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per il bene superiore.

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con Mekura, Tsuyunotama

18:21 Mekura:
 Non era arrabbiata, di più. Si sentiva offesa, innervosita al punto da risultare furiosa...e su limita di avere un attacco nervoso. E se ne vergognava, molto. Non voleva vittimizzarsi, non voleva stare a piangere da qualcuno alla ricerca di un conforto, ma aveva bisogno di fare qualcosa o quanto meno andare in un posto dove non potevano sentirla urlare. Era la capo clan e non aveva il controllo delle proprie emozioni...quanto è vero. E il fatto è che la fa arrabbiare ancora di più, la fa vergognare di se stessa ancora di più è come se non imparasse mai la lezione è sempre senza controllo. L'hanno...invitata a rimanere a casa per questa sera, seppure l'ha nascosto hanno visto che era sconvolta, lo sapeva. Ma si è limitata a mangiare con questi a cercare di parlare un po' di qualcosa di "stupido" che non centrasse nulla rispetto a quello che è successo e ha semplicemente dato un informazione su dove sarebbe andata e i suoi piani. Ha chiesto in prestito un martello, preso della corta, pezzi di legno è ha cercato di improvvisare qualche cartello. Ne è riuscita a fare solo due prima di cambiarsi e andare verso i monti ardenti per fare l'unica cosa che il cuore le diceva di fare e l'unica cosa che la testa le diceva che fosse fattibile. Perciò indosso un paio di pantaloni comodi ma resistenti chiamati Jeans, una maglia aderente arancione sopra una maglia termica, un paio di guanti senza dita, uno zaino con all'interno una vanghetta da giardinaggio un perno e un paio di scorte per la sera e la mattina successiva dato che considera dormire qui, un po' per volontà e un po' per convenienza. I Cartelli sono legati allo zaino dalla corda e sopra vi è segnata una mappa dove poter arrivare al villaggio di Kagegakure. Sta marciando, in uno stato di furia per arrivare nelle vicinanze dei monti ardenti. Dovrebbe fermarsi un secondo per richiamare il chakra prima che si inoltri troppo, ma per ora è ancora troppo lontana. [ch off]

18:28 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] Si ritorna alla Montagna Fredda abbandonata tanti tanti anni fa. Perché? Perché sui Monti bisogna sempre tornare prima o poi oltre ad essere l'attracco dei Kami sono anche l'unico posto in cui ci si può ancora liberare da tutta la tecnica e la tecnologia che si ormai circonda questo triste e perduto mondo. Il Monaco si trova ai piedi dei Monti, pronto a percorrere la sua ascesa con addosso il suo pesante kimono di colore scuro, addosso sulle spalle ha una piccola mantella di colore grigio, lo zaino in spalle e il pugnale in bambù nascosto nella fascia che cinge i suoi fianchi; la calva testa è protetta dal suo cappello in bambù a falde larghe. Si aiuterà in quell'ascesa con un lungo ma sottile bastone sul quale è legata alla sua sommità una piccola lanterna per illuminare il cammino. Il tempo è come al solito inclemente ma è proprio questo che rende unico e sacro il monte. Alla Montagna Fredda - così l'ha rinominata lui - non interessa Kage, grado, sesso o altre amenità che invece affollano il parlare comunque della vita laggiù. Ha lasciato il bosco in mattinata dopo la notte con Kamichi per poter meditare a dovere e a fondo, la sua missione non è ancora iniziata ma poco manca affinché possa compiere il progetto dei Kami, poi, potrà anche morire <quel ragazzo potrebbe essere più utile di quello che sembri> mugugna a voce bassa cercando di disturbare il meno possibile la quiete attorno a lui. A chi si riferisce? Ovviamente all'aspirante eroe incontrato di recente, sebbene ingenuo nel suo cuore alberga la purezza, sintomo ormai raro. Si trascina lungo la passeggiata che lo porterà faticosamente sul versante con passo rapido di chi conosce bene questi luoghi. Nota, poco lontano da lui un'altra figura. Si ferma, sospira e aguzza lo sguardo. Qualcuno sulla via per la Montagna Fredda? Aumenta il passo per accorciare le distanza <ricordati piccolo uomo che quando tu non eri io ero già e quando tu non sarai più io sarò ancora> chiosa verso la ragazza con voce ferma <chi vuole ascendere al monte?> Incuriosito dimanda a Mekura fermandosi e piantando la sua lanterna affianco a sé.

18:42 Mekura:
 Stava per fermarsi e richiamare il chakra, quando sente quelle parole. La donna si gira di scatto e compirebbe una azione dettata più che altro dalla memoria muscolare menttendosi in una posa difensiva tipica dello stile Hyuga. Se non fosse che s'accorgerebbe di cosa ha fatto e quando vede il monaco dopo un momento di indecisione scuote la testa e fa scivolare via la tensione dal corpo. RImane a fissarlo per un po' dopo quella domanda, come un animale diffidente o chi effettivamente non sa la risposta. Si tratta anche lui di un risvegliato? no, è un monaco e i monaci non ricorda di averli visti in battaglia, sembra tra l'altro preparato e..no, solo un monaco. GLi occhi vanno da lui alla terra e viceversa diverse volte prima di prendere una decisione. <nessuno che valga la pena ricordare> commenta amaramante facendo un inchino verso questo per poi inginocchiarsi e andare ad aprire la borsa, diligentemente. Annaspa all'interno e dallo zaino estrarrebbe, con una certa riluttanza il suo pasto, per questa sera almeno. <lo accetti perfavore> lo dice con formalità come se fosse una cosa dovuta questa azione. <mi vergogno a darvelo ma è quello che ho per questa sera, non posso offrirvi nulla di più> era un bento confezionato, una marca scadente e per fortuna che ha rotto la carta protettiva con il tanuki sopra, ha già subito un po' troppe umiliazioni oggi. GLielo offre con entrambe le mani braccia tese e in inchino fino a quando questo non l'avesse preso. Era da quando era bambina che non incontrava monaci e comunque anche in quel caso ci ha avuto poco a che fare, sa solo che bisognava lasciargli dei doni e essere quanto più rispettosi possibile e non intralciarli nel caso andassero da qualche parte. Non lo ha neanche pensato, lo ha solo fatto e l'unico momento di tentennamento è perché si vergognava della sua condizione. [ch off]

