Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

- did u betray me? -

Free

1
0
con Nene, Naomi

12:09 Nene:
  [Bancarelle] Veste una gonna color nocciola dalla cadenza morbida lungo i fianchetti, in cui è incastrato sotto un dolcevita semplice, basic, nero. Il tutto parzialmente coperto da una giacca a tre quarti e lievemente oversize in tartan dalle tonalità grigio topo, quel grigino appena più caldo del solito. Sono le nuove condizioni ad averla spinta a portar i palmi coperti in paio di guanti aderenti di pelle, del modello che fascia perfettamente nocche, dita e polso - apparendo irremovibili dalla loro posizione. Ogni tanto pigolano. Ogni tanto si sentono strillare. Con più precisione, ogni qual volta essa si ritrova a stringere il pugno soffocando aria al sul interno. Gli stessi pugnetti che risiedono beatamente nelle tasche del cappotto mentre cammina nell'ombra delle bancarelle. Le tonalità calde del distretto del vento sembrano accentuarsi sotto il tocco di un paio di occhialini allungati dalle lenti rossastre che occultano l'iride che dal fiordaliso, con questo tempo, sembrano sfiorare un artico piombo privo di riflesso alcuno. L'ha tirata fuori casa come si farebbe con una lumaca dal suo guscio. Senza particolare cura, quella cura che le davano in laboratorio ai tempi della guerra. Forse per semplice egoismo. Forse per passare una mezz'ora vuota con lei, non chiusa in casa a guardarla mentre mangia cibo istantaneo e si spacca la testa contro videogiochi del cazzo. < E questo è il mondo esterno. > La prende per il culo, mentre una sigarettina le danza sulle labbra stropicciandone parole e tono di voce. Sbuffa una risata taurina dalle narici, lasciando che il petto si muova fasciato nel dolcevita con la grazia grazza disumana. Non è l'emblema della femminilità. È spigolosa. Rude. Eppure con quelle ciocche d'ebano raccolte sulla nuca, sa' apparire bella abbastanza da reclamare a se qualche sguardo dalla folla. La nuca nuda si muove pigra come un gatto, ricercando tra le stoffe, qualcosa che possa donarle. Troppi colori. Troppo vivace. Fuori luogo, fuori tono.

12:16 Naomi:
  [Bancarelle] Ancora si starebbe chiedendo come sia possibile che ogni volta, per quanto lei si dimostri restia, quel concentrato di pericolosità dai capelli neri la convinca ad uscire di casa per dirigersi chissà dove < Lo so... > riguardo il mondo reale, lo conosce ma non è che lo apprezzi molto, lei che ad ogni passo più lontano da casa soffre, fondamentale avere uno schermo in queste situazioni, anzi, almeno più di uno perchè non si sa mai < Nene.. Fa caldo e tra poco è ora di dare da mangiare ai mici.. > il tono è sommesso e piatto ma tinto da un lieve punta di scomodità, quasi ci si deve sforzare per sentirla in tutto il trambusto del bazaar considerato che siamo pure in uno degli orari più affollati. Tanta, troppa gente intorno a lei che però non esiste, non fino a quando avrà la possibilità di tenere gli occhi saldi sullo schermo del potatile con il quale và /sempre/ in giro, parecchio vicino alla Moretta, tiene gli occhi a metà tra il lilla ed il fucsia puntati sullo schermo mentre il suono di un cliccare continuo accompagna i loro passi, quel mousepad non ha pace e tanto meno l'avrebbe la ram del dispositivo, dato che ha millemila schede aperte e sta saltando da una all'altra con la stessa velocità con la quale gli occhietti si muovono per lo schermo. Fino a quando esisterà quello, non esisterà nessuno intorno a loro, le voci ed i rumori sono un sottofondo troppo distante e remoto per raggiungere la mente della piccola, la quale indossa una giacca nera dalle maniche lunghe che vanno ad allargarsi, adorna di cinghie lungo il busto e lungo le braccia, un paio di shorts bianchi che lasciano spuntare quelle gambe a metà tra l'affusolato e l'asciutto, mista tra l'essere sia bella che grezza anche lei. Coincidenze? Chissà. A completare il look di oggi vi sono un paio di neri stivali alti, dei guanti corti e leggeri indossati più per il semplice fatto della sua convinzione di essere cagionevole, un filo di ipocondria la perseguita, occhietti fucsia che si spostano su quella ragazza di fianco a lei, sfuggendo per un solo rapidissimo istante dallo schermo, osservandola da dietro quegli occhiali da sole con la lente ambrata, tondi tondi, quasi gli ingrazia il viso, secco e dai tratti sia morbidi che rigidi, pennellate strane su di una tela indubbiamente chiara, molto chiara.

