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Il ritorno alla carta

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Giocata di Clan

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con Sango, Tachiko

16:31 Sango:
 La pioggia l'accompagna oggi in un breve viaggio, un lento cammino che la porterà d'innanzi le porte del bel dojo degli Ishiba. Assapora l'aria fredda e umida da sotto quell'ombrello scuro e nero , ogni caldo respiro fluisce dalle morbide gemelle aperte, sospiri di calma per ritrovar la pace interiore. Assapora anche la vista di ciò che si trova d'innanzi, di quel dojo che la riporta indietro nel tempo in qualche modo, forse è rimasto qualcuno che rimembri cosa accadde ormai 30 anni prima, quando vi fu quella guerra che la portò via e fuori dal proprio villaggio, quella che distrusse tutto quanto. Il legno è scuro come lo ricorda, reso accessibile dall'ingresso ma per ovvietà si fermerà dall'avanzare ulteriormente, rimanendo all'ingresso di esso con estrema calma, in attesa di quei ninja dai bei volti che si presenteranno interrogativi "sono Sango Ishiba" morbida la voce andrà ad impregnar l'aria, lo sguardo carico di un'emozione mal celata , ansia mista a curiosità di chi sia il nuovo leader di quel gruppo "vorrei incontrare il capo clan" e con il permesso delle guardie andrebbe a seguirle verso quello che sarebbe il piccolo giardino centrale, lo stesso che vi era prima ad Ame e poi a Kusa. Un giardino non troppo grande eppure ben curato , con quei pontili che sorpassano le acque torbide e scure e gli alberi piegati dalla forza del cielo. La donna avanzerà seguendo chicchessia, in quel modo lento con i sandali che affonderanno nelle stesse acque della terra. L'abito è lo stesso donatole dal Seiun, il kimono rosso con quei ricami bellissimi e i lunghi capelli lasciati scendere come una cascata di sangue sulle spalle e sul petto. Mantiene l'atteggiamento regale di chi sa d'esser superiore a molti, di chi sa che il proprio sangue vale molto più di tanti altri. Lo sguardo davanti a se, sicuro nell'azzurro plumbeo che vi si riflette, le labbra delicatamente colorate , e non porta altro con se. Nemmeno il proprio chakra attivo, non ha nulla se non la propria carne e la propria curiosità, una mente che dopotutto non pare essersi fermata. Il dojo sarebbe una rappresentazione d'un tempio antico, la sede centrale bassa eppure riccamente decorata in oro e zaffiri, pietre preziose che si posson notare negli anfratti per donar luce e bellezza in più, e le case intorno a quella per i vari abitanti. Un piccolo centro antico nel bel mezzo d'un centro moderno, Ame è sempre stata così dopotutto. Andrà a seguir dunque la strada tenendo l'ombrello stretto sopra il capo, il silenzio che verrà fuori da se, non interromperà alcuno - conosce le buone maniere ma soprattutto il peccato d'ira e di superbia che serpeggia tra le fila dei comandanti della carta.

