Lotta all'ultimo sangue
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Giocata di Lavoro
Giocata del 11/02/2021 dalle 18:28 alle 23:06 nella chat "Accademia Ninja - Suna"
[Ala nord - laboratorio] Piove. Un'evenienza che un tempo rara nelle Terre del Vento, ma decisamente più comune adesso che il villaggio della Sabbia si ritrova in un ambiente completamente diverso. Tanti ninja s'occuperanno come al solito di diminuire l'impatto ambientale sulla struttura a settori di Kagegakure, ma ciò non toglie che in questo momento, con l'intensità della pioggia presente, sia un po' troppo complesso per Fuji percorrere agilmente la strada dall'accademia ninja al suo appartamento, cui percorsi son probabilmente troppo scivolosi per muoversi agilmente e non finire con un malanno di qualsiasi genere. Sfruttando dunque il meteo come scusa, ha dedicato il tempo successivo alle lezioni per occupare uno dei laboratori dell'ala nord dell'accademia, utilizzata fondamentalmente come sua seconda officina. Da buon abitudinario che è, la porta dell'aula utilizzata è spalancata ed è l'unica tra quelle presenti nell'ala ad esserlo, lasciando facilmente identificabile la sua posizione. Per non parlare poi delle scintille che di tanto in tanto illuminano il corridoio, assieme al rumore di metallo battuto e seghe circolari attivate. Potrà esser visto al centro del laboratorio, con indosso una maglia nera dal collo alto e con le maniche lunghe, accompagnate da un guanto che copre la mano meccanicizzata. Di fronte a lui un tavolo da lavoro abbastanza ampio, simile a quello che ha nel suo appartamento presso l'Oasi. La mano sinistra è sollevata e le dita si muovono, dando vita ad un manichino di legno grezzo che dall'altra parte del laboratorio sta in questo momento tagliando con la sega circolare diverse parti in metallo. La destra del chikamatsu, così come il suo sguardo, sono molto impegnati sul ridefinire con l'ausilio di una smerigliatrice quello che è il corpo di una marionetta ben più complessa, dai tratti caratteristicamente più umani. L'entità costruita presenta indosso una camicia bianca ed una cravatta nera; le mani sono guantate ed ha quella che quasi par una divisa. Gli occhi, come i lunghi capelli, hanno il caratteristico colore visibile soltanto nei lapislazzuli. Forse per chiunque parrebbe una marionetta qualsiasi, forse con accentuata cura nei dettagli, ma per Fuji così come per Saigo potrebbe esser ricondotta facilmente ad una ragazza che spiccava nella loro classe dell'accademia proprio per i caratteristici colori di occhi e capelli. Una ragazza sveglia, forse troppo astuta alle volte. Una ragazza che a causa dell'attacco del Dio ha perso la sua vita. "uff..mi servirà preparare delle lame.." borbotta tra se se, guardando la marionetta grezza al lavoro sul metallo e spegnendo intanto la smerigliatrice. Sospira pesantemente, prendendosi un momento di pausa e asciugando qualche goccia di sudore presente sulla fronte utilizzando il guanto sinistro. { chakra on } { fili di chakra on } A volte non sa nemmeno lei se riesce a trovarlo per una questione di sesto senso, se per la lunga conoscenza o semplicemente per fortuna, ma qualsiasi sia la motivazione oggi non ha proprio nulla da fare, dopo aver fatto la comparsata della ragazza morta di overdose in quel nuovo poliziesco cult in mattina non ha proprio altro a cui dedicarsi motivo per cui dopo essersi rilassata aka cazzeggiato si è mossa dal divano di casa sua per allenarsi ed infine andare ad infastidire l’inabile più divertente che conosca. Questa velocemente la motivazione per cui è entrata e ha attraversato l’accademia di Suna fino ad arrivare al piccolo laboratorio di Fuji, pure il posto statale gli hanno dato. Facile la vita. Piove ed è questo il motivo per cui i suoi capelli sono umidi, nonostante siano stati raccolti per comodità in un grosso messy bun proprio in cima al suo capo non ha potuto salvarli interamente e quindi qualche ciuffo appare più scuro. Ovviamente grazie a questo bel tempaccio non c’è traccia di riflessi rosa sulla sua testa è tutto un biondo cenere molto triste e spento, come triste e spenta appare lei, consumata dalla noia. Indossa un lungo maglione nero, in lana e così usurato dal tempo da essere diventato almeno il doppio di ciò che era un tempo, motivo per cui non solo lo usa come abito ma la spalla destra passa il tempo ad essere denudata a causa dello scollo ormai sformato. Sulle gambe un paio di calze a rete nere a dare giusto l’idea di calore e poi un paio di pesanti anfibi