13:04 Nene:
  [Bancarelle] Osmosi di corpi che viaggiano assieme, ma ogniuno per la sua strada. Il traffico è qualcosa di sublime, di elegante e al tempo stesso, mistico - se vissuto dall'alto. E invece noi siamo solo due punti indefiniti che si muovono a singhiozzo tra la gente che cammina per il bazar, cercando questo o quello da comprare. Le dita sfilano con pollice e indice la sigaretta dalle labbra - rigettando un rigolo di frustrazione alla volta di un sospiro di denso fumo che le esce dalle labbra. Il filtro torturato dalle dita affusolate sembra chiedere pietà una volta e per tutte - stropicciando più e più volte il cerchietto dotato, fino a smuoverne l'interno pallido e fibroso appena ingiallito dal passaggio del catrame dovuto ad un tabacco fin troppo lavorato. L'aroma vanillino esploderebbe in faccia a Naomi - inevitabilmente all'ennesimo fottuto /click/ ha perso la pazienza e si è fermata, proprio nel bel mezzo di quel flusso da picco. < ma hai ascoltato almeno una parola di quello che ti ho detto?! > Palese come di gatti ne abbia abbastanza, dopo quello che è successo al povero Poldo a causa sua. Alza le manine guantate come a reclamare la sconfitta suprema alla volta di quella piccola nerd, la stessa piccola nerd che sta cercando di fare uscire dal guscio coriaceo che s'è costruita attorno sotto forma di ipocondria e sociofobia. Gli occhietti carezzano le lentine rosse di quegli occhiali ovali che riposano sul setto, sembra voler riposare occhi stanchi - dello stesso colore delle lenti. Solo un secondo sfugge alla presa, guardandola allibita al di sopra d'esse. < Naomi! > La sgrida, letteralmente, finendo per posare la mano sul portatile nel tentativo di chiuderglielo di scatto. Okay - Okay - forse è leggermente più nervosa del solito. Forse il fatto che sua sorella non la stia ascoltando ha aiutato a far si che la famosa venetta che porta il sangue al cervello, già di per sé piuttosto occlusa, finisca per chiudersi del tutto. E il cervello asfissiato nei pensieri. Fosse riuscita a chiudere quel maledetto portatile, delle scintille di cenere finirebbero per sbalzar via dalla sigaretta, esplodendo a terra. < Cazzo almeno guardami quando ti parlo, e poi come ti sei vestita? Vuoi essere il giocattolo sessuale di ogni fottuto pervertito di Kagegakure? > Lo sbotto che le colora le labbra accompagna un espressione maledettamente furiosa, finendo per indicare con l'indice della stessa mano che tiene la sigaretta - il corpicino oramai non più così acerbo della ragazza. Crescendo le forme plasmano ideali sporchi, soprattutto nella pubertà. Soprattutto quando iniziano a fiorire e non son sbocciate del tutto. Indica le gambe, i fianchetti, tutto quello che lei ha messo in mostra. Che sia stato lecito o meno, a Nene non va' bene. Forse perché quando è incazzata non le va' bene niente. Forse perché effettivamente non le piace che sia oggetto di pensieri impuri da parte di qualche vecchio bavoso. < Vediamo di comprare qualcosa che ti copra. >

13:39 Naomi:
  [Bancarelle] Le ditina della mano destra continuano tra click vari ed un premere sulla tastiera, lei assottiglia lo sguardo e si concentra ancor di più sullo schermo, ringraziando che quello nuvole impediscano al sole di infastidirla, Nene più che nervosetta, sta martoriando quella sigaretta senza che Nao manco se ne accorga, tanto presa com'è con il suo mondo, volge lo sguardo per qualche attimo verso di lei che intanto gli pone quella domanda più che stizzita, probabilmente già abbastanza retorica di suo < Mh.. Sì che ti sto ascoltando.. > ma non è vero, cioè, ascolta spizzichi e bocconi di quello che lei gli dice, o di quello che chiunque potrebbe dirgli mentre è davanti ad uno schermo, quindi tipo sempre. Poi, avviene il peggio, sente il suo nome ad alta voce, nel mentre sarebbe bella che tornata su internet e per la precisione starebbe guardando un video di gattini, su metà schermo, mentre sull'altra metà invece sta spippolando per un negozio online, altro che bancarelle, perchè soffrire tutta quella gente quando si può ordinare direttamente roba da casa? Eppure, riconosce anche lei che ogni tanto ha bisogno di uscire, per quanto difficile sia. Tornando all'avvenire del peggio, la mano di Nene si posa sul dorso del monitor e riuscirebbe quasi a chiuderlo del tutto, se di mezzo non ci fosse la manina di Nao, un sussulto, all'improvviso il fiato si mozza e gli occhi si spalancano, trasale, all'improvviso il mondo reale nudo e crudo davanti ed intorno ai suoi occhi < N-nene.. S-sai che non devi farlo.. > ed è l'unica alla quale concede quella reazione, con altri sbroccherebbe male andando proprio a rifarsi ai modi più beceri della sorella genetica, ma con lei invece è diverso: il petto di lei inizierebbe a muoversi più rapidamente ed il fiato si fa irregolare, ritmo spezzato, starebbe quasi per avere un attacco di panico e le iridi sono quasi ridotte a due piccoli punti. Non ce la fa, ci prova ogni volta ma non riesce, riapre il portatile e posa immediatamente gli occhi sul video coi mici, sentendosi sin da subito più tranquilla. E non immaginate quando gli si scarica il portatile, oh, lì apriti cielo, ecco perchè il più delle volte va in giro con una batteria di scorta < Guardo solo i video dei gattini, promesso, così non mi distraggo troppo.. E comunque.. Che c'è che non va? Sono comoda così. > la guarda di nuovo, prima di tornare sui gattini, continuando a camminare a dir poco scosciata, ha un fisichino asciutto e per quanto le sue forme siano appena accentuate, ci sono < Guarda che non mi sono messa su nessun sito erotico eh.. > capito come? Lei ragiona così sulla questione dei pervertiti, finchè non si è messa in ''vendita'' su internet, nessuno può farle del male no? Sì, l'importante è esserne convinta, il problema che lei pensa di essre sensuale quanto una tavola da surf quindi.. Fateglielo capire voi. Musetto che si stropiccia, infastidito, passa ad un altro video per poi tornare con lo sguardo su di Nene < Se proprio ci tieni.. Però fa già abbastanza caldo così.. Uff.. >