La pioggia cade incessante in quel luogo, come se la stessa ame richiamasse quell’ambiente così nostalgico. Il Dojo degli Ishiba è il più sontuoso di tutti in quel settore del Villaggio delle Ombre. Che sia per una disposizione del Sorakage o semplicemente per le tradizioni del Clan stesso, non ci è dato saperlo. La donna dai capelli rossi si trova davanti l’entrata. Ed è lì che verrà intercettata da due ninja del clan. Un uomo ed una donna, gemelli a quanto pare. I due ninja sono praticamente uno il riflesso dell’altro per via di quei occhi eterocromi opposti, uno verde e l’altro nocciola. Non parlano all’inizio, o almeno sembrano cercare di capire chi hanno davanti. Ma solo dopo qualche secondo, sotto quella pioggia che bagna l’ombrello di Byakko e le teste dei due shinobi, si girerebbero per aprire la grande porta di legno scuro. Si farebbero seguire da lei in religioso silenzio prima di raggiungere quella che sembra essere un’abitazione più grande delle altre. Sango potrebbe riconoscerla bene, simile alla magione che ha avuto lei ad Oto. Lentamente le paratie di legno e carta di riso si aprirebbero facendo uscire una folata di vento caldo. I due Ninja gemelli farebbero cenno alla donna di entrare, di attraversare quel tatami beige con i contorni neri, a quadrati, arrivando quindi in quel salone d’ingresso dove troverebbe una scena pressoché particolare. Vi è un tavolo lungo, di legno pregiato, ove sopra ci si possono trovare diversi tipi di frutta, esotica o meno, accanto a delle pergamene. Un ragazzo, un uomo, capelli rossi come quelli della ex jonin, si trova seduto dall’altra parte del ligneo piano. La bocca aperta, rivolta verso l’alto, mentre una ragazza, un bellissimo fiore di loto con un kimono di colore del cielo d’inverno, sta staccando dei chicchi d’uva per poterli avvicinare alle fauci di quell’uomo, anch’esso avvenente. Accanto a lui, dall’altra parte, due ragazzi con dei lineamenti delicatissimi stanno scrivendo delle pergamene, anzi, ricopiando. Insomma, stanno tutti lavorando tranne lui. Gli occhi scuri del capoclan Ishiba scenderebbero lentamente verso la figura di Sango, squadrandola mentre assapora quel chicco < Ma guarda chi ritorna dalla tomba> direbbe con tono sprezzante andando a sorridere ed inghiottendo la frutta come se fosse qualcosa di cui non potrebbe farne a meno < Ti pensavano morta, o dispersa, ed invece…> direbbe solamente andando a stringersi nelle spalle facendo un cenno con la mano alla ragazza < ora basta mia cara, torna pure alle tue faccende domestiche> con fare altezzoso, di chi ora si sente il re del mondo < Dunque, a cosa devo la tua visita cara Byakko> si, la chiama con il suo soprannome. I due gemelli sono in attesa, osservando all’interno. Sango potrebbe avvertire una sorta di tensione nell’aria mentre il capo della famiglia Ishiba attende una risposta dalla rossa. [Ambient di avvicinamento alla gilda, per qualsiasi cosa contattatemi via Discord :3]

17:05 Sango:
 Segue il duo identico, non chiede, ode soltanto per il momento - vi sarà tutto il tempo per domande e risposte ma non con loro. E' alla ricerca di colui che adesso detiene quel "trono". Entrata in quel casolare toglie le scarpe, poggia l'ombrello per lasciarsi infine portare ove la sala principale si prospetta. Ben diversa dai propri ricordi, non per l'arredamento, ma per ciò che sta venendo compiuto. Non vi è nessun assetto da guerra, nessuno stratega , solo donne e uomini dai bei volti, e quello dai capelli rossi che giace al centro in evidente relax mente viene imboccato come fosse un re < Akihiro Ishiba suppongo > un cenno del capo viene fatto, elegante mentre s'avvicina lei stessa a quella grande tavola . Le lunghe ciglia sbattono in quella che è la delicata arte della seduzione, un bell'uomo circondato da bei visi? Il proprio Io interiore si ritrova quasi a sorrider per la piega immatura del clan, eppure deve anche a lui la sua sopravvivenza < invece sono ancora viva come potrete ben notare > si è ancora li, in carne ed ossa , ma attende non essendo nemmeno stata invitata a sedere ma non da a vedere il proprio fastidio, non ancora. Inutile sarebbe andare ad avvelenare da subito quel loro rapporto per uno screzio simile, non troppo importante ancora sebbene rimanga stizzita dalla mancanza di quell'invito < chiamatemi pure Sango, lo preferisco all'interno delle mura del mio clan > rimarca li il proprio sangue, la propria discendenza seppur con calma e cordialità, lei discende da Konan e dalla linea di sangue che avrebbero dovuto prender il controllo di rddo < sono venuta a porgere i miei saluti all'attuale capo clan > un dolce cenno col capo accompagna tutto mettendo in atto e a frutto tutti gli insegnamenti di eleganza , nel gestire anche una situazione simile e non apparire immediatamente come un..problema < mi è stato detto che durante la guerra è cambiato tutto, pure la parte del clan che mi aveva seguito un tempo nelle terre del Suono > tace per qualche momento mentre lentamente le morbide gemelle si andranno a sollevare verso l'alto < sono contenta che vi sia stato qualcuno in grado di unire la faida e di tornare sotto il cielo di Ame > un onore che tocca a lui, lo adula, vuole farlo cercando di porlo su un piedistallo inesistente. Col tempo ha imparato come parlare a uomini o donne del genere, rimembra anche Yukio, avrebbe potuto utilizzar parole del genere per sfruttarlo al meglio eppure in quel tempo s'era lasciata trasportare dal rancore e dalla rabbia - adesso sentimenti svaniti in favore d'un vuoto interiore . Attende adesso, in piedi d'innanzi al tavolo, senza ancora prender posto .