platform con le stringhe gialle, lasciati semi aperti. Sporchi di fango e in realtà con qualche goccia dello stesso persino sui polpacci, orribile, detestabile e odioso fango. L’ombrello è stato abbandonato fradicio all’ingresso, non le piacciono gli ombrelli e forse questo spiega anche perché sia mezzo distrutto e come, con ogni probabilità, verrà abbandonato in accademia. Eccola comunque percorrere tutta l’ala in cerca di Fuji che dovrebbe identificare a causa dei rumori prodotti dal suo lavoro e di quell’unica porta lasciata aperta <prima o poi lo derubano> commenta sospirando appena i suoi occhi rossi si posano su quel dettaglio. Non che importi, ormai glielo ha ripetuto così tante volte che si è quasi stancata di farglielo notare. Non bussa lei, semplicemente fa il suo ingresso, senza degnarsi d’essere silenziosa o delicata, un piccolo elefante nella cristalleria con gli anfibi sporchi che strisciano sul terreno. Nota quel manichino e le si gela il sangue, come a spaventarsi, apre la bocca ma resta lì, per qualche istante troppo spaventata per dire qualsiasi cosa, per fare qualcosa. Si blocca all’ingresso, irrigidendosi e spalancando gli occhi, nella sua mente solo quella ragazzina morta. Tace. Teme di dover rivivere nuovamente tutto ma cerca di affrontarlo, di farsi forza <lei> finalmente riesce, scuote vigorosa il capo e sorride. La trova bellissima e lo mostra, genuinamente con gli occhi ancora colorati da quel terreno che non ha lasciato i muscoli, ferma nello stesso punto [Ala nord - laboratorio] Il lavoro normalmente lento della forgiatura diventa quasi piacevole quando questo avviene utilizzato nient'altro che il proprio chakra. Nonostante sia rimasto parecchio impressionato dal fatto che Saigo sia capace di generare qualcosa di simile ad una dimensione tutta sua, non si pente quasi per nulla dell'arte che ha studiato negli ultimi dieci anni. Ha riscoperto un lato di sè che probabilmente riuscirà a far emergere solo quando il suo genio d'ingegneria raggiungerà nuove vette. Ma com'è ovvio, si inizia da piccole cose. Una di quelle è il mettersi a produrre abbastanza armi da poter utilizzare con efficacia i congegni che pensa di impiantare sia nelle sue creature che nel suo stesso braccio. Asciugato il sudore rimane per qualche secondo a fissare un angolo imprecisato della stanza, muovendo di tanto in tanto le dita della mancina per far si che il burattino più grezzo compia il lavoro che deve. Adesso, recuperate le diverse parti metalliche tagliate adeguatamente, s'appresta a raccoglierle e metterle una dopo l'altra all'interno di un focolare responsabile dell'alta temperatura presente all'interno, nonché ulteriore motivo per lasciare la porta aperta. S'accorge di Saigo soltanto quando s'introduce con quella frase che potrebbe diventare marchio d'ogni incontro presso i luoghi d'interesse del Chikamatsu. Adagio ruota la sedia per rivolgere il proprio corpo in direzione dell'altra shinobi, per poi farle un energetico cenno con la mano. "Si, sto bene; fa davvero un gran brutto tempo oggi, hai proprio ragione.." annuisce poi tra se e se, facendo sempre un po' gioco di quella completa mancanza di convenevoli che l'Otsutsuki continua a mostrare. "Ho visto il tuo show, molto convincente la schiuma dalla bocca devo dire.." riferendosi alla comparsata fatta. Ma non si perde in altre battute, in quanto tra loro è presente un'entità di valore inestimabile: la marionetta. Forse è spinto da un trauma passato, da uno spettro che non riesce a lasciar andare..Ma dall'altra parte, è felice di ciò che sta producendo. I suoi occhi, nella loro debole capacità di brillare, mostrano esaltazione e anche un po' di orgoglio straripante in reazione allo sguardo dell'amica. "Hai visto? Se continuo a migliorare non riusciremo a notare la differenza prima o poi.." ride sottovoce, immaginando quando un giorno avrà perfezionato il suo lavoro..La sua arte. Un tempo, quando era ancora un apprendista dell'arte Immortale, trovava strano l'attaccamento dei vecchi del clan alle loro marionette, ma ad oggi sta iniziando a carpire quanto spaventosamente reale sia l'attaccamento che prova ad esse. "Mi serviranno parecchi fondi per fare anche le altre...principalmente ho speso una fortuna in cosmetici per provare a rendere la pelle più reale. " In un angolo della stanza potrà esser visto un tavolino che presenta un miscuglio di fondotinta, blush per il viso, cipria..rossetti..chi più ne ha più ne metta. Tutto in ovvio disordine. "Lui invece lo sto usando per forgiare armi. " Si volta