'albino allarga le braccia guardando dritto negli occhi la biondina <Così ti va bene?> mannaggia, se qualcuno del suo Clan lo vedesse ora sarebbero guai. Rimane lì in attesa di una risposta cercando di osservare ed analizzare le reazioni di lei. [chk on]

23:50 Nana:
 Che dire, quella serata sta prendendo una piega davvero strana ed inaspettata. Non avrebbe mai pensato di preferire, quella sera, un bell'albino dagli occhi color ghiaccio ai propri videogiochi. E invece, udite udite, è successo! E, stranamente, i due non litigano. SIPARIOO. Due personalità così differenti che cercano di venirsi in contro, magari solo per curiosità, magari solo per noia. Certamente, la biondina è curiosa di sapere cosa c'è sotto quei dannati vestiti antichi. E l'altro, incredibilmente, sta al gioco di quella piccola psycho-queen. Se ci fossero i fans di lei lì, in quel luogo, a quel punto avrebbe già fatto un bell'inchino. < Mmm! > con il viso annuirebbe velocemente e quasi compulsivamente, rispondendo che sì, sa di essere strana. Insomma, dove si potrebbe mai trovare un'altra come lei? Trovatele un'altra psycho-queen e allora, a quel punto, scenderà dal piedistallo. E poi... IL MANZO SI SPOGLIAAA. O quasi, ma le va più che bene così. Le mani si posizionerebbero nuovamente a forma di obiettivo davanti al viso di lei. L'occhio sinistro verrebbe chiuso, per lasciare aperto e spalancato solo il destro, focalizzando tutta la propria attenzione su quello spogliarello. Quell'haori che verrebbe tolto, quelle maniche del kimono lasciate scivolare, per poi essere legate alla vita. S U G O I. Adesso quell'occhietto vispo osserverebbe i lineamenti che poco prima si nascondevano sotto quelle vesti antiche. Quei muscoli ben scolpiti e perfetti, che si avvicinano verso di lei, ATTENZIONEEE. Adesso, quella vicinanza la costringerebbe ad aprire l'occhio destro, perché vuole osservarlo per bene. Le braccia altrui si spalancherebbero, e gli occhietti di lei si focalizzerebbero sui suoi bicipiti e poi su tutto il resto delle braccia. < SU-GO-I > scandirebbe per bene ogni sillaba di quella parola, mentre il suo viso assumerebbe un'espressione euforica. Troppo euforica. Quasi inquietante. La console verrebbe nuovamente appoggiata sulla panchina e, con uno scatto, si alzerebbe, portandosi le manine sulle guance. < Per tutti i kami, per quale motivo nascondi questo ben di Dio?! > esclamerebbe meravigliata, non capendo proprio il motivo per il quale l'altro si ostini ad indossare quel vestiario che non fa risaltare per niente quei muscoli. [Chakra on]

12:50 Haru:
 Non sa bene cosa stia facendo. Spogliarsi in pubblico in quel modo non è certo da lui. Ma Haru voleva stabilire una connessione con questa ragazza. A volte per capire di più una persona, bisogna compiere un passo verso essa. Dietro quei sorrisi e quell’euforia, deve nascondersi qualcosa che lei tiene all’oscuro a tutti. Cosa possa essere di certo Haru non lo sa ma chi ride soltanto in ogni momento forse ha qualcos’altro dentro di se che non vuole mostrare. La ragazza sembra divertirsi quindi durante lo spogliarello del chunin. La pelle quasi bianca del ragazzo risplende sotto quei capelli bianchi e quelle iridi ghiaccio e gli occhi di Nana dimostrano di apprezzare quel che vedono. Haru non è certo abituato a quei complimenti che lo portano a spostare lo sguardo dal viso della ragazza verso quella panchina dietro di lei. Si avvicina lentamente lì passando affianco della donna lasciando che la sua spalla si scontri morbidamente contro il braccio di Nana. Così si innalza su quel legno e appoggia i glutei sopra il bordo dello schienale lasciando che le piante dei piedi si sostengano sulla seduta della panchina. I gomiti sono posati sui quadricipiti e le mani pendono in mezzo alle cosce. Lo sguardo si sposta su quel videogioco lasciato libero in precedenza e infine ritorna verso gli occhi di quella biondina, se questa dovesse girarsi verso di lui. <Ora tocca a te però> sospira subito dopo, pronto a godersi la scena e assistere da spettatore. <È davvero tutto così divertente per te?> domanda ora per poi sfilare il nodo alle maniche del kimono nero. Tramite un gesto veloce, lo porta davanti a se e lo porge a lei allungando il braccio in sua direzione <Tieni> gli occhi non smettono di avere un contatto diretto con quelli altrui. <Deve esserci qualcosa che ti turba, tanto da non ridere più.. O no?> un’altra domanda, prima di far tornare la mano nello spazio vuoto sotto il suo corpo e attendere che lei faccia la sua mossa. Tutto è nelle mani della bionda adesso. [chk on]