Un giovane Deshi, ancora alle prese con i rudimenti delle arti degli shinobi entrerebbe velocemente nella stanza con un piccolo contenitore. Ecco che verserebbe quell’amato sakè nei classici bicchierini piatti, due per l’esattezza, prima di fare un inchino, arrossire nell’alzare il viso verso Sango e allontanarsi di nuovo. <Supponete bene.> direbbe andando a fare un cenno con la mano, indicandosi. <Si lo noto…> ed ecco che la squadrerebbe da capo a piedi con fare ben poco elegante. Ridacchierebbe sotto i baffi quando lei parla del suo clan e subito finge una parvenza di educazione nei confronti della donna < oh ma che sbadato, prego, sedetevi, insisto!> indicando quel cuscino basso proprio dall’altro lato del tavolo. < Dunque, Sango, accetto e ringrazio i vostri saluti…> direbbe anche se la voce sembra quella di una persona a cui quei saluti non fanno ne caldo ne freddo. Si limita a guardare gli scribacchini annuendo lentamente prima di tornare verso la rossa < Scusate, come potete vedere, ho molto lavoro da fare.> la voce arrogante ed irriverente di chi magari ha smesso di fare quelle mansioni appena diventato capoclan. <Si, sapete…> un movimento della mano come a rendere tutto ancora più plateale < dopo la scomparsa di chi credevano il loro capo, la loro leader> Si Sango, sta proprio parlando di te < si sono sentiti spaesati, persi.> sta infilzando il kunai nella piaga eh <quindi quando io e Kimimaro siamo giunti nelle terre del suono, beh, non ci hanno messo molto a capire sotto quale stendardo stare…> Ed ecco che proverebbe a muovere la mano verso il mento di uno di quei ragazzi che stavano scrivendo, andando ad alzarlo per poterlo rimirare prima di tornare a guardare la rossa. Si muove su quel cuscino, come se amasse essere adulato, e chi non lo sarebbe? Farebbe un leggero sorriso prima di fare un respiro profondo < Beh c’è voluto molto lavoro, ma grazie alla determinazione di grandi eroi…come me d’altronde, l’impossibile diventa possibile.> e si auto elogia l’uomo andando a ravvivarsi i capelli rossi come il fuoco < in fin dei conti, solo i veri discendenti di Konan hanno questo privilegio.> conclude andando a premere sulla loro stessa linea di sangue prima di far scemare il sorriso all’improvviso < dunque, a parte questi saluti, senza doni…> e noterebbe proprio quello, la mancanza di un dono di saluto < cosa vi porta qui? Non vorrete mica contestare la mia posizione vero?> e sembra più una minaccia che altro. Non sa della limitazione della Rossa e questo comporta una maggiore cautela da parte dell’intero clan ora fedele ad Akihiro. [Ambient di avvicinamento alla gilda, per qualsiasi cosa contattatemi via Discord :3]