infine verso l'entità legnosa e grezza, indicandola appena. "Ancora non ha battuto il metallo....Se ti serve un'arma posso procurartela anche oggi. " si ferma, inspirando e sbadigliando subito dopo. { chakra on } { fili di chakra} Convenevoli? E a cosa servono, si mangiano forse? Lo sguardo si sposta su di lui, lasciando quasi amaramente la marionetta così da poter osservare meglio il suo creatore che con quel suo solito modo di fare quasi la riprende, una mancanza di buona educazione la sua dovuta alla basilare questione che non le importa minimamente di risultare educata con lui <guarda che ci metto un attimo a ribaltarti> non è vero. Lo minaccia comunque consapevole di non avere ancora la forza necessaria per mandarlo a terra, pesa troppo quella maldetta carrozzina, anche se a rifletterci bene basterebbe inclinare un po’ il piano e guardarlo rotolare via. Scuote vigorosamente la testa come a volersi cancellare quei pensieri, non è il momento, magari un giorno in cui non farà ribaltare un laboratorio intero con un simile gesto <mi sono ispirata a come ritroveranno te se continui a non chiudere le porte> replica a quella seconda frase. Ora che non sta più osservando la sua vecchia compagna di classe riesce a smuoversi, fare un passo per entrare e poi un altro andando ad avvicinarsi, non la guarda più, per quanto l’abbia apprezzata e la trovi bellissima le fa paura, teme di rivedere ancora tutto, teme un nuovo attacco, teme di rivivere il passato. Talmente tante paure si affollano nella sua mente che fa prima, come ogni volta, a scappare il più lontano possibile e sotterrare tutto sotto ad un tappeto. Si dirige dunque verso i cosmetici con la destra che andrebbe semplicemente verso quel piccolo blush, tondo e dalla polverina rosata <forse avresti dovuto usarlo con un sottotono caldo> parla come se lui potesse capire a cosa si riferisce. Si rigirerebbe tra le mani la polvere che invece, guarda caso, è proprio perfetta per la sua di pelle, l’indice della sinistra si alza, mentre la destra regge l’oggetto e andrebbe ad imprimersi sul contenuto, delicatamente. Lo ascolta me la sua attenzione sembra essere tutta rivolta a guardarsi il polpastrello dell’indice che ora va s fregare con quello del pollice, saggia il colore, la consistenza, insomma studia <non le so usare le armi> replica distrattamente. A differenza del ragazzo lei è capace di ferire solo sé stessa impugnando un kunai, figurarsi poi tutto il resto, cose più lunghe e affilate, che possono esplodere <ma perché invece di regalarle non apri una bancarella?> ancora distratta, come sovrappensiero chiude il blush e se lo infila nel reggiseno, che tanto è per metà vuoto. Di fatto gli sta rubando quel preciso oggetto ma non sta nemmeno provando a nascondersi, si comporta come se già fosse suo <così ti finanzieresti> solo con queste parole rialza lo sguardo e velocemente passa su tutti i suoi strumenti ed esperimenti nella stanza, senza soffermarsi particolarmente su nessuno per poi tornare ad osservare lo sguardo di Fuji Scuote appena la testa alle parole altrui, la fissa con fare altezzoso e avvicina la mancina alle labbra, mordendo il guanto che copre il braccio meccanico e facendolo cadere a terra poco dopo. Entrambe le mani s'abbassano e vengono poggiate sulle ruote della sedia, mentre gli occhi rimangono impuntati su di lei. E' perfettamente serio. "Se mi impegno riesco a fare una capriola" per cui è inutile provare a ribaltarlo...la forza della mancina potrebbe salvarlo anche dai tuoi piani meno ortodossi, sciocca ninja della Sabbia. Gli istanti a seguire spinge appena le ruote e fa di fronte a Saigo quella che potrebbe sembrare una lenta inversione ad U, quasi un'azione denigratoria nei confronti dell'altra.. Che lo porta immediatamente a riavvicinarsi al tavolo da lavoro. Ora che il metallo è abbastanza caldo il burattino di legno - un po' bruciato a tratti - viene utilizzato assieme ad un martello per forgiare e dare una forma più precisa alle armi che produrrà successivamente. E' un lavoro che non richiede impegno, se non l'occasione alzarsi e abbassarsi dell'anulare sinistro. Forse la cosa più fastidiosa sarà il rumore prodotto di sottofondo, comunque interrotto ogni qual volta uno o l'altra aprono bocca per dire qualcosa. Si passa poi a valutare il lavoro compiuto sulla marionetta principale. Uno strato sottile di lapislazzulo è stato sistemato sulla pupilla, quest'ultima a sua volta incavata poco più di due centimetri all'interno del corpo per poter dare l'illusione che gli occhi seguano