13:22 Nana:
 Qualcosa che la biondina non mostra? Sì, effettivamente c'è. E' quel suo lato più debole, che non viene mai fuori, se non con Naku. Quel suo lato più dolce, quel suo lato che ha bisogno di tutto l'affetto che non ha mai ricevuto. Ed è per questo che quell'affetto lei non lo dà mai. Solo Aki, che l'ha accettata per ciò che è, può riceverlo. E forse è anche per quel motivo che si è attaccata a lui in quel modo tanto particolare, come se fosse una vera e propria ossessione. Ma oltre quella corazza che lei stessa ha creato, amplificando quei lati eccentrici del suo carattere, vi è molto di più. Ma nessuno lo ha mai capito. Perché, spesso, è proprio lei a negare di essere fragile. A negare che la sua famiglia le manchi, fin dal primo giorno. A negare di aver bisogno di aiuto, affetto. E' cresciuta da sola, con le proprie forze, spesso facendo del male agli altri solo per trarne beneficio. Per sentirsi più forte di quel che è realmente. Per sentirsi il centro del mondo, la regina della propria vita. E questo non è poi così sbagliato. A quel punto, Haru si scontra contro il braccio di lei ed una scossa elettrica percorre quel suo piccolo corpo, quasi eccitata all'idea di averlo sfiorato. Gli occhietti si illuminerebbero, divenendo di colpo maliziosi, mentre seguirebbero i movimenti dell'altro. GYAAAA quel corpo perfetto è così vicino al proprio! < Sugoi, sugoi, sugoi > sussurrerebbe quasi tra sé e sé, anche se l'altro potrebbe sentirla comunque. Non riesce proprio a tenerle per sé certe cose! E quegli occhi color ghiaccio incontrerebbero quelli ambrati di lei. OH MAMMINA, potrebbe morire proprio lì, in quell'istante. Quale kami dovrà ringraziare per averle mandato, quella sera, quel manzo? Adesso il visino si inclinerebbe sulla sinistra, incuriosita dalle parole altrui. Ora tocca a lei? < Nani? > la vocina è anch'essa incuriosita dalla richiesta altrui, prima di comprendere, effettivamente, cosa l'altro voglia. E gli occhietti adesso si spalancherebbero, le labbra si schiuderebbero appena, sorpresa da quella richiesta azzardata. < WAAA, sei pure un Hentai! Spiegami perché noi due ci siamo conosciuti solo adesso > ed afferrerebbe quel kimono con la manina destra. Non si preoccuperebbe degli sguardi dei possibili passanti, né tantomeno di quello dell'Otsutsuki, il quale si sta rivelando essere un manzo con i fiocchi. Per prima cosa, toglierebbe il giubbotto, poggiandolo sulla panchina. Dopodiché, sfilerebbe anche la felpa, rimanendo solo con una fascia elastica bianca che le regge il seno, non troppo abbondante, in realtà, ma adatto alle sue piccole misure. Non le serve sfilare la gonna, dato che, comunque, quel kimono la coprirà. Il freddo, però, si fa sentire e, dunque, si sbrigherebbe ad indossare quel kimono nero. Di certo è di qualche taglia più grande, ma lei trova il modo di indossarlo alla bell'e meglio. Difatti, lascerebbe le spalle e la parte superiore del seno scoperte, stringendo il kimono proprio sotto alla vita. < Come st-- > di colpo, si fermerebbe, lasciando sospesa quella domanda. Perché un'altra domanda giungerebbe da parte dell'altro. C'è qualcosa che la turba, talmente tanto da non ridere più? < C'è > direbbe semplicemente, mentre il visino si fa stranamente serio. Non direbbe, però, di cosa si tratta. Non le va di parlare di certe cose. Per quale motivo, poi, dovrebbe fidarsi di uno sconosciuto? [Chakra on]

23:02 Haru:
 C'è qualcosa che scatta in quello scontro. Che sia una reazione puramente mentale o solamente fisica, questo non è ancora dato saperlo. Quella 'scossa', però, è sentita anche da Haru che finge il nulla per ritornare ad essere più serio e non dover cadere nuovamente in quel leggero disagio. Mentre si sistema sulla panchina, sente quelle espressioni verbali dettate dalla piccola voce della biondina. Ed ora ecco la reazione della ragazza alla richiesta dell'albino. Non fa una piega, impassibile, lei asseconda la proposta dell'altro e non si fa problemi a cambiarsi proprio lì davanti a lui. Gli occhi glaciali di Haru non possono far altro che osservare le movenze della ragazzina e le forme che il suo corpo possiede. Immobile lui, seduto in quella posizione così svogliata, rimane a guardarla mentre si sfila la felpa e indossa il kimono nero lasciando che le spalle e il seno rimangano in bella vista. Haru la osserva velocemente un'ultima volta, dall'alto verso il basso senza lasciarsi sfuggire un centimetro di quel piccolo corpo. E le labbra si allungano nuovamente verso l'alto. Un sorriso divertito, come in precedenza, a dimostrazione che aveva ragione a pensare che il kimono le sarebbe stato bene. <Non mi sbagliavo, sai?> le fa osservare anche a lei ora, senza essere troppo esplicito. A differenza della biondina, ad Haru non piace palesare in maniera esagerata i suoi commenti e i suoi apprezzamenti. I due caratteri sono molto diversi ma Haru sembra toccare un punto. Un punto che porta lei a diventare seria cambiando la sua solita espressione divertita. Il chunin posa lo sguardo freddo sui di lei occhi. Qualcosa c'è, dunque. Qualcosa che la turba. Haru non vuole entrare troppo nei dettagli. Al momento, non è nei suoi interessi provare a far aprire la ragazza in modo troppo complicato. Alla fine non si conoscono nemmeno. Lui ha compreso però che quelle risate esagerate sono soltanto una maschera. Il viso di lei ora è serio e l'Otsutsuki sembra apprezzare anche quel lato fisico della ragazza. <Stai bene anche così, con quell'espressione così seria in fondo..> ora distoglie lo sguardo da quegli occhi accorgendosi di esser rimasto a guardarli per troppo tempo. Il viso ruota verso sinistra fissando quegli alberi di ciliego accanto a loro. <.. E almeno non devo sentire più quella tua risata fastidiosa> cerca di rompere con una mezza battuta ed una mezza verità l'atmosfera che si stava creando attorno alle sue parole. [chk on]

23:25 Nana:
 Come può il destino far incontrare due individui tanto lontani, tanto diversi? Lei una piccola eccentrica, lui un ragazzo rigoroso, fedele alle regole. Da questo incontro ci si sarebbe potuto aspettare di tutto, ma non di certo ciò che sta avvenendo in realtà. I due non si scontrano. Anzi, cercano di comprendersi, di combaciare come due pezzi di un puzzle. Il destino, a volte, è davvero strano. E lei, che non mostra mai un vero interesse per la gente che la circonda, adesso invece è incuriosita. Incuriosita da quell'albino, tanto bello quanto misterioso. Non riesce a comprenderlo, a decifrarlo. Eppure, l'altro sembra comprendere quella parte di lei più nascosta. Per quale motivo? Perché è riuscito a vedere oltre quella corazza? Eppure, la biondina non ne è infastidita. Anzi, è interessata. Ed osserverebbe. Osserverebbe le reazioni altrui nel vederla in quelle vesti che, seppur antiche, fanno risaltare comunque quel piccolo corpo. Un piccolo sorrisetto compiaciuto dipingerebbe il suo visino, mentre seguirebbe ancora quegli occhi color ghiaccio. E poi, farebbe qualche passo verso di lui. Si fermerebbe a qualche centimetro dal corpo altrui. < Avevi dubbi? > la mano destra verrebbe poggiata sul fianco, mentre il bacino si inclinerebbe verso quel lato. < A me sta bene tutto, anche l'espressione seria > direbbe con quella vocina acuta che si ritrova. E' tremendamente seria ed egocentrica. D'altronde è un influencer, conosce bene i propri punti di forza. < Nani? > chiederebbe, quasi stizzita, ma ironica, in realtà, quando l'altro parlerebbe a proposito della risata di lei. < Ah sì? GHYAHAHAHAHAH > la risata, però, sarebbe più