17:36 Sango:
 Seppur sia bello ed avvenente non trova un briciolo di spessore in quell'essere. Uomo, difficile definirlo in tal modo , se non un grande pallone gonfiato da prender potenzialmente a schiaffi, ma lasciarsi trascinar via da tali scaramucce non è saggio. Andrebbe a prender posto quando invitata, sorridendo maliziosa a quel piccolo giovane deshi e al suo sakè, prender in simpatia i nuovi è importante se si vuole avere un futuro . Lo lascia parlare trattenendo a freno la lingua, sebbene la brace s'accenda dentro non avrebbe senso donarle alito in più per incendiarla completamente, lasciarsi trasportare dall'ira sarebbe controproducente sebbene vorrebbe staccargli la testa a morsi, letteralmente. < comprendo che non sia stato facile dopo la guerra contro il falso dio > per quel che ne sa, l'esser congelata è stato per merito suo < sono sicura che alla scomparsa di Yukio sia stato semplice tornare ad un Ame libera > un sorriso, l'ennesimo, falsità che si tinge ma anche lei vuol dare quella lieve stoccata sebbene sia anche amareggiata dal non potergli aver tolto la testa dal collo con le proprie mani. Sospira, niente pensieri negativi, niente omicidi, niente sangue e teste volanti, non vi deve indugiare. Seppur il sentirlo appellarsi ad eroe potrebbe farla o vomitare o scoppiare a ridere, si trattiene mantenendo un viso dolce seppur non si perde il tocco altrui al compagno, solo per osservarlo, solo per cibarsi della mera bellezza. Un triste destino li attende? < ho doni molto più importanti da poter condividere col mio clan, doni che non posson essere toccati > la destra che scivolerebbe con eleganza fuori dal kimono per seguir la tavola stessa, verso l'altro ma senza toccarlo davvero < la conoscenza è potere come son sicura che sappiate già > dolce in quel muoversi, la lingua che scivola sulle morbide labbra rosso fuoco < non sono qui per questo > un assicurazione che vuole donare, seppur vera in parte < sono qui per riappianare i rapporti con voi e con il clan stesso > la sua vera intenzione dunque , seppur stia indagando per comprender le nuove relazioni dentro il clan, e dopotutto nessuno di loro sa della propria attuale debolezza. Nessuno oltre al bianco è stato consapevole della perdita che ha subito, è rimasta ad occhi antichi la jonin del suono, possessore del contratto con le tigri e utilizzatrice del Senjutsu. Ha qualche arma ancora dalla propria parte , seppur le mani adesso andranno a spostar lentamente i lunghi capelli rossi lungo una singola spalla < non potrei esser più felice che chi possiede questo colore possa esser a capo di un clan potente come il nostro > cerca ancora di adularlo, in modi più sottili , mostrando la spalla nuda dal kimono che scivola verso il basso. Se solo lo sapesse il Seiun li ucciderebbe, entrambi, ma per adesso le armi a propria disposizione son queste. Vanno utilizzate.