con lo sguardo chiunque li fissi. E' un trucco preso da alcune opere della scultura moderna, qualcosa che forse ha visto nei documentari della mezzanotte che gli sta effettivamente tornando utile. Ascolta anche il consiglio riguardo l'utilizzo del blush, non fa altro che annuire un paio di volte, fissando il viso della creazione e sfiorandolo appena con la punta del pollice destro. "Ho provato fino al raggiungere un risultato abbastanza sufficiente.." infatti dei cosmetici usati una frazione è stata consumata da ognuno in una serie di esperimenti e combinazioni che hanno portato a ciò che c'è ora. Smette di narrare quando con gli occhi s'accorge di ciò che Saigo fa, con aria completamente disinvolta.. Non sa se essere stupito o se ammirare questa capacità. "Quello l'ho pagato..." Con qualche goccia di sudore al lato del viso, fissa con occhi poco vispi il petto di lei. Poi, scuote la testa, riportandosi all'idea data dall'attrice. Lo sguardo si punta sulla marionetta che batte il metallo ed intanto la destra sale sul proprio mento, carezzandolo appena. "Ho un'idea." Spinge rapidamente le ruote della carrozzina e s'avvicina a Saigo, rendendo minime le distanze. La squadra dall'alto verso il basso contemplando profondamente qualcosa.. "Sì. Fammi uno spot pubblicitario, apriamo un e-shop. " Ha pianificato i loro prossimi due mesi di vita in quegli attimi di silenzio. { chakra on } { fili di chakra } Sbuffa alla sua risposta, così le toglie tutto il divertimento. Lo osserva di sottecchi, poco convinta comunque di quello che le è appena stato detto, insomma sa che non c’è da sottovalutarlo ma la capriola le sembra troppo. Si mordicchia il labbro inferiore a far ben intuire che si stia effettivamente soffermando a riflettere sulla fisica di un simile gesto, lo osserva con estrema attenzione e quando lui si avvicina per poi allontanarsi con quell’intrepida inversione lei alza semplicemente il dito medio della mano destra in sua direzione, lontani sono i tempo in cui innamorata e gentile pendeva dalle sue labbra, passando solo il tempo ad ammirarlo e non ad infastidirlo, certo ora è mille volte più divertente prima non c’era gusto <dimostramelo> conclude semplicemente come a volerlo provocare, vuole proprio vederlo cadere adesso e poi abbandonarlo a sé stesso. Incrocia le braccia al petto in quel frangente andando poi con fatica ad osservare la marionetta della compagna, sposta solo gli occhi, come a volerla comprendere nel suo campo visivo ma non osservarla direttamente, le piace rivederla ma la teme davvero troppo rispetto a quello che è in grado di sopportare e di attacchi di panico per questa settimana ne ha già avuti abbastanza. Annuisce poi distogliendo lo sguardo velocemente <infatti è venuta bene, ma si può sempre migliorare> replica andando ora a fare un paio di passi per la stanza, come a voler osservare altro, soffermandosi distrattamente sugli oggetti presa da qualche pensiero, la mente in un altro luogo, lontano da questo ed è così che ascolta le sue parole <grazie per il regalo> replica alle sue parole, andando con la destra a toccarsi un paio di volte la polle del reggiseno che custodisce quel prodotto cosmetico che raramente le si vedrà addosso comunque, non ama riempirsi di la faccia di trucco anche fuori dal set e poi non è minimamente al livello di chi la trucca a lavoro, non può tollerare il confronto. Lo lascia lavorare tutto sommato in pace, tanto sa che basta tocchicciare le sue cose e rischiare di distruggere tutto per farlo impazzire, la sua semplice presenza può essere motivo di ansia sufficiente. Il ragazzo le sgomma davanti, o meglio si avvicina. Lo ascolta e poi lo sguarda un attimo colta di sorpresa, la faccia che ha molto di simile a quella di un idiota qualsiasi al momento si posa prima sui suoi occhi spenti, poi sulle armi lì intorno. Sorride. Si avvicina ulteriormente e poi se lui non stesse fuggendo si siederebbe sulle sue gambe. Nemmeno troppo delicatamente si appoggia e si siede su di lui, tanto non può fargli male <mi sembra una buona idea> replica alla proposta andando ad alzare il braccio destro e poi farlo passare intorno al suo collo giusto per non rischiare d’essere buttata giù, lei non cadrà da sola <ma se ti aiuto voglio una percentuale sulle vendite> puntualizza voltandosi e fissandolo da molto vicino negli occhi, lo sguardo affilato e il sorriso appuntito. Si sta parlando di affari e lo sta facendo nel modo più fastidioso possibile Dimostrarlo. Rimane per un momento immobile, sembra quasi che abbia ignorato