14:38 Nene:
  [Tende] Si aggira tra i tendoni come farebbe una mina vagante pronta a dar fuoco a tutto quello che la circonda per il semplice diletto di farlo. Le gambette affusolate si muovono contro il bordo della gonna color nocciola. La lascia sventolare sotto la prima bava di vento che le accarezza i tratti del viso scostando quelle ciocche d'ebano ai lati del viso - compresa quella che solitamente ciondola pigramente contro la fronte. Espira taurina un fiotto di vaniglia - facendosi spazio tra le stoffe di una bancarella con il dorso della mancina. < non funziona così la vita, nerd > Caldo - il tono di voce sporco di quella raceudine che la caratterizza - sembra voler carezzarle il capino pallido mentre rimane distratta da qualcosa. Qualche ipotesi che le ronza in testa e la infastidisce, quel tipo di idea che germoglia portandosi dietro la disfatta del famoso castello di carte che Yasuo aveva contribuito a crearle. Dando a qualcosa di precario un importanza che non doveva avere. < nella realtà non importa a nessuno se il tuo consenso c'è - o meno. > Per quanto possa esser difficile fletter un ideale intrinseco, il miagolio rauco della voce attraversa l'ennesimo lenzuolino appeso finendo per lanciarglielo addosso, proprio mentre questa sembra immersa nello schermo ad osservare l'ennesimo video-serie di gattini in guerra. O qualcosa del genere(?). Il profilo affilato si ripiega di lato, arrestandosi in un triangolo di stoffe immense, pesanti - quel che basta per creare una cappa di calore da cui filtra solo un filo di vento freschissimo una volta ogni tanto. < Ho sviluppato l'innata, Nao. > Improvvisa e fuori contesto, i fianchetti ciondolano ubriachi fino a girarsi una volta e per tutte alla volta dell'Uchiha. /Ho sviluppato l'innata/. E' più grande, è plausibile che l'abbia fatto prima di lei. Avete presente cosa fa' un cane stretto e minacciato in un angolo? Attacca. Non riconosce l'amico ed il nemico. < Vuoi vederla? > Gli occhietti si sollevano dalle lenti, sfilando gli occhialetti leggeri dal setto - sfoggiando quelle due pepite fiordaliso. < Devi posare il pc. >