Il piccolo sussulterebbe a quel sorriso prima di sparire, se non dopo una piccola sbirciata ancora all’affascinante donna davanti al capoclan. <Decisamente!> direbbe tronfio l’uomo < sono stati anni duri, ma grazie alla mia guida siamo riusciti a sopravvivere> insomma si tesse le lodi da solo. Uno scribacchino alzerebbe un attimo la testa come per rimanere perplesso da quelle parole, ma subito si rimetterebbe a scrivere, cambiando pergamena. Si morde il labbro inferiore a quella stoccata, andando ad osservarla, fissarla se vogliamo dirla tutta prima di socchiudere gli occhi < già> secco, lapidario, come se non volesse comunque dargliela vinta in quella gara di frecciatine. < Non sono tipo da guardare ma non toccare, ma sono curioso…> direbbe lui toccando i denti con la lingua in un fare mellifluo e malizioso prima di osservare la sua mano sul tavolo. Sente quella sua motivazione, ci riflette, galvanizzato anche da altri elogi che fintamente la donna regala come se fosse vero. Osserva quel movimento dei capelli, quella spalla libera, quel suo moto seducente e non può fare a meno di mostrare un tenace sorriso sbruffone. < Sono felice che abbiamo la stessa idea su questo.> direbbe l’uomo allargando le braccia < quindi vorreste riappianare i rapporti mh?> ripete come se volesse capire veramente bene il motivo della sua visita. Si toccherebbe il mento liscio, senza barba, curato in ogni dettaglio, come quel kimono di nobile fattura che non fa altro ceh ostentare ad ogni movimento < Ma sapete anche voi che…> e si ferma osservando i presenti < Potenza e bellezza fanno parte del nostro sangue, della nostra tradizione> spiega lentamente alla donna prima di fare un cenno ai due gemelli di chiudere la porta scorrevole < quindi, non permetterei mai ad una persona di potenza o bellezza infima di far parte della nostra famiglia, come neanche voi nevvero?> cercando quindi di ottenere un consenso da parte della rossa prima di tornare eretto con la schiena < quindi vediamo.> direbbe solamente < non mi permetterei mai di saggiare la forza di Byakko, quella è assodata.> ed ecco che la squadrerebbe di nuovo < ma vorrei saggiare la vostra bellezza, non vorrei che vi foste…rammollita, non so se mi spiego, dopo questi dieci anni nascosta chissà dove> un attimo di silenzio mentre anche tutti gli attendenti guarderebbero prima Sango e poi Akihiro, arrossendo all’idea, che siano passati anche loro attraverso quella prova? < Toglietevi il kimono, fateci vedere la vera bellezza di Konan> eccola la richiesta, un patto, un modo per sugellare quell’ennesimo contratto tra lei ed altre anime. Cosa farà Sango? Cosa si inventerà? Che sia una richiesta a trabocchetto? Che sia invece un ordine vero e proprio dal suo futuro Capoclan? Staremo a vedere. [Ambient di avvicinamento alla gilda, per qualsiasi cosa contattatemi via Discord :3]

18:11 Sango:
 Oh com'è facile abbindolare gli uomini? Molto, eppure anche loro nella loro minuscola stupidità riescono ad esser volgari in quel modo. Ode tutto, lascia che la conversazione possa rilassare animi e allentare la tensione nella stanza. Noterebbe il minuscolo movimento dello scrivano, quel suo inceder per le parole del capoclan, l'esser tanto effimero li ha portati a questo? A dubitar di lui come lei? < oh, Yukio sarebbe stato difficile da uccidere anche con l'aiuto del demone del suono > un sussurro, tessere alleanze e distruggerle le viene bene, specialmente mettere in campo grandi nomi che portano grandi conoscenze. No, non sa molto del demone in questione, eppure apparire anche ciò che non è un arte < ho vissuto a lungo prima di molti adesso, ho conosciuto poteri e segreti nel tempo che ho tenuto per me > molti di quelli che li son stati vicini le hanno donato in un modo o nell'altro qualcosa, qualche segreto, qualche arma da poter sfruttare al meglio . Lascia che il discorso possa cadere, che possa donargli il barlume che egli possa manovrarla come una dei tanti clannati , che possa destreggiarla come vuole e più desidera . Lascia che quella proposta venga alla luce del sole lentamente, che nasca sotto il proprio sguardo < esatto > si, è quello che hanno gli Ishiba, insieme all'ingordigia e molti altri peccati che avvelenalo loro l'anima. Una sorta di punizione per quella superiorità . Gli animi intorno che si scaldano, vede un certo rossore in quei due bei uomini vicini eppure la rossa andrà solo a sorridere < non ho mai nascosto il mio corpo ad alcuno > e in quel dire, morbido, caldo, senza alcun imbarazzo andrebbe a sollevarsi come farebbe un ancella < eppure la bellezza non si relega al mero corpo, per quanto madre natura possa esser stata dolce con noi nel donarci bei visi > sussurra ad ogni dolce passo, il tutto pur di girare attorno a quel tavolo per raggiunger l'attuale capo clan. Un sussurro mentre s'abbasserebbe per ritrovarsi alla sua altezza, quella del suo viso < vi è quella bellezza che esplode con il passare degli attimi , capo clan > un sussurro quasi lussurioso, caldo e basso che potranno sentire tutti probabilmente, ma poco imbarazzo, ha fatto di peggio nella vita per raggiunger i propri obiettivi, togliersi una veste non sarà che una bazzecola in confronto. Proverebbe ad avvicinarsi al suo orecchio , le labbra a sfiorarlo < se desideri conoscer la bellezza, è quella che solo tu puoi avere e vedere, da tenere con gelosia purchè altri non siano degni di condividerla coi tuoi stessi occhi > un invito a rimaner soli? Probabile, eppure andrà semplicemente a scioglier sol ora il fiocco della cintola in seta, mentre un amaro ricordo le si imprimerà nella mente. Oh, non dovrà saperlo nessuno, ovviamente. Lascia che quella si possa aprire per lasciarla quasi come mamma l'ha fatta.

Annuisce lentamente a quelle parole prima di fare un sorrisetto < decisamente, ma alla fine, tutti cadono.> direbbe lui come se fosse stato proprio merito di quello sbruffone tutto questo. Fa un respiro profondo andando a toccarsi di nuovo il mento < si, potreste essere utile al clan con le vostre conoscenze…> ci riflette, ma in realtà le sta dando ragione per gli elogi e gli innuendo che lei sta magistralmente donando come chicchi di riso ad un affamato, uno dopo l’altro. La vede alzarsi, la vede avvicinarsi e la segue con lo sguardo, andando ad aumentare quel ghigno malefico sul viso. La lascia avvicinarsi mentre la sorella dei gemelli metterebbe la mano sul tanto come se fosse in attesa di qualche suo movimento aggressivo nei confronti di Akihiro. <Vi è quella bellezza a cui non puoi resistere…> direbbe lui andando a sorridere < quella bellezza che non puoi solo guardare, ma dovresti assaporare.> direbbe come se stesse insinuando qualcosa. Alla sua proposta ecco che ci rifletterebbe, forse non proprio con tanto sangue nel cervello < andate via, tutti.> direbbe perentorio prima di fare un cenno. Titubanti, tutti i presenti si allontanerebbero dalla stanza lasciandoli completamente da soli. Ecco che lei si toglie il kimono e gli occhi avidi del capoclan la squadrano in modo non proprio elegante. Si umetta le labbra, si sporge con la schiena per potersi avvicinare meglio a lei prima di osservarla, tronfio di aver fatto fare a Byakko quello che prima sarebbe stata la sua condanna a morte. Si gode quel momento cercando di fare un cenno con la mano in modo da intimarla di fare un giro su se stessa per rimirare completamente il suo corpo < Sango, devo dire che voi rappresentate in pieno tutto lo spirito di Konan e degli Ishiba.> direbbe poi solamente prima di continuare a godersi lo spettacolo. No, non le direbbe di rivestirsi, sarà lei a decidere quando farlo perché se fosse per lui, la farebbe stare in quel modo per tutti i giorni a venire. < E direi che un elemento con te non può che essere il benvenuto nel nostro clan, come affiliata> concluderebbe il suo dire andando a bearsi ancora del potere che potrebbe avere, o almeno che la donna finge di donargli su se stessa. L’uomo però cercherebbe, forse in preda ad istinti più profondi, di allungare la mano per toccarla, non in un punto specifico, bensì soltanto poter sentire la pelle sotto le sue dita. Almeno, questo è l’ultimo movimento che fa prima di abbassare la mano e cercare comunque di non cedere, per ora.[Ambient di avvicinamento alla gilda, per qualsiasi cosa contattatemi via Discord :3]

18:41 Sango:
 Sa dove andar a parare, a tessere una sottile ragnatela per l'altro, eppure se ne dispiace invero, un groppo che andrà a sciogliersi un giorno ma non adesso . Non quando tutto è stato posto su quel tavolo in legno scuro, quando sente dei rumori da una di quelle guardie eppure non farà movimenti veloci ne atti a dar allarme, solo movimenti precisi per andare a sedurlo come può. Le sottili dita scivoleranno delicate su quel corpo altrui, non ne trae piacere nel farlo, solo un movimento atto nel caso andasse in porto < esattamente, vedo che i nostri pensieri di bellezza si equivalgono > per nulla, il proprio pensiero lontano da quel momento, gettato nel futuro che proverà un giorno a riprendere per se ma le serve quell'alleanza, tornare tra le braccia del clan adesso sarebbe il punto di partenza per giunger a qualcosa di più importante. Riprendersi lei stessa quel trono. La solitudine di certo aiuta adesso, quando non vi saranno sguardi ad osservarla o giudicarla, come se fossero importanti dopotutto, ne in quei giri ne in altro, un mero corpo rimane li, mentre l'anima e il cuore brillano verso qualcun altro < ho capito subito che siete un uomo molto intelligente > oh come no, un'altra sviolinata la vogliamo donare? Ma adesso il sipario si concluderebbe qui ad occhi esterni, rimarrebbe li dentro finchè la notte non sarebbe calata < siamo d'accordo dunque > un piccolo passo, poi un altro, per proseguire un'antica via per riavere ciò che le appartiene per diritto di nascita. Una alleanza da creare, delle pedine da muovere, in un gioco politico che non s'è mai realmente fermato specialmente in quei piccoli clan sparsi per quella terra ninja. Seppur vi sia la crescita della tecnologia le loro bassi si ancorano ad un passato, no? E li proverebbe a far cadere completamente il capo clan. Ma non diremo altro adesso, il tutto è sancito da un accordo di potere e carne, oppure no? [end]

Sorride a quelle parole, come se fossero la semplice e pura verità, povero stolto. Ecco che lei da un'altra sviolinata, l’ultima per quell’uomo ormai all’apice del suo ego. Annuirebbe lentamente prima di fare un respiro profondo per calmare i bollenti spiriti, o almeno, domarli < siamo d’accordo. Ma ti avverto, non sarà piacevole per te…> direbbe prima di slacciarsi quel kimono. Quello che succederà li dentro non ha niente di invidiabile, sarà soltanto un connubio di carne senza sentimento. Così verrà sancito il patto e così che Akihiro ha permesso alla nuova Sango di far parte di nuovo del clan guidato da lui. La osserverebbe da una finestra mentre lei si allontanerebbe dalla magione, risistemandosi il kimono. Il gemello maschio apparirebbe dunque , inchinandosi proprio a quell’uomo maledetto < Seguila, dimmi dove va, dove vive, con chi vive.> ordinerebbe solamente prima di leccarsi le labbra e fare un sospiro misto di piacere e soddisfazione < Fidati, non sarà piacevole.> E sparirebbe dalla vista di tutti per andarsi a fare un bagno caldo. Così finisce il loro incontro, la donna sarebbe tornata a casa dove altre persone la aspettano con ansia, sperando sia andato tutto bene, sotto quella pioggia che chiama Ame, sotto quella pioggia che tenterebbe di lavare via i peccati da un corpo atti solamente a portarla al suo traguardo finale, a quello che deve fare per riuscire a riottenere quello che era suo un tempo, un intero clan devoto al paese della pioggia. A Konan, a Ren. [End! :3]

Sango si presenta al nuovo capoclan Ishiba per tornare ad essere un'affiliata dello stesso. Dopo varie stoccate e frecciate, per riuscire nel suo obbiettivo, Sango ha dovuto suggellare un patto anche con la propria carne, riuscendo così a far capitolare la volontà di Akihiro Ishiba.

Verrà seguita per una settimana dal gemello maschio delle guardie del corpo del capoclan.