le parole da lei pronunciate per un fattore di convenienza. Eppure, qualcosa sembra che stia per farlo. Le mani si portano sul poggia mani, fa leva, applicando la forza necessaria al gesto che segue... Che sia effettivamente il backflip promesso? Che sia il momento per Fuji di superare i suoi limiti? ..No. Si stava solo mettendo appena più comodo, ed ha effettivamente ignorato bellamente le parole pronunciate in sua direzione. "Non smette mai di piovere eh..Rimpiango la siccità del Paese dell'Aria.." guarda fuori dalla sola piccola finestra presente, facendo caso alla pioggia che al posto di diminuire si impegna a rendere il ritorno a casa sempre più complesso. Tira su col naso, spostando lo sguardo ovunque tranne che su Saigo, ignorandola ancora qualche secondo per accertarsi che la strategia portata avanti abbia il massimo delle probabilità di successo. Poi, finalmente, torna ad occuparsi del capolavoro in fase di produzione, spostando i folti capelli blu per mostrare all'altra la schiena. Sono presenti alcune linee di lavorazione dove come anche Saigo ormai saprà, è possibile far pressione per aprire uno spazio che s'affaccia all'interno del corpo dell'entità. "Sto collegando dei fili speciali per permettermi di utilizzare ninjutsu. Poi, te ne sarai accorta, è un po' più alta. Immagino che sarebbe alta più o meno così ad oggi.." Continua la sua presentazione per qualche secondo ancora, andando successivamente a rimettere i capelli al loro posto e dando una pacca gentile sul capo della marionetta, lasciandola poi stare. "Fottiti" Pronuncia quelle parole dal profondo del suo cuore, lasciando tuttavia andare in un luogo migliore l'oggetto appena perduto per sempre. Con la mancina rimane ancora attento ai lavori del burattino secondario, eterno lavoratore, che adesso ha preso i metalli battuti per gettarli in un secchio pieno d'acqua fredda. Non manca molto perché quella produzione giunga al suo termine, ma intanto...Saigo. Non fa che lasciarsi andare ad uno sbuffo quando l'altra gli si siede addosso, sollevando il mento e gli occhi per fissare i suoi in questo momento di intenso capitalismo. "Hai già dimenticato tutti i 'regali'? " Affila lo sguardo, mimando in volto un vago disgusto. "E l'amicizia!? Che mi dici del valore dell'amicizia! Tsk.." Schiocca la lingua sul palato, quasi annoiato, ma decidendo di agire come meglio può: attacchi mirati e precisi. La mano destra s'unisce, allineando tutte le dita assieme ed utilizzando le punte per colpire velocemente i fianchi altrui, sperando di farla saltare in aria (non nel senso esplosivo, per ora) o qualcosa del genere. "50% da ogni cliente che porti." Dirà infine, spostando un paio di ciocche di capelli dal proprio viso. { chakra on } Viene ignorata, davvero come osa ignorare una bellezza prorompente come lei. Lo sguardo si assottiglia ma tanto ormai è tardi, si sforza di ignorarlo a sua volta, cercando di non mostrare quanto le dia fastidio e le bruci non ottenere le giuste attenzioni, non fa l’attrice perché è una persona timida, lo fa perché adora le luci della ribalta puntate addosso. Ignora anche l’insulto finale prendendolo più che altro come la buona riuscita del regalo che si è appena fatta dare. Se regalo lo vogliamo ancora chiamare. Anche sedersi sulle sue gambe ha portato i risultati sperati dato che adesso passa al contrattato. Il primo tocco da parte di quella mano è inaspettato, pensava che avrebbe tentato di buttarla giù quindi il punzecchiamento non era nei piani, motivo per cui non era assolutamente pronta a riceverlo <ih!> le sfugge come acuto mentre si irrigidisce tutta, un pochino si è sollevata in effetti ma ha ripreso velocemente il controllo motivo per cui adesso andrebbe a contrarre gli addominali, cercando di far resistenza a quello che è tutti gli effetti il solletico più fastidioso di sempre. Chiude le labbra, le serra e gonfia le guance, trattenendo i versi conseguenti al primo con estrema fatica, un paio di lacrimucce che si affollano sui suoi occhi mentre sopporta. Bene è il caso di passare all’attacco. La mano sinistra vorrebbe alzarsi così da raggiungere la gemella dietro il collo di Fuji risultando di fatto appesa a lui e non solo seduta, piega appena il busto in avanti nel tentativo di ridurre la superficie su cui lui può colpire e cercherebbe di tirarlo verso la sua spalla <50% e posso usare i trucchi delle tue marionette> replica a quell’offerta. Avida, non puntava nemmeno a metà degli ingressi ma dato che è stato lui a proporre come potrebbe mai rifiutare? Non è