14:55 Naomi:
  [Bancarelle] < Lei cosa deve saperne della vita reale? Poco e niente, sin da piccola è stata reclusa, trattata come se fosse una piccola principessina di cristallo, fragilissima, l'unica persona che aveva modo di vedere era quella matta dai capelli color ebano e non era nemmeno una modo di vedersi tanto semplice, a volte concesso, a volte proibito, dipendeva un po' come gli girava a quel qualcuno che l'ha accudita, sul quale non ci dilungheremo ora < Cosa me ne frega a me.. Fino a quando ho i gatti ed internet io sono a posto così.. > ogni frase è più o meno lenta, sommessa, lascia delle pause tra una e l'altra e sembra che quando concluda le vocali si trascinino svanendo in quel rivolo di vento che smuove la gonna di Nene. Lo sguardo è piatto dietro alle lenti ambrate, quegli occhi sembrano due mezzalune negative, non c'è nulla che la attiri veramente lì nei dintorni tranne la figura della stessa moretta, la guarda per qualche attimo per poi tornare sui gattini che si rotolano e si prendono a pizze in faccia, sorride, per quanto sia solo la linea delle labbra ad arcuarsi un po' verso l'alto, nulla di troppo esagerato eh, mostra appena i dentini bianchi quando lei gli carezza la testolina verdognola < Lo so, lo so.. Non può essere tutto semplice come su internet? Uff.. > sospira, continuando a camminare, fa caldo ma sembra che oramai si sia abituata alla temperatura dato che l'ora di punta per quell'astro rovente sembra essere passata e la calura è meno asfissiante < Mh? > questa volta solleva lo sguardo in direzione di lei con un fare ben più curioso, confusa, inclina la testolina di lato e la guarda, non sa se essere contenta o meno riguardo quella notizia e quindi mantiene quell'espressione muta, perplessa, rimanendo con le labbra schiuse a formare una tonda vocale muta < Davvero? Quindi.. Hai lo Sharingan? > è quello che si aspetterebbe, lei, dato che comunque si conoscono, ma non sa bene come assorbire la notizia, lei che è senza innata, ha dentro la maggior parte dei geni di Clan di Oto, è letteralmente un'eredità difettosa del Suono che cammina, ma lei non lo sa, non lo sa nessuno in realtà se non chi si occupava di lei e tanto meno Nao se ne è mai preoccupata, conosce le arti Ninja basilari insegnate per autodifesa, nulla di più e nulla di meno, dentro di lei si potrebbe risvegliare qualsiasi cosa così come nulla, dopotutto, se fosse rimata in quella capsula l'avrebbero abbattuta e scartata etichettandola come un errore, un difetto. Però, a lei va bene così, finchè avrà le sue priorità, il suo mondo, fanculo i geni del Suono < Mh.. Va bene.. Hai cinque minuti però, o poi mi sale l'ansia. > per lei può farlo, può resistere, piega lo schermo del portatile volontariamente per poi portarlo al petto e stringerlo forte, come se fosse un orsacchiotto di peluche, quasi vorrebbe sentire il calore della batteria e dell'hardware addosso per sentirsi meglio < Trecento.. Duecentonovantanove.. Duecentonovantotto.. > sì, sta letteralmente contando i secondi di quei cinque minuti, tassativa ed instransigente, mentre tiene gli occhi su Nene e su di lei soltanto, il contorno e lo sfondo svanisce, come se la immaginasse in uno spazio vuoto, o come se fosse l'unica figura in grado di muoversi in un quadro statico.

15:24 Nene:
  [Tende] E allora è così che ce la immagineremo. Solo Nene. Nene su uno sfondo nero - o bianco - con quegli occhialetti che ciondolano pinzati da un asticella tra indice e pollice e lasciati in balia del vuoto a muoversi per inerzia da un lato all'altro. Come un pendolo ipnotico. Ha un aspetto pessimo. L'aspetto di chi è diventato improvvisamente illuminato da un complottismo che prima non aveva mai contemplato. Lo Sharingan, sì. Nene che del resto è sempre stata l'ultima del gruppo ha finalmente ottenuto quello che ha sempre desiderato davvero, quegli occhietti rossi. Quelle tomoe - quelle maledette gocce nere da far vorticare. Il mozzicone di sigaretta diventa un nemico spento sotto la suola di un mocassino platform, dal taglio elegante. I tratti che più che asiatici, sembrano sfiorar l'ideale nordico. Le gote. Il collo che si mostra appena dal dolcevita. Le cosce color del latte che mentre si muove, si mostrano timidamente dal profilo della gonna e dall'aprirsi inesorabile del trequarti che indossa, leggermente troppo largo. Un rigettarsi dei fianchi del cappotto indietro, mostrando in pieno un vitino stretto. Zucchero per gli occhi di un uomo. Veleno per la mente di una donna misantropa. Gli occhialetti finiscono per esser riposti e piegati nella tascona - avanzando piano. Il discendere dei secondi non la infastidisce, non adesso. < tu lo sai, Nao > E' una domanda. E' un affermazione. Il punto è che non lo sa' bene nemmeno lei. Non ha fottutamente idea di cosa possa esser andato storto, nel corso della sua vita. O cos'abbia fatto di male. Pizzica un lembo dei guantini neri, partendo dal medio, l'indice, l'anulare. E la manina nivea dalle nocche perennemente arrossate - par mostrarsi con una timidezza che non appartiene alla creatura che è Nene. Vi ricordate, no? /Solo Nene/. Immersa nel buio. < cosa mi hanno fatto? > La manina nuda, la destra per la precisione - si defilerebbe alla volta del visino adorabile della sorella nel tentativo d'afferrarle le guancie da sotto il mento - sospingendola per forza di cose ad issare di poco il mento. La grazia non è cosa sua, no, ma cerca di non farle male. Non volutamente almeno. Così come non è voluto il repentino secerner di tossine allucinogene da quelle ghiandoline poste all'apice della gola - rendendo involontariamente ogni suo fluido corporeo un parco divertimenti per chi cerca un viaggio mistico fatto di pensieri lenti - e colori accesi. E questo farebbe, lentamente. Il sebo della pelle creerebbe delle macchioline violacee, leggerissime - intaccando l'altra, sebbene non con la stessa efficacia che avrebbe a chakra acceso. Pensiamola così: Un trucchetto di magia, divertente, si - solo, divertente. < come è possibile che un Uchiha come me, abbia un innata che n o n le appartiene? > ... < tu ne sai qualcosa. > Ne è certa. < Mi volevano cacciare dal clan e non sapevano come? Si sono sentiti in imbarazzo perchè non ho mai sviluppato lo Sharingan e mi hanno fatto questo scherzo del cazzo? > ... < Beh, indovina a chi non piacciono gli scherzi. > E se fosse riuscita a prenderle il visino, come se non fosse abbastanza - abbasserebbe piano la fronte a posarla contro quella di Nao -- con quell'espressione. Il distruttivo chiudersi delle palpebre per affogare in se stessi, nella mareggiata della delusione. Tradita da chi - no, non è sangue del suo sangue, ma ha sempre ritenuto tale. < Mi aspettavo che saremmo sempre state dalla stessa parte. >

