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Incontro nelle cascate

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con Keiga, Touma

11:04 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Diciamo che si è trovata un appartamentino economicissimo nel bosco, nei pressi della cascata. Ora che tutto è più tranquillo si è stabilizzata qui. Si è spostata per anni fino a che le cose non si sono placate. La grotta non è molto alta ed è ben nascosta. Raggiunge a stento il metro e settanta per una profondità di 8 metri dove si restringe di almeno trenta centimetri. All'esterno non c'è nulla al momento che possa far pensare ad un'abitazione. Lungo tutto il perimetro, ad una distanza di circa 50 metri, ci sono trappole per piccoli animali e grandi. Le piccole a terra, tra le foglie e le grandi sono attaccate agli alberi. Semplici corde con il nodo fatto in modo che se pestato questo si chiuda e intrappoli il malcapitato. Nulla di che ma ben piazzate. E lei è ancora dentro. Oggi non è una bella giornata per uscire. La tempesta poi in quel posto rende tutto fangoso e scivoloso. Il vestiario è sempre total black, dalla canotta, al pantalone lungo e le scarpe. Per non patire il freddo, indossa una pelliccia di chissà quale animale. Non troppo piccolo, ad ogni modo. Dentro la grotta, con lei, c'è quello che era il suo cucciolo, Akuma. Ora una bestia decisamente grossa che può perfino cavalcare. C'è dell'altro. La grotta è piena di cinghiali. Da piccoli a grandi. Erano di Mattyse e lei se n'è presa cura da quando sono fuggiti tutti dal villaggio. Da cinque che erano ora ce ne saranno almeno una ventina, tutti ammassati all'interno. Fa freddo ma così riescono a scaldarsi.

11:10 Touma:
 Quale momento miglio per andare a ad affogare letteralmente nei ricordi se non durante un mastodontico temporale? Ovviamente il genin, nonostante la pioggia, è vestito di tutto punto, ormai conscio del fatto che quando si sposta oltre la soglia di Kagegakure può trovare solo la pioggia. In pesante cappotto nero copre le su forme decisamente più atletiche di dieci anni fa, presentando un aspetto totalmente differente rispetto a quanto queste terre fossero abituate. I capelli sono ormai corti ai lati e tirati all'indietro da sopra, nonostante il cappuccio per ripararsi per la pioggia non permetta di notare questo cambiamento, mentre un filo di barba cinge la sua mandibola sino a giungersi in un piccolo pezzetto cremisi. Il cappotto gli arriva fino alle ginocchia, permettendogli di rimanere ben riparato. Ai piedi un paio di scarponi neri, adatti alla camminata. <Tu guarda che tempo di merda.> si limita a dire mentre risale lentamente la via che porta alle cascate. Si ferma giusto un attimo su una pietra per osservare il paesaggio, con decisa stizzam poi un sospiro <Però da sempre un certo effetto...> si limita a dire alzando appena lo sguardo verso quelle cascate che inondano di rumore la zona, coprendo anche quello della pioggia che cade imperterrita <Basta.> Dice rialzandosi <Devo trovarmi un riparo, altrimenti mi ritrovo anche le mutande zuppe.> riprende il passo dunque, mentre di tanto in tanto va a sistemarsi il cappotto, come sotto tenesse delle tracolle di zaino. Sbuffa di tanto in tanto fino a trovare in lontananza una caverna <Ogni tanto un pò di fortuna, aspetterò che la pioggia si plachi per far ritorno a Kagegakure.> e via dritta verso la tana del lupo...e della lupa...e dei cinghiali.