finita comunque dato che se fosse riuscita ad avvicinarselo ora andrebbe a far fuoriuscire la sua lingua per poi leccargli la guancia sinistra con una cura che lascia trasparire impegno nel dargli fastidio <l’amicizia non ti fa mangiare> questa battuta l’ha chiaramente rubata a Nene. Soffoca comunque i suoi lamenti in seguito al modo di agire avversario, sa perfettamente che non resisterà ancora a lungo ma deve ottenere quello che vuole, quindi la resa davanti alla sua superiorità. Una cosa che sicuramente Fuji saprà è quanto rischiosi sia averci a che fare quando si annoia, come questa sera, quanto una Saigo annoiata significhi di base problemi per chiunque le stia attorno. Quel minuscolo campo di battaglia che è la sua sedia a rotelle piange ogni volta che Saigo si ritrova troppo annoiata, sapendo che qualsiasi cosa accada nel mentre, il finale sarà sempre lo stesso: riparazioni minuscole e ruote leggermente storpiate. La vera vittima altro non è che quel nobile strumento che ogni giorno vive le più disparate situazioni. Ma siccome non può parlare, non importa. Gli ultimi attimi di concentrazione utilizzabili da Fuji per la sua attività di fabbro sono svolti dal manichino che prende il metallo raffreddato e inizia ad affilarlo strofinando con forza la lama su diversi tipi di pietre adatte allo scopo ricercato. Ma la preparazione di un fodero elegante dovrà avvenire dopo, in quanto dopo aver colpito con successo l'Otsutsuki è troppo impegnato a mostrare un ghigno particolarmente soddisfatto per aver prodotto una reazione nella voce e nel corpo altrui. Sicuramente dei colpi critici, se fosse uno dei videogiochi che ultimamente spopolano tra i ragazzi. Ma non era pronto ad un contrattacco..Insomma, non si stanca mai di complicargli la vita!? Prova a far ruotare il busto quando l'altra fa per avvignarsi su di lui, cercando così di spostare la testa per evitare di dar presa e supporto all'attrice. Però fallisce, in fin dei conti è troppo lento. Ciò che prova a fare è invece allargare appena entrambe le proprie braccia per
portarle attorno ai fianchi di lei, congiungendole allo stomaco. La sedia cigola appena, un pianto ed una richiesta di aiuto. "50% e i trucchi!? Perché non mi rubi direttamente il portafoglio-- " Si becca quella leccata sulla guancia, tanto improvvisamente che la testa quasi accompagna il movimento della lingua sollevandosi appena. Intanto, una voce può essere udita, proveniente dalla porta d'ingresso del laboratorio. < Fuji-san, stiamo per chiud-- > Una signora dalla reception s'affaccia appena, rimanendo paralizzata nello sguardo nel fissare la scena da un punto di vista esterno. Fuji fa appena in tempo a muovere gli occhi verso la porta, impanica per un attimo e con un vigore che non gli appartiene fa per scattare in avanti: peccato che sia mezzo-paralizzato e che abbia in più l'otsutsuki sopra. Finirà potenzialmente con il più sfortunato dei due schiacciato dall'altro se la situazione non viene salvata dalla compagna. C'è comunque un lato positivo: la signora della reception chiude la porta, andandosene via con un vigoroso cenno del capo. "...50% e i trucchi." E' pronto ad arrendersi, anche se vincesse la battaglia ha già perso la guerra.. ed il suo onore. {ck on}{etc} Se in quel portafoglio ci fossero ancora dei soldi sì, lo avrebbe già rubato. Quindi mentre lui tenta di infierire sui suoi fianchi lei resta semplicemente ancorata lasciando che i muscoli irrigiditi le facciano il più possibile da difesa. Si morte il labbro e le due lacrime che già minacciavano di mostrarsi ora scendono lungo il volto. L’impalcatura che tiene su i suoi capelli intanto cede a causa di quel combattimento andando a rivelare ciocche che lunghe ricadono sulla sua schiena ma soprattutto intorno al suo volto. La lotta è al suo culmine dopo la leccata, ha usato la sua arma di distruzione di massa e si gode la faccia stupida di lui e poi quella voce. Si volterebbe sorridente lei, una faccia da angioletto che le spunta, andrebbe ad usare le sue doti di attrici per modificare la sua espressione, le sopracciglia che vorrebbero stendersi mentre anche le guance vanno a sgonfiarsi, le labbra velocissime si inclinerebbero appena verso l’alto mentre lo sguardo vorrebbe solo simulare innocenza e gentilezza. Lo sta chiaramente aiutando a vivere la sua vita su due ruote, sembra così ovvio. Si perde dunque il panico dell’altro che ormai vede la sua credibilità rasentare lo zero dopo questa scena su cui sa perfettamente che l’accademia parlerà, almeno fino a quando non