18:49 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] La ragazza si gira, si mette in guardia ma presto si scioglie e porge la rituale offerta. Egli, allunga un sorriso e scuote la testa <tienilo per te> le risposte facendole cenno di alzarsi in piedi. <la memoria dell'uomo lo tiene incatenato al mondo ma il suo obiettivo è abbandonarlo> esclama verso la ragazza avvicinandosi ad ella <vieni con me> le dice superandola e proseguendo la strada verso la Montagna Fredda <ogni tua domanda sarà chiarita, ogni tuo dubbio verrà fugato> continua a parlare aiutandosi nell'incedere con la lanterna <lassù c'è una grotta dove potrai dormire> e lui lo sa bene, quella grotta lo ha accolto dieci anni fa durante il suo pellegrinaggio verso la società. Ma non si ferma, continua a proferire <se l'uomo si accorgesse delle pene della sua anima non si preoccuperebbe di quelle creategli dagli altri uomini> sentenzia. Lui, estremo difensore dell'individualità dell'Uomo non riesce a concepire le cure e le smanie degli umani. Chi viene su queste montagne non è mai sereno con se stesso poiché altrimenti sarebbe tra gli umani, ma chi va via dagli umani è perché dagli umani si deve liberare, non c'è altra spiegazione.

19:07 Mekura:
 Mekura rimane spiazzata: manco un monaco ha accettato la sua offerta. Per un momento la Hyuga guarda il terreno come uno stupido cucciolo ferito che ha deluso di nuovo qualcuno. Ma si alza in piedi e rimette la sua offerta dentro la borsa senza dire nulla. Lo guarda andare avanti e lo segue, più che altro perché deve andare nella stessa direzione. Non capisce davvero che cosa ha da dire il monaco ma le parole successive la fanno annuire con una rinnovata comprensione anche se ci mette più di qualche secondo per pensarci. <...> guarda verso la borsa che ha di nuovo sulle spalle e riprende parola <grazie ma devo prima mettere questi cartelli, uno qua vicino e uno verso l'ex Oto> spiega facendo notare quei pezzi di legno messi insieme. <poi forse potrò riposare> commenta la donna rimettendo a posto la borsa sentnedo già fatica per il peso che sta trasportando. <non voglio disturbarla a meno che non abbia bisogno di me> la voce è rotta e guarda altrove nel buio dei monti ardenti...non le ha mai dato troppa fortuna questo posto, ma in realtà quale posto le ha dato davvero fortuna? <e poi> sorride amaramente abbassando lo sguardo e la voce <sono consapevole delle pene della mia anima, non di meno mi sento tranquilla con questo> piega la testa sollevando le spalle, preparandosi a dipartire per compiere il suo lavoro autoimposto. [ch off]

19:15 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] <Oto?> Esclama scuotendo il capo, lui di queste cose non si preoccupa mentre vece che le persone attorno a lui si danno un gran da fare a cercare di capire e a catalogare, tempo sprecato. Si ferma scrollando le spalle dalla neve e girandosi nuovamente verso la Hyuga <sei tu ad aver bisogno di me> esclama pacatamente sorridendo con cordialità verso Mekura <chi viene in questi monti non lo fa per mettere cartelli in legno> sentenzia verso di lei con durezza <i tuoi cartelli non servono qui... Ti prego di non metterne> continua con lo stesso tono verso la ragazza. <Consapevole? Se fossi consapevole non saresti qua> suggerisce facendo qualche passo indietro in direzione della ragazza che solleva le spalle. Si toglie lo zaino dalle spalle poggiandolo a terra <se non vuoi salire la Montagna Fredda accampiamoci qui, assieme> propone senza nessun velo di malizia o altro, il sesso per lui è argomento avulso, inutile, inesistente nella sua vita, è affare degli uomini che perdono l'energia vitale, le lacrime e ogni altra cosa che i Kami hanno donato loro dietro insulsi amplessi, un piacere di un secondo per una dannazione della morale. Ecco per cosa hanno barattato la felicità gli esseri umani. Pianta la lanterna a terra liberandosi così le mani aprendo lo zaino ma non tirando ancora fuori nulla.