11:20 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Al tempo di merda ormai lei, loro, sono abituati. Non brontolano neanche più. Lì dentro cìè acqua e carne per tutti ed anche qualche avanzo per i grugnosi che tanto se magnano di tutto. Akuma, che prima era appallottolato proprio dietro la sua umana, alza il muso e drizza le orecchie. Il tartufone annusa l'aria per poi tornare a puntare fuori dalla grotta. <Nh?> Alza la testa per guardarlo, lei <C'è davvero qualcuno che gira con questo tempo?> Domanda più a sè stessa che al cane. Sospira ed abbassa lo sguardo su un cinghialino, prendendolo in braccio. <Da uno a 18, spostarsi che deve passare Akuma> Si, ogni cinghiale si chiama con un numero. Chi se li ricorda poi tutti quei nomi, altrimenti. Ed i cinghialetti, solo al vedere il bestione nero alzarsi, si fanno da parte per lasciarlo passare. Indietreggiano e si schiacciano verso il fondo della grotta. E' buio dentro e da fuori forse si vedono solo i primi due metri verso l'interno. Akuma infatti non supera quella soglia nell'avvicinarsi. Solo se Touma avanzerà più del dovuto oltra la soglia della grotta, allora si ritroverà investito da un ringhio con denti bianchi ed affilati in accompagnamento. Lei, segue il bestione ma resta dietro, sulle ginocchia piegate ed una mano appoggiata alla parete della grotta. E' cambiata. Fisicamente è molto più alta. I lineamenti del viso sono ormai adulti, forse anche più femminili di prima. E' molto magra, e ahimè, si sono sviluppate pure le tette e neanche poco. <Chi è?> Sussurra verso il cane che non risponde. Affonda gli artigli sul terreno umido ed aspetta.

11:32 Touma:
 I passi sono pesanti e ben cadenzarti, tipici di una corsetta lungo il sentiero, anche se di tanto in tanto il piede scivola nelle pozze di fango più morbide, a cui il genin risponde con una sonora imprecazione.Il cielo sembra non voglia minimamente smettere di piovere e questo porta Touma a mantenere il passo svelto. <Non ci sono abituato...> altra imprecazione del genin mentre ormai si ritrova a ridosso della caverna, sta per entrare a colpo sicuro, quando si ferma appena sulla soglia. Tra il rumore della pioggia riecheggia l'eco sinistro di un ringhio. Deglutisce pesantemente mentre d'istinto fa un passo indietro, titubante, salvo poi sentire una voce femminile provenire dall'interno della caverna. Per un attimo ha un sussulto, al punto di portare in maniera quasi istintiva, animalesta, le mani in prossimità del plesso solare con il glifo caprino in posizione, pronto per impastare il suo chakra <Sono una persona che cerca riparo da questa pioggia...un tempo abitavo questi posti..> si limita a dire solo questo, il tono è greve, più adulto rispetto a dieci anni, ma la tonalità non è mai cambiata più di tanto. Assottiglia lo sguardo, nella speranza di mettere a fuoco la figura davanti a se nella grotta. Infine scrolla la testa <Ma tu...> rimane perplesso per qualche istante, infine con la mancina va a tirare indietro il cappuccio e palesare il suo volto e in particolare i tuoi tatuaggi gemelli in bella vista che dalle sopracciglia risalgono verso la fronte. Rimane lì fermo infine, sperando di non aver preso un granchio e ritrovarsi sbranato.

11:43 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Come volevasi dimostrare, il ragazzo voleva entrare. Peccato sia nel loro territorio ed ad Akuma non sta bene. I cinghiali grugniscono, accavallandosi l'uno sull'altro per schiacciarsi in fondo alla grotta, spaventati. Lei, ormai abituata, non fa una piega. Akuma, ne riconosce l'odore. E' passato molto tempo ma lui non dimentica. Indietreggia, senza comunque farsi vedere dall'ormai uomo. E' lei ad avanzare, inclinando la testa di lato ed incrociando le braccia al petto. In un primo momento aggrotta la fronte, quel "ma tu" vuol dire che la conosce? Ed è quando l'altro toglie il cappuccio che raffiora alla mente il ricordo di quei tatuaggi in particolare. Lentamente raddrizza la testa e sgrana gli occhi, stupita oltre che contenta di vederlo. Lo stare da sola le ha seriamente fatto capire che comunque un pò di compagnia umana fa sempre piacere <Touma!!> Esclama. E da qui parte lo scatto in avanti. Allunga le braccia verso di lui con tutto l'intento di abbracciarlo. Si, un pochino è cambiata. Non si sa come ma è diventata più espansiva, soprattutto con quelli che ha conosciuto in passato. Akuma ringhia appena. Anche lui è cambiato. E' schivo e per nulla coccolone. Non è più il cucciolo di un tempo. Si fa ormai toccare solo da Keiga. <Quanto tempo!> Esclama ancora, se fosse riuscita ad abbracciarlo, stringendoselo un pò a sè, che non fa mai male.