troveranno altri su cui sparlare. Loro due ci sono cresciuti in quel posto, a tutti era nota la sua cotta. Quella donna è la stessa che la consolava quando Fuji lo stronzetto le spezzava il cuore, cioè circa ogni giorno per merenda, quindi facile capire cosa andrà in giro a dire, un po’ come Nene che è convinta che quei due stiano insieme, non che le importi molto, il romanticismo per lei è morto insieme ai suoi compagni di classe. Non importa perché si sta perdendo gran parte degli avvisi che dà la sedia tutta presa com’è ad interpretare la parte del povero e misericordioso agnellino innamorato, nascondendo abilmente le corna che le si addicono decisamente più. La donna richiude la porta ed ecco la sedia che collassa, semplicemente mette fine alla sua vita difficile. Ci prova a poggiare i piedi, lei che può, semplicemente allungando le gambe in avanti, di lato quindi rispetto a Fuji, cercando di toccare il terreno il più velocemente possibile e andare a salvarsi. Egoista com’è ovviamente non pensa minimamente a salvare anche l’amico, che lui cada insieme alle macerie del suo mezzo. Se quindi fosse riuscita si limiterebbe a voltarsi e flettere la schiena in avanti, piegando appena le ginocchia così da permettere alla sua mano destra tesa verso il marionettista di raggiungere la sua altezza <andata> ecco, hanno un patto e lei ha vinto, che alla fine è la cosa più importante <ti carico sulle spalle e ti porto io, tu in cambio tieni l’ombrello ad entrambi> non sa quanto riesca a resistere ma è abbastanza ovvio che fare la marionetta l’avrà stancato abbastanza da non poter tornare a casa da solo camminando <tanto piove e non ci potevi andare in giro> spiega ancora, schietta come suo solito, resta semplicemente lì con la mano destra tesa aspettando che il patto venga siglato Ciò che accade dall'entrata della signora in poi è praticamente storia. Non è chiaro chi abbia colpito chi, ma l'unica cosa certa è che alla fine di tutta questa grande giostra Fuji si ritrova coricato in terra nella stessa posizione di chi fa gli angeli di neve, con la sola differenza che la sedia a rotelle s'è capovolta ed è poggiata sulla sua pancia. Fissa il soffitto per qualche secondo poi, annoiato, sposta gli occhi in direzione di una Saigo che è stata capace di salvarsi dal destino condiviso della caduta. La mano destra viene sollevata lentamente ed un gran dito medio viene mostrato, mentre la mancina andrebbe semplicemente ad afferrare per una delle ruote la sedia danneggiata per spostarla con fatica minima di lato. L'unica cosa di cui è certo è la forza di quel braccio meccanico, che sfortunatamente manca però di agilità. "Ti auguro tutto il male del mondo" pronuncia quelle parole, sollevando appena la testa e parte del busto, utilizzando entrambe le braccia per tenersi comodamente in quella posizione. Poi, ad un certo punto, si guarda attorno, notando una vite probabilmente appartenente alla sedia che ruota ancora in giro per la stanza. La segue con lo sguardo come se fosse la cosa più interessante del mondo, per poi voltarsi verso l'Otsutsuki e lasciarsi scappare una fragorosa risata che chiude, almeno per ora, la battaglia. Va poi a stringere appena la mano tesa in sua direzione, sugellando l'accordo commerciale per l'attività potenzialmente nata nel mezzo di questa spericolata situazione. "Ok." effettivamente non sarebbe mai stato in grado di tornare a casa senza aiuto. Il chakra residuo viene consumato per animare un'ultima volta il manichino, facendogli raccogliere i metalli lavorati in armi che verranno poi sigillati in un fuuda assieme alla marionetta progettata. "Io ti offro la mia doccia. Sei già sporca di fango.." fissa gli anfibi altrui, salendo poi appena a caviglie e polpacci. "E il viaggio per arrivare potrebbe portare altre macchie." specialmente con un Fuji sulle spalle. Il massimo che potrà fare per facilitare il viaggio è staccare il braccio sinistro. Si lascia andare poi a terra, mettendosi nella posizione più comoda del tempo e aspettando solo d'essere trattato come una principessa. {chakra on} {etc} Poteva essere una semplice e noiosa serata, potevano vedersi e parlare normalmente come le due persone adulte che ritengono di essere e invece si sono messi a lottare sulla sua sedia a rotelle finendo con una clamorosa caduta, almeno per Fuji. La donna, intanto, si è levata dall’impiccio di assistere oltre e lasciando che la sua mente corra seguita solo dalla sua bocca al telefono con chissà chi se ne è andata di fatto abbandonandoli al disastro appena