19:35 Mekura:
 Sbatte gli occhi, sorride quando sente quelle parole e piega la testa di lato. Non dice nulla per non offendere ma la sua espressione non è convinta. Non tanto che lei non avesse bisogno di qualcuno, ma perché avere a che fare con lei è avere a che fare con un serpente, lei avvelena tutto quello che le sta vicino, lo rovina, lo peggiora, lo fa soffrire. Sorride scuotendo la testa capendo che il monaco, come tutti quanti non sa chi siano i disadattati come lei. <questa volta si: ci sono delle persone che...> si accorge che sta raccontando tutto senza contesto. Le viene da ridere di nuovo <mi scusi...> si porta una mano alla faccia e si mette a sedere anche lei andando poi a togliere lo zaino. <bhe non è che non abbia tempo ora come ora> quindi va bene accamparsi, momentaneamente. <non potete saperlo e risulta ridicolo anche solo parlarne...dovrei capire di più quelli che non ci credono a malapena lo faccio io che l'ho vissuto> piega la testa di lato e si sente in dovere di dare una spiegazione <io sono stata qui per dieci anni, lunghi anni, sotto terra, paralizzata. Stavo combattendo una guerra, una stupida guerra, una di quelle dove una parte di te ti spinge a volerci morire, bhe sono stata accontentata> porta le ginocchia vicino al mento per poi abbracciarsi. <ho perso 10 anni e quando mi sono risvegliata sono entrata in un nuovo mondo, un mondo pieno di nuove possibilità, pace e meraviglie e l'ho trovato> prende una lunga pausa prima di rispondere <estremamente deludente> solleva le spalle <ma questo non importa: sono qui perché ci sono altri nelle mie condizioni, ancora la sotto, forse, potrebbero perdersi se decidessero di tornare ai loro villaggi di origine, almeno la troverebbero qualcuno che conosco...no> pensa anche lei a quello che sta facendo: lei stessa si sta lamentando di quel posto e sta spingendo altra gente ad andare in un posto del genere? che cosa stupida. <...che stupida> Stringe gli occhi e appoggia la testa contro le ginocchia per evitare di piangere in modo frustrato della sua stupidità, forse è meglio lasciarli morire nella loro vecchia casa invece di infilarli in quella deprimente condizione. Ma questa è lei e lei si sta facendo male da sola, dovrebbe comunque offrire la possibilità a tutti di scegliere la propria strada e con questo offrire un aiuto che effettivamente non serve a nessuno se non a se stessa. <vorrei essere solo utile e ogni volta è tutto sbagliato> si sta di nuovo vittimizzando. Solleva la testa e scuote il capo girandosi verso il lo zaino innervosita <no, mi rifiuto di fare la vittima, è uno stupido cartello ma lo voglio fare> [ch off]

19:44 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] Tira fuori della legna dal proprio zaino iniziando a posizionarla per creare una piccola fucina di legna con della paglia asciutta, nonostante la neve il fuoco dovrebbe evitare qualsiasi possibilità di potersi spegnere. Ascolta attentamente le parole della ragazza <ah sì, quella guerra> dice distrattamente <quella in cui vi hanno portato i vostri Kage> esclama tirando fuori un piccolo acciarino ed estraendo velocemente il coltello dalla fascia. <Ho sentito diverse volte questa tua storia, non sei la prima che incontro e che mi parla di questa faccenda di essere rimasti immobilizzati nel tempo> sospira. Un veloce colpo di coltello sull'acciarino ed ecco che una vampa fa accedere la paglia che si allarga e va a prendere la legna che scrocchia sotto il fuoco che piano piano si allarga. Lo sguardo ritorna su Mekura <non dovresti pensare di salvare te stessa invece che gli altri?> dimanda guardandola fissa <il mondo in cui siamo ora è terribilmente sbagliato, ancora più sbagliato di quello passato che i Kami hanno giustamente distrutto dieci anni fa> si stringe nelle spalle <l'uomo non ha ancora capito nulla, i ninja continuano ancora le loro smanie di gloria e potere... Non riescono a cogliere la redenzione offerta loro> si stringe nelle spalle <poche sere fa ho incontrato un certo Kamichi, lui era pieno di speranza... Professava di mettere ordine in questo mondo e di proteggere i deboli; questo, seppur futile è comunque dignitoso> e ritorna con lo sguardo sullo zaino tirando fuori tre piccoli passeri legati tutti e tre dal collo da un piccola corda in canapa. <Una vita che non viene spesa a prendere consapevolezza di se stessi è soltanto il prodomo per ripetere questa vita ancora e ancora e soffrire ogni volta... Senza via di scampo> e sfila due uccelli dalla corda rimettendo il rimanente dentro lo zaino.

19:59 Mekura:
 Non dovrebbe proteggere se stessa? è normale è giusto, è sano. COntinua a fissarlo lui ed il fuoco rimanendo in quella posizione con le mani all'interno della borsa ancora convinta che deve mettere quei cartelli, seppure questo le faccia ancora delle domande e racconti di certi eventi. Giustamente? quello non era il vero dio, ma forse i veri dei lo hanno comunque usato per punirli tutti...avevano distrutto una alleanza per cosa poi? Mattyse aveva queste idee di diventare un capro espiatorio per tutti, non sa se è giusto o sbagliato a dire il vero e il fatto che non lo sappia la fa immpallidire <sa, non sta a me giudicare anche perché sarei abbastanza di parte: ho perso 10 anni dei miei figli...uno a malapena gattonava e ora mi guardano con degli occhi spaventati e confusi, mi sono allontanata per dargli tempo ma chissà quando arriverà mai quel tempo> Kamichi non è un nuovo nome <...ah, il ragazzo> se lo ricorda, il nomade. <il nomade> lo ripete ad altavoce ripensando a questo soggetto <è un bravo ragazzo> le ha dato solo quella impressione <ma si, dovrebbe lasciare perdere gli eroi...sopratutto se degli spiriti ti dicono che sarai l'eroe che porta ordine nel mondo dandoti tre biglie e una pacca sulla spalla. Guardala l'eroina, che sta con due cartelli senza un briciolo di autoconservazione e un monaco> ancora una volta a vittimizzarsi <ma potrebbe andare peggio> e poi il monaco tira fuori, volente o meno il succo del problema di Mekura: la consapevolezza di se. Lei non ce l'ha o meglio ha solo la consapevolezza del marcio che ha addosso e di quanto ha fatto male al prossimo, del fatto che sia sempre e sempre dietro a chiedere scusa, a redimersi e sbagliare clamorosamente di nuovo. RImane in silenzio senza muoversi se non gli occhi che guardando le fiammelle di fuoco. [ch off]