12:02 Touma:
 I capelli in pochissimo tempo s'inzuppano, smontando quella ormai moderna capigliatura. I capelli scivolano lungo i lati e lungo i suoi lineamenti, mentre le gocce d'acqua scendono copiose dalle punte delle ciocche. Rimane in quella posizione ad osservarla e solo quando lei si palesa del tutto non può fare a meno di constatare che sia Keiga e il i segni del Clan non fanno altro che rafforzare la sua tesi. La squadra per qualche altro istante quindi è lei a lasciarsi andare e lui, di rimando, non può fare altro che allargare le braccia per cingerla in un forte abbraccio, come non ne dava da tempo a qualcuno <Pensavo...> inizia con tono appena tremante, poi un sospiro <..troppo tempo...è bello rivedere una faccia amica dopo...> deglutisce pesantemente <...tutto quello che è successo..> un sospiro anima il suo petto, prima di cercare di sciogliere il suo abbraccio <Ma fatti vedere..> uno sbirciata <Sei proprio diventata una bellissima donna...ed hai tutto al posto giusto, complimenti!> tra il serio e il faceto, abbozzando un lieve sorriso, ironico. Poi lo sguardo verso il cucciolo <E lui è il piccolo Akuma?> commenta mentre cerca di chinarsi verso di lui e cercando di allungare la mano verso il lupo, non in cerca di carezza, quanto per permettere a lui di odorarlo, in modo che possa associare quell'odore a una non minaccia <Come stai...vivi qui?> domanda facendo un cenno verso la caverna, bagnandosi sempre di più.

12:15 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Un abbraccio sentito il suo. E' cambiata in questi anni, non troppo ma almeno un pochino. E quando anche Touma la abbraccia di rimando lei socchiude gli occhi. E' contenta di vederlo, anche se ancora si chiede come la gente di punto in bianco finisca per trovarla, anche se per caso. <Già..> Risponde, sciogliendo l'abbraccio per guardarlo e farsi guardare. <Non mi sento molto diversa da prima in realtà> Brontola, per poi guardare in basso <A parte per queste> Si indica le tette <Sono enormi, rispetto a prima> Ok, non è cambiata del tutto alla fine. <Ma..> Cerca di allungare di nuovo un braccio, il destro, per afferrarlo per la mano sinistra <Vieni dentro che mannaggia ai Kami oggi piscia come se non la facesse da giorni> Sempre diretta, sempre reginetta nel modo di parlare. Akuma guarda quella mano, e poi alza lo sguardo su Touma. Esce allo scoperto, mostrandosi stavolta. Enorme rispetto a quello che gli altri potrebbero ricordare. <Occhio a quella mano..> Dice lei, verso l'uomo, riferita al "piccolo Akuma". <Ma vieni che qui stiamo all'asciutto. Akuma si limita a farli pasare, nel caso entrasse anche Touma. Resta però di guardia, anche se non esce da sotto il riparo della grotta. <Via! Verso il fondo!> Incita i cinghialini più piccoli che finiscono sempre per disperdersi dappertutto. Prende posto, purtroppo è zozzo di fango e terriccio anche dentro ma lei non ci da molto peso. Patpatta alla sua destra, a terra, incitandolo a sedersi.