16:02 Naomi:
  [Bancarelle] Rimane lì, non avrebbe motivo di andare da nessuna parte, la guarda e continua con il suo conto alla rovescia mentre lei spegne la sigaretta con fare sprezzante sotto la suola dello stivale < Ducentonovantasette.. Duecentonovantasei.. > e continua così, fino a quando lei non gli pone quella domanda che ha un che di retorico, la guarda con occhi timorosi, andando a ritroso nella sua testolina per cercare quelle nozioni, quegli scorci che Nene gli ha concesso nel tempo, nel corso degli anni, fermandosi dal contare quando lei gli afferra il visino, si ferma verbalmente, ma dentro di sè non perderebbe il conto neanche per un istante < Mpfh..! > è più un sempice vocalizzo strozzato, un soffiare dell'aria nelle guancette dovuto al di lei afferrarla all'improvviso, alza il mento, per forza di cose, la guarda dritta negli occhi e gli risponde < Sì, mi ricordo Nene. > lo dice con tono spento, appena tristo, essendo lei a conoscenza di quello che gli hanno fatto, un esperimento bello e buono, quello che lei non crede, o meglio, non sa di essere a sua volta. Intanto, dentro alla sorella i geni si attivano e le ghiandole iniziano a far proliferare quel veleno, roba di poco conto contando che il Chakra non è attivo in quella figura idilliaca ora astratta, a parte dal mondo reale, Nao che la guarda con occhi sgranati, quasi sente l'astio della Moretta scorrergli addosso, pervaderla, è solo una sensazione o qualcosa sta veramente intaccando il corpicino della piccola nerd? Timorosa, ha quasi paura di porre quella domanda, di saperne di più, ma osa perchè è curiosa tanto quanto ingenua e quindi, con il tono titubante, eccola che domanda < In che senso che non ti appartiene..? Insomma.. Dovresti avere lo Sharingan dopo quello che ti hanno fatto, no? > riesce a parlare anche se il musino è stretto tra la mano di lei. No, non piacciono nemmeno al ei gli scherzi, ma non è in grado di intendere ciò che lei vuole fargli capire, ci prova la sorella non di sangue, ma non è così semplice inculcare qualcosa nella testa di colei che vive più nell'irrealtà che nel mondo reale < I-io sono dalla tua parte, lo sai, non ho nessuno oltre ai gatti.. > si spezza appena il tono di voce, un velo d'ansia misto a paura, c'è ancora tempo in quei cinque minuti ma si sente appena appena strana, non capisce nemmeno lei bene come, l'unica cosa che gli viene da dire, quando lei gli poggia la fronte sulla sua, è un tentare di fargli render conto che forse sta un pochino esagerando con quel suo essere grezza < N-nene.. M-mi stai facendo male.. > carina anche quando soffre, sin troppo tenera ed innocente, non si divincola da quella presa ma rimane lì, non si sente in dovere di andarsene e non ha nemmeno motivo di aver paura, dopotutto, è Nene no? E lei è la sua Nao, che motivo avrebbe di temerla? Eppure, sente dentro di se un filo di genuina paura, sgrana ancora di più gli occhi, stringe ancora di più il portatile, mentre tutto intorno non esiste niente e nessuno, ne ora ne mai, probabilmente.