20:10 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] <I figli...> si ripete a voce bassa <perché voi umani vi riempite di legami in questo mondo che portano solo al dolore?> domanda retorica ma probabilmente Mekura gli risponderà con qualche frase fatta sull'importanza di farsi amare. Col coltello taglia la testa ai due passeri iniziando ad eviscerarli buttando le loro interiora dentro il fuoco. <La vita è sofferenza, prendi consapevolezza della sofferenza, trova la via per la felicità, persegui la via della felicità. Ecco le quattro verità che devi ricordare> risponde verso la Hyuga mentre spiuma i poveri passerotti catturati oggi pomeriggio mentre lasciava il bosco. <Kamichi è una perla grezza che va levigata, per chi guarda il mondo come lui tutto è possibile...> Dice sorridendo e guardandola. <Ma dimmi... Come ti chiami? Da dove vieni?> si ritorna sulle domande più tranquille nonostante la ragazza paia decisamente complessata e agitata per molti argomenti. Infondo, chi si attacca alla vita poi muore quando essa lo abbandona, non c'è altra via di fuga se si sceglie la via della carne e del mondo ma il mondo va abbandonato, non abbracciato.

20:21 Mekura:
 <perché è l'unica cosa che non me ne ha portato, dolore> afferma senza nessuna paura la donna o indecisione. <o comunque è un dolore che sono disposta ad accettare anche se viene inflitto dalle persone alla quale voglio bene> Piega la testa di lato continuando a pensarci sopra <volevo qualcuno che fosse simile a me, qualcuno da istruire che portasse il mio sangue, qualcuno alla quale potevo dire di essere sua e viceversa non era solo per via del Byakugan...volevo, desideravo> commenta la donna pensa nei suoi pensieri ma sicuramente più calma, quando parla dei suoi figli è come se andasse in un posto sicuro, magari maliconico per certi versi, ma sicuro. <volevo ...fare ammenda a quelli che mi sono stati sottratti e uccisi> il tono si spegne facendosi greve e oscuro. <...> non commenta riguardo a Kimichi, apre bocca solo quando le chiede il suo nome e da dove venisse. <mi chiamo Mekura> l'hanno chiamata "ceca"<Hyuga> ironicamente è questo quello che significa il suo nome. <sono un Jounin di Konoha...ah già, ero una Jounin di Konoha, vedova, capo clan. Ora sono solo una disadattata> si sdraia a terra guardando verso il cielo mentre la neve continua a caderle sulla testa, non è importanza [ch off]

20:30 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] Ascolta attentamente le parole di Mekura. <Mekura la Cieca> risponde annuendo con la testa <Cosa aspetti allora ad aprire i tuoi occhi?> Le chiede sorridendo mentre tira fuori dallo zaino due piccoli spiedi in ferro gentilmente regalatigli dal villaggio qui vicino con i quali infilza i due uccelli ormai decapitati, eviscerati e spennati e li appoggia vicino alla fiamma fermandoli a terra lasciandoli cuocere lentamente. <Jounin, Konoha, Capo Clan> scuote il capo sorridendo <lascia che i morti seppelliscano i loro morti> commenta verso di lei con gentilezza <appellativi inutili di un mondo nato già morto> sorride paternamente verso la Hyuga. <Disadattata perché non accetti più questo mondo? Se così fosse saresti viva tra i morti e non il contrario> e si gira a guardare il fuoco. <Io sono Tsuyunotama, senza padre, senza madre, senza villaggio> non perché li ha persi ma perché non li ha mai avuti. Ritorna ora sul discorso dei figli <spero che i tuoi figli stiano bene, ora puoi dedicarti alla tua anima dato che hai già procreato la vita> e tira fuori un pentolino <vuoi un tè?> chiede riempiendolo con l'acqua della borraccia anch'essa in bambù spesso.