12:30 Touma:
 Sente quell'abbraccio in maniera vivida appoggiando, qualora fosse ancora possibile, il mento ispido sulla testa di lei, giusto un attimo. Sulla suo cambiamento scrolla la testa <Invece sei cambiata tantissimo, hai il viso più donna..> ammette scrutandola dalla testa ai piedi, salvo poi puntare lo sguardo sul seno, dove indica Keiga <Beh, si..non è che prima fossi piatta...> scrolla la testa e si schiarisce la voce <Ripeto..sei più donna...sei più bella.> un complimento nemmeno troppo velato, ma non vi è malizia in tutto ciò, anzi vi è una semplice convinzione da parte sua. Si lascia afferrare la mano e lentamente e si fa condurre verso la caverna <Si, giorno adatto per ritornare qui, no?> fa una pausa <Però, per certi versi, ne sono contento..> un piccolo ghigno <Se non fosse per questa pisciata di tempo, non sarei mai venuto in questa grotta e ti avrei considerato ancora morta.> serio nelle sue parole mentre l'attenzioen si porta verso Akuma, ritirando lentamente la mano, senza fare nessun gest inconsulto <Non voglio farmela mozzare, speravo riconoscesse un pò il mio odore e che non sono una minaccia per voi..> infine ritrae la mano <è diventato grande...dieci anni...> dice amaramente mentre lentamente sfila il cappotto zuppo e lo poggia su una pietra dal lato opposto della caversa, mostrando una semplice felpa rossa con dei ghirigori neri che formano un semplice motivo astratto, un paio di pantaloni neri e gli scarponi sporchi di fango. Inarca un sopracciglio verso i cinghiali <E loro?> domanda con una certa curiosità, quindi si siede, non curante del fango <Hai vissuto qui tutto il tempo?> domanda, lasciandosi trasportare dalla curiosità <Ovviamente...non ti forzerò a rispondere, ma sappi che sono contento di rivederti..>

12:50 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Abbozza perfino un sorriso a quei complimenti. Si vede che è contenta di vederlo. <Oh, beh. Vedremo quanto sono più bella> Dice, quasi imbronciata <Quel cretino di Dyacon? E' ancora vivo?> Sempre a battibeccare, anche dopo dieci anni. Ne parla come se fosse superfluo ma è solo per nascondere la curiosità e la voglia di sapere che sta bene. In realtà lei sa chi c'è al nuovo villaggio. E' rimasta in contatto con Tachiko per tutti questi anni. Certo è che vederli di persona è un'altra cosa. <Non potevi scegliere giornata migliore> Ammette, aspettando che si sieda. <Akuma ti ha riconosciuto subito, in realtà> Fa una pausa, guardando verso il cane <Ne ha passate tante, ed era solo un cucciolo. Forse questo l'ha reso più ostile nei confronti di tutti> Deglutisce ed aggrotta la fronte <Lo pensate tutti? Che io sia morta?> Chiede, abbassando il capo, giocando con un sassolino dei tanti che ha lì vicino <Chi? Ah!> Si volta verso i cinghiali. Una marea di cinghiali, quasi venti sono gli stronzi <Ce n'erano solo cinque. Li ho portati via dal villaggio, qual giorno> Nel ricordo lo sguardo si spegne appena, come se stesse rivivendo quell'inferno <Erano di un mio.. amico> Amico, capo, anche scopamico per una notte. <Li ho portati con me, sperando venisse a riprenderli ma..> Si abbraccia le ginocchia piegate, guarda davanti a sè, nel vuoto, lasciando quella frase mozzata a metà. <Non sempre> Spiega riguardo alla grotta. Ho passato anni anni a spostarmi. Questa zona era molto pericolosa e fermasi avrebbe portato a morte certa. Sono tornata quando tutto si è calmato> Non ha fatto una piega a raccontare tutto. E' cambiata. <Avete notizie di lei?> Chiede, mentre si rattrista. Quasi da avere gli occhi lucidi. <L'ho cercata ovunque. Ho passato tutti questi anni a cercarla. Ho perfino guardato tra i cadaveri. Non c'è traccia del suo odore da nessuna parte> Nasconde la faccia tra le ginocchia, mentre arriva un cinghialino che si ferma vicino Touma e lo guarda inclinando il musetto di lato.