16:30 Nene:
  [Bancarelle] Probabilmente non si è accorta - non ha nemmeno badato eccessivamente a quello che stava facendo, a come si sarebbe sentita Naomi, a quale reazione avrebbe potuto avere. O alla possibilità stessa di avvelenarla e farla andare in giro come se fosse fatta di chissà quali acidi. La coltre nero pesto di ciglia carezza piano gli zigomi risalendone i tratti da bambolina. Per un attimo la pupilla sembra impazzire - ridotta ad uno spillo infilzato nell'occhio. Non respira. Quel costato minuto sembra ibernarsi al tatto con quel visino delicato, adorabile, impeccabile. E tutto quello che è da dissacrare l'attira come il miele con i moscerini - finendo per ronzarci attorno. La fronte per interminabili attimi sembra cercar il ristoro. Il palliativo ad ogni nodo che va' formandosi, sciogliendosi - creandogli un nemico per ogni ombra che le gira attorno. E mentre la tossina carezza i sensi di Noemi, con una lentezza epocale - scioglie i muscoli delle spalle discendendo come pioggia fresca. Le ciocche nere carezzano il viso della sorella - il profumo di pachouli supera l'acre del veleno e la vorrebbe, metaforicamente, soffocare in una piccola ed inesistente barriera protettiva. Che stupida. Vedere un nemico in lei. Che stupida pensare che Naomi possa centrare qualcosa con questo innesto - che in realtà un innesto non è. Sono semplicemente 'gli altri geni' - che non sa' minimamente di avere. < i gatti... > Espira la parola facendo eco a quello che l'altra le ha detto - lasciandogli andare il visino con un movimento pigramente confuso, come se non si fosse accorta di aver iniziato a fargli paura. Lo realizza in ritardo. Di far paura, male, di averla messa all'angolo. E mentre si scioglie la mano si abbassa come una carezza vellutata lungo il visino, finando per sfiorarle con il dorso delle dita il profilo del collo - nel tentativo di lasciarle un bacino sul naso, arricciando quei due petali di baccara - incredibilmente delicata. < Non lo so, Nao - so' solo che ho le stesse abilità delle Salamandre. > Si rifà ai Doku, chiaramente - senza però considerarsi parte di essi. Come se fosse tutto uno strano scherzo, un tiro mancino della natura. O della scienza. Fosse riuscita in quell'intento la lascerebbe andare una volta e per tutte - cercando di riaquisire il controllo della situazione. Della propria mente - e più di tutto - dei propri arti. Scosterebbe quei drappi che le avevano isolate, invitandola a proseguire nel percorso della ricerca di qualcosa da schiaffar addosso a sta scostumata. < Avrei potuto abusare di te, vedi perchè devi coprirti? I maschi sono /molto/ peggio. > Aspè, più o meno. < I maschi sono come vermetti in cerca di un buco caldo. Pensano solo a come saresti nuda. E tu non sei un avatar, i r l - sei una ragazzina con due gambe, due braccia e indovina ... > La aspetta, o meglio - aspetta d'esser affiancata, indicandola con fare sprezzante. Non per Naomi, sia chiaro, quanto più per l'argomento in se per se. < Un buco caldo. > Motivo per cui, deve imparare a coprirsi. Prima che le tocchi ammazzare qualcuno.