20:47 Mekura:
 Bella domanda, se lo sta facendo da anni ormai. Non sa neppure rispondere, le viene solo in mente una scusa patetica, tanto vale sopprimerla li dove deve stare, nel nulla, tra le cose inutili. e dice di lasciare perdere quegli appellativi, quelle cose che per lei invece hanno valore, tanto valore da inseguirle perdendo completamente il senso di quello che stava facendo per arrivarci. <me lo hanno detto giusto oggi> sospira continuando a guardare il cielo <ho trovato una persona che mi ha offeso, non volevo picchiarlo, non volevo fargli del male, volevo soltanto avere indietro il corpo di mio marito. Non ha nascosto che lui era il suo assassino ed è venuto fuori che io sono la carogna di questa storia e in un certo senso, perché no? hanno ragione. Io sapevo che mio marito faceva parte della Yakuza, cioè, non da sempre ma non ero così sorpresa come ho fatto intendere. Ho mentito, in parte per avere indietro quel corpo senza per forza farmi imprigionare in prigione per molestie e quello che è venuto fuori a quanto pare è che sono marcia fino al midollo e lui è l'eroe che ha ucciso uno Yakuza...a prescindere dalle orrende conseguenze che questo ha comportato. Ed il fatto è che è vero: sono una disadattata, ancorata al passato a quegli appellativi inutili a cercare ancora i miei compagni nella speranza che siano qua sotto> non sa neppure come dovrebbe giudicarla il monaco, magari così le dice anche lui che fa schifo e la lascia stare. <la mia anima? sono una assiassina, una bestia, un'arma con uno scopo che non c'è più. Se la mia anima è il ricordo di una ragazzina che strilla spaventata per tutto quello che ha attorno spero di non averne alcuna, almeno non mi sentirei costantemente così...insofferentemente piagnucolante> prende un lungo respiro mentre con le ultime parole sembra volersi pugnalare un'altro po'. Lo sa che a questo punto le persone si arrabbianoo iniziando a stancarsi iniziando con un bastone a punzecchiarla chiedendole di fare qualcosa, qualsiasi cosa. <ciao Tsuyunotama, senza padre, senza madre, senza villaggio..> lo guarda di sfuggita <...senza peli...sulla lingua> Tira su un sopracciglio dopo quel genuino tentativo di alleggerie la sua aria funebre. <se non me lo hai ancora tirato addosso...si...> solleva il busto <sono una settimana e 10 anni che non bevo del tè> [ch off[

20:56 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] <Lascia che i morti seppelliscano i loro morti> ripete in direzione della ragazza sorridendole e scrollandosi dalle spalle la neve che cade. <Io ero lì quando Konoha è stata distrutta, gli sgherri del tuo Hokage mi hanno trascinato a combattere la vostra guerra e ho visto i volti di pietra distruggersi e la città in fiamme> esclama guardando il pentolino che ora viene messo sopra il fuoco ardente; nel frattempo gli uccelli cuociono. <Perché ti preoccupi di morti? I morti non parlano, non ascoltano, tuo marito è già in un nuovo corpo e ti ha già dimenticato, esattamente come farai tu quando morirai> si stringe nelle spalle <perché credete nell'eternità dei sentimenti? Non esiste> scuote il capo <se mai abbandonerai questo corpo e riuscirai a portare la tua anima nella Casa dei Kami potrai capire di questa superficialità a cui ti sei legata> le sorride con leggerezza <i tuoi compagni sono di nuovo qua, in questa terra a fare di nuovo gli stessi errori e a farsi uccidere per un coprifronte, è l'eterno ritorno dell'anima inchiodata in questo errore che è il mondo... Non hai motivo di crucciarti> e guarda la Montagna Fredda <ho una missione da compiere qui, liberare l'uomo dal suo corpo e portarlo in vita davvero, Mekura Hyuga, quando partirà questa missione è possibile che tu venga chiamata a presentarti> e non le da via d'uscita nel caso venisse interpellata <lascia i cadaveri dove sono e lascia il tuo corpo che sta morendo, c'è molto di più te lo assicuro...>

21:17 Mekura:
 Lui era stato cosa? trascinato da chi? Lo guarda stranita non sapendo di questa cosa: bel consigliere che era, non sapere queste cose. Tra l'altro, il termine, sgherri <tratti l'Hokage come se fosse un criminale> non lo dice con astio, vuole davvero capire il punto di vista e se è vero che è stato trascinato perché dovrebbe pensare diversamente? <li vedo spesso nei miei sogni a dire il vero, sono tutti li, dall'altra parte> commenta Mekura guardandolo <ricordarli mi ha sempre dato forza...è una cosa che ho un po' rivalutato quando nel piccolo è capitato quello che è successo in questi dieci anni a me con un'altra persona: era scomparso, ritorna dopo che tutti lo avevano considerato morto e io ero andata avanti, non è stato bello> insomma che casino. <ho sempre pensato che io andrò in qualche girone infernale o per punizione mi trasformerò in una bestia orribile quando mi reincarnerò, ma da come mi stai parlando quello che noi viviamo ora è effettivamente l'inferno, sicché diventa tutto relativo quello che penso> lo guarda di nuovo quando viene arruolata nella sua missione, così senza spiegazione o motivazione. Corruga la fronte e rimane a fissarlo <...qualsiasi cosa tu stia facendo, monaco, stai tessendo la tua trama con un anello debole, non dovresti chiedere ad una persona come me, a quanto pare gli dei mi hanno mandato giù per farle fallire le missioni> davvero è spaventoso questo potere che ha.<guidavo io il gruppo per bloccare il Kami...ho condannato io queste persone alla fine dei conti> [ch off]