13:16 Touma:
 Non può fare a meno di notare quei cambiamenti nel carattere di Keiga, effettivamente molto diversa da come Touma se la ricordava. Inarca un sopracciglio alle sue parole <è un invito?> domanda sarcastico ed affilando un sorriso furbo, anche lui è cambiato in questi anni, decisamente molto di più di quel che si possa immaginare <Si, quel cretino è ancora in giro in questo mondo, ancora nessuno lo ha ammazzato,non temere.> sogghignando mentre lo sguardo cremisi si poggia dolcemente sulla donna, poi verso il muro d'acqua che cade inerosabile dal cielo <Assolutamente.> poi si porta su Akuma <Io non sono bravo come te a percepire il comportamento animale, ho solo provato ad empatizzare con lui...> ammette sospirando pesantemente <Immagino, sono stati anni duri...profondamente duri per tutti..> lo sguardo si assottiglia mentre ritorna sulla figura di Keiga, osservandola con attenzione <Se ti consola ho sempre sperato che tu fossi viva, ma come fai a biasimarmi, è dieci anni che non ti vedo, non è la prima volta che torno qui, che torno in quella che fu Konoha, non ti ho mai visto..ho sempre sperato che fossi viva...> abbassa lo sguardo <No, non credo..> riprendendo alla domanda di Keiga, ma l'attenzione si focalizza sui cinghialini e su uno che si avvicina inclinando il musetto. Allunga la mano verso lui, quindi solo l'indici della destra verso il naso del cinghialino per lasciarsi annusare <Capisco..sono dunque un ricordo prezioso per te..> commenta mantenedo lo sguardo verso il cinghiale <Capisco, non sono stati nemmeno per te anni facili...> alla domanda data a bruciapelo si ferma...lo sguardo va verso l'esterno in profondo silenzio <No...> una pausa, lunga, il silenzio che fa da padrona con il solo rumore del temporale a riempire quei vuoti <Ma ho speranza..ho conosciuto un tizio che, a quanto pare, è rimasto fermo a dieci anni fa...ricorda di essersi addormentato ed essersi risvegliato in quest'epoca...> deglutisce <Non lo so se sia possibile, ma questo mi ha dato una nuova speranza...> ammette ritornando nella sua direzione <Il campo di battaglia era immensamente grande Keiga, anche se son passati dieci anni, dubito che si sia scandagliato fino in fondo..> greve, come sempre <Hai visto qualcuno della vecchia Konoha ultimamente? Io, a parte Dyacon, non ho più visto nessuno...> ammette ritornando in silenzio.

13:55 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Guarda Touma, fin troppo fisso <Ti dispiacerebbe?> Risponde riguardo all'invito, sempre pronta ad aiutare il prossimo (?). Quando si parla di Dyacon annuisce, guardando fuori <Puoi non dirgli che mi hai vista? Anzi, non dirlo a nessuno per favore> Una richiesta la sua. Non ha intenzione di tornare per ora ma sapendo che è viva gli altri potrebbero pensar bene di ritrascinarcela. <Lo so, tranquillo> Pausa per poi riprendere <Non ha più visto praticamente nessun umano all'infuori di me, Tachiko e Senshi per tutti questi anni. Loro sono le uniche da cui si fa toccare.> Spiega per tornare a guardarlo quando parla della sua presunta morte <Beh, a quanto pare non muoio così facilmente> Risponde così, come per tirare su il morale dell'altro. Anche se entrambi ricascano nei ricordi tempo zero. Il cinghialino annusa e poi si avvicina. E' tenerino quello lì, rispetto agli altri <Lui è Diciotto> Presenta il cinghiale che si appiattisce vicino alle gambe di Touma. <Si. Spero sempre che venga a riprenderseli> Ed è vero. Non troverà i suoi, perchè di tutti quei cinque ne è rimasto uno ma sta sempre in fondo. E' vecchio, ed è come se stesse aspettando per andarsene. Sgrana poi gli occhi alle parole di Touma, girandosi a guardarlo. <Cosa?> Come se quelle parole dessero speranza anche a lei. Come se avesso riacceso un fuoco che si stava spegnendo <Chi è?> Domanda. Che se va bene lo va a prendere di forza per farlo parlare. <Voglio parlarci> Aggiunge ancora riabbassando lo sguardo. <Lo so..> Stringe le ginocchia a se <Devo cercare ancora. <Una nuova speranza si. Se ci fosse anche solo una minima possibilità di rivedere Furaya, di certo lei ce la metterà tutta. Quando poi cambia discorso lei ripropone i nomi di prima <Tachiko e Senshi, principalmente> Pausa <Di recente anche Occhi Eccitanti> Lei lo chiama così, povero Ichirou.