breve e meno fastidiosa delle altre, quasi forzata per dargli solo fastidio. Perché quell'espressione seria è ancora sul suo volto, nonostante cerchi di mascherarla. E' stata aperta una breccia nella sua corazza. Il suo lato debole è stato scoperto. Ma, per il momento, la genin continuerebbe a far finta di nulla. Non le piace raccontare ciò che la turba. Non sono affari che riguardano gli altri. Il piedino destro, adesso, si posizionerebbe sulla panchina. Facendo leva su di esso, vi salirebbe sopra, per poi sedersi sullo schienale, accanto ad Haru. < Tu invece > esclamerebbe adesso, fissando quegli occhi glaciali < perché non ridi mai? >. Curiosità. Interesse. E' questo ciò che l'altro ha scatenato dentro di lei, a tal punto da farle dimenticare i videogame. [Chakra on]

00:14 Haru:
 Il destino può sembrare strano a volte, sì. Due mondi completamente opposti collidono fino a trovare un equilibrio stabile in cui convivere. Questo è esattamente ciò che sta accadendo tra quei due ragazzi. Indossare una maschera è davvero facile in questo mondo. Toglierla, mostrare se stessi, fa paura. Rende fragili, spogli di ogni difesa. Si corre il massimo dei rischi a lasciare che una persona ti guardi dentro per come sei fatta veramente. Non ci sono possibilità di tornare indietro. Eppure ci vuole coraggio, tanto. Il tempo è d'aiuto, sicuramente. E quella ragazza sta indossando la sua maschera. Haru l'ha osservata ma voleva capire se ci fosse dietro davvero qualcosa di interessante. E i suoi commenti parlano chiaro e da soli. Ora la ragazza si avvicina azzerando quasi la distanza tra i due corpi. Lei si avvicina e il viso di Haru ruota in direzione della donna. Gli occhi di ghiaccio si specchiano in quelli ambrati di lei. Ne osserva la forma, il contorno e le sfumature, ancora meglio da quella distanza così piccola. <Solo qualche dubbio in realtà, ma non è durato molto> rivela il ragazzo all'altra. Haru non nasconde che quella distanza provoca in lui una sensazione strana. Lui ha appena conosciuta questa ragazza ma sembra lasciargli dentro una reazione alquanto nuova per lui, qualcosa che non si aspettava di certo. Voleva solo silenzio, prima. Ora vuole sempre restare in silenzio ma non gli dispiace riflettersi in quegli occhi per ora. E poi quella risata, atta solo per provocarlo. In lui scatta una reazione immediata, forse neanche troppo elaborata. Con il pollice da una parte e le altre dita dalla parte opposta, afferra l'estremità della bocca per bloccare quella risata che dovrebbe sembrare ovattata verso il suo termine. <N o..> scandisce per bene quel monosillabo lasciando intendere che scherzava sì, ma non troppo. E poi non gli piace essere provocato, altrimenti si mette in gioco subito. Infine, arriva quella domanda strana da parte della bionda. Una domanda che richiede del tempo per Haru per trovare una risposta. <Non lo so in realtà> dice iniziando a riflettere maggiormente per trovare delle parole che possano soddisfare lei. <Dovrei trovare un motivo per ridere sul serio. Fino ad oggi, ho trovato solo motivi per guardare il mondo in modo serio e cercare le risposte che mi servono sul passato> afferma lui restando in silenzio nei secondi successivi. La guarda ora lasciando scorrere dolcemente le dita sulla pelle del viso verso il mento mollando quella presa dalla bocca di lei. <E poi io rido.. Sei tu che ridi troppo rispetto a tutto il mondo> scocciato, cerca di ribattere quelle parole verso di lei facendole capire che è lei quella strana. Ma ormai ha capito che ne è consapevole. [chk on]

00:40 Nana:
 Il suo caratterino sembra placarsi in compagnia di quel ragazzo. Come se quelle due personalità si influenzassero a vicenda e permeassero, l'una nell'altra. Solo l'erba le fa quell'effetto. Ed è strano. E' strano che qualcuno, oltre Naku, abbia creato una breccia dentro di lei, soprattutto se si tratta di uno sconosciuto. E il fatto è che lei glielo permette. Gli permette di scavare a fondo. Perché nessuno aveva mai colto quella sfumatura del carattere di lei. Un po', forse, dispiace per Haru, perché non sa in che guaio si è appena cacciato. Se quella biondina si affezionerà all'albino, sarà la fine! Non potrà più liberarsi di lei. E gli occhietti si illuminerebbero, attraversati da una nuova scia, una nuova emozione. Una nuova ossessione. Quegli occhi color ghiaccio. E quando quella risata verrebbe smorzata da quella mano che si poggia sulle proprie labbra, una nuova scossa elettrica percorrerebbe il corpicino della biondina. Per tutti i kami, c'è proprio qualcosa che non va quella sera. Ha lasciato perfino che l'altro bloccasse quella risata. < Sappi che... non mi piace ricevere ordini > ma il tono è flebile, il fiato corto, come se l'altro avesse appena abbattuto il muro che la circonda. YADAAAA che ti succede Nanaaa?! Mannaggia agli ormoni. Essere un'adolescente non è per niente bello! Era tutto più semplice, da bambina, quando i manzi non ti importavano. E poi, l'altro risponde alla propria domanda. Entrambi guardano ancora al passato. E' questo che li ha plasmati, che li ha portati ad essere ciò che sono oggi. Ma hanno risposto semplicemente in modo diverso. Hanno assunto una diversa autodifesa. L'una l'eccentricità. L'altro la serietà. E lei starebbe in silenzio per qualche secondo. Per niente normale, dato che lei non riesce mai a tenere a freno quella boccaccia. E gli occhi ambrati, in quel momento, si perderebbero nel ghiaccio altrui. Da un lato il calore dell'ambra. Dall'altro il gelo del ghiaccio. Così lontani, ma così vicini. TROPPO VICINI. Solo qualche centimetro li separa e gli ormoni di lei fremono. FERMATI, NANA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDIII. Ma il viso si spingerebbe verso quello dell'altro. < Dovresti sorridere di più e non rimuginare troppo, prendere la vita con più leggerezza. I pesi ci schiacciano > forse quella è una delle frasi più filosofiche che abbia mai detto e l'altro potrebbe non apprezzarla, ma va bene così. Non le importa. Ciò che importa è solo quello che viene dopo. Perché le labbra di lei vorrebbero poggiarsi su quelle altrui. Non un bacio passionale, quello che vorrebbe dare. Ma un bacio a stampo, casto, per dare all'altro una ragione per sorridere quella sera. [Chakra on]

01:14 Haru:
 Non è chiaro ancora cosa possa scaturire questo incontro. Entrambi non conoscono cosa rimarrà dentro loro al termine di questo incontro. Ma i due si lasciano invadere dalle sensazioni che provano e che li stimolano a continuare quella ricerca di interesse verso l'altra persona. E ancora, ancora, ancora. Sembra non terminare più quel brivido che percorre il corpo del ragazzo quando si vede il viso altrui a quella misera distanza. Gli sguardi si incrociano e quei colori contrastano in modo splendido tra loro. Il gelo da una parte e il calore dall'altro, esatto. Due mondi opposti, infatti. La cosa più importante e strana però è l'equilibrio che stanno riuscendo a trovare. Entrambi hanno aperto un piccolo varco dietro la loro maschera mostrando una minima percentuale di ciò che nascondono dietro essa. Per saperne di più, ci vorrà tempo. Che loro ne abbiano o no. La biondina si lamenta perchè non le piace ricevere ordini a quanto dice. <Sappi che non mi piace esser provocato, invece> dice la sua, come se volesse mettere in allerta la ragazza. <Potrebbe finire male altrimenti> per quanto sia un tipo pacato e serio, è comunque un adolescente pronto a lasciar andare la sua persona. Bionda avvisata, mezza salvata. No? Meglio mettere in chiaro le cose sin da subito. E poi succede qualcosa di inaspettato. I secondi sembrano rallentare, così come i battiti percepiti dal senso del ragazzo. Quel viso si avvicina ancor di più a quello di Haru. Così tanto da sembrare impossibile non far avvenire uno scontro tra i due. Però Haru non arretra. Rimane lì, ad osservare lei che si avvicina e ad udire quelle parole. <E tu dovresti prenderla un po' più seriamente. Perchè troppa leggerezza è pericolosa> sancisce una risposta alla ragazza prima che le labbra di lei si posino su quelle di Haru trovando un dolce e morbido contatto. L'Otsutsuki non si scompone e ricambia quel bacio veloce perchè in fondo sarebbe rimasto a pensarci tutta la notte se non glielo avesse dato. Prima che il corpo di lei si allontani però, la mano destra di Haru finisce sulla schiena di lei percorrendo verso l'alto quel solco formato dall'incurvamento della spina dorsale. Quella presa mantiene quella distanza, quasi pari allo zero assoluto. Il ghiaccio negli occhi di Haru si palesa all'interno di quel colore ambroso delle iridi di lei. <Credo che..