21:26 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] <Non lo è forse?> replica verso di lei <ma lo sono tutti i Kage, nessuno escluso> non fa distinzione di villaggio o clan <sono tutti araldi della morte, poiché solo morte hanno procurato sotto di loro> specifica ritornando a guardarla. <quello che vedi è il ricordo di loro, poiché loro non hanno più forma non potendo tu vedere la loro anima> e si gira verso il fuoco nuovamente vedendo che il pentolino con l'acqua inizia a bollire. Dalla tasca interna della manica tira fuori un sacchetto di tè e lo getta dentro tirando successivamente via dal fuoco il pentolino e accingendosi a prendere due tazze sbeccate in ceramica dal suo fedele zaino. <Stai dicendo il vero Mekura-Dono, questo è l'Inferno, perché ti preoccupi del posto che devi abbandonare?> E si stringe tra le spalle continuando ad ascoltare quello che la Hyuga va dicendo allargando un grande sorriso quando ascolta quell'ultima frase e scoppia a ridere di gusto, felice, quasi con le lacrime agli occhi <Grazie Kami! Un segno che tutto si sta compiendo!> e si gira verso di lei donandole la tazza fumante <ecco perché ci hanno fatto incontrare> e allarga un grande sorriso <seguimi e non sarai più Mekura Hyuga ma Miru, "colei che ora vede"> e attende che lei prenda il suo tè.

21:44 Mekura:
 I kage. Sono ancora utili? in passato Mekura voleva un mondo del genere, un mondo gestito da un consiglio da persone che lavorassero insieme come un'unica nazione, non voleva un contenitore con dentro cinque villaggi o più inginocchiati al villaggio centrale. <perché non accusare i Daimyo ancora: i Kage esistono perché i Daimyo volevano persone che gestissero militarmente le loro terre, Daimyo che hanno sfruttato la popolazione e i ninja consumandoli fino all'osso e ora? ora loro gesticono l'unico paese civile rimasto?> la cosa la innervosisce <loro ballavano mentre la gente di Kiri moriva, io mi sono rifiutata anche se hanno invitato tutti, non mi sentivo di festeggiare sulla morte della autodeterminazione di un popolo> perché alla fine sono stati conquistati in un certo senso per tenere in piedi l'alleanza. <perché ci vivo, credo> sogghigna amaramente <perché puoi sceglierti che inferno vivere se lo fai insieme agli altri se sei disposto a dare il tuo e gli altri il loro, ma...capisco che sia utopico e spesso anche io non sono stata capace di darmi completamente al prossimo> e poi la risata, quella risata. Abbassa il capo immaginando che la stesse per deridere, rimane allibita che invece è il contrario. Lo guarda senza riuscire a dire nulla, un sopracciglio sollevato e il thè che è li ad aspettarla. Lo afferra e lo tiene tra le mani dopo un leggero e confuso <grazie> lo guarda di nuovo e raddrizza la schiena mentre incrocia le gambe <....è la prima volta che qualcuno applaude l'incompetenza e poi dove dovremmo andare?> [ch off]

21:53 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] <Daimyo, Kage, Jounin, Genin... Sono categoprie degli uomini e per questo sono fallibili ed errate> le risponde dopo averle dato il tè. <Tu stessa sai che lo sono perché tu stessa hai visto gli scempi che sono capaci di compiere> nonostante la confusione in testa della ragazza è chiaro che lei ne abbia viste di cose e sicuramente non può che dare ragione a quello che dice il Monaco. Si gira ora verso i due uccelli ormai stracotti, li sfila senza bruciarsi dagli spiedi e ne porge uno alla Hyuga <tieni il tuo bento per il viaggio di ritorno ora mangia questi> e col coltello incomincia ad incidere la pelle portandosi via un po' di carne ancora fumante. Dopo aver deglutito riprende <nel disegno divino tu sei stata la chiave di volte, hai avuto un ruolo importante, non credevo che i Kami mi mettessero davanti alla persona che ha permesso che il destino si compisse... E' stupefacente tutto questo> continua in sua direzione con un sorriso stampato in faccia. <Per le genti e per le terre> le risponde <ma tempo al tempo, prenditi questi momenti prima della nostra ipotetica partenza per salutare i tuoi figli e chi ti è ancora caro qua, poi abbandonali, vivi da sola e digiuna, io poi verrò a chiamarti> e detto questo appoggia la tazza alle labbra e sorseggia. In caso la ragazza non avesse accettato la pietanza l'avrebbe infilata nuovamente nello spiedo ma questa volta lontano dal fuoco.

22:12 Mekura:
 Beve il Thè in silenzio, lo sorseggia senza dire nulla, lo ascolta meditando tra se e se .Prende anche l'uccellino, stranamente quando via appoggia la lingua sopra sembra buono. <ero a capo della squadra, mi sono sentita io in dovere rispetto ai miei sottoposti è giusto che prenda io questa colpa> perché è una colpa non è vero? a quanto pare no. Corruga la fronte e ancora una volta rimane in silenzio, non è ancora pronta ad abbandonare tutto e tutti, deve ancora salvare Kimi...ma lei deve essere salvata? bhe lei la vuole rivedere almeno una volta. <quanto tempo avrei ancora prima della partenza? e per questa missione non dovrebbero esserci dei preparativi?> chiede la donna quanto meno per avere più chiaro quanto tempo ha a disposizione prima di fare tutto, prima di questa fantomatica missione. Sembra una cosa importante e almeno non dovrà per forza stare dentro quel villaggio a tribolare con i sensi di colpa di tutti i suoi fallimenti costanti. Riprende il tè. lo sorseggia di nuovo trovando molto, molto strano questo destino, guarda poi le targhe e dopo aver appoggiato lo spiedino finito e la tazzina vuota, le sfila dalla borsa guardandole con la mappa del villaggio impressa sopra. Le guarda e così anche il monaco e poi le spezzerebbe per creare delle fascette, con calma, in silenzio e poi unirebbe i resti alle altre fascette per alimentare il fuoco. <trovate voi la vostra strada> commenta, parlando con i morti, forse per l'ultima volta. [ch off]