14:15 Touma:
 Fa una breve ma intensa risata alla domanda della giovane <Non sono più lo sbarbatello moralista che ero un tempo, Keiga.> ammette abbassando lo sguardo <Ammetto che che non mi dispiacerebbe affatti...anzi> commenta riportando le cremisi verso di lei <Ma alla fine, lo abbiamo fatto o no?> facendo un'altra risata, cercando di stemperare quei momenti cupi. Quando sente di Dyacon si limita a fare un mugugno, mentre dalla tasca della felpa tira su un pacchetto di sigarette e un accendino, decisamente più evoluti a dieci anni fa. Picchietta un paio di volte il fondo per alzarne una tra le tante, quindi la porta alle labbra, senza accenderla <Come mai vuoi questo?> di primo acchito <Pensavo fosse intimi...> almeno così pareva fino a dieci anni <Comunque sia avrai i tuoi buoni motivi, stai tranquilla, non dirò niente a lui..> Sgrana gli occhi <Tachiko e Seshi!?> dice alzando appena il tono di voce che echeggia nella grotta, poi un ghigno <Sapevo che ce l'avrebbero fatta, hanno la pellaccia fin troppo dura..ormai seshi sarà un piccola ragazzina...stanno bene?> lasciando sfumare una certa dolcezza nel suo intercalare <Meglio così, sono contenta che tu sia viva e vegeta!> lascia che il cinghialino si poggia sulla sua gamba, fa un altro cenno di sorriso <behm un nome semplice ma funzionale.> infine annuisce <Anche lui immagino sia sparito dieci anni fa..come si chiamava?> chiede con calma, cercando di essere il più delicato possibile. Al furore di lei fa un cenno con il capo <Si chiama Rasetsu, si gestiva l'ospedale nella vecchia Kusa, facendo anche l'allibrato e membro della Yakuza..> una pausa <Lo sto ospitando io e sto cercando di estrapolare ogni informazione possibile...> ammette portando le braccia al petto <Non ricorda niente, ma sto provando a capire se lui fosse un caso isolato o...> trema appena nel dirlo <...ci siano reali speranze di poter vedere nuovamente Furaya..> poi un sorriso <Posso darti una mano se vuoi, in tre può essere pià semplice..> puntando col mento anche Akuna <Occhi eccitanti?> inarcando un sopracciglio <Ad ogni modo, ti farebbe piacere se ogni tanto ritornassi?> domanda più che lecita vista l'estraneità da parte sua al nuovo mondo.

14:49 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Lo guarda, e parlano di quella cosa normalmente. La cosa non le spiace affatto. E' bello parlare con lui. Forse ora che sono più grandi e maturi hanno una capacità che prima non avevano riguardo al dialogo. <E allora! Io sono ancora qui, tutta sola. Poverina> Fa pure la cretina, mettendo un finto broncio <E non mi ricordo. Ma perchè sei uno di quelli che una volta basta e avanza?> Chiede, anche qui, con normalità assoluta. Lo guarda poi portare la sigaretta alle labbra. Il pacchetto lo guarda aggrottando la fronte ma non dice nulla. Quelle cose puzzano. <Uhm.. Akuma, gliela fai accendere?> Chiede verso il cane che da le spalle ed entrambi. Un ringhio in risposta, nulla di più. E lei annuisce verso l'uomo per poi tornare al discorso Dyacon <Non ho mai capito cosa c'era tra me e Dyacon> Fa una pausa, pensosa <Cioè, è che quando ero con lui mi sentivo come se volesse imprigionarmi, in qualche modo> Spiega per poi gonfiare le guance. <Sono stata bene con lui ma.. non so> Lo guarda di nuovo <Si è fatto una vita in questi dieci anni?> Chiede, per un'amica. <Grazie..> Risponde, alzando le sopracciglia per il suo stupore <Si..> Per lei è normale in effetti. <Si, stanno bene> Sorride un pò e poi guarda Akuma <Akuma, com'è Senshi?> E giu di ringhio, cazzuto <Ma smettila, che non vedi l'ora di vederla ogni volta. Brontolo> Torna su Touma, si inclina verso di lui ed abbassa la voce <Si diverte ad intrappolarlo nell'ombra> Ed Akuma che ha sentito ringhia ma stavolta la guarda anche <Ok, sto zitta> Pure il cane permaloso ci voleva. <Però si. Tachiko se l'è tirata su credo da sola. E ogni tanto quando viene la porta. Tachiko mi fa compagnia e Akuma si fa molest-> Una frustata della coda a terra la blocca <Giocano.> Per farla breve. <Vuoi mangiare qualcosa?> Chiede. <Non ho molto..> Guarda verso il fondo buio, pensosa <Acqua e carne secca, in realtà. Ma se resti per cena, stasera c'è il coniglio> C'è coniglio quasi tutte le sere, praticamente. Il cinghialino si accoccola, grugnendo appena. Lei alza le spalle <Si, suppongo di si. Quello che so è che non avrebbe mai lasciato i grugnanti indietro> Parla strano, ma si riferisce ai cinghiali. Quando le viene chiesto il nome guarda fuori, non per un motivo preciso in realtà <Mat> Bugia. O meglio, ha omesso parte del nome ma il senso è quello. Ripete poi quel nome in testa e poi sgrana gli occhi. <Lo stai ospitando? Portaamelo qui! Lo faccio parlare io a suon di pugni!> E si scrocchia pure le dita nel dirlo. Ok, qualcosa della vecchia Keiga è rimasto. Rissosa come al solito <Dove l'hai trovato?> Chiede guardando Akuma che di rimando guarda lei. Ma torna presto sul ragazzone <Uhm non lo so. Cioè, se vuoi si ma..> Sospira <Credo di aver scordato come ci si comporta in una squadra. Quindi, se vuoi venire vieni ma non essere di intralcio> Perfetto, Keiga sta tornando. <Sto scherzando> Ah, no. Annuisce ancora <Se vuoi.. Noi siamo qui. Se non ci siamo entra pure ed aspetta dentro. Akuma non ti ucciderà se lascerai qualcosa da mangiare fuori dall'entrata> Ma seria? Pare di si..

15:17 Touma:
 Un'altro sbuffo <Povera anima innocente...> scrolla la testa <Ricordati che fina a dieci anni fa ti passavo il sakè di nascosto per farti bere, quindi con me non attacca il gioco della povera stella.> sogghigna <Ma nulla vieta che potrei stenderti qui in questa grotta e prova a ricordare com'era.> sbuffa nuovamente scrollando la testa con il capo <Non basta mai, quello è poco ma sicuro.> commenta affilando un sorriso, stuzzicandola per qualche verso, ma mantenendo comunque l'aria scanzonata che lo pervade. Sulla questione sigaretta scrolla la testa <Non vi preoccupate, non l'accendo, semplicemente, ogni tanto, ne tengo una spenta alle labbra, mi aiuta a riflettere rilassare..> ammette poggiando la schiena sulla umida pietra. Poi un ampio respiro che anima il suo petto <Diciamo che Dyacon su molte cose sia inflessibile, ma ti assicuro che ti voleva bene ed ogni gesto per te era fatto per il tuo bene...> una pausa <Sei selvatica e il tuo istinto animale spesso e volentieri supera quello umano...se a Dyacon non fosse stato bene non si sarebbe avvicinato a te..su questo ci posso mettere le palle sul fuoco.> dopotutto sta parlando di uno dei suoi migliori compagni, lo conoscerà un pò, no? Alla domanda di lei scrolla la testa <Non che io sappia...poi, qualche scopata se la sarà pur fatta...ma niente storie serie.> il tono è dolce, nonostante la schiettezza di quelle parole. Socchiude gli occhi <...vedo bene che le sta insegnando i fondamenti del clan Nara...povero Akuma..> alzando lo sguardo verso l'animale, ironizzando <Tachiko ha fatto un lavoro splendido in questi anni allora...> scrollando la testa, pensieroso <Va bene, vada per la cena, almeno ci facciamo un pò di compagnia..> ammette facendo spallucce <Mat...capisco> effettivamente non ha mai incontrato una persona con quel nome, ma rimugina ancora. Ai tentativi di Keiga mette le mani avanti <Non posso portarlo e..no, i pugni non sono la soluzione...sono convinto che veramente non ricordi niente di quello che è successo e, secondo me, se le mie teorie sono esatte, non nemmeno un elemento da prendere sottogamba..> serio nel tono <Dove? In un quartiere notturno.> si limita dire questo, senza specifica con chi fosse o a fare che <Facciamo così..> una pausa <Io vengo ogni tanto, ma non ti rompo il cazzo, come ho sempre il fatto, mi sto nel mio e se tu vuoi fare due chiacchere si fanno, se vuoi fare qualcosa di diverso, si fa...> commenta <E poi...d'intralcio...ero pur sempre un genin.> inarcando un sopracciglio e facendo un broncio <LA prossima volta vi porto qualcosa di buono e fresco, anche ortaggi, che male non vi fanno..soprattutto a te.> scrolla la testa. Alla fine rimarrà con Keiga, tra compagnia, chiacchera e rievocazioni di ricordi ormai lontai. [end]

15:45 Keiga:
  [Grotta - Casa Keiga] Annuisce alle sue parole, facendo la finta imbronciata. E ride a quel pensiero. Lo ricorda come fosse ieri. <Quella sera non eravamo da soli> Gira che rigira ha sempre Furaya per la testa. Non c'è santo che tenga. Touma però continua a fare il pirletto e la cosa la distrae un attimo <Sto ancora aspettando. Tante chiacchiere e poca ciccia> Visto che parla di distendere ma lei è ancora seduta e soprattutto vestita. <Non metto in dubbio il fatto che mi volesse bene> Pausa <E' solo che non riesco ad essere di una persona soltanto> ... <Come dici tu, sono selvatica. Mi piace essere libera> Libertina, vorrai dire. <Beh, se dovesse trovare qualcuno, spero lo renda felice. Io non posso farlo> Risponde ancora, deglutendo mentre ancora si abbraccia le gambe. <Si, è una piccola peste ma è carina a volta> Non le sono mai piaciuti i bambini. Ma Senshi è Senshi. E poi qualche espressione le ricorda la madre e ciao, parte per la tangente. <Davvero?> E' stupita che l'altro abbia accettato ma ne è felice. <Allora bisogna andare a recuperare la legna!> Che ora è tutto bagnato fuori, bene. <Dodici, Sette e Nove> Indica l'esterno <Legna. Sotto gli alberi, pezzi piccoli> Poche parole. Di solito tornano con tutt'altro ma qualcosa di utile in mezzo c'è sempre. <Guarda che magati con un pugno sul naso la memoria gli torna> Manesca era e manesca è rimasta. Anche a let- Nooo. <Esiste un quartiere notturno?> Aggrotta la fronte <Che diavolo è un quartiere notturno?> Aggrotta la fronte ed inclina la testa di lato. Alza le spalle e raggiunge il fondo della caverna tornando con due carcasse di lepre, ancora da spellare. Akuma riporta su di lei l'attenzione visto che gli lancia un cadavere <Spellalo. Modera la forza. Lo voglio intero> Visto che di solito lo sbrava. E non chiede neanche a Touma se gli fa schifo il fatto che la saliva di Akuma vada a contatto con la carne di coniglio che mangerà anche lui. Ed anche lei inizia a spellare. Si attacca con i denti alla gola e sputa a terra i peli rimasti in bocca. Farebbe passare l'appetito a chiunque e qualsiasi appetito. <Vieni quando vuoi, scherzavo> Aggiunge ancora per poi guardarlo schifata <Ortaggi?> Non le piacciono le verdure. <Tieniteli quei cosi, non sanno di niente> Cerca di mettergli il morto sotto al naso <Senti qua che profumo> E continuano. Mentre lei e Akuma spellano i conigli, i cinghiali cercano legnetti anche se torneranno con altro. Userà la poca legna rimasta sul fondo della grotta per accendere un fuoco e cuodere la cena. [X]

Touma viene sorpreso da un temporale alle cascate dell'epilogo. Cercando riparo incontra, dopo 10 anni, Keiga. Da li il fiume dei ricordi che scorre inesorabile.