> si ferma, forse per due secondi ma non di più <.. dovresti ridarmi il kimono adesso> chiude le labbra serrandole tra loro. Non dice più niente per qualche attimo rimanendo in quella posizione osservando l'espressione di lei. <O forse no. Sta meglio a te, in effetti> quelle spalle scoperte fanno un certo effetto per la verità. Non sa più cosa dire ora mentre lentamente inizia a lasciar andare quella presa alla schiena. [chk on]

01:40 Nana:
 Un lungo sguardo, che sembra già far presagire ciò che accadrà. Due mondi distanti, che si incontrano in quel contatto delicato. Due mondi che si fondono, influenzandosi e permeandosi ancora. E' come se si conoscessero da tempo. Come se quell'incontro fosse già stato prestabilito e fosse, quindi, inevitabile. Come se fosse già stato scritto che quelle labbra dovessero fondersi. E CHE GLI ORMONI DOVESSERO IMPAZZIRE, ma questi sono dettagli. < Potrei provocarti di proposito allora > risponderebbe alle sue prime parole, poco prima che quel bacio ancora avvenga. I secondi che rallenterebbero, man mano che i centimetri verrebbero dimezzati. < Mmm > mormorerebbe alle parole altrui, quasi riflettendoci. Ma non ha, in realtà, molto tempo per pensarci su. Perché quelle labbra vengono a contatto ed una nuova e strana scarica elettrica percorrerebbe il suo corpo. E l'altro poggia una mano sulla sua schiena, come se fosse il gesto più naturale possibile da fare in quel momento, come se non volesse allontanarla. E, forse, neanche lei vuole allontanarlo. Perché ha appena trovato la propria erba. Perché ha appena trovato qualcuno che plachi il suo animo. Ma quel bacio veloce avrebbe comunque fine. E quegli occhi tornerebbero a mescolarsi. Sente come un colpo allo stomaco, mentre osserva quel ghiaccio. OH NO, CHE SIANO LE FARFALLE? AAAAAA, ha bisogno di pensare razionalmente! < Oh, già è vero > si guarderebbe quel kimono. Quelle vesti che prima ha definito antiche. E che, forse, adesso, non vuole più togliere. Perché non sa se incontrerà nuovamente quel ragazzo. Non sa cosa il destino voglia ed abbia riservato per loro. E quel kimono potrebbe rappresentare l'unico ricordo legato a quell'incontro strano ma speciale allo stesso tempo. Le manine si nasconderebbero all'interno delle maniche, astringendole dalla parte interna. Ci penserebbe su qualche minuto, osservando ancora quegli occhi color ghiaccio. < Lo terrò io allora! > esclamerebbe compiaciuta. E' in quel momento che salterebbe giù dalla panchina. Allungherebbe le mani verso il giubbotto rosa fragola e lo osserverebbe per qualche secondo. E poi, se le fosse permesso, lo poggerebbe sulle spalle di Haru, lasciando lì anche la sua felpa, come una reliquia di sé stessa. Recupererebbe solo la sua amata console (quella non può essere ceduta così facilmente!). < Il mio nome è Nana > osserverebbe l'altro per qualche secondo, magari attendendo che anche lui le dica il suo nome. E poi, alzando la manina sinistra, farebbe un cenno di saluto. < E' stato un piacere > e, allontanandosi, tornerebbe all'orfanotrofio, portando nel cuore una nuova persona. Haru. [END]

Nana e Haru si incontrano per caso al bosco centrale. Nana gli dice che i vestiti di lui non le piacciono e l'altro fa altrettanto. Per cui, Haru si spoglia restando con una maglia a maniche corte, e fa indossare a Nana il proprio kimono. I due, così opposti, in realtà sembrano combaciare perfettamente e si danno un bacio tenerello. Non chiedeteci come mai non si siano picchiati, perché non lo sappiamo nemmeno noi.