22:13 Mekura:
  [aggiunta] <se i Kami vorranno vi porteranno alla felicità>

22:25 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] Finisce anche lui di mangiare quel piccolo uccello e posa lo spiedo a terra sorseggiando ancora del tè <preparativi? E' tutta la vita che ti stai preparando> le sorride ridacchiando vedendo che getta il legno delle targhe nel fuoco <spogliati di tutto... Esatto> che stia entrando nel giusto flusso di coscienza? Riprende <non ti preoccupare sul quando, preoccupati del come, ora sai che ogni giorno da adesso a quando succederà la chiamata sarà importante e varrà la pena di viverlo fino in fondo. Saluta i tuoi figli e chi ami e poi vattene> non ha niente altro da consigliare alla Hyuga <non ti legare però più a nessuno, dato che dovrai recidere ogni legame che ancora ti è rimasto, goditeli fino a che potrai, perché poi dopo, sarà un addio che forse durerà per sempre> Sorride con pietà verso di lei ma con assoluto rispetto del grandissimo sforzo che deve fare <tieni> la incalza di nuovo prendendo un piccolissimo sacchetto vuoto di juta e glielo porge <vai nel luogo a te più caro, e prendi della terra da quel luogo e mettila qua dentro poi sigillalo e non aprirlo fino a che non ci rivedremo> e attende che ella lo prende per poi riprendere nuovamente in mano il suo tè che finisce con un lungo sorso.

22:39 Mekura:
  [aggiunta] Delle intenzioni e delle limitazioni del suo corpo, di abbandonare quello che ama e chi ama per un amore superiore, un amore totale e supremo, il proprio. Ci deve pensare, perché ha sempre vissuto per servire, ha sempre combattuto per avere il potere ma alla fine ha raggiunto il potere per il bene del potere, finendo schiavizzata dal continuo ricercarcare il potere. Prende il sacchetto di Juta, tenendolo come in trance tra le mani come se fosse altrove nei suoi pensieri eppure li. I dubbi ci sono ancora, se lo ricorda il caso di Kaori come delle sette, letteralmente delle sette hanno convinto con la forza e non i suoi genitori a fare cose orribili, suo padre è stato ammazzato per le intenzioni e le ideologie degli altri. Sta per fare una cosa del genere? e comunque, cos'è un nemico se non qualcuno che si scontra con una ideologia che considera sbagliata. Forse lei diventerà il nemico, forse quello è sempre stato il suo scopo, diventare il nemico del mondo e il suo più grande alleato. <semmai mi renicarnerò non ricorderò nulla, ma potrei incontrarli di nuovo, niente è mai per sempre: non lo è la vita, non può essere la morte o l'oblio. Se il male è destinato a ripetersi perché non deve essere così anche il bene?> e lo guarda chiedendo quasi una guida, un pensiero su quello che ha appena detto. prima di stringere le dita attorno al sacchetto: sa già dove deve andare. [ch off]

22:48 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] Ascolta attentamente le parole della Hyuga e pacatamente schiude le labbra dicendo <l'oblio purtroppo è per sempre...> chiosa con serietà <gli uomini si dividono in tre categorie: la prima è schiava del mondo e delle pulsioni essi alla morte si disperdono e non tornano mai più nemmeno sotto la forma più infima che il mondo concede; la seconda categoria invece, è di coloro che ancora dormono ma hanno capito di star dormendo, essi, se sono fortunati alla morte ritorneranno umani per tentare nuovamente di aprirli, altrimenti ricominceranno la scalata da capo, reincarnandosi in insetti o piante> spiega guardandola <ora, tu sei un umano quindi sei già in una posizione privilegiata perché sei già all'ultimo stadio che il mondo concede alle anime reincarnate> e sorride cercando di rincuorarla un po'. <Infine, c'è l'ultima categoria che sono coloro che invece hanno aperto gli occhi, essi trascendono il corpo e gli oggetti, sono fuori da questo mondo, non hanno nome, non hanno padre né madre non possiedono nulla e non hanno patria, essi alla morte rompono il ciclo e tornano nella Casa dei Kami nel Grande Oceano da cui tutti noi arriviamo> un momento di silenzio mentre Mekura prende il sacchetto di juta <il bene è destinato a trionfare ma non trionfa da solo perché ha bisogno dei suoi emissari, ma essi non sono né loro né degli altri ma soltanto del bene. Io vorrei che chi mi seguirà una volta morto non ritornerà ma sarà con me assieme alle altre gocce nell'Oceano dei Kami> si scrolla nuova la neve dalle spalle <rifletti bene e fai come ti ho detto e finalmente non sarai più Mekura ma Miru, colei, che ha aperto gli occhi>

23:04 Mekura:
  [aggiunta] Il bene superiore ha bisogno di superiori sacrifici, andare la significa perdere tutto, perdere tutto quello che ci lega a questo mondo, senza lasciare traccia. Non vuole entrare nell'oblio, vorrebbe stare con i suoi figli e vederli crescere, ma in che posto crescerebbero? in un inferno Kimi sembra già destinata a ripercorre il suo stesso percorso, la sua stessa vita e forse peggio. Diventare un'anima incompleta come lei, distrutta dalla sua stessa agonizzante paura e orrore verso la vita, verso questo mondo. E cosa potrebbe capitare a Hiashi, a Kurako? se il mondo si ripete, se il dolore si ripete, loro si vedranno destinati al dolore, alla malattia, alla sofferenza e così i loro figli ancora e ancora, i suoi Hyuga, la sua gente è destinata all'estinzione, i ninja a cadere e lasciare spazio ad un mondo che è sempre più ostile in diversi modi. <Miru> guarda di nuovo il vuoto, la neve di fronte a lei. Quindi è questo il suo viaggio? il suo volto era destinato a questo? il suo concepimento come figlia non voluta e lasciata a dei contadini, questo ninja che non era all'altezza, questo membro della Akatsuki che ha visto i suoi compagni scomparire? rinnegando il suo Dio di allora? La compagnia, la moglie, l'amante che non è riuscita a tenersi nulla neppure i frutti del suo amore, la madre che ha visto i suoi figli allontanarsi uno dopo l'altro. Come può una come lei, un essere così nero avere la possibilità di uno scopo così grande? se fosse vero che lei, fosse un salvatore e il distruttore allo stesso tempo? <...> deve servire il mondo e per farlo lo deve abbandonare così sarà libera dal mondo e dalla morte stessa, così potrà liberare dalla morte anche i suoi figli <e quando saremo la, cosa chiederemo ai Kami?> chiede Mekura per capire meglio come potrebbe fare a salvare il mondo. [ch off]

23:16 Tsuyunotama:
  [Piedi dei Monti] <Là? Nell'Oceano?> Dice sorridendole in maniera fraterna <non ci saranno parole, non ci sarà corpo, tutto sarà chiaro e tutto sarà così luminoso> ed così che è quel posto, nella sua visione durante l'Iniziazione nel tempio lo ha visto ecco perché ritornato qua ne ha capito l'orrore immenso a cui lui è il popolo del mondo sono soggetti. Ritorna con lo sguardo sul fuoco <la nostra missione ora è ripristinare il legame tra Uomo e Kami> questa è la cosa più importante <ma ci metteremo anni... E va da sé che questo cambierà tutti voi che mi avrete seguito e aprirete tutti quanti gli occhi> e si stringe nelle spalle <e quando tornerai forse nemmeno riconoscerai i tuoi figli, perché tu non sarai più Mekura, non sarai più una Hyuga, uomo, donna, genin, chunin, saranno tutte cose che non ti apparterranno più, saremo tutti sposati nella mistica, ogni confine di questo mondo noi lo avremo rotto e saremo andati oltre> e sul suo volto si crea un'immagine di beatitudine, gli occhi si socchiudono <e quando torneremo, passeremo la vita a vivere in comunione coi Kami, professando la Verità e aspettando di morire per tornare a Casa... Ecco quale sarà il tuo e il mio epilogo> le ha già detto la fine della storia perché lui la conosce già. <Non conquisteremo niente, anzi, andremo a fare questa missione come ultimi fra gli ultimi, non acquisteremo nessuna ricchezza, anzi, daremo tutti ai poveri> Si gira quindi verso di lei <ora, per me, è tempo di meditare, tu se vuoi puoi stare qui altrimenti sei libera di andare dai tuoi cari per baciarli e dir loro quanto li ami... Poi vattene via, digiuna e raccogli la terra e infine, preparati> glielo ricorda ancora una volta. Detto ciò, tira fuori dallo zaino due piccole bacchette d'incenso che accende sui tizzoni ardenti e socchiude lentamente gli occhi cadendo poco dopo in una profonda meditazione. [END]

23:31 Mekura:
  [aggiunta] La nell'oceano c'è la pace della morte, o meglio c'è solo la pace, non c'è la morte, c'è solo la gloria del bene eterno riportando l'ordine. TOrnare e portare il verbo e morire, sembra giusto così. Sembra uno scopo valido per essere nati in questa terra. Annuisce e fa per alzarsi, ma rimane seduta per vedere la preparazione e capire come e cosa fare. Non se ne accorgerebbe ma rimarrebbe ad osservarlo per ore, prima di sollevarsi in piedi cercando di farlo nel modo più silenzioso possibile inginocchiarsi in silenzio e poi andarsene di nuovo verso il villaggio, con molto da fare e il tempo che sta per scadere per Mekura su questa terra come Mekura, è ora che lei cambi, per davvero e abbia il coraggio per diventare Miru, aprire gli occhi alla fine. Ma deve volerlo davvero, sente che lei non sia del tutto pronta per questo, lei vuole ancora qualcosa, vuole ancora stare con i suoi cari e gli viene concesso questo, sta a lei rendere possibile tutto questo dargli un ultimo addio., salutarli prima di andarsene per un ultima volta. Deve scegliere tra l'ombra o la luce. [end]

Mekura infuriata da quello che è successo con Sakir corre verso i monti per lasciare un messaggio per chi sarebbe ancora seppellito la sotto, nel caso si dovesse risvegliare per guidarli verso il villaggio.
Incontrando un monaco questo la convince a desistere da questo percorso e invece unirsi a lui per diventare un araldo per andare dai Kami.
Mekura, stravolta, si ritrova arruolata in un piano finale per la vittoria spirituale sul mondo per il mondo, reagendo in questo modo alla delusione di non far più parte di esso e di non trovarvi qualcosa per la quale combattere.
Viene poi lasciata a dire addio ai suoi cari e chiudere quello che ha lasciato in sospeso perché potrebbe non tornare.