creato, disastro che non vedrà decisamente un proseguo migliore ma con calma ci arriviamo. Sorride a quel dito medio mostrando poi la solita linguaccia <ho già te> è la risposta che le esce spontanea, si è divertita e ha pure vinto quindi niente male. Nel momento stesso in cui lui scoppia in quella fragorosa risata lei non può far a meno di seguirlo, lasciandosi nella stessa espressione, liberatoria e che l’allontana da tutta quell’ansia che la nuova marionetta comunque le aveva creata, senza pensieri e senza timori almeno per ora. Se non altro star vicino a quel ragazzo le ha da sempre permesso di ignorare il loro trauma, come se vederlo anche sulle sue spalle riuscisse a renderglielo meno opprimente, permettendole di respirare liberamente e lasciandola vivere senza quella rabbia che di fondo la spinge ad odiare tutti i grandi ninja del passato. Annuisce mentre il loro patto viene definitivamente suggellato con quella stretta di mano, si guarda poi le gambe, abbassando lo sguardo su sé stessa quel tanto che basta per notare il fango sugli anfibi e poi andando a sporgere la testa oltre le sue stesse spalle per osservare anche le macchie sui polpacci, effettivamente ne ha sollevato di schifo camminando fin lì <accetto volentieri> ammette andando infine ad avvicinarsi al ragazzo, lo osserva, per un istante fa per allungare le braccia in sua direzione ed alzarlo come si farebbe con le principesse la poi ci ripensa. No non sarebbe mai riuscita così. Eccola quindi voltarsi e dargli le spalle, come se lui si trattasse di uno zaino <forza Sali e reggiti ma vedi di non denudarmi> infondo i suoi abiti non sono così aderenti da starle addosso nonostante l’eventuale strusciamento con le sue braccia, rischia di ritrovarsi con il seno al vento in un attimo se lui non farà attenzione e non farle cadere ulteriormente il maglione. Se ne resterebbe lì dunque in attesa che si issi prima di provare a rialzarsi, quel provare significa solo che invece di issarsi con grazia andrebbe a fare un paio di passi faticosi e traballanti in avanti, grosse falcate per cercare di non cadere mentre pian piano le gambe si raddrizzano, non sarà uguale per la questione busto che resterà flesso in avanti. Una volta alzata andrebbe a spostare le sue braccia dietro alla schiena, sotto al sedere altrui come per volerlo sorreggere, un piccolo colpo di reni nel tentativo di farlo salire un pochino e nuovamente due passi traballanti per non cadere. Aprirà la porta e così percorrerà tutto il corridoio, lasciare che lui regga l’ombrello e si tufferà in strada. Tutto è la parola giusta dato che la sua forza unita al peso del ragazzo finiranno per farli ruzzolare nel fango ben più di una volta, tra varie parolacce e maledizioni. Ma prima o poi arriveranno a casa sua [end] Quasi come avesse di fronte un alimento mal sopportato, si mostra in direzione del dire altrui con un mix di ripugnanza e disgusto, finendo sospirare pesantemente "Simpatica.." solleva un poco la testa e si passa la destra lungo la nuca. Intanto, la marionetta finisce di sistemare tutto ciò che serve, sgomberando l'area e permettendogli sommariamente di abbandonare il laboratorio dell'accademia con un buon livello di decenza. Anche oggi ha prodotto qualcosa, con tanto di idee; ed ancora una volta si ritrova a ritornare verso il cammino di casa un po' più a disagio di prima grazie alla Otsutsuki. Sembra per altro pronto ad essere accolto come una principessa, ma nel momento in cui Saigo si fa indietro comprende che non sarebbe per lei umanamente possibile, neanche se ci mettesse in mezzo chakra e adrenalina. Solleva dunque le braccia ed un movimento alla volta s'avvinghia attorno a lei, attendendone il supporto per sistemare anche le gambe. Per un po' sistema il mento sulla testa altrui, mettendosi anche fin troppo comodo per la fatica e gli eventi che seguiranno lungo il percorso per l'appartamento. "Questo lo deciderò io." Perfettamente serio, da una pacchetta alla spalla di lei. "Tratta bene il mio culo, comunque" Un avviso, una richiesta o un ordine.. non si capisce bene data la serietà con cui è solito fare questo tipo di commenti. La pioggia per loro fortuna non durerà ancora troppo a lungo, cosa che renderà il percorso forse un po' meno folle da compiere; ma fintanto che sarà suo compito custodire l'ombrello lo farà con parecchia diligenza, senza mai smettere di dilettarsi in commenti puntigliosi rivolti a lei ogni qual volta gliene passa uno per la testa. Un'altra giornata si conclude, ed il futuro si avvicina.. {chakra on}