17:46 Naomi:
  [Bancarelle] Rimane lì, imbambolata ed incapace di sottrarsi a quella morsa, sin troppo innocente e distante da qualsiasi concetto di violenza, non che non sappia cosa sia e che non la condivida, se serve, serve, è solo che lei sostanzialmente vive per conto suo, nel suo mondo, dunque picchiarsi nei videogiochi è già più che abbastanza per i suoi gusti, figuriamoci farlo nella vita reale, ora che i Ninja oramai sono una figura in disuso, sarebbe meme, dal suo punto di vista < Shì, i gatti.. > dice ancora con il musino schiacciato che gli fa uscire quel primo monosillabo appena impastato, continuando a guardarla negli occhi, sentendosi in un certo senso strana, come quando si ha la pressione bassa e si vedono i brillantini, macchioline varie di infiniti colori a comparire nel campo visivo di Naomi, adornano la figura di Nene aiutando la piccola Verdina a scostare ancor di più la figura della sorella dal mondo reale < Mi.. Shento strana, l'ho detto che fasceva caldo.. Uff. > ancora stropicciata, poco prima che lei la lasci, la carezzi e gli dia quel bacetto sul nasino, lei si sente debole e spossata in un certo senso, disorientata, ma darebbe la colpa alla sua salute cagionevole, la menzogna con la quale è stata cresciuta tanto probabilmente da condizionargli la psiche. Storce il nasino, ma non in senso negativo, lo stropiccia muovendolo a destra ed a sinistra ed arrossisce un po', maledettamente carina, non è abituata al contatto fisico, per nulla, ma a Nene la lascia fare anche quando quei suoi modi di fare improvvisi e poco ponderati prendono il sopravvento, sbatte le palpebre un paio di volte e poi, lentamente, tornerebbe ad aprire il portatile, mantenendo però gli occhi lilla dalle screziature fucsia in quelli di azzurri di lei, gelidi < Le.. Salamandre? Vuoi dire come Hanzo? > probabilmente sì, non che abbia conosciuto quella figura storica e remota, tutt'altro, semplicemente nel suo continuo vagare e vagare su internet ha imparato molte cose, sul passato, presente e sulle speculazioni del futuro, oramai dopotutto, ogni cosa è più o meno a portata di click no? Ma sa solo che quello si faceva soprannominare Salamandra e che aveva delle doti velenose, ha sentito più volte parlare dei Doku e se per questo ha alcuni di quei geni dentro di se, tra i tanti, ma finisce per scuotere lievemente la testa, confusa e disorientata < Però.. A me sembra figo.. Cioè.. Pog.. > l'ha detto, l'ha detto veramente e non è ne la prima ne l'ultima uscita cin stile nerdona internettiana (?) che si concede, anzi, ne sentirete delle belle. Quindi, dopo aver alernato lo sguardo tra il compute per reinserire la password e Nene, incomincerebbe a seguirla di nuovo, traendo un bel sospiro di sollievo quando ha modo di posare nuovamente le iridi sullo schermo, la luce del rettangolo digitale a riflettersi nei suoi occhietti, di nuovo in pace con se stessa < Abusare di me..? In che senso..? E poi.. Lo faresti mai Nene? > glielo domanda in maniera sincera, con un pizzico di curiosità ed ingenuità, non comprendendo di primo acchito, già che prima gli ha parlato di siti erotici è tanto, fidatevi. Dopotutto, una che la libido non sa cosa sia, non la cerca manco, se una cosa non sai che esiste, semplicemente non la brami < Un buco caldo..? Scusa Nene, ma i cup noodles non sono la stessa cosa? Non capisco perchè dovrebbero volermi vedere nuda.. > e mentre cammina con quel musino spaesato ed impigrito, cerca di capire e di comprendere meglio, mentre lo sguardo continua ad alternarsi tra lo schermo e la sorella, più il primo che la seconda.

18:09 Nene:
  [Bancarelle] Metter da parte degli argomenti per un breve lasso di tempo è vitale - soprattutto quando al posto di risposte, più ci pensi, più ottieni ulteriori domande. Pog. No, probabilmente la situazione non è così /pog/ come sembra - non contando che è stata cresciuta dando a quella precisa condizione un importanza abissale. Il mento s'abbassa verso i tendaggi, vagando nei pressi di una bancarella dove si sporge appena - dando ogni attenzione in suo possesso ad una lunga gonna nera, velata, ma con tanti strati quanto basta per far intravedere solamente le coscette al di là. La tira su, pinzata dai polpastrelli - squadrandola come se fosse un oggetto di chissà quale valore inestimabile. Non risponde a tutto il resto solamente perchè - come detto - il macchinoso lasciarsi alle spalle di domande e questioni, sembrerebbe esser più difficile questa volta. Come un tarlo. Fisso. < certo. > La risposta asettica che ne viene si rifà al suo: Lo faresti? E ne parla esattamente come risponderebbe ad una qualsiasi domanda sul tempo. Che ne so: Fa' caldo? Il capino si volge al venditore della bancarella - sembra richiamarlo con un cenno della mano, richiedendone le attenzioni. < non si mischia il gene, è importante mantenere il liniaggio - > Esplica, pulita - rapida. Un fare sistematico quanto analitico che vorrebbe render la sua argomentazione un elemento appartenente all'ovvietà, più che un semplice fatto. E mentre paga la gonna con quei pochi spicci che riesce a grattar via dal fondo mensile appena iniziato (?) si rigira alla volta di Naomi - beccandola di nuovo immersa nello schermo del computer. Ma non le viene un crampo a tenerlo tutto il tempo mentre cammina? < anche quando non si ha intenzione di aver figli, è importante che l'attrattiva di un Uchiha - sia rivolta principalmente ad un suo consanguigno. No, Nao? > Alza un sopracciglio, fissandola - per quel che riguarda il resto del discorso. < Vabbè. > Ah si, ovviamente - stava scherzando. O forse no? Ahsh, si, scherzava. Ma non è così palese come scherzone. Al suo associare il 'buco caldo' ad i tipici cup noodles - Nene si gira solamente. Il busto. Le spalle. Le lancia addosso la gonna, a mo' di tenda in testa. < Vabbè, vestiti. Andiamo a mangiare qualcosa e SPEGNI IL COMPUTER O NON TI VENGO PIU A TROVARE!!!! > E niente... S'infila tra le persone. Un po' per darle fasidio, un po' perchè deve stare attenta a cosa succede attorno a lei. Dritta verso un chioschetto di Ramyun -non Ramen, occhio-. A lei se seguirla, o perdersi. [ e n d ]

22:26 Naomi:
  [Bancarelle] < La lascia fare in quel suo voler comperare qualcosa, Naomi la guarda senza premurarsi più di tanto di cosa possa scegliere o non scegliere anche perchè non ricorda manco più che è per lei che starebbe comprando quel qualcosa, per coprirla, quindi come al solito rimane più fissa sul computer che su altro, senza contare che le iridi fucsia si spostano in basso a destra, a guardare l'indicatore della carica, occhietti che si sgranano e subito quella leggera ansietta che gli sale in gola, un mezzo nodo alla gola, ma per ora resiste, l'altra batteria che ha con se l'ha già usata per arrivare sino a quelle bancarelle quindi è oramai scarica, male male < C-certo? > ma la cosa più bella è che effettivamente lei non comprende l'abuso che intende Nene, tutt'altro, lei si immagina piuttosto un qualcosa tipo approfittarsi di una persona per arricchirsi, per rubargli qualcosa, o comunque mai penserebbe in maniera maliziosa, tanto che poi gli risponde, con un broncetto adorabile in viso, anche se quel che dice è più un ovvietà alla quale oramai si è abituata e non la dice effettivamente credendoci del tutto, è più un dire scherzoso < Sei cattiva Nene.. > e gonfia appena le guancette, per poi sbuffare in maniera pigra e flebile, sollevando le spalle in maniera noncurante alla questione del mantenere puri i geni, passando ad un altro video di gatti. Buffo dire qualcosa di simile a chi è un mappazzone di geni, letteralmente. Comunque no, non le vien un crampo, oramai è abituata ad andare in giro con il portatile e nel peggiore dei casi - nonostante quel dispositivo sia molto leggero - lo rinfodera e tira fuori il cellulare, anche se quando sta al telefono è solo peggio, considerato che dato il suo bisogno di essere quanto più distante dal mondo reale, ci si immerge proprio nello schermo del cellulare, tenendolo quanto più vicino al musetto, ma la vedrete un altro giorno così, non oggi < Mh.. Forse hai ragione anche se.. Uchiha.. Doku.. Sono tutti meme.. Non me frega niente, a me basta che tu sia Nene. > e sorride appena, posando lo sguardo fucsia e lilla su di lei, le guancette pallide che si tingono di rosso, si fanno appena rubiconde come se fossero state pizzicate, tiene gli occhi sulla sorella più di quanto ci si aspetti e poi torna sullo schermo, giusto il tempo per ritrovarsi quella gonna che gli vien gettata in testa, gli copre la visuale e si perde un gattino che stava saltando in un acquario, fallendo miseramente < A-ah! Aiuto.. Nene.. Chi ha spento la- !? Ah.. Mh.. Va bene.. lol.. > sarebbe il suo modo di ridere, perchè la cosa era divertente no? A suo modo sì, lo capirebbe ancora prima di finire la frase che ha frainteso, sollevando la mano da tastiera e mousepad, levandosi dalla testolina verde quell'indumento per poi osservarlo piegando la testa di lato, ruotandolo per vederne fronte e retro, è un capo che non rispecchia molto i suoi gusti ma che comunque, storcendo il nasino, vedrebbe di provare ad infilarsi, porge per un attimo il portatile a Nene guardandola con sguardo cauto, come se gli stesse cedendo una parte di se stessa, o suo figlio, sperando che lei non faccia scherzi. Dopotutto la sta accontentando no? Chiude gli occhi, non vuole guardare niente e nessuno e si impegna per mettersi su quella gonna senza manco togliersi le stivali, andando a tatto ed a naso in un certo senso, per poi fari restituire in fretta il computer, manine guantate verso la sorella, la seguirà verso il chioschetto di Ramyun verso dove vuole portarla, cercando di tenersi più alla larga possibile dalle persone, immergendosi nello schermo del telefono, così che in un certo senso è un poco più presente rispetto a quando sta con il portatilino. { End <3 }

Nene passa a prender Naomi al fine di fare un giro al Bazar nell'ora di punta - peccato che gli ultimi aggiornamenti nella vita di Nene l'abbiano portata a guardar con occhio torvo tutto quello che la circonda.
Perfino la "sorella".

Ma no, Naomi di sicuro non l'ha tradita - però parlar con lei consolida l'idea di un tiro mancino da parte del clan dagli occhi rossi nei suoi confronti. Se è una Doku, qualcuno le deve aver innestato l'innata contro la sua volontà. Probabilmente per poter esser cacciata liberamente dal clan?

Fatto sta che dopo un po' il fuocherello di paglia si spegne vedendo solamente una sorella maggiore che sgrida a modo suo la sorellina - obbligandola a coprirsi, a non fidarsi degli uomini irl e